1
PREFAZIONE
All’inizio del terzo millennio, la relazione tra i partiti, movimenti, mass media
e cittadini elettori è regolata sempre più dall’interdipendenza tra la politica e la
comunicazione. Nell’epoca delle campagne elettorali permanenti, della
spettacolarizzazione del confronto tra i candidati alla gestione della cosa
pubblica, non si esiste, politicamente, se non si comunica. Un grande
successo, o una pesante sconfitta, dipendono in larga misura da come e
quanto i contendenti riescono a trasmettere all’opinione pubblica le loro idee e
i loro programmi sotto forma di efficace messaggio. Questo volume analizza il
caso del “Motore Azzurro” in cui lo strettissimo legame tra politica e
comunicazione si è rilevato decisivo, il Dott. Stefano Pasquino fornisce le
coordinate utili per identificare i linguaggi e i grandi temi che caratterizzano la
democrazia dell’informazione, per conoscere le strategie di comunicazione
degli attori politici, per comprendere come si conducono campagne elettorali
di successo. In particolare è affrontato il nodo ancora irrisolto ma decisivo
dell’impatto che la comunicazione ha sulla partecipazione politica, sul voto,
sulle opinioni dei cittadini e sull’opinione pubblica rappresentata nei sondaggi
ed espressa nei “news media”.
Avv. Andrea Corsaro Sindaco della città di Vercelli
2
Grazie a tutti coloro che hanno contributo alla realizzazione di questo volume:
On. Mario Mantovani Deputato al Parlamento Europeo – Responsabile progetto: Motore Azzurro
On. Antonio Palmieri Responsabile Nazionale Internet di F.I.
Dott. Giacomo Dicapua Responsabile Motore Azzurro ROMA
On. Gregorio Fontana Responsabile Nazionale adesioni di F.I.
On. Roberto Rosso Sottosegretario al Ministero del Lavoro Segretario Provinciale di Vercelli di F.I.
Dott. Fabrizio Finocchi Responsabile Collegio 11 di Vercelli per il Motore Azzurro
Segretario Cittadino di Vercelli di F.I. Dott. Gianpiero Pelle
Società “Ammiro Parteners” Sen. Lorenzo Piccioni
Senatore uscente dell’ex Colleggio 11 Vercelli Candidato al Senato per le elezioni politiche 2006
Sig. Luca Bottaro Legionario azzurro - difensore del voto
_ . _
Grazie alla Prof. Chiara Ottaviano - www.cliomediaofficina.it relatrice della tesi che ha permesso di realizzare questo volume
_ . _
Si ringrazia il Presidente del Comitato per la Vittoria Collegio 11 di Vercelli: Dott. Fabrizio Finocchi per aver consentito la consultazione dei documenti presenti sul sito
www.motoreazzurro.it - Area riservata del Motore Azzurro
3
INDICE Introduzione 5 CAPITOLO I
COMUNICAZIONE POLITICA E MARKETING 7 1.1 LA METAFORA DELLO STADIO VUOTO 10 1.2 LA FINE DELLE GRANDI NARRAZIONI 12 1.3 LE LOGICHE DELL’ACQUISTO E DEL CONTRATTO 14
CAPITOLO II
OLD E NEW MEDIA 17 2.1 I MANIFESTI 19 2.2 GLI SPOT 20 2.3 INTERNET 22 2.4 DUE ESEMPI DI BLOG POLITICI 24 CAPITOLO III
IL COMITATO ELETTORALE DI UN CANDIDATO LOCALE 27
CAPITOLO IV
MOTORE AZZURRO 32 4.1 IL LANCIO E L’ORGANIZZAZIONE 32 4.2 L’ARTICOLAZIONE DEL SITO 36
CAPITOLO V L’AGENZIA DI MARKETING ELETTORALE: strategie e obiettivi 43 Intervista al Dott. G. Pelle, Responsabile della Società “Ammiro Partners” 45
4
CAPITOLO VI
I COMITATI PER LA VITTORIA 53 Intervista al Dott. F. Finocchi, Presidente del Comitato per la Vittoria 54 Collegio 11 di Vercelli
CAPITOLO VII LA SEDE CENTRALE DI MOTORE AZZURRO 61
Intervista al Dott. G. Dicapua, Responsabile organizzativo Motore Azzurro 62 sede di Roma
CAPITOLO VIII I LEGIONARI AZZURRI DIFENSORI DEL VOTO 64
Intervista al Sig. L. Bottaro, Legionario Azzurro difensore del voto: 66rappresentante di lista per FI al seggio 36 di Vercelli
CAPITOLO IX CONCLUSIONE 69 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 72 RIVISTE – CENTRO RICERCHE 74
5
INTRODUZIONE
“La comunicazione non è qualcosa che si applica alla fine. E’ parte integrante
di quello che state facendo”. Questa è l’indicazione per chi vuole
intraprendere la carriera politica di Alistair Campbell, portavoce ufficiale di
Tony Blair, uno degli inventori del “fenomeno” New Labour.
Oggi “mediatizzare” la politica veicolando al meglio i propri messaggi diventa
sempre più sinonimo di “fare” politica. Questa tendenza, che si è affermata in
modo prepotente negli ultimi cinquant’anni in tutto l’Occidente, sembra
destinata a consolidarsi ancora di più in futuro. Le campagne elettorali sono
gestite con strumenti di marketing secondo le logiche di mercato, sia pure
adattati alla dialettica della competizione permanente per il governo della cosa
pubblica; la politica è un “prodotto” e i cittadini aventi diritto di voto ne
rappresentano il naturale bacino di utenza chiamato a esprimere o a negare,
periodicamente, il proprio gradimento.
Così sembrano funzionare le cosiddette democrazie avanzate e questa regola
vale per tutti: dal candidato non professionista in una consultazione
amministrativa, al leader di una coalizione che ambisce al governo di una
nazione. La comunicazione politica assume così una dignità progettuale di
grande rilievo nelle strategie di acquisizione, stabilizzazione e incremento del
consenso.
Quello che si vuole analizzare in questa tesi è una delle novità e forse la più
significativa nella comunicazione politica delle ultime elezioni politiche 2006 e
cioè quello che è stato il “Motore Azzurro”, il centro nevralgico virtuale e non
della campagna elettorale del partito politico “Forza Italia”, di cui poco si è
accorta l’opinione pubblica, più concentrata sull’uso della televisione e sulle
più tradizionali forme di campagna elettorale.
6
Con “Motore Azzurro”, per la prima volta, Internet è entrato concretamente
nelle strategie elettorali di un partito politico come strumento centrale della
macchina organizzativa oltre che come completamento e supporto della
campagna offline e come strumento di mobilitazione attraverso la
distribuzione di materiale digitale “just in time”.
L’On. Antonio Palmieri, responsabile della comunicazione elettorale e
Internet di Forza Italia, così definisce il Motore Azzurro: “è uno spazio
virtuale in cui i militanti possono trovare ciò che è utile per la campagna e
possano a loro volta segnalarci idee, spunti o ciò di cui possono avere
bisogno. Potremmo definire Motore Azzurro come le salmerie per quelli che
sono in prima linea”.
Il Motore Azzurro è la macchina organizzativa nata a ottobre 2005 per attuare
una strategia di marketing elettorale per le elezioni politiche italiane del 2006
in vista di un unico obiettivo: “Convincere indecisi e astenuti”.
La conquista degli astenuti e degli indecisi era infatti rilevata come l’unico
terreno su cui valeva la pena investire.
Nell’Italia delle tre vasche – così viene descritto l’elettorato italiano – solo
quella degli indecisi può infatti produrre gli spostamenti. Le altre due, quella
degli elettori di centro destra e l’altra degli elettori di centro sinistra, è fatta da
cittadini-elettori poco convincibili a cambiamenti di schieramento.
7
CAPITOLO I
COMUNICAZIONE POLITICA E MARKETING
“Quando si parla oggi di tecniche moderne della comunicazione politica, o del
marketing politico, si parla di un insieme di mezzi relativamente nuovi di
derivazione commerciale. Si tratta della scoperta da parte del mondo politico
di una nuova santa trinità: la televisione, i sondaggi, la pubblicità”, così Roland
Cayrol1 dipingeva l’avvento del marketing politico che aveva creato una
“nuova comunicazione politica” nella Francia degli anni 60.
Anche in Gran Bretagna più o meno nello stesso decennio, governo e partiti
sentirono l’esigenza di “confezionare la politica” (packaging politics), come ha
osservato Bob Franklin.2 In Italia, anche per il diverso sistema elettorale,
fecero il loro ingresso sulla scena alcune forme di marketing politico, favorite
dal diffondersi delle emittenti private, verso la fine degli anni 70. Ma un vero
marketing elettorale, con tutto il suo armamentario di consulenti, strategie,
sondaggi, tecniche pubblicitarie, lo si registrerà soltanto con le elezioni del
1994, che sono state anche le prime con il sistema elettorale (parzialmente)
maggioritario.
Se il fenomeno viene percepito e si applica pienamente in Europa solo nel
secondo dopoguerra, negli Stati Uniti esso risale invece alla prima metà del
secolo scorso, ma fu nell’era televisiva, iniziata negli USA prima che altrove, il
fenomeno del marketing politico ed elettorale raggiunse la sua maturità. Il
caso “da manuale” rimane la (ri)costruzione dell’immagine presidenziale del
candidato Nixon nel 1968 da parte di un’èquipe agguerrita di consulenti di
1 Roland Cayrol, La novella communication politique, Larousse, Paris 1986. 2 Bob Franklin, Packaging Politics. Political Communications in Britain’s Media Democracy, Arnold, London 1994.
8
marketing, come raccontato nel libro scritto da uno di loro, Joe McGinnis,
Come si vende un presidente. 3
Il termine “marketing politico” e la sua specificazione “elettorale”, ad onor del
vero, non è però di uso comune proprio nel paese che l’ha inventato. Nella
letteratura statunitense lo si trova raramente, gli si preferiscono i riferimenti
diretti ai vari mezzi e strumenti e soprattutto alla pubblicità (political
advertising) e alle strategie di immagine (image campaigns), mentre per gli
studiosi europei il concetto e il termine sintetizzano tutto l’insieme delle
tecniche utilizzate nelle campagne elettorali.
Quali sono gli elementi di distinzione tra marketing politico e marketing
elettorale?
Il primo riguarda l’impiego degli strumenti nella sfera dell’attività politica “in
tempo di pace”,4 quando cioè la caccia al voto è conclusa e comincia la
competizione “normale”, di legislatura, per mantenere e rafforzare le
posizioni. E’ dunque l’attività di comunicazione durante la legislatura,
finalizzata al rafforzamento delle posizioni. Il secondo è il marketing specifico
delle campagne elettorali, che implica l’impiego delle strategie e degli strumenti
tipici di una competizione di conquista.
In realtà questa distinzione è assai sottile, poichè il clima di “campagna
permanente” che caratterizza molta attività politica e la identica
strumentazione omologano le due specificazioni di “politico” ed “elettorale”.
Comunque, il marketing politico cui ci si riferisce nel linguaggio corrente è
quello elettorale, ed essenzialmente a questo ci riferiamo in questa sede: la
campagna di comunicazione persuasoria finalizzata alla conquista di voti.
Nella scelta di privilegiare un’ottica comunicativa, in cui la politica è rapporto
contrattuale in una situazione di concorrenza discorsiva, Michel Bongrand,
uno dei primi political consulants francesi e cofondatore dell’Associazione
3 McGinniss J., The Selling Of The Presidente, Trident Press , New York 1969, trad. It. Come si vende un presidente, Mondadori, Milano 1970. 4 La definizione è di Michel Bongrand, member eapc (european association of political consultants) sito: www.eapc.com/member/biographies/bio_fra_bongrand.html (consultato il 05/05/06).
9
internazionale dei consulenti politici, ha parlato di un concetto
“comunicazionale” della politica, “secondo il quale essa avrebbe per scopo
non di far avanzare la storia, di offrire una scelta tra diversi processi, ma di
mettere in relazioni permanenti il potere e l’individuo”.5 Era il 1986 e per
Bongrand questo era (ed è) l’approccio del marketing politico.
La comunicazione politica, secondo tale approccio, è un modo di fare politica
attento alla costruzione e alla gestione di relazioni tra soggetti politici per
professione, in modo temporaneo o permanente, e cittadini. Fare politica si
traduce in comunicazione politica e viceversa. E’ questa la “new politics” che
porta al superamento definitivo di ogni logica di “campagna elettorale”.6 Si
badi bene non si tratta solo di fare, fare bene, farlo sapere: slogan accattivante,
adeguato a una logica apparentemente funzionale. L’idea infatti, non è quella
di un processo unidirezionale e autoreferenziale, in cui la comunicazione
arriva in un secondo momento, trucco di scena per migliorare la visibilità di
quanto realizzato.
La comunicazione come modalità che condiziona e guida il fare politico
presuppone infatti una logica circolare, in cui fare e comunicare si intrecciano
fino a diventare processo unico, in cui azione e ascolto sono uniti in un
processo a spirale: una spirale del consenso, strategica, partecipativa. Centrale
risulta essere l’azione comunicativa nel rilevamento delle opinioni, nella
confezione di messaggi di uscita, negli ulteriori sondaggi con funzioni di
feedback. E’ un modello di funzionamento che trova ispirazione in alcune
teorie dei primi anni sessanta di tipo cibernetico.7
In quest’ottica il marketing politico è la cassetta degli attrezzi della new
politics.
