COMUNE DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO
Provincia di Trapani
PAES
Piano d’ Azione per l’ Energia Sostenibile
(Sustainable Energy Action Plan)
Anno di redazione 2014
Comune di
Castellammare del Golfo
Regione Sicilia
Sindaco
Nicolò Coppola
Assessore
Antonio Salvatore Bologna
Antonino Marchese
Coordinamento ufficio PAES
Simone Cusumano
Ufficio comunale PAES
Riccardo Caruso
Marcello Monacò
Nicola Vivona
Elaborazione e redazione PAES
Mario Finocchiaro
Assistenza alla redazione PAES
Serena Losi
Cinzia Russo
FONTE DATI
Regione Sicilia
Comune di Castellammare del Golfo
Istat
Enel S.p.A.
Gse S.p.A.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
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SOMMARIO
TERMINOLOGIA ACRONIMI E ABBREVIAZIONI ......................................................................................... 4
SVILUPPO DEL PIANO ...................................................................................................................................... 6
SINTESI INIZIALE ................................................................................................................................................ 7
1. ANAMNESI DEL TERRITORIO ..................................................................................................................... 8
1.1 Inquadramento territoriale ......................................................................................................................... 8
1.2 Analisi demografica .................................................................................................................................. 10
1.3 Infrastrutture, mobilità e servizi ............................................................................................................. 11
1.4. Contesto paesaggistico ........................................................................................................................... 14
1.5. Sistema economico e produttivo .......................................................................................................... 15
2. SCENARIO ENERGETICO E CONTESTO NORMATIVO ...................................................................... 16
2.1 Scenario energetico internazionale ....................................................................................................... 16
2.3 Scenario energetico nazionale ............................................................................................................... 24
2.4 Scenario energetico regionale ................................................................................................................ 28
3.1 Budget e risorse finanziarie .................................................................................................................... 30
4. L’ INVENTARIO DELLE EMISSIONI .......................................................................................................... 33
4.1 Introduzione ................................................................................................................................................. 33
4.2 Descrizione della metodologia ............................................................................................................... 35
4.3 Bilancio energetico ed emissivo del territorio comunale ................................................................ 39
4.3.1. Consumi energetici ed emissivi ......................................................................................................... 39
4.4 Bilancio energetico -emissivo: le emissioni per categoria ............................................................ 43
4.4.1 settore pubblico ...................................................................................................................................... 43
4.4.2 Altri settori ................................................................................................................................................ 46
4.4.3 Impianti fotovoltaici ................................................................................................................................ 46
5. AZIONI DI PIANO .......................................................................................................................................... 47
5.1. Modalità di presentazione delle azioni (schede di progetto) ......................................................... 51
5.2. Sintesi operativa ........................................................................................................................................ 53
6. MONITORAGGIO DELLE AZIONI DI PIANO ........................................................................................... 56
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6.1. Indicatori e tempistiche ........................................................................................................................... 56
7. PROCESSO DI FORMAZIONE PER L'AMMINISTRAZIONE LOCALE ............................................... 58
7.1. Obiettivi e contenuti previsti .................................................................................................................. 59
7.2. Modalità formative .................................................................................................................................... 60
8. SENSIBILIZZAZIONE E PUBBLICIZZAZIONE ........................................................................................ 60
ALLEGATO I ....................................................................................................................................................... 64
ALLEGATO II ...................................................................................................................................................... 77
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TERMINOLOGIA ACRONIMI E ABBREVIAZIONI
BEI Baseline Emission Inventory
CE Commissione Europea
CH4 Gas metano
CHP Combined Heat & Power (cogenerazione)
CO2 Anidride Carbonica
EE Energia Elettrica
ESCo Energy Service Company
ETS Emission Trading System
FER Fonti di Energia Rinnovabile
GHG GreenHouse Gas (gas a effetto serra)
IPCC International Panel for Climate Change
LCA Life Cycle Assessment
LED Light-Emitting Diode
SAP Sodio Alta Pressione
SBP Sodio Bassa Pressione
NOx Ossidi d’azoto
PA Pubblica Amministrazione
PAES Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
PdS Patto dei Sindaci
PGT Piano di Governo del Territorio
POR Programma Operativo Regionale
FV Fotovoltaico
ST Solare Termico
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PREMESSA
Negli ultimi decenni la comunità mondiale ed in particolare l’Unione Europea hanno
rivolto un’attenzione sempre maggiore verso l’ambiente e l’energia. I cambiamenti
climatici, il continuo aumento del prezzo del petrolio e la crescente insicurezza degli
approvvigionamenti energetici hanno riportato al centro del dibatto europeo la
necessità di una politica energetica comune, in grado di fronteggiare le sfide
presenti nel panorama energetico mondiale. Tali problematiche energetiche sono
strettamente connesse al continuo aumento di concentrazione delle emissioni di
“gas serra”, di cui l’anidride carbonica (CO2) è l’indicatore più noto, derivante dalle
attività umane legate al consumo di combustibili fossili. Inoltre l’impiego di fonti non
rinnovabili per l’approvvigionamento energetico, determina il persistere e
l’aumentare di concentrazioni atmosferiche elevate di alcuni inquinanti, prime fra
tutte le polveri sottili (PM10). L’Unione Europea si è impegnata nella lotta contro il
cambiamento climatico mediante l’Agenda 202020; un “pacchetto” clima-energia
che prevede di ridurre entro il 2020 le emissioni totali dei Paesi membri almeno del
20% rispetto a quelle del 1990. Le autorità locali hanno un ruolo di primo piano nel
raggiungimento di tale obiettivo, da ciò nasce nel 2008 il “Patto dei Sindaci” o
“Covenant of Mayors”, un’iniziativa per cui Paesi, città e Regioni si impegnano
volontariamente a ridurre le proprie emissioni di CO2 (anidride Carbonica),
seguendo le direttive europee, mediante la progettazione e l’attuazione di azioni
mirate finalizzate all’ottimizzazione dei consumi energetici e dello stato emissivo,
con particolare interesse per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili.
L’Amministrazione Comunale di Castellammare del Golfo ha aderito al “Patto dei
Sindaci” e ha sviluppato il presente Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (SEAP
o PAES) al fine di indirizzare il territorio verso un utilizzo sostenibile dell’energia.
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SVILUPPO DEL PIANO
Lo strumento a disposizione dei Comuni coinvolti, mediante il quale possono
programmare e monitorare il raggiungimento degli obiettivi Comunitari, è appunto il
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES).
Il Piano è un documento di pianificazione flessibile, finalizzato alla promozione dell’
efficienza energetica e dell’ uso di energia derivante da fonti rinnovabili nel territorio
oltre che ad uso consapevole e misurato delle fonti di approvvigionamento attuali
presenti nel territorio.
Nel PAES vengono individuati i settori di attività che sono maggiormente
responsabili delle emissioni inquinanti ed energivori. E riferendosi a un anno
rappresentativo, detto anno di baseline, sul riscontro dei risultati ottenuti, si
definiscono le Azioni di Piano che concorreranno al raggiungimento dell’obiettivo
globale, ossia la riduzione delle emissioni climalteranti di una percentuale minima
pari al 20%, da raggiungere entro l’anno 2020.
L’attuazione del Piano avviene mediante interventi di carattere sia pubblico che
privato, con il fine principale di sensibilizzare gli attori coinvolti sulle tematiche
energetiche, sia tramite la promozione di progetti di settore finalizzati alla riduzione
di CO2, sia tramite il coinvolgimento diretto della cittadinanza mediante iniziative di
carattere collettivo.
Il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei diversi portatori di interesse
(Stakeholder) e dell’intera comunità locale rappresenta e riveste un ruolo strategico
di fondamentale importanza, poiché costituisce la base per il successo delle azioni
per la riduzione dei consumi energetici, a allo stesso tempo rappresenta la chiave di
volta affinché si possa innesca un circolo virtuoso che implementi la diffusione di
comportamenti ed abitudini di consumo sostenibili.
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SINTESI INIZIALE
Si è scelto di articolare il documento in due parti:
1. Inventario delle emissioni di base - BEI (Baseline Emission Inventory), l’
inventario su dati concernenti le emissioni di CO2 del territorio comunale rispetto
all’anno di riferimento 2011 (baseline) per settore, analizzando di volta in volta i
settori più energivori e valutando quelli su cui intervenire.
Concluso l’inventario ed avendo chiara la situazione di partenza, tenendo conto
appunto dell’ anno di riferimento, è possibile quantificare le quote di CO2 da
ridurre nei vari settori valutando opportunamente le Azioni di piano da
intraprendere, individuando inoltre le criticità e le opportunità per uno sviluppo
energeticamente sostenibile del territorio e le potenzialità in relazione allo
sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili;
2. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – SEAP (Sustainable Energy Action
Plan) ovvero l’individuazione di una serie di azioni che l’Amministrazione intende
intraprendere ed attuare direttamente o indirettamente al fine di raggiungere gli
obiettivi di riduzione di CO2 definiti nelle Azioni di piano e riportate in apposite
schede di riepilogo.
La corretta programmazione ed implementazione delle azioni del Piano è
fondamentale affinché si possano innescare una serie di iniziative pubbliche,
private o a capitale misto che non solo favoriscono la creazione di nuova forza
lavoro (green jobs), ma contribuiscono anche a migliorare la qualità della vita
della popolazione e la valorizzare il territorio.
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1. ANAMNESI DEL TERRITORIO
1.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Regione Sicilia
Provincia Trapani
Coordinate
geografiche
38° 1' 11,64'' N
12° 53' 12,12'' E
Altitudine 26 m s.l.m
Superficie 127,32 km2
Popolazione 14 603 (Dato Istat
2011)
Area Climatica/
GradiGiorno
B/ 820 GG
Il Comune di Castellammare del Golfo è situato a Nord della Provincia di
Trapani, ad un’altezza di 26 m s.l.m. con un’estensione di 127,32 Kmq.
Il territorio sorge alle pendici del complesso montuoso di Monte Inici ed è
delimitato a est da capo Rama e a ovest da capo San Vito.
Uno dei tratti caratteristici della città di Castellammare del Golfo è la bellezza
della costa, che si presenta ricca e diversificata, si va, infatti, dalla grande
FIGURA 1_ Provincia di Trapani
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spiaggia di sabbia finissima, a est del centro abitato, al tratto roccioso
intervallato da suggestive gotte e insenature a nord-ovest del paese.
La città di Castellammare del Golfo nasce almeno a partire dagli inizi del V
secolo a.C. come è possibile evincere dagli scritti di Erodoto, di Diodoro Siculo
e di Tucidide. La sua storia si identifica con quella della vicina città Segesta, di
cui Castellammare del Golfo era il porto, come raccontato dal geografo
Tolomeo.
Agli inizi dell'800, con l’arrivo degli arabi, viene realizzata la prima parte del
castello (successivamente amplificato dai Normanni) su di uno sperone di
roccia a ridosso del mare e collegato alla terraferma per mezzo di un ponte
levatoio ligneo e la città viene ribattezzata “Al Madarig” in nome della grande
scalinata che dalla parte più alta del bastione fortificato conduceva al porto.
Agli inizi del secondo millennio, Castellammare diviene importante fortezza dei
Normanni prima, degli Svevi poi e centro di battaglie fra Angioini e Aragonesi le
quali si concluderanno con la vittoria di Federico II.
Successivamente, quando Castellammare del Golfo diventa terra baronale di
proprietà di Federico d'Antiochia, la città vive un periodo di forte sviluppo
economico, diventando un importante polo commerciale legato all'esportazione
del grano. Di questo periodo è l'ampliamento del castello sul mare.
Fino al 1500 Castellammare ricopre un ruolo prettamente commerciale e di
servizio per l'entroterra e la cittadina era scarsamente abitata.
Tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento il paese si espande lungo
l'asse nord-sud.
E’ solo alla fine del Settecento e inizi dell'Ottocento che si assiste a un notevole
ripopolamento della città con l’aumento di richiesta di manodopera dovuto al
frazionamento del latifondo e lo sviluppo di colture intensive (viti soprattutto).
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All'incremento demografico contribuì anche la fortificazione del borgo attorno al
castello. Si vengono a costituire, in questo modo, tre stadi morfologici ben
distinti: il nucleo del castello, la città murata e la città fuori le mura.
Gli ultimi decenni del secolo XIX sono caratterizzati dalla crescita economica. Il
porto fu dotato di strutture fisse di attracco solo nel 1890 (anno di costruzione
della banchina), e solo nel 1907 all'estremità del molo sarà collocata la gru da
tre tonnellate.
Durante il Regno delle due Sicilie la città passa sotto il dominio di Ferdinando I
di Borbone. Poco dopo l'unità d'Italia, il 30 giugno 1861, con l’introduzione,
anche in Sicilia, della leva obbligatoria si assiste a una sanguinosa battaglia tra
i piemontesi e i giovani del luogo, circa 400, capeggiati da due popolani
(Francesco Frazzitta e Vincenzo Chiofalo).
1.2 ANALISI DEMOGRAFICA
La cittadina di Castellammare del Golfo conta 14.6033 abitanti (dato Istat
31.12.2011) e mostra una densità abitativa di circa 120,11 abitanti per kmq.
