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La riattualizzazione del sistema preventivo… …a quali condizioni?

carlo [email protected]

UA.1

…più che un’idea!…più che un metodo…

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Introduzione al corso

• Pedagogia = forma di conoscenza “prasseologica”(del tipo conoscere per agire) su, per, dell’educazione

• …non scientifica, scientifica, sapienziale, letterario, “politica”

• oggi tra disciplina autonoma o “sistema multidisciplinare” variamente inteso di scienze dell’educazione

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educazione

Relazione di aiuto sociale-personale

per la formazione personale (individuale, di gruppo, comunitaria) in modo che

in contesti/momenti storici precisi

si possa essere capaci di vivere la vita

in maniera

cosciente

libera

responsabile

e solidale

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salesiana

• secondo (lo spirito di) il sistema preventivo di don Bosco

• e della tradizione salesiana…

• …in quanto pedagogia: non spiritualità, non ricostruzione storica solo…

• ….quale valore “scientifico-pedagogico”

… sapienziale?

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Avvertenze … non solo terminologiche

Sistema preventivo = non un saggio o un trattato scritto da

pedagogisti

= non un ideale educativo

piuttosto un’ esperienza e una riflessione scritta “funzionale,

saggistica, parziale, da cogliere nell’insieme degli scritti di don

Bosco o su don bosco, non solo dal trattatello

Sistema preventivo di don Bosco, ma anche

opera comune dei collaboratori di don Bosco (cfr. 2cosa di

cuore… di don francesia, con don

bosco e con i tempi di don bertello)

Della tradizione educativa salesiana = ne dice la difficoltà di

coglierlo e la complessità di

abbracciarlo in sintesi

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IL “CONGEGNO” PEDAGOGICO PREVENTIVO

La revisione

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don Bosco: UN’idea = l’educazione preventiva (G. Lombardo Radice)

“don Bosco visse nell’incontro con i giovani del primo oratorio un’ESPERIENZA SPIRITUALE

E EDUCATIVA, che chiamò sistema preventivo”…

(Cost. 20)

Sistema preventivo = METODO

(cfr. il trattatello del 1877)

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Giuseppe Lombardo_Radice (1879-1938), pedago gista catanese, laicista e gentiliano, nel 1920, al termine di un suo opuscoletto piuttosto polemico, pubblicava come prima «Appendice» un intervento intitolato:”Meglio don Bosco?”. Ne diamo qualche passo:

Don Bosco. Era un grande che dovreste cercar di conoscere. Nell’ambito della Chiesa fu il correttore del GesuitiSmo, e pur senza avere la statura di Ignazio, seppe creare un imponente movimento di educazione, ridando alla Chiesa il contatto colle masse, che essa era venuta perdendo. Per noi che siamo fuori della chiesa e di ogni chiesa, egli è pure un eroe, l’eroe dell’educazione preventiva e della scuola-famiglia. I suoi prosecutori possono esserne orgogliosi. Noi possiamo dalla loro opera imparare qualche cosa per la scuola laica. […] Se la nostra scuola non giungerà a tanto: ad essere centro attivo della vita giovanile, che leghi a sé i giovani, anche dopo che l’han lasciata, nell’opera o almeno nel ricordo; se la nostra scuola non avrà i suoi ex-allievi, come allievi grati alla madre e desiderosi qualche volta di rivederla e di rivivere cogli altri loro compagni i giorni lieti dello studio e del lavoro scolastico; non sarà ancora scuola. Intanto, i nostri scolari scioperano; i nostri giornali politici parlano di cocottes e bandiscono concorsi di bellezza, e danno alla scuola e all’educazione l’ultimo posto delle loro colonne; qua si tutti i nostri deputati trovano di cattivo gusto occuparsi di scuole; i nostri professori si agitano solo per gli stipendi; i nostri maestri mutantur in horas e: Nessuna scuola ha una tradizione sua. Scuola? No, ufficio distributore di diplomi. Scolari? No, contribuenti re calcitranti alla tassa di lavoro cerebra le.

