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INDICE
Premessa
Prima parte: Documento Strategico
1. Analisi del contesto di riferimento e delle risorse turistiche
da valorizzare
1.1 analisi dell’area interessata
1.2 analisi socioeconomica
1.3 analisi dei flussi turistici nell’ultimo triennio
1.4 analisi della percezione del turismo
1.5 dati e cartografia di riferimento
1.6 analisi della dotazione infrastrutturale di sistema e servizi di
supporto allo sviluppo turistico
2. Obiettivi di sviluppo turistico
2.1 determinazione dell’idea forza del Pst e descrizione degli obiettivi
di sviluppo
2.2 analisi dei mercati di riferimento
2.3 individuazione delle strategie di promozione e commercializzazione
dell’offerta turistica
2.4 identificazione degli indicatori di realizzazione degli obiettivi
3. Scenario di riferimento
3.1 analisi della coerenza esterna
3.2 caratteristiche del partenariato e della struttura organizzativa
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3.3 modalità di promozione e commercializzazione dell’offerta
3.3.1 Dalla “promozione” al “marketing” degli eventi
3.4 analisi delle potenzialità (SWOT)
Seconda parte: i Piani di Azione
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Premessa
Un progetto di sviluppo turistico per il territorio
delle Province di Pavia, Lodi, Cremona e
Mantova
Il percorso La sottoscrizione della Convenzione tra le quattro province lombarde di Pavia, Lodi
Cremona e Mantova per lo sviluppo turistico del territorio attraversato del Po, del 9
febbraio 2004, ha segnato, nello stesso tempo, la conclusione di un lungo ed
interessante percorso di studio ed elaborazione progettuale e l’avvio di una nuova
avvincente esperienza operativa.
Quattro province decidono di mettersi insieme, superando le vecchie logiche
campanilistiche, per diventare protagoniste anche sul mercato turistico, unendo le
loro prestigiose peculiarità nel campo della cultura, dell’arte, dell’ambiente, delle
tradizione, della gastronomia, il loro senso dell’ospitalità, la ricchezza di un territorio
vivibile ed ancora perfettamente fruibile per farlo diventare una proposta di incontro
da condividere con visitatori e ospiti interessati.
Questa scelta è la risultante di anni di impegno e lavoro nella costruzione di progetti
e proposte condivise, di interventi concreti nella trasformazione compatibile del
territorio, nella realizzazione di servizi e di professionalità per i cittadini e per gli
ospiti, nella creazione di una rete di rapporti tra le persone in grado di costituire il
necessario collante per la realizzazione degli obiettivi che ci siamo posti.
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Gli inizi
Alla fine degli anni’80 lo sviluppo turistico in Lombardia viene regolamentato dalla
Legge Regionale n.28 del 30 luglio 1986 che istituisce le Aziende di Promozione
Turistica – APT - cui sono affidati tutti i compiti istituzionali: dalla promozione e
valorizzazione “del patrimonio turistico, paesaggistico, artistico e storico” alla
predisposizione di materiale illustrativo, dalla rilevazione statistica al rilascio di
autorizzazione “per l’apertura di agenzie di viaggi e turismo”.
Le quattro APT di Pavia Lodi Cremona e Mantova hanno iniziato a lavorare nel 1989
ad un progetto comune denominato “Linea Azzurra” che ha portato, all’inizio degli
anni novanta, alla produzione di una monografia in quattro volumi dedicata all’arte,
al folklore, all’ambiente e alla gastronomia, successivamente diventato un prodotto
in CD premiato come migliore CD turistico dell’anno 1998 la Borsa Turistica delle 100
Città d’Arte di Ferrara, e dalla quale è stato realizzato un estratto plurilingue.
Questa esperienza è continuata, con alterne vicende legate soprattutto alla difficoltà
di reperimento delle risorse economiche necessarie al suo sviluppo, fino alla fine
degli anni ’90, quando le province lombarde hanno iniziato ad avere un ruolo nella
programmazione turistica del loro territorio - Legge regionale n.27 del 16 settembre
96 e Legge regionale n.12 del 28 aprile 1997.
La Consulta del Po
Nel frattempo si afferma a livello nazionale la consapevolezza che un’area di grande
importanza storica, economica, culturale, ambientale come è quella del bacino del
Po, deve poter diventare una Marca di rilievo anche nel panorama dello sviluppo
turistico.
Il 24 febbraio 1998 viene sottoscritto il “Protocollo d’Intesa per la valorizzazione del
fiume Po” dai seguenti soggetti: Ministro dell’Industria; Commercio e Artigianato;
Dipartimento del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Provincia di
Alessandria; Provincia di Cremona; Provincia di Cuneo; Provincia di Ferrara;
Provincia di Lodi; Provincia di Mantova; A.R.N.I., e da molti comuni rivieraschi del
fiume.
A seguito del protocollo, il 17 maggio 1999 viene sottoscritto un “Accordo di
programma” da parte degli enti pubblici territoriali e dall’autorità di governo centrale
competente, che definisce obiettivi e modalità attuative del progetto di valorizzazione
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turistica del fiume Po, dando vita alla Consulta delle province del Po con sede a
Piacenza.
La Consulta inizia la sua attività insediando il 17 dicembre 1999 un Comitato Tecnico
composto da rappresentanti delle Regioni, delle Provincie di Torino, Piacenza,
Cremona, Rovigo (quali rappresentanti delle altre province della Regione di
appartenenza) nonché da un rappresentante del Dipartimento del Turismo della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il compito di predisporre progetti e
strumenti operativi per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di
programma avendo come base di riferimento metodologico ed operativo la “Carta
per la valorizzazione del Po”, documento elaborato all’interno della Consulta e
approvato da tutti i Consigli Provinciali interessati che afferma:
“La valorizzazione del Po costituisce, anche in termini di immagine, un
traguardo di grande rilievo internazionale, sotto il profilo della tutela e del riequilibrio
ambientale (realizzazione della “rete ecologica pan-europea di cui la fascia del Po
costituisce un’asta fondamentale, controllo dei processi di inquinamento, in
particolare dell’Adriatico, stabilizzazione ecosistematica), della utilizzazione di un
compendio ineguagliabile di risorse economiche e sociali, della difesa e della
valorizzazione di un grande patrimonio culturale e paesistico (il fiume come “rotta
della civiltà).
Le iniziative regionali e locali non possono prescindere dal ruolo che il Po,
assieme agli altri principali fiumi europei, è chiamato a svolgere nello spazio
euromediterraneo, con particolare riferimento alle direttive ed ai piani d’azione
dell’Unione Europea. E’ a quel livello che si definiscono le poste in gioco”.
Il Coordinamento tra le Province
Contestualmente al lavoro della Consulta, le Province di Pavia, Lodi, Cremona e
Mantova danno vita ad un tavolo di coordinamento tra gli Assessori al turismo
allargato ai dirigenti dei rispettivi Settori Turistici e ai funzionari del Servizio Turismo
della Regione Lombardia, che, a partire dall’autunno 2000, diventa uno strumento
permanente di lavoro che sviluppa la sua azione ben oltre i temi proposti dalla
Consulta.
Si risponde così all’esigenza di una collaborazione costante nella definizione dei
progetti e nella loro attuazione e nella individuazione degli strumenti tecnici ed
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amministrativi più adeguati.
Un coordinamento che consente inoltre un uso sempre più razionale e condiviso delle
risorse economiche disponibili, un monitoraggio costante dei risultati ottenuti dalle
azioni proposte e che vede un progressivo rafforzamento del potere contrattuale
delle province meridionali della Lombardia nei confronti della Regione.
Ecco allora prendere corpo e realizzarsi i progetti di comunicazione (Cartoguide
Provinciali e Guida Verde “Po di Lombardia”, fatte in collaborazione con il Touring
Club Italiano 2001 e 2002), di promozione turistica (un progetto per il mercato nord
americano che ha visto la partecipazione delle quattro province del PO di Lombardia
alla Convention della NIAF, National Italian American Foundation, il 24 e 25 ottobre
2003 con la presentazione di appositi pacchetti turistici, che presentano un’immagine
unitaria del territorio sud della Lombardia, a carattere generale e tematici: musica,
navigazione, sport) e la partecipazione coordinata alla BIT 2004 di Milano.
Dai positivi risultati ottenuti è maturata la decisione di rendere organica e
permanente questa collaborazione e puntare alla costituzione del Sistema Turistico
nella convinzione di rispondere interamente ai criteri stabiliti dal legislatore nazionale
e dalla normativa regionale.
E' per queste ragioni che le nostre analisi e valutazioni sul lavoro svolto includono a
pieno titolo l'anno 2004.
Verso il Sistema Turistico – La Convenzione
La normativa nazionale sul turismo, Legge 29 marzo 2001 n.135, apre nuovi scenari
definendo competenze regionali e nuovi strumenti di sviluppo turistico che hanno
imposto il salto di qualità che oggi registriamo.
L’art.5 della Legge 135/2001 individua i “Sistemi Turistici Locali” e le definisce come:
“…i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali
appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni
culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura
e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese singole o associate”.
Il 9 febbraio 2004 è stata sottoscritta a Cremona la Convenzione tra le Province di
Pavia, Lodi, Cremona e Mantova che è base di partenza per la nascita del Sistema
Turistico “Po di Lombardia”.
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Con questo atto le Province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova “instaurano un
rapporto di reciproca collaborazione finalizzato alla elaborazione ed attuazione
congiunta di programmi, progetti di promozione integrata e di sviluppo turistico dei
territori rientranti nella fascia lombarda del fiume Po, nonché alla promozione di
azioni integrate volte al riconoscimento di un sistema turistico interprovinciale
coordinato, con il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati”.
Le quattro Province lombarde del Po nella definizione delle azioni e nella
realizzazione dei progetti si impegnano a tener conto delle competenze e funzioni
proprie e degli altri organismi pubblici e privati che operano in materia di turismo e
dei criteri e principi contenuti nella "Carta per la valorizzazione del Po", adottata dalle
Province stesse nell'ambito delle azioni congiunte dell'Accordo quadro di
valorizzazione del fiume Po, per uno sviluppo locale sostenibile.
Il 14 aprile 2004 la Regione Lombardia approva la Legge regionale n. 8 “Norme per il
turismo in Lombardia” che precisa politiche ed interventi per lo sviluppo turistico
sostenibile del territorio, individuando (art.3) il “sistema turistico” quale strumento
ottimale per la realizzazione degli obiettivi indicati.
La Regione Lombardia subordina il riconoscimento del sistema turistico, fatto d’intesa
con la Provincia competente alla “…approvazione da parte della Giunta Regionale del
programma di sviluppo turistico, il quale deve essere coerente con gli indirizzi della
programmazione regionale e viene valutato considerando:
a) la rilevanza turistica (…) e la congruità dell’area territoriale interessata;
b) l’integrazione tra soggetti pubblici e privati anche in forma consortile e
cooperativa;
c) la tipologia e la qualità del prodotto turistico”.
Nuove interessanti potenzialità di sviluppo per l’azione delle quattro province, una
conferma della corretta scelta di lavorare insieme su obiettivi comuni.
Il 19 maggio 2004 il Coordinamento delle Province “Po di Lombardia” delibera il
“Programma di sviluppo triennale” che diventa la base di tutte le iniziative ed
operazioni di promozione turistica che le quattro Province attiveranno
congiuntamente.
Il Programma viene presentato e confrontato con i soggetti pubblici e privati
potenziali collaboratori e/o destinatari delle azioni intraprese: Comuni capoluogo di
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provincia (per altro già coordinati nel Circuito delle Città d’Arte della Pianura
Padana), Camere di Commercio, Associazioni di categoria del turismo, commercio,
servizi, artigianato, agricoltura, Agenzie di Viaggio, Strade del Gusto e Consorzi
enogastronomici e della navigazione, singoli privati ricavandone preziose indicazione
sull’interesse degli operatori privati (generalmente molto alto) e raccogliendo
significative sottoscrizioni del protocollo d’intesa.
In attuazione delle direttive contenute nella Legge regionale, l’ 8 marzo 2005,
le quattro Province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova hanno presentato in Regione
il “Programma di sviluppo turistico”, strumento operativo per la realizzazione di
progetti ed iniziative di promozione e sviluppo turistico.
Con delibera del 4 agosto 2005 n. VIII/518 la Regione Lombardia ha
approvato il documento riconoscendo ufficialmente “Po di Lombardia” quale
primo Sistema Turistico lombardo.
Nasce così quello che è ancora oggi il più grande Sistema Turistico Italiano esteso sul
territorio del sud lombardo, per una popolazione di 1.408.500 abitanti distribuiti in
436 comuni su una superficie di 7.857 Kmq.
L’area definita dalle quattro province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova conta quasi
500 esercizi ricettivi che complessivamente mettono a disposizione dei turisti oltre 13
mila posti letto.
I flussi turistici relativi al territorio del Po di Lombardia hanno fatto registrare nel
corso del 2003 oltre 500 mila arrivi e quasi un milione e mezzo di presenze.
Oltre i tre quarti del movimento complessivo dell’area sono determinati dal turismo
italiano, mentre il turismo estero rappresenta una quota inferiore ad un quarto del
totale (24% degli arrivi e 21% delle presenze complessive).
Gli obiettivi
Il Programma di Sviluppo del Sistema Turistico “Po di Lombardia” approvato dalla
Regione Lombardia con la delibera del 4 agosto 2005, è finalizzato al raggiungimento
dei seguenti obiettivi:
- sviluppo di nuove potenzialità turistiche,
- crescita della qualità dei prodotti turistici e offerta di nuovi prodotti,
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- integrazione tra differenti tipologie di turismo, anche al fine della sua
destagionalizzazione,
- crescita della professionalità degli operatori e sviluppo delle competenze
manageriali,
- promozione e attività di marketing.
Attraverso le azioni di monitoraggio costante dei progetti previste dal Programma,
saranno valutate:
- la congruità delle azioni con gli obiettivi individuati
- l’effettiva realizzazione dei progetti
- gli elementi ostativi allo sviluppo delle azioni proposte
- le ricadute economiche ed occupazionali sul territorio
Obiettivo finale la redazione di una “Carta di valorizzazione del Territorio” che
definisca gli standard qualitativi della nostra offerta turistica e ne consenta la
certificazione: una opportunità per un continuo miglioramento.
L’identità
Il primo problema che si è posto è stato quello di dare al Sistema una sua originale
identità, un logo che rappresentasse l’unione territoriale delle quattro province
valorizzando nel contempo le loro tradizionali peculiarità.
Il marchio individuato
racconta la geografia delle quattro province evidenziando immediatamente la
specificità di un territorio caratterizzato dalle vie d’acqua (Po, Ticino, Adda. Oglio,
Mincio) di cui il grande fiume Po rappresenta l’elemento di unione e di continuità
storica e culturale.
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I prodotti e i progetti realizzati
Uno degli obiettivi concreti posti dalla attuazione del Programma di sviluppo prevede
la realizzazione di prodotti turistici che, raccogliendo le peculiarità del territorio, le
sappiano proporre con una dimensione e qualità di Sistema.
L’azione si è sviluppata, principalmente, intorno a due direttrici che rappresentano
l’elemento caratterizzante e specifico dell’offerta turistica “Po di Lombardia”: la
navigazione fluviale e la fruibilità slow del territorio.
Il primo progetto realizzato prende l’avvio dalla partecipazione del Sistema “Po di
Lombardia” al progetto interregionale denominato “Valorizzazione turistica del fiume
Po” predisposto dalle Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto per
accedere ai fondi 2001 della Legge nazionale n.135/2001.
La proposta interamente accolta e finanziata prevede, tra l’altro la realizzazione e/o
la messa a norma e l’integrazione con i servizi a terra di alcuni attracchi turistici
lungo l’asta del fiume Po.
Gli interventi approvati ammontano complessivamente a 4.288.000,00 € di cui
2.638.000,00 € coperti dai contributi della Legge nazionale 135/2001, 975.000,00 €
a carico delle Province e 675.000,00 € a carico dei Comuni interessati e sono stati
interamente completati.
Un sistema di verifica trimestrale ci ha permesso di monitorare lo stato di
avanzamento del progetto sia sul piano amministrativo (atti, deliberazioni, procedure
ed affidamento incarichi), sia sullo stato reale di avanzamento dei lavori.
Questa esperienza ci ha portato a proporre alla Regione Lombardia la realizzazione di
un monitoraggio sullo stato degli attracchi fluviali sul Fiume Po e sugli affluenti
lombardi navigabili: Ticino, Adda, Oglio e Mincio che ha visto la rilevazione,
georeferenziazione e classificazione di oltre 300 attracchi tra Ticino e sponda
lombarda del Po e l’individuazione di oltre 3.000 “posti barca” a testimonianza che in
nostri fiumi sono intensamente vissuti.
Il progetto sulla navigazione, prevede naturalmente che tutte le opere realizzate o
che si andranno a realizzare siano compatibili con la tutela e valorizzazione
dell’ambiente.
Nel contempo si opera per l’integrazione di servizi (aree sosta per auto e camper) e
per il collegamenti con la fitta rete di ciclabili in modo da creare un sistema di
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intermodalità che permetta l’utilizzo di mezzi di trasporto e di movimento
(bici+barca) che consentono una fruizione slow del territorio.
L’altra ricchezza e peculiarità del Sistema è rappresentata dall’ambiente naturale,
dall’intreccio di fiumi, canali di irrigazione di grande rilevanza storico-culturale, da un
territorio caratterizzato da una fitta rete di piste ciclabili e dalla presenza di numerosi
parchi.
Il nostro obiettivo è quello di trasformare questo patrimonio in una opportunità di
sviluppo per le province interessate.
La Regione Lombardia ha emesso il primo bando per il sostegno alla attività dei
Sistemi Turistici il 21 novembre 2005 con il Decreto direzione regionale n.17047
Approvazione dell’invito alla presentazione di progetti integrati attuativi dei
programmi di sviluppo dei Sistemi Turistici, L.R. 8/2004 “Norme per il turismo in
Lombardia”
Oggetto del bando la realizzazione di interventi infrastrutturali cofinanziati da
Province, Comuni e privati aderenti ai Sistemi, purché parte integranti di un progetto
infrastrutturale triennale approvato dal Sistema.
Il nostro lavoro è stato duplice: individuare un tema forte attorno al quale
raccogliere le proposte del territorio e trasformarle poi in un progetto organico.
Il tema non poteva essere altro che l’ambiente, raccogliendo proposte ed interventi
che si sviluppano lungo le piste ciclabili.
Dalla verifica della rete ciclabile “Po di Lombardia” esistente, prende corpo il prodotto
“Un Po di bicicletta” che propone un primo percorso interamente ciclabile da Pavia al
Lago di Garda seguendo prima il corso del fiume Po e poi il Mincio fino a Mantova per
una estensione di 375 Km.
Il materiale promozionale realizzato è completato dalla pubblicazione delle reti
ciclabili provinciali (già fatte Cremona, Lodi, Mantova, in fase di realizzazione Pavia)
che permettono ai fruitori di stabilire gli itinerari più compatibili con le loro esigenze
e con i loro tempi.
Intorno alle ciclabili ci sono borghi e città, con le loro specificità e i loro patrimoni
artistici e culturali da scoprire e aree ambientali da valorizzare.
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Nasce così il progetto “Il piacere della scoperta - In bicicletta attraverso le province
di Pavia, Lodi, Cremona, Mantova alla scoperta slow di un territorio” che il Sistema
Turistico Po di Lombardia candida per il bando regionale.
Il progetto supera l’esame del bando promosso dalla Regione Lombardia che eroga
un contributo di 2.964.768,00 € cui vanno aggiunte le risorse di cofinanziamento
garantite da Province, Comuni e privati che aderiscono al Sistema pari a
3.908.782,00 € per un investimento complessivo di 6.873.551,00 € ed è ormai in
fase di completamento.
La Regione Lombardia candida il progetto “Il Piacere della Scoperta” presentato dal
Sistema Turistico Po di Lombardia al Premio Regionando 2006 promosso dal Forum
della Pubblica Amministrazione in occasione del tradizionale appuntamento con la
Mostra Convegno dei Servizi ai Cittadini e alle Imprese.
Il 12 maggio 2006 il progetto ottiene il primo premio, su 38 progetti presentati, nella
sezione dedicata al “Rafforzamento dei sistemi turistici locali” con la seguente
motivazione:
“Il Premio è andato alla Lombardia per il progetto: “Il piacere della scoperta – In
bicicletta attraverso le province di Pavia, Lodi, Cremona, Mantova alla scoperta slow
di un territorio”. Per valorizzare tutte le attrazioni turistiche che si trovano all’interno
delle quattro Province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova, la Lombardia ha creato dei
percorsi che i turisti possono percorrere con l’utilizzo sia della bicicletta che
attraverso la navigazione dei numerosi fiumi della zona. I percorsi sono stati ideati
per avere “durate” giornaliere e concepiti in modo tale da permettere ai viaggiatori la
possibilità di riprendere il giorno dopo dalla fine del percorso precedente.”
Il Sistema partecipa al Bando previsto dal decreto 11 ottobre 2006 della Regione
Lombardia n. 11305 con il progetto integrato “Ambiente, Benessere, Cultura – dal
piacere della scoperta alla comunicazione del territorio delle province di Pavia, Lodi,
Cremona e Mantova”.
Si prosegue nel filone che punta a creare, consolidare e valorizzare un turismo
sostenibile che integri l’ambiente naturale, culturale ed umano rispettando il
complesso equilibrio che caratterizza il territorio “Po di Lombardia”.
Continuano quindi gli interventi per migliorare le strutture e le infrastrutture del
territorio, con l’obiettivo finale della messa in rete dei servizi: dalle piste ciclabili ai
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percorsi intermodali con la navigazione fluviale, dalla ristrutturazione degli IAT e dei
punti di informazione turistica alla attivazione di altri prodotti turistici innovativi.
Il progetto viene approvato e su progetti di investimento per 3.388.322,10 € ottiene
un contributo pari a 1.490.707,68 € sarà completato entro il maggio 2009.
Nel corso del 2007 il Sistema partecipa al progetto BLUE (Building river Landscape
across United Europe) un intervento programmato all'interno del programma
Interreg III B – MEDOCC con una ricerca finalizzata all’individuazione delle strutture
che operano nell’ambito culturale e turistico, che hanno attinenza con le tematiche
legate alla storia, all’immagine e all’identità fluviale e loro catalogazione/schedatura.
Il progetto, coordinato dalla Regione Lombardia, D.G. Culture, Identità e Autonomie
della Lombardia contava sul partenariato italiano delle Regioni Piemonte ed Emilia-
Romagna e della Provincia di Piacenza (quale capofila della Consulta del Po) e sui
partner stranieri di Municipalità di Vila Real De Santo Antonio (PORTOGALLO-
ALGARVE), Parc Fluvial Navas-Berga e Consorzio Alba-Ter (SPAGNA – CATALUNYA) e
della Prefettura di Pieria (GRECIA – MACEDONIA).
Il percorso prevedeva inoltre una ricognizione delle proposte didattico-culturali legate
alla storia, all’immagine e all’identità della pianura fluviale e la valorizzazione e
promozione delle stesse secondo una logica di rete finalizzata alla determinazione di
parametri regionali per l’attuazione di eco-musei.
L'intervento ha interessato un'area del Sistema a scavalco tra le province di Cremona
e Mantova e si è chiuso nel 2007.
A fine anno 2007 la Regione Lombardia eroga un cofinanziamento per la
realizzazione di alcuni interventi finalizzati al completamento della rete di piste
ciclabili del Sistema, nei territori delle province di Lodi e Mantova nell'ambito dei
progetti a regia regionale previsti dalla delibera di Giunta 5 dicembre 2007 n.8/6022
“Attuazione dei programmi di sviluppo turistico (art.4 L.R. n.15/2007) primo
provvedimento biennio 2007-2008”.
Gli interventi previsti ammontano a 1.960.002,50 € e possono contare su un
contributo regionale di 980.001,25 €. e saranno terminati entro il 2009.
A completamento degli interventi infrastrutturali e di servizio realizzati con
cofinanziamenti internazionali, nazionali e regionali, nell'ambito del progetto
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interregionale “Valorizzazione del fiume Po” finanziato con i contributi della
L.N.135/2001 è stato realizzato il portale “Po di Lombardia” che, oltre a fornire un
servizio di informazione al turista e al navigatore web, mette in rete i siti del turismo
delle quattro Province e collega le strutture IAT del territorio del Sistema.
La promozione
Il piano promozionale delineato dal Programma di sviluppo turistico del Sistema si è
concretizzato con una serie di iniziative che sono ormai ampiamente consolidate.
Viene annualmente predisposto un calendario di partecipazione alle principali Fiere di
settore nazionali, a partire dalla BIT, ed estere: in alcuni casi la partecipazione è
organizzata direttamente dal Sistema, in altri avviene attraverso la presenza negli
stand della Regione Lombardia.
Il Sistema è quindi stato presente con prodotti specifici (calendario eventi, proposte
turistiche, materiale promozionale, video e merchandising) alle seguenti
manifestazioni:
− B.I.T., Milano 2004-2005-2006-2007-2008
− Biteg, Riva del Garda 2004-2005
− Borsa del Turismo delle 100 Città d'Arte, Ferrara 2005-2006-2007-2008
− Salone del gusto, Torino 2006-2008
− Borsa del Turismo scolastico, Genova 2006-2007 (dove per la prima volta gli
operatori della navigazione hanno presentato proposte per il turismo scolastico
che sono state organicamente inserite nel materiale predisposto dal Sistema)-
2008.
− Mostra Europea del Turismo e Tradizioni Culturali, Roma Castel S. Angelo 2007-
2008
− Borsa del ciclo e motociclo, Milano 2007-2008
oltre che a Buon'Italia Bell'Italia (Massa Carrara, 2005), Vinitaly (Verona 2006),
Children's Tour (Modena 2006), Borsa dei Laghi (Brescia, 2007).
Un canale di grande interesse si sta rivelando la presenza del Sistema ai principali
eventi del territorio (Autunno pavese, Palio di Lodi, Festa del Torrone e
manifestazioni della liuteria a Cremona, Festivaletteratura e manifestazioni
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gastronomiche a Mantova): si intercetta un rilevante numero di potenziali visitatori
che caratterizzano il turismo di giornata che rimane ancora la parte più rilevante del
movimento turistico nelle quattro province.
Dal 2006 è stata avviata una campagna promozionale sui mercati di lingua tedesca
e del nord Europa che riteniamo particolarmente sensibili ai nostri prodotti che ha
visto la nostra presenza a Bruxelles (alla Fiera nel marzo 2006 e ad un work shop
nel novembre dello stesso anno), alla Fiera IFMA di Colonia dedicata al cicloturismo
(2006 – 2007 e 2008), alla manifestazione Eurobike di Friedrichscafen (2007 e 2008),
alla ITB di Berlino del marzo 2008 .
L'azione si è arricchita anche grazie alla realizzazione di un manuale per la vendita
dei nostri prodotti turistici rivolto agli operatori di lingua tedesca e realizzata
attraverso un progetto definito e finanziato da Unioncamere Lombarda e la
condivisione, progettuale ed economica, con Regione, Unioncamere e Camere di
Commercio del territorio, di un progetto promozionale per il mercato tedesco.
L’azione di promozione viene inoltre sostenuta con la partecipazione ai work shop
promossi dalla Regione Lombardia in Italia e sui principali mercati esteri e con
l’organizzazione diretta di Educational tour rivolti alla stampa specializzata e ai tour
operator tedeschi, educ tour dedicati alla scoperta delle tipicità gastronomiche e delle
peculiarità del Sistema (Città d’Arte, Artigianato di prestigio).
Con la collaborazione delle agenzie di viaggio che aderiscono al Sistema sono stati
costruiti pacchetti turistici con proposte di itinerari che coprono l’intera offerta del
Sistema.
Rivolgendosi alle agenzie che partecipano al progetto “Il piacere della scoperta” è
possibile creare itinerari personalizzati indirizzati ai temi culturali, ai percorsi ciclabili,
alla navigazione fluviale, alla scoperta della gastronomia e dei grandi eventi che il
territorio propone.
Le Agenzie di viaggio hanno inoltre presentato le offerte turistiche del Sistema ai
work shop delle principali Borse Turistiche italiane (BIT, TTI a Rimini, BTC di Firenze)
e estere (Londra, Parigi, Berlino, Madrid).
L'attività promozionale del Sistema è la parte principale sulla quale si articola il
progetto del portale Po di Lombardia: un intervento innovativo inserito nel percorso
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interregionale “Valorizzazione Turistica del Fiume Po”, finanziato con i fondi della
Legge nazionale n.135/2001 e realizzato in stretta collaborazione con la Regione
Lombardia.
Il monitoraggio
Grazie alla collaborazione fra le Province e le Camere di commercio sono stati attivati
nel 2007 i primi Osservatori territoriali sul Turismo realizzati da ISNART, nelle
province di Pavia, Cremona e Mantova, premessa per la realizzazione
dell'Osservatorio Turistico di Sistema in grado di monitorare ed valutare l'efficacia
delle azioni di sviluppo turistico proposte dal Sistema.
L'attenzione alla proposta del Sistema Po di Lombardia
L'originalità della proposta di Sistema realizzata dalle quattro Province lombarde non
trova uguali nella esperienza dei Sistemi Turistici nati in Italia dopo l'approvazione
della legge 135/2001, tanto che l'esperienza in corso è stata ed è oggetto di
particolare attenzione anche da parte degli esperti italiani di marketing turistico e da
gran parte dei STL sorti in Italia in questi anni.
Ne sono testimonianza le comunicazioni in merito realizzate in Convegni nazionali
(Senigallia febbraio 2005, Milano marzo 2005, Rimini maggio 2005, Lodi settembre
2007) e provinciali (Monza ottobre 2005), gli stage universitari a Bologna nell'ottobre
2004 e ad Assisi nell'aprile 2005, le relazioni ai convegni interregionali di Catania
(aprile 2006) e Roma (febbraio 2007), le presentazioni in contesti internazionali (IV
colloquio fluviale europeo aprile 2004, Progetto BLUe marzo 2006, Bruxelles
novembre 2006) oltre che le pubblicazioni realizzate nel settembre 2004 e nel
novembre 2006 per la casa editrice Halley, e i quattro numeri della “Rivista del
Turismo” di Touring Italia nel 2005.
Investimenti sul territorio del Sistema
Di seguito si riporta il quadro riassuntivo degli investimenti operati nel territorio del
Sistema Turistico Po di Lombardia nel periodo interessato e grazie all'azione del
Sistema.
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anno progetto Cofinanz.
Stato/Regione
Cofinanz.
Territorio TOTALE
Convenzione fra le
Province 80.000,00 80.000,00
Piano attracchi 2.638.198,99 1.650.143,23 4.288.342,22
Portale del Po 360.000,00 360.000,00
Niaf 35.000,00 27.200,00 62.200,00
2004
Promozione - video 3.500,00 3.500,00
Convenzione fra le
Province 80.000,00 80.000,00
BIT 150.560,10 150.560,10
Il piacere della scoperta 2.964.768,50 3.868.782,50 6.833.551,00
Monitoraggio attracchi 20.000,00 20.000,00
2005
Promozione agenzie 2.000,00 2.000,00
Convenzione fra le
Province 80.000,00 80.000,00
BIT 174.395,00 174.395,00
Educ tour tedeschi 7.921,00 7.921,00
2006
Ambiente, Benessere,
Cultura 1.490.707,68 1.897.614,42 3.388.322,10
Convenzione fra le
Province 80.000,00 80.000,00
BIT 50.700,00 80.980,36 131.680,36
Interreg BLUe 113.308,00 45.000,00 158.308,00
Progetto a regia
regionale 980.001,25 980.001,25 1.960.002,50
2007
Portale del Po 40.000,00 40.000,00
8.652.684,42 9.248.097,86 17.900.782,28
A fronte di un importante contributo statale e regionale che copre il 48,33 % degli
interventi proposti, è da sottolineare il grande sforzo (complessivamente il 51,67%)
realizzato dalle Province (35,55% del totale di 17.900.000,00 €), dai Comuni
(12,77%), e dai privati (3,35%) del territorio per mettere significative risorse a
disposizione dello sviluppo turistico.
19
Il confronto dei dati ricettivi
Il ST è ora nella condizione di cominciare a trarre alcune utili indicazioni sul lavoro
svolto: il confronto tra i dati del 2003 e del 2007 riportati nelle tabelle seguenti sono
indubbiamente significativi per questa realtà.
Consistenza ricettiva 2003 2007 variazione
Esercizi alberghieri 292 314
Esercizi extra alberghieri 136 462
Totale posti letto 13.124 18.420
Flussi turistici 2003 2007 variazione
Arrivi 536.883 779.874
Presenze 1.429.483 1.730.601
La governance
La crescita del Sistema in termini di proposte e azioni, ma anche di adesioni, passate
dagli iniziali 56 agli oltre 200 del 2008, ha portato a rivedere la struttura operativa
per meglio rispondere alle nuove esigenze.
La convenzione del 2004 è stata aggiornata individuando nuovi ruoli per gli aderenti
al Sistema e una innovativa articolazione di tavoli territoriali e tematici per favorire il
coinvolgimento degli associati nel percorso decisionale e la possibilità di approfondire
tecnicamente gli aspetti più qualificanti delle proposte progettuali.
La nuova Convenzione del 5 febbraio 2007 è allegata e parte integrante del presente
documento.
Il compito di coordinare il programma ed i progetti correlati è in capo al
Coordinamento degli Assessori Provinciali al Turismo, presieduto a rotazione alla
Provincia che assicura il ruolo di capofila.
L'attuazione delle decisioni è affidata al Gruppo tecnico comprendente i referenti del
Servizio Turismo di ogni singola Provincia , integrato da un Coordinatore incaricato.
20
La sede operativa del ST Po di Lombardia è oggi a Cremona, in Piazza Roma 41/b.
Dal febbraio 2007 sono operativi i Tavoli territoriali istituiti presso ogni provincia per
raccordare gli aderenti al Sistema con il Servizio Turismo della Provincia di
appartenenza e per coinvolgerli nella individuazione e definizione delle strategie di
sviluppo.
Pavia
Si sono tenute riunioni con aree territoriali omogenee: Lomellina, Via Francigena,
Oltrepo Pavese per favorire la loro adesione al sistema turistico.
Il 18 luglio 2007 si è tenuto l’ incontro del TAVOLO TERRITORIALE DI CONFRONTO,
una sessione tematica sulle potenzialità del turismo sostenibile e di sviluppo del
territorio
Il 13 febbraio 2008 si è tenuta l'assemblea di aggiornamento del Programma di
sviluppo del Sistema che ha visto la partecipazione di oltre 60 soggetti in
rappresentanza di comuni, associazioni e privati.
Lodi
Il coinvolgimento avviene attraverso la convocazione di riunioni periodiche degli
associati: il 12 aprile 2007 si è tenuto il primo incontro nel corso del quale sono state
approfondite le progettualità di Sistema e avviato un confronto sulle priorità del
territorio lodigiano.
L'assemblea di verifica del programma del Sistema e di discussione sulle linee guida
del progetto 2009-2011 si è tenuta il 6 febbraio 2008.
Cremona
Il confronto con gli associati avviene sui patti per lo sviluppo: sono stati realizzati
numerosi incontri territoriali per individuare progetti di interesse provinciale da
inserire nei piani di azione del Sistema.
L'incontro per fare il bilancio sui primi tre anni di esperienza del Sistema ed
individuare la strategia per il prossimo triennio si è svolto il 7 febbraio 2008.
21
Mantova
Il tavolo territoriale è stato attivato con l’incontro del 6 marzo 2007 nel corso del
quale gli associati hanno individuato nella costituzione di un comitato direttivo di 13
rappresentanti, quale strumento operativo per il coordinamento delle progettualità
finalizzato allo sviluppo di progetti turistici di interesse provinciale e di sistema
Il 9 luglio si è insediato il Comitato Direttivo e sono state definite e prime linee di
indirizzo operativo, mentre il 31 gennaio 2008, il Comitato ha valutato l'impostazione
delle linee strategiche del nuovo Programma di sviluppo turistico.
Dal febbraio 2007 sono stati attivati i Tavoli tematici che hanno contribuito ad
approfondire la qualità e l'operatività dei progetti di Sistema affidandone la gestione
a tecnici qualificati delle singole Province.
Navigazione fluviale
Insediato il 26 marzo 2007 a Cremona
Referente: Stefano Rossetti – Ufficio Navigazione Interna Provincia di Cremona
Il Tavolo è costituito dai referenti tecnici indicati dalle Province e realizza momenti di
confronto con i soggetti aderenti al Sistema, in primo luogo i Comuni e gli Operatori
della navigazione fluviale. All'attività del tavolo sono permanentemente invitati
rappresentanti di ARNI e AIPO.
Obiettivi:
− raccolta dei progetti di sviluppo della navigazione fluviale, proposti dagli Enti e
dagli operatori interessati,
− verifica dello stato di avanzamento dei progetti finanziati dal Sistema, anche con
sopralluoghi
− attivazione di momenti di confronto con i soggetti istituzionali che si occupano dei
fiumi: Autorità di Bacino, ARNI, AIPO, Regione Lombardia settore Navigazione
Interna, Consulta delle Province del Po e con gli operatori della navigazione per
individuare le condizioni ottimali per lo sviluppo della navigazione
− costituzione di gruppi di lavoro ristretti con gli altri soggetti istituzionali per
l’approfondimento delle tematiche legate allo sviluppo della navigazione fluviale
− valutazione delle proposte per la promozione della navigazione fluviale, con
particolare riferimento alla cartografia, alla segnaletica, alla individuazione di
22
tratte ad interesse turistico, alla predisposizione di specifiche iniziative
promozionali destinate al turismo scolastico.
I principali temi posti sul Tavolo della navigazione interna sono riconducibili
all’esigenza di avere una normativa regionale per la navigazione fluviale (qualità e
tipologia degli attracchi e dei servizi per la navigazione turistica e commerciale) che
crei le condizioni per dare continuità alla navigazione turistica sul Po e sugli affluenti
navigabili.
Oggi la situazione si presenta positiva per quanto concerne il Mincio, grazie agli
interventi di regimazione delle portate realizzati in tempi precedenti e al grande
interesse culturale e naturalistico che sono in grado di suscitare i laghi, e in forte
crescita sull’Adda, dopo l’attivazione del Consorzio di navigazione.
Nel corso del 2007, l’attività del Tavolo si è concretizzata nell’azione di monitoraggio
del progetto attracchi finanziato con i fondi della L.n.135/2001 che ha portato alla
stesura di una relazione consegnata in Regione il 31 maggio.
Il Tavolo verifica lo stato di attuazione degli interventi inseriti nei progetti integrati “Il
piacere della scoperta – 2005” e “Ambiente, Benessere, Cultura – 2006”.
Obiettivo del Tavolo sulla navigazione è anche quello di raccogliere, d’intesa con il
servizio turismo delle rispettive Province le esigenze del territorio, individuare gli
interventi infrastrutturali necessari, verificare che la progettualità sia avanzata ed
inserita nel piano triennale dei Comuni o degli Enti interessati, e che sia garantito un
cofinanziamento pari almeno al 50% dell’importo previsto.
Questo potrà consentire al Sistema di presentare progetti anche su bandi della
Comunità Europea destinati alla “Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e
culturale” per gli anni 2007-2013 .
Si tratta di risorse disponibili sull’Asse IV del FESR, per un importo di 60.000.000,00
di euro, destinate alla valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale “… in
funzione della fruizione turistica” e le aree interessate sono tutte quelle rivierasche
dei nostri fiumi con la sola esclusione dei centri urbani con oltre 100.000 abitanti.
In pratica tutti i comuni del Sistema Turistico interessati a progetti di navigazione
fluviale saranno potenzialmente in grado di accedere a questi contributi.
Per sostenere e valorizzare la navigazione fluviale, il Tavolo individuerà progetti
specifici da sottoporre al Sistema, al fine di accedere ad interventi di cofinanziamento
al 50% per azioni di sviluppo della navigazione fluviale sul bilancio 2008 della
Regione, settore Mobilità e vie di comunicazione.
23
Il Tavolo ha partecipato ai convegni preparatori e alla sessione finale del IV
Congresso Nazionale del Po che si è tenuto a Piacenza il 23 e 24 novembre (in
particolare agli appuntamenti di Cremona sull'uso plurimo delle acque, Mantova sulla
sicurezza territoriale, Lodi per la valorizzazione turistica, Parma sui temi della
governance), e continua nella collaborazione con l’Autorità di bacino e con la
Consulta del Po per la realizzazione dei progetti deliberati dal CIPE in attuazione alle
decisioni assunte a Piacenza.
Ciclovie
Insediato il 28 marzo 2007 a Lodi
Referente: Sergio Dossena – Responsabile Servizio Strade Provincia di Lodi
Composizione: è costituito da tecnici indicati dalle quattro Province, coordinato dalla
Provincia di Lodi,
Obiettivi:
− raccolta e valutazione dei progetti di sviluppo delle ciclabili;
− raccordo con i comuni, i parchi ed i privati aderenti al Sistema per il
coordinamento delle iniziative;
− individuazione di progetti da candidare ai bandi regionali, finalizzati alla
integrazione e messa in rete delle ciclabili delle quattro province, in modo
particolare lungo l’asta del Po;
− instaurare un rapporto con gli enti istituzionalmente preposti: AIPO, Autorità di
Bacino, Regione Lombardia;
− verifica sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati dal sistema;
Tra i primi interventi operati, l’aggiornamento della documentazione tecnica relativa
ai piani provinciali delle ciclovie con la creazione di una banca dati di Sistema e la
creazione di un rapporto di collaborazione con AIPO (insieme con il tavolo
navigazione fluviale) per affrontare e risolvere i problemi legati all’accesso e
all’utilizzo degli argini.
Il censimento delle piste ciclabili delle quattro province è finalizzato alla
individuazione di tratte di completamento in grado di inserire organicamente la rete
ciclabile del Sistema nella rete internazionale (Eurovelo, Greenway), e in quelle
interregionali e regionale.
Questa azione si sta concretizzando in stretta collaborazione con Regione Lombardia
24
che ha attivato un progetto di messa in rete delle ciclabile di interesse regionale: lo
scambio di dati ha consentito di attestare l’esistenza di una ciclabile del Po
interamente percorribile che interessa i territori delle province di Pavia, Lodi,
Cremona e Mantova.
Il progetto al quale si sta lavorando consentirà nella messa in rete delle ciclabili di
Sistema e provinciali, con la possibilità per l’utente cicloturista di costruire e scaricare
il road book dell’itinerario scelto, contenete tutte le informazioni di servizio (tracciati,
distanze, punti di assistenza tecnica, etc.) e di utilità turistica.
In questa ottica viene sottolineata l’importanza di puntare alla elaborazione di un
progetto di Bike sharing e di bici point che interessi l’intera rete ciclabile del Sistema.
Il Tavolo si è inoltre occupato di verificare lo stato di attuazione dei progetti per la
realizzazione di piste ciclabili inserite nei progetti integrati del Sistema.
Portale
Insediato il 3 aprile 2007 a Mantova
Referente: Maurizio Lionetti – Ufficio IAT Provincia di Mantova
I componenti sono tecnici dei servizi informatici delle Province
Compiti specifici del tavolo:
− gestione del Portale Po di Lombardia
− valutazione delle proposte di implementazione del Portale
− verifica della compatibilità con i portali provinciali
− raccordo con altri soggetti aderenti al Sistema che hanno attivato o intendono
attivare progetti di promocomunicazione
− esame delle proposte promozionali del Sistema Turistico
La situazione attuale è la risultante di un progetto predisposto dalla Regione
Lombardia, ed inserito in un percorso interregionale che ha consentito il
finanziamento con risorse 2001 della Legge nazionale n.135.
Il Tavolo ha coordinato sia il lavoro con i tecnici di Lombardia Informatica, che
l’inserimento dei dati provinciali analizzando la struttura della piattaforma,
elaborando un percorso progettuale condiviso da Sistema e Regione Lombardia che
porterà alla messa a disposizione di uno strumento moderno ed efficace.
25
Congressuale
Insediato il 26 settembre 2007.
Sono stati coinvolti tutti gli operatori interessati allo sviluppo di una seria
progettualità in materia.
Dopo una prima fase di consultazione è stato realizzato il monitoraggio delle
strutture del Sistema che potenzialmente potrebbero essere messe a disposizione
per l'attività congressuale.
Il territorio “Po di Lombardia” presenta elementi di forte interesse per un turismo
congressuale che richiede attenzione nei servizi offerti e qualità complessiva.
I problemi di chi opera nel settore sono principalmente legati alla mancanza di un
punto di riferimento operativo, come potrebbe essere un Convention Bureau di
Sistema in grado di organizzare il territorio ed i suoi servizi.
Tra gli obiettivi del Tavolo una campagna promozionale dei servizi congressuali
offerti dal territorio del Sistema, il calendario degli appuntamenti fieristici ed
eventuali educational tour di settore.
Terme
Insediato il 7 novembre 2007 a Pavia
Coordinato dalla Provincia di Pavia
Il Tavolo accorpa i responsabili degli stabilimenti termali della provincia di Pavia e di
Mantova con l’obiettivo di creare un percorso progettuale condiviso, con proposte
promozionali adeguate.
L’azione di coordinamento è mirata alla creazione di un rapporto permanente tra gli
operatori finalizzato a mettere in rete esperienze ed iniziative che possano costituire
il nucleo costitutivo di un intervento regionale.
Il punto di partenza di una azione di sistema è stato individuato nello sviluppo del
progetto relativo alla cartellonistica turistica e stradale, predisposto nell’ambito del
Tavolo Terme di Pavia.
Si punta, inoltre, alla creazione di pacchetti turistici per le terme da veicolare
attraverso tour operators importanti sull’esempio di quanto avviene in Toscana e in
Emilia Romagna.
26
Parchi
Il 18 marzo 2008 è stato attivato un tavolo di confronto con la ricca realtà
rappresentata dai Parchi Regionali che aderiscono al Sistema: Parco Lombardo Valle
del Ticino, Parco dell'Adda Sud, Parco del Serio, Parco dell'Oglio Sud, Parco del
Mincio, unitamente al Parco sovracomunale del Po-Morbasco e al GAL Oglio-Po.
L'obiettivo è di garantire un coordinamento tra le azioni svolte dai Parchi e dal GAL e
l'attività del Sistema per condividere lo sviluppo di un turismo sostenibile e
ambientale nel nostro territorio.
Tra gli impegni da realizzare, una serie di azioni promozionali ed il collegamento con
una “rete ecologica” delle singole realtà.
Rapporto con le Camere di Commercio
Tutte le quattro Camere di Commercio aderiscono al Sistema e ne sostengono
l'attività, in modo particolare nel settore della promozione nazionale ed
internazionale e del marketing territoriale.
In collaborazione con le Province a Pavia, Cremona e Mantova è stato attivato un
progetto ISNART per il monitoraggio dei flussi turistici, e in molte realtà sono
operativi progetti di valutazione qualitativa delle strutture ricettive, di agriturismo e
della ristorazione.
Il rapporto di collaborazione è andato rafforzandosi con lo sviluppo dell'attività e
delle iniziative del Sistema trovando intese per il coordinamento e lo sviluppo di
attività promozionali sui mercati italiano ed estero.
Una proposta in tal senso, rivolta al mercato tedesco è stata inserita tra gli interventi
in cofinanziamento, che saranno realizzati in attuazione dell' ”Accordo di programma
tra regione Lombardia e Sistema Camerale per lo Sviluppo economico e la
competitività del Sistema Lombardo”.
Il rapporto è destinato a consolidarsi con lo sviluppo degli Osservatori sul turismo
destinati a diventare l'Osservatorio Turistico del Sistema, con l'integrazione ed il
potenziamento dei progetti di marketing territoriale, con l'individuazione di strumenti
di valutazione e monitoraggio qualitativo sui servizi offerti, con l'attivazione di
percorsi formativi per favorire la crescita della cultura del turismo da tutti auspicata.
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Schema governance del Sistema
Presidente
Coordinamento Assessori al Turismo Coordinatore Tecnico Sistema Gruppo tecnico responsabili turismo Ciclovie Navigazione fluviale
Tavoli tematici Portale Terme Turismo Congressuale Parchi Tavoli territoriali Pavia Lodi Cremona Mantova
28
Prima parte: Documento Strategico
1. Analisi del contesto di riferimento e delle
risorse turistiche da valorizzare Si tratta di un livello di osservazione del territorio che ci permette di metterne a
sistema i caratteri e le connotazioni dal punto di vista ambientali, socio-economico e
culturale.
1.1 Analisi dell’area interessata Le Province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova disegnano una fascia territoriale con
un’estensione di circa 7856 km2, caratterizzata da un elemento – l’acqua - che ne
connota il paesaggio e inevitabilmente detta i criteri dello sviluppo territoriale,
sociale, economico e culturale.
fonte www.ors.regione.lombardia.it
Quella fascia territoriale, talvolta chiamata “bassa lombarda”, trova quindi la sua
maggior connotazione nel ricco sistema fluviale e nella rete di canalizzazioni costruita
nel secolo scorso.
Il Po diventa l’elemento che dà unità ambientale, ma come si è detto anche
29
un’identità socio-culturale ed economica al territorio interprovinciale.
Il Po, che forma un sistema naturale in perfetto equilibrio in cui confluiscono Ticino,
Adda, Oglio, Mincio e altri fiumi minori, diventa il primo fattore che giustifica un
sistema turistico interprovinciale, unica strada per progettare in modo integrato e
sostenibile lo sviluppo e la promozione turistica locale.
I fiumi sono l’elemento naturale, la rete interprovinciale a partire dalla quale è
necessario costruire e rafforzare i legami tra attori pubblici e privati, preservare e
sviluppare le risorse dell’area.
Il Sistema Turistico Po di Lombardia non può che porre le sue basi su un’identità
comune fatta di storia, arte, ambiente che talvolta può trovare forti connotazioni
territoriali e individualità e talvolta può inserirsi nella logica sovra-locale che li porta
ad essere elementi che trovano valore aggiunto se inseriti nella rete tematica che li
lega nel sistema turistico.
Il Po traccia la sua linea orizzontale lungo l’area, creandone il naturale equilibrio;
risalendo gli affluenti del fiume si scoprono parchi, canali che definiscono il paesaggio
padano. Incontriamo poi l’arte, attraversando i Comuni, la storia del passato e la
società in evoluzione.
Tradizione e innovazione nel rispetto dell’ambiente naturale e culturale, su cui
l’acqua sembra vegliare perché non si perda il giusto equilibrio.
Attraversando il territorio in auto o in treno si percepisce un paesaggio
apparentemente lineare, quasi piatto, difficile percepirne la varietà .. che si coglie
attraversandolo in modo sostenibile, lento.. a cavallo, in bicicletta, a piedi.
La lentezza è il mezzo per cogliere i dossi e gli avvallamenti delle valli di pianura e
percepire tutta l’opera di sedimentazione e di erosione fluviale. L’intervento antropico
si è andato, infatti, armonizzando con l’aspetto naturale.
Il territorio
La pianura
Le quattro Province del Sistema Turistico Po di Lombardia si dispongono lungo la
pianura, su di una lunga successione di sedimenti alluvionali di natura ghiaioso-
sabbioso-argillosa depositati nel corso delle ere geologiche. All’interno di questa
30
coltre alluvionale è poi distinguibile una differente permeabilità che si riduce da nord
a sud, man mano che ci si avvicina al corso del Po, dove prevalgono sabbie fini e
limi, e similmente spostandosi da ovest a est lungo lo stesso fiume. È a tale
gradazione di permeabilità che si deve il fenomeno delle risorgive o dei fontanili.
La “fascia delle risorgive” e dei “fontanili” occupa in Lombardia una larga fetta di
territorio, a nord del fiume PO, tra il Ticino e l'Adda ed è molto importante per gli
aspetti naturalistici e le relazioni che legano questi ultimi all'intervento agricolo degli
uomini.
Questi “fenomeni” si manifestano tra l’alta e la bassa pianura, e consistono nella
risalita in superficie delle acque di falda, caricatesi nell’alta pianura permeabile per
opera delle piogge e delle dispersioni fluviali nel sottosuolo e sbarrate nel loro lento
deflusso verso valle dai sedimenti limoso-argillosi, poco permeabili, già presenti nella
media pianura e poi prevalenti nella bassa.
Il tipico paesaggio a “gradoni” - terrazzo alluvionale - della bassa pianura ha avuto
origine dalla grande attività dei meandri fluviali, condizionata dal succedersi dei
periodi glaciali ed interglaciali.
La risalita in superficie delle acque sotterranee - sorgenti di terrazzo - è favorita dal
minimo dislivello esistente tra il piano dell’alveo fluviale e i territori circostanti, e
dalle barriere impermeabili del suolo, che indirizzano l’acqua verso la superficie.
L’equilibrio dell’ecosistema biotico delle Zone Umide, risultato di una lenta evoluzione
millenaria, è totalmente dipendente dalla presenza dell’acqua superficiale e
sotterranea.
La pianura più familiare resta quella temporalmente più vicina a noi, che costituisce
la pianura padana, depositatasi durante l’ultima fase alluvionale, seppellendo altre
pianure precedenti, di cui si intravedono tracce in alcuni rilievi isolati che, per spinte
tettoniche verticali, sono emerse sopra quelle antiche superfici con risalti altimetrici
modesti, ma sufficienti a escluderli dalle successive deposizioni alluvionali. È il caso
del pianalto di Romanengo, in provincia di Cremona, testimone di un antico livello
della pianura pleiostocenica dalla morfologia superficiale ondulata e dalla pedologia
assai singolare, che si confronta con analoghe formazioni isolate nell’alta pianura
bresciana e che trova similitudini in quanto rimane di due meno evidenti dossi situati
nei pressi di Zorlesco e di Casalpusterlengo, nel Lodigiano. Poco differenti, sebbene
un po’ meno antichi, sono anche i ben noti dossi diffusi a ovest del Ticino, con
massima presenza tra Vigevano, Mortara e Garlasco.
31
I tratti così descritti fanno quindi pensare ad una monotona pianura intervallata da
dossi, come premesso il modo migliore per conoscerla è l’attraversamento dolce che
permette di cogliere la varietà e peculiarità del paesaggio.
Le valli fluviali
La rete idrografica principale della Lombardia è disegnata dai fiumi Ticino, Olona,
Lambro, Adda, Serio, Oglio, Mella, Chiese e Mincio.
I corsi d’acqua rompono la linearità della pianura e allo stesso tempo ne definiscono
il prezioso equilibrio.
Vi sono anche corsi d’acqua oggi secondari per dimensione che vanno spesso a
occupare valli fluviali morte come per esempio la valle di Lodi Vecchio, quella del
Serio Morto, tra Crema e Pizzighettone, o quella del Morbasco, tra Genivolta e
Cremona. Queste valli offrono memoria storica della morfologia del territorio e
documentano i mutamenti dei corsi fluviali, perché legati alla vita sociale. Si pensi
alla Valle del Serio Morto, proprio sulle sue sponde edificarono i cremonesi nel 1188,
in un confine sicuro da attacchi. Quando il fiume mutò il suo corso, accorciandolo di
una ventina di chilometri, si sconvolse anche l’ordine sociale consolidato. Il
mutamento a cui sono costretti i corsi d’acqua è legato al sollevamento dei rilievi
della pianura padana. Anche il corso del Po subisce l’attività neotettonica, migrando
verso sud e scorrendo su affioramenti di rocce marine emergenti, messe a nudo dalla
graduale erosione esercitata dalle sue acque.
Le colline
Un altro elemento che connota il paesaggio è dato infatti dalle colline dell’Oltrepo
pavese e dai colli dell’Alto Mantovano. L’Oltrepo pavese risale l’Appennino fino alle
pendici del monte Pènice (1460 m), in un ambiente montano. Anche la provincia di
Mantova ha un Oltrepo, ritagliato entro i confini emiliani, riproponendo un comune
paesaggio pianeggiante. Diverso il paesaggio più a nord, con dolci rilievi collinari
dell’anfiteatro morenico del Garda.
I boschi planiziari
Nonostante si percepisca un paesaggio prevalentemente planiziare, cioè di pianura,
le quattro province possono vantare un varietà ambientale fatta dalle ampie fasce
32
boschive attorno al Ticino, all’Adda, dell’Oglio e del Mincio. L’intervento antropico
negli anni porta alla sostituzione dei boschi naturali con una piantagione pioppicola
specializzata.
La campagna coltivata
Oltre le valli fluviali si estende la vasta campagna coltivata.
Questa si caratterizza per la presenza di numerose cascine, differenti a seconda della
zona agraria. Importante e caratteristica la rete di canalizzazione che crea un
sistema irriguo e discolo fitto e minuto.
La campagna è molto fertile e oggi usata soprattutto per la produzione di
monocolture, in particolare del mais, e sempre meno sono invece presenti le colture
arboree consociate rinvenibili per lo più ai confini degli appezzamenti o lungo i fossi o
negli ambiti fluviali.
È curioso scoprire come l’assetto della campagna si deve ancora oggi alla pratica
romana di assegnazione dei “fundi” ai coloni; la storia fa capolino ancora una volta a
connotare il paesaggio. La stessa distribuzione abitativa si lega alla riorganizzazione
della regione transpadana, con un popolamento della pianura mai visto in
precedenza; dove le linee centurali e gli assi stradali furono elementi decisivi nella
collocazione dei siti insediativi, anche posteriori.
Nel 218 a.C. si inaugurava l’ambiziosa riorganizzazione del territorio a nord del Po.
Venne migliorato lo scorrimento delle acque superficiali, attraverso l’inclinazione del
terreno, incidendo sui confini interprovinciali e sulla maglia agraria. Le stesse città
capoluogo, eccezione fatta per Lodi – che venne distrutta e ricostruita - sono di
fondazione romana, attestate sui fiumi maggiori, in posizione strategica rispetto alla
difesa, ai commerci e ai traffici fluviali.
33
Fonte: GooglEarth
Le vie d’acqua
Si è parlato della rete fluviale, importante per l’equilibrio naturale e sociale,
altrettanto focali si rivelano i canali: prima vie d’acqua ora anche con funzione
irrigua. Si tratta dei navigli milanesi, di cui fa parte anche quello pavese; dei navigli
cremonesi, estratti dall’Oglio, con un fondamentale ruolo dispensore d’acqua. Vi sono
poi il canale Muzza, medievale, il canale Vacchelli, ottocentesco, estratti dall’Adda.
Oggi, dopo opere di sollevamento idrico, si attinge anche dal Po acque destinate alle
terre troppo a lungo asciutte. I canali sostituiscono l’opera via via insufficiente dei
fontanili. Proprio dai fontanili dipendevano le marcite, ormai rare.
Sono le acque, abbondanti o rare, che disegnano nel tempo il paesaggio, passando
dalle distese risicole del Pavese e della Lomellina alle verdeggianti plaghe a prati
stabili del Lodigiano e dell’Alto Cremasco, a cui è legata la rinomata produzione
casearia. Alle produzioni orticole del Casalasco e di parte del Mantovano, che
34
frammentano la produzione di mais con quella di barbabietola da zucchero, soia e
girasole. Si notano poi i vigneti dell’Oltrepo pavese o delle colline moreniche
mantovane.
Sono questi i tratti che ci permettono di affermare una realtà interprovinciale non
piatta.
Il Po
Il Po è il fiume italiano più grande per lunghezza e portata, e costituisce con i suoi
numerosi affluenti l’unico e vero sistema fluviale della penisola.
Fonte: GooglEarth
L’ecosistema che si basa sul Po è fondamentale per tutta l’area settentrionale:
fornisce acqua per uso civile, industriale e agricolo e la sua potenza viene sfruttata
per produrre energia elettrica. Nonostante sia riconosciuto il suo ruolo focale per
l’equilibrio ambientale e sociale, le sue acque subiscono spesso gli scarichi delle città
prive di depuratore, delle industrie, dell’agricoltura che impiega una quantità
eccessiva di diserbanti, fertilizzanti chimici e scarica liquami provenienti da
allevamenti bovini e suini. Questo ne causa il lento deperire, quando invece potrebbe
35
essere formidabile attrazione ambientale e culturale per il turismo, fonte di guadagno
e benessere. Il turismo può infatti divenire la leva che se da un lato apporta benefici
economici, dall’altro può innescare processi di tutela, preservazione, valorizzazione
della risorsa.
Il turismo può ancora una volta essere spinta per il recupero e la sensibilizzazione ad
assumere comportamenti sostenibili e leva di riconversione che anche
trasversalmente ed indirettamente induce sviluppo economico, culturala, sociale ed
ambientale sostenibile, ovvero rispettoso delle dimensioni suddette:
“lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni
attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a
soddisfare i propri”
Rapporto Brundtland 1987
questa definizione vuole solo dare l’idea dei principi alla base di un agire consapevole
che deve interessare le dimensioni economiche, sociali, ambientali e culturali.
Si è scritto del Po come di una divinità pazza e incostante, con le sue terrificanti
piene e catastrofiche alluvioni: ponti divelti, strade spazzate via, coltivazioni
distrutte, interi allevamenti annegati, paesi sommersi, pescatori sorpresi
dall’imprevedibile mutare della corrente. Il Po ha portato sventura e ricchezza alle
famiglie affacciate alle sue sponde. Il Po ruba sabbia alle colline di viti e le trasporta
altrove, lasciando fondali bassi che si trasformano in sabbioni.
Di seguito una breve lettura del Po in cifre:
� è lungo 652 chilometri e misura una portata di 10.300 metri cubi
� è alimentato da 141 affluenti
� presenta un delta di 380 chilometri quadrati – sfocia nell’Adriatico a nord di
Ravenna
� è il bacino idrografico più grande d’Italia
� si estende per oltre 71.000 chilometri quadrati, ¼ dell’intero territorio
nazionale
� interessa 3.200 comuni e 6 regioni
� nel bacino vivono circa 16.000.000 di abitanti
� in quest’area si forma il 40% del PIL, il 37% dell’industria nazionale a
sostegno del 46% dei posti di lavoro, il 55% della zootecnia, concentrata in
solo 5 Province, il 35% della produzione agricola, il 48% del consumo di
36
energia elettrica
� sono 4.188.000 i capi bovini presenti e 5.232.000 i capi suini
� i carichi inquinanti sono 114 milioni di abitanti equivalenti a 15% civile, 52%
industria, 33% agrozootecnico1.
Il Po viene percepito e deve essere pensato come elemento unificante e da
valorizzare e non come linea di confine.
Il Sistema Turistico Po di Lombardia vuole riunire tutto questo all’interno di un
contenitore più ampio, una rete aperta verso l’esterno, ma in grado di garantire
interazione tra contesti territoriali forti della propria identità locale e sovra
territoriale.
Il contesto territoriale interessato dal sistema turistico è ampio, il Sistema Po di
Lombardia è solo uno dei quasi 200 soggetti – tra Parchi, Comuni, Consorzi, Strade
ed Itinerari, agenzie di viaggio, alberghi, università, etc – che partecipano e hanno
partecipato allo sviluppo turistico locale.
Il ruolo del Sistema è di coordinamento, integrazione, valore aggiunto, potere
contrattuale, rete, interazione, condivisione rispetto alla complessità del territorio2.
La gestione del Po
L’esigenza di intervenire prima per la preservazione ambientale del Po e poi per il
suo ruolo in ambito sociale, economico (energia, turismo, trasporto etc..) si
istituzionalizza già nel 1806, quando Napoleone istituisce un “Magistrato civile per
lavori generali che riguardano il grande sistema del Po”. Questo dà l’idea della presa
di coscienza della necessità di creare strutture sul territorio preposte alla gestione
della risorsa Po. Nel 1924, il Circolo d’Ispezione del Genio Civile per il Po viene
costituito per l’esigenza di individuare una struttura unica di coordinamento unitaria
dell’attività idraulica del complesso bacino del fiume; soprattutto viste le prime
grandi piene del 1907 e 1917. È a questo ente che da quel momento vengono affidati
i compiti della vigilanza nei progetti, sulla esecuzione delle opere riguardanti la
sistemazione e la regolarizzazione degli alvei e sulla pulizia idraulica dell’intero corso,
1 “Caratteristiche bacino Po” redatto nel 2006 ad opera dell’Autorità di Bacino Po di Lombardia, come richiesto dalla Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea 2 http://adda-news.blogspot.com/2003/11/il-grande-fiume-di-tutti-ali-al.html
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compresi gli affluenti. Segue la normativa – 735/1956, 240/1958, 1484/1962 – che
trasforma l’ente da soggetto coordinatore a organo di amministrazione con pieni
poteri, denominato Magistrato. In attuazione dell’art. 89 del decreto legge 112/1998
diventa nel gennaio 2003 Agenzia Interregionale per il fiume Po – A.I.PO;
interessando le regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Parallelamente all’attività dell’Agenzia opera l’Autorità di Bacino del fiume Po.
L'Autorità di bacino è istituita con Legge 183/89 “Norme per il riassetto organizzativo
e funzionale della difesa del suolo”. È questo stesso testo di legge che dà la
definizione di bacino idrografico, identificandolo: “il territorio dal quale le acque
pluviali o di fusione delle nevi e dei ghiacciai, defluendo in superficie, si raccolgono in
un determinato corso d’acqua, direttamente o a mezzo di affluenti..”. La Legge citata
si esprime poi anche circa la funzionalità dell’Autorità di bacino, prevede sia un
organismo misto costituito da Stato e Regioni, operante sui bacini idrografici intesi
come sistemi unitari.
L’Autorità di bacino del Po si estende su otto regioni: Liguria, Piemonte, Valle
D’Aosta, Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, toccando anche
porzioni di territorio francese e svizzero, e interessando quindi il nostro Sistema
Turistico. Raccoglie le acque di un territorio esteso dal Monviso al Delta del Po, e
come da DPR 01/061998 racchiude 3210 Comuni interamente e 74 parzialmente. Il
Sistema Turistico Po di Lombardia rientra quindi in una pianificazione che va oltre i
confini amministrativi delle quattro Province e che si pone nel contesto più ampio
della tutela del patrimonio naturale e culturale che connota e vanta anche il Sistema
Turistico Po di Lombardia. La sede dell’Autorità di Bacino del Po è a Parma, ove si
insedia nel 1990. L’ente si viene a costituire con l’obiettivo prioritario di intervento
rispetto alle problematiche ambientali: difesa del suolo, sottosuolo e delle acque.
L’esistenza di un unico ente competente permette di superare le frammentazioni
istituzionali e quindi di competenza per creare invece un tavolo di cooperazione,
coordinamento e concertazione; gli stessi principi che muovono il sistema turistico.
Gli obiettivi dell’Autorità, così come definito dalla legge, sono:
� difesa idrogeologica e della rete idrografica
� tutela della qualità dei corpi idrici
� razionalizzazione dell’uso delle risorse idriche
� regolamentazione dell’uso del territorio.
