““Le nuove Frontiere Le nuove Frontiere del Nursing Oncologico”del Nursing Oncologico”
Roma, 08-09-10 giugno 2006
Il paziente oncologico:Il paziente oncologico:
come cambiano i bisogni assistenziali?come cambiano i bisogni assistenziali?
A cura di Coordinatrice: R. De CarliCoordinatrice: R. De Carli
DAI: I. VallarioDAI: I. Vallario
FormazioneFormazione
Professionista Laureato
Ordine Professionale
Formazione Continua e Permanente
ClinicaClinica
Capacità richieste
Responsabilità maggiori
Autonomia derivata
L.42/99 - DM.739/94L.42/99 - DM.739/94
È a conoscenza della storia della sua malattiaÈ a conoscenza del protocollo terapeutico che segueVuole essere e sentirsi responsabile nella scelta degli interventi Chiede una struttura confortevole e dotata di vari serviziChiede che l’equipe che ha conosciuto in ospedale lo “segua” anche a domicilioChiede accanto le persone a lui significative nei vari momenti della malattia
Prevedere Professionisti sempre più competenti e presenti Prevedere Professionisti “in collaborazione” e Prevedere Professionisti “in collaborazione” e “delega”“delega”Prevedere una “presa in carico” con la centralità Prevedere una “presa in carico” con la centralità della persona ed una certificazione della presa della persona ed una certificazione della presa in caricoin caricoPrevedere un’Individualizzazione degli obiettivi mirati al paziente e alla sua famigliaPrevedere interventi Assistenziali, “di qualità” nelle cure “erogate” e in quelle “percepite”Prevedere un miglioramento nell’ambito comunicativo sia in ospedale che a domicilio
Prevedere Professionisti “in collaborazione” e “delega”Prevedere Professionisti “in collaborazione” e “delega”
In collaborazioneIn collaborazione
Non si può pensare di assistere un paziente oncologico “da soli” né in ospedale né a domicilio, specialmente quando la malattia evidenzia
segni di progressione
DelegaDelega
Con l’istituzione delle nuove figure che si occupano di assistenza sanitaria (operatori OTA - OSS – OSSS), l’infermiere ha la
possibilità di delegare alcuni interventi che rientrano “nell’assistenza di base”.
Bisogno di essere “Informato”Bisogno di essere “Informato”
Prima: la diagnosi di patologia tumorale = storia di
sofferenza =operatori e familiari negavanonegavano ogni tipo di
informazione!
Oggi: si tende a fornire in modo graduale, semplice e
comprensibile tutte le informazioni sulla malattia,cercando
di coinvolgere quanto più possibile il paziente in modo
diretto.
Bisogno di essere “Informato”Bisogno di essere “Informato”
Obiettivi Assistenziali
Informazione ampia e sincera = migliora la Qualità Informazione ampia e sincera = migliora la Qualità di vitadi vita
(testimonianze di operatori professionali e di pazienti)
Migliorare la qualità della vita dei pazienti, per aiutarli a superare
con più serenità tutte le eventuali difficoltà che si incontrano
durante le fasi della malattia
Rendere consapevoliRendere consapevoli per favorire lo sviluppo di idee e risorse per
affrontare al meglio e permettere lo sviluppo di strategie personali
di adattamento.
Bisogno di individuare un gruppo di “Riferimento”Bisogno di individuare un gruppo di “Riferimento”
Prima: centralità del rapporto di cura era sul Medico (diagnosi o indicava il trattamento)
Oggi: centralità del rapporto di cura è nell’equipe (fiducia nelle persone e nella struttura).
Il paziente conosce diverse figure:
primario – medico – coordinatore – infermieri – ausiliario – OSS – volontario – sacerdote – psicologo
gli altri pazienti
Bisogno di individuare un gruppo Bisogno di individuare un gruppo
di “Riferimento”di “Riferimento”
Obiettivi AssistenzialiObiettivi Assistenziali
Attraverso la cortesia e la disponibilità
il paziente si sente sicuro
nell’ambiente in cui si trova (adattamento) e
inizia a prendere
visione delle persone e delle cose che lo circondano
Bisogno di Bisogno di
““presentarsi ai propri cari in maniera dignitosa”presentarsi ai propri cari in maniera dignitosa”
Prima: la perdita dei capelli (soprattutto per le donne) era vissuta
come un dramma, che improvvisamente irrompeva a sconvolgere e
alterava l’immagine della persona.
Oggi: la paziente viene informata e preparata a priori, a volte le si
consiglia di tagliare i capelli corti o acquistare una parrucca. Si
indicano i tempi di caduta (12-14 giorni dopo la somministrazione
della chemioterapia) e di ricrescita (al termine della chemioterapia)
Bisogno di Bisogno di
““presentarsi ai propri cari in maniera dignitosa”presentarsi ai propri cari in maniera dignitosa”
Obiettivi Assistenziali
Educare la paziente prima che la caduta dei capelli insorga,
per darle la possibilità di elaborare l’evento “alopecia”;
preparala psicologicamente alla nuova percezione e immagine di
sé;
Permetterle di organizzarsi attraverso l’acquisto di una parrucca
che le si adatti al meglio;
Strumento: opuscolo informativoopuscolo informativo – colloquio con gli operatori
Bisogno di Bisogno di
““scoprire i valori autentici”scoprire i valori autentici”
Prima: il familiare era colui che spesso si sovraccaricava del “peso
del segreto” della malattia, preferiva il paziente in ospedale fino al
termine dei suoi giorni, poiché era spaventato al pensiero di “dover
gestirlo a casa” .