Don Bosco? Il segreto è lì: UNA idea.La nostra scuola: MOLTE idee. Molte idee può averle anche un’imbecille, prete o non prete,

maestro o non maestro. Una idea è difficile. Una idea vuol dire un’anima. Una, una vuol essere![…] Don Bosco! — Salesiani, continuate il vostro lavoro. Noi, vostri avversarii, vi salutiamo con

gratitudine, perché voi e tutti gli altri dogmatici, simili o diversi da voi, se lavorerete con vera fede costringerete — contro il vostro proposito — a rinvigorire le scuole (dalle prime alle superiori) dove una fede e un dogma non si insegna, ma tutte le fedi si studiano per acquistar fede in sé, (fede nel pensiero). (da: Giuseppe LOMBARDO RADICE, Clericali e massoni di fronte al problema della scuola, Roma, La Voce, 1920, pp. 62-64).

Il sistema preventivo …un’idea

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[…] Il sistema Preventivo […] consiste nel far conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un Istituto e poi sorvegliare in guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l’occhio vigile del Direttore o degli assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad ogni evento, diano consigli ed amorevolmente correggano, che è quanto dire: mettere gli allievi nella impossibilità di commettere mancanze.Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione, e sopra l’amorevolezza; perciò esclude ogni castigo violento e cerca di tenere lontano gli stessi leggeri castighi.(da: Il Sistema Preventivo nella educazione della gioventù del 1877)

Il sistema Preventivo … un metodo educativo

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“don Bosco visse nell’incontro con i giovani del primo oratorio un’ESPERIENZA SPIRITUALE EDUCATIVA, che chiamò sistema preventivo”

(Costituzioni salesiane n.20)

Il Sistema preventivo: più che un’idea e un metodo educativo

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Il fondamento

..Era per lui un amore che si dona gratuitamente, attingendo alla carità di Dio che previene ogni creatura con la sua Provvidenza, l’accompagna con la Sua presenza e la salva donando la vita…

(Costituzioni salesiane 20)

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Il sistema preventivo..per la tradizione salesiana

• …un modo di vivere e di lavorare per comunicare il Vangelo e salvare i giovani con loro e per mezzo di loro…

• …Esso permea le nostre relazioni con Dio, i rapporti personali e la vita di comunità, nell’esercizio di una carità che sa farsi amare”….

(Cost. 20)

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il modello educativo

• “DA MIHIANIMAS”

• UMANESIMO“SALESIANO”

“PASSIONE

EDUCATIVA”

SISTEMA PREVENTIVO

“IL PUNTO

ACCESSIBILE

AL BENE”

• ORATORIO

• CASA• [=Comunità

Educativa]

• RAGIONE• RELIGIONE• AMOREVOLEZZA

• “ASSISTENZA”• SPIRITO DI

FAMIGLIA• [=CLIMA]

“buoni cristiani e onesti cittadini” … e santi

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missioni1815

congresso di

VIENNA

formazione

MOTIrisorgimentali

UNITA’italiana

ROMAcapitale

oratorio collegi mortesanto

tra CARISMA, TRADIZIONE, ATTUALITA’, … PROFEZIA

società RURALE-CONTADINA → società URBANA-INDUSTRIALERESTAURAZIONE→ LIBERALISMO COSTITUZIONALE→ SOCIALISMO→ COLONIALISMOROMANTICISMO → IDEALISMO → POSITIVISMO → VERISMO

