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A BANNO XV N°877 12 NOVEMBRE 2015

RIVISTA APERIODICA

DIRETTA DA

STEFANO BORSELLI dIl Covilef RISORSE CONVIVIALI

E VARIA UMANITÀ

ISSN2279–6924

iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiPenetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal filosofo né una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro l’inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dávila

IL LIBRO ILLUSTRATO PER L’INFANZIA NELLA TRADIZIONE TEDESCA.

M a r i s a Fa d o n i S t r i k

I L B I L D E R B U C HP a r t e p r i m a . D a g l i i n i z i

all'epoca Biedermeier

L

l Bilderbuch è un genere della letteraturaper l’infanzia. Alla lettera, e in origine, si-

gnifica ogni libro fornito soprattutto di imma-gini e, benché la sua definizione e storia siastrettamente legata ai gusti e mutamenti socia-li, esso ha una sua specificità tutta tedesca.

I

I primi libri illustrati apparvero già imme-diatamente dopo l’invenzione della stampa nel1445 da parte di Gutenberg, che prosegue connuovi mezzi l’antica tradizione amanuense.Erano in massima parte opere a chiaro conte-nuto religioso come le bibbie, i catechismi, leleggende di santi ed episodi della vita di Gesú,ovvero favole e sillabari quali le Tabulae abc-dariae puerilis di autore anonimo pubblicate aLipsia nel 1544. I piú non erano rivolti in sen-so proprio ai bambini quanto agli adulti per-ché imparassero a leggere.

Lutero, in una missiva del 1524 agli ammi-nistratori municipali, rimprovera ai tedeschidi non aver saputo, contrariamente a Greci,Romani ed Ebrei, mettere per iscritto o con-servare storie e cronache «in deutschen Lan-den» di cui essi nulla sanno, cosí che nessuno,in altri paesi, avrà altra idea di loro se non chefanno guerre, mangiano, sbevazzano, che sonobestie insomma.1 Un giudizio un po’ ingenero-

1 Martin Luther: «An die Ratsherren aller Städte deu-

so invero, ma che voleva essere di monito e sti-molo per i responsabili del bene pubblico aistruirsi e fornire al popolo adeguati strumenticulturali. Lutero raccomandava a questo sco-po di costituire biblioteche scolastiche ove in-segnare, educare e disciplinare gli allievi, sen-za far menzione di letture private destinate aigiovani. Nondimeno i suoi consigli sono degnidi nota per il fatto stesso che qualcuno si pre-occupasse del leggere e dell’insostituibile fun-zione degli educatori. Per la prima volta interre tedesche si riconoscono infatti i giovanicome gruppo di potenziali lettori. Parlare digiovani in generale sarebbe tuttavia sbagliato,poiché su una popolazione di 14 milioni solopochi sapevano leggere e scrivere e raramentesi possedevano libri. Gruppi di riferimentoerano dunque i ceti benestanti delle città che,grazie anche al fiorire delle scuole, se la passa-vano meglio. Lutero dal canto suo raccoman-dava solo libri per una solida formazione e sa-lute dell’anima, riconoscendo comunque il va-lore culturale di opere a carattere storico.

Individuati i lettori, esiguo era il materialedi lettura a disposizione dei piú e solo pochi ilibri concepiti per bambini o giovani. Fa ecce-

tschen Landes…», in: Ausgewählten Schriften, Scrittiscelti, vol. 5. Francoforte sul Meno, 1982.