L’andamento demografico negli anni mostra un trend discontinuo e un
alternarsi di fasi di crescita decrescita dei residenti. Dal 1970 c.a. ad oggi
l’andamento della popolazione mantiene un trend pressoché costante tra i
13.000 e i 15.000 abitanti.
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FIGURA 2_ Andamento della popolazione residente, fonte ISTAT
Gli indici di distribuzione dell’età mostrano una maggiore presenza di residenti
compresi nella fascia media (15 - 64 anni), occupando circa il 65,8% della
popolazione; seguono gli over 65 con il 20,3% ed infine la fascia giovani, di età
compresa tra 0 e 14 anni con una percentuale pari al 13,9%.
FIGURA 3_ Distribuzione della popolazione residente, fonte ISTAT
1.3 INFRASTRUTTURE, MOBILITÀ E SERVIZI
Mobilità
Il territorio di Castellammare del Golfo è attraversato da infrastrutture viarie di
diversa tipologia:
- un tronco della Strada Statale 187 che inserendosi nel territorio a Nord - Est
dalla zona costiera, cinge il centro abitato e collega il territorio comunale con i
Comuni limitrofi
- parte della Strada Statale 731 che si immette ad Est del territorio comunale,
ricongiungendosi a Sud del centro abitato con la SS187.
- parte finale della Strada Provinciale 2 che, partendo dall’estremo sud dei
confini comunali, si ricongiunge, anch’essa, con la SS187.
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Istituti Scolastici
Il Comune di Castellammare del Golfo presenta, all’interno del proprio territorio,
due Scuole dell’Infanzia:
- Scuola dell'Inf. Comunale “G. Verga - Galatioto Bucc.- Falcone Borsellino”
- Scuola Materna Comunale
Sono presenti inoltre il Circolo Didattico “Pirandello”, che raggruppa Scuole
dell’Infanzia e Primarie, e gli Istituti Comprensivi “G. Pitre” e “Pascoli” all’interno
dei quali, oltre alle Scuole d’Infanzia e Primarie, sono presenti anche Scuole
Secondario di I Livello.
Nel territorio è presente un solo Istituto di istruzione superiore, "P. Mattarella",
che comprende il Liceo Classico, l’Istituto Tecnico Commerciale e l’Istituto Prof.
Industria e Attivita' Marinare.
Cultura
Il territorio comunale è ricco di edifici religiosi, tra cui:
- Chiesa Madonna del Rosario
Si erge all'interno del borgo adiacente il castello della città. Si ipotizza
sia stata eretta in periodo normanno intorno all'anno 1100.
La chiesa presenta un portale con un bassorilievo della Madonna con il
Bambino, i Santi ed il Crocifisso, attribuita al Gagini.
- Chiesa del Purgatorio
Risalente alla fine del Trecento, ha al suo interno pregevoli opere
pittoriche del Seicento e del Settecento.
- Chiesa Madre (La Matrici)
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Nata sulle fondamenta di una chiesa precedente, la sua costruzione
inizia nel 1726 e il luogo apre al culto dieci anni dopo.
Ha tre ordini di navate, custodisce la statua maiolicata rappresentante la
Madonna del Soccorso della seconda metà del Cinquecento, affreschi di
Giuseppe Tresca raffiguranti episodi del Vecchio Testamento e
un'acquasantiera del Seicento.
- Chiesa Madonna delle Grazie
Realizzato agli inizi del Seicento, al suo interno è presente un dipinto del
diciottesimo secolo raffigurante la Madonna col Bambino
- La chiesa della Madonna della Scala
E’ un piccola chiesa sulla parete prospiciente il porto. La leggenda narra
che il 7 settembre 1641 si scatenò un temporale. Una ragazza che
pascolava il gregge nella montagna di Castellammare, volendo ripararsi
dalla pioggia si rannicchiò all’interno di una piccola grotta rinvenne una
scatola di rame arrugginita, all'interno della quale era riportato il
monogramma della Vergine e una croce. Al ritrovamento della scatolina
il temporale cessò. Quando l'arciprete di Castellammare aprì la scatola,
vi trovò una croce d'argento e un reliquario contenente l'immagine della
Madonna con in braccio il Bambino Gesù, tutto adorno di gemme e
d'oro. Si gridò allora al miracolo e sul luogo del rinvenimento fu edificata
una chiesa.
La città presenta, inoltre, diversi edifici di rilevanza storica e architettonica
come:
- Il Castello
Sorto su una prima fortificazione araba, fu successivamente ampliato da
Normanni e dagli Svevi.
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- Palazzo Crociferi
Antico convento dei padri crociferi, oggi è sede del Municipio.
1.4. CONTESTO PAESAGGISTICO
Il paesaggio della città di Castellammare del Golfo si identifica con quello della
costa, che si presenta variegata e dai molteplici scenari.
È possibile, infatti, ammirare sia le lunghe distese di spiaggia finissima che si
estendono ad est del paese, sia la costa, frastagliata e rocciosa, dove si
vengono a creare numerose insenature, dette “calette”, caratteristiche del
luogo.
La costa, proprio per la sua bellezza naturale e incontaminata, in seguito ad
una serie di iniziative del mondo ambientalista culminate in una marcia di
protesta che ebbe luogo il 18 maggio 1980, diviene “Riserva naturale orientata
dello Zingaro” istituita e gestita dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali della
Regione Siciliana.
Il territorio presenta anche un paesaggio montuoso, di cui il Monte Inici è la
vetta più alta. Il complesso montuoso denominato "Complesso Monti di
Castellammare del Golfo" presenta al suo interno diverse cavità e grotte, tra
cui:
- Grotta di S. Margherita, sulle cui pareti laterali si scorgono diverse
pitture databili tra il XIII e il XIV secolo e nelle cui vicinanze sono state
rinvenute tracce di un impianto per la lavorazione del pesce e la
produzione del “garum” (salsa liquida a base di interiora di pesce).
- Grotta della Ficarella, una grotta subacquea all’interno della riserva
naturale dello Zingaro.
- Grotta dell'Eremita, anche detta "grotta del cavallo"
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- Abisso dei Cocci
1.5. SISTEMA ECONOMICO E PRODUTTIVO
La struttura economica di Castellammare è da sempre legata al mare e a tutte
le attività ad esso legate, sia per quanto riguarda la pesca, sia per quanto
riguarda le attività commerciali, di cui la città è sempre stata polo.
Esistevano, fino alla metà degli anni ottanta, diverse tonnare, quattro di queste
(Secco, Scopello, Castellammare, Magazzinazzi) con relativo indotto di
lavorazione.
Negli anni la pesca e in parte la produzione agricola, tradizionali fonti di
sostentamento della popolazione, stanno progressivamente lasciando il posto
ai servizi legati al turismo.
Sono cresciuti in particolari le strutture di accoglienza (Bed and breakfast,
alberghi) e le strutture di erogazione di servizi al turismo (diving, ristoranti, rent
a car).
Castellammare del Golfo è, infatti, ad oggi tra le città della Provincia di
Trapani con maggior numero di alberghi e ristoranti.
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2. SCENARIO ENERGETICO E CONTESTO NORMATIVO
2.1 SCENARIO ENERGETICO INTERNAZIONALE
I combustibili fossili (petrolio, carbone e gas) soddisfano oggi più dell’80% del
fabbisogno mondiale di energia. Il sistema energetico mondiale, dunque, è
fortemente dipendente da queste fonti e secondo le previsioni dell’Agenzia
internazionale dell’Energia è destinato a rimanerlo anche nel prossimo
decennio.
La principale fonte fossile è il petrolio (35% dei consumi) grazie al basso costo
e alla facile trasportabilità, seguita dal carbone (25% dei consumi). Quest’ultimo
viene ancora oggi utilizzato perché è disponibile in grande quantità e a basso
costo non solo negli Stati Uniti e in Germania, ma soprattutto in quei paesi in via
di sviluppo la cui economia e il cui fabbisogno di energia crescono a tassi
elevati (Cina e India). Infine vi è il gas (21% dei consumi), una fonte il cui
utilizzo si è affermato negli ultimi decenni grazie alle sue qualità ambientali e
all’ampia disponibilità. Date le difficoltà di trasporto, inizialmente il consumo di
gas si è concentrato nei paesi ricchi di questa risorsa. Ma il progresso
tecnologico ha consentito la costruzione di lunghi gasdotti per l’esportazione.
Un livello di emissione di inquinanti dell’atmosfera e di anidride carbonica molto
più basso di quello dei combustibili fossili concorrenti (carbone e petrolio), ha
fatto del gas naturale la fonte di energia preferita per la generazione elettrica.
Per quanto riguarda le altre fonti, in particolare le nuove rinnovabili (tra cui il
solare e l’eolico), nessuna è fino ad oggi riuscita a intaccare il primato dei
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combustibili fossili. Il loro contributo attuale al fabbisogno energetico mondiale è
ancora quasi irrilevante (tutte assieme non raggiungono l’1% dei consumi).
Al quinto posto, per importanza, troviamo l’energia nucleare (poco più del 6%),
che è riuscita ad affermarsi in tempi relativamente brevi (circa cinquant’anni),
nonostante i suoi costi complessivi siano stati a lungo molto più alti rispetto a
quelli delle fonti fossili.
L’energia nucleare non produce emissioni che si ripercuotono sul clima e in
questo senso la si può definire pulita, ma le scorie radioattive costituiscono un
problema per la difficoltà per la conservazione in sicurezza.
Vi è infine un’altra fonte di energia, quella idroelettrica (circa il 2% dei consumi
mondiali). Esistono due organismi a livello mondiale che si occupano di
raccogliere i dati sui consumi energetici attuali e di fare previsioni future, ossia
l'EIA (Energy Information Administration) e l'IEA (International Energy Agency).
Nei documenti che essi pubblicano annualmente vengono riportati i fabbisogni
energetici e le proiezioni degli stessi per il 2030 secondo il World Energy
Outlook del 2004 dell’IEA e secondo l’International Energy Outlook del 2006
dell’EIA – Energy Information Admistration. Globalmente, sotto determinate
condizioni macroeconomiche, in termini di consumi energetici totali, si dovrebbe
passare dalle 10602 Mtep del 2003 alle 14187 del 2015 e, ancora, alle 18184
del 2030, con un conseguente aumento del consumo di energia mondiale del
71.52%.
Il primo passo a livello internazionale verso uno sviluppo sostenibile in termini
energetici è stato realizzato con la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite
sull’Ambiente e lo Sviluppo di Rio de Janeiro del 1992, con la quale sono state
approvate convenzioni su alcuni specifici problemi ambientali (clima,
biodiversità e tutela delle foreste), nonché la “Carta della Terra”, in cui venivano
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indicate alcune direttive su cui fondare nuove politiche economiche più
equilibrate, e l’”Agenda 21”, documento di riferimento per capire quali iniziative
è necessario intraprendere per uno sviluppo sostenibile.
Cinque anni dopo, nel 1997, con la Conferenza di Kyoto, la comunità
internazionale è tornata a discutere dei problemi ambientali ed in particolare di
quello del riscaldamento globale. Frutto della Conferenza è il Protocollo di
Kyoto: un atto esecutivo con cui i Paesi aderenti si impegnano in azioni ritenute
più urgenti e prioritarie. Il Protocollo prevede che i Paesi industrializzati e quelli
ad economia in transizione (Paesi dell’Est europeo) riducano del 5% entro il
2012 le principali emissioni antropogeniche di 6 gas (anidride
carbonica,metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed
esafluoruro di zolfo), capaci di alterare l’effetto serra naturale del pianeta. La
riduzione complessiva del 5% delle emissioni di anidride carbonica, rispetto al
1990 (anno di riferimento), sarà quindi ripartita tra i Paesi dell'Unione Europea,
gli Stati Uniti e il Giappone. Per quanto riguarda gli altri Paesi, invece, il
Protocollo prevede stabilizzazioni o aumenti limitati delle emissioni, ad
eccezione dei Paesi in via di sviluppo per i quali non prevede nessun tipo di
limitazione.
Se valutiamo nello specifico la situazione europea, la quota di riduzione dei
gas-serra fissata per l’UE è dell'8%, tradotta poi dal Consiglio dei Ministri
dell'Ambiente in obiettivi differenziati per i singoli Stati membri. In particolare,
per l'Italia è stato stabilito l’obiettivo di riduzione del 6,5% rispetto ai livelli del
1990 .Per raggiungere gli obiettivi previsti nel Protocollo, il trattato consente di
utilizzare meccanismi flessibili di “contabilizzazione” delle emissioni e di
possibilità di scambio delle stesse (Clean Development Mechanism, Joint
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Implementation ed Emissions Trading). Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore
il 16 febbraio 2005, senza tuttavia registrare l’adesione degli Stati Uniti.
Nel 2002 la comunità internazionale si è riunita in occasione di un nuovo
summit sullo sviluppo sostenibile, tenutosi a Johannesburg, con l’obiettivo di
definire con urgenza le strategie globali sui temi più critici per il futuro del
pianeta – acqua, energia, salute, sviluppo agricolo, biodiversità e gestione
dell’ambiente.
