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FRANCESCO LANZILLOTTAdirettore

BENEDETTO LUPOpianoforte

XXXIV STAGIONE CONCERTISTICA_14_15

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fondazioneorchestra regionaletoscana

Consiglio di Amministrazione

Claudio Martini PresidenteDaniela Misul Vicepresidente

Marta Blasi StefanelliRicciotti CorradiniRita CucèAlda GiannettiGiancarlo NutiniGiulio Cesare RicciAdriano TintoriRiccardo Zucconi

Collegio dei Revisori dei Conti

Roberto Giacinti PresidenteRino CacciamaniPaolo Formichi

Direttore generaleMarco Parri

Direttore servizi musicaliPaolo Frassinelli

Direttore comunicazioneRiccardo Basile

Ufficio sviluppo e fundraisingElisa Bonini

AmministrazioneSimone Grifagni, Cristina Ottanelli

Ufficio del personalePatrizia Brogioni, Andrea Gianfaldoni

SegreteriaStefania Tombelli | Direzione GeneraleTiziana Goretti | Direzione ArtisticaAmbra Greco | Area Comunicazione

Servizi tecnici OrchestraFrancesco Vensi, Angelo Del Rosso

Ospitalità e sala Teatro VerdiFulvio Palmieri, Paolo Malvini

Palcoscenico Teatro VerdiAlfredo Ridi, Walter SicaCarmelo Meli, Sandro RussoAlessandro Goretti

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XXXIV STAGIOnE COnCERTISTICA

direttore artisticodirettore principale

direttore e compositore in residencedirettore onorario

Giorgio BattistelliDaniele Rustioni

Tan DunThomas Dausgaard

ICOstituzioni

oncertisticherchestrali

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meRColedì 5 novembRe 2014 Firenze, Teatro Verdi ore 21.00 concerto trasmesso in differita da

sAbAto 8 novembRe 2014 *

Theater Münster, Groβer Haus ore 19.30 domeniCA 9 novembRe 2014 *Staatsoper Hannover ore 17.00

lunedì 10 novembRe 2014 *Staatsoper Hannover ore 19.30

GILBERTO BOSCODal deserto, per otto esecutori (2003)vincitore del Premio Play It! 2014 per la sezione ensemble

LUDWIG VAn BEETHOVEnConcerto n.1 in do maggiore per pianoforte e orchestra op.15

Allegro con brioLargoRondò–Allegro

*

WOLFGAnG AMADEUS MOZARTSinfonia n.35 in re maggiore K.385 ‘Haffner’

Allegro con spiritoAndanteMinuettoFinale (Presto)

FrAnceScO LanziLLOTTadirettore

BenedeTTO LUPOpianoforte

* per le date in Germania l’Orchestra eseguirà un diverso programma

Registrazioni e produzioni audio a cura di

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FRAnCESCO LAnZILLOTTA

Considerato uno dei più promettenti giovani direttori nel panorama musicale italiano, a partire da questa stagione Francesco Lanzillota sarà il nuovo direttore principale della Filarmonica Toscanini di Parma.Regolarmente ospite delle più importanti compagini orchestrali, fra cui Orchestra nazionale della RAI di Torino, OSI Orchestra della Svizzera Italiana, I Pomeriggi Musicali, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Gyeonggi Philharmonic Orchestra di Suwon (Korea) e Sofia

Philharmonic Orchestra, dal 2010 è direttore principale ospite del Teatro dell’Opera di Varna in Bulgaria, dove si è esibito nelle produzioni di Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Le nozze di Figaro e La bohème. Ha diretto inoltre numerose produzioni nei maggiori teatri italiani come La Fenice di Venezia, San Carlo di napoli, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Lirico di Cagliari e Macerata, Opera Festival.La scorsa stagione ha inaugurato con La bohème al Comunale di Treviso, tornando poi sul podio dell’Orchestra

