1
Paradigmi emergenti dalle
esperienze di sviluppo territoriale e
di multilevel governance
Milano 18 maggio 2013
2
1. Risultati della Ricerca "Gli strumenti per lo sviluppo territoriale di
Regione Lombardia a confronto con alcune esperienze internazionali”
1.1 Framework concettuale di riferimento
1.2 I case study
1.2.1 Il caso della Regione della Lombardia
1.2.2 Il caso della Regione della Bretagna
1.2.3 Il caso della Fundação Vale – Sud est del Pará
1.3 Risultati finali: un nuovo paradigma di sviluppo territoriale
2. La governance per lo sviluppo delle relazioni Grandi Imprese e
territorio: il modello della Partnership Sociale Pubblico Privata -
PSPP
Indice
3
1. Risultati della Ricerca:"Gli strumenti per lo sviluppo territoriale di
Regione Lombardia a confronto con alcune esperienze
internazionali”
5
Sviluppo territoriale
Dimensione
patrimoniale
Sviluppo
multidimensionale
Dimensione
relazionale
Framework concettuale di riferimento per lo sviluppo della ricerca
Stakeholders e
Multilevel
Governance
6
Sviluppo multisettoriale
Capitale
Infrastrutturale Capitale
Ambientale
Capitale
Istituzionale
Capitale
Umano e Sociale
Capitale
Economico
Un aspetto determinante nei processi di sviluppo territoriale è la sedimentazione di fattori materiali
e immateriali in un dato territorio, poiché, a partire da questa, possono essere attivati, trasformati
e utilizzati i capitali territoriali quale insieme di risorse utili a innescare o a mantenere i
processi di sviluppo
7
Stakeholders coinvolti nel processo di sviluppo territoriale
BENI
PRIVATI
BENI
PUBBLICI
SETTORE
PUBBLICO
TERZO
SETTORE
INIZIATIVA
PRIVATA
NECESSITÀ
LOCALI E
AZIONI DELLA
SOCIETÀ
IMPATTI
NEGATIVI/
POSITIVI SULLO
SVILUPPO DEL
TERRITORIO
PROCESSO DI SVILUPPO
La dimensione relazionale è il frutto dell’interazione della molteplicità di attori pubblici, privati e
del terzo settore
8
Multilevel Governance
Pubblico-Pubblico
Pubblico-Privato
Centralizzazione
Decentralizzazione
Modello di
governance
federale
Modello di
multilevel
governance
Modello di
governance
centrata sullo
Stato
Modello di
governance
“d’impresa”
La dimensione relazionale è inerente al rapporto fra gli attori coinvolti nel processo di sviluppo del
territorio e apre al concetto di multilevel governance con riferimento agli assi Pubblico-Pubblico
(Centralizzazione/Decentralizzazione) e Pubblico-Privato, così riconoscendo il ruolo dei diversi
attori
10
Elementi che hanno condotto alla scelta dei casi in Italia, Francia e Brasile
• L’ Italia è riconosciuta
internazionalmente come
referenza per le proprie
esperienze di sviluppo
territoriale (es. letteratura sui
Distretti)
• La Regione Lombardia dispone
di una struttura economica, sociale
e amministrativa, che è
considerata un best case di
sviluppo territoriale
• La Regione Lombardia, ha
sviluppato negli ultimi 15 anni
significative esperienze di
creazione e utilizzo di strumenti
di programmazione negoziata e
di sviluppo territoriale
• La Francia, negli anni 70, è stato il
primo paese Europeo ad introdurre
gli strumenti di programmazione
negoziata (Contrat de Plane) fra
lo Stato Nazionale e le Regioni
• La tradizione francese di
planification et aménagement du
territoire è referenza
internazionale per gli strumenti
più sviluppati e sistematizzati a
livello tecnico e procedurale
• La Bretagna è la regione francese
che più ha implementato, in
maniera sistematica, gli
strumenti di programmazione
negoziata per lo sviluppo
territoriale
ITALIA
(Regione Lombardia) FRANCIA
(Regione Bretagna) BRASILE
• Con eccezione dello Stato di São
Paulo e della Regione Sud del
paese, le quali hanno tradizioni
molto simili a quelle Europee, non
esiste una grande tradizione di
sviluppo regionale
• Le esperienze di sviluppo
regionale degli anni 60, 70 e 80,
coincisero con le iniziative
industriali di grande scala
• Un numero significativo di grandi
imprese brasiliane ha adottato
negli ultimi anni la practise della
Responsabilità Sociale
d’Impresa
• Il Brasile oggi fa esperienza di un
gran numero di grandi
investimenti, i quali, hanno un
impatto significativo sullo
sviluppo territoriale dei comuni
circostanti
12
• Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST);
• Programma Integrato di Sviluppo Locale (PISL);
• Contratto di Recupero Produttivo (CRP);
• Accordo di Programma (AdP).
