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Matteo Frulio
152
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Quando si parte per l’avventura si è tentati di portare con sé svariati
strumenti; il pensiero potrebbe essere: “i problem
i da affrontare sa-ranno tanti quindi m
eglio partire equipaggiati!”. A pensare così allo-ra è inevitabile prendere l’indispensabile accetta, un set di scalpelli, delle viti, chiodi e m
artello… Così quella che dovrebbe essere una
cassetta pratica diventa una pesante e ingombrante cassa piena di
attrezzature che il più delle volte neanche si guardano.Dipende tutto dal tipo di lavoro che vi accingete a svolgere, e dal tem
po a disposizione, perché alla fine la pionieristica si riassume
nell’eseguire congiunzioni: unire due o più pali di legno; allora si ri-corre alle legature oppure al froissartage.N
el primo caso si usano solo cordini e il risultato lo si può raggiun-
gere con rapidità, basta ricorrere alle legature che sicuramente tutti
voi conoscete!Per quanto riguarda invece la tecnica del froissartage le cose si fan-no più avvincenti. Tale m
etodo prende il nome dal capo francese
Michel Froissart e prevede l’utilizzo di cavicchi di legno. Ecco quindi
che per ottenere buoni risultati è indispensabile una certa pratica e, soprattutto, strum
enti adatti.
Nella vostra cassetta degli attrezzi dovranno esserci:
ACCETTA (non ascia che invece assomiglia più ad una zappa
e serve a scavare il legno). L’accetta è formata da un ferro dal
peso di 6/700 g e da un manico lungo 30/35 cm
. La migliore è
di tipo canadese col manico dalla doppia curvatura che evita che
“scappi di mano”. L’accetta è utile solo quando è in buono stato
quindi accertatevi che il ferro sia sempre saldo sul m
anico prima di
usarla e tenetela ben affilata. Per ritrovarla nel bosco, colorate solo il pom
o del manico con un
colore indelebile acceso come Rosso o Giallo.
SEGA. Permette un taglio del legno
con maggior precisione dell’ac-
cetta e minor fatica. L’ideale è
la sega ad arco in quanto è più m
aneggevole, ma si può usare
anche un segaccio. Esistono
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quando si avverte aria di
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pali e
corde per provare nodi e legature.Piacevole
e indolore
trapasso di
nozioni o
brutte sorprese e incubi per lo Squadrigliere di turno? M
olto dipende dalla manutenzione e
dalla cura con cui abbiamo conservato pali e corde. L’ideale sarebbe
utilizzare pali del luogo del campo, forniti m
agari dalla Forestale. Non
sempre questo è possibile, quindi quasi ogni Reparto, possiede una
propria riserva di pali di castagno, che in ogni caso tornano utili per esercitarsi e provare le costruzioni prim
a del campo.
Acquistare dei pali privi di corteccia è senz’altro un vantaggio per una m
aggiore vita dei pali stessi. Inoltre diametro e lunghezza devono
essere proporzionati alle esigenze che le costruzioni richiedono. Pali del diam
etro entro i 10 cm e lunghezza di 2,5 ÷ 3 m
sono scelti spesso perché adatti a diversi im
pieghi. Q
uando invece vi sono esigenze specifiche, come la costruzione di
tende sopraelevate, pali di diametro superiore ai 12 cm
e lunghezze tra i 3,5 m
per i treppiedi e 4m per i supporti perim
etrali sono più che consigliati. Un trattam
ento con un impregnante per legno o con
prodotti antitarlo è una spesa in più, ma consente ai pali una durata
maggiore nel tem
po.
Al campo è buona norm
a scavare delle buche in cui interrare le punte dei pali. La buca varia in funzione della costruzione e del terreno tra 20 e 50 cm
. Inserito il palo è utile m
ettere delle pietre ad incastro e quindi ricoprire con la terra dello scavo versando infine dell’acqua, senza esagerare, per com
pattare il tutto.
314
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Dario
134
Per la manutenzione:
pietra per affilare: insieme a un goccio d’olio è utilissim
a per mante-
nere il filo dell’accetta.Lim
a triangolare a dentatura fine: per affilare i denti del segaccio.Carta vetrata.
Ricordate infine di fuggire sempre i vostri peggiori nem
ici quando m
aneggiate questi attrezzi: stanchezza e distrazione. Causano la m
aggior parte dei danni a voi stessi e a chi vi circonda! N
oi italiani difficilmente teniam
o le mani ferm
e quando parliamo:
capite quindi i pericoli insiti nel gesticolare con un’accetta in mano o
un qualsiasi attrezzo tagliente. Lasciare poi gli attrezzi a terra crea un danno doppio: a voi stessi che
camm
inando non li scorgete nell’erba e ci cadete sopra o vi fate male
ai piedi; e ad essi che arrugginiscono con l’umidità.