Chiaramente gli ambiti d’azione per la realizzazione dei suddetti scopi sono
38
molteplici. Lo strumento attraverso cui pianificare e programmare l’attività e le
norme d’uso dell’Autorità è il Piano di bacino idrografico. Dalla lettura del Piano
vigente si notano i numerosi progetti interprovinciali dedicati al territorio delle
quattro province di Mantova, Cremona, Parma e Lodi. Si tratta di un Piano di settore,
conoscitivo, normativo e tecnico operativo; con carattere vincolante, data
l’approvazione dello stesso. È uno strumento dal quale non si può prescindere, data
la complessità della materia e dell’area; in assenza del piano, la legge 183/89
prevede lo Schema previsionale e programmatico che coordina e programma
l’attività nei settori dell’assetto del territorio in modo da gestire in rete i vari ambiti
territoriali. Lo Schema previsionale e programmatico definisce obiettivi e priorità di
intervento, stima il fabbisogno finanziario, attiva la struttura tecnico-operativa di
supporto al piano, dando avvio al Progetto Po e al sistema di monitoraggio della
spesa. Quest’ultimi sono strumenti che supportano la redazione del Piano. Il Progetto
Po è strumento conoscitivo, come per il Sistema Turistico Po di Lombardia è il
Documento Strategico, finalizzato a:
� ricognizione e validazione delle informazioni esistenti sul bacino
� formazione di una nuova conoscenza mediante la costruzione di strumenti
descrittivi e previsionali di sintesi dei fenomeni e l’individuazione dei rapporti
causa effetto
� definizione del quadro delle opzioni di intervento.
La struttura dell’Autorità di Bacino del Po prevede il Comitato Istituzionale quale
organo decisionale, che si avvale del Comitato Tecnico, quale organo di consulenza.
Il Segretario Generale guida l’Autorità, rappresentando il Comitato Istituzionale,
presiedendo il Comitato Tecnico e, dirigendo la Segreteria Tecnica e Operativa.
Si propone di seguito uno schema della Struttura dell’Autorità di Bacino del Po:
MINISTERI dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, delle infrastrutture e dei Trasporti, delle Politiche Agricole e Forestali, dei Beni Culturali e Ambientali; e dal Dipartimento di Protezione Civile
REGIONI Valle D’Aosta, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Provincia Autonoma di Trento
COMITATO ISTITUZIONALE i Ministri, i Presidenti delle Giunte Regionali, il Segretario Generale
39
L’attività dell’Autorità di Bacino del Po è resa nota dai convegni che dal 2005 ad oggi
vengono organizzati e promossi, in modo da avvicinare il mondo tecnico-scientifico
quanto la collettività ai temi e alle criticità affrontate.
Oltre alle specifiche attività legate al Piano di bacino, l’Autorità sviluppa progetti ed
iniziative finalizzate alla qualificazione del territorio e delle acque, con la
cooperazione dei soggetti presenti sul territorio; le macroaree di intervento in corso
d’opera sono le seguenti:
� progetto Po: riconoscimento del ruolo del fiume a livello nazionale ed
internazionale, sviluppando interventi integrati. Ciò trova espressione
attraverso il Protocollo d’Intesa tra la Consulta e le Province rivierasche
firmato il 27/05/2005. Percorso che si conclude con il Masterplan del Po, atto
ad accogliere un programma di azioni condivise, le priorità di intervento e lo
scenario strategico;
� bacino del Po e la direttiva europea sulle acque: la Direttiva 2000/60 è stata
recepita in Italia con d.lgs 152/2006, e l’Autorità mira a dare
implementazione alla direttiva attraverso attività propedeutiche;
� manutenzione del territorio montano – MANUMONT: progetto pilota di
manutenzione del territorio di ognuna delle Comunità montane del bacino;
� reti locali: per dare impulso all’azione integrata, partecipata e condividere la
conoscenza e le esperienze;
� rete di monitoraggio del bacino Po – ReMo del Po: per la condivisione delle
conoscenze e lo sviluppo dei sistemi informativi e di monitoraggio su temi
specifici di interesse per la pianificazione di bacino;
� iniziative in corso e concluse con le Province del Po: vi sono alcuni progetti
che interessano specifici contesti, si vogliono citare quelli del Sistema.
Alcuni interventi sono interprovinciali, come la misura 00043 atta alla valorizzazione
SEGRETARIO GENERALE
COMITATO TECNICO Rappresentanti delle Amministrazioni Esperti
SEGRETERIA TECNICA OPERATIVA
40
turistica del fiume Po. Vi sono poi quelle dedicate alle singole province, dieci per
Cremona: censimento del patrimonio edilizio agricolo per la valorizzazione
dell’identità locale; realizzazione della ciclabile della Golena del Po; piano di
emergenza provinciale per il rischio idrogeologico del fiume Po; promozione di
un’agricoltura ecocompatibile; rinaturazione e valorizzazione ambientale della fascia
fluviale; realizzazione di una struttura ricettiva; e ancora vi sono interventi di
creazione di laboratori didattici, di valorizzazione delle identità locali, di
rinaturazione. Anche al lodigiano sono dedicati 10 interventi: creazione del sistema
informativo territoriale per il settore agricoltura; rinaturazione e valorizzazione della
fascia fluviale del Po; piano cave che prevede l’individuazione delle attività estrattive
e relativi progetti di recupero; progetto di valorizzazione delle identità locali
attraverso il paesaggio e il patrimonio architettonico culturale; realizzazione,
gestione e aggiornamento delle banche dati S.I.R.BE.C.; potenziamento attracco sul
Po attraverso i percorsi ciclabili; riqualificazione tratta Santo Stefano Lodigiano e
Caselle Landi. Trenta i progetti che interessano il mantovano: predisposizione della
documentazione fotografica georeferenziata dedicata ad un’attività di monitoraggio e
controllo integrato; monitoraggio delle escavazioni abusive; implementazione della
navigazione fluviale; attività didattiche; progetti di rinaturazione e valorizzazione
ambientale della fascia fluviale del Po; progettazione di un percorso con accessibilità
ai disabili; miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica e recupero degli spazi
di mobilità del fiume nei territori di pianura; realizzazione di un pontile turistico sul
fiume Po; realizzazione di percorsi ciclopedonali e altri progetti ancora di
valorizzazione3
Queste progettualità ben si integrano con le finalità del Sistema Turistico Po di
Lombardia, è evidente quindi la necessità di un coordinamento, che il sistema ricerca
nella sua organizzazione e pianificazione.
Gli enti sopra citati, insieme alle amministrazioni locali sono sempre più impegnate in
aspetti che trascendono quello meramente idraulico.
Vi sono organismi preposti alla Polizia Idraulica, al Servizio di Piena perché la
3 www.adbpo.it
41
vigilanza e l’intervento sono necessità primarie vista l’estensione del Po4 e
l’intensissima antropizzazione e la sensibilità delle popolazioni verso i temi della
tutela ambientale e fluviale5.
L’insieme del percorso del Po è il tracciato condensatore e condizionatore della
geografia degli insediamenti umani. L’antropizzazione è andata inevitabilmente ad
incidere sulla natura. Il paesaggio umano del Po denuncia, proprio per la implicita
violenza dei manufatti, la debolezza della componente costituita dal materiale
naturale. Questo significa che l’uomo là dove interviene senza progetti d’ampio
raggio, integrati e sostenibili, rischia di impattare le risorse direttamente ed
indirettamente.
Si affermano quindi prime linee progettuali - che chiaramente interessano settori e
organismi preposti sul tema “tutela ambientale” - con l’intento di eliminare
l’inquinamento dalle acque, intervenire sull’assetto idrogeologico dei monti e degli
affluenti, ridurre l’assalto dell’agricoltura intensiva e chimica alle rive, per una più
corretta gestione del territorio della pianura.
Ipotesi di nuovi usi delle fasce demaniali per finalità ambientali, paesaggistiche ed
ecologiche è da collocare in uno stretto rapporto di interdipendenza attiva con i
diversi contesti locali, nei quali programmi ambientali comunali e sovra comunali
potranno non solo connettersi al progetto della ricostruzione del paesaggio del Po,
ma incidere propositivamente su questo, o da questo trarre motivo per l’elaborazione
di interventi locali.
La volontà attraverso il ST è di attivare tutte le risorse umane, finanziarie, locali e
non, interessate alla riqualificazione del paesaggio umano del territorio, nel quale la
ricostruzione del paesaggio del Po è parte emblematicamente strategica.
Si interviene sul paesaggio umano, dato dalla dimensione omnicomprensiva del
4 Il bacino idrografico tributario del Po si estende per circa 74000 Kmq e, come detto,
abbraccia, pressoché interamente, il territorio di quattro regioni (Valle d'Aosta, Piemonte,
Lombardia ed Emilia Romagna più parte del Veneto per quanto riguarda il delta in Provincia di
Rovigo), oltre a modeste porzioni delle regioni finitime (Liguria, Toscana e la Provincia
Autonoma di Trento), nonché circa 150 Kmq di territorio svizzero. In totale sono interessate
24 province e 3200 comuni. Esso è solcato da 4500 km di corsi d’acqua, con una estensione di
arginature di seconda e terza categoria di 3564 km. 5 http://www.agenziainterregionalepo.it/chi_siamo/competenze.shtml
42
paesaggio urbano e naturale, attraverso una metodologia fatta dalla complessità
degli interventi locali, interdisciplinari.
Il paesaggio del Po esprime compiutamente tutto questo: insediamenti, agricoltura,
manifatture, infrastrutture, oggetto di intervento antropico. Un paesaggio ricostruito,
ma anche un paesaggio naturale che fortemente si impone.
Si impone il miglioramento della qualità della vita attraverso la riqualificazione del
paesaggio, dove il paesaggio umano è la sintesi offerta dalla percezione visiva
tramite segni, di un sistema complesso di presenze umane, comunicando la qualità –
o meno - stessa di una comunità.
Interventi atti ad incidere sul corretto uso del patrimonio inducono non
necessariamente un decremento per esempio delle attività agricole, ma la loro
gestione ambientale corretta; saranno interventi atti a ridurre il degrado e utilizzare
anche produttivamente ciò che oggi non è opportunamente valorizzato. Tenderanno
all’efficace funzionamento idraulico del corso e al suo completo disinquinamento. Una
riqualificazione senza confini, cioè tra la scala globale e locale.
Intervenire sul territorio nell’ottica del marketing di sistema permette di prendere
coscienza del contesto, delle identità del territorio e intervenire in modo sistematico
sulle risorse identificate.
Il Sistema Turistico Po di Lombardia possiede la necessaria visione globale, in termini
di aree territoriali e di problemi, obiettivi, tematicità che ruotano attorno al Grande
Fiume e al suo ecosistema. Accanto alla visione locale, dove per locale si intende il
gioco forza fatta da soggetti pubblici e privati del Sistema Po di Lombardia. Il
Sistema deve essere consapevole dei temi anche non direttamente a sé legati come:
inquinamento, trasporti, rifiuti, etc; ma a cui indirettamente deve interessare e
legare i propri interventi atti ad incrementare e migliorare l’accessibilità alle risorse
da parte di turisti e visitatori.
Il Sistema è certo di non essere il soggetto che risolverà il problema
dell’inquinamento dell’acqua, ma la consapevolezza del problema, il fare rete coi
soggetti incaricati di occuparsene, la progettazione sostenibile, la sensibilizzazione
dei singoli permetterà di concretizzare obiettivi di sviluppo sostenibile; comuni e
talvolta in modo e misura diversa trasversale a più settori a più ambiti di intervento.
Del resto un territorio è fatto di più segni tracciati e percepiti da più soggetti.
Il Sistema Turistico vuole preservare e sviluppare l’area, riconosciuta come luogo da
43
attraversare, osservare, vivere.
Ma, allo stesso tempo, un luogo deve essere in grado di riconoscersi in se stesso,
farsi custode dei segni del passato e vivere le trasformazioni, derivanti
dall’interazione tra uomo e ambiente; questa interazione deve rivelarsi consapevole e
responsabile6.
Il Po è la risorsa che – nel Sistema Turistico - rappresenta il filo conduttore che lega
l’ambiente delle quattro province, sottolineandone continuità geografica, storica,
sociale e culturale.
L’attraversamento lento, sostenibile del territorio è il modo più rispettoso per
scoprirlo, ed è anche la modalità che permette di svelare ciò che la velocità non
permette di cogliere.
Il ST Po propone infatti itinerari in bicicletta, a piedi, in barca, attraversando in modo
curioso gli spazi naturali, ma anche le città d’arte, le colline e le montagne della
bassa padana. Soffermarsi e venire a contatto con il territorio permette di coglierne
anche le consuetudini familiari, il lavoro, i sentimenti che si traducono nel folklore,
nella tradizione eno-gastronomica. Il folklore è legato soprattutto alla vita contadina,
da qui i Carnevali – come quello di Pescarolo e Crema in Provincia di Cremona – e le
feste religiose – come le cerimonie della Settimana Santa e l’esposizione dei Sacri
Vasi a Mantova il Venerdì Santo. Ci sono poi le feste di rievocazione di eventi storici:
il Palio di Lodi, il Palio delle Contrade nel mantovano, il Palio dell’Oca a Cremona etc.
Vi è poi la tradizione musicale della liuteria – fatta di scuole e botteghe - a Cremona,
organaria a Crema, della fisarmonica a Stradella e delle ceramiche della Vecchia
Lodi. In provincia di Pavia, di Lodi, di Cremona e di Mantova è tutto un fiorire di
eventi e iniziative. Tutto di queste terre è grasso, gonfio di umori e sapori; anche
quelli della tavola legata agli allevamenti di bovini, all’arte casearia. Ma anche alla
tradizione ittica oggi in ripresa dopo un periodo di ridemensionamento a causa
dell'inquinamento.
Sono tutti questi gli elementi, i punti forza del sistema da cui si è partiti per
elaborare poi progettualità che valorizzassero l’esistente e lo preservassero in modo
vitale.
6 Progetto per la ricostruzione del paesaggio del Po a cura di Sergio Torsani 1988
44
Storia, arte e cultura
Pavia, Lodi, Cremona e Mantova trovano una comune identità nel fiume che le
attraversa o che le solca. Un’identità che si costruisce attraverso un’economia
principalmente agricola, millenaria anche se rinnovata nelle tecniche e nelle strutture
produttive e d’insediamento. Una tradizione che connota il paesaggio. Il Po e i suoi
tributari sono stati confini, vie di comunicazione e di scambio commerciale e
culturale. È lungo il Po che si è scritta una storia sociale, culturale, economica e
naturale.
Un territorio che vive e si fa vivere dalla storia..
Tracce della classicità si rinvengono addirittura nella straordinaria rete fognaria,
tuttora integra e funzionante. La regione transpadana si latinizza progressivamente a
partire dal II secolo a.C. e se ne riscoprono tracce a Cremona, Pavia e nella
campagna Mantovana.
Il territorio viene poi fortemente conteso dopo la caduta dell’Impero romano
d’occidente. Il territorio tra l’Adda e Pavia viene devastato dalle guerre barbariche.
Con la vittoria del regno ostrogoto si vive un periodo di pace e convivenza tra goti e
romani. Sono i longobardi però che imprimono il proprio segno e nome sul territorio,
periodo questo connotato da significativi frutti artistici. Tracce dell’arte longobarda
pitturano Pavia, allora capitale, oggi rinvenibili in alcune chiese- S. Felice, S.
Giovanni in Domnarum, S. Eusobio – e presso il Museo civico. Si ricordano questi
momenti della storia perché hanno disegnato il paesaggio, ne hanno connotato i
tratti, dove i longobardi segnano ad esempio il fiorire della conoscenza tecnica ed
artistica che confluisce poi nella stagione del romanico. Coi carolingi è confermata la
supremazia di Pavia, ma sono organizzati flussi dalle altre città longobarde; si
muovono i primi passi a vantaggio delle autonomie locali.
In tutti i comuni risuonano presto i cantieri dei maestri comacini che costruiscono
numerose chiese di mattoni rossi, elemento tipico degli edifici romanici e poi gotici. I
maestri erano abilissimi nel taglio e nella posa della pietra e del laterizio, arrivarono
ad esportare la loro tecnica in quelle architetture che andranno sotto il nome di
romanico, alle origini denominata invece lombardo. Esempi di questa architettura dai
tratti noti – pianta a basilica, facciata a capanna, decorazioni scultoree e pittoriche,
etc.. – si riscoprono in capolavori quali: S. Michele, S. Pietro, S. Teodoro a Pavia, e a
45
Mantoca S. Lorenzo, il duomo di Lodi e la stessa Lodi Vecchio e il battistero di
Cremona.
È la storia, nelle sue espressioni architettoniche ed artistiche, filo che tesse insieme
al Po la rete tra le quattro province.
Ancora una volta l’uomo antropizza il paesaggio, attraverso la conquista di territorio
da bonificare e da rendere produttivi: Cistercensi, Certosini, Cluniacensi, Benedettini
iniziano lentamente a plasmare il paesaggio padano.
Come prima accennato è anche il periodo delle autonomie amministrative il cui volto
artistico ed architettonico si riflette nella monumentalità di alcuni luoghi: la piazza, i
palazzi comunali, i broletti. Accanto alla campagna feudale si mostra la civiltà
pragmatica, borghese e mercantile. Dalla cultura urbana la letteratura provenzana –
che trova ospitalità nelle corti padane – e la letteratura dell’insegnamento del
volgare, spesso diverso tra una comunità e l’altra.
Dai maestri comacini discendono poi i maestri campionesi – originari di Campione
d’Italia – che intervennero sul territorio con opere di architettura ed ingegneristica,
da prima riproponendo lo stile romanico per aprirsi poi ad influenze gotiche toscane e
veneziane.
Le arti figurative subiscono un allontanamento rispetto alla tradizione, con
l’introduzione dell’uso di materiali rari e preziosi, a rappresentare il potere attraverso
sfarzo e lusso. L’arte si muove di pari passo con la società e riflette quindi
l’affermazione politica delle signorie. Architettonicamente si traduce in residenze
signorili, metà fortezza e metà luogo di delizia e sfarzo: il castello di Pavia, le rocche
e i castelli che vanno dalla lomellina al cremonese. E nelle aggiunte gotiche agli
edifici religiosi: Carmine e San Francesco a Pavia, S. Bassiano, S. Lorenzo a Lodi,
etc.
La certosa di Pavia viene definita testimonianza corale di un’epoca e di una regione,
sintesi dell’evoluzione dell’arte lombarda dal gotico al rinascimentale.
La vivacità culturale che interessa il territorio è totale. Mantova nel ‘400 vive
intensamente il classicismo e il successivo rinascimento.
Nel ‘500 le guerre cruente rallentano le realizzazioni architettoniche, mentre nessun
freno viene posto alle espressioni figurative.
Si può persino parlare di cultura musicale rinascimentale, che si traduce in scuole di
formazione, studi teorici e sapienza artigianale che si afferma soprattutto a Mantova,
Lodi e nelle famiglie dei liutai cremonesi.
46
Con il governo asburgico fioriscono sfarzose ville residenziali di campagna,
rinnovamento dell’edilizia urbana nei centri maggiori con esiti barocchi e barocchetti
a Lodi, Pavia. Influenze importanti del Piermarini a Mantova e a Pavia, dove anche
con Pollack viene riconcepita la sede universitaria.
Pavia diviene polo culturale, umanistico e scientifico.
Anche la letteratura del novecento racconta la bassa padana, narrandone la storia, la
società, l’industrializzazione, la bassa padana è cornice e paesaggio di racconti.
Parchi naturali e aree protette
Si è aperta l’osservazione degli aspetti culturali con un riferimento all’agricoltura..
anche l’analisi delle aree naturali invita ad una citazione circa quell’attività agricola
che ridefinisce il paesaggio.
L’espansione delle zone coltivate ridisegna il paesaggio padano, riducendo
inevitabilmente le aree naturali. Oggi le aree protette si trovano soprattutto presso
gli alvei fluviali, i corsi fluviali modesti e i boschi planiziali.
Regione Lombardia raggruppa – con legge regionale 86/1983 - le aree protette del
territorio in un sistema: il Sistema delle Aree Protette Lombarde.
Questo per un’esigenza di preservazione, conservazione, valorizzazione e
sensibilizzazione. Uno degli strumenti del Sistema è la promozione dell’educazione e
della divulgazione ambientale. Il Sistema delle Aree Protette è parte del Sistema Po
di Lombardia, il cui programma si sviluppa coerentemente rispetto a quello della rete
delle aree naturali, parte integrante del sistema turistico.
Parco naturale regionale della Valle del Ticino
È una riserva della biosfera per lo sviluppo sostenibile, rientra cioè nel programma
MAB – Man and Biosphere – dell’Unesco.
47
fonte: www.osscom.regione.lombardia.it
Il programma si propone di raggiungere un bilancio sostenibile tra gli obiettivi,
spesso conflittuali di conservazione della biodiversità, di promozione dello sviluppo
economico e di mantenimento dei valori culturali associati.
48
Fonte: GooglEarth
Il Parco Ticino interessa il ST del Po di Lombardia in corrispondenza di Pavia, dove si
rinvengono gli ultimi lembi dell’originaria foresta planiziaria di latifoglie, a formare le
Oasi di Bosco Negri. L’oasi è abitata da picchi e rapaci, viva l’attività della LIPU.
Nella zona irrigua l’attività agricola è specializzata, soprattutto su colture che
sfruttano l’abbondanza dell’acqua come risaie e marcite. Pavia poi è un grande
centro abitato presente nel Parco. Un Parco dal ricco patrimonio: ville nobiliari, opere
idroelettriche, abbazie, etc.
Il Parco Ticino ha un’estensione totale di 90.640 ha, questo deve dare l’idea
dell’estensione inter-provinciale e quindi della complessità di gestione di una risorsa
naturale, sociale, economica e culturale di questa portata.
Questo dà la percezione concreta della necessità di interventi di rete locali e sovra-
locali.
Tra le importanti riserve naturali della Provincia di Pavia, a formare una corolla
attorno alla città di Pavia e al Parco e al fiume Ticino, ricordiamo le Garzaie. Si tratta
di aree naturali da preservare, si pensi alla Garzaia di Porta Chiossa che ospita
49
una colonia di aironi e le specie arboree dalla cui conservazione dipende la
preservazione dell’intero bosco. O come la Garzaia della Carola a pochi chilometri a
nord della città di Pavia, un’area alle origini connotata da boschi di Ontano, canneti e
Salicone a formare una superficie paludosa di parecchie decine di ettari. Nei boschi
tornavano ogni primavera Nitticore e Garzette, nel tempo però le formazioni boscate
vengono tagliate per coltivazioni più redditizie di Pioppo, con conseguenze inevitabili
sugli aironi che si limitano nel tempo a risiedere nella piccola area preservata a
vegetazione naturale. La riserva si trova a dover bloccare - negli anni ’80 - la
completa bonifica del territorio nel tentativo di preservarne l’identità.
Si ricordano le altre Garzaie: del Bosco Basso, della Cascina Isola, della Roggia
Torbida, di Pomponesco, di Villa Biscossi.
L’Oasi di Sant’Alessio, è un’altra area naturale a 6 chilometri da Pavia. È un vero e
proprio laboratorio naturalistico dove si tentano ricostruzioni ambientali e
reintroduzioni di speci animali.
Parco naturale regionale Adda Sud
Il Parco naturale regionale Adda Sud interessa in parte le Province di Lodi e di
Cremona, questa zona è connotata da appezzamenti agricoli, con boschi naturali e
seminaturali a distribuzione frammentaria e colture legnose. Il Parco è attraversato
dall’Adda che, quando provoca alluvioni in queste aree forma le cosiddette mortizze.
50
Fonte: www.parcoaddasud.it
Tra Lodi e Cremona si estende poi la riserva di Monticchie, una fascia di ambiente
agricolo, ricco di canali e sorgive. Questa riserva è anche Oasi di protezione della
fauna, gestita dal WWF.
51
Fonte: GooglEarth
La provincia di Cremona è connotata da Bodri, sulla riva sinistra del Po, fra Cremona
e Casalmaggiore. I bodri sono aree particolarmente favorevoli per itinerari di
trekking, forme di attraversamento sostenibili, che riescono a riunire tempo libero,
sport, turismo, natura.
Parco Regionale del Serio
Il Parco del Serio interessa un’area di 45 chilometri circa, articolandosi attraverso
paesaggi diversi. La varietà del paesaggio fa si che il parco offra diverse attrattive e
possibilità di pernottamento. A nord, nel bergamasco, l’area è connotata dalla
presenza di castelli e rocche; si alterna poi una stessa Asiatica e piccoli ambienti di
acqua cristallina. Verso la pianura lombarda si rinvengono poi i tipici fontanili e si
ritrova nella parte centrale e sud del Parco il paesaggio tipicamente agricolo del
Sistema. Il Parco raggiunge a sud ovest e a est i Parchi regionali fluviali dell’Adda e
dell’Oglio; è qui che riconosciamo i tratti connotanti il Sistema Po di Lombardia:
52
terrazzi fluviali, campagna coltivata; itinerari di ingegneria idraulica – soprattutto
nell’area di Crema. Lungo il corso del fiume che attraversa il parco si diramano
itinerari promossi soprattutto per gli appassionati di cicloturismo7.
Parco Regionale Oglio Nord
Il Parco Oglio Nord è un parco fluviale regionale dal 1988, lungo una superficie di
14.170 ettari. L’area naturale del Parco Oglio Nord si articola attorno al fiume Oglio,
dall’uscita del lago Iseo – tra ripe scoscese, per poi raggiungere la tipica pianura
agricola cremasca e mantovana. All’interno del Parco si trovano ben sette Riserve
Naturali per la ricchezza di specie botaniche e faunistiche. Nell’ambito del Sistema
l’agricoltura diviene l’architettura del paesaggio, integrando spazi coltivati e nuclei
edificati, articolati da siepi, cortine alberate e una fittissima rete irrigua, componendo
un mosaico territoriale che rimanda ad una stratificazione di vicende storiche, sociali
ed economiche8.
Parco naturale regionale dell’Oglio Sud
Il Parco comprende il tratto basso del fiume Oglio, dal Parco Oglio Nord al fiume Po,
interessando le Province di Cremona e Mantova. Qui il paesaggio è fortemente
antropizzato, nelle sue componenti agricole, urbane, produttive e viarie; con la fitta
rete idrica ad articolare lo scenario. La vegetazione si localizza in prossimità del
fiume, che cela anche la tipica fauna acquatica. Il Parco Oglio Sud nasce su un
territorio antropizzato con l’obiettivo di tutelarne il paesaggio, gli ecosistemi, le
permanenze storiche del territorio anche attraverso la promozione e lo sviluppo di
attività economiche sostenibili. Nel Parco sono comprese due oasi: Le Bine e le
Torbiere di Marcarla.
7 www.parcodelserio.it 8 www.parks.it
53
Fonte: www.galateo-lombardia.it
Parco naturale regionale del Mincio
Il Parco naturale regionale del Mincio interessa il mantovano, estendendosi tra il
confine regionale a nord – a qualche chilometro dal lago di Garda – e il confine del Po
a sud. A Mantova forma una conca lacustre.
54
Fonte: GooglEarth
L’intervento dell’uomo è visibile negli sbarramenti, nelle chiuse per la navigazione,
negli argini a sud di Mantova. Ancora una volta l’attività agricola domina; il terreno
attraversato dal Mincio è prevalentemente coltivato e caratterizzato da prati irrigui
per l’allevamento di bestiame. Nel perimetro del Parco si trova la Riserva naturale
orientata di Castellaro Lagusello, il Bosco Fontana, la Riserva naturale Valli
del Mincio – si tratta di una valle umida di importanza internazionale, soprattutto
per la presenza degli uccelli acquatici - e la Vallazza, quest’ultima popolata da
aironi, nitticore, garzette e sgarze ciuffetto.
55
Fonte: GooglEarth
Tra le riserve naturali del mantovano vi è poi Isola Boscone e la Riserva naturale
Isola Boschina. Isola Boscone si estende nella parte orientale della Lombardia,
lungo la riva destra del Po, collegata alla terraferma da un istmo artificiale. Si
connota per la presenza di prati, boschi, picchi e colonie di aironi. La Riserva naturale
Isola Boschina è situata nei pressi di Ostiglia ha una connotazione ambientale molto
particolare, sabbiosa, con una vegetazione e fauna varia.
Nel Comune di Ostiglia, a ridosso del fiume Tartaro vi è la Riserva naturale Paludi
di Ostiglia. Questa è riconosciuta Sito di Importanza Comunitaria (SIC), Zona di
Protezione Speciale per l’avifauna (ZPS). La Riserva Paludi di Ostiglia è oasi LIPU:
infatti è un ambiente ricco di specie avicole, sono state contattate 173 specie di
uccelli; mentre l’area è prevalentemente palustre9.
9 http://www.parchi.regione.lombardia.it/html/01_sezione.asp?codalbero=1&nomeclassif=Argomento
56
SIC e ZPS
Si è accennato ai: Sito di Importanza Comunitaria – SIC - e Zona di Protezione
Speciale per l’avifauna - ZPS, questi rientrano in RETE NATURA 2000.
Natura 2000 è la rete ecologica europea istituita con la Direttiva Habitat – Direttiva
92/42/CEE. La rete si compone di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie
sia animali sia vegetali di interesse comunitario. L’obiettivo della direttiva è quello di
garantire la preservazione della biodiversità in Europa. È interessante precisare che
la rete non è costituita solamente dalle aree ad elevata naturalità identificate dai
diversi paesi membri, ma anche da quei territori contigui ad esse ed indispensabili
per mettere in relazione ambiti naturali distanti spazialmente, ma vicini per
funzionalità ecologica. Questo permette di ribadire come, nella logica della rete, vi
sia la necessità di una programmazione anche sovra- territoriale. Il Sistema Turistico
ne è l’emblema, in quanto sistema aperto che supera i confini amministrativi.
La rete si costituisce di ZPS, istituite ai sensi della Direttiva Uccelli 70/409/CEE per la
tutela dei siti abitati da specie ornitiche e migratrici.
Vi sono poi i SIC, istituiti dalla Direttiva Habitat sopra citata per mantenere o
ripristinare habitat naturali o una specie.
Segue l’elenco dei SIC della Provincia di Mantova, Lodi, Pavia e Cremona.
Questo elenco offre l’idea del patrimonio, della risorsa naturale del ST Po di
Lombardia e quindi la ricchezza di risorse che connota il contesto territoriale10.
MANTOVA
NOME COMUNE NOME SIC COD_SIT
O Area protetta / Ente Gestore
ACQUANEGRA SUL CHIESE
LE BINE IT20A0004 RISERVA NATURALE LE BINE - DCR 759 01/10/87 / PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
BORGOFORTE BOSCO FOCE OGLIO IT20B0001 PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
MARCARIA BOSCO FOCE OGLIO IT20B0001 PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
MOTTEGGIANA BOSCO FOCE OGLIO IT20B0001 PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
SUZZARA BOSCO FOCE OGLIO IT20B0001 PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
VIADANA BOSCO FOCE OGLIO IT20B0001 PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
ACQUANEGRA SUL CHIESE
VALLI DI MOSIO IT20B0002 PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
MARCARIA LANCA CASCINA S. ALBERTO
IT20B0003 PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
10 www.ambiente.regione.lombardia.it
57
CANNETO SULL`OGLIO
LANCHE DI GERRA GAVAZZI E RUNATE
IT20B0004 PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
MARCARIA TORBIERE DI MARCARIA
IT20B0005 RISERVA NATURALE TORBIERE DI MARCARIA DCR 1390 31/05/89 / PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
BORGOFRANCO SUL PO
ISOLA BOSCONE IT20B0006 RISERVA NATURALE ISOLA BOSCONE - DCR 566/29.01.87
CARBONARA DI PO
ISOLA BOSCONE IT20B0006 RISERVA NATURALE ISOLA BOSCONE - DCR 566/29.01.87
OSTIGLIA ISOLA BOSCHINA IT20B0007 RISERVA NATURALE ISOLA BOSCHINA - DCR 1966/6.03.85
OSTIGLIA PALUDE DI OSTIGLIA IT20B0008 RISERVA NATURALE PALUDI DI OSTIGLIA - DCR 1737/11.10.84
CURTATONE VALLI DEL MINCIO IT20B0009 RISERVA NATURALE VALLIO DEL MINCIO DCR 1739 11/10/84 / PARCO DEL MINCIO - l.r. 47/8.09.84
MANTOVA VALLI DEL MINCIO IT20B0009 RISERVA NATURALE VALLIO DEL MINCIO DCR 1739 11/10/84 / PARCO DEL MINCIO - l.r. 47/8.09.84
PORTO MANTOVANO
VALLI DEL MINCIO IT20B0009 RISERVA NATURALE VALLIO DEL MINCIO DCR 1739 11/10/84 / PARCO DEL MINCIO - l.r. 47/8.09.84
RODIGO VALLI DEL MINCIO IT20B0009 RISERVA NATURALE VALLIO DEL MINCIO DCR 1739 11/10/84 / PARCO DEL MINCIO - l.r. 47/8.09.84
MANTOVA VALLAZZA IT20B0010 RISERVA NATURALE VALLAZZA DCR 102 24/01/91 / PARCO DEL MINCIO - l.r. 47/8.09.84
VIRGILIO VALLAZZA IT20B0010 RISERVA NATURALE VALLAZZA DCR 102 24/01/91 / PARCO DEL MINCIO - l.r. 47/8.09.84
MARMIROLO BOSCO FONTANA IT20B0011 RISERVA NATURALE BOSCO FONTANA D.M.29.03.72-D.M.10.04.76
CAVRIANA
COMPLESSO MORENICO DI CASTELLARO LAGUSELLO
IT20B0012 RISERVA NATURALE CASTELLARO LAGUSELLO DCR 1738/11.10.84
MONZAMBANO
COMPLESSO MORENICO DI CASTELLARO LAGUSELLO
IT20B0012 RISERVA NATURALE CASTELLARO LAGUSELLO DCR 1738/11.10.84
LODI
NOME COMUNE NOME SIC COD_SIT
O Area protetta / Ente Gestore
BERTONICO MORTA DI BERTONICO IT209000
9 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
BOFFALORA D`ADDA
SPIAGGE FLUVIALI DI BOFFALORA
IT2090006
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
CAMAIRAGO ADDA MORTA IT209001
0 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
CAMAIRAGO BOSCO VALENTINO IT209001
1 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
CASTIGLIONE D`ADDA
ADDA MORTA IT209001
0 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
CAVACURTA BOSCO VALENTINO IT209001
1 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
58
CAVENAGO D`ADDA
LANCA DI SOLTARICO IT209000
7 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
CAVENAGO D`ADDA
LA ZERBAGLIA IT209000
8 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
COMAZZO BOSCHI E LANCA DI COMAZZO
IT2090002
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
CORTE PALASIO LANCA DI SOLTARICO IT209000
7 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
GALGAGNANO SPIAGGE FLUVIALI DI BOFFALORA
IT2090006
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
MERLINO BOSCHI E LANCA DI COMAZZO
IT2090002
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
SAN MARTINO IN STRADA
LANCA DI SOLTARICO IT209000
7 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
SOMAGLIA MONTICCHIE IT209000
1 RISERVA NATURALE MONTICCHIE - DCR 1177/28.07.88
TURANO LODIGIANO
LA ZERBAGLIA IT209000
8 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
ZELO BUON PERSICO
BOSCO DEL MORTONE IT209000
3 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
ZELO BUON PERSICO
GARZAIA DEL MORTONE
IT2090004
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
ZELO BUON PERSICO
GARZAIA DELLA CASCINA DEL PIOPPO
IT2090005
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
ZELO BUON PERSICO
SPIAGGE FLUVIALI DI BOFFALORA
IT2090006
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
PAVIA
NOME COMUNE NOME SIC COD_SIT
O Area protetta / Ente Gestore
BEREGUARDO BASSO CORSO E SPONDE DEL TICINO
IT2080002 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
BEREGUARDO BOSCHI SIRO NEGRI E MORIANO
IT2080014 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
BORGO SAN SIRO BASSO CORSO E SPONDE DEL TICINO
IT2080002 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
BREME GARZAIA DEL BOSCO BASSO
IT2080007 RISERVA NATURALE GARZAIA DEL BOSCO BASSO - DCR 209/26.03.86
BRESSANA BOTTARONE
GARZAIA DELLA ROGGIA TORBIDA
IT2080020 RISERVA NATURALE GARZAIA DELLA ROGGIA TORBIDA - DCR 210/26.03.86
CANDIA LOMELLINA GARZAIA DELLA RINALDA IT2080005 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DELLA RINALDA - DCR 207/26.03.86
CARBONARA AL TICINO
BOSCHI SIRO NEGRI E MORIANO
IT2080014 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
CASSOLNOVO BASSO CORSO E SPONDE DEL TICINO
IT2080002 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
CASTELNOVETTO GARZAIA DI CELPENCHIO IT2080001 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DI CELPENCHIO - DCR 211/26.03.86
CASTELNOVETTO GARZAIA DELLA VERMINESCA
IT2080003 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DELLA VERMINESCA - DCR 1179/28.07.88
COZZO GARZAIA DI CELPENCHIO IT2080001 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DI CELPENCHIO - DCR 211/26.03.86
59
COZZO GARZAIA DELLA VERMINESCA
IT2080003 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DELLA VERMINESCA - DCR 1179/28.07.88
FRASCAROLO ABBAZIA ACQUALUNGA IT2080011 RISERVA NATURALE ABBAZIA ACQUALUNGA - DCR 249/29.04.86
GALLIAVOLA GARZAIA DI GALLIA IT2080012 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DI GALLIA - DGR 17287/1.08.96
GAMBOLO` BASSO CORSO E SPONDE DEL TICINO
IT2080002 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
GARLASCO SAN MASSIMO IT2080015 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
GARLASCO BOSCHI DEL VIGNOLO IT2080016 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
GROPELLO CAIROLI SAN MASSIMO IT2080015 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
LINAROLO BOSCHI DI VACCARIZZA IT2080019 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
LOMELLO GARZAIA DELLA CASCINA NOTIZIA
IT2080009 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DELLA CASCINA NOTIZIA - DCR 208/26.03.86
MEDE GARZAIA DELLA CASCINA NOTIZIA
IT2080009 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DELLA CASCINA NOTIZIA - DCR 208/26.03.86
MEDE ABBAZIA ACQUALUNGA IT2080011 RISERVA NATURALE ABBAZIA ACQUALUNGA - DCR 249/29.04.86
MENCONICO MONTE ALPE IT2080021 RISERVA NATURALE MONTE ALPE - DCR 1968/6.03.85
PIEVE DEL CAIRO GARZAIA DI GALLIA IT2080012 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DI GALLIA - DGR 17287/1.08.96
ROMAGNESE MONTE ALPE IT2080021 RISERVA NATURALE MONTE ALPE - DCR 1968/6.03.85
ROSASCO GARZAIA DI CELPENCHIO IT2080001 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DI CELPENCHIO - DCR 211/26.03.86
SAN GENESIO ED UNITI
GARZAIA DI PORTA CHIOSSA
IT2080017 RISERVA NATURALE GARZAIA DI PORTA CHIOSSA - DCR 1733/11.10.84
SAN GENESIO ED UNITI
GARZAIA DELLA CAROLA IT2080018 RISERVA NATURALE GARZAIA DELLA CAROLA - DCR 1330/31.05.89
SANT`ALESSIO CON VIALONE
GARZAIA DI PORTA CHIOSSA
IT2080017 RISERVA NATURALE GARZAIA DI PORTA CHIOSSA - DCR 1733/11.10.84
SANT`ANGELO LOMELLINA
GARZAIA DELLA VERMINESCA
IT2080003 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DELLA VERMINESCA - DCR 1179/28.07.88
SARTIRANA LOMELLINA
GARZAIA DEL BOSCO BASSO
IT2080007 RISERVA NATURALE GARZAIA DEL BOSCO BASSO - DCR 209/26.03.86
SARTIRANA LOMELLINA
GARZAIA DI SARTIRANA IT2080010 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DI SARTIRANA - DGR 17286/1.08.96
SCALDASOLE BOSCHETTO DI SCALDASOLE
IT2080008 RISERVA NATURALE BOSCHETTO DI SCALDASOLE - DCR 1734/11.10.84
TORRE BERETTI E CASTELLARO
GARZAIA DI SARTIRANA IT2080010 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DI SARTIRANA - DGR 17286/1.08.96
TORRE BERETTI E CASTELLARO
ABBAZIA ACQUALUNGA IT2080011 RISERVA NATURALE ABBAZIA ACQUALUNGA - DCR 249/29.04.86
60
TORRE D`ISOLA BOSCHI SIRO NEGRI E MORIANO
IT2080014 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
VARZI MONTE ALPE IT2080021 RISERVA NATURALE MONTE ALPE - DCR 1968/6.03.85
VIGEVANO BASSO CORSO E SPONDE DEL TICINO
IT2080002 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
VIGEVANO GARZAIA DELLA CASCINA PORTALUPA
IT2080013 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
ZEME PALUDE LOJA IT2080004 RISERVA NATURALE PALUDE LOJA - DCR 758/1.10.87
ZEME GARZAIA DI S. ALESSANDRO
IT2080006 MONUMENTO NATURALE GARZAIA DI S.ALESSANDRO - DCR 250/29.04.86
ZERBOLO` BASSO CORSO E SPONDE DEL TICINO
IT2080002 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
ZERBOLO` BOSCHI SIRO NEGRI E MORIANO
IT2080014 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
ZERBOLO` SAN MASSIMO IT2080015 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
ZERBOLO` BOSCHI DEL VIGNOLO IT2080016 PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO - l.r. 2/9.01.74
CREMONA
NOME COMUNE NOME SIC COD_SIT
O Area protetta / Ente Gestore
AZZANELLO ISOLA UCCELLANDA IT20A000
8
RISERVA NATURALE ISOLA UCCELLANDA DCR 1329 31/05/89 / PARCO DELL'OGLIO NORD - l.r. 18/16.04.88
AZZANELLO LANCHE DI AZZANELLO IT20A000
6
RISERVA NATURALE LANCHE DI AZZANELLO DCR 1388 13/05/89 / PARCO DELL'OGLIO NORD - l.r. 18/16.04.88
CALVATONE LE BINE IT20A000
4
RISERVA NATURALE LE BINE - DCR 759 01/10/87 / PARCO DELL'OGLIO SUD - l.r. 17/16.04.88
CASALETTO DI SOPRA
NAVIGLIO DI MELOTTA IT20A000
2 RISERVA NATURALE NAVIGLIO DI MELOTTA DCR 1736/11.10.84
CASTELVISCONTI LANCHE DI AZZANELLO IT20A000
6
RISERVA NATURALE LANCHE DI AZZANELLO DCR 1388 13/05/89 / PARCO DELL'OGLIO NORD - l.r. 18/16.04.88
CREDERA RUBBIANO
LA ZERBAGLIA IT209000
8 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
FORMIGARA ADDA MORTA IT209001
0 PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
GABBIONETA BINANUOVA
LANCA DI GABBIONETA IT20A000
5
RISERVA NATURALE LANCA DI GABBIONETA - DCR 1389 31/05/89 / PARCO DELL'OGLIO NORD - l.r. 18/16.04.88
GENIVOLTA BOSCO DELLA MARISCA IT20A000
7
RISERVA NATURALE BOSCO DELLA MARISCA DCR 1387 31/05/89 / PARCO DELL'OGLIO NORD - l.r. 18/16.04.88
PIANENGO PALATA MENASCIUTTO IT20A000
3 PARCO DEL SERIO - l.r. 70/1.06.85
PIZZIGHETTONE MORTA DI PIZZIGHETTONE
IT20A0001
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
RICENGO PALATA MENASCIUTTO IT20A0003
PARCO DEL SERIO - l.r. 70/1.06.85
61
3
RIVOLTA D`ADDA BOSCHI E LANCA DI COMAZZO
IT2090002
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
ROMANENGO NAVIGLIO DI MELOTTA IT20A000
2 RISERVA NATURALE NAVIGLIO DI MELOTTA DCR 1736/11.10.84
SONCINO BOSCO DE' L'ISOLA IT206001
5
RISERVA NATURALE BOSCO DE' L'ISOLA DCR 196 28/05/91 / PARCO DELL'OGLIO NORD - l.r. 18/16.04.88
SONCINO BOSCO DI BARCO IT20A000
9
RISERVA NATURALE BOSCO DI BARCO DCR 1804 31/05/89 / PARCO DELL'OGLIO NORD - l.r. 18/16.04.88
SPINO D`ADDA SPIAGGE FLUVIALI DI BOFFALORA
IT2090006
PARCO DELL'ADDA SUD - l.r. 81/16.09.83
TICENGO NAVIGLIO DI MELOTTA IT20A000
2 RISERVA NATURALE NAVIGLIO DI MELOTTA DCR 1736/11.10.84
Gli ZPS del ST sono11:
CODICE ZPS
ZPS COMUNI PROVINCIA
ENTE GESTORE
ATTO DI INDIVIDUA
ZIONE
ATTO DI CLASSIFICA
ZIONE
11 www.agricoltura.regione.lombardia.it
62
IT2080301
BOSCHI DEL TICINO
ABBIATEGRASSO, BEREGUARDO, BERNATE TICINO, BESATE, BOFFALORA SOPRA TICINO, BORGO SAN SIRO, CARBONARA AL TICINO, CASSOLNOVO, CASTANO PRIMO, CUGGIONO, GAMBOLO', GARLASCO, GOLASECCA, GROPPELLO CAIROLI, LINAROLO, LONATE, POZZOLO, MAGENTA, MEZZANINO, MORIMONDO, MOTTA VISCONTI, NOSATE, OZZERO, PAVIA, ROBECCHETTO CON INDUNO, ROBECCO SUL NAVIGLIO, SAN MARTINO SICCOMARIO, SESTO CALENDE, SOMMA LOMBARDO, TRAVACO' SICCOMARIO, TORRE D'ISOLA, TURBIGO, VALLE SALIMBENE, VIGEVANO, VIZZOLA TICINO, ZERBOLO'
MI, PV,VA
CONSORZIO PARCO DEL TICINO
DGR 15648/03
DGR 19018/04
IT20B0011
BOSCO FONTANA
MARMIROLO MN ex A.S.F.D. D.M. D.M.
3.4.2000
IT20B0006
ISOLA BOSCONE
BORGOFRANCO SUL POCARBONARA DI PO
MN LIPU D.M.
15/10/1985 D.M.
3.4.2000
IT20B0008
PALUDE DI OSTIGLIA
OSTIGLIA MN COMUNE DI OSTIGLIA
D.M. 11/06/1984
D.M. 3.4.2000
IT20B0009
VALLI DEL MINCIO
CURTATONE MANTOVA PORTO MANTOVANO RODIGO
MN CONSORZIO PARCO DEL MINCIO
D.M. 11/06/1984
D.M. 3.4.2000
63
1.2 Analisi socio economica Tratteggiare per sommi capi il contesto socio economico di quattro Province non è
operazione semplice, richiede l’accesso a fonti diverse, spesso con dati non uniformi
e quindi non confrontabili. È vero però che il successo di un programma, di
un’iniziativa e quindi della politica di sviluppo locale deriva non solo dalle
caratteristiche proprie della misura stessa, ma anche dal saper descrivere, almeno a
grandi linee le caratteristiche del contesto in cui si intende intervenire. Questa analisi
vuole dare un supporto informativo, che integrato con le altre dimensioni permetta di
avere un quadro più completo, dei caratteri del Sistema Turistico Po di Lombardia. In
considerazione della molteplicità di dati in essere, e alla luce della difficoltà di
indagine e confronto tra risorse non omogenee, si intende proseguire quest’analisi,
recuperando indicatori dell’Atlante della competitività delle province italiane
elaborato da Unioncamere e dall’Istituto Guglielmo Tagliacarte. La scelta è ricaduta
sull’Atlante della competitività per la possibilità offerta dallo stesso di selezionare
alcuni indicatori standard su aspetti inerenti la popolazione, il territorio, il tessuto
imprenditoriale, il mercato del lavoro, il contesto sociale e la qualità della vita; i dati
saranno riferiti al 31/12/2006.
Popolazione e Territorio
La Provincia di Pavia conta una popolazione di circa 521.300 unità, inferiore come
densità demografica alla media lombarda e nazionale. La maggior densità si misura a
Pavia – 1.124,37 -, Casorate Primo – 824,03 - e Vigevano – 722,54.
Il grado di urbanizzazione non è particolarmente elevato: la percentuale di abitanti
residente nei tre comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti risulta pari
infatti al 32,3%, portando Pavia al 67° posto nella graduatoria nazionale per livello
d’urbanizzazione. Vi è maggior incidenza, rispetto alle medie nazionali e regionali, –
23,1% - della popolazione anziana – fascia d’età superiore ai 64 anni - rispetto a
quella giovane - dagli 0 ai 14 anni – pari all’11,8%.
La Provincia di Lodi ha una popolazione di 215.300 unità, che, vista l’estensione
territoriale, determina una densità demografica rilevante: 275,3 abitanti per Kmq,
molto superiore rispetto al dato nazionale, ma ancora lontana da quello regionale –
400 ab. per Kmq. Se la Provincia si colloca al 26° posto per densità demografica, è
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solo al 92° per grado di urbanizzazione. È solo la città di Lodi ad ospitare il 19,8%
della popolazione. La popolazione tra i 15 e i 64 anni è pari al 67,7%.
La Provincia di Cremona presenta una popolazione pari a poco più di 350.300 unità
ed una densità demografica di 197,8 abitanti per Kmq, questo dato è appena
superiore alla media nazionale – pari a 196,2 – e quasi la metà di quella regionale –
400. Le più alte densità si registrano a Cremona con una densità di 1.007,00,
seguita da Crema e Monte Cremasco. Il 29% della popolazione risiede nei due
Comuni con popolazione superiore ai 20mila abitanti, il grado di urbanizzazione è
quindi medio-basso. Coloro che appartengono alla fascia di età superiore ai 64 anni è
il 21,5% della popolazione a scapito dei giovanissimi sotto i 14 anni, 12,7%; il tasso
di dipendenza degli anziani è pari al 32,6%.
Di 397.500 unità è la popolazione della provincia mantovana, con una densità
territoriale di 169,9 abitanti è quindi inferiore sia alla media nazionale che regionale.
Il grado di urbanizzazione è il quinto più basso a livello nazionale, giacché solo il
17,2% della popolazione risiede nei due Comuni, Mantova e Castiglione delle
Stiviere, con popolazione superiore ai 20.000 abitanti. Il 21,7% della popolazione è
in una fascia di età over 65, rispetto al 19,7% dato nazionale. Un dato significativo è
quello relativo alla presenza di extracomunitari: con il 88,6% degli stranieri Mantova
è al 13°posto.
Tessuto imprenditoriale
Pavia è al 40° posto nella classifica delle Province con poco più di 43.800 imprese.
Circa il 43,4% delle imprese appartiene al settore agricolo e commerciale. In
particolare il settore agricolo con il 19,2% di imprese è superiore rispetto al valore
regionale pari al 7,2%. Anche il peso dell’artigianato – 34,5% - è superiore di 6 punti
percentuali questa volta a quello medio nazionale. Pavia è la 23° Provincia artigiana
d’Italia. Il tasso di evoluzione, che descrive la crescita del numero di imprese, è di
2,14 nuove attività ogni 100 esistenti, dato superiore rispetto a quello nazionale -
1,39 - e regionale; Pavia è infatti la quinta Provincia del Paese per tasso di natalità di
imprese – 8,9%.
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Con 15.600 unità la provincia di Lodi è al 93° posto per numero di imprese. Il
commercio assorbe ¼ dell’intero settore imprenditoriale – 23%. La provincia è al
terzo posto nel contesto nazionale nel settore delle costruzioni con il 21,7%, dato
superiore a quello regionale – 16,5% e nazionale – 14,6%. Buona la posizione che
deve al settore artigianato, 7° posto nazionale, con il 38,2% delle attività qui
concentrate. Nel 2006 nascono 2,4 imprese ogni 100 esistenti e che portano Lodi a
sesta provincia in quanto a tasso di natalità imprenditoriale.
Cremona è al 72° posto per numero di imprese, con un tessuto produttivo che conta
poco più di 28.100 imprese sul territorio. Anche in questo caso la concentrazione
maggiore si registra nelle imprese agricole e commerciali, che assorbono il 42,2%
delle attività. Il settore agricolo assorbe il 18,3% di tutto il tessuto produttivo,
avvicinandosi al dato nazionale del 18,1%, contro il ben più basso regionale: 7,2%.
Importante anche il settore artigiano con il 34,8% del totale delle imprese. Cremona
è invece tra le ultime posizioni per il numero di esercizi turistici, impegnando solo il
5% delle imprese. Il tasso di evoluzione denota però una crescita del numero di
imprese – 1,61 ogni 100 esistenti - superiore a quella nazionale.
La provincia di Mantova è a metà della graduatoria nazionale con 39.700 imprese.
Oltre la metà di queste è occupata nel settore agricolo e commerciale. Il settore
primario raccoglie una quota pari al 24,1%. A confermare la tendenza delle altre tre
province, anche nel mantovano un ruolo focale è assunto dall’artigianato con il
35,7%. Il tasso di evoluzione è di 1,6 imprese nuove ogni 100 esistenti ad inizio
periodo, di 2 punti superiore rispetto al dato nazionale.
Mercato del Lavoro
Osservando il tasso di disoccupazione del pavese, questo si mantiene nel 2006
costante rispetto al 2005, ovvero pari al 4,3%. Più alto di 0,6 punti rispetto al dato
regionale e fortemente inferiore rispetto al dato nazionale, 6,8%. Se il tasso di
disoccupazione maschile regionale e provinciale è pari – 2,9%, quello femminile è
1,4 punti più alto nel pavese.
Il tema della disoccupazione è molto sentito anche nel lodigiano. In ogni caso
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bisogna sottolineare come il dato attuale sia dimezzato rispetto al 1995; nel 2006 è
del 3,2%, in diminuzione di 0,5 punti rispetto al periodo precedente.
Anche nel caso di Cremona, è tra il 2000 e il 2003 che il tasso di disoccupazione sale
di 0,3 punti per raggiungere nel 2006 il 4,47% contro il 2,7% del 2003.
Nel mantovano nel 1995-2001 si registra la piena occupazione, nel 2003 si ha una
regressione di 0,6 punti, con il 3,2% del tasso di disoccupazione, che cresce nel 2005
– 3,8%, contro il 3,02% del 2006.
In generale si denota nel territorio delle quattro province un’alta disoccupazione
soprattutto per la fascia della popolazione che va dai 15 ai 30 anni di età.
Principali risultati economici
L’indicatore usato per comunicare il risultato economico raggiunto da un’area
territoriale è dato da un indice aggregato che consente di apprezzare la crescita del
sistema economico in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della
comunità e che la stessa comunità destina ad impieghi, “acquisti” finali. Questo
indicatore è chiamato: valore aggiunto. L’indicatore corrisponde con l'ammontare
complessivo del valore aggiunto prodotto da tutte le imprese della provincia nell'anno
di riferimento.
Nella graduatoria nazionale Pavia è al 32° posto. In particolare l’incidenza del valore
aggiunto dell’artigianato totale – 13,3% - è superiore al dato medio Lombardo ed
italiano, occupando però in graduatoria solo il 59° posto contro le potenzialità
dell’area.
Lodi è invece solo al 79° posto con lo 0,39% dell’incidenza del proprio valore
aggiunto rispetto a quello nazionale. Si registra comunque un trend positivo di
crescita: 2002-2003 il valore aggiunto è dello 0,3% superiore a quello medio
nazionale. Il valore aggiunto per settore è così ripartito: 3,8% agricoltura, 29,4%
industria, 12,3% artigianato.
L’incidenza del valore aggiunto di Cremona su quello nazionale è dello 0,69%,
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occupando la 44° posizione. Anche in questo caso il valore aggiunto dell’artigianato
sul totale è solo del 13,7% contro un numero di imprese elevato impiegato in questo
settore. Si segnala l’importanza della zootecnia sul totale della produzione agricola,
che ne fa la terza provincia italiana.
Mantova si colloca al 33° post, con un’incidenza del suo valore aggiunto dello 0,88%
rispetto a quello nazionale. Incide soprattutto l’artigianato 15,5%, occupando la 25°
posizione.
Apertura mercati
L’intensità dei rapporti con i mercati esteri è misurata con due indicatori:
propensione all’esportazione e tasso di apertura.
La Provincia di Pavia, nel 2006, esporta merci per un valore di 2,78 miliardi di euro,
occupando la 38° posizione. Tra i principali prodotti esportati: macchine, apparecchi
meccanici, prodotti chimici, prodotti lattiero-caseari. Tra le principali importazioni
dopo petrolio, greggio e gas naturali vi è proprio l’industria alimentare. Si esporta
soprattutto verso Francia e Stati Uniti, e si importa da Kazakistan e Libia.
Le esportazioni in capo al lodigiano ammontano ad un valore non troppo elevato, 1,2
milioni di euro, tale da fare risultare Lodi la 62-esima provincia italiana nella relativa
graduatoria. Vi è invece una forte dipendenza dalle importazioni. I prodotti che
caratterizzano le esportazioni del lodigiano sono senza dubbio i prodotti derivati dalla
glicerina, e i settori ad esso collegati: fabbricazione di prodotti chimici e di fibre
sintetiche e artificiali. Interessante segnalare sempre nei primi dieci posti la presenza
di voci come apparecchi per la distribuzione dell'energia, cisterne e serbatoi presenti
nelle prime dieci posizioni solamente a Sondrio, nel caso del secondo bene fra le
province del Nord-Ovest. I prodotti dell'industria chimica recitano la parte del leone
anche nella graduatoria delle merci importate. Tra i primi posti anche i prodotti
dell'industria alimentare. Si esporta e si importa soprattutto nell’UE.
Cremona esporta nel 2006 per 2,85 miliardi di euro, il tasso di apertura è quindi circa
11 punti superiore a quello nazionale. ll comparto decisamente predominante per
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quanto riguarda le esportazioni è quello della fabbricazione di tubi. Da non trascurare
anche l'apporto dell'industria alimentare e delle bevande. Si importa invece: petrolio,
greggio, gas naturale. Si esporta soprattutto in Germania che precede altri 7 paesi
europei, Stati Uniti e Canada. Le importazioni evidenziano invece rapporti privilegiati
con la Libia, soprattutto per quanto riguarda l'approvvigionamento di prodotti
petroliferi.
Relativamente agli scambi con l'estero la provincia di Mantova, nell'anno 2006, ha
esportato merci per un valore prossimo ai 4,52 miliardi di euro, collocandosi in 19°
posizione nella relativa graduatoria; la propensione all’esportazione risulta parecchio
elevata - 37,8 contro il 32,8 ed il 23,6 rispettivamente della Lombardia e dell'Italia,
collocando la provincia in 14° posizione. La non eccessiva dipendenza dalle
importazioni, che fa si che il saldo della provincia sia di segno positivo per un
ammontare di 1.000 milioni di euro, contribuisce a mantenere elevato il livello del
tasso di apertura 65,6, occupando la 20° posizione. Tra i prodotti maggiormente
esportati: autoveicoli, fabbricazione di macchine ed apparecchiature meccaniche. Da
segnalare la presenza in terza posizione degli articoli a maglia, che occupano un
rango così elevato solo a Mantova fra le province del Nord-Ovest. La voce petrolio,
greggio e gas naturale occupa la prima posizione nella graduatoria delle merci più
importate ma la differenza rispetto agli altri capitoli merceologici è decisamente più
contenuta se paragonata a quanto si vede nelle vicine Pavia e Cremona. Importante
anche l'apporto dell'industria chimica. In testa alla classifica dei paesi di esportazione
si trova la Germania, mentre può essere interessante il fatto di trovare nelle prime
dieci posizioni Svizzera e Ungheria.
Tenore di vita
Il reddito disponibile, ovvero a disposizione delle famiglie, del pavese, per consumi e
risparmio, procapite si attesta ad un buon livello - 19.288 euro, in una posizione
intermedia tra quello medio nazionale, 16.075, e quello Lombardo, 19.606,
garantendo alla provincia la 17° posizione. I consumi finali interni, pari a 15.518
euro, collocandosi alla 32° posizione dell'indice precedente. La quota dei consumi
destinata alle spese di tipo non alimentare è in linea con quella regionale e superiore
a quella media italiana.
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Nel lodigiano il reddito pro-capite si attesta su un livello medio di 16.814 euro,
inferiore al dato regionale, ma superiore rispetto a quello italiano, da collocare Lodi al
52° posto della relativa graduatoria. Per quanto riguarda i consumi finali, si osserva
una maggior somiglianza dei livelli provinciali a quelli regionali ed un buon distacco
dal dato nazionale. Lodi si colloca infatti al 43° posto, vale a dire nove posizioni più
in alto rispetto a quanto accade per il reddito disponibile. La percentuale dei consumi
destinata alle spese di tipo non alimentare risulta di poco inferiore al livello di quella
media lombarda e superiore a quella nazionale, collocando la provincia al 46° posto
in graduatoria.
Cremona misura un reddito disponibile procapite provinciale pari a 19.521 euro che
si colloca al di sotto a quello lombardo e sensibilmente superiore al dato nazionale,
assicurando a Cremona la 12° posizione. I consumi final interni sono pari a 14.940
euro. La quota dei consumi destinata alle spese di tipo non alimentare è pari
all’82,6% del totale, che risulta essere in linea a quella media italiana, nonostante
non raggiunga i livelli regionali.
Infine il mantovano con il reddito disponibile pari 19.457 euro, decisamente
soddisfacente se rapportato alla situazione regionale e comunque superiore al dato
medio nazionale e tale da collocare la provincia in 13° posizione nella relativa
graduatoria nazionale. Più contenuti appaiono i livelli dei consumi, che tendono ad
appiattirsi sul dato nazionale - 13.903 contro 14.392 euro, ed a rimanere piuttosto
distanti dal dato lombardo - 16.085 euro. Il livello di consumi è particolarmente
sostenuto per quanto riguarda energia elettrica e benzina.
Competitività del territorio
Per quanto riguarda la dotazione di infrastrutture economiche e sociali, nella relativa
graduatoria generale, Pavia si piazza in una dignitosa 34° posizione, facendo
registrare un indice generale -101,7 nel 2004, 94,9 nel 1991 - in linea col valore
medio italiano - 100, ma decisamente al di sotto di quello lombardo - 123,9. Buono
appare il livello di dotazione relativo agli impianti e reti energetico-ambientali,
occupando la 35° posizione, alla rete ferroviaria – 43°, alla rete stradale 37° ed alle
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strutture e reti per la telefonia e la telematica - 36°. Molto meno soddisfacente
risulta essere il numero delle sofferenze bancarie rapportato agli impieghi della
clientela ordinaria, rispetto al quale Pavia presenta un valore pari a 6,1, nettamente
al di sopra dei corrispettivi valori medi regionali, nord-occidentali e nazionali, che fa
di Pavia una delle province del Nord-Ovest più rischiose dal punto di vista della
restituzione dei crediti.
Ottima appare la dotazione di infrastrutture economiche e sociali della provincia di
Lodi. Nello specifico si evidenzia una situazione particolarmente positiva per quanto
riguarda la dotazione di aeroporti e bacini d'utenza, prima in graduatoria. Impianti e
reti energetico-ambientali è seconda, mentre la rete stradale la porta in 12°
posizione. Modesto è l'impatto dei reati contro il patrimonio denunciati presso le
Autorità Competenti che ammontano a 2.391 ogni 100.000 abitanti, vale a dire il
34% circa in meno del dato nazionale ed oltre il 40% rispetto al dato regionale.
La dotazione di infrastrutture economiche e sociali della provincia di Cremona non
risulta essere particolarmente soddisfacente, occupando la 52° posizione. Buona
risulta la rete ferroviaria – 39°, e la dotazione di impianti e reti energetico-ambientali
- 21°, la rete stradale – 80° e la dotazione di aeroporti – 68°. Relativamente alla
facilità di accesso al credito Cremona si attesta in una posizione intermedia,
superiore rispetto al livello regionale, ma decisamente più favorevole rispetto al
panorama medio nazionale.
Per quanto riguarda la dotazione di infrastrutture Mantova fa registrare un indice
generale inferiore sia al dato medio lombardo che a quello italiano. Nella relativa
graduatoria occupa la 66° posizione, giustificata da un comportamento né
particolarmente positivo, né troppo negativo in nessuno dei settori considerati. Solo
la dotazione di impianti e reti energetico-ambientali risulta particolarmente
soddisfacente: rispetto a questa Mantova si colloca in 13° posizione.
Contesto sociale
Gli indicatori relativi alla criminalità evidenziano nella provincia di Pavia una
situazione abbastanza discreta: nella graduatoria dei delitti denunciati ogni 100.000
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abitanti e dei minori di 18 anni ogni 100.000 minori si attestano nella parte superiore
della classifica, 22° e 27°; mentre l'indice relativo ai delitti denunciati ogni 100.000
persone che si colloca alla 33° posizione. Sicuramente meno incoraggiante appare il
numero di incidenti stradali per 1.000 abitanti, pari a 3,9, inferiore al valore medio
regionale, ma superiore a quello nazionale. Non è contenuta senza dubbio la
percentuale di aborti di donne con meno di 20 anni che si attesta intorno al 9,8%,
che equivale al 14° posto della graduatoria italiana. Infine gli indicatori relativi alla
dotazione delle infrastturre sociali hanno fatto registrare nel periodo 1991-2004 una
sensibile regressione pur mantenendosi superiori al dato nazionale.
Il numero dei delitti denunciati colloca la provincia di Lodi in 87° posizione, così come
quello relativo alle persone denunciate che la porta in 94° posizione. Anche il numero
di incidenti stradali ogni 1.000 autovetture circolanti risulta nella media, collocando
Lodi in 77° posizione nazionale. Sopra la media la percentuale di aborti di donne con
meno di 20 anni - 9,4%. Meno soddisfacente rispetto alla competitività territoriale
appare la situazione descritta dall'indicatore delle infrastrutture sociali.
Rispetto alla criminalità la provincia di Cremona presenta dati confortanti: un numero
non elevato di persone e delitti denunciati ogni 100.000 abitanti, occupando 71° e
62° posizione, per i 186 minori di 18 anni denunciati ogni 100.000 minori, invece si
ha una performance inferiore che la colloca in una 40° posizione. Nella norma invece
il numero di incidenti stradali ogni 1.000 abitanti, pari a 4,6, e la percentuale di
aborti di donne con meno di 20 anni, che raggiunge il 7,7%. La situazione espressa
dall'indicatore delle infrastrutture sociali, che nel periodo 1991-2004 è passato da
128,8 a 102,1, mette in evidenza in particolare la dotazione delle infrastrutture
relative all'istruzione che nel periodo considerato è passata da 66,5 a 68,7.
La provincia di Mantova sembra essere pressochè immune dal fenomeno della
criminalità. I delitti e le persone denunciate ogni 100.000 abitanti presso le Autorità
Competenti colloca la Provincia in 64° posizione. Nella norma il numero di incidenti
stradali ogni 1.000 abitanti, 48° posizione, e piuttosto contenuta la percentuale di
aborti di donne con meno di 20 anni, 7,7%, cosa che equivale al 55° posto della
relativa graduatoria.
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Qualità della vita
Nelle graduatorie dei due indici di qualità della vita costruiti da Italia Oggi e da Il
Sole 24 Ore presi come riferimento, la provincia di Pavia si colloca rispettivamente in
60° e 66° posizione; in relazione invece all'indice di qualità ambientale creato da
Legambiente, Pavia mantiene una posizione di eccellenza: 23° posizione.
