Bimestrale - Direttore responsabile VITTORIO SUTTO
geo
met
ra
dim
ensio
ne
062014
novembredicembre
Organo ufficiale del
Comitato Regionale
dei collegi
dei Geometri e
Geometri laureati del
Friuli Venezia Giulia
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
4 EDITORIALE Sicurezza cantieri significa anche fare attenzione ad eventuali residuati bellici
di Vittorio Sutto
6 SICUREZZA La B.O.B.: la bonifica da ordigni bellici preventiva
di Antonio Tieghi
14 PROFESSIONE Il Friuli-Venezia Giulia: regione della conoscenza?
di Elio Miani
20 L'Osservatorio del Triveneto "progetta" il futuro di Nicla Manetti
26 MEDIAZIONE Convenzione firmata tra Confartigianato Regionale e GEO-C.A.M. Udine
di Renzo Fioritti
30 LA PAGINA DEI GIOVANI Il futuro delle stampanti "3D" di Manuel Milone (Ist. "N. Pacassi" di Gorizia)
34 La bioarchitettura e lo sviluppo sostenibile per un futuro migliore di Federica Zin (Ist. "N. Pacassi" di Gorizia)
38 Il drone per i Geometri di Giacomo Macor (ITG "G. Marinoni" di Udine)
42 La voce di una praticante di Federica Martinig
44 CULTURA Decorare il tempo
di Ennia Visentin
50 FORMAZIONE Calendario di Corsi e Seminari di Formazione in Regione
a cura della redazione
52 ATTIVITA' DEL COLLEGIO DI UDINE Una donna alla presidenza del Consiglio di Disciplina per il Collegio dei Geometri della Provincia di Udine
di Nicla Manetti
56 CURIOSITA' & ALTRO Per sorridere un po'... a cura della redazione
Indice
dim
ensio
ne g
eom
etra
206/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
01/2
014
Sicurezza cantieri significa anche fare attenzione ad eventuali residuati belliciIl prezioso ruolo del Genio Guastatori di Udine (Caserma Berghinz)
di Vittorio Sutto
Editoriale
Sembra incredibile ma ogni giorno ci rendiamo conto di quanti guai ha saputo costruire l'uma-nità e soprattutto l'umanità europea in quel se-colo appena trascorso che è stato il novecento.Uno studioso lo ha chiamato "il secol breve" ma le conseguenze sono ben lunghe. Tra le al-tre, per entrare subito in argomento, un'infini-ta serie di ordigni della prima e della seconda guerra mondiale, alcuni dei quali ancora disse-minati nella nostra pianura tra Piave e Isonzo.Il Genio Militare ci riferisce che si attuano mediamente duemila interventi all'anno di bonifica. Ma sono cifre dei 2013 e 2014, mica del dopoguerra!Il Genio guastatori interviene e fa brillare gli ordigni che infestano i cantieri e raccomanda (ci dicono alla Caserma Berghinz di Udine) che assolutamente al minimo sospetto, i la-vori debbono essere sospesi e la zona deve essere isolata, fino all'intervento degli ope-ratori specializzati che bonificheranno l'area.Fuori luogo gli allarmismi. Ma e' inopportu-no non tenere in considerazione una sorta
di soglia prudenziale perchè il pericolo è ve-ramente reale, anche se sono passati tanti anni ed erroneamente si potrebbe credere che tutto è finito.Il Genio Guastatori opera con professionalità e non intende spargere falsi allarmi ma tutti gli operatori dei cantieri, dal capocantiere al manovale, debbono sapere che ritrovamenti è ancora possibile farne.La sorpresa -ci informa ancora il Genio- è che sono attive ancora le cariche pericolosissime dell'insidiosa iprite, soprattutto in zona Piave.Siamo a raccontare in questi mesi il centena-rio della prima guerra mondiale e guarda un po' che cosa stiamo dicendo!Nessun allarmismo comunque, ribadiamo, ma nessuna sottovalutazione di un problema reale.E un indirizzo di stima e di gratitudine al Genio Guastatori della Caserma Berghinz di Udine che sta svolgendo in silenzio un lavoro fondamentale.Un grazie anche per queste notizie che ci forniscono e che il Geometra tra i primi deve sapere.
Vittorio Sutto
Nota di redazioneA commemorazione dei 100 anni dall'entrata in guerra dell'Italia, dedichiamo le copertine del prossimo anno 2015 di pubblicazione della nostra rivista al
seguente tema:LUOGHI E OPERE BELLICHE '15-'18
Sono gradite foto inviate direttamente alla redazione, avendo l'accortezza di chiedere l'autorizzazione ai proprietari per la pubblicazione
al fine di rispettare la normativa sulla privacy.Si ricorda, inoltre, che per poter essere utilizzate come copertina,
le foto vanno predisposte in senso verticale
dim
ensio
ne g
eom
etra
406/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
La B.O.B.: la bonifica da ordigni bellici preventivaNella fase di redazione del PSC è obbligatoria la valutazione del rischio dovuto alla presenza di ordigni bellici inesplosi
di Antonio Tieghi
Sicurezza
L’argomento dell’interazione del
cantiere con il sito e il contesto
ambientale si riferisce all’impatto
del cantiere sotto il profilo pre-
venzionistico con il luogo di ese-
cuzione dei lavori.
Le problematiche connesse alle
interferenze del cantiere con
il sito e l’ambiente circostante
sono di competenza sia del Coor-
dinatore per la Progettazione che
dell’impresa affidataria e delle
imprese esecutrici. Il primo, se-
condo il punto 2.2.1 dell’allegato
XV del D.Lgs. 81/08 e successive
modifiche, è tenuto, nell’ambito
della redazione del proprio Piano
di Sicurezza e Coordinamento, ad
analizzare i rischi in riferimento:
=alle caratteristiche dell’a-
rea di cantiere;
= all’eventuale presenza di
fattori esterni che compor-
tano rischi per il cantiere;
= agli eventuali rischi che le
lavorazioni di cantiere pos-
sono comportare per l’a-
rea circostante;
Avendo cura di indicare, per ogni
fattore di rischio individuato:
= le scelte progettuali ed or-
ganizzative, le procedure,
le misure preventive e pro-
tettive richieste per elimi-
nare o ridurre al minimo i
rischi di lavoro;
= le misure di coordinamen-
to atte a realizzare quanto
indicato al punto prece-
dente.
I datori di lavoro delle imprese
esecutrici, d’altro canto, hanno
comunque l’obbligo curare (sia
in presenza che in assenza di un
piano di sicurezza e coordinamen-
to), secondo l’art. 95 del D.Lgs.
81/2008, le interazioni con le atti-
vità che avvengono sul luogo o in
prossimità del cantiere.
La contestualizzazione del can-
tiere al sito, sia a livello urbano
o extraurbano a livello locale,
condiziona non poco le scelte
tecnologiche dell’intervento ed
organizzative del cantiere, tanto
che sarebbe un errore grave non
tenerne conto sin dalla fase della
progettazione dei lavori.
Lo studio del sito nel quale andrà
ad inserirsi temporaneamente il
cantiere dovrà mirare al raggiun-
gimento di un equilibrato rappor-
to tra cantiere e contesto am-
bientale.
Antonio Tieghi
dim
ensio
ne g
eom
etra
606/2
014
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
7 06/2
014
Ogni interferenza rilevata attra-
verso le indagini che di volta in
volta si riterranno più opportune
effettuare dovrà essere valutata e
di conseguenza andranno ricerca-
te le soluzioni tecnico-organizzati-
ve (da parte del coordinatore per
la progettazione).
La fase di rilievo dei vari fattori
che influiscono sul rapporto can-
tiere ed ambiente è delicatissima
e richiede sopralluoghi specifici e
indagini presso varie autorità.
Nel corso della Seconda Guerra
Mondiale, RAF (Royal Air Force)
e USAF (United States Air Force)
sganciarono complessivamen-
te un milione di bombe sull'Ita-
lia (più di 350 000 tonnellate di
esplosivo). Le aree con importan-
ti obiettivi strategici quali ponti,
linee ferroviarie e zone industriali
vennero ripetutamente attaccate,
ma molte bombe non esplosero
come previsto ed una frazione
consistente (10%) non esplose
del tutto.
Nel migliore dei casi, una bomba
su quattro potrebbe essere anco-
ra da recuperare, ovvero l’equiva-
lente di 250.000 ordigni per il ter-
ritorio nazionale. Un recente stu-
dio per la zona circostante obbiet-
tivi sensibili dei bombardamenti
aerei quali ponti stradali, ponti
Sotto:
Ogiva trovata in cantiere
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
806/2
014
ferroviari, magazzini munizioni,
ecc., ha mostrato come una fra-
zione significativa (15-18%) delle
bombe d’aereo lanciate fosse do-
tata di spolette a tempo ritardato.
Queste ultime erano preparate
a scopo terroristico per causare
danni anche a distanza di giorni
dalla data del bombardamento,
quelle inesplose sono tuttora di
particolare pericolosità in caso di
spostamento accidentale.
La scoperta accidentale di una
bomba inesplosa in un cantiere
provoca, per le imprese coinvol-
te nelle lavorazioni, onerosi ritardi
e disagi legati all’interruzione dei
lavori, ecco perché nella fase di
pianificazione di infrastrutture ed
interventi sul territorio, la dispo-
nibilità di una base dati e la stima
della distribuzione spaziale del ri-
schio possono permettere a sog-
getti pubblici o privati di ottimizza-
re ad esempio le attività di rilievo
geotecnico e evitare il blocco dei
lavori in fase di costruzione avan-
zata.
A tal fine riveste notevole im-
portanza eseguire monitoraggi
geofisici ed indagini strumentali
preventivi, in fase cioè di proget-
tazione preliminare, su aree ove
si sospetta possano essere pre-
senti ordigni esplosivi residuati
bellici.
Negli ultimi anni in particolare du-
rante le attività di scavo connesse
A destra:
Intervento dei Carabinieri
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
9 06/2
014
con la realizzazione di opere pub-
bliche si sono ripetuti con costan-
za ritrovamenti di ordigni bellici
inesplosi.
Tale circostanza ha confermato
che l’attività di bonifica è utile per
garantire i lavoratori dei cantieri
temporanei e mobili dal rischio di
esplosione derivante dall’attiva-
zione accidentale di ordigni esplo-
sivi residuati bellici, ovviamente
nelle aree che presentano da un
punto di vista storico e probabi-
listico un rischio bellico residuale
documentato.
