Comune di Provincia di CAMPI BISENZIO FIRENZE
NUOVO IMPIANTO DI TRATTAMENTO
RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI
PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A. (Prima Conferenza di Servizi del 02/07/2015)
---> Elaborato S4: PROTOCOLLO DI STOCCAGGIO RIFIUTI (Accorpamento e Miscelazione)
Proponente: CIPECO SRL Ubicazione intervento: Via Maestri del Lavoro s.n.c. – Campi Bisenzio (FI)
Gruppo di lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.)
SETTEMBRE 2015
Coordinamento gruppo di lavoro: Ing. Roberto Baraglia Aspetti impiantistici, di processo: Ing. Roberto Baraglia Aspetti ambientali: Ing. Giovanni Zecchini Aspetti urbanistici e architettonici: Arch. Marco Valentini Aspetti idraulici: Ing. Andrea Sorbi Aspetti strutturali: Ing. Marco Filardi Aspetti geologici e idrogeologici: Geol. Gianni Focardi, Geol. Ottavia Bonfanti Aspetti naturalistici: Biol. Arianna Chines Aspetti chimici: Chim. Chiara Corradi Aspetti acustici: P.I. Paolo Paoli
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INDICE DOCUMENTI ALLEGATI
SCHEMA DI COMPATIBILITA’ CHIMICA TRA DIVERVI GRUPPI DI SOSTANZE
MODELLO REGISTRO OMOLOGHE
MODELLO FOGLIO DI LAVORO GIORNALIERO STOCCAGGIO RIFIUTI
MODELLO REGISTRO STOCCAGGIO RIFIUTI (con operazioni di accorpamento o
miscelazione)
MODELLO DI SCHEDA DI STOCCAGGIO RIFIUTI (con operazioni di accorpamento o
miscelazione)
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1. PREMESSA
Il presente protocollo fornisce le modalità di gestione che la società CIPECO SRL intende
adottare per l’accettazione dei rifiuti conferiti all’impianto, allo scopo di dimostrare in
particolare il rispetto delle condizioni di cui all’articolo 187 del D.Lgs. 152/2006, come
modificato dal D.Lgs. 205/2010. Secondo la nuova formulazione dell’articolo risulta ammissibile
in generale la miscelazione di rifiuti pericolosi aventi la medesima caratteristica di pericolosità.
E’ vietato, invece, miscelare rifiuti pericolosi con diverse caratteristiche di pericolosità e rifiuti
pericolosi con rifiuti non pericolosi. La deroga a ciò è ammissibile solo alle seguenti condizioni:
a) siano salvaguardate la salute umana e l’ambiente;
b) si abbia l’autorizzazione idonea a tale attività;
c) vi sia conformità con le Migliori Tecniche Disponibili (BAT).
Il BRef “Waste Treatments Industries – August 2006” individua come BAT per le operazioni di
miscelazione:
- disporre di apposite procedure finalizzate ad individuare le tipologie di rifiuti che possono
essere miscelate tra di loro senza incremento del rischio sicurezza per la salute umana e per
l’ambiente. Tali procedure devono tenere in considerazione la tipologia di rifiuto, la sua
pericolosità e la destinazione successiva dei rifiuti stessi. La compatibilità chimica dei rifiuti da
miscelare deve essere preventivamente testata attraverso l’effettuazione di apposite prove di
miscelazione;
- impedire la miscelazione di rifiuti con differente stato fisico ovvero di rifiuti pericolosi allo
scopo di ottenere miscele classificate non pericolose ovvero finalizzate al raggiungimento di più
bassi limiti di concentrazione prima dell’invio a smaltimento finale (direttiva discariche recepita
con D.Lgs. 36/2003)
- disporre di strutture impiantistiche idonee ad evitare durante le operazioni di miscelazione la
dispersione/diffusione nelle matrici ambientali suolo, acqua e aria di sostanze pericolose;
Il D.M. 29 gennaio 2007 “Linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori
tecniche disponibili, in materia di gestione rifiuti”, che costituisce utile riferimento tecnico
individua MTD applicabili alle operazioni di miscelazione :
11. ove necessario prevedere la possibilità di dotare l’impianto di un proprio laboratorio
interno, fornito di attrezzature specifiche per le analisi di base. Nel caso di assenza di un
laboratorio deve essere, comunque, prevista la possibilità di effettuare le analisi più semplici
direttamente in impianto, ad esempio mediante l’utilizzo di kit analitici
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17. deve essere garantita la presenza di personale qualificato, adeguatamente addestrato alla
gestione degli specifici rifiuti trattati nell’impianto ed in grado di adottare tempestivamente
procedure di emergenza in caso di incidenti
19. disporre di procedure che consentano di separare e di verificare la compatibilità delle
diverse tipologie di rifiuto, tra cui:
a. test di compatibilità effettuati preliminarmente alla miscelazione dei diversi rifiuti liquidi
b. sistemi atti ad assicurare che l’eventuale miscela di rifiuti liquidi sia trattata secondo le
procedure previste per la componente caratterizzata da maggiore pericolosità
c. conservazione dei risultati dei test, ed in particolare di quelli che hanno portato a reazioni
potenzialmente pericolose (aumento di temperatura, produzione di gas o innalzamento di
pressione, ecc.), registrazione dei parametri operativi, quali cambio di viscosità, separazione o
precipitazione di solidi e di qualsiasi altro parametro rilevante (ad esempio, sviluppo di
emissioni osmogene)
41. assicurare che il mescolamento di rifiuti liquidi avvenga seguendo le corrette procedure, con
una accurata pianificazione, sotto la supervisione di personale qualificato ed in locali provvisti
di adeguata ventilazione. A tal fine può essere utile ricorrere alla tabella E.2, che indica la
compatibilità chimica ed alcune delle possibili interazioni tra le diverse classi di sostanze. In
nessun caso possono, comunque, essere previste operazioni di miscelazione finalizzate a ridurre
le concentrazioni degli inquinanti. Dovrebbe essere, comunque, evitata la miscelazione di rifiuti
che possono produrre emissioni di sostanze maleodoranti;
43. nel caso di sostanze che richiedono uno stoccaggio separato:
a) verificare l’eventuale incompatibilità chimica tra i diversi rifiuti
b) non mescolare emulsioni oleose con rifiuti costituiti da solventi
c) a seconda della pericolosità del rifiuto può essere necessario condurre separatamente, oltre
allo stoccaggio, anche le operazioni di pretrattamento
2. DEFINIZIONI
I rifiuti conferiti sono stoccati in impianto secondo le seguenti modalità:
- Scarico delle autocisterne/autobotti nel parco di 20 serbatoi ubicati fisicamente in 5 aree
distinte in base alla caratteristiche chimico fisiche (caratteristiche di pericolosità,
compatibilità, linee di trattamento etc),
- Scarico autocarri di trasporto rifiuti in colli e loro messa a dimora in scaffalature ubicate
in 3 aree distinte in base alla caratteristiche di pericolosità, con separazione per
incompatibilità chimica dei rifiuti a pH estremo (acidi e basi esauste),
Le operazioni di gestione rifiuti nel parco serbatoi di stoccaggio, finalizzate al trattamento in
impianto D9 e/o D8 con scarico in fognatura pubblica delle acque reflue di risulta, sono
riconducibili a:
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- ACCORPAMENTO. Il conferimento nel pertinente serbatoio, mediante più operazioni di
carico, di rifiuti classificati con stesso CER e stesse caratteristiche di pericolosità (se
pericolosi), provenienti dal medesimo o da diversi produttori. Ai fini di un eventuale
eccezionale trasporto verso centri esterni di smaltimento, per avaria/manutenzione delle
sezioni di trattamento l’operazione non comporta variazione del CER e si configura come
Deposito preliminare D15.
- MISCELAZIONE NON IN DEROGA ovvero non esplicitamente vietata dall’art.187 c.1 del
D.Lgs.152/2006. Il conferimento nel pertinente serbatoio, mediante più operazioni di carico,
di rifiuti classificati con diverso CER e con medesime caratteristiche di pericolosità (se
pericolosi). Ai fini di un eventuale eccezionale trasporto verso centri esterni di smaltimento
l’operazione comporta variazione della codifica, con attribuzione rispettivamente del CER
190203 per miscela di rifiuti non pericolosi e del CER 190204* per miscela di rifiuti
pericolosi, e si configura come Raggruppamento preliminare D13.
- MISCELAZIONE IN DEROGA da autorizzare in conformità all’art.187 c.2 del
D.Lgs.152/2006. Il conferimento nel pertinente serbatoio, mediante più operazioni di carico,
di rifiuti pericolosi classificati con medesimo o diverso CER ma con diverse caratteristiche
di pericolosità. Ai fini di un eventuale eccezionale trasporto verso centri esterni di
smaltimento l’operazione comporta variazione della codifica, con attribuzione del CER
190204* per miscela di rifiuti pericolosi, e si configura come Raggruppamento preliminare
D13.
Rientra in una delle suddette operazioni anche il trasferimento nello specifico serbatoio dei rifiuti
conferiti in colli. Fatta salva la separazione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi e tra rifiuti
pericolosi incompatibili (a pH estremo quali acidi e basi esauste) lo stoccaggio su scaffalature
dei rifiuti in colli classificati con diverso CER non è da considerare miscelazione tra rifiuti ma si
configura come deposito preliminare D15.
3. LIMITAZIONI E DIVIETI
Nell’impianto Cipeco S.r.l. non sono ammesse miscelazioni tra rifiuti pericolosi e rifiuti o
materiali non pericolosi.
Le operazioni di miscelazione di rifiuti pericolosi, in conformità al divieto di cui di cui al c. 5 ter
dell’art. 184 del D.Lgs. 152/2006, non devono declassificare il rifiuto da pericoloso a rifiuto non
pericoloso attraverso una diluizione che comporti una riduzione delle concentrazioni iniziali di
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sostanze pericolose sotto le soglie che definiscono la miscela di rifiuti ottenuta non più
pericolosa.