Una recente ricerca del Global Wind Energy Council (GWEC) e Greenpeace
International, ovvero il Global Wind Energy Outlook 2010 (GWEO), pubblicata il
12/10/2010, ha dimostrato la possibilità di reperire dal vento una significativa
quota parte dell’energia necessaria al pianeta. Secondo tale studio il vento
soddisferà il 12% della domanda globale di energia entro il 2020 e oltre il 22%
entro il 203 e l’eolico, di conseguenza assumerà un ruolo chiave nel
soddisfare la crescente richiesta mondiale di energia, consentendo al tempo
stesso di ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Si stima infatti che
entro il 2020 dal vento verranno prodotti circa 1.000 GW, con un risparmio
totale di 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno in atmosfera, 34 milioni in
totale entro il 2030 quando saranno 2.300 i Gigawatt di potenza derivanti
dall’energia eolica. La stessa ricerca prevede anche un ruolo fondamentale per
il fotovoltaico che diventerà una delle principali fonti di energia nei prossimi dieci
anni, ma con un potenziale di crescita ancora molto ampio soprattutto da qui al
2030. Un rapporto pubblicato evidenzia come al 2020 il fotovoltaico potrebbe
essere in grado di coprire circa il 5% della domanda energetica mondiale; tale
percentuale è destinata a salire fino a 9% se si calcola come periodo di
riferimento un arco di venti anni da qui al 2030.
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2.2 Scenario energetico europeo
La Comunità europea, sin dai suoi primi passi, ha sempre rivolto particolare
attenzione alle problematiche riguardanti l’energia, come testimoniato dalla
creazione della Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio e
dell’EURATOM nell’immediato secondo dopo-guerra.
La presa di coscienza del problema del cambiamento climatico a livello
internazionale e la conseguente urgenza di rivedere lo sfruttamento delle
risorse energetiche, unite al continuo rialzo del prezzo del petrolio e alla
crescente insicurezza degli approvvigionamenti energetici, hanno riportato al
centro del dibatto europeo la necessità di una politica energetica comune.
Nel marzo del 2006 è stata pubblicata un’analisi sulla situazione energetica
degli stati membri, all’interno del Green Paper, intitolato “Una strategia europea
per un’energia sostenibile, competitiva e sicura”. L’analisi rileva la mancanza di
una politica energetica comune e delinea le aree in cui è richiesto un maggior
intervento comunitario: risparmio energetico, incremento dell’uso delle risorse
rinnovabili, sicurezza d’approvvigionamento, investimenti nelle innovazioni
tecnologiche e necessità di parlare con una sola voce a livello internazionale.
Il consumo energetico nell’area europea cresce moderatamente (0,7 % annuo
circa), al contempo aumenta la dipendenza dalle fonti esterne che (dal 50% al
70 % secondo il Green Paper) poiché le risorse europee stanno quasi finendo.
La Commissione Europea ha dichiarato all’interno del Green Paper anche le
strategie che intende adottare in ambito energetico e cioé:
- ridurre del 20% il consumo energetico rispetto alle proiezioni (1.900 Mtep),
riportandolo quindi entro il 2020 al livello registrato nel 1990 cioè 1.520 Mtep;
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
21 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
- coprire entro il 2020 il 20% del fabbisogno energetico attraverso l’uso di
energie alternative, secondo le proiezioni quindi circa 300 Mtep, contro le
attuali 120 Mtep.
Diventa quindi necessario individuare un piano d’azione concreto affinché
l’Unione Europea possa agire unita e assicurarsi l’approvvigionamento di
risorse energetiche sicure, pulite e a basso costo.
Gli obiettivi precedentemente esposti vengono concretizzati tramite
l’applicazione delle numerose norme in materia energetica ed ambientale che la
UE ha emanato nel corso degli ultimi anni, come ad esempio:
- la Direttiva 2002/91/CE del 16 dicembre 2002 riguardante la promozione del
rendimento energetico degli edifici all’interno della UE;
- la Direttiva 2003/54/CE del 26 giugno 2003 fissa le norme comuni per il
mercato interno dell’energia elettrica;
- la Direttiva 2003/87/CE del16 ottobre 2003 istituisce un sistema per lo
scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra;
- la Direttiva 2005/32/CE del 6 luglio 2005 fissa i criteri di progettazione
ecocompatibile dei prodotti energivori;
- la Direttiva 2006/32/CE del 5 aprile 2006 punta al miglioramento dell’efficienza
degli usi finali dell’energia e servizi energetici.
Tali problematiche vengono riprese successivamente in un documento del 10
gennaio 2007 presentato al Parlamento dal Commissario europeo all’energia
Andris Piebalgs. Secondo questo documento, il piano energetico che l’Unione
Europea dovrebbe adottare prevede i seguenti obiettivi:
- miglioramento dell’efficienza energetica del 20%,
- incremento del 20% nell’uso delle fonti di energia rinnovabile,
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
22 | P a g i n a
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- riduzione del 20% (30% nel caso un accordo internazionale venisse siglato)
delle emissioni di gas serra,
- uso di carburanti biologici del 10%,
- incremento del 50% dei fondi destinati alla ricerca,
- completamento del mercato interno dell’energia con relativa liberalizzazione
per gas ed elettricità.
Tale proposta della Commissione viene appoggiata dal Consiglio Europeo, che
acconsente a un piano d’azione temporale di tre anni in cui ottenere risultati
tangibili. Vengono emanate così:
- la Decisione n. 406/2009/CE del 23 aprile 2009 che indica gli oneri degli Stati
membri per ridurre le emissioni a effetto serra al fine di adempiere agli impegni
della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas serra entro il
2020;
- la Direttiva 2009/28/CE del 23 aprile 2009 che promuove l’uso dell’energia da
fonti rinnovabili.
Il 1° aprile del 2011 la Commissione Europea ha reso disponibili sul proprio sito
le emissioni 2010 degli impianti inclusi nell’Emission Trading. I dati sono ancora
parziali, ma sono significativi in quanto rivelano una situazione fortemente
differenziata all’interno dell’Unione Europea: se alcune nazioni hanno registrato
un considerevole incremento delle emissioni rispetto all’anno precedente
compreso tra il 10% ed il 40% (Austria +13,3%, Estonia +39,7%, Finlandia
+20,4%, Lituania +29,6%, Svezia +29,6%), altre hanno invece mostrato una
sensibile diminuzione (Spagna –11%, Romania –15%, Portogallo –13%,
Danimarca –6%).
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
23 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
Nell’area europea l’energia consumata viene ripartita secondo le seguenti
percentuali: il 40,7% per gli edifici, il 28,2% per l’industria ed il restante 31,1%
per i trasporti. Il settore civile resta quindi quello più “energivoro”.
Oltre ai motivi ambientali e climatici, la forte dipendenza della Comunità
Europea dalle importazioni di energia previste per il 2030 (petrolio 90% ; gas
80%) rende necessario migliorare l’efficienza energetica e incrementare lo
sfruttamento dell’energie rinnovabili.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
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2.3 SCENARIO ENERGETICO NAZIONALE
Come si evince dal grafico sottostante, il fabbisogno energetico nazionale
presenta una crescita media annua dell’ 1,38% tra il 2005 ed il 2020, contro la
crescita media annua dell’1,23% del periodo 1991-2004. Si passa così dai
195,5 Mtep nel 2004 a 243,6 Mtep nel 2020, passando per 212 Mtep nel 2010.
Grazie alle politiche di efficienza energetica avviate nella seconda metà degli
anni ’70, l’intensità energetica continua a diminuire a ritmi analoghi a quelli avuti
dopo la metà degli anni ’80. La crescita del fabbisogno, infatti, con una crescita
del PIL dell’1,65% medio annuo, cresce dal 2005 al 2020 ad un ritmo
dell’1,38%, laddove, nel periodo 1991 – 2004, con un PIL in crescita dell’1,4%,
il fabbisogno è cresciuto con un tasso medio annuo dell’1,23%.
Per quanto riguarda la copertura del fabbisogno, si osserva quanto segue:
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
25 | P a g i n a
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- il gas naturale mostra un significativo aumento, passando da 66,21 Mtep nel
2004 a 77,1 Mtep nel 2010 per finire a 98,2 Mtep nel 2020, con un
incremento percentuale a fine periodo del 48%;
- si registra una iniziale leggera diminuzione del petrolio fino al 2010 (da 88,0
Mtep a 84,1 Mtep) grazie al minore impiego nel termoelettrico, mentre nel
periodo 2010-2020 si assiste ad una crescita (90,4 Mtep) dovuta al suo
impiego pressoché esclusivo nei trasporti;
- l’impiego di combustibili solidi è in leggera diminuzione (da 17,1 Mtep nel
2004, a 15,9 Mtep nel 2010 per poi diminuire a 14,1 Mtep nel 2020);
- l’uso delle fonti rinnovabili registra un continuo aumento, si passa dai 14,1
Mtep nel 2004 ai 18,1 Mtep nel 2010 fino a giungere a 24,1 Mtep nel 2020,
con un incremento percentuale a fine periodo di quasi il 74%.
Dai dati sopraesposti appare evidente la dipendenza energetica del nostro
Paese. Grazie ad un maggior ricorso alle fonti rinnovabili sarebbe possibile non
incrementare ulteriormente gli attuali livelli di dipendenza energetica
complessiva, già così elevati (circa l’84%).
Valutiamo adesso nello specifico l’evoluzione dell’energia in Italia.
I seguenti grafici rappresentano i fabbisogni di combustibili e fonti che si sono
spesi per produrre l’energia necessaria rispettivamente nel 1991, nel 2010 e
quelli previsti nel 2020.
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26 | P a g i n a
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Dal confronto dei dati si evince un incremento delle rinnovabili, del gas naturale
e dell’energia importata e allo stesso tempo una diminuzione del petrolio e dei
combustibili solidi.
E’ interessante notare che, mentre per il periodo 1991 – 2004 il tasso medio di
crescita del fabbisogno è stato analogo a quello del consumo finale (1,23%
medio annuo), le previsioni al 2020 ci danno un tasso medio di crescita del
consumo pari all’1,57% medio annuo al quale corrisponde una crescita del
fabbisogno più contenuta, pari a solo 1,38%. Ciò riflette un certo miglioramento
dell’efficienza energetica complessiva del Paese, che, in termini di percentuale
dei consumi sul fabbisogno, passa dal 73,3% nel 2004 (valore pressoché
costante dal 1991) al 74,4% nel 2010 e 75,5% nel 2020.
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Questo grazie anche alla campagna di sensibilizzazione portata avanti nel
nostro Paese riguardo la produzione di energia da fonti rinnovabili, quali eolico
e fotovoltaico, senza tralasciare le biomasse, l’idroelettrico e il geotermico.
In particolare per quanto riguarda le due prime fonti energetiche sopracitate, è
stato redatto nel 2009 uno studio che mette in evidenza il notevole potenziale
del nostro Paese.
Come si evince dal
grafico accanto, l’Italia,
infatti, presenta una
notevole potenza
accumulata per lo
sfruttamento del vento
che va aumentando. Un
incremento dell’impiego dell’energia eolica porterebbe ad una riduzione della
CO2 emessa.
Da tale studio è possibile inoltre trarre delle considerazioni riguardo lo
sfruttamento del fotovoltaico in Italia e anche in questo caso si registra un
aumento di potenza accumulata con le stesse conseguenze positive indicate
per l’eolico.
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28 | P a g i n a
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2.4 SCENARIO ENERGETICO REGIONALE
La Regione Sicilia ha riconosciuto al Patto dei Sindaci la sua funzione
strategica per intraprendere politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e
promuovere la riqualificazione energetica e ambientale del proprio territorio.
Con la sottoscrizione dell’accordo di partenariato con la Direzione generale
dell’energia e dei trasporti (DG TREN) della Commissione europea in data 9
novembre 2009, la Regione è stata ufficialmente riconosciuta come “Struttura di
Supporto” del Patto dei Sindaci per le Amministrazioni locali e ha stanziato la
somma di 7.641.453,00 Euro per finanziare i Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile di tutti i comuni siciliani.
L’Assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità ha invitato
tutti i comuni a partecipare al Programma di ripartizione di risorse ai Comuni
della Sicilia, D.D.G. n.413 del 4/10/2013 “Promuovere la sostenibilità
energetico-ambientale nei comuni siciliani attraverso il Patto dei Sindaci”.
È previsto anche un ulteriore programma che finanzierà la progettazione delle
azioni di miglioramento dell’efficienza energetica inserite nei PAES e i costi di
produzione dell’attestato di prestazione energetica (APE) sugli edifici obbligati
che ne siano ancora sprovvisti ai sensi della legge 3 agosto 2013, n. 90, articolo
6, riservato a quei comuni della Sicilia in possesso di un PAES approvato dal
Joint Research Centre.
A sostegno al PAES sono stati costituiti l’Ossevatorio Regionale e l’Ufficio
Statistico per l’Energia. Quest’ultimo fornisce dati utili all’aggiornamento degli
inventari emissivi e allo stato di avanzamento delle azioni, grazie anche
all’istituzione nel giugno 2013 del Registro degli Impianti da FER. La Regione
ha inoltre avviato un sistema di certificazione energetica degli edifici nel 2009 e
istituito un elenco dei Certificatori con DDG n. 65 del 03/03/2011.