La provincia di Lodi per l'indicatore di Legambiente risulta collocata al 61° posto. Per
quanto riguarda l'indice de Il Sole 24 Ore, Lodi si colloca in 42° posizione. Infine
Italia Oggi colloca la provincia in 35° posizione.
Relativamente alla qualità della vita i due indici costruiti da Italia Oggi e da Il Sole 24
Ore, collocano la provincia di Cremona rispettivamente in 11° e 51°; ottimo risulta la
performance nei confronti dell'indice di qualità ambientale elaborato da Legambiente
rispetto al quale Cremona si piazza al decimo posto.
Nella graduatoria dell'indice di qualità ambientale redatto da Legambiente Mantova
riesce a cogliere una posizione di eccellenza, la seconda. Per quel che concerne gli
altri indici, Italia Oggi ed Il Sole 24 Ore, il piazzamento conseguito è rispettivamente
5° e 29° posizione12.
L’ottima posizione rivestita dalle Province del Sistema Turistico Po di Lombardia circa
l’indice di qualità della vita fa sicuramente riflettere positivamente sulla percezione
del territorio!
12 www.unioncamere.it
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1.3 Analisi dei flussi turistici Osservare i dati del movimento di turisti permette di comprendere il livello di
attrattività di un territorio. L’analisi dei flussi, se integrata con altre indagini,
permette di cogliere situazioni di maggior o minor affluenza in particolari periodi
dell’anno, la tipologia di turismi e turisti, i trend.
Tutto ciò può aiutare a formulare politiche di sviluppo e destagionalizzazione del
turismo.
Di seguito si procede all’osservazione dei flussi del turismo 2003-2007 articolati nelle
quattro Province del Sistema Po di Lombardia.
LEGENDA:
I flussi turistici rilevano i movimenti del turista.
Il Turista è il visitatore che trascorre almeno una notte nel luogo visitato.
Nel caso il visitatore giunga in un territorio senza trascorrervi nemmeno una notte
viene invece definito Escursionista.
ARRIVI – A
Indicano il numero di volte che i clienti si presentano presso le strutture ricettive a
chiedere alloggio nell’esercizio indipendentemente dal tempo che poi vi rimarranno.
Essi rappresentano, quindi, la frequenza della richiesta di alloggio presso le strutture
ricettive; il numero di tali richieste può essere maggiore del numero di persone
recatesi in un dato territorio, visto che ciascuna persona può dar luogo a più richieste
e, conseguentemente, a più arrivi in un dato arco temporale.
PRESENZE - P
Indicano l'intensità del fenomeno e si misurano la durata del soggiorno delle persone
presso le strutture ricettive; cioè ciascuna notte trascorsa dal cliente nell’esercizio.
PERMANENZA MEDIA –PM
La permanenza media dei clienti negli esercizi è espressa dal rapporto tra presenze e
arrivi.
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Lo scopo di questa elaborazione è quello di commentare la rilevazione mensile del
movimento dei turisti – italiani e stranieri – in base agli arrivi e ai pernottamenti
nelle strutture alberghiere ed extra alberghiere (quali ad esempio residence, bed &
breakfast, etc.).
Osservando i dati del Sistema Turistico Po di Lombardia che mettono in evidenza il
numero di strutture alberghiere ed extra-alberghiere e i relativi posti letto, nel
periodo 2003-2007, si registra un sostanziale incremento degli esercizi ricettivi. Tra il
2005 e il 2006 crescono soprattutto le strutture extra-alberghiere contro un
decremento del numero di hotel. L’incremento delle strutture dell’ospitalità extra-
alberghiera, si conferma nel 2007; anno connotato da un lieve aumento anche degli
alberghi. Sono un centinaio circa le strutture dell’accoglienza a nascere tra il 2006 e
il 2007; un’espansione che caratterizza territori capaci di sviluppare e potenziare
l’attrattività turistica.
Gli hotel garantiscono maggior disponibilità di posti letto, ma sono le strutture extra-
alberghiere che garantiscono il recupero di strutture tipiche – per lo più appartenenti
alla realtà rurale – e la creazione di una ricettività accessibile dal maggior numero di
classi sociali e idonee a forme di turismo verde, sportivo, termale che il ST
promuove.
Significativi in tal senso i dati di Pavia che mostrano una tendenza nei quattro anni
stabile per gli hotel e un fortissimo incremento di strutture extra-alberghiere tra il
2005 e il 2006. È in particolare il 2006 che si connota per il forte incremento della
ricettività extra-alberghiera, mentre nel 2007 – pur sempre mantenendosi su livelli
alti – i numeri tendono a stabilizzarsi. Si evidenzia, in provincia di Pavia, il raddoppio
delle strutture complementari nell’arco di quattro anni.
Una situazione similare connota Mantova; interessante notare come rispetto alla
parità di hotel e un lieve aumento di strutture extra-alberghiere, tra il 2006 e il 2007,
il numero di posti letto tenda a ridursi nell’ambito alberghiero e ad aumentare nel
complementare. I dati delle quattro Province mostrano comunque un generale
considerevole incremento dei posti letto dal 2003 al 2007.
Anche a Lodi la ricettività è in espansione: a distanza di quattro anni, si contano 6
alberghi e circa 500 letti in più nel comparto alberghiero, mentre il settore
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complementare passa dai 2 esercizi del 2003 ai 13 del 2007, e complessivamente la
ricettività del territorio provinciale mette a disposizione degli ospiti il 50% di posti
letto in più rispetto a quattro anni fa.
Infine a Cremona, il settore extralberghiero dopo una straordinaria espansione
vissuta nel 2005 (anno in cui il numero delle strutture complementari è raddoppiato
rispetto all’anno precedente), si è ridimensionato nel 2006, per tornare ad una
crescita nel 2007, ed il settore alberghiero, sempre nell’arco dei quattro anni
considerati, evidenzia un aumento medio annuale superiore all’8%, sia per il numero
di esercizi che per quello di posti letto.
Complessivamente, nell’area del ST, dal 2003 ad oggi, la ricettività ha mostrato un
buon dinamismo in campo alberghiero e uno sviluppo notevole in quello
extralberghiero (triplicato quanto a numerosità di strutture e raddoppiato quanto a
posti letto), ed è attualmente in grado di offrire più di 16 mila posti letto, il 70% dei
quali in strutture alberghiere.
Alberghiera Extralberghiera TOTALE Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto 2003 292 10.599 136 2.525 428 13.124 2004 309 11.746 209 3.209 518 14.955 2005 310 12.048 258 3.716 568 15.764 2006 307 12.130 374 4.990 681 17.120 2007 314 12484 462 5936 776 18420
PAVIA Alberghiera Extralberghiera TOTALE
Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto 2003 132 4.508 34 1.213 166 5.721 2004 137 4.824 37 1.232 174 6.056 2005 132 4.685 42 1.265 174 5.950 2006 128 4.718 125 2.254 253 6.972 2007 131 4.906 134 2.262 265 7.168
LODI Alberghiera Extralberghiera TOTALE
Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto 2003 23 1.212 2 28 25 1.240 2004 28 1.706 4 32 32 1.738 2005 28 1.646 1 13 28 1.659 2006 28 1712 2 17 30 1.729 2007 29 1779 13 107 42 1886
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CREMONA Alberghiera Extralberghiera TOTALE
Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto 2003 35 1.707 14 366 49 2.073 2004 40 1.842 21 478 61 2.320 2005 45 2.174 43 758 88 2.932 2006 46 2.210 33 579 79 2.789 2007 49 2333 56 909 105 3242
MANTOVA Alberghiera Extralberghiera TOTALE
Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto 2003 102 3.172 86 918 188 4.090 2004 104 3.374 147 1.467 251 4.841 2005 105 3.543 172 1.680 277 5.223 2006 105 3.490 214 2.140 319 5.630 2007 105 3466 259 2658 364 6124
Qui di seguito vediamo i dati inerenti il numero di camere e posti letto per tipologia
di albergo e di struttura extra-alberghiera.
La maggior concentrazione riguarda gli hotel di categoria medio/bassa, soprattutto a
1 e 2 stelle seguiti dalle strutture a 3 stelle. Pavia e Cremona sono le zone con un
numero leggermente più elevato di strutture a 4 e 5 stelle. A Lodi si vede un numero
equivalente di strutture a 1, 2 e 3 stelle. Dal 2003 al 2007 le strutture a 1 e 2 stelle
tendono comunque a ridursi lievemente nel numero o a mantenersi stabili, contro un
lieve aumento degli alberghi a 3 stelle. E praticamente in tutta l’area del ST, anche
se con ritmi diversi, si nota un incremento delle strutture a 4 e 5 stelle, ad indicare i
passi in avanti di un diffuso processo di riqualificazione alberghiera. Parallelamente,
cresce anche il numero di posti letto, eccezione fatta per le strutture di
classificazione bassa.
ALBERGHI
4 e 5 stelle 3 stelle 1e 2 stelle TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l
2003 32 2.465 109 5.112 151 3.032 292 10.599 2004 37 3.049 116 5.505 154 3.134 307 11.688 2005 40 3.374 118 5.489 151 3.112 309 11.975 2006 41 3.460 115 5.403 148 3.084 304 11.947 2007 43 3605 122 5696 146 3018 314 12.459
PAVIA 4 e 5 stelle 3 stelle 1e 2 stelle TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l
77
2003 14 1.019 46 2.003 72 1.486 132 4.508 2004 14 1.019 48 2.239 73 1.508 135 4.766 2005 15 1.099 46 2.115 69 1.413 130 4.627 2006 15 1.109 42 2.031 69 1.493 126 4.633 2007 17 1.267 45 2.134 67 1.422 131 4.881 NB. A Pavia sono presenti anche 2 RTA con un totale di 58 posti-letto (compresa nel totale 131 4881)
LODI 4 e 5 stelle 3 stelle 1e 2 stelle TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l
2003 2 247 10 681 11 284 23 1.212 2004 6 777 11 690 11 239 28 1.706 2005 6 777 11 654 11 215 28 1.646 2006 6 797 11 678 11 237 28 1712 2007 6 797 13 770 10 212 29 1779
CREMONA 4 e 5 stelle 3 stelle 1e 2 stelle TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l
2003 10 857 11 614 14 236 35 1.707 2004 11 877 13 686 16 279 40 1.842 2005 11 943 17 831 18 385 46 2.159 2006 11 996 19 881 16 333 46 2.210 2007 11 994 21 966 17 373 49 2333
MANTOVA 4 e 5 stelle 3 stelle 1e 2 stelle TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l
2003 6 342 42 1.814 54 1.026 102 3.172 2004 6 376 44 1.890 54 1.108 104 3.374 2005 8 555 44 1889 53 1.099 105 3.543 2006 9 558 43 1.813 52 1.021 104 3.392 2007 9 547 43 1826 52 1011 105 3466 NB: da aggiungere n.1 RTA con 82 posti letto (compresa nel totale 105, 3446)
Tra le strutture extra-alberghiere più diffuse vi sono gli agriturismo e altri esercizi
come per esempio affittacamere e B&B. Il numero di agriturismo cresce soprattutto a
Pavia, Cremona e Mantova; che ricordiamo essere anche aree del progetto Leader+
e quindi atte a ricevere potenziali finanziamenti per il recupero di strutture agricole ai
fini di sviluppare attività ad esse correlate, come quella agrituristica. Si è vista, del
resto, nel paragrafo dedicato alla dotazione infrastrutturale la forte incidenza dei B&B
in tutto il Sistema Turistico.
Il numero di campeggi e villaggi nelle quattro province è praticamente stabile dal
2003 al 2007, con lievi incrementi dei posti letto nell’arco degli anni, sostanziali
78
soprattutto a Cremona, con i casi particolari di Mantova e Lodi dove queste strutture
non sono presenti.
Altre tipologie ricettive in sviluppo sono quelle che rientrano nella voce B&B e ostelli,
e che segnano un aumento graduale e considerevole del numero degli esercizi e dei
relativi posti letto– si misura un generale raddoppio tra il 2006 e il 2007.
Anche gli agriturismo si mantengono su livelli elevati dal 2003 al 2007; forte
l’aumento tra il 2005 e il 2006 (da 10 a 85 strutture, da 144 a 1035 posti letto),
confermato nel 2007, a Pavia.
Particolare la situazione che connota il lodigiano dove l’incremento si ha nel 2007,
mentre negli anni precedenti i numeri sono stabilmente bassi.
EXTRA ALBERGHIERO Appartamenti
case vacanza Campeggi e villaggi
Agriturismi Altri esercizi TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l. Num. p.l
2003 15 217 3 1.110 76 935 42 263 136 2.525 2004 14 210 3 1.110 100 1.272 92 617 209 3.209 2005 17 223 3 1.153 114 1.523 119 759 253 3.658 2006 49 446 3 1.204 199 2.643 123 697 374 4.990 2007 20 307 3 1317 225 3328 216 1431 464 6383
PAVIA Appartamenti case vacanza
Campeggi e villaggi
Agriturismi Altri esercizi TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l. Num. p.l
2003 9 98 2 930 7 90 16 95 34 1.213 2004 8 91 2 930 8 102 19 109 37 1.232 2005 8 75 2 930 10 144 22 116 42 1.265 2006 ====
= =====
2 960 85 1.035 38 259 125 2.254
2007 2 83 2 1.069 86 1.232 46 325 136 2.709
LODI Appartamenti case vacanza
Campeggi e villaggi
Agriturismi Altri esercizi TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l. Num. p.l
2003 2 28 2 28 2004 2 18 2 14 4 32 2005 2 24 0 0 0 0 0 0 2 24 2006 2 17 0 0 0 0 0 0 2 17 2007 8 91 0 0 0 0 5 16 13 107 CREMONA Appartamenti
case vacanza Campeggi e villaggi
Agriturismi Altri esercizi TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l. Num. p.l
2003 1 5 1 180 10 135 2 46 14 366
79
2004 1 10 1 180 17 242 2 46 21 478 2005 2 15 1 223 25 369 9 82 37 689 2006 2 46 1 244 17 214 13 75 33 579 2007 10 133 1 248 30 434 15 94 56 909 NB: La voce appartamenti e CAV comprende anche gli affittacamere NB: La voce “ altri Esercizi ” comprende ( 71 B&B e 1 Ostello )
MANTOVA Appartamenti case vacanzA
Campeggi e villaggi
Agriturismi Altri esercizi TOTALE
Num. p.l. Num. p.l Num. p.l Num. p.l. Num. p.l
2003 3 86 59 710 24 122 86 918 2004 5 109 0 0 73 910 69 448 147 1.467 2005 5 109 0 0 79 1.010 88 561 172 1.680 2006 45 383 0 0 97 1.394 72 363 214 2.140 2007 0 0 0 0 109 1662 150 996 259 2658
I flussi turistici denotano un forte incremento di arrivi e presenze nel corso dei
quattro anni. In media, e relativamente all’intera area, gli arrivi sono aumentati ad
un tasso del 10% annuo e le presenze ad un tasso del 5%, e nel 2007 le strutture
ricettive dell’intero territorio sono arrivate a registrare quasi 800 mila arrivi e oltre 1
milione e 700 mila presenze. Circa il 90% dei flussi riguarda il settore alberghiero.
Gli incrementi degli arrivi si concentrano soprattutto negli anni 2005 e 2006 (fatta
eccezione per la Provincia di Mantova, che nel 2005 ha registrato una variazione
negativa pari a -1,1% rispetto al 2004), ma anche il 2007 evidenzia un andamento
molto buono, tranne che nel territorio di Lodi, dove gli arrivi sono sostanzialmente
stazionari con un lievissimo calo pari a -0,2%, variazione da leggere, comunque,
accanto ad un dato 2006 che aveva fatto registrare per la terza volta consecutiva
aumenti annuali superiori al 20%.
Per quanto riguarda le presenze, la situazione più dinamica, nell’arco temporale
considerato, è quella della provincia di Pavia, che, grazie ad un +24,5% di presenze
nel 2006, seguito da un +15% nel 2007, recupera ampiamente i bilanci negativi
degli anni precedenti ed aumenta più delle altre aree. Sempre osservando gli
aumenti percentuali medi annuali, è invece il territorio di Mantova a mostrare
un’espansione minore (con una media annuale del +2,3% ), soprattutto a causa
degli andamenti negativi del 2004 (-3,8%) e del 2005 (-6,7%), recuperati poi con i
buoni dati registrati nel 2006 (+9,6%) e nel 2007 (+10%).
80
FLUSSI TURISTICI
Arrivi Presenze
2003 536.883 1.429.483
2004 573.337 1.382.822
2005 639.352 1.335.816
2006 741.526 1.588.788
2007 779.874 1.730.601
PAVIA Arrivi Presenze
2003 191.419 521.166
2004 205.126 506.358
2005 232.315 489.932
2006 261.067 609.828
2007
280.821
701.171
LODI Arrivi Presenze
2003 63.263 209.518
2004 83.224 191.363
2005 109.799 210.366
2006 137.183 246.414
2007
136.927
240.565
81
CREMONA Arrivi Presenze
2003 126.744 282.148
2004 126.992 284.185
2005 141.025 261.315
2006 167.902 322.365
2007
180.619
331.926
MANTOVA Arrivi Presenze
2003 155.457 416.651
2004 157.995 400.916
2005 156.213 374.203
2006 175.374 410.181
2007
181.507
451.090
Complessivamente nel settore extralberghiero i flussi sono aumentati molto di più
che in quello alberghiero: ciò è particolarmente vero a Cremona, che in quattro anni
conta oltre un terzo di presenze extralberghiere in più rispetto al 2003, e a Mantova
(in quest’ultima provincia, peraltro, i flussi alberghieri sono sostanzialmente rimasti
stazionari, a fronte di un comparto extralberghiero in cui gli arrivi sono più che
triplicati e le presenze più che raddoppiate); nelle aree di Lodi e Pavia, invece, è
stato il settore alberghiero a registrare incrementi maggiori.
Osservando le variazioni annuali dei flussi relativi all’intera aera del ST, è da notare
che nel 2004 e nel 2005, arrivi e presenze hanno avuto andamenti contrapposti:
nonostante incrementi considerevoli negli arrivi, le presenze hanno subito delle
contrazioni. Successivamente, nel 2006 e nel 2007 le presenze sono cresciute ad un
tasso più alto di quello degli arrivi; il risultato complessivo è che nel 2007 l’area ha
82
volumi di presenze e di arrivi superiori rispettivamente del 20% e del 45% rispetto a
quattro anni prima.
FLUSSI TURISTICI
Alberghiero Extra alberghiero
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 514.340 1.315.035 22.543 114.448 2004 547.567 1.245.458 25.770 137.364 2005 611.347 1.219.709 28.159 116.465 2006 698.888 1.440.299 42.548 148.479 2007 724.422
1.528.432
55.452
202.169
PAVIA Alberghiero Extra alberghiero
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 182.970 486.980 8.449 34.186 2004 197.794 474.571 7.332 31.787 2005 224.356 458.579 7.959 31.353 2006 251.947 574.369 9.120 35.459 2007 271.051
662.392
9.770
38.779
LODI Alberghiero Extra alberghiero
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 62.919 209.120 344 398 2004 82.707 190.489 517 874 2005 109.410 209.397 543 1327 2006 136.701 245.297 482 1117 2007 136358
239.148
569
1.417
CREMONA Alberghiero Extra alberghiero
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 122.985 250.829 3.759 31.319 2004 122.634 235.222 4.358 48.963 2005 136.361 239.700 4.664 21.615 2006 159.080 297.670 8.822 24.695 2007 169531
289534
11088
42392
MANTOVA Alberghiero Extra alberghiero
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 145.466 368.106 9.991 48.545 2004 144.432 345.176 13.563 55.740
83
2005 141.220 312.033 14.993 62.170 2006 151.160 322.963 24.214 87.208 147482
331209
34025
119881
Cresce notevolmente il numero di turisti stranieri. Mentre gli Italiani fanno registrare
aumenti significativi negli arrivi e più contenuti nelle presenze, gli stranieri
mostrando trend di crescita più uniformi, con incrementi annuali, distribuiti in modo
piuttosto omogeneo nei quattro anni considerati, praticamente pari al 10%, tanto
negli arrivi che nelle presenze. Gli arrivi degli Italiani, sempre in crescita, si sono
sviluppati soprattutto nel 2005 e nel 2006, mentre il 2007, seppur positivo ha avuto
incrementi più contenuti.
Per quanto riguarda poi l’andamento del 2007, è da sottolineare, in un quadro di
variazioni positive, oltre alla lieve contrazione dei flussi complessivi in provincia di
Lodi (cui si è già fatto cenno), il calo delle presenze di Italiani a Cremona (-2,5%),
avvenuto nonostante il parallelo aumento degli arrivi di Italiani (+4,5%), e
ampiamente compensato da un aumento a due cifre del turismo straniero (+17% per
gli arrivi e +16% per le presenze).
FLUSSI TURISTICI
Italiani
Stranieri
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 410.441 1.129.294 126.442 300.189 2004 432.475 1.079.303 140.862 303.519 2005 491.555 1.038.513 147.797 343.624 2006 569.427 1.208.500 172.099 380.288
2007 593.694 1.288.517 186.174 436.122
PAVIA Italiani Stranieri
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 152.068 420.938 39.351 100.228 2004 164.617 406.778 40.509 99.580 2005 189.319 395.721 42.996 94.211 2006 210.546 484.524 50.521 125.304
2007 226803 556635 54018 144536
LODI Italiani Stranieri
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 47.834 172.763 15.429 36.775
84
2004 54.215 142.159 29.009 49.204 2005 79.428 162.702 30.371 47.664 2006 98.690 183.519 38.493 62.895
2007 98861 180620 38066 59945
CREMONA Italiani Stranieri
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 94.061 212.175 32.683 69.973 2004 94.001 218.329 32.991 65.856 2005 106.641 197.141 34.384 64.171 2006 126.366 227014 41.536 95.351
2007 132043 221332 48570 110481
MANTOVA Italiani Stranieri
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 116.478 323.418 38.979 93.233 2004 119.642 312.037 38.353 88.879 2005 116.167 282.949 40.046 91.254 2006 133.825 313.443 41.549 96.738
2007 135987 329930 45520 121160
La permanenza media nelle strutture ricettive dell’are del ST è piuttosto breve, pari a
circa 2,5 giornate, e mostra delle differenze tra le varie aree: infatti dal dato di 2,5
giornate delle province di Pavia e di Mantova, si passa a quello di 1,8 in provincia di
Cremona e di Lodi.
In una chiara tendenza generale verso la contrazione della durata dei soggiorni, si
fanno notare alcuni andamenti particolari, per una valutazione più precisa dei quali
sarebbe comunque opportuno poter verificare anche l’eventuale incidenza di
situazioni non attinenti al turismo (suscettibili di avere soprattutto un effetto nel
comparto extralberghiero).
Si evidenzia dunque:
- a Pavia, un aumento sostanziale della permanenza media degli stranieri nel
2007 rispetto al 2006,
- un calo particolarmente incisivo nella permanenza media nel lodigiano, dove i
dati del 2003 mostravano periodi di soggiorno molto più lunghi, pari a circa il
doppio degli attuali;
85
- un aumento (registrato nel 2006 e confermato nel 2007) della permanenza
media degli stranieri in provincia di Cremona contrapposto ad una decisa
riduzione dei quella dei turisti italiani; da notare, inoltre che a Cremona, gli
stranieri (con permanenza media pari a 2,3 giornate) mostrano periodi di
soggiorno nettamente più lunghi degli Italiani (1,7 giornate).
PERMANENZA MEDIA PAVIA
PAVIA 2003 2004 2005 2006 2007
Italiani 2,8 3,7 2,1 3,6 2,5
Stranieri 2,5 2,5 2,3 2,3 2,7
Alberghiero 2,7 2,4 2,0 2,3 2,4
Extralberghiero 4,0 4,3 3,9 3,8 4,0
Totale 2,7 2,4 2,1 2,3 2,5
PERMANENZA MEDIA LODI
LODI 2003 2004 2005 2006 2007
Italiani 3,6 4,7 2,0 1,8 1,8
Stranieri 2,4 2,9 1,5 1,6 1,6
Alberghiero 3,5 2,3 1,9 1,7 1,8
Extralberghiero 1,2 1,7 2,4 2,3 2,5
Totale 3,3 2,3 1,9 1,7 1,8
PERMANENZA MEDIA CREMONA
CREMONA 2003 2004 2005 2006 2007
Italiani 2,3 1,9 1,8 1,8 1,7
Stranieri 2,1 1,9 1,9 2,3 2,3
Alberghiero 2,0 1,9 1,8 1,9 1,7
Extralberghiero 2,3 11,2 4,6 2,8 3,8
Totale 2,2 2,2 1,9 1,9 1,8
PERMANENZA MEDIA MANTOVA
86
MANTOVA 2003 2004 2005 2006 2007
Italiani 2,8 2,6 2,4 2,3 2,4
Stranieri 2,4 2,3 2,3 2,3 2,7
Alberghiero 2,5 2,4 2,2 2,1 2,2
Extralberghiero 4,9 4,1 4,1 3,6 3,5
Totale 2,7 2,5 2,4 2,3 2,5
Variazione Consistenza ricettiva
Alberghiera Extralberghiera TOTALE Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto 2003 292 10.599 136 2.525 428 13.124 2007 314 12.484 462 5.936 776 18.420 Variazioni ‘07/03
+ 7,53 + 17,78 + 239,71 + 135,1 + 81,3 + 40,35
Variazione flussi totali
Arrivi Presenze
2003 536.883 1.429.483
2007 779.874 1.730.601
Variazioni 07/03 + 45,26 + 21,06
Tassi di variazione
Arrivi Presenze
2004/2003 6,8% -3,3%
2005/2004 11,5% -3,4%
2006/2005 16,0% 18,9%
2007/2006 5,2% 8,9%
Media annuale 9,9% 5,3%
Variazione flussi alberghieri ed extra alberghieri
Alberghiero Extra alberghiero
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 514.340 1.315.035 22.543 114.448 2007 724.422 1.528.432 55.452 202. 169
87
Variazioni 07/03 + 40,84 + 16,23 + 145,98 + 76,65
Flussi di italiani e stranieri
Italiani Stranieri
Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 410.441 1.129.294 126.442 300.189 2007 593.694 1.288.517 186.174 436.122 Variazioni 07/03 + 44,65 + 14,09 + 47,24 + 45,28
88
1.4 Analisi della percezione del turismo L’analisi della percezione del turismo da parte di istituzioni, imprese e residenti è
stata effettuata attraverso la lettura e l’analisi delle ricerche esistenti sul fenomeno
del turismo nell’area del ST.
I risultati emersi sono stati successivamente verificati nel corso degli incontri
organizzati con gli operatori nei mesi di maggio e di giugno 200813.
Punto di partenza per la comprensione della percezione che gli operatori del sistema
turistico locale hanno rispetto al loro ruolo e alla loro importanza, e di come i
residenti considerino il fenomeno turistico è stata l’analisi della realtà della provincia
di Cremona, che grazie ad una corposa serie di ricerche, offre l’opportunità di
osservare il fenomeno in modo adeguato e per un arco di tempo di oltre 10 anni.
Tradizionalmente l’industria del turismo non è stata vista nei territori del ST Po di
Lombardia come “centrale”, e neppure come in grado di generare indotto e
occupazione rilevanti.
Già dal Piano di sviluppo turistico della Provincia di Cremona, pubblicato
dall’Università Bocconi nel Gennaio ’97, si possono enucleare diverse conclusioni che
attengono alla scarsa importanza attribuita al settore:
“la politica turistica nel Cremonese ha origini recenti (…) dalle indagini è emerso
infatti che la politica turistica cremonese per molti anni è rimasta legata
esclusivamente all’organizzazione di eventi sporadici, da parte di singoli
operatori che hanno prodotto effetti considerevoli sui flussi turistici ma di
durata limitata e senza quell’indispensabile unitarietà di intenti che sicuramente
ne può accrescere le ricadute a livello locale. (…) l’idea complessiva che emerge
dall’indagine è che solamente l’operatore pubblico mostra un certo impegno,
anche se non sempre costante e continuativo”.
Altro tema rilevato dal Piano del ’97 era:
“l’assenza di coordinamento delle risorse e di attribuzione di competenze
specifiche e precise tra i vari attori coinvolti”,
13 Lodi 27 maggio, Mantova 28 maggio, Cremona 9 giugno e Pavia 10 giugno.
89
che generava alcune distorsioni nella percezione di questo fenomeno da parte degli
operatori.
Dallo studio della Bocconi emergeva chiaramente tra l’altro che le carenze
evidenziate in tema di promozione relativa ai percorsi gastronomici, erano dovute
sostanzialmente alla difficoltà di coinvolgere i privati (p. 86).
In sintesi, nell’ambito del Piano pubblicato nel ‘97, era emerso chiaramente che ogni
strategia di sviluppo ha in questo territorio come presupposto irrinunciabile un piano
di sensibilizzazione e di coinvolgimento:
“rendere consapevoli gli operatori non solo turistici, ma anche, e soprattutto,
degli altri settori produttivi, nonché la popolazione residente delle reali capacità
del turismo di generare ricchezza e della sua importanza come realtà produttiva
che può integrare gli altri settori”.
Con riferimento all’individuazione degli obiettivi, nel piano del ‘97 si sosteneva poi
che:
“l’assunzione degli obiettivi implica non solo l’adozione di una nuova linea
strategica da parte degli operatori turistici della provincia, ma anche
l’acquisizione di una vera e propria logica innovativa in cui allo
spontaneismo venga sostituita una programmazione multidisciplinare in grado
di agire in modo armonico e integrato su tutte le componenti del prodotto e di
accrescerne le ricadute sull’intera economia provinciale… il turismo in provincia
di Cremona non deve essere più considerato come un’attività residuale rispetto
alle attività principali dell’area provinciale ma deve essere assurto al ruolo di
attività generatrice di ricchezza con importanti effetti di ricaduta sulla globalità
dell’economia locale. …
E non a caso, successivamente, il piano di sviluppo del ST Po di Lombardia del 2005
prevedeva un progetto specificatamente finalizzato alla sensibilizzazione degli
operatori.
Nell’ambito dell’Osservatorio sul Turismo, della Provincia di Cremona (2005) si
osserva come la scelta di orientarsi verso il sistema intermediario e la sempre
maggior competitività del sistema turistico hanno fatto sì che, per reggere la forte
90
concorrenza in termini di prezzo, molti operatori abbiano avuto la percezione di
essere costretti a subire il prezzo, nel tentativo di acquisire nuove quote di mercato
in sostituzione di una domanda tradizionale in flessione. E ancora oggi diversi
operatori ricettivi locali, nello sforzo di mantenere le proprie strutture competitive in
termini di prodotto, si autopercepiscono, spesso, non solo “conquistati” ma anche
“saccheggiati” dal Trade.
Emerge così una situazione che oltre ad una certa difficoltà di immagine, rende
difficile alle organizzazioni locali di incoming di porsi come partner verso l’industria
turistica, nonostante lo sviluppo dell’intermediazione locale sia invece uno dei
passaggi più importanti per aumentare la capacità commerciale del territorio
L’analisi del settore condotta nell’Osservatorio nel 2005 evidenzia anzi la debolezza e
l’inadeguatezza dell’incoming locale: nella ricerca svolta ad hoc solo una agenzia su
quattro ha dichiarato di aver sviluppato l’incoming e solo una piccolissima quota del
fatturato agenziale è dovuta all’inbound nel Cremonese.
Il dato presenta comunque un passo in avanti se si considera che nell’indagine
diretta ai visitatori del territorio cremonese, svolta dal gruppo Clas per conto della
provincia di Cremona nel 2001, era stato rilevato che:
“non esiste alcun collegamento tra l’offerta cremonese e l’intermediazione
turistica”
L’attività di incoming locale allora veniva percepita sostanzialmente nulla, priva come
era di agenzie specializzate.
Tornando ai dati dell’Osservatorio, da un’indagine svolta tra gli albergatori emergeva
che: l’86% degli operatori locali non reputava che il territorio possedesse
un’immagine unitaria ed autonoma.
Il 46% degli operatori della ricettività riteneva comunque che l’area avesse valenze
artistiche e culturali da valorizzare, il 21% pensava di valorizzare l’area per le risorse
enogastronomiche e le opportunità della navigazione fluviale, e solamente l’11%
riteneva di poter valorizzare l’area in base alle tradizioni musicali e “strumentistiche”.
Dall’indagine risulta poi che gli operatori ritenevano che, per quanto riguardava i
91
mercati stranieri, fosse importante prima rafforzare la propria posizione sui bacini
principali (Germania, Francia) e poi individuarne altri.
Ai fini della riflessione sul tema della percezione del turismo, oggetto di questo
paragrafo, è utile notare come gli operatori sottolineino anche alcuni aspetti relativi
al ruolo dei residenti, ed in particolare:
“una scarsa sensibilizzazione da parte della cittadinanza del valore prodotto
dall’economia turistica ed una consequenziale mancanza d’attenzione alle
problematiche dei visitatori”.
Inoltre gli operatori della ricettività sono critici verso il settore ristorativo, soprattutto
quanto al sistema dei prezzi.
Ecco di seguito una scheda sintetica sulla percezione da parte degli operatori dei
punti di forza e di debolezza del territorio a fini turistici:
SWOT analisi14
Positività, negatività, opportunità e rischi individuati dagli operatori della ricettività
per la destinazione Provincia di Cremona
Punti di forza % Punti di debolezza %
Arte e cultura 56% Scarsa valorizzazione delle potenzialità artistiche e culturali
40%
Turismo naturalistico e fluviale
26% Territorio fuori dai percorsi tradizionali dei grandi flussi turistici
40%
Eventi culturali 11% Scarsa considerazione sociale dell’economia turistica
15%
Cicloturismo 4% Ristorazione 5% Enogastronomia 4% Opportunità % Rischi %
Arte e cultura 28% Concorrenza sleale degli agriturismi 90% Eventi culturali 22% Concorrenza sleale degli alberghi sulle
politiche dei prezzi 10%
Turismo naturalistico e fluviale
22%
Cicloturismo 11% Enogastronomia 11%
14 Osservatorio sul Turismo, Provincia di Cremona, 2005
92
Borghi minori 6%
Alcune valutazioni sulla capacità del territorio di accogliere i turisti si possono
dedurre dal livello di soddisfazione della visita, che si è cercato di valutare nel corso
di diversi studi ed analisi effettuati nell’area in passato ed in tempi recenti.
Secondo l’indagine “I visitatori del territorio cremonese” svolta nel corso del 2001 dal
gruppo Clas per conto della provincia di Cremona, il 61,4% dei turisti ha espresso un
giudizio positivo (“abbastanza bene”) sulla qualità del pernottamento nel cremonese.
Ora al fine di capire anche l’atteggiamento dei residenti e degli operatori verso i
turisti, l’aspetto interessante da notare è che tra le ragioni di insoddisfazione dei
visitatori vi è la percentuale di quanti hanno evidenziato la poca cordialità e
disponibilità del personale.
Per completezza è però utile osservare che per quanto riguarda il livello di
soddisfazione complessivo della visita, ritenuto sostanzialmente buono15, la
valutazione da parte della domanda rispetto alle varie componenti dell’offerta mette
in risalto positivamente la capacità di accoglienza dei residenti. L’elemento
“accoglienza della popolazione”, infatti, riceve, dai turisti intervistati, un punteggio
pari a 8 (in scala da 1 a 10), ovvero il punteggio più alto tra quelli espressi
relativamente alle varie categorie esaminate16.
L’indagine citata sostiene comunque che
“I punteggi maggiori sono relativi a quelle componenti che esprimono
soprattutto una condizione naturale dell’offerta rispetto a componenti che
15 Infatti il 58% si dichiara molto soddisfatto, il 38% abbastanza soddisfatto, il 2,9% poco soddisfatto e lo 0,8% sostiene che “non ne valeva la pena”. 16 Voto medio per i seguenti servizi
• Disponibilità informazioni 7,1
• Segnaletica stradale e turistica 7,2
• Gestione traffico urbano 7,0
• Gestione monumenti 7,3
• Gestione musei e mostre 7,3
• Orari negozi 6,5
• Qualità del bar 7,3
• Pulizia della città 7,5
• Qualità esterna edifici 7,5
• Accoglienza popolazione 8,0
93
esprimono invece il risultato di una politica turistica del territorio
Infatti i tre punteggi più bassi si riscontrano per :
- l’orario dei negozi
- la gestione del traffico urbano
- informazioni segnaletica stradale e turistica e gestione monumenti
E i tre punteggi più alti per
- accoglienza della popolazione
- qualità esterna degli edifici
- pulizia della città
Sembra cioè di cogliere un minore apprezzamento del turista per
componenti che richiedono una specifica attenzione nei suoi confronti,
rispetto a quelle che potremmo definire “doti naturali” della città”. Entrambe
le indicazione che ci provengono dall’indagine portano a delineare una situazione che
potremmo indicare come carente nell’orientamento al cliente, ovvero in un
orientamento complessivo dei servizi e della infrastrutture che abbia al centro il
turista”
Sempre nell’ambito di una ricerca svolta per conto della Provincia per verificare la
soddisfazione dei visitatori degli eventi espositivi17, si sostiene come
“… il tema dell’offerta integrata sia un nodo cruciale del turismo cremonese,
anche per una mancanza di sensibilità dei suoi operatori che continuano a
concepirsi come operatori individuali in posizione di attesa verso una domanda
che dovrebbe autonomamente sollecitare i servizi da loro offerti”
Per quanto riguarda l’integrazione dei vari aspetti dell’offerta, vale la pena osservare
cosa emerge dalle risposte alla domanda (posta nella medesima indagine) tesa a
capire quali siano per i visitatori delle mostre e degli eventi culturali i canali di scelta
del ristorante: solo una quota praticamente irrisoria di visitatori delle mostre risulta
essere indirizzata dai suggerimenti del personale, mentre il canale che prevale di
gran lunga è quello della “casualità”.
17 I visitatori di eventi espositivi a Cremosa e a Crema, 2002
94
Criteri di scelta del ristorante Mostra Suida
Manning Collection
Officina Veneziana
Conoscenza precedente del locale 29,4% 25,0%
Casualmente 37,6% 45,5%
Attraverso il materiale turistico
promozionale
20% 6,8%
Su suggerimento del personale della
mostra
2,4% 2,2%
Su consiglio di altre persone: 10,6% 20,5%
Totale 100,0% 100,0%
Fonte: I visitatori di eventi espositivi a Cremona e a Crema, provincia di Cremona, 2002
Per i motivi emersi in questoparagrafo, il ST pertanto intende affrontare come
strategici sia il tema della formazione degli operatori, che della sensibilizzazione dei
decisori e dei residenti, che i temi della rete e dello sviluppo delle attività di
incoming, tutti aspetti questi che saranno ripresi nel capitolo 2 di questo elaborato e
nella parte progettuale.
95
1.5 Dati e cartografia Si rimanda ai dati e alla cartografia emersi nei precedenti paragrafi e in quelli che
andranno a seguire inerenti l’analisi sociale, economica, culturale ed ambientale del
Sistema Turistico Po di Lombardia. È sembrato opportuno articolare dati e cartografia
in relazione agli specifici temi di volta in volta affrontati.
96
1.6 Analisi della dotazione infrastrutturale e di
Sistema, e Servizi a supporto dello sviluppo turistico A supportare lo sviluppo turistico vi sono numerose società, organizzazioni ed
istituzioni. Si tratta di consorzi, associazioni, società, cooperative che insieme alle
amministrazioni locali e quindi al Sistema Turistico Po di Lombardia concorrono al
supporto dello sviluppo turistico.
Gli attori pubblici e privati del Sistema Turistico Po di Lombardia sono numerosi, se
ne propone l’elenco in continua evoluzione, che sottolinea la complessità di relazioni,
interessi e azioni dagli stessi veicolati per un comune scopo. Tra questi in particolare
si ricorda “le Strade del Gusto” e il “Circuito delle Città d’Arte”. La “Strada del
Gusto”, presentata dal Sistema già alla BIT 2004, nasce sulla scia delle “Strade dei
Vini e dei Sapori della Lombardia”. Questi ultimi sono dei veri e propri itinerari del
gusto, istituite da Regione Lombardia, con l’obiettivo di promuovere in Italia e
all’estero vini di qualità, prodotti gastronomici tipici e valori culturali ed artistici
lombardi. La “Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò” a Pavia e la “Strada dei Vini
Mantovani” a Mantova si inseriscono in questa rete. A Cremona nasce la “Strada del
Gusto Cremonese” per valorizzare e promuovere il turismo attraverso la
valorizzazione e promozione di: prodotti agricoli, attività agroalimentari, specialità
gastronomiche e produzioni eco-sostenibili, tutto incentrato sulla qualità della vita,
delle produzioni e dei servizi. Vi è la “Strada del Vino di S.Colombano e dei Sapori
Lodigiani” anch’essa con lo scopo di promuovere lo sviluppo del turismo rurale e
riscoprire i valori e i sapori locali. Si tratta di Associazioni a cui aderiscono: produttori
specializzati in produzioni alimentari tipiche, consorzi per la tutela e promozione dei
prodotti tipici locali, organizzazioni professionali di categoria, Comuni, Province, IAT,
Camera di Commercio e altri enti pubblici e privati interessati al territorio, enoteche,
botteghe del vino e dei prodotti alimentari tipici, ristoranti, agriturismo, imprese
artigiane e commerciali, associazioni culturali. Obiettivo comune è partire dal locale,
dalla specifica tradizione agricola, artigianale, ambientale valorizzandola in modo
multifunzionale, rispettando sempre il principio di qualità della produzione, dei
97
prodotti e quindi dell’esperienza18.
Nel 1997 si afferma il network di dodici città italiane, il Circuito delle Città d’Arte, tra
le quali i quattro capoluoghi del Sistema Turistico Po di Lombardia, unite da alcuni
comuni denomitatori: il Po, la Pianura Padana, l’ottimizzazione dei collegamenti
stradali, ferroviari e coi principali aeroporti internazionali di Milano, Bologna,
Bergamo, Brescia, Verona e Parma; e una condivisa finalità: creare una marca
territoriale che rimandasse a città dalle specificità architettoniche, storiche, culturali
in continua evoluzione; luoghi connotati dalla presenza di risorse turistiche e culturali
diffuse e accessibili19.
Alla loro attività si affianca quella delle numerose ProLoco attive sul territorio (si
veda il paragrafo Modalità di promozione e commercializzazione dell’offerta).
Contribuiscono a supportare l’industria turistica e soprattutto il Sistema Turistico
anche le quattro Camere di Commercio di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova che ne
sostengono l'attività, in modo particolare nel settore della promozione nazionale ed
internazionale e del marketing territoriale. In collaborazione con le Province a Pavia,
Cremona e Mantova (a Lodi dovrebbe iniziare nel 2009) sono stati attivati nel 2007 i
primi Osservatori territoriali sul Turismo realizzati da ISNART, premessa per la
realizzazione dell'Osservatorio Turistico di Sistema in grado di monitorare i flussi
turistici e valutare l'efficacia delle azioni di sviluppo turistico proposte dal Sistema. In
collaborazione con le Camere di Commercio è stato inoltre promosso un progetto
ISNART per stabilire criteri di valutazione qualitativa delle strutture ricettive, di
agriturismo e della ristorazione.
Il rapporto di collaborazione è andato rafforzandosi con lo sviluppo dell'attività e
delle iniziative del Sistema trovando intese per il coordinamento e lo sviluppo di
attività promozionali sui mercati italiano ed estero.
Una proposta in tal senso, rivolta al mercato tedesco è stata inserita tra gli interventi
in cofinanziamento, che saranno realizzati in attuazione dell' ”Accordo di programma
tra regione Lombardia e Sistema Camerale per lo Sviluppo economico e la
competitività del Sistema Lombardo”.
Il rapporto è destinato a consolidarsi con lo sviluppo degli Osservatori sul turismo
18 www.agricoltura.regione.lombardia.it; www.mantovastradaviniesapori.it; www.lodigianoterrabuona.it/stradasaporilodigiani 19 www.circuitocittadarte.it
98
destinati a diventare l'Osservatorio Turistico del Sistema, con l'integrazione ed il
potenziamento dei progetti di marketing territoriale, con l'individuazione di strumenti
di valutazione e monitoraggio qualitativo sui servizi offerti, con l'attivazione di
percorsi formativi per favorire la crescita della cultura del turismo da tutti auspicata.
L’obiettivo strategico delle Camere di Commercio si esplica del resto nel sostenere la
competitività del territorio attraverso le politiche integrate di marketing territoriale,
trovando quindi la loro giusta collocazione nel Piano di Sviluppo Turistico del
Sistema. Le Camere di Commercio promuovono anche momenti di confronto sui temi
dello sviluppo sostenibile del turismo, presentano progettualità nell’ambito del
Programma di Sviluppo Rurale per la diversificazione dell’attività agricola e il
potenziamento dell’agriturismo.
Vivace poi la partecipazione di associazioni di categoria e degli operatori del turismo,
soprattutto agenzie di incoming e alberghi, come testimoniato anche dalle affollate
partecipazioni ai numerosi incontri che il ST ha organizzato in vista dell’elaborazione
di questo PST.
I Parchi con i loro enti gestori hanno cominciano anch’essi ad essere presenti nelle
attività del Sistema. La struttura operativa efficiente ed efficace che connota gran
parte dei Parchi che operano nel territorio del Sistema ha fatto si che molte delle
azioni e delle iniziative da loro proposte entrassero nella promozione del Sistema
(partecipazione alle principali Borse turistiche, turismo scolastico etc,). Il salto di
qualità sarà determinato dalla attivazione di un Tavolo Parchi del Sistema quale
momento di scambio di informazioni sulle attività svolte, di collaborazione alla
progettualità del Sistema, di coordinamento delle iniziative proposte.
Si può affermare quindi che si stanno stabilendo proficui rapporti, uniti dal comune
interesse dello sviluppo sostenibile. Del resto tutto il territorio delle quattro Province
è connotato dalla presenza di aree naturali. Sul territorio delle quattro Province si
estendono infatti Parchi Regionali e Parchi Locali di Interesse Sovracomunale; si veda
la sezione “Parchi naturali e aree protette” nelle pagine precedenti. Se i parchi locali
di interesse sovracomunale presentano in molti casi una struttura organizzativa
ancora debole e incentrata quasi esclusivamente sulla preservazione delle aree
naturali dal punto di vista floro-faunistico; i parchi regionali si sono nel tempo
strutturati in modo integrato per soddisfare i molteplici bisogni dei contesti da
99
preservare e valorizzare. Gli interventi in cui i parchi cercano di raggiungere i propri
obiettivi vanno da azioni di recupero ambientale, di bonifica, di rinaturalizzazione, a
itinerari didattico-ambientali. Numerose le giornate dedicate a sensibilizzare studenti
e cittadini ai temi dell’ambiente e alla conoscenza del territorio. Vengono organizzati
itinerari per avvicinare in modo sostenibile i visitatori alle riserve e guidarli attraverso
momenti esperenziali unici. I parchi realizzano materiali cartacei e accolgono il
turista/visitatore. Si ricordano significativi interventi: ciclabili, recupero strutture di
accoglienza e informazione, info point, guide cartacee e multimediali, itinerari
tematici, ricettività tipica, visite didattiche, educazione ambientale, produzioni
agricole tipiche a marchio ticino, etc. Tutto ciò per rendere l’idea di enti non più
dedicati esclusivamente alla tutela naturale delle aree in senso stretto, ma pronti a
cooperare con tutto il territorio circostante per porre in essere in modo integrato e
concertato interventi di tutela, valorizzazione e sviluppo anche turistico, purché
sostenibile, dei contesti. Interesse del Sistema Turistico Po di Lombardia è quello di
coinvolgere e farsi coinvolgere nell’attività turistica dei parchi e creare una rete che
superi i confini amministrativi e la visione monotometica.
Sono numerose le forze interessate e coinvolte nel supporto dell’attività turistica. Il
valore aggiunto del Sistema è di unirle in un’unica rete per condividere obiettivi e
razionalizzare le risorse.
Strutture IAT
Il Sistema Turistico Po di Lombardia gestisce attraverso le quattro Province 13 IAT,
uffici di Informazione e Accoglienza Turistica, così articolate:
– Pavia n.3 a Pavia, Salice Terme e Vigevano
– Lodi n.1 a Lodi
– Cremona n.5 a Cremona, Crema, Casalmaggiore, Pandino e Soncino
– Mantova n.4 a Mantova (Call center), Castiglione delle Stiviere e S.Benedetto Po
Sono inoltre attivi 3 Uffici informazione turistica presso il Castello di Vigevano(PV), a
Bagnolo S.Vito (MN) e Pizzighettone (CR).
Dal 2004 ad oggi gli IAT affrontano una riorganizzazione ai sensi del regolamento
6/2005, che comporta il raggiungimento di determinati standard di qualità
100
nell’erogazione del servizio.
Gli IAT offrono servizi di accoglienza e informazione relativi al territorio provinciale di
competenza, al sistema turistico, ma anche relativi ai materiali regionali e talvolta
anche relativi alle altre province di Regione Lombardia.
Soprattutto i turisti che arrivano a Pavia richiedono informazioni anche sulla città di
Milano, è confermata quindi la necessità della creazione di una rete tra ST regionali
che permetta di trovare il sistema ottimale per la divulgazione di alcuni precisi
materiali informativi richiesti: annuario degli alberghi, trasporti, eventi.
Anche a Regione Lombardia è richiesta l’individuazione di un metodo razionale di
distribuzione del materiale promozionale tra tutti gli IAT provinciali.
Le quattro Province prevedono la distribuzione del materiale prodotto da ciascuna
provincia e dal Sistema Po di Lombardia nei 13 IAT, a garanzia della veicolazione di
informazioni aggiornate e uniformi.
Il tentativo è quello di arrivare a comunicare un unico territorio, quello del sistema
turistico, senza la perdita delle identità locali e peculiarità che ogni area vanta.
In questo modo si crea un’immagine coordinata in grado di posizionarsi a livello
nazionale ed internazionale.
Inoltre questo coordinamento favorisce anche i momenti di partecipazione comune
alle fiere di settore in Italia e all’estero.
È una metodologia di successo, che va comunque migliorata e perfezionata, ma
consapevole della necessità di individuare vetrine sul territorio dove posizionarsi con
un immagine comune: il Sistema Turistico Po di Lombardia.
Vedremo come la costruzione di un portale comune si muove in quest’ottica.
Reti tecnologiche e sistemi informativi
Ad oggi ogni Provincia del Sistema Turistico ha un proprio portale istituzionale dove è
possibile recuperare alcune informazioni istituzionali: normativa, bandi, flussi; e in
alcuni casi altre d’accoglienza: dove dormire, mangiare, cosa vedere.
Per esempio cercando informazioni turistiche si trovano i seguenti link:
- www.turismo.regione.lombardia.it;
- http://www.enit.it.
Per la provincia di Pavia
- www.provincia.pv.it;
101
- www.oltrepopavese.com;
- www.turismo.saliceterme.provincia.pv.it;
- www.prolocovigevano.it;
- www.probrallo.net;
- www.prolocostradella.it;
- www.comune.pv.it/on/Home/Canalitematici/Turismo.
Per la provincia di Lodi
- www.comune.lodi.it;
- www.provincia.lodi.it;
- www.turismo.provincia.lodi.it.
Per la provincia di Cremona
- www.aptcremona.it/;
http://www.circuitocittadarte.it/Main_Article.asp?M=18%7C14%7C1;
www.comune.cremona.it;
- www.provincia.cremona.it.
Per la provincia di Mantova
- http://www.turismo.mantova.it/tcongressuale/index.htm;
- http://www.turismo.mantova.it/informazioni/uffici.htm;
- http://www.provincia.mantova.it/index.jsp;
- www.iataltomantovano.it;
- www.comune.mantova.it.
Solo l’elenco, senza entrare nel merito della tipologia delle informazioni, rende l’idea
della molteplicità di indicazioni, notizie. La molteplicità di informazioni talvolta può
generare confusione, la cosa che preme sottolineare è che al momento non in tutti i
siti provinciali, dei capoluoghi di provincia e degli iat si rinviene il link del Sistema
Turistico Po di Lombardia, che dovrebbe essere il contenitore comune degli eventi,
dei dati, delle informazioni utili del turismo.
www.podilombardia.it è il portale del Sistema Turistico, a cui si sta lavorando per
renderlo funzionale alle esigenze del territorio e degli utenti.
Ad oggi si articola in aree tematiche: arte e cultura, natura, enogastronomia, folklore
e sport; ovvero i turismi da promuovere, con un’area centrale dedicata agli eventi,
102
novità in primo piano.
Il menu di destra si articola in due parti: vivere il territorio con informazioni circa il
territorio, ospitalità, dove mangiare, navigazione fluviale, piste ciclabili, divertirsi,
turismo congressuale, salute e benessere.
In parte queste notizie riguardano, come i banner in cima al sito, i turismi da vivere
sul territorio e quindi i servizi turistici offerti dal sistema.
La seconda parte del menu si articola come segue: servizi fluviali, informazioni
turistiche, link utili, pubblicazioni, flussi turistici e i link alle quattro Province.
Il portale è stato oggetto di una attività di evoluzione, attualmente in corso, che
porterà alla realizzazione di uno strumento maggiormente allineato con le nuove
tendenze del settore.
Sarà realizzato quindi un portale:
• interattivo: grazie a strumenti che permettono ai turisti di interagire con il
sistema e con gli altri turisti che hanno visitato il sistema o che lo faranno in
futuro;
• multicanale: sfruttando in modo integrato internet, il cellulari di nuova
generazione, l’email e, in futuro, il telefono, il fax e, naturalmente, i punti
informativi distribuiti sul territorio;
• multimediale: utilizzando i contenuti nei loro molteplici formati – testuale,
fotografico, video, audio.
Al completamento delle attività, inoltre, il Sistema sarà dotato di un prezioso
strumento, un Database Centralizzato delle Risorse Turistiche, che collega le quattro
Province a formare un Sistema Informativo Territoriale.
Tale sistema informativo, oltre a rappresentare la base del funzionamento del nuovo
portale, sarà il punto di partenza di un percorso di sviluppo progettato per il
prossimo triennio, che punta a raggiungere tre obiettivi:
1) estendere il Sistema Informativo Territoriale (SIT) realizzato di recente in modo
da collegare i principali punti di interesse turistico delle quattro Province,
supportando la creazione di Punti di Informazione Interattivi distribuiti sul territorio e
a disposizione degli operatori per una promozione personalizzata e multimediale,
oltre che in grado di registrare importanti informazioni di profilazione sui turisti
all’interno del database per un futuro utilizzo a supporto delle attività di analisi.
2) sviluppare un modello evoluto di gestione della destinazione creando dei cruscotti
di business intelligence integrati con il database, in grado di analizzare e rielaborare i
103
dati registrati dalla rete territoriale e trasformarli in informazioni utili per il supporto
decisionale della dirigenza impegnata nella costruzione di strategie di marketing
turistico;
3) ampliare il Set di Canali di Comunicazione Integrati con il nuovo Portale
diistribuendo l’informazione turistica attraverso una piattaforma multicanale che
integra portali web, contact center, uffici informazione interattivi, palmari
multimediali con navigatore gps, e che consente il delivery dei contenuti multimediali
del database (testi, foto, audio, video) con un approccio interattivo e bidirezionale
tipico delle nuove logiche web 2.0, per la promozione dell’intero territorio costituito
dalle quattro province lombarde.
Collegamenti e reti di mobilità
La rete della mobilità del Sistema Turistico Po di Lombardia è varia, l’area del
sistema è facilmente raggiungibile su strada, ferrovia, via aerea e con le forme di
mobilità sostenibile.
Le autostrade che portano alle città capoluogo possono essere così riassunte:
2) Mantova: autostrada A22 uscita Mantova Nord
3) Lodi: autostrada A1 uscita Lodi
4) Pavia: autostrada A7 uscita Pavia - A53 Uscita Pavia
5) Cremona: autostrada A21 uscita Cremona
Le Ferrovie dello Stato garantiscono l’accesso con il treno alle quattro Province del
sistema. I collegamenti interni sono invece garantiti con le linee su gomma di
superficie.
Tra gli aeroporti relativamente più vicini vi è quello di Verona che dista 185 Km da
Pavia, 160 km da Lodi, 89 Km da Cremona e 23 Km da Mantova.
L’aeroporto di Verona è collegato con quello di Brescia-Montichiari:
Brescia-Montichiari (BS) – Pavia 132 Km
Brescia-Montichiari (BS) - Lodi 77,5 Km
Brescia-Montichiari (BS) - Cremona 56 Km
104
Brescia-Montichiari (BS) - Mantova 46 Km
Il Sistema Turistico Po di Lombardia è collegato poi all’aeroporto internazionale di
Parma:
Parma (PR) – Pavia 119 Km
Parma (PR) - Lodi 103 Km
Parma (PR) - Cremona 75 Km
Parma (PR) - Mantova 115 Km
Ottimi anche i collegamenti dei tre aeroporti lombardi:
Malpensa (VA) – Pavia 84 Km
Malpensa (VA) – Lodi 89 Km
Malpensa (VA) – Cremona 151 Km
Malpensa (VA) – Mantova 222 Km
Linate (MI) – Pavia 56,6 Km
Linate (MI) – Lodi 32 Km
Linate (MI) – Cremona 103 Km
Linate (MI) – Mantova 185 Km
Orio al Serio (BG) – Pavia 100 Km
Orio al Serio (BG) - Lodi 56,8 Km
Orio al Serio (BG) - Cremona 99,6 Km
Orio al Serio (BG) - Mantova 141 Km
Data l’importanza dei collegamenti aerei, ne deriva la rilevanza della gestione
integrata a livello regionale e quindi dei sistemi turistici regionali degli IAT
aeroportuali.
Si è detto nelle pagine precedenti degli IAT del sistema Po di Lombardia, questi non
possono non coordinarsi con dei futuri uffici di informazione localizzati nelle porte
aeroportuali. Si parla di turismo da organizzare in rete per il territorio delle tre
province, ma si deve ragionare nell’ottica del sistema regionale per trovare il giusto
collocamento nel mercato del turismo soprattutto internazionale.
105
Una caratteristica della bassa pianura è l’attraversamento dolce, lento dato da forme
di mobilità sostenibile: cicloturismo, navigazione, trekking, ippoturismo.
Cicloturismo: piste e percorsi
Il cicloturismo è uno dei temi fondamentali del piano di azione del Sistema, sia in
termini di potenziamento dei tratti ciclabili sia circa la fornitura di servizi annessi –
bici point, strutture ricettive dedicate, guide turistiche, etc. Presente una fitta rete di
ciclovie nelle quattro Province. Citiamo Lodi per l’estensione delle ciclabili pari a 500
Km20.
Oggi il cicloturismo viene vissuto con vari atteggiamenti: chi lo vede più in chiave
sportiva, chi come avventura, chi come vacanza relax, chi come modo alternativo di
viaggiare, chi segue la moda nascente, chi lo vede come veicolo di socializzazione,
chi vuole stare immerso nella natura.
Oltre al cicloturismo itinerante è molto sviluppato il “cicloescursionismo”, praticato da
italiani e da europei che vengono in auto o in camper a fare le loro vacanze in Italia
(al mare, in montagna, al Lago, in città d’arte) e si portano dietro le biciclette per
andare a fare questo o quel percorso.
Valutando tutti gli aspetti si comprende che il cicloturismo non si può più definire
fenomeno di "nicchia", condiviso da pochi coraggiosi praticanti, i numeri cominciano
ad essere significativi e lo dimostra la crescente attenzione di strutture e agenzie
turistiche. In Germania ogni anno più di due milioni di persone trascorrono le
vacanze in bicicletta usando, tra le altre sistemazioni, 3.300 strutture certificate “Bed
and Bike”, mentre in Italia in pochi mesi diverse centinaia di strutture si sono
registrate al servizio Albergabici www.albergabici.it promosso dalla Fiab, la banca
dati on-line delle strutture ricettive italiane che offrono servizi ai cicloturisti..
Così come non c’è un "cicloturista tipo", orientato a questo o a quel modello di
vacanza in bici, non esiste un territorio più o meno vocato alla pratica cicloturistica.
Si tratta di dare risalto pubblico alle potenzialità che un territorio offre promuovendo
adeguatamente il proprio territorio e sviluppando strutture dedicate, agevolando
l'arrivo, lo spostamento e la permanenza del cicloturista . Come hanno fatto gli
austriaci, gli olandesi, gli svizzeri e le regioni italiane che più si sono mosse in tal
senso.
20 http://www.turismo.regione.lombardia.it
106
La stragrande maggioranza dei “cicloturisti/cicloescursionisti” cerca itinerari attraenti
sotto vari aspetti, non molto impegnativi e con strade poco trafficate dove svolgere
lo sforzo ciclistico in sicurezza, tranquillità e salubrità, con un minimo di ricettività
adeguata alle esigenze del caso (almeno parcheggio sicuro per le bici).
La tabellazione o segnalazione degli itinerari più significativi sarà poi sicuramente
utile e ben apprezzata, soprattutto se sostenuta da un pacchetto di proposte e servizi
che uniscano luoghi di interesse storico e naturalistico, veicolate anche con libretti e
opuscoli in diverse lingue.
Obiettivi della azione del Sistema
Assicurarsi che il proprio territorio sia attraversato almeno da un itinerario ciclabile di
qualità, collegato a quello dei territori limitrofi e favorire la cooperazione tra i diversi
enti territoriali coinvolti per armonizzare gli standard nelle infrastrutture ciclistiche.
In questo modo si fissa un principio di continuità territoriale basato sul mezzo di
trasporto più rispettoso dell'ambiente.
La conservazione del territorio è un altro importante aspetto, perché lo sviluppo di
una rete ciclabile poggia prevalentemente sul recupero di viabilità minore esistente o
potenziale. Ecco che allora la manutenzione idraulica di argini di fiumi e canali
realizza, con poca spesa, una ciclovia. A questo scopo si punta a recuperare
manufatti, sedimi, stazioni di linee ferroviarie dismesse e valorizzare strade vicinali e
interpoderali vincolandole ad un uso dolce con specifici accordi con i frontisti.
Promuovere la bicicletta come migliore pratica di turismo sostenibile.
Uno degli elementi più critici del turismo è il mezzo di trasporto motorizzato con i
suoi effetti dannosi sui territori attraversati. La bicicletta ha ovviamente tutte le
caratteristiche di sostenibilità, in quanto sviluppa economie di piccola scala nei
territori attraversati dalle ciclovie. L'ospitalità, il ristoro, l'accompagnamento di
gruppi, l'assistenza tecnica, un'editoria (mappe e guide) specializzata, traggono
beneficio dallo sviluppo di percorsi cicloturistici. Il ciclista attraversa il territorio
lentamente, appoggiandosi ai ristoranti e agli alberghi dei piccoli centri, che sono
quelli elettivamente scelti dal turista in bicicletta (non dimentichiamo che l'Italia, che
è il primo produttore di biciclette in Europa).
Un ulteriore obiettivo è dato dalla promozione di un sempre maggiore utilizzo del
trasporto pubblico: la bici si sposa naturalmente con mezzi di trasporto come il
107
treno, il traghetto, o il bus che sono quelli a minore impatto ambientale, ed il
Sistema Turistico è fortemente impegnatp nello sviluppo dell’intermodalità.
Anche sulla formula treno + bici ripetutamente proposta dalla FIAB in collaborazione
con Trenitalia, stiamo attivando contatti ed sperimentazioni per creare itinerari e
percorsi che uniscano i due mezzi alla navigazione fluviale.
Le caratteristiche delle ciclabili del Sistema
Nella definizione delle priorità per l’individuazione delle “Ciclabili del Sistema” in un
territorio che ha realizzato piste e percorsi per quasi/oltre 2.000 km le nostre scelte
andranno a privilegiare le grandi aste di collegamento interprovinciali (Ciclovia del
Po) che si innestano su progetti nazionali (Valle del Po) e Eurovelo e interregionali
(collegamento nord-sud, rete delle ciclabili regionali, i percorsi storici della Via
Francigena).
In questo contesto le caratteristiche che ricerchiamo sono essenzialmente
l’individuazione di strade paesaggisticamente di pregio (argini di fiumi e canali, tratti
alberati, fondo in buone condizioni, ombreggiate, ecc.) nonché collocate o che
collegano i siti più interessanti dal punto di vista culturale e naturalistico.
Viene data una forte attenzione alle piste ciclabili in sede propria, privilegiare la
qualità dal punto di vista cicloescursionistico, cioè strade poco o pochissimo trafficate
(meno di 500 veicoli al giorno).
Un altro aspetto al quale sarà posta particolare cura sarà la realizzazione o la
segnalazion accurata dei servizi indispensabili al ciclista in viaggio: campeggi, ostelli,
ristori e punti di assistenza ciclistica, e l’ospitalità diffusa degli alberghi, agriturismi e
B&B.
Per rendere sempre più interessante un territorio per il turista in bicicletta un ruolo
importante è assunto dai pianificatori del territorio e dai gestori delle strade, che
devono assolutamente considerare come priorità la creazione di una rete esclusiva
per utenti non a motore, eventualmente integrata con provvedimenti di forte
moderazione del traffico nei segmenti di strade aperte la traffico.
Un interessante, bello, sicuro, lungo, emblematico percorso ciclabile costituisce un
formidabile attrattore per il ciclista famigliare e un elemento più generale di qualità
ambientale di un territorio.
Un territorio che offra uno sviluppo esteso di ciclovie significa che, se si vuole
108
trattenere il cicloturista ospite per alcuni giorni è opportuno, offrirgli itinerari di
conseguenza e servizi adeguarti come dimostrano le esperienze di Austria e Svizzera
che si auto-promuovono come «Paese della Bicicletta»
L’auspicio è che, in futuro, avendo sotto gli occhi ogni giorno ciclisti italiani e nord
europei che felicemente pedalano sulle nostre piste , aumenti anche da noi il numero
di imprenditori disposti ad investire in strutture e servizi per soddisfare sempre
meglio le esigenze dei cicloturisti.
Obiettivi generali per lo sviluppo della navigazione fluviale e
della fruizione turistica dei territori rivieraschi
La scelta strategica
L’aumento della fruizione della regione fluviale del Po costituisce uno degli obiettivi
portanti delle iniziative che il Sistema Turistico ha attivato nel corso degli ultimi anni
in stretta relazione con le scelte e le azioni della Consulta delle Province del Po e
delle linee di indirizzo della progettualità europea in materia di vie navigabili.
E’ largamente condiviso il fatto che ciò possa contribuire alla messa a valore di
importanti risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche e culturali ancora poco
conosciute e apprezzate riportando al centro della attenzione e della progettualità il
fiume nella sua complessità, anziché nella più limitata visione connessa alle criticità
ambientali e di sicurezza idraulica.
L’aumento della fruizione può agevolare e completare il raggiungimento degli
obiettivi legati alla sicurezza, alla quantità e alla qualità delle acque e al
miglioramento dello stato ecologico e paesaggistico favorendo l’aumento della
consapevolezza e della responsabilità degli attori locali nel processo di tutela e
valorizzazione del territorio.