In generale tutti i rifiuti conferiti in autocisterna/autobotte (ATB) e in colli sono destinati allo
smaltimento in impianto. La necessità di inviare a centri di smaltimento esterni i rifiuti stoccati
nei serbatoi, ovvero quelli depositati su scaffalatura, è correlata ad eventi sporadici (es. fermo
impianto, gestione di non conformità, attuazione di procedura di emergenza etc). I rifiuti sono
conferiti per essere inviati alle operazioni di smaltimento finale in impianto D9 e/o D8 nel
rispetto delle caratteristiche chimico fisiche e dei limiti analitici stabiliti in fase di omologazione
del rifiuto medesimo, pertanto i quantitativi giornalieri e annuali richiesti per le operazioni di
ACCORPAMENTO D15 e di MISCELAZIONE D13 sono da intendersi ricompresi nella
potenzialità di trattamento dell’impianto indicati nella istanza di autorizzazione.
Relativamente ai rifiuti ricompresi nei gruppi di miscelazione ed identificati con i CER della
famiglia 16, il proponente provvederà in fase di omologazione del rifiuto a comunicare all’Ente
responsabile del procedimento ed all’Arpat le seguenti informazioni che giustifichino la
formazione di miscele omogenee e ben caratterizzate per tipologia di inquinanti:
- Produttore/i del rifiuto
- Ciclo produttivo che ha originato e materie prime impiegate
- Analisi rifiuto
- identificazione del tipo miscela e relativa linea di trattamento in impianto della medesima
In tali casi il conferimento del rifiuto in impianto ai fini della miscelazione potrà essere effettuato
trascorsi almeno 10 gg solari dalla suddetta comunicazione salvo diniego scritto da parte
dell’Ente competente.
Nel caso invece venga individuato un nuovo produttore di rifiuti trattabili nell’impianto,
classificati con CER non ricompreso tra quelli in autorizzazione, compresi quelli generici (es.
CER XX XX 98*, CER XX XX 99 o che riportano la dicitura “Altri rifiuti ……), il proponente
procederà alla omologazione e stipula del contratto solo dopo aver richiesto ed ottenuto puntuale
autorizzazione da parte dell’Ente competente.
4. TIPOLOGIE DI RIFIUTI AMMISSIBILI ALL’IMPIANTO
L’impianto chimico fisico biologico è progettato per trattare esclusivamente i rifiuti speciali allo
stato liquido e/o fangoso pompabile ritirati in conto terzi classificati, ai sensi della Decisione
della Commissione 2014/255/UE del 18 dicembre 2014, come rifiuti speciali pericolosi (RP),
contrassegnati da asterisco, e non pericolosi (RNP).
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Ai fini della accettabilità presso l’impianto i RP dovranno presentare esclusivamente una o più
delle seguenti caratteristiche di pericolosità di cui al Regolamento (UE) N.1357/2014 del 18
dicembre 2014:
HP 4 “Irritante-Irritazione cutanea e lesioni oculari”: rifiuto la cui applicazione può provocare
irritazione cutanea o lesioni oculari;
HP 5 “Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT)/Tossicità in caso di aspirazione”:
rifiuto che può causare tossicità specifica per organi bersaglio con un'esposizione singola o
ripetuta, oppure può provocare effetti tossici acuti in seguito all'aspirazione;
HP 6 “Tossicità acuta”: rifiuto che può provocare effetti tossici acuti in seguito alla
somministrazione per via orale o cutanea, o in seguito all'esposizione per inalazione.
HP 7 “Cancerogeno”: rifiuto che causa il cancro o ne aumenta l'incidenza.
HP 8 “Corrosivo”: rifiuto la cui applicazione può provocare corrosione cutanea.
HP 13 “Sensibilizzante”: rifiuto che contiene una o più sostanze note per essere all'origine di
effetti di sensibilizzazione per la pelle o gli organi respiratori.
HP 14 “Ecotossico”: rifiuto che presenta o può presentare rischi immediati o differiti per uno o
più comparti ambientali.
I rifiuti conferibili all’impianto sono suddivisi in 8 macrofamiglie omogenee caratterizzabili per:
- PROVENIENZA/SETTORE DI PRODUZIONE
- CLASSIFICAZIONE CER (caratteristiche chimico fisiche e di pericolosità inquinanti)
- DESTINAZIONE FINALE (intesa come sequenza di trattamento in impianto)
All’interno di ciascuna macrofamiglia, due o più rifiuti potranno generare le seguenti tipologie di
miscele:
Miscela 1 Rifiuti liquidi Non Pericolosi da inviare alla vasca di equalizzazione a monte del
modulo biologico
Miscela 2 Rifiuti liquidi Non Pericolosi da inviare al trattamento chimico-fisico di chiari-
flocculazione
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Miscela 3 Rifiuti liquidi Pericolosi da inviare all’ossidazione batch
Miscela 4 Rifiuti liquidi Pericolosi – soluzioni acidi esausti da inviare alla neutralizzazione batch
Miscela 5 Rifiuti liquidi Pericolosi - basi esauste da inviare alla neutralizzazione batch
Miscela 6 Rifiuti liquidi Non Pericolosi - fosse settiche da inviare alla vasca di equalizzazione a
monte del modulo biologico
Miscela 7 Fanghi Non Pericolosi - fanghi pompabili da inviare al condizionamento chi-fisico
Miscela 8 Emulsioni oleose Pericolose Emulsioni magre da inviare all’ultrafiltrazione
5. TRACCIABILITA’ DELLE OPERAZIONI DI MISCELAZIONE D13
O ACCORPAMENTO D15
Tenuto conto della capacità dei serbatoi di stoccaggio 80-90 m3 e della capacità delle
autocisterne (da 25 a 35 m3) ciascuna miscela sarà costituita prevalentemente da 2, 3 o 4 carichi
di rifiuti conferiti in autocisterna.
Allo scopo di rendere trasparenti le operazioni preliminari di smaltimento D15 o D13 il
contenuto del singolo serbatoio di stoccaggio non potrà essere inviato alla successiva fase di
trattamento fintanto che il gestore dell’impianto o un suo incaricato, sulla base di ricette di
miscelazione a programmazione settimanale, non darà disposizioni di “chiusura” delle
operazioni di presa in carico dei rifiuti. Per motivazioni analoghe durante l’invio della miscela di
rifiuti al trattamento D9/D8 non sarà consentito il carico di nuovi rifiuti nello specifico serbatoio.
Sia le operazioni di accorpamento sia quelle di miscelazione nel rispettivo serbatoio si
succederanno in sequenza precedute sempre dallo svuotamento completo del serbatoio e delle
apparecchiature di pretrattamento.
Nel corso e al termine delle operazioni di accorpamento o miscelazione nello specifico serbatoio
sarà possibile fornire indicazioni su:
- CER in ingresso dei rifiuti che hanno generato la miscela
- Peso dei singoli rifiuti identificati con CER di conferimento costituenti la miscela
- Peso della miscela
- volume della miscela
- analisi e/o prove di miscelazione correlate
Per tutti i rifiuti che possono generare le miscele descritte al paragrafo successivo sono anche
possibili (per ciascun CER e con medesime caratteristiche di pericolosità se pericolosi) le
operazioni di ACCORPAMENTO D15 nel pertinente serbatoio con generazione di rifiuto che
mantiene lo stesso CER e le medesime caratteristiche di pericolosità (se pericoloso).
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6. CARATTERIZZAZIONE E GESTIONE DELLE MISCELE
MISCELA 1 RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLOSI
Origine e tipologie di rifiuti da miscelare:
Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente organici trattabili in un impianto biologico. Detti
reflui comprendono prodotti caratterizzati dalla presenza di sostanze organiche derivanti dal
settore agroalimentare di preparazione alimenti e bevande, da operazioni di risanamento delle
acque di falda, da percolato di discarica e da altre soluzioni acquose destinate ad essere trattate
fuori sito. In particolare sono in prevalenza caratterizzati da alto carico organico prontamente
biodegradabile con rapporto BOD5/COD > 1/3 e SST inferiore al 1,5% e rispettano i relativi
limiti di accettabilità tabellati nel PMeC.
Classificazione dei rifiuti che generano le miscele:
Codici CER
02 03 02 rifiuti legati all'impiego di conservanti 02 03 03 rifiuti prodotti dall'estrazione tramite solvente
02 07 01 rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima
02 07 02 rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche
16 03 06 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05
16 10 02 rifiuti liquidi acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 01 16 10 04 concentrati acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 03
19 07 03 percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02
19 13 08 rifiuti liquidi acquosi e rifiuti concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 07
Nota: I percolati di discarica non sono conferiti in colli.
Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela:
Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE NON IN DEROGA
Classificazione: CER 19 02 03 rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti NP
Stato fisico: liquido
Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente organici prontamente
biodegradabili caratterizzata dal non superamento dei limiti di scarico in fognatura per metalli
pesanti (Sb, As, Cd, Cr+6
, Cu, Pb, Hg, Ni, Se, Te, Tl, Sn), idrocarburi totali, solventi organici
azotati e aromatici, solventi alogenati, pesticidi fosforati e clorurati. I fenoli non devono superare
di 10 volte il valore del linite di scarico in fognatura.
Destinazione della miscela
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Operazione: smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata nell’impianto
CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio alla vasca di
omogeneizzazione a monte del modulo biologico.
Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo biologico (fermata per
manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà inviata a
impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e/o biologico D8. I parametri chimico fisici
saranno conformi alle tabelle di accettazione dell’impianto di smaltimento finale.
Attrezzature, impianti e modalità operative
La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D1, D2, D3, D4, D5, D6.
I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura, dissabbiatura e
disoleatura e trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di
due o più carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in
colli sono alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di
pescante e succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di
pretrattamento e miscelazione sono convogliate all’impianto di abbattimento centralizzato.
Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante
connessa anch’essa all’impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate.
MISCELA 2 RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLOSI
Origine e tipologie di rifiuti da miscelare:
Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente inorganici trattabili in un impianto chimico fisico
e organici facilmente biodegradabili nel modulo biologico. Detti reflui provengono dal settore
tessile, da processi chimici organici ed inorganici, dalla produzione di pitture, vernici, adesivi,
inchiostri per stampa, dal trattamento dei fumi e delle acque di raffreddamento dei processi
termici, dal trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli e plastica, da operazioni di
risanamento delle acque di falda, da percolato di discarica e da altre soluzioni acquose destinate
ad essere trattate fuori sito.
In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in metalli pesanti, anioni in soluzione
allo stato ossidato e ridotto, composti organici biodegradabili e dalla presenza contenuta di
fenoli, oli minerali, tensioattivi, solventi. I rifiuti presentano in genere un COD > 3000 mg/l,
azoto ammoniacale > 500 mg/l e SST inferiore al 1,5% e rispettano i relativi limiti di
accettabilità tabellati nel PMeC.