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tornerà sul podio dell’Orchestra della Svizzera Italiana, della Rai di Torino, della Filarmonica Toscanini, con l’ORT in tour a Hannover e Münster (Germania) per le musiche di Battistelli, Mozart e Schönberg, e debutterà invece con l’Orchestra Haydn di Bolzano e, per l’Expo 2015, con l’Orchestra Verdi di Milano.Ha diretto numerose composizioni di musica contemporanea di autori quali Matteo D’Amico, Marcello Panni, Ennio Morricone, Ada Gentile, Luciano Pelosi, Carlo Galante, Michele Dall’Ongaro, Francesco Pennisi, Luis Bacalov, Luca Mosca, ospite abitudinale di Play It! La musica fORTe dell’Italia, festival di musica contemporanea italiana organizzato dalla Fondazione ORT, nominato ‘miglior iniziativa 2013’ dal 33° Premio della Critica Musicale “Franco Abbiati”.nato a Roma, si è diplomato in direzione d’orchestra con Bruno Aprea e in composizione con Luciano Pelosi presso il Conservatorio di S.Cecilia di Roma. Ha studiato inoltre pianoforte con Velia de Vita, e perfezionato nella conduzione presso il Bard College di new York con Harold Farberman, e con George Phelivanian a Madrid.

della RAI e della Filarmonica Toscanini, debuttando invece sul podio dell’Orchestra del Comunale di Bologna. Sul versante operistico ha diretto La Traviata al Teatro Verdi in Sassari, L’Italiana in Algeri al Teatro Filarmonico di Verona, La bohème al Comunale di Ferrara e la prima assoluta della nuova opera di Battistelli, Il medico dei pazzi, all’Opéra de nancy.I prossimi impegni operistici lo condurranno al San Carlo di napoli nella direzione di Don Checco, a Trieste con Il Re pastore, al Regio di Parma per Madama Butterfly, e a Venezia con Il medico dei pazzi.Per il repertorio concertistico sinfonico

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BEnEDETTO LUPO

York, Salle Pleyel a Parigi, Wigmore Hall a Londra, Philharmonie a Berlino), Benedetto Lupo si è esibito con la Chicago Symphony, Philadelphia Orchestra, Boston Symphony, Los Angeles Philharmonic, Baltimore Symphony, Montreal Symphony, London Philharmonic, Gewandhaus Orchester di Lipsia, Rotterdam Philharmonic, Hallé Orchestra, Deutsches Symphonie-Orchester, Orquesta nacional de España e, in Italia, per le istituzioni più prestigiose, come La Scala di Milano, l’Accademia di S.Cecilia, l’Orchestra nazionale della RAI, la Verdi di Milano, il San Carlo di napoli, la Fenice di Venezia, i Teatri

Giudicato dalla critica internazionale come uno dei talenti più interessanti e completi della sua generazione, ha debuttato a tredici anni con il Primo Concerto di Beethoven, imponendosi subito in numerosi concorsi internazionali, tra i quali il Cortot ed il Ciudad de Jaén in Europa, il Robert Casadesus, Gina Bachauer e Van Cliburn negli Stati Uniti. nel 1992, quando la sua intensa attività concertistica lo vedeva già impegnato nelle Americhe, in Giappone ed in Europa, ha vinto a Londra il Premio Terence Judd. Ospite delle più prestigiose istituzioni internazionali (Lincoln Center a new

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Comunali di Bologna e di Firenze, il Carlo Felice di Genova, il Regio di Torino e il Verdi di Trieste.Ha inciso per Teldec, BMG, VAI, nuova Era e, per la Arts, l’integrale delle composizioni per pianoforte e orchestra di Schumann. nel 2005 la sua nuova incisione del Concerto Soirée di nino Rota per Harmonia Mundi ha ottenuto ben cinque premi internazionali, tra i quali il “Diapason d’Or”. nato a Bari, dopo un’audizione con nino Rota, ha iniziato gli studi con Michele Marvulli al Conservatorio Piccinni, per poi proseguire con Pierluigi Camicia, Marisa Somma, Sergio Perticaroli e Aldo Ciccolini. Ha frequentato le master classes di Carlo Zecchi, nikita Magaloff, Jorge Bolet, Murray Perahia, ed ha al suo attivo anche un’importante attività cameristica e didattica.Insegna al Conservatorio nino Rota di Monopoli, tiene master classes presso importanti istituzioni internazionali, è spesso invitato nelle giurie di concorsi internazionali e, dallo scorso anno accademico, è titolare della cattedra di pianoforte nell’ambito dei corsi di perfezionamento dell’Accademia di S.Cecilia di Roma.