La legge 1 ottobre n° 177/2012
è intervenuta apportando l’en-
nesima modifica/integrazione al
D.lgs. 81/08, introducendo delle
sostanziali novità nell’ambito del-
la valutazione dei rischi relativa ai
cantieri temporanei o mobili inte-
ressati da attività scavo.
L’art. 1 c/b, riportante modifiche
all’art. 91 del D.lgs 81/08; in sinte-
si il Coordinatore per la sicurezza
in fase di progettazione è ora ob-
bligato, nel caso di cantiere tem-
poraneo o mobile interessato da
lavori di scavo, nella fase di reda-
zione del PSC, alla valutazione
del rischio dovuto alla presen-
za di ordigni bellici inesplosi.
La valutazione preliminare rischio
bellico residuale di un determina-
Sotto:
Messa in sicurezza dell'area
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
1006/2
014
to sito progettuale, obbligo legi-
slativo diretto, comprende tutte
quelle attività preliminari neces-
sarie per definire la necessità di
prevedere una successiva messa
in sicurezza convenzionale su sito
o su di una porzione d’area a ri-
schio.
La bonifica preventiva o precau-
zionale da ordigni esplosivi com-
prende il complesso di attività
volte a ricercare, localizzare, in-
dividuare, scoprire, esaminare,
disattivare o neutralizzare un ordi-
gno inesploso.
Gli interventi, possono suddivi-
dersi in diversi aspetti procedu-
rali:
= la bonifica occasionale,
per motivi connessi con
la salvaguardia della vita
umana o la pubblica utili-
tà, a seguito del ritrova-
mento di ordigni esplosivi
rinvenuti in superficie o
parzialmente interrati. Alle
bonifiche occasionali prov-
vedono gli Artificieri dei
Reparti del Genio Militare
competenti;
= la bonifica sistematica a
scopo preventivo su aree
in cui si presume la pre-
Sotto:
Protezione provvisoria dell'ordigno in attesa degli
artificieri
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
11 06/2
014
senza di ordigni interrati
o non individuabili a vista.
Si tratta di attività affidata
a ditte civili specializzate
nel settore avvalendosi del
supporto tecnico della For-
za Armata (Direzioni Genio
Militare e Comandi Genio).
Ciò riguarda la cosiddetta bonifi-
ca sistematica perché ogni inter-
vento connesso con l’attività mi-
litare che si rendesse necessario
per il ritrovamento occasionale
di ordigni di ogni specie non può
che competere esclusivamente
all’amministrazione della difesa,
per l’aspetto tecnico, ed alle pre-
fetture per i loro compiti istituzio-
nali in materia di sicurezza pub-
blica quando si tratti di interventi
occasionali.
È da specificare che la bonifica
sistematica porta solo all’indivi-
duazione degli eventuali ordigni
inesplosi presenti nel sottosuolo,
una volta individuati si deve chia-
mare la locale stazione dei Cara-
binieri o la Prefettura che prov-
vederanno a metter in sicurezza
l’area e a contattare gli artificieri
del Genio Militare.
La ricerca (come sarebbe meglio
definirla) degli ordigni bellici a se-
conda delle profondità a cui deve
essere eseguito lo scavo può es-
sere profonda o superficiale, con
costi ovviamente diversi.
L’art. 1 c/b inerente l’obbligo di-
retto a carico del CSP di proce-
dere alla valutazione preliminare
rischio bellico residuo in ogni nuo-
Sopra:
Intervento degli artificieri (dopo due mesi) - Innesco di tritolo per fare esplodere l'ordigno
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
1206/2
014
va opera, attività atta a definite
l’eventuale necessità di procede-
re o meno con successive opera-
zioni di bonifica bellica, da inseri-
re in sede di progettazione come
onere di sicurezza, non soggetto
a ribasso.
Nel merito l’emendamento del
D. Lgs 81/2008 per “ordigni resi-
duati bellici” prevede le seguenti
modifiche:
a) obbligo diretto a carico del C.
S. P. (Coordinatore per la Sicu-
rezza in fase di Progettazione)
di eseguire la valutazione pre-
liminare del rischio bellico re-
siduale in un’ area progettua-
le;
b) previsione a cura del C. S. P.
di idoneo quadro economico
relativo alla bonifica ordigni
residuati bellici;
c) inserimento di tale importo
negli oneri di sicurezza, per-
tanto non soggetti a ribasso in
sede di gara;
d) predisposizione di un nuovo
sistema di qualificazione per
imprese specializzate nella
bonifica bellica.
Va detto che ad oltre un anno e
mezzo dall’approvazione della
legge manca ancora una precisa e
Sopra:
Posa dell'ordigno in una fossa per contenere gli
effetti dell'esplosione
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
13 06/2
014
puntuale regolamentazione delle
imprese autorizzate alle operazio-
ni di bonifica con la conseguenza
che oggi, chiunque, può improv-
visarsi esperto del settore e ope-
rare liberamente pur non avendo
le necessarie capacità professio-
nali e organizzative ed è per que-
sto motivo che sono numerosi i
ritrovamenti di ordigni inesplosi
in cantieri dove evidentemente la
bonifica sistematica e preventiva
non è stata adeguatamente fatta.
La Valutazione del rischio, da ri-
portare obbligatoriamente nel
PSC, amplia le competenze del
Coordinatore per la progettazione
in fase di progettazione anche ad
un ambito che sino ad ora non era
mai stato di sua competenza: la
stima preventiva della possibilità
di rinvenire ordigni, in relazione al
sito, alla profondità di scavo, alla
tipologia dell’opera. E poi even-
tualmente alla successiva Bonifi-
ca bellica con le modalità e pre-
scrizioni imposte dai geni militari
competenti per territorio.
Inevitabilmente gli oneri per la
BOB ricadranno negli oneri per
la sicurezza non soggetti a ribas-
so d’asta; anche questa situazio-
ne determina una novità assoluta
per le committenze e i coordina-
tori per la progettazione, i quali
dovranno stimare tali costi nei
PSC.
Sotto:
Scheggia dell'ordigno dopo l'esplosione
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
08/2
011
14
Il Friuli-Venezia Giulia: regionedella conoscenza?Nasce in regione una nuova forma di associazionismo
di Elio Miani
Professione
Viviamo un periodo storico che pone
notevoli ostacoli nello svolgimento
della nostra professione intellettuale
ma questo deve essere di stimolo per
ricercare opportunità e alternative che
ci consentano, tracciando nuovi per-
corsi, di superare le difficoltà.
Vorrei prendere lo spunto per queste
riflessioni dal Forum che lo scorso 15
settembre si è svolto all’Auditorium del
Palazzo della Regione a Udine presen-
ti, oltre alla presidente della Regione
Debora Serracchiani, il presidente di
Area Science Park Adriano De Maio,
le Università di Udine e Trieste con il
pro-rettore vicario Angelo Vianello ed
il rettore Maurizio Fermeglia, i presi-
denti di Confartigianato FVG e Con-
findustria Udine con Graziano Tilatti e
Matteo Tonon, il sociologo Gian Paolo
Prandstraller ed il presidente di CUP
Udine Romeo La Pietra.
I professionisti in regione sono 42.102,
rappresentati da 23 tra ordini e collegi
con 13.287 appartenenti all’area tec-
nica, 20.763 all’area sanitaria e 7.699
Elio Miani
dim
ensio
ne g
eom
etra
1406/2
014
A destra:
Il presidente di CUP Udine Romeo La Pietra e il
presidente della regione FVG Debora Serracchiani
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
a quella sociale e giuridica, l’obiettivo
deve essere quello di metterli in rete,
nella consapevolezza che, tutti assie-
me, si possa fornire un contributo de-
terminante al rilancio delle competitivi-
tà del territorio.
Necessita però trovare forme diverse
per far convivere realtà con esigenze
che, seppur diversificate fra di loro,
possono avere dei punti di contatto e
sinergia che devono essere sviluppate.
Il fenomeno dell’associazionismo pro-
fessionale si è configurato concreta-
mente in Italia negli anni ’90 del se-
colo scorso, in concomitanza con una
situazione molto pericolosa per le pro-
fessioni intellettuali: ossia il tentativo
(posto in atto da alcuni settori della po-
litica, appoggiati da certe forze socia-
li) di abolire gli Ordini, eliminare ogni
controllo sull’ingresso degli aspiranti
nelle professioni; in pratica di aprire
la strada all’accesso di chiunque al si-
stema professionale, senza adeguato
controllo sui requisiti conoscitivi dei
candidati.
A questo tentativo le professioni ordi-
nistiche hanno opposto una strategia
di difesa basata sulla stretta collabora-
zione tra le professioni, ad evitare che i
saperi specialistici incorporati nelle sin-
gole professioni venissero cancellati.
Tale forma di difesa ha impedito che
un patrimonio cospicuo di conoscenze
e di strutture intellettuali fosse disper-
dim
ensio
ne g
eom
etra
1606/2
014
Sopra:
Il tavolo dei relatori e, nella pagina accanto, il nutrito
pubblico in sala.
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
17 06/2
014
so ed il paese fosse lasciato privo di
quelle competenze che gli consentono
di offrire prodotti e servizi competitivi,
proprio in un momento in cui la co-
noscenza, in tutto il mondo avanzato,
diventava mezzo di produzione ricono-
sciuto e insostituibile.
Poco dopo i professionisti costitui-
rono i Comitati Unitari delle Profes-
sioni (CUP), cioè associazioni di rap-
presentanza di livello nazionale degli
Ordini e dei Collegi, aventi lo scopo
di coordinare la presenza degli enti
rappresentativi delle professioni li-
berali e implicitamente di salvare
i saperi specifici che su cui esse si
fondavano . La costituzione dei CUP
ha dato una forza notevole al lavoro
intellettuale rispetto alle entità poli-
tiche e sociali che non ne capivano
l’importanza ed anzi lo osteggiavano
tacciandolo di essere forme corpora-
tive.
La crisi iniziata nel 2008 ha gravemen-
te ridotto le potenzialità economiche
delle professioni che hanno reagito
alla perdita subita implementando il
numero delle funzioni di rilevante peso
sociale, oggi visibili a tutti gli osserva-
tori attenti. Attualmente le professioni
sono in netta ripresa e stanno rivendi-
cando un ruolo di primo piano nell’e-
conomia del paese; sono la forza che
sostiene e rivendica il principio chiave
che la conoscenza scientifico-tecnica
è il volano fondamentale della produ-
zione.