Classificazione dei rifiuti che generano le miscele:
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Codici CER
04 01 04 liquido di concia contenente cromo 04 01 05 liquido di concia non contenente cromo 04 02 15 rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 14 04 02 17 tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 16
05 01 16 rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio
05 06 04 rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento
06 06 03 rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce 06 06 02
06 09 04 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce 06 09 03
06 11 01 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio 08 02 03 sospensioni acquose contenenti materiali ceramici 08 03 08 rifiuti liquidi acquosi contenenti inchiostro
08 04 16 rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi o sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 15 10 01 19 rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci 10 01 05, 10 01 07 e 10 01 18
10 01 26 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento 10 02 12 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 11
10 03 28 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 27
10 04 10 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 4 09
10 07 08 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 07 07
10 08 20 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 19
11 01 12 soluzioni acquose di risciacquo, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 11
11 01 14 rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce 11 01 13
11 02 03 rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi 11 02 06 rifiuti da processi idrometallurgici del rame, diversi da quelli della voce 11 02 05
16 01 15 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16 01 14
16 03 04 rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03
16 03 06 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05
16 10 02 rifiuti liquidi acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 01
16 10 04 concentrati acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 03
19 07 03 percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02
19 13 08 rifiuti liquidi acquosi e rifiuti concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 07
I percolati di discarica non sono conferiti in colli.
Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela:
Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE NON IN DEROGA
Classificazione: CER 19 02 03 rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti NP
Stato fisico: liquido
Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente inorganici confezionata allo scopo
di ottenere una miscela che rispetti i seguenti valori limite compatibili con il processo biologico e
sul quale il chimico fisico non è efficace:
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1) valori entro tabella 3 (scarico in fognatura) per solventi organici azotati e aromatici, solventi
alogenati
2) cloruri 10000 mg/l
3) fenoli 100 mg/l
Destinazione della miscela
Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata
nell’impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio ad uno dei
serbatoi polmone B1, B2 di alimentazione del modulo chimico fisico di chiariflocculazione D9.
Le acque reflue trattate sono trasferite alla vasca di equalizzazione a monte del modulo
biologico.
Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico
(fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà
inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e/o biologico D8. I parametri
chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell’impianto di smaltimento finale.
Attrezzature, impianti e modalità operative
La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D1, D2, D3, D4, D5, D6.
I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura, dissabbiatura e
disoleatura e trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di
due o più carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in
colli sono alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di
pescante e succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di
pretrattamento e miscelazione sono convogliate all’impianto di abbattimento centralizzato.
Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante
connessa anch’essa all’impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate.
MISCELA 3 RIFIUTI LIQUIDI PERICOLOSI (4 ≤ pH ≤ 11)
Origine e tipologie di rifiuti da miscelare:
Rifiuti liquidi con inquinanti organici ed inorganici trattabili in un impianto chimico fisico
biologico. Detti reflui provengono dal settore tessile, da processi chimici organici ed inorganici,
dalla produzione di pitture, vernici, adesivi, inchiostri per stampa, dall’industria fotografica, dal
trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli e plastica, da operazioni di risanamento delle
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acque di falda, da percolato di discarica e da altre soluzioni acquose destinate ad essere trattate
fuori sito.
In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in metalli pesanti, anioni in soluzione
allo stato ossidato e ridotto, aldeidi, fenoli, oli minerali, tensioattivi, solventi. I rifiuti presentano
in genere un COD > 3000 mg/l, azoto ammoniacale > 500 mg/l e SST inferiore al 1,5% e
rispettano i relativi limiti di accettabilità tabellati nel PMeC..
Classificazione dei rifiuti che generano le miscele:
Codici CER
06 03 13 * sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti 06 04 03 * rifiuti contenenti arsenico
06 04 04 * rifiuti contenenti mercurio
06 04 05 * rifiuti contenenti altri metalli pesanti 06 10 02 * rifiuti contenenti sostanze pericolose
07 01 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 01 04 * altri solventi organici, soluzioni di lavaggio e acque madri 07 02 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 03 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 05 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 06 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 07 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 08 01 19 * sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose
08 04 15 * rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi o sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose
09 01 01 * soluzioni di sviluppo e soluzioni attivanti a base acquosa
09 01 02 * soluzioni di sviluppo per lastre offset a base acquosa
09 01 05 * soluzioni di lavaggio e di lavaggio del fissatore
11 01 11 * soluzioni acquose di risciacquo, contenenti sostanze pericolose
11 01 15 * eluati e fanghi di sistemi a membrana o sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose 12 03 01 * soluzioni acquose di lavaggio
12 03 02 * rifiuti prodotti da processi di sgrassatura a vapore
16 01 14 * liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose
16 03 03 * rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose
16 10 01 * rifiuti liquidi acquosi, contenenti sostanze pericolose
16 10 03 * concentrati acquosi, contenenti sostanze pericolose
19 01 06 * rifiuti liquidi acquosi prodotti dal trattamento dei fumi e altri rifiuti liquidi acquosi 19 07 02* percolato di discarica, contenente sostanze pericolose
19 08 07 * soluzioni e fanghi di rigenerazione degli scambiatori di ioni 19 11 03 * rifiuti liquidi acquosi 19 13 07 * rifiuti liquidi acquosi e rifiuti concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose
I percolati di discarica non sono conferiti in colli.
Classi di pericolosità potenzialmente associate ai rifiuti costituenti la miscela:
HP 4, HP 5, HP 6, HP7, HP 13, HP 14
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Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela:
Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE IN DEROGA
Classificazione: CER 19 02 04* Rifiuti premiscelati contenenti almeno un rifiuto pericoloso
Stato fisico: liquido
Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti organici e inorganici confezionata in linea generale
allo scopo di ottenere una miscela che rispetti i seguenti parametri compatibili con il processo
biologico e sul quale il chimico fisico (ossidazione + chiariflocculazione) non è efficace:
cloruri 10000 mg/l
Destinazione della miscela
Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata
nell’impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio ad uno dei due
reattori batch di ossidazione (processo fenton). Le acque reflue separate dalla frazione fangosa
sono trasferite ad uno dei serbatoi polmone B1, B2 di alimentazione del modulo chimico fisico
di chiariflocculazione D9. Le acque in uscita dal chimico fisco sono trasferite alla vasca di
equalizzazione a monte del modulo biologico.
Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico
(fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà
inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e biologico D8. I parametri
chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell’impianto di smaltimento finale.
Attrezzature, impianti e modalità operative
La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D7, D8, D9, D10.
I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura, dissabbiatura e
disoleatura e trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di
due o più carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in
colli sono alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di
pescante e succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di
pretrattamento e miscelazione sono convogliate all’impianto di abbattimento centralizzato.
Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante
connessa anch’essa all’impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate.
MISCELA 4 RIFIUTI LIQUIDI PERICOLOSI (pH < 4)
Origine e tipologie di rifiuti da miscelare:
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Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente inorganici trattabili in un impianto chimico fisico
biologico. Detti reflui provengono da processi chimici inorganici, da processi termici, dal
trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli e da altre soluzioni acquose destinate ad essere
trattate fuori sito.
In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in acidità libera, metalli pesanti, anioni
in soluzione allo stato ossidato ed in alcuni casi tensioattivi. Rispettano i relativi limiti di
accettabilità tabellati nel PMeC. I limiti di concentrazione di nitrati (5000 mg/l) e fluoruri (50000
mg/l) sono correlati alla resistenza alla corrosone dei serbatoi di stoccaggio.
Classificazione dei rifiuti che generano le miscele:
Codici CER
06 01 01 * acido solforico e acido solforoso
06 01 02 * acido cloridrico
06 01 03 * acido fluoridrico
06 01 04 * acido fosforico e fosforoso
06 01 05 * acido nitrico e acido nitroso
06 01 06 * altri acidi
06 07 04 * soluzioni ed acidi, ad esempio acido di contatto
10 01 09 * acido solforico
10 01 22 * fanghi acquosi da operazioni di pulizia di caldaie, contenenti sostanze pericolose
11 01 05 * acidi di decappaggio
11 01 06 * acidi non specificati altrimenti
11 01 11 * soluzioni acquose di risciacquo, contenenti sostanze pericolose
11 01 15 * eluati e fanghi di sistemi a membrana o sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze
pericolose
16 03 03 * rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose
16 10 01 * rifiuti liquidi acquosi, contenenti sostanze pericolose
16 10 03 * concentrati acquosi, contenenti sostanze pericolose
19 08 07 * soluzioni e fanghi di rigenerazione degli scambiatori di ioni
Classi di pericolosità potenzialmente associate ai rifiuti costituenti la miscela:
HP 4, HP 5, HP 6, HP7, HP 8, HP 13, HP 14
Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze
indicate con codice di pericolo H314 è ≥ 1 % e < 5 %
Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze
indicate con codice di pericolo H318 è ≥ 10 %
Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze
indicate con i codici di pericolo H315 e H319 è ≥ 20 %
Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP8 se la somma delle concentrazioni delle sostanze
indicate con codice di pericolo H314 è ≥ 5 %
Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela:
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Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE IN DEROGA
Classificazione: CER 19 02 04* Rifiuti premiscelati contenenti almeno un rifiuto pericoloso
Stato fisico: liquido
Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente inorganici confezionata in linea
generale allo scopo di limitare gli effetti termici e/o la formazione di gas tossici con particolare
riferimento al potere ossidante dell’acido nitrico e alla eventuale presenza di solfuri in soluzione.
La ricetta di miscelazione prevede di limitare la concentrazione degli anioni che restano in
soluzione dopo la neutralizzazione:
solfati 16000 mg/l
cloruri 10000 mg/l
nitrati 400 mg/l
nitriti 8 mg/l
fluoruri 160 mg/l
Destinazione della miscela
Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata
nell’impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio al reattore batch
di neutralizzazione/ossidazione RB1 o RB2. Le acque reflue separate dalla eventuale frazione
fangosa sono trasferite ad uno dei serbatoi polmone B1, B2 di alimentazione del modulo chimico
fisico di chiariflocculazione D9. Le acque in uscita dal chimico fisico sono inviate alla vasca di
equalizzazione a monte del modulo biologico.
Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico
(fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà
inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e biologico D8. I parametri
chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell’impianto di smaltimento finale.
