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tecnic

he p

er

l’A

vventur

a

1- P

IO

NIER

ISTICA

16

Tene

re i

n or

dine

cor

de e

cor

dini

dur

ante

tut

to l

’ann

o ev

ita l

a di

sper

azio

ne d

el m

agaz

zinie

re al

le p

rese

con

la cl

assic

a mat

assa

senz

a ca

po.

Sce

glie

re l

a co

rda

gius

ta n

on è

sem

plic

e.

Nor

mal

men

te l

a sc

elta

ric

ade

su d

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ater

iali:

ca

napa

o c

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di

fibre

sin

tetic

he.

La c

lass

ica

cord

a di

can

apa

ritor

ta, o

vver

o fo

rmat

a da

più

tr

efol

i, of

fre

note

vole

res

isten

za a

lle r

ottu

re

e al

l’usu

ra.

Spes

so p

erò,

anc

he p

er m

otiv

i ec

onom

ici,

si pr

efer

iscon

o co

rde

sinte

tiche

, pe

r lor

o na

tura

più

ela

stic

he e

mor

bide

. È

bene

val

utar

e at

tent

amen

te l’u

so fi

nale

per

sceg

liere

ben

e.

L’im

piom

batu

ra

delle

co

rde

è fo

ndam

enta

le.

Nel

cas

o di

cor

de

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met

odo

più

sem

plic

e ric

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e l’u

so d

i un

o sp

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con

cu

i si

fa u

na p

icco

la f

asci

atur

a,

com

e in

figu

ra. Q

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i l’e

stre

mità

vi

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imm

ersa

nel

la c

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vin

ilica

. Pe

r dist

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e di

lung

hezz

e di

ffere

nti

si pu

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ilizz

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co

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i col

ori o

ppor

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. Pe

r co

rde

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fibra

sin

tetic

a si

proc

ede

rives

tend

o la

pa

rte

di

cord

a da

tagl

iare

con

nast

ro te

lato

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isola

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e so

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opo

si ta

glia

la

fune

al c

entr

o de

l nas

tro,

evi

tand

o co

sì sf

ilacc

iatu

re.

In a

lcun

i cas

i è

oppo

rtun

o fo

nder

e le

gger

men

te

l’est

rem

ità d

ella

cor

da.

Una

corr

etta

man

uten

zione

pre

vede

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assa

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ce

ra su

una

fune

di c

anap

a, fa

vore

ndo

così

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uidi

delle

leg

atur

e.

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orde

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re

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men

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cord

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N

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la

scel

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li:

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cla

ssic

a co

rda

di c

anap

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orta

, ovv

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form

ata

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e no

tevo

le r

esist

enza

alle

rot

ture

e

all’u

sura

. Sp

esso

per

ò, a

nche

per

mot

ivi

Matteo Frulio

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152

L’a

ttr

ezzatur

a d

el p

ionie

re

Quando si parte per l’avventura si è tentati di portare con sé svariati

strumenti; il pensiero potrebbe essere: “i problem

i da affrontare sa-ranno tanti quindi m

eglio partire equipaggiati!”. A pensare così allo-ra è inevitabile prendere l’indispensabile accetta, un set di scalpelli, delle viti, chiodi e m

artello… Così quella che dovrebbe essere una

cassetta pratica diventa una pesante e ingombrante cassa piena di

attrezzature che il più delle volte neanche si guardano.Dipende tutto dal tipo di lavoro che vi accingete a svolgere, e dal tem

po a disposizione, perché alla fine la pionieristica si riassume

nell’eseguire congiunzioni: unire due o più pali di legno; allora si ri-corre alle legature oppure al froissartage.N

el primo caso si usano solo cordini e il risultato lo si può raggiun-

gere con rapidità, basta ricorrere alle legature che sicuramente tutti

voi conoscete!Per quanto riguarda invece la tecnica del froissartage le cose si fan-no più avvincenti. Tale m

etodo prende il nome dal capo francese

Michel Froissart e prevede l’utilizzo di cavicchi di legno. Ecco quindi

che per ottenere buoni risultati è indispensabile una certa pratica e, soprattutto, strum

enti adatti.