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zione una variegata raccolta di storie edifican-ti di contenuto religioso della seconda metàdel 14° secolo, di autore (e illustratore) scono-sciuto, forse un padre domenicano, che va sot-to il titolo di Der grosse Seelentrost, Il Granconforto spirituale.2 Nella sua prefazione il li-bro, scritto in basso tedesco, si rivolge diretta-mente al piccolo lettore:

Liebes Kind darub soltu geren lesen / Ca-ro fanciullo vi dovresti leggeredie lere der heiligen geschrifft… l’insegna-mento delle sacre scritture…

E molte di quelle storie si concludono conle parole:

Liebes Kind, lass dir ein ler sein. Carofanciullo, che ti sia di lezione.3

Basato su varie fonti latine, esso contiene200 exempla in forma dialogata fra confessoree fanciullo. La materia trattata riguarda i diecicomandamenti, i sacramenti, i peccati capitalie le virtú teologali, i sette dolori della BeataVergine Maria etc. Nondimeno sono contem-plate anche quotidiane regole per un correttocomportamento religioso, nonché insegna-menti di pratica utilità per laici come il porsi,ad esempio, di fronte ad atei o ebrei. È un me-scolanza di episodi tratti dalla Bibbia, leggen-de di fonte orientale, aneddoti storici (fral’altro uno su Alessandro Magno), visioni emiracoli. L’estensore della raccolta si augura-va che la sua lettura potesse far concorrenza aideleteri poemi epici medievali come Parsifal oTristano e Isotta «van Persevalen vnde van Tri-stram […]».

Seelentrost ebbe una popolarità tale che fupiú volte trascritto ed ebbe già una primastampa nel 1474. Fino al 1800 ne sono docu-mentate 43 edizioni. Del 1478 è un incunabolo

2 André Schnyder: Seelentrost: «Der große Seelentro-st.». in: EM 12 Enciclopedia delle fiabe (2005), pp.493–497.

3 Klaus Doderer, Helmut Müller: «Das Bilderbuch, Ge-schichte und Entwickung des Bilderbuchs» in Deu-tschland von den Anfängen bis zur Gegenwart, BeltzVerlag, Weinheim und Basel, 1973, p. 2.

che comprende dieci magnifiche silografie atutta pagina.4

Seelentrost, dal V° comandamento: Du solt niemand töten,Non uccidere, Augsburg 1483, 2° edizione, con silografie

colorate della prima.

Al tempo delle prime apparizioni del See-lentrost si diffondono altre opere di pregio co-me la raccolta, piú antica, di fiabe documenta-te fra il 1343 e 1349, Der Edelstein (La pietrapreziosa) di Ulrich Boner, un monaco dome-nicano di Berna. Scritta in dialetto locale con-tiene un centinaio di fiabe tratte per lo piú dafonti latine, con 103 bellissime silografie colo-rate a mano. Fu stampata per la prima volta inlingua tedesca a Bamberga nel 1461.

Fra le prime pubblicazioni sono da annove-rare anche gli spassosi libretti che saranno co-nosciuti piú tardi sotto il nome di «Volksbü-cher», libri di racconti popolari. Erano spessoe volentieri disprezzati, ma se si considera chei libri erano privilegio di pochi, con essi venivaofferto un divertimento, a buon mercato, aduna piú ampia cerchia di lettori. Tutte quellestorie non erano espressamente concepite per igiovani, che tuttavia le leggevano con piacere,e costituirono materiale di lettura per i secoli a

4 Ibidem. Seelentrost.

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seguire, come lo stesso Goethe racconterà nel-la sua autobiografia.5 Avevano come argomen-to l’amore, le avventure di maghi e cavalieri,erano farse, cronache di viaggi, ovvero epopeecon animali protagonisti, come la batracomio-

5 Johann Wolfgang v. Goethe: Aus meinem Leben. Di-chtung und Wahrheit, Dalla mia vita, poesia e verità, ITeil, 1 Buch, I parte, 1° libro (1808–1831)

machia Froschmeuseler, in italiano La guerradei topi e delle rane, una parodia dell’omericaIliade, scritta nel 1595 dal predicatore, scrit-tore e pedagogo Georg Rollenhagen, (1542–1609) dove al posto di Greci e Troiani si scon-trano ferocemente rane e topi. Qui la novitàsta nel fatto che l’autore, per la prima volta,dedicava esplicitamente gli oltre trecento esa-metri ai giovani lettori.

Anche le fiabe di Esopo, già note in Ger-mania, conobbero una notevole fioritura, gra-zie a numerose riscritture per la gioventú co-me quella, pubblicata nel 1548, del francesca-no poi riformatore Burkard Waldis (1490–1556).