Attrezzature, impianti e modalità operative
La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D11, D12.
I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di filtrazione su filtro a cestello e
trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più
carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in colli sono
alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di pescante e
succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e
miscelazione sono convogliate all’impianto di abbattimento centralizzato.
CIPECO S.R.L. - Nuovo Impianto di trattamento rifiuti speciali liquidi - Campi Bisenzio (FI) Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. – S4. Protocollo di stoccaggio rifiuti – Settembre 2015
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Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante
connessa anch’essa all’impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate.
MISCELA 5 RIFIUTI LIQUIDI PERICOLOSI (pH > 11)
Origine e tipologie di rifiuti da miscelare:
Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente inorganici trattabili in un impianto chimico fisico
biologico. Detti reflui provengono da processi chimici inorganici, dal trattamento e/o lavorazione
superficiale di metalli, da impianti di gestione rifiuti e trattamento acque reflue e da altre
soluzioni acquose destinate ad essere trattate fuori sito.
In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in alcalinità libera, metalli pesanti,
cationi (alcalini e alcalino terrosi), tensioattivi e rispettano i relativi limiti di accettabilità tabellati
nel PMeC.
Classificazione dei rifiuti che generano le miscele:
Codici CER
06 02 05 * altre basi
06 09 03 * rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio contenenti o contaminati da sostanze pericolose
11 01 07 * basi di decappaggio
11 01 11 * soluzioni acquose di risciacquo, contenenti sostanze pericolose
11 01 13 * rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose
16 03 03 * rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose
16 10 01 * rifiuti liquidi acquosi, contenenti sostanze pericolose
16 10 03 * concentrati acquosi, contenenti sostanze pericolose
19 01 06 * rifiuti liquidi acquosi prodotti dal trattamento dei fumi e altri rifiuti liquidi acquosi
Classi di pericolosità potenzialmente associate ai rifiuti costituenti la miscela:
HP 4, HP 5, HP 6, HP7, HP 8, HP 13, HP 14
Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze
indicate con codice di pericolo H314 è ≥ 1 % e < 5 %
Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze
indicate con codice di pericolo H318 è ≥ 10 %
Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze
indicate con i codici di pericolo H315 e H319 è ≥ 20 %
Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP8 se la somma delle concentrazioni delle sostanze
indicate con codice di pericolo H314 è ≥ 5 %
Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela:
Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE IN DEROGA
Classificazione: CER 19 02 04* Rifiuti premiscelati contenenti almeno un rifiuto pericoloso
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Stato fisico: liquido
Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente inorganici confezionata in linea
generale allo scopo di limitare gli effetti termici nel successivo stadio di neutralizzazione
abbattendo le punte di alcalinità libera.
Destinazione della miscela
Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata
nell’impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio al reattore batch
di neutralizzazione/ossidazione RB1 o RB2. Le acque reflue separate dalla eventuale frazione
fangosa sono trasferite ad uno dei serbatoi polmone B1, B2 di alimentazione del modulo chimico
fisico di chiariflocculazione D9. Le acque in uscita dal chimico fisico sono inviate alla vasca di
equalizzazione a monte del modulo biologico.
Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico
(fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà
inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e biologico D8. I parametri
chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell’impianto di smaltimento finale.
Attrezzature, impianti e modalità operative
La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D13, D14.
I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di filtrazione su filtro a cestello e
trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più
carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in colli sono
alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di pescante e
succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e
miscelazione sono convogliate all’impianto di abbattimento centralizzato.
Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante
connessa anch’essa all’impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate.
MISCELA 6 RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLOSI (FANGHI FOSSE SETTICHE)
Origine e tipologie di rifiuti da miscelare:
Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente organici trattabili in un impianto biologico. Detti
rifiuti derivano in gran parte dal metabolismo umano e sono caratterizzati da alto carico organico
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prontamente biodegradabile con rapporto BOD5/COD > 1/3 e residuo secco a 105°C < 15%,
NH4 >1000 mg/l e solidi sospesi dopo sgrigliatura inferiori al 2%.
Classificazione dei rifiuti che generano le miscele:
Codici CER
02 01 06 feci animali, urine e letame, effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito
20 03 04 fanghi delle fosse settiche
Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela:
Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE NON IN DEROGA
Classificazione: CER 19 02 03 rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti NP
Stato fisico: liquido
Descrizione: Miscela di rifiuti con prevalenza di inquinanti organici prontamente biodegradabili
associati a composti inorganici dell’azoto e dello zolfo in forma ridotta correlati alle condizioni
settiche dei rifiuti costituenti la miscela.
Destinazione della miscela
Operazione: smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata nell’impianto
CIPECO con trasferimento dal serbatoio di stoccaggio alla vasca di omogeneizzazione a monte
del modulo biologico.
Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo biologico (fermata per
manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà inviata a
impianti esterni per il trattamento biologico D8.
Attrezzature, impianti e modalità operative
Tali rifiuti sono conferiti esclusivamente in Autobotte.
La preparazione della miscela è condotta nel serbatoio di stoccaggio D16.
I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura e trasferiti a mezzo
di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più carichi di rifiuti è
eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. Le emissioni che si generano dalle operazioni di
pretrattamento e miscelazione sono convogliate all’impianto di abbattimento centralizzato.
MISCELA 7 FANGHI NON PERICOLOSI
Origine e tipologie di rifiuti da miscelare:
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Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente inorganici trattabili in un impianto chimico fisico
biologico. Detti reflui provengono dal settore minerario, agronomico, cartario, tessile, da
processi chimici organici ed inorganici, dalla produzione di pitture, vernici, adesivi, inchiostri
per stampa, dal trattamento dei fumi e delle acque di raffreddamento dei processi termici, dal
trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli e plastica, da impianti di gestione e
trattamento dei rifiuti, da operazioni bonifica terreni e di risanamento delle acque di falda e da
altre soluzioni acquose destinate ad essere trattate fuori sito.
In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in metalli pesanti, composti organici
biodegradabili e dalla presenza contenuta di fenoli, oli minerali, tensioattivi, solventi. I rifiuti
presentano residuo secco a 105°C inferiore al 15% e rispettano i relativi limiti di accettabilità
tabellati nel PMeC.
Classificazione dei rifiuti che generano le miscele:
Codici CER
01 05 04 fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci
01 05 07 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06
01 05 08 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06
02 01 01 fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia
02 02 01 fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia
02 02 04 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti
02 03 01 fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione
02 03 02 rifiuti legati all'impiego di conservanti
02 03 05 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti
02 04 03 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti
02 05 02 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti
02 06 03 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti
02 07 05 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti
03 03 02 fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor)
03 03 05 fanghi derivanti da processi di deinchiostrazione nel riciclaggio della carta
03 03 11 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 03 03 10
04 01 06 fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo
04 01 07 fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo
04 02 15 rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 14
04 02 20 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 19
05 01 10 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 05 01 09
05 01 13 fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie
05 01 14 rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento
05 06 04 rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento
06 03 14 sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 13
06 05 03 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 02
06 09 04 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce 06 09 03
06 11 01 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio
07 01 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 01 11
07 02 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 11
07 03 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 03 11
07 04 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 04 11
07 05 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 11
07 06 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco di effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 11
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07 07 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 07 11
08 02 02 fanghi acquosi contenenti materiali ceramici
08 02 03 sospensioni acquose contenenti materiali ceramici
08 03 07 fanghi acquosi contenenti inchiostro
08 03 15 fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 14
08 04 14 fanghi acquosi contenenti adesivi o sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 13
10 01 07 rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi
10 01 21 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 20
10 01 23 fanghi acquosi da operazioni di pulizia di caldaie, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 22
10 02 14 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 13
10 02 15 altri fanghi e residui di filtrazione
10 03 26 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 25
10 07 05 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi
10 08 18 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento di fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 17
10 12 05 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi
10 12 13 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti
11 01 10 fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce 11 01 09
11 01 12 soluzioni acquose di risciacquo, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 11
11 01 14 rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce 11 01 13
11 02 03 rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi
11 02 06 rifiuti da processi idrometallurgici del rame, diversi da quelli della voce 11 02 05
12 01 15 fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 14
16 03 04 rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03
16 03 06 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05
17 05 06 materiale di dragaggio, diverso da quello di cui alla voce 17 05 05
19 08 05 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane
19 08 12 fanghi prodotti dal trattamento biologico di acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19
08 11
19 08 14 fanghi prodotti da altri trattamenti di acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13
19 09 06 soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico
19 11 06 fanghi prodotti dal trattamento in loco di effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 19 11 05
19 13 04 fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 03
19 13 06 fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19
13 05
Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela:
Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE NON IN DEROGA
Classificazione: CER 19 02 03 rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti NP
Stato fisico: liquido con solidi in sospensione (fanghi pompabili)
Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente inorganici confezionata in linea
generale allo scopo di evitare strippaggio di ammoniaca e di composti solforati (con controllo
del pH dei rifiuti da miscelare).
Destinazione della miscela
Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata
nell’impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio al reattore di
condizionamento dei reflui fangosi. Le acque di imbibizione dei fanghi condizionati sono
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trasferite in uno dei serbatoi B1, B2 a monte del modulo chimico fisico di chiariflocculazione. Le
acque reflue trattate sono inviate alla vasca di omogeneizzazione a monte del modulo biologico.
Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico
(fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà
inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e/o biologico D8. I parametri
chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell’impianto di smaltimento finale.
Attrezzature, impianti e modalità operative
La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D15, D17.
I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura e trasferiti a mezzo
di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più carichi di rifiuti è
eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in colli sono alimentati alla
sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di pescante e succhieruola
terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e miscelazione sono
convogliate all’impianto di abbattimento centralizzato.
Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite nell’ area di pertinenza dei rifiuti liquidi non
pericolosi attrezzata di cappa frontale aspirante connessa anch’essa all’impianto di abbattimento
centralizzato delle emissioni convogliate.
MISCELA 8 RIFIUTI LIQUIDI PERICOLOSI (EMULSIONI OLEOSE)
Origine e tipologie di rifiuti da miscelare:
Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente organici trattabili in un impianto chimico fisico
biologico. Detti reflui sono costituiti da sospensioni ed emulsioni oleose derivanti dal trattamento
delle acque di raffreddamento, dal trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli e plastica,
da scarti di oli per motori e oli idraulici e da operazioni di separazione olio-acqua negli impianto
di trattamento delle acque. In particolare sono in prevalenza caratterizzati da tenore in olio
inferiore al 10% con punto di infiammabilità > 90°C e rispettano i relativi limiti di accettabilità
tabellati nel PMeC.