Il quadro normativo della Regione Lombardia è costituito dalla Legge Regionale
2/2003 (Legge sulla programmazione negoziata) e dal Regolamento Regionale
18/2003 e prevede quattro strumenti specifici di programmazione negoziata
Il quadro normativo della programmazione negoziata della Regione Lombardia
Focus su AQST per la rilevanza dello
strumento
13
Modello de governance e struttura della partnership dell’AQST
La programmazione negoziata consente alla molteplicità di soggetti pubblici e privati di
definire e attuare una serie di obiettivi di sviluppo territoriale condivisi
Grandi Comuni
Provincia
Comuni
Terzo settore Imprese Fondazioni
bancarie
Fondazioni
d’impresa
Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale:
− Territoriale: programma di attività e/o interventi relativi a un territorio omogeneo
− Tematico: programma di attività e/o interventi relativi a una tematica comune
Settore privato e privato sociale
Camera di Commercio
Regione della
Lombardia
Governo
Nazionale
14
Programma
Regionale di
Sviluppo PRS
Distretti
Culturali
Distretti
turistici
Accordo di
Programma AdP
Distretti
commercio
Programmi
Integrati
di area PIA
Distretti
Agro-
energetici
AQST Provinciale
…..
Nell’architettura multilivello della programmazione regionale, l’AQST rappresenta lo strumento
cardine di coordinamento e territorialità delle politiche regionali nei territori della Lombardia
Il ruolo dell’AQST nell’ architettura multilivello della programmazione regionale
Programma Operativo
PO Ambiente
Programma Operativo
PO Energia
Programma Operativo
PO Industria
Programma Operativo PO ........
15
Bergamo (2010)
Brescia (2007)
Como (2009)
Cremona (2008)
Lecco (2005)
Lodi (2007)
Mantova (2010)
Monza e Br. (2010)
Pavia (2005)
Sondrio (2008)
Varese (2009)
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 Valo
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Numero di progetti dentro l’AQST
Rilevanza degli AQST in termini di numero di progetti e valore dell’investimento
La capacità di strutturazione degli AQST cresce con il passare del tempo e mostra un “delta” esperienza con l’aumento significativo delle dimensioni medie (considerando il numero di progetti e il valore dell’investimento)
16
Multisettorialità del portfolio di progetti degli AQST
Gli AQST mostrano un tasso di multisettorialità, calcolato come percentuale di
sottosettori considerati su il totale dei sottosettori, che varia fra il 40% e il 70% (media
54%)
Bergamo (2010)
Brescia (2007)
Como (2009)
Cremona (2008)
Lecco (2005)
Lodi (2007)
Mantova (2010)
Monza e Br. (2010)
Pavia (2005)
Sondrio (2008)
Varese (2009)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0
Pe
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ili
Percentuale di progetti multisettoriali presenti in AQST
17
Partenariato nell’ AQST
Gli AQST mostrano un partenariato molto diversificato: Regione della Lombardia,
Comuni e Provincie mostrano in media una partecipazione più alta (15% - 20%)
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Bergamo
Brescia
Como
Cremona
Lecco
Lodi
Mantova
Monza e Brianza
Pavia
Sondrio
Varese Stato Italiano
Regione Lombardia
Altre Regioni
Provincia AQST
Altre province
Comuni
Altri enti locali
Altri enti pubblici
Società, associazioni e consorzi pubblici
Soggetti misti
Privati non profit
Privati profit
18
Fonti di finanziamento per tipologia di partner Gli AQST si caratterizzano per la diversificazione delle fonti di finanziamento per tipologia di partner coinvolti nel progetto. L’iniziativa privata, in alcuni casi, arriva fino al 60% del valore totale di finanziamento
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100% To
tale
fin
an
zia
me
nti
Privati profit
Privati non profit
Soggetti misti
Società, associazioni e consorzi pubblici
Altri enti pubblici
Altri enti locali
Comuni
Province
Regione
Stato
UE
20
Pianificazione nazionale Decentralizzazione
Cronologia
Prima tappa Seconda tappa Regioni EPCI
Territorio del
progetto
1982 Loi de Reforme de
national
Loi Deferre
1984 – 1988 1° ciclo CPER 1986: Elezione del
Presidente e del
Consiglio
Regionale
1992. OI 92-125. Creazione
delle comunità di comuni e
della cooperazione inter
municipale
1989 – 1992 1992: Revoca del
Piano XI
1995. Loi
Pasqua
2° ciclo CPER
1993 – 1999 3° ciclo CPER 1999. OI. 99-584.