La navigazione commerciale e turistica del Po e dei suoi affluenti
Il Grande fiume è da sempre una delle principali vie di collegamento per il
trasporto delle merci e delle persone nel nord Italia.
Attraversando le più importanti ed industrializzate Regioni d’Italia, che
detengono il 60% della movimentazione merci di tutto il territorio nazionale, si
conferma l’asse portante di tutto il sistema idroviario Padano Veneto.
109
Le sue caratteristiche intrinseche gli permettono, prerogativa di pochi grandi
fiumi, di essere navigato a corrente libera, a condizioni che l’alveo di magra sia
opportunamente modellato.
La navigazione sul Po e sulle idrovie collegate dimostra di essere un alleato
indispensabile nella strategia dei percorsi intermodali per il trasporto di merci di
grandi dimensioni e peso che navigano sulla direttrice Cremona-Mantova-Venezia
consentendo di ridurre notevolmente il consumo energetico, contenendo in maniera
rilevante le emissioni di CO2, quindi con un impatto ambientale decisamente inferiore
alle altre modalità di trasporto, nonché aumentando decisamente gli standard di
sicurezza a parità di merce trasportata.
I porti di Cremona e di Mantova sono riferimenti importanti nella logistica dei
trasporti con qualità competitiva sui migliori standard europei.
I dati riferiti all’attività registrata nel terminal di Cremona attestano queste
indicazioni: dalla movimentazione di 112.000 tonnellate di merci del 1993 si è
passati alle oltre 280.000 tonnellate del 2002 (con una punta di 500.000 tonnellate
nel 1999).
Il sistema portuale mantovano, grazie all’utilizzo del parallelo canale Mantova
– Adriatico in grado di garantire le condizioni di navigazione per tutto l’anno, non ha
risentito sensibilmente dei problemi di navigabilità che hanno colpito il Po ed in
particolare la tratta idroviaria a monte di foce Mincio, causati principalmente dalla
siccità e dai bassi fondali.
La crisi idrica che ha colpito il Po, soprattutto negli ultimi anni, ha infatti
portato il totale delle merci trasportate a Cremona sotto le 100.000 tonnellate/anno,
con una media di 70.000 tonnellate/anno negli ultimi quattro anni.
Oggi si stanno registrando importanti segnali che indicano una inversione di
tendenza confermata anche dai dati del sistema portuale mantovano che, partendo
dalle 150.000 tonnellate del 2005 raggiunge le 285.000 tonnellate nel 2007
evidenziando un forte interesse a navigare sia dal punto di vista commerciale che
turistico, nonostante le attuali condizioni ancora critiche della tratta sopra
menzionata.
La navigazione turistica ha una sua particolare originalità: è caratterizzata per
le navi da crociera che offrono pernottamenti e itinerari capaci di coniugare la visita
alle principali città d’arte del nord Italia alla possibilità di fare shopping e gustare
menu raffinati.
110
Ma è anche assicurata da navi con servizio di ristorazione a bordo, che
organizzano escursioni giornaliere con visita alle oasi naturalistiche e ai parchi
affacciati lungo le sponde del Po, alla scoperta di un paesaggio inedito, di
straordinario interesse ambientale, che presenta una varietà di specie arboree e di
uccelli migratori ancora poco conosciute,
Per i piccoli gruppi, le gite di uno o più giorni in visita nelle terre padane o con
soste lungo le spiagge, vedono protagonisti pontoni e house boat che suscitano
l’interesse anche di coloro che desiderano organizzare autonomamente i propri
viaggi.
La navigazione sui laghi di Mantova e con i barcaioli lungo il corso del
Mincio ha superato ormai i 100.000 passeggeri l’anno (di cui l’85% con crociere
giornaliere, il 5% settimanali e il 10% di diportismo); lo sviluppo di tratte di
navigazione lungo il fiume Adda è in costante espansione tanto da portare al
prossimo varo di una motonave appositamente progettata per le caratteristiche del
fiume, che sia aggiunge alla Mattei positivamente operativa da un paio di anni con
medie di 7.000 passeggeri trasportati/anno.
Anche la tradizionale navigazione che dal Ponte della Becca permette la
risalita del Ticino vanta già in qualche migliaio il numero dei turisti trasportati.
Per quanto riguarda il Grande Fiume, partiti da una media di 1.500
passeggeri trasportati verso la fine degli ani ’90, sono state superate le 10.000 unità
nel 2001 e 2002 con le grandi navi da crociera, per scendere, causa la crisi idrica del
fiume, alle 2.000 presenze del 2006 e alle 600 del 2007.
Oggi, grazie alle iniziative attivate dagli Enti pubblici per favorire lo sviluppo
della navigazione, registriamo nei primi mesi di operatività del 2008 un totale di oltre
5.000 passeggeri, pertanto in netto incremento rispetto agli ultimissimi periodi di
riferimento.
Il Sistema Turistico Po di Lombardia, nel 2005 ha realizzato il censimento
degli attracchi pubblici e privati lungo l’asta fluviale del Po georeferenziando e
classificando oltre 300 attracchi, rilevando inoltre 3.000 “posti barca”, registrando
una intensa fruizione da parte delle realtà locali a testimonianza che a i nostri fiumi
sono intensamente vissuti.
Non è quindi un caso che il IV Congresso Nazionale del Po tenutosi a Piacenza
il 23-24 Novembre 2007 abbia fatto emergere la necessità di individuare come
prioritari gli interventi in grado di ottenere le condizioni di navigabilità tutto l’anno.
111
Mediante interventi di sistemazione in corrente libera nei punti critici che ad
oggi rendono il sistema idroviario segmentato, a partire dalla tratta Cremona - Foce
Mincio, si può favorire la ripresa pressoché immediata dell’attività di navigazione sia
commerciale che turistica su tutto il sistema idroviario considerato.
Regioni, Province ed Enti locali e Sistema Turistico hanno realizzato nel
tempo numerosi interventi di tipo infrastrutturali (realizzazione di tratte ciclabili,
realizzazione di attracchi fluviali nella tratta navigabile del fiume, riqualificazione e
restauri di singole emergenze ambientali o architettoniche, ecc.) o immateriale (il
“Progetto Osservatorio del fiume Po” – studio metodologico per la valorizzazione
turistico-ambientale del fiume Po” il Progetto Interreg BLUE - Valorizzazione Turistica
del patrimonio culturale e naturale delle regioni dei fiumi europei, interventi di
promozione dell’enogastronomia locale attraverso la Dispensa del Po realizzata da
Slow Food, organizzazione di eventi e manifestazioni, ecc.).
A fronte di questa pluralità di azioni si rileva tuttavia l’esigenza di superare la
frammentazione e di raggiungere una soglia dimensionale che permetta il decollo e la
sostenibilità di un vero e proprio sistema di fruizione, riconoscibile e attrattivo, anche
per il mercato del turismo sostenibile.
A tal fine abbiamo individuato come strategici i seguenti filoni progettuali:
- sviluppo della rete per la navigabilità turistica;
- completamento del sistema dei portali turistici del Po e promozione unitaria
del territorio fluviale.
- valorizzazione del paesaggio e della cultura locale anche attraverso percorsi
ecomuseali;
- completamento della ciclovia del Po e della rete dei sentieri ad essa collegata
destinati a costituire la “rete ecologica” dei Parchi;
- potenziamento dei servizi per la fruibilità e il turismo e per la valorizzazione
dei percorsi tra le eccellenze enogastronomiche del Po;
Tali filoni sono accomunati dall’esigenza di confrontarsi con l’unitarietà del sistema
fluviale, devono essere gestiti in modo coordinato a livello di asta e resi funzionali al
rafforzamento della capacità di pensare al fiume nella sua integrità, oltre che alla
creazione di prodotti turistici di dimensione adeguata ad essere proposti su mercati
ampi (nazionali e internazionali).
Allo stesso tempo i progetti si basano sulla valorizzazione della varietà di elementi di
112
attrattività specifici e dei punti di forza dei diversi sistemi locali che compongono la
regione.
Le due dimensioni locale e globale possono essere messe in relazione attraverso
opportuni strumenti di programmazione negoziata, che permette un coinvolgimento
e una responsabilizzazione del territorio, nell’ambito per una cornice di riferimento
unitaria definita da alcuni criteri generali:
- coerenza rispetto agli obiettivi complessivi;
- concentrazione delle risorse;
- autosostenibilità a conclusione del progetto;
- massima integrazione territoriale e cooperazione istituzionale;
- integrazione rispetto alle altre linee d’azione.
Coerentemente con la filosofia e l’impostazione del progetto è importante che la
progettualità di questa linea sia prevalentemente sviluppata a scala locale poiché
essa è rivolta innanzitutto alle comunità fluviali che manifestano il bisogno di
riscoprire spazi sottratti alla fruizione collettiva e di riallacciare un legame più stretto
con il proprio territorio.
Progettazione a scala locale, integrata nella più ampia visione di sistema, per
mettere a valore i saperi e le competenze diffuse sul territorio in un processo di
apprendimento e di crescita collettiva.
Per alcune azioni della presente linea si prevede il ricorso a strumenti di
incentivazione alle imprese, attraverso le procedure previste dalla normativa vigente,
in collaborazione con le Regioni e le Province interessate.
Coerenza con le azioni progettuali in atto
La strategie e i piani di azione proposti dal Sistema Turistico si sviluppano nell’ambito
delle lineee tracciate dai seguenti progetti attivati dalla Consulta delle 13 Province
del Po e dalle scelte nazionali e internazionali definite dal Progetto NAIADES.
“Protocollo d’Intesa per la tutela e la valorizzazione del territorio e la promozione della sicurezza delle popolazioni della valle del Po” sottoscritto dalle 13 province rivierasche del fiume Po e dall’Autorità di bacino del fiume Po - (Mantova, 27 maggio 2005)
113
Principali obiettivi
Tra l'Autorità di Bacino del fiume Po e le Province rivierasche costituenti la Consulta
è stato stipulato un protocollo d’intesa per la tutela e la valorizzazione del territorio e
la promozione della sicurezza delle popolazioni della valle del Po.
Il programma prevede di sviluppare azioni che tengano conto, tra gli altri, dei
seguenti obiettivi:
- incentivare la fruizione delle risorse ambientali e storico-culturali
- contribuire alla promozione del turismo fluviale, favorendo anche la navigazione
turistica
- sostenere lo sviluppo delle attività ecocompatibili
- incentivare attività di educazione ambientale sul Po, realizzate attraverso una rete
di centri di educazione ambientale
- tutelare gli ambiti territoriali delle fasce fluviali e partecipare alla costruzione delle
reti ecologiche e alla gestione delle aree demaniali
- perseguire risorse economiche per la salvaguardia del fiume e dei territori
attraversati, per la realizzazione degli interventi di manutenzione e di adeguamento
delle infrastrutture.
Piano di Azioni per lo sviluppo della Navigazione Interna 2007-2013
In attuazione agli indirizzi deliberati, la Consulta delle Province per il Po, ha istituito
un gruppo di lavoro “Navigazione Interna” cui hanno partecipato rappresentanti di
Istituzioni, Associazioni di categoria, del mondo armatoriale e imprenditoriale in
genere e del Sistema Turistico.
Il gruppo si è riunito nel periodo marzo-maggio 2006 elaborando un piano di azioni
condiviso, coerente con gli indirizzi comunitari e integrato con le azioni di tutela e
sviluppo del territorio che regioni e province stanno perseguendo lungo il Po per lo
sviluppo della navigazione interna commerciale e turistica sul fiume Po.
Il programma di azioni elaborato prevede lo sviluppo di sei temi fondamentali,
di cui quattro possono ritenersi di interesse sia commerciale che turistico.
• Realizzazione di servizi per il settore turistico
La realizzazione di servizi è considerata una delle attività che, pur con modeste
risorse impiegate, può consentire un incremento considerevole dei traffici idroviari,
114
contribuendo in modo decisivo allo sviluppo del settore.
Per la navigazione turistica risulta essenziale definire un piano degli attracchi con
relativi servizi e collegamenti a terra, nonché una carta nautica del Po.
• Sostegno e sviluppo di una flotta adeguata al sistema idroviario padano-veneto
La flotta turistica, deve avere una certa flessibilità, in modo da diversificare l'offerta,
così da poter meglio intercettare la crescente domanda nel settore della crociera
giornaliera e/o crociera fine-settimanale.(non solo grandi navi da crociera ma anche
imbarcazioni minori per brevi tratte)
Lo sviluppo di mezzi specializzati per la manutenzione del fiume (pulizia, recupero,
rimozione ostacoli) appare determinante per garantire standard di sicurezza
adeguati.
• Formazione generale e professionale, ricerca e innovazione.
Il campo dalla formazione e della ricerca rappresenta uno dei settori strategici per lo
sviluppo del sistema idroviario; per tale motivo sono state suggerite azioni non solo
orientate alla formazione professionale tradizionale (personale navigante), ma anche
al personale a terra in ambito portuale.
Appare altrettanto importante una formazione per soggetti pubblici impegnati nella
navigazione interna, soprattutto in questa fase di riorganizzazione regionale del
settore.
Un maggiore collegamento con il mondo universitario, può favorire la ricerca nel
settore e può favorire l'interscambio con altre realtà europee, decisamente più
avanzate rispetto a quella italiana.
• Promozione del sistema e politiche di coesione
Nell’ottica del consolidamento e della integrazione della rete, appare importante
svolgere attività di monitoraggio costante del sistema idroviario, individuando linee
guida e criteri per la raccolta di dati omogenei relativamente al traffico turistico.
In tale settore è altresì avvertita la necessità di colmare un vuoto informativo
consistente, creando un unico portale dedicato alla navigazione interna nell'intero
bacino padano-veneto.
Gli obiettivi sopra descritti e meglio specificati in seguito risultano in parte già
realizzati o in fase di realizzazione grazie al buon coordinamento avvenuto in questo
periodo tra i soggetti coinvolti (Sistema Turistico Po di Lombardia, ARNI, AIPO,
ecc…)
115
Obiettivi specifici di riferimento del Quadro Strategico Nazionale delibera CIPE 21/12/2007
• Valorizzare i beni e le attività culturali quale vantaggio comparato delle
Regioni italiane per aumentarne l’attrattività territoriale, per rafforzare la
coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti
• Aumentare in maniera sostenibile la competitività internazionale delle
destinazioni turistiche delle Regioni italiane, migliorando la qualità dell'offerta
e l'orientamento al mercato dei pacchetti turistici territoriali e valorizzando gli
specifici vantaggi competitivi locali, in primo luogo le risorse naturali e
culturali
Progetto Strategico Speciale (PSS) Valle del Fiume Po Delibera CIPE 2 aprile 2008 Per la sua attuazione sono stati stanziati 180.000.000,00 € dai fondi FAS (Fondo per
le Aree Sottoutilizzate) riferiti alla programmazione 2007-2013 suddivisi in cinque
linee di azione di cui la n.3 è destinata a “Il sistema della fruizione e dell’offerta
culturale e turistica” con una disponibilità di 39.000.000,00 €
Le tredici Province rivierasche del Po e le quattro Regioni stanno individuando gli
interventi da realizzare verificandone la coerenza con le linee di intervento finanziate
dal CIPE e con la programmazione provinciale e regionale.
Documento della Commissione Trasporti e Turismo della U.E. dedicato alla promozione della Navigazione Interna 17 gennaio 2006 - Programma NAIADES 2007-2013 (Navigation And Inland Waterway Action and Development in Europe) Il programma d’azione, che comprende raccomandazioni per azioni da compiere
nell’arco temporale 2007-2013, è destinato a tutti i soggetti responsabili ai vari livelli
del trasporto per via navigabile interna, agli operatori, agli Stati membri e all’Unione
Europea.
Individua cinque aree strategiche di intervento:
• creare condizioni favorevoli per la presentazione dei servizi e attirare
nuovi mercati;
• promuovere l’ammodernamento della flotta e la innovazione;
• attirare nuova forza lavoro e aumentare gli investimenti in capitale
umano;
• promuovere il trasporto per via navigabile interna in quanto valido partner
commerciale attraverso una rete promozionale;
116
• costruire infrastrutture adeguate per il trasporto per via navigabile.
La Commissione ha esaminato inoltre una serie di opzioni per modernizzare la
disciplina del settore in modo che possa validamente affrontare e rispondere alle
sfide del futuro.
La parte più innovativa del documento è quella che riguarda la modernizzazione della
struttura organizzativa del sistema di navigazione interna.
Il sistema attuale è infatti caratterizzato, a tutti i livelli, da una forte frammentazione
di risorse, lavori e regole differenti.
La Commissione sta quindi valutando diverse opzioni per sviluppare una azione di
Governance dell’intero settore.
Si rimanda al “Piano di azione per lo sviluppo della navigazione” della seconda parte
del documento per il dettaglio e l’approfondimento degli interventi dal tema
“navigazione” che il Sistema intende porre in essere.
Altre strutture e infrastrutture significative per lo sviluppo
turistico
Infine si vuole ricordare un’importante strada percorsa, nella storia a piedi, e
consideraai sia un collegamento territoriale che spirituale: la Via Francigena.
La ricostruzione di questo itinerario è in parte basata su di un diario lasciatoci da
Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, scritto nel 994 al ritorno da Roma alla sua
diocesi. Il Consiglio d'Europa ha dichiarato la Via Francigena “Itinerario Culturale
Europeo”, come il cammino di Santiago de Compostela in Spagna. Si vuole così
affermare, nel senso più ampio, l'identità culturale europea nelle sue diversità e nella
sua unitarietà, in particolare attraverso la valorizzazione del suo patrimonio
monumentale ed artistico. La Via Francigena rappresenta infatti l’unione e la
comunicazione tra le varie culture e le idee dei diversi paesi d’Europa, verso la
ricerca di unità oltre i confini amministrativi.
La Via Francigena viene nominata per la prima volta nell´876 d.C., ed è conosciuta
come la lunga via che parte da Canterbury e giunge fino a Roma (tomba di San
Pietro). A partire dal IX secolo, la strada comincia ad essere chiamata “via
Francigena”, ovvero strada che proviene dal regno dei Franchi. Strada millenaria,
percorsa nei secoli da mercanti, sovrani, religiosi e pellegrini che si recavano a Roma
e per poi proseguire verso la Terra Santa o che, in un percorso inverso, la risalivano,
117
dopo l’imbarco a Luni, verso Santiago di Compostela. La Francigena diviene così nel
Medioevo il punto d’incontro dei tre grandi itinerari di pellegrinaggi e di culture,
dell’Occidente cristiano.
L’arcivescovo annota 79 tappe del suo cammino verso Canterbury – una vera e
propria rete viaria - in un percorso preciso anche nella descrizione dei punti di sosta.
Forti e significative sono ancora oggi le influenze esercitate dalla via Francigena sulla
storia, l'arte, la tradizione religiosa dei territori attraversati, precoce testimonianza di
culture europee diverse, sulla strada dal Medioevo verso l'Europa moderna. Fino al
sorgere dei mezzi di trasporto di massa la Via Francigena rappresenta, per secoli, il
collegamento principale tra Roma e l´Europa. I comuni della provincia di Pavia
interessati dal tracciato della “Via Francigena” sono: Palestro, Robbio, Nicorvo,
Mortara, Tromello, Garlasco, Gropello Cairoli, Carbonara Ticino, San Martino
Siccomario, Pavia, Motta San Damiano, Linarolo, Belgioioso, Corteolona, Santa
Cristina, Chignolo, Spessa Po.
Questi si inseriscono però in un percorso che tocca Canterbury, Calais, Bruay, Arras,
Reims, Chalons sur Marne, Bar sur Aube, Besancon, Pontarlier, Losanna, Gran San
Bernardo, Aosta, Ivrea, Santhia, Vercelli, Pavia, Piacenza, Fiorenzuola, Fidenza,
Parma, Fornovo, Pontremoli, Aulla, Luni, Lucca, S. Genesio, S. Gimignano, Siena, S.
Quirico, Bolsena, Viterbo, Sutri e Roma. (fonte: www.viafrancigena.com; La via
Francigena, TCI, Milano 2006.).
La Francigena viene definita rete viaria, ad indicare che è molto di più è un itinerario
complesso e ricco. Lungo il percorso sorgono monasteri, chiese, pievi, cappelle, ma
anche ospedali, ospizi e locande per i pellegrini. I pellegrini percorrevano la via e
ordini religiosi e cavallereschi facevano a gara per rendere sicuro l’itinerario e aiutare
i “viaggiatori del sacro”. Soprattutto il valico dell’Appennino era impegnativo, con le
valli tagliate dai fiumi e dai torrenti. I monaci poi tramandavano la parola di Cristo e
divulgavano i segreti della rotazione delle coltivazioni per rendere i terreni fertili,
l’uso delle bacche e delle erbe, la produzione di vini, distillati e formaggi.
Il pellegrino affrontava il viaggio mosso dal desiderio di ricevere una grazia o come
ringraziamento per averla ricevuta o ancora per ottenere il perdono. Il suo simbolo di
riconoscimento era il bastone ricurvo, che ancora oggi riconosciamo nella segnaletica
lungo l’itinerario. Molti descrivevano tappe e itinerari alternativi, santuari e quanto
rinvenuto lungo il cammino. La Francigena è dunque una testimonianza
fondamentale che ha intriso di storia e spiritualità un territorio e che ancora oggi
118
indica una modalità di avvicinamento sostenibile ai luoghi.
Un altro dei temi di grande rilevo sui quali sono coinvolti i tavoli di lavoro del Sistema
Turistico, è poi dato dal Congressuale.
Nel territorio del Sistema infatti ci sono tutte le condizioni per lo sviluppo anche di
questo importante segmento turistico.
La vocazione congressuale si esprime però, in primo luogo, con un approccio
programmatico globale tale da coinvolgere tutti i soggetti della filiera dei servizi
compresi i gestori del patrimonio culturale, artistico e naturale della località, i gestori
delle strutture e delle infrastrutture dei vari luoghi….
Dal monitoraggio delle strutture e dei servizi che il territorio può mettere a
disposizione per le attività congressuali, ricordiamo a Mantova il nuovo Centro
Congressi, moderno e funzionale, a cui affiancare un albergo di dimensioni idonee
alla creazione del Polo Congressuale, con l’obiettivo di individuare le eccellenze per
costituire un Convention Bureau delle Province di Cremona, Pavia, Lodi e Mantova.
Il Convention Bureau del Sistema si propone come punto di raccordo di un “insieme
organizzato”, e intende favorire la creazione di un sistema di “competizione
collaborativa” all’interno del quale ogni impresa conserva la sua autonomia, il suo
“carattere”, ma dove tutti si sentono parte di un unicum, capace di porsi in modo
adeguato sul mercato.
Uno dei compiti di un Convention Bureau consiste nel certificare la qualità di tutta la
filiera.
Il progetto Coordinamento e Qualità del Sistema Congressuale Po di Lombardia è
solo il primo passo di un percorso che per superare le inevitabili difficoltà deve
trovare le sue radici nella cultura della collaborazione e della cooperazione.
I punti parco, la rete natura e la rete delle città d’arte sono gli altri elementi che è
utile ricordare tra le strutture, più o meno tangibili, per lo sviluppo turistico.
Infine, per il contributo che danno allo sviluppo turistico, vanno ricordati i Gruppi di
Azione Locale – GAL, strutture, o meglio organizzazioni, che operano sul territorio di
Mantova e Cremona, e nell’Oltrepo Pavese.
I GAL sono costituiti da soggetti pubblici e privati, rappresentativi della realtà
istituzionale, sociale ed economica locale – enti locali, associazioni di categoria,
119
associazioni senza scopo di lucro, sindacati, etc. I Gruppi possono assumere la
personalità giuridica tra quelle previste dall’ordinamento giuridico più consona
all’attività da sviluppare. L’obiettivo dei GAL è la redazione e l’attuazione di Piani di
Sviluppo Locale – PSL, attraverso i quali dar concretezza all’iniziativa Leader Plus.
L’iniziativa LEADER, acronimo di “Liaison Entre Actions de Developpement de
l’Economie Rurale”, è un’iniziativa comunitaria europea, attraverso la quale si
intende incentivare lo sviluppo delle zone rurali. La “crescita sostenibile” delle zone
rurali verrebbe promossa in questo modo con una programmazione “dal basso”.
Questa è la medesima logica che muove il Sistema.
Il programma Leader permette di accedere a dei fondi strutturali finalizzati a:
6) affermare il nesso polifunzionale fra agricoltura e territorio
7) agevolare la permanenza della popolazione nelle campagne
8) potenziare e sostenere la competitività dell’agricoltura in quanto attività
centrale delle zone rurali
9) garantire la diversificazione delle attività nelle zone rurali
10) preservare e migliorare l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio.
Trasversalmente interessa quindi anche l’attività turistica, attraverso la
diversificazione dell’attività agricola principale, attraverso la preservazione e
valorizzazione del paesaggio e delle risorse naturali, attraverso la conservazione
vitale della pratica agricola, elemento di connotazione della società della bassa
pianura.
Il GAL operativo nel sistema turistico, che aderisce al Sistema e con il quale sono
stati realizzati importanti momenti di collaborazione, è il GAL Oglio Po Terre d’Acqua,
www.galogliopo.it; caratterizzato da un piano di azioni locali, da una rete di partner e
da canali di promozione – tra cui il sito internet citato. In particolare, scorrendo il
programma si rinvengono punti comuni con gli obiettivi del Sistema. Ciò richiede una
cooperazione finalizzata alla razionalizzazione delle risorse e massimizzazione dei
risultati.
Obiettivo del progetto Leader+ è un approccio all’ambiente nell’ottica dello sviluppo
sostenibile in un’area intesa come sistema aperto verso l’esterno. Uno degli
strumenti scelti dal GAL Oglio Po per raggiungere lo scopo suddetto è proprio il
turismo, creando un prodotto turistico innovativo, mettendo a sistema le risorse e
proponendosi come canale di promozione dell’offerta turistica.
Del Gal Oglio Po fanno già parte le Province di Cremona e Mantova, le Camere di
120
Commercio e un’area di 38 comuni delle due Province. L’area del Gal, così come
previsto dalla Comunicazione dell’Unione Europea, CE2000/C 139/05, rispettata sia il
criterio relativo alla popolazione complessiva, che deve essere ricompresa fra 10.000
e 100.000 abitanti (in questo caso pari a 95.921 abitanti), sia quello relativo alla
densità, che con 111,19 abitanti per Km2 risulta inferiore ai 120 indicati dall’Unione
Europea. Vengono inoltre rispettati i tutti i parametri previsti dalla Regione
Lombardia, contenuti nel BURL Serie Ordinaria n. 4 del 21 gennaio 2002 e nello
specifico:
11) % di addetti agricoli 1991 14,65% (2,5% media regionale)
12) % di popolazione anziana 1996 23,94 (17% media regionale)
13) tasso spopolamento 1998-1991 0.01 (0,19 media regionale)
Si sottolinea inoltre che il 41,85% del territorio interessato è occupato da un Parco
Regionale, il Parco Oglio Sud.
Il GAL è una struttura che, integrata nel Sistema, concorre allo sviluppo sostenibile
del turismo locale attraverso lo strumento del sistema stesso.
(FONTE: celit ufficio studi e ricerche)
121
2. Obiettivi di sviluppo turistico
2.1 determinazione dell’idea forza del Pst e
descrizione degli obiettivi di sviluppo Il turismo vive a livello internazionale una situazione per molti versi contraddittoria e
non priva di paradossi, come emerge chiaramente dalla descrizione dello Scenario
generale del turismo contenuta nei prossimi paragrafi.
I trend in atto - dall’evoluzione della domanda turistica e delle sue esigenze,
all’evoluzione del sistema intermediario – si caratterizzano per seguire percorsi non
lineari.
E anche per questo lo scenario si presenta complesso e, sempre più spesso, poco
prevedibile.
La situazione però non è affatto priva di opportunità per quei territori e per quegli
operatori, pubblici e privati, che accettano la sfida competitiva, e che sono in grado
di proporre offerte di qualità, o che desiderano attrezzarsi di conseguenza, e che
decidono di assumere un atteggiamento dinamico e attivo nel mercato.
In particolare la situazione attuale dello Scenario turistico e le ipotesi di sviluppo che
ne derivano permettono di affermare che l’idea forza del ST Po di Lombardia, che si è
sviluppata attorno al tema della mobilità lenta, si è rivelata corretta e ha già dato
dei risultati interessanti; tutto ciò stimola una più convinta adozione di questa
prospettiva da parte dei soggetti coinvolti nel ST, così da creare le condizioni per lo
sviluppo di progetti e strategie più incisivi.
Fin dalla sua costituzione infatti il ST ha individuato come filo conduttore e anzi come
“progetto dei Progetti” lo sviluppo delle forme di mobilità dolce (dal cicloturismo alle
passeggiate a piedi o a cavallo alla navigazione) e dell’intermodalità come occasione
per vivere il territorio delle quattro province, e per valorizzare l’ampia gamma di
offerte presenti dall’enogastronomia alla storia, alla cultura, all’ambiente. Tale scelta
è stata premiata non solo da una sempre maggiore convinzione dei soggetti che
hanno dato vita al ST, e dai risultati ottenuti, ma dallo sviluppo di tali forme di
turismo sul versante della domanda e del Trade.
122
Il nuovo Piano di Sviluppo pertanto intende riconfermare questa scelta di fondo,
completare alcune azioni avviate e svilupparla ulteriormente tenendo in
considerazione le novità che caratterizzano la situazione attuale.
Il Piano di Sviluppo Turistico del Sistema Turistico, e i
principi chiave del nuovo Pst del ST Po di Lombardia
Il Piano di Sviluppo Turistico rappresenta la progettualità che i soggetti aderenti al
Sistema Turistico intendono portare avanti assieme, in una logica di rete.
Il Piano di Sviluppo Turistico è in altre parole il cuore del ST Po di Lombardia, e
anche se non esaurisce tutta la progettualità dell’area, si presenta come l’occasione
per ripensare al modo tradizionale di occuparsi di sviluppo turistico, assumendo un
approccio:
- trasversale, tale cioè da valorizzare oltre alle risorse propriamente turistiche
anche quelle ambientali, culturali, storiche, artistiche, paesaggistiche,
dell’artigianato e dell’agricoltura,
- di integrazione tra i vari territori, i diversi comparti e i vari filoni di prodotto,
così da generare proposte di filiera più articolate e diversificate,
- di rete tra i vari soggetti coinvolti, pubblici e privati, e tra le varie risorse,
- di qualità, con l’obiettivo cioè sia di monitorare la qualità, che di riqualificare le
varie proposte, o di valorizzare le iniziative e gli interventi di miglioramento
dell’offerta (attraverso ad esempio i marchi di qualità),
- e di completamento, con l’obiettivo di trasformare alcune risorse del territorio
in prodotti turistici veri e propri, tali da poter essere veicolati nel mercato, allo
scopo di aumentare arrivi, permanenze medie e presenze; così da stimolare un
circolo virtuoso di sviluppo indotto dal fenomeno turistico, nel rispetto delle
compatibilità ambientali, e della salvaguardia delle risorse esistenti.
In senso più generale un Piano di Sviluppo turistico si presenta come l’occasione per:
- favorire un approccio sistemico e progettuale allo sviluppo territoriale,
- razionalizzare e coordinare alcune delle iniziative intraprese dai diversi soggetti
pubblici e privati che nel territorio si occupano a vario titolo di turismo,
- integrare le diverse offerte ed i diversi ambiti territoriali che di norma hanno
123
specificità diverse e ritmi di sviluppo turistico differenti, ma che in considerazione
delle loro peculiarità, possono arricchirsi vicendevolmente,
- creare offerte ed occasioni per intercettare nuove forme di domanda,
- sensibilizzare gli operatori ai temi della cultura del turismo, dell’ospitalità, della
professionalità, ma anche dell’imprenditorialità,
- e infine incidere in modo stabile sulla qualità dell’offerta turistica del territorio.
Tenendo a mente questi aspetti di ordine generale, l’occasione dell’aggiornamento
del PST, così come previsto dalla Regione Lombardia, è considerata dai soggetti
coinvolti nel ST Po di Lombardia non tanto come una scadenza burocratica quanto
come una occasione di programmazione, oltre che:
- come l’occasione per monitorare le iniziative sin qui realizzate, l’impatto e i
risultati ottenuti,
- come l’occasione per ripensare alla propria progettualità e per uno scambio di
conoscenze sulla progettualità in corso nell’area,
- come l’occasione per razionalizzare gli interventi alla ricerca di sinergie,
- come l’occasione per consolidare e sviluppare ulteriormente (completare) i
processi già avviati nell’aggregazione del partenariato pubblico e privato per la
definizione dei programmi di sviluppo turistico e per l’aumento della competitività
dell’intero Sistema.
L’occasione dell’aggiornamento del PST è stata colta pertanto anche come un modo
per pensare sia ad interventi e azioni proiettate verso l’esterno (i mercati), che ad
interventi che siano a tutti gli effetti delle modalità per stimolare gli operatori
presenti nel territorio a valutare i temi dello sviluppo turistico-territoriale, le modalità
per incidere positivamente nello scenario del turismo, nonché per dare vita a prodotti
e offerte integrate, di fascino, e di qualità.
E da questo punto di vista la logica che vuole animare e caratterizzare il ST viene
vista come logica di “servizio agli operatori”, di messa a disposizione di modalità
ed esperienze già sperimentate, ad esempio sul tema nodale della qualità, e anche di
consulenza sulle azioni più efficaci da intraprendere, in loco e nei mercati.
124
Obiettivi
Gli obiettivi strategici dell’aggiornamento del ST consistono:
- nel consolidare i progetti già avviati nell’aggregazione del partenariato
pubblico e privato per la definizione dei programmi di sviluppo turistico,
- nell’aumentare la capacità di accrescere la competitività del sistema,
- nel rafforzare e migliorare la qualità, la visibilità e il posizionamento turistico
dell’area,
- nell’accrescere l’indotto del fenomeno turistico salvaguardando le risorse ed i
principi della sostenibilità.
Questi obiettivi strategici forniscono alcune indicazioni per le azioni di marketing e di
prodotto che il ST intende intraprendere.
Obiettivi di marketing
L’analisi della domanda e dell'offerta dell’area ci permette di mettere a fuoco alcuni
traguardi realistici per il Piano di marketing operativo del ST:
- migliorare la notorietà il posizionamento, l'immagine e la comunicazione
dell'offerta,
- aumentare gli arrivi dei bacini target, e stimolare forme di turismo “di
qualità”,
- aumentare il periodo di soggiorno medio dei visitatori e le ricadute
economiche per l’intero territorio,
- prolungare la stagionalità,
- diffondere i turisti nell'intera area del ST,
- stimolare la fidelizzazione dei clienti attuali ed il ritorno in particolare nei
periodi stagionali diversi da quelli abituali,
- valorizzare i prodotti del territorio, il loro processo e le manifestazioni ad essi
collegate.
Obiettivi di prodotto
Tutto ciò conferma la necessità di:
- favorire alleanze strategiche e aggregazioni di scopo in grado di:
o integrare e “completare” i sistemi di offerte e le filiere dei servizi,
o migliorare l’accessibilità e la fruibilità delle risorse,
125
o migliorare la qualità dell’offerta complessiva,
o potenziare la forza commerciale dell'offerta dell’area nei mercati,
o attirare nuove forme di domanda,
- aumentare il fascino della proposta del territorio,
o ampliando la gamma delle offerte e arricchendola di novità, proposte
di tendenza ecc.),
o rispondendo sempre meglio alle esigenze della domanda.
2.2 analisi dei mercati di riferimento Scenario generale della domanda L’analisi dello Scenario turistico è la condizione per trasformare opportunamente le
indicazioni strategiche, contenute nel paragrafo precedente, in azioni efficaci.
Già nel PST del 2005 si era data particolare importanza all’analisi dello Scenario, la
cui lettura, descritta nel documenti del programma di Sviluppo Turistico. Si è rivelata
sostanzialmente corretta.
L’andamento positivo del settore turistico nel suo complesso, a livello mondiale, non
è certo in discussione, visto che i dati resi noti dall’OMT fanno riferimento, per il
2007, a 900 milioni di turisti internazionali e ad un incremento del 6,2% rispetto al
volume dei flussi 2006, anno che, a sua volta, aveva fatto registrare un aumento del
5,4% sul 2005, anch’esso del resto in aumento rispetto al 2004. E per quanto
riguarda le previsioni per il prossimo futuro, se la paura di fasi recessive e la
diminuzione del potere di acquisto in molti mercati possono far presagire periodi
difficili, c’è comunque da considerare che, come afferma il segretario generale
dell’OMT, “l’esperienza passata fa riflettere sull’impatto sociale del turismo: la
maggior parte delle persone cerca di risparmiare in altri settori, ma non rinuncia a
viaggiare”.
L’Italia con un aumento del 7% negli arrivi internazionali ha avuto nel 2007 una
buona performance, soprattutto se paragonata alle più dirette concorrenti, Francia e
Spagna, che hanno registrato incrementi attorno al 2%. Dati comunque che vanno
valutati tenendo in considerazione anche risultati quali quello della Grecia (+12%) e
della Turchia (+18%) e in un contesto mondiale che vede l’Europa nel suo complesso
126
mostrarsi come destinazioni matura, che tiene, anzi, cresce (+4%), ma meno di altre
macroaree in cui lo sviluppo dei flussi è molto più incisivo.
Incrementi % 07/06 degli arrivi di turisti internazionali per macroaree
Asia e Pacifico +10%
Medio Oriente +13%
Africa +8%
Americhe +5%
Europa +4%
Totale turisti internazionali +6,2%
Fonte : OMT
Per quanto riguarda gli aspetti qualitativi, le tendenze della domanda relative ad un
maggior bisogno di prodotti e servizi personalizzati e più legati al territorio, che
costituivano i presupposti del Piano 2005, sono oggi riconosciute da tutti gli Istituti di
ricerca, assieme ai bisogni di maggiore informazione, di “autenticità” e naturalità.
Richiesta della domanda
Nel PST 2005-2007 si sosteneva che
“Le ricerche sul comportamento delle persone in vacanza confermano come si stia
assistendo ad un lento ma importante cambiamento di prospettiva.
Chi sceglie di spostarsi anche per pochi giorni, di fermarsi in un albergo, di entrare in
ristorante, di sostare in un luogo, non sta semplicemente acquistando un servizio, un
prodotto o un pacchetto, con i vantaggi e i benefici che ne derivano, ma cerca
piuttosto di acquistare uno stile di vita.
L’attenzione verso esperienze autentiche, e verso lo sviluppo sostenibile, caratterizza
ormai una fetta sempre più consistente della domanda di vacanze; i nuovi turisti
sono più maturi e più “savier”, e tradiscono le mete tradizionali perché cercano
emozioni ed esperienze più vere, più a contatto con la natura, la cultura e la gente
dei luoghi visitati.
Dati e tendenze della domanda mostrano non solo l’attenzione per le nuove
destinazioni, ma anche per una diversa gamma di prodotti turistici e per una qualità
dei consumi più attenta, oltre che alle mode e ai prezzi, anche ai contenuti e ai
significati”.
127
Più in generale si può tuttora affermare che si assiste da più parti ad una sorta di
“moltiplicazione” delle opportunità di vacanza e ad una sempre maggiore ricerca di
personalizzazione. Il cambiamento vissuto dal turismo è quello verso un’esperienza
che non è solo di vacanza e di relax, ma è di scoperta e di arricchimento personale.
Si vanno diffondendo atteggiamenti turistici definiti delle “tre L” (landscape, leisure
and learning) o delle “tre E”: excitement, education, entertainment, in cui il tratto
comune è comunque quello di fare di ogni occasione di consumo turistico una “Total
Leisure Experience”, in vista di soddisfare sia la motivazione di una attrattiva di base
(cultura, natura, avventura, evento, enogastronomia, salute….), sia di rispondere alla
necessità di un appagamento complessivo nell’uso del proprio tempo libero
(ricettività, ristorazione, prodotti, tipici, ecc.), permettendo appunto di vivere nuove
esperienze ed atmosfere.
La vacanza dunque è sempre meno uno stacco totale, e sempre più un modo di
occupare il tempo libero coerentemente alle proprie abitudini e attitudini. Di
conseguenza aumenta anche l’attenzione che i turisti pongono al modo in cui il
tempo può essere impiegato nella località, al tipo e alla qualità di esperienza che può
essere vissuta in una destinazione, alle conseguenze che l’esperienza turistica
comporterà, nel futuro, alle possibilità di arricchimento personale.
In questo trend di comportamento complessivo della domanda, alcune forme di
turismo (culturale, enogastronomico, naturalistico) sono quelle che dimostrano un
maggior potenziale di crescita e un maggior dinamismo.
“Il tempo libero, e ancor più il tempo dedicato al turismo e alle vacanze è percepito
anche come la possibilità di accedere ad uno stile di vita ambito e diverso da quello
abituale, e se l'albergo non si presenta come una metafora della vacanza, in grado di
permettere quella che gli antropologi chiamano una "inversione rituale", rischia di
diventare un luogo scontato, e di perdere la sua formidabile capacità evocativa.
Il Ciset ha evidenziato da tempo che da parte degli stranieri che scelgono l'Italia
cresce l'interesse per il turismo di scoperta del territorio e delle tipicità locali, nonché
per:
- nuove motivazioni riassumibili in particolare nel concetto di living culture,
- ricerca di un'esperienza autentica dei luoghi,
- riscoperta della cultura, delle tradizioni e delle risorse locali,
128
- interesse per nuovi modelli di vacanza che combinino le abituali attività ricreative
con nuove esperienze culturali.
Secondo una ricerca realizzata dal Politecnico di Torino per conto di operatori
dell’intermediazione, per chi va in vacanza la meta conta sempre di meno: sono
invece le modalità, le formule, e i contenuti della proposta che incidono sempre di
più nella scelta dei turisti.21 Si registra una tendenza diffusa al desiderio di praticare
forme di turismo autonomo e creativo: all’interno di una destinazione i turisti
prediligono proposte personalizzate e autentiche, desiderano evitare le soluzioni
confezionate, e le cose “fatte apposta per turisti”. Anche chi si rivolge al sistema
intermediario assume sempre più spesso i comportamenti dei turisti individuali, che
sono prevalentemente atteggiamenti da turisti di “terza generazione”, atteggiamenti
riassumibili in poche parole chiave:
- esigenza di personalizzazione,
- bisogno di autenticità,
- bisogno di naturalità e di paesaggio,
- aspettative per relazioni di spessore.
Altra tendenza in atto è l’aumento dell’importanza del momento informativo: in un
sovraffollamento di offerte, che tramite le nuove tecnologie possono essere
facilmente a diretta disposizione di ognuno, il turista mostra una maggiore esigenza
di informazioni. Chi parte desidera conoscere le mete, conoscere il territorio,
ipotizzare le escursioni o almeno sapere che ci sono delle visite da fare, e dei luoghi
da vivere. Le stesse brochures dei T.O. stanno riorientandosi in funzione di questa
esigenza della domanda, e i cataloghi di oggi, rispetto a quelli di alcuni anni fa,
offrono molte più informazioni sulle mete, presentandosi, in alcuni casi, come dei veri
giornali, o delle guide.
Tutto ciò perché grazie all’evoluzione dei comportamenti di vacanza, e all’aumento
della diffusione della pratica turistica, ad attirare i turisti non sono più gli elementi di
base dell’offerta (i letti, i coperti al ristorante, le escursioni, le visite guidate, i
biglietti di ingresso “ridotti”…), ma l’intreccio tra servizi e territorio, tra servizi e
21 Dall’indagine commissionata da Travel Company, allo specialista Davide Vannoni, del Politecnico di Torino.
129
cultura dei luoghi. Il prodotto cioè nella percezione della domanda si è allargato, ed è
cambiato lo stesso concetto di turisticità. Dire ad esempio che i turisti si aspettano
relazioni significa affermare che i prodotti turistici vanno ripensati, re-interpretati in
chiave relazionale, cioè che vanno messe al centro opportunità di incontro, di
scoperta e di rapporti tra persone.
Gli esperti sostengono dunque che nelle vacanze del futuro avranno sempre meno
importanza gli elementi “hardware” (piscina, sauna, palestra, …) e sempre più gli
elementi software, ovvero quelli attinenti alle emozioni e alle relazioni, e che le
richieste dei turisti saranno sempre più condizionate dal desiderio di pace e di
tranquillità, dalla cura di sé, dalla ricerca di occasioni che permettano di realizzare e
approfondire incontri e amicizie”22.
Questo nuovo atteggiamento della domanda ha posto l’accento su alcune forme di
turismo che si sono rivelate particolarmente utili alla promozione dei territori per
l’effetto alone positivo generato e che possono essere ricondotte alle seguenti
tipologie:
Avventura soft: proposte come passeggiate dolci, rivolte cioè a famiglie e tribù di
amici o di giovani, a piedi o in bicicletta, di esperienze sportive soft considerate di
aiuto per la salute e il benessere riscuotono sempre maggior successo. Si stima che
in Francia vi siano 15 milioni di persone che fanno Randonnèe (il 60% sono donne),
e dati non diversi emergono per il mercato britannico dalle ricerche Mintel. In Gran
Bretagna inoltre è stato presentato nel mese di settembre 2007 un survey effettuato
per conto del T.O. Shearings Holidays, specializzato nel turismo della terza età, che
rivela che tra le persone che hanno più di 65 anni, una su dodici prenota vacanze
“activity & adventure”. Anche in Germania le ricerche effettuate dall’Istituto Ipk di
Monaco mostrano come sia in costante aumento il desiderio di coniugare il turismo
attivo e di scoperta quanto più possibile con la vita all’aria aperta23. Da notare infine
che le prenotazioni e vendite online di queste forme di turismo attivo crescono più
velocemente che in altri segmenti.
22 cfr. PST 2005-2007. 23 Si consideri poi che nel gruppo Tui il turismo d'avventura ha generato il 7,8% dei profitti 2007, e al settore avventura è dedicata una delle quattro divisioni del colosso europeo.
130
Vacanza esperienza: la vacanza come occasione per imparare qualcosa, per
apprendere una lingua o una tecnica artistica, o per dedicarsi finalmente ad una
passione come quella di rivivere la storia, di sperimentare la cultura di un luogo. La
scarsità della risorsa tempo porta le persone che vanno in vacanza a cercare di
approfittare al massimo del loro tempo “libero”, e contribuisce allo sviluppo di
prodotti esperienza che sono spesso una modalità di arricchirsi attraverso l’offerta di
un mix di animazione e scoperta/apprendimento.
Anche il tema del turismo lento affrontato nel primo Piano di Sviluppo Turistico si sta
rivelando una scelta coerente con lo sviluppo delle tendenze in atto nello scenario
generale.
Turismo a passo lento: la passione per le esperienze vere, a “passo lento”, che
offrano la possibilità di entrare in contatto con l’autenticità dei luoghi visitati, come
sottolineato anche dal Report presentato da Euromonitor al World Travel Market di
Londra nel 2007, continua ad aumentare, ed il cosiddetto “slowtourism” andrà a
costituire un’alternativa sempre più solida alle forme tradizionali di vacanze balneari
e culturali.
Piuttosto che visitare tutte le attrattive turistiche di un luogo nel minore tempo
possibile, il turista slow cerca di fermarsi in una località, magari minore,
soggiornando preferibilmente in strutture alternative, e trascorrendo tempo per
creare relazioni con i residenti e per fermarsi nel paesaggio e nella natura locale.
Si tratta di un trend enormemente favorito dalla diffusione della consapevolezza del
problema della sostenibilità, che, come noto, interessa sempre più il comparto a tutti
i livelli, dalle destinazioni ai consumatori stessi: gli agenti di viaggio aumentano i loro
contribuiti ad associazioni che si occupano di turismo sostenibile, le compagnie aeree
acquistano apparecchi che immettono nell’atmosfera meno residui inquinanti, gli
alberghi enfatizzano l’attenzione per tutto ciò che attiene l’ecocompatibilità della
propria attività, ed aumenta massicciamente la promozione di forme di ecoturismo e
di vacanze responsabili.
Altra motivazione che accentua il trend verso l’aumento del turismo slow, è il
diffondersi di una mentalità “eticamente responsabile”: i turisti consapevoli cercano
infatti di fare scelte che economicamente possano avvantaggiare i piccoli
131
imprenditori locali, piuttosto che le grandi aziende internazionali.
Secondo Euromonitor, mentre per i turisti del Nord Europa la motivazione verso il
turismo slow è dovuta più alla responsabilità ambientale, per quelli dei paesi dell’area
mediterranea la motivazione è più da ricondursi al desiderio di contatto con la natura
e con le popolazioni locali. Da notare poi che mentre per gli Italiani e i Francesi il
turismo slow comporta prevalentemente movimenti all’interno del proprio paese, per
gli Inglesi e i Tedeschi si tratta di una spinta in più a visitare l’Europa del Sud.
L’impatto del diffondersi del turismo slow – che secondo Euromonitor crescerà in
Europa con un tasso medio pari al 10% per i prossimi 5 anni – interesserà l’intera
filiera dell’industria turistica comportando:
- una preferenza per soluzioni ricettive diverse dai tradizionali alberghi, con
vantaggi per B&B, alloggi rurali, case, …
- un incremento del treno come mezzo di trasporto: il viaggio rappresenta per il
turista slow un momento della vacanza, non solo un fatto necessario per arrivare
a destinazione,
- un incremento nell’uso di autonoleggio,
- l’aumento di flussi verso le destinazioni preferite del turismo slow, ovvero Francia
e Italia, e all’interno di queste verso le località minori.
Tra le altre tendenze di interesse per l’area del ST vanno segnalate le opportunità
offerte da forme di vacanza sempre più brevi, dalle vacanze legate ai temi di
carattere ambientale, dallo sviluppo di forme di vacanza legate ai temi della cultura.
Microvacanze: la frammentazione delle vacanze, fenomeno in atto da diversi anni, ha
prodotto nel tempo un aumento notevole delle partenze per periodi brevi: secondo i
dati ISTAT, nel 2006 gli Italiani hanno fatto 43.662mila viaggi brevi fuori casa (1-3
notti), e 49.085mila vacanze (di 4 o più notti fuori casa). Le cosiddette microvacanze
rappresentano una quota pari al 46,5% del totale dei viaggi vacanza rispetto al
53,5% di incidenza delle vacanze vere e proprie.
La tendenza a fare sempre più viaggi brevi è molto importante e, in crescita dal
2001, al momento genera il 12% del totale delle presenze turistiche originate dagli
Italiani in vacanza. La microvacanza, di 2 o 3 notti, si distingue da quella più lunga
non solo per la durata ma perché risponde a tutt’altra esigenza ed implica quindi
comportamenti totalmente diversi:
132
- le partenze sono molto meno legate alla stagionalità tradizionale;
- il ricorso all’intermediazione è nettamente minore;
- la scelta ricettiva è quella alberghiera in un terzo dei casi
- le mete preferite sono le destinazioni delle Regioni italiane del centro nord:
Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Lazio, Veneto e Piemonte.
Lo sviluppo delle microvacanze comporta la necessità da parte delle destinazioni
turistiche di imparare a convivere con un turnover sempre maggiore, e soprattutto
imparare a gestirlo.
Turismo natura: “Green is the new gold”, titola il 25 gennaio 2008 la rivista
britannica Travel Weekly.
Sempre più la vacanza diventa l’occasione di riallacciare quel rapporto senza tempo
che lega ogni individuo ai ritmi della natura.
Si conferma dunque il trend che fa della vacanza l’occasione per riscoprire il bisogno
del paesaggio, il fascino degli ambienti naturali, il piacere della lentezza e del
silenzio, la scoperta di luoghi di pregio ambientale, in un’ottica al tempo stesso di
riequilibrio con la natura, e di riappacificazione con il nostro io interiore, schiacciato
dalla vita frenetica di tutti i giorni.
Trasversalmente tutta la popolazione, seppure in modo differenziato, è toccata dall’
attenzione alla natura e dal desiderio di immergersi in luoghi preservati. All’interno di
una tendenza che vede tutti i turisti desiderosi di dare più spazio al rapporto con la
natura convivono forme molto articolate di comportamenti di vacanza: dagli
appassionati di trekking ai turisti che amano semplicemente fare delle escursioni nel
verde, da quanti desiderano immergersi in aree marine preservate, ai visitatori dei
parchi. Può essere utile considerare due linee comportamentali di fondo:
- da un lato chi desidera fare vacanze nella natura, quelle cioè legate a luoghi di
valore ambientale,
- dall’altro lato i turisti “sensibili al tema ambientale”, persone cioè per le quali la
natura, da bene del quale fruire, diventa valore guida di scelta (di alberghi e T.O.,
ma anche di ristoranti e mezzi di trasporto), e di comportamento turistico24.
Si pensi poi che, in Gran Bretagna, il tema del momento riguarda proprio le azioni
che molte organizzazioni turistiche intraprendono per ridurre l’impatto ambientale e
24 cfr. Piano di marketing 2007 della Regione Sardegna.
133
per favorire forme di turismo responsabile (dall’acquisto di nuovi aerei meno
inquinanti, alla definizione di protocolli che controbilancino l’emissione di ossido di
carbonio, a donazioni di denaro per sviluppare cause legate al turismo responsabile,
…).
Ai turisti che dimostrano apprezzamento per le “green option” inserite nei pacchetti
di vacanza ordinari (secondo un'indagine dell'International Ecotourism Society –Ties-
si tratta a livello europeo di una percentuale oscillante tra il 10 e il 20%), vanno
aggiunti coloro che sono direttamente orientati sulla sola vacanza natura (5-10%,
secondo la medesima indagine).
La voglia di ecovacanze risulta particolarmente spiccata fra i viaggiatori tedeschi, che
nel 42% dei casi scelgono di soggiornare in strutture “environmentally friendly”, e fra
quelli britannici, che nel 39% delle situazioni si dicono disposti a pagare fino al 5% in
più per un pacchetto confezionato nel rispetto dell'ambiente e delle comunità locali.
Osservatorio Ecotur
Rapporto Turismo Natura
In Italia, secondo il quinto Rapporto sul Turismo Natura, redatto dal Centro Studi
Permanente dell’Osservatorio Ecotur, tra le varie tipologie di turismo-natura,
l’agriturismo è quello che fa registrare gli indici più alti sia riferiti alle presenze che
agli introiti25. Tra le motivazioni principali del viaggiatore che sceglie una vacanza a
contatto con la natura, al primo posto figura la ricerca di “tranquillità e relax” che
precede l’indicazione “territorio e ambiente”. Con riferimento alle aspettative, invece,
al primo posto si colloca “vivere a contatto con la natura”, seguita da “frequentare
luoghi poco affollati”, “praticare sport e attività all’aria aperta”, “desiderio di libertà”,
la possibilità di beneficiare di “prezzi modici”.
Tra le attività ecologiche preferite dai “turisti natura”, l’escursionismo presenta
l’indice di gradimento più alto, cui fanno seguito attività sportive come il trekking, la
mountain bike, il birdwatching, l'equitazione e il climbing.
L’indagine effettuata presso i tour operator nazionali che propongono nei loro
cataloghi il turismo natura, i “giovani” sono quelli che fanno registrare il maggiore
indice di preferenza (39,9%), seguiti dalle “famiglie” (37,4%), e dagli “over 65”, (
22,7%), a conferma di un interesse generale per la motivazione naturalistica, in base
25 Alla fine del 2006 il numero delle aziende era vicino alle16.000 unità, con un incremento di quasi l’8% rispetto al 2005, gli arrivi 3 milioni, con un incremento dell’11%, e il fatturato globale di 950 milioni di euro.
134
al quale la spinta al turismo natura è decisamente trasversale.
Quanto alle soluzioni ricettive utilizzate dal turista-natura, gli alberghi rappresentano
la soluzione preferita con il 32,8%, in aumento del 3% rispetto al 2005, seguiti dalla
soluzione appartamenti/case private (16,5%), e dagli agriturismi (15,8%), e ai B&B,
la cui quota è intorno al 11-12%. Circa la provenienza dei turisti-natura, l’indagine
evidenzia che essa è in misura predominante regionale (52,4%), nazionale, in misura
del 33,6%, europea, nel 10,6%, e del resto del mondo, nel 3,4%.
Il trend in crescita del turismo con motivazioni naturalistiche è confermato per l’Italia
dai dati diffusi da Coldiretti, in base ai quali l’agriturismo avrebbe raggiunto in Italia
il valore di 9 miliardi con un aumento del fatturato superiore al 10% per effetto,
soprattutto, dei sempre più numerosi giovani amanti di escursioni, trekking,
birdwatching o semplice relax nella natura. L’enogastronomia è uno degli elementi
principali di attrazione anche se si registra una crescita significativa per il
birdwatching, con appassionati che aumentano a un tasso di circa il 10-12% all’anno,
rappresentati da una fascia di persone in età tra i 35 e i 55 anni.
Turismo sportivo: se si pensa che in Italia negli ultimi cinque anni il turismo sportivo
ha segnato un aumento medio stimato attorno al 10% annuo, ed è arrivato ad
attivare quasi 5 miliardi euro di spesa, l’importanza del segmento appare evidente.
Secondo le ultime indagini, la quota di popolazione italiana che pratica un’attività
sportiva sarebbe pari a circa il 30%, ma a livello europeo il valore è ben più alto
(giunge in alcuni casi al 50%); la passione per lo sport all’estero è confermata anche
dalla ricerca del gruppo CORIS che stima pari a 18 milioni le presenze di stranieri
motivate dalla opportunità di praticare varie forme di attività sportiva in Italia.
Come l’attività turistica, anche quella sportiva si va ponendo sempre più come
momento di espressione della persona, e come il turismo, anche lo sport,
analogamente a tutte le attività del tempo libero, assume una nuova valenza, legata
non tanto alla pratica di un’attività fisica, quanto alla opportunità di contribuire a
comunicare significati e a definire un’identità. Sport e turismo sono entrambi
indicatori sempre più condivisi di uno stile di vita, ed è anche per questo che la
pratica sportiva e quella turistica tendono sempre più a fondersi, o meglio a
“confondersi” l’una nell’altra. Il turismo diventa uno strumento per vivere lo sport in
tutte le sue forme, e lo sport, dal suo canto, arriva a comprendere attività sempre
135
nuove e non tradizionali, coniugandosi in particolare, sempre più spesso, al turismo
naturalistico. Il turismo nelle aree naturali si caratterizza infatti in molti casi come
turismo attivo, e il desiderio di vivere a contatto con le bellezze paesaggistiche e
ambientali si abbina in molte forme di vacanza attiva alla passione per la pratica di
attività sportive all’aria aperta, dal cicloturismo, al trekking, nei suoi vari gradi di
intensità.
Più in generale, comunque, gli sport abbinabili alla vacanza di maggior successo
sono, oltre al turismo neve, l’escursionismo in montagna, il cicloturismo-mountain
bike, il golf, l’escursionismo a cavallo, il turismo nautico, oltre a trekking, tennis,
speleologia, caccia e pesca.
Di particolare interesse per il ST Po di Lombardia, come già sottolineato nel PST
2005-2007, il cicloturismo suscita un grande interesse sia da parte della domanda
italiana che da parte della domanda straniera: si stima che in Italia ci siano 10
milioni di ciclisti e 25 milioni di biciclette, mentre la Germania è il paese europeo
dove il ciclismo è più praticato (30 milioni circa di ciclisti), seguito da Olanda (9
milioni di ciclisti), Gran Bretagna e Francia (circa 6 milioni). Vanno moltiplicandosi le
catene di bike hotels, e in Italia, secondo la Fiab (Federazione Italiana amici della
bicicletta), sarebbero ormai un migliaio le strutture ricettive specializzate. Si
diffondono anche i pacchetti dedicati agli appassionati, ma si fa ancora fatica ad
arrivare alla costruzione di sistemi integrati che coinvolgono tutte le attrattive del
territorio, nonostante, in realtà, il cicloturista sia mosso proprio dal desiderio di fare
esperienza globale di tutte le opportunità del luogo (arte, enogastronomia, natura,
…).
A proposito di turismo sportivo è poi da sottolineare l’importanza del golf, che in
Europa raccoglie un potenziale bacino di utenza di quasi 25 milioni di
giocatori/turisti. In Italia il turismo legato al golf sta crescendo ad una tasso annuo
stimato attorno al 10%, incentivato sia dal grande ammontare di investimenti
realizzati per ampliare l’offerta, sia dalla riduzione dei costi di iscrizione ai circoli. Al
momento, gli Italiani che praticano il golf sono 85 mila, un numero non elevatissimo,
che indica, però, una crescita enorme rispetto ai 45mila tesserati che si contavano
nel 1992. Più di altri sport il golf è collegato al turismo, per il desiderio dei golfisti
stessi di scegliere campi sempre diversi e sperimentarsi in percorsi nuovi, sia dal
punto di vista tecnico-sportivo che per le altre opportunità offerte dal territorio.
136
Turismo culturale: da anni è in continuo aumento il numero di coloro che vanno in
vacanza con l’intenzione di visitare attrazioni artistiche, per scoprire mostre o
assistere a eventi, per vivere l’atmosfera di un luogo. Secondo il WTO, in Europa,
circa un quinto degli spostamenti turistici avviene per motivi prettamente culturali,
mentre sono il 60% i turisti che nel corso del proprio viaggio mostrano interesse per
esperienze culturali.
Rientrano nel turismo culturale categorie diverse di esperienze turistiche, sia perché
il legame tra motivazione turistica e interesse culturale può essere più o meno forte,
sia per la molteplicità di esperienze riconducibili al fattore cultura26. In sintesi,
comunque, appartengono al mondo del turismo culturale gli spostamenti motivati:
- dalla conoscenza del patrimonio storico di un luogo (heritage), come dalla visita a
siti specifici;
- dalla conoscenza delle tradizioni locali, come l’enogastronomia, dal desiderio di
sperimentare l’atmosfera e lo stile di vita di una località;
- dal desiderio di assistere o partecipare ad eventi, mostre, spettacoli, festival, …
Le considerazioni del Touring Club Italiano27 evidenziano che il turismo culturale va
muovendosi su dimensioni da ricondurre ad alcune direttrici:
- dimensioni legate alla valorizzazione del patrimonio culturale, con elementi di
tipicità e autenticità e orientati ai centri minori e all’entroterra;
- dimensioni legate al turismo verde e basate sulla valorizzazione del paesaggio e
26 Uno studio pubblicato nella rivista Annals of Tourism Research. (R. Mc Donald, L. Jolliffe, Cultural Rural Tourism – Evidence from Canada 2003, vol. 30 n. 2) riconduce le forme di turismo culturale alle seguenti categorie, in base alla tipologia di siti frequentati e alle attività praticate dai vari tipi di turisti:
- Heritage tourist: castelli, palazzi, siti archeologi, monumenti, musei, chiese, teatri,
- Arts tourist: concerti, mostre, luoghi letterari, eventi e festival,
- Creative tourist: fotografia, artigianato, pittura, cucina,
- Urban cultural tourist:: siti storici, musei e mostre, architettura, archeologia industriale, shopping e vita notturna,
- Rural cultural tourist: ecomusei, paesaggi culturali, parchi nazionali, strade del vino, fattorie e agriturismo,
- Indigenous cultural tourist: visita a luoghi montani, desertici o simili; festival e folklore, luoghi storici, arti,
- Popular cultural tourist: Parchi a tema, outlet, distretti della moda e del design, eventi sportivi o musicali.
27 in Rapporto Federculture 2004 “Nuovi filoni per il turismo come opportunità diffusa. Dimensioni del turismo culturale”.
137
del territorio.
Lo sviluppo che il turismo culturale sta vivendo nel corso degli ultimi anni è
riconducibile sia all’aumento dell’interesse da parte dei consumatori, sia ad alcuni
cambiamenti nell’offerta turistica e nell’offerta culturale, quali nuove forme di
ricettività, iniziative speciali (ad esempio, cantine aperte, le giornate del FAI, il
moltiplicarsi di “grandi mostre”). All’interno del comparto culturale, cresce con un
tasso particolarmente elevato il turismo diretto verso i cosiddetti centri minori, i
quali, al momento, raccolgono una quantità di flussi quasi equivalente a quelli delle
città d’arte. A favorire il maggior sviluppo del turismo verso i centri minori sono stati,
a loro volta, sia l’inclinazione della domanda verso offerte più autentiche, sia le
problematiche tipiche delle città d’arte, caratterizzate da tutte le negatività che
affliggono i prodotti in fase di maturità (sovraffollamento e congestione, aumento dei
prezzi, …).
Non è comunque sempre facile valutare le dimensioni effettive del turismo culturale
nei centri minori, sia perché nelle registrazioni statistiche sono presenti gli arrivi e i
pernottamenti di tutti i turisti, anche quelli motivati da lavoro o altro, sia perché il
fenomeno turistico, soprattutto nel caso dei centri minori, è spesso escursionistico, e
non compare affatto nei dati ufficiali. Gli stessi dati relativi agli ingressi ai musei e
alle mostre sono indicazioni indirette del fenomeno, perché spesso non distinguono i
vari tipi di visitatori (turisti e residenti). Si pensi poi a tutti quei casi in cui il
visitatore dei centri minori non dà luogo ad alcun tipo di registrazione perché si limita
a trascorrere del tempo in un borgo, partecipando, magari, ad eventi per i quali non
è previsto alcun tipo di monitoraggio/quantificazione.
Può comunque essere utile ricordare che nell’indagine Multiscopo Istat emerge che
musei, mostre, siti archeologici e monumenti sono stati visitati da circa il 50% della
popolazione (il dato non considera, però, eventuali sovrapposizioni), e che all’interno
della propensione al consumo di servizi culturali esiste una certa distinzione tra aree,
che vede il nord come area più “virtuosa”.
Quanto alle motivazioni che l’Istat rileva come più diffuse per la scelta della
attrazione culturale emerge che:
- quasi il 40% dichiara di scegliere un luogo/attrazione/evento culturale perché è
interessato all’argomento/tema (periodo storico, personaggio, carattere
architettonico, ecc.);
- oltre un quarto sceglie il luogo/attrazione culturale per il suo alto livello di notorietà;
138
- il 23,1% sceglie di visitare un’attrazione culturale per la sua unicità;
- mentre per l’11% il sito culturale non viene effettivamente scelto, ma è fruito solo
perché parte di una pacchetto di vacanza.
Itinerari e viaggi d’autore: all’interno del turismo con motivazione culturale si delinea
una tendenza che può essere di interesse per molte realtà dell’area del Po di
Lombardia.
Questa tendenza è relativa al crescente interesse che il turismo individuale e diversi
T.O. mostrano per itinerari e viaggi d’autore, cioè per viaggi di conoscenza, visti dai
partecipanti come occasione di crescita culturale e di scoperta di luoghi.
Le proposte per “viaggi d’autore”, di norma, più che create a tavolino dagli operatori
incoming, vengono ritagliate sulle aspettative di turisti caratterizzati da un buon
livello di esperienza di viaggi e vacanze, turisti che amano il taylor made anche
quando scelgono viaggi organizzati, e che appartengono ad un ceto economico
medio-alto, e hanno un’età superione ai 40 anni.
I viaggi d’autore prevedono preferibilmente destinazioni geograficamente molto
lontane, ma cresce l’interesse per mete insolite, non troppo turisticizzate, cioè
lontane “psicologicamente”.