5 Michel Bongrand, marketing politico M&B Publishing 1995. 6Cfr. molti degli interventi al convegno Mai più campagna elettorale Roma 15 giugno 2001 Palazzo Marini. Contributi disponibili su www.runningonline.it (consultato il 02/05/06) RUNNING Società di formazione e comunicazione politica con sede a Roma. 7 Cfr. Chiara Ottaviano, Ricorrenze e novità nella comunicazione politica. Manifesti e slogan nelle campagne elettorali all’alba del nuovo secolo a cura di Maurizio Ridolfi, Propaganda e comunicazione politica, Bruno Mondadori , Milano 2004.
10
1.1 LA METAFORA DELLO STADIO VUOTO.
La distanza tra politici ed elettori è ben raccontata dalla metafora dello stadio
vuoto proposta da Philip Gould, noto per essere il consulente politico di Tony
Blair, secondo cui i politici, maestri di autoreferenzialità, continuano a giocare
nello stesso stadio anche se il pubblico non c’è più.8
Chiunque faccia politica deve oggi porsi l’obiettivo problematico di portare o
riportare allo stadio coloro che possiamo chiamare cittadini, elettori, utenti,
consumatori, gente o persone. Le recenti ricerche sulle predisposizioni e sul
comportamento degli elettori concordano nel descrivere gli elettori come
“pigri”, nel senso di poco inclini a dedicare tempo ed attenzione alla politica. 9
Ma gli elettori sono in grado di sopperire alla loro scarsa competenza in
materia politica grazie a “scorciatoie cognitive”, vale a dire opportune strategie
di raccolta e di elaborazione dell’informazione che consentono di prendere
decisioni di voto relativamente informate.10
In una logica di marketing, se è pur vero che la politica deve interessare e
coinvolgere tutti, è altrettanto vero che servirebbe a poco considerare i
cittadini come un blocco granitico che funziona per logiche compatte e
uniche. L’analisi del target è pertanto uno dei passaggi più importanti del
percorso strategico di marketing politico.
8 Philip Gould, Making people enjoy politics, 2004-2006: scenari e immaginario di tre anni di comunicazione politica intervento al convegno Mai più campagne elettorali organizzato da Running WWW.com-pol.it/risorse/articoli/ras.php?id=5 (consultato il 02/05/06). 9 Cfr. Donatella Campus, L’elettore pigro Il Mulino, Bologna 2006. 10Cfr. Donatella Campus, op.cit. pag. 31, Gli studi sul comportamento elettorale sono stati lungamente dominanti da due prospettive di ricerca: la teoria della scelta razionale e la teoria della socializzazione, detta anche modello dell’identificazione di partito. Più recentemente, la psicologia cognitiva e quella sociale hanno dimostrato empiricamente che l’atto della scelta tra alternative diverse è condizionato dal fatto che gli individui sono affetti da numerosi limiti cognitivi. Il riconoscimento di questa realtà ha dato vita ad un nuovo ambito di ricerca, chiamato della cognizione politica, che studia appunto il ragionamento dell’elettore impegnato nella scelta di voto. Il settore di studio indicato come cognizione politica nasce dalla scienza politica americana a partire dalla seconda metà degli anni 80.
11
Se la politica deve, infatti, comunicare a tutti, ciò non vuol dire che deve farlo
con tutti nello stesso modo. Suggerisce Gould, di immaginare una partita di
calcio, con spettatori differentemente motivati: ci saranno i veri tifosi,
sostenitori di una squadra o dell’altra per il semplice motivo che è la loro
squadra del cuore (per appartenenza); poi chi ha scommesso su uno dei
contendenti e per questo orienta il tifo a sostegno della difesa di specifici
interessi; infine ci sarà chi non tifa né ha scommesso, ma si trova lì ad
osservare. Se a quest’ultimo spettatore non coinvolto chiederemo prima della
partita per chi tifa, risponderà che non tifa per nessuno, che è forse incuriosito
dall’evento, vagamente interessato, ma certo non competente, non
appassionato. Se però gli chiediamo alla fine della partita per chi ha tifato,
risponderà forse allo stesso modo anche se durante la partita qualcosa è
successo. Ha avuto una leggera simpatia, ha espresso un tifo sia pure non
scatenato, ha parteggiato per qualcuno, perdendo l’iniziale, ipotetica ma
improbabile perfetta neutralità.
Perché e per chi ha tifato? Difficile dirlo: per la prima giocata spettacolare?
Per la squadra dalla divisa con i colori più belli? Per il calciatore più bravo? Per
quello più simpatico? Per quello più bello? Per la squadra favorita? O per
quella più debole? Per motivi difficilmente definibili razionalmente e
scarsamente identitari (causa del successivo disinteresse alla difesa della
propria scelta di campo). Eppure ha tifato. Eppure disinteressato,
incompetente, non appassionato, lontano da ogni appartenenza e ogni
interesse particolare, è andato a votare. Ha usato un proprio diritto, ha scelto.
E’ lui l’elettore tipo su cui si accaniscono gli sforzi del marketing politico.
Non che gli altri segmenti dell’elettorato, quello di appartenenza e quello di
interesse, non necessitano di coinvolgimento e comunicazione, ma rientrano
in meccanismi relazionali più tradizionali.
12
1.2 LA FINE DELLE GRANDI NARRAZIONI.
Quando Jean Francois Lyotard, teorico della postmodernità, descriveva
quest’epoca come caratterizzata dalla fine delle grandi narrazioni del mondo,
coglieva un aspetto interessante non solo per la speculazione filosofica, ma
anche per l’operatività di chi fa comunicazione politica. 11
Fede e ideologie sono stati grandi discorsi referenziali e cioè narrazioni di cui
ciascun individuo si serviva come sistema di referenza: sistemi totali e chiusi,
da accettare e in cui riconoscersi, interpretazioni e spiegazioni
onnicomprensive sulla natura del mondo, creatori di vissuto condiviso,
esperienze concrete e orizzonti di vita. Tutto ciò ha riguardato la politica
italiana per molti decenni: le due principali subculture a cui corrispondevano i
partiti di maggiore consenso, erano legate alla fede cattolica e all’ideologia
comunista.
Grandi narrazioni del mondo che negli ultimi quindici anni (e forse prima)
sono andate irrimediabilmente a esaurirsi.
Mancano oggi narrazioni altrettanto organiche a cui credere e ci si trova a
dover costruire storie alternative, credibili e pur sempre dotate di significato,
utilizzando pezzi di esperienze vissute direttamente e frammenti di esperienze
mediatiche. Facile cedere alla tentazione di prendere in prestito,
identificandocisi, le storie che altri hanno saputo creare, anche solo per uscire
dalla propria individualità.
Per i nuovi soggetti politici si è creata oggi la possibilità di costruire nuove
storie in base alle quali proporre relazioni e contratti di fiducia con gli elettori.
11 Jean Francois Lyotard, La condizione postmoderna rapporto sul sapere, Feltrinelli, Milano 1999.
13
Ma che tipo di storie se la gente non crede più ai partiti e alle grandi
organizzazioni?
Un nuovo rapporto tra eletti ed elettori si è instaurato nell’ultimo decennio e
anche solo il rapporto esistente tra i sindaci eletti direttamente e i cittadini lo
testimonia. La legge 81/93 sull’elezione dei sindaci e dei presidenti di
provincia, consente di fatto un’identificazione forte con singoli individui. Il
giudizio che si dà alla persona finisce per coincidere con la valutazione
positiva o negativa dei risultati dell’attività amministrativa. Questi fenomeni
riguardano anche le regioni: infatti, con la legge costituzionale del 22
novembre 1999, numero 1 “Disposizioni concernenti l’elezione diretta del
presidente della giunta regionale e l’autonomia statutaria delle regioni”, è stato
introdotto anche per questo livello istituzionale il meccanismo dell’elezione
diretta, dando un’uniformità sostanziale alla caratterizzazione del rapporto tra
eletti ed elettori. In questa situazione è facile comprendere perché la
comunicazione politica sia mutata sensibilmente. Efficace una nota battuta di
François Mitterand: “Vince chi sa raccontare al suo popolo la storia che il
popolo vuole sentire in quel preciso momento, a condizione che lui sia l’eroe
di quella storia”.12
12
Cfr. Paolo Guarino e Stefano Colaretti , Introduzione al marketing politico, Luiss University Press, Roma 2005.
14
1.3 LE LOGICHE DELL’ACQUISTO E DEL CONTRATTO
Escludendo, ma solo in parte, la comunicazione interpersonale, in tutti gli altri
processi di comunicazione (sociale, politica, pubblicitaria, generalmente
mediale) il fine ultimo è operare una trasformazione: far fare qualcosa, far
volere, far sapere, far credere. Tutta la comunicazione ha lo scopo di proporre
a chi è il destinatario di fare o pensare qualcosa, esercitando forme di
persuasioni intese come strategie discorsive e performative la cui efficacia
trova un limite invalicabile nel ruolo attivo di chi sta dall’altra parte, che
guarda, ascolta, interpreta, interagisce. Dunque, ogni comunicazione politica è
anche una scelta di strategie persuasive messe in atto verso il cittadino. Scelte
strategiche molteplici, ma che possono essere considerate racchiuse entro i
confini e gli intrecci di due logiche relazionali: la logica dell’acquisto e quella
del contratto.13
Nel primo caso il politico mette in atto una proposta di oggetti da acquistare,
prestazioni specifiche che rispondono a domande altrettanto specifiche. Nel
secondo caso invece egli cerca di stabilire una relazione con i destinatari. Si
tratta di due forme contrattuali che creano a livello discorsivo classi di
realizzazione antinomiche.
Come viene illustrato in alcuni corsi di formazione per la gestione delle
campagne elettorali,14 a un discorso basato sulla tèchne e che enuncia un fare,
si contrappone quella che potremmo definire una filosofia commerciale,
fondata sulla modalità dell’essere. Trasportando le logiche proposte sul piano
della drammatizzazione possiamo osservare che nel caso dell’acquisto il
13 Eric Landowski, La società riflessa, Meltemi, Roma 2003. 14 Faccio riferimento al corso Tecniche di comunicazione e marketing applicate alla politica organizzato da Running Srl da me frequentato a Roma presso la sede di Running nell’anno 2005.
15
soggetto politico assume il ruolo di aiutante, nel senso che consiglia le scelte
una volta per tutte, mentre per il contratto esso è partenario contrattuale. La
scelta comporta anche una particolare idea del pubblico a cui ci si rivolge. Un
pubblico come entità autonoma sarà il destinatario di comunicazioni basate
sull’acquisto: è un pubblico che è consapevole di ciò che vuole. Invece i
messaggi che privilegiano la creazione di un contratto presuppongono un
pubblico meno esperto e autonomo, che si “fiderà” di quanto proposto dal
“partner”. Da una parte un elettorato già formato e informato che definisce i
propri bisogni e cerca delle “utilità”, dall’altra un elettorato in cerca della
propria identità, da formare e informare.
E’ nello spazio libero tra proposta contrattuale del soggetto politico ed
eventuale accettazione da parte dell’elettore che ha luogo il processo
persuasivo, o anche manipolativo.
Possiamo distinguere tre forme di manipolazione. C’è la manipolazione
secondo il volere, rappresentata dalle figure della seduzione o della tentazione;
quella secondo il potere, con la minaccia e la provocazione; e quella secondo il
sapere, con argomentazioni presentate come logiche, ragionevoli e vere. Nei
primi due casi si tratta di costruire simulacri per sollecitare l’adesione del
soggetto manipolato: si influenza il fare interpretativo dell’enunciatario
ricorrendo alle sue stesse ragioni. E’ in questo caso che parliamo propriamente
di persuasione, opponendola alla convinzione, figura della manipolazione
secondo il sapere. Perché “si può convincere gli altri ricorrendo alle nostre
ragioni, ma per persuaderli non possiamo che ricorrere alle loro”.15
Osservando quanto succede sul versante del destinatario, si tratta
sostanzialmente dell’opposizione tra due livelli del credere: credere a ciò che
qualcuno dice oppure a chi dice qualcosa. Lo schema che segue rappresenta i
confini delle scelte persuasive all’interno dei quali andare a operare le
definizioni strategiche di volta in volta più efficaci.
15 Joubert in A.J. Grimas, Del senso 2. Narrativa, modalità, passioni, Bompiani, Milano 1984.
16
SCHEMA16
Far fare, far credere
Strategie persuasive
Discorso Discorso oggettivo/razionale soggettivo/emotivo Credere a ciò che Credere a chi parla viene detto Logica dell’acquisto Logica del contratto Offerta di contratto Offerta di contratto cognitivo emotivo Far sapere e Far credere e convincere identificazione
16 Schema presentato da Paolo Guarino (Presidente Runing) ai seminari di specializzazione, pianificazione e gestione delle campagne elettorali - ottobre/novembre 2005 - organizzato da Running Srl, modulo: Tecniche di comunicazione e marketing applicate alla politica, corso di formazione da me frequentato. Paolo Guarino è docente a contratto di Semiotica presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza ed è coordinatore scientifico del mensile “New Politics”, ha lavorato nel settore ricerche di mercato con SWG e ha collaborato con il coordinamento nazionale del centrosinistra alle regionali del 2000.