Semplificazione delle
cooperazione inter
municipale. Creazione della
comunità di agglomerazione
1999. Loi
Voynet
2000 – 2006 Nuove Direttrici:
Volet territorial
1° ciclo CPER 2003. Legge
Costituzionale
2004.
Decentralizzazione
delle funzioni
2007 – 2012 2° ciclo CPER
Cicli di pianificazione e processo di decentralizzazione
In Francia, durante le ultime tre decadi, grazie all’evoluzione della politica di pianificazione
nazionale, le regioni divennero amministrazioni capaci di gestire politiche pubbliche autonome
21
REGIONI Approcci regionali di sviluppo territoriale
Progetti Specifici Integrazione Autonoma
Alsace
Aquitaine X
Auvergne X
Basse-Normandie X
Bourgogne X
Bretagne X
Centre X
Champagne-Ardenne X
Corse X
Franche-Comté X X
Haute-Normandie X
Île – de - France X
Languedoc-Roussillon X
Limousin X
Lorraine X
Midi-Pyrénées X
Nord-Pas-de Calais X
Pays-de-la Loire X
Picardie X
Poitou-Charentes X
Provence-Alpes-Cote d'Azur X
Rhône-Alpes X
La pianificazione territoriale in Francia
Fra i diversi approcci regionali di sviluppo territoriale, le regioni della Bretagne, Pays–de-la Loire e
Poitou – Charentes hanno adottato una politica autonoma di sviluppo
22
Copertura territoriale dei Pays (2008) – Francia
Regione della
Bretagna
I Pays sono uno
spazio definito da
una coesione
geografica,
economica,
culturale o sociale.
Di estensione
territoriale
maggiore degli
EPCI, questa
delimitazione
territoriale è
incoraggiata come
possibile soluzione
alla
frammentazione
territoriale
francese.
Fra le diverse regioni della Francia, si distingue la Regione della Bretagna per la integrale
copertura territoriale dei Pays (2008)
23
Il modello di governance del Contrat Region - Pays nella Regione della Bretagna Il Contrat Region – Pays nella Regione della Bretagna coinvolge tutti i Pays, EPCI e
altri attori pubblici oggetto delle politiche settoriali e territoriali attraverso la previa
consulta sugli obiettivi condivisi
Regione
EPCI
Pays
Comuni: 1292
Pays,
Communautes
de commune,
Syndacate miste
Contrat
Region - Pays POLITICA
TERRITORIALE
Conceil de
Projet
24
Multisettorialità degli interventi del Contrat Region – Pays
Il portfolio di progetti dei Contrat Region – Pays è piuttosto diversificato avendo dieci
differenti aree di intervento che influenzano il capitale economico, umano, ambientale e
infrastrutturale
Lingua €404
Sport e turismo €49.842
Formazione €4.110
Economia €28.859
Agricoltura €607 Ambiente
€7.092
Accessibilità €25.427
Marittimo €32.798
Solidarietà €23.682
Cultura €26.990
Valori in migliaia di €
25
Il Contrat Région - Pays come strumento multiattore ~ Proponenti e
Attuatori
Al lato dell’importante ruolo dei comuni e delle associazioni inter municipali, in termini di
proposta e attuazione dei progetti, rispettivamente si nota anche la presenza di attori privati e