Quanto ai contenuti, un viaggio d’autore propone:
- servizi di qualità,
- esperienze culturali originali, in parte “fuori dal solito giro”, viste come
autentiche/genuine, preferibilmente caratterizzate per una legame all’attualità,
- momenti di approfondimento, spesso con accompagnatori che sono esperti del
settore,
- momenti di socializzazione,
- destinazioni non troppo affollate, preferibilmente “nuove” o insolite.
A questo proposito si consideri che la rivista britannica di categoria nel mese di
gennaio 2008 suggeriva agli agenti di viaggio interessati di proporre nuove mete per
esperienze “culturali” in Italia: Lucca, Parma, Brindisi, Verona, Torino … definite “An
alternative Italy”.
Il turismo enogastronomico: in crescita decisa da diversi anni, il turismo
enogastronomico è ormai molto più di una nicchia, e, secondo i dati dello studio
139
Censis Servizi, presentato alla Bit 2008, dà origine ad un movimento di almeno 4,5
milioni di enoturisti per un fatturato di quasi 2,5 miliardi di euro28.
Spesa media del turismo enogastronomico in Italia
25 €. spesa media in cantina di un turista del vino
31 €. spesa media per la ristorazione di un turista del vino
47 €. spesa media per il pernottamento di un turista del vino
46 €. spesa media in shopping (prodotti tipici e servizi) turista del vino
56.000,00 € spesa media delle Strade italiane per gestione ordinaria e
straordinaria
A livello nazionale, nel territorio italiano l’offerta ha opportunità notevoli: 140 strade
dei vini e dei gusti, di cui 60 già collaudate, 400 denominazioni territoriali di vini,
1.340 comuni e 3.300 cantine, accanto ad una vasta offerta di ospitalità costituita da
alberghi, agriturismi, dimore storiche, bed and breakfast.
In base a quanto emerge da diverse fonti e ricerche, il profilo del turista
enogastronomico è quello di una persona colta, tra i 26 ed i 45 anni, spesso di
nazionalità straniera, che viaggia autonomamente in coppia o in piccoli gruppi, e si
muove in auto. Una persona che ama acquistare prodotti e vini tipici e che cerca il
ritorno alle tradizioni attraverso suggestioni, esperienze sensoriali e profumi che il
paesaggio, il cibo e il bere sanno evocare.
Come accade per tutte le tipologie di turismo, la motivazione enogastronomica può
essere la ragione principale che condiziona l’intero viaggio, oppure può essere
secondaria e convivere accanto a tutta un’altra serie di aspettative. E’ opportuno
pertanto mantenere una distinzione tra i vari tipi di turisti enogastronomici, così
come suggerito dal Censis:
- gli “enogastronauti” vengono definiti come veri e propri consumatori colti e informati,
motivati in modo specifico dalla conoscenza dei vini e dei prodotti tipici, rispetto ai
quali hanno una competenze e una percezione precisa,
- gli enoturisti ‘marginalisti’, sono quei turisti che frequentano le mete più tradizionali
28 Con un aumento del 12,5% per i flussi, e del 25% per il fatturato rispetto ai dati diffusi, sempre dalle ricerche Censis, nel 2004.
140
dei circuiti enologici,
- gli enoturisti ‘politesiti’, ovvero coloro che si muovono alla ricerca di occasioni di
visita e proposte a basso costo.
Tra coloro per i quali la motivazione enogastronomia è più caratterizzante, sempre
usando la classificazione e la terminologia del Censis, possono essere riconosciuti:
- gli ‘esclusivisti’, cioè consumatori di lusso, che prediligono itinerari e destinazioni
trendy,
- e gli ‘affluenti’, ovvero viaggiatori in cerca di prodotti, servizi e luoghi di qualità
eccellente.
Turismo della terza età: chi si occupa di turismo è talvolta portato a pensare ai turisti
della terza età come ad un “riempitivo” per i periodi di bassa stagione. Gli attuali
trend socio-demografici invece spingono operatori turistici e destinazioni ad avere
un’attenzione nuova e diversa alla popolazione compresa “in fasce di età avanzate”.
In Italia, in particolare, nel 2020 gli over 65 saranno 11 milioni e rappresenteranno il
24% della popolazione, ma già oggi si tratta di un segmento pari al 20% della intera
popolazione italiana, mentre le persone con oltre 50 anni rappresentano quasi un
terzo dei nostri connazionali. Si tratta ovviamente di dati che comportano numerose
implicazioni per una descrizione puntuale dello Scenario della domanda turistica.
Per capire il tipo di impatto dell’aumento del numero di anziani sul turismo, è
importante uscire dallo stereotipo del turismo della terza età, e considerare che i
nuovi anziani, con l’allungamento della vita media, sono diversi da un tempo, sempre
più attivi e coinvolti in numerose attività del tempo libero. Si pensi ad esempio che la
diffusione della pratica sportiva è in sostanza raddoppiata presso gli anziani, visto
che, stando ai dati Eurispes, l’aumento del numero di coloro che praticano uno sport,
nel periodo dal 1985 al 2005, è stato del 70% tra gli over 50, e del 179% tra gli over
60. Ma si pensi anche all’aumento di anziani che frequentano centri benessere, che
acquistano beni di lusso e alla sempre maggior diffusione dell’utilizzo di strumenti
informatici tra le persone di età avanzata: la percentuale di ultra 55enni che utilizza
il pc è passata dal 10,5% del 2003 al 12,9% del 2006, e anche per quanto riguarda
la navigazione sul web si segnala una continua tendenza all’aumento (gli internauti
della terza età dedicano ad Internet il 18% di tempo in più rispetto al 2004).
141
Utilizzo di internet nel
2006
% aumento
rispetto al 2003
55-59 21,5% +4,9%
60-64 12,3% +2,9%
Over 65 4,8% +1,2%
Secondo la European Interactive Advertising Association gli internauti over 55 sono
on line per quasi 9 ore alla settimana. Quanto alle ricadute turistiche di questo
fenomeno è sufficiente pensare che il 55% di internauti della terza età visita siti di
carattere turistico.
Secondo l’Eurispes, l’incidenza dei viaggi per vacanza degli over 65 sul totale dei
viaggi per vacanza dell’intera popolazione è cresciuta dal 2002 al 2004 di un punto
percentuale passando dal 8,1% al 9,1%, come mostra la tabella.
Viaggi per tipologia di età
Valori percentuali
Viaggi per vacanza Viaggi per lavoro totale
2004 2006 2004 2006 2004 2006
0-14 18,5 17,4 0,2 - 15,9 14,8
15-24 11,7 10,8 4,8 4,4 10,7 9,8
25-44 37,7 37,6 60,8 64,2 41 41,6
45-64 24 25,1 31,7 30,2 25,1 25,9
Oltre 65 8,1 9,1 2,5 1,2 7,3 7,9
Totale 100 100 100 100 100 100
Più in generale, le ricerche mostrano come le persone della terza età siano spesso
viaggiatori particolarmente attivi e dinamici, consumatori esigenti e caratterizzati a
volte anche da spirito di avventura, spesso con buona disponibilità di reddito. Buona
parte di loro è esperta di viaggi e considera il viaggiare come una delle
caratteristiche della qualità della vita.
Anche se non amano proposte concepite e commercializzate come specifiche per
anziani, i turisti della terza età hanno delle esigenze e delle aspettative proprie,
soprattutto quanto a completezza dell’informazione e a richiesta di garanzie relative
al fattore sicurezza.
142
Gli operatori specializzati nel turismo della terza età sono ancora pochi, e al
momento la terza età costituisce una fascia di utenza che si autorganizza, o si affida,
più che al sistema agenziale, alle organizzazioni sindacali o sociali, ai circoli culturali,
alle parrocchie, e alle associazioni che non perseguono fini di lucro,… Tra i tour
operator italiani specialisti alcuni contano su divisioni specifiche in grado di garantire
assistenza costante, e di offrire servizi quali numeri di cellulari con assistenti sempre
reperibili. Quanto ai prodotti la gamma si fa sempre più ampia, e ai soggiorni
balneari o nelle città d’arte, si sono aggiunte proposte quali le crociere, le vacanze in
agriturismo, gli itinerari enogastronomici e i viaggi all’estero secondo la classica
programmazione di itinerari in bus verso le principali mete europee. Anche gli
operatori generalisti prevedono proposte per la terza età. Ad esempio, il Gruppo
Ventaglio offre, tra l’altro, soggiorni lunghi (almeno un mese) nel periodo invernale a
Djerba, in Brasile, nel Mar Rosso, e progetta programmi di entertainment con tornei,
e corsi di avvicinamento al computer.
Il sistema turistico intermediario e i canali della distribuzione
Nella descrizione del sistema intermediario e dei suoi trend evolutivi, il Piano 2005
aveva particolarmente sottolineato il ruolo che il turismo indipendente mostrava di
aver preso a livello internazionale.
“Per quanto riguarda il turismo indipendente – si diceva - è significativo ricordare che
gli esperti attualmente sostengono che il turismo “fai da te” è quello che vive il
periodo di maggiore prosperità, e che negli ultimi anni i rigidi confini che hanno
tradizionalmente diviso il segmento del turismo organizzato e quello del turismo
individuale si sono in parte ridotti. Il gradimento espresso dalla domanda nei
confronti di prodotti e servizi personalizzati induce i clienti ad attivarsi
autonomamente per confezionare le proprie vacanze il più possibile su misura, e dal
suo canto l’offerta e l’intermediazione risponde cercando di attivare programmazioni
sempre più flessibili e dinamiche. La rivista specializzata Travel Weekly ha fatto il
punto sulla situazione dei rapporti tra turismo individuale e turismo organizzato.
Secondo i responsabili di First Choice, uno dei quattro maggiori T.O. della Gran
Bretagna, la crescita del turismo indipendente non rappresenterebbe una minaccia
che pone ostacoli alla crescita del turismo organizzato, in quanto il mercato nel suo
insieme è sufficientemente grande per tutti, e si sta ulteriormente espandendo. In
base a quanto normalmente sostenuto sulla stampa di settore, l’opinione sembra
143
diffusa e largamente condivisa anche a livello nazionale. In Italia la percentuale di
utilizzo del settore agenziale è notevolmente aumentata negli ultimi anni, ma rimane
comunque al di sotto della soglia raggiunta da molti altri mercati, lasciando spazio,
secondo gli esperti, ad un’ulteriore penetrazione delle agenzie nel mercato”.
I trend delineati nello scenario presentato nel Piano 2005 sono riscontrabili anche
nella situazione attuale. Certo, rispetto a qualche anno fa, il settore ha, per così dire,
metabolizzato il fattore insicurezza, come peraltro prevedevano alcuni esperti.
affermava l’istituto IPK “la sicurezza resta una fonte di preoccupazione primaria, ma
ci si sta abituando all'idea di vivere in un mondo insicuro”29. Così, il rischio instabilità
è diventato per gli operatori una costante: il mercato appare meno turbolento, e non
tanto perché lo sia effettivamente, quanto perché ci si è abituati a convivere con
continui cambiamenti, connessi alla nascita di nuovi soggetti, a situazioni
geopolitiche in repentino mutamento, alle sempre nuove opportunità offerte
dall’innovazione tecnologica.
Le trasformazioni principali che hanno condizionato l’avvento del terzo millennio sono
lo sviluppo del traffico aereo low cost30 con tutte le sue conseguenze, e la diffusione
di Internet come strumento di informazione, prenotazione e acquisto di viaggi e
vacanze; si tratta di trasformazioni che si configurano tuttora come gli assi portanti
di una evoluzione sempre in atto, che coinvolge, a partire dai turisti, destinazioni,
offerta, e sistema intermediario.
Pur vivendo da molti anni sotto la minaccia di un’incombente disintermediazione, che
in realtà, almeno per il momento, non sembra aver assunto le modalità più
drammatiche previste dagli esperti, le agenzie di viaggi rivestono ancora un ruolo
chiave, in un settore distributivo che si presenta sempre più complesso,
“paradossale” e, per certi aspetti, di non facile interpretazione.
L’analisi di quanto sta accadendo nel mercato della domanda mostra infatti aspetti
differenziati, a volte contraddittori. L’espansione del turismo individuale, già
accennata nel Piano 2005, ed un persistente aumento dei collegamenti low cost
crescono parallelamente all’introduzione di molti elementi di flessibilità nei prodotti
29 Cfr Piano 2005 30 Al momento si stima che circa un viaggiatore su tre utilizzi un volo low cost, e può essere utile tenere presente che l’aeroporto di Orio Al Serio ha raggiunto nel 2007 5,3 milioni di passeggeri ed è collegato a 75 destinazioni, contro le 14 del 2001 (A Macchiavelli, “Passeggeri low cost visti di profilo”, in La Rivista del Turismo, TCI, marzo 2008)
144
commercializzati dai TO; e i trend che ne risultano sembrano far condividere le
affermazioni che risuonano in alcuni titoli della stampa specializzata: i Tour Operator
“spacchettizzano”, mentre le low cost “pacchettizzano” sempre di più.
I T.O. internazionali rimodulano le proprie strategie, rincorrendo una domanda che
acuisce le proprie esigenze di personalizzazione: nei cataloghi compaiono proposte
sempre più flessibili, assemblabili, nella logica dei pacchetti dinamici. Il tentativo è
quello di avere un appeal anche verso quella domanda evoluta, con maggiore
esperienza, ed in continuo aumento, che si rivolge direttamente ai fornitori, tramite
Internet, per confezionarsi vacanze su misura31.
Nonostante la tecnologia abbia favorito un’espansione del canale diretto, la gran
parte dei T.O. continua a contare sul sistema distributivo agenziale, scegliendo
consapevolmente di non bypassare le adv, quanto piuttosto di adottare strategie
distributive multicanale, e le agenzie di viaggio sembrano sopravvivere anche nell’era
dell’online: l’Associazione europea delle agenzie di viaggio ha potuto parlare
recentemente di una rete agenziale viva e vegeta in Europa, forte di oltre 70.000 tra
agenzie e tour operator, con fatturato annuo in crescita media del 3%.
Anche se in alcuni paesi europei le agenzie di viaggio sono diminuite di numero,
continuano a restare l’anello portante del sistema, e a livello europeo le agenzie di
viaggio oggi vendono circa 185 milioni di pacchetti turistici, ovvero una quota
stimabile attorno al 35% del turismo complessivo generato nel continente.
Molte, comunque, sono le adv che ricercano nuove configurazioni, per individuare
altre modalità di essere presenti in un mercato dove il canale diretto sembra
destinato ad una crescita inarrestabile. Reinventandosi, alcune agenzie si espandono,
altre si propongono come home based, e offrono al cliente la possibilità di pensare a
tutto ciò che riguarda la programmazione del viaggio a casa propria, in modo da
31 A illustrare l’atteggiamento di un tour operating sempre più proteso all’incontro con il cliente valga ad esempio quanto accade nella brochure 2008 di Leger Holidays, dal nome “Experience Europe”, dove è stata inserita una sezione “Trip Advisor – style feedback”. Si tratta di pagine che illustrano le opinioni dei clienti e dedicano degli spazi alla descrizione delle esperienze e dei consigli di chi ha già provato le proposte presentate nella brochure stessa, nella quale, inoltre, vengono presentate anche le foto e i consigli del team aziendale. Una apposita scheda si rivolge ai consumatori per conoscere il feedback della loro esperienza di vacanza invitandoli a dare consigli e suggerimenti sulla località una volta rientrati. Tutto questo allo scopo di creare un’atmosfera più personale, di dare spazio alle opinioni dei turisti stimolandone la fedeltà di marca e di ottenere spunti in modo da confezionare prodotti più aderenti alle esigenze dei vacanzieri. Non a caso analizzando il feedback sul 2007, Leger ha adottato dei cambiamenti per i prodotti 2008, aggiungendo per esempio il Danubio alla sua programmazione di crociere fluviali e ampliando la gamma delle destinazioni in Scozia
145
risparmiare sui costi fissi del punto vendita e perseguire la strada di porsi come
consulenti/venditori a domicilio. In altri casi, oltre a ripensare l’assetto del punto
vendita, le agenzie ridefiniscono anche gli orari programmando aperture in orari
serali o giornate festive, come accade di frequente in Germania, per meglio adattarsi
alle esigenze della domanda.
E’ certo senza dubbio che la redditività, e quindi nel lungo periodo, la vera e propria
sopravvivenza, delle agenzie di viaggi (ma anche dei T.O.) è più che in passato
legata alla loro professionalità, alla loro capacità di dare risposta alle domande di un
turismo esigente e, grazie alle nuove tecnologie, in grado di autoconfezionarsi
rapidamente e comodamente prodotti che potrebbero non essere sempre facilmente
reperibili tramite il Trade.
L’intermediazione europea nel 2007
• Totale imprese di viaggio operanti 70.000
• Punti-Vendita Iata: 29.000
• Totale biglietti aerei venduti (in milioni): 149
• Totale packages venduti (in milioni): 185
• Fatturato Bsp, in miliardi di euro: 64
• Vendite viaggi on-line (in mld di euro) 41
Fonte. Ectaa ‘07
Ondine: di fatto, l’impatto dello sviluppo dell’online sulle dimensioni del comparto
agenziale è proceduto, per così dire, a macchia di leopardo.
Negli Usa, mentre durante il periodo 1995-2002 le agenzie di viaggi statunitensi sono
diminuite, passando da 33.500 a 20.800 a causa prevalentemente di un taglio delle
commissioni aeree e della minor redditività, si assiste ora ad una ritrovata fase di
vitalità. Secondo un'analisi del comparto il riorientamento verso prodotti alternativi e
più remunerativi dei biglietti aerei ha portato negli ultimi tempi ad un recupero dei
punti vendita che quest'anno sono arrivati alla cifra di 30mila, in aumento del 18%
rispetto agli ultimi anni.
In Germania, nel 2006 hanno chiuso i battenti circa 770 agenzie di viaggio, e
attualmente nel mercato tedesco operano 11.866 agenzie che hanno realizzato un
lieve aumento di fatturato, +0,7%, arrivando a quota 20,83 mld di euro.
146
In Gran Bretagna, secondo un report dell'analista John Donnelly, presentato alla
conferenza Travel Technology Initiative, le agenzie di viaggi sono attualmente 5mila
contro le 6100 di due anni fa e potrebbero scendere al di sotto delle 2mila unità
nell'arco di 5 anni.
E’ evidente anche agli occhi dei non esperti che prenotazione e acquisto di prodotti
turistici on line sono di fatto in aumento in tutti i mercati; secondo uno studio PhoCus
Wright, il mercato dei viaggi leisure on line in Europa rappresenta il 25% del totale,
ovvero si attesta sul livello raggiunto dagli Usa nel 2004.
Esistono però differenziazioni notevoli tra le varie realtà, soprattutto tra i paesi
principali: Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e Italia. Infatti in Germania,
che pure mostra un tasso molto elevato di diffusione di Internet e di acquisti on line,
si evidenzia una bassa incidenza degli acquisti legati ai viaggi tra coloro che
abitualmente navigano o comprano in Internet. Un’incidenza che, invece, nel Regno
Unito raddoppia rispetto al caso tedesco. Dal loro canto Italia e Spagna sono simili
tra loro in termini di diffusione di Internet, ma la Spagna mostra una percentuale
molto più alta di user regolari della Rete che acquistano anche viaggi, rispetto al
Belpaese. Entrambe, poi, hanno un tasso di "migrazione" del turismo verso l'on line
più lento rispetto agli altri tre Paesi.
Il primato della Gran Bretagna non è in discussione, ed il 34% della spesa europea
on line per il turismo è dovuta agli Inglesi, mentre la Germania e la Francia incidono
rispettivamente per il 20 e il 14%.
Gli esperti ritengono che anche il mercato tedesco, più tradizionale nelle abitudini di
acquisto, e molto attento al rapporto prezzo/qualità, potrà registrare nel prossimo
futuro un notevole sviluppo della domanda on line32.
Un’altra differenza è quella relativa all’assortimento: mentre gli Inglesi si stanno
abituando ad acquistare on line una grande varietà di servizi turistici, negli altri
mercati europei l’online è fatto principalmente dall’acquisto di biglietteria aerea. E
un’ulteriore tendenza che distingue il mercato inglese dagli altri mercati europei, è
che, mentre in Gran Bretagna le agenzie on line mostrano di avere una buona
tenuta, in Germania e nei Paesi Nordici stanno scomparendo, a vantaggio di
transazioni on line dirette. tra i consumatori e fornitori.
L’Europa nel suo insieme è comunque ancora lontana dal livello degli USA, dove on
32 Per la prima metà del 2007 Tui.it ha diffuso il dato di un aumento del 55% per le vendite di biglietteria aerea online.
147
line e off line ormai si equivalgono. Altri mercati in cui il potenziale di sviluppo per la
domanda turistica on line, a causa dell’incremento di reddito e della ricerca di
prodotti economicamente convenienti, è ritenuto molto alto sono: India, Russia, Cina
e Brasile.
Grandi fusioni: per quanto riguarda il tour operating, il livello di integrazione
dell’intermediazione presenta ancora una tendenza all’aumento, tanto a livello
europeo che a livello nazionale, ed in sintesi si può senza dubbio affermare che lo
scenario di una crescente polarizzazione tra gli operatori intermediari prefigurato nel
2005 si è rivelato corretto.
Recentemente si sono realizzati accordi importanti tra i principali colossi europei del
tour operating: le fusioni tra Tui - First Choice (ora Tui Travel), da un lato e Thomas
Cook - MyTravel, dall’altro hanno dato vita ai consolidamenti più massicci mai visti
nella storia dell’industria internazionale33, originando due grandissimi gruppi,
egemoni in tutta Europa, con fatturati di oltre 10 miliardi di euro.
Se First Choice ha apportato alla fusione col gruppo Tui 15mila dipendenti e una
flotta di 34 aeromobili, TuiTravel34 - da tempo l’operatore maggiore a livello europeo
- conta 3.500 punti vendita, 27 milioni di clienti in 20 bacini di mercato, 12 marchi di
hotel con 285 alberghi (13 mila letti circa), 10 navi da crociera e ben 79 tour
operator in 18 diversi paesi. L’unione Tui-First Choice ha portato quindi di fatto in un
unico gruppo circa 200 brand, creando il più grande T.O. mondiale.
Thomas Cook35, dal suo canto, ha trasportato nel 2007 poco più di 19 milioni di
passeggeri, inclusi 6 milioni di clienti britannici, con una flotta di circa un centinaio di
aeromobili, e opera con 33 marchi di tour operating; la fusione con My Travel
dovrebbe portare ad un giro d’affari di circa 15 miliardi di euro, per un gruppo che
rappresenta il secondo colosso a livello europeo.
Da notare, poi, che le fusioni non si limitano al settore distributivo tradizionale. Tui
Travel, ad esempio, ha acquistato Holidays Uncovered il portale online che propone
33 con implicazioni e potenziali sviluppi che gli analisti hanno discusso per mesi, compresa la perdita di posti di lavoro che sempre accompagna questi grandi sommovimenti: in questo caso per ottenere ‘risparmi sinergici’ annunciati di almeno 100 milioni di sterline. 34 Dagli anni ’90 di proprietà di Preussag AG, multinazionale proveniente dal settore dell’acciaio. 35 Il nome Thomas Cook AG è il nome scelto, dopo l’acquisizione dello storico operatore inglese, nella seconda metà degli anni ’90, per il gruppo Condor & Neckermann (a sua volta derivante dalla fusione del to tedesco Neckermann con il vettore aereo Charter Condor, e di proprietà dell’impresa di distribuzione commerciale tedesca Karstad-Quelle).
148
una rassegna di circa 50mila strutture e località. Holidays Uncovered è uno dei due
maggiori siti inglesi che offre informazioni turistiche “imparziali”, accanto a
TripAdvisor che è di proprietà di Expedia.
Lo scenario è altamente polarizzato, visto che assieme a questi colossi si muovono
nel mercato gruppi indipendenti, piccoli in confronto (con fatturati non oltre i 3 o 4
miliardi di euro), e sembrano, per così dire, mancare le misure intermedie.
Si consideri che in Italia i gruppi maggiori come Alpitour e Costa Crociere,
nonostante la crescita degli ultimi anni, presentano fatturati rispettivamente pari a
1,3 e 1,7 miliardi, con dimensioni, quindi, che rimangono sempre “piccole” rispetto a
quelle dei grandi colossi che hanno continuato anch’essi ad espandersi.
Gruppo 2006 2005
TUI 21.274 18.802
Thomas Cook 8.060 7.877
Kuoni 2.722 2.459
Club Med 1.720 1.630
Costa 1.699 1.633
Alpitour 1.333 1.154
Fonte: G. Castoldi, Tour operating senza vie di mezzo in Europa, in Guida Viaggi, 21
Febbraio 2008
Il ruolo dell’intermediazione nel territorio del ST Po di Lombardia
La ricerca Isnart effettuata nell’ambito delle iniziative dell’Osservatorio della
provincia di Cremona (febbraio 2008) dà un’idea chiara dell’importanza del sistema
intermediario all’interno dei canali di distribuzione dell’offerta turistica dell’area nei
mercati.
Se il peso dell’intermediazione è relativamente modesto per quanto concerne il
mercato italiano (sono l’11,2% gli Italiani che dichiarano di servirsi di T.O. e adv per
organizzare viaggio e soggiorno), la percentuale di stranieri che fa riferimento al
sistema intermediario è altissima, ed è pari 43,3%.
Da notare che il 77,9% degli stranieri che intervistati hanno risposto di rivolgersi al
Trade, dichiara di acquistare un pacchetto tutto compreso.
149
Utilizzo dell’intermediazione di to o agenzie per organizzare il soggiorno o il viaggio
Italiani Stranieri Totale
Sì 11,2 43,3 20,1
No 88,8 56,7 79,9
Totale 100,0 100,0 100,0
Tipologia di servizio acquistato
Solo viaggio 41,3 16,2 26,3
Solo alloggio 4,3 5,9 5,3
Pacchetto completo 54,3 77,9 68,4
Totale 100,0 100,0 100,0
Fonte: CCIAA, Osservatorio Turistico CREMONA, a cura di ISNART
GERMANIA
Primo mercato mondiale per partenze verso l’estero, la Germania continua a
rappresentare di gran lunga il primo bacino di origine per i flussi che arrivano in
Italia, nonostante nel corso degli ultimi anni l’incidenza del turismo tedesco si sia
notevolmente ridotta, in termini generali, nelle varie destinazioni della penisola.
I turisti tedeschi si trovano di fronte alla necessità di controllare attentamente il
budget di spesa per le vacanze, sia per le generali aspettative, piuttosto ridotte, di
crescita economica, sia perché l’industria del tempo libero esercita una concorrenza
sempre più forte nei confronti del turismo. Nonostante ciò, la solida consuetudine dei
Tedeschi con la pratica turistica resta un dato di fatto, che incide sull’andamento del
mercato turistico internazionale: in Germania si modificano i comportamenti, le
modalità di prenotazione, le destinazioni, ma le partenze non sono in discussione.
Forte della propria esperienza turistica, il vacanziere tedesco ha il potere di influire
con le sue scelte sugli equilibri del settore, con un impatto notevole su quanto
accade nel campo dell’intermediazione. Sempre più le scelte vengono fatte all’ultimo
minuto, dopo avere vagliato attentamente le proposte disponibili, con particolare
attenzione al rapporto prezzo/qualità in un sistema in cui Internet rappresenta un
attore ogni giorno più importante. Informandosi bene, e vagliando attentamente
tutte le proposte, in primis quelle in rete, si può scoprire un vantaggio in termini
economici che può far cambiare scelta in termini di destinazione e tipologia. Si tratta
di comportamenti che comportano notevoli problemi per il settore intermediario,
150
annullando per esempio la validità delle tradizionali politiche di advance booking, e
lasciando fuori mercato gli intermediari che non riescono ad essere sufficientemente
competitivi: nel 2007 hanno chiuso i battenti 770 agenzie di viaggio36, mentre molti
punti vendita hanno modificato le proprie strategie commerciali (ad esempio con
orari di apertura prolungati al “dopo cena” o trasformandosi in agenti “home based”
che si spostano per andare a casa dei clienti) per adeguarsi alle sempre maggiori
esigenze dei consumatori.
L’industria turistica: anche nel campo del tour operating si assiste a modifiche delle
strategie principali. Secondo l’Enit i maggiori to tedeschi stanno intraprendendo
politiche tese a:
- aumentare la flessibilità delle proposte: i pacchetti sono sempre più liberi,
costituiti da una componente base cui aggiungere in modo facoltativo tutta una
ampia gamma di altri eventuali servizi, in modo che il cliente possa scegliere di
confezionarsi un pacchetto il più autonomamente possibile;
- ridurre gradualmente l’integrazione verticale, che porta alla centralizzazione della
vacanza nelle mani di un solo operatore, e, viceversa tendere ad un progressivo
affidamento a partner terzi, fornitori di una serie di componenti (ricettivo,
trasporto, …), con conseguenti tagli del capitale investito in catene alberghiere e
compagnie aeree;
- intensificare la distribuzione online e altre forme distribuzione diretta (tramite ad
esempio catene di supermercati), e prevedere una gestione più flessibile della
rete distributiva tradizionale, ad esempio organizzandosi per ritirare dal mercato i
pacchetti che non vengono prontamente venduti, sostituendoli tempestivamente
con altri;
- incrementare gli sconti su prenotazioni anticipate per segmenti specifici, ad
esempio le famiglie, costrette dalle vacanze scolastiche, con l’obiettivo di ridurre
il più possibile le prenotazioni last minute.
Si tratta di strategie che hanno cominciato a dare i primi risultati, se è vero quanto
apparso sulla stampa di settore, la quale sostiene che i tour operator tedeschi hanno
aperto la stagione invernale 2007-2008 con un incremento medio del 5% delle
36 A fronte delle 15.500 agenzie che operavano in Germania nel 2002, se ne contano adesso meno di 12 mila
151
vendite dei pacchetti turistici (dovuto soprattutto alla crescita di prodotti quali il
Mediterraneo orientale, il lungo raggio, le crociere e i city break), e del 4,5% del
volume della clientela (TUI37 inizia il 2008 con un'impennata dell'8% di revenue e
dell'11% di clienti).
Per quanto riguarda l’attuale andamento del mercato, le riviste specializzate, nel
corso dei primi mesi 2008, segnalano il forte aumento del business travel e della
vendita di biglietteria aerea, e, più in generale, delle vendite on line, ed una
contrapposta stagnazione delle vendita nel comparto dei pacchetti.
I maggiori T.O. tedeschi
Quote di mercato del turismo intermediato
TUI 29%
Thomas Coook-Neckermann 17%
Gruppo Rewe 16%
Alltours 7%
L’Italia nel mercato tedesco: l’Italia, come noto, rappresenta una delle mete
predilette del turismo tedesco. Se le regioni del nord sono favorite dalla vicinanza
geografica, il recente aumento dei collegamenti low cost ha ridotto le distanze anche
con il Sud e le Isole.
Nel 2006 e nel 2007 l’andamento dell’Italia è stato positivo, e il Bel Paese ha potuto
riconfermare il proprio appeal, ma lo scenario rimane sempre condizionato da una
forte variabilità, soprattutto a causa della fortissima e crescente concorrenza
esercitata dalla altre mete del mediterraneo38, alcune effettivamente capaci di
sottrarre flussi di mercato.
Tuttavia è importante ricordare che i miglioramenti sono soltanto relativi, visto che il
37 Nel corso del 2007, il gigante tedesco Tui ha creato un nuovo soggetto assieme al gruppo britannico First Choice. Il nuovo gruppo, leader in mercati chiave come Gran Bretagna, Francia e Germania, conta di arrivare a gestire 27 milioni di vacanzieri. Oggi il gruppo Tui rappresenta 200 marchi, 160 aerei, decine di siti web e portali, ha un call center che gestisce 2 milioni di chiamate l’anno 38 Secondo un sondaggio della rivista specializzata Urlaub Perfekt (Vacanza perfetta), fatto tra oltre 1.200 agenzie di viaggio tedesche, il Belpaese è diventato troppo caro, e alle mete italiane i Tedeschi preferiranno nel prossimo futuro quelli spagnoli. «La Spagna è sempre in testa, l'Italia è fuori», il titolo dell'edizione online del tabloid popolare tedesco Bild del 10 gennaio 2008, con evidenziate le immagini delle spiagge preferite dai tedeschi a spese di quelle italiane, e l’osservazione secondo cui già nell’estate 2007 i turisti tedeschi si erano lamentati di un Paese troppo costoso.
152
turismo tedesco, pur prediligendo la destinazione Italia, è ben consapevole dei suoi
limiti, riconosciuti dai to soprattutto nei seguenti aspetti:
- inadeguatezza del rapporto qualità-prezzo,
- spese elevate per i servizi collaterali e accessori,
- costi eccessivamente alti per i parcheggi degli autobus,39
- restrizioni eccessive all’attività delle guide estere,
- scarsa qualità dei trasporti ferroviari.40
Nonostante i punti di debolezza, la presenza del prodotto Italia nei cataloghi di tour
operator tedeschi nel corso dell’ultimo anno è ritenuta dall’Enit di miglior livello e più
ampia rispetto al passato: si assiste ad una continua diversificazione del prodotto,
all’introduzione di cataloghi nuovi dedicati a segmenti specifici (wellness, extralusso,
sport, …) in cui lo spazio dell’Italia è in aumento; in generale i tour operator tedeschi
aumentano l’interesse per l’Italia, anche nella programmazione all inclusive e nelle
offerte per famiglie.
L’aumento di collegamenti low cost tra città tedesche e città italiane ha contribuito
inoltre all’incremento di flussi verso le città d’arte, non solo verso quelle più
importanti, ma anche verso quelle “minori” (Pisa, Bergamo, Treviso, …) presso i cui
aeroporti sono stati appunto attivati i nuovi voli.
Per quanto riguarda il turismo individuale le tendenze principali che emergono nella
domanda tedesca sono relative a:
- Maggiore attenzione rapporto prezzo-qualità,
- Viaggi più brevi, più frequenti, più destagionalizzati,
- Richiesta di vacanze più diversificate e di prodotti più elastici e flessibili,
- Maggiori richieste di prodotti per over 60 con disponibilità economica, esperienza
turistica, e tempo libero,
- Interesse in crescita per le informazioni web: l’uso di internet aumenta
esponenzialmente e la metà dei turisti tedeschi ne fa uso sia per prenotare che per
pianificare la vacanza.
E’ importante poi notare che, in generale, le ricerche sul mercato tedesco, e una
39 Da notare che i bus operator, particolarmente colpiti dallo sviluppo del low cost aereo, hanno perduto 1 milione di clienti in tre anni, passando dai 4,8 ai 3,8 milioni di passeggeri verso l’Italia. 40 Si consideri che si calcola che il tratto Monaco-Verona potrebbe essere servito con un’ora di anticipo grazie a servizi ferroviari adeguati e moderni.
153
recente indagine IPK, mostrano per l’Italia una grande opportunità, quella
dell’entroterra e del verde, definita come una risorsa ancora in gran parte da
esprimere.
Nel 2008 l’Italia è stata definita il “Paese dell’anno” nell’ambito della maggiore fiera
dedicata al settore biologico che si svolge a Norimberga (BioFach). Il noto
coinvolgimento della popolazione tedesca nelle problematiche ambientali, nonché il
successo che l’alimentazione biologica riscuote in Germania (primo paese europeo
per consumo di prodotti “bio”) rende tale nomine una buona opportunità da spendere
nel segmento natura.
Tipologia di vacanza all'estero dei tedeschi
5%
2%
2%
3%
3%
4%
5%
7%
8%
11%
11%
39%
Altro
Vacanze per ev enti
Vacanze crociera / in yacht
Vacanze estiv e per sport
Vacanze per motiv i priv ati
Vacanze per salute e benessere
Agriturismo
Vacanze estiv e in montagna
Vacanze per sport inv ernali
Viaggi nelle città
Tour*
Vacanza Sun & Beach
154
GRAN BRETAGNA
Il mercato turistico della Gran Bretagna segna un interessante trend positivo: le
visite effettuate all’estero da residenti della Gran Bretagna sono state nel 2007 circa
70 milioni, rispetto al dato di 68 milioni di viaggi outbound del 2006 e di 66 milioni
del 2005. Tanto il 2007 che il 2006 hanno registrato quindi un tasso di aumento del
3%, a conferma delle ulteriori possibilità di sviluppo di un mercato che riveste
un’importanza straordinaria nel panorama turistico mondiale.
Se si considera che la popolazione residente nel Regno Unito si attesta sui 59 milioni
di persone è chiaro che – con una media praticamente pari a 1,2 viaggi outbound per
residente – gli Inglesi sono uno dei popoli più abituati a viaggiare all’estero a livello
mondiale.
Quello inglese è un turismo molto destagionalizzato, anche per l’articolazione delle
vacanze scolastiche che prevedono, oltre a periodi più lunghi in occasione del Natale
e della Pasqua, anche tre ulteriori settimane (half term) in ottobre, febbraio, e
maggio. La forte destagionalizzazione del turismo britannico è dovuta poi alla
particolare incidenza del turismo della terza età, evidenziata anche da una recente
ricerca sul turismo low cost in base alla quale la quota di pensionati senior britannici
tra i viaggiatori low cost è pressoché doppia rispetto al totale dell’insieme del turismo
estero41.
Il tratto saliente infatti del mercato turistico inglese è la sua evoluzione: siamo di
fronte ad un’industria turistica particolarmente sviluppata, in cui i tour operator
hanno dimensioni giganti ed i vari soggetti si mostrano in continuo cambiamento,
alla ricerca di strategie e politiche innovative per conquistarsi il gradimento di turisti
abituati a viaggiare, capaci di scegliere e sempre più desiderosi di trovare soluzioni
personalizzate. Da anni il dibattito sul dynamic packaging conquista le pagine della
stampa specializzata inglese, e se un tempo il full package era il prodotto indiscusso
per il successo del tour operating, ormai si è consumato un cambiamento notevole e
anche i prodotti più tradizionali e standardizzati contengono degli elementi di
flessibilità.
Dynamic packaging Secondo alcuni esperti il package è ancora “vivo e vegeto”. Quello che è cambiato è piuttosto il comportamento della clientela: i turisti adesso confezionano il package da soli o lo richiedono alle adv, invece che rivolgersi al tour operator. Intanto, se il punto di discriminazione concettuale tra il package e ciò-che-non-è-package
41 A Macchiavelli, “Passeggeri low cost visti di profilo”, in La Rivista del Turismo, TCI, marzo 2008
155
continua a consistere nell’acquisto in unica soluzione, in momenti diversi e presso diversi fornitori, dei vari servizi che compongono la vacanza (questo è quanto tenuto in considerazione anche da Mintel UK nell’effettuazione delle proprie indagini), le questioni normative non sempre riescono a essere facilmente risolte, poiché, nella pratica del mercato, gli atti di acquisto divengono sempre più difficili da interpretare, vista la poliedricità delle figure di operatori online. Secondo i rappresentanti del tour operating inglese, sarebbe molto importante che le istituzioni contribuissero a far chiarezza in materia di dynamic packaging, ed in particolare a ricordare ai consumatori che acquistando dai tour operator si possono avere garanzie contrattuali che in altri modi è impossibile ottenere. In particolare, in caso di fallimento dell’operatore, il consumatore è finanziariamente protetto se ha effettuato l’acquisto presso il tour operator (per il quale esiste l’obbligo di adesione ai fondi di copertura assicurativa che intervengono in caso di insolvenza degli operatori e/ di altri problemi), mentre rischia di trovarsi in difficoltà enormi se ha utilizzato altri canali di acquisto. Molti esperti continuano ad affermare che il dynamic packaging è in realtà sempre esistito, in quanto da sempre i turisti hanno potuto scegliere di assemblare vari servizi su misura delle proprie esigenze di vacanza; ma quello che è inequivocabilmente cambiato è la tecnologia disponibile per farlo Le possibilità elettroniche attuali permettono all’offerta e alla nuova intermediazione di adeguarsi in modo sempre più aderente alle esigenze di personalizzazione della clientela; inoltre, altro elemento che introduce un elemento di novità notevole, è la sopravvenuta possibilità da parte dei consumatori-turisti di confrontarsi facilmente vie Internet tra di loro, per scambiarsi informazioni e consigli.
La Gran Bretagna ha un ruolo da pioniere nel turismo, e nel dynamic packaging in
particolare, anche in conseguenza dell’alto livello di sviluppo tecnologico che
contraddistingue il paese: prenotazione e acquisto di prodotti turistici online sono
molto più diffusi che negli altri paese europei, e, secondo una recente ricerca42
presentata al WTM, il consumo inglese incide per il 34% del totale degli acquisti di
turismo online43.
La spesa turistica all’estero ha registrato un aumento superiore a quello dei flussi,
(+4,5% nel 2006 rispetto al 2005), superando i 34.000 milioni di sterline: oltre i 2/3
di questa cifra sono relativi alle vacanze, mentre 5.000 milioni di sterline vengono
spesi per viaggi d’affari all’estero, e 4 milioni per la visite a parenti e amici. Dei
23.000 milioni spesi per le vacanze, oltre 10.000 sono relativi all’acquisto di
pacchetti tutto compreso e quasi 13.000 a viaggi indipendenti.
42 PhoCus Wright, presentata nell’ambito del WTM 2007. 43 Significativo anche il dato di una ricerca Nielsen sui comportamenti dei consumatori in Rete, che sottolinea come, in Europa, il mercato più maturo per le vendite online sia quello britannico, dove il 97% dei navigatori ha acquistato almeno un prodotto sul web, con voli e viaggi tra i prodotti più gettonati (almeno un quarto dei consumatori ha acquistato almeno un volo sul web).
156
Stando all’indagine svolta tra i passeggeri low cost dell’aeroporto di Orio al Serio la
spesa media pro capite dei turisti provenienti dalla Gran Bretagna raggiunge i 110
euro (in confronto ad esempio ai 42 euro giornalieri dei turisti spagnoli) e superando
di 8 euro il dato medio44.
Quanto alle destinazioni estere, le mete europee sono quelle preferite, e circa l’80%
dell’outbound inglese si dirige in Europa.
Principali segmenti di mercato
- Individuali 26.048.000 +3,4%
- Pacchetti tutto compreso 18.784.000 -1,1%
- Affari 8.557.000 0%
- Visite a parenti e amici 11.745.000 +10%
- Nicchia 3.114.000 +1,6%
(Fonte: ENIT, Focus 2007/2008)
Secondo gli analisti britannici, i dieci trend più importanti che incideranno nel
prossimo sviluppo del mercato inglese, contribuendo a far crescere i viaggi brevi,
sono da ricondurre a:
- lo sviluppo di Internet,
- l’allungamento della durata della fase di vita senza figli (le donne diventano madri
più tardi),
- la crescita economica e l’aumento del reddito disponibile,
- le maggiori opportunità di scelta a disposizione,
- un senso di maggiore stress e stanchezza,
- il desiderio di trovare momenti di recupero,
- il minor tempo libero che ognuno ha o percepisce di avere,
- la tendenza a prenotare più tardi,
- la crescita di interesse per le formule special interest,
- la tendenza dei consumatori a diventare particolarmente esigenti.
44 A Macchiavelli, “Passeggeri low cost visti di profilo”, in La Rivista del Turismo, TCI, marzo 2008
157
L’industria turistica: attualmente le agenzie di viaggio che operano in Gran Bretagna
sono meno di 7 mila (5.600 quelle aderenti all’associazione ABTA). Le agenzie
continuano a restare ancora il punto di riferimento per chi desidera acquistare
pacchetti all-inclusive (sono circa 19 milioni i pacchetti vacanza acquistati in un anno
dai turisti britannici, questo dato però comprende anche i pacchetti dinamici), ma la
tendenza all’incremento del turismo individuale sta contribuendo alla riduzione del
numero dei punti vendita. E’ da considerare infatti che gli esperti prevedono che il
fenomeno della “dinamizzazione dei pacchetti” renderà sempre più complicata la vita
delle agenzie non capaci di adeguarsi al cambiamento, in un contesto in cui il
segmento degli individuali continua ad espandersi, mentre il turismo organizzato da
tempo evidenzia segni di sofferenza. Si ritiene peraltro che i voli low cost
continueranno ad aumentare il proprio mercato, ampliando l’offerta di collegamenti e
destinazioni, e rendendo sempre più appetibile al consumatore l’opportunità di
acquistare autonomamente via web i servizi necessari per la propria vacanza.
L’intermediazione inglese sta dunque vivendo una situazione molto difficile, e gli
operatori mettono in atto di continuo nuove strategie. Tui Travel ha evitato la
chiusura di molti punti vendita attraverso un accordo con Thomson e First Choice,
andando a costituire così, con quasi 1000 agenzie, il network più grande della GB,
visto che il concorrente Thomas Cook conta 806 punti vendita. I dirigenti sostengono
che i punti vendita verranno valutati ad uno a uno, in base sia alla redditività che al
rinnovo dei contratti di affitto, e che il gruppo non è affatto intenzionato a chiudere
nessun punto vendita soltanto perché si trova nelle immediate vicinanze di un altro.
A differenza di Thomas Cook che dopo la fusione con Mytravel ha chiuso 151 punti
vendita nel corso del 2007, la fusione Tui – First Choice - Thomson piuttosto mira a
contenere i costi delle operazioni di back office mantenendo la distinzione fisica tra
punti vendita.
Secondo una diffusa strategia di differenziazione, i punti vendita sono anche
concepiti in modo diverso. First Choice ha un mix di punti vendita in ipermercati fuori
dalle città, nei supermarket e negozi in franchising, oltre alle agenzie tradizionali high
street; mentre Thomson opera quasi esclusivamente attraverso tradizionali high
street agencies.
Anche in Gran Bretagna come in Germania è esploso il fenomeno delle agenzie di
viaggio home based che vendono porta a porta e si comportano più da consulenti
che da rivenditori, puntando su fiducia e sicurezza, che il fattore umano riesce ad
158
esplicitare assai più di internet.
Come già osservato, in Gran Bretagna la predilezione per l’on line è molto spiccata,
più di quanto accade in Germania. Secondo i dati Ipk International, presentati nella
ricerca World Travel Monitor, circa la metà dei viaggi all’estero degli Inglesi viene
acquistata on line, per l’intero o per almeno una componente ed il traffico low cost
rappresenta il 44% del traffico aereo totale (contro il 26% del mercato tedesco). E’
significativo il fatto che dal 2004 al 2006 l’incidenza dei passeggeri inglesi sul totale
dei viaggiatori stranieri in arrivo all’aeroporto di Orio Al Serio (il quale ospita voli low
costo per l’82%), sia passata dal 16,5% al 37%, e che la Gran Bretagna rappresenta
al momento il mercato principale dei flussi stranieri che transitano dallo scalo
bergamasco.
Il forte utilizzo del booking on line ha stimolato l’industria turistica inglese a
individuare nuove soluzioni, a proporre nuove destinazioni, a migliorare la
stagionalità, nonché a rafforzare ulteriormente la tecnologia. Negli ultimi anni, i tour
operator si sono concentrati nell’ampliare le possibilità offerta attraverso i propri
websites, alcuni favorendo la prenotazione diretta, altri creando canali informatici
specifici per le agenzie, e rendendo il sito web una vera e propria alternativa alla
stampa del catalogo. Nella distribuzione si va facendo strada anche l’opportunità
“print on demand brochure”: per ridurre i costi di stampa e diffusione del catalogo, le
brochure vengono stampate solo su richieste specifiche e con le proposte
personalizzate, richieste dai consumatori.
L’Italia nel mercato britannico: secondo le previsioni dell'Abta, l'associazione del
trade turistico britannico, L'Italia è al quarto posto tra le destinazioni più gettonate
dai viaggiatori inglesi per il 2008, preceduta da Spagna, Francia e Stati Uniti. Tra le
mete vendibili con pacchetti tutto incluso, invece, l’Italia scende al sesto posto,
preceduta anche da Turchia e Grecia. Tradizionalmente, l’Italia è percepita dagli
Inglesi come la miglior destinazione a vocazione culturale (si stima che il 39% dei
turisti britannici cerca in vacanza “picturesque location”), ma negli ultimi anni il
nostro paese si è classificato ai primi posti anche nelle classifiche relative alla vita
notturna e alle opportunità legate allo shopping.45
45 Best for Nightlife:1 Italy, 2 Singapore, 3 Usa, 4 Spagna, 5 Olanda, 6 UK; Top Countries for shopping: 1 Usa, 2 Singapore, 3 Italy , 4 United Arab Emirates, 5 Japan, 6 France, 7 UK (Travel Weekly, 8 dicembre 2006)
159
In Italia, la clientela britannica fa registrare circa 3.3 milioni di arrivi, orientati
principalmente verso le città d’arte, le località minori, il mare e i laghi.
L’Italia e il trade.
Da una inchiesta del settimanale specializzato Travel Weekly, risulta che la vendita di vacanze in Italia è penalizzata da una scarsa conoscenza dal parte dei banconisti, che non sono informati riguardo ai tour operator che programmano l’Italia, e ai loro prodotti. La rubrica di Travel Weekly, dedicata a verificare la capacità delle agenzie di viaggio di vendere prodotti su richieste specifiche, ha dato esiti sconcertanti per quanto riguarda la ricerca di un week end gastronomico in Italia. Nessuna delle agenzie interpellate ha avuto un punteggio sufficiente per quanto riguarda la capacità di rispondere a tale richiesta. La domanda richiedeva un soggiorno di tre giorni in Italia, con assaggi di vino e pasti “gourmet”, l’idea era anche di andare in vacanza assieme a piccoli gruppi di appassionati. E non è questo l’unico campanello di allarme. Dati simili sono emersi relativamente a proposte di soggiorno in vacanza legati a temi quali: vacanze in famiglia con bambini, viaggi di nozze.
I prodotti turistici preferiti in Italia sono il turismo culturale, il turismo short break
che spesso unisce aspetti culturali ad un interesse più generale per lo stile di vita
italiano, in particolare per gli aspetti enogastronomici, il turismo lacuale con il relax
come principale motivazione.
Tra i fattori determinanti nella scelta delle destinazioni, è la presenza d un adeguato
collegamento aereo: oltre il 90% degli inglesi che visitano l’Italia arriva in aereo, ed
il prezzo del volo così come la distanza della meta prescelta dall’aeroporto sono
elementi fondamentali per l’individuazione della località.
L’Italia ha forti opportunità nel mercato britannico soprattutto relativamente
all’enorme quantità di tour operator a tema e di nicchia che hanno in catalogo, o che
sono disposti ad organizzare viaggi per piccoli gruppi e comunità di appassionati
(nicchie appunto) su temi quali:
- ambiente e natura, e più precisamente: osservare gli uccelli (si stima che in G.B.
gli appassionati di birdwatching siano oltre 2 milioni), i fiori, le farfalle, …
- laboratori creativi: come dipingere su vetro, decorare le uova, imparare a
fotografare o a dipingere, …
160
- sport e vacanze attive: passeggiate a piedi in contesti di pregi ambientale,
itinerari in bicicletta o con l’asino, diving, …
- cura di sé: vacanze filosofiche, cura con medicine naturali, yoga, ...
- viaggi nei luoghi dove si sono svolte battaglie, o nei cimiteri di guerra, …
- vacanze didattiche: per apprendere o migliorare la conoscenza dell’italiano, o
della storia, o della botanica, …
Un segmento di vacanza di particolare interesse per la nostra offerta turistica è
quello relativo ai viaggi di nozze: 30 mila britannici che si sposano oltre Manica, e
l’Italia è percepita come una delle mete preferite (e precede nelle scelte la Grecia ed
altre mete esotiche). Si tratta in media di piccoli gruppi (8 persone) con una forte
capacità di spesa, che chiedono di vivere esperienze indimenticabili. Diversi i T.O.
che programmano il nostro paese per questi viaggi, da Thomas Cook a Thomson, a
Cresta a First Choice che offrono programmi nei quali gli operatori locali si occupano
di molti dettagli (dai fiori al fotografo).
Tra i segmenti di domanda più interessanti si trova poi il turismo della terza età
(Golden Times), verso il quale gli operatori organizzano offerte di vacanza “resort
based packages”, wine tours, “adventure and themed holidays”: una ricerca del T.O.
Shearings Holidays resa nota nel mese di settembre 2007, ha affermato che tra le
persone che hanno oltre 65 anni, una su 12 prenota vacanze “activity and
adventure”.
Per la fascia alta del mercato, a dimostrazione dell’interesse verso il Belpaese, è
appena uscita inoltre la guida Italichic, che sfruttando l’appeal dell’Italia quanto a
moda, cucina e arte, segnala gli indirizzi più esclusivi, dalle boutique, ai cinque stelle
in edifici storici, ai ristoranti più rinomati, rivolgendosi ai turisti inglesi più ricchi che
in Italia ricercano in particolare eleganza e stile.
SPAGNA
Il quadro economico è piuttosto complesso, e di fronte a tanti risultati positivi, gli
economisti si interrogano, chiedendosi se la crescita vissuta nell’ultimo decennio
possa essere realmente sostenibile nel prossimo futuro. Se i consumi privati
aumentano, la produttività non cresce e i conti con l’estero peggiorano, mentre
aumenta il tasso di indebitamento delle famiglie.
Anche se, per la marcata vocazione incoming della Spagna, le entrate valutarie
161
relative al turismo sono di gran lunga maggiori rispetto alle uscite (queste ultime
rappresentano infatti circa 1/5 delle entrate), il saldo commerciale della bilancia
turistica tende ad abbassarsi: il turismo rappresenta più del 10% del PIL spagnolo e
il 12% dell’occupazione, per un paese che è secondo per ingressi (dopo la Francia), e
per entrate (dopo gli USA). Il saldo va contraendosi non solo perché i turisti in
Spagna spendono sempre meno, ma anche perché gli Spagnoli viaggiano sempre più
all’estero.
Secondo uno studio della Mesa de Turismo, che riunisce una trentina delle maggiori
organizzazioni turistiche del Paese, negli ultimi due anni gli spagnoli che hanno
viaggiato all'estero per ragioni di turismo sono cresciuti del 18%. Ed in base alla
rilevazione Movimientos Turísticos de los Españoles (Familitur), nel mese centrale di
agosto dello scorso anno, sono stati 4 milioni 168.648 gli spagnoli che hanno
viaggiato all'estero per turismo, contro i 3 milioni 543.841 di due anni prima.
Se paragonata a molti altri mercati europei, la percentuale di turisti che scelgono
mete oltrefrontiera è certo molto bassa (attorno al 10%), tuttavia il cambiamento dei
comportamenti turistici degli Spagnoli è netto ed evidente da alcuni anni a questa
parte. Nel corso dell’ultimo anno l’outgoing, con un aumento del 4%, ha registrato
oltre 10 milioni di spostamenti, e la pratica di un viaggio all’estero è sempre più
diffusa, e considerata un importante status symbol in molte fasce di popolazione.
L’Italia, che accoglie l’11% degli viaggi esteri degli Spagnoli, rappresenta la terza
meta dell’outgoing , dopo Francia (20,8%) e Portogallo (12,6%).
La Catalogna è la regione dove i residenti viaggiano più oltre frontiera: oltre ¼ delle
mete dei turisti catalani sono straniere; seguono la Comunità di Madrid (21% di
viaggi oltre-frontiera), quella Valenciana (9,5%) e Andalusia (8,5%).
L’Italia in pochi anni è passata da circa 1 milione a 1 milione e 700 mila arrivi di
turisti spagnoli: le opportunità della meta Italia sono legate non solo all’aspetto
culturale, ma anche a quello religioso: il turismo religioso è infatti una componente
importante nelle motivazioni del turismo culturale spagnolo, e la cultura a sua volta
rappresenta la motivazione principale per i viaggi oubound degli Spagnoli, che
possono trovare in patria l’opportunità di ottime mete balneari per le classiche
vacanze “sole e mare”.
Il profilo “medio” del turista spagnolo in Italia è quello di una persona di età
compresa tra i 20 e i 50 anni, con elevato livello d’istruzione, e portato alla
fidelizzazione, ovvero intenzionato a tornare in Italia successivamente con altre
162
motivazioni alla scoperta di aspetti nuovi.
E’ significativo che su 100 Spagnoli intenzionati ad andare all’estero, 61 vorrebbero
scegliere l’Italia.
Cultura, gastronomia, clima e simpatia sono gli aspetti più graditi dell’offerta italiana,
ma i criteri di scelta più utilizzati sono il rapporto prezzo/qualità, l’efficienza dei
servizi e il fattore sicurezza.
Il turista spagnolo si muove soprattutto a livello individuale e predilige la
sistemazione alberghiera, con partenze prevalentemente durante le vacanze estive:
la terza età è naturalmente più destagionalizzata e si sposta in periodi diversi dalle
vacanze scolastiche.
Sono interessanti anche i risultati di una analisi svolta sui viaggiatori low cost, dalla
quale risulta che la Spagna, grazie ad una dinamica politica di incremento di
collegamenti, dopo la Gran Bretagna e prima della Germania, rappresenta il secondo
mercato di provenienza dei flussi in arrivo all’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, e
che i passeggeri spagnoli rappresentano quasi il 20% del totale dei viaggiatori
stranieri, a fronte di un’incidenza del 7% di soli tre anni fa.
Alcuni dati rilevati nell’ambito della suddetta indagine permettono di raffrontare il
profilo del viaggiatori low cost spagnolo e quello inglese: quello spagnolo, come si
nota nella tabella che riassume alcuni dati emersi nella ricerca46, è un turista più
giovane (grazie alla presenza di molti studenti), e- di conseguenza – presenta una
spesa media contenuta, un minor ricorso alla ricettività alberghiera.
Profilo dei viaggiatori low cost Spagna Gran
Bretagna
Spagna Gran
Bretagna
Spesa media giornaliera pro capite 42 euro 110 euro
Incidenza viaggi per vacanza sul totale 45% 70%
Incidenza di persone con età oltre i 45 sul totale 9% 37%
Permanenza media 7,1 g 4,2%
Incidenza di pacchetti turistici - 9%
Incidenza della sistemazione alberghiera 39% 68%
46 A Macchiavelli, “Passeggeri low cost visti di profilo”, in La Rivista del Turismo, TCI, marzo 2008
163
Incidenza di chi è diretto verso destinazioni lombarde 52% 63% FRANCIA
Gli ultimi dati disponibili sul mercato francese stimano che il 20% dei Francesi sia
andato in vacanza all’estero nel corso dell’ultimo anno, si tratta di 11 milioni di
persone che avrebbero effettuato complessivamente 20 milioni di soggiorni47.
Ceto, l'associazione che raggruppa i principali tour operator francesi, ha pubblicato
uno studio secondo il quale il 2007 è stato un anno positivo per gli operatori
transalpini, che hanno registrato un incremento dei profitti del 2,3%.
Tra le motivazioni principali vi sono la ricerca di riposo, comfort, convivialità… e oltre
al desiderio di fare vacanze al mare (le vacanze mare e sole sono una quota pari a
poco meno del 30% del totale), troviamo i soggiorni nelle città d’arte e gli itinerari. I
Francesi che vanno in vacanza all’estero soggiornano prevalentemente in alberghi e
case in affitto.
E’ significativo anche il dato che riguarda il segmento famiglie dei Francesi che va in
vacanza all’estero; le ricerche dicono che desidera nell’83% dei casi depaysement,
nel 75% la scoperta di una cultura locale, oltre riposarsi.
Una ricerca del gruppo Ceto, presentata alla nuova fiera del turismo francese (Map)
che si è tenuta a Parigi nel mese di marzo 2008 sottolinea il desiderio che molti
turisti hanno di tornare a casa dal periodo di soggiorno in vacanza, arricchiti,
fisicamente grazie a soggiorni benessere o sportivi, ma anche arricchiti in termini di
conoscenze nuove. Il 25% dei francesi che è stato in vacanza nell’estate 2007 ha
acquistato il viaggio su internet (tre volte più che nel 2003), mentre si stima che
siano 13,4 milioni i Francesi cercano idee di vacanza sul web (cioè il 44% di quanti
sono stati in vacanza nel 2007).
In ogni caso il 45% dei pacchetti è venduto ancora dal canale delle agenzie di
viaggio, il 25% su internet e il restante 30% attraverso forme di vendita diretta o
negli ipermercati.
47
http://www.ttgitalia.com/bannerCounter.aspx?Sk_n0wpkuJiz_o_N2v!sMNmDzls2Zp6HnyKLMJ
GQTwZI3QgWLj9XpdWJKY06gxWFHMHUm3zl8L8sOeXagEHJCA--
164
Nella graduatoria delle destinazioni estere l’Italia si colloca al terzo posto con oltre 3
milioni di arrivi, subito dopo Spagna e Gran Bretagna.
Ma se si considerano i soli pacchetti venduti dalle adv la graduatoria cambia: al
primo posto tra le mete è la Spagna seguita dall’Italia dal Benelux, dalla Tunisia,
dalla Germania e dal Marocco.
Se si considerano invece i voli low cost l’Italia risulta essere la terza meta dei turisti
francesi, dopo Gran Bretagna e Spagna.
Secondo un Rapporto 2007 dell’Enit l’asse trainante del turismo francese verso
l’Italia è costituito dall’arte e dalla cultura, cui segue il prodotto balneare. Molte sono
le proposte relative a soggiorni brevi e tematici: eno-gastronomia, golf e trekking.
Un’altra tipologia di prodotto turistico emergente é rappresentata dalle crociere nel
Mediterraneo, che fanno scalo nei maggiori porti della Penisola e sono aumentate del
4%
rispetto al 2006.
Operatore leader nel mercato francese verso il nostro paese è Donatello che punta
ad inviare 200 mila turisti in Italia nel 2008, ma gli specialisti per l’Italia sono diversi
(V.O. Italia, Autrement l’Italie, Italique oltre a Jet Tours, Cuendet, Interhome,
VisitEurope, Odysseus …, ).
Ma il turismo di gruppo non è appannaggio solo dei T.O., gran parte dei gruppi si
forma anzi all’interno di associazioni e Comités d’Entreprises. Il mercato dei 31 mila
CE e delle 500 “collettività di diritto pubblico”, è pari a 11 milioni di clienti potenziali
Tra i prodotti che possono essere veicolati nel mercato francese si segnalano:
- le passeggiate a piedi, considerando che un Francese su due dichiara di
“marciare” regolarmente, da solo o con la propria tribù, e gli operatori
specializzati in questo segmento sono una trentina (Terres d’Aventure pubblica il
catalogo leader). I prodotti possono riguardare itinerari legati a vigneti e ai grandi
vini, a scenari di campagna o rinascimentali, e in genere all’ambiente alla
scoperta;
- le vacanze a tema: dai viaggi culinari, a quelli per praticare sport,
165
- le proposte per la terza età, Age d’or, un mix di “detente” animazione e
scoperta.. che prevedono soggiorni oltre che in albergo anche in campeggio (nei
bungalow e nelle mobil home). Tra le proposte più gettonate troviamo le
passeggiate a piedi coi nipoti, stages dio acquarello o di bridge, atelier culinari o
di informatica e internet…. Nei confronti di questo target alcuni operatori puntano
a proporre offerte “faites vous plaisir” o proposte per festeggiare anniversari;
- i viaggi didattici: vi sono operatori come Aventure Scientifique che si rivolgono ai
piccoli curiosi e ai grandi esploratori, cercano di rinnovare il genere vacanze in
colonia proponendo l’originalità e un approccio ludico: astronomia, scoperta dei
mestieri, calligrafia, letteratura, storia, ed offrono una ventina di tematiche,
comprese situazioni e giochi di ruolo.
STATI UNITI
Dal 2002 ad oggi il flusso di turisti statunitensi verso l’Italia si è mostrato in costante
aumento, e con 4,5 milioni di arrivi gli Usa rappresentano per l’Italia un mercato di
assoluta priorità, al terzo posto, dopo Germania e Gran Bretagna, nella graduatoria
dei bacini stranieri di provenienza dei flussi; l’interesse del mercato USA, come noto,
è stato tendenzialmente legato all’’elevata capacità di spesa dei turisti americani,
primi a livello mondiale per spesa turistica all’estero.
L’analisi dei dati del 2007 mostra che per il mercato nordamericano le mete italiane
di maggiore successo sono state le città d’arte (Roma, Firenze e Venezia in primis),
la Toscana, la Costiera Amalfitana, l’Umbria, la Sicilia, le Cinque Terre (fonte Enit).
L’interesse è in aumento anche per altre aeree quali la fascia adriatica (Emilia
Romagna, Marche, Abruzzo) e le Dolomiti.
In una ricerca svolta dalla Delegazione Enit tra coloro che hanno effettuato richiesta
di brochure sull’Italia tramite il sito Enit, risulta che la destinazione più richiesta è la
Toscana, seguita da Veneto e Umbria, e che la motivazione principale del viaggio in
Italia (indicata da quasi il 35% dei rispondenti) è l’arte, seguita dall’enogastronomia,
segnalata nel 20% dei casi.
Nel corso di sondaggi recenti, i lettori di alcune importanti riviste americane hanno
scelto Roma, Venezia e Firenze come le città più desiderate in Europa, e hanno
considerato l’Italia come la destinazione europea più popolare. Dal suo canto l’USTOA
(associazione dei To USA) definisce Roma come la Top City.
166
Secondo l'annuale Travel Trends Survey per il 2008, Roma continua a essere le
prima destinazione europea nelle prenotazioni dei turisti americani che si
rivolgono alle agenzie del network Cwt.. La Capitale risulta infatti al quarto posto tra
le destinazioni internazionali, ma le prime tre sono a corto-medio raggio (crociere
caraibiche, Cancùn e Riviera Maya). Inoltre, Roma stacca ampiamente Londra,
all'ottavo posto, seconda città europea in classifica. L'interesse crescente per l'Italia
è dimostrato anche dalle altre città presenti nelle prime venti con Venezia in netto
recupero (sedicesima e soprattutto in avanti di sette piazze) e Firenze,
quattordicesima, che recupera ancora una posizione.
In aggiunta, al quinto posto, si posizionano le crociere sul Mediterraneo, che
porteranno quindi ancora traffico sulle mete italiane.
Dunque la cultura rappresenta tradizionalmente la motivazione principale che spinge
i turisti americani a venire in vacanza nel nostro paese (con un trend positivo per le
piccole città d’arte e le mete meno affollate che conservano storia e tradizioni
intatte), assieme ad aspettative che mostrano interessi “plurimi” (shopping e cultura,
arte e gastronomia, natura e cultura, …) e si intersecano nel corso del soggiorno in
Italia.
Tra questi interessi, la passione per la cucina italiana riveste un’importanza
particolare. Recentemente, il quotidiano Usa Today ha definito l’enogastronomia e i
luoghi dove nascono i prodotti tipici come le vere perle dell’Italia, a dimostrazione di
un crescente interesse per aspetti fino al recente passato ritenuti secondari.
I turisti 'gastronomici' sono generalmente giovani, di fascia socioeconomica medio-
alta, e più “colti” rispetto ad altri tipi di viaggiatori. In media questo segmento
spende 1.194 dollari a viaggio.