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GILBERTO BOSCO(Torino 1946)

Dal deserto, per otto esecutori (2003)vincitore Premio Play It! 2014 per la sezione ensemble

durata: 6 minuti circa

Alcuni frammenti, quasi dei “paesaggi musicali”, si susseguono senza soluzione di continuità. La lontananza temporale dal viaggio qui forse ripercorso, la suggestione di una serie di opere pittoriche e di immagini fotografiche sovrapposte ai ricordi, provocano una operazione che vuole collegare insieme astrazione e realtà, esperienza vissuta e finzione.

G. B.

Stefano Zanobini violaAugusto Gasbarri violoncello Amerigo Bernardi contrabbasso Fabio Fabbrizzi flauto e ottavino Giuseppe Gentile clarinetto Umberto Codecà fagotto Morgan Tortelli percussioni Sara Danti pianoforte

Prima del concerto verrà consegnato a Gilberto Bosco il premio PLAY IT! - sezione ensemble - assegnato alla fine della III edizione del Festival (2014) dai professori dell’Orchestra della Toscana.Sempre quest’anno a Play It! è stato assegnato il 33° Premio della Critica Musicale ‘Franco Abbiati’ come “migliore iniziativa del 2013”.

Il premio è stato realizzato dal maestro orafo Paolo Penko

LA MUSICA FORTE

DELL’ITALIA

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non destinare immediatamente alla pubblicazione, ma di tenere per il proprio personale uso concertistico i “migliori” fra i suoi concerti pianistici; espressione dietro la quale si celava appunto il Concerto in do minore che sarebbe stato pubblicato solamente nel 1804 come n.3 opera 37.non deve certo stupire che, proiettato verso i trasgressivi traguardi del Terzo Concerto, Beethoven valutasse con distacco le due opere giovanili che, nella sostanza, ancora si ispiravano al superiore equilibrio del modello mozartiano. Come il Concerto op.19, infatti, il Concerto op.15 si riallaccia ad una estetica di intrattenimento di matrice pienamente settecentesca, composto dal giovane provinciale con l’intento di soggiogare il pubblico tradizionalista della capitale dell’impero – ma anche quello, più aperto, della fertile Praga - nella doppia veste di compositore e virtuoso “alla moda”.Proprio nella perfetta aderenza ai canoni disimpegnati del gusto viennese

LUDWIG VAn BEETHOVEn(Bonn 1770 – Vienna 1827)

Concerto n.1 in do maggiore per pianoforte e orchestra op.15

durata: 30 minuti circa

nonostante occupi il primo posto nella numerazione dei concerti per pianoforte di Beethoven, il Concerto in do maggiore op.15, ultimato nel 1798, è in realtà la terza opera consimile composta dall’autore. Dopo un giovanile Concerto in mi bemolle del 1784 (edito solamente alla fine dell’Ottocento), nel catalogo beethoveniano va infatti collocato il Concerto in si bemolle, scritto nel 1794 ma pubblicato come op.19 nel 1801, dunque dopo il Concerto in do maggiore - che l’autore giudicava, evidentemente come più meritevole di essere dato alle stampe – e noto di conseguenza come n.2. D’altra parte, se Beethoven prediligeva l’op.15 rispetto all’op.19, pure egli considerava questi due concerti, che gli avevano garantito l’affermazione come grande e originale virtuoso presso il pubblico viennese, come lavori decisamente sorpassati rispetto al Concerto in do minore. non a caso nel 1800 (lettera del 15 dicembre) il compositore poteva comunicare all’editore Hoffmeister la decisione di