17
CAPITOLO II
OLD E NEW MEDIA
Cosa dire, come dirlo, quando, ma anche, con quale supporto, attraverso quale
tecnologia, su quale canale. In fase di impostazione strategica occorre
individuare quali sono i mezzi più adatti a diffondere i propri messaggi e a
ottenere il proprio obiettivo. Il mezzo è il messaggio. L’insegnamento di
McLuhan continua ad avere una sua validità “dove” si parla condiziona
l’effetto di ciò che si dice e, quindi, le scelte enunciative. 17
McLuhan distingue mezzi caldi e freddi, in dipendenza della capacità di
ciascun medium di toccare corde emozionali e vicine al pubblico o, invece, di
colpire a distanza, razionalmente. La radio e la stampa quotidiana sono i due
esempi classici dell’uno e l’altro atteggiamento. Ma non è solo nelle modalità
di trattamento di informazioni e contenuti che si distinguono mezzi caldi e
freddi, quanto, anche, nella tipologia di relazione di ciascun mezzo, per le
proprie caratteristiche, stimola e costruisce con il destinatario. Ecco allora, che
possiamo considerare caldi quei mezzi a forte radicamento identitario, la cui
scelta rappresenta identificazione valoriale e freddi i media a scarso potenziale
fiduciario. E dobbiamo chiederci, ogni volta che costruiamo la presenza su
uno o l’altro mezzo, quale sia il tipo di relazione con il pubblico, quale il
linguaggio che usa, quale la tipologia di un messaggio più efficace, chi e quanti
saranno gli effettivi destinatari. Ciò può permettere a ogni politico di liberarsi
da quello che in genere è vissuto come un rapporto problematico, e cioè
dell’assillo della stampa. O quanto meno di considerare la carta stampata per
ciò che davvero rappresenta: uno strumento per interagire, con dovuti
17 Francesca Pasquali, I nuovi media, Carocci, Roma 2004.
18
distinguo e approfondimenti, con la classe dirigente, con gli opinion leader,
con l’altra parte del mondo politico. Posizionamento interno, rafforzamento
del proprio profilo, uso del meccanismo del two steps of communication:
ovvero comunicazione di tipo formale e informale, questa l’utilità dei
quotidiani, non certo parlare alla gente, ottenere consenso. Per questo ci sono
televisione e radio. Ci sono i manifesti, (non) c’è (ancora) Internet.
Siamo arrivati a un’altra distinzione tra mezzi, sovrapposta a quelli caldi-
freddi: tra old e new media. Carta da una parte (manifesti, lettere, pieghevoli,
“santini”) informatica dall’altra (Internet, telefonia mobile, satellite) con
l’elettronica (tv) in mezzo.
Le potenzialità della comunicazione telematica di raggiungere singoli individui
sono molto alte. Ma sono appunto delle potenzialità. I vecchi mezzi hanno
ancora la prevalenza, anche se alcune sperimentazioni sono di un certo
interesse, un esempio concreto di utilizzo di tutti i mezzi nella comunicazione
politica, potrebbe essere quello della cancelliera Angela Markel, già nota per la
sua passione per gli sms, con cui sembra che tenga sotto controllo il partito e
il governo. A partire dal 8 giugno 2006 utilizza come mezzo di comunicazione
il video-podcast con un messaggio settimanale diramato al sabato. Non più di
tre minuti per spiegare le ultime decisioni del suo governo. Il video-podcast,
che si intitola: “Angela Merkel – la cancelliera in diretta”, si scarica dalla
pagina Internet della cancelliera e può arrivare anche sull’ iPod e sul cellulare.
Angela Merkel ha dunque deciso di copiare il Presidente americano Bush, che
ogni sabato trasmette via radio un “discorso dal caminetto”. Una iniziativa che
risale al suo predecessore Roosevelt ai tempi della seconda guerra mondiale,
quando occorreva infondere fiducia nella popolazione avvilita.18 I tempi attuali
non sono così difficili ma non sono neppure facili, sono in corso riforme
dolorose e la cancelliera preferisce spiegare personalmente anziché lasciare che
i giornalisti facciano opera di mediazione. E’ lei a scegliere ogni settimana i
18 Chiara Ottaviano, Mezzi per comunicare, Paravia, Torino 1997.
19
temi e a dare il taglio che riflette il suo punto di vista. E’ la prima volta che un
capo di governo ricorre all’iPod.19
2.1 I MANIFESTI
Il manifesto elettorale accompagna la storia della politica e dei partiti.20 E’ un
mezzo antico, dalle molte vite, dato per obsoleto e rinato più volte. Un mezzo
a bassa tecnologia ed è uno dei mezzi a cui gli viene affidata più che la presa di
parola dei politici, la loro identità visiva, in un’ottica di affermazione anche in
campo politico del principio dell’immagine coordinata. Il manifesto costa
poco e si vede molto. Per il passante è un mezzo di facile accesso e alla cui
presenza è difficile sfuggire. Dura nel tempo, anche se, quando è mal
pianificato, diventa velocemente rumore visivo, confuso arredo urbano di
affollate campagne elettorali. Soprattutto in Italia, tra proliferare storico di
sigle partitiche, recente corsa alla visibilità personale, scarsa cultura
comunicativa. Così pochi manifesti riescono a entrare nella memoria dei
cittadini. Il manifesto testo sincretico, unisce e integra verbale e visivo,
colpisce con le immagini per vendere con le parole e/o viceversa. Nei
cartelloni le immagini sono parlanti, sia perché la loro dimensione grafica
viene enfatizzata, sia perché molto spesso la dimensione figurativa investe
anche la costruzione del significato, contribuendo a sottolineare la
performatività di slogan e parole d’ordine. E’ un mezzo che si offre come
spazio di sintesi: dovrebbe condensare quanto circola altrove in modo espanso
e disordinato, isolare le parole e le immagini chiave, gli assi e i valori forti della
campagna.
19 Marina Verna, Merkel debutta sul videocellulare, “La Stampa” 09/06/2006. 20 Chiara Ottaviano e Paolo Soddu , La politica sui muri 1946/1992, Rosemberg Neos, Torino 2000.
20
2.2 GLI SPOT
La parola continua a risultarci familiare, ma ormai la memoria ne perde
ricordo effettivo: cosa sono gli spot politici? Lo spot elettorale compare per la
prima volta in Italia nel 1983, con l’affermazione della TV commerciale. Quasi
tutti i partiti ne fanno uso, sperimentando linguaggi e formule che troveranno
un primo grado di maturità nel 1987. Memorabili gli spot di DC e PSI21, che
anticipavano strategie e motivi di efficacia di tutta la successiva produzione di
pubblicità audiovisiva politica. Dal 1994, con la scesa in campo del partito di
Forza Italia, gli spot assumono un ruolo di primo piano come forma
comunicativa della politica.22 Brevi audiovisivi, sincreticamente simili alla
“multimedialità del reale” come sostiene Alberto Abruzzese,23 per dare forma
e sostanza alle trasformazioni personalistiche della politica. Berlusconi, dalla
discesa in campo fino alle elezioni europee del 1999, ne fa largo uso, ed è
anche, almeno in parte, a “colpi di spot” che i radicali di Emma Bonino
raggiungono gli inusuali risultati delle europee del 1999. Poi arriva la legge
28/2000, che completa il percorso formativo, iniziato nel 1993, di
regolamentazione della comunicazione politica dentro e oltre la campagna
elettorale. Nella legge si nega la possibilità che forme brevi e audiovisive come
gli spot possano essere strumenti dell’argomentare politico, di costruzione di
un rapporto con i cittadini, di manipolazione (nel senso semiotico del
termine), di proposta di relazioni contrattuali. La pubblicità politica è vista
viceversa come segnale di deriva della democrazia, rischio di allontanamento
da forme che tutelino “il corretto svolgimento della vita democratica (…)
21 Per una storia critica e analitica dello spot politico-elettorale cfr. Isabella Pezzini, Lo spot elettorale, Meltemi, Roma 2001 22 Paolo Guarino, Politica in breve a cura di Isabella Pezzini, Trailer, spot, clip, siti, banner, Meltemi, Roma 2003. 23 Alberto Abruzzese, Lo splendore della tv, Costa & Nolan, Genova 1977 (p.47).
21
assicurando il dovuto rilievo all’esigenza dell’opinione pubblica di ricevere
un’informazione corretta, completa, obiettiva”.24
Gli spot e la pubblicità - come già in passato si era detto per i manifesti murali
- non sono considerati forme rispettose dell’esigenza della politica di essere
comunicata in modo veritiero e completo. In linea con quanto, già nel 1995,
decretato dalla Corte costituzionale, che aveva definito legittimo il divieto di
spot per “preservare l’elettore dalla suggestione di messaggi brevi e non
motivati” (sentenza 161, 10 maggio 1995).
La legge 28/2000 dunque fa sparire gli spot, sostituiti con i messaggi
autogestiti: la possibilità per i partiti e candidati di mandare in onda, in spazi
contenitori e fasce orarie scelte dalle emittenti, messaggi di durata da uno a tre
minuti, recanti “la motivata esposizione di un programma o di un’opinione
politica” (art.3, comma3). Si dilata la brevità, si elimina la possibilità di
scegliere la posizione nel palinsesto, si annulla l’opportunità di usare i
linguaggi dei media. A nulla sono valse le proteste di quanti, coinvolti in
quanto consulenti o fornitori, hanno sostenuto che così facendo si toglieva
alla comunicazione politica uno spazio di efficacia linguistica e comunicativa.
E così a partire dal 2000, nelle successive elezioni del maggio 2001 (in cui per
altri versi si assiste alla definitiva affermazione di strategie di marketing
applicate alla politica25) e nelle competizioni seguenti, gli spot non possono
esserci.
24 Massimo D’Alema, relazione di presentazione del primo disegno di legge sulla par condicio, Senato della Repubblica. 25 La lunga campagna di Berlusconi segue un preciso percorso di posizionamento, emersione di temi, capacità di modellare l’agenda, utilizzo di forme diverse di comunicazione, dai manifesti alla rivista inviata nelle case di milioni di italiani, ma anche Rutelli accetta e fa propie le regole del marketing e della consulenza professionale con il sostegno del “guru” americano Greenberg.
22
2.3 INTERNET
Anche per i new media, come era accaduto in passato per la radio e anche per
la televisione, assistiamo a un certo dibattito sull’impatto che essi hanno sulla
società.
Uno dei temi ricorrenti è il legame tra Internet e democrazia. Coloro che
vedono nei processi di comunicazione tramite il computer un pericolo per
l’organizzazione sociale ritengono che lo sviluppo del cyberspazio tenda a
rafforzare lo status quo, favorendo l’accesso alle forze sociali già affermate e
con maggiori risorse disponibili.26 Ricerche condotte negli Stati Uniti hanno
mostrano come dal 1996, in periodo di convention elettorali, il 60% dei siti
politici è occupato dai soli partiti repubblicano e democratico. Effetto di
impero mediale, primato del possesso.
Dalla parte opposta c’è chi profetizza un futuro di grande ampliamento della
democrazia, in una radicale trasformazione delle sue forme tradizionali. Si
parla così di un’articolazione della democrazia come proliferazione di
comunità che hanno carattere non vincolante e temporaneo, costruite sulla
base della condivisione di un interesse, di un linguaggio, e senza vincoli di
appartenenza. E’ una declinazione dell’idea di Pierre Levy di “intelligenza
collettiva”, distribuita ovunque, continuamente valorizzata, in grado di
produrre, dal cyberspazio, una mobilitazione effettiva delle competenze.27
Le tecnologie digitali, l’interattività, l’accesso immediato a un’enorme massa di
informazioni aprono la porta, secondo tali interpretazioni, all’evento della
26 Marzia Antenore, Sul cybermovimento che puntava alla Casa Bianca – Un’analisi di MoveOn Democracy in Action, “COM POL” Volume IV numero 1 del 2005. 27 P. Levy, L’intelligenza collettiva, Feltrinelli, Milano 1996.
23
democrazia diretta in tempo reale. Tutta l’attenzione è rivolta alla possibilità
dell’ accesso alle tecnologie piuttosto che all’effettiva probabilità di tale uso,
nonché alla comprensione di come sfruttarle, da parte di emittenti e
destinatari.
Ma quali sono i vantaggi che i new media portano nelle dinamiche politiche?
Secondo D. Gaber,28 rispetto agli elettori, le possibilità offerte dai new media
sono quattro:
1) la moltiplicazione dei canali e l’aumento dell’offerta di informazione;
2) l’allentamento della tirannia degli orari, con informazioni accessibili in ogni
momento;
3) la diminuzione del potere dei giornalisti come gatekeepers;
4) la facilitazione della mobilitazione politica grazie all’organizzazione di
Internet come sistema di comunicazione uno-molti.
Per i candidati, i new media offrono:
1) maggiore quantità di spazi da poter gestire autonomamente;
2) incremento delle occasioni di contatto diretto con i cittadini;
3) possibilità di indirizzare la comunicazione a segmenti di pubblico specifici.