Nel corso degli ultimi tre anni circa 27 milioni di turisti americani, il 17% di tutti i
viaggiatori leisure del Paese, hanno viaggiato espressamente per fare esperienze
culinarie e di enogastronomia. Il dato si legge su di uno studio commissionato nel
2007 dalla TIA (Travel Industry Association of America) in partnership con il
magazine Gourmet e l'International Culinary Tourism Association.
I dati, in sintesi, mostrano interessanti opportunità per quelle località in grado di
offrire corsi di cucina e visite insolite.
In crescita nel mercato statunitense interessato all’Italia è pure l’interesse per la
natura. Un conferma in tal senso viene anche da Turismo Verde, che ha confermato il
167
buon andamento dell'agriturismo grazie ai flussi di turismo internazionale, tra i quali
si distinguono, quanto a stime previsionali positive, quelli provenienti dagli Stati
Uniti.
Negli Usa Internet è di gran lunga lo strumento più utilizzato nella fase di ricerca del
viaggio. Anche i Blog creati da viaggiatori esperti e da opinion leaders vengono
utilizzati sempre più frequentemente per la scelta delle destinazioni dai consumatori
attenti al rapporto qualità/prezzo.
Nonostante un cambio euro-dollaro al momento assolutamente sfavorevole agli
spostamenti dagli Usa all’Unione Europea, le destinazioni italiana possono continuare
a contare sull’opportunità dell’immagine dell’Italia come meta turistica, che presso gli
Statunitensi continua presentarsi come destinazione assolutamente privilegiata per il
mix delle risorse, le sue città d’arte, la buona tavola, il lifestyle, il made in Italy.
E’ importante tenere presente che il nostro paese è anche tra le mete preferite per i
viaggi di nozze degli Americani, otre a risultare particolarmente attraente per il
turismo giovanile: la meta Italia infatti risulta essere seconda solo rispetto
all’Australia nelle mete sognate dai giovani vacanzieri Usa (seguono Gran Bretagna,
Francia e Irlanda)48 ed è prima nella speciale graduatoria per i giovani under trenta, i
cosiddetti Echo-boomers.
In base ad un sondaggio sulle destinazioni scelte per i viaggi di nozze, effettuato nel
2007 da MacNair Travel & Cruises l’Italia ha un ottimo posizionamento: il 39,8 degli
intervistati risulta aver scelto le Hawaii, il 30,1 la Polinesia francese, e il 23,7% un
tour in Italia. Secondo i lettori della rivista Modern Bride, l’Italia è addirittura la
destinazione preferita per i viaggi di nozze.
Secondo il vicepresidente di Honeymooners Review Guide l’Italia è risulta essere però
un paese più sognato che visitato dai turisti Usa; il nostro paese è la meta ideale per
un viaggio romantico, ma al momento della scelta spesso occorre optare per una
destinazione più vicina, più raggiungibile e meno cara. Ed infatti, nella classifica
Honeymooners Guide, tra le mete effettivamente visitate l’Italia si trova decima,
dopo Messico, Giamaica, Bahamas, Repubblica Dominicana, Polinesia.
Altro aspetto da tenere in considerazione è il bisogno di inedito e di autentico, già
evidenziato come trainante nella motivazione turistica delle vacanze degli americani
48 Secondo una ricerca Harris Poll pubblicata nel mese di luglio del 2007.
168
in un reportage della rivista Newsweek. Risponde alla domanda di autenticità, ad
esempio, anche l’offerta del TO My Italian Vacation che opera esclusivamente on line
e propone offerte altamente personalizzate per un pubblico benestante, che desidera
trascorrere un periodo di vacanze in Italia per potersi immergere nella nostra vita
quotidiana, affittando un piccolo cottage o un appartamento così da “diventare parte
viva del paese in cui ci si trova, magari anche solo per un minuto”.
169
MERCATO ITALIA
Rispetto alle vacanze dei viaggiatori nord europei, quelle degli Italiani, sono
profondamente caratterizzate da una marcata stagionalità49 e da una netta
preferenza per le vacanze balneari50 e per la ricettività in case e appartamenti, tratti,
del resto, alquanto correlati tra loro. Ma l’evoluzione degli ultimi anni ha indotto la
domanda turistica nazionale ad assumere modalità e comportamenti nuovi, per molti
aspetti più simili a quelle di altri mercati europei più maturi, ri-orientando le scelte
dei turisti italiani quanto a destinazioni, date di partenza, durata e tipologia dei
soggiorni, canali di informazione, prenotazione e di acquisto delle vacanze.
Gli aspetti più evidenti agli occhi di chi osserva i trend della domanda italiana sono
senza dubbio quelli relativi alla continua tendenza alla frammentazione delle
vacanze, e all’aumento dell’utilizzo di Internet.
Si tratta di andamenti ben confermati anche dal confronto tra i dati del 2007 e quelli
del 2006: secondo l’ISTAT, infatti, anche nel corso dell’ultimo anno, parallelamente
ad un forte incremento nel numero dei periodi di vacanza si è registrata una decisa
contrazione delle presenze complessive, mentre le prenotazioni di vacanze via
Internet, che nel 2006 riguardavano il 15,3% dei viaggi, nel 2007 sfiorano il 19%.
Boom delle vacanze brevi
Più precisamente, nel 2007 i periodi di vacanza (compresi anche i viaggi di lavoro,
che rappresentano circa il 14% dei viaggi totali) sono aumentati del 4%, rispetto al
2006, arrivando a superare 112 milioni di soggiorni, mentre il volume complessivo
dei pernottamenti si è contratto del 4,4% passando dai circa 720 milioni di presenze
del 2006 ai 688 milioni del 2007.
Variazioni percentuali nelle vacanze degli Italiani. Dati ISTAT
1-3 notti oltre 4
notti
totale
vacanze
lavoro totale
viaggi
Viaggi
var %
2006/2005
1,44% 2,33% 1,91% -6,90%
0,74%
var % 9,65% -2,10% 3,36% 8,47% 4,03%
49 In base alle rilevazioni ISTAT, i tre mesi di luglio, agosto e settembre incidono per il due terzi delle presenze totali per motivi di vacanza. 50 In base alla ricerca CRM sulle vacanze estive 2007, quasi la metà degli Italiani ha scelto la vacanza balneare.
170
2007/2006
Presenze
var %
2006/2005 1,55% 9,28% 8,27% -12,60% 6,44%
var %
2007/2006 4,37% -7,86% -6,31% 19,98% -4,42%
La tendenza alla frammentazione è testimoniata dall’aumento, per non dire
dall’impennata, delle vacanze brevi: al momento i periodi di soggiorno della durata
da 1 a 3 notti rappresentano una quota quasi equivalente a quella delle vacanze dai
quattro pernottamenti in su, con incidenze percentuali pari rispettivamente al 49% e
al 51% sul totale dei soggiorni per vacanza. Il tasso annuale di crescita delle
“microvacanze” nel 2007 ha raggiunto quasi il 10% rispetto al 2006, quando i periodi
brevi rappresentavano il 46,5% del totale dei periodi di vacanza. Secondo i dati
ISTAT, dunque, i viaggi brevi degli italiani comportano quasi 50 milioni di
spostamenti nel corso dell’anno e, con una durata media pari a 1,8 notti (in calo
rispetto al dato di 1,9 nel 2006) implicano 88 milioni di pernottamenti, pari a circa il
15% del totale delle presenze turistiche originate dai turisti italiani (+3% di
incidenza percentuale rispetto al 12% del 2006).
Contrapposto è l’andamento delle vacanze “lunghe” (oltre i 4 pernottamenti), che,
con una riduzione di oltre 1 milione di partenze, hanno subito un calo annuale del
2,1% nel numero delle partenze e di quasi l’8% nelle presenze, con una conseguente
riduzione della durata media del soggiorno. Dai
Il risultato complessivo è una marcata contrazione della permanenza media
complessiva, che secondo l’ultima fotografia dell’ISTAT, si attesta su un valore di
poco superiore alle 6 giornate.
Durata media dei soggiorni per tipologia di viaggio
Vacanza Anno
1-3 notti Oltre 4 notti Totale
vacanze
Lavoro Totale
2005 1,9 10,9 6,7 4,0 6,3
2006 1,9 11,6 7,1 3,8 6,7
171
2007 1,8 10,9 6,4 4,1 6,1
Fonte: ISTAT
Lo sviluppo delle “microvacanze” è un fenomeno che mostra un aumento ininterrotto
dal 2001, e ha un significato che va molto al di là delle conseguenze strettamente
relative alla durata della permanenza: lo sviluppo delle vacanze brevi è indicativo di
un modo diverso di fare turismo, non più strettamente collegato alle vacanze relax
stanziali, balneari e montane, ma segnato da motivazioni più variegate e più
collegate a interessi personali. Le sempre più numerose partenze per due/tre
giornate di break significano inoltre che la domanda italiana si orienta verso un
profilo di consumo meno stagionalizzato, meno intermediato, più legato a mete di
carattere culturale, quali città e centri minori.
Mentre, infatti, oltre il 60% circa degli spostamenti e quasi i tre quarti dei
pernottamenti dovuti alle vacanze della durata di oltre 4 notti si concentra nel terzo
trimestre, per le vacanze brevi la distribuzione è molto più uniforme nel corso dei
vari periodi dell’anno: i mesi preferiti per le partenze “brevi” sono quelli di aprile,
maggio e giugno, durante i quali si registrano circa il 30% degli spostamenti ed un
quarto delle presenze.
Distribuzione stagionale delle vacanze – valori percentuali
1 -3 notti oltre 4 notti Totale
Viaggi
Gennaio-febbraio-marzo 20,77% 13,13% 16,81%
Aprila-maggio-giugno 30,28% 16,94% 23,40%
Luglio-agosto-settembre 27,47% 60,00% 43,73%
Ottobre-novembre-
dicembre 21,49% 9,93% 16,06%
100,00% 100,00% 100,00%
Presenze
Gennaio-febbraio-marzo 24,00% 9,44% 11,28%
Aprila-maggio-giugno 25,57% 11,50% 13,28%
Luglio-agosto-settembre 27,14% 72,74% 66,97%
Ottobre-novembre-
dicembre
23,29% 6,32% 8,46%
172
dicembre
100,00% 100,00% 100,00%
Fonte: elaborazione da dati ISTAT
Da notare che nei tre mesi di luglio agosto e settembre, e con riferimento alle
vacanze dalla durata di oltre 4 notti, l’ISTAT registra che oltre un terzo delle vacanze
ha una durata compresa tra 7 e 14 giorni, e quasi un quarto dura dai 15 giorni in su.
D’altronde anche in base ai dati resi noti dalla ricerca CRM, la vacanza estiva degli
italiani dura in media 16 giornate. Ed è dunque evidente che, quanto alla durata, si
delineano due distinte modalità di comportamento: da un lato le vacanze estive
stanziali, per relax, con periodi di soggiorno di una o due settimane, dall’altra le
sempre più numerose vacanze di due/tre giorni, che sono prevalentemente
“seconde” vacanze al di fuori dei mesi estivi e dalle mete balneari e montane.
Per quanto attiene, appunto, alle mete, a fronte di un 17% di viaggi esteri, l’83%
delle vacanze degli Italiani si svolge in Italia: per le vacanze brevi, però, la
preferenza per le mete nazionali è più marcata (92,4%). Da notare che le regioni del
nord Italia accolgono il 46% delle microvacanze. Più precisamente, le mete preferite
per le vacanze brevi sono, in ordine: Toscana, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna,
e la Lombardia con una quota del 12% dei viaggi brevi diretti in Italia, pur non
comparendo nelle prime posizioni della graduatoria delle mete delle vacanze con
durata di oltre 4 notti, occupa la terza posizione con una quota del 9,4 del totale
delle vacanze svolte in Italia.
1 -3 notti oltre 4 notti Totale
Toscana 12,4 Emilia
Romagna
10,6 Toscana 10,9
Lombardia
11,9 Toscana
9,1 Emilia
Romagna 9,7
Lazio 10,5 Trentino AA 7,6 Lombardia 9,4
Emilia
Romagna 9,1 Sardegna
7,2 Lazio
8,5
Veneto 7,9 Sicilia 6,9 Veneto 7,3
Liguria 6,9 Puglia 6,8 Liguria 6,4
173
Piemonte 6,1 Campania 6,6 Campania 5,9
… … … … … … …
100,00 100,0
Un dato importante è che, fatta eccezione per il trimestre aprile-giugno, nel 2007 la
quota di persone che hanno effettuato almeno un periodo di vacanza si è ridotta
rispetto al 2006. E se nel 2006, durante il periodo estivo (e sempre stando ai dati
ISTAT), il 43,4% degli Italiani aveva trascorso una vacanza di almeno 4 notti, nel
2007 tale percentuale è scesa al 42% nel 2007. Più in generale, è diminuito il
numero di persone che ha fatto vacanze con più di quattro pernottamenti, a
dimostrazione che l’aumento complessivo del numero dei periodi di vacanza (peraltro
- come già detto - dovuto al solo aumento delle vacane brevi) è in realtà il risultato
di situazioni di consumo turistico alquanto diversificate tra i vacanzieri italiani.
Persone che hanno effettuato almeno un viaggio.
Per durata del soggiorno e per trimestre, Valori percentuali
1 -3 notti oltre 4 notti Totale
Trimestre 2006 2007 2006 2007 2006 2007
Gennaio-febbraio-marzo 11,6 10,7 10,2 9,9 19,5 18,6
Aprila-maggio-giugno 12,8 16,0 12,2 13,0 23,2 26,5
Luglio-agosto-settembre 13,4 13,8 43,4 42,0 49,3 47,89
Ottobre-novembre-dicembre 11,3 10,9 7,8 7,4 17,1 16,6
Fonte: ISTAT
I consumi turistici si distribuiscono infatti in modo non uniforme tra gli Italiani, e di
fronte alle difficoltà del caro-vita che diventa sempre più pesante, questa
disomogeneità si fa via via più evidente. Più netta appare la separazione tra le fasce
di popolazione a reddito medio basso che percepiscono di dover contenere i consumi
(riducendo ad esempio la durata della vacanza, scegliendo anche per il mese di
agosto la formula week-end piuttosto che la settimana), e quelle a reddito alto, la cui
domanda è decisamente meno sensibile ai prezzi. Nell’ambito della domanda turistica
nazionale, diviene quindi più accentuata la distinzione tra il profilo del turista che va
in vacanza una sola volta l’anno, concentrando le ferie in un unico soggiorno sempre
più breve, con scelte che sono molto orientate dai prezzi, e il profilo del
174
plurivacanziere che trascorre oltre alla vacanza lunga, più periodi brevi in Italia e
all’estero51, e aumenta il numero delle proprie partenze.
Una ricerca campionaria, promossa da alcuni dei principali operatori turistici italiani,
stima pari al 53% del totale della popolazione la quota di coloro che vanno in
vacanza almeno una volta l’anno, e pari al 32% la quota di coloro che vanno in
vacanza almeno due volte l’anno, mentre secondo l’indagine CRM, durante l’estate, il
16% degli Italiani effettua due vacanze, ed il 3,2% tre vacanze o più.
L’utilizzo di Internet come strumento di prenotazione è in forte ascesa, ma non
sembra che ciò accada a discapito delle agenzie di viaggio. L’istituto CRM sostiene
che oltre un quarto degli Italiani ha prenotato via web le vacanze estive 2007,
mentre l’Istat, con riferimento al numero complessivo di viaggi per motivi di
vacanza, fa riferimento ad un 18% di prenotazioni via Internet, e segnala, pertanto,
un aumento considerevole rispetto al 14,4% registrato nel 2006, controbilanciato
dalla riduzione della quota di coloro che partono senza alcuna prenotazione. Le adv
dal loro canto sembrano mantenere la loro quota, la quale, peraltro, non è facilmente
calcolabile, visto che il 12,5% indicato dall’ISTAT appare largamente sottostimato
rispetto a numerose ricerche in base alle quali le agenzie intermediano ormai, anche
nel mercato italiano, oltre il 20% delle prenotazioni.
Viaggi per turismo e organizzazione del viaggio
2006 2007
Prenotazione diretta 36% 39%
Di cui tramite internet 14,4% 17,9%
Prenotazione presso agenzia 12,9% 12,4%
Nessuna prenotazione 49,7% 47,5%
Non sa / non risponde 1,4% 1,1%
Totale 100,0% 100,0%
Fonte ISTAT
Le scelte ricettive degli Italiani vedono il prevalere del settore degli alloggi: oltre il
50% delle vacanze del 2007 sono state trascorse in case di proprietà o appartamenti
51 Si tratta di un fenomeno evidenziato molto spesso anche nelle dichiarazioni degli addetti ai lavori, come richiamato nel paragrafo di questo lavoro dedicato al settore intermediario in Italia.
175
in affitto o presso abitazioni di parenti e amici. Numerose le ricerche (compresi i dati
ISTAT relativi al 2007) che indicano che il comparto alberghiero incide per poco più
di un terzo delle vacanze; all’interno del comparto alberghiero oltre la meta dei
soggiorni prevede l’alloggio in strutture a tre stelle. Tanto in Italia quanto all’estero,
gli Italiani preferiscono trascorrere le vacanze in famiglia o in coppia: le famiglie che
viaggiano con i figli prediligono mete italiane quando i bambini sono piccoli,
orientandosi poi maggiormente verso l’estero quando i figli crescono.
Grandissima parte degli spostamenti degli Italiani è dovuta all’esigenza di prendersi
un periodo di risposo o di svago: all’interno di questa motivazione di vacanza, oltre
ad una quota considerevole che sceglie il mare e la montagna (rispettivamente 45%
e 20% nei dati ISTAT), due turisti su dieci scelgono di fermarsi in una città d’arte o di
effettuare un tour tra varie località52.
Altro aspetto importanti ai fini di questo lavoro, è la maggiore propensione a
viaggiare da parte dei residenti nelle regioni del Nord: nelle regioni del Nord, in base
all’indagine ISTAT viaggia oltre un terzo dei residenti, a fronte del 31,4% nelle
regioni del Centro e del 21,7% in quelle del Sud.
In generale le motivazioni della scelta dei luoghi di vacanza fanno riferimento in
modo preponderante alle bellezze paesaggistiche, che influenzano circa un terzo
della domanda, ma è importante osservare come il desiderio di rivedere familiari e
amici, e l’ospitalità presso amici e parenti suggeriscono che le scelte sono fortemente
condizionate dal desiderio di intrattenere approfondire legami, le relazioni e i rapporti
interpersonali.
Al di là dei dati disponibili, peraltro spesso contraddittori, emerge che il mercato
turistico italiano si sta avvicinando, come accennato, verso assetti tipici dei mercati
più maturi, quali quelli tedesco e inglese, caratterizzati da un forte tasso di utilizzo di
internet, da un ruolo sempre più evoluto del sistema intermediario, e dall’ingresso di
nuovi profili professionali (travel agent home based, promoter, T.O. virtuali…).
Anche in Italia va poi sfumando la contrapposizione turismo organizzato e turismo
indipendente, ed il consumatore-turista è sempre più eclettico: la stessa persona può
desiderare esperienze di vacanza estremamente diverse. In particolare tra i
plurivacanzieri è sempre più frequente trovare chi passa dalla vacanza estiva di due
52 Secondo CRM, sono il 14% i vacanzieri estivi che scelgono vacanze culturali, ed il 6% quelli che praticano un turismo “discovery” ovvero effettuano un tour alla scoperta di più di un luogo.
176
settimane tutto compreso al mare, ad un viaggio in bassa stagione da realizzare
seguendo un itinerario personalizzato e su misura, ad un week end organizzato in
fretta acquistando i biglietti di un vettore low cost o a quello in un hotel di lusso in
una località termale; e, in uno scenario sempre più frammentato, destinazioni e
operatori del turismo hanno a che fare con scadenze sempre più ravvicinate e con un
turnover di turisti mai registrato in precedenza.
In Italia: in base ad una recente ricerca GFK Marketing Services, in Italia, nel 2007,
il giro d’affari dovuto alla vendita di pacchetti turistici ha sviluppato una fatturato
pari a quasi 6,5 milioni di euro, con una spesa media di 974 euro per ogni pacchetto
acquistato. Si tratta di un dato in aumento (+4%) rispetto al 2006, anno in cui il
fatturato del settore si era attestato sui 5,9 milioni53. Ancora una volta, però, occorre
ribadire che, nel valutare i dati, bisogna tener conto del problema della loro effettiva
attendibilità: secondo quanto emerge da una recente analisi svolta sui bilanci dei
principali tour operator italiani, riferiti all’esercizio 2006, si può stimare che il valore
di 6,5 miliardi sia in realtà altamente sottostimato.
Nel 2007, stando ancora alla ricerca GFK, la rete distributiva italiana è cresciuta del
3%, fino a un totale di 11.977 punti vendita, e risulta aumentato del 6,3%, rispetto
all’anno precedente il numero degli Italiani che hanno comprato pacchetti di viaggio
in adv. Si stima infatti che circa 6,3 milioni di turisti abbiano effettuato l’acquisto di
pacchetti vacanza presso le agenzie, con un numero medio di acquirenti per agenzia
pari a 4.937 per impresa ed un fatturato medio (da vendita di pacchetti di tour
operator) pari a 521.000 euro per agenzia54. Dati positivi, dunque, che dicono come
il 2007 sia stato un anno buono sia per i produttori che per i dettaglianti.
L’andamento delle vendite di pacchetti turistici mostra una tendenza verso la
polarizzazione del mercato: si registra infatti un forte aumento nella vendita di
prodotto di lusso (+19%) e nella vendita di pacchetti low cost (+16%), mentre
rimane stabile il segmento di prezzo medio-basso e si riduce l’importanza della fascia
di pacchetti con prezzo tra i 750 e i 1.500 euro a persona (-8%).
Secondo quanto reso noto dai rappresentanti del tour operating, infatti, nell’ambito
53 In particolare, analizzando i dati di bilancio di 62 maggiori operatori, rispetto ad un totale di circa 300 aziende, v. Guida Viaggi 28/01/08) Giorgio Castoldi calcola che la somma dei ricavi dei soli bilanci osservati supera la cifra di 7,5 miliardi. 54 La ricerca ha rilevato le vendite dei pacchetti di t.o. direttamente dai gestionali di un campione rappresentativo delle agenzie di viaggi italiane tradizionali
177
del turismo organizzato si sta sempre più ampliando la differenza tra due tipologie:
- il turismo delle fasce medio-basse, che si fa ulteriormente attento alla spesa, che
considera la vacanza come un consumo necessario e, pur di soddisfare il bisogno di
viaggiare, diventa ogni giorno più attento al risparmio nella scelta di destinazioni e
modalità di trasporto e soggiorno,
- il turismo di fascia alta, che segue l’andamento della domanda di beni di lusso, e
non è quindi soggetto a contrazioni ma anzi tende ad aumentare la richiesta di
esclusività/unicità in ogni tipologia di servizio richiesto (itinerari, località, strutture,
servizi … ).
La tendenza alla frammentazione delle vacanze rende poi consapevoli i tour operator
delle necessità di ripensare la propria programmazione, visto che al momento gli
operatori stranieri, i low cost e gli operatori on line sembrano molto più abili dei
“tradizionali” to italiani nell’intercettare richieste di viaggi della durata di poche notti,
e più in generale, aspettative sempre più esplicite di flessibilità e personalizzazione.
Per quanto riguarda il livello di concentrazione dell’intermediazione italiana si può
considerare che, relativamente a 62 grandi operatori per i quali è stata condotta una
accurata analisi di bilancio55, sono stati ottenuti i seguenti risultati:
- i primi tre operatori registrano oltre la metà del giro d’affari del totale dei tour
operator considerati,
- i primi 14, ovvero quelli con fatturati oltre i 100 milioni di euro, ne registrano
oltre i ¾,
- i 19 to con fatturati compresi tra i 30 e i 100 milioni di euro, rappresentano il
15% del giro complessivo,
- i 29 to con fatturati compresi tra i 15 e i 30 milioni di euro incidono per poco più
dell’8% sul totale.
- Fatturati 2006 dei principale TO Italiani (in migliaia di euro)
55 “Guida Viaggi 28/01/08
178
2006 2005 2004 2003 2002 2001 Var
‘06/’01
Costa
Crociere
1.689.863 1.632.876 1.111.416 807.405 767.711 744.864 126,86%
Alpitour 1.333.000 1.146.772 1.122.052 943.148 938.071 1.025.815 29,94%
Gruppo
ventaglio
761.146 734.269 760.454 693.326 544.248 525.381 44,87%
Msc 350.651 323.018 213.847 114.730 95.188 86.788 304,03%
Hotelplan 244.486 174.568 183.685 143.162 196.032 223.924 9,18%
Totale 4.134.660 4.011.503 3.391.454 2.701.771 2.541.260 2.606.772 58,61%
Per quanto riguarda gli indirizzi strategici del comparto, appare significativa
un’inversione di tendenza rispetto a quanto registrato nelle dinamiche di settore degli
anni ’90. Fino ai primi anni del nuovo millennio i tour operator italiani hanno
perseguito strategie di integrazione, sia a livello orizzontale, acquisendo diversi
marchi, sia a livello verticale, in particolare acquistando la proprietà di villaggi e, più
in generale di strutture ricettive56, ma negli ultimi anni il trend verso l’integrazione
verticale sta subendo un cambiamento di rotta. Molti tour operator hanno preferito la
scelta di disinvestire nel ricettivo, con lo scopo di diminuire il grado di
immobilizzazione che, in un mercato sempre più imprevedibile, diventa un elemento
di rigidità troppo rischioso. Così il tour operating sembra volersi indirizzare verso una
maggiore “flessibilità”, i cui vantaggi possono essere testimoniati dal fatto che,
quanto a indici di redditività, sono proprio i grandi operatori a presentare la
situazione meno rosea, mentre le aziende di media dimensione ottengono indici
percentuali di rendimento superiori alla media57.
D’altronde è importante anche notare che i disinvestimenti effettuati negli ultimi tre o
quattro anni rendono, dal loro canto, più difficile l’interpretazione di alcuni dati
apparentemente positivi: in molti casi infatti (e in particolare per le aziende
maggiori), gli aumenti di fatturato che mostrano risultati brillanti, non sono in realtà
dovuti all’attività di tour operating vera e propria, ma corrispondono a proventi di
gestione straordinaria. Fatta questa dovuta precisazione, si può comunque sostenere
56 L’integrazione con il settore aereo, così diffusa nel mercato inglese, è stata invece per lo più evitata, e solo Alpitour e Viaggi del Ventaglio possiedono compagnie aeree proprie. 57 V Guida Viaggi 28/01/08.
179
quanto gli esperti ritengono, e cioè che i risultati del settore non siano certamente
quelli di un comparto in crisi, come spesso si sente affermare, e che
l’intermediazione sia sufficientemente in salute.
Per quanto riguarda il settore dei dettaglianti, come osservato, il numero delle
agenzie di viaggio ha dunque mostrato fino ad oggi una tendenza all’aumento,
nonostante gli esperti già da tempo sostengano che la dimensione numerica del
settore dovrebbe stabilizzarsi, perché in un mercato liberalizzato ormai da diversi
anni, si è venuto a creare un turn over molto alto, e accanto ad agenzie che aprono,
molte altre - che non hanno saputo e non sanno innovarsi - sono e saranno costrette
a chiudere i battenti. Si ritiene che le nuove aperture prediligeranno soluzioni
innovative, come location non tradizionali (stazioni ferroviarie, aeroporti, centri
commerciali), o configurazioni più prettamente consulenziali (ad esempio come nel
caso degli agenti a domicilio). E’ opinione molto diffusa, inoltre, che il futuro del
comparto sarà sempre più condizionato dal fenomeno dell’aggregazione. Nel corso
del 2007 il fenomeno aggregativo si è alquanto diffuso in un processo di
consolidamento delle concentrazione tra reti.58
Al momento oltre la metà delle agenzie italiane partecipa ad un rete, prediligendo la
formula dell’associazione in partecipazione; la tendenza all’aggregazione è molto
forte e gli esperti ritengono che il numero delle agenzie indipendenti si ridurrà
ulteriormente e che ben presto sarà l’80% delle adv ad essere integrate in qualche
forma di network.
E già una realtà evidente il fatto che le agenzie che scelgono di rimanere
indipendenti riescono a farlo solo presidiando strenuamente una nicchia, ovvero
raggiungendo un elevatissimo livello di specializzazione in un prodotto o in un
segmento di mercato: si tratta di quelle adv che si pongono ad esempio, come
boutique di viaggi di lusso, fornendo consulenze di altissimo livello, o comunque
fortemente legate al proprio territorio locale, dove le reti fanno fatica a penetrare.
Per il futuro, si prevede:
- per le agenzie che sceglieranno di rimanere indipendenti, un’ulteriore sviluppo delle
strategie di specializzazione;
- per le agenzie che vorranno continuare a puntare sul ruolo di distributori, un’ulteriore
sviluppo del fenomeno dell’aggregazione, non solo a livello di agenzie, ma anche a
58 Tra le operazioni del 2007, la costituzione dei poli Bluvacanze-Cisalpina-Investitori Associati, BravoNet-G40-Isoardi, l’alleanza Buonviaggio-TravelCo-Uniglobe International.
180
quello di network, visto che le stesse reti si stanno già integrando tra loro in vista di
ulteriori economie di scala e vantaggi sinergici.
Reti agenziali italiane, classifica per numero di adv
NOME N DI
AGENZIE
(31/12/06)
PROPRIETà
FRANCHISING
AFFILIATE
Giramondo -
Welcome Travel
group
502 65 12 425
Bluvacanze 500 500
ITN Holding 422 194 228
VentaPOint 405 405
Travel Company 310 310
Cisalpina 302 42
Bravo net 300 40 260
Freenet Network 293 3 72 218
Marsupio Group 255 2 253
Uvet Amex 250
Buonviaggio
network
215 17 198
Open Travel
network
200 8 192
G40 183 183
Cts 180 22 158
Fespit 170 170
Robintur 142 57 1 84
Primarete 100 1 59 40
HP Vacanze 100 100
Travelshop 86
Le marmotte 80 8 72
Carlson Wagonlit
travel
16
(+60inplant)
16
(+60inplant)
181
Baia di Luna
network
70 9 61
fonte Guida Viaggi 24 settembre 2007
Come già evidenziato, l’utilizzo del web è in forte ascesa. Tra i motivi per i quali il
cliente scegli Internet invece del tradizionale punto vendita, quelli di maggiore
impatto sono relativi a due aspetti principali:
- l’aspettativa di risparmio;
- la sensazione di libertà nel processo decisionale, e la percezione di essere i veri ed
unici protagonisti delle proprie scelte.
Da canto loro le adv e più in generale il comparto agenziale risulta comunque in
grado di offrire ancora degli effettivi plus rispetto alla rete, relativamente alla quale i
turisti lamentano anche numerose difficoltà, quali:
- credibilità della proposta,
- difficoltà di ricerca,
- la perdita di tempo per navigare,
- la non conoscenza di piattaforme adeguate nonché di alcuni meccanismi di mercato,
- la mancanza di sicurezza rispetto al servizio e agli eventuali problemi.
Di fatto al momento non esistono statistiche significative per capire l’effettivo livello di
soddisfazione/insoddisfazione dei consumatori che hanno effettuato acquisti di turismo
online (anche perché spesso i clienti insoddisfatti si trovano di fronte ad una struttura
indefinita e i loro reclami non sono registrati) e le stesse associazioni dei consumatori
non hanno molte informazioni a riguardo.
Può essere comunque significativo a questo proposito tenere in considerazione il dato
che emerge da una ricerca campionaria svolta tra i turisti inglesi59: ben i ¾ di coloro che
hanno fatto acquisti turistici online ha fatto ricorso, laddove possibile, anche ad una
tradizionale telefonata prima di concludere l’operazione. E, se tra le ragioni più diffuse
per ricorrere al telefono vengono citati il bisogno di cambiare prenotazione,
l’insufficienza delle informazioni ritenute non abbastanza chiare, i problemi tecnici dei siti
al momento della prenotazione, l’indagine evidenzia come la maggior parte delle
telefonate effettuate nel corso dell’acquisto online sia nella realtà dovuta all’esigenza di
59 Recensita dalla rivista Travel Weekly, 31 agosto 2007
182
avere un contatto umano rassicurante con una persona di riferimento, al di là delle
ragioni ufficiali, che spesso fungono per lo più da pretesto.
E’ evidente che il web non si configura come il principale concorrente per quelle adv che
sanno gestire in modo estremamente professionale il proprio vantaggio competitivo, cioè
per quelle adv che sanno sfruttare la capacità di instaurare relazioni interpersonali
significative con il cliente, ma allo stesso tempo riescono a mettere a disposizione della
domanda un’alta professionalità nelle nuove tecnologie, in modo da garantire velocità e
personalizzazione delle proposte, in un sistema trasparente di prezzi e tariffe.
E molte sono anche in Italia le agenzie che stanno incrementando le vendite di pacchetti
dinamici, utilizzando quindi nuove modalità operative per individuare la combinazione
più adatta al cliente nell’ambito di una vasta gamma di opzioni, accessibili ondine,
quanto a possibilità di trasporto, offerte ricettive, servizi “extra”, per comporre un
pacchetto vacanza personalizzato. Fenomeno particolarmente rilevante in Gran
Bretagna, il dynamic packaging60 è la strategia con cui gli operatori dell’intermediazione
fanno fronte alla pressione della rete, per affrontare il rischio disintermediazione.
60 Definire il dynamic packaging come la costruzione di vacanze su misura, ovvero l’assemblaggio delle varie componenti prodotte da diversi fornitori, equipara sostanzialmente il fenomeno del DP al tailor made, che in realtà esiste da sempre. Più precisamente il contesto del mercato è oggi diverso, e, soprattutto, la tecnologia offre possibilità totalmente nuove e favorisce la nascita di nuovi tipi di grossisti e intermediari e di nuove relazioni commerciali tra gli operatori
183
IL MOVIMENTO TURISTICO ATTUALE NELLE PROVINCE DEL SISTEMA
TURISTICO PO DI LOMBARDIA
Provincia di Cremona
Il settore alberghiero cremonese accoglie oltre il 90% dei flussi totali e nel 2007 ha
registrato più di 180 mila arrivi e di 331 mila presenze. Il flusso di italiani
rappresenta quasi i tre quarti degli arrivi e circa due terzi delle presenze
complessive. La permanenza media risulta alquanto limitata. Facendo riferimento al
solo settore alberghiero (sia perché, come già osservato, per la sua rilevanza quanto
a capacità ricettiva e a movimento turistico risulta estremamente indicativo del
totale, sia perché le rilevazioni dell’extralberghiero possono essere influenzate anche
da movimenti non prettamente turistici), la permanenza media è pari a 1,7 giornate,
più precisamente 1,56 per gli Italiani e a 2,1 giornate per gli stranieri, con una netta
tendenza in calo dovuta all’accorciamento del periodo di permanenza dei
connazionali. Strettamente correlato alla bassa permanenza media è il risultato
relativo al tasso di occupazione della capacità ricettiva. In termini di posti letto
disponibili nell’intero arco annuale, le presenze registrate indicano un’occupazione
media pari al 34% della capacità ricettiva totale della provincia, (con un aumento del
tasso di utilizzo rispetto al 30% del al 2003.
Positivo risulta l’andamento degli ultimi anni: attualmente il turismo cremonese
registra quasi 50 mila presenze in più rispetto al 2003, con un tasso di incremento
medio annuale (dal 2003 al 2007) pari a 4,6% per le presenze e a 9,5% per gli
arrivi. In particolare sviluppo il turismo straniero che in 4 anni è aumentato di oltre il
50%.
Per quanto riguarda i bacini di origine dei flussi turistici, l’ambito regionale ha una
rilevanza notevole, e le presenze di turisti provenienti dalla Lombardia rappresentano
la metà delle presenze di Italiani ed un terzo di quelle totali. Rispetto al 2003, anno
in cui il turismo regionale rappresentava il 40% del movimento italiano ed il 30%
dell’intero movimento, la concentrazione è quindi aumentata. In netto aumento sono
anche i flussi provenienti da Piemonte, Lazio, e Veneto.
Per quanto riguarda il turismo estero, invece, i flussi sono distribuiti con maggiore
omogeneità tra i vari paesi d’origine, e la Germania, primo bacino d’origine,
rappresenta l’11,5% delle presenze di turisti stranieri ed il 12,5% degli arrivi (con
una riduzione di quota rispetto al 2003, nonostante l’incremento dei flussi); al
184
secondo posto quanto a presenze, ma al primo quanto ad arrivi, si colloca la Francia
(13,7% sugli arrivi stranieri e 10,9% sulle presenze).
In aumento i flussi provenienti da USA, Gran Bretagna, Austria, Spagna, Olanda,
stazionario il mercato Belga, mentre si nota una contrazione nelle presenze
provenienti dalla Svezia e dalla Svizzera.
Principali regioni italiane di origine dei flussi - Provincia di Cremona
Regione Arrivi presenze % arr su tot Italia
% pres su tot Italia
Lombardia 80.805 112.506 61,2% 50,8%
Emilia R 10.351 16.940 7,8% 7,7%
Veneto 5.961 11.734 4,5% 5,3%
Piemonte 6.031 10.676 4,6% 4,8%
Sicilia 2.395 10.547 1,8% 4,8%
Lazio 5.065 9.445 3,8% 4,3%
Campania 3.019 8.560 2,3% 3,9%
Toscana 4.241 7.675 3,2% 3,5%
Puglia 2.257 5.757 1,7% 2,6%
Liguria 2.300 4.215 1,7% 1,9%
Principali mercati stranieri di origine dei flussi - Provincia di Cremona
Arrivi presenze
% arr su tot estero
% pres su tot estero
Germania 6081 12683 12,5% 11,5% Francia 6637 12031 13,7% 10,9% Spagna 2739 6377 5,6% 5,8% Stati Uniti 1869 4867 3,8% 4,4% Cina 2449 4742 5,0% 4,3% Regno Unito 2088 4334 4,3% 3,9% paesi bassi 2122 3895 4,4% 3,5% Austria 2256 3702 4,6% 3,4% Svizzera 2057 3487 4,2% 3,2% Belgio 999 1520 2,1% 1,4%
185
Provincia di Pavia
Nel 2007 in provincia di Pavia sono stati registrati 280 mila arrivi per più di 700 mila
presenze complessive.
I flussi si sono indirizzati verso il settore alberghiero, che ha accolto quasi il 95% dei
pernottamenti. Il movimento straniero rappresenta circa un quinto dei flussi in arrivo
nel territorio provinciale. Rispetto alle altre province del ST, Pavia sembra essere
quella in cui la presenza di turismo straniero è relativamente minore.
Nel 2005 la permanenza media è risultata pari a 2,5 giornate, la capacità ricettiva
alberghiera appare poco sfruttata, ed il tasso di occupazione media del comparto
alberghiero provinciale è pari al 37%
Decisamente positive le considerazioni sull’andamento dei flussi: dopo un 2004 e un
2005 con aumenti degli arrivi controbilanciati da contrazioni di presenze, il 2006 e il
2007 hanno fatto registrare incrementi notevoli (rispettivamente + 24,5% e +15%
per le presenze totali), con aumenti sia nel turismo di provenienza nazionale che in
quello estero, e particolarmente forti nel settore alberghiero che al momento conta
185 mila presenze in più (ovvero il 36%) rispetto ai valori 2003.
La Lombardia rappresenta per la provincia di Pavia la regione principale di origine del
flusso turistico: il 48% degli arrivi e quasi il 39% delle presenze di turisti nazionali
vengono registrate grazie all’afflusso di turisti lombardi. Altro bacino rilevante è il
Piemonte; Lombardia e Piemonte insieme incidono per metà del movimento
nazionale in termini di presenze. Osservando l’andamento dei singoli mercati
regionali, si nota che il flusso proveniente da queste due regioni continua a crescere,
con aumenti superiori a quelli degli altri flussi regionali.
Per quanto riguarda i mercati esteri, la Francia è il bacino straniero più importante e
dà origine al 10% circa del flusso provinciale, con una quota di mercato che appare
stabile rispetto al 2003; al secondo posto la Germania che pur aumentando il proprio
flusso vede ridursi l’incidenza % sul totale stranieri, e al terzo la Spagna che negli
ultimi anni ha raddoppiato le proprie presenze fino a rappresentare il 6,6% delle
presenze complessive di stranieri. E’ lieve il calo del mercato olandese, mentre è
netta la contrazione di quello inglese.
Principali regioni italiane di origine dei flussi - Provincia di Pavia
Regione Arrivi presenze % arr su tot Italia
% pres su tot Italia
Lombardia 108.980 215.548 48,1% 38,7%
Piemonte 25.428 74.569 11,2% 13,4%
Campania 7.124 39.479 3,1% 7,1%
186
Veneto 10.880 33.359 4,8% 6,0%
Emilia R 13.804 32.632 6,1% 5,9%
Liguria 11.258 25.686 5,0% 4,6%
Sicilia 6.720 22.312 3,0% 4,0%
Puglia 6.771 21.640 3,0% 3,9%
Lazio 9.188 20.012 4,1% 3,6%
Toscana 7.386 17.488 3,3% 3,1%
Principali mercati stranieri di origine dei flussi - Provincia di Pavia
Arrivi presenze
% arr su tot estero
% pres su tot estero
Francia 7.175 15.447 13,3% 10,7% Germania 5.279 11.284 9,8% 7,8% Spagna 2.403 9.508 4,4% 6,6% Stati Uniti 3.041 6.549 5,6% 4,5% Regno Unito 2.293 5.766 4,2% 4,0% Svizzera 2.871 4.779 5,3% 3,3% Corea Sud 1.173 2.835 2,2% 2,0% Paesi bassi 1.557 2.745 2,9% 1,9% Austria 1.229 2.298 2,3% 1,6% Belgio 1.038 2.268 1,9% 1,6%
Provincia di Lodi
Nel 2007 gli esercizi ricettivi della Provincia di Lodi hanno registrato circa 136 mila
arrivi e 240 mila presenze. Coerentemente alla composizione della capacità ricettiva,
il flusso turistico provinciale risulta quasi esclusivamente di tipo alberghiero, e
l’incidenza dell’extralberghiero, seppur in aumento, è praticamente irrilevante sia
rispetto agli arrivi (0,4%), sia rispetto alle presenze (0,6%). Il movimento di
stranieri rappresenta circa il 28% degli arrivi e un quarto delle presenze complessive.
Sempre in base al quadro che emerge dai dati ufficiali, la permanenza nelle strutture
ricettive provinciali è molto contenuta, 1,7 giornate.
Rispetto al 2003 le presenze complessive sono aumentate, ma gli andamenti sono
stati alquanto differenziati nei vari anni, e non omogenei tra i vari comparti;
complessivamente, comunque le presenze totali, dopo gli aumenti a due cifre relativi
al 2005 e al 2006, hanno registrato una leggera flessione nel 2007 (-2,4% per le
187
presenze e -0,2% per gli arrivi) attestandosi su valori nettamente superiori e
permettendo di calcolare nei quattro anni considerati un tasso medio annuale di
variazione pari a +4%.
Mentre gli italiani hanno fatto sviluppare molto più gli arrivi (praticamente
raddoppiati in quattro anni) che le presenze (+4% nel medesimo arco di tempo)), gli
stranieri, anch’essi in forte crescita hanno registrato aumenti, tutto sommato, più
equilibrati.
Nell’ambito del mercato italiano, la Lombardia è di gran lunga la regione principale di
origine dei flussi diretti a Lodi: i flussi regionali rappresentano quasi la metà degli
arrivi e più del 30% delle presenze di italiani, e, rispetto al 2003, l’incidenza del
turismo di provenienza regionale è praticamente raddoppiata. Al secondo posto nella
graduatoria delle regioni per presenze si colloca l’Emilia Romagna, che, con flussi in
deciso aumento rispetto al 2003, rappresenta il 10% circa delle presenze nazionali;
al terzo posto c’è il Lazio che ha subito una chiara contrazione nel movimento diretto
alla provincia.
La distribuzione dei flussi è più uniforme tra i vai bacini esteri di provenienza: con
riferimento alle presenze 2007 al primo posto spicca la Corea del Sud (che
rappresenta rispettivamente il 19,6% e il 13,1% degli arrivi e delle presenze di
stranieri) seguita dalla Cina, con il 16,5% degli arrivi e l’11,5% delle presenze di
stranieri. La Germania, che incide per meno del 10% delle presenze di turismo
estero, viene quindi al terzo posto della graduatoria e precede l’Olanda (6,3%) e la
Francia (5,3%). Rispetto al 2003, dunque, nell’ambito di una crescita generalizzata
(fatta eccezione per la sostanziale stabilità del turismo USA) si nota, oltre
all’espansione del turismo proveniente dai paesi dell’Estremo Oriente, una netta
crescita del Belgio e dell’Olanda, paesi che in quattro anni hanno fatto praticamente
raddoppiare le proprie presenze.
Principali regioni italiane di origine dei flussi - Provincia di Lodi
Regione Arrivi presenze % arr su tot Italia
% pres su tot Italia
Lombardia 48.602 57.487 49,2% 31,8% Emilia 12.964 18.305 13,1% 10,1%
Lazio 5.804 14.596 5,9% 8,1% Veneto 4.432 11.919 4,5% 6,6%
188
Campania 3.824 11.718 3,9% 6,5% Toscana 4.372 10.391 4,4% 5,8% Sicilia 2.039 10.213 2,1% 5,7% Puglia 2.907 8.928 2,9% 4,9% Piemonte 3.133 7.232 3,2% 4,0% Marche 2.021 5.323 2,0% 2,9%
Principali mercati stranieri di origine dei flussi - Provincia di Lodi
Arrivi presenze
% arr su tot estero
% pres su tot estero
Corea Sud 7.476 7.866 19,6% 13,1% Cina 6.095 6.896 16,0% 11,5% Germania 3.092 5.831 8,1% 9,7% Paesi bassi 2.359 3.755 6,2% 6,3% Francia 2.021 3.205 5,3% 5,3% Giappone 2.054 2.478 5,4% 4,1% Belgio 1.331 2.332 3,5% 3,9% Regno Unito 982 1.986 2,6% 3,3% Spagna 997 1.716 2,6% 2,9% Svizzera 955 1.451 2,5% 2,4%
Provincia di Mantova
Nel 2007 sono stati registrati circa 181 mila arrivi e 451 mila presenze: più di un
quarto dell’intero flusso ha interessato il comparto complementare (con un evidente
aumento dell’incidenza rispetto al 10% del 2003) ed il settore alberghiero
rappresenta l’81,3% degli arrivi e il 73,4% delle presenze provinciali. Il turismo
straniero corrisponde a circa un quarto del movimento (25% degli arrivi e 27% delle
presenze totali). La permanenza media è piuttosto bassa e si attesta sulle 2,5
giornate; più in particolare, 2,7 nel settore extralberghiero e 2,4 in quello
alberghiero. Da notare che – in controtendenza rispetto all’andamento generale -
rispetto al 2006 la permanenza media ha registrato un aumento dovuto
all’allungamento dei periodi di soggiorno nel settore alberghiero, tanto degli Italiani
quanto degli stranieri.
Il 2007 è stato il secondo anno consecutivo in cui le presenze in provincia di Mantova
sono aumentate con una variazione annuale del 10%: questo ha permesso di
recuperare ampiamente quei flussi che erano stati persi negli anni dal 2003 al 2005
189
in cui si erano assommate diverse variazioni di segno meno. Più precisamente, nel
corso dell’ultimo anno, il movimento proveniente dall’estero ha registrato un
notevole sviluppo (+10% negli arrivi e +25% nelle presenze), e gli Italiani hanno
registrato aumenti dell’1,6% e del 5,3% rispettivamente per arrivi e presenze.
Rispetto al 2003, dunque, si nota un buon incremento negli arrivi (sia di Italiani che
di stranieri, cresciuti entrambi con una variazione media annuale pari al 4%), un
aumento, seppur contenuto, delle presenze di Italiani, ed un notevole incremento
delle presenze di stranieri che con 30 mila pernottamenti in più segnano una
variazione del 30% in quattro anni.
I turisti che provengono dall’ambito regionale rappresentano circa un quarto del
flusso nazionale e anche per la provincia di Mantova la Lombardia è dunque di gran
lunga il primo bacino di origine. In seconda e terza posizione si trovano con flussi
quasi equivalenti, il Lazio e il Piemonte, seguiti, in ordine da Emilia Romagna e
Veneto. In netto aumento i turisti emiliano-romagnoli e laziali.
Per quanto riguarda il mercato estero, Germania (con il 20% delle presenze di
stranieri), Francia (10%), Gran Bretagna (5,3%) e USA (4,6%), sono le prime
nazioni di provenienza dei flussi, e, tutte con flussi in aumento (in particolare
Germania e Francia), nella graduatoria 2007 confermano le posizioni della 2003.
Incisivo l’incremento delle presenze di turisti provenienti dalla Spagna, che si colloca
in quinta posizione, superando il mercato Svizzero, che si mostra sostanzialmente
stazionario.
Principali regioni italiane di origine dei flussi - Provincia di Mantova
Regione Arrivi presenze
% arr su tot Italia
% pres su tot Italia
Lombardia 35.722 82.323 26,3% 25,0% lazio 12.342 29.827 9,1% 9,0%
Piemonte 14.314 29.147 10,5% 8,8% Emilia 11.760 24.008 8,6% 7,3% Veneto 9.709 22.659 7,1% 6,9% Campania 6.697 22.076 4,9% 6,7% Puglia 5.669 19.428 4,2% 5,9% Toscana 8.690 16.236 6,4% 4,9% Sicilia 3.821 15.331 2,8% 4,6% Liguria 5.857 11.990 4,3% 3,6%
190
Principali mercati stranieri di origine dei flussi Provincia di Mantova
Arrivi presenze
% arr su tot estero
% pres su tot estero
Germania 10.285 25.291 22,6% 20,9% Francia 6.028 11.773 13,2% 9,7% Regno Unito 2.817 6.421 6,2% 5,3% Stati Uniti 2.234 5.552 4,9% 4,6% Spagna 2.066 4.963 4,5% 4,1% Svizzera 2.751 4.735 6,0% 3,9% Austria 2.112 4.147 4,6% 3,4% Paesi bassi 1.454 3.070 3,2% 2,5% Belgio 946 2.600 2,1% 2,1% Giappone 718 1.682 1,6% 1,4%
191
2.3 individuazione delle strategie di promozione e
commercializzazione dell’offerta turistica
Linee strategiche
I numerosi incontri con i vari soggetti coinvolti nel Sistema Turistico, i Tavoli di
Lavoro avviati e più in generale le iniziative di condivisione che sono alla base di
questo PST hanno permesso di mettere a fuoco alcune linee strategiche funzionali a
quanto emerso nei paragrafi precedenti, ed in particolare:
- la necessità di consolidare e di sviluppare ulteriormente il tema delle reti e
dell’integrazione tra le risorse e i prodotti del territorio,
- la necessità di rafforzare ulteriormente la promozione dell’intero ambito del ST,
- l’importanza di diffondere una maggiore attenzione ai temi del turismo,
dell’imprenditorialità e anche della cultura dell’ospitalità,
- l’importanza di avviare percorsi di qualità declinabili nelle diverse realtà che
compongono il ST,
- la necessità di valorizzare le specificità presenti nel territorio del Sistema Turistico in
una logica che sia al tempo stesso identitaria e di Sistema, attraverso strategie di
Prodotti d’Area e di Marchi d’Area,
- l’adozione di un approccio coerente allo sviluppo sostenibile.
Proviamo di seguito a calare nell’attuale contesto del ST Po di Lombardia queste
necessità.
Il tema delle reti e dell’integrazione tra le risorse e i prodotti del territorio
Come è noto un Sistema Turistico inteso come modello di sviluppo di un’area va visto
come una delle modalità per concepire e gestire il territorio superando le tante
frammentazioni, in una logica di rete e di integrazione tra turismo ed altre attività
produttive.
Anzi si può affermare che l’obiettivo di fare rete è una delle condizioni dell’essere
Sistema Turistico, oltre che una delle modalità di dare risposta alle esigenze della
192
domanda, che si aspetta proposte non solo turistiche, ma per così dire prodotti
“allargati”, espressione del territorio.
Nella prima fase di avvio del ST si è teso considerare il tema della rete, la necessità
cioè di creare delle reti tra i diversi soggetti presenti nel territorio, prevalentemente
come una modalità per generare forme di partenariato tali da assemblare le risorse
esistenti cercando di unirle in una logica comune. La rete dunque tendeva a nascere
attorno ad esempio un tema, un percorso o sfruttando la semplice vicinanza
geografica.
Le modalità che si sono sperimentate nella fase di avvio del ST sono effettivamente
delle modalità di rete, ma è evidente che si è trattato di un modo semplificato di
intendere il concetto di rete. Agendo in tal modo infatti difficilmente si riesce ad
incidere sulla proposta reale, sull’offerta cioè che sarà poi veicolata nel mercato, e di
conseguenza ad attirare forme più o meno nuove di turismo, stimolando la
percezione e le motivazioni dei turisti.
Semplificando il concetto si può affermare che se le reti nascono come semplice
assemblaggio delle risorse esistenti, non riescono a mutare, e anzi ad arricchire il
panorama dell’offerta del territorio, perché non sono in grado di aggiungere elementi
di fascino per la domanda, e non riescono neppure a cogliere sino in fondo le
effettive potenzialità offerte dall’essere un Sistema.
Alla luce di queste considerazioni il nuovo PST cerca di spostare l’attenzione su una
più decisa adesione al tema delle reti, e di spingere il territorio a vederle non tanto
come un collage o una “sommatoria”, quanto come momenti di effettiva integrazione
di risorse e quindi di intervento reale sui prodotti.
Ciò significa che per fare davvero sistema e generare delle reti che possano incidere
sul versante dell’offerta, e stimolare nuove forme di domanda, occorre avere:
- un chiaro progetto di identità,
- degli obiettivi condivisi,
193
- degli standard minimi che caratterizzano tutti i soggetti coinvolti,
- delle iniziative comuni,
- una filiera trasversale e il più possibile completa di servizi,
- professionalità e competenze adeguate,
- azioni di coordinamento e di marketing coerenti.
Alla luce delle esperienze in atto emerge che sono queste le regole che fanno di un
itinerario, di un’offerta, un prodotto vero e proprio.
La messa in rete delle offerte del territorio richiede pertanto una visione strategica
ed un ruolo attivo da parte dei vari soggetti coinvolti e degli enti promotori del
modello di sviluppo turistico. Da questo punto di vista ruolo del ST dovrebbe essere
quello di raccomandare alle reti di dotarsi di piani di marketing adeguati, e anzi di
supportarle al fine di dotarle oltre che di piani di marketing, della capacità di tradurre
le loro strategie in azioni concrete e coerenti.
Per tutti questi motivi la rete va vista più del passato anche come sistema di relazioni
tra i vari soggetti e le varie componenti dell’offerta.
A queste condizioni gli obiettivi di attirare nuove quote di domanda e di prolungare i
soggiorni medi, diventano più vicini.
Rafforzare ulteriormente la promozione dell’intero ambito del ST
Nel PST del 2005 si sosteneva che il tema dell’immagine “turistica” fosse ancora da
costruire per gran parte delle mete del territorio e più in generale fosse da
considerare come un obiettivo strategico dell’intero ST.
E si sosteneva che la maggioranza dei visitatori del territorio mostravano di
conoscere solo in piccola parte le opportunità di turismo offerte dall'area.
Si tratta di affermazioni valide ancora oggi.
Anche se nel territorio delle quattro province sono molte le realtà conosciute, e in
grado di attirare visitatori, il territorio del ST deve ancora raggiungere il traguardo
di:
194
- una maggiore notorietà ai fini turistici,
- una maggiore presenza sulle guide turistiche internazionali,
- una presenza più consolidata nei canali distributivi, dai cataloghi dei T.O. ai siti web
specializzati (forza commerciale),
- un maggiore dinamismo nei mercati e una maggiore capacità di tradurre in arrivi e
presenze le varie azioni di carattere promozionale avviate o sperimentate nel
territorio.
In altri termini, se, come dicono le ricerche, la maggior parte dei vacanzieri giunge
nel territorio motivato da esperienze precedenti e dal passaparola, ciò significa anche
che le forme di promozione esplicita sinora adottate dai vari soggetti non hanno
inciso come sperato, e non hanno generato nuovi flussi turistici.
Questo dato richiede:
- sia una attività di comunicazione, o meglio uno sforzo promozionale di marca, “ad
ombrello”, più “importante”, più continuativo, più diffuso e più incisivo, che
garantisca a tutte le realtà del sistema quella visibilità e quel fascino che ancora
manca,
- che modalità nuove e diverse di stimolare la domanda.
Alla luce delle esperienze sin qui realizzate si può anzi affermare che questi due
sforzi promozionali si configurano a tutti gli effetti per essere una condizione di base
per il successo delle iniziative e dei progetti contenuti in questo elaborato.
Diffondere una maggiore attenzione ai temi del turismo,
dell’imprenditorialità e della cultura dell’ospitalità
Una visione non meccanicistica del marketing invita però a tenere in considerazione
oltre agli strumenti di marketing esterno anche l’intero sistema dell’offerta ed in
particolare il ruolo di chi si occupa di servizi ai turisti e di ospitalità.
Gli incontri con i soggetti aderenti al ST e i Tavoli di Lavoro tematici, oltre alle analisi
della percezione del turismo nel territorio, da questo punto di vista hanno confermato
il desiderio e la necessità di puntare con decisione al tema dello sviluppo della cultura
195
dell’ospitalità nell’area del ST.
Questo tema è a tutti gli effetti l’altra condizione per lo sviluppo turistico dei territori.
I progetti ed il marketing infatti producono risultati se nel territorio è diffusa una
cultura dell’accoglienza.
Anzi l’esperienza mostra che è proprio questa la condizione migliore per generare
soggiorni più lunghi, fedeltà e ritorno, e ovviamente un indotto economico adeguato.
Accogliere è la premessa per occuparsi di ospitalità, e per questo va considerato
ancora come una priorità in gran parte dell’area del ST.
Come è noto c’è una certa differenza tra accogliere e ospitare: se ospitare fa parte
dei comportamenti, accogliere è qualcosa di più profondo e fa parte degli
atteggiamenti. Una volta garantiti la cultura della qualità e i parametri irrinunciabili
della qualità strutturale dell’ospitalità, oggi ciò che può marcare la differenza con
altre mete turistiche è proprio l’accoglienza.
Le persone in vacanza desiderano - e a volte pretendono - sentirsi accolte; hanno
bisogno di ambienti e di atmosfere accoglienti perché spesso vivono in ambienti che
lo sono poco, o perché in vacanza hanno già sperimentato come sia piacevole sentirsi
accolti e accuditi.
Perché questo accada è necessario assumere una visione empatica61 della domanda,
di coloro che ospitiamo.
E’ stato autorevolmente osservato che se si pone l’accoglienza al primo posto il
servizio di accoglienza diventa il luogo dell’incontro della cortesia, dell’ascolto, della
fiducia e dell’empatia, cioè un’arma formidabile anche in termini di marketing.
Essere accoglienti però significa anche smettere di affrontare la domanda
considerandola semplicemente come composta da consumatori anonimi, e al più
bersagli (“target”) delle nostre azioni di marketing. La domanda va invece
considerata per quello che effettivamente è: composta da persone.
Molto semplicemente chi va in vacanza desidera essere considerato come noi
vorremmo essere considerati se fossimo al posto loro.
61 Empatia, in estrema sintesi è una forma di conoscenza affettiva “consistente nel provare i sentimenti dell’altro come si vivono i propri”.
196
Se si assume questa prospettiva si riesce anche a vedere nella domanda una
risorsa.
Un turista è infatti una persona attiva che non vuole limitarsi a subire i servizi e il
“trattamento” previsto, ma che vuole giudicarli, e che anzi ogni tanto vuole
partecipare attivamente alla loro costruzione.
Dunque l’ottica che qui si propone è quella di considerare i turisti e gli ospiti come dei
partner, con i quali stabilire rapporti simmetrici; delle persone da coinvolgere
durante e dopo il soggiorno.
Non a caso in italiano e nelle lingue di derivazione latina la parola ospite definisce
sia colui che ospita che chi è ospitato, a dimostrazione che nella nostra cultura
ospitale non vi è separazione tra chi ospita e chi è ospitato
Queste considerazioni di carattere generale spingono a:
- prevedere azioni in grado di diffondere nel territorio una cultura dell’ospitalità che
sappia manifestarsi in maniera esplicita,
- stimolare gli operatori ad affrontare il turismo con la dovuta mentalità
imprenditoriale,
- intervenire sul prodotto in termini di qualità,
- completare la filiera dei servizi, stimolando la commercializzazione, il marketing degli
eventi, l’adozione di nuove tecnologie.
Avviare percorsi di qualità declinabili nelle diverse realtà che compongono il
ST
Il tema della Qualità è da sempre considerato come uno dei temi chiave del Sistema
Turistico, e la sensibilizzazione dei vari soggetti al tema della qualità, il
miglioramento della qualità dell’offerta (così da renderla tangibile e veicolabile nel
mercato), e l’adozione di alcuni requisiti minimi di qualità, sono alcuni degli obiettivi
imprescindibili del Sistema Turistico fin dal suo avvio.
Oggi in Lombardia e nel territorio del ST vi sono molti progetti relativi al tema della
qualità, molti approcci e molte esperienze.
197
I progetti in corso ed il dibattito che ne è seguito ha avuto diverse conseguenze
positive, ad esempio:
- hanno aumentato l’attenzione al cliente, hanno stimolato cioè un cambio di
prospettiva (dal “prodotto” che si gestisce, a quanto viene chiesto dall’utente),
- hanno rimarcato l’esigenza di una formazione continua,
- hanno proposto l’idea che fare qualità comporti necessariamente un
miglioramento continuo,
- hanno chiarito che l’obiettivo della qualità necessita una cultura generale in grado
di permeare le imprese.
Di particolare interesse, perché previsti sin dalla legge quadro 135 del 2001,
l’esperienza dei marchi di qualità soprattutto in quanto percorsi che sensibilizzano gli
operatori ai temi della rete e della qualità delle imprese, e in quanto strumenti per
incentivare lo sviluppo della qualità dei servizi offerti.
Tra le esperienze di riferimento più interessanti vi è quella di Unioncamere/Isnart che
porta avanti da diversi anni un progetto Marchio di Qualità che riguarda alberghi,
ristoranti ed altre tipologie di servizi, e che ha dato un importante contributo per
affrontare il tema della qualità.
Il Marchio di Qualità nel progetto Unioncamere è un riconoscimento facoltativo che si
pone diversi obiettivi:
- superare i limiti della normativa attuale, ed in particolare il fatto che alle stelle non
corrisponda sempre una qualità di servizio omogenea nelle diverse realtà territoriali,
- sensibilizzare le imprese aderenti al tema della qualità e della rete,
- supportare le aziende nel “percorso verso la qualità”,
- garantire gli ospiti, e facilitare le loro scelte.
Il marchio viene concesso dopo una valutazione della struttura che ne fa richiesta.
L’occasione della valutazione del possesso dei requisiti previsti è vista anche come un
momento di consulenza tesa al monitoraggio e al miglioramento della qualità.
198
Le Linee strategiche del ST Po di Lombardia pertanto non possono non prevedere di
sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche, con priorità per gli adeguamenti
dovuti a normative di sicurezza, per la classificazione e la standardizzazione dei
servizi turistici, con particolare riferimento allo sviluppo di marchi di qualità, di
certificazione ecologica e di qualità, nonché alla tutela dell'immagine del prodotto
turistico locale.
Per inciso è proprio grazie alle forme di certificazione che è possibile realizzare e
utilizzare strumenti di marketing verso il Trade come i manuali di vendita, come nel
caso del progetto che il ST ha avviato in accordo con Unioncamere verso il mercato
tedesco.
in conclusione di questo paragrafo si segnala che il progetto di qualità per le
strutture ricettive “Ospitalità verde”, che la provincia di Cremona ha messo a punto,
ha tutte le caratteristiche per poster essere considerato un punto di riferimento per
l’intero ambito territoriale del ST.
In particolare per la sua flessibilità il progetto “Ospitalità verde” ha le caratteristiche
per poter essere modellato e declinato nei diversi ambiti provinciali del Sistema.
Valorizzare le specificità presenti nel territorio del Sistema Turistico in una
logica di Sistema, attraverso strategie di Prodotti d’Area e di Marchi d’Area
I Prodotti d’Area (PdA) sono reti di offerta, che nascono con l’idea che mettendo a
sistema le risorse di un territorio, secondo alcuni criteri, si riesca a rispondere alle
attuali esigenze della domanda, e si riesca così ad aumentare la capacità di
attrazione di un territorio dando vita a prodotti completi.
Le configurazioni possibili dei PdA sono numerose e vanno da quella più semplice che
è data dai Network e dai Club di Prodotto, fino a quelle più complesse che si
presentano come dei veri e propri Distretti, o forme di reti trasversali, nella logica dei
prodotti “allargati”, e geograficamente molto estese.
In altre parole un PdA è una modalità di offerta che consiste nella creazione di
prodotti integrati (“allargati”) per realizzare i quali occorre andare oltre le risorse
esistenti o quelle primarie, e creare nuove connessioni e nuove reti di offerta, tali da
permettere ad un territorio di arricchirsi di nuove proposte (di fascino e di qualità), e
di raggiungere determinati obiettivi strategici restando in linea con le esigenze della
199
domanda.
Pertanto i PdA possono essere considerati come prodotti turistici di nuova
generazione, non monotematici, in grado di dare risposta alle esigenze di
trasversalità di una domanda esperta ed evoluta, che non si accontenta di prodotti di
base, che non va in vacanza pensando semplicemente all’alloggio e ad una camera
con servizi privati, che non si accontenta neppure di ottenere servizi professionali,
perché li ritiene una precondizione e non un fattore di scelta o di qualità, ma si
aspetta qualcosa di più, qualcosa che permetta di vivere delle esperienze almeno in
parte nuove e almeno in parte radicate nel territorio.
Nello specifico del territorio in esame i PdA non sono prodotti alternativi a quelli già
esistenti, ma rappresentano una migliore e più adeguata formula organizzativa che
sulla base di un forte progetto di identità, permette di ripensarli e di rompere il loro
tradizionale isolamento (un parco o un museo che opera da solo, un albergo che
vede negli altri alberghi solo dei concorrenti, un ristorante o un negozio che oltre ad
essere di piccola dimensione si trova a competere “isolato” nel mercato…).
La flessibilità che caratterizza un PdA permette diverse declinazioni a seconda del
progetto identitario, dei territori e degli obiettivi assunti.
Il territorio del ST si presenta ricco di specificità che possono trovare nella logica del
PdA la loro piena valorizzazione, possono cioè vedere esaltate le loro specificità ed i
loro tratti di unicità, in una logica di rete che rappresenta il momento unificante e
unitario, e mostra l’appartenenza al Sistema Po di Lombardia.
Possono ad esempio essere affrontati come PdA i progetti:
- Distretto della Musica della Provincia di Cremona,
- Colline Moreniche e gli Oltrepò,
- Città d’arte, città murata e castellate,
- Lomellina,
e altri ancora, che pur avendo temi, immagini e “vestiti diversi”, si caratterizzano per
200
una modalità comune di fare rete, che è la logica identitaria che caratterizza il ST Po
di Lombardia.