Esopo, completamente rivisto e messo in rima…

Lutero non vedeva affatto di buon occhioquelle fiabe, per il carattere immorale, a suodire, di alcuni testi, dalla cui lettura o ascolto,nessun fanciullo poteva uscire indenne. Egliprovò perfino a «migliorarle». Riuscí a termi-narne 16, che furono stampate dopo la suamorte. Il riformatore aveva fiuto, sapeva benecosa occorreva ai bambini e il suo maggiorcontributo allo sviluppo delle loro letture fu-

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Ulrich Boner, Der Edelstein, la fiaba del padre,del figlio e dell’asino.

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rono indubbiamente il suo Piccolo catechismoillustrato, Kleiner Katechismus del 1529, non-ché la traduzione della Bibbia in linguaggioadatto anche all’infanzia ed economicamenteaccessibile alle famiglie meno abbienti. Eranospesso gli unici libri nelle case e venivano lettidal padre a tutta la famiglia.

Quella Bibbia, piú volte ristampata e arric-chita di nuove illustrazioni, non è da sottova-lutare come Bilderbuch. Lutero in personaaveva voluto che i testi fossero accompagnatida immagini e grazie ad esse i bambini, primaancora di saper leggere, imparavano a cono-scerne le storie. Per la prima edizione vi furo-no inserite le bellissime incisioni di LucasCranach il Vecchio.

Martin Lutero, kleiner Katechismus, 1529.

I piú piccini dovranno tuttavia ancoraaspettare e accontentarsi degli abbecedari aloro dedicati. Forniti di brevi testi e molte il-lustrazioni, questi erano già attestati intornoal 1400 e in diverse forme si sono tramandaticon successo fino ad oggi. Lo stesso Luteroper la prima volta nel 1525 dichiarava come isillabari fossero assolutamente indispensabiliper l’infanzia e nelle scuole.

Accanto ad essi si affacciano sul mercato icosiddetti Sittenbüchlein, libretti edificanti cheavrebbero dovuto disporre i fanciulli alla virtú

facendo loro apprendere le giuste regole dicomportamento. Tali approcci si erano già vi-sti in alcuni manoscritti medievali, come nelSeelentrost già menzionato. In questi libri, cor-redati di disegni e consigli pratici, come il se-dersi correttamente a tavola e altre auspicabilibuone maniere, erano presenti motivi che lostesso Heinrich Hoffmann riprenderà consuccesso nel suo Struwwelpeter, Pierino Por-cospino.

A voler fare un bilancio della letteraturaper l’infanzia e la gioventú nei due secolidall’invenzione della carta stampata, questorisulta assai magro. È a partire dalla metà del17° secolo che si può parlare di una svolta.

Si considera come primo vero e proprioBilderbuch l’Orbis sensualium pius del mora-vo umanista e pedagogo Jan Amos Komensky,Comenio (1592–1670). Era una sorta di enci-clopedia universale per bambini scritta inizial-mente in lingua latina (1653), poi latina e te-desca nel 1658. Un’operazione coraggiosa eall’avanguardia, come lo era stata del resto latraduzione tedesca della Bibbia di Lutero.

Illustrata con 150 litografie, l’opera si pre-sentava come un ciclo sull’intero cosmo, dalcielo alla terra, dagli elementi alle piante, da-gli animali agli uomini, con i vizi e le virtú cheli caratterizzano, ritratti nei loro mestieri, learti e le scienze. Tematizzate erano anche lapolitica, la religione, il giudaismo, le guerre,nonché i castighi fino al Giudizio Universale.

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La Bibbia di Lutero illustrata da LucasCranach il Vecchio, 1522

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Era insomma tutto un ordine dove Dio è prin-cipio e fine. La sequenza delle tavole era det-tata da principi teologici che testimoniano ilcredo e la filosofia del suo autore, oltre ad es-sere il risultato di premure pedagogiche.L’Orbis Pius si diffuse rapidamente in Euro-pa, ebbe numerosissime ristampe e traduzionie fu usato fino al 19° secolo come testo scola-stico. Goethe assicurava come esso fosse l’uni-co buon libro per bambini ai suoi tempi.