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Classificazione dei rifiuti che generano le miscele:
Codici CER
10 02 11 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli
10 03 27 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli
10 04 09 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli
10 05 08 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli
10 06 09 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli
10 07 07 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli
10 08 19 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli
12 01 08 * emulsioni e soluzioni per macchinari, contenenti alogeni
12 01 09 * emulsioni e soluzioni per macchinari, non contenenti alogeni
12 03 02 * rifiuti prodotti da processi di sgrassatura a vapore
13 01 04 * emulsioni clorurate
13 01 05 * emulsioni non clorurate
13 04 01 * oli di sentina da navigazione interna
13 04 02 * oli di sentina derivanti dalle fognature dei moli
13 04 03 * oli di sentina da un altro tipo di navigazione
13 05 07 * acque oleose prodotte da separatori olio/acqua
13 08 02 * altre emulsioni
19 08 10 * miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, diverse da quelle di cui alla voce
19 08 09
Classi di pericolosità potenzialmente associate ai rifiuti costituenti la miscela:
HP 4, HP 5, HP 6, HP 14
Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela:
Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE IN DEROGA
Classificazione: CER 19 02 04* Rifiuti premiscelati contenenti almeno un rifiuto pericoloso
Stato fisico: liquido
Descrizione: Miscela di emulsioni oleose confezionata in linea generale escludendo dai
conferimenti le emulsioni frammiste a soluzioni di rifiuto solventate e le emulsioni non
ultrafiltrabili. La miscelazione ha lo scopo di formare rifiuti concentrazioni ottimali per la
funzionalità e la durabilità della sezione di ultrafiltrazione
Destinazione della miscela
Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata
nell’impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio alla sezione di
ultrafiltrazione. Le acque di permeazione sono trasferite dai serbatoi di stoccaggio in uno dei due
reattori batch RB1, RB2 di ossidazione (processo fenton). Le acque reflue separate dalla frazione
fangosa sono trasferite ad uno dei serbatoi polmone B1, B2 di alimentazione del modulo chimico
fisico di chiariflocculazione D9. Le acque in uscita dal chimico fisco sono trasferite alla vasca di
equalizzazione a monte del modulo biologico.
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Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico
(fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà
inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e/o biologico D8. I parametri
chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell’impianto di smaltimento finale.
Attrezzature, impianti e modalità operative
La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D18, D19, D20.
I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura su filtro a cestello e
trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più
carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in colli sono
alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di pescante e
succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e
miscelazione sono convogliate all’impianto di abbattimento centralizzato.
7. FASI TEMPORALI DI ACCETTAZIONE DEI RIFIUTI
L’accettazione dei rifiuti in stoccaggio si articola in quattro fasi temporali:
1) Caratterizzazione e omologazione dei rifiuti prodotti da terzi
2) Programmazione conferimenti su base settimanale
3) Conferimento dei rifiuti presso l’impianto e verifiche di accettabilità
4) Esecuzioni delle operazioni di accorpamento e/o miscelazione.
8. PROCEDURE DI ACCETTAZIONE RIFIUTI IN STOCCAGGIO
8.1 FINALITA’
Le procedure contenute nel presente capitolo hanno lo scopo di stabilire una metodologia da
applicare alle fasi di ricezione dei rifiuti da conferire all’impianto per mantenere la tracciabilità
istantanea dei rifiuti in stoccaggio e ottenere, con riferimento specifico alla operazione di
smaltimento preliminare D13, miscele di rifiuti omogenee ottimizzate per le successive fasi di
trattamento chimico fisico dell’impianto Cipeco Srl. L’applicazione della procedura si prefigge
di dare seguito alle operazioni di smaltimento preliminari D15 e D13 senza pericolo per la salute
dell’uomo e senza recare pregiudizio per l’ambiente.
8.2 RESPONSABILITA’
Al responsabile dell’impianto o in sua assenza ad altra persona nominata dalla società
competono tutte le attività di accettazione dei carichi di rifiuto differenziate tra
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ACCORPAMENTO e MISCELAZIONE, operazioni che si configurano rispettivamente come
attività preliminari allo smaltimento D15 o D13.
I risultati delle relative analisi di laboratorio e delle prove di miscelazione sono sottoscritte dal
Chimico del laboratorio di impianto.
8.3 IMPLEMETAZIONE DELLA PROCEDURA DI STOCCAGGIO RIFIUTI
La metodologia operativa descritta nel seguito è in generale applicabile al conferimento dei
rifiuti trasportati in autocisterna. Le procedure operative peculiari del conferimento dei rifiuti in
colli sono riportate separatamente in sottoparagrafi.
8.3 CARATTERIZZAZIONE E OMOLOGAZIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI DA TERZI
Il produttore/detentore per richiedere il ritiro del rifiuto da trattare presso l’impianto deve
preventivamente compilare la “Domanda di conferimento”, comprendente:
i dati anagrafici dell'azienda produttrice e dell'eventuale intermediario commerciale
una descrizione del ciclo produttivo che ha generato il rifiuto, le materie prime utilizzate
la denominazione e la classificazione del rifiuto (codice CER, classi di pericolosità se
classificato pericoloso)
le quantità annuali da smaltire previste e l'entità del singolo conferimento
le schede tecniche e di sicurezza di sicurezza delle materie prime utilizzate, Trem Card se
rifiuto soggetto a trasporto in ADR
certificato di analisi di un campione rappresentativo del rifiuto, a firma di dottore in
chimica abilitato, completo di classificazione del rifiuto
dichiarazione sottoscritta dal produttore e/o detentore che eventuali variazioni del ciclo
produttivo saranno tempestivamente comunicate
dichiarazione sottoscritta dal produttore e/o detentore che il rifiuto rispetti le seguenti
caratteristiche:
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Assenza di elementi e/o composti radioattivi
PCB/PCT < 50 mg/Kg
Dibenzo-p-diossine e dibenzofurani policlorurati (PCDD/PCDF) < 15 g/kg
Composti organo metallici dello Sn < 10 mg/Kg
(in particolare dibutilstagno, tributilstagno, tetrabutilstagno, tributilstagno, trifenlstagno)
Inquinanti organici persistenti (Endosulfan, Esaclorobutadiene; Naftaleni policlorurati, Alcani,
C10-C13, Tetrabromodifeniletere. Pentabromodifeniletere, Esabromodifeniletere,
Eptabromodifeniletere, Acido perfluorottano sulfonato e suoi derivati (PFOS), DDT, Clordano,
Esaclorocicloesan. Dieldrin, Endrin, Eptacloro, Esaclorobenzene, Clordecone, Aldrin,
Pentaclorobenzene, Mirex, Toxafene, Esabromobifenile) < a quanto indicato nel Regolamento (UE) n.
1342/2014
Punto di infiammabilità < 90°C
I parametri necessari alla caratterizzazione dei rifiuti sono riportati nel Piano di monitoraggio
rispettivamente alla:
a) tabella 12 per rifiuti liquidi NON PERICOLOSI E PERICOLOSI ricompresi tra i CER di cui
alle miscele 1, 2 e 3
b) tabella 13 per rifiuti liquidi PERICOLOSI a pH estremo, ricompresi tra i CER di cui alle
miscele 4 e 5
c) tabella 14 per fanghi pompabili NON PERICOLOSI, ricompresi tra i CER di cui alle miscela
d) tabella 15 per emulsioni PERICOLOSE, ricompresi tra i CER di cui alle miscela 8
Relativamente ai fanghi da fosse settiche NON PERICOLOSI il produttore si limita ad indicare
la provenienza del rifiuto ed esclude sotto la propria responsabilità la presenza di cianuri,
idrocarburi, solventi organici aromatici/azotati/clorurati e pesticidi.
Il produttore in funzione delle caratteristiche della propria attività ha facoltà di individuare un set
di parametri più ristretto rispetto a quello tabellare, ritenuto sufficiente ed idoneo alla
caratterizzazione del proprio rifiuto, dichiarando che i contaminanti non ricercati non sono
presenti nel proprio ciclo produttivo che ha originato il rifiuto medesimo.
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Sulla base della classificazione del rifiuto e delle caratteristiche di pericolosità dichiarate dal
produttore del rifiuto, il Chimico del laboratorio o altro addetto incaricato verifica e/o stabilisce:
- che il CER sia tra quelli ricompresi nella autorizzazione dell’impianto Cipeco
- che le caratteristiche di pericolosità nel caso di rifiuti pericolosi siano tra quelli indicati nel
presente documento
- a quale ciclo di trattamento sia da destinare il rifiuto
- che i valori riportati nel certificato di analisi fornito dal produttore rispettino i parametri di
omologa riportati nel Piano di Monitoraggio e Controllo rispettivamente:
a) alla tabella 17 per rifiuti liquidi NON PERICOLOSI da inviare direttamente a biologico
(miscela tipo 1)
b) alla tabella 18 per rifiuti liquidi NON PERICOLOSI da inviare a chimico fisico continuo
(misela tipo 2)
c) alla tabella 19 per rifiuti liquidi PERICOLOSI da inviare a ossidazione fenton a batch (miscela
tipo 3)
d) alla tabella 20 per rifiuti liquidi PERICOLOSI acidi da inviare a neutralizzazione batch
(miscela tipo 4)
e) alla tabella 21 per rifiuti liquidi PERICOLOSI alcalini da inviare a neutralizzazione batch
(miscela tipo 5)
f) alla tabella 22 per fanghi da fosse settiche NON PERICOLOSI da inviare direttamente a
biologico (miscela tipo 6)
g) alla tabella 23 per fanghi pompabili inorganici NON PERICOLOSI da inviare a
condizionamento batch (miscela tipo 7)
h) alla tabella 24 per emulsioni PERICOLOSE da inviare a ultrafiltrazione (miscela tipo 8)
Relativamente ai rifiuti ricompresi nei CER autorizzati della famiglia 16, il gestore dell’impianto
provvede in fase di omologazione del rifiuto a comunicare all’Ente responsabile del
procedimento ed all’Arpat le seguenti informazioni che giustifichino la formazione di miscele
omogenee e ben caratterizzate per tipologia di inquinanti:
- Produttore del rifiuto
- Ciclo produttivo che ha originato e materie prime impiegate
- Analisi rifiuto
- identificazione del tipo miscela e relativa linea di trattamento in impianto della medesima
In tali casi la procedura di omologazione può essere completata trascorsi almeno 10 gg solari
dalla suddetta comunicazione salvo diniego scritto da parte dell’Ente competente.