Nella vostra cassetta degli attrezzi dovranno esserci:

ACCETTA (non ascia che invece assomiglia più ad una zappa

e serve a scavare il legno). L’accetta è formata da un ferro dal

peso di 6/700 g e da un manico lungo 30/35 cm

. La migliore è

di tipo canadese col manico dalla doppia curvatura che evita che

“scappi di mano”. L’accetta è utile solo quando è in buono stato

quindi accertatevi che il ferro sia sempre saldo sul m

anico prima di

usarla e tenetela ben affilata. Per ritrovarla nel bosco, colorate solo il pom

o del manico con un

colore indelebile acceso come Rosso o Giallo.

SEGA. Permette un taglio del legno

con maggior precisione dell’ac-

cetta e minor fatica. L’ideale è

la sega ad arco in quanto è più m

aneggevole, ma si può usare

anche un segaccio. Esistono

No

n t

iria

mo

tr

oppo

la c

or

da

Come

ogni anno

quando si avverte aria di

Campo

Estivo le

Squadriglie tirano fuori dai

magazzini

pali e

corde per provare nodi e legature.Piacevole

e indolore

trapasso di

nozioni o

brutte sorprese e incubi per lo Squadrigliere di turno? M

olto dipende dalla manutenzione e

dalla cura con cui abbiamo conservato pali e corde. L’ideale sarebbe

utilizzare pali del luogo del campo, forniti m

agari dalla Forestale. Non

sempre questo è possibile, quindi quasi ogni Reparto, possiede una

propria riserva di pali di castagno, che in ogni caso tornano utili per esercitarsi e provare le costruzioni prim

a del campo.

Acquistare dei pali privi di corteccia è senz’altro un vantaggio per una m

aggiore vita dei pali stessi. Inoltre diametro e lunghezza devono

essere proporzionati alle esigenze che le costruzioni richiedono. Pali del diam

etro entro i 10 cm e lunghezza di 2,5 ÷ 3 m

sono scelti spesso perché adatti a diversi im

pieghi. Q

uando invece vi sono esigenze specifiche, come la costruzione di

tende sopraelevate, pali di diametro superiore ai 12 cm

e lunghezze tra i 3,5 m

per i treppiedi e 4m per i supporti perim

etrali sono più che consigliati. Un trattam

ento con un impregnante per legno o con

prodotti antitarlo è una spesa in più, ma consente ai pali una durata

maggiore nel tem

po.

Al campo è buona norm

a scavare delle buche in cui interrare le punte dei pali. La buca varia in funzione della costruzione e del terreno tra 20 e 50 cm

. Inserito il palo è utile m

ettere delle pietre ad incastro e quindi ricoprire con la terra dello scavo versando infine dell’acqua, senza esagerare, per com

pattare il tutto.

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314

due

tipi d

i lam

a, c

he è

sem

pre

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ita d

i den

ti: q

uella

“ita

liana

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n un

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ura

tutt

a ug

uale

, qui

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lo a

tagl

iare

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sec-

co; q

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“am

eric

ana”

che

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ce h

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rnan

za tr

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nti p

icco

li e

gros

si; q

uest

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mi h

anno

lo sc

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di a

spor

tare

la se

gatu

ra d

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il ta

glio

evi

tand

o ch

e la

sega

si in

cast

ri ne

l leg

no. R

icor

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: aff

inch

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seg

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non

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lo n

eces

sario

che

i va

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nti s

iano

aff

ila-

ti, m

a ch

e sia

anc

he m

ante

nuta

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trad

a, s

e gu

arda

te b

ene

la la

ma

note

rete

che

i de

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ono

alte

rnat

i alc

uni a

des

tra

altr

i a s

inist

ra e

qu

esto

per

met

te u

n’in

cisio

ne su

l leg

no p

iù sp

essa

del

la la

ma.