La novità annunciata durante il Fo-
rum, da tempo in elaborazione dai
componenti del CUP Udine, è la co-
stituzione dell’Associazione profes-
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
1806/2
014
sionisti per il Friuli Venezia Giulia che
è un sodalizio che vuole essere una
voce unitaria del mondo professiona-
le della regione, con l’intento di an-
dare oltre i rigidi schemi degli ordini
e dei collegi, aprendosi sia ai singoli
iscritti che agli altri organismi di cate-
goria (quali le associazioni e i sindaca-
ti dei professionisti) e, cioè, verso tut-
te le forme associative che s’ispirano
all’idea: la conoscenza è condizione
essenziale di tutti i processi produt-
tivi.
Evidente è l’innovazione introdot-
ta rispetto alle entità associative
precedenti. Nasce infatti un’asso-
ciazione estesa, che include tutte
le forme del lavoro professionale,
molto al di là degli Ordini e dei Col-
legi.
Augurandoci che la nuova struttura
abbia successo, si creerà nel Friuli Ve-
nezia Giulia una importante forza rap-
presentativa che agirà come gruppo
sociale unitario sulla società e sull’e-
conomia della Regione difendendo e
portando avanti un valore fondamen-
tale: la conoscenza.
Un “prototipo” che potrebbe essere
imitato in altre Regioni; uno di quegli
esperimenti che possono modifica-
re il panorama socio-politico italiano,
ispirando la legislazione sul lavoro e le
decisioni dell’esecutivo riguardanti la ri-
cerca scientifica, la scuola, l’università,
i politecnici, i centri di ricerca, ecc., cioè
tutte le istituzioni senza le quali nessu-
na società può essere oggi competitiva
e presente negli snodi fondamentali
dell’economia e della vita civile.
Sopra e nella pagina accanto:
Il cordiale confronto tra il presidente CUP Udine
La Pietra e il governatore FVG Serracchiani.
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
19 06/2
014
Significativo è il fatto che il mondo
produttivo (artigianato, PMI e indu-
stria) sia al fianco delle professioni
intellettuali perché si tratta di avviare
una riflessione comune sulle strategie
più opportune per cercare di restituire
competitività alla regione.
Dobbiamo essere consapevoli, non
solo come numeri ma anche per la
pervasività del nostro lavoro, che ri-
guarda e attraversa tutti i settori che
operano nella conoscenza, di poter
dare un contributo non secondario allo
sviluppo economico e sociale.
La nostra regione dispone di accredi-
tate università, di centri di ricerca di
livello internazionale, di parchi scienti-
fici, di una imprenditoria dalle dimen-
sioni opportune e di un sistema pro-
fessionale integrato e diffuso in tutto il
territorio e quindi può certamente am-
bire ad essere un polo di riferimento a
livello nazionale ed internazionale.
Noi geometri siamo in prima linea in
questo progetto ed abbiamo sotto-
scritto l’atto costitutivo come Comita-
to Regionale proprio per maggiormen-
te significare la forza di coesione che
ci deve essere fra noi.
Sarà presto pubblicato, sui siti dei
collegi provinciali, lo statuto dell’As-
sociazione e le modalità di adesione
per coloro che vorranno partecipare
a questo progetto ed al riguardo si fa
presente che l’scrizione sarà a titolo
gratuito.
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
L'Osservatorio del Triveneto"progetta" il futuroDare nuove possibilità ai Collegi per interagire con gli iscritti
di Nicla Manetti
Professione
L’Osservatorio Geometri Triveneto è
costituito da un gruppo di Libere pro-
fessioniste Geometra che ricoprono,
ruoli di responsabilità in seno ai Collegi
Provinciali del Triveneto e si prefigge di
affrontare adeguatamente i problemi at-
tinenti le difficoltà specifiche dei giovani
e delle donne della categoria che indu-
cono all’abbandono degli albi e, di con-
seguenza, della Cassa di Previdenza.
Attraverso incontri, valutazioni, analisi,
indagini, con il costante e benemerito
supporto dei Collegi del Triveneto, ven-
gono individuate le maggiori difficoltà
e proposte alcune soluzioni.
L’esito di queste attività è stato presen-
tato il 23 marzo 2012 a Padova con il
“CONVEGNO SUL WELFARE DI CA-
TEGORIA” ; il 13 maggio 2013 a Rimi-
ni al “CONGRESSO NAZIONALE DEI
GEOMETRI E GEOMETRI LAUREA-
TI” ; il 27 novembre 2013 a Roma al
“COMITATO DELEGATI DELLA CAS-
SA DI PREVIDENZA DEI GEOMETRI”.
Emerge chiaramente, in definitiva, che
tale attività debba proseguire con lo
scopo di promuovere e salvaguardare
la categoria professionale dei Geome-
tri proprio in quell’ambito “più debo-
le”; ciò confermato da diversi studi,
tra cui quello del Consiglio Superiore
della Magistratura, che indica come le
“quote di genere” costituiscano una
tappa fondamentale per ottenere una
partecipazione equilibrata delle donne,
dei giovani e degli uomini, ai processi
decisionali, oltre ad essere elemento
di giustizia sociale e condizione ne-
cessaria al miglioramento della società
democratica nel difficile percorso che il
nostro Paese sta attraversando ormai
da diversi anni.
Anche il “Terzo Rapporto sulla Previ-
denza Privata Italiana 2013” evidenzia
che nell’area tecnica (geometri, archi-
tetti, ingegneri, periti industriali, biolo-
gi) le donne professioniste che si sono
iscritte sono aumentate del 28,70%
contro il 7,38% degli uomini, registran-
do per l’anno 2013 un +2,52% contro
un + 0,02% dei colleghi maschi.
La commissione ristretta dell’Osserva-
torio Geometri del Triveneto ha avuto
un primo incontro nel mese di aprile
c.a. con il Presidente del Consiglio Na-
zionale, geom. Maurizio Savoncelli, per
sottoporre all’attenzione del Consiglio
Nazionale risultanze e proposte.
Il Presidente si è dimostrato interes-
sato invitando a formulare, in concreto,
Nicla Manetti
dim
ensio
ne g
eom
etra
2006/2
014
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
21 06/2
014
dei progetti, i quali sono stati presen-
tati dalla commissione ristretta nell’in-
contro del 23 ottobre c.a. al Presiden-
te stesso, il quale ha manifestato il suo
compiacimento per il lavoro svolto.
- - -
I progetti elaborati, che attendono sol-
lecite decisioni da parte del Consiglio
Nazionale sono i seguenti:
1. PROGETTO DI COSTITUZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO PARI OPPORTUNITA’ IN SENO AL CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI
2. POLITICHE EUROPEE
Vengono di seguito prospettati i pro-
getti in questione perché possano ve-
nire recepiti, discussi e partecipati da
tutti i Geometri dei nostri Collegi.
Per quanto riguarda il primo punto,
ha l’obiettivo della costituzione di una
Commissione Parità di Genere, con
sede operativa presso il Consiglio Na-
zionale il cui Presidente la presiede.
Le sei componenti la Commissione
sono nominate dallo stesso Consiglio
Nazionale, che dovrà individuarle tra
le consigliere di Collegio e le delega-
te Cassa al fine di creare un rapporto
stretto con la base e almeno una volta
all’anno la Commissione riunirà le con-
sigliere dei Collegi e le delegate Cassa
per informarle del lavoro svolto e rece-
pire consigli e nuove idee.
La costituzione di una Commissione
Parità di Genere è sicuramente pre-
minente anche perché costituisce, in
qualche modo, una debita “sanatoria”
rispetto alla scarsa considerazione che
si è data nel passato alla “questione
femminile”. In questa maniera si vuo-
le adeguare la categoria professionale
all’importanza che le donne, ma anche
i giovani geometri, sono venute acqui-
sendo nella società in generale e nelle
professioni in particolare.
Qui di seguito si elencano i compiti del-
la istituenda Commissione Nazionale
“Parità di Genere”:
= Promuovere la costituzione
in tutti i Collegi Provinciali della
“Commissione Parità di Genere” e
della “Commissione Giovani Geo-
metri” per diffondere e dare valore
alle differenze di genere;
= Redigere un’anagrafica provincia-
le delle Colleghe iscritte a ciascun
Collegio e individuarne la Collega
referente;
= Offrire la propria “vision” al
CNG, ogni qualvolta esso sia inte-
ressato da tematiche di genere;
= Coordinare l’attività di promo-
zione di progetti mirati a favorire
effettive condizioni di pari oppor-
tunità nell’accesso e nella crescita
dell’attività professionale, anche in
collegamento ad iniziative di altri
organismi analoghi operanti a livel-
lo istituzionale e locale che già si
occupano di parità di genere;
= Elaborare codici di comporta-
mento diretti a specificare rego-
le di condotta conformi alla parità
e ad individuare manifestazioni
anche indirette di discriminazio-
ne;
= Realizzare indagini e ricerche a
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
2206/2
014
campione sul territorio italiano in
coordinamento con i Collegi e/o
con gruppi di lavoro regionali o in-
terregionali;
= Promuovere la figura della Don-
na Geometra e individuare per-
corsi atti a vedere ridurre la disper-
sione delle iscritte nei primi anni di
professione;
= Predisporre annualmente un bi-
lancio del lavoro messo in atto,
nella previsione di vedere ridurre
la dispersione di giovani colleghe/i
che abbandonano la libera profes-
sione;
= Individuare forme di sostegno e
iniziative per la formazione di una
cultura di rappresentanza femminile
negli organi istituzionali tramite l’at-
tuazione di regolamenti che discipli-
nano l’ordinamento di categoria;
= Promuovere l’attenzione e age-
volare la presenza di professioni-
ste di sesso femminile negli organi
di governance istituzionale.
La presenza delle donne nella elabora-
zione delle strategie e delle politiche
nell’ambito dei Collegi comporta un
consistente arricchimento qualitativo,
poiché alle donne vanno riconosciute
peculiari doti e capacità di: attenzione,
disponibilità, sensibilità, comunicazione
e quant’altro giovi ad una maggiore aper-
tura nei confronti delle tematiche giova-
nili per “inventare” un migliore futuro.
Ed è al futuro, appunto, che guarda il
secondo progetto per un proficuo uti-
lizzo dei fondi europei disponibili per
supportare programmi ben formulati in
termini di obiettivi e modalità.
Valorizzare e rilanciare la figura del Ge-
ometra italiano che nel contesto euro-
peo si può vantare di avere competen-
ze e capacità tali da essere riconosciu-
te come “eccellenza”.