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29 | P a g i n a
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Sempre nel 2009, la Regione ha approvato il Piano Energetico Ambientale
Regionale della Regione Siciliana (PEAR), con delibera della Giunta Regionale
Num. 1 del 3 febbraio 2009. Tale piano riprende le linee indicate nell’ultimo
Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione
Siciliana e individua le strategie di politica energetica da intraprendere, ossia:
- Valorizzazione e gestione razionale delle risorse energetiche rinnovabili e non
rinnovabili.
- Riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti.
- Riduzione del costo dell’energia per imprese e cittadini.
- Sviluppo economico e sociale del territorio siciliano.
- Miglioramento delle condizioni per la sicurezza degli approvvigionamenti.
Va inoltre ricordato il decreto del Dirigente generale del Dipartimento regionale
dell'energia n. 71 dell’1 marzo 2012 che ha istituito il Catasto regionale degli
impianti termici al servizio degli edifici e il DPR 16 aprile 2013, n. 74, pubblicato
sulla GURI n. 149 del 27 giugno 2013, con il quale è stato emanato il
“Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia, di esercizio,
conduzione, controllo, manutenzione ed ispezione degli impianti termici).
Inoltre, con il Decreto Presidenziale (Regione Sicilia) n.48/2012 sono state
definite le procedure di semplificazione amministrativa in tema di costruzione ed
esercizio degli impianti alimentati da fonti rinnovabili: per ciascuna tipologia di
fonte (Eolica, Fotovoltaica, Idraulica, Geotermica, ecc.), sono state definite le
“Condizioni da rispettare” (con particolare riferimento alle modalità operative e
di installazione) e il “Regime autorizzativo” (Autorizzazione unica, Attività libera,
Procedura Abilitativa Semplificata PAS, ecc.) a cui è sottesa la realizzazione dei
relativi impianti.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
30 | P a g i n a
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Va infine ricordata la L.R. 22 aprile 2005, n.4, recante “Norme riguardanti il
contenimento dei consumi energetici e il miglioramento dei livelli qualitativi delle
abitazioni”, nonché “Disposizioni volte alla riduzione dell’inquinamento
luminoso”.
3. ASPETTI ORGANIZZATIVI E FINANZIARI
Per la definizione del PAES il Comune di Castellammare del Golfo ha
provveduto ad adattare la propria struttura amministrativa come richiesto dal
Patto dei Sindaci. È stata questa l’occasione per rendere esplicito che la
gestione energetica sostenibile debba essere integrata con le altre attività e le
iniziative intraprese dai settori comunali coinvolti, entrando a far parte della
pianificazione generale del Comune. Tuttavia, l’allocazione delle risorse
finanziarie risente del particolare momento storico caratterizzato dalla crisi
economica che ha avuto conseguenze nel settore privato così come nel
pubblico.
Pertanto in alcuni casi l’individuazione delle azioni del PAES hanno risentito di
una limitata disponibilità finanziaria. In questi casi si è propeso per azioni
finanziate attraverso fondi regionali, nazionali e comunitari e avvalendosi del
supporto delle società partecipate che contribuiscono con il proprio budget
all’implementazione di alcune azioni di riduzione delle emissioni di gas serra e,
di conseguenza, al raggiungimento dell’obiettivo del PAES.
3.1 BUDGET E RISORSE FINANZIARIE
Il Comune di Castellammare del Golfo procederà all’attuazione delle azioni
contenute nel presente Piano di Azione mediante progetti concreti e graduali,
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
31 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
tenendo conto della particolare situazione economica che si riflette anche sulla
disponibilità di fondi da investire sia da parte di soggetti pubblici che da parte di
soggetti privati. Saranno valutate dall’Amministrazione Comunale tutte le
possibili forme di reperimento di risorse finanziarie necessarie per l’attuazione
dell’intervento, privilegiando il ricorso a modelli di partenariato pubblico-privato
in assenza di risorse proprie dell’ente pubblico.
Le azioni che necessitano di copertura finanziaria faranno riferimento a risorse
reperite o attraverso la partecipazione a bandi europei, ministeriali e regionali, o
facendo ricorso ad altre forme di reperimento , tra cui:
- Azione di soggetti privati;
- Partnership ed accordi pubblico-privati;
- Fondi di rotazione: piani finanziari mirati alla creazione di finanziamenti sostenibili
con l’obiettivo di investire in progetti redditizi con brevi tempi di recupero;
- Finanziamento tramite terzi: le società di Servizi Energetici (ESCO) finanziano i
progetti di risparmio energetico, senza alcun costo per l’ente pubblico, rientrando
dall’investimento attraverso il risparmio generato;
- Leasing immobiliare: è uno strumento finanziario per la pubblica amministrazione
che si caratterizza per il rapporto diretto tra il finanziamento e la realizzazione
dell’opera in cui il capitale si integra con il processo di costruzione del bene
all’interno di una procedura di evidenza pubblica;
- European Local Energy Assistance facility (ELENA) è un fondo gestito dalla BEI
(Banca Europei degli Investimenti) che finanzia l’assistenza tecnica (studi di
fattibilità, analisi di mercato, preparazione procedure d’appalto, audit energetici,
ecc…) alle Pubbliche Amministrazioni che intendano realizzare sul proprio
territorio investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili e nel risparmio energetico
per l’abbattimento delle emissioni gas serra in coerenza con gli obiettivi UE di
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32 | P a g i n a
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medio/lungo termine. Lo scopo è di unire progetti locali in investimenti sistemici.
ELENA è finanziato attraverso il Fondo europeo Energia Intelligente- Europa con
un budget annuale di 15 M€.
- Fondo Europeo per l’Efficienza Energetica: è un fondo creato dalla Commissione
Europea in collaborazione con la BEI, dedicato al finanziamento di progetti di
efficienza energetica, energia rinnovabile e trasporto urbano pulito. Ciò avviene in
primo luogo attraverso la fornitura di finanziamenti dedicati che potranno essere
diretti o in collaborazione con gli istituti finanziari. I beneficiari finali dell’EEEF sono
gli enti pubblici a livello locale e regionale (tra cui i Comuni) così come le aziende
pubbliche e private che operano al servizio degli enti locali quali le aziende del
settore energetico dedite al pubblico servizio, fornitori di trasporto pubblico,
associazioni di edilizia sociale, società che offrono servizi energetici, etc.
- Detrazioni fiscali del 65% per interventi di riqualificazione energetica e del 50% per
interventi di ristrutturazione edilizia, prorogati fino al 31 dicembre 2015, con la
Legge di Stabilità 2015.
- Incentivi regionali e comunitari
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33 | P a g i n a
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4. L’ INVENTARIO DELLE EMISSIONI
4.1 INTRODUZIONE
L’Inventario di Base delle Emissioni (IBE) è lo strumento che consente di
quantificare la CO2 emessa nel territorio dell’autorità locale (ossia del Firmatario
del Patto) durante l’anno di riferimento. Viene definito il bilancio energetico
comunale, reperendo tutte le informazioni riguardanti la produzione ed i
consumi di energia che avvengono all’interno del Comune. I consumi rilevati
vengono poi convertiti in emissioni di CO2, permettendo di individuare le criticità
e di conseguenza assegnare l’opportuna priorità alle relative misure di
riduzione.
L’IBE mostra, quindi, la situazione di partenza per l’autorità locale, mentre i
successivi inventari, definiti Inventari di Monitoraggio delle Emissioni (IME),
consentono di valutare il progresso rispetto all’obiettivo. Per questo motivo
rappresentano un elemento fondamentale per mantenere alta la motivazione di
tutte le parti disposte a contribuire all’obiettivo di riduzione di CO2 dell’autorità
locale.
L’obiettivo complessivo di riduzione di CO2 dei Firmatari del Patto dei Sindaci è
di almeno il 20% entro il 2020, da raggiungere attraverso l’attuazione del PAES
nei settori di attività influenzabili dall’autorità locale. L’obiettivo di riduzione è
definito rispetto all’anno di riferimento stabilito dall’autorità locale la quale può
decidere se definire l’obiettivo complessivo di riduzione delle emissioni di CO2
come "riduzione assoluta" o "riduzione pro capite".
Le emissioni di CO2 conteggiate nell’Inventario sono quelle connesse al
consumo finale di energia sia a livello comunale che non comunale verificatosi
nel territorio nell'anno di riferimento.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
34 | P a g i n a
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Nello specifico devono essere considerate le emissioni di tipo:
- diretto, dovute all’utilizzo di combustibile nel territorio (relativamente ad
edifici, attrezzature/impianti e settori del trasporto);
- indiretto, legate alla produzione di energia elettrica ed energia termica.
A queste si aggiungono altre emissioni dirette prodotte nel territorio (secondo i
settori dell'IBE scelti). Sulla base di quanto indicato dall’Unione Europea, sono
state individuate le seguenti categorie:
- edifici, attrezzature/impianti comunali;
- edifici, attrezzature/impianti del settore terziario (non comunali);
- edifici residenziali;
- illuminazione pubblica comunale;
- trasporto urbano su strada (comunale),
- trasporto urbano pubblico su strada,
- trasporto urbano privato,
- altri trasporti.
Come già specificato, la priorità del Patto dei Sindaci è la riduzione delle
emissioni ottenuta principalmente grazie al miglioramento dell’efficienza sul lato
della domanda.
E’ comunque possibile tenere in conto anche tutti gli interventi di riduzione delle
emissioni che agiscono sull’offerta, prendendo cioè in considerazione la
produzione locale di energia e quantificando così il contributo dell’energia
prodotta nel Comune da fonti rinnovabili e non.
In sintesi quindi i contenuti della presente relazione a corredo dell'IBE sono i
seguenti:
- Descrizione dell'iter metodologico per la ricerca e valutazione dei dati di
consumo,
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
35 | P a g i n a
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- Inquadramento sociale, territoriale ed economico del Comune di
Castellammare del Golfo,
- Bilancio energetico del Comune,
- Produzione di energia all'interno del territorio comunale.
Secondo quanto definito all'interno delle Linee guida per la stesura del PAES,
prima di avviare l'attività di inventario, è stato necessario definire alcuni concetti
fondamentali per l’inquadramento generale del lavoro, ovvero:
- anno di riferimento dell’IBE,
- fattori di emissione,
- definizione del campo di applicazione e tipo di emissioni considerate.
Nei capitoli seguenti si affronteranno questi aspetti e si descriverà nel dettaglio
la metodologia utilizzata per la raccolta dati e per le successive elaborazioni.
4.2 DESCRIZIONE DELLA METODOLOGIA
Scelta dell'anno di riferimento
Per anno di riferimento si intende l’anno rispetto al quale saranno confrontati i
risultati della riduzione delle emissioni nel 2020. Per poter confrontare la
riduzione delle emissioni dell’UE e dei firmatari del Patto, è necessario stabilire
un anno di riferimento comune. L’UE si è impegnata a ridurre le emissioni del
20% entro il 2020 rispetto al 1990, anno di riferimento del Protocollo di Kyoto ed
anno di riferimento consigliato per la stesura dell’IBE.
Tuttavia poiché il reperimento dei dati relativi a tale anno è di difficile attuazione,
la Regione Sicilia ha individuato il 2011 quale anno di riferimento più vicino per
il quale possano essere raccolti dati quanto più completi ed affidabili possibile.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
36 | P a g i n a
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Scelta dei Fattori di emissione
Il passaggio da consumi energetici in termini di usi finali (espressi in
MWh/anno) a emissioni di CO2 (espresse in tonnellate/anno) è stato ottenuto
attraverso i fattori di emissione, cioè coefficienti che quantificano le emissioni
per unità di attività. Le emissioni sono stimate moltiplicando il fattore di
emissione per i corrispondenti dati di attività i quali, a loro volta, quantificano
l’attività umana esistente nel territorio. Per la scelta dei fattori di emissione si è
considerato l’approccio “standard” in linea con i principi IPCC
(Intergovernmental Panel for Climate Change), in alternativa al metodo che
analizza l'intero ciclo di vita del prodotto, Life Cycle Assessment (LCA).
Tipo Fattore di emissione
“standard” [t CO2/MWh]
Fattore di emissione “LCA”
[t CO2 eq./MWh]
Benzina per motori 0,249 0,299
Gasolio, diesel 0,267 0,305
Olio combustibile residuo 0,279 0,310
Antracite 0,354 0,393
Altro carbone bituminoso 0,341 0,380
Carbone sub-bituminoso 0,346 0,385
Lignite 0,364 0,375
Gas naturale 0,202 0,237
Rifiuti urbani (frazione non
biomassa) 0,330 0,330
Legno 0 – 0,403 0,002 b– 0,405
Olio vegetale 0c 0,182
d
Biodiesel 0c 0,156
e
Bioetanolo 0c 0,206
f
Energia solare termica 0 -h
Energia geotermica 0 -h
FIGURA 1_ Fattori di emissione standard di CO2 (da IPCC) e fattori di emissione LCA
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
37 | P a g i n a
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I fattori di emissione IPCC:
- vengono utilizzati per gli inventari nazionali redatti nell’ambito della
Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC)
e del Protocollo di Kyoto;
- comprendono le emissioni di CO2 derivanti dall’energia consumata in maniera
diretta (combustione carburanti veicoli) e indiretta (combustione carburanti
dovuta all’utilizzo elettrico e per il riscaldamento/raffrescamento);
- si basano sul contenuto di carbonio di ciascun combustibile;
- azzerano le emissioni legate all’utilizzo sostenibile di biomasse e
biocombustibili
Secondo questo approccio il gas a effetto serra più importante è la CO2,
pertanto le emissioni degli altri gas ad effetto serra non saranno calcolate.