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vanno ricercate la felicità inventiva e la godibilità d’ascolto del Concerto in do maggiore, che mostra peraltro, rispetto a quello in si bemolle, una maggiore generosità creativa e una maggiore sicurezza nell’affermare l’esuberante personalità dell’autore. Già nell’Allegro con brio iniziale, alla scelta di un materiale tematico di sapore galante e un poco manieristico – con la consueta contrapposizione fra un primo tema ritmicamente pronunciato e un secondo dal carattere più melodico – al rispetto delle regole di alternanza strutturale fra solista e orchestra, si contrappongono le imprevedibili modulazioni (come quella della presentazione orchestrale del secondo tema), la varietà e l’incisività della strumentazione (che include anche clarinetti, trombe, timpani) e soprattutto il ruolo protagonistico della scrittura pianistica, incline a sforzare la sonorità verso la inedita brillantezza delle scale cromatiche, delle potenti ottave, dei ruvidi abbellimenti. Per questo movimento Beethoven ci ha lasciato due

cadenze complete (posteriori però di diversi anni: 1807-1809) non dissimili nel contenuto ma assai diverse per dimensioni: agile e snella l’una, smisurata l’altra e quasi ingombrante in relazione alle dimensioni del concerto.Più convenzionale è il movimento centrale (dove tacciono significativamente trombe e timpani, ma anche flauti e oboi), improntato a una levigata “affettuosità” che trova i momenti più intensi nei dialoghi del pianoforte con il clarinetto solista. É nel Rondò finale che ritroviamo tutta l’estrosa fantasia giovanile del compositore. All’aggressività irregolare e scherzosa del refrain rispondono episodi di umorismo popolareggiante – con i gioviali salti della mano sinistra fra i differenti registri della tastiera – e di sapore selvaggiamente zingaresco; una vitalità trascinante che sfocia nei giochi e intrecci strumentali della coda, e in una conclusione ad effetto.

Arrigo Quattrocchi

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Composta nell’estate del 1782, la Sinfonia KV 385 da sempre nota come Haffner è, ufficialmente, la prima delle sei che segnano la maturità di Mozart, in quanto nate dopo il suo trasferimento a Vienna nel 1781. Un passo, questo, che in ogni senso siglò una svolta cruciale nella sua storia privata come in quella artistica: nei dieci anni che gli restavano da vivere Mozart avrebbe agito autonomamente, libero sia dal lavoro mediocre al servizio dell’Arcivescovo di Salisburgo, sia dalla tutela psicologica del padre Leopold, suo maestro e manager durante un’infanzia di fanciullo prodigio e un’adolescenza fin troppo protratta.In realtà la Haffner diventò la prima sinfonia viennese di Mozart dopo essere stata la sua ultima serenata per orchestra salisburghese: conclusione e culmine di una professionalità che l’aveva visto più volte impegnato a rifornire con musiche brillanti e amabili le feste all’aperto delle maggiori famiglie della città. Fra queste spiccavano

appunto gli Haffner: e per il matrimonio di una di loro Mozart aveva composto nel 1776 una serenata (oggi identificata con i numeri KV 248b e KV 250) destinata a portare appunto il loro cognome.Adesso, dopo un anno di vita a Vienna da libero professionista, gli arrivava da Salisburgo una richiesta pressante di Leopold: comporre un’altra serenata per gli Haffner, per festeggiare la concessione di un titolo nobiliare. Leopold non poteva scontentare concittadini così importanti: Mozart capì (così come capiva che doveva farsi perdonare da lui sia la rottura con il lavoro fisso in patria sia il prossimo matrimonio con Constanze Weber) e a tempo di record mise su carta una serenata in sei movimenti – aperta dalla Marcia tradizionale e provvista di due Minuetti, e strumentata per due oboi, due fagotti, due corni, due trombe, timpani e archi – e la spedì a Salisburgo.In una situazione del genere qualunque compositore avrebbe ceduto alla