Le nuove tecnologie permettono inoltre:
1) un aumento delle possibilità di copertura;
2) la specializzazione dell’offerta.
28 Cfr. D. Graber, I nuovi media e gli elettori. Vero amore o passione passeggera?, in S. Bentivegna (a cura di), Comunicare politica nel sistema dei media, Costa & Nolan, Roma 1996. Il volume raccoglie gli atti del convegno svoltosi a Roma nel settembre 1995.
24
2.4 DUE ESEMPI DI BLOG POLITICI
Tutte le novità elencate nel paragrafo 3 del capitolo 2 sono possibili ma non
ancora dimostrate. Allora, perché usare Internet? La prima banale, ma vera,
motivazione è perché Internet è la “novità” di cui nessuno può fare a meno.
Ogni candidato oggi deve avere un sito perché si presume che tutti ne abbiano
uno, deve quindi partire da condizioni paritarie rispetto agli avversari. La
spinta del timore di un effetto negativo dato dall’assenza del più trendy dei
mezzi è in genere maggiore rispetto alla pressione delle opportunità che
Internet offre. Così la maggior parte dei siti elettorali sono siti vetrina, in cui ci
si limita a presentare contenuti prodotti per altri media, senza alcun effettivo
uso delle specificità del mezzo. Che sono capacità interattiva, multimedialità,
partecipazione e organizzazione.
Due esempi, uno positivo e uno negativo, sono stati ben illustrati nel blog di
Antonio Sofi.29 Il primo caso è riferito al blog di Romano Prodi.
www.romanoprodi.it
29
Il “blog” è uno spazio sulla Rete dove una persona può pubblicare il diario personale, fotografie, i suoi pensieri su un argomento particolare. Nella maggior parte dei casi, chiunque può commentare quello che viene scritto. Si scrive e si commenta quando si desidera. I pensieri che scrive il proprietario del blog, si chiamano “post”. I “commenti” sono invece le risposte e le valutazioni dei lettori. Antonio Sofi, insegna Fonti e Processi Produttivi nel Giornalismo e Sociologia delle professioni dei nuovi media all’ Università di Firenze, corso di Scienze politiche. Insegna anche Strategie della comunicazione politica alla Lumsa di Roma. I suoi principali interessi ruotano intorno alla comunicazione politica, il giornalismo e le nuove tecnologie. Organizza campagne elettorali, lo ha fatto in Usa (2000) e in Italia (2001, 2003, 2006). Ultima pubblicazione: Antonio Sofi, Un nuovo giornalismo s’intreccia nella Rete: l’informazione nell’era dei blog, in C. Sorrentino (a cura di), Il campo giornalistico. Nuovi orizzonti dell’informazione, Carocci, Roma 2006.
25
Fonte: www.webgol.it
Antoni Sofi prende spunto dall’articolo del Corriere della sera del 26 marzo
2005 a firma di Alessandro Trocino, Dalla Rete solo ironie, Prodi chiude il blog, per
analizzare l’ascesa e la caduta di un esperimento di politica in rete. Sofi
conclude l’analisi giudicando negativo l’utilizzo della rete da parte di Prodi,
soprattutto per “la quasi totale mancanza di una propensione all’ascolto da
parte di Prodi e del suo staff.”
Il secondo caso è riferito al blogger Antonio Palmieri, deputato di Cantù
eletto nelle fila di Forza Italia, Responsabile Nazionale Internet di Forza Italia.
Fonte: www.webgol.it
26
Antoni Sofi prende spunto da un suo post dove paragonava il “CalenDiario”
dell’ On. Antonio Palmieri (una sezione del sito che tiene traccia delle sue
attività quotidiane www.antoniopalmieri.it) al blog di Yuschenko, neo
presidente ucraino (www.webgol.it/archives/000646.html).
L’Onorevole Antonio Palmieri aveva letto il post nel sito di Sofi e aveva
inviato il suo “commento”: “Sono lo Yuschenko italiano? No, non sono
impazzito ma è così che mi ha appellato Antonio Sofi nel suo blog,
indicandomi come uno dei primi blogger italiani. Leggere per credere!”
Antonio Sofi così commenta la risposta dell’ Onorevole Antonio Palmieri:
“Mi è piaciuto il suo modo di "stare in rete". Ecco cosa ho pensato, in breve:
a) è lui che scrive (e non un curvo scrivano preposto); b) in due giorni ha
trovato un post che lo riguardava (segno che guarda i referrer, o si cerca su
google; ovvero che ha consapevolezza della natura relazionale e policentrica della
rete, in cui cioè c'è gente che scrive, e c'è gente che può scrivere di te);
c) ha letto un pezzo che lo riguardava (cioè è interessato al feedback che la sua
presenza in rete genera) d) pur se non era stampato a caratteri cubitali nelle
pagine, o pubblicato sul sito, di un quotidiano nazionale (non ne ha fatto, cioè,
una questione di "autorevolezza" della fonte; e) ha prima segnalato il post nel
suo "blog"; f) poi commentato; g) il tutto con una discreta dose di modestia e
ironia . Lo so che per molti sono capacità elementari di vivere quel pezzo di
rete che si sta conformando sui blog, ma sbaglierebbe di grosso chi le
pensasse diffuse tra tutti coloro che usano Internet o chi le desse, comunque,
per scontate.
Quanti altri deputati e/o senatori del parlamento italiano si sarebbero
comportati allo stesso modo?”
27
CAPITOLO III
IL COMITATO ELETTORALE DI UN CANDIDATO LOCALE30
L’organizzazione dello staff e del comitato elettorale rappresenta una fase
importante del piano di azione del processo strategico di marketing. Realizzare
una campagna elettorale significa, prima di tutto, avere un obiettivo da
raggiungere, condividere un progetto, avere una squadra. Una squadra
fortemente motivata che creda nel proprio candidato, nelle sue idee politiche,
nella sua coalizione o gruppo di appartenenza. Una squadra che sia, altresì,
professionale, con “professionisti” giusti nel ruolo giusto.
Va detto che l’esigenza di creare uno staff di supporto al candidato riguarda
soprattutto alcune tipologie di competizioni elettorali: in alcuni casi la
necessità di avere un supporto alla campagna può concentrarsi nell’azione di
un numero ristretto di persone.
Inoltre va ricordato che l’organizzazione dello staff e l’individuazione delle
figure professionali da coinvolgere non corrisponde a criteri rigidi: è
strategicamente importante prevedere un coordinamento efficace e una
razionale divisione del lavoro, tenuto conto dei profili necessari.
I vantaggi che ne derivano sono la migliore allocazione delle risorse
economiche della campagna, l’esatta individuazione di chi fa che cosa, la
capacità di assumere decisioni in tempi rapidi e soprattutto la gestione del
tempo, risorsa primaria per il raggiungimento dell’obiettivo elettorale.
30 Le riflessioni che seguono si fondano sull’esperienza diretta di chi scrive che è stato: componente del Comitato Elettorale del Senatore: Lorenzo Piccioni alle elezioni politiche del 2006, con l’incarico di responsabile clubs e organizzazione del coordinamento cittadino di Vercelli di FI, componente del laboratorio politico “progetto Vercelli 2004”. Il laboratorio politico costituito in data 24 ottobre 2002 ha elaborato il programma elettorale del candidato a Sindaco Avv. Andrea Corsaro.
28
Il comitato elettorale è costituito, oltre che dallo staff, da un numero variabile
di “grandi” elettori che sostengono il candidato e che possono rappresentare
istanze di associazioni e di altri soggetti organizzati. Lo staff elettorale ha il
compito di definire una strategia generale, individuando obiettivi concreti di
medio-lungo periodo. Svolge funzioni ben articolate che necessitano di
un’armonica interazione. Per tale ragione, è importante che il candidato (o il
coordinatore) attribuisca e stabilisca competenze e scadenze piuttosto precise.
Solo in questo modo riuscirà a garantire un’efficace funzionalità organizzativa,
anche, e soprattutto, nei momenti di stress, e potrà contenere relativamente la
commedia degli equivoci e degli scarichi di responsabilità, tipica di tutti i
gruppi di lavoro sotto tensione. All’interno dello staff ogni operatore svolgerà
funzioni ben definite.
Il coordinatore è, solitamente, la persona di fiducia del candidato. Lo segue a
ogni incontro, è presente a ogni appuntamento e si occupa del coordinamento
delle varie competenze. E’ in qualche modo il generalista dello staff. In
particolare, egli coordina e supervisiona tutte le attività della campagna e le
relative fasi strategiche. E’ il consigliere del candidato: valuta le situazioni, fiuta
le occasioni e avverte i rischi. E’ l’interfaccia tra il candidato e la squadra e
risponde a lui direttamente di tutti gli aspetti della campagna. Convoca,
inoltre, la riunione dello staff e di tutte le strutture organizzative generali della
campagna, esperti compresi, definisce il timing e verifica lo stato di
avanzamento e la qualità delle azioni messe in campo, tentando di prevederne
gli eventuali rischi e problemi; decide in collaborazione con il candidato
l’agenda; cura personalmente forme e contenuti della propaganda; controlla la
raccolta dei fondi e organizza con il responsabile amministrativo l’allocazione
e la distribuzione delle risorse.
Il segretario si occupa della gestione dei rapporti del candidato con strutture,
figure istituzionali e reti che influiscono sulla formazione del consenso
elettorale. Cura i rapporti con il partito per gli adempimenti tecnici ed è
29
responsabile dei rappresentanti di lista. Gestisce i contatti personali del
candidato, e dunque, le pratiche, gli appuntamenti, le richieste a lui rivolte,
seguendone l’evoluzione e tenendo informati i diretti interessati. Si avvale,
solitamente, di uno o più collaboratori.
Il responsabile amministrativo redige il budget della campagna,
provvedendo alla gestione del bilancio e della contabilità. Autorizza i
pagamenti, programma l’allocazione delle risorse e le attività di fund rasing e
difende i limiti dei singoli capitoli di spesa. La nuova legge rende questo ruolo
particolarmente importante e delicato, anche dal punto di vista legale e penale.
Nel caso di elezioni europee, politiche e regionali, che prevedono il
finanziamento pubblico con relativo rendiconto amministrativo sia in caso di
vittoria che di sconfitta elettorale, la legge richiede obbligatoriamente la figura
del mandatario, nominato direttamente dal candidato. Egli svolge le
competenze del responsabile amministrativo relativamente alla gestione del
budget e relativa allocazione.
Il coordinatore dell’attività di comunicazione definisce in linea generale il
piano strategico della campagna e la scelta degli strumenti di comunicazione.
In alcuni casi la sua attività si integra al lavoro dell’addetto stampa nel
rapporto con i media, del responsabile degli eventi e del responsabile Internet.
L’addetto stampa cura i rapporti con i media locali e nazionali. Individua i
tempi e i modi della comunicazione giornalistica e televisiva; si occupa del
monitoraggio e reporting presenza stampa e tv del candidato e delle sue
iniziative. Coordina il contenuto degli interventi pubblici del candidato; scrive
e predispone i comunicati stampa; gestisce i rapporti con i giornalisti.
Il responsabile eventi cura gli aspetti formali e organizzativi dei vari incontri:
gli inviti, le presentazioni, la sceneggiatura. Si caratterizza per una spiccata
esperienza nel settore e una grande capacità di ideazione e organizzazione.
Deve programmare almeno tre grandi eventi: l’apertura della campagna per far
conoscere il candidato, la manifestazione centrale per diffondere il programma
30
e i temi del candidato, la chiusura della campagna con relativa richiesta di
voto.
Il responsabile Internet cura l’organizzazione del database informativo e la
relativa suddivisione dei nominativi per target; coordina la realizzazione del
sito Internet del candidato; supervisiona le azioni di mailing; attiva e gestisce i
forum tematici.
I collaboratori, o volontari sono la vera risorsa e forza della squadra. Le
motivazioni che spingono questi ultimi a dare una mano attiva al candidato
sono molteplici: alcuni lo fanno per motivi personali, altri per passione politica
o simpatia per il candidato. Nessuna motivazione è più importante dell’altra;
l’obiettivo comune è supportare il candidato. Perché il loro supporto sia
efficace, è importante renderli partecipi di un progetto comune da costruire
insieme, fornire loro dettagli e istruzioni più complete possibili sui ruoli,
compiti e attività, ovvero informarli, motivarli e responsabilizzarli per
raggiungere l’obiettivo con il massimo risultato. Perché i volontari? Per
distribuire, ovunque, centinaia di migliaia di materiali informativi, per fare
centinaia di migliaia di telefonate, per bussare a centinaia di migliaia di porte31,
per ideare, progettare, realizzare iniziative ed eventi, per convincere, sollecitare
e invitare a votare.