Inoltre le emissioni di CO2 derivanti dall’uso di energia rinnovabile e di elettricità
verde certificata sono considerate pari a zero.
Inoltre, per quanto sopra detto e così come indicato nelle Linee guida del
PAES, poiché si è scelto di adottare i fattori di emissione standard, si
considererà quale "emissions reporting unit" le emissioni di CO2 e non le
emissioni equivalenti di CO2.
Paese Fattore di emissione
“standard” [t CO2/MWhe]
Fattore di emissione “LCA” [t
CO2 eq./MWhe]
Austria 0,209 0,310
Belgio 0,285 0,402
Germania 0,624 0,706
Danimarca 0,461 0,760
Spagna 0,440 0,639
Finlandia 0,216 0,418
Francia 0,056 0,146
Regno Unito 0,543 0,658
Grecia 1,149 1,167
Irlanda 0,732 0,870
Italia 0,483 0,708
Paesi Bassi 0,435 0,716
Portogallo 0,369 0,750
Svezia 0,023 0,079
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
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Bulgaria 0,819 0,906
Cipro 0,874 1,019
Repubblica Ceca 0,950 0,802
Estonia 0,908 1,593
Ungheria 0,566 0,678
Lituania 0,153 0,174
Lettonia 0,109 0,563
Polonia 1,191 1,185
Romania 0,701 1,084
Slovenia 0,557 0,602
Slovacchia 0,252 0,353
UE-27 0,460 0,578
FIGURA 2_ Fattori di emissione per il consumo di elettricità
Si riportano di seguito i fattori IPCC utilizzati per l’Inventario:
Tipo di combustibile Fattore di emissione “standard”
[t CO2/MWh]
Benzina 0,249
Gasolio, diesel 0,267
GPL 0,227
Energia elettrica 0,483
FIGURA 3_ Fattori di emissione standard di CO2 (da IPCC)
Descrizione del processo di acquisizione dei dati
Per la stima delle emissioni è possibile scegliere tra due differenti approcci:
“top-down” e “bottom-up”.
L’approccio “top-down” è sostanzialmente una stima delle emissioni comunali
annue basata sulla disaggregazione a livello spaziale e temporale dei valori di
emissione riferiti a una scala (spaziale e temporale) maggiore. Tale approccio è
utile qualora i dati comunali annui non siano disponibili o il loro reperimento
comporti una spesa eccessiva in termini sia di costi che di tempo. L’approccio
“bottom-up” parte da dati locali a livello comunale o, dove possibile, dall’oggetto
specifico dell’emissione (ad esempio gli edifici comunali) e con queste
informazioni e gli specifici fattori di emissione stima le emissioni direttamente a
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Comune di Castellammare del Golfo
livello locale. Tale approccio permette di ottenere informazioni estremamente
dettagliate e precise relativamente al territorio in esame.
Nel presente inventario si è cercato per quanto possibile di adottare l’approccio
“bottom-up”, preferendo sempre in prima istanza il reperimento di dati reali
piuttosto che stime tramite disaggregazioni.
Pertanto si può affermare di avere applicato un approccio “misto”.
I dati necessari a definire il quadro dei consumi sono stati raccolti secondo le
seguenti modalità:
- check-list di screening del territorio e raccolta ordinata dei dati di consumi finali
per tutte le utenze a carico del Comune, a cura del personale comunale;
- banche dati nazionali (ISTAT) e regionali
- ENEL S.p.A.
- GSE S.p.A.
4.3 BILANCIO ENERGETICO ED EMISSIVO DEL TERRITORIO COMUNALE
In questo capitolo si riportano i risultati dell’indagine condotta per ricostruire il
quadro dei consumi energetici del Comune di Castellammare e della
produzione di energia da fonti rinnovabili nell’anno di riferimento scelto, ovvero
il 2011.
4.3.1. CONSUMI ENERGETICI ED EMISSIVI
I consumi energetici finali del Comune di Castellammare del Golfo per l’anno
2011 ammontano a 74336,42 MWh, che tradotti in emissioni di anidride
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
40 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
carbonica equivalgono a 28572,10 t di CO2. I consumi di energia riguardano
principalmente i trasporti privati (43,04%). Ai consumi degli edifici residenziali
(18,76%) seguono i consumi degli edifici, impianti/attrezzature del terziario con
una percentuale di 17,04%. Quest’ultima percentuale potrebbe sembrare
anomala, a confronto di altri studi relativi allo stesso settore, tuttavia va
ricordato che Castellammare del Golfo è una città prevalentemente turistica e
presenta il maggior numero di strutture turistico - ricettive della provincia di
Trapani.
L’industria presenta una percentuale di consumo pari al 11,50% cui segue
l’agricoltura (4,42%) e i consumi relativi alla Pubblica Amministrazione, tra cui la
Pubblica Illuminazione (2,65%), gli edifici pubblici (1,25%) e l’autoparco
comunale (0,34%).
Di seguito si riporta il grafico riassuntivo dei consumi divisi per settore.
FIGURA 3_ Consumi energetici relativi al 2011, classificati per settori
È possibile valutare complessivamente l’incidenza totale della Pubblica
Amministrazione sui consumi energetici ed emissivi totali. Come si evince dal
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
41 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
diagramma sottostante, la quota parte relativa al Pubblico ammonta all’5,25%,
costituendo quindi, nel totale, un’incidenza maggiore solo all’agricoltura, ma
inferiore rispetto a tutti gli altri settori analizzati in fase di studio.
FIGURA 4_ Incidenza della Pubblica Amministrazione sui consumi energetici relativi al 2011.
Se analizziamo i consumi energetici della Pubblica Amministrazione per
macrosettore si nota che il settore con un’incidenza preponderante è quello
della Pubblica Illuminazione (50,54%) cui segue i consumi elettrici del
patrimonio comunale (23,89%) e quelli relativi al riscaldamento (19,06%) e). I
consumi relativi all’autoparco presentano una percentuale di consumo pari al
6,51%.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
42 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
FIGURA 5_ Consumi della Pubblica Amministrazione per macrosettori relativamente al 2011.
INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2 (Baseline Emission Inventory)
CONSUMI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Consumi ANNO 2011
Settore MWh/anno t CO2/anno % Fonte
6,51 % - Autoparco Comune 254,10 65,16 6,51 Comune di Castellammare del Golfo
50,54 % - Pubblica illuminazione 1972,22 952,58 50,54 Comune di Castellammare del Golfo
23,89 % - Edifici pubblici 932,22 450,26 23,89 Comune di Castellammare del Golfo
19,06 % - Combustibile P.A. 743,75 197,77 19,06 Comune di Castellammare del Golfo
5,25 % - Consumo totale P.A. 3902,29 1665,78
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
43 | P a g i n a
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4.4 BILANCIO ENERGETICO -EMISSIVO: LE EMISSIONI PER CATEGORIA
COMUNE DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2 (Baseline Emission Inventory)
TABELLA DI SINTESI
Consumi anno di riferimento 2011
Settore MWh/anno t CO2/anno Incidenza
% al 2011
Fonte
0,34 % - Autoparco Comune 254,10 65,16 0,34 Comune di Castellammare del Golfo
2,65 % - Pubblica illuminazione 1972,22 952,58 2,65 Comune di Castellammare del Golfo
1,25 % - Edifici pubblici 932,22 450,26 1,25 Comune di Castellammare del Golfo
1,00 % - Combustibile P.A. 743,75 197,77 1,00 Comune di Castellammare del Golfo
18,76 % - Residenziale 13944 6734,95 18,76 Regione Sicilia
43,04 % - Trasporto privato 31991 8338,29 43,04 Regione Sicilia
17,04 % - Terziario 12665 6117,20 17,04 Regione Sicilia
11,50 % - Industria 8548 4128,68 11,50 Regione Sicilia
4,42 % - Agricoltura 3286,13 1587,20 4,42 Regione Sicilia
TOTALE 74336,42 28572,10
4.4.1 SETTORE PUBBLICO
Edifici comunali
I vettori energetici utilizzati sono l’energia elettrica, il GPL e il gasolio. L’energia
elettrica è impiegata principalmente per l’illuminazione degli ambienti, per il
raffrescamento durante l’estate, per il funzionamento delle apparecchiature
elettroniche e per il riscaldamento degli uffici comunali.
Il GPL e il gasolio sono utilizzati per il riscaldamento dei principali Istituti
Scolastici del comune di Castellammare del Golfo.
Secondo i dati forniti dall’ufficio tecnico comunale, i consumi di GPL e gasolio
degli edifici pubblici relativamente all’anno di baseline ammontano a 743,75
MWh che si traducono in 197,77 t di CO2 . Per quanto riguarda l’energia
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
44 | P a g i n a
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elettrica, nell’anno di riferimento gli edifici comunali hanno consumato 932,22
MWh che corrispondono a 450,26 t di CO2 .
CONSUMI COMBUSTIBILE
Scuole Comunali 2011
MWh/anno t CO2/anno
Gasolio 723,54 193,18
GPL 20,21 4,59
TOTALE 743,75 197,77
CONSUMI ELETTRICI
2011
MWh/anno t CO2
Edifici pubblici 932,22 450,26
Totale 932,22 450,26
Pubblica illuminazione
I dati relativi ai consumi elettrici sono stati ricavati dallo storico delle bollette
che consentono di quantificare i consumi totali di energia e dalle informazioni
reperite presso l’Ufficio Tecnico Comunale di Castellammare del Golfo.
CONSUMI ELETTRICI
2011
MWh/anno t CO2
Pubblica illuminazione 1.972,22 952,58
Totale 1.972,22 952,58
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
45 | P a g i n a
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Parco veicoli comunale
Il parco veicoli del Comune si compone degli automezzi individuati nella
tabella seguente, in cui sono riportati tutti i dati necessari (numero dei veicoli,
combustibile impiegato e litri di carburante in un anno) per il calcolo delle
emissioni annuali derivanti dal loro utilizzo.
Autoparco Comunale 2011
Veicolo Targa Alimentazione Litri di
carburante/anno MWh/anno
Emissioni di t
CO2/anno Benzina Diesel
Fiat Iveco 50C13 Scuolabus CA476NV D 2706,56 27,07 7,23
Fiat Iveco 4910 Scuolabus CL137NV D 1272,01 12,72 3,40
Fiat Iveco 65C15 Scuolabus CC989GW D 1548,00 15,48 4,13
Hyndai Athos V.V. U.U. DF597EW B 2842,00 26,15 6,51
Hyndai Athos V.V. U.U. DF598EW B 2770,00 25,48 6,35
Fiat Punto V.V. U.U CL470NY B 867,00 7,98 1,99
Fiat Punto V.V. U.U CG439FJ B 1215,00 11,18 2,78
Fiat Brava BF907JM B 413,83 3,81 0,95
Kia Sportage DP320YP D 634,00 6,34 1,69
Fiat Doblò DF283BA D 1220,00 12,20 3,26
Ape Piaggio AY99715 D 251,38 2,51 0,67
Fiat Panda MY 2900 YA498AD B 1227,25 11,29 2,81
Fiat Panda MY 2901 YA499AD B 1710,00 15,73 3,92
Fiat Stilo CX279XR D 1458,86 14,59 3,90
Fiat Panda BY479WN B 1006,00 9,26 2,30
Fiat Scudo 02 OBZ CL526BN B 1171,00 10,77 2,68
Fiat Doblò Dinamic CY778EG D 1116,00 11,16 2,98
Fiat Punto BF177JM B 579,00 5,33 1,33
Fiat Grande Punto DM247MS B 943,19 8,68 2,16
8Moma - Ciclomotore Miscela 75,00 0,69 0,17
Fiat Panda BY478WN B 151,00 1,39 0,35
Fiat Panda BY477WN B 445,00 4,09 1,02
Autocarro Giotti Victoria DZ124FX B 787,53 7,25 1,80
Fiat Iveco 7914 - Autobotte TP320932 D 292,15 2,92 0,78
Aprilia SR1 7YHT1 B 5,00 0,05 0,01
TOTALE 23864,76 227,95 58,65
Totale Benzina 13365,80 122,97 30,62
Totale Diesel 10498,96 104,99 28,03
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
46 | P a g i n a
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4.4.2 ALTRI SETTORI
Per quanto riguarda i consumi degli altri settori, nell’anno di riferimento i lavori
di metanizzazione del Comune di Castellammare non erano ancora
completati; pertanto, sia per l’illuminazione che per la climatizzazione, è stato
considerato come vettore energetico l’energia elettrica, ad eccezione dei
trasporti privati per i quali sono stati considerati i consumi di benzina e diesel.