WOLFGAnG AMADEUS MOZART(Salisburgo 1756 – Vienna 1791)

Sinfonia n.35 in re maggiore K.385 ‘Haffner’

durata: 22 minuti circa

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tentazione di tirare un po’ via, fidandosi soprattutto del mestiere e del rispetto di abitudini stilistiche ben consolidate. Invece Mozart riuscì non soltanto a creare un ennesimo capolavoro entro i limiti propri della musica da intrattenimento, ma addirittura a compiere un notevole passo in avanti nella definizione di un suo stile sinfonico. Dovette rendersene ben conto quanto Leopold gli rispedì la partitura: e nell’aprile 1783, trovandosi a organizzare un’accademia a Vienna, e volendo farci figurare un lavoro importante e impegnativo, ne ricavò rapidamente una sinfonia vera e propria, sopprimendo la Marcia iniziale (oggi catalogata come KV 408/2) e uno dei due Minuetti (che è invece andato perduto: sicché oggi non potremmo ricostruire la Serenata scritta per Salisburgo), e irrobustendo la strumentazione con l’aggiunta di due flauti e due clarinetti nel primo e nell’ultimo movimento, portando così l’organico alla dimensione piena, con i

quattro legni “a due” che sarebbe stata caratteristica delle prime sinfonie di Beethoven.naturalmente la soppressione dei due movimenti “in più” rispetto all’architettura classica della sinfonia moderna e l’ampliamento dell’organico strumentale non sarebbero bastati a sancire il passaggio di questo lavoro dalla dimensione disimpegnata della musica per feste all’aperto al più nobile e serioso genere sinfonico se già la sua sostanza formale e stilistica non avessero parlato in questo senso. La Sinfonia che ne risultò resta, senza dubbio, più agile e brillante, se non più leggera, delle altre cinque scritte in seguito da Mozart: ma se si pensa che il ben più anziano Haydn in quel tempo non aveva ancora composto le sue ultime ventitre sinfonie (le sei Parigine, le dodici Londinesi e le cinque partiture isolate nate fra quelle e queste), e che quindi buona parte del cammino storico di definizione del genere e del suo linguaggio era

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ancora da percorrere, la Haffner può legittimamente rivendicare, oltre al suo indiscutibile status di capolavoro, anche una sua iscrizione a pieno titolo fra le pietre miliari del grande sinfonismo viennese.Basterebbe il gesto imperioso sul quale si apre il primo movimento, così come la dovizie delle elaborazioni cui è sottoposto il tema principale ma anche la condotta espressiva dell’Andante, in cui la stumentazione si alleggerisce limitandosi a contrapporre agli archi oboi, fagotti e corni rispettando la distribuzione originale del pezzo, presenta una intensità ben superiore a quella di un normale tempo lento di serenata: il Minuetto superstite (anche se privo di flauti e clarinetti come nella prima versione del lavoro) recupera forza e vivacità in una scansione robusta dei ritmi, trovando un contrasto netto ed efficacissimo con la scrittura leggera del Trio. Quasi un esempio di virtuosismo orchestrale nel moto perpetuo del Presto conclusivo, che nella nuova strumentazione assume un carattere ancor più incisivo e vigoroso.