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In caso di rifiuti classificati con CER non riportati nella autorizzazione CIPECO la procedura di
omologazione è sospesa fintanto che l’ente competente, su richiesta del gestore dell’impianto,
non abbia rilasciato puntuale autorizzazione.
Sul campione rappresentativo di rifiuto pervenuto all’impianto contestualmente alla Domanda di
conferimento il laboratorio esegue gli accertamenti quali-quantitativi per verificarne la
trattabilità nell’intero ciclo di trattamento:
- pH, Orp, conducibilità
- colore, odore
- stato fisico: liquido o fangoso a singola o a più fasi; presenza di solidi in sospensione/corpo di
fondo,
- jar-test (prove di flocculazione per rifiuti non pericolosi da inviare al chi-fisico continuo)
- our-test o (prove respirometriche per rifiuti non pericolosi da inviare al biologico)
- prove di neutralizzazione (per rifiuti acidi e alcalini)
- prove di ossidazione (per rifiuti pericolosi da inviare all’ossidazione fenton)
- prove di centrifugazione (sui fanghi non pericolosi)
Pertanto L’OMOLOGAZIONE del rifiuto, con individuazione univoca della linea di trattamento
in impianto, è sottoscritta per validazione dal Responsabile dell’impianto sulla base delle
valutazioni del Chimico di laboratorio in relazione:
- alle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti ed ai relativi criteri di accettabilità indicati
nel PM&C,
- ai risultati dei TEST di trattabilità con riferimento alle varie linee di trattamento previste
La procedura di omologazione è da ripetere in caso di modifiche del ciclo produttivo che ha
generato il rifiuto e comunque almeno annualmente per tutti i rifiuti conferiti da ciascun
produttore.
La documentazione di omologa è archiviata per singolo CER ed è parte integrante del
REGISTRO DELLE OMOLOGHE compilato dal laboratorio, che indica:
- numero progressivo omologa
- macrofamiglia di miscelazione del rifiuto
- data omologazione del rifiuto
- produttore del rifiuto
- CER
- Classi di pericolosità (se pericoloso)
L’Omologa risulta univocamente identificata mediante il codice alfanumerico del tipo:
0321.5.mar20
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corrispondente alla omologa progressiva 321, alla macrofamiglia 5 di miscelazione dei rifiuti
pericolosi alcalini, al mese e anno di omologazione.
8.4 PROGRAMMAZIONE DEI CONFERIMENTI
Il responsabile dell’impianto coadiuvato dal chimico di laboratorio, sulla base delle richieste di
conferimento, esegue una programmazione settimanale delle operazioni preliminari di
smaltimento D15 e D13 da eseguire nel parco costituito da 20 serbatoi tenendo conto dei
seguenti fattori:
- giacenze in stoccaggio. Il serbatoio che contiene una determinata miscela già “chiusa” non
risulta disponibile per ricevere rifiuti di nuovo conferimento fintanto che la miscela medesima
non sia stata inviata a trattamento con svuotamento totale del serbatoio
- quantitativi massimi di rifiuti autorizzati che possono essere conferiti giornalmente in impianto
- capacità utile dei serbatoi destinati ad accogliere le specifiche miscele
Il prospetto dei conferimenti programmati entro il venerdì per la settimana successiva è stabilito
nel rispetto della applicazione dei seguenti criteri:
- la formulazione della specifica miscela di due o più rifiuti NON PERICOLOSI o di due o più
rifiuti NON PERICOLOSI ai fini della miscelabilità deve essere conforme con quanto indicato
nella Tabella E.2 dello “Schema di compatibilità chimica tra diversi gruppi di sostanze” di cui
alle MTD del D.M. 29/01/2007, “Trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi”
- la miscela risultante dalla miscelazione di due o più CER associati a rifiuti omologati deve
essere allineata in termini qualitativi alla descrizione delle tipologie di miscele da 1 o 8 stabilite
per consentirne la trattabilità in impianto.
Con la definizione del programma settimanale sono emessi i FOGLIO DI LAVORO giornalieri
che indicano :
- La macrofamiglia di miscelazione del rifiuto
- Produttore/No. Omologa
- CER
- Quantità di conferimento prevista in m3 o t
- Serbatoio di destinazione
I volumi dei rifiuti in stoccaggio sono rilevati all’inizio ed al termine della giornata lavorativa
mediante strumentazione di controllo livello in continuo. Il volume dello specifico serbatoio,
rilevato a seguito dell’operazione di carico, è annotato sul FOGLIO DI LAVORO dall’operatore
d’impianto.
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8.4.1 PROGRAMMAZIONE CONFERIMENTO RIFIUTI IN COLLI
Il responsabile dell’impianto coadiuvato dal chimico di laboratorio, sulla base delle richieste di
piccoli conferimenti di rifiuti (microraccolta), completa la programmazione settimanale dei
conferimenti tenendo conto dei seguenti fattori:
- giacenze rifiuti in colli sulle tre scaffalature
- capacità di stoccaggio residua in scaffalatura per rifiuti NP, P, acidi esausti, alcalini esausti
8.5 CONFERIMENTO DEI RIFIUTI PRESSO L’IMPIANTO E VERIFICHE DI
ACCETTABILITÀ AL TRATTAMENTO
In fase di accettazione, l’addetto ufficio accettazione e pesatura controlla, per ogni automezzo in
ingresso all’impianto:
a) l’iscrizione all’Albo nazionale Gestori ambientali, ovvero la validità della stessa e la
regolarità in merito alle targhe degli automezzi e ai codici CER autorizzati al trasporto.
b) I dati del formulario di trasporto. Il produttore, la classificazione del rifiuto, le caratteristiche
di pericolo (se pericoloso), lo stato fisico devono corrispondere univocamente ad una
specifica OMOLOGA in corso di validità. Il peso/volume indicati devono risultare congruenti
con i quantitativi previsti dal programma settimanale dei conferimenti.
Una volta terminate le operazioni di pesatura l’autista conduce l’automezzo in sosta nell’apposita
area del piazzale a nord dello stabilimento. Un addetto del laboratorio procede al campionamento
dell’autocisterna per ottenimento di campione rappresentativo del rifiuto conferito, le operazioni
di prelievo saranno condotte in conformità a quanto indicato nella norma UNI 10802:2013, UNI
EN 14899 e UNI 15002. Particolare attenzione sarà posta all’omogenizzazione del rifiuto
all’interno dell’autocisterna prima del prelievo (ricircolo), qualora non fosse possibile si
procederà a prelevare più aliquote a diverse profondità.
Il numero minimo di campioni da prelevare in un lotto dipende, in linea generale, dalla massa del
lotto, dalla tipologia di analisi da effettuare e viene di volta in volta stabilito dal responsabile del
laboratorio interno all’impianto di depurazione.
In generale il volume di ciascun campione è pari a n.1 o n. 2 litri.
La scelta dei contenitori in cui inserire il campione e le modalità di conservazione sono
determinate essenzialmente dagli analiti che si vogliono determinare, al fine di evitare cessioni
da parte del contenitore e/o fenomeni corrosivi o di volatilizzazione o alterazione e/o
degradazioni.
Una aliquota di campione per ciascun rifiuto in ingresso è conservata per 1 mese nell’archivio
campioni del laboratorio riportando sull’etichetta del contenitore le seguenti informazioni:
- Numero progressivo campione
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- Produttore
- CER
- Data prelievo
Nel caso il rifiuto in ingresso sia destinato ad operazioni di miscelazione (dopo il primo carico)
l’addetto all’impianto procede al campionamento del serbatoio di stoccaggio interessato dalla
operazione di miscelazione. Il contenuto del serbatoio è preventivamente omogeneizzato
mediante messa in marcia della pompa di ricircolo, posta sulla mandata di presa campione.
Sul campione di ciascun rifiuto in ingresso, ad eccezione delle emulsioni oleose e dei fanghi da
fosse settiche, il laboratorio esegue un riscontro di uno o più parametri significativi riportati in
omologa (valori guida di accettabilità funzionali alla trattabilità del rifiuto) e comunque almeno
dei seguenti:
Tabella. Valori guida di accettabilità rifiuti da conferire presso l’impianto
Miscela
1 – NP
equal.
Miscela
2 – NP
chi-fis.
Miscela
3 –P ox
batch
Miscela
4 - acidi
Miscela
5 - basi
Miscela
6 – fosse
settiche
Miscela
7 – NP
fanghi
Miscela
8 –
emuls.
Parametri mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l
pH 4-11 4-11 4-11 < 4 > 11 4-11 4-11 -
SST < 15.000 < 15.000 < 15.000 < 15.000 < 15.000
Res.
105°
< 15%
< Res.
105°
< 15%
< 5.000
Conducibilità SI SI SI SI SI - SI -
Punto di infiam. - - > 90°C - - - - > 90°C
(*) Test di
compatibilità SI SI SI SI SI - SI -
(*) La miscelazione dei rifiuti in stoccaggio avviene solo dopo la verifica di compatibilità da parte del
laboratorio, anche tenendo conto di quanto previsto nella tabella E.2 “schema di compatibilità chimica tra
diversi gruppi di sostanze” del “Best Available Techiniques Reference Document for Waste Treatments
Industries”.
I sopra riportati parametri consentono non tanto di classificare il rifiuto (operazione eseguita in
fase di omologa, antecedente il primo conferimento e confermata almeno con frequenza annuale)
bensì a verificare la “compatibilità’” fra il rifiuto e l’impianto allo scopo di mantenere in marcia
l’impianto in condizioni di sicurezza, salvaguardia della salute umana e senza incremento
dell’impatto ambientale.
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Il test di compatibilità ove previsto dalla suddetta tabella, tra rifiuto in autocisterna ed il rifiuto o
la miscela presente nel potenziale serbatoio di stoccaggio, è eseguito mantenendo le medesime
proporzioni in volume di detti rifiuti/miscele ed è funzionale al rilevamento nell’arco di 1h di
fenomeni di:
- Polimerizzazione
- Riscaldamento
- Sedimentazione
- Eventuale liberazione di gas
Gli esiti del test di compatibilità e di eventuali altre prove eseguite anche in fase di omologa per
tipologia di linea di trattamento, sono sottoscritti dal responsabile del laboratorio e allegati alla
SCHEDA DI STOCCAGGIO RIFIUTI.