Dopo una prima fase di conoscenza del gruppo al gruppo e di condivisione
della strategia e del programma del candidato, è necessario, in base alle
attitudini di ogni membro, creare le varie squadre di lavoro. E’ il coordinatore
che, in base alla sua spiccata capacità organizzativa, gestisce e monitora
costantemente il lavoro di tutti i volontari. Provvede, inoltre, a tutte le
possibili emergenze di giorno, di sera e durante i weekend, e interagisce con
tutti gli altri membri dello staff. Calcola i tempi e controlla che le attività e i
progetti siano specifici e appropriati; pianifica le attività attraverso una
31 Per le elezioni politiche 2006 sono stati inviati con indirizzo 85.000 giornali informativi sul Senatore Lorenzo Piccioni; per le elezioni comunali di Vercelli 2004 sono stati consegnati personalmente da uno staff di persone formate allo scopo 15.000 copie del “programma elettorale Vercelli 2004”, (La consegna del programma a casa era anticipata da un appuntamento telefonico ). Del “programma elettorale Vercelli 2004” sono state stampate in tutto 25.000 copie.
31
mappatura dei volontari, delle zone di presidio e delle attività di ciascuno; si
preoccupa di curare l’atteggiamento, il comportamento, il look identificabile
dei collaboratori; si aggiorna costantemente sullo stato di avanzamento dei
lavori attraverso schede di report individuali e collettive.
L’organizzazione dell’intero comitato elettorale è efficace se basata sulla
circolazione delle informazioni. E’ necessario, quindi, riunire tutta la squadra
con il candidato ogni giorno a inizio mattina; fare il punto della situazione,
ripensare a quello che si è fatto ieri, organizzarsi per la giornata e valutare
possibili emergenze o novità per definire in modo efficace l’agenda.
La squadra ha trenta giorni; un errore significa buttare via tempo
irrecuperabile.
Il candidato, come ogni politico, costruisce nell’attività quotidiana e
soprattutto nelle campagne elettorali, un profilo di identità comunicativa (di
personalità, di candidatura, di immagine). Si tratta della configurazione di tratti
personali, professionali e politici, positivi o negativi, che ciascun politico
considera rappresentativa di se stesso e funzionale al corretto posizionamento
comunicativo verso i propri target. Ogni profilo parte dal fondamentale
principio dell’essere se stessi per modificarsi in identità credibile ed efficace e
tradursi in comportamenti, atteggiamenti e segni visibili. La problematica
relativa all’identità del leader politico si avvicina, in questo, alla tematica della
marca. Come la marca, in una visione moderna del marketing, è
l’instaurazione di una relazione, così ogni politico, presentando pubblicamente
se stesso, si offre come oggetto di un rapporto contrattuale e fiduciario, fatto
d’impegno, promesse, garanzie, responsabilità da un lato, fiducia,
attaccamento o ostentazione dall’altro. “La marca è una persona”, ha scritto
Jaques Sèguèla32.
32 Jaques Sèguèla, giornalista, pubblicista, famoso per aver condotto con successo la campagna per il candidato alla presidenza François Mitterand all'insegna dello slogan "La forza tranquilla".
32
CAPITOLO IV
MOTORE AZZURRO
4.1 IL LANCIO E L’ORGANIZZAZIONE
“Motore Azzurro” è il nome della complessa macchina organizzativa allestita
da Forza Italia in vista delle elezioni politiche del 2006. Alla data del 11
dicembre 2005 era già strutturato in 475 Comitati per la Vittoria operativi sul
territorio: in ogni Comitato un presidente di Comitato e un responsabile in
campagna elettorale. Ogni Comitato ha il compito di pianificare le attività di
Forza Italia in quel collegio, assicurare la regolarità della campagna elettorale e
33
soprattutto presidiare capillarmente i seggi al momento del voto e dello
spoglio elettorale.33 Il 12 dicembre 2005, è on line il sito «Motore azzurro»,
contenente i suggerimenti del partito ai 180mila «legionari azzurri» per «far
conoscere la verità sui risultati ottenuti dal governo Berlusconi». L’invito ai
militanti di Forza Italia, come si legge nel vademecum rintracciabile sul sito del
motore azzurro www.motoreazzurro.it - area riservata - era quello di farsi
sentire ovunque fosse possibile anche attraverso i mezzi di informazione. Gli
argomenti su cui l’attivista doveva insistere nel confronto politico e nella
propaganda erano indicati sul sito come suggerimenti per essere efficaci ed
erano precisi e semplici. Per intervenire nelle trasmissioni radio, per esempio,
si raccomandava di chiamare all’inizio della trasmissione, così «avrai più
possibilità di essere inserito nella scaletta degli interventi» e di insistere «se la
linea è occupata». Per quanto riguarda i quotidiani e i settimanali questi i
suggerimenti: «Manda una lettera firmata» perché «ha maggiore autorevolezza
e tratta concisamente un solo argomento per volta».34 Ma “suggerimenti”
molto precisi erano rintracciabili anche per i candidati in competizione nelle
rubriche “Discorso tipo del candidato”.
33 “Italia, Forza”: riparte la campagna azzurra ,“Il Giornale” 11 dicembre 2005. 34 Orpheus, “La verità si chiama Motore Azzurro”, “Il giornale.it” 12 dicembre 2005.
34
Dal sito:http://liberoblog.libero.it/italia/bl1998.phtml - verificato il 05/06/2006
Il 16 dicembre 2005, è Sandro Bondi coordinatore di Via dell'Umiltà, insieme
a Fabrizio Cicchitto, Renato Brunetta, Lucio Malan, Antonio Palmieri e a
tutto lo stato maggiore del partito azzurro a pubblicizzare la nuova linea di
comunicazione politica da seguire nella stagione del proporzionale. E’ il
battesimo di “Motore Azzurro” che, come spiega il
responsabile della comunicazione elettorale Antonio Palmieri, sarà «a due
gambe»: si tratterà cioè di «coniugare la consueta campagna nazionale con una
campagna coordinata e continuativa sul territorio, fatta dai militanti di Forza
Italia, che è una cosa per noi inedita». Conclude Palmieri, «la nostra campagna
elettorale sarà senza precedenti, perché per la prima volta un governo in carica
renderà conto agli elettori di come ha mantenuto gli impegni presi 5 anni
prima, incontrando le persone, i cittadini, aprendo un confronto diretto per
abbattere tanti falsi miti e vere proprie menzogne messe in circolo ad arte da
tanti personaggi che odiano Silvio Berlusconi e il nostro partito. Noi,
35
invece,vogliamo far sentire la nostra voce, rivendicare i nostri meriti, i meriti
del governo, manifestare l'orgoglio di appartenere a Forza Italia».35
La macchina organizzativa di “Motore Azzurro” è affidata a Mario Mantovani,
europarlamentare azzurro. La scelta di Mantovani non è stata casuale: in
quanto europarlamentare, non in corsa per le elezioni politiche, è giudicato
super partes rispetto ai vari competitori che si contendono la scena all’interno
della politica. Inoltre ha un agguerrito gruppo di lavoro, che in questi anni lo
ha affiancato nel sua attività politica. «La nostra campagna - spiega Mantovani
35 Fabrizio De Feo, “Forza Italia lancia l’operazione verità”, “Il Giornale” 16 dicembre 2005, Rassegna stampa del 16 dicembre 2005 - http: www.antoniopalmieri.it .
Sito: www.motoreazzurro.it Area Riservata del Motore
Azzurro: I Comitati per la Vittoria un presidio di libertà per una azione capillare sul territorio
Sito: www.motoreazzurro.it Area Riservata del Motore
Azzurro: I Comitati per la Vittoria un presidio di libertà per una azione capillare sul territorio
36
- si baserà su tre punti: la comunicazione, il Motore Azzurro e il presidente in
prima persona. Il presidente Berlusconi, a partire dal 9 gennaio, farà tappa in
tutte le 20 regioni italiane per spiegare l'azione del suo governo. Il calendario è
già stato scritto e pianificato, giorno per giorno». Si chiama «Operazione
verità». «Vogliamo spiegare agli italiani il cammino di riforme che il governo
Berlusconi ha portato avanti in questi 4 anni e mezzo». I primi manifesti, a
partire dal periodo pre-natalizio, saranno dei 6x3 con un fondo azzurro e la
scritta «Italia, Forza». Già pronti i manifesti anche per i piccoli comuni, e
avranno un formato 70x100.
4.2 L’ARTICOLAZIONE DEL SITO
Sul sito del Motore Azzurro, nell’area riservata, i Presidenti dei Comitati per la
Vittoria digitando la propria password accedono alla loro casella di posta
elettronica personale, alle banche dati del loro collegio, al filo diretto con il
Motore Azzurro per comunicare con il Motore centrale eventi nel collegio,
suggerimenti e richieste. Vi è una parte del sito dedicata alla gestione e
organizzazione della campagna elettorale, suddivisa in aree tematiche: “Aree
territoriali”, “Comitati per la Vittoria”, “Raccolta contributi”, “Articoli di
fondo”, “Il quaderno”, “Lo spartito”, “Chiodi”, “Grafica”, “Modulistica” e
“Discorso tipo per il candidato”.
37
“Aree territoriali” – In questa area del sito si trovano tutti i nomi di
riferimento e i recapiti degli operatori del Motore Azzurro addetti dell’
“Ufficio del Coordinamento territoriale” suddivisi per aree territoriali e
collegio per collegio.
38
“Comitati per la Vittoria” – In questa area del sito si trovano i documenti di
presentazione dei “Comitati per la Vittoria”, dei “Legionari Azzurri” e “la
proposta di Ammiro Partners”.
“Raccolta contributi” - In questa area del sito si trovano i documenti
amministrativi per la gestione della campagna elettorale.
39
“Articoli di fondo” - In questa area del sito si trova la rassegna stampa
politica giornaliera.
“Il quaderno” - In questa area del sito si trovano informazioni e spunti
politici per la conduzione della campagna elettorale.
40
“Lo spartito” - In questa area del sito si trovano vari “spartiti” su varie
tematiche, lo spartito permette a tutti gli attivisti di “suonare la stessa musica”
e di “creare un coro”.
41
“Chiodi” - In questa area del sito si trovano i punti cardine su cui appoggia
tutta la campagna elettorale.
“Grafica” - In questa area del sito si trovano i loghi di partito e tutto quello
che serve per la “stampa” della campagna elettorale.
42
Modulistica” - In questa area del sito si trovano i documenti per le
comunicazioni all’Ufficio Elettorale Nazionale.
“Discorso tipo per il candidato” - In questa area del sito si trovano i
discorsi tipo del “candidato” da utilizzare per la campagna elettorale.
43
CAPITOLO V
L’AGENZIA DI MARKETING ELETTORALE: strategie e obiettivi
La strategia di marketing elettorale per le elezioni politiche italiane del 2006
applicata dal partito di Forza Italia è stata elaborata dalla società Ammiro
Partners di Milano.36
Ammiro Partners è un’agenzia leader nel database marketing, nel marketing
diretto e nel geomarketing, gestisce da anni grandi basi di dati sia per aziende
multinazionali in vari settori industriali, quali banche, assicurazioni, aziende di
telecomunicazioni, sia per piccole e medie imprese italiane.
Di Amirro Partners è stata la proposta di sostenere la campagna elettorale di
Forza Italia attraverso Motore Azzurro.
Dal sito: http: www.ammiro.it - verificato il 05/06/2006
36 Ammiro Partners Srl fondata in data 1999, sede: Via Orobia, 3 - 20139 MILANO http://www.ammiro.it.
44
Secondo le indicazioni di Ammiro Partners, dovevano essere contattati solo
gli elettori simpatizzanti di centro-destra. Il procedimento messo in opera per
alcuni candidati per le elezioni regionali del 2005 era stato il seguente:
1) I comuni erano stati censiti sulla base dei voti e delle preferenze espressi
nelle precedenti elezioni.
2) I comuni erano poi stati raggruppati in comuni “rossi”, “grigi” – cioè gli
indecisi – e “azzurri”, a partire dai voti espressi. Erano stati raggruppati
anche in considerazione dell’omogeneità del tessuto sociale.
3) Era stato estratto un campione della popolazione di tali comuni ed effettuato
un sondaggio su preferenze di voto e temi di particolare interesse.
Ne erano emerse indicazioni non scontate e spesso contraddittorie.
Per esempio, era risultata la scarsa sensibilità degli studenti simpatizzanti per il
centro-destra verso la guerra in Iraq, e contemporaneamente la loro forte
aspettativa verso la tutela delle tradizioni cristiane e la difesa dal terrorismo.
4) Si era poi deciso di puntare su particolari tipologie di votanti:
a) i giovani al primo voto nei comuni “azzurri”
b) i pensionati nei soli comuni “azzurri” e “grigi”.
5) Attraverso la selezione delle banche dati anagrafiche erano state inviate al
target selezionato degli elettori lettere personalizzate, oltre che con nome
dell’elettore anche con i temi previsti come di maggior interesse, per quel
“tipo” di elettore. Per circa 3000 casi era stato fatto seguire un recall
telefonico.
Grazie a questo nuovo approccio il candidato, così ha sostenuto Ammiro
Partners, aveva ottenuto quasi il triplo delle preferenze rispetto alle precedenti
45
elezioni.37 Tutto ciò era dettagliatamente raccontato nell’area riservata del sito:
www.motoreazzurro.it.
Intervista al Dott. Gianpiero Pelle responsabile di Ammiro Partners.38
D. Dott. Pelle, quale è la mission di Ammiro Partners?
37 Gianpiero Pelle e Odoardo Ambroso di Ammiro Partners, Una proposta di marketing elettorale per le elezioni politiche italiane del 2006, area riservata del sito www.motoreazzurro.it. 38 Intervista telefonica al Dott. Gianpiero Pelle della Società Ammiro Partners, 10 maggio 2006.