I progetti di PdA indicati infatti:
- si basano su una logica di integrazione e di rete tra operatori pubblici e privati,
- assumono la prospettiva della trasversalità (non solo turismo), e del marketing
territoriale,
- puntano all’obiettivo di completare un’offerta così da trasformarla in prodotto
veicolabile nel mercato e fruibile poi da parte della domanda,
- prevedono non solo attività di comunicazione, ma anche momenti di
commercializzazione,
- si caratterizzano per un Marchio d’Area, un marchio cioè al quale corrispondono
contenuti reali, attenzione alla qualità (standard minimi di qualità locale), e valori
condivisi,
- adottano una strategia di sviluppo e di marketing coerente con quella del ST Po di
Lombardia,
- e si muovono all’interno del PST, del quale condividono obiettivi e strategie.
Dunque investire sulla nascita, il collegamento o il rafforzamento di Prodotti d’Area
nel territorio del ST significa riempire di contenuti coerenti il Sistema stesso e
significa esaltarne le peculiarità, i tratti distintivi, in una logica di Sistema, ed offrire
nuove motivazioni alla domanda. In particolare nuove motivazioni per aumentare il
periodo medio di soggiorno.
Si è già visto infatti come questo traguardo richieda all’offerta di essere:
- più originale,
- più completa e variegata,
- più in grado di offrire esperienze di quanto non riescano a fare le proposte
tradizionali,
- oltre che caratterizzata da una gestione in grado di lavorare sulla fidelizzazione e il
ricordo degli ospiti.
201
La scelta della sostenibilità
I dati previsionali dell’OMT, ma anche di Istituti di ricerca italiani quali il Ciset
continuano a mostrare Scenari di sviluppo del turismo a livello internazionale,
contrassegnati da percentuali di incremento molto significative. Parallelamente allo
scenario positivo che si ipotizza, si registra però la diffusa convinzione che i flussi
turistici del futuro potrebbero essere difficilmente governabili quanto a concentrazioni
temporali e ad impatto sulle destinazioni e le comunità locali.
Tutto ciò conferma la necessità di una scelta di fondo e la necessità di una visione
equilibrata degli aspetti di sviluppo e valorizzazione dei territori.
La stessa analisi dello Scenario turistico contenuta in questo documento mette in
evidenza chiaramente che:
- le nuove esigenze della domanda62 mostrano una grande coerenza con il tema del
turismo sostenibile,
- la domanda sensibile ai temi della sostenibilità non è affatto una domanda
marginale o di nicchia,
- il territorio del ST è ricco di risorse che potrebbero configurare nuovi prodotti,
legati soprattutto a periodi stagionali diversi da quelli abituali, in una logica di
sostenibilità,
- il turismo sostenibile non può essere visto in contrapposizione con quelli
tradizionali dei quali può essere anzi considerato una evoluzione oltre che una
proposta integrativa,
- incentivare forme di turismo sostenibile significa prendere consapevolezza che i
turisti sono a tutti gli effetti dei “residenti temporanei”, e che pertanto per
rendere più piacevole l’atmosfera della vacanza e il luogo di soggiorno dei turisti
occorre perseguire l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei residenti.
Il rispetto delle considerazioni fatte sinora e il raggiungimento degli obiettivi indicati
richiede così di adottare una strategia che non sia di semplice routine, ma che sappia
fare propri gli obiettivi e i principi dello sviluppo sostenibile, che si basano su una
politica di integrazione degli aspetti di sviluppo economico, sociale, di valorizzazione
62 Il riferimento è ai turisti di terza generazione che rappresentano una domanda internazionale interessata all’autenticità, alla cultura locale e a proposte che riescono ad offrire lo spirito dei luoghi.
202
e tutela delle risorse ambientali e culturali, e controllo/minimizzazione degli impatti
negativi.
Le esperienze recenti del ST Po di Lombardia, e la scelta di caratterizzare il ST con il
tema della mobilità dolce, confermano che nel territorio vi sono tutte le condizioni
per avviare una strategia di marketing per lo sviluppo del turismo sostenibile tesa a
diffondere in modo equilibrato i flussi turistici nel territorio e di migliorare la
stagionalità dei flussi stessi, nonché ad ospitare una quota sensibilmente superiore di
quella attuale di turisti della “terza generazione” e di turisti sensibili ai temi
ambientali, purché da parte degli operatori turistici e degli Enti che si occupano di
turismo si lavori più di quanto non sia stato fatto sinora su:
- attenzione all’ambiente, all’autenticità, al legame con la cultura locale,
- avvio di nuovi progetti e costruzione di nuovi prodotti necessari per rispondere
alle nuove forme di domanda, e per integrare/diversificare la proposta
tradizionale nei confronti della domanda attuale,
- attenzione a forme di progettualità soft, che stimoli la nascita di forme di
ospitalità diffusa e che metta al centro l’attenzione alla Risorsa Umana, che sia
imperniata sullo sviluppo della cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità, sui
concetti di sistema, di integrazione e di reti relazionali.
203
2.4 identificazione degli indicatori di realizzazione
degli obiettivi
Delineando gli obiettivi del Piano di Sviluppo turistico del ST Po di Lombardia sono
state individuate le seguenti priorità strategiche:
- consolidare i progetti già avviati nell’aggregazione del partenariato pubblico e
privato per la definizione dei programmi di sviluppo turistico,
- aumentare la capacità di accrescere la competitività del sistema,
- rafforzare e migliorare la qualità, la visibilità e il posizionamento turistico
dell’area,
- accrescere l’indotto del fenomeno turistico salvaguardando le risorse ed i
principi della sostenibilità.
Le azioni e i progetti contenuti nel piano sono coerentemente previsti per perseguire
gli obiettivi individuati, e riproposti nello schema seguente:
Obiettivi di marketing
• migliorare la notorietà il posizionamento, l'immagine e la comunicazione
dell'offerta,
• aumentare gli arrivi dei bacini target, e stimolare forme di turismo “di
qualità”,
• aumentare il periodo di soggiorno medio dei visitatori e le ricadute
economiche per l’intero territorio,
• prolungare la stagionalità,
• diffondere i turisti nell'intera area del ST.,
• stimolare la fidelizzazione dei clienti attuali ed il ritorno in particolare nei
periodi stagionali diversi da quelli abituali,
• valorizzare i prodotti del territorio, il loro processo e le manifestazioni ad essi
collegate.
204
Obiettivi di prodotto
• favorire alleanze strategiche e aggregazioni di scopo in grado di:
- integrare e “completare” i sistemi di offerte e le filiere dei servizi,
- migliorare l’accessibilità e la fruibilità delle risorse,
- migliorare la qualità dell’offerta complessiva,
- potenziare la forza commerciale dell'offerta dell’area nei mercati,
- attirare nuove forme di domanda,
• aumentare il fascino della proposta del territorio,
- ampliando la gamma delle offerte e arricchendola di novità, proposte di
tendenza ecc.),
- rispondendo sempre meglio alle esigenze della domanda.
Per la verifica del livello di raggiungimento degli obiettivi è importante l’attivazione di
un sistema di monitoraggio, basato sull’individuazione di una serie di indicatori, a
loro volta capaci di chiarire i processi in corso, per poter conseguente progettare
eventuali interventi in itinere.
Un sistema di monitoraggio deve integrare la raccolta di informazioni quantitative,
più facilmente reperibili, con una serie di analisi qualitative, capaci di fornire un
quadro di lettura per interpretare i dati statistici.
Per verificare il miglioramento della qualità, visibilità e posizionamento del sistema è
necessario che, ai vari livelli territoriali, e coerentemente alle rispettive competenze,
i soggetti del ST prevedano tra l’altro di:
- verificare i processi di riqualificazioni alberghiere,
- raccogliere i dati sulla “natalità e mortalità” delle strutture turistiche
- analizzare le richieste di informazioni pervenute agli IAT (contatti telefonici,
email, ingressi nello IAT, …)
- analizzare si le richieste prevenute agli operatori (contatti telefonici, email,
ingressi nello IAT, …)
205
- verificare il grado di conoscenza delle proposte del territorio da parte
dell’intermediazione, sia tramite l’osservazione della stampa specializzata, sia
tramite interviste telefoniche ad un campione di agenzie di viaggio.
- monitorare la rassegna stampa.
Per la verifica del livello di integrazione del sistema, oltre alla regolare analisi e
verifica delle nuove proposte e dei nuovi prodotti turistici che gli operatori delineano,
è utile impostare dei questionari ad hoc da somministrare ai turisti (all’interno degli
alberghi, dei ristoranti, dei musei, …) per capire in che misura la visita di
un’attrazione o la fruizione di un servizio all’interno del ST è in grado di generarne
un’altra.
Analoga operazione potrebbe essere rivolta agli operatori e agli enti per capire in che
misura le proposte commercializzate contengono elementi di integrazione tra le varie
opportunità in termini di attrazione e servizi offerti nelle varie aree del ST.
Infine per verificare l’accrescimento dell’indotto del fenomeno turistico la semplice
analisi dei flussi (arrivi e presenze per categoria ricettiva, analisi della stagionalità e
della permanenza media per categoria ricettiva, e la raccolta dati sull’afflusso di
visitatori nei musei, alle mostre, agli eventi) offre delle informazioni preziose,
pertanto da controllare costantemente e con cura.
La periodica realizzazione dell’Osservatorio può offrire l’opportunità di monitorare
regolarmente il fenomeno turistico, e può quindi porsi come strumento prezioso nel
dare agli interlocutori una visione aggiornata degli andamenti in corso, e, di
conseguenza, la possibilità di una verifica sistematica dalla quale possono scaturire
riflessioni ed indicazioni utili per la programmazione.
Vista la complessità del fenomeno turistico, ed in particolare, considerati gli obiettivi
posti in termini di sviluppo complessivo del territorio, occorre considerare che le
analisi dei dati relativi al settore turistico possono essere arricchite ed implementate.
Come sostenuto nel Piano 2005 “nel sistema di rilevazione attuale dei dati turistici,
sono evidenti alcuni problemi strutturali che portano a:
- sottostima dei valori effettivi
206
- mancata traduzione in effetti economici.
Le rilevazioni effettuate dall’Istat sui dati Provinciali e Regionali, infatti, riferendosi
all’insieme delle strutture ricettive ufficiali, non consentono di valutare l’apporto ai
flussi turistici generali, in particolare quelli relativi all’escursionismo, che in alcune
zone portano a moltiplicare in maniera consistente i valori censiti ufficialmente, oltre
a fenomeni quali le seconde case, gli affitti da privati, le visite ad amici e parenti .
A prescindere dai valori di flusso, maggiore importanza riveste la determinazione
della ricchezza generata, diretta conseguenza non solo del numero, ma anche della
tipologia del visitatore. Solo attraverso la determinazione di questa è possibile
valutare gli effetti generati sul territorio dalla intera filiera settoriale.
Determinare i valori indicati sopra costituisce una difficile operazione di ricerca in
quanto le informazioni ufficiali sul fenomeno sono spesso parziali. Nelle realtà in
crescita e nelle destinazioni caratterizzate da motivazioni particolari, quali il turismo
ambientale, quello attivo e l’enogastronomia, come è nel caso in esame, le difficoltà
sono amplificate dalla spinta verso un nuovo sviluppo, dalla presenza di ricettività
diffusa di piccole dimensioni, da un sistema ancora in cerca di un suo meccanismo di
cooperazione e di autoregolamentazione”.
E’ evidente che l’indotto non si può misurare limitandosi all’osservazione del settore
turistico e richiede l’utilizzo di modelli econometrici complessi; si ripropongono
dunque in tutta la loro validità le osservazioni e le proposte già individuate per
impostare un sistema ottimale di rilevazione:
“Un corretto ed utile sistema di rilevazione si pone come obiettivi:
1. la determinazione delle presenze effettive di turisti sul territorio, suddivise in:
strutture ufficiali, seconde case di proprietà o in affitto, escursionisti in transito. Ciò
implica costruire un modello per stimare il reale flusso di persone presenti nei vari
periodi dell’anno nel territorio, scomponendo il totale del movimento di persone nelle
singole tipologie e caratterizzazioni di presenza;
2. l’individuazione del volume di affari e del reddito attivato sul territorio sia in
maniera diretta, sia in maniera indiretta. Questo serve anche per verificare la
determinazione del reddito attivato a livello territoriale dal flusso turistico e
207
distribuzione percentuale della spesa del turista per voci del paniere di beni di
consumo;
3. monitorare l’andamento imprenditoriale (numero di aziende operanti di
settore) ed il loro impatto occupazionale, stimando l’indotto prodotto in termini
occupazionali ed imprenditoriali;
Per il raggiungimento tali obiettivi necessitano modelli previsionali basati su trend e
stagionalità di indicatori indiretti dei flussi.
La raccolta di dati sui flussi di arrivi e presenze nelle località campione, disponibili
presso le amministrazioni provinciali, comunali, regionali rimane, quindi, una fonte
necessaria, fondamentale ma non sufficiente.
Deve essere pertanto costruito un modello econometrico autoregressivo capace
d'indicare la stagionalità e le tendenze delle presenze turistiche per tipologia ricettiva
e nazionalità di provenienza.
Partendo dalla considerazione che ogni individuo che visita una località lascia una
traccia del suo passaggio, la stima del flusso reale di turismo avverrà tramite
l'utilizzo di una batteria completa di indicatori indiretti di presenza, quali la vendita
dei giornali, la produzione di nettezza urbana, gli ingressi ai musei, le soste ai
parcheggi, le entrate/uscite ai caselli autostradali, ecc., alle cui distribuzioni non
sfugge ogni singola presenza sul territorio.
Un’ipotesi di trattazione modellistica di tali indicatori consentirebbe di scomporre il
flusso totale nelle varie tipologie residenziali e ospiti.
In collaborazione con le associazioni di categoria del commercio e del turismo e le
associazioni artigiane e dei servizi sarà costruito un modello di rilevamento, con
modalità ed indicatori economici individuati insieme, in grado di fornire indicazioni
sull’andamento delle ricadute economiche delle nostre azioni.
Nel caso di manifestazioni di rilevanza nazionale, ma concentrate su pochi giorni
(fine settimana) saranno attuate rilevazioni economiche specifiche che forniranno gli
elementi necessari alla costituzione di un data base economico permanente.
Da questi modelli il sistema che si intende avviare (“Monitur”) dovrebbe valorizzare
una individuazione di indicatori su base mensile, ma anche giornaliera (per
208
monitorare l’efficacia di importanti Eventi) con una resa delle informazioni sui flussi
di turismo reale e delle relative articolazioni come “media giornaliera per mese”.
Insieme a queste operazioni dovranno essere realizzati sistemi di rilevazioni diretta
sui turisti tramite la somministrazione e l’analisi di un questionario strutturato
relativo alla spesa sostenuta durante una giornata. Le rilevazioni dovranno essere
effettuate presso le imprese ricettive e nei principali luoghi di attrazione dei flussi
presenti sul territorio. La specifica delle tipologie e la numerosità del campione sono
riportate di seguito.
Da questa operazione ci si deve aspetta un insieme di dati atti a valutare l’impatto
economico del turismo e scomposizione spesa del turista.
Dal quadro complessivo delle azioni di monitoraggio che andremo a realizzare
ricaveremo informazioni sullo stato di avanzamento dei nostri programmi
individuando, soprattutto gli eventuali punti di debolezza, eventuali ostacoli alla loro
realizzazione che dovranno essere rimossi, anche con la collaborazione (legislativa ed
economica) della Regione Lombardia, con la quale intendiamo stabile un rapporto di
collaborazione intensa basato su:
- interscambio di informazioni
- verifiche congiunte sullo stato di avanzamento dei progetti
- collaborazione per l’inserimento nei progetti interregionali
- sostegno per l’acquisizione di finanziamenti nazionali e comunitari”.
209
3. Scenario di riferimento
3.1 Analisi della coerenza esterna del PST La lettura del Piano di Sviluppo Turistico – PST – del Sistema Turistico Po di
Lombardia permette di individuare le progettualità attraverso cui il sistema intende
dare concretezza ai propri obiettivi, in una logica di rete.
Il PST è il cuore del ST Po di Lombardia, non vuole avere la pretesa di esaurire tutte
le azioni ed operazioni dell’area di riferimento, ma si presenta come una metodologia
che permette di definire e condividere macro-aree di intervento e razionalizzare
risorse impiegate al raggiungimento dello scopo.
Nello specifico le macro-aree sono:
- Progetti di Turismo sostenibile: cicloturismo, Parchi, etc..
- Progetti di Integrazione e di rete: vie del gusto, turismo fluviale intermodalità,
percorso dei borghi storici etc..
- Progetti di Prodotti d’Area e tematici: itinerari tematici, via Francigena, , città d’arte,
terre matildiche, Terme e Congressi, etc..
- Progetti interregionali: via Francigena, cicloturismo, navigazione fluviale, etc..
- Progetti di marketing esterno: piano fiere, calendario eventi, materiale promozionale
generale, ws eductour, portale, etc..
- Progetti di marketing interno: diffondere cultura del turismo, dell’accoglienza e
dell’ospitalità nel territorio, etc..
L’approccio e la metodologia che connota l’articolazione del PST è:
- trasversale, tale cioè da valorizzare oltre alle risorse propriamente turistiche anche
quelle ambientali, culturali, storiche, artistiche, paesaggistiche, dell’artigianato e
dell’agricoltura,
- di integrazione tra i vari territori, e i vari filoni di prodotto, così da generare proposte
più articolate e diversificate,
- di rete tra i vari soggetti coinvolti, pubblici e privati,
- di qualità, un approccio tendente cioè a monitorare la qualità, o a riqualificare la
proposta, e tendente a valorizzare le iniziative e gli interventi di miglioramento
210
dell’offerta,
- di completamento, trasformando alcune risorse del territorio in prodotti turistici ceri
e propri, tali da poter essere veicolati nel mercato, allo scopo di aumentare arrivi e
presenze, e stimolare un circolo virtuoso di sviluppo indotto dal fenomeno turistico,
nel rispetto delle compatibilità ambientali, e della salvaguardia delle risorse,
- di sviluppo di nuove potenzialità turistiche,
- di integrazione tra differenti tipologie di turismo, anche al fine della sua
destagionalizzazione,
- di crescita della professionalità degli operatori e sviluppo delle competenze
manageriali,
- di promozione e attività di marketing.
Attraverso le azioni di monitoraggio costante dei progetti previste dal Programma,
saranno valutate:
- la congruità delle azioni con gli obiettivi individuati
- l’effettiva realizzazione dei progetti
- gli elementi ostativi allo sviluppo delle azioni proposte
- le ricadute economiche ed occupazionali sul territorio.
Un continuo monitoraggio del PST, del territorio, aggiornamento del piano di azioni,
degli ambiti turistici, ampliamento della partnership per la creazione di una vera e
propria “Carta di valorizzazione del Territorio” che definisca gli standard
qualitativi dell’offerta turistica del Sistema e ne consenta la certificazione: una
opportunità per un continuo miglioramento.
Si è visto attraverso i passi che portano alla nascita del sistema (paragrafo
Partenariato e Struttura Organizzativa) come questa organizzazione si strutturi in
modo armonioso rispetto alle indicazioni – normative e regolamenti – regionali.
In particolare il PST del Sistema Po di Lombardia si articola, fin dall’inizio, in un
continuo confronto rispetto alle politiche del turismo regionali; in una sorta di dialogo
reciproco finalizzato all’elaborazione di un progetto pilota – che poi è il ST stesso –
così da aiutare enti locali e la regione stessa alla concreta applicazione della
normativa statale e regionale.
Si può affermare che gli stessi regolamenti regionali si sono andati definendo
211
attraverso il monitoraggio del progetto pilota.
Nello specifico poi il PST è coerente rispetto alla programmazione regionale circa i
seguenti livelli di programmazione:
- POR Competitività – Asse 4
64% Cremona; Lodi 69%; 67% Mantova; 77% Pavia
- PSR – Asse Leader
21% Cremona; 47% Mantova; 36% Pavia
- PSR – Aree territoriali
Aree rurali ad agricoltura intensiva 99% Cremona, 98% Lodi, Mantova 83%,
Pavia 98%; poli urbani 1% Cremona, 2% Lodi, 2% Mantova, 2% Pavia; aree
rurali intermedie 15% Mantova
- Piano triennale commercio – Ambiti territoriali
Ambito urbano dei capoluoghi 9% Cremona, 18% Lodi, 17% Mantova, 17%
Pavia; ambito pianura lombarda 91% Cremona, 82% Lodi, 83% Mantova, 83%
Pavia.
Sicuramente i progetti di mobilità ciclabile si integrano rispetto a:
- manuale per la realizzazione della rete ciclabile regionale: dgr 22 dicembre 1999
n.VII/47207
- piano paesistico regionale
- sistema dei vincoli paesaggistico-ambientale “SIBA” – Sistema Informativo Beni
Ambientali.
Il PST si ispira al PRS e DPEFR della direzione cultura della RL per il recupero
strategico dei beni culturali che porta alla creazione del circuito delle città d’arte della
pianura padana.
La cultura non è comunque il solo elemento attorno a cui si struttura il PST del
Sistema Turistico Po di Lombardia; il PST è infatti particolarmente attento ai temi che
articolano il PRS E DPEFR.
Di seguito alcuni Accordi di Programma finalizzati alla preservazione e promozione
della cultura e non solo nelle 4 Province:
212
Provincia di Pavia
- Museo della tecnica Elettrica presso l'Università di Pavia
-Recupero del Castello di Vigevano
- Restauro e la valorizzazione della Cattedrale di Santo Stefano martire - Duomo di
Pavia
- Restauro e valorizzazione del Castello di Voghera e del sistema viario di
collegamento con il Duomo.
Provincia di Lodi
Restauro e adeguamento funzionale dell'isolato di via Fanfulla a Lodi
Provincia di Cremona
- Restauro di Palazzo Diotti a Casalmaggiore (CR) da destinare a museo Diotti e
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
- Restauro, recupero funzionale e valorizzazione di Palazzo Pallavicino in Cremona,
con destinazione a Centro Nazionale per il restauro e la Conservazione degli
Strumenti Musicali
Provincia di Mantova
- La cittadella della musica: restauro e recupero funzionale della ex caserma Palestro
quale sede del conservatorio 'Lucio Campiani' di Mantova.
- Progetto per la valorizzazione della città murata: Palazzo Forti, Palazzo Giardino e
Palazzo Ducale nel Comune di Sabbioneta
- Restauro delle Sale Teresiane, adeguamento funzionale della Biblioteca Civica di
Mantova, opere di completamento del restauro del Palazzo di San Sebastiano
- Restauro, adeguamento funzionale e valorizzazione dell'abbazia di San Benedetto
Po in Polirone (MN)
- Valorizzazione culturale, turistica e ambientale nell'ambito territoriale dei Comuni di
Revere e Ostiglia
- POR OCCUPAZIONE Assi Capitale Umano e Formazione Continua è il Programma
Operativo Regionale che definisce le azioni finanziate da Regione Lombardia con il
fondo sociale europeo per il raggiungimento dell’obiettivo competitività e
occupazione, rispetto al quale il mantovano propone interventi dedicati al rilancio
occupazionale e ai progetti formativi per la ricollocazione del personale.
213
Con Regione Lombardia, il ST Po di Lombardia organizza il piano di promozione,
prevedendo la partecipazione congiunta a fiere di settore in Italia e all’estero e la
realizzazione di redazionali. Prevista la gestione congiunta di workshop ed
educational.
Sono inoltre attivi progetti interregionali condivisi e coordinati sulle ciclabili e sulla
navigazione fluviale e sul Progetto Strategico Speciale nazionale “Valle del fiume Po”.
E’ pienamente operativo anche tutto il capitolo relativo all’accesso ai progetti
Comunitari Interreg (FESRL Asse IV, ma anche, con la provincia di Pavia al
transfrontaliero Italia-Svizzera).
Alcuni Musei del Sistema rientrano poi nella Rete Musei regionale, a sistema con le
altre Province lombarde:
- I musei per la storia: Cremona, Mantova, Pavia
- rete museale Ottocento Lombardo: Pavia
- rete degli Orti Botanici: Pavia
- rete dei Musei Archeologici: Cremona, Mantova
- rete dei musei e dei beni etnografici Lombardi: Lodi, Mantova.
Per affrontare il tema della navigazione in modo integrato il PST si confronta con
Regione Lombardia Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità.
In collaborazione è stato realizzato il monitoraggio attracchi sull’asta del Po che ha
portato alla stesura di un documento che rileva numero e tipologia degli attrcchi,
nonché i servizi tecnici (benzina, acqua, ristoro, parcheggi) e le principali emergenze
turistiche. Il lavoro ha portato anche a fornire elementi quantitativi e qualificativi per
la stesura di normative sulla tipologia degli attracchi e sulla navigazione fluviale.
Le proposte progettuali che il Sistema ha elaborato in materia di aviluppo della
navigazione fluviale sono state elaborate in coerenza con le scelte regionali in
materia e, come nel caso del “Progetto per il turismo fluviale 2007-2008”, approvate.
Si veda anche il paragrafo dedicato alla navigazione nella sezione “Collegamenti e
reti di mobilità”.
Il PST segue i criteri di analisi di sostenibilità promossi a livello regionale:
VIA – Valutazione Impatto Ambientale
214
VAS – Valutazione Ambientale Strategica
Agenda 21.
In particolare l’A21 prevede un coordinamento Interprovinciale, regionale (attraverso
il coordinamento A21 Lombardia) e locale.
Sempre a livello locale si è ricercato un ulteriore livello di coerenza tra le politiche di
sviluppo e programmazione locale e quelle di sistema.
In particolare è richiesto alle realtà comunali che aderiscono al progetto di verificarne
la congruenza rispetto alle politiche locali.
Le strategie di sviluppo individuate nel susseguirsi dei tavoli di lavoro hanno, del
resto, voluto mediare tra gli interessi dei Comuni, rispecchiandoli e perseguendoli.
Si è da poco diffusa tra i Comuni la conoscenza dei PICS, si conta nel medio/lungo
termine di poter coordinare le politiche di sviluppo del territorio provinciale alla luce
delle linee dei Piani integrati per la competitività di Sistema.
Un livello di coerenza ricercato dal PST è rispetto al piano di sviluppo delle aree
naturali rispetto ai Piani dei Parchi: regionali e locali e al progetto Natura 2000.
I territori di Pavia, Cremona e Mantova rientrano nel programma europeo Leader+
(si veda GAL Oglio Po Terre d’Acqua paragrafo DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE). Il
PST è quindi coordinato rispetto alla programmazione europea.
La Convenzione Europea sul Paesaggio è un documento linea per il St per gli obiettivi
di tutela, preservazione e valorizzazione che impone.
215
3.2 caratteristiche del partenariato e della struttura organizzativa
Il Sistema Turistico Po di Lombardia è il primo sistema ad essere riconosciuto
ufficialmente da Regione Lombardia il 4 agosto del 2005 con delibera di giunta
regionale n.VIII/518.
I primi passi concreti di Regione Lombardia verso la definizione dei sistemi turistici
avvengono a partire dal 2003 con il protocollo d’intesa per il Sistema Turistico
montagna Adamello.
La Delibera Giunta Regionale 28 novembre 2003 n.7/15356, che formalizza quanto
sopra, vuole essere la sperimentazione di prime linee di indirizzo verso la messa a
sistema di un determinato contesto territoriale.
I principi guida per la costituzione dei Sistemi Turistici si affidano alle autonome
iniziative delle istituzioni e dei sistemi economici locali; da qui l’opportunità di
condurre una sperimentazione su di un caso pilota di elaborazione di un programma
di sviluppo turistico che fosse il “risultato”, ma, in questa prima fase, soprattutto lo
strumento di verifica e arricchimento, delle prime linee di indirizzo definite a livello
regionale con il contributo di enti locali, autonomie funzionali, università, operatori
privati e loro associazioni.
Il Sistema Turistico diviene il risultato di tre componenti: un programma di sviluppo
con i relativi progetti attuativi, un’intesa - tra soggetti pubblici, privati e il territorio -
al quale, programma ed intesa, si riferiscono.
Regione Lombardia impone da subito una logica diversa da quella nazionale, non si
parla infatti di sistema turistico locale, ma solo di sistema turistico. Il termine locale
presenta un’accezione spaziale circoscritta, che non si coniuga con la volontà
condivisa a livello regionale di promuovere forme di aggregazione più ampie per
promuovere un’immagine della ricchezza regionale a livello nazionale ed
internazionale in modo coordinato. Il Sistema Turistico viene pensato come una
cabina di regia, per scambiare informazioni, beni e servizi, per far convergere
volontà, obiettivi e risorse, per innovare l’offerta turistica e poter approciare quindi al
mercato globale.
216
Il primo sistema turistico formalmente riconosciuto sarà poi quello del Po di
Lombardia nel 2005.
Le prime azioni, che preannunciano quella che sarà poi l’organizzazione
istituzionalizzata nel sistema, si possono far risalire addirittura al 1998 quando le
Province e le APT di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia presentano in Regione un
progetto finalizzato alla creazione e promozione di una serie di percorsi ciclabili con
l’obiettivo di valorizzare gli aspetti ambientali, le testimonianze storiche e artistiche
dei territori attraversati dal grande fiume, le peculiarità gastronomiche; il progetto
prevede inoltre l’importante aggregazione dei soggetti pubblici e degli operatori
privati. Sono i primi segnali di una buona prassi che da lì a poco andrà affermandosi:
la cooperazione integrata atta alla realizzazione di progetti di rete condivisi da attori
pubblici e privati.
La formalizzazione della struttura che poi diventerà il Sistema Turistico Po di
Lombardia parte nel febbraio 2004, con la sottoscrizione di una convenzione
finalizzata all’elaborazione congiunta di programmi, progetti di promozione integrata
e di sviluppo turistico da parte delle Province – Pavia, Mantova, Cremona e Lodi.
La convenzione del 9 febbraio 2004 esplicita una volontà di intenti, quella di fare
rete, massa critica, per il valore aggiunto che deriva da un’utile azione congiunta su
un territorio che se da un lato presenta specifiche connotazioni locali e singole
identità da preservare, dall’altro lato è consapevole di alcuni tratti comuni di quelle
aree della fascia lombarda del fiume Po.
Diventa quindi una priorità ideare una metodologia sistemica che permetta la
razionalizzazione delle risorse, l’ottenimento di un maggior potere contrattuale, la
massa critica per rispondere a bandi, la maggior visibilità.
Numerose sono le iniziative da subito concrettizate: partecipazione congiunta a fiere
e manifestazioni nazionali ed internazionali, partecipazione a workshop promozionali
con agenzie di viaggio, progetti di promozione turistica del territorio fluviale,
realizzazione della Guida Verde Po di Lombardia.
E ancora l'organizzazione di educational tours per operatori e giornalisti, la
realizzazione di materiale promozionale, l'elaborazione di progetti integrati che
prevedono l'adeguamento e la valorizzazione di una rete ciclabile che congiunga
Pavia a Mantova, il recupero degli argini dei fiumi, il potenziamento ai fini turistici
della navigazione fluviale, la promozione delle infinite realtà culturali, storico-
217
artistiche di rilievo unitamente all'enogastronomia, ai parchi e alle riserve
naturalistiche.
Utile ribadire che la prima vetrina con cui questo progetto si è mostrato al mercato
turistico è stata la BIT, la borsa internazionale del turismo; in occasione della quale
si è promossa l’identità comune del territorio identificabile in prodotti quali: itinerari
culturali, prodotti dell’enogastronomia locale, navigazione; i punti forza indiscussi da
cui partire per costruire l’offerta integrata.
Il 14 aprile del 2004 viene emanata la Legge Regionale 8, di recepimento della
normative nazionale. A questa è fatta seguire nel dicembre dello stesso anno la
Delibera di Giunta Regionale n. 19893 “Linee di indirizzo per i sistemi turistici” e la
Delibera di Giunta Regionale n. 19895 “Modalità di presentazione dei programmi di
sviluppo turistico, per la valutazione e l’attribuzione del riconoscimento ai sistemi
turistici.
Le due delibere incidono sulla strutturazione del documento strategico operativo di
costituzione del Sistema Turistico, aiuto nell’identificazione della metodologia
corretta per ideare un piano di azioni consapevole delle realtà territoriali sulle quali si
interviene dal punto di vista culturale, sociale, economico, ambientale. Le linee di
indirizzo impongono in qualche modo ragionamenti utili alla contestualizzazione degli
interventi, in un’ottica di sistema aperto verso l’esterno.
A dimostrare come le politiche di costituzione dei Sistemi e la volontà di attivare
progetti integrati si muovano di paripasso con l’innovativa progettazione dei territori
interessati dalla presenza dei fiumi: l’8 marzo 2005 si svolge un convegno dedicato
ai sistemi turistici e ai progetti interregionali, in concomitanza con la mostra Itinerari
lungo i fiumi, che vede protagonista il Sistema Po di Lombardia. Questo per
sottolineare l’attenzione e l’attivismo verso questo tema e nei confronti del nascente
primo sistema – il Sistema Turistico Po di Lombardia, riconosciuto formalmente
qualche mese più tardi.
Il 4 agosto 2005 viene riconsciuto il Sistema Turistico Po di Lombardia e nel
novembre dello stesso anno il Sistema presenta il progetto integrato “Il piacere della
scoperta” in risposta “all’Invito alla presentazione di progetti integrati attuativi dei
218
programmi di sviluppo dei sistemi turistici”.
Il progetto “Il piacere della scoperta” è stato candidato da Regione Lombardia al
Premio Regionando 2006 promosso dal Forum della Pubblica Amministrazione in
occasione del tradizionale appuntamento con la Mostra Convegno dei Servizi ai
Cittadini e alle Imprese ottenendo il Primo Premio su 38 progetti presentati, nella
sezione dedicata al “Rafforzamento dei sistemi turistici locali”.
Regione Lombardia mostra attenzione rispetto alla progettazione integrata e alla
necessità di contribuire al finanziamento delle progettualità in cui si articola.
Da qui il bando per la concessione dei contributi per la predisposizione ed attuazione
dei piani integrati per la competitività di sistema – PICS, con Ddg del 7 agosto 2006
n. 9334, a cui segue l’invito alla presentazione di progetti integrati attuativi dei
programmi di sviluppo dei Sistemi Turistici, con Ddg n. 11305 del 11 ottobre 2006.
Il Sistema Turistico Po di Lombardia risponde all’invito con il Progetto Integrato
“Ambiente, Benessere, Cultura”.
Regione Lombardia prosegue nell’azione mirata all’aggiornamento delle linee di
indirizzo per i sistemi turistici: nel marzo 2007 la Giunta Regionale decreta i “Criteri e
modalità per l’individuazione degli ambiti a vocazione e potenzialità turistica”, mentre
successivamente viene pubblicato il Testo Unico delle leggi regionali in materia
di turismo: legge regionale n.15 del 16 luglio 2007.
In particolare gli ambiti turistici – definiti con la successiva deliberazione della
giunta regionale del 30 gennaio 2008 n. 8/6532 - hanno l’obiettivo di mappare il
territorio. Di proporre ovvero l’individuazione, per aree, di quei comuni ritenuti a
potenzialità o vocazione turistica. Queste aree così identificate godono di priorità
nell’assegnazione di progetti qualora presentino progetti integrati in rete; anche i
singoli Comuni rientranti nell’ambito vantano comunque una priorità rispetto ad altri,
data l’appartenenza ad un ambito turistico.
L’ambito turistico può apparire come un’ulteriore frammentazione del territorio, ma
non è questa la chiave di lettura. L’ambito è un altro strumento da che le Province
sono invitate ad utilizzare per identificare indicatori utili alla lettura delle potenzialità
“turistiche” di un contesto territoriale. Le politiche del turismo non possono non tener
conto di questo ulteriore livello di analisi del territorio.
Si tratta di uno strumento da applicare e quindi aggiornare ogni tre anni, proprio
219
perché vuole essere un mezzo per studiare l’area e individuare poi le linee di
intervento aggiornate per operare nel medio-lungo periodo.
Le Quattro Province definiscono:
- l’ambito turistico Pavia, pavese e Lomellina
- l’ambito turistico Oltrepò pavese.
- l’ambito turistico cremonese
- l’ambito turistico lodigiano
- l’ambito turistico mantovano
Ambiti Turistici
Ambito turistico Pavia, Pavese e Lomellina e Ambito turistico Oltrepò pavese
La Provincia di Pavia adotta i seguenti criteri orientativi nella definizione dei due
ambiti assegnati:
2) delimitazione degli ambiti: contesto urbano, fluviale e rurale di pianura;
contesto montano
3) individuazione dei comuni inseriti negli ambiti: presenza delle aste fluviali,
presenza degli itinerari della Via Francigena, percorso riconosciuto a livello
europeo, e della via del Sale, percorso di notevole valenza nell’area
appenninica, presenza di comuni classificati tra i piccoli borghi più belli
d’Italia, con valenze storico-artistiche di rilievo o rilevanti sia per il turismo
enologico che per il turismo sostenibile, presenza di comuni aderenti al
Sistema Turistico Po di Lombardia.
221
Ambito turistico Pavia, Pavese e Lomellina
COMUNI INSERITI NELL’AMBITO Belgioioso, Bereguardo, Borgo San Siro, Breme, Candia, Carbonara al Ticino, Cassolnovo, Castello d’Agogna, Cava Manara, Certosa di Pavia, Chignolo Po, Corteolona, Frascarolo, Gambarana, Gambolò, Garlasco, Gropello Cairoli, Linarolo, Lomello, Mezzana Bigli, Mezzana Rabattone, Miradolo Terme, Monticelli Pavese, Mortara, Olevano di Lomellina, Palestro, Pavia, Pieve Albignola, Pieve del Cairo, Pieve Porto Morone , Robbio, San Genesio, San Martino Siccomario, San Zenone Po, Sannazzaro de’ Burgondi, Sant’Alessio con Vialone, Santa Cristina e Bissone, Sartirana Lomellina, Scaldasole, Siziano, Sommo, Spessa Po, Suardi, Torre Beretti e Castellaro, Torre d’isola, Travacò Siccomario, Tromello, Valeggio, Valle Salimbene, Vigevano, Zerbo, Zerbolò, Zinasco. CLASSIFICAZIONE AMBITO potenzialità turistica CARATTERISTICHE DI BASE Arrivi (media 2004 – 2006) 112.658,67 Presenze (media 2004 – 2006) 244.401 Strutture ricettive totali 74 - strutture alberghiere 51 - strutture complementari 10 - B&B 13 Circoscrizioni turistiche ISTAT Città d’arte (5) Sistema locale del lavoro turistico Milano (1) FATTORI DI ATTRATTIVITÀ PRESENTI NELL’AMBITO Porte areoportuali internazionali - Comuni con poli fieristici Quartiere fieristico regionale (1), quartiere fieristico nazionale (1) Comuni con impianti sciistici - Comuni con stabilimenti termali 1 Parchi regionali e nazionali Valle del Ticino (14) PLIS Valpometto (1) Riserve naturali Boschetto di Scaldasole (1), Abbazia di Acqualunga (1), Bosco Siro Negri (2), Garzaia del Bosco Basso (2), Garzaia di Villa Biscossi (1), Garzaia della Carola (1), Garzaia di Porta Chiossa (2) Monumenti naturali Garzaia della Rinalda (1), Garzaia di Gallia (2), Garzaia di Sartirana (2) Siti Natura 2000 26 Siti Unesco - Presenza di teatri storici o lirici 4 Presenza di musei e raccolte museali 8 Beni culturali: totale patrimonio immobiliare censito 1.369 ORIENTAMENTO RISPETTO AL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE P.O.R. Competitività – Asse 4 77% in area eleggibile P.S.R. - Asse Leader 36% in area eleggibile P.O. Italia – Svizzera Area non eleggibile
222
P.S.R. - Aree territoriali Poli urbani (2%), Aree rur. ad agric. intens. specializz. (98%) Piano triennale commercio – Ambiti territoriali Ambito della pianura lombarda (83%), Ambito urbano dei capoluoghi (17%) Ambito turistico Oltrepò pavese
COMUNI INSERITI NELL’AMBITO Albaredo Arnaboldi, Arena Po, Bagnaria, Bastida Pancarana, Borgo Priolo, Brallo di Pregola, Bressana Bottarone, Broni, Canevino, Canneto Pavese, Casei Gerola, Casteggio, Cecima, Cervesina, Codevilla, Corana, Cornale, Corvino S. Quirico, Fortunago, Godiasco, Menconico, Mezzanino, Montescano, Montesegale, Montù Beccaria, Pancarana, Pietra de’ Giorgi, Ponte Nizza, Portalbera, Rea, Rivanazzano, Romagnese, S. Giuletta, S. Margherita Staffora, S. Maria della Versa, San Cipriano Po, Silvano Pietra, Stradella, Torrazza Coste, Torricella Verzate, Val di Nizza, Valverde, Varzi, Verrua Po, Voghera, Volpara, Zavattarello. CLASSIFICAZIONE AMBITO potenzialità turistica CARATTERISTICHE DI BASE Arrivi (media 2004 – 2006) 104.711 Presenze (media 2004 – 2006) 265.242,33 Strutture ricettive totali 123 - strutture alberghiere 57 - strutture complementari 58 - B&B 8 Circoscrizioni turistiche ISTAT Località termali (2), Località collinari (3) Sistema locale del lavoro turistico Voghera (18), Varzi (10) FATTORI DI ATTRATTIVITÀ PRESENTI NELL’AMBITO Porte areoportuali internazionali - Comuni con poli fieristici - Comuni con impianti sciistici 1 Comuni con stabilimenti termali 2 Parchi regionali e nazionali Valle del Ticino (1) PLIS Parco Fortunago (2), Parco del Castello dal Verme (1), Parco Le Folaghe (1) Riserve naturali Garzaia della Roggia Torbida (1), Monte Alpe (1) Monumenti naturali Garzaia di S. Alessandro (1) Siti Natura 2000 7 Siti Unesco - Presenza di teatri storici o lirici 2 Presenza di musei e raccolte museali 4 Beni culturali: totale patrimonio immobiliare censito 152 ORIENTAMENTO RISPETTO AL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE P.O.R. Competitività – Asse 4 77% in area eleggibile P.S.R. - Asse Leader 66% in area eleggibile P.O. Italia – Svizzera Area non eleggibile P.S.R. - Aree territoriali Aree rurali intermedie (45%), Aree rurali con problemi
223
complessivi di sviluppo (17%), Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata (38%) Piano triennale commercio – Ambiti territoriali Ambito montano (40%), Ambito della pianura lombarda (60%)
224
Ambito turistico Lodigiano
Di seguito i criteri orientativi della Provincia di Lodi:
4) delimitazione degli ambiti: intero territorio provinciale
5) individuazione dei comuni inseriti negli ambiti: presenza delle aste fluviali,
presenza di prestigiose strutture architettoniche e/o di particolari realtà
museali, definizione ad attratività turistica ai sensi del d.d.u.o. n.8902 del 2
agosto 2007 relativo all’individuazione degli ambiti attribuiti a ciascuna
Provincia, presenza di comuni aderenti al Sistema Turistico Po di Lombardia.
226
COMUNI INSERITI NELL’AMBITO Abbadia Cerreto, Bertonico, Boffalora d’Adda, Borghetto Lodigiano, Brembio, Camairago, Casalpusterlengo, Caselle Landi, Castelnuovo Bocca d’Adda, Castiglione d’Adda, Cavacurta, Cavenago d’Adda, Cervignano d’Adda, Codogno, Comazzo, Cornegliano Laudense, Corno Giovine, Cornovecchio, Corte Palasio, Fombio, Galgagnano, Guardamiglio, Livraga, Lodi, Lodi Vecchio, Maccastorna, Mairago, Maleo, Meleti, Merlino, Montanaso Lombardo, Orio Litta, Ospedaletto Lodigiano, S. Angelo Lodigiano, S. Fiorano, S. Martino in Strada, S. Rocco al Porto, S. Stefano Lodigiano, Salerano sul Lambro, Senna Lodigiana, Somaglia, Tavazzano con Villanesco, Turano Lodigiano, Villanova del Sillaro, Zelo Buon Persico. CLASSIFICAZIONE AMBITO potenzialità turistica CARATTERISTICHE DI BASE Arrivi (media 2004 – 2006) 109.432,33 Presenze (media 2004 – 2006) 212.358 Strutture ricettive totali 42 - strutture alberghiere 28 - strutture complementari 8 - B&B 6 Circoscrizioni turistiche ISTAT Capoluoghi (1) Sistema locale del lavoro turistico - FATTORI DI ATTRATTIVITÀ PRESENTI NELL’AMBITO Porte areoportuali internazionali - Comuni con poli fieristici quartiere fieristico regionale Comuni con impianti sciistici - Comuni con stabilimenti termali - Parchi regionali e nazionali Adda Sud (23) PLIS Parco della Valle del Lambro (1), Parco del Brembiolo (5), Parco del fiume Tormo (4) Riserve naturali Adda Morta (1), Monticchie (1) Monumenti naturali - Siti Natura 2000 17 Siti Unesco - Presenza di teatri storici o lirici - Presenza di musei e raccolte museali 2 Beni culturali: totale patrimonio immobiliare censito 1.572 ORIENTAMENTO RISPETTO AL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE P.O.R. Competitività – Asse 4 69% in area eleggibile P.S.R. - Asse Leader Area non eleggibile P.O. Italia – Svizzera Area non eleggibile P.S.R. - Aree territoriali Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata (98%), Poli urbani (2%) Piano triennale commercio – Ambiti territoriali Ambito della pianura lombarda (82%), Ambito urbano dei capoluoghi (18%)
227
Ambito turistico cremonese
I criteri orientativi adottati dalla Provincia di Cremona sono:
1) delimitazione degli ambiti: territorio provinciale
2) individuazione dei comuni inseriti negli ambiti: presenza di aste fluviali, presenza
di PLIS, presenza di beni di notevole rilevanza artistica, definizione ad attrattività
turistica ai sensi del d.d.u.o. n. 8902 del 2 agosto 2007 relativo all’individuazione
degli ambiti attribuiti a ciascuna Provincia, presenza di comuni aderenti al sistema
turistico Po di Lombardia.
229
COMUNI INSERITI NELL’AMBITO Agnadello, Annicco, Azzanello, Bonemerse, Bordolano, Calvatone, Capralba, Casale Cremasco - Vidolasco, Casaletto, Ceredano, Casaletto di Sopra, Casalmaggiore, Casalmorano, Castel Gabbiano, Casteldidone, Castelleone, Castelverde, Castelvisconti, Cella Dati, Corte de' Cortesi con Cignone, Corte de' Frati, Credera Rubbiano, Crema, Cremona, Crotta d'Adda, Dovera, Drizzona, Formigara, Gabbioneta Binanuova, Genivolta, Gerre de' Caprioli, Gombito, Gussola, Isola Dovarese, Madignano, Martignana di Po, Monte Cremasco, Montodine, Moscazzano, Motta Baluffi, Offanengo, Ostiano, Paderno Ponchielli, Palazzo Pignano, Pandino, Pescarolo ed Uniti, Pessina Cremonese, Piadena, Pianengo, Pieve d'Olmi, Pizzighettone, Ricengo, Ripalta Arpina, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Rivarolo del Re ed Uniti, Rivolta d'Adda, Robecco d'Oglio, Romanengo, Salvirola, San Bassano, San Daniele Po, San Giovanni in Croce, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Scandolara Ripa d'Oglio, Sergnano, Sesto ed Uniti, Soncino, Soresina, Spinadesco, Spineda, Spino d'Adda, Stagno Lombardo, Ticengo, Torlino Vimercati, Torre de' Picenardi, Torricella del Pizzo, Vaiano Cremasco, Volongo, Voltido. CLASSIFICAZIONE AMBITO potenzialità turistica CARATTERISTICHE DI BASE Arrivi (media 2004 – 2006) 133.869,67 Presenze (media 2004 – 2006) 272.694,67 Strutture ricettive totali 70 - strutture alberghiere 43 - strutture complementari 21 - B&B 6 Circoscrizioni turistiche ISTAT Città d’arte (3) Sistema locale del lavoro turistico - FATTORI DI ATTRATTIVITÀ PRESENTI NELL’AMBITO Porte areoportuali internazionali - Comuni con poli fieristici quartiere fieristico internazionale (1) Comuni con impianti sciistici - Comuni con stabilimenti termali - Parchi regionali e nazionali Oglio Nord (10), Serio (11), Adda Sud (11), Oglio Sud (7) PLIS Pianalto di Romanengo e Navigli Cremonesi (4), Golena del Po (4), Valle del Serio Morto (2), Fiume Tormo (5), Po e Morbasco (2), Fontanili (1), Ariadello e Valle dei Navigli (1) Riserve naturali Bosco de l'Isola (1), Bosco di Barco (1), Palata Menasciutto (2), Naviglio di Melotta (3), Bosco Ronchetti (2), Lanca di Gerole (2), Isola Uccellanda (2), Lanche di Azzanello (2), Le Bine (1), Bosco della Marisca (1), Lanca di Gabbioneta (1), Adda Morto (1) Monumenti naturali Bodrio della Cascina Margherita (1), I Lagazzi (1), Bodrio della Ca de' Gatti (1), Bodrio delle Gerre (1) Siti Natura 2000 17 Siti Unesco - Presenza di teatri storici o lirici 4 Presenza di musei e raccolte museali 15
230
Beni culturali: totale patrimonio immobiliare censito 71 ORIENTAMENTO RISPETTO AL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE P.O.R. Competitività – Asse 4 64% in area eleggibile P.S.R. - Asse Leader 21% in area eleggibile P.O. Italia – Svizzera Area non eleggibile P.S.R. - Aree territoriali Aree rurali ad agric. intens. specializz. (99%), Poli urb. (1%) Piano triennale commercio – Ambiti territoriali Ambito urbano dei capoluoghi (9%), Ambito della pianura lombarda (91%)
231
Ambito turistico mantovano
Seguono i criteri orientativi adottati dalla Provincia
6) delimitazione degli ambiti: intero territorio provinciale
7) individuazione dei comuni inseriti negli ambiti: presenza di strutture
alberghiere ed extra-alberghiere con classificazione medio-alta, presenza di
aree geografiche con particolari caratteristiche ambientali, presenza di
complessi monumentali rinomati e santuari segnalati nei maggiori itinerary
del turismo religioso nazionale, definizione ad attrattività turistica ai sensi del
d.d.u.o. n. 8902 del 2 agosto 2007 relativo all’individuazione degli ambiti
attribuiti a ciascuna Provincia.
233
COMUNI INSERITI NELL’AMBITO Acquanegra sul Chiese, Asola, Bagnolo San Vito, Bozzolo, Canneto sull'Oglio, Carbonara di Po, Castel Goffredo, Castel d'Ario, Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Curtatone, Gazoldo degli Ippoliti, Goito, Gonzaga, Mantova, Marcaria, Marmirolo, Medole, Moglia, Monzambano, Ostiglia, Pegognaga, Poggio Rusco, Ponti sul Mincio, Porto Mantovano, Quingentole, Quistello, Revere, Rodigo, Roncoferraro, Roverbella, Sabbioneta, San Benedetto Po, San Giorgio di Mantova, Sermide, Solferino, Suzzara, Viadana, Virgilio, Volta Mantovana. CLASSIFICAZIONE AMBITO potenzialità turistica CARATTERISTICHE DI BASE Arrivi (media 2004 – 2006) 159.238,00 Presenze (media 2004 – 2006) 382.413 Strutture ricettive totali 297 - strutture alberghiere 100 - strutture complementari 129 - B&B 68 Circoscrizioni turistiche ISTAT Località collinari (6), Città d’arte (2) Sistema locale del lavoro turistico Castiglione delle Stiviere (4) FATTORI DI ATTRATTIVITÀ PRESENTI NELL’AMBITO Porte areoportuali internazionali - Comuni con poli fieristici quartieri fieristici nazionali (2), quartiere fieristico regionale (1) Comuni con impianti sciistici - Comuni con stabilimenti termali - Parchi regionali e nazionali Mincio (12), Oglio Sud (5) PLIS Golene Foce Secchia (4), La Golena e le sue Lanche (1), Parco Golenale del Gruccione (1), Parco delle Golene di Ostiglia (1), Parco San Lorenzo (1), Parco San Colombano (1), Parco di Castiglione delle Stiviere (1), Parco di Solferino (1) Riserve naturali Valli del Mincio (4), Vallazza (2), Bosco Fontana (1), Torbiere di Marcaria (1), Isola Boschina (1), Palude di Ostiglia (1), Isola Boscone (1), Complesso morenico di Castellaro Lagusello (2), Le Bine (1) Monumenti naturali - Siti Natura 2000 15 Siti Unesco Presentata candidatura per Sabbioneta Presenza di teatri storici o lirici 7 Presenza di musei e raccolte museali 18 Beni culturali: totale patrimonio immobiliare censito 2.263 ORIENTAMENTO RISPETTO AL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE P.O.R. Competitività – Asse 4 67% in area eleggibile
234
P.S.R. - Asse Leader 47% in area eleggibile P.O. Italia – Svizzera Area non eleggibile P.S.R. - Aree territoriali Poli urbani (2%), Aree rurali intermedie (15%), Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata (83%) Piano triennale commercio – Ambiti territoriali Ambito urbano dei capoluoghi (17%), Ambito della pianura lombarda (83%)
Il Sistema Turistico Po di Lombardia è parte del più vasto sistema regionalecon il
quale con cui interagisce, si confronta, coopera e condivide spesso le linee di
intervento. Interessante visualizzare la mappa degli ambiti turistici della Regione
Lombardia; mette in evidenza le potenzialità del territorio e la necessità di
potenziarle e soprattutto comunicarle in modo integrato perché vengano percepite
sul mercato turistico nazionale ed internazionale.
236
Legenda schede:
COMUNI INSERITI NELL’AMBITO
CLASSIFICAZIONE AMBITO vocazione / potenzialità turistica rispetto al criterio
definito dalla d.c.r. VIII/358 del 20 marzo 2007
CARATTERISTICHE DI BASE
Arrivi (media 2004 – 2006) totale arrivi nei comuni inseriti nell’ambito (media
triennio 2004 – 2006)
Fonte: Regione Lombardia, Sistema Informativo Statistico degli Enti locali
(SISEL)
Presenze (media 2004 – 2006) totale presenze nei comuni inseriti nell’ambito
(media triennio 2004 – 2006)
Fonte: Regione Lombardia, Sistema Informativo Statistico degli Enti locali
(SISEL)
Strutture ricettive totali totale strutture ricettive nei comuni inseriti nell’ambito
(2006)
Fonte: Regione Lombardia, Sistema Informativo Statistico degli Enti locali
(SISEL)
- strutture alberghiere totale strutture alberghiere nei comuni inseriti nell’ambito
(2006)
Fonte: Regione Lombardia, Sistema Informativo Statistico degli Enti locali
(SISEL)
- strutture complementari totale strutture complementari nei comuni inseriti
nell’ambito (2006)
Fonte: Regione Lombardia, Sistema Informativo Statistico degli Enti locali
(SISEL)
- B&B totale bed & breakfast nei comuni inseriti nell’ambito (2006)
Fonte: Regione Lombardia, Sistema Informativo Statistico degli Enti locali
(SISEL)
Circoscrizioni turistiche ISTAT circoscrizioni turistiche presenti nell’ambito ad
esclusione della tipologia residuale “altri comuni” (numero comuni assegnati a
ciascuna circoscrizione)
237
Fonte:“Classificazione dei comuni per circoscrizione e tipo di località turistica”
ISTAT - Anno 2005
Sistema locale del lavoro turistico sistemi locali del lavoro turistici presenti
nell’ambito (numero comuni assegnati a ciascun SLL turistico)
Fonte: “Sistemi Locali del Lavoro Turistici per regioni e ripartizioni
geografiche”. Censimento ISTAT dell’industria e dei servizi 2001
FATTORI DI ATTRATTIVITÀ PRESENTI NELL’AMBITO
Porte areoportuali internazionali nome areoporto
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica
Comuni con poli fieristici tipologia poli fieristici presenti nell’ambito
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
classificazione dei quartieri fieristici siti in regione ai sensi dell’art. 8 della l.r.
30/2002
Comuni con impianti sciistici n° comuni sede di impianti sciistici
Fonte: elaborazione a cura DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività
turistica
Comuni con stabilimenti termali n° comuni sede di stabilimenti termali
Fonte: monitoraggio a cura DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività
turistica
Parchi regionali e nazionali nome parchi presenti nell’ambito (n° comuni
interessati)
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati D.G. Qualità dell’ambiente
PLIS nome Parchi Locali di Interesse Sovracomunale presenti nell’ambito (n°
comuni interessati)
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati D.G. Qualità dell’ambiente
Riserve naturali nome riserve naturali presenti nell’ambito (n° comuni coinvolti)
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati D.G. Qualità dell’ambiente
Monumenti naturali nome monumenti naturali presenti nell’ambito (n° comuni
interessati)
Fonte: elaborazione a DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
238
dati D.G. Qualità dell’ambiente
Siti Natura 2000 n° comuni presenti nell’ambito con presenza di siti Natura 2000
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati P.S.R. 2007 – 2013
Siti Unesco nome siti Unesco presenti (n° comuni interessati)
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati D.G. Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
Presenza di teatri storici o lirici n° teatri storici o lirici presenti
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati D.G. Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
Presenza di musei e raccolte museali n° musei e raccolte museali statali o
regionali presenti nell’ambito
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati D.G. Culture, Identità e Autonomie della Lombardia (musei e raccolte
regionali accreditati: dgr VIII/5251 del 2 agosto 2007– musei statali: dato
ISTAT)
Beni culturali: totale patrimonio
immobiliare censito n° totale beni culturali immobili censiti nei comuni presenti
nell’ambito Fonte: elaborazione a cura DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività
turistica su dati D.G. Culture, Identità e Autonomie della Lombardia –Sistema
S.I.R.Be.C.
ORIENTAMENTO RISPETTO AL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE
REGIONALE
P.O.R. Competitività – Asse 4
% comuni presenti nell’ambito in area eleggibile ai finanziamenti dell’asse 4 del
Programma Operativo Regionale Competitività 2007 – 2013 (FESR)
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati P.O. Competitivita ̀
P.S.R. - Asse Leader
% comuni presenti nell’ambito in area eleggibile ai finanziamenti dell’asse Leader del
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013
Fonte: elaborazione a cura DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività
turistica su dati P.S.R. 2007 – 2013
239
P.O. Italia – Svizzera
Aree eleggibili ai finanziamenti del Programma Operativo Italia Svizzera 2007
– 2013 (FESR)
Fonte: elaborazione a cura DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività
turistica su dati P.O. Italia - Svizzera
P.S.R. - Aree territoriali
Aree territoriali del PSR presenti nell’ambito (% comuni inseriti nell’ambito
turistico riconducibili alle diverse tipologie)
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati PSR 2007-2013
Piano triennale commercio –
Ambiti territoriali
Ambiti territoriali del Programma triennale per lo sviluppo del settore commerciale
2006 – 2008 presenti nell’ambito (% comuni inseriti nell’ambito turistico riconducibili
alle diverse tipologie)
Fonte: elaborazione DG Giovani, Sport, Promozione dell’attività turistica su
dati Piano Triennale Commercio.
240
Nel 2007 Regione Lombardia delibera l’aggiornamento dei Programmi di sviluppo
turistico per la valutazione e l’attribuzione del riconoscimento dei Sistemi Turistici –
dgr 2 agosto 2007 n. 8/5255; in particolare viene dato il giusto rilievo all’analisi di
sostenibilità attraverso l’applicazione della VAS – Valutazione Ambientale Strategica
– ai piani di intervento, per comprendere il livello di impatto dei progetti.
Il Sistema Turistico Po di Lombardia decide di proporre l’aggiornamento del
documento strategico del piano di azioni.
Nel corso del 2008, il Sistema Turistico Po di Lombardia è stato quindi chiamato a
predisporre un nuovo piano di sviluppo turistico che tenga conto delle linee guida
impartite da Regione Lombardia e che preveda il completamento e l'ampliamento dei
progetti in essere e la programmazione di nuove iniziative miranti allo sviluppo
turistico del sud Lombardia. Vero è che le basi strategiche di intervento sono già
state individuate nella tutela dei corsi d'acqua, nella fruibilità dei fiumi, nella
valorizzazione delle vie verdi, nei percorsi cicloturistici che conducono alla scoperta di
realtà da “gustare” sia sotto il profilo culturale che enogastronomico63.
Si è visto come il partenariato fosse estremamente debole prima della costituzione
Sistema Turistico, e come, attorno alla volontà di raggiungere obiettivi comuni in
modo integrato, si sia creata una nuova attenzione e disponibilità.
La posizione territoriale delle province lombarde del Po, che risulta per molti aspetti
similare ed omogenea, ha consentito la realizzazione di progetti a valenza
promozionale e turistica, in stretta sinergia tra i quattro Enti, favorendo
un'ottimizzazione di risorse appositamente destinate.
Questa scelta ha consentito di operare nella costruzione di progetti e proposte
condivise, di interventi concreti nella trasformazione compatibile del territorio, nella
realizzazione di servizi e di professionalità per i cittadini e per gli ospiti, nella
creazione di una rete di rapporti tra le persone in grado di costituire il necessario
collante per lo sviluppo turistico del territorio.
Il compito di coordinare il programma ed i progetti correlati è assunto dal
Coordinamento delle quattro Province attraverso riunioni periodiche di un organismo
decisionale - Coordinamento degli Assessori Provinciali al Turismo - e l’attività di un
organismo tecnico comprendente i responsabili o referenti del Servizio Turismo di
63 http://www.provincia.pv.it/provinciapv/brick/progettituristici
241
ogni singola Provincia con un coordinatore incaricato.
La crescita in termini di adesioni al Sistema e di proposte ed azioni ha imposto una
revisione dell’organizzazione. Per dare spazio, soprattutto in fase progettuale e
decisionale agli aderenti.
Le quattro Province hanno rinnovato la Convenzione il 7 febbraio 2007
istituzionalizzando la costituzione dei Tavoli territoriali e dei Tavoli Tematici di
Sistema.
La struttura organizzativa del Sistema Turistico Po di Lombardia prevede innanzitutto
l’istituzione del Comitato di Coordinamento, con sede presso la Provincia capofila. Il
Comitato di Coordinamento ha compiti operativi – che si esplicano attraverso riunioni
periodiche: individuazione della Provincia capofila, individuazione delle linee guida
base per l’articolazione del piano di azioni del sistema, monitoraggio degli interventi,
applicazione della VAS, attuazione degli interventi.
Il Comitato è presieduto dall’Assessore al Turismo della Provincia capofila.
Il ruolo di soggetto capofila viene attribuito alla Provincia di Cremona che lo gestisce
per i primi tre anni di vita del Sistema con la possibilità in futuro di attribuire l’onore
e onere alle altre Province.
Il ruolo del soggetto capofila è anche quello di animare e coordinare in modo
armonioso, pur con tutte le difficoltà del caso, le iniziative che coinvolgono l’intero
territorio del Sistema. Il soggetto capofila detiene un ruolo focale soprattutto per
quel che attiene la gestione dei rapporti con Regione Lombardia: in generale è
chiamato a rappresentare gli altri partner in sede regionale ed in sede di bandi di
cofinanziamento; è l’attore incaricato di presentare incaricato di presentare il
Progetto Integrato, monitorarne costantemente l’attuazione e assicurare la corretta
rendicontazione. È alla Provincia capofila che affluiscono risorse delle altre Province
partecipanti, necessarie ad assicurare il mantenimento degli impegni correlati a
ciascun progetto e l’onere burocratico organizzativo per l’attuazione delle scelte
strategiche deliberate dal Coordinamento delle Province del Sistema.
La sede del ST Po di Lombardia è attualmente stabilita presso la sede della Provincia
Cremona, che grazie alla sua posizione geograficamente centrale risulta più
facilmente accessibile dalle altre province per la normale attività di lavoro.
In questi anni sono cresciute le adesioni al Sistema e le stesse proposte di azioni,
aspetto questo con cui il sistema deve confrontarsi per le problematiche di
242
rappresentatività, trasparenza, razionalizzazione delle risorse, marketing e
comunicazione.
Si è passati dai 56 aderenti originale agli oltre 200 attuali oltre alle quattro Camere
di Commercio, aderiscono Comuni, Consorzi, Strade ed Itinerari, Parchi, Gal,
Agenzie di Viaggio, Alberghi, Musei, etc.
La partecipazione al Sistema è vasta, numerosi e attivi sono oggi i soggetti
direttamente legati all’industria turistica: agenzie di viaggio, alberghi, musei,
consorzi; ampia anche la rappresentatività istituzionale per la presenza delle
Province, delle Camere di Commercio e delle Amministrazioni Locali.
Per assicurare la partecipazione degli aderenti ad processo decisionale sono stati
istituzionalizzati i Tavoli Territoriali Provinciali, luogo di confronto tra operatori
pubblici e privati per l’individuazione – date le linee guida del Comitato – delle
politiche di azione in cui si articolerà il piano di azione. Ogni Provincia che presiede il
tavolo di lavoro presenterà le operazioni proposte al comitato. Sono inoltre operativi i
Tavoli di lavoro tematici del Sistema Po di Lombardia che approfondiscono la
progettualità delle principali aree di intervento, su cui operare: navigazione,
cicloturismo, terme e benessere, congressuale, e parchi. Questo non perché altre
forme di turismo sono meno focali, ma perché per esempio il tema della città d’arte,
della cultura, dell’eno-gastronomia è fondamentale e lo si ritrova trasversalmente
agli altri tematismi.
Navigazione, cicloturismo, terme e benessere e congressuale sono comunque 4 punti
forza del PST.
L’aspetto culturale è più problematico da gestire all’interno del sistema, perché è una
competenza assegnata ad uno specifico assessorato.
La volontà e il tentativo del Sistema Po di Lombardia è di strutturare
un’organizzazione che dia spazio in fase progettuale e decisionale ad una
rappresentanza degli aderenti e consenta di sviluppare l’attività in termina
manageriali: “destination management”.
243
3.3 modalità di promozione e commercializzazione
dell’offerta
Oltre a quanto descritto nella Premessa a questo Documento, per completezza
vengono qui di seguito illustrate altre modalità di promozione e di
commercializzazione.
L’attività di promozione del Sistema Turistico Po di Lombardia si esplicita in primis
attraverso l’attività di informazione e accoglienza turistica degli uffici di Informazione
e Accoglienza Turistica delle quattro Province, tese a stimolare il ritorno, la
fidelizzazione e il Ricordo.
Il Sistema Turistico coordina l’attività degli uffici IAT in modo da veicolare prodotti
coordinati e un’immagine comune.
L’immagine coordinata è un’attività di marketing fondamentale per riuscire a
posizionare l’offerta turistica sul mercato nazionale e potenzialmente internazionale,
e per rispondere alla richiesta di maggiore visibilità del ST.
Coerentemente a ciò si articolano poi una serie di attività di promozione come per
esempio la partecipazione a fiere di settore in Italia e all’estero; lo sviluppo di un
comune sito del turismo, etc.