associazioni che operano in scala territoriale
Associazioni non profit
2%
Enti Intercomunali
70%
Comuni 28%
Attuatori
Associazioni non profit
14%
Camere di commecio
6%
Comuni 72%
Enti pubblici di scopo
2% Strutture
private o miste 6%
Proponenti
28
2009/2010
2007/2008 AZIONI CONVERGENTI
NEL TERRITORIO:
STATO, IMPRESA E
SOCIETÀ
• Infrastruttura Urbana e
Abitativa
• Sviluppo Umano e
Economico
• Gestione Pubblica
RIDUZIONE DEI
PROGETTI DA 140 A 12
CON FOCUS SULLE
AZIONI STRUTTURANTI
2005/2006
RISPOSTA ALLE SFIDE
STRUTTURALI
• Studio e Piani di
Gestione Integrata nelle
aree de attuazione della
Vale nel Brasile
• Elaborazione del
Progetto Esecutivo di
Infrastruttura Urbana
• Riformulazione dei
Programmi Sociali in
funzione degli Studi
2002/2004
RISTRUTTURAZIONE:
FOCUS SULLLO
SVILUPPO
SOSTENIBILE DEL
TERRITORIO
Studio e Piano di
Gestione Integrata in
Socioeconomia del
SUD EST DEL PARÁ
1998
Polverizzazione
di progetti
Azioni Puntuali
PIÙ DI 140
PROGETTI E
PROGRAMMI
1968
Investimento
Sociale con
focus sull’
educazione
Agente
Promotore
del SFH
(Sistema
Financeiro de
Habitação)
MODELLO ATTUALE Azioni strutturanti di lungo termine
Storico dell’evoluzione della mission e delle azioni della
Fundação VALE
MODELLO ANTERIORE Azioni puntuali e polverizzate
Il cambiamento in corso: da una logica di progetti puntuali ad una logica di sviluppo territoriale
integrato
29
Le diverse azioni della Fundação Vale nei comuni della regione promuovono, di modo
integrato, la mobilizzazione dei capitali territoriali
La molteplicità dei settori nelle azioni della Fundação Vale
Capitale
economico
Investimenti volti a rimediare alle carenze in infrastrutture sociali per la crescita economica e finalizzati all’attrazione di nuove imprese.
Capitale
istituzionale
Azioni strutturali per il miglioramento della gestione pubblica, quali le attività di formazione e di supporto che favoriscono le prestazioni dei governi municipali. In particolare: - diagnostico integrato della situazione socioeconomica; - piano di azione; - accordi interistituzionali; - creazione di forum per lo sviluppo locale.
Capitale umano
e sociale
Azioni in materia di salute, istruzione, formazione, salute, cultura e sport, in particolare mediante i centri Estações Conhecimento.
Capitale
ambientale
Conservazione della foresta nativa e recupero di aree degradate con piante autoctone.
Capitale
infrastrutturale
Azioni strutturali nell'edilizia abitativa. Investimenti in servizi igienico-sanitari in collaborazione con i Comuni. Miglioramenti in infrastrutture stradali e portuali. Capacity building e assistenza per la realizzazione e gestione di opere. Allocazione delle risorse della Vale per l'edilizia abitativa e le
infrastrutture urbane. Articolazione e captazione delle risorse dei programmi governativi.