Sito: www.motoreazzurro.it
Area Riservata del Motore Azzurro
Sito: www.motoreazzurro.it
Area Riservata del Motore Azzurro
46
R. La mission di Ammiro Partners è costruire programmi di marketing diretto
e relazionale aiutando le aziende a incrementare il proprio valore tramite un’
interazione profittevole e duratura con i propri clienti.
D. Quando nasce Ammiro Partners ?
R. Ammiro Partners nasce nel dicembre 2003 dalla riconfigurazione del
modello di business della società WEB MAP (nata nel 2000 e specializzata in
progetti di marketing on line) tramite l’entrata di nuovi soci e di un team di
professionisti con competenze verticali nel mondo dei servizi di marketing e
comunicazione, il nostro attuale organico è composto da 24 persone.
D. Quali analisi siete in grado di produrre e sviluppare?
R. Le strategie proposte da Ammiro Partners sono mirate allo studio e alla
realizzazione di forme di comunicazione innovative, in grado di tradurre
concretamente le indicazioni che emergono dalle analisi di marketing e di
generare sul target di riferimento un forte impatto sia emozionale sia
funzionale all'attività di comunicazione individuate. Ammiro Partners è in
grado di sviluppare approfondite analisi di settore, fondamentali per
l’ideazione di azioni di marketing mirate. Le principali analisi svolte sono:
SWOT39 analisis, Competiitve intelligence40, Interpretazione strategica delle
analisi dei dati, Identificazione sistema di comunicazione, Ricerche, Customer
profiling, Customer Loyalty , Customer Value, Campaign analysis, Sales
analysis and prospecting, Servizi di marketing research e Piani industriali.
D. Può fornire qualche esempio più specifico delle strategie utilizzate?
39 Il metodo della SWOT analysis serve a cambiare gli atteggiamenti mentali di fronte ai problemi. Si basa su una matrice divisa in quattro campi, dedicati rispettivamente ai punti di forza (strenghts) e di debolezza (weaknesses), alle opportunità (opportunities) e alle minacce (trhreats). 40 La Competitive Intelligence (CI) è l'attività di ricerca, analisi e uso strategico dell'informazione. Lo scopo: fornire la giusta informazione alla persona giusta al momento giusto.
47
R. La strategia di CRM41 di Ammiro Partners non ha ambizioni di ridisegno
organizzativo, giacchè si ritiene che diventare totalmente customer centric per
una società orientata ai prodotti non solo non sia auspicabile ma sia un danno.
Non si ritiene che si debba iniziare dai sistemi, ma che gli investimenti in
questo ambito vadano calibrati progressivamente in funzione del ROI42. Non
ritiene che si possa prescindere dal mercato di riferimento, il valore e il
comportamento dei clienti dipende infatti dai mercati di riferimento e dagli
attori che vi competono. In sintesi Ammiro Partners ritiene che vada
privilegiato da subito un approccio legato alla definizione della source of
business e del ROI, all’adozione di sistemi semplici che facciano sperimentare
velocemente e a costi contenuti, tramite azioni di marketing i benefici di
questo approccio.
D. Siete degli specialisti nel trattamento delle banche dati. Come procedete in
questo campo?
R. Per Data Mining s’intende il processo di selezione, esplorazione e
modellazione di grandi masse di dati per scoprire regolarità o relazioni non
note a priori e allo scopo di ottenere un risultato chiaro e utile al proprietario
del database. Il Data Mining è un processo atto a scoprire correlazioni,
relazioni e tendenze nuove e significative, setacciando grandi quantità di dati
41 Il "Customer Relationship Management" (CRM) rappresenta la soluzione alle esigenze di gestione " in modo corretto di ogni "relazione" con i propri Clienti attuali e potenziali, sfruttando l' incontro di alcune tecniche, provenienti da settori diversi:
• Lo sviluppo di sistemi organizzativi basati sulla Qualità dei processi aziendali mirata alla "Soddisfazione del Cliente", partendo dalla definizione delle sue esigenze.
• Lo sviluppo della Net Economy basata sull' utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione per facilitare la relazione "uno a uno" con il cliente (Marketing one-to-one).
• Lo sviluppo dei sistemi integrati software + telefonia "Call Center" e "Contact Center" per aumentare l' efficacia del servizio "Assistenza Clienti".
• Lo sviluppo di sistemi informativi aziendali ERP aperti alla tecnologia "WEB" per consentire l' integrazione e l' ottimizzazione delle informazioni e dei dati gestiti da ogni Ente / funzione aziendale.
42 ROI (Ritorno degli Investimenti).
48
immagazzinati nei repository43, usando tecniche di riconoscimento delle
relazioni e tecniche statistiche e matematiche. Le competenze di Data mining
consentono ad Ammiro Partners di fornire indicazione di regole decisionali
sulla scorta dell’analisi di grandi basi di dati che consentono di individuare
relazioni ignote ai priori. Ammiro Partners, grazie alla collaborazione con il
dipartimento di Ricerca Statistica dell’Università di Bologna effettua indagini
multiclient e indagini ad hoc. Nelle indagini multiclient i clienti che ne fanno
richiesta acquisiscono il diritto d'uso non esclusivo di dati, elaborazioni,
rapporti, e in generale di tutti i materiali dell'indagine sottoscritta. Le indagini
multiclient effettuate: area internet, new media, ict44, area finanziaria, area
largo consumo e distribuzione, ed indagini su target specifici. Le ricerche ad
hoc sono ricerche qualitative, quantitative o integrate svolte su richiesta del
Committente e quindi di proprietà del Committente. Ogni ricerca ad hoc si
svolge con rilevazione diretta delle informazioni, ma si avvale anche di un
patrimonio continuamente aggiornato di informazioni ed esperienze
preesistenti, nate da ricerche di base o multiclient.
D. Quali sono i mezzi di comunicazione che privilegiate?
R. Il nostro approccio è Cross Media Communication. A seconda delle
modalità di comunicazione più adatte per instaurare un contatto diretto con il
target, viene definita la “meccanica”, integrata con una logica multicanale e di
test. Sullo stesso target, se opportuno, possono essere testate modalità di
contatto dirette diverse: direct mailing tradizionale, campagne sms, tv
interattiva. Tutte le attività risultano comunque integrate e ponderate in un
unico piano di contatto e coerenti con lo stesso concept creativo. Rispetto al
direct marketing, Ammiro Partners ha competenze specifiche. E’ in grado di
43 Repository - deposito delle basi di dati. 44 Con ICT (Information Communication Technology) si intende la convergenza di informatica e telematica per nuovi modi di trasmettere l’informazione.
49
identificare le meccaniche di interazione più adatte con il target di riferimento
ed è in grado di monitorare in progress l’evoluzione dell’iniziativa e a
posteriori fornire i risultati della campagna.
D. Nella strategia di marketing elettorale di Forza Italia per le elezioni
politiche italiane del 2006, Ammiro Partners ha dichiarato di utilizzare e
applicare tecniche elettorali sviluppate nelle passate elezioni politiche
americane, ovviamente adeguate all’Italia, potrebbe parlamene?
R. I nostri collegamenti in America sono con due società leader nel
geomarketing, tra le quindici società che lavorano a livello di stati federati. Le
uniche banche dati nazionali in America sono quelle dei Repubblicani e quelle
dei Democratici, entrambe riservate e non pubbliche. Lo studio americano dei
nostri corrispondenti è stato basato su banche dati locali così anche facciamo
noi. Applichiamo come i nostri corrispondenti americani alle indagini di
marketing politico le stesse tecniche di rilevamento adottate per il marketing
commerciale. Anzi per essere ancora più espliciti abbiamo utilizzato per i
rilevamenti l’identico questionario con domande mirate sui due campi. Ciò
che non va dimenticato è che la proposta di marketing elettorale di Ammiro
per le elezioni politiche del 2006 era stata studiata per la legge uninominale,
con la nuova legge elettorale [ Legge 21 /12/2005, n.270 ], la proposta di
Ammiro è stata applicata solo in parte e non su tutto il territorio nazionale per
mancanza di riferimenti (persone disposte ad applicare la proposta) in alcune
realtà. Dove è stata applicata la proposta si sono ottenuti i risultati attesi.
D. Parliamo degli indecisi e degli astenuti e del loro ruolo chiave.
R. Gli indecisi sono persone che decidono solo alla fine se votare e chi votare
e sono sensibili a comunicazioni dell’ultimo minuto.
50
Questi elettori possono essere individuati e contattati uno per uno con buoni
risultati sulla loro decisione di voto. 45
Dalla nostra esperienza emerge chiaramente che gli indecisi obbediscono a
motivazioni differenti, legate anche:
all’area geografica in cui risiedono,
all’età e al nucleo familiare,
alla classe sociale a cui appartengono,
Lo abbiamo sperimentato nelle ultime elezioni regionali, contribuendo al
successo di un candidato della Casa delle Libertà.
Questo permette di investire i soldi della comunicazione politica solo su
coloro che determinano l’esito del voto, consentendo un significativo
risparmio economico e un’ottimizzazione della comunicazione.
D. Come identificare e contattare questi indecisi?
R. La tecnica di marketing proposta da Ammiro Partners è articolata in tre
momenti: individuare le aree territoriali sulle quali si vuol agire, identificare gli
indecisi e le ragioni del loro comportamento e sviluppare il messaggio più
efficace da indirizzare ai differenti tipi di elettori indecisi.
A) Definizione delle aree territoriali.
La metodologia, sviluppata inizialmente sui collegi, è stata applicata in seguito
alla nuova legge elettorale alle singole sezioni o raggruppamenti di sezioni. Le
sezioni, in aree territoriali sulle quali si vuole agire, vengono classificate in
cluster (cioè gruppi) con caratteristiche omogenee in termini sociodemografici
e di domanda politica. Es. le sezioni in aree a forte densità industriale, quelle
con forte presenza di professionisti/imprenditori etc.
B) La comprensione dell’elettorato indeciso.
45 Paolo Natale, Cosa vogliono gli indecisi L' "area grigia" degli incerti rappresenta il 7-8 dell'elettorato ed è eterogenea. Ma osserva le proposte concrete, 27 marzo 2006 www.com-pol.it (http: www.com-pol.it/risorse/articoli/ras.php?id=38). L’autore dell’articolo, condivide pienamente le idee espresse da Ammiro Partners. La rivista com-pol ha per pubblico prevalentemente l’area di centro-sinistra, ciò significa che in entrambi i due schieramenti si condividevano le identiche valutazioni.
51
Avendo fatto questa analisi, la nostra metodologia prevede una ricerca con
questionario da sottoporre a campioni di popolazione rappresentativi dei vari
cluster.
Attraverso il questionario utilizzato nel sondaggio, grazie ad alcune domande
specifiche, si individuano i soggetti propensi all’indecisione, dei quali sarà
ricostruito: il profilo socio-demografico dettagliato, gli orientamenti di voto, le
aspettative verso i vincitori.
Di questi soggetti saranno inoltre raccolte le diverse motivazioni alla base
dell’indecisione o dell’astensione. Ad esempio: il mancato controllo del costo
della vita, una politica troppo filo nordista, la sfiducia nei candidati, etc.
Sito: www.motoreazzurro.it
Area Riservata del Motore Azzurro: Una proposta di marketing elettorale per le elezioni politiche italiane del 2006
52
C) Identificazione dell’elettorato indeciso.
A questo punto si possono identificare, in tutte le aree territoriali critiche,
indecisi e astenuti simili tra loro, con lo stesso profilo e le stesse motivazioni.
Per far questo è necessario incrociare i dati di diverse banche dati reperibili sul
mercato e utilizzabili da Forza Italia in ottemperanza alla legge sulla Privacy
come: liste elettorali, database lifestyle consensati, celle territoriali ISTAT, etc.
In questi database sono raccolte tutte le informazioni necessarie a ricostruire i
profili degli indecisi. Estraendoli e riaggregandoli in un unico database, questi
dati daranno origine ad anagrafiche simili ai profili “indecisi e astenuti”
ottenuti dai sondaggi.
D. Come si comunica con gli indecisi?
R. Gli indecisi devono essere contattati con una comunicazione personalizzata
che sarà l’azione finale dell’intervento. Ogni “indeciso” e “astenuto” avrà le
risposte, le rassicurazioni e quindi la comunicazione elettorale a cui è più
sensibile. Gli strumenti utilizzati saranno quelli usuali della comunicazione
diretta: lettere personalizzate, contatti telefonici, visite porta a porta, Internet
e eventi locali.