Daniele Spini

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violini PRimi

Andrea Tacchi *Daniele Giorgi *Paolo Gaiani **Angela AsioliStefano BianchiGabriella ColomboMarcello D’AngeloAlessandro GianiSusanna Pasquariello

violini seCondi

Chiara Morandi *Marco Pistelli **Patrizia BettottiFrancesco Di CuonzoMarian EllemanChiara Foletto

viole

Stefano Zanobini *Pier Paolo Ricci **Caterina CioliAlessandro FranconiSabrina Giuliani

violonCelli

Luca Provenzani *Augusto Gasbarri **Stefano BattistiniGiovanni Simeone

ContRAbbAssi

Amerigo Bernardi *Luigi Giannoni **

FlAuti

Fabio Fabbrizzi *Michele Marasco *

oboi

Alessio Galiazzo *Flavio Giuliani *

ClARinetti

Marco Ortolani *Giuseppe Gentile

FAGotti

Paolo Carlini *Umberto Codecà *

CoRni

Andrea Albori *Paolo Faggi *

tRombe

Donato De Sena *Guido Guidarelli *

timPAni

Morgan M.Tortelli *

PiAnoFoRte

Sara Danti *

*prime parti **concertino

isPettoRe d’oRChestRA e ARChivistA

Alfredo Vignoli

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L’Orchestra della Toscana si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo.

Composta da 44 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l’Orchestra realizza le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi (di cui è proprietaria), situato nel centro di Firenze. Le esecuzioni fiorentine sono da molti anni trasmesse regolarmente da Rai Radio 3 e da Rete Toscana Classica.

Interprete duttile di un ampio repertorio che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, l’Orchestra della Toscana riserva ampio spazio a Haydn, Mozart, tutto il Beethoven sinfonico, larga parte del barocco strumentale, con una particolare attenzione alla letteratura meno eseguita.

Accanto ai grandi capolavori sinfonico-corali si aggiungono i Lieder di Mahler, le pagine corali di Brahms, parte del sinfonismo dell’Ottocento con una posizione di privilegio per Rossini. Una precisa vocazione per il novecento storico, insieme a una singolare sensibilità per la musica d’oggi, caratterizzano la formazione toscana nel panorama musicale italiano. Il festival

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“Play It! La musica fORTe dell’Italia” è il manifesto più eloquente dell’impegno dell’orchestra verso la contemporaneità.

Ospite delle più importanti Società di Concerti italiane, si è esibita con grande successo al Teatro alla Scala di Milano, al Maggio Musicale Fiorentino, al Comunale di Bologna, al Carlo Felice di Genova, all’Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto di Torino, all’Accademia di S.Cecilia di Roma, alla Settimana Musicale Senese, al Ravenna Festival, al Rossini Opera Festival e alla Biennale di Venezia. Collabora con personalità come Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Myung-Whun Chung, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma e Uto Ughi.

numerose le sue apparizioni all’estero a partire dal 1992: più volte nei teatri della Germania, del Giappone, del Sud America, e poi a Cannes, Edimburgo, Hong Kong, Madrid, new York, Parigi, Salisburgo, Strasburgo.

Incide per Emi, Fonè, Agorà, Ricordi, Bongiovanni, VDM Records e, da quest’anno, per Sony Classical con un progetto triennale dedicato ad alcuni protagonisti del ‘900 storico italiano come Ghedini, Casella e Petrassi.

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Il Teatro Verdi di Firenze ha compiuto 160 anni. Era infatti il 10 settembre del 1854 quando nell’allora Teatro Pagliano il sipario si aprì per la prima volta sulle note dell’opera verdiana Il Viscardello che sarebbe poi diventato Rigoletto.Diventato Teatro Verdi nel 1901, è dal 1998 proprietà della Fondazione ORT e sede stabile dell’Orchestra della Toscana. Da allora ad oggi questo spazio ha conservato la sua vocazione originaria, ovvero quella di essere un grande teatro popolare nel centro della città che ama ospitare generi diversi.Un teatro con un importante passato che ama però guardare al futuro. Per questo motivo abbiamo deciso di promuove giovani artisti contemporanei emergenti che vivono e lavorano nel nostro

eXiT enTeR AL TEATRO VERDIterritorio. Durante la stagione metteremo a disposizione lo spazio del foyer per presentare alcune loro opere. Primo artista ospitato è Exit Enter, il personaggio di cui più si è parlato a Firenze nell’ultima stagione, il cui lavoro ha suscitato una grande attenzione. Tre le opere esposte, così introdotte dall’autore: “l’arte è l’uscita da questo mondo per entrare in un altro. Quando avanti ad un foglio bianco inizio a spargere colore e a muovere linee, io sono in uscita (EXIT). L’atto creativo è fuori dal mondo materiale e dal tempo ordinario; se l’immaginazione è creare una proiezione, un pensiero nella mente, con i miei disegni vorrei stimolare le fantasie dello spettatore per farlo entrare (EnTER) in quel momento di distacco che è l’atto creativo.”