Se i risultati analitici riscontrati nel campione prelevato dall’automezzo si discostano, anche per
un solo parametro, di 2 volte o più rispetto ai valori registrati in omologa il responsabile di
impianto giudicherà se la variazione dei parametri riscontrata comporterà solo una variazione
della gestione dell’impianto (trattamento del refluo in porzioni ridotte e/o revisione del
programma di smaltimento) con addebito al cliente dei costi aggiuntivi.
In caso di incompatibilità del refluo conferito con le modalità di gestione e comunque nel caso lo
scostamento, anche per un solo parametro, superi di 5 volte o più i valori di omologa, il rifiuto è
respinto al mittente. L’autocisterna non può conferire in impianto.
Per quanto concerne i rifiuti della miscela 1, direttamente trattabili nella sezione di trattamento
biologico, nel caso lo scostamento, anche per un solo parametro, superi di 2 volte o più i valori
di omologa, il rifiuto è respinto al mittente.
Il conferimento non viene autorizzato nel caso di irregolarità dei documenti o per inidoneità al
trattamento in impianto (superamento dei valori guida di accettabilità e/o di eventuali parametri
di omologa riscontrati sul campione prelevato dall’autocisterna).
In tali casi il carico viene respinto al mittente.
In caso di esito positivo degli accertamenti analitici viene indicata in una nuova SCHEDA DI
STOCCAGGIO RIFIUTI la codifica della miscela da ottenere del tipo:
0321.08.15
corrispondente al numero progressivo annuo miscela (es. 321), al serbatoio di stoccaggio (es.
n.8) e all’anno corrente (es.2015).
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8.5.1 CONFERIMENTO RIFIUTI IN COLLI E VERIFICHE DI ACCETTABILITA’ AL TRATTAMENTO
In fase di accettazione, l’addetto ufficio accettazione e pesatura controlla, per ogni automezzo di
trasporto dei rifiuti in colli in ingresso all’impianto:
c) l’iscrizione all’Albo nazionale Gestori ambientali, ovvero la validità della stessa e la
regolarità in merito alle targhe degli automezzi e ai codici CER autorizzati al trasporto.
d) I dati dei formulari associati a ciascun CER di rifiuto trasportato in colli. Il produttore, la
classificazione del rifiuto, le caratteristiche di pericolo (se pericoloso), lo stato fisico devono
corrispondere univocamente ad una specifica OMOLOGA in corso di validità. Il peso/volume
indicati devono risultare congruenti con i quantitativi previsti dal programma settimanale dei
conferimenti.
Il conferimento non viene autorizzato nel caso di irregolarità dei documenti
In dipendenza delle irregolarità il carico è parzialmente (uno o più CER) o totalmente respinto
(tutti i CER trasportati).
Terminati i controlli documentali con esito positivo i colli di rifiuto allestiti su pallet sono
scaricati dall’autocarro mediante carrello elevatore e sottoposti alle operazioni di pesatura su
bilancia elettronica e ad etichettatura. In questa fase l’operatore verifica che i pallet di
allestimento colli siano integri e se necessario procede ad eventuale sostituzione.
L’ufficio accettazione restituisce compilati i formulari e la documentazione di trasporto al
trasportatore che viene congedato e provvede alla presa in carico dei rifiuti sul registro di C/S
che si configura come deposito preliminare D15.
L’etichettatura funzionale al deposito preliminare dei rifiuti in scaffalatura è applicata su ciascun
collo ed identifica:
- Il produttore
- CER
- Formulario di trasporto
- No. collo/No. colli del lotto
- Gruppo di miscelazione (da 1 a 8 escluso il 6 fanghi da fosse settiche perché non conferiti
in colli)
- Colorazione per destinazione in scaffalatura (bianco per RNP, nero per RP non acidi né
alcalini, arancione per RP acidi, violetto per RP alcalini
L’etichetta riporta anche la dicitura “data lavorazione” da compilare prima di dare seguito alle
operazioni di miscelazione
L’addetto all’impianto infine trasferisce i colli di rifiuti nelle apposite scaffalature tenendo conto
delle diverse tipologie di rifiuti (colorazione in etichetta).
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Le verifiche di accettabilità al trattamento in impianto dei rifiuti conferiti in colli sono eseguite
dal laboratorio con debito anticipo, uno o più giorni prima di quello programmato per il
trattamento dei medesimi.
L’addetto al laboratorio procede al campionamento del collettame mediante prelievi eseguiti
dall’alto dei contenitori (in corrispondenza di tappi, coperchi a vite) mediante pompe
peristaltiche. Non è consentito eseguire il campionamento mediante apertura della valvola di
fondo delle cisternette o di altro contenitore provvisto di scarico di fondo. Su ciascun lotto di
rifiuti campionati viene indicata in etichetta la prevista data della operazione di miscelazione.
Su ciascun campione rappresentativo del gruppo di CER che si intendono miscelare il
laboratorio, analogamente a quanto effettuato per i rifiuti conferiti in ATB, esegue un riscontro
di uno o più parametri significativi riportati in omologa (valori guida di accettabilità funzionali
alla trattabilità del rifiuto) e comunque almeno di quelli indicati nella tabella precedente.
Il test di compatibilità in questo caso viene eseguito tra i vari CER programmati per la
miscelazione mantenendo le medesime proporzioni in volume di detti rifiuti.
Gli esiti del test di compatibilità e di eventuali altre prove eseguite anche in fase di omologa per
tipologia di linea di trattamento, sono sottoscritti dal responsabile del laboratorio e allegati alla
SCHEDA DI STOCCAGGIO RIFIUTI.
Il trattamento dei rifiuti in colli non viene autorizzato per inidoneità al trattamento in impianto
(superamento dei valori guida di accettabilità e/o di eventuali parametri di omologa riscontrati
sul campione prelevato dall’autocisterna).
In tali casi viene avviata la procedura di NON conformità che termina con spedizione del rifiuto
a centri esterni di smaltimento.
In caso di esito positivo degli accertamenti analitici viene indicata in una nuova SCHEDA DI
STOCCAGGIO RIFIUTI la codifica della miscela da ottenere.
8.6 ESECUZIONI DELLE OPERAZIONI DI ACCORPAMENTO E/O MISCELAZIONE
Se nulla osta l’ATB (autocisterna/autospurgo) viene fatta posizionare presso la specifica baia di
scarico del rifiuto. L’addetto all’impianto e l’autista del mezzo provvedono mediante manichette
flessibili alla connessione dell’ATB con la specifica apparecchiatura di pretrattamento
(sgrigliatore dissabbiatore disoleatore, filtro). L’addetto all’impianto sulla base FOGLIO DI
LAVORO giornaliero scaturito dalla programmazione settimanale dei conferimenti:
- verifica che la capacità residua del serbatoio sia sufficiente a ricevere il carico così come
da programmazione
- allinea le apparecchiature di pretrattamento al serbatoio di carico
- da il consenso all’autista del mezzo di aprire la valvola di scarico autocisterna
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- verifica che non vi siano perdite e procede da quadro di zona alla messa in marcia della
pompa di carico del rifiuto
Al termine delle operazioni di scarico dell’ATB con chiusura della valvola di piede dell’ATB e
scollegamento delle manichette flessibili l’autista conduce l’ATB sulla pesa per la
determinazione della tara. Il mezzo viene definitivamente congedato previa restituzione della
documentazione consegnata in ingresso impianto all’ufficio accettazione (es. copie del
formulario compilato). L’ufficio accettazione provvede alla presa in carico del rifiuto sul registro
di C/S ed alla compilazione intranet con riferimento alla sezione Rifiuto conferito della
SCHEDA DI STOCCAGGIO RIFIUTI e del REGISTRO STOCCAGGIO di:
- peso in t, CER e classi di pericolo, produttore e codice di omologa (della scheda)
- movimento di presa in carico sul Registro di C/S, produttore, CER e classi di pericolo,
peso in t (del registro)
Il laboratorio provvede alla compilazione della sezione Miscela ottenuta:
- codice di identificazione miscela (già inserito al termine delle verifiche di accettabilità di
cui al punto precedente)
- tipo di operazione A, B o C (accorpamento, miscelazione in deroga e non in deroga)
- volume progressivo miscela (rilevato da misuratore di livello continuo installato su
serbatoio e riportato sul FOGLIO DI LAVORO)
- linea di trattamento della miscela ottenuta (biologico, chi-fis, fenton, neutralizzazione,
condizionamento e ultrafiltrazione)
- esiti dei test di compatibilità tra componenti
La compilazione della scheda da parte del laboratorio si conclude alla “chiusura” della miscela
con l’indicazione della classificazione della miscela ottenuta, delle classi di pericolo e dei
riferimenti ad eventuali analisi di determinazione dosaggi e dei tempi per portare a compimento
le reazioni. I relativi dati vengono trascritti nella sezione Miscela ottenuta del REGISTRO
STOCCAGGIO.
L’ufficio accettazione provvede entro le 48 ore dal secondo conferimento (CIPECO Srl diviene
nuovo produttore) del rifiuto nello specifico serbatoio alla presa in carico della miscela sul
registro di C/S ed al contestuale scarico dei rifiuti che hanno generato la miscela. Il movimento è
annotato anche sul REGISTRO STOCCAGGIO.
La miscela è scaricata definitivamente dal registro di C/S al termine dello svuotamento del
serbatoio con invio della medesima alla specifica linea di smaltimento D8 o D9.
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Nel caso in cui vi sia la necessità di inviare la miscela presso centro esterni di smaltimento il
formulario viene corredato del certificato di analisi e della SCHEDA DI STOCCAGGIO
RIFIUTI.