Al tempo dell’Illuminismo e durante tuttoil XVIII secolo ci si occupava intensamentedel bambino quale oggetto di educazione. Pio-niere di una pedagogia radicalmente nuova fuil teologo tedesco Johann Bernhard Basedow(1723–1790), fondatore di un istituto di riedu-cazione a Dessau, il «Philanthropicum». Nel1774 scrive un trattato, Das Elementarwerk,Opera elementare, fornito di testi e oltre 100tavole incise dal popolarissimo Daniel Chodo-wiecki (1724–1801) dove egli espone i suoi

metodi e principi filantropici sull’educazionedei fanciulli ispirati a Jean-Jacques Rousseau.

Sul finire del 18° e agli inizi del 19° la lette-ratura per l’infanzia e la gioventú risente for-temente di queste nuove tendenze pedagogi-che, dei risultati della scienza e della ricerca.È una vera e propria sfida e un impegno per lasocietà borghese, che è chiamata a trasmettere

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Tavola con abbecedario illustrato e testi da Orbis Pius di Jan Amos Comenius, Norimberga 1679.

Daniel Chodowiecki, Animali, tavola VIII.

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precocemente questo sapere ai giovani. L’of-ferta si amplia pertanto in modo considerevo-le. Già a partire dalla metà del 17° secolo era-no usciti numerosi scritti provenienti in largaparte da istitutori di fede protestante intenzio-nati a combattere l’analfabetismo rurale, am-bientando le loro storie in un contesto paesanofamiliare ai piccoli lettori figli di contadini.Un amico di Goethe, Karl Philipp Moritz(1756–1793), si cimenterà perfino nel tentati-vo di realizzare una piccola, pratica, logica in-fantile,6 anch’essa illustrata da Chodowiecki,dove descrive un ragazzino indisciplinato, Fri-tz, disperazione dei genitori, che ricorda davicino i monelli di Wilhelm Busch e Hoff-mann, con la differenza che, mentre quellispesso e volentieri fanno una brutta fine, quainterviene il provvidenziale insegnante per ri-condurre alla ragione e all’ordine il ribellequattordicenne.

F.J. Bertuch, Scimmie, Bilderbuch für Kinder,Weimar 1792–1830.

Del 1792 è il Bilderbuch für Kinder, Libroillustrato per bambini dell’editore e mecenateFriedrich Justin Bertuch (1747–1822). Appar-so prima come mensile, si arrivò ai 12 volumi

6 Karl Philipp Moritz: Versuch einer kleinen praktischenKinderlogik, Berlino 1786.

nel 1830. Ognuno conteneva ben 200 testiesplicativi ed era corredato di tavole colorate amano, complessivamente ben 1185 (!), conmotivi non sistematizzati della flora e dellafauna, scene fantastiche, storiche e popolare-sche. Quest’opera, enorme e dispendiosa perl’epoca, si rivelò una buona operazione com-merciale, oltre a voler realizzare obiettivi pe-dagogici letterari-artistici e divertire: ZumNutzen und Vergnügen der Jugend, Per il be-neficio e divertimento della gioventú, principioquest’ultimo ancora troppo trascurato a queitempi, e tanto piú apprezzato.

F. J. Bertuch, Le Meraviglie del mondo,Bilderbuch für Kinder, Weimar 1795.

Allo stesso tempo si scrivono o vengonotradotti in Germania i primi romanzi di avven-ture come il Télémaque di Fénélon (1651–1715) e si pubblicano numerose riviste perbambini come il popolarissimo Magasin desenfants del 1756, molto letto in Germania,della scrittrice francese Jeanne-Marie Leprin-ce de Beaumont (1711–1780). Escono inoltreperiodici e almanacchi per giovani lettori, cheper la rapida diffusione svolgeranno un ruoloimportante ai fini della loro formazione e co-

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noscenza della storia antica, della mitologia,geografia e storia naturale.

