Le società Corso di Organizzazione Aziendale
a cura di Massimo Reboldi
I finanziamenti dell’impresa
I finanziamenti dell’impresa, gestiti dalla funzione finanza, sono costituiti dai capitali necessari per:
lo svolgimento del processo produttivo;
la realizzazione degli investimenti a lungo termine;
a cura di Massimo Reboldi
2
I finanziamenti dell’impresa
Due sono i momenti fondamentali della vita dell’impresa dove impiegare i capitali:
Costituzione: acquisto beni strumentali, materie prime, merci, componenti … al fine di organizzare la struttura produttiva;
Gestione: per finanziare uscite monetarie non supportate dal ricavo dei cicli produttivi o per rimborsare finanziamenti, ampliamenti, investimenti;
a cura di Massimo Reboldi
3
I finanziamenti dell’impresa
L’ammontare dei finanziamenti necessari dipende da:
1. Flussi produttivi: prima di poter vendere il prodotto bisogna sostenere costi per la realizzazione;
2. Entrate/uscite: il normale susseguirsi delle due fasi è spesso modificato a causa di dilazioni di pagamento concesse ai clienti;
a cura di Massimo Reboldi
4
I finanziamenti dell’impresa
3. Diversa velocità di ritorno dei fattori produttivi: il ciclo di ritorno del capitale investito in fattori produttivi pluriennali (macchinario) è più lungo di quello collegato all’investimento di fattori produttivi di esercizio (MP) che si trasformano presto in liquidità
a cura di Massimo Reboldi
5
Le fonti di finanziamento
a cura di Massimo Reboldi
6
Le fonti di finanziamento: il capitale proprio
È costituito dai conferimenti in denaro o in natura che il proprietario (imp. Ind.) o i soci (imp. coll.) apportano nell’impresa e dalle varie forme di autofinanziamento;
Nelle imprese individuali coincide con il capitale netto;
a cura di Massimo Reboldi
7
Le fonti di finanziamento: il capitale proprio
a cura di Massimo Reboldi
8
Le fonti di finanziamento: il capitale proprio
Autofinanziamento diretto: utili non distribuiti e reinvestiti nell’impresa;
Autofinanziamento indiretto: movimentazione di voci di costo e ricavo di competenza dell’esercizio che non sono misurate da variazioni finanziarie (TFR, quote di ammortamento …);
a cura di Massimo Reboldi
9
Le fonti di finanziamento: il capitale proprio
È soggetto direttamente al rischio d’impresa: non vi è vincolo di rimborso per chi investe nell’impresa;
Non è soggetto a remunerazione obbligatoria: è collegata solo ai risultati aziendali e alle decisioni dei soci (sono i soci che deliberano in merito alla destinazione dell’utile);
Non è vincolato a scadenza: l’investimento dei propri mezzi è a tempo indeterminato;
a cura di Massimo Reboldi
10
Le fonti di finanziamento: il capitale di debito
È costituito dai finanziamenti acquisiti dall’impresa a titolo di debito da finanziatori diversi dai soci o dal proprietario;
a cura di Massimo Reboldi
11
Le fonti di finanziamento: il capitale di debito
Tali finanziamenti si dividono in:
Debiti di regolamenti: dilazioni di pagamento concesse dai fornitori (i quali praticamente finanziano l’azienda);
Debiti di finanziamento: somme di denaro messe a disposizione da soggetti esterni (banche, prestiti obbligazionari, prestiti di soci…);
a cura di Massimo Reboldi
12
Le fonti di finanziamento: il capitale di debito
Nota: accanto ai debiti di finanziamento, bisogna considerare anche quelli derivanti dal capitale d’uso, cioè dalla disponibilità di beni mobili o immobili per i quali è pagato un canone mensile;
a cura di Massimo Reboldi
13
Le fonti di finanziamento: il capitale di debito
Soggetto a remunerazione obbligatoria;
Soggetto all’obbligo del rimborso a scadenza: decisa ed eventualmente prorogata dietro accordo tra le parti;
Soggetto a rischio d’impresa: se l’impresa non si troverà nelle condizioni di rimborsare i finanziatori (dopo aver azzerato il capitale proprio)
a cura di Massimo Reboldi
14
La scelta delle fonti
La scelta delle fonti è effettuata in base:
Al costo:
Alla durata;
Alla dipendenza dai fornitori, evitando situazioni di eccessiva dipendenza;
Alla forma giuridica dell’impresa;
a cura di Massimo Reboldi
15
La forma giuridica dell’impresa: individuale
Forma giuridica più semplice;
Prevede formalità minime;
Imprenditore unico proprietario e soggetto giuridico dell’impresa;
In caso di insolvenza (eccetto chi è considerato dal CC piccolo imprenditore) può subire fallimento;
a cura di Massimo Reboldi
16
La forma giuridica dell’impresa: individuale
a cura di Massimo Reboldi
17
La forma giuridica dell’impresa: individuale
Non che l’imprenditore non possa ampliare la sua attività da solo, ma la crescita dimensionale rende opportuno il coinvolgimento di altre persone che possano aiutare l’azienda apportando:
Risorse monetarie;
Risorse materiali e beni;
Nuove competenze;
a cura di Massimo Reboldi
18
La forma giuridica dell’impresa: individuale
Imprese che pur rimanendo nel campo dell’impresa individuale presentano caratteristiche tipiche della forma collettiva:
Impresa familiare;
Impresa coniugale;