Quindi il consiglio principale è e sarà sem
pre: usate la testa e non siate frettolosi. Infine, alla conclusione del lavoro, quando pulite e riponete via il m
a-teriale, chiedetevi cosa realm
ente avete usato e se avreste potuto ottenere lo stesso risultato in m
odo diverso.M
artina Acazi, Alessandro Scanferladisegni di M
artina Acazi
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116
2 – ALZABANDIERA
Il progetto proposto è di sempli-
ce realizzazione. Per una buona tenuta è necessario che i penno-ni siano fissi in terra; due tiranti posti a destra e a sinistra della costruzione aiuteranno ad evitare deform
azioni della struttura. Al-cune accortezze legate a questa costruzione: - al pennone principale (quello cen-trale se ci sono tre pennoni) va is-sata la bandiera italiana; ai laterali, secondo l’ordine di im
portanza, la bandiera europea (a sinistra guar-dando la costruzione) e poi quella dell’Associazione (alla destra);- le bandiere vanno am
mainate
ogni sera, al tramonto, a m
eno che il pennone sia illuminato;
- quando non sono issate, le bandiere devono essere piegate e con-servate in una cassetta;- prim
a di alzare e fissare il pennone ricordarsi di applicare occhiello e cordino per la bandiera.
3 – POSTO
FUO
CO
Si tratta della costru-zione di panche (an-che
molto
semplici:
due piccoli
tronchi con fissata sopra una tavola) per evitare di bagnarsi nel sedersi a terra. La loro sistem
azione terrà conto del tipo di fuoco serale: in cer-
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Non progettare affatto. Il prim
o errore è proprio non progettare (anche nella vita).Progettare senza sopralluogo. Il sopralluogo serve a m
ostrare le cri-ticità o i punti di forza del luogo in cui il progetto si realizzerà.Si ha spazio sufficiente per le costruzioni che avevam
o in mente?
Possiamo utilizzare gli alberi com
e base?Affidare la progettazione a chi non sa disegnare o non ha m
ai parte-cipato alla costruzione di un sottocam
po… O
ppure affidare il progetto allo squadrigliere detto “Picasso”…
un motivo ci sarà! Si progetta insiem
e; chi ha più esperienza sa tram
andare ottimi consigli.
Credere che basti uno schizzo di progettazione. Per ogni progetto va segnato l’esatto num
ero e la misura di pali e cordini! È spesso utile lo
zoom dei dettagli per m
ostrare il tipo di nodo/legatura o una piccola descrizione. La realizzazione verrà da sé con un progetto ben fatto, perché tutti, guardando il disegno, capiranno cosa fare.Scelta del m
ateriale Il progetto prevede anche la scelta del materia-
le da utilizzare.
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6 – POSTO
PREGHIERA
Sarà un posto isolato, dove è pos-sibile ritirarsi per pregare. Q
ui è proposto il progetto di un altare in cui cordini e tiranti sono l’ele-m
ento costruttivo e non solo un aiuto alla tenuta. Anche qui è bene fare un piano stabile, per perm
ettere al vostro Assistente di celebrare la m
essa sicuro che il calice e gli altri oggetti non si ro-vescino.Suggerim
enti: sulla croce potete costruire, con una corda spessa, la figura di Gesù crocifisso; intorno all’altare possono essere m
esse delle panche costruite com
e per il posto fuoco (o da lì portate in occasione delle celebrazioni com
uni).
7 – ZON
A LAVAGGISi possono costruire docce con un sem
plice secchio, oppure lava-bi con un bidone di m
etallo (vedi sussidio tecnico “Idraulico” alle pagine 47-50). Q
ui l’accortezza sarà di scegliere un posto che per-m
etta all’acqua utilizzata di scolare via, senza che faccia fango: un bancale di legno può essere un buon piatto doccia; tron-chetti di legno spaccati in quattro e poggiati a terra perm
ettono di evitare la form
azione di fango. N
on è superfluo ricorda-re un attento risparm
io dell’acqua: chiudere i ru-binetti quando non la si usa, usare bacinelle per lavare le stoviglie ecc.
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sto al sole nell’ora dei pasti e quando piove. Può quindi essere fisso o m
ontato al mom
ento. Da ricordarsi: usare paletti per tenere alzato il telone in m
odo da evitare tiranti troppo lunghi e di mangiare col telo
sulla testa; fare attenzione alla posizione della cucina, per evitare che prenda fuoco; attenzione al vento in quanto il telo può fare da vela e far crollare tutta la costruzione.
5 – POSTO
CUCIN
A
Il progetto
pro-posto è classico, e
utilizza com
e fornelli dei bido-ni di latta. Q
uesti vengono
aperti superiorm
ente (ricordarsi
di la-
varli per togliere i residui di ciò che contenevano)
e viene aperta una finestrella sul da-vanti, dove viene posta la legna (attenzione a queste operazioni: c’è il rischio di tagliar-si). Vengono quindi inseriti due tondini di ferro che serviranno per poggiare le pentole e per m
ettere il bidone sulla struttura.Al centro è proposto un focolare per accogliere le braci e cucina-re alcuni cibi alla trappeur. Le accortezze da avere per questa co-struzione: deve essere solida (legature ben tirate, eventuali tiranti di stabilizzazione) per evitare che i bidoni si rovescino, con il rischio di bruciarsi e rovinare il pasto.Punto critico di questa costruzione è dove i tondini di ferro si appog-giano alla traversa orizzontale, in quanto la possono bruciare. Aiuta in questo il rivestire con foglio di allum
inio il palo e di versare acqua sui tondini per raffreddarli. Per l’alim
entazione del fuoco è necessa-rio usare legni di piccola dim
ensione, in modo che il fuoco non fuori-
esca e per poterne regolare l’intensità.N
on dimenticare di avere a disposizione, nelle vicinanze, dei sem
plici m
ezzi antincendio: terra, acqua, badile.