Vediamo come in questo scorcio di secolo,accanto a tanta sete di sapere e intenti morali,il Bilderbuch, nonché le fiabe, appaiono anco-ra trascurati, nonostante i loro precursori disuccesso.

Un capitolo a parte meritano i Bilderbogen,molto in voga durante il 19° secolo. Erano il-lustrazioni grandi e chiare, per lo piú coloratea mano, accompagnate o meno da brevi e sem-plici testi e stampate su un unico foglio volan-te, come se ne erano già viste di piú preziosenel 15° e 16° secolo. I contenuti erano fra i piúvari, (si andava dalla botanica a idilliache ve-dute paesane, toccando via via temi d’attualitàcome le guerre, le catastrofi naturali, matri-moni e funerali di notabili etc.). Quei fogli,dai costi ragionevoli, erano molto diffusi fragrandi e piccini, soprattutto fra la popolazio-ne rurale o i cittadini di modesta cultura. An-che in questo caso vale il discorso che non sitrattava di «letteratura» per bambini, i qualiperò leggevano volentieri quanto si producevae capitava loro sotto gli occhi.

Bilderbogen, Doppio ritratto di Madonna,silografia su folio unico, Zurigo, 1503 c.a.

Il 19° secolo vede il numero dei lettori cre-scere rapidamente e si fa strada la concezioneromantica del bambino visto nella sua ancoraintatta condizione naturale. Gli scrittori epoeti Achim von Arnim (1781–1831) e Cle-mens Brentano (1778–1842) si mettono allaricerca e raccolgono Lieder dimenticati, fiabe,miti e saghe che dovrebbero rispecchiare que-sto stato di paradisiaca innocenza. Nel 1805esce il primo volume di un ciclo di poesie eLieder popolari, Des Knaben Wunderhorn, Ilcorno magico del fanciullo con l’appendice Kin-derlieder. Nel 1812 i Fratelli Grimm danno allestampe i manoscritti delle loro Fiabe del foco-lare, Kinder-und Hausmärchen che verrannocompletate nel 1858. Nonostante le scoperte,le sottolineature e l’attenzione generale versoil bambino, tutto ciò non dette luogo che inminima parte ad una produzione di edizioni il-lustrate, né si può ancora parlare di Bilderbuchin senso stretto, che avrà invece una sua fiori-tura nei decenni seguenti.

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Bilderbogen, Neuruppin, 19° sec.

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Fanno eccezione le 50 piú altre 50 brevi fa-vole in rima per bambini di Wilhelm Hey(1789–1854), pubblicate nel 1833 e 1837 e poe-ticamente illustrate dal disegnatore e incisoreOtto Speckter (1807–1871).

Wilhelm Hey, 50 Fabeln für Kinder, Vogel am Fenster,Uccello alla finestra, 1833.

Un ulteriore impulso alla diffusione dellefiabe popolari si ebbe dalla pubblicazione inGermania delle fiabe di Hans Christian An-dersen nel 1844. Il loro successo è da attribui-re meno al fantastico quanto all’apporto dimotivi della vita quotidiana tipici dell’ambien-te Biedermeier e interpretati superbamente daillustratori come Theodor Hosemann, Lud-wig Richter, Otto Speckter e Franz von Pocci.

È intorno agli anni quaranta del 19° secoloche il Bilderbuch si fa poetico, nella forma enei contenuti, ed è proprio alla fine del perio-do Biedermeier, verso il 1848 circa, che vienepubblicato quell’originale libro illustrato cherivoluzionerà il genere, Struwwelpeter, il Pie-rino Porcospino del medico psichiatra di Fran-coforte Heinrich Hoffmann (1809–1894).

...continua ☞

dIl Covilef N° 877Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Weiß Der christliche Epimetheus)

Des Knaben Wunderhorn, Frontespiziodel II vol. 1808.

Ludwig Richter, Illustrazione di Hänsel e Gretel dei Fratelli Grimm, 1853.


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