Dare maggior risalto all’attività di pro-
mozione della categoria e di orienta-
mento dei giovani che conseguono
l’abilitazione, si iscrivono all’Albo, ma
non ricevono alcun sostegno per l’av-
vio della professione.
Lo dimostra la nostra ricerca sui Geo-
metri cancellati dall’Albo. La fascia criti-
ca che riguarda i giovani è tra i 24 e 27
anni e tra i 30 e 35 anni, i quali rinuncia-
no spesso definitivamente a svolgere
la professione dopo pochissimi anni di
iscrizione. Perciò ci aspettiamo che le
istituzioni di categoria s’interroghino su
come contrastare il fenomeno.
- - -
LE RICHIESTE
Considerate le previsioni del Pia-
no d’Azione Europee per le libere
professioni, in particolare la sem-
plificazione dell’accesso alle libere
professioni e il rafforzamento della
rappresentanza e della partecipazio-
ne di categoria ai processi decisio-
nali della Comunità Europea e con-
siderato l’impegno del CNG a dare
il massimo supporto per evitare la
dispersione degli iscritti, si tratta ora
di dare nuove possibilità ai collegi di
interagire con gli iscritti attraverso la
destinazione di Fondi europei riser-
vati al segmento dei liberi professio-
nisti, fondi che dovranno confluire in
progetto operativo.
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
2406/2
014
- - -
PUNTI CHIAVE DEL PROGETTO
1. avviare un tavolo di lavoro che
analizzi, approfondisca e propon-
ga nuove forme di sostegno e
incentivi per i neo iscritti;
2. integrare tra i nominativi di
colleghi referenti che possano
interloquire con gli Uffici Regio-
nali, almeno due donne geo-
metra per commissione re-
gionale così da dare finalmente
corpo alla dichiarata volontà di
riequilibrare la rappresentanza
femminile in seno alle istituzio-
ni. La partecipazione delle colle-
ghe ai processi decisionali che
riguardano il futuro del lavoro e
del ruolo delle donne professio-
niste, contiamo che sia la prima
efficace risposta del CNGeGL
al valore aggiunto delle proprie
iscritte;
3. avviare presso i Collegi attivi-
tà di servizio specifico per i neo
iscritti, perché entrino nel mondo
del lavoro supportati da incontri
periodici di formazione e specia-
lizzazione, con l’istituzione dello
“Sportello Giovani Geometri”;
4. creare un’area tematica dedi-
cata, ovvero un Forum specifico
sulle politiche comunitarie di ge-
nere, per fornire opportunità di
concreto scambio di informazio-
ni al Geometra che intende lavo-
rare in Europa, da implementare
sul sito nazionale;
5. proporre la realtà del co-wor-
king anche in Italia, idea innova-
tiva fortemente anticipata e pro-
mossa dalle lavoratrici autono-
me italiane, che significa mette-
re a disposizione di giovani libe-
ri professionisti, spazi pubblici
ad uso ufficio con servizi co-
muni (attrezzature, connessioni,
postazioni di lavoro, sale riunio-
ni) per lo sviluppo della propria
attività professionale, attraverso
partenariato e/o convenzioni con
Enti locali, Provincia e Regione;
6. istituire piccoli prestiti ai pro-
fessionisti facendo rientrare l’ini-
ziativa nell’ambito del microcre-
dito per lavoratori in difficoltà,
impegnando la Regione ad
assorbire gli interessi in conto
capitale. L’obiettivo è favorire, in
presenza di difficoltà economi-
che, il pagamento delle quote di
iscrizione ai Collegi e i contributi
minimi alla Cassa di Previdenza,
somme che in questi anni sem-
pre più professionisti non paga-
no, pesando fortemente sui bi-
lanci collegiali;
7. destinare dei fondi per il de-
centramento dei Collegi, in
particolare almeno per gli ambiti
provinciali di grandi dimensioni,
realizzare una rete più fitta di ap-
poggio istituzionale, con piccoli
uffici di riferimento che rendano
più vicino il rapporto istituzione /
iscritto, senza incidere per que-
sto sulla governance di Collegio.
In definitiva i nostri progetti costitui-
scono una opportunità per tutti i Ge-
ometri: chiama tutti all’impegno ed
alla PARTECIPAZIONE.
Questo è, ovviamente, l’auspicio
del nostro Osservatorio unitamente
a quello di tutti i Collegi del Triveneto
che ci hanno sostenuto generosa-
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
Convenzione firmata tra Confartigianato Regionale e GEO-C.A.M. UdineAnche noi Geometri dobbiamo collaborare ed inserire l'apposita clausola nei contratti d'appalto
di Renzo Fioritti
Mediazione
Renzo Fioritti
dim
ensio
ne g
eom
etra
2606/2
014
Il desiderio di gestire le controversie
utilizzando l’istituto della mediazione
e non più nei Tribunali, ha convinto il
Consiglio Regionale di CONFARTIGIA-
NATO a sottoscrivere una convenzione
con l’Organismo dell’Associazione Na-
zionale Geometri, Consulenti Tecnici,
Arbitri e Mediatori GEO-CAM, Sezione
di Udine.
La convenzione è focalizzata sulla riso-
luzione delle controversie tra imprendi-
tori artigiani, piccole e medie imprese
e privati, nell’ambito dell’attività d’im-
presa e nei rapporti tra privati quali i
contratti d’appalto, contestazioni su
contabilità lavori, difetti costruttivi delle
opere; contratti di locazione, vendita;
divisioni, frazionamenti, stime di beni
immobili e mobili; controversie su con-
fini, frazionamenti, divisioni ereditarie,
successioni; problematiche condomi-
niali (ripartizione delle spese, tabelle
millesimali) e di attività agricole.
Alla cerimonia per la firma sono inter-
venuti il sottoscritto quale Referente
locale dell’Associazione GEO-C.A.M.
Sezione di Udine, il dott. Graziano Tilatti
Presidente di Confartigianato Imprese
FVG, oltre al direttore di Confartigiana-
to Udine Servizi Sandro Caporale ed il
funzionario geom. Salvatore Cane, che
fungerà da coordinatore ed il Presiden-
te del Collegio Geometri della Provin-
cia di Udine geom. Elio Miani.
“Lavoriamo da sempre – hanno detto –
per semplificare la vita delle imprese e
delle persone e questa convenzione va
proprio in questa direzione”.
Riporto di seguito la parte saliente del-
la convenzione:
a) Confartigianato Imprese Fvg pro-
muoverà nelle forme dalla stessa
ritenute più opportune e con tempi-
stiche che potrà decidere in funzio-
ne delle proprie attività associative
presso le Associazioni territoriali
che la compongono ed i rispettivi
iscritti, la conoscenza dei servizi di
mediazione offerti dallo sportello di
Udine dell’Organismo di Mediazio-
ne Geo-C.A.M., i vantaggi relativi
alla procedura di mediazione e le
condizioni di favore riservate agli
associati Confartigianato;
b) L’Organismo di Mediazione Geo-
C.A.M. Sezione di Udine si im-
pegna a svolgere attività di me-
diazione a favore degli iscritti alle
Associazioni territoriali aderenti
a Confartigianato Imprese Fvg,
che dichiareranno per iscritto tale
condizione, applicando gli onorari
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
2806/2
014
previsti dalla tabella liberamente
determinata ed allegata al Regola-
mento dell’Organismo stesso;
c) Per le procedure di Mediazione
attivate presso lo sportello dell’Or-
ganismo Geo-C.A.M. di Udine da
parte di Associati a Confartigiana-
to Imprese Fvg, sarà riconosciu-
to a Confartigianato Servizi Fvg
S.r.l. un contributo come indicato
nell’allegata “Tabella Convenzio-
nale” e precisamente pari al 10%
dell’indennità prevista per gli sca-
glioni da 4 a 8 compresi, pari al
15% per scaglioni 9 e 10, mentre
nessun contributo sarà previsto
per i primi 3 scaglioni. Inoltre in
caso di procedura di mediazione o
subita da Confartigianato Imprese
Fvg o dalla sua Società di servizi,
Confartigianato Servizi Fvg S.r.l.,
presso l’Organismo di mediazione
Geo-C.A.M. Sezione di Udine verrà
concordato un contributo ad hoc;
d) L’Organismo di Mediazione Geo-
C.A.M. Sezione di Udine si impe-
gna a fornire gratuitamente attività
di formazione ai funzionari di Con-
fartigiananto Imprese Fvg e delle
Associazioni territoriali aderenti,
eventualmente chiamati a fornire
consulenza e supporto in materia
di mediazione, salvo il rimborso
spese in caso di trasferta per i rela-
tori e per la preparazione del mate-
riale didattico;
e) L’Organismo di Mediazione Geo-
C.A.M. Sezione di Udine fornirà
gratuitamente a iscritti e funzionari
materiale aggiornato delle novità
legislative e giurisprudenziali, in
materia di mediazione. A questo
fine sin d’ora Confartigianato Im-
prese Fvg indica nella seguente
persona il funzionario potenzial-
mente interessato: geom. Salvato-
re Cane (e-mail – [email protected]) c/o
Confartigianato Udine;
f) L’Organismo di Mediazione Geo-
C.A.M. Sezione di Udine e Confar-
tigianato Imprese Fvg valuteranno
la possibilità e l’opportunità di or-
ganizzare eventi formativi, conve-
gni ed incontri aperti agli iscritti alle
Associazioni territoriali aderenti a
Confartigianato Imprese Fvg e al
pubblico sul tema della mediazione
e sulla mediazione come metodo
di risoluzione rapida delle contro-
versie;
g) L’Organismo di Mediazione Geo-
C.A.M. Sezione di Udine si dichiara
fin da ora disponibile ad elaborare e
redigere formulari per l’inserimen-
to di clausole all’interno di contratti
tipo per incentivare l’uso della me-
diazione quale metodo deflattivo
rispetto all’accesso allo strumento
giudiziale per la risoluzione tra im-
prese e consumatori;
h) L’Organismo di Mediazione Geo-
C.A.M. Sezione di Udine si impe-
gna ad effettuare report annuali in
merito all’attività svolta in partner-
ship con Confartigianato Imprese
Fvg in materia di mediazione;
i) L’Organismo di Mediazione Geo-
C.A.M. Sezione di Udine metterà a
disposizione di Confartigianato Im-
prese Fvg e delle Sezioni territoriali
aderenti, materiale pubblicitario
adatto alla reclamizzazione pres-
so le proprie sedi e nell’ambito di
convegni, corsi, etc. dei servizi of-
ferti dall’Organismo di Mediazione
Geo-C.A.M. Sezione di Udine;
l) Il presente accordo ha validità di
anni 4 con la possibilità per le Parti
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
29 06/2
014
di rivedere clausole e contenuti di
comune accordo.