30
Raccolta di risorse finanziarie per le azioni identificate
R$ 123,2 Mi
Risorse Vale
R$ 70,7
Mi
Risorse di bilancio della
Fundação Vale (R$70,7 MI)
Risorse delle Aree Operative
della Vale
per Investimenti Sociali
(R$52,7 MI)
TOTALE R$1,3 BI
RACCOLTI 10 VOLTE IL
VALORE INVESTITO
SOCIALE PRIVATO
•R$1,2 BI
•Risorse raccolte dal
Governo Federale e dalla
Legge Incentivo (Rouanet,
FIA e Esportes)
L’azione integrata della Fundação Vale è riuscita a raccogliere un valore significativo di risorse
finanziarie
32
La matrice delle relazioni fra attori territoriali e la scala territoriale nei casi considerati, mostra le diverse caratteristiche speculari tra i casi della Lombardia e della Bretagna e del caso del Sud este del Pará
SCALA
TERRITORIALE SISTEMA DI ATTORI TERRITORIALI
Settore Pubblico Terzo Settore Settore Privato
Sovranazionale
Nazionale
Subnazionale
(Regioni/Stati)
Inter municipale
Comunale
Sudest del Pará
Lombardia
Bretagna
Matrice delle relazioni fra attori territoriali e scale territoriali
32
33
L’attore sistemico multi-scalare come protagonista e articolatore della mobilizzazione degli
attori dei processi di sviluppo territoriale in scale territoriali diverse
Un paradigma emergente: l’attore sistemico multi-scalare
BENI
PRIVATI
BENI
PUBBLICI
SETTORE
PUBBLICO
TERZO
SETTORE
INIZIATIVA
PRIVATA
INTERESSI
E DOMANDE
DELLA
SOCIETÀ
SVILUPPO
TERRITORIALE
PROCESSO DI SVILUPPO
TERRITORIALE
ATTORE
SISTEMICO
MULTI-
SCALARE
34
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E GESTIONE DEL PORTFOLIO DI PROGETTI
ATTORI
SISTEMICI
Area territoriale vasta
STRUMENTI DI
GOVERNANCE
Accordo di
Programma
Accordo Quadro
di Sviluppo
Territoriale
FINANZIAMENTO DI MULTISOURCE FINANCING
Visione strategica Approccio per progetti
MULTI-
SETTORIALE
MULTI-
ATTORE
MULTI-
SCALARE
SCALA SPAZIALE
Sovranazionale
Federale
Regionale
Locale
Approccio sistemico ai processo di sviluppo territoriale e architettura
degli strumenti di multilevel governance e programmazione integrata
35
2. La Governance per lo sviluppo delle relazioni Grandi Imprese e
territorio: il modello della Partnership Sociale Pubblico Privata
PSPP
36
Evoluzione della CSR: verso la Creating Shared Value (CSV)
* Michael E. Porter, Mark R. Kramer, 02/2011
Filantropia CSR Triple Bottom Line CSV
•Triple Bottom Line
parallelo su tre fronti:
o Profit,
o People
o Planet
•Creating Shared
Value (CSV)
•Gestione per valori
•Progettazione e
produzione
sostenibile
•Acquisti e consumi
responsabili
•Sviluppo delle risorse
umane in linea con il
concetto di qualità
della vita
•Trasparenza e
responsabilità delle
imprese
•Responsabilità
Sociale d’Impresa
• Integrazione fra sfera
economica e sociale
• Impatto sociale di
lungo periodo
•Trade-off tra profitto
e investimento
sociale
•Ritorno di immagine
vs. basso impatto
sociale nel lungo
periodo
•Separazione fra la
sfera economica e
quella sociale Aspetti evidenziati alla
Conferenza Rio+20
36
Il concetto di Creating Shared Value è inerente alle politiche e alle pratiche che aumentano la competitività complessiva dell’impresa nel momento in cui fornisce migliori condizioni economiche e sociali per le comunità in cui opera. Si crea quindi un valore economico condiviso per le aziende e per la società *
37
+
–
– +
–
+
Struttura del
territorio Numero di
Stakeholder
Orientamento Sociale dell’ Impresa
Massimizzazione
dei profitti Filantropia CSR
Triple Bottom
Line
Creating
Shared Value
– +
SVILUPPO TOP DOWN
PSPP
CONFLITTO
SOCIOAMBIENTALE
Modello Enclave
Azioni puntuali
Decentramento Amministrativo
GOVERNACE
Investimento
Sociale Privato
Evoluzione delle modalità di relazione fra Grande impresa e territorio
38
Nucleo
Attori Chiave Istituti finanziari
IMPRESA
ÀNCORA
SOCIETA’
CIVILE
Enti Pubblici Agenzie di
sviluppo
GOVERNO
NAZIONALE,
REGIONALE E
MUNICIPALE
Università
Istituti di
formazione
tecnico
professionale
Società Civile
Organizzata Sindacati
d’impresa
Stakeholders e sviluppo territoriale: attori sistemici e attori ordinari
39
Ambiente di governance volto alla definizione e
alla condivisione di una visione strategica.
La visione strategica può essere tradotta in un
programma in cui sono stabiliti i parametri e le
procedure per il monitoraggio degli obiettivi.
GOVERNANCE SISTEMICA GOVERNANCE DI PROGRAMMI E
PROGETTI
Ambiente di governance volto alla individuazione e
alla realizzazione di programmi di azioni e insiemi
di progetti specifici in collaborazione con altri attori
coinvolti.