1848 1860 1870 1888 1934

la FAMIGLIA SALESIANAsanto

IL CONTESTO STORICO

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in TEMPI e SOCIETA’IN CAMBIAMENTO

laCARITA’ OPERATIVA

di don Boscosi traduce

nell’EDUCAZIONEcome PREVENZIONE

chedà luogo alSISTEMA

PREVENTIVOrivolto a

SALESIANI“FAMIGLIA SALESIANA”

cooperatori - giovani

“GIOVANI”classi popolari – poveri –

abbandonati – “pericolanti”

per i quali si concretizza in

“ORATORIO”casa che accoglie

parrocchia che evangelizzascuola che prepara alla vitacortile in cui ci si conosce in

gioia e allegria

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secondo

InSPIRITO DI FAMIGLIA

preventività – assistenza – guida e compagnia

insieme con

RAGIONERELIGIONE

AMOREVOLEZZAindividui studenti – artigiani –

associazioni – massa oratorianaricerca

SANITA’ STUDIO SANTITA’ ALLEGRIA STUDIO PIETA’

al fine di essereBUONI CRISTIANI

e ONESTI CITTADINIe SANTI che coniugano

LAVORO RELIGIONE VIRTU’ PIETA’ MORALITA’ CULTURA CIVILTA’

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PROJET EDUCATIF ET PASTORAL SALESIEN DE DON BOSCO

*Bien suprême

* * Bon chrét Bon citoyen

* * * Raison Religion Affection

* * * * Maison Eglise Ecole Cour

* * * * * Famill Société Eglise Educateurs Jeune

Dans l’action éducative et pastorale 

5 partenaires4 modules3 leviers

2 objectifs1 finalité ultime

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ragioneamorevolezza

DioBuoni cristiani e onesti cittadini

Fiducia nei giovani

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MA OGGI ?

1. Cosa vuol dire “FARE PREVENZIONE, STARE CON, ANDARE AI GIOVANI”

• …della generazione della globalizzazione…,

• …della web generation (del telefonino, del computer, dell’internet, del chattare…)

• …della generazione “senza” tempo, ideali, futuro, speranza? …

• …della generazione del, a, nel disagio, droga…? ma anche della generazione del volontariato con

la sete di felicità dei giovani …

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2. Cosa vuol dire “RAGIONE” nell’era del relativismo post-moderno e delle nuove tecnologie digitalizzate? del Web2.0? delle Biotecnologie, della robotica…?

3. come realizzare una relazione educativa AMOREVOLE nell’era del digitale, del chattare, della piazza, degli happening, dei centri commerciali…), lontano dalla famiglia, dalla tradizione..?

4. e quale RELIGIONE in un contesto dove c’è il pluralismo religioso, il dialogo interreligioso, ma anche il problema della laicità/laicismo? l’assenza di Dio, l’indifferenza,la religiosità individualistica, il settarismo, il fondamentalismo?

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5. cosa significa “ONESTI CITTADINI” nella società post-industriale, nella società complessa? e nella società della globalizzazione…

6. cosa significa “BUONI CRISTIANI” nell’età del pluralismo, del post-moderno, del relativismo, dell’autorealizzazione, del soggettivismo, della multicultura religiosa, della new age?

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7. Come essere, in quanto educatori, PADRE, oggi nella crisi della figura paterna, del permissivismo… e persino dell’abuso sui minori?

8. Come essere MAESTRI in una società insicura e frammentata e con adulti che “giocano” ad essere “giovani” e non mostrano modelli di vita adulta umanamente degna e non ne danno testimonianza concreta?

9. Come essere AMICI dei giovani in una società “gerontocratica” che frena il protagonismo giovanile, dilaziona il loro ingresso nel mondo adulto, ed è succube del consumismo e del mercato mondializzato?

10. ..Come essere altri DON BOSCO per i giovani d’oggi?!

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.Il SP parte e ha come propulsore il “Da mihi animas”… la “salvezza dei giovani”

“slancio apostolico che ci fa cercare le anime e servire solo Dio” (Cost. 10)

oggi si parla di carità pastorale, ma per noi deve essere ulteriormente declinata come carità pastorale EDUCATIVA!

oggi quale teologia può/deve supportarla?

(ad es…quale concetto di “salvezza?”)