Udine , lì 10.10.2014
- - -
Ora stà anche a noi Geometri collabo-
rare, inserendo nei contratti d’appalto
la clausola:
Qualsiasi controversia che doves-
se insorgere tra le parti in ordine
alla validità, efficacia, interpreta-
zione ed esecuzione del presen-
te contratto e successivi patti e
comunque ad esso connesso,
dovrà essere definita mediante
conciliazione presso l’Organismo
di Mediazione Interprofessionale
Nazionale “GEO-C.A.M.”, secondo
il regolamento dell’Organismo di
Mediazione medesimo che le parti
dichiarano di conoscere ed accet-
tare.
Ricordo che la Convenzione ha validi-
tà per tutta la Regione Friuli Venezia
Giulia, pertanto le questioni verranno
trattate territorialmente dai Collegi
della Regione.
Sotto:
Da sinistra, il Geometra Renzo Fioritti e Graziano Tilatti, presidente di Confartigianato Impresa FVG
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
01/2
014
Il futuro delle stampanti "3D"Le previsioni dicono che sarà tra le innovazioni tecnologichepiù richieste dal mercato
di Manuel Milone
4°A Cat IST. STAT. D'ISTRUZ. SUP. "G. Galilei", settore Tecnologico, Indirizzo Costruzioni,
Ambiente e Territorio "N. Pacassi" di Gorizia
Sappiamo bene che la tecnologia ama
stupirci con articoli nuovi e affascinanti
distruggendo quelle che erano le bar-
riere che limitavano la nostra immagi-
nazione. Chiaramente, però, anche nel
settore delle innovazioni dedicate allo
sviluppo la crisi si è fatta sentire nono-
stante scienziati, architetti e ingegneri
ci abbiano imperterriti portato a cono-
scenza di surreali progetti che rispec-
chiano in parte la nostra idea di futuro.
La necessità di facilitare la vita dell’uo-
mo ha portato da sempre le menti più
brillanti a creare macchine o software
che permettessero di aiutare il prossi-
mo a svolgere qualsiasi tipo di lavoro.
Tale scopo ha incentivato a designare le
basi di uno tra i più importanti disposi-
tivi in campo innovativo: la stampante
3D.
Cos’è questo gioiello della tecnologia?
Già dal nome si intuiscono molte cose
ma non ci si rende conto della magnifi-
cenza di tale scoperta. Sono infatti di-
spositivi in grado di realizzare un qualsi-
voglia modello tridimensionale attraver-
so un processo di produzione additivo,
o,più semplicemente, attraverso l’au-
silio di un apposito programma è pos-
sibile avviare l’automatica creazione di
un oggetto preselezionato, utilizzando
materiali appositi. Con un susseguirsi
Manuel Milone
La Pagina dei Giovani
dim
ensio
ne g
eom
etra
3006/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
di sezioni trasversali poste una sull’altra
si viene dunque a formare l’oggetto da
noi voluto.
Per capire assieme come funziona una
stampante 3D iniziamo dicendo che
sono ovviamente macchine molto com-
plesse e che inizialmente furono costru-
ite solamente con lo scopo di procreare
un prototipo di un prodotto che succes-
sivamente si avesse intenzione di lan-
ciare sul mercato.
Analizzando il processo del marchinge-
gno che si cela dietro a tutto ciò pos-
siamo usufruire dell’immagine a destra
che ci raffigura, con molta più semplici-
tà, il compito svolto dai macchinari. Tra
i componenti che destano più interesse
vi è il materiale con la quale il prodotto
viene fatto, che può essere di vario tipo.
Spesso sono sostanze termoplastiche
e foto polimeri, ma viene utilizzata però
anche la fibra di carbonio oppure altri
due materiali: il PLA (PolyLacticAcid)
che permette di avere una maggior
scelta per quanto riguarda i colori e
l’ABS (Acrylonitrile Butadiene Styrene)
che a differenza del precedente permet-
te di ricavare componenti più elastici e
maneggevoli.
Il punto d’inizio di questa catena è il
programma installato nel proprio pc che
permette di inquadrare la figura in tre di-
mensioni al fine di verificare se le gran-
dezze rispettino i limiti concessi dall’ap-
parecchiatura. Anche in questo campo
abbiamo una vasta scelta per quanto
riguarda il tipo di software, ma tra i più
utilizzati ci sono Thingiverse e AutoCad.
Alcune persone furono subito scettiche
riguardo l’affidabilità di tali congegni,
ma la tecnologia rispose a dovere mo-
strando come addirittura la biomedicina
dim
ensio
ne g
eom
etra
3206/2
014
06/2
014
01/2
014
e il settore edilizio si interessassero a
questo tipo di sperimentazione, riscon-
trando grande successo e stupore tra
gli interessati. Infatti tra le caratteristi-
che principali di questi robot vi è la pre-
cisione che chiaramente sovrasta quel-
le che sono le potenzialità di una mente
o braccio umano. Protesi, tessuti, ossa,
edifici e ingranaggi sono stati costruiti e
hanno saputo svolgere il proprio lavoro
in maniera impeccabile.
Vi starete chiedendo quanto potrebbe
costare un tale capolavoro della mec-
canica moderna ma,udite udite, i costi
si sono notevolmente ridotti confron-
tando quelli di appena un paio di anni
fa, potendo così favorire, ad esempio,
la vendita delle stampanti della fascia
medio bassa ad un prezzo decisamente
conveniente che si aggira sui 1000 euro
circa.
Trovare una fine a questa scoperta è
impossibile, infatti basta far volare un
po’ la fantasia per poter avere un qua-
dro generale delle potenzialità di tale
congegno che senz’altro avrà molto da
mostrarci in futuro.
Quel futuro però non è molto lontano
perché è già una realtà che possiamo
tastare con mano e anche se silenzio-
samente, le stampanti 3D stanno pren-
dendo piede in tutto il mondo, portan-
doci ad un altro livello per quanto riguar-
da la tecnologia.
dim
ensio
ne g
eom
etra
33 06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
3406/2
014
La bioarchitettura e lo sviluppo sostenibile per un futuro miglioreRicerca e sviluppo applicate alla sostenibilità ecologia un'opportunità per il settore edile
di Federica Zin
4°A Cat IST. STAT. D'ISTRUZ. SUP. "G. Galilei", settore Tecnologico, Indirizzo Costruzioni,
Ambiente e Territorio "N. Pacassi" di Gorizia
Federica Zin
I significativi passi in avanti compiuti nel
campo della tecnologia e delle costruzioni
hanno fatto sì che, accanto al percorso di
sviluppo sostenibile, ne nascesse e si svi-
luppasse uno parallelo ad esso, che vede i
suoi obiettivi principali nella sostenibilità e
nell’efficienza delle più moderne infrastrut-
ture: stiamo parlando del ramo della bioar-
chitettura o architettura sostenibile, che si
occupa di progettare e costruire edifici a
basso impatto ambientale.
Tale innovativo approccio culturale si ispira
al progetto che fa riferimento alla “Baubiolo-
gie”, nata negli anni Settanta in Germania, e
successivamente diffusasi anche negli altri
Paesi europei. La bioarchitettura si occupa di
progettare edifici intesi come esseri viventi,
compatibili con l’ambiente ove sono costru-
iti, con particolare attenzione all’utilizzo, in
modo efficiente, delle risorse energetiche a
disposizione dell’uomo, evitandone lo sfrut-
tamento esagerato ed utilizzando, quanto
più possibile, materiali poco inquinanti e
fonti energetiche rinnovabili.
Ci troviamo dunque di fronte ad una stret-
tissima correlazione tra bioarchitettura e svi-
luppo sostenibile, proprio perché la prima è
un’attuazione pratica dei principi che preve-
de il secondo, unitamente all’eliminazione
degli inquinanti, alla valorizzazione dei rifiu-
ti, alla promozione della biodiversità ed alla
fine della desertificazione.
Ma qual è la definizione più precisa di svi-
luppo sostenibile? Esso è “uno sviluppo
La Paginadei Giovani
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
35 06/2
014
che soddisfa le esigenze del presente, sen-
za compromettere la possibilità delle futu-
re generazioni di soddisfare le proprie.” E’
importante precisare che tale concetto si
compone di tre fondamentali dimensioni:
la dimensione sociale, quella ambientale ed
infine quella economica.
La prima pone la sua attenzione al cittadino
inteso come essere vivente che si rapporta
ai luoghi abitativi e ad altri elementi fisici le-
gati all’ambiente, ma pone attenzione anche
alla crescita civile della comunità che utilizza
l’architettura per scopi culturali e relaziona-
li; la seconda pone attenzione alla relazione
che nasce tra edificio e ambiente in termini
di uso razionale delle risorse, dell’energia e
del controllo delle emissioni, durante tutta
la vita dell’edificio; la terza, infine, si occupa
di controllare il costo di tale sostenibilità e
di garantire delle informazioni efficaci agli
utenti in termini di valore misurabile per la
gestione degli edifici.
Un’importantissima novità introdotta nel
campo delle costruzioni degli edifici è l’idea
che essi abbiano un “ciclo di vita”; esso si
suddivide in diverse fasi: estrazione e tra-
sporto delle materie prime; loro trasforma-
zione e trasporto nel cantiere per l’utilizzo;
costruzione dell’edificio; periodo di utilizzo,
comprensivo di manutenzione ed uso dei
diversi impianti, infine dismissione dei ma-
teriali per un reimpiego o per il riciclo in di-
scarica.
Essendo il periodo di utilizzo quello mag-
giormente inquinante e dispendioso, molti
ingegneri ed architetti, fortemente spinti da
tali ideali di sostenibilità, cercano di ridurre
i consumi progettando edifici che utilizza-
no materiali ecologici e facilmente ricicla-
bili, sfruttando fonti energetiche rinnovabili
(come ad esempio le biomasse, l’energia
eolica, l’energia solare e l’energia geoter-
mica) e dotando le infrastrutture di sistemi
in grado di utilizzare quanto più possibile, e
con la massima efficienza, le suddette risor-
se naturali. Il tutto con vantaggio economi-
co, e conseguente protezione dell’ ambien-
te: un vantaggio per noi, per la nostra Terra,
e per le generazioni future!