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I prossImI appuntamentI

19nOVemBRe

mercoledìore 21.00

24dicemBRemercoledìore 17.00

14gennAiO

mercoledìore 21.00

ORchesTRa sinfOnica di gUanajUaTOFrAnciScO OrOZcO LóPeZ direttoremaUReen cOnLOn violino

PrevenditaBiglietteria

Teatro VerdiVia Ghibellina 97

Firenzetel. 055 212320

Concerto di NataledanieLe RUsTiOnidirettoremusiche di Beethoven, Brahms, Dvořák

giOVanni sOLLima violoncello e concertatore musiche di Sollima, Haydn

musiche direvueltas Barber moncayo chávez márquez

Ospitalità

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cOmUnicaziOni PER IL PUBBLICO

dieCi Anni di vie musiCAliLe Vie della Musica, l’iniziativa dell’ORT per incentivare e favorire il pubblico che abita fuori Firenze, è giunta alla sua decima edizione. A chi abita in Mugello, Val di Sieve e Chianti fiorentino diamo la possibilità di assistere a 6 concerti pagando solo 85,00 euro. nel costo è compreso il viaggio A/R dal proprio Comune. Per aderire c’è tempo fino al 7 novembre. Info in teatro e on line.

l’oRt PeR i Piu PiCColiAnche quest’anno il programma ORT prevede molti appuntamenti dedicati ai bambini. Il primo in ordine cronologico è Il pupazzo di neve (The Snowman), cartone animato con voce recitante e musica dal vivo, in programma il prossimo 6 dicembre nell’ambito di Tutti al Teatro Verdi! Il sabato pomeriggio per bambini ragazzi e famiglie. I biglietti sono già disponibili alla vendita e possono essere acquistati esclusivamente presso

la biglietteria del Teatro Verdi. Prezzo speciale di € 8,00 per gli adulti e solo € 5,00 per i bambini. Un’ottima occasione per stare insieme a figli e nipoti. è consigliato l’acquisto in prevendita. Tutto il materiale informativo è in distribuzione in teatro.

l’oRt Con FiRenze mARAthonSi ripete la collaborazione con questa importante manifestazione sportiva. nel nostro Teatro Verdi è possibile iscriversi alla Ginky Family Run mentre alla fine della corsa i partecipanti alla gara potranno assistere gratuitamente allo spettacolo Ciak, si canta! (domenica 30 novembre ore 11,00) Altre informazioni sul nostro sito.

le oFFeRte de lA FeniCeAll’interno del Teatro Verdi, ormai da molti anni, ospitiamo il negozio La Fenice che allestisce con cura e passione un piccolo punto di promozione e vendita musicale. Insieme abbiamo deciso di formulare in esclusiva per i nostri abbonati alcune promozioni. Per l’inizio della nuova stagione viene proposta un’offerta “in tema” ovvero due incisioni dell’ORT (Schubert e Cherubini) su etichetta Arts ad un prezzo davvero speciale. Informazioni nel foyer del teatro o in negozio.