TRIV

ELLE

Att

rezz

o in

disp

ensa

bile

, se

rve

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prat

icar

e i

fori

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egno

dov

e in

trod

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poi

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vicc

hi. S

i con

si-gl

iano

2 o

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le d

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met

ri di

vers

i: 14

, 20

o 30

mm

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ate

di n

on fa

re u

n fo

ro m

aggi

ore

di 1

/3 d

el d

iam

etro

de

l pal

o pe

rché

altr

imen

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sua

resis

tenz

a è

com

prom

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!

PIAN

A Pa

rtic

olar

e co

ltello

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anic

i mol

to u

tile

per

scor

-te

ccia

re e

pia

llare

. La

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a va

tenu

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sem

pre

ben

affil

ata

perc

hé s

ia

real

men

te e

ffic

ace.

SCAL

PELL

O M

olto

util

e pe

r fa

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li in

cast

ri se

ten

uto

ben

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ato,

tut

-ta

via

è po

ssib

ile s

ostit

uirlo

anc

he c

on

l’acc

etta

se si

ha

un p

o’ d

i pra

tica.

RASP

A. (N

on li

ma

che

ha la

gra

na p

iù s

ottil

e ed

è p

er il

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rro)

. Ser

ve p

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ifini

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bord

i del

legn

o ta

-gl

iato

o p

orta

re a

misu

ra g

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ri.

MAZ

ZUO

LO U

n m

arte

llo d

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no

che

non

è in

disp

ensa

bile

por

tare

co

n sé

in q

uant

o fa

cilm

ente

ric

avab

ile d

a un

qua

lsias

i tr

onco

.

MET

RO L

a pr

ecisi

o-ne

è e

ssen

ziale

nel

la

pion

ieris

tica.

chio

: que

lla è

l’al

tezz

a de

l sed

ile. P

er il

pia

no d

a cu

cina

60

cm v

anno

pi

ù ch

e be

ne p

er g

estir

e be

ne il

fuoc

o e

le p

ento

le.

Scel

ta s

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iata

di c

ordi

ni, l

egat

ure,

nod

i. N

odi d

i giu

nzio

ne e

di

acco

rcia

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to si

scel

gono

in b

ase

al d

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dei

cor

dini

.Le

gatu

re c

on a

ccav

alla

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ai!

PICC

OLI

CO

NSI

GLI

Non

abb

iate

pau

ra a

smon

tare

e a

rico

stru

ire. S

i per

de p

iù te

mpo

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cerc

are

di re

cupe

rare

una

cos

truz

ione

o u

na le

gatu

ra in

iziat

a m

ale.

Un

bel

res

piro

, rim

bocc

atev

i le

man

iche

e r

icom

inci

ate

dacc

apo!

Q

uest

a vo

lta se

nza

sbag

liare

!N

on ta

glia

te i

pali

se n

on è

nec

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rio.

Non

usa

te il

fild

iferr

o, n

on b

agna

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cord

ini

Abbi

ate

fede

nel

le le

gatu

re b

en fa

tte:

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dino

e p

ali d

elle

giu

ste

di-

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sioni

, leg

atur

e pu

lite

e de

cise

bas

tera

nno.

Puliz

ia e

ord

ine:

util

izzar

e m

ater

iali

pulit

i e l’

ordi

ne n

el s

otto

cam

po

rend

ono

la re

alizz

azio

ne d

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roge

tto

faci

le, v

eloc

e, b

ella

!N

on d

imen

ticat

e il

nodo

pal

etto

.N

on d

imen

ticat

e la

stro

zzat

ura.

… N

on d

imen

ticat

e la

lega

tura

!

Erik

a Po

limen

idi

segn

i di S

ara

Dario

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134

Per la manutenzione:

pietra per affilare: insieme a un goccio d’olio è utilissim

a per mante-

nere il filo dell’accetta.Lim

a triangolare a dentatura fine: per affilare i denti del segaccio.Carta vetrata.