Nonostante le richieste inviate alle Società di distribuzione e ai fornitori locali, i
non è stato possibile reperire dati certi puntuali, di conseguenza sono stati
considerati i consumi forniti dalla regione Sicilia, indicati nella seguente
tabella:
Consumi elettrici 2011
Settore MWh/anno t CO2/anno
Residenziale 13944 6734,95
Terziario 12665 6117,20
Industria 8548 4128,68
Agricoltura 3286,13 1587,20
TOTALE 38443,13 18568,03
Trasporti privati 2011
Tipologia di carburante
MWh/anno Emissioni di t CO2/anno
Benzina 11295,00 2812,46
Diesel 20696,00 5525,83
TOTALE 31991,00 8338,29
4.4.3 IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Come specificato precedentemente, è possibile prendere in considerazione la
produzione locale di energia e quantificare così il contributo generale
dell’energia prodotta nel Comune da fonti rinnovabili e non.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
47 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
Nello specifico, è possibile valutare il contributo a livello energetico fornito
dall’installazione di impianti fotovoltaici nel Comune di Castellammare, di cui si
riporta qui di seguito il numero e la potenza complessiva installata nel triennio
2009-2011.
IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI (Fotovoltaico)
n. KW Esercizio
1 3,9 12/03/2009
2 19,8 04/12/2009
3 19,8 09/12/2009
4 19,8 30/12/2009
5 4,4 03/09/2010
6 1,96 14/09/2010
7 2,94 06/12/2010
8 18,13 02/12/2010
9 2,97 03/12/2010
10 5,98 01/03/2011
11 4,48 14/02/2011
12 6,075 20/04/2011
13 2,97 21/04/2011
14 2,97 31/05/2011
15 2,82 29/09/2011
16 6 31/10/2011
17 2,99 15/12/2011
TOT 127,99 2009-2011
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
48 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
4.5 SISTEMA ENERGETICO EMISSIVO: IL RIEPILOGO
Grafico di riepilogo del sistema emissivo al 2011
INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2 (Baseline Emission Inventory)
TABELLA DI SINTESI
Consumi anno di riferimento 2011
Settore MWh/ann
o t CO2/anno Incidenza % al
2011 Fonte
5,25 % - Consumo totale P.A. 3902,29 1665,78 5,25 Comune di Castellammare del Golfo
18,76 % - Residenziale 13944 6734,95 18,76 Regione Sicilia
43,04 % - Trasporto privato 31991 8338,29 43,04 Regione Sicilia
17,04 % - Terziario 12665 6117,20 17,04 Regione Sicilia
11,50 % - Industria 8548 4128,68 11,50 Regione Sicilia
4,42 % - Agricoltura 3286,13 1587,20 4,42 Regione Sicilia
TOTALE 74336,42 28572,10
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
49 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
5. AZIONI DI PIANO
Il PAES è lo strumento attraverso cui il Comune definisce una strategia con lo
scopo di orientare i settori più energivori (edilizia, terziario e trasporti) verso criteri
di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica.
Il documento in oggetto è finalizzato all’analisi delle iniziative che consentono di
raggiungere l’OBIETTIVO GLOBALE (riduzione di almeno il 20% delle emissioni
entro il 2020) che il Comune potrà perseguire ponendosi diversi OBIETTIVI
STRATEGICI, da realizzare mediante l’adozione di MISURE e di specifici
PROGETTI.
Per maggior chiarezza, qui di seguito si riporta un esempio generale del
processo sopradescritto, nell’ipotesi che il Comune si ponga come obiettivo
strategico quello di ridurre le emissioni da riscaldamento del 40%.
OBIETTIVO GLOBALE Riduzione > 20% entro il 2020
OBIETTIVO STRATEGICO Riduzione del 40% delle emissioni da riscaldamento
MISURA Promozione edilizia sostenibile
PROGETTO Adozione del regolamento edilizio sull’energia sostenibile
Il Comune di Castellammare del Golfo si impegna ad intraprendere progetti che
prevedono le seguenti attività:
- promozione delle iniziative di successo già intraprese dal Comune;
- ottimizzazione dell’uso delle risorse locali;
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
50 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
- adozione degli strumenti legislativi in linea con le politiche energetiche
sovracomunali.
Per raggiungere gli obiettivi che il Comune si è prefissato, all’interno del PAES
verranno inseriti progetti finalizzati a produrre benefici ambientali. Essi pertanto
devono essere reali e quindi concreti, fattibili, quantificabili e verificabili, e allo
stesso tempo permanenti, cioè non devono essere annullati dalle emissioni
prodotte per la realizzazione ed il mantenimento delle azioni previste dal
progetto.
Per determinare l’effetto finale del progetto, è necessario che lo stesso superi il
cosiddetto “test di addizionalità” che comporta il realizzarsi di entrambe le
seguenti condizioni:
1. surplus legislativo: il progetto deve prevedere azioni che comportano il
superamento degli standard legislativi normalmente imposti;
2. superamento delle difficoltà di implementazione: affinché un progetto
possa essere attuato, esso deve aver superato:
- i vincoli di natura finanziari, legati al reperimento delle risorse economiche
necessarie all’attuazione;
- i vincoli di natura tecnologica: si operano scelte tecnologiche tali da superare
vincoli tecnici e attuativi;
- i vincoli istituzionali e culturali: il progetto consente il superamento di
comportamenti consolidati o di consuetudini, inducendo comportamenti virtuosi
che implicano benefici ambientali;
- i limiti dell’innovazione: vengono applicate tecnologie o soluzioni sperimentali o
innovative rispetto alle comuni buone pratiche per la sostenibilità ambientale.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
51 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
5.1. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE AZIONI (SCHEDE DI PROGETTO)
Nel seguente paragrafo si analizzano i vantaggi di tipo economico-ambientale
che scaturiscono dall’attuarsi delle azioni e al tempo stesso la complessa
realizzazione dei progetti a causa dei costi elevati e della loro fattibilità ancora
troppo legata agli strumenti incentivanti.
Se valutiamo le variazioni di popolazione attese all’interno dei comuni medio-
piccoli emerge una sostanziale stabilità nell’ultimo decennio destinata con molte
probabilità a permanere, secondo gli scenari previsionali, fino al 2020 a meno
che non sia adottata una precisa politica pianificatoria finalizzata all’espansione
dei tessuti urbanizzati.
Tuttavia si assiste ad un incremento della domanda di energia pro capite
causato da consuetudini energivore nei settori residenziale, trasporti e terziario.
Si tratta ad esempio dell’eccessivo dispendio di energia elettrica per la
climatizzazione estiva e di combustibile per il riscaldamento invernale; l’utilizzo
di mezzi di trasporto su gomma anche per brevi spostamenti ed infine una
cattiva gestione di attrezzature e piccoli impianti.
Senza un’azione di sensibilizzazione e strategie di intervento, si prevede una
chiara tendenza all’aumento inesorabile della concentrazione di gas
climalteranti nell’atmosfera. Il pacchetto di azioni che il Comune si impegna ad
intraprendere ha lo scopo di arrestare e successivamente invertire il trend di
crescita delle emissioni inquinanti. Attraverso l’adozione di progetti e
comportamenti virtuosi si possono raggiungere gli obiettivi previsti.
Il Comune di Castellammare del Golfo si impegna a portare a termine, entro il
2020, 13 AZIONI, presentate attraverso le Schede di Progetto allegate. In
ognuna delle schede è riportata un’analisi di fattibilità che abbraccia i tre punti
focali di intervento:
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
52 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
- aspetto energetico;
- aspetto ambientale;
- aspetto economico.
Per ogni azione sono stati individuati i seguenti aspetti:
- Obiettivo raggiungibile
- Soggetti interessati
- Modalità di implementazione
- Periodo temporale di svolgimento dell’azione
- Stima dei costi per l’attuazione dell’azione
- Soggetti promotori
- Risorse finanziarie
- Stima del risparmio energetico conseguibile
- Stima della riduzione di emissioni conseguibile
- Responsabile dell’azione
- Indicatori di monitoraggio
Il periodo di attuazione di ciascuna azione è riconducibile a tre possibili fasi:
- Breve Periodo: azioni da completare entro l'anno 2016;
- Medio Periodo: azioni da completare entro l'anno 2018;
- Lungo Periodo: azioni da concludere entro 2020.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
53 | P a g i n a
Comune di Castellammare del Golfo
5.2. SINTESI OPERATIVA
L’attuazione delle azioni previste nelle Schede di Progetto (Allegato I)
comporta una riduzione in termini di tonnellate di CO2, concorrendo al
raggiungimento dell’obiettivo finale del 20-20-20.
Il Comune di Castellammare del Golfo si impegna ad abbattere 6125,66 t CO2
entro il 2020 mediante la realizzazione delle azioni riportate nelle Schede di
Progetto.
Si riportano qui di seguito:
- Tabella riepilogativa delle azioni con indicazione del settore, del periodo di
attuazione, dei risparmi ottenibili in termini di abbattimento delle emissioni
di CO2 e di riduzioni di energia da fonte fossile;
- Quadro di previsione del risparmio totale ottenibile al 2020 con indicazione
dei consumi relativi ad ogni settore, in riferimento sia all’anno di baseline
che al 2020.
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
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Comune di Castellammare del Golfo
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Comune di Castellammare del Golfo
COMUNE DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO
QUADRO DI PREVISIONE AL 2020
Consumi anno di riferimento 2020
Settore 2011 Riduzione %
al 2020
2020
MWh/anno t CO2/anno MWh/anno t CO2/anno
- Autoparco Comune 254,10 65,16 45,00 139,76 35,84
- Pubblica illuminazione 1972,22 952,58 71,00 571,94 276,25
- Edifici pubblici 1675,97 648,03 65,00 586,59 226,81
- Residenziale 13944 6734,95 29,00 9900,24 4781,81
- Trasporto privato 31991 8338,29 23,00 24633,07 6420,48
- Terziario 12665 6117,20 12,00 11145,20 5383,13
- Industria 8548 4128,68 8,00 7864,16 3798,39
- Agricoltura 3286,13 1587,20 4,00 3154,68 1523,71
TOTALE 74336,42 28572,09 57995,64 22446,43
RIDUZIONE COMPLESSIVA DI C02 : -21,44
Come si evince dalle tabelle precedentemente riportate è evidente che il
Comune di Castellammare del Golfo raggiungerà l’obiettivo imposto dal Patto
dei Sindaci in quanto entro il 2020 avrà provveduto all’abbattimento del
21,44% delle emissioni di CO2 rispetto all’anno di riferimento (2011).
Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, si ricorda l’importanza
di un costante monitoraggio e di una continua revisione dei bilanci energetici e
del quadro emissivo. Una volta costruiti gli scenari di base e i trend di crescita
è fondamentale, per calibrare in maniera corretta le misure in corso d’opera
sulla base della mutazione dei contesti di intervento, il costante
aggiornamento dei database, utili supporti anche per eventuali azioni future.
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6. MONITORAGGIO DELLE AZIONI DI PIANO
Una volta individuati gli obiettivi da includere nel PAES e stabilita la sequenza
degli interventi di progetto, il passo successivo è quello di predisporre un sistema
di monitoraggio degli obiettivi basato sia su indicatori generali degli andamenti
emissivi, sia su indicatori specifici legati agli interventi stessi.
Il sistema di monitoraggio è uno strumento necessario per seguire i progressi
verso i target definiti a partire dalla situazione esistente.
Esso prevede la valutazione di due parametri:
- la riduzione delle emissioni effettivamente ottenuta,
- gli eventuali indicatori di sviluppo sostenibile,
relativamente ai progetti individuati attraverso le Azioni di Piano.
Il sistema di monitoraggio si sviluppa su tre livelli:
1. una valutazione ex ante, realizzata a livello di misure;
2. una valutazione in itinere, sullo stato di attuazione e di completamento dei
progetti;
3. una valutazione ex post, che quantifichi l’emissione di gas climalteranti
effettivamente evitata.
6.1. INDICATORI E TEMPISTICHE
Per effettuare il monitoraggio dei progetti si valutano alcuni indicatori sintetici,
in grado di quantificarne l’effettiva realizzazione e di stimare le quantità di gas
serra non emesse o rimosse grazie al progetto stesso.
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Gli indicatori vengono definiti preventivamente e sono inseriti all’interno delle
Schede di Progetto (Azioni di Piano), in modo da essere univocamente
associati ad una data misura o azione.
Per progetti particolarmente complessi possono essere utilizzati anche più
indicatori. Al fine di calcolare l’indicatore è previsto un duplice approccio, cui
corrisponde una differente tempistica di monitoraggio, come indicato di
seguito:
- misurazione diretta: con questo approccio viene misurata sul campo la
quantità richiesta. Spesso si fa ricorso ai dati provenienti dalla
documentazione in possesso degli uffici comunali o degli enti preposti
(pratiche edilizie, catasto degli impianti termici,…).