Per riuscire a ridurre in modo apprezzabile i
consumi è necessario un corretto approccio
bioclimatico che tenga conto dell’ ombreg-
giamento, della ventilazione e del soleg-
giamento. E’ inoltre necessario coibentare
adeguatamente l’edificio, per ridurre il fab-
bisogno di riscaldamento e raffreddamento.
Un’altra importantissima innovazione eu-
ropea è stata l’introduzione della certifica-
zione energetica degli edifici, che consiste
nella valutazione di determinate caratteristi-
che della struttura, cui vengono assegnati
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
3606/2
014
dei punti; una volta terminata la valutazione
si può constatare il tipo di impatto che la
costruzione ha sull’ambiente e si possono
considerare gli aspetti maggiormente posi-
tivi, ed ecologicamente sostenibili, affinchè
tutti gli edifici di nuova costruzione rispetti-
no le normative europee in termini di tutela
ambientale e di utilizzo delle risorse energe-
tiche. Tale certificazione diventa infatti ob-
bligatoria dopo l’emanazione della direttiva
nr. 91 del 2002, dove viene disposto che la
certificazione abbia una validità di 10 anni.
In essa devono essere contenuti dati, valo-
ri e raccomandazioni per un miglioramento
del rendimento energetico. Tutte le nuove
strutture devono essere dotate di tale cer-
tificato.
Nonostante il percorso verso lo sviluppo
sostenibile sia lento e difficile da seguire,
è bene tenere sempre in considerazione
uno dei principi fondamentali della bioar-
chitettura, ovvero quello che il nostro pia-
neta è un pianeta le cui risorse non sono
infinite. E’ perciò importante utilizzarle
nel modo più corretto e meno dispendio-
so possibile; inoltre, benchè il processo
di sviluppo tecnologico sia inevitabile e
affascinante, è importante mantenere
sempre un’attenzione particolare al piane-
ta e alle sue risorse, proprio perché, fino
a poco tempo fa, i consumi e gli utilizzi
massicci di esse hanno comportato gravi
conseguenze e la distruzione di molteplici
ecosistemi.
Essendo dei minuscoli ospiti in questo
enorme mondo è necessario prendere
consapevolezza che, a partire dai più piccoli
accorgimenti, è necessario rispettare
ciò che abbiamo intorno per garantire a
noi e soprattutto alle generazioni future
la possibilità di vivere serenamente con
l’ambiente.
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
3806/2
014
Il drone per i GeometriUna tecnologia in forte sviluppo che tra poco entrerà nella vita professionale portando molteplici vantaggi
di Giacomo Macor
ITG "G.G. Marinoni" di Udine
Giacomo Macor
La tecnologia dei droni è
sicuramente una delle più
all’avanguardia in molti set-
tori, da quelli di riprese video
per servizi giornalistici al
monitoraggio dell’ambien-
te. Ma oltre a questi ambiti,
il drone si sta addentrando
anche nella professione del
geometra.
- - -
Intanto, cos’è un “drone”?
Il drone è a tutti gli effetti
un aeromobile, dotato poi
di una strumentazione che
può variare in base ai biso-
gni che si vogliono soddisfa-
re. Si possono evidenziare
due principali categorie: i
droni ad ala fissa e i droni
multirotore. I primi, come
dice la parola, sono com-
posti similmente al classico
aereo civile, quindi da un
corpo centrale ai quali fian-
chi vengono installati degli
elementi fissi piani come
ali. I materiali possono va-
riare in base alle condizioni
ambientali in cui dovranno
essere utilizzati, ma princi-
palmente sono realizzati in
materiale espanso, che for-
nisce leggerezza ma anche
resistenza a urti. I droni mul-
tirotore invece hanno una
struttura che richiama quella
di un elicottero. Sono infatti
composti da quattro, sei o
otto eliche collegate tramite
bracci al corpo centrale del-
la macchina, che a sua volta
appoggia al suolo attraver-
so degli appositi piedistalli.
Questa tipologia di drone
La Pagina dei Giovani
A destra:
Dronead ala fissa
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
39 06/2
014
è la più usata, soprattutto
grazie all’hovering, ovvero
la possibilità di stazionare
in una certa posizione nello
spazio.
- - -
La sostanziale differenza
che può determinarne la
scelta tra un drone ad ala
fissa ed uno multirotore è
quella dell’equipaggiamen-
to. Un drone può essere in-
fatti equipaggiato con tele-
camere ad alta definizione,
con telecamere a infrarossi,
termocamere o addirittura
dei sensori simili agli attuali
Laserscanner.
- - -
Nel campo della professio-
ne del geometra i vantaggi
sono molteplici, e se ne è
discusso anche nella recen-
te fiera “Dronitaly” tenuta-
si ad Assago (MI) presso il
Centro Congressi Milanofio-
ri.
Per i professionisti specializ-
zati soprattutto in rilievi to-
pografici o catastali, il drone
può portare ad un evidente
vantaggio sia nei tempi del
lavoro sia nella sua qualità.
Un drone ad ala fissa, quello
che è più conveniente usa-
re per queste attività, può
essere equipaggiato infat-
ti con telecamere aventi la
funzione di ottenere imma-
gini geo-referenziate ad alta
risoluzione che poi, attra-
A sinistra:
Drone multirotore
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
4006/2
014
verso software specializzati
possono essere elaborate
ottenendo dettagliate rico-
struzioni 3D. Il guadagno di
tempo poi è molto evidente,
basti pensare che un velivo-
lo del genere può rilevare
un’area di un kilometro qua-
drato in circa due minuti e
mezzo.
- - -
Per i geometri che invece si
trovano più in contatto con
lavorazioni come le certifica-
zioni energetiche, un drone
multirotore è una delle scel-
te più funzionali. Un multi-
rotore infatti, equipaggiato
in questo caso con una ter-
mocamera, può facilmente
raggiungere ogni parte del
fabbricato ed evidenziarne
così le criticità non solo del-
la costruzione, ma anche di
eventuali sistemi di raccolta
dell’energia solare per te-
starne la piena efficienza.
Un altro equipaggiamen-
to che può risultare utile
per molti tecnici è quello
di una strumentazione tipo
Laserscanner equipaggiata
nel multirotore. Attraverso
la tecnologia DSM, DTM e
della “nuvola di punti” un
drone può processare anche
7 milioni di punti al secon-
do, dando così la possibilità
all’operatore di effettuare un
elaborato finale decisamen-
te più preciso, comprensi-
bile ed efficiente al proprio
A destra:
Ripresa da drone
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
41 06/2
014
cliente.
L’ENAC, l’Ente Naziona-
le per l’Aviazione Civile, ha
emanato in giugno una cir-
colare con delle disposizio-
ni riguardo l’uso di queste
strumentazioni che sì pos-
sono agevolare il lavoro dei
professionisti, ma possono
anche creare pericolo per
i cittadini. Anche per que-
sto, la norma introduce de-
gli obblighi e delle regole
da rispettare per qualunque
persona utilizzi queste tec-
nologie nello spazio aereo
civile italiano. Una di queste
è la creazione di una mappa
(consultabile direttamente
sul sito dell’ENAC) dell’Ita-
lia, dove vengono eviden-
ziate zone critiche o non
critiche, ovvero dove la pe-
ricolosità delle lavorazioni
risulterebbe per vari fatto-
ri più o meno a rischio. Un
altro obbligo, sicuramente
primario a quello soprade-
scritto, è quello di una spe-
cie di “patentino”, ovvero un
certificato rilasciato da una
scuola di volo accreditata
dall’Ente che attesti, dopo
un corso di 33 ore con esa-
me scritto e pratico, la pie-
na conoscenza normativa e
applicativa dell’utilizzo del
drone. Inoltre con questa
circolare, viene introdotto
anche l’obbligo di sottoscri-
vere un’assicurazione pro-
fessionale, per garantirne la
sicurezza sia all’operatore
sia a terzi.
- - -
Quella dei droni è quindi
una tecnologia che è certa-
mente in forte sviluppo, e
che in pochi anni è destinata
ad entrare a far parte della
vita professionale anche dei
geometri.
A sinistra:
Ripresa da termocameradi un drone
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
4206/2
014
La voce di una praticanteStorie di primi passi di giovani colleghi
di Federica Martinig
Federica Martinig
Dopo una chiacchierata fatta con alcuni ami-
ci è nata l’idea di scrivere un articolo sulla
mia esperienza durante il periodo del prati-
cantato e del tanto temuto esame di abilita-
zione alla libera professione.
I 18 mesi, diventati ormai due anni, non
sono pochi all’interno del mondo del lavo-
ro, e nonostante i brevi periodi di stage e
formazione fatti durante il percorso scolasti-
co, ti permettono di capire sempre di più
quelle che sono le dinamiche della vita del
lavoratore e, in particolare, quella del libero
professionista.
Ho trascorso il mio periodo di praticantato
all’interno di un unico studio avendo, però,
l’opportunità ed il tempo di continuare a for-
marmi con dei corsi, che mi hanno consen-
tito di avere, nel tempo rimanente, un’altro
breve periodo lavorativo in un altro studio.
In entrambi i posti in cui sono stata, ho po-
tuto capire che ci sarà sempre la necessità
di continuare ad imparare ma che sarai sem-
pre affiancato da persone capaci che ti aiute-
ranno a diventare indipendente come loro,
portandoti ad avere, con un pò di impegno,
delle grandi soddisfazioni.
Così, tra un esperienza e l’altra, l’esame
di stato che all’inizio sembra tanto lontano
finalmente arriva. I mesi vicini alla prova si
suddividono per tutti tra il corso organizzato
dal Collegio dei Geometri e la preparazione
personale, così da far volare in un secondo il
tempo a disposizione.
Io, oltre a partecipare al corso, ho formato
con alcuni vecchi compagni un gruppo di
studio dove ci siamo confrontati e preparati
e il nostro punto di ritrovo è stato proprio il
Collegio dei Geometri, dove abbiamo trova-
to una grande disponibilità da parte di tutti
coloro che ci stanno dietro. Infatti, oltre a
metterci a disposizione una sala tutta per noi
tutti i giorni che volevamo, sono sempre stati
disponibili a darci una mano con i materiali
e qualsiasi tipo di informazione ci servisse.