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1. Criteri pedagogico-epistemologici

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CHE FARE?: Alcuni criteri previ1. Il SP va collocato nel suo contesto/significato storico: è decisamente

datato, pur nei suoi stimoli indubbiamente vivi ancora oggi … e sempre differenziato contestualmente

2. Non ideologizzare il SP in schemi rigidi e prefissati=>dimensione esperienziale, vitale

3. Avere il senso della misura delle possibilità e dei limiti del SP

4. Tener conto dei progressi delle scienze, e dei mutamenti strutturali e culturali che incidono sui giovani d’oggi e sull’educare di oggi

5. Ma anche dell’autocoscienza della congregazione e della famiglia salesiana (e della sua sensibilità umana teologica, pedagogica)

Quindi reinterpretare sul piano teorico e metodologico-pratico le grandi idee del sistema preventivo e i suoi grandi orientamenti di metodo alla luce della situazione e della coscienza pedagogica contemporanea e delle necessità della domanda sociale di formazione/educazione

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Una prospettiva pedagogica

2.Criteri educativo-pratici

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I. RIPETERE «L’OPERAZIONE DI DON BOSCO»

1. fare dell’educazione una scelta di vita

2. far proprie le idee forza e i principi di metodo del sistema preventivo

3. ricercare l’educazione integrale dei giovani come opera personale e comunitaria

Volendo bene ai giovani, volendo il bene dei giovani, volendolo bene, facendolo bene

Coniugando il sentire, il vedere, l’inquadrare, il prospettare, l’operazionalizzare, il verificare

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II. RILEGGERE EDUCATIVAMENTE IL CONTESTO E LA CONDIZIONE GIOVANILE

ATTUALE

1. con ottimismo e studio, “schierati” dalla parte dei giovani e delle loro esigenze

2. Abilitarsi a una lettura educativa di fatti persone e eventi, che coglie sempre e dappertutto “il punto accessibile al bene” e le risorse dell’ambiente

3. (Imparare a) saper progettare le condizioni di esercizio di una relazione educativa e di un’azione educativa comunitaria

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III. RIPENSARE MODI E FORME DELL’EDUCAZIONE

1. Lavorare “alla soglia e alla base dell’umano”, “educando” la domanda formativa dei giovani e degli adulti

2. Articolare e calibrare proposte fiduciose e personalizzate di senso

3. “Nominare i valori”: ritrovandoli nei diritti umani, nei valori condivisi /e/ nella “profezia” delle beatitudini

4. Ponendosi relazionalmente tra ricerca dell’equilibrio /e/ sguardo oltre l’esistente

5. agendo tra guida /e/ compagnia educativa6. coniugando spirito del fine /e/ volontà di ricerca

dei mezzi

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Riflessioni educativo-spirituali

• 1. Il sistema preventivo invita a ripensare la vocazione educativa, la fedeltà ad essa, e a integrare tendenzialità nativa, intenzionalità, dono di grazia (eros philia e agape, impulso ragione e fede)

…formò in lui un cuore di padre e di maestro, capace di una dedizione totale: “ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani(MB XVIII 258)

(Cost. 1)

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2.Il sistema preventivo invita a approfondire la vita religiosa nella sua specificità

salesiana• Don Bosco ispirandosi alla bontà e allo

zelo di san Francesco di Sales, ci ha […] ci ha indicato un programma di vita di massima: “da mihi animas, cetera tolle” (MB, XVII,365,366,280) - (Cost. 4)

• Nel compiere questa missione troviamo la via della nostra santificazione (Cost. 2)

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3. Il SP dà senso alla missione di [religiosi] educatori

“la nostra vita di discepoli del Signore è una grazia del padre che ci consacra con il dono del

suo spirito e ci invia ad essere apostoli dei giovani […]

“la missione dà a tutta la nostra esistenza il suo tono concreto,specifica il compito che abbiamo

nella Chiesa e determina il posto che occupiamo tra le famiglie religiose” (Cost.3)

• Conclusione: conseguenze nella vita personale e comunitaria?

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