Criticità: per effettuare questo tipo di misurazione a volte è necessario fare
uso di strumentazione costosa o ricorrere a banche dati non aggiornate
frequentemente.
- misurazione indiretta: viene effettuata in alternativa alla prima. Si fa
ricorso ad indagini su un campione significativo di utenze e dai dati
acquisiti vengono stimati i quelli generali quantitativi . Tale misurazione è
utile per comprendere in che misura i progetti proposti abbiano mutato i
comportamenti del cittadino, soprattutto per il settore della mobilità e degli
usi domestici.
Criticità: poiché viene fatta una misurazione a campione, si ottiene solo una
stima dei dati e di conseguenza un’idea delle tendenze in atto, ma tale
approccio non fornisce i reali consumi.
L’attività di reporting è articolata su due livelli:
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- Report di Attuazione (AR): contiene informazioni quantitative e
misurazioni relative ai consumi energetici ed alle emissioni di gas serra nei
periodi successivi all’avvio del progetto, strettamente connesse
all’implementazione del piano e delle singole azioni in esso contenuto,
unitamente alla revisione dell’Inventario delle Emissioni.
- Report di Intervento (IR): contiene informazioni qualitative
sull’implementazione del PAES e sull’avanzamento dei progetti.
L’importanza dell’aggiornamento e della condivisione
L’attività di monitoraggio degli indicatori delle azioni di Piano acquisisce una
rilevanza territoriale, e una forma di supporto alle decisioni locali e sovra locali,
solo se i dati raccolti vengono correttamente registrati, aggiornati e condivisi.
Uno degli obiettivi del Patto dei Sindaci è proprio la creazione di una rete di
enti locali, in cui le Pubbliche Amministrazioni aderenti collaborino fra di loro,
al fine di intraprendere politiche di pianificazione territoriale su scala sovra
comunale, per territori omogenei, che presentino quindi analoghe
problematiche energetico-ambientali e analoghi punti di forza su cui incentrare
le Azioni per perseguire un cambiamento degli scenari osservati.
7. PROCESSO DI FORMAZIONE PER L'AMMINISTRAZIONE
LOCALE
A supporto delle azioni di Piano ed in generale al PAES, è prevista una serie di
incontri formativi, organizzati già a partire dalle prime fasi della realizzazione,
con lo scopo di rafforzare, implementare e sedimentare le competenze di tutto il
personale comunale, potenzialmente coinvolto nei seguenti processi di:
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- definizione e implementazione delle politiche relative alla mitigazione delle
emissioni di gas serra;
- redazione e mantenimento del PAES;
- redazione del Report di implementazione biennale per la Commissione
Europea.
La formazione è rivolta sia ai tecnici comunali coinvolti nei processi sopracitati,
sia all’Amministrazione Comunale, intesa come Sindaco, Segretario, Assessori
e Consiglieri, che risulta essere direttamente interessata dal processo
decisionale previsto dal PAES.
Si prevedono, inoltre, degli incontri mirati al coinvolgimento degli stakeholder,
tra cui ad esempio i professionisti del territorio (architetti, ingegneri, progettisti),
che sono invece direttamente coinvolti nella fase di realizzazione delle azioni
definite nel PAES.
7.1. OBIETTIVI E CONTENUTI PREVISTI
L’azione di formazione prevista ha come obiettivo principale quello di sviluppare
le competenze all’interno dell’amministrazione pubblica, necessarie e
fondamentali perché il processo intrapreso possa essere efficace e continuativo
nel tempo. Per questo motivo, la formazione deve essere in grado di rafforzare
le competenze già esistenti in materia di gestione dell’energia nel settore
pubblico ma anche di pianificazione energetica sostenibile e di valutazione, sia
in itinere sia ex post, dei risultati ottenuti tramite il processo di adesione al Patto
dei Sindaci ed i relativi interventi di pianificazione e implementazione delle
azioni progettate.
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Si tratta quindi di sviluppare conoscenze e competenze trasversali (“sapere” e
allo stesso tempo “saper fare”).
Si configura così un’attività di formazione in linea con gli obiettivi definiti dal
PAES, quali:
1. lo sviluppo e il consolidamento di specifiche competenze in tema di
efficienza energetica negli usi finali e sull’utilizzo delle energie rinnovabili;
2. l’acquisizione di conoscenze sulle vigenti norme nazionali e regionali inerenti
l’efficienza energetica, e sui possibili strumenti per il finanziamento degli
interventi di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di CO2;
3. la formazione sulle modalità di aggiornamento dei dati per il monitoraggio.
7.2. MODALITÀ FORMATIVE
Al fine di perseguire l’attività di formazione viene scelta la modalità della
lezione frontale rivolta a piccoli gruppi ed effettuata con il supporto di
proiezione di slide. A questa modalità è prevista anche un’altra tipologia di
apprendimento, più interattiva, secondo l’approccio “learning by doing”,
attraverso discussioni dirette riguardanti singoli progetti sviluppabili in base al
territorio. Tale attività è orientata a definire in maniera condivisa i progetti e gli
obiettivi del PAES.
Tutti i materiali formativi presentati vengono distribuiti in formato elettronico ai
partecipanti al corso. Per ogni incontro di formazione si prende nota delle
presenze dei partecipanti tramite la compilazione e la firma di un apposito
verbale.
8. SENSIBILIZZAZIONE E PUBBLICIZZAZIONE
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Per completare il percorso del PAES, l'Amministrazione locale intende
promuovere un’adeguata attività di pubblicizzazione e sensibilizzazione, rivolta
alla cittadinanza e ai portatori di interesse, al fine di coinvolgere questi ultimi nel
processo di ottimizzazione delle risorse energetiche comunali, divenendo parte
attiva dello stesso.
Sensibilizzazione
Il risparmio e l’efficienza in termini di consumi energetici sono tematiche spesso
legate alle logiche di mercato, per cui l’interlocutore può ricevere messaggi
poco chiari o distorti. Lo scopo della sensibilizzazione della cittadinanza
promossa dall’Amministrazione Comunale deve avere invece l’obiettivo di
promuovere misure che conducano a risultati concreti e immediati.
Le politiche di intervento in questi ambiti risultano infatti essere caratterizzate da
grandi potenzialità, ma spesso sono di difficile attuazione perché vanno ad
incidere su abitudini consolidate. È necessario quindi che le azioni da applicare
devono tendere a fare acquisire al soggetto potenzialmente attuatore
dell’azione (cittadino privato, imprenditore,…) familiarità con le argomentazioni
in tema di energia e ambiente, in modo da divenire esso stesso promotore di
interventi finalizzati all’efficienza energetica (riqualificazione dell’abitazione,
sostituzione veicoli,...).
Pubblicizzazione e formazione agli stakeholders
Le azioni di pubblicizzazione e formazione devono consentire il formarsi di un
dialogo diretto tra lo stakeholder e il Comune. Ciò è possibile mediante la
creazione di strutture apposite e l'organizzazione di corsi di formazione, in
grado di fornire una risposta specifica e adeguata alle esigenze concernenti le
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tematiche energetiche e ambientali, e che siano allo stesso tempo efficienti nel
responsabilizzarlo per il raggiungimento dell'obiettivo comune.
Le attività formative proposte sono indirizzate a due categorie di utenza:
- la cittadinanza
- i portatori di interesse locali.
Per quanto riguarda gli obiettivi generali del processo di pubblicizzazione, essi
sono:
- diffondere la cultura dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale
a tutti i soggetti interessati;
- diffondere il tema del Patto dei Sindaci e comunicare l’impegno preso dal
Comune e dalla cittadinanza;
- promuovere e comunicare i contenuti del PAES, con particolare attenzione
alle azioni che prevedono il coinvolgimento della cittadinanza, e a quelle di
esempio da parte della Pubblica Amministrazione;
- promuovere la partecipazione degli stakeholders al processo di definizione e
mantenimento del PAES.
I destinatari verranno definiti di volta in volta sulla base delle specificità e delle
esigenze. Essi saranno:
- sistema scolastico (alunni e insegnanti);
- associazioni presenti sul territorio;
- sistema delle PMI attraverso le figure di responsabilità (Energy Manager,
responsabile RSA, ecc);
- professionisti.
I contenuti saranno tarati sulla base del soggetto coinvolto e riguarderanno in
generale:
- principi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica;
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- principi di quantificazione delle emissioni di CO2 derivanti dalle attività
antropiche;
- principi di ottimizzazione ed abbattimento delle emissioni;
- possibilità di finanziamento e incentivazione degli interventi;
- esempi di buone pratiche e tecnologie efficienti.
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ALLEGATO I
Schede di progetto
Le schede di seguito allegate potrebbero essere soggette a revisioni periodiche, per
verificarne lo stato attuativo e le condizioni di ottimizzazione delle stesse.
Il Comune pertanto si riserva, a seguito di tali revisioni, di apportare modifiche ai progetti
stessi caratterizzate dall’obiettivo di un ulteriore miglioramento delle performance attese.
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Azione 1 – PA_01
Piano di rinnovamento dell’ autoparco Comunale
Descrizione: Graduale sostituzione dei veicoli dell’autoparco Comunale con veicoli ad alimentazione a metano ed elettrici, acquisto di bici a pedalata assistita per brevi spostamenti
Obiettivo: Riduzione dei consumi energetici e riduzione delle emissioni di CO2 mediante la sostituzione di alcuni mezzi dell’ autoparco comunale, acquisto di nuovi mezzi alimentati a Metano ed veicoli elettrici, acquisto di bici a pedalata assistita.
Soggetti interessati: Comune di Castellammare del Golfo
Modalità di implementazione: fondi comunali, comunitari ed incentivi statali
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: 2014-2016
Costi stimati: 380.000,00 € (suscettibili alla variazione di mercato)
Risorse finanziarie: Comune di Castellammare del Golfo
Project Financing
Finanziamenti tramite Esco
Incentivi Statali
Fondi Regionali e della Comunità Europea
Risultati attesi: Riduzione dei consumi energetici e di CO2 dell’autoparco, sensibilizzazione dell’amministrazione e della popolazione all’ utilizzo di mezzi sostenibili (bici a pedalata assistita, autoveicoli a Metano ed elettrici), riduzione dei consumi energetici 114,35 MWh/anno
Riduzione di CO2: - 29,32 tCO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico - Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: Verifica mediante i costi di acquisto del carburante annuo
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Azione 2 – PA_02
Piano di riqualificazione energetica della pubblica illuminazione
Descrizione: Le lampade della pubblica illuminazione saranno sostituite con lampade a alta efficienza. Ciò consentirà di risparmiare energia, riducendo i consumi energetici, dovuti ad un notevolmente incremento dell’efficienza luminosa. L’utilizzo di sistemi per la riduzione del flusso luminoso delle singole lampade consente di ridurre e controllare il livello di illuminamento al suolo, in fasce orarie notturne, seguendo le indicazioni e le prescrizioni delle normative tecniche vigenti e in considerazione delle situazioni di sicurezza pubblica. La possibilità di programmazione degli apparecchi permette di adattare il regolatore alla specifica situazione e di ottimizzare perciò il funzionamento del singolo punto luce in funzione della localizzazione, delle necessità, delle caratteristiche del fondo stradale. Inoltre saranno sostituite tutte le lampade degli edifici comunali, incrementando ulteriormente il risparmio energetico e le emissioni di CO2
Obiettivo: Riduzione dei consumi energetici e riduzione delle emissioni di CO2 mediante l’utilizzo di apparecchi e lampade di nuova generazione a maggiore efficienza e in particolar modo di dispositivi LED. Inoltre verrà valutato l’utilizzo di sistemi di controllo e regolazione del flusso luminoso
Soggetti interessati: Comune di Castellammare del Golfo
Modalità di implementazione: Realizzazione tramite ESCO e Project Financing
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: 2015-2018
Costi stimati: 2.300.000,00 € (suscettibili alla variazione di mercato)
Risorse finanziarie: Comune di Castellammare del Golfo
Project Financing
Finanziamenti tramite Esco
Finanziamenti agevolati
Fondi Regionali e della Comunità Europea
Risultati attesi: In relazione agli interventi descritti si ipotizza di conseguire un risparmio di 1400,28 MWh/anno, riducendo notevolmente i costi di gestione dell’ impianto con abbattimento del 71% della spesa attuale
Riduzione di CO2: - 676,33 tCO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico - Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: Verifica mediante i Mwh risparmiati sulla scorta delle lampade sostitute
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Azione 3 – PA_03 Piano di miglioramento energetico degli edifici pubblici
Descrizione: Gli edifici pubblici saranno soggetti ad interventi di miglioramento energetico degli edifici, saranno sostituiti tutti gli infissi e coibentate tutte le superfici orizzontali e verticali degli involucri, saranno inoltre sostituiti gli impianti di riscaldamento con impianti ad alta efficienza dove necessario e sostituiti tutti i corpi illuminanti, il tutto al fine di diminuire i consumi energetici e di CO2
Obiettivo: Efficientamento degli edifici pubblici mediante interventi di coibentazione delle superfici, sostituzione degli infissi e sostituzioni degli impianti, garantendo un notevole risparmio energetico e di CO2
Soggetti interessati: Comune di Castellammare del Golfo
Modalità di implementazione: Fondi comunitari ed ESCO
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: 2014-2020
Costi: 1.500.000,00 € (suscettibili alla variazione di mercato)
Risorse finanziarie: Comune di Castellammare del Golfo
Finanziamenti tramite Esco
Finanziamenti agevolati
Fondi della Comunità Europea
Risultati attesi: Gli interventi su tutti gli edifici abbatteranno i consumi energetici di -687,15 MWh/anno (-41%) , questo intervento inciderà sulla riduzione della spesa per il riscaldamento.