Sono felice di scrivere anche perché ho sa-
puto di aver superato la prova relativa agli
scritti, anche se sono dispiaciuta per quelle
persone che non potranno avere la possibili-
tà di sostenere anche l’orale perché, alla fine,
durante tutto questo periodo di preparazione
hai l’occasione di conoscere persone nuove,
di diverse età che come te stanno attraver-
sando questo momento, e vorresti che tutti
potessero concluderlo nel migliore dei modi.
La sensazione che mi ha dato tutto questo
periodo trascorso ... il praticantato, il corso
e l’esame... è stata un pò quella di essere
all’interno di una grande famiglia, dove nes-
suno è inarrivabile e tutti sono disponibili ad
aiutarti e condividere le loro esperienze per
farti diventare poi quello che sarai nella vita
professionale.
Concludo questo articolo facendo un grande
in bocca al lupo a tutti quelli che hanno an-
cora l’ultimo step da superare con l’augurio
che ora che stanno leggendo questo scritto,
possano essere tranquilli... e promossi...e
che tutti gli altri possano esserlo comunque.
La Pagina dei Giovani
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
Decorare il tempo
Considerazioni e proposte sull'abbellimento pittorico degli orologi solari su intonaco
di Ennia Visentin
Tecniche esecutive e materiali impiegati
Una volta preparato il bozzetto che ri-
produce in scala il nostro quadrante
solare, completo di dimensioni, forma,
dati tecnici espressi graficamente,
tema, ornamento ed eventuali massi-
me, si procede definendo la tecnica
pittorica da usare per la realizzazione
della meridiana sulla parete.
Tra le tecniche pittoriche tradizionali e
antiche troviamo:
= L’affresco
= Il mezzo fresco
= Il graffito.
- - -
Tecniche pittoriche tradizionali ed antiche
Affresco
La tecnica di esecuzione degli orologi
solari più utilizzata nei secoli e che ci
ha lasciato le tracce più belle e signifi-
cative è senza dubbio quella della pittu-
ra ad affresco.
Possediamo dettagliate informazioni
sulle tecniche usate dai Greci e dai Ro-
mani grazie ai testi pervenuti fino a noi
(Vitruvio, ‘De Architectura’) (1).
L’affresco è una tecnica pittorica che
consiste nel dipingere sopra a un in-
tonaco composto prevalentemente di
calce spenta e sabbia, appena steso
e ancora fresco (da cui deriva il nome
affresco). I pigmenti - prevalentemente
naturali, accuratamente macinati - ven-
gono stemperati e diluiti in sola acqua.
Il colore penetra nell’intonaco, l’acqua
evapora e attraverso un processo chi-
mico (carbonatazione) l’anidride carbo-
nica dell’aria trasforma la calce spenta
in carbonato di calcio.
Durante questa reazione chimica il
colore viene inglobato nell’intonaco e
‘cristallizza’ formando un tutt’uno con
esso. Aumentano in tal modo tono,
brillantezza e trasparenza del colore,
compattezza e durevolezza di tutto il
supporto pittorico.
È necessario evitare di dipingere nel
periodo appena successivo alla stesu-
ra dell’intonaco, in quanto la pennellata
porterebbe a uno sgradevole impasto
del pigmento con la malta. Ideale è at-
tendere circa un’ora dalla stesura, ma
la durata di tale periodo è determinata
Ennia Visentin
Seconda Parte
dim
ensio
ne g
eom
etra
4406/2
014
Cultura
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
45 06/2
014
da una serie di fattori tecnici e clima-
tici: esposizione solare, ventilazione,
stagione, umidità del luogo, spessore
degli intonaci…
L’ottimale è attendere che l’acqua usa-
ta per la miscelazione dei componenti
della malta migri verso l’interno, nei
vari strati dell’intonaco, lasciando così
liberi i ‘pori’ dello strato in superficie. In
questo modo l’acqua usata per diluire
il pigmento viene assorbita dall’intona-
chino durante l’esecuzione pittorica,
lasciando che il colore si depositi sulla
superficie.
Quando il supporto non assorbe più
l’acqua stesa con la pennellata, si veri-
fica una colatura del colore la quale in-
dica che l’acqua precedentemente mi-
grata verso l’interno sta ora ritornando
in superficie in fase di evaporazione.
L’intonachino sta asciugando, la calce
spenta si sta trasformando in carbona-
to di calcio. Se si continua a dipingere
una volta asciutto l’intonaco, il colore
può spolverare in quanto debolmente
legato alla superficie pittorica. Data
la ‘finestra temporale’ molto limitata
in cui si può lavorare, è consigliabile
procedere su porzioni di intonaco di di-
mensioni limitate.
La tecnica dell’affresco richiede dun-
que padronanza e immediatezza nell’e-
secuzione. I colori asciugando cambia-
no tonalità; il disegno necessita di un
adeguata preparazione e in fase ese-
cutiva è consigliabile evitare ripensa-
menti.
- - -
Ingredienti dell’affresco
Pigmenti
Non tutti i pigmenti possono essere
Sopra:
Arriccio eseguito a coccio pesto.Porzione di intonachino nella parte centrale del quadrante solare con decorazione eseguita a fresco.(Fig. 1)
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
4606/2
014
usati ad affresco. La causticità della
calce ‘aggredisce’ infatti il pigmento
e in alcuni casi ne altera le caratteristi-
che cromatiche. Questi tipi di pigmenti
vengono usati a secco, mescolati con
del legante e stesi sulla superficie
quando il processo di carbonatazione
è completato.
Nell’affresco il pigmento deve quin-
di essere stabile alla luce e all’azione
caustica della calce. Deve mescolarsi
perfettamente con l’acqua e il grassel-
lo di calce. Non deve scomporsi se mi-
scelato con altri colori.
I colori in polvere vengono macinati,
poi stemperati in poca acqua e lascia-
ti in vasi chiusi per alcuni giorni, prima
del loro utilizzo.
Leganti
Nella pittura ad affresco si usano come
legante la calce spenta, o il grassello di
calce oppure la calce aerea.
La calce ideale per l’affresco mantiene
le sue capacità adesive e contempora-
neamente dimostra poca causticità.
Inerti
Gli inerti maggiormente usati sono la
sabbia di fiume; la pozzolana, materiale
Sopra:
Particolare dell’ intonachino dipinto a fresco.Si nota come il
colore, attraverso la carbonatazione della
calce, venga inglobato nell’intonaco formando
un tutt’uno con esso.Fig. 2
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
47 06/2
014
di origine vulcanica con caratteristiche
cementanti che conferisce proprietà
idrauliche e maggior resistenza alla
malta; il carbonato di calcio (polvere di
marmo), derivante dalla macinazione
delle rocce calcaree, che crea una su-
perficie compatta e resistente; l’argilla
cotta frantumata (coccio pesto).
Acqua
L’acqua deve essere priva di sostan-
ze acide. La migliore è quella potabile
usata a temperatura ambiente.
- - -
Stesura intonaci
La pittura ad affresco necessita di un
buon supporto murario che deve es-
sere privo di polvere e bagnato abbon-
dantemente. Il primo strato che lo rico-
pre, chiamato rinzaffo, è composto da
sabbia grossa e calce, con uno spes-
sore tra 1 e 2 cm. Quando asciutto, si
stende il secondo strato, l’arriccio, dal-
lo spessore di alcuni millimetri, compo-
sto da sabbia media (o coccio pesto) e
calce e viene lavorato con un frattazzo
in legno.
Il terzo strato, - e generalmente l’ul-
timo- chiamato intonachino o velo, è
composto da sabbia fine e/o polvere di
marmo e calce, e viene steso con uno
spessore di pochi millimetri. Anche in
questo caso si lavora con il frattazzo di
legno o di spugna.
Spessori elevati possono creare fen-
diture durante l’asciugatura. Tra uno
strato di intonaco e l’altro la superficie
va sempre bagnata. Il velo viene ste-
so per una superficie sufficiente per la
giornata di lavoro. I margini vengono
tagliati obliqui per facilitare il collega-
mento con le porzioni di intonachino
che si stenderanno nelle giornate suc-
cessive.
Il disegno, precedentemente riportato
a misura reale su carta, viene tracciato
sull’intonachino attraverso due tecni-
che: lo spolvero o l’incisione. Lo spol-
vero consiste nel praticare piccoli fori
sulla carta lungo i contorni del disegno,
il quale viene poi appoggiato sull’into-
naco e tamponato con un sacchetto di
stoffa contenente colore in polvere.
L’incisione consiste appunto nell’inci-
dere, con uno strumento appuntito, i
contorni del disegno dopo aver steso
la carta sopra l’intonachino fresco.
Il supporto è ora pronto per essere di-
pinto (fig.1 e 2)
- - -
Mezzo fresco
Quando, seguendo le fasi descritte per
l’affresco, si arriva a una fase molto
avanzata di carbonatazione, è possibile
continuare a dipingere aggiungendo al
colore del legante che nel caso speci-
fico è la calce stessa. Si parla perciò
anche di pittura a calce.
Mentre nel buon fresco la calce pre-
sente nell’intonachino è sia legante
per il supporto, sia - attraverso la car-
bonatazione - legante per i colori, in
questo caso essa rappresenta esclu-
sivamente il medium o legante del
colore perché l’intonachino è ormai
asciutto o quasi. Il colore quindi non è
conglobato nell’intonachino come per
l’affresco, ma è sovrapposto a esso in
un momento successivo. Le pennel-
late risultano quasi a rilievo e i colori
diventano più corposi. La trasparenza
e la brillantezza tipica dell’affresco ven-
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
4806/2
014
gono però attenuate (fig.3)
È consigliato usare la pittura a calce
(stesa quindi a secco sull’intonaco)
con grande cautela perché non offre la
garanzia di durevolezza che caratterizza
l’affresco. L’azione dell’anidride carbo-
nica, che trasforma la calce spenta in
carbonato di calcio, è minima, poiché
penetra in strati relativamente sottili,
permettendo così alla pittura a calce di
fare poca presa.
Questa pittura, eseguita in un esterno,
dimostra poca resistenza al dilavamen-
to dell’acqua piovana e al contatto.
Inoltre l’attuale inquinamento atmosfe-
rico aggrava ancor più il deterioramen-
to delle tinte.
Per limitare questi inconvenienti e au-
mentare la resistenza della calce eli-
minandone anche la polverulenza, è
buona norma aggiungere alla pittura
(sempre se stesa su intonaco secco)
dei leganti. Questi leganti, comune-
mente chiamati colle, possono essere
di varia natura.