Ricordate infine di fuggire sempre i vostri peggiori nem

ici quando m

aneggiate questi attrezzi: stanchezza e distrazione. Causano la m

aggior parte dei danni a voi stessi e a chi vi circonda! N

oi italiani difficilmente teniam

o le mani ferm

e quando parliamo:

capite quindi i pericoli insiti nel gesticolare con un’accetta in mano o

un qualsiasi attrezzo tagliente. Lasciare poi gli attrezzi a terra crea un danno doppio: a voi stessi che

camm

inando non li scorgete nell’erba e ci cadete sopra o vi fate male

ai piedi; e ad essi che arrugginiscono con l’umidità.

Quindi il consiglio principale è e sarà sem

pre: usate la testa e non siate frettolosi. Infine, alla conclusione del lavoro, quando pulite e riponete via il m

a-teriale, chiedetevi cosa realm

ente avete usato e se avreste potuto ottenere lo stesso risultato in m

odo diverso.M

artina Acazi, Alessandro Scanferladisegni di M

artina Acazi

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512

Co

str

uzio

ni al C

am

po

In q

uest

o gr

ande

fog

lio t

rova

te u

n in

siem

e di

cos

truz

ioni

che

po-

treb

bero

att

rezz

are

com

plet

amen

te il

vos

tro

cam

po. S

ono

solo

idee

: l’i

deal

e è

che

cias

cuna

Squ

adrig

lia a

pplic

hi la

sua

esp

erie

nza

e co

m-

pete

nza

al lu

ogo

che

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splo

rato

dur

ante

il s

opra

lluog

o al

cam

po,

per d

ecid

ere

qual

i cos

truz

ioni

real

izzar

e e

con

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tecn

iche

. Ma

oggi

vo

rrem

mo

darv

i una

pan

oram

ica

che

vi p

erm

etta

non

tan

to d

i im

-pa

rare

nov

ità s

trab

ilian

ti, q

uand

o di

per

cepi

re c

he il

pro

gett

o de

lle

cost

ruzio

ni è

un

tutt

’uno

con

il lu

ogo

del c

ampo

, e d

ovre

bbe

esse

re

il ris

ulta

to d

i una

sol

uzio

ne o

rgan

ica

di s

celte

(e in

venz

ioni

) coe

rent

i tr

a lo

ro. D

ate

dunq

ue u

n’oc

chia

ta a

l nos

tro

cam

po e

poi

… p

ront

i a

prog

etta

re il

vos

tro!

1 –

PORT

ALE

Que

sto

port

ale

utili

z-za

la

tecn

ica

del

così

dett

o PH

(le

inizi

ali i

n fr

ance

se d

el t

erm

ine

mat

emat

ico

Para

bo-

loid

e Ip

erbo

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in c

ui

i cor

dini

, tes

i tra

div

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si pu

nti

dei

due

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tr

acci

a qu

esto

tip

o di

su

perf

icie

. Qua

li att

en-

zioni

ave

re p

er q

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a co

stru

zione

: i p

ali v

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tical

i de

vono

es

sere

in

fissi

nel t

erre

no (v

edi

artic

olo

a pa

g. X

X);

i pa

li or

izzon

tali

vann

o te

nuti

fissi

tram

ite d

ei

picc

hett

i (vo

lend

o an

che

di le

gno)

. Pe

r il P

H si

poss

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usar

e co

rdin

i di d

iver

si co

lori

(ad

esem

pio

quel

-li

del p

ropr

io fa

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ne),

anco

rati

con

chio

dini

a U

; la

scrit

ta s

ul

port

ale

può

esse

re fa

tta

a fu

oco

su u

na ta

vola

, usa

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dei t

ondi

ni d

i fe

rro

arro

vent

ati.

