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Page 1: La Voce del Gallo - Vivere con Lentezza...Caro amico mio ti scrivo per sapere come stai. Io sto be-ne, ho saputo che stai per diventare papà, sono con-tento per te. Io mi trovo qui

Caro amico mio ti scrivo persapere come stai. Io sto be-ne, ho saputo che stai perdiventare papà, sono con-tento per te. Io mi trovo quial mare, c’è un mare cristal-lino, e pensavo ai tempipassati insieme e alle lun-ghe nuotate che ci faceva-mo. Ricordi le mangiate chefacevamo nei tempi passati,ricordi che restano. Scusa-mi se sono di poche parolema come sai non sono bravosu queste cose; ti mando ungrande abbraccio a te e allatua famiglia. Ciao!

Andrea

Alla mia mamma chiedoscusa, perché nel momentoin cui dovevo essere accantoa lei non c’ero e per questonon so se io stesso riusciròa perdonarmi, pur sapendoche lei mi ha già perdonato.

Gerardo

Carissima Lilly, anche senon puoi parlare, sento chevorresti dirmi tante cose. E’da quella mattina fatale chenon ti vedo. Mi manchisempre di più e chissà sepotremo rivederci. Abbiamovissuto per 5 anni, gli ulti-mi 10 mesi mi hai fattomolto più compagnia tu chepersone a me più vicine. Vi-

vi nei miei sogni e nei mieiricordi. Ho la certezza di in-contrarti in futuro in un’al-tra vita. A presto!

Diego

Buon giorno cuoricino miospero che queste poche ri-ghe ti vengano a trovare inottima salute. Oggi mi è ve-nuta la forza di scriverti.Provo dolore e tristezza anon poterti parlare di pre-senza, ma sai dove sono ènon voglio assolutamentedover entrare in questosquallore di posto; spero chetu mi capisca, lo sai che tiamo e questa scelta l’ho fat-ta perché ti voglio veramen-te bene. Ti lascio con lapenna ma non con il cuore.Un bacione, il tuo Mauri-zietto.

Maurizio

Cara mammina questa mis-siva vuole ricordare il tuosorriso ed esortare al cieloche ti protegga sempre,quel visino tutto tuo è uni-co. Sei la mamma più belladel pianeta. Il vento colora ituoi occhi e dipinge unagoccia di pioggia confonden-doti con il buio che mi portonel cuore. Mi manchi tanto,soprattutto la tua dolce vo-ce e la tua incantevole

bontà. Ciao Ma!!!

Cari bimbi sapete quanto vivoglio bene ma vorrei dirviche nonostante faccio sem-pre il severo con voi perchépretendo il massimo nellecose, sono lo stesso soddi-sfatto e in più orgogliosoperché nonostante tutto riu-scite in qualche modo ad ac-contentarmi. E’ vero che iovi firmo solo i dieci nel dia-rio scolastico ma anche sevedo gli otto e i nove a meva bene lo stesso anzi sonomolto contento ma non ve lodimostro, anzi per farvi im-pegnare di più vi chiamo“ciucci” e vi mando dallamamma a firmare. Comun-

que questo non lo sapretemai e vi ripeto: sono orgo-glioso di voi. Il vostro papà.

Domenico

Caro Francesco, ti scrivoquesta mia, per dirti le po-che cose che magari ti vole-vo dire e non ti ho mai det-to, questo lo sto facendoperché siamo stati costrettidalla Ella e da Bruno. Co-munque ti volevo dire chesei stato un buon compagnodi “viaggio” in tutto. Grazieper la tua pazienza, lo soche ogni tanto sono statopesante, ma tu mi capivi alvolo e non lo facevi pesare.Un abbraccio e a tempi mi-gliori. Ciao!

Rosario

Lunedì 27 novembre alleore 10.30 si è tenuto pres-so il teatro dell’Istitutol'incontro sul tema dellosport promosso dal CONI.Sono intervenuti:Cremonesi Luciano - Dele-gato CONI PaviaPerri Oreste - Presidente

CONI Lombardia e grandecampione di canoaDepaoli Massimo - Sinda-co di Pavia Ruffinazzi Giuliano - As-sessore allo Sport Comunedi PaviaMeneghin Dino - grandecampione di basket

Pietrobelli Paola - dipen-dente CONI e referenteregionale progetto Sportnelle CarceriScariano Angela - allena-trice Pasini Luisa - atleta disa-bile di handbike

Direttore responsabile:Bruno ContigianiIscrizione al Tribunale di Pavia: 3087, 2015Redazione: L’Arte del Viverecon Lentezza – via Diola94 Ziano Piacentino (PC)Ella Ceppi, Muna Guarino,Francesco Argenti.

Hanno collaborato:Arturo, Carmelo, Claudio,Diego, Domenico, Ema-

nuel, Gerardo, Giuseppe, Maurizio, Michael, Pasqua-le, Ramaj, Rosario.

Grafica e impaginazioneMatteo Ranzini.

Numero Zero esce graziealla collaborazione dellaDirigenza di Torre delGallo, degli agenti, deglieducatori, all’aperturamentale della Diocesi diPavia, alla direzione di

Alessandro Repossi,a tutta la redazione de IlTicino e al lavoro dei Vo-lontari de L’Arte del Viverecon Lentezza Onlus.

Si ringraziano inoltrequanti decidono di suppor-tare questa iniziativa conla diffusione e gli investi-menti pubblicitari.Per informazionie pubblicità 0382-24736.