53
CAPITOLO VI
I COMITATI PER LA VITTORIA
Il Comitato Elettorale per la Vittoria è una ramificazione di Motore Azzurro e
lavora in stretto raccordo con tutte le strutture locali del partito. Ha il compito
di coordinare la campagna elettorale nel singolo collegio, diffondere i
contenuti del programma elettorale, analizzare particolari esigenze del collegio
elaborando proposte e soluzioni, collaborare attivamente nella realizzazione
delle iniziative e delle manifestazioni indicate dal Motore Azzurro,
promuovere incontri e convegni, attivare ogni iniziativa necessaria per
costruire la vittoria.46
46 Dal sito www.forzaitaliabari.it , “Che cosa è il Comitato per la Vittoria”.
Sito: www.motoreazzurro.it
Area Riservata del Motore Azzurro
54
Intervista al Dott. Fabrizio Finocchi, Presidente del Comitato per la
Vittoria Collegio 11 di Vercelli47
D. Dott. Finocchi, cosa sono i Comitati per la Vittoria e la loro funzione?
R. Dopo la nomina del partito a Presidente del Comitato per la Vittoria
Collegio 11 di Vercelli, il 26 novembre 2005, nella sede del Motore Azzurro a
Roma, il Presidente Berlusconi ha presentato a tutti i Presidenti dei Comitati
per la Vittoria il “Motore Azzurro” e le attività previste in preparazione della
campagna elettorale48.
I “Comitati per la Vittoria” operano sul territorio del Collegio Camerale,
mediamente 105 mila elettori per collegio. I collegi camerali sono 475:
l’obiettivo di questo progetto era quello di creare in ogni collegio una struttura
in grado di contattare tutti gli elettori, ed in particolare gli indecisi e coloro che
alle regionali 2005 e alle Europee 2004 si sono astenuti.
D. Come ha operato il Comitato per la Vittoria di Vercelli?
R. Il Comitato per la Vittoria ha lavorato in stretto raccordo con tutte le
strutture locali del partito, con i parlamentari di riferimento, con tutti gli eletti
nelle istituzioni e con i coordinatori provinciali e regionali, inoltre il Comitato
ha operato seguendo le indicazioni del Motore Azzurro.
D. Qualche esempio?
47 Intervista svolta presso la sede di Forza Italia a Vercelli 11 maggio 2006. Il Dott. Fabrizio Finocchi ricopre la carica di Segretario Cittadino di Vercelli e Responsabile Organizzativo provinciale di Vercelli del partito di Forza Italia. 48 Augusto Menzolini, “Il Cavaliere a porte chiuse”, La stampa 11 gennaio 2006, si riferisce il discorso di Silvio Berlusconi, ai Presidenti dei Comitati per la Vittoria 26 novembre 2005, Roma: «Voi in questi tre mesi dovreste stare tutti i giorni al telefono. Dovreste tenere incastrati, controllati con il fiato sul collo a tutti i responsabili dei comitati elettorali. Dovreste comportarvi come degli allenatori. Rimproverando chi non funziona e promettendo ruoli futuri a chi si comporta bene».
55
R. Ogni giorno sul sito del Motore Azzurro, tramite e-mail ricevevo richieste
di dati del mio collegio e informazioni organizzative, oppure disposizioni su
iniziative specifiche come “Liberi di dare…”, dove si segnalava che nella
nuova finanziaria 2006 era stata prevista una quota pari al 5 per mille
dell’importo sul reddito delle persone fisiche da destinare, a scelta del
contribuente, alle associazioni di volontariato ed alle ONLUS. Si richiedeva
pertanto di organizzare una squadra di 4/5 giovani o donne, per contattare
telefonicamente dalla sede del Comitato per la Vittoria, tutti gli enti del nostro
territorio per segnalare una così importante novità.
D. Quindi l’organizzazione della campagna elettorale era centrale e le
indicazioni erano diramate uniformemente e contemporaneamente sul
territorio nazionale tramite i Comitati per la Vittoria che avevano anche il
compito di raccogliere informazioni del territorio locale per trasferirle a Roma
alla sede centrale del Motore Azzurro?
R. Sì, era una comunicazione di tipo bidirezionale.
D. Lei è al corrente che la strategia di marketing elettorale applicata dal partito
di Forza Italia è stata elaborata dalla società Ammiro Partners?
R. Si, dal materiale consegnatomi a Roma il 26 novembre 2005.
D. Secondo Lei ha funzionato questa strategia? O meglio è stata applicata?
R. Ha funzionato tutto alla perfezione fino a trenta giorni dalle elezioni, dopo
nel periodo più impegnativo e stressante della campagna elettorale le
informazioni e le richieste organizzative erano troppe.
56
D. Avete fornito alla sede del Motore Azzurro di Roma dei nomi per iniziative
specifiche?
R. Sì, per esempio i nomi dei legionari azzurri difensori del voto.
D. Che ruolo hanno svolto queste persone?
R. Dovevano incontrare gli elettori, in specie gli elettori indecisi che abitano
nel territorio della sezione elettorale, per conoscerli, per informarli e per
convincerli.
D. Nel collegio elettorale di Vercelli il partito FI ha ottenuto il 29,5% al
Senato e il 28,8% alla Camera, un buon risultato grazie anche al Motore
Azzurro?
R. Sì, l’organizzazione sul territorio è e rimane l’elemento fondamentale per
ottenere buoni risultati elettorali ma l’utilizzo delle nuove tecnologie, sono
state sicuramente d’aiuto per la loro immediatezza.
D. Alle elezioni politiche del 2006 è stata la prima volta che l’organizzazione
del partito provinciale di F.I. ha operato prevalentemente tramite Internet?
R. Sì e possiamo sicuramente migliorare, probabilmente il Motore Azzurro
continuerà a operare e i “Comitati per la Vittoria” si trasformeranno in
“Comitati per il SI” per la battaglia referendaria del 25 giugno 2006.
57
Web Mail del Dott. Fabrizio Finocchi
Tramite e-mail sul sito del Motore Azzurro, il Presidente del Comitato per la
Vittoria Collegio 11 di Vercelli: Fabrizzio Finocchi, ha ricevuto informazioni
su come programmare e condurre la campagna elettorale locale. “Il quaderno
settimanale” per esempio, indicava gli argomenti politici da trattare in quella
settimana, oppure si segnalava la possibilità di ascoltare online, alla radio o alla
televisione il Presidente Silvio Berlusconi.
58
Tutte le intestazioni Data: Thu, 23 Feb 2006 18.11.50 +0100 Da: "Edp - Forza Italia" <[email protected]> A: "FINOCCHI FABRIZIO" <[email protected]> Oggetto: CONTATTO NR.8/2006 - BERLUSCONI A MILANO IN DIRETTA ONLINE Tutti gli allegati
CONTATTO NR.8/2006 BERLUSCONI A MILANO IN DIRETTA ONLINE
Anche questa settimana ti offriamo la possibilità di essere al fianco di Silvio Berlusconi, con un solo clic, collegandoti al nostro sito (http://www.forzaitalia.it/). Sabato 25 febbraio, la campagna elettorale itinerante del nostro leader avrà nel Madza Palace di Milano, il luogo dal quale trasmetteremo la diretta online (http://www.forzaitalia.it/diretta250206) dell’evento con inizio previsto per le ore 9:30. Nel corso della stessa convention verrà presentato il candidato a sindaco di Milano, Letizia Moratti, alla quale è dedicata l’intervista (http://www.forzaitalia.it/notizie/pol_7788.htm) realizzata da "Il Giornale" del 21 febbraio 2006. Grazie per l’attenzione. Buon fine settimana, Antonio Palmieri resp. internet Forza Italia
E’ interessante evidenziare l’evoluzione del Motore Azzurro man mano che la
campagna elettorale entra nel vivo e i database incominciano ad essere una
realtà. Quando a febbraio 2006 dai database emerge che vi sono numerosi
indirizzi e-mail, nasce il “Progetto Filo Azzurro” per contattare e
coinvolgere gli iscritti a Forza Italia che hanno lasciato un loro indirizzo e-
mail.
Tutte le intestazioni Data: Thu, 23 Feb 2006 12.52.13 +0100 Da: "Coordinamento Nazionale - Progetto Filo Azzurro" <[email protected]> A: "FINOCCHI FABRIZIO" <[email protected]> Oggetto: PROGETTO "FILO AZZURRO" Tutti gli allegati
Caro Presidente, da alcuni giorni è partita, in via sperimentale, l'iniziativa denominata "Filo Azzurro": si tratta di uno strumento utile ideato per promuovere sia la
59
partecipazione alle trasmissioni radio-televisive che prevedono l'intervento del pubblico, sia il voto nei sondaggi e nelle consultazioni presenti nei diversi siti. Far circolare le nostre idee, partecipando a trasmissioni ed iniziative pubbliche che prevedono il coinvolgimento diretto dei cittadini, è un atto coerente con la nostra scelta di militare in un partito come Forza Italia. Chiediamo a Te, quindi, di partecipare attivamente a questa iniziativa coinvolgendo tutte le persone che riterrai opportuno. In allegato troverai le istruzioni per poter accedere, attraverso un portale interattivo, al palinsento delle piu' importanti trasmissioni radio-televisive delle reti dei principali network nazionali che prevedono la partecipazione del pubblico. Contattando l'indirizzo e-mail [email protected], potrai inoltre tenerTi in contatto con la redazione di "Filo Azzurro" per chiedere chiarimenti o per proporre suggerimenti. Ti prego, infine, di farci sapere tutte le volte che riuscirai a partecipare alle trasmissioni e di comunicarci tutti i nominativi, completi di indirizzo e-mail, che sono disposti ad entrare a far parte del progetto "Filo Azzurro". FAI LA TUA PARTE! Ringraziando
On. Gregorio Fontana Responsabile Nazionale Settore Adesioni
Tramite e-mail arrivano anche gli inviti al coinvolgimento delle persone
indecise con la collaborazione dei Presidenti dei Comitati per la Vittoria, per
esempio “Contratto nr. 11/2006 – Domani invita un indeciso a cena”.
Tutte le intestazioni Data: Mon, 13 Mar 2006 16.23.31 +0100 Da: "Edp - Forza Italia" <[email protected]> A: "FINOCCHI FABRIZIO" <[email protected]> Oggetto: CONTATTO NR. 11/2006 : DOMANI INVITA UN INDECISO A CENA Tutti gli allegati
CONTATTO NR. 11/2006 : DOMANI INVITA UN INDECISO A CENA
60
Come sai, il primo confronto televisivo tra Berlusconi e Prodi si svolgerà domani, martedì 14 marzo alle ore 21 su Raiuno. Può essere una bella occasione per continuare la nostra azione di motivazione degli elettori indecisi: invita a casa tua qualche amico "tiepido", per vedere e commentare insieme il confronto. Per continuare e consolidare la nostra rimonta.. Domani troverai in edicola la ristampa del volume "Tutte le balle su Berlusconi - Manuale di conversazione politica elettorale", a cura di Renato Brunetta e Vittorio Feltri. La ristampa conterrà in più il discorso del premier al Congresso Usa. Ti invito ancora a fare buon uso e a regalarlo ai tuoi amici indecisi, prenotando le copie che ti occorrono telefonando ai numeri: 02/999.66.298-02/999.66.295-02/99966.221,al prezzo super scontato di 1 euro a copia. Grazie per l’attenzione. Andiamo avanti! On. Antonio Palmieri – Resp. Internet Forza Italia
61
CAPITOLO VII
LA SEDE CENTRALE DI MOTORE AZZURRO
La struttura centrale di Roma di Motore Azzurro, di cui il Dott. Giacomo
Dicapua è il responsabile organizzativo, era composta da un organico di 70
persone assunte con un contratto a progetto, tutti neolaureati con ètà inferiore
ai trenta anni. L’organico era così suddiviso: 60 persone impegnate nella
gestione dei territori dovevano coordinare 8/12 collegi elettorali a testa, 10
persone svolgevano la funzione di coordinamento nazionale e dovevano
coordinare le 6 aree in cui era stata suddivisa l’Italia corrispondente ciascuna a
circa 80 collegi elettorali.
Sito: www.motoreazzurro.it
Area Riservata del Motore Azzurro
62
Intervista al Dott. Giacomo Dicapua, Responsabile organizzativo
Motore Azzurro sede di Roma49
D. Forza Italia è il primo partito italiano con 9.045.384 voti. Il Motore
Azzurro ha funzionato?
R. Ha funzionato in alcune realtà, non tutti i Comitati per la Vittoria hanno
risposto nello stesso modo.
D. Dove la macchina non ha funzionato?
R. Per esempio i “legionari azzurri difensori del voto” dovevano essere
180.000 persone, ma in realtà sono stati comunicati solo i nomi di 40.000
persone.
D. Quindi la strategia di marketing elettorale elaborata dalla società Ammiro
Partners non è stata completamente applicata?
49 Intervista telefonica del 08 maggio 2006.
Roma sede del
Motore Azzurro
call-center per le richieste dei cittadini
63
R. Ho l’impressione che il duplice compito del porta a porta per recuperare
voti e quello di rappresentante di lista, richiesto ai legionari azzurri, era un
compito impegnativo e non semplice.
D. Il Motore Azzurro continuerà a funzionare?
R. Per il momento sì, lo stiamo perfezionando e sarà lo strumento
organizzativo della campagna elettorale delle elezioni amministrative del 28
maggio 2006 e del referendum in programma per il 25/26 giugno 2006, poi si
vedrà.