Gli IAT sopracitati sono numerosi, il sistema ne conta 13 e sicuramente l’attività di
coordinamento non è semplice. La complessità sta innanzitutto nel fatto che gli IAT
nascono con la nuova normativa del 2004 che vede abrogate le APT fino ad allora
agenzie di promozione del turismo, la cui attività viene ereditata dagli IAT gestiti dai
Comuni o dalle Province. Gli IAT ai sensi del regolamento regionale n. 6 del 9
novembre 2005 devono possedere specifici tratti: personale qualificato, offerta di
servizi, orari di apertura, etc. Se da un lato la creazione degli IAT permette di
affrontare in modo razionale l’aspetto della promozione dell’offerta, dall’altro apporta
problemi che ancora oggi cercano risoluzione.
Il problema centrale è legato all’attività di commercializzazione dei servizi turistici e
più in generale al tema dello sviluppo dell’incoming.
Gli IAT non sono attualmente preposti all’attività di vendita dei prodotti realizzati,
244
tanto più che si tratta di uffici gestiti da soggetti pubblici. È però vero che la spesa
sostenuta per i materiali promozionali, gli itinerari organizzati, i gadget, le guide
potrebbe parzialmente essere coperta con gli introiti, provenienti dalla vendita dei
servizi organizzati e offerti dal sistema. Ad oggi il Sistema Po di Lombardia, con
Regione Lombardia e gli altri Sistemi Turistici provinciali sta affrontando insieme la
questione per trovare soluzioni al problema comune della commercializzazione dei
prodotti.
Il Sistema sta valutando l’opportunità di dar vita ad un soggetto misto incaricato del
servizio di commercializzazione, coinvolgendo i soggetti privati interessati a partire
dalle Agenzie di Viaggio.
Il Sistema Turistico Po di Lombardia realizza, infatti già ora una serie di itinerari
turistici venduti attraverso le agenzie turistiche incoming. È sempre attraverso le
agenzie di incoming che il sistema commercializza biglietti per eventi culturali,
sportivi, eno-gastronomici, etc.
L’attività di promozione è inoltre sostenuta dall’operato delle ProLoco.
Sono 173 le ProLoco del Sistema Turistico Po di Lombardia.
Le ProLoco sono gestite da volontari, appassionati nel diffondere la conoscienza dei
posti vissuti e amati, dove si è disegnata la storia dei loro nonni e dei loro nipoti.
Vi è poi l’attività di promozione e comunicazione di associazioni e consorzi, spesso
dedicati a particolari turismi: dalle Associazioni Culturali, alle Strade del Gusto; dai
Parchi, ai GAL, allo stesso circuito delle Città d’Arte della Pianura Padana.
Le forze in campo dunque sono molteplici, e diverse sono le forme di aggregazione e
di rete che operano sia nel versante promozionale che in quello commerciale, e se
questo da un lato mostra la vivacità e potenzialità di un territorio dall’alto valore
turistico, dall’altro mostra la complessità e necessità della gestione integrata voluta e
condivisa dal Sistema Po di Lombardia, e quindi dai vari soggetti sopra citati. Tutti
temi questi che rimandano alla necessità di una maggiore attività di sensibilizzazione
e di formazione.
L’attenzione a questi aspetti emergeva anche nel piano di azioni 2006-2008 che
245
prevedeva il progetto di marketing interno “immagine coordinata”, la prima parte del
quale era dedicata alla ristrutturazione ed al potenziamento delle sedi esistenti e alla
creazione di nuovi uffici IAT a Belgioioso, Bereguardo, Stradella, Varzi, Vigevano,
S.Angelo Lodigiano, Codogno, Torre de’ Picenardi, Isola Dovarese, Sabbioneta, San
Benedetto Po e Castiglione delle Stiviere, così da potenziare l’informazione turistica
con lo sviluppo territoriale delle reti comunicative. L’obiettivo è l’individuazione di
location di uffici di informazione riconosciute nei punti nevralgici di transito e presso
le grandi strutture della distribuzione commerciale. All’interno di ogni IAT sono
previsti espositori per la distribuzione del materiale informativo, divulgativo,
promozionale del Sistema Po di Lombardia. A ciò si accompagna quindi un opera di
formazione del personale, la realizzazione di prodotti dedicati al Sistema e il
potenziamento del sito internet relativo.
Anche il potenziamento della presenza sul web è un progetto che si intende
perseguire per dare maggiore funzionalità al portale podilombardi.it e sviluppare un
sistema di reti comunicative e di collegamento tra gli IAT del Sistema e agli IAT
regionali. In questo modo si risponderebbe all’esigenza di una completa - e in tempo
reale - circolazione di informazioni a favore del residente temporaneo e non.
Attraverso i mezzi e gli strumenti dei promozione quella che si vuole comunicare è
unan sempre più consolidata e specifica identità del Sistema Po di Lombardia.
246
3.3.1 Dalla “promozione” al “marketing” degli eventi
Un tema sul quale è possibile prevedere azioni di interesse ai fini degli obiettivi di
marketing del ST è quello degli eventi.
Da sempre, nell’industria del turismo, le destinazioni organizzano eventi perseguendo
tre ordini di obiettivi:
- arricchire l’offerta per chi ha già scelto la destinazione, e si trova in loco,
- attirare l’attenzione della domanda e generare flussi turistici,
- creare un’occasione per stimolare la conoscenza delle bellezze artistiche o
naturali del territorio.
Il passaggio dalla “promozione” al “marketing” degli eventi intende segnare una
nuova e più ampia visuale: dal punto di vista dello sviluppo del turismo di un
territorio, la nuova frontiera che occorre cercare di superare, con la programmazione
di eventi che vogliano davvero raggiungere i due obiettivi indicati, è di non limitarsi a
stimolare forme di escursionismo, ma di cercare attraverso l’evento di promuovere
anche il “contorno”, così da generare ricadute più rilevante.
Una recente ricerca dell’Isnart effettuata nell’ambito dell’Osservatorio Turistico della
provincia di Cremona (febbraio 2008) sottolinea l’importanza degli eventi in
particolare nei confronti dei turisti stranieri, e come modalità di attirare un turista
attivo e curioso, oltre che come “occasione per conoscere le bellezze artistiche del
territorio”.
Quella stessa indagine mette in luce che i canali principali attraverso i quali un
evento viene conosciuto dalla domanda sono:
- in primo luogo “l’esperienza del territorio”, il fatto cioè che le persone attirate
dagli eventi sono persone che conoscono già per esperienza diretta il territorio,
unitamente alle relazioni sociali e interpersonali (passaparola),
- in secondo luogo la presenza sulla stampa,
- poi la disponibilità di informazioni presenti su Internet, e più in generale le varie
forme di informazione e di pubblicità avviate dai diversi soggetti attivi nel
territorio,
247
- ed infine le proposte promosse dagli operatori del territorio o dagli intermediari,
e i consigli degli agenti di viaggio dettaglianti.
Se anziché le ricerche si guarda la rassegna stampa internazionale delle destinazioni
turistiche, ci si accorge di quanto questa sia legata alla realizzazione di eventi nel
territorio, che offrono lo spunto ai giornali per pubblicare articoli.
In generale si può affermare dunque che un evento tende a:
- arricchire l’offerta di elementi di attrattiva e di novità, così da stimolare nuove o
diverse forme di domanda,
- animare, o ringiovanire, l’immagine e l’offerta di un territorio,
- costituire un argomento di promozione, di conoscenza e di “vendita” non solo
dell’oggetto-evento, o del luogo in cui si svolge, ma del territorio,
- generare contatti, creare relazioni, e forme di “convivialità” tra i partecipanti,
- contribuire a rafforzare la notorietà di una meta e il suo posizionamento,
- produrre un effetto alone positivo (“halo effect”),
- attirare l'attenzione e la curiosità dei media, a seconda del grado di
novità/originalità che lo caratterizza,
- stimolare il ricordo e il processo di comunicazione interpersonale.
Questo imponente elenco di obiettivi teorici induce effettivamente a pensare agli
eventi in modo diverso da quanto non si faccia di norma.
Ai fini dello sviluppo turistico vi è tra l’altro un altro ordine di obiettivi che il
marketing degli eventi, a differenza delle ordinarie attività promozionali, può
proporsi. Si tratta di obiettivi “interni”, che riguardano cioè i residenti. Poche
iniziative come alcuni eventi ad esempio sono in grado di far conoscere ai residenti
alcuni aspetti di valore del territorio e della sua storia, o di sensibilizzarli alle
problematiche dell’ospitalità, o di mostrare loro l’importanza anche economica dello
sviluppo del turismo.
Per tutti questi motivi, e coerentemente con le linee strategiche di questo lavoro, un
evento può essere considerato come un medium “caldo”, che rispetto a quelli
248
tradizionali, assieme alla comunicazione, riesce anche a trasmettere delle emozioni.
Obiettivo del Sistema Turistico Po di Lombardia è quello di affrontare il tema
degli eventi in una logica strategica.
Ciò significa che un evento per essere parte integrante del PST:
- deve essere visto come funzionale agli obiettivi perseguiti dal Piano di Sviluppo
Turistico,
- deve essere in linea con le scelte strategiche,
- deve essere garantita la coerenza tra l’iniziativa e i valori di chi la organizza,
- e soprattutto da parte degli organizzatori devono essere previste filiere esplicite
e “Rimandi” all’insieme dell’offerta territoriale,
Quest’ultimo punto merita un chiarimento.
Se l’obiettivo del marketing di un evento è quello di dare argomenti ai visitatori per
prolungare la visita nel territorio, o per stimolare nuovi soggiorni in altri periodi, o
più semplicemente fidelizzare, occorre prevedere una serie di servizi, e di stimoli
adeguati (“Rimandi”).
A queste condizioni l’investimento che il S.T. può impegnarsi a dare a supporto del
marketing degli eventi può generare una ricaduta più interessante e l’indotto
auspicato.
Dare un supporto significa far rientrare gli eventi e le iniziative previste nelle attività
di promozione del territorio e contribuire a veicolarli verso i media e il pubblico.
Per questo motivo si ritiene utile stimolare una programmazione degli eventi
concordata con i vari soggetti, attenta alle aspettative della domanda (oltre che dei
residenti), in grado di riuscire a tenere in considerazione, laddove possibile, anche i
tempi necessari per una adeguata commercializzazione.
Tipologie di eventi
Gli eventi organizzati e promossi nell’area sono diversi:
- vi sono eventi legati al settore business
- spettacoli ed eventi musicali,
249
- eventi più propriamente culturali,
- eventi religiosi,
- fiere legate a diversi temi e aspetti locali.
- festival,
- raduni,
- anniversari e fiere,
- ricostruzioni storiche e tornei,
- laboratori,
- e altri ancora
Per semplificare i termini della classificazione si possono indicare due grandi tipologie
alle quali possono appartenere gli eventi:
- eventi tradizionali/ricorrenti legati al territorio e in qualche misura autentici.
Alcuni di questi eventi sono a carattere ciclico;
- eventi creati ex novo e che possono cogliere nuove opportunità o trend in atto
e che rappresentano novità tese ad arricchire l’offerta.
Per fare di un evento, quale esso sia, una occasione di marketing e non solo di
promozione, devono essere progettati diversi dettagli.
Prima dell’evento
In primis ogni evento deve essere affiancato da un piano di comunicazione adeguato
e specifico, in sintonia con le attese della domanda ed eventualmente con i tempi di
distribuzione commerciale.
Inoltre prima dell’evento occorre coinvolgere i soggetti che possono contribuire sia
alla sua promozione che a farne un’occasione di soggiorno nel territorio (evento
come prodotto).
Si tratta ad esempio di valutare la fattibilità della nascita di una aggregazione di
scopo tra gli operatori che assuma questi obiettivi, o di incontri di carattere
seminariale per stimolare le attività di marketing legate all’evento.
Per l’eventuale commercializzazione dell’evento possono essere ipotizzate le strade
perseguite da diversi operatori francesi, a cominciare da Nouvelles Frontieres, riprese
250
recentemente da operatori italiani, che tendono a proporre ai clienti gli eventi come
regalo, e vengono venduti in agenzia come confezionati proprio come pacco regalo,
Ma possono anche essere previste delle azioni specifiche di promozione dell’evento,
che ne assumano la logica, quali ad es. le azioni di street marketing.
Street Marketing
Con il termine Street Marketing ci si intende riferire ad azioni di marketing che:
a. si svolgono in un’area chiaramente definita (di norma una strada),
b. utilizzano un’iniziativa progettata ad hoc e caratterizzata da una marcata
originalità (un evento o uno spettacolo),
c. l’iniziativa viene lanciata e trainata da una attività di comunicazione molto
semplice e diretta (dei volantini promozionali/flyers, un comunicato stampa alle
redazioni locali…),
d. l’iniziativa viene arricchita da una forma di animazione (degustazione di prodotti
locali, animazione o sottofondo musicale…),
e. l’iniziativa tende a mettere in evidenza chi la promuove e il suo territorio.
Durante l’evento
L’organizzazione dell’evento deve tendere a permettere ai visitatori e agli ospiti di
fare un’esperienza.
Non a caso si tende a parlare sempre più per i viaggi legati ad alcuni tipi di eventi
come di viaggi emozionali. E questo comporta la capacità di affrontare con modalità
più coinvolgenti gli aspetti legati al tema dei servizi offerti.
Per sfruttare fino in fondo le potenzialità offerte da un evento andrebbero poi
previste situazioni per le quali la partecipazione stimoli successivamente il ricordo:
- dell'evento stesso,
- dell’esperienza di partecipazione all'evento,
- del luogo e del territorio nel quale l’evento si è svolto.
Tutto ciò può avvenire prevedendo l’uso di strumenti quali:
- momenti di ritualità: come la consegna di un biglietto di invito o di accesso
spiritoso e vivace, o artistico, o originale e di carattere locale, così che una volta a
251
casa possa diventare un oggetto ricordo, un attestato di partecipazione, e finire nella
bacheca dei bambini, o almeno diventare un segnalibro,
- la cartolina ricordo,
- le fotografie, comprese quelle da mettere nei diari online,
Dopo l’evento
Successivamente all’evento, nella visione del Sistema Turistico che qui si è indicata si
tratta di gestire il Ricordo dell’evento in previsione degli altri che ci saranno in futuro.
Oltre a:
- raccogliere e diffondere gli articoli apparsi sulla stampa,
- o a mettere a disposizione riprese e filmati che potrebbero essere spediti agli ospiti
da parte ad esempio degli alberghi,
- e oltre alla spedizione di materiali “invito” per altri momenti simili,
occorre porsi l’obiettivo di creare occasioni per un legame duraturo con singole
persone oppure con comunità e gruppi di interesse, anche utilizzando il web, e così
rafforzare il ricordo dell’iniziativa e posizionare il territorio che l’ha realizzata, o che
ne è stata “sponsor”.
252
3.4 Analisi SWOT
L’Analisi SWOT – Strenght, Weakness, Opportunities, Threats - è un utile strumento
di supporto all’analisi del contesto - interno ed esterno - entro cui si colloca il
progetto di ST.
Essa, infatti, consente di visualizzare contemporaneamente:
· punti di forza interni (Strenght)
· punti di debolezza interni (Weakness)
· opportunità esterne (Opportunities)
· minacce esterne (Threats)
In questo modo è possibile, in base ad un’ottica sistemica, evidenziare in modo
chiaro e sintetico le variabili che possono agevolare oppure ostacolare il
raggiungimento degli obiettivi del progetto, distinguendo tra fattori legati
all’ambiente esterno e fattori legati invece all’organizzazione interna, e consentendo
di orientare in modo più efficace le successive scelte strategiche ed operative.
Il limite dell’analisi è che si fonda su osservazioni soggettive.
Si colloca quindi tra gli utili strumenti che inducono all’analisi del territorio, alla
comprensione del contesto su cui operare solo successivamente attraverso politiche
mirate.
Questo è il quadro che emerge dall’analisi del territorio del ST Po di Lombardia.
Analisi SWOT Punti di forza Punti di debolezza
buona dotazione risorse naturali: parchi, aree verdi, corsi fluviali e navigli, SIC e ZPS trasporto ferroviario non sempre puntuale
presenza di risorse artistiche, culturali e urbanistiche di qualità nel territorio
offerta ricettiva di strutture alberghiere di categoria medio alta non elevata
253
presenza piste ciclabili e piste in fase di realizzazione
turismo prevalentemente giornaliero, soprattutto escursionisti provenienti dalla metropoli e comuni limitrofi
presenza di strutture congressuali e fieristiche
mancanza di una corretta e sistematica segnaletica sul territorio
polo di ricerca universitario mancanza di una segnaletica uniforme delle ciclovie
Via Francigena Impatto di investimenti infrastrutturali
partecipazione congiunta a fiere di settore nazionali ed internazionali
“difficoltà” commercializzazione pacchetti turistici
offerta turistica parchi strutturata e competitiva
la cultura turistica ancora fragile e vi è scarsa formazione circa le potenzialità di sviluppare forme di turismo integrate e sostenibili in termini di rete
itinerari di interesse escursionistico, culturale, naturale, sportivo, enogastronomico
mancanza indagini della domanda e dell’offerta a livello di ST
buona tenuta dell'identità territoriale, che si esprime anche nella gastronomia e nelle produzioni tipiche locali (tradizione agricola)
mancanza monitoraggi preventivi
conservazione e creazione dell’evento attorno a momenti d’importanza storica culturale sociale e del folclore
le informazioni statistiche tradizionali, non incentrate sulla specifica area del ST non riescono a spiegare adeguatamente l'andamento del settore
significative risorse culturali presenti sul territorio: museo diffuso, momumenti, palazzi, chiese, monasteri
poca formazione
posizione territoriale competitiva i parchi sono ancora poco coinvolti nell’attività del ST
turismo d'affari, congressuale, caratterizzato da una domanda rigida, in grado di garantire flussi costanti, in evoluzione grazie all’investimento strutturale sostenuto
assenza di un portale del ST operativo e funzionale
254
presenza sul territorio di consorzi di comuni, associazioni di categoria, operatori del turismo – agenzie incoming, alberhi – fortemente coinvolti nel ST
Invecchiamento della popolazione rurale ed emigrazione delle risorse intellettuali giovanili verso poli occupazionali esterni al territorio
forte presenza di volontariato culturale ed ambientale (proloco) senso di appartenenza al territorio
mancanza in alcune aree di iniziative di sviluppo di area vasta e relativi interventi finanziari mirati quali : ob2, distretti, Patti territoriali, patti per il lavoro
numero di addetti in agricoltura superiore alla media regionale Forte occupazione nel settore agroalimentare Alto livello di imprenditorialità Prodotti agricoli di alta qualità Strutture rurali tradizionali e patrimonio fondiario di elevato valore paesaggistico
eccessivo sfruttamento del territorio con conseguenze in termini di produzione di rifiuti ed iinquinamento
Alta produttività ed innovazione tecnologica Forte livello di imprenditorialità agricola Produzioni tipiche Forte correlazione con l’industria agroalimentare
Assenza di industrie economicamente forti
Alta presenza di industrie agroalimentari
rete stradale e rete ferroviaria potenziabile
sistema diffuso di strade comunali e ciclo-pedonali sistema di percorrenza fluviale trasporto dolce
rete recettiva potenziabile attraverso la creazione di un sistema di accoglienza
Ricchezza di siti culturali minori Presenza di oasi ambientali Vicinanza a mete culturali “storiche”
tendenza al peggioramento dei livelli occupazionali Perdita di occupati in agricoltura, non convertibili in comparti produttivi interni all’area Vicinanza con aree metropolitane fortemente attrattive (soprattutto per le aree rurali)
Imprenditoria femminile: imprenditrici agricole di elevata professionalità e motivazione Cultura aperta e capacità di accoglienza
ingresso di sistemi produttivi a forte impatto ambientale in carenza di alternative occupazionali
255
Rischi Opportunità
debole e scarsa cultura turistica degli operatori non turistici non favorisce l'apertura verso nuovi orizzonti di mercato
trasporto alternativo (all'uso dell'automobile) da potenziare: ciclovie, ippovie, navigazione, itinerari trekking
il forte campanilismo potrebbe frenare strategie unitarie
la vicinanza di aree metropolitane garantisce un mercato molto vasto e potenziale: vicinanza a Milano, Verona, Garda, Genova
rischio di subire il turismo invece di governarlo in modo sostenibile, come il valore del luogo – culturale e ambientale - richiede
sfruttare il turismo d'affari e la vicinanza con il centro metropolitano
mancanza di cultura dell'accoglienza turistica, mancanza di formazione locale di potenziali operatori del settore
vicinanza agli aeroporti: Verona, Malpensa, Linate e Orio al Serio
mancanza di incentivi al recupero delle tradizionali forme di produzione, agricole e artigianali, locali, per la forza lavoro giovane
vicinanza all'area Fiera Milano-Rho, con potenziale sviluppo settore turistico congressuale e d'affari
bassa domanda di turismi alternativi rispetto a quello consolidato delle città d’arte può far considerare superfluo ogni intervento di riqualificazione
potenziamento e sviluppo piste cicilabili
favorire la navigazione a danno dell’ecosistema fluviale
potenziamento servizi legati al cicloturismo e al trasporto dolce
creare parcheggi, piegandosi all'uso della macchina, danneggiando una realtà che si caratterizza proprio per spostamenti dolci, sostenibili
presenza cascine, ristruttuate o potenzialmente ristrutturabili, per lo sviluppo di forme di nuova ricettività
dispersione energie e risorse, scarse, in un'attività di promozione non integrata
convogliare i numerosi soggetti preposti alla promozione del turismo in un unico sistema che garantisca la razionalizzazione delle risorse e la veicolazione di un’immagine coordinata
Mancato ricambio generazionale nelle aziende agricole Conduzione delle aziende agricole da parte di conto-terzisti e da aziende esterne/estranee al territorio Perdita del patrimonio delle competenze storiche
Le quattro Province svolgono un ruolo di raccordo significativo e possono continuare a garantire un indispensabile ruolo di coordinamento
256
Perdita di addetti nel settore agricolo
le risorse ambientali e culturali e le potenzialità dell'identità territoriale potrebbero stimolare orientamenti verso mercati nuovi
Trasformazione da aziende famigliari in grandi aziende conto-terziste Danni all’ambiente
risorse artistiche, culturali, ambientali, religiose, enogastronomiche, presenti sul territorio e sconosciute a molti possono essere organizzate e rese fruibili, costituendo ulteriori opportunità per creare circuiti e pacchetti d'interesse turistico
Forte impatto ambientale
sviluppo forme di comunicazione e promozione del territorio attraverso i mezzi di comunicazione di massa, multimediali e la diffusione di materiale informativo nei principali centri di passaggio
Isolamento del territorio (aree rurali) Perdita di valore delle risorse territoriali
sfruttamento del trasporto dolce su acqua, grazie ai piano di investimento per il recupero dei fiumi
Sostituzione della forza lavoro interna con persone non appartenenti alla cultura del territorio
esistenza di manifestazioni, eventi culturali enogastronomici, legati alla tradizione e al folklore locali noti al pubblico
Eccessivo sfruttamento del terreno a fini agricoli e inquinamento delle falde. Rischio di abbandono dei terreni agricoli meno produttivi con conseguente creazione di aree marginali degradate. Perdita delle peculiarità dei luoghi Perdita del patrimonio immobiliare rurale tradizionale
affermazione di una ricettività innovativa, sfruttando e recuperando strutture già presenti sul territorio; per sviluppare forme di ricettività anche più accessibili (B&B) oltre che tipiche e tipicizzanti
costruire e fornire strumenti (forum, sito internet, etc..) per la circolazione del know how e l'integrazione tra gli attori del territorio
potenziare forme di produzione legate alla tradizione agricola locale
apertura verso nuove forme di finanziamento
257
valorizzare a pieno le competenze esistenti sul territorio
creare pacchetti per i turisti di affari
dotarsi di un buon servizio di accoglienza in modo da incentivare ripetizioni della visita sul territorio
sviluppo del data base informatico e sito internet del ST perché diventi strumento operativo per l’accoglienza del visitatore, link al sistema regionale e vetrina virtuale sul mercato nazionale ed internazionale.
pianificazione possibilità di vendita offerta turistica on-line; integrazione e innovazione attraverso l'uso delle nuove tecnologie
maggiore visibilità sul mercato e sul sito web, attraverso un immagine cordinata forte e azioni di web marketing
sfruttare il mercato di prossimità: Milano, parchi, Sistemi Turistici limitrofi e non (contigui per aree tematiche)
disporre di informazioni, dati più attendibili, specifici, frutti di un continuo monitoraggio, dovrebbe indurre gli operatori, amministratori locali e attori del territorio, a confrontarsi in modo più stringente e coerente con la realtà
Marchio potenzialmente competitivo
Appartenenza al circuito delle città d’arte e turismo congressuale e del benessere in crescita
Territorio che vanta molteplicità di turismi potenzialmente risorse turistiche da immettere sul mercato
Riqualificazione del capitale umano Disponibilità di giovani laureati da immettere nel sistema ambientale/turistico
258
Creazione di posti di lavoro legati al settore turistico ed ambientale
Rilancio delle produzioni tipiche Integrazione del reddito
Sviluppo del settore agroalimentare Capacità di organizzarsi in rete
Sviluppo dei trasporti su acqua a fini turistici Possibilità di collegare la rete delle percorrenze minori interne
Sviluppo del turismo minore in modo diffuso collegato ad ambiente, cultura, prodotti tipici Messa a sistema del prodotto-territorio, attraverso la costruzione di un piano di valorizzazione e promozione del medesimo, in termini di “marketing territoriale interno/esterno
Creazione di nuovi posti di lavoro in settori innovativi legati all’ambiente, al turismo, alla cultura
Valorizzazione delle aree protette Maggiore fruibilità delle aree protette e dei parchi Creazione di reti ambientali Aumento della sensibilità ambientale della popolazione Costruzione di un piano di marketing territoriale Sviluppo dell’attività e del ruolo dell’Ente Parco e delle Associazioni ambientali
Sviluppo dell’associazionismo femminile finalizzato all’accoglienza Rafforzamento del ruolo e delle competenze delle donne Attivazione di iniziative mirate di informazione ed animazione delle donne, attraverso un loro coinvolgimento nella fase di implementazione del progetto, anche valorizzando le reti attive a livello locale, quali le associazioni e i comitati
259
Aggiornamento Programma di Sviluppo
Turistico
Triennio 2009 – 2011
Schema operativo per l’aggregazione del
partenariato (FASE 1 – ORIENTAMENTO, fase P04)
Percorso operativo e documentazione
260
Premessa
Uno dei temi fondamentali con il quale il Sistema Turistico ha dovuto confrontarsi,
ancor prima della sua istituzionalizzazione è quello del rapporto tra i soggetti pubblici
e tra questi ed i privati per la condivisione di politiche di sviluppo turistico viste come
volano per una crescita economica del territorio rappresentato.
Se andiamo a verificare la situazione al 2003 riscontriamo una preoccupante carenza
di imprese private o di operatori economici turistici: pochissimi consorzi (quasi
esclusivamente legati alle attività enogastronomiche), assenza totale
dell’imprenditoria associata finalizzata allo sviluppo turistico (alberghi), incoming non
strutturato, ma affidato alla sensibilità delle APT, totale delega a queste ultime per la
promozione e la comunicazione del territorio.
Un ruolo determinante quindi in capo ai soggetti pubblici (APT) che lo hanno
espletato in un contesto legislativo in perenne discussione e, soprattutto, con
risorse economiche non propriamente adeguate per valorizzare un territorio
marginalizzato anche dalla assenza di una comunicazione regionale che tende a
privilegiare i prodotti forti (montagna, laghi).
Con la legge nazionale 135/2001 e con la successiva legge regionale 8/2004 (poi
diventata la Legge Regionale 16 luglio 2007, n. 15 “Testo unico delle leggi regionali
in materia di turismo) le cose cambiano in maniera radicale e di questa svolta sono
protagonisti sia le quattro Province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova, sia Regione
Lombardia che crede nelle potenzialità di questa esperienza che diventerà il Sistema
Turistico “Po di Lombardia”.
La consapevolezza delle difficoltà viene esplicitata addirittura in un capitolo del
Programma di sviluppo del Sistema Turistico, approvato dalla Regione con delibera
VIII/518 del 4 agosto 2005 (Cap. quinto: Il turismo attualmente presente nel S.T. e
l’imprenditoria privata) che prevede interventi di “marketing interno” per migliorare
la situazione.
Le azioni
L’azione del Sistema si è sviluppato in modo particolare in due direzioni: la
elaborazione e attuazione di progetti integrati e lo sviluppo della promozione
Nel quadro del primo intervento, l’accesso a cofinanziamenti regionali e nazionali per
la realizzazione di importi opere ha fatto si che il Sistema venisse individuato come
261
un soggetto credibile con cui collaborare alla realizzazione di obiettivi condivisi.
Il completamento del piano attracchi e di una serie di piste ciclabili, così come gli altri
interventi infrastutturali realizzati ha consentito la mobilitazione di risorse
economiche e progettuali, soprattutto degli Enti pubblici (Province e Comuni) di
significativa rilevanza per il nostro territorio (si rimanda ai dati riportati nella
premessa)
Per quanto riguarda la promozione, oltre ad assicurare una costante presenza alle
principali manifestazioni fieristiche italiane ed estere (nella maggior parte dei casi in
collaborazione con Regione Lombardia) si è puntato alla creazione di una rete di
agenzie di viaggio che lavorassero sull’incomig.
Con un percorso partecipativo complesso ed articolato (riunioni ed incontri nelle
quattro province, con invito rivolto a tutte le agenzie di viaggio autorizzate), alla fine
si è creato un pool di operatori che ha saputo interpretare le esigenze del Sistema
proponendo proposte turistiche finalizzate al conseguimento di tre chiari obiettivi:
- valorizzazione dei prodotti del territorio (ciclabili, navigazione e
intermodalità, città d’arte e borghi storici, enogastronomia)
- trasversalità nelle quattro province, con attenzione a coinvolgere territori
confinanti in grado di accrescere il valore della proposta
- adattabilità del prodotto alle esigenze del turista
Le Agenzie di Viaggio del Sistema partecipano attivamente alle fiere proponendo
questi pacchetti e provvedendo alla loro commercializzazione.
Il protocollo di adesione
I soggetti che hanno aderito al Sistema lo hanno fatto con la sottoscrizione di un
protocollo di intesa con la Provincia di riferimento che si allega ed è parte integrante
del presente documento.
Le scelte della convenzione 7 febbraio 2007
Come esplicitato nella premessa al Documento strategico, la crescita di consensi
sull’azione del Sistema ha portato alla formalizzazione di quattro tavoli territoriali e di
alcuni tavoli tematici, strumenti di confronto permanente sulla progettualità e sulle
azioni del Sistema.
Per quanto riguarda i Tavoli territoriali, in funzione delle esigenze delle singole
Province, si sono trovata soluzioni che meglio rispondono alle esigenze di
262
coinvolgimento e di confronto con i partner del Sistema.
I tavoli tematici sono costituiti sia dai tecnici dei settori provinciali interessati
(territorio, navigazione in particolare) sia dai soggetti privati (operatori della
navigazione, singoli e consorziati). Nel caso dei tavoli Terme e Congresuale sono
esclusivamente gli operatori privati che si confrontano e propongono iniziative
nell’ambito delle strategie condivise con il Programma di Sviluppo Turistico.
Un rapporto particolare è quello con le Camere di commercio per le quali si rimanda
alla premessa al documento strategico.
Il percorso partecipativo
Sotto viene dettagliatamente riportato il lungo percorso partecipativo, così come si è
sviluppato fino a questa fase della elaborazione del nuovo Programma di sviluppo.
Gli obiettivi
Riteniamo in questo modo di aver messo ogni nostro associato nella condizione di
poter contribuire allo sviluppo sia delle strategie, sia delle decisioni operative.
Le aspettative che si sono create, soprattutto grazie alla intensa fase partecipativa
debbono ora trovare una concreta risposta nelle azioni del Sistema.
In questo senso ci aiuteranno, da un lato lo sviluppo dell’attività dell’Osservatorio
turistico che ci potrà confortare sulla efficacia delle azioni intraprese e dall’altro
l’evolversi del progetto sulla qualità della nostra offerta turistica che è finalizzato a
rafforzare e far crescere una cultura dell’accoglienza sulla quale riteniamo di dovere
ancora migliorare.
Un ulteriore contributo a rafforzare la crescita della partecipazione dei privati
all’attività dei Sistema potrà venire dal necessario intervento di semplificazione che
Regione Lombardia intenderà apportare alle procedure normative e contabili che oggi
risultano di difficile e burocratica gestione per gli Enti pubblici e di scarso appiglio per
le imprese.
263
20 agosto 2007 – Pubblico invito regionale
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria n.34 del 20 agosto
2007 è pubblicata la D.g.r. 2 agosto 2007 n. 8/5255 “Modalità per l’aggiornamento e
la presentazione dei Programmi di Sviluppo Turistico per la valutazione e
l’attribuzione del riconoscimento dei Sistemi Turistici (art.4 l.r. n.15/2007 <Testo
unico delle leggi regionali in materia di turismo>” e il Decreto del Dirigente Unità
Operativa Sistemi Turistici e Progetti n. 9052 del 6 agosto 2007 “Pubblico
invito alla presentazione di programmi di sviluppo turistico per la
valutazione e l’attribuzione del riconoscimento dei Sistemi Turistici (art.4
l.r. n.15/2007 <Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo>” che
fa decorrere dal 1 settembre 2007 i termini per la presentazione di nuovi
programmi o l’aggiornamento dei programmi già riconosciuti, per il riconoscimento
dei Sistemi Turistici.
5 novembre 2007 – Riunione del Coordinamento Assessori del Sistema
Avvio della procedura di aggiornamento del Programma di Sviluppo Turistico in
scadenza il 4 agosto 2008, in attuazione delle indicazioni contenute nella delibera
regionale 2 agosto 2007 n.8/5255 relativa alle modalità per l’aggiornamento e la
presentazione dei Programmi di Sviluppo Turistico.
Deciso il percorso operativo che prevede:
- Riunione di verifica del Coordinamento Assessori del Sistema allargato ai
referenti dei tavoli tematici per una valutazione sullo stato di attuazione del
Programma 2004 e per individuare le linee generali del nuovo Programma di
Sviluppo Turistico del Sistema Turistico Po di Lombardia
- Conferimento dell’incarico al Prof. Giancarlo Dall’Ara per l’aggiornamento del
programma di sviluppo turistico con conferimento dell’incarico entro
dicembre.
- Attivazione dei tavoli territoriali (partenariato) e tematici per approfondire le
linee guida e individuare i progetti da inserire nei Piani di Azioni 2009-2011
del Sistema.
264
- Conferimento incarico per attivare la procedura di esclusione dalla VAS
Allegato : Verbale n.07/07 del 5 novembre 2007
12 dicembre 2007 – Riunione del Coordinamento Assessori del Sistema
allargata ai responsabili dei Tavoli Tematici
Si procede alla valutazione dell’esperienza del Sistema e al monitoraggio della
attività in corso delineando le linee guida per impostare le strategie del prossimo
Programma di Sviluppo Turistico.
Si attiva l’organizzazione degli appuntamenti con i tavoli territoriali e i tavoli tematici
con il coinvolgimento dei soggetti aderenti finalizzato alla raccolta di proposte per
interventi da inserire nel Piano di Azioni. Condizioni vincolanti per l’accettazione delle
proposte un livello di progettualità definitiva e un cofinanziamento assicurato pari
almeno al 50%.
Allegato : Verbale n.09/07 del 12 dicembre 2007
Percorso partecipativo - incontri preparatori
TAVOLI TERRITORIALI
Data Provincia Luogo
Giovedì 31 gennaio
ore 11,00
Mantova Palazzo della Cervetta, P.za Mantegna 6,
MANTOVA
Mercoledì 6 febbraio
Ore 15,00
Lodi Sala ex chiesetta, via Fanfulla 14,
LODI
Giovedì 7 febbraio
Ore 15,00
Cremona Sala consiglio, Corso V. Emanuele II,
n.17
CREMONA
Mercoledì 13 febbraio
Ore 10,00
Pavia Sala Consiglio, Piazza Italia 2,
PAVIA
Allegati: Convocazioni, partecipanti e report
265
TAVOLI TEMATICI
Data Tema Luogo
Giovedì 14 febbraio
Ore 10,30
CCIAA e
Unioncamere
Sala CCIAA, Piazza Stradivari 5
CREMONA
Giovedì 14 febbraio
Ore 15,00
Tavoli tematici Sala riunioni Provincia di Cremona,
Corso Vittorio Emanuele II n. 28
CREMONA
Venerdì 14 marzo
Ore 10,00
Operatori
navigazione fluviale
Sala riunioni Ufficio navigazione
interna
Provincia di Cremona, Via Dante 134
CREMONA
Martedì 18 marzo
Ore 10,00
Parchi Sala riunioni Provincia di Cremona,
Corso Vittorio Emanuele II n. 28
CREMONA
Martedì 18 marzo
Ore 15,00
Strade del Gusto Sala riunioni Provincia di Cremona,
Corso Vittorio Emanuele II n. 28
CREMONA
Allegati: Convocazioni e report
4 marzo 2008 – Deliberazione Giunta provinciale di Cremona per avvio
procedura VAS
In attuazione delle procedure deliberate dalla Regione Lombardia, la Provincia di
Cremona, quale capofila del Sistema Turistico Po di Lombardia, con delibera n.127
del 4 marzo 2008 della Giunta Provinciale ha avviato la procedura di esclusione
dalla VAS.
La delibera viene pubblicata all’albo Pretorio e sui siti delle quattro Province.
Allegato : Delibera Giunta provinciale di Cremona
266
2 aprile 2008 – Riunione Gruppo tecnico del Sistema Turistico
Prima verifica delle proposte progettuali raccolte dalle Province, determinazione delle
priorità di Sistema da sottoporre all’approvazione del Coordinamento Assessori del
Sistema e aggiornamento del cronoprogramm per la procedura di esclusione dalla
VAS.
Allegato : Verbale n.02/08 Comitato tecnico
21 aprile 2008 – Riunione del Coordinamento Assessori del Sistema
L’incontro serve a valutare lo stato di elaborazione del Programma di Sviluppo
Turistico del Sistema e ad individuare criteri e priorità nella raccolta dei progetti da
inserire nel Piano di azioni. Preso atto dello stato di avanzamento degli interventi
previsti dalla procedura di esclusione dalla VAS, si delibera la convocazione degli
incontri territoriali per la presentazione della bozza di documento strategico
predisposto al termine del percorso partecipativo finora attivato.
Allegato : Verbale n.02/08 del 21 aprile 2008
13 maggio 2008 – Pubblicazione avvio procedura VAS
Come previsto dalla normativa, la comunicazione relativa all’avvio della procedura
VAS finalizzata alla stesura del nuovo Programma di Sviluppo Turistico del Sistema
Po di Lombardia viene pubblicata sull’edizione regionale lombarda del “Corriere della
Sera”
Allegato : Testo della comunicazione
267
Percorso partecipativo – Incontri di verifica
TAVOLI TERRITORIALI
Data Provincia Luogo
Martedì 27 maggio
Ore 15,00
Lodi Sala Chiostro, via Fanfulla 14,
LODI
Mercoledì 28 maggio
ore 16,30
Mantova Palazzo della Cervetta, P.za Mantegna 6,
MANTOVA
Lunedì 9 giugno
Ore 15,00
Cremona Sala consiglio, Corso V. Emanuele II,
n.17
CREMONA
Martedì 10 giugno
Ore 15,00
Pavia Sala Consiglio, Piazza Italia 2,
PAVIA
Allegati: Convocazioni, partecipanti e report
TAVOLI TEMATICI
Data Tema Luogo
Lunedì 19 maggio
Ore 10,00
Tavolo Navigazione
fluviale
Sala riunioni Ufficio navigazione
interna
Provincia di Cremona, Via Dante 134
CREMONA
Giovedì 22 maggio
Ore 10,00
Tavolo Ciclovie Sala riunioni Provincia di Lodi,
Via A. Grandi n. 6
LODI
Allegati: Convocazioni e report
268
16 maggio 2008 – Riunione del Coordinamento Assessori del Sistema
Si approvano i documenti previsti a conclusione della prima parte del processo (Fasi
P03 e AO.3, comprensivo di Documento Strategico e Piani di Azione, Schema
operativo per l’aggregazione del partenariato, la Documentazione di base e la
valutazione di sostenibilità.
Si da mandato al gruppo tecnico di procedere alla stesura definitiva dei documenti e
alla loro trasmissione in Regione per convocare la Conferenza di verifica entro il
mese di luglio.
Allegato : Verbale n.03/08 del 06 maggio 2008
269
ADESIONI AL SISTEMA
1. Provincia di Pavia
2. Camera di Commercio di Pavia
3. Comune di Pavia
4. Comune di Arena Po capofila PLIS fiume Po
5. Comune di Bagnaria
6. Comune di Borgo Priolo
7. Comune di Breme
8. Comune di Calvignano
9. Comune di Canevino
10. Comune di Carbonara al Ticino
11. Comune di Chignolo Po
12. Comune di Cigognola
13. Comune di Codevilla
14. Comune di Costa de’ Nobili
15. Comune di Dorno
16. Comune di Fortunago
17. Comune di Garlasco
18. Comune di Giussago
19. Comune di Godiasco
20. Comune di Golferenzo
21. Comune di Gropello Cairoli
22. Comune di Linarolo
23. Comune di Lomello
24. Comune di Mezzana Rabattone
25. Comune di Miradolo Terme
26. Comune di Montalto Pavese
27. Comune di Montecalvo Versiggia
28. Comune di Montesegale
29. Comune di Mortara
30. Comune di Ponte Nizza
31. Comune di Robbio
32. Comune di Rocca de’ Giorgi
33. Comune di Romagnese
34. Comune di Ruino
35. Comune di San Genesio ed uniti
36. Comune di S. Cristina e Bissone
270
37. Comune di S. Margherita Staffora
38. Comune di S. Maria della Versa
39. Comune di Sannazzaro de’ Burgondi
40. Comune di Spessa
41. Comune di Sommo
42. Comune di Stradella
43. Comune di Travacò Sicconario
44. Comune di Tromello
45. Unione Comuni Prima Collina ( Canneto Pavese,
Castana, Montescano, )
46. Comune di Val di Nizza
47. Comune di Valeggio
48. Comune di Varzi
49. Comune di Vigevano
50. Comune di Voghera
51. Comune di Volpara
52. Comune di Zavattarello
53. Comune di Zenevredo
54. Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino
55. A.S.M. SpA
56. Federazione Provinciale Coltivatori Diretti
57. A.P.E.P. Confesercenti
58. Unione Agricoltori della Provincia di Pavia
59. Associazione Tracce di Territorio
60. Ass. La Città Ideale Vigevano
61. Ass. Varzi Viva - Varzi
62. Progetto Penice ASD
63. Ass. Nat. La Pietra Verde - Voghera
64. Ass. Commercianti Pavia
65. Pro Loco Salice Terme
66. CAI sez di Pavia
67. GAL Alto Oltrepò - Varzi
68. Pro Loco Corteolona
69. Ente Fiere castelli di Belgioioso e Sartirana
70. Castello di Valeggio
71. Terranostra - Pavia
72. Ass. Acqua Benessere Sicurezza
73. Ass. Sportiva Dil. Tiro a Volo dell’Iria - Voghera
74. Consorzio Comuni Bassa Pavese - Belgioioso
75. A.C.I.
76. Annacella Viaggi - Pavia
77. Girasole sciovie Passo Penice
78. Coop. Agricola Casanova Staffora
79. CELIT - Voghera
271
80. Bikers Club Varzi
81. Broni- Stradella SpA
82. Aeroporto provincia di Pavia srl
83. Soc. Progetti - Pavia
84. Sporting Ponte Becca Linarolo
85. APTUR di S. Giuletta
86. N+ srl - Voghera
87. I Viaggi di Tels
88. Gianki nel Mondo di Gattinoni Viaggi & c. s.a.s
89. Maxerre Viaggi S.R.L.
90. Terme di Miradolo
91. Terme di Salice S.P.A.
92. Terme President S.R.L.
93. Terme Di Rivanazzano
94. Provincia di Lodi
95. Camera di Commercio di Lodi
96. Comune di Lodi
97. Comune di Boffalora d'Adda
98. Comune di Casalpusterlengo
99. Comune di Caselle Landi
100. Comune di Castelnuovo Bocca d'Adda
101. Comune di Castiglione D'Adda
102. Comune di Codogno
103. Comune di Corno Giovine
104. Comune di Cornovecchio
105. Comune di Lodi Vecchio
106. Comune di Mairago
107. Comune di Senna Lodigiana
108. Comune di San Fiorano
109. Comune di San Rocco al Porto
110. Comune di Sant'Angelo Lodigiano
111. Comune di Santo Stefano Lodigiano
112. Comune di Somaglia
113. Comune di Valera Fratta
114. Comune di Villanova del Sillaro
115. Accademia Gerundia di Lodi
116. Associazione Bed & Breakfast Barbarossa
117. Associazione Nautica dilettantistica san Michele sul
Po
118. Line Spa Servizi per la mobilità
119. Memosis
120. Strada del Vino s. Colombano e dei Sapori Lodigiani
121. Cascina Grazzanello
272
122. Birrifficio Lodigiano
123. Hotel Napoleon di Tavazzano con Villavesco
124. Laus Residence srl
125. Società Soluzioni Immobiliari srl di Lidia Palombi
126. Ditta Individuale di Paolo Vignati
127. Provincia di Cremona
128. Camera di Commercio di Cremona
129. Comune di Cremona
130. Comune di Annicco
131. Comune di Azzanello
132. Comune di Bonemerse
133. Comune di Ca’ d’Andrea
134. Comune di Casale Cremasco-Vidolasco
135. Comune di Casalmaggiore
136. Comune di Casalmorano
137. Comune di Castelleone
138. Comune di Castelverde
139. Comune di Cella Dati
140. Comune di Corte de’ Frati
141. Comune di Crema
142. Comune di Crotta d’Adda
143. Comune di Drizzona
144. Comune di Gabbioneta Binanuova
145. Comune di Genivolta
146. Comune di Gerre de’ Caprioli
147. Comune di Gussola
148. Comune di Gombito
149. Comune di Isola Dovarese
150. Comune di Madignano
151. Comune di Ostiano
152. Comune di Paderno Ponchielli
153. Comune di Palazzo Pignano
154. Comune di Pandino
155. Comune di Pescarolo ed Uniti
156. Comune di Piadena
157. Comune di Pianengo
273
158. Comune di Pieve d’Olmi
159. Comune di Pizzighettone
160. Comune di Rivarolo del Re ed Uniti
161. Comune di Romanengo
162. Comune di San Daniele Po
163. Comune di San Giovanni in Croce
164. Comune di Sesto ed Uniti
165. Comune di Soncino
166. Comune di Soresina
167. Comune di Spineda
168. Comune di Torre de’ Picenardi
169. Comune di Torricella del Pizzo
170. Comune di Vaiano Cremasco
171. Comune di Vescovato
172. Comune di Voltido
173. Unione Municipia
Comuni di Scandolara Ravara, Motta Baluffi, San
Martino del Lago
174. ASCOM – Associazione del Commercio, del
Turismo e dei Servizi della Provincia di Cremona
175. Associazione Campeggiatori Cremonesi
176. Associazione Pro Loco Insula Fulcheria di
Moscazzano
177. Associazione Pro Loco Soncino
178. C.N.A.
179. Confesercenti Provinciale Cremona
180. Consorzio Parco Adda Sud
181. Consorzio Parco Regionale del Serio
182. Cremona Fiere
183. GAL Oglio-Po Terre d’acqua
184. Parco Regionale Oglio Sud
185. Strada del Gusto cremonese
186. Fondazione Antonio Stradivari – Cremona,
La Triennale
187. Agenzia viaggi Nobile
188. Associazione Cremona Incoming
189. Centro Itard
190. C.O.N.I.I.
191. Consorzio Navigare l’Adda
192. Fondazione Villa Obizza di Ricengo
274
193. Over Media Consult
194. Palazzo trecchi s.r.l.
195. S.d.p. s.r.l. Palazzo Cattaneo
196. Provincia di Mantova
197. Camera di Commercio di Mantova
198. Comune di Mantova
199. Comune di Bagnolo San Vito
200. Comune di Bozzolo
201. Comune di Carbonara di Po
202. Comune di Castiglione delle Stiviere
203. Comune di Cavriana
204. Comune di Commessaggio
205. Comune di Curtatone
206. Comune di Felonica
207. Comune di Goito
208. Comune di Gonzaga
209. Comune di Guidizzolo
210. Comune di Moglia
211. Comune di Monzambano
212. Comune di Ostiglia
213. Comune di Pegognaga
214. Comune di Poggio Rusco
215. Comune di Ponti sul Mincio
216. Comune di Quingentole
217. Comune di Quistello
218. Comune di Revere
219. Comune di Rodigo
220. Comune di Roncoferraro
221. Comune di Sabbioneta
222. Comune di S.Benedetto Po
223. Comune di San Martino dall’Argine
224. Comune di Schivenoglia
225. Comune di Sermide
226. Comune di Suzzara
227. Comune di Viadana
228. Comune di Volta Mantovana
229. Associazione Mantova B&B
230. Consorzio Agrituristico Verdi Terre d'acqua
231. Gal Oglio Po
232. La Strada dei Vini e Sapori Mantovani
233. Mantova Expo Srl
234. Parco del Mincio
235. Parco Oglio Sud
236. Politecnico di Milano Polo Regionale di Mantova
275
237. Pro Loco Amici di Rivalta
238. Pro Loco Castiglione delle Stiviere
239. Pro Loco Sabbioneta
240. Pro Loco Teofilo Folengo
241. Unione del Commercio e dei Servizi
242. Abbazia B & B
243. Antico Residence
244. Azienda agrituristica Le Valli del Mincio
245. Cassiopea Viaggi
246. Coop. Charta
247. Data On Line
248. F.I.P.S.A.S. Mantova
249. ABC Comfort Hotel Mantova City Centre
250. I Barcaioli del Mincio
251. AAA Ad Artem by Mantova Informa
252. Mincio Viaggi
253. Motonavi Andes Negrini
254. Motta Sara (guida turistica)
255. Navi Andes Di Giuliano Negrini
256. Pixelinside
257. Società Prospecta Group
258. Studio Associato Archiplan
259. V & V Vellini Viaggi
Adesioni al Sistema Turistico
Province
CCIAA Comuni Enti
Associazioni Privati Totale
PAVIA 2 51 22 18 93 LODI 2 19 6 6 33
CREMONA 2 45 13 9 69 MANTOVA 2 31 13 18 64 Totale 8 146 54 51 259
276
PROTOCOLLO D’INTESA
TRA LA PROVINCIA DI ………….. E ……………,
PER L’ADESIONE AL SISTEMA TURISTICO “PO DI LOMBARDIA”.
***** In data…………
tra
La Provincia di ………………………………
e
I seguenti soggetti :
__________________________________________________
__________________________________________________
__________________________________________________
Premesso
• che l’art. 5 della legge 29 marzo 2001 n. 135:
- definisce Sistemi Turistici Locali (STL) “i contesti turistici omogenei o integrati,
comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse,
caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni
turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, e/o
dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate”;
- prevede che i suddetti Sistemi Turistici Locali debbano essere promossi dagli
277
Enti locali o da soggetti privati, singoli o associati, attraverso forme di
concertazione con gli enti funzionali, con le associazioni di categoria che
concorrono alla formazione dell’offerta turistica, nonché con i soggetti pubblici e
privati interessati;
- stabilisce che le Regioni provvedano a riconoscere i Sistemi Turistici Locali;
• che l’art 117 della Costituzione, così come modificato dalla Legge costituzionale
18 ottobre 2001, n. 3, attribuisce alle Regioni la potestà legislativa esclusiva in
materia di turismo;
• che il 14 aprile 2004 la Regione Lombardia ha approvato la L.R. n.8 “Norme per
il turismo in Lombardia” che precisa politiche ed interventi per lo sviluppo
turistico sostenibile del territorio, individuando (art.3) il “Sistema turistico”
quale strumento ottimale per la realizzazione degli obiettivi indicati;
• che la Regione Lombardia, con D.g.r. 16 dicembre 2004 n.7/19893, ha approvato
le “Linee di indirizzo per i sistemi turistici ai sensi dell’art.3 del Lr.14 aprile 2004
n.8 Norme per il turismo in Lombardia”, definendo i Sistemi Turistici come
“l’insieme di programmi, progetti e servizi orientati allo sviluppo turistico del
territorio e all’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazione
turistica“ promossi “dalle autonomie locali e funzionali, dalle imprese del settore
turistico in forma singola o associata, dalle associazioni imprenditoriali di
categoria, nonché da altri soggetti che abbiano come scopo il perseguimento
dello sviluppo sociale ed economico del territorio”;
• che le suddette “Direttive e Linee di Indirizzo” prevedono il riconoscimento del
Sistema turistico sulla base della presentazione di un programma “con il quale
viene posto l’obiettivo dello sviluppo turistico attraverso una pluralità di azioni
(coerenti ed integrate tra di loro) e la definizione degli strumenti gestionali ed
operativi (liberamente scelti in coerenza con le azioni)” e che “l’iniziativa è
necessariamente di origine mista tra soggetti pubblici e soggetti privati”;
• che il Sistema turistico si configura come un programma di riqualificazione e di
sviluppo complessivo del territorio, basato non solo sulle risorse territoriali e
culturali, ma anche su quelle socioeconomiche e produttive;
• che il Sistema turistico opera per conseguire le seguenti finalità:
a) sviluppo di nuove potenzialità turistiche;
b) qualità dei prodotti turistici e offerta di nuovi prodotti;
c) integrazione tra differenti tipologie di turismo, anche al fine della sua
278
destagionalizzazione;
d) realizzazione di interventi infrastrutturali e di riqualificazione urbana e del
territorio;
e) sostegno all’innovazione tecnologica;
f) crescita della professionalità degli operatori e sviluppo delle competenze
manageriali;
g) promozione e attività di marketing.
Considerato
• che le Province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova il 9 febbraio 2004 hanno
sottoscritto una convenzione finalizzata alla elaborazione ed attuazione congiunta
di programmi, progetti di promozione integrata e di sviluppo turistico dei territori
rientranti nella fascia lombarda del fiume Po, nonché alla promozione di azioni
integrate volte al riconoscimento di un
sistema turistico interprovinciale coordinato, con il coinvolgimento di altri soggetti
pubblici e privati;
− che in data 8 marzo 2005 la Provincia di Cremona, in qualità di ente capofila, ha
presentato alla Regione Lombardia domanda per l’approvazione del programma
di sviluppo turistico ed il conseguimento riconoscimento del Sistema turistico “Po
di Lombardia”;
− che con delibera Giunta Regionale n. VIII/518 del 4 agosto 2005 la
Regione Lombardia ha riconosciuto il Sistema turistico “Po di Lombardia”
e ha approvato il relativo programma di sviluppo turistico;
− che esiste tra le quattro Province ed i soggetti promotori la forte volontà di
sviluppare un Sistema turistico finalizzato a realizzare progetti di sviluppo
turistico, anche articolati su più anni, con l’obiettivo di attivare una relazione più
efficiente tra i soggetti stessi per rafforzare il sistema di offerta locale e creare
una filiera turistica integrata, sollecitando nuovi sistemi di relazioni di tipo
produttivo, ma anche di tipo informativo-consultivo-strategico tra i soggetti
imprenditoriali privati, tra i soggetti pubblici, tra i soggetti privati e quelli pubblici,
in modo da stimolare le economie interne ed esterne, migliorare la qualità del
prodotto/servizio, esaltando quelle caratteristiche di personalizzazione, attenzione
all’ospite, autenticità, flessibilità che caratterizzano l’offerta turistica del
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territorio;
− che la risorsa turismo si esprime in maniera evidente quale elemento strategico
per la valorizzazione del patrimonio ambientale, per la promozione di prodotti
tipici e di qualità, per il potenziamento delle risorse naturali e storico-culturali,
come capace di generare un effetto indotto sugli altri settori produttivi, da quello
agricolo a quello dell’artigianato e dell’industria con positive ripercussioni dal
punto di vista reddituale e occupazionale;
• che il territorio interessato alla costituzione del Sistema turistico “Po di
Lombardia” é caratterizzato:
- da una offerta che configura un Sistema turistico omogeneo ed integrato di
grande interesse: città d'arte, riserve naturali, fiumi navigabili, località termali,
oasi naturali;
- da tradizioni agricole e di trasformazione agroalimentare che rappresentano un
importante fondamento in grado di garantire e valorizzare l’offerta di prodotti
genuini e tipici dell’area di destinazione;
- da una diffusa offerta di servizi di ristorazione, con punte di eccellenza
nazionale ed internazionale, e che può disporre di una tradizione e di capacità
produttive che stanno caratterizzando l’area in maniera qualificante;
- dalla presenza di attività artigianali e artistiche di grande livello, di produzioni
tipiche locali che costituiscono una risorsa produttiva non solo da tutelare, , ma
anche da valorizzare dal punto di vista della qualità e dell’immagine e da
consolidare sul mercato. La diffusione e la qualità di tali produzioni
costituiscono un importante attrattore turistico,
attualmente sottostimato, che può invece giocare un ruolo determinante in un
sistema turistico integrato;
- da una gamma di offerte rispondenti alle nuove esigenze di un turismo
alternativo:proposte per turismo fluviale, turismo naturalistico, turismo
culturale, itinerari gastronomici, proposte di scoperta, per turismo d’affari o
congressuale, proposte legate ai temi più diversi, dalla musica alla storia, alla
religione, all’archeologia industriale, ma anche viaggi a ritmo lento, sentieri
d’autore, e insieme a tutto questo il fiume Po e i suoi affluenti;
- da percorsi da fare a piedi, a cavallo, in bicicletta, o sui fiumi, e poi ancora
case natali di personaggi celebri, circuiti come quello delle città murate, o delle
pievi, teatri e musei, il paesaggio della pianura, risaie, navigli e canali di
280
irrigazione che si perdono a vista d'occhio, interrotti da cascine e da
testimonianze artistiche del passato, ma anche un numero pressoché infinito di
chiese romaniche e rinascimentali, di abbazie, ville settecentesche, cantine,
castelli medievali e città fortificate da visitare con la possibilità di scegliere tra
alberghi design, alberghi mobili sui fiumi, alberghi benessere o alberghi
tradizionali, aziende agrituristiche, B&B;
- dal variegato del panorama delle risorse, ricco da iniziative di rilievo come
mostre d'arte, eventi enogastronomici, festival musicali e letterari, eventi
culturali, fiere e mercatini, feste tradizionali, raduni sportivi, sagre, e iniziative
di tipo più propriamente turistico;
- dalla diffusa professionalità turistica che opera nell’area del Po di Lombardia,
composta da agenzie di viaggio, consorzi, associazioni che organizzano le
iniziative e le diverse modalità di visita del territorio.
• che i soggetti sopraindicati intendono esprimere la loro volontà di aderire al
Sistema turistico denominato “Po di Lombardia”.
CONVENGONO QUANTO SEGUE:
Art. 1
( Soggetti Promotori)
Su iniziativa delle Province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova è stata
promossa la costituzione del Sistema turistico “Po di Lombardia”, di cui al
presente protocollo d’intesa, al quale concorrono i soggetti sottoscrittori e quanti
altri, aventi titolo, aderiranno anche successivamente alla sua costituzione.
Art. 2
( Sistema turistico Po di Lombardia )
I soggetti firmatari del presente Protocollo d’intesa aderiscono al Sistema
turistico denominato “Po di Lombardia” È data facoltà ad altri soggetti pubblici
e/o privati di aderire successivamente al presente Protocollo.
Art. 3
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(Finalità)
Il Sistema turistico ha la finalità di sviluppare una politica del turismo
sostenibile che promuova e valorizzi le offerte turistiche integrate del territorio
facendone innalzare il livello qualitativo ed esaltandone le caratteristiche e le
specificità.
I sottoscrittori convengono che il modello di turismo che intendono
promuovere mediante lo strumento del Sistema turistico si fonda su risorse
naturali e culturali che possono acquisire valore solo se opportunamente
salvaguardate attraverso l’organizzazione dei servizi, il marketing, la cura
dell’immagine e che devono essere tutelate come patrimonio comune.
Gli stessi sottoscrittori si propongono di ottenere i risultati della
destagionalizzazione del turismo, della rivitalizzazione delle zone interne e del
progresso economico dell’intera area del Sistema turistico, comprendente il
territorio delle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova attraverso la capacità di
offrire all’ospite non solo i classici attrattori turistici, ma un coordinamento efficace
tra prodotto turistico e servizi accessori, col coinvolgimento coordinato di tutti i
soggetti interessati al fenomeno turismo e la consapevolezza della reciproca
interdipendenza.
Tali risultati potranno essere perseguiti con l’individuazione di un prodotto di
marca forte, che nasca dall’orientamento al mercato delle abitudini e delle tradizioni
tipiche del territorio, e valorizzando le risorse esistenti senza snaturarle.
Il programma del Sistema turistico è indirizzato al raggiungimento delle
finalità in ordine a:
- sviluppo di nuove potenzialità turistiche,
- crescita della qualità dei prodotti turistici e offerta di nuovi prodotti,
- integrazione tra differenti tipologie di turismo, anche al fine della sua
destagionalizzazione,
- crescita della professionalità degli operatori e sviluppo delle competenze
manageriali,
- promozione e attività di marketing.
Da realizzarsi attraverso quattro percorsi progettuali:
Progetti di promocomunicazione
L'analisi effettuata impone, di ipotizzare delle strategie di marketing e di
comunicazione tese a:
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- aumentare la notorietà turistica dell'insieme delle offerte del Sistema turistico
"Po di Lombardia" nei diversi mercati,
- aumentare il grado di appeal del Sistema turistico,
- stimolare l'interesse dei media, della domanda e del sistema intermediario,
- offrire maggiori stimoli e informazioni sulle reali opportunità presenti nel
territorio.
Progetti di integrazione e di messa in rete
Oltre ai progetti di comunicazione sono individuati interventi più complessi,
tali da affiancare agli strumenti del marketing turistico, anche uno sforzo
organizzativo, di messa in rete delle offerte e delle proposte secondo una logica di
sistema.
Le reti configurano dei veri e propri Prodotti d'Area (PdA), prodotti in grado
cioè di offrire alla domanda turistica potenziale delle proposte ricche e articolate, con
un potere di attrazione superiore alla semplice sommatoria delle componenti.
In questo modo il territorio mostra di avere una maggiore capacità di
intercettare flussi turistici, grazie alla maggiore ricchezza di prodotti,con l’obiettivo di
aumentare il grado di fedeltà, e di incentivare la diffusione del turismo su aree più
vaste del territorio.
Progetti di completamento
Alcune forme di progettualità già avviate nell'area, saranno rese più efficaci, e
più coerenti con gli obiettivi del Sistema turistico.
Ad esempio i progetti e le proposte di itinerario, particolarmente numerosi
nell'area, dalle vie storiche agli itinerari cicloturistici, ai percorsi enogastronomici
intervenendo sia sugli aspetti gestionali o promocommerciali, sia sviluppando nuove
politiche di marketing.
Le potenzialità del territorio in termini di percorsi, circuiti ed itinerari, sono
solo in parte sviluppate e richiedono ulteriori integrazioni e interventi di
completamento.
Progetti trasversali
Questa ultima tipologia è indirizzata alle condizioni per lo sviluppo e riguarda
essenzialmente attività rivolte a:
- realizzare una attività di coordinamento e monitoraggio dei progetti di
valorizzazione turistica e dei programmi di
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sviluppo infrastrutturale agenti nei territori “Po di Lombardia” attuati dai diversi
attori pubblici e privati ed in linea con le strategie di sviluppo indicate dal Sistema
Turistico.
- promuovere la cultura dell'ospitalità, la consapevolezza da parte dei residenti
dell'importanza e del valore dei beni presenti nel territorio,
- promuovere la professionalità degli operatori ed in generale del personale "di
contatto". In particolare questi progetti riguardano l'aggiornamento degli
operatori, la sensibilizzazione rispetto agli obiettivi del Sistema Turistico, dei
diversi soggetti coinvolti nell'industria del turismo.
In questo ambito possono anche essere previste progetti di ricerca mirati e di
monitoraggio di alcune forme di turismo particolarmente importanti per l'area (ad es.
la domanda di turismo fluviale).
Art. 4
(Programma di Sviluppo)
In coerenza con quanto scritto e nel rispetto delle citate “Direttive e Linee
d’Indirizzo”, il Programma di Sviluppo allegato, che costituisce parte integrante del
presente atto, contiene:
d) Definizione del marchio: il denominatore comune che unisce strategicamente
le risorse ambientali e naturalistiche, i prodotti dell’artigianato, dell’agricoltura
collegati alle imprese turistiche sarà rappresentata da un marchio che
esemplificherà il Sistema turistico “Po di Lombardia”.
e) Piano dei mezzi: indica con quali veicoli di comunicazione sarà diffusa la
proposta turistica del Sistema turistico “Po di Lombardia”.
f) Piano delle manifestazioni: definisce con quali eventi si cercherà di attivare un
movimento turistico nazionale e internazionale sul territorio del Sistema
turistico “Po di Lombardia”.
g) Piano commerciale: individua a quali fiere, su quali canali e con quali mezzi
(depliant, audiovisivi, Internet, etc.) proporre la commercializzazione dei vari
prodotti, anche con strumenti innovativi come i club di prodotto.
h) Piano finanziario: indica le risorse necessarie per la sua realizzazione
Ai fini della attuazione del Programma di sviluppo, gli Enti sottoscrittori,
pubblici e privati, si impegnano a:
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- sviluppare una azione costante di concertazione in merito alla organizzazione,
calendarizzazione e promozione delle iniziative;
- ricercare le risorse economiche necessarie alla loro attuazione.
Si conviene che i soggetti privati sottoscrittori non sono vincolati alla
partecipazione a tutte le azioni proposte, ma potranno aderire anche ad uno o più
progetti individuati fra quelli compresi nel Programma di sviluppo e coerenti con le
loro finalità statutarie.
Art. 5
(Concertazione ed attività attuativa)
Ai fini del funzionamento del Sistema turistico i promotori concordano sulla
necessità che venga attribuito alla Provincia capofila di “Po di Lombardia”, ai sensi
dell’art.3 della richiamata Convenzione tra le Province di Pavia, Lodi, Cremona e
Mantova, il coordinamento istituzionale.
• Al Coordinamento delle quattro Province, costituito ai sensi dell’art.4 della
Convenzione precedentemente richiamata, è delegato il compito di dare
attuazione al programma di sviluppo turistico sopra delineato, nel rispetto di
quanto previsto dalla l.r. 8/2004 e dalle “Direttive e Linee d’Indirizzo” regionali
sopra richiamate,
Art. 6
(Sede)
La sede del coordinamento istituzionale del Sistema turistico “Po di
Lombardia” è stabilita. presso la Provincia capofila.
La sede operativa potrà essere diversa dalla sede istituzionale.
Letto, approvato e sottoscritto.
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