Dal punto di vista della gestione dei registri di C/S si presentano i seguenti casi:
- al termine del trattamento in impianto il rifiuto ottenuto dall’accorpamento e classificato con
stesso CER, è scaricato dal registro di C/S con riferimento alle operazioni di carico che lo
hanno generato;
- Nel caso in cui la programmazione settimanale preveda che la singola miscelazione sia
ultimata entro 48h dal secondo conferimento il rifiuto ottenuto dalla miscelazione è preso in
carico entro tale termine con la relativa classificazione di miscela non pericolosa CER
190203 o pericolosa 190204*, con contestuale scarico dal registro di C/S dei rifiuti che
hanno generato la suddetta miscela. I singoli flussi di rifiuti conferiti sono presi in carico per
operazione preliminare di smaltimento D13 ad eccezione del primo conferimento che è
preso in carico come D15. Al termine del suo invio al trattamento in impianto (operazioni di
smaltimento D9 e/o D8) la miscela è scaricata da registro di C/S.
- Nel caso in cui la programmazione settimanale non preveda che la singola miscelazione sia
ultimata entro 48h dal primo conferimento il rifiuto ottenuto dalla miscelazione “parziale” è
preso in carico entro tale termine con la relativa classificazione di miscela non pericolosa
CER 190203 o pericolosa 190204*, con contestuale scarico dal registro di C/S dei rifiuti che
hanno generato la suddetta miscela. I successivi flussi di rifiuti che verranno aggiunti fino
alla “chiusura” definitiva della miscela andranno a modificare istantaneamente la
composizione della miscela in formulazione. La presa in carico delle miscela ottenuta
corrisponderà allo scarico dal registro della miscela precedente avente medesimo codice e
del flusso di rifiuto aggiunto.
8.6.1 ESECUZIONI DELLE OPERAZIONI DI MISCELAZIONE DEI RIFIUTI IN COLLI
Nel giorno programmato per la miscelazione dei rifiuti conferiti in colli, così come indicato nel
FOGLIO DI LAVORO l’addetto all’impianto provvede a prelevare con carrello elevatore i colli
di rifiuti dalle scaffalature aventi l’etichetta compilata con la data di lavorazione. Ciascun collo
viene depositato in sequenza nella specifica baia di travaso colli allestita su platea in cls.
delimitata da cordolatura e munita di pozzetto di raccolta colaticci. L’addetto munito oltre che di
idoneo abbigliamento anche dei necessari DPI (visiera, guanti, scarpe antinfortunistiche)
procede in sequenza:
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1) alla messa in funzione della cappa di aspirazione frontale connessa all’impianto di aspirazione
e abbattimento centralizzato delle emissioni agendo sulla apposita valvola di intercettazione
2) all’allineamento della pompa pneumatica di travaso e delle apparecchiature di pretrattamento
con il serbatoio che deve ricevere i rifiuti in colli e che per l’occasione è stato completamente
svuotato
3) all’apertura del contenitore (chiuso mediante tappo, coperchio avvitato, coperchio con
chiusura a cravatta etc) ed alla immersione del pescante della pompa pneumatica
4) alla verifica speditiva del pH con cartina tornasole
4) alla attivazione della pompa pneumatica mediante apertura graduale della valvola di
alimentazione dell’aria compressa
5) all’impiego di acqua depurata in uscita dall’impianto per lavare le parete interne dei colli e
coadiuvare il trasferimento di eventuali fondacci
Ultimato il trasferimento del rifiuto l’addetto all’impianto stacca l’etichettatura dal contenitore e
deposita il medesimo su scaffalatura che risulta pronto per essere utilizzato in nuove campagne
di microraccolta. I colli non più utilizzabili sono collocati in due aree distinte (deposito
temporaneo di imballaggi in materiali misti) :
- A fianco della scaffalatura per acidi e basi esauste per i rifiuti da imballaggio pericolosi
- In adiacenza alla vasca di ossidazione per i rifiuti da imballaggio non pericolosi
La procedura si ripete per ciascun contenitore di rifiuti da trasferire nel serbatoio e termina entro
il turno lavorativo di 8 h.
L’ufficio accettazione eseguito riscontro delle etichette dei colli consegnate dall’addetto
all’impianto al termine delle operazioni di travaso alla compilazione intranet con riferimento alla
sezione Rifiuto conferito della SCHEDA DI STOCCAGGIO RIFIUTI e del REGISTRO
STOCCAGGIO di:
- peso in t, CER e classi di pericolo, produttore e codice di omologa (della scheda)
- movimento di presa in carico sul Registro di C/S, produttore, CER e classi di pericolo,
peso in t (del registro)
Il laboratorio provvede alla compilazione della sezione Miscela ottenuta:
- codice di identificazione miscela (già inserito al termine delle verifiche di accettabilità di
cui al punto precedente)
- tipo di operazione A, B o C (accorpamento, miscelazione in deroga e non in deroga)
- volume progressivo miscela (rilevato da misuratore di livello continuo installato su
serbatoio e riportato sul FOGLIO DI LAVORO)
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- linea di trattamento della miscela ottenuta (biologico, chi-fis, fenton, neutralizzazione,
condizionamento e ultrafiltrazione)
- esiti dei test di compatibilità tra componenti
- l’indicazione della classificazione della miscela ottenuta, delle classi di pericolo e dei
riferimenti ad eventuali analisi di determinazione dosaggi e dei tempi per portare a
compimento le reazioni. I relativi dati vengono trascritti nella sezione Miscela ottenuta
del REGISTRO STOCCAGGIO.
L’ufficio accettazione provvede entro le 48 ore dal trasferimento dei rifiuti nello specifico
serbatoio alla presa in carico della miscela sul registro di C/S ed al contestuale scarico dei rifiuti
che hanno generato la miscela. Il movimento è annotato anche sul REGISTRO STOCCAGGIO.
La miscela è scaricata definitivamente dal registro di C/S al termine dello svuotamento del
serbatoio con invio della medesima alla specifica linea di smaltimento D8 o D9.
Nel caso eccezionale in cui vi sia la necessità di inviare la miscela presso centro esterni di
smaltimento il formulario viene corredato del certificato di analisi e della SCHEDA DI
STOCCAGGIO RIFIUTI.
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SCHEMA DI COMPATIBILITA’ CHIMICA TRA DIVERVI GRUPPI DI SOSTANZE
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MODELLO REGISTRO OMOLOGHE
No. progressivo
omologa (1)
Macrofamiglia di
miscelazione (2)
Data chiusura
omologa (3)
Produttore/detentore
del rifiuto
CER Classi di pericolosità
XXXX
Note
(1) Numero di 4 cifre
(2) Le macrofamiglie di miscelazione da 1 (rifiuti NP a biologico) a 8 (emulsioni pericolose a ultrafiltrazione) identificano univocamente la linea
di trattamento in impianto
(3) Consente di monitorare la validità della omologa, che deve essere ripetuta entro 12 mesi dalla emissione
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MODELLO FOGLIO DI LAVORO GIORNALIERO STOCCAGGIO RIFIUTI
Data:
Produttore
No. Progr.
omologa
(*)
CER
(*)
Quantità
Prevista
(*)
m3 inizio
Macrofamiglia di miscelazione 1 e 2 Volume
in
serbatoio
a rifiuto
caricato
note operatore
Serbatoio (*)
D1
D2 D3 D4 D5 D6
m3 fine
D1
D2 D3 D4 D5 D6
Note
(*) Tali dati scaturiscono dal programma settimanale dei conferimenti
Il foglio di lavoro è esteso a tutte le altre 7 macrofamiglie di miscelazione e precisamente:
- 3 per rifiuti pericolosi, serbatoi D7, D8, D9, D10
- 4 per rifiuti acidi esausti, serbatoi D11, D12
- 5 per rifiuti alcalini, serbatoi D13, D14
- 6 per fosse settiche D16
- 7 per fanghi non pericolosi D15, D17
- 8 per emulsioni oleose D18, D19, D20
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MODELLO REGISTRO STOCCAGGIO RIFIUTI con operazioni di accorpamento o miscelazione
Rifiuto conferito Miscela ottenuta
Movimento
Registro
carico (1)
Produttore - CER
Classi di pericolo (HP)
Peso in t (2) Identificativo
miscela (3)
Data
chiusura
miscela
volume
totale
miscela in
m3 (4)
Destinazione
Miscela e CER
(5)
Movimento
Registro
carico (6)
---- -- --
---- -- --
……
Note
(1) Dal numero di movimento del Registro di carico/scheda SISTRI è possibile risalire al formulario/scheda SISTRI e alle relative informazioni previste dalla
norma di ciascun rifiuto che ha generato la miscela
(2) Peso ottenuto mediante operazioni di pesatura in ingresso e in uscita dallo stabilimento
(3) numero progressivo annuo miscela (es. 321) /serbatoio di stoccaggio (es. n.8) / Anno corrente (es.2015) = ID miscela 0321.08.15
(4) Volume rilevato da misuratore di livello continuo installato sul serbatoio
(5) Linea di trattamento impianto Cipeco ovvero impianto esterno con indicazione del CER miscela
(6) La registrazione del movimento di carico è eseguita entro 48 ore dal primo conferimento di rifiuto che ha contribuito a generare la miscela
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MODELLO DI SCHEDA DI STOCCAGGIO RIFIUTI con operazioni di accorpamento o miscelazione
Miscela ottenuta Rifiuto conferito
Tipo operazione
e Identificativo
miscela (1)
volume
progressivo
miscela in
m3 (2)
Destinazione
Miscela e
CER (3)
Classi di
pericolo
(HP)
Rif. Analisi
trattabilità/
dosaggi
Componenti
la miscela
Peso in t
(4)
% in
miscela
CER
Classi di pericolo
(HP)
Produttore
e codice
omologa
A B C
1
2
xxxx . xx . xx .
.
n
TOTALE 100,00
Test di compatibilità
tra componenti
Data e durata
esecuzione prova
Note: odore, effetti termici, sviluppo gas, formazione precipitato/addensamento,
variazioni cromatiche, variazione pH
Firma addetto laboratorio
1 + 2
(1,2) +3
(1,2,3)+4
…..
Visto del responsabile impianto (5)
Note
(1) Operazioni da barrare: Accorpamento A, miscelazione non in deroga B, miscelazione in deroga C
Identificativo miscela: numero progressivo annuo miscela (es. 321) /serbatoio di stoccaggio (es. n.8) / Anno corrente (es.2015) = ID miscela 0321.08.15
(2) Volume rilevato da misuratore di livello continuo installato sul serbatoio
(3) Linea di trattamento impianto Cipeco ovvero impianto esterno con indicazione del CER miscela
(4) Peso ottenuto mediante operazioni di pesatura in ingresso e in uscita dallo stabilimento
(5) Per approvazione alla trattabilità presso l’impianto