Associazione in partecipazione: associante attribuisce parte degli utili all’associato senza avere patrimonio in comune);
a cura di Massimo Reboldi
19
La forma giuridica dell’impresa: collettiva
Due o più persone conferiscono beni e servizi per esercitare in comune un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili;
Più persone accettano il rischio imprenditoriale;
a cura di Massimo Reboldi
20
La forma giuridica dell’impresa: collettiva
Elementi essenziali:
Pluralità dei soci;
Conferimento beni e servizi;
Esercizio in comune di un’attività economica;
Scopo di lucro;
a cura di Massimo Reboldi
21
La forma giuridica dell’impresa: collettiva
Le motivazioni che spingono al costituirsi delle società collettive sono:
La possibilità di reperire maggiori capitali;
Il frazionamento dei rischi d’impresa;
a cura di Massimo Reboldi
22
Impresa individuale
vantaggi
Maggiore iniziativa del proprietario (titolare e dirigente);
Può mettere direttamente a frutto le sue competenze;
Struttura elastica e flessibile;
svantaggi
Rischio d’impresa con tutto il patrimonio personale;
Limitato reperimento finanziamenti dall’esterno a causa della esigua consistenza patrimonio aziendale;
a cura di Massimo Reboldi
23
Impresa collettiva
vantaggi
Responsabilità limitata dei soci;
Agevole accesso a forme di finanziamento presso terzi;
svantaggi
• Maggiore rigidità rispetto a impresa individuale;
• Elevate dimensioni;
• Necessità di un’attenta programmazione dell’attività;
• Complessità organizzativa
a cura di Massimo Reboldi
24
Le società commerciali
a cura di Massimo Reboldi
25
Le società di persone
Sono prive di personalità giuridica: il soggetto giuridico è il titolare o i soci che rispondo dei debiti della società anche con il proprio patrimonio personale
a cura di Massimo Reboldi
26
Le società di persone
a cura di Massimo Reboldi
27
Le società di persone
Società in nome collettivo – Snc: formate da una pluralità di soci che rispondono in solido e illimitatamente agli obblighi (es debiti) della società;
Società in accomandita semplice - Sas: caratterizzate dalla presenza di due categorie di soci: Soci accomandatari: che rispondono
illimitatamente agli obblighi sociali; Soci accomandanti: che rispondo
limitatamente alla quota conferita;
a cura di Massimo Reboldi
28
Le società di capitali
a cura di Massimo Reboldi
29
Le società di capitali
Sono dotate di personalità giuridica: degli obblighi sociali risponde la società con il proprio patrimonio
a cura di Massimo Reboldi
30
Società per azioni (Spa)
Capitale sociale non inferiore a 120.000 euro;
Il capitale sociale è rappresentato da azioni: le Spa possono emettere varie categorie di azioni, fornite di diritti diversi in relazione al voto nelle assemblee e al diritto di recepire una quota di utili (dividendo);
a cura di Massimo Reboldi
31
Società a responsabilità limitata (Srl)
È vietata l’emissione di azioni;
Risponde limitatamente degli obblighi dell’impresa;
Godono di ampia autonomia statutaria;
Libertà di forme organizzative;
La normativa vigente la avvicina al modello snello della società di persone, più che alla società di capitali;
a cura di Massimo Reboldi
32
Società a responsabilità limitata (Srl)
L’ammontare del capitale sociale non è minore a 10.000 euro;
Per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società con il suo patrimonio;
a cura di Massimo Reboldi
33
Società in accomandita per azioni
Si caratterizza per la presenza di sue tipi di soci:
Soci accomandatari: stessa responsabilità dei soci della Snc e Sas, cioè rispondono illimitatamente e in solido per le obbligazioni sociali. Per questo gestiscono l’impresa;
Soci accomandati: rispondono limitatamente alla quote di capitale conferite. Il capitale sociale è diviso in azioni tutte uguali;
a cura di Massimo Reboldi
34
Spa, Sapa e Srl
Il codice civile prevede che le Spa, Sapa e Srl possono anche costituirsi per atto unilaterale, cioè formate da un unico socio;
a cura di Massimo Reboldi
35
Società cooperative
Dotate di personalità giuridica;
Persegue finalità mutualistiche: tende a soddisfare prevalentemente i bisogni degli stessi soci;
Godono di agevolazioni finanziarie e fiscali (quest’ultime solo per quelle a mutualità prevalente);
a cura di Massimo Reboldi
36
Cooperative a mutualità prevalente
No scopo di lucro! Tutto l’utile va reinvestito e diviso tra i soci cooperanti;
a cura di Massimo Reboldi
37
Scelta del tipo di società
Fabbisogni finanziario: se mezzi ingenti, meglio ricorrere a tipologie che prevedono accesso a finanziamenti;
Grado di rischio: se elevato meglio scegliere quelle che responsabilità limitata dei soci;
Condizioni economiche nazionali e locali: per prevedere sviluppo;
a cura di Massimo Reboldi
38
Scelta del tipo di società
Responsabilità: dei soci indipendentemente dallo stato di salute dell’azienda;
Normativa fiscale;
Possibilità di accedere a finanziamenti;
Complessità organizzativa richiesta dal tipo di attività;
a cura di Massimo Reboldi
39