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segUiTeci ANCHE QUANDO NON SIETE IN TEATRO

sito inteRnet Qui sono raccolte tutte le informazioni che riguardano l’Orchestra della Toscana. Trovate il calendario, le news con gli aggiornamenti, le anticipazioni, le foto gallery ed i dettagli di tutte le nostre inziative. è anche il punto di partenza per i nostri canali social (Facebook, Twitter, You Tube e Pinterest). Si possono scaricare materiali informativi ed inviti ad iniziative speciali:www.orchestradellatoscana.it

i PRoGRAmmi su issuu Tutti i programmi di sala, come questo che state leggendo, vengono pubblicati con qualche giorno di anticipo sul portale Issuu a questo indirizzo:issuu.com/orchestradellatoscanaChi vuole può dunque prepararsi all’ascolto in anticipo e comodamente da casa. Il link è disponibile anche nel nostro sito internet. I programmi resteranno a disposizione per tutta la stagione.

Audio su soundCloud Sono disponibili sulla piattaforma di condivisione audio Soundcloud materiali che ci riguardano come le introduzioni ai concerti, gli interventi didattici e una selezione di brani dall’ultimo Play It!Ci trovate a questo indirizzo:soundcloud.com/orchestradellatoscana

le Foto di Questo ConCeRto Sulla nostra pagina Facebook è possibile vedere un’ampia galleria fotografica che documenta i giorni di prova e il concerto fiorentino diretto da Francesco Lanzillotta. Più in generale sul nostro sito trovate una ricca foto gallery con tutta l’attività dell’Orchestra della Toscana.

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Crediamo che la cultura rappresentiun volano di sviluppo del territorio, arricchisca la società e assicuri la crescita consapevole delle nuove generazioni. Siamo convinti che la musica possa nutrire lo spirito e il corpo, che contribuisca a far crescere le nuove generazioni attraverso un ascolto consapevole dell’affascinante mondo musicale in cui viviamo, un mondo in continua trasformazione.

La nostra proposta musicale è rivolta a tutti e suggerisce una libertà di ascolto che spazia nel tempo, dal passato al presente. Lavoriamo con impegno e passione perchè siamo convinti che con una musica intelligente e bella si possa vivere meglio. Cerchiamo amici disposti a condividere il nostro lavoro, affiancandoci nel percorso e sostenendoci nella nostra visione di una città più armoniosa.

Il tuo contributo potrà arricchire l’attività e i progetti di formazione e di educazione all’ascolto rivolti ai più giovani.

sOsTenendO L’ORT SARà TUTTA UN’ALTRA MUSICAScegli il tuo sostegno all’ORT!

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Sul sito www.orchestradellatoscana.it è possibile scoprire tutti i vantaggi riservati ai nostri sostenitori. Il proprio contributo può essere comodamente donato con bonifico bancario sul conto corrente

ibAn it 75 s061 6002 8001 0000 0010 505

E anche per le aziende che vorranno essere partner dell’ORT, saremo lieti di costruire le opportunità migliori.

Inoltre destinando il 5 PeR mille

all’Orchestra della Toscana si potrà contribuire ai progetti didattici, alle iniziative scolastiche e provinciali organizzate dall’ORT: basta mettere la propria firma nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi riservato e riportare il codice fiscale della nostra fondazione: 01774620486

Ufficio [email protected]

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CONTATTIFondAzione oRChestRA ReGionAle tosCAnA Via Verdi, 5 - 50122 Firenze tel. 055 2342722 | 2340710fax 055 2008035 www.orchestradellatoscana.it

[email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] del [email protected]

Amministrazionedirezioneamministrativa@orchestradellatoscana.itServizi [email protected]

teAtRo veRdi Via Ghibellina, 99 - 50122 FirenzeBiglietteriaVia Ghibellina, 97 - 50122 Firenze orari dal lun al sab 10-13 e 16-19 festivi chiusotel. (+39) 055 212320fax. (+39) 055 288417www.teatroverdionline.it [email protected]

PRoGRAmmA di sAlA A CuRA di

Ufficio Comunicazione ORT

PRoGetto GRAFiCo

kidstudio.it

imPAGinAzione

Martina De natale, Francesca Cangioli

Foto

Manuela Giusto (copertina, 5) Marco Borrelli (6, 17, 18, 22) Carlo Cofano (7, 8)

stAmPA

nuova Grafica Fiorentina (Firenze)

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