Processo di sviluppo territoriale e ambienti di governance per la
generazione e gestione dei programmi di sviluppo territoriale
40
Enti statali
Governo
nazionale
Agenzie locali
di sviluppo
Fondazioni ONGs Associazioni
Istituti
finanziari
Catene di
fornitori
Regioni Comuni
Impresa
Àncora
Settore Pubblico
Enti Pubblici Iniziativa
Privata
Società Civile Organizzata
Associazioni di
categoria
Accordo su
Programma di
Sviluppo
Territoriale
L’ambiente di Governance Sistemica
41
Quadro strategico di riferimento
Assi strategici Visione programmatica
Consolidamento e integrazione delle
proposte programmatiche
Sistema di indicatori territoriali
Costruzione e enalisi di una base di dati
territoriali georeferenziati:
• Indicatori socioeconomici
• Indicatori ambientali
Analisi SWOT
Analisi delle minacce e delle opportunità
per lo sviluppo territoriale
Obiettivi programmatici
generali
Obiettivi programmatici
specifici
Azioni
Indicatori di risultato
Il processo di definizione del Programma di sviluppo del territorio …..
42
Portafoglio Progetti
Dimensione
Infrastrutturale
• Social Housing
• Water, sanitation
• Energia
• Logistica
• Mobilità Viabilità
Transporto pubblico
• .....
Dimensione
Economica
• Catene produttive
locali
• Reti d’impresa
• Parchi industriali
• Poli tecnologici
• Incubatori di
imprese
• Centri di ricerca
• Servizi tecnici
• .....
Dimensione
Sociale, Culturale e
Capitale Umano
• Istruzione
• Salute
• Cultura
• Inclusione sociale
• Sicurezza
• Microcredito
• .....
Dimensione
Politico Istituzionale
• Supporto alla
Gestione Pubblica
• Scuola di Governo
• Ufficio Progetti
• Consorzi
intermunicipali.....
Dimensione
Ambientale e
Territoriale
• Aree naturali
• APAs (Aree di
protezione
Ambientale)
• Raccolta e
Riciclaggio
• Zonizzazione
territoriale
• Contenimento dei
rischi idrogeologici
• .....
Quadro Strategico di Riferimento
…. e la trasformazione del Programma di sviluppo del territorio in
portafoglio di progetti qualificanti per lo sviluppo del territorio
43
Partenariati per la realizzazione di programmi e progetti
Dimensione
Culturale Sociale, e
Capitale Umano
Dimensione
Infrastrutturale
Dimensione
Politico
Istituzionale
Dimensione
Ambietale e
Territoriale
Dimensione
Economica
Portafoglio
progetti
Università
…
Isitituti tecnico
professionali
• Accordo Quadro di
cooperazione
• Accordo
• Consorzio
• Contratto di
Programma
• PPP e Concessioni
• Organizzazioni
Sociali
Attori coinvolti nella realizzazione di
programmi e di progetti
Strumenti di governance per
l’esecuzione dei progetti
L’ambiente di Governance di Programmi e Progetti
44
+
–
– +
Struttura del
territorio
Orientamento Sociale dell’Impresa
Massimizzazione
dei profitti Filantropia CSR
Triple Bottom
Line
Creating
Shared Value
Modello Enclave
Azioni puntuali
PSPP
GS
GPP
Investimento
Sociale Privato
C
o
n
o
s
c
e
n
z
e
e
c
a
p
a
c
i
t
à
Relazione fra Grande impresa e territorio e Partnership Sociale
Pubblico Privata
45
Dimensione
Infrastrutturale
Dimensione
Economica
Dimensão
Sociale e
Capitale umano
Dimensione
Político
Istituzionale
Dimensione
Ambientale e
Territoriale
GOVERNO
FEDERALE,
STATALE E
MUNICIPALE
IMPRESA
ÀNCORA
SOCIETA’
CIVILE
Accountability
Atuatori di
programmi e
progetti
Attuatori di
programmi e
progetti
Attuatori di
programmi e
progetti
GOVERNANCE
SISTEMICA
GOVERNANCE DI
PROGRAMMI E PROGETTI
Ente
esterno
Impegno
I
m
p
a
t
t
i
Agenzia
di sviluppo
Il ruolo chiave dell’Agenzia di sviluppo nel supporto al processo di
sviluppo territoriale