Per

le c

ostr

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a ca

mpo

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li di

cas

ta-

gno

o di

abe

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i m

iglio

ri pe

rché

so

no

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tent

i al

le

inte

m-

perie

, han

no u

na lu

nga

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dritt

i.Pr

oget

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sen

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o-no

scer

e il

mat

eria

le d

i cui

si d

ispo

ne.E

vent

ualm

ente

pro

cura

rlo.

Non

val

utar

e e

dosa

re le

for

ze. B

isogn

a es

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ogg

ettiv

i e s

aper

e co

sa si

è in

gra

do d

i rea

lizza

re. S

appi

ate

però

osa

re!

ERRO

RI N

ELLA

Pio

nier

istic

aSc

arso

equ

ipag

giam

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. Met

ro, g

omm

a, m

atita

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a, tr

ivel

le, p

ala,

m

azzu

olo,

rast

rello

… B

isogn

a es

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att

rezz

ati a

dov

ere!

Uso

di m

ater

iali

sbag

liati.

L’ a

lzaba

ndie

ra n

on re

gge

con

lega

ture

di

spag

o! N

on so

no n

eces

sari

pali

di 4

met

ri pe

r la

scar

pier

a!N

on p

rova

re l

a co

stru

zione

. La

cos

truz

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reg

gerà

rea

lmen

te o

m

anca

qua

lcos

a? P

rova

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un

ottim

o al

lena

men

to!

Non

pre

star

e at

tenz

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alle

mis

ure.

Il t

avol

o è

scom

odo

se c

i si

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arr

ampi

care

o s

e si

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allu

ngar

e il

collo

per

arr

ivar

e al

la g

a-ve

tta!

Il s

edile

dev

e es

sere

alt0

40-

45 c

m; i

l pia

no d

el ta

volo

70

cm.

Avet

e di

men

ticat

o il

met

ro?

Misu

rate

con

un

cord

ino

il vo

stro

gin

oc-

Page 6: Matteo Frulio tecniche per l’Avventura 1- PIONIERISTICAvalpantenauno.weebly.com/.../4/1/5/2/41525175/01._pionieristica.pdf · con un’accetta in mano o un qualsiasi attrezzo tagliente

116

2 – ALZABANDIERA

Il progetto proposto è di sempli-

ce realizzazione. Per una buona tenuta è necessario che i penno-ni siano fissi in terra; due tiranti posti a destra e a sinistra della costruzione aiuteranno ad evitare deform

azioni della struttura. Al-cune accortezze legate a questa costruzione: - al pennone principale (quello cen-trale se ci sono tre pennoni) va is-sata la bandiera italiana; ai laterali, secondo l’ordine di im

portanza, la bandiera europea (a sinistra guar-dando la costruzione) e poi quella dell’Associazione (alla destra);- le bandiere vanno am

mainate

ogni sera, al tramonto, a m

eno che il pennone sia illuminato;

- quando non sono issate, le bandiere devono essere piegate e con-servate in una cassetta;- prim

a di alzare e fissare il pennone ricordarsi di applicare occhiello e cordino per la bandiera.

3 – POSTO

FUO

CO

Si tratta della costru-zione di panche (an-che

molto

semplici:

due piccoli

tronchi con fissata sopra una tavola) per evitare di bagnarsi nel sedersi a terra. La loro sistem

azione terrà conto del tipo di fuoco serale: in cer-

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Non progettare affatto. Il prim

o errore è proprio non progettare (anche nella vita).Progettare senza sopralluogo. Il sopralluogo serve a m

ostrare le cri-ticità o i punti di forza del luogo in cui il progetto si realizzerà.Si ha spazio sufficiente per le costruzioni che avevam

o in mente?

Possiamo utilizzare gli alberi com

e base?Affidare la progettazione a chi non sa disegnare o non ha m

ai parte-cipato alla costruzione di un sottocam

po… O

ppure affidare il progetto allo squadrigliere detto “Picasso”…

un motivo ci sarà! Si progetta insiem

e; chi ha più esperienza sa tram

andare ottimi consigli.