Oggi: è inserito dall’equipe nel piano di cure, è educato per gli
interventi a domicilio, diventa una risorsa utile e significativa sia al
paziente che all’equipe.
Bisogno di Bisogno di ““scoprire i valori autentici”scoprire i valori autentici”
Obiettivi Assistenziali
Predisporre una sistemazione del paziente in stanze chepermettano anche ai familiari di poter stare accanto al proprio caro,quando lo ritenga opportuno
Rispettare sempre la volontà del paziente e se possibile le sueesigenze, avvalendosi dei regimi di “cura” alternativi al ricovero:
day hospital – ambulatorio – domicilio
Instaurare un rapporto empatico con il paziente e allo stesso modostesso modocon i familiari
Educare, non informare il familiare alla gestione “completa” delproprio caro, evitando ansie, paure, ma aumentando larassicurazione.
Bisogno di Bisogno di
““scoprire i valori autentici”scoprire i valori autentici”
Obiettivi Assistenziali
ATTENZIONE
Non dimenticare che se la
FAMIGLIA è un
SOGGETTO CHE CURA anche essa
NECESSITA DI CURE
I Livello StrutturalePiù spazi verdi e rilassantiPiù spazi per far incontrare pazienti e parentiMeno burocratizzazione agli uffici per richiedere certificati e varieIntroduzione di terapie alternative per favorire il benessere psicologico e la permanenza in ospedale
II Livello Unità Operativa: AmbientaleSala d’attesa confortevoli Sala cinemaSala lettura - BibliotecaInternet pointPresenza di quotidiani del giorno e/o di riviste
II Livello Unità Operativa: AmbientaleStanze di degenza “più familiari” dotate di:
Letto articolato
Descoleggio
Servizi Igienici
Televisore
Telefono
Aria condizionata
Poltrona
Frigorifero
III Livello Unità Operativa: Assistenziale - Alberghiero
Incontri con il personale del reparto e condivisione dei progetti
(Associazione)Incontri di gruppo con lo psicologo e rilevazione dei
“bisogni nascosti”
Rilevazione della “qualità percepita” su diversi aspetti in tempistabiliti:
Qualità relativa all’accoglienzaQualità relativa alla sistemazione in cameraQualità relativa alla visita medicaQualità relativa al VittoQualità nelle Informazioni trasmesse anche per telefonoQualità nel Rapporto con il personale
III Livello Unità Operativa: Assistenziale - Alberghiero
Qualità relativa alla “vita” del reparto
Qualità relativa all’igiene dei locali
Qualità relativa all’assistenza infermieristicaQualità relativa all’assistenza infermieristica**
Qualità relativa alla dimissione e al follow up
** Esempio di cartella integrata Esempio di cartella integrata
PAZIENTE
…………………..Persone da avvisare in caso di necessità
Sig/Sig.ra___________________________tel__________________ Sig/Sig.ra___________________________tel__________________
Stato di coscienza orientato disorientato stato soporoso coma Allergie__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________Eliminazione Urinaria
normale problematica catetere vescicale diametro ________ data ultima sostituzione _______
Port a cath o CVC assenti presenti data posizionamento dell’agogripper _____________
SNG assenti presenti data posizionamento ________________________
Riposo -Sonno normale problematico_________________________________________________ Ulcere assenti presenti sede ________________________ grado _______________
Diario Infermieristico
Data Cognome e Nome
____/_____/______ _____________________
Turno 7- 14
__________________________________________________________________________________
Turno 14- 21
__________________________________________________________________________________
Turno 21- 7
__________________________________________________________________________________
Data
Turno 7- 14
Turno 14 - 21
Turno 21- 7
Migliorare la permanenza del
paziente all’interno della struttura
aumentando il comfort di cui egli necessita
Motivare gli infermieri per garantire qualità
Per comprendere pienamente il Per comprendere pienamente il paziente oncologico, paziente oncologico,
è necessario aver sempre presente che è necessario aver sempre presente che tutto ciò tutto ciò
che gli accade è vissutoche gli accade è vissuto
all’interno di un processo di all’interno di un processo di trasformazione.trasformazione.
Essere un ProfessionistaEssere un Professionista
completo in oncologiacompleto in oncologia
significa riuscire asignifica riuscire a
mantenere in giustomantenere in giusto
equilibrio il “equilibrio il “saper faresaper fare””
il “il “saper esseresaper essere” e ” e soprattutto il “soprattutto il “saper saper
diveniredivenire””
poiché ogni esperienza di poiché ogni esperienza di vitavita
dei nostri pazienti è unica edei nostri pazienti è unica e
irripetibile e deve irripetibile e deve rappresentarerappresentare
per noi fonte di per noi fonte di arricchimentoarricchimento
reciproco e continuo.reciproco e continuo.
GRAZIEGRAZIE