Riduzione di CO2: -265,69 tCO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico - Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: verifica sui costi annui di riscaldamento e di approvvigionamento elettrico ad ogni intervento completato
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Azione 4 – PA_04 Installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia
Descrizione: Verranno installati n. 10 impianti Fotovoltaici di potenza minima di 15 Kwp sugli edifici comunali e sulle aree di proprietà dal comune. Gli impianti verranno realizzati coinvolgendo anche società private e tenendo conto degli incassi provenienti dagli incentivi del Conto Energia (o dallo scambio sul posto) e del risparmio legato all’autoconsumo.
Obiettivo: Riduzione dei consumi elettrici comunali e di CO2
Soggetti interessati: Comune di Castellammare del Golfo
Modalità di implementazione: Mediante fondi comunali, comunitari e finanziamenti agevolati
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: 2015-2020
Costi: 375.000,00 € (costi indicativi variabili)
Risorse finanziarie: Finanziamenti agevolati, project financing, fondi europei
Risultati attesi: Riduzione dei costi per approvvigionamento elettrico comunale e risparmio energetico.
Riduzione di CO2: -155,53 tCO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico - Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: kWh prodotti in un anno
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Azione 5 – RE_01 Sensibilizzazione della popolazione all'utilizzo intelligente dell' energia
Descrizione: Organizzazione di Giornate dell’ Energia per la sensibilizzazione all’utilizzo intelligente dell’ energia elettrica all’ interno delle abitazioni (ENERGY DAYS) Le giornate dell’ informazione/formazione si svilupperanno mediante: 1. Progettazione dell’immagine della campagna di sensibilizzazione; 2. Veicolazione dell’informazione; 3. Manifestazioni espositive; 4. Campagne pubblicitarie. Si attiveranno le scuole ove si organizzeranno anche workshop con la popolazione, installazioni di postazioni mobili e fisse (stand), con utilizzo dei metodi della “programmazione partecipativa” e iniziative condivise tra scuole, Enti Locali, istituzioni, imprese.
Obiettivo: informazione/formazione e sensibilizzazione della cittadinanza
Soggetti interessati: Popolazione di Castellammare del Golfo
Modalità di implementazione: Fondi comunali, comunitari e privati
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: almeno 3 eventi all’ anno a partire dal 2015 fino al 2020
Costi: 85.000,00 €
Risorse finanziarie: Comune di Castellammare del Golfo, sponsor, Aziende private del settore
Risultati attesi: Cambiamento del comportamento relativamente ai consumi energetici e consapevolezza della necessità di modificare il proprio stile di vita per ridurre la CO2 immessa in atmosfera.
Riduzione di CO2: - 269,40 tCO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico - Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: Dati derivanti dal monitoraggio da famiglie campione; kWh elettrici risparmiati
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Azione 6 – RE_02 Incentivazione e sgravi fiscali per le nuove costruzioni energeticamente sostenibili
Descrizione: Il regolamento edilizio comunale prevedrà una riduzione degli oneri di costruzione progressiva in base alla classe energetica dell’edificio indicata in fase di progetto per le nuove costruzioni
Obiettivo: Sensibilizzare tecnici e privati alla realizzazione di edifici energeticamente sostenibili
Soggetti interessati: popolazione di Castellammare del Golfo, tecnici
Modalità di implementazione: Controlli in cantiere sulla corretta esecuzione dei progetti e verifiche
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: entro il 2020
Costi: 800.000,00 €
Risorse finanziarie: Fondi comunitari e agevolazioni statali
Risultati attesi: Risparmio energetico nel settore residenziale, miglioramento dell’ efficienza energetica delle abitazioni residenziali, riduzione della spesa per approvvigionamento energetico delle abitazioni per singolo cittadino
Riduzione di CO2: - 942,89 t CO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico – Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: obbligo ai titolari delle nuove costruzioni di trasmettere i consumi energetici per i primi 5 anni dall’ edificazione
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Azione 7 – RE_03 Piano di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente
Descrizione: Il regolamento edilizio comunale prevedrà una serie di agevolazioni fiscali in base alla classe energetica indicata in fase di progetto per le ristrutturazioni ed gli interventi di recupero edilizio
Obiettivo: Recupero sostenibile del patrimonio edilizio esistente
Soggetti interessati: popolazione di Castellammare del Golfo, tecnici
Modalità di implementazione: Controlli in cantiere sulla corretta esecuzione dei progetti
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: entro il 2020
Costi: 2.200.000,00 €
Risorse finanziarie: fondi comunali, europei ed agevolazioni statali
Risultati attesi: Riqualificazione energeticamente sostenibile del patrimonio edilizio esistente
Riduzione di CO2: 740,84 tCO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico – Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: obbligo dei titolari degli immobili recuperati o ristrutturati di trasmettere i consumi energetici per i primi 5 anni dall’ edificazione
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Azione 8 – TP_01 Promozione delle giornate della mobilità sostenibile
Descrizione: Il comune organizzerà giornate dedicate alla sensibilizzazione della mobilità sostenibile, coinvolgendo aziende del settore ed associazioni e promuovendo l’uso di mezzi elettrici e bici, chiudendo al traffico veicolare una volta al mese di domenica un area del centro storico, che potrà essere utilizzata come area ciclo-pedonale
Obiettivo: sensibilizzazione alla mobilità sostenibile, utilizzo consapevole dei veicoli tradizionali
Soggetti interessati: popolazione di Castellammare del Golfo
Modalità di implementazione: Organizzazione delle Giornate della mobilità sostenibile, mediante sponsor e aziende del settore
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: entro il 2016
Costi: 75.000,00 €
Risorse finanziarie: fondi privati, ESCO, fondi europei
Risultati attesi: implementazione all’utilizzo da parte della cittadinanza di un uso razionale e moderato dei veicoli tradizioni incentivazione e motivazione all’ acquisto ed utilizzo di bici e mezzi sostenibili
Riduzione di CO2: - 667,06 tCO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico – Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: Verifica a campioni dell’ incremento di mezzi sostenibili della cittadinanza
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Azione 9 – TP_02 Incentivazione per acquisto di bici a pedalata assistita ed utilizzo dei mezzi pubblici
Descrizione: Mediante apposita delibera, garantendo agevolazioni, il Comune incentiverà tutti i residenti all’acquisto di bici a pedalata assistita, verrà implementata la rete di trasporto pubblica mediante l’acquisto di mezzi elettrici o bi-Fuel, garantendo un migliore servizio pubblico ai cittadini
Obiettivo: Ridurre l’utilizzo dei mezzi privati, incentivazione all’ acquisto di bici e bici a pedalata assistita
Soggetti interessati: Popolazione di Castellammare del Golfo
Modalità di implementazione: possibilità di acquisto di mezzi ecosostenibili mediante agevolazioni
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: entro il 2018
Costi: 200.000,00€
Risorse finanziarie: iniziative private, fondi ed agevolazioni statali, fondi Europei
Risultati attesi: sensibilizzazione della cittadinanza all’uso di mezzi sostenibili, riduzione del consumo di energia primaria 15%
Riduzione di CO2: 1250,74 t CO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico – Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: Mediante famiglie a campione, verranno verificati i consumi annui di combustibile per l’alimentazione dei mezzi privati
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Azione 10 – TZ_01 Razionalizzazione energetica nel settore terziario
Descrizione: Il Settore Terziario è particolarmente energivoro, tuttavia la sua complessità non consente di definire in modo specifico tutti i comparti. L’azione prevede dunque il raggiungimento di un obiettivo complessivo per l’intero Settore: in particolare, si ipotizza una quota di risparmio energetico pari ad almeno il 5% dei consumi di energia elettrica considerando il naturale incremento dell’efficienza energetica dovuto al rinnovamento di impianti ed edifici che verrà sostenuto ed incentivato attraverso opportune attività di divulgazione di buone pratiche e di interventi di recupero energetico quali:
sostituzione degli attuali corpi illuminanti con sistemi caratterizzati da maggiore efficienza e/o con tecnologie più recenti (LED);
riduzione degli apporti energetici per il riscaldamento invernale, mediante interventi sugli involucri edilizi e sugli impianti
sostituzione degli attuali sistemi di raffrescamento estivo degli ambienti con macchinari moderni caratterizzati da maggior efficienza
Obiettivo: Sensibilizzazione all’utilizzo razionale dell’ energia finalizzata al risparmio energetico ed economico
Soggetti interessati: Operatori del settore Terziari, associazioni di Categoria
Modalità di implementazione: Incontri formativi mediante accordi con le associazioni di categoria
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: entro il 2020
Costi: 90.000,00 €
Risorse finanziarie: Fondi comunali, europei
Risultati attesi: Mediante le attività di promozione e diffusione del Comune si attende il naturale ammodernamento del settore terziario, con una riduzione dei consumi di energia elettrica pari ad almeno il 12%
Riduzione di CO2: - 734,06 tCO2/anno
Responsabile: Ufficio Tecnico – Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: Attività campione indicheranno la progressiva diminuzione dei costi energetici
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Azione 11 – IN_01 Piano di riqualificazione energetica delle industrie private
Descrizione: L’azione interventi di miglioramento energetico degli stabilimenti, incremento dell’ utilizzo di energia da fonti rinnovabili e la promozione di accordi con associazioni di categoria ed operatori finanziari per agevolare l’accesso al credito per interventi di recupero energetico; Il Comune di Castellammare del Golfo proporrà di organizzare giornate informative con associazioni di categoria ai titolari di piccole e medie imprese, proponendo eventuali Audit energetici gratuiti, per una maggiore consapevolezza dei principali consumi energetici e delle relative cause. Saranno illustrate le migliori soluzioni attualmente disponibili, sia a livello di Sistemi di Gestione dell’Energia (ISO 50001), sia a livello di tecnologie sviluppate.
Obiettivo: Ridurre i consumi energetici del settore industria, ottenendo una progressiva diminuzione di produzione di CO2
Soggetti interessati: Titolari di Industrie (piccole e medie imprese), associazioni di categoria
Modalità di implementazione: Attività di sensibilizzazione, incontri con associazioni e titolari di impresa
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: entro il 2020
Costi: 650.000,00€
Risorse finanziarie: fondi europei, agevolazioni statali
Risultati attesi: riduzione dei consumi legati al settore industria del 8%
Riduzione di CO2: - 330,29 tCO2/anno
Responsabile: Ufficio tecnico – Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: Industrie/imprese a campione forniranno un report annuo sui consumi energetici delle proprie attività
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Azione 12 – AG_01 Piano di razionalizzazione energetica del settore agricoltura e pesca
Descrizione: Il comune si impegnerà ad organizzare giornate di informazione/formazione sulle soluzioni finalizzate al risparmio energetico e sull’ utilizzo di energia da fonti rinnovabili ai titolari di imprese agricole o ittiche, mediante la collaborazione con associazioni di categoria, inoltre verranno attivati incentivi e sgravi fiscali per le aziende che attueranno interventi di miglioramento energetico della propria attività.
Obiettivo: efficientamento e miglioramento energetico nel settore dell’ Agricoltura
Soggetti interessati: titolari di imprese agricole ed agricoltori, associazioni di Categoria
Modalità di implementazione: incontri informativi, assistenza ed incentivazione
Promotori: Comune di Castellammare del Golfo
Tempi di attuazione: entro il 2018
Costi: 600.000,00 €
Risorse finanziarie: Fondi Europei e prestiti a tasso agevolati
Risultati attesi: L’efficientamento del settore agricolo, produrrà una progressiva diminuzione del consumo di energia primaria del 4%, maggiore sensibilità dei principali soggetti interessati.
Riduzione di CO2: - 63,49 t CO2/anno
Responsabile: Ufficio tecnico – Comune di Castellammare del Golfo
Indicatore di monitoraggio: Le aziende agricole ed ittiche che usufruiranno degli incentivi forniranno un report annuo sui consumi energetici delle proprie attività
Piano d’Azione per Energia Sostenibile
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Comune di Castellammare del Golfo
ALLEGATO II
CRONOPROGRAMMA DELLE AZIONI DI PIANO
Azione 01 - PA_01
Azione 02 - PA_02
Azione 03 - PA_03
Azione 04 - PA_04
Azione 05 - PA_05
Azione 06 - RE_01
Azione 07 - RE_02
Azione 08 - RE_03
Azione 09 - TP_01
Azione 10 - TP_02
Azione 11 - TZ_01
Azione 12 - IN_01
Azione 13 - AG_02
Periodo d'attuazione BREVE Periodo d'attuazione MEDIO Periodo d'attuazione LUNGO
2017 2018 20192016 2020
CRONOPROGRAMMA DELLE AZIONI DI PIANO
2015