In redazione

N.44

Lo sport è di tutti

Numero ZeroLa Voce del Gallo

FOGLIO MENSILE EDIZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE TORRE DEL GALLO DI PAVIA

Le lettere che non ho mai scritto

EditorialeAlessandro Repossi ri-sponde su Numero Zeroalle “Lettere che non homai scritto”. Un direttoreè abituato, ma come ci di-ce nel suo scritto in questelettere nostalgia e speran-za si confondono. Questapagina ci offre l’occasioneper ringraziare i nostrilettori ma anche quanti cidanno una mano per farlauscire: Matteo Ranzini, etutta la “banda” di Torredel Gallo a partire da Ste-fania D’Agostino a Danie-la Bagarotti, FedericoTraversetti, al comandan-te Angelo Napolitano e atutti gli agenti, ma soprat-tutto per farvi i miglioriauguri di Buon Natale edi un Felice 2018.

Bruno Contigiani

35Il progetto Venerdì, 22 dicembre 2017

Il libro

In “Addio alle Armi” He-mingway racconta le vicis-situdini di un tenente del-la sanità statunitense, chevolontariamente si aggre-ga al Regio Esercito Italia-no durante la GrandeGuerra. Siamo a Goriziaall’inizio del conflitto, tuttisi illudono di una rapidaconclusione. Invece saràuna logorante guerra diposizione. Dopo l’armisti-zio di Brest-Litovsk del1917 fra la Russia e laGermania, quest’ultimaspostò le sue truppe ormaisuperflue dal fronte orien-tale verso la Francia e l’I-talia. L’impero Austro-Un-garico rinforzato da esse,sfondò le linee italiane aCaporetto. La ritirata fufunestata anche dalla ri-cerca di capri espiatori,che portarono ingiustizieai danni di tanti militariinnocenti. La sensazionedi smarrimento e pauraaleggia nel racconto diquei giorni. Il protagonistaHenry trascorre un perio-do di convalescenza a Mi-lano. Dopo le cure torna alfronte lungo l’Isonzo ed ètravolto dall’avanzata ne-mica. Rimane coinvoltodal confuso fuggi fuggi ge-nerale, e assistendo ai pro-cessi sommari eseguiti daiCarabinieri Reali, disertae avventurosamente tornaa Milano dopo essere giun-to a Stresa con la fidanza-ta approda clandestina-mente in Svizzera. Strido-no le tranquille atmosferedella quotidianità a Mila-no, con la tragedia dellaguerra. Il Duomo, la suabrulicante piazza, la Gal-leria con i suoi ristorantiesclusivi la lontananza dalfronte è lampante. Mesiprima, in licenza girova-gando per l’Italia, Henryassiduamente frequentavai “casini”, a quell’epoca le-gali, anche il teatro “AllaScala”, la Stazione Centra-le e l’Ippodromo di San Si-ro. I suoi stati d’animo,ogni volta che visita Mila-no sono diversi: in licenzaè allegro; quando arrivaferito è preoccupato; inabiti civili dopo la diserzio-ne ha il timore della cortemarziale; quando partecon la sua ragazza è fidu-cioso. La condanna e l’inu-tilità della guerra sonochiare. E’ la prima voltache leggo una sua operaletteraria, e di sicuro nonsarà l’ultima. Diego

IL COMMENTOPensieri che trasmettono nostalgia, ma anche speranzaPensieri che trasmettono nostalgie e rimpianti. Ma ancheriflessioni dalle quali affiora la speranza. Una speranzain un domani migliore, nel quale ricostruire la propria vi-ta ripartendo dagli affetti per i propri cari. Sono le sensa-zioni che trasmette la lettura di queste brevi righe, chealcuni detenuti hanno voluto dedicare alle persone a loropiù vicine: la mamma, la compagna, i figli (spesso ancorapiccoli), un amico al quale si sentono particolarmente le-gati. C’è la tristezza, ma anche la profondità di sentimen-ti, di chi definisce la sua mamma la “più bella del piane-ta”, della quale gli manca la “dolce voce” e l’ “incantevolebontà”. Una mamma che viene descritta con accenti poetici: “Ilvento colora i tuoi occhi e dipinge una goccia di pioggiaconfondendoti con il buio che mi porto nel cuore”. L’impressione è che questi pensieri siano in qualche mo-do “terapeutici” per chi li ha scritti: aiutino a dare sfogo asentimenti che si nascondevano tra le pieghe del loro ani-mo, e che faticavano a far uscire allo scoperto. “Lo sto facendo perchè siamo stati costretti dalla Ella eda Bruno”, confessa uno degli autori, che però propriograzie a questa “imposizione” è riuscito a trovare la forzaper dire “grazie” a un amico che gli è sempre stato vicino.Se ci pensiamo, la fatica che avvertono questi nostri fra-telli a tirar fuori quello che hanno dentro è la stessa cheprovano tanti di noi nel mondo in cui viviamo oggi. Una società dove si comunica sempre meno, se non attra-verso i social o un freddo whatsapp. Ma chi riesce a raccontare il propriostato d’animo, come hanno fattoquesti detenuti attraverso frasisemplici ma sgorgate dal cuore, com-pie un grande servizio a se stesso eagli altri. E allora vien voglia didire grazie di cuore a chi hascritto queste frasi, di stringerlitutti in un abbraccio ideale e diaugurare loro un Santo Natalee un nuovo anno dove, davve-ro, la loro speranza in un do-mani migliore possa final-mente concretizzarsi.

(A.Re.)

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