Credere che basti uno schizzo di progettazione. Per ogni progetto va segnato l’esatto num

ero e la misura di pali e cordini! È spesso utile lo

zoom dei dettagli per m

ostrare il tipo di nodo/legatura o una piccola descrizione. La realizzazione verrà da sé con un progetto ben fatto, perché tutti, guardando il disegno, capiranno cosa fare.Scelta del m

ateriale Il progetto prevede anche la scelta del materia-

le da utilizzare.

Page 7: Matteo Frulio tecniche per l’Avventura 1- PIONIERISTICAvalpantenauno.weebly.com/.../4/1/5/2/41525175/01._pionieristica.pdf · con un’accetta in mano o un qualsiasi attrezzo tagliente

710

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4 –

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6 – POSTO

PREGHIERA

Sarà un posto isolato, dove è pos-sibile ritirarsi per pregare. Q

ui è proposto il progetto di un altare in cui cordini e tiranti sono l’ele-m

ento costruttivo e non solo un aiuto alla tenuta. Anche qui è bene fare un piano stabile, per perm

ettere al vostro Assistente di celebrare la m

essa sicuro che il calice e gli altri oggetti non si ro-vescino.Suggerim

enti: sulla croce potete costruire, con una corda spessa, la figura di Gesù crocifisso; intorno all’altare possono essere m

esse delle panche costruite com

e per il posto fuoco (o da lì portate in occasione delle celebrazioni com

uni).

7 – ZON

A LAVAGGISi possono costruire docce con un sem

plice secchio, oppure lava-bi con un bidone di m

etallo (vedi sussidio tecnico “Idraulico” alle pagine 47-50). Q

ui l’accortezza sarà di scegliere un posto che per-m

etta all’acqua utilizzata di scolare via, senza che faccia fango: un bancale di legno può essere un buon piatto doccia; tron-chetti di legno spaccati in quattro e poggiati a terra perm

ettono di evitare la form

azione di fango. N

on è superfluo ricorda-re un attento risparm

io dell’acqua: chiudere i ru-binetti quando non la si usa, usare bacinelle per lavare le stoviglie ecc.

98

sto al sole nell’ora dei pasti e quando piove. Può quindi essere fisso o m

ontato al mom

ento. Da ricordarsi: usare paletti per tenere alzato il telone in m

odo da evitare tiranti troppo lunghi e di mangiare col telo

sulla testa; fare attenzione alla posizione della cucina, per evitare che prenda fuoco; attenzione al vento in quanto il telo può fare da vela e far crollare tutta la costruzione.

5 – POSTO

CUCIN

A

Il progetto

pro-posto è classico, e

utilizza com

e fornelli dei bido-ni di latta. Q

uesti vengono

aperti superiorm

ente (ricordarsi

di la-

varli per togliere i residui di ciò che contenevano)

e viene aperta una finestrella sul da-vanti, dove viene posta la legna (attenzione a queste operazioni: c’è il rischio di tagliar-si). Vengono quindi inseriti due tondini di ferro che serviranno per poggiare le pentole e per m

ettere il bidone sulla struttura.Al centro è proposto un focolare per accogliere le braci e cucina-re alcuni cibi alla trappeur. Le accortezze da avere per questa co-struzione: deve essere solida (legature ben tirate, eventuali tiranti di stabilizzazione) per evitare che i bidoni si rovescino, con il rischio di bruciarsi e rovinare il pasto.Punto critico di questa costruzione è dove i tondini di ferro si appog-giano alla traversa orizzontale, in quanto la possono bruciare. Aiuta in questo il rivestire con foglio di allum

inio il palo e di versare acqua sui tondini per raffreddarli. Per l’alim

entazione del fuoco è necessa-rio usare legni di piccola dim

ensione, in modo che il fuoco non fuori-

esca e per poterne regolare l’intensità.N

on dimenticare di avere a disposizione, nelle vicinanze, dei sem

plici m

ezzi antincendio: terra, acqua, badile.


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