Tra le colle di origine naturale maggior-
mente utilizzabili, figurano:
= colle derivate dal latte (latte, casei-
na, …)
= colle derivate dall’uovo (colla di al-
bume e di tuorlo)
Tra le colle di origine artificiale trovia-
mo le resine acriliche e poliviniliche.
È molto importante provare di volta in
volta la tinta preparata con le colle pri-
ma di intervenire sulla superficie defi-
nitiva da dipingere.
Va segnalato che l’utilizzo di resine
plastiche, da un lato può eliminare
gli inconvenienti della pittura a calce,
dall’altro snatura le caratteristiche della
stessa, limitando la traspirazione delle
superfici dipinte e diminuendo ulterior-
mente lucentezza e trasparenza.
- - -
Graffito
Nella realizzazione del graffito si ope-
A destra:
Mezzo frescoDipinto fotografato a luce
radente.Si notano i rilievi delle pennellate della calce stesa sull’intonachino
in fase avanzata di carbonatazione.
Fig. 3
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
49 06/2
014
ra come per l’affresco, preparando lo
strato di arriccio sul quale successiva-
mente si stende un intonaco colorato e
lo si lascia asciugare completamente.
Si bagna quindi la superficie e si stende
un secondo strato con colore diverso
dal primo (oppure un velo di grassello).
Applicato il disegno a spolvero o a in-
cisione, si asporta l’ultimo strato o gli
ultimi strati di intonachino, usando ar-
nesi tipo raschietti o punteruoli.
Si realizzano disegni sia monocromi,
con effetto chiaroscurale molto inten-
so, sia policromi, frutto della stesura di
più strati di intonaci variamente colo-
rati, con lo scopo di ottenere effetti di
colore particolarmente contrastanti.
In passato lo strato di intonaco inferio-
re conteneva carbone macinato, men-
tre quello superiore era a base di car-
bonato di calcio o coccio pesto.
Come per l’affresco, i pigmenti usati
per il graffito devono essere stabili alla
calce e il tempo di realizzo è limitato
dal processo di presa (fig.4).
(1) Rif.:Dimensione Geometra, gen.-
feb.2014. Lo stucco a marmorino,
le origini
- - -
Ennia Visentin
Gnomonista, pittrice decoratrice
Libera professionista
www.enniart.it,
www.sundialatlas.eu/
atlas.php?sp=165
A sinistra:
Graffito:Grassello di calce pigmentata su intonaco di coccio pesto.Fig. 4
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
5006/2
014
Calendario di Corsie Seminari di Formazionein Regione
Formazione
EVENTO* MATERIATITOLO +
LINK EVENTODATA ORE
ENTE ORGANIZZATIVO
LUOGO CREDITI
C FISCALITA'
Le agevolazioni fiscali in edilizia
04/12/2014 8 AGEFIS
Centro Culturale "Casa Zanussi"
v. Concordia 7PORDENONE
4+4 esamewww.collegio.geometri.ud.it/
news/notizia.asp?ID1484
S SICUREZZA
Simulazione di una visita ispettiva in cantiere
12/12/2014 4 CEFSCEFS
Via Bison 67Udine
3www.collegio.geometri.ud.it/
news/notizia.asp?ID1440
S EDILIZIA
Realizzazione e ristritturazione energetica e strutturale dei tetti in legno, copertura in tegole o coppi ed impianto
fotovoltaico integrato,Soluzioni antisismiche nelle costruzioni in legno miste
15/12/2014 7 COPERNICOCENTRO STUDI
Centro Convegni "Paolino d'Aquileia"
v. Treppo 5/bUDINE
4
www.collegio.geometri.ud.it/news/notizia.asp?ID1469
C
AMMINI-STRAZIONECONDOMI-
NIALE
Corso di formazione periodica per amministratori di
condominio 19 e 20/12/2014 15 CONFEDILIZIA
Confediliziav. Zanon 16
UDINE
da definire
A breve suwww.collegio.geometri.ud.it
* NOTE
EVENTO:
C = corso
S = seminario
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
5206/2
014
Una donna alla presidenza del Consiglio di Disciplina per il Collegio dei Geometri della Provincia di Udine
Un importante e delicato organismo con funzioni analoghe a quelle della Magistratura
di Nicla Manetti
Attività del Collegio di Udine
Il Collegio e la professione
del Geometra sono, evi-
dentemente, da sempre
caratterizzati da una identi-
tà in qualche modo pretta-
mente maschile, pertanto
sottolineare il fatto che sia
una donna a presiedere un
organismo, importante e
delicato, ha un senso spe-
cifico trattandosi del Consi-
glio di Disciplina Territoriale
del Collegio dei Geometri
e Geometri Laureati della
Provincia di Udine.
- - -
La sottoscritta Geometra,
nuova Presidente, da sem-
pre impegnata responsabil-
mente nelle attività del Col-
legio quale componente del
consiglio direttivo dal 1992
al 2010 anche con funzioni
di tesoriera, è stata l’ante-
signana e la realizzatrice di
una presenza fattiva delle
donne nella professione,
fino alla realizzazione del-
la Consulta Nazionale del-
le Donne Geometra di cui
sono stata la coordinatrice.
- - -
I Consigli di disciplina terri-
toriali sono istituiti presso i
Collegi dei Geometri Laure-
ti ai sensi dell’art. 8 del dpr
7 agosto 2012 n.137, e ad
essi sono affidati i compiti
di istituzione delle questio-
ni disciplinari riguardanti gli
iscritti all’albo. Il consiglio
di disciplina di Udine è co-
stituito da nove membri
designati con decreto del
Presidente del Tribunale di
Udine sulla base di 18 no-
minativi di Geometri propo-
sti dal Consiglio del Colle-
gio.
Il consiglio di disciplina è
formato dai seguenti colle-
ghi:
• Geom. Manetti Nicla,
presidente
• Geom.TollonMauro,se-
gretario
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
53 06/2
014
• Geom.BeorchiaGianpie-
ro, consigliere
• Geom.BiasattiGiovanni
Pietro, consigliere
• Geom. Bragagnolo
Renato, consigliere
• Geom. Dal Bo Daniele,
consigliere
• Geom. Franz Renato,
consigliere
• Geom.FrassettoGiorgio
, consigliere.
- - -
Il Consiglio di Disciplina,
come sopra detto, è un or-
ganismo importante e deli-
cato con funzioni analoghe
a quelle della magistratu-
ra: si segue una procedura
amministrativa che può, se
del caso anche comminare
delle sanzioni di tipo ammi-
nistrativo.
- - -
In seguito alla ricezione di
un esposto, il Presidente
del Consiglio di Disciplina
ha il compito di iniziare le
indagini preliminari con-
vocando le parti in causa,
dopo di che sottopone al
Consiglio il caso per deci-
derne l’archiviazione o il dar
luogo a procedere.
In quest’ultimo caso il pre-
sidente nomina all’interno
del consiglio un collegio
composto da tre consiglie-
ri, i quali avranno l’obbligo
di seguire l’iter procedura-
le e dopo aver accertati i
fatti, concedere al collega
accusato ogni possibile di-
fesa fino all’assoluzione o
all’eventuale condanna, la
quale può consistere, in ra-
gione della gravità dei fatti
contestati, ne:
• l’Avvertimento
• laCensura
• la Sospensione dall’e-
sercizio professionale
• la Cancellazione dall’Al-
bo
- - -
A seguito di qualsiasi de-
cisione presa da parte del
Consiglio, come avviene
per la giustizia civilistica, il
Regolamento di Disciplina
prevede che il collega giu-
dicato abbia la possibilità di
ricorso ad un’istanza supe-
riore: il Consiglio Nazionale
dei Geometri che ha sede a
Roma.
Le responsabilità implicate
da tale attività sono eviden-
temente consistenti anche
in considerazione dei tempi
difficili che si profilano e si
tratta pertanto di un impe-
gno serio e oneroso.
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
01/2
014
dim
ensio
ne g
eom
etra
5606/2
014
Curiosità & Altro
Carolina TrampužL'autrice della vignetta
Per sorridere un po'...
L'autrice delle vignette è Carolina Trampuž, una Geometra libera professionista che ci ha gentilmente fornito queste sue realizza-zioni mettendo in luce anche il lato umoristico del geometra. Nata a Trieste il 22.12.1990, ha conseguito il Diploma di Geometra nel 2009 presso l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Žiga Zois" di Trieste. Nel 2012, dopo il superamento dell’esame per l’a-bilitazione alla libera professione, si iscrive al Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Trieste.Collabora con altri professionisti nell’attività di progettazione, ope-razioni catastali e tavolari, stime di immobili, certificazioni ener-getiche, successioni.
dim
ensio
ne g
eom
etra
06/2
014
IN COPERTINA
Le finestre in Friuli Venezia Giulia:
Udine, Torre porta delle antiche mura di S. Maria, oggi angolo v. Torriani - v. ZanonFoto di Gloria Gobetti
dimensione
geometraOrganO ufficiale del cOmitatO regiOnale dei cOllegi dei geOmetri e geOmetri laureati del friuli Venezia giulia
DIRETTORE RESPONSABILEVittOriO SuttO
COMITATO DI REDAZIONEluana tunini (go) angelO BOrtOluS (Pn)luca PaSSadOr (ts) eliO miani (ud)
COORDINATORE DI REDAZIONEglOria gOBetti (ud)
PROPRIETàOrganO ufficiale del cOmitatO regiOnale dei cOllegi dei geOmetri e geOmetri laureati del friuli Venezia giulia
EDITORE, DIREZIONE,REDAZIONE, AMMINISTRAZIONEaSSOciaziOne dei geOmetri e geOmetri laureati della PrOVincia di udineper conto del comitato regionale dei collegidei geometri e geometri laureati del friuli Venezia giulia Via grazzano 5/b33100 udinetel 0432 501503fax 0432 504048e-mail: [email protected]
il presente numero è stato chiusoil 05 novembre 2014.
PUBBLICITàScriPta manent srlvia Pier Paolo Pasolini 2/a33040 Pradamano udtel. +39 388 2624934e-mail: [email protected]
autOrizz. del triBunale di udinen. 42/92 del 21.11.92
Questo periodico è associatoall’unione Stampa Periodica italiana
Puoi trovare la rivista e gli arretrati sul nostro sito
www.dimensionegeometra.ite seguire ulteriori notizie ed aggiornamenti sul profilo FB
www.facebook.com/dimensionegeometra
dim
ensio
ne g
eom
etra
5806/2
014