64
CAPITOLO VIII
I LEGIONARI AZZURRI DIFENSORI DEL VOTO
I rappresentanti di lista, anche denominati Legionari Azzurri – Difensori del
Voto, sono dei volontari individuati mediante il coinvolgimento degli eletti
nelle liste di Forza Italia a tutti i livelli, a cui spettava il compito di segnalare i
nominativi al Motore Azzurro. Agli eletti di tutti i livelli il Presidente
Berlusconi ha indirizzato una lettera nel gennaio 2006, in cui si richiedeva uno
sforzo proporzionato all’incarico ricoperto. In particolare: i parlamentari
europei dovevano presentare 100 rappresentanti di lista, i parlamentari
nazionali 50, i consiglieri e assessori regionali 40, i consiglieri e assessori
provinciali 20, i consiglieri e assessori comunali sopra i 100.000 abitanti 15, i
consiglieri e assessori comunali sopra i 50.000 abitanti 10, i consiglieri e
assessori comunali sopra i 15.000 abitanti 5, i consiglieri e assessori comunali
sotto i 15.000 abitanti 2.
I responsabili dei Difensori del voto e i Presidenti dei comitati per la vittoria
avevano il compito di verificare che tutti gli eletti eseguissero il loro compito e
in caso contrario sollecitarli nel lavoro di raccolta dei difensori del voto.
In una lettera del coordinamento nazionale di Forza Italia indirizzata ai
responsabili dei Difensori del voto e ai Presidenti dei comitati per la vittoria,
datata 2 febbraio 2006 a firma del Coordinatore Nazionale, On. Sandro
Bondi, e del Componente Segreteria Coordinamento Nazionale Responsabile
difensori del voto, Avv. Mariastella Gelmini, si legge: “Ti ricordo che sul sito
del Motore Azzurro puoi trovare l’elenco completo delle sezioni elettorali del
tuo collegio. I tempi sono stretti poiché il Presidente Berlusconi vorrebbe
65
entro il 15 febbraio 2006 avere tutti i nominativi dei rappresentanti di lista per
poi poterli formare in un incontro che si svolgerà all’interno del collegio”.
Cosa dovevano fare i legionari azzurri difensori del voto?
Dovevano incontrare gli elettori che abitano nel territorio della sezione
elettorale per conoscerli, per informarli, per convincerli e dovevano essere
presenti nel seggio elettorale durante le votazioni del 9 aprile 2006 in modo da
riconoscere e salutare gli elettori incontrati. Dovevano partecipare il 10 aprile
2006 alle operazioni di spoglio delle schede.
Lettera del
coordinamento
nazionale di Forza
Italia, inviata ai
Presidenti dei
“Comitati elettorali
per la Vittoria” tramite
e-mail sul sito
www.motoreazzurro.it
area riservata
16 gennaio 2006
66
Intervista al legionario azzurro – difensore del voto – rappresentante di
lista per Forza Italia al seggio 36 della città di Vercelli: Luca Bottaro
(età: 22 anni)50
D. Come sei stato contattato e da chi per l’incarico di legionario azzurro -
rappresentante di lista per FI?
R. Sono stato contattato telefonicamente da un componente del comitato per
la vittoria di Vercelli che mi ha spiegato quelli che sarebbero stai i miei compiti
di rappresentante di lista e l’importanza di questo incarico.
D. Quale è stato il tuo ruolo e l’ impegno maggiore nella campagna elettorale
oltre a quello di rappresentante di lista?
R: Ho partecipato attivamente e continuamente nei tre mesi di campagna
elettorale, svolgendo il compito del porta a porta per incontrare le famiglie
iscritte nella mia sezione elettorale (circa 250). Alle famiglie illustravo il
materiale di propaganda elettorale, spiegavo il sistema di voto della nuova
legge elettorale e raccoglievo eventuali richieste degli elettori da riferire al
Presidente del “Comitato” ed eventualmente al “Motore Azzurro”
D. Il tutto era svolto come volontariato?
50 Intervista del 27 aprile 2006 presso la sede di Forza Italia a Vercelli.
Sito: www.motoreazzurro.it
Area Riservata del Motore Azzurro
67
R. Si, con il rimborso delle principali spese sostenute, la possibilità di essere
candidati nelle liste comunali e un incontro conviviale con il Presidente
Berlusconi per coloro che avevano conseguito i migliori risultati.
D. Quale materiale di propaganda veniva illustrato alle famiglie?
R. Il programma elettorale “5 anni di lavoro per l’Italia, scegliamo di andare
avanti!” e gli opuscoli:“Sai quali sono le 36 grandi riforme messe in opera dal
governo Berlusconi?”, “Bugie della sinistra”, “Carta oro over 70”, “santini”,
“cartoline” e “schede fac-simile per votare il 9/10 aprile”.
“cartolina”
di propaganda elettorale consegnato alle famiglie dai legionari azzurri
Materiale di propaganda elettorale consegnato alle famiglie dai legionari
azzurri scaricabile anche dal sito: http://www.motoreazzurro.it in una area
pubblica del sito.
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D. Ha seguito dei corsi di formazione?
R. Si, tre nel periodo tra gennaio e febbraio 2006, il primo per conoscere le
funzioni del legionario azzurro, il secondo per conoscere cosa si doveva
spiegare alle famiglie e il terzo per svolgere il compito di rappresentante di
lista.
D. Chi erano i formatori?
R. I responsabili provinciali dei rappresentanti di lista nominati dal partito. Il
responsabile nazionale della formazione era l’On. Benedetto Nicotra.
D. Dove ha svolto il suo ruolo di rappresentante di lista?
R. Alla scuola elementare “Gozzano” di Piazza Sardegna a Vercelli, seggio
n.36.
69
CAPITOLO IX
CONCLUSIONE
Il Motore Azzurro è stato il primo esperimento organico sul territorio
nazionale a utilizzare le nuove tecnologie interattive per l’organizzazione della
campagna elettorale, applicando le indicazioni e le informazioni provenienti
dall’agenzia di marketing elettorale ingaggiate allo scopo. La difficoltà a
reperire dati certi sull’efficacia del Motore Azzurro rispetto al suo obiettivo,
convincere indecisi e astenuti ad andare a votare, non ci permette di affermare
che il vero nemico della politica “l’astensionismo”, sia stato sconfitto o meno
grazie alle nuove macchine organizzative messe in campo.
Secondo il Ministero degli interni la diserzione al voto sarebbe diminuita
complessivamente rispetto alle precedenti elezioni politiche del 2,2%,
passando dal 18,6% al 16,4%, ma, in realtà, tale diminuzione sarebbe appena
dello 0,4%.
Infatti, nel 2001, erano iscritti alle liste nazionali anche i 3,5 milioni di italiani
residenti all'estero; quest'anno invece il numero degli aventi diritto sui cui è
stata calcolata la percentuale di affluenza alle urne nel 2006 è stata epurata
dalla quota di elettori italiani residenti all'estero (AIRE), pari a oltre 2,6 milioni
di elettori. Per un confronto omogeneo, occorre quindi correggere la
percentuale complessiva di affluenza al voto comprendendo le circoscrizioni
estere, il che eleva la diserzione alle urne al 18,2% rispetto al 18,6% del 2001.
In sostanza, lo zoccolo duro dell'astensionismo, di coloro cioè che esprimono
il proprio rifiuto o dissenso o disinteresse disertando le urne, è rimasto
pressoché stabile.
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La diminuzione dell'astensionismo totale in termini assoluti e percentuali
sembra quindi quasi interamente da attribuire al calo delle schede nulle e
bianche che sono diminuite complessivamente del 60% al Senato e del 66%
alla Camera.
Gli astenuti non solo dunque esistono, ma sono anzi parecchi, più di 10
milioni alla Camera e poco meno di 10 milioni al Senato.
Secondo un’ indagine sui flussi elettorali condotta dall’istituto di ricerche
Swg51, tra i circa 3 milioni di giovani dai 18 ai 23 anni, cioè quelli che non
avevano ancora l’età per votare alle precedenti politiche del 2001, ben il 23.3%
sono gli astenuti, nettamente sopra alla media generale dell’astensionismo.
Il totale dei voti validi per tutte le liste è pari a 38.153.343.
A costituire il cuore dell’area del non voto - secondo l’opinione più diffusa -
sono soprattutto gli elettori di centro e i moderati insoddisfatti dell’offerta
politica disponibile.
L’astensionismo è comunque oggi una seria minaccia per tutti gli schieramenti
politici. E’ più facile che l’elettore si astenga dal rito del voto piuttosto che
cambi opinione e schieramento, e cioè che scelga, razionalmente o meno, di
privare del proprio voto lo schieramento a cui prima aveva dato fiducia per
sostenere attivamente il raggruppamento opposto.52
E’ riuscito il “Motore Azzurro” nel suo scopo? Forza Italia, come si sa, ha
perso le elezioni ma sembrerebbe, secondo le stime provenienti dallo stesso
partito, che da dicembre 2005 a maggio 2006 sono stati recuperati più di 12
punti di svantaggio. Un dato, comunque, appare importante: l’esperimento di
51 SWG, progetta e realizza ricerche istituzionali e di mercato, studi sul cambiamento sociale e indagini d'opinione. www.swg.it – SWG, ELEZIONI: Al popolo della rete piace un po’ di più il centrosinistra, http://www.swg.it/aspx/articolo/varticolo.aspx?id_categoria=70&id_sezione=70&id_articolo=445 L’analisi dei risultati dell’instant poll di Swg e Libero consentono di leggere le differenze tra il paese reale e quello del mondo on line.
52 Chiara Ottaviano, Ricorrenze e novità nella comunicazione politica. Manifesti e slogan nelle campagne elettorali all’alba del nuovo secolo , (a cura di) Maurizio Ridolfi,, Propaganda e comunicazione politica , Bruno Mondatori, Milano 2004.
71
“Motore Azzurro” ha a che fare con l’innovazione e con la tradizione nello
stesso tempo. Sono nuovi il mezzo - Internet - e le tecniche di rilevamento del
target (attraverso sofisticate conoscenze che provengono dal direct
marketing). Sono tradizionali i mezzi e le tecniche di promozione per
raggiungere lo scopo: ai “legionari” si chiede di operare “porta a porta” e di
presiedere nei seggi nel momento del voto. Gli antichi militanti dei partiti di
massa della cosiddetta “prima repubblica” potrebbero essere senza dubbio
ingaggiati per la formazione di questi nuovi legionari o, se si vuole, agit-prop,
come un tempo si usava dire. Ma forse è più trendy inviare i formatori in
America, ispirandosi alle tradizioni dei due grandi partiti.
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Carocci, Roma 2006
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RIVISTE
- ComPol – Comunicazione Politica, rivista semestrale, nata nella primavera
2000 e promossa dal Centro Interuniversitario di Comunicazione Politica.
Direttore: G. Mazzoleni. Editore: FrancoAngeli
www.com-pol.it
- NP - Newpolitics, rivista mensile, nata ad aprile 2005. Direttore: Antonio
Polito. Editore: Edizioni Riformiste – Roma.
www.newpolitics.it
CENTRO RICERCHE
- CICoP – Centro Interuniversitario di Comunicazione Politica - Osservatorio
Archivio sulla Comunicazione Politica, banca elettronica dal 1985 delle
trasmissioni mandate in onda dalle emittenti nazionali nel corso delle
campagne per le elezioni politiche. Da aprile 2004 svolge attività di rilevazione
dati consultabili sul sito www.unipg.it/cicop/.
Al Centro Interuniversitario di Comunicazione Politica aderiscono:
F. Amoretti e L.Frezza – Università di Salerno
P. Mancini e R. Segatori – Università di Per uggia
C. Merletti e F. Roncarolo – Università di Torino
G. Mazzoleni e P. Natale – Università di Milano Statale
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Stefano Pasquino è nato a Vercelli nel 1966. Una laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, un master in Scienze Ambientali presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (Roma). Attualmente lavora come responsabile tecnico presso una azienda del settore utilities. Ha ricoperto vari incarichi all’interno della Organizzazione Sindacale della Federazione Lavoratori Aziende Elettriche Italiane - CISL, per la quale oggi svolge l’incarico per la formazione dei quadri sindacali a staff della Segreteria Nazionale. La passione per la politica lo porta ad essere componente di comitati elettorali e responsabile organizzativo di varie campagne elettorali: 1994 per il Partito Popolare Italiano elezioni comunali di Vercelli, 1995 per il Partito Popolare Italiano elezioni provinciali di Vercelli, 1999 per il partito Rinascita della Democrazia Cristiana elezioni provinciali di Vercelli, 2000 per il partito Rinascita della Democrazia Cristiana elezioni regionali del Piemonte, 2001 per il partito Democrazia Europea elezioni politiche collegio 13 Senato e circoscrizione Piemonte 2, 2002 per il partito Rinascita della Democrazia Cristiana elezioni provinciali di Vercelli, 2002 per il partito Forza Italia componente del lab. politico “Progetto Vercelli 2004”, 2004 per il partito Forza Italia elezioni comunali di Vercelli, 2006 per il partito Forza Italia elezioni politiche ex collegio 11 di Vercelli. Ambientalista convinto è consigliere nazionale dell’Associazione Ambientale “Movimento Azzurro”. Attualmente ricopre la carica di Consigliere di Amministrazione del Consorzio Vercellese per la Formazione Professionale e la carica di Consigliere Comunale di Vercelli.
www.pasquinostefano.it