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Page 1: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia 20

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Sintesi

Page 2: Rapporto Lombardia 2017

BUONA SALUTE PARITÀDI GENERE

AGRICOLTURAE NUTRIZIONESOSTENIBILI

EDUCAZIONEDI QUALITÀ

RIDURREPOVERTÀE VULNERABILITÀ

PRODUZIONEE CONSUMORESPONSABILI

PROMUOVERELE PARTNERSHIPPER GLI OBIETTIVI

ISTITUZIONIEFFICACIE AFFIDABILI

TUTELARE AMBIENTE E BIODIVERSITÀ

CITTÀ E TERRITORISOSTENIBILI

INNOVAZIONEE INFRASTRUTTURE

ACQUEPULITE

OCCUPAZIONEE CRESCITAECONOMICA

RIDURRE LEDISUGUAGLIANZE

ENERGIA PULITAE AZIONI PER IL CLIMA

Rapporto Lombardia 20

17

Sintesi

Page 3: Rapporto Lombardia 2017
Page 4: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

IndiceIntroduzione ..................................................................................................................................................................................................................................... 4Capitolo 1 · Ridurre povertà e vulnerabilità ............................................................................................................................................ 5 Capitolo 2 · Agricoltura e nutrizione sostenibili ................................................................................................................................ 9Capitolo 3 · Buona salute ............................................................................................................................................................................................... 13Capitolo 4 · Educazione di qualità ....................................................................................................................................................................... 17Capitolo 5 · Parità di genere ....................................................................................................................................................................................... 21Capitolo 6 · Acque pulite ................................................................................................................................................................................................ 25Capitolo 7 · Energia pulita e azioni per il clima .................................................................................................................................. 29Capitolo 8 · Occupazione e crescita economica ............................................................................................................................... 33Capitolo 9 · Innovazione e infrastrutture ................................................................................................................................................... 37Capitolo 10 · Ridurre le disuguaglianze ........................................................................................................................................................ 41Capitolo 11 · Città e territori sostenibili ........................................................................................................................................................ 45Capitolo 12 · Produzione e consumo responsabili .......................................................................................................................... 49Capitolo 13 · Tutelare ambiente e biodiversità .................................................................................................................................... 53Capitolo 14 · Istituzioni efficaci e affidabili................................................................................................................................................ 57Capitolo 15 · Promuovere le partnership per gli obiettivi .................................................................................................... 61Il posizionamento della Lombardia in sintesi ........................................................................................................................................ 65

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4

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

IntroduzioneIl 25 settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con il voto dei 193 Governi dei Paesi

membri, ha adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, corredata da un elenco di 17 obiettivi e 169 sotto-obiettivi (target) che dovranno essere raggiunti da tutti i Paesi del mondo entro il 2030.

Con il Rapporto Lombardia 2017, Éupolis Lombardia propone lo sviluppo sostenibile, nell’accezione mul-tidimensionale e integrata prevista dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030, come strumento di lettura e di possibile orientamento del modello di sviluppo della Lombardia.

Il Rapporto si propone di verificare come la declinazione di sviluppo sostenibile proposta dall’Agenda – uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future gene-razioni di soddisfare i propri bisogni – possa rappresentare una chiave di lettura delle dinamiche sociali, economiche, ambientali e istituzionali della Lombardia. Ciò nella duplice prospettiva: a) di analizzare e interpretare le trasformazioni del sistema regionale lombardo; b) di individuare se e con quali politiche un livello di governo sub-nazionale possa contribuire al consegui-

mento degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile sul proprio territorio.Il Rapporto Lombardia avrà cadenza annuale e l’obiettivo dell’edizione 2017 è di presentare una prima

declinazione sulla Lombardia dell’Agenda ONU 2030, anche in funzione della possibile implementazione a livello regionale della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, che l’Italia dovrà adottare nel corso del 2017.

In considerazione del ruolo istituzionale di Éupolis Lombardia, il Rapporto è ideato per offrire innanzi-tutto ai policy maker regionali e, più in generale, ai decisori dei settori politici, economici e sociali della Lombardia, uno strumento di analisi di contesto a supporto delle loro scelte.

Nelle pagine che seguono sono presentati la sintesi di ciascun capitolo e il posizionamento della Lom-bardia rispetto ai 21 Paesi dell’Unione europea facenti parte dell’OCSE.

Il Rapporto completo è disponibile in www.eupolislombardia.it

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Introduzione

Ridurre povertà e vulnerabilità

1

5

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6

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 1

Ridurre povertà e vulnerabilità

La povertà resta al di sotto della media nazionale, ma l’incremento è più significativo.Cresce la povertà relativa e assoluta; cresce anche quella delle famiglie. Per capire il grado di vulnera-

bilità della popolazione si possono considerare quattro fattori. 1. Il reddito: la sua distribuzione resta problematica; il 30% delle famiglie più povere italiane detiene l’1%

della ricchezza; 2. Il lavoro: preoccupa in Lombardia l’aumento dei NEET (i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, né

lavorano). Essi oggi rappresentano il 18,6% dei loro coetanei: è un valore molto al di sotto del 25,7% italiano, ma in costante crescita dal 2008.

3. Il livello di istruzione della popolazione: i livelli di competenze della popolazione lombarda restano elevati in termini relativi; anche in Lombardia il grado di competenze è inferiore tra gli appartenenti alle famiglie economicamente e socialmente più svantaggiate.

4. La salute: complessivamente i lombardi stanno bene. Preoccupa, piuttosto, dal punto di vista struttu-rale, l’andamento demografico: al 2035 avremo perso circa 200.000 minori da 0 a 14 anni e avremo 500.000 ultra85enni in più.

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Rapporto Lombardia7

Capitolo 1 · Ridurre povertà e vulnerabilità

Minore rischio povertà

Maggiore rischio povertà

REP.

CEC

A14

,0 16,0

16,4

SVEZ

IA

PAES

I BAS

SI20,0SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

28,7

35,7

14,0

23,4

24,2

16,8

16,0

18,428,2

19,218,3

17,7 17,6

20,018,5

21,1

16,4

17,7

23,526,0

26,628,6

Rep. CecaSveziaPaesi BassiFinlandiaLombardiaDanimarcaFranciaAustriaSlovacchiaLussemburgoSloveniaGermaniaBelgioPoloniaRegno UnitoEstoniaIrlandaPortogalloUngheriaSpagnaItaliaGrecia

14,016,016,416,817,617,717,7

18,318,418,519,2

20,021,1

23,423,524,226,026,628,228,628,735,7

GRE

CIA

ITAL

IA

SPAG

NA

35,7

28,7

28,6

MEDIANA UE21Anno 2015 Fonte: Eurostat

1 Ridurre povertà e vulnerabilità

1 - Popolazione a rischio povertà o esclusione socialeQuota percentuale sulla popolazione totale

Eurostat definisce persone a rischio di povertà o di esclusione sociale coloro che si trovano in almeno una situazione di povertà monetaria o di grave deprivazione materiale o di intensità di lavoro molto bassa. In Unione Europea il fenomeno colpisce circa un quarto della popolazione. L’Italia è uno degli ultimi Paesi UE21 (28,7%), insieme a Spagna e Grecia. La frequenza del fenomeno in Lombardia è decisamente più bassa (17,6%), dopo i primi 4 Paesi UE21.

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Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

TOP 3

Anno 2015 Fonte: Eurostat

1 Ridurre povertà e vulnerabilità

2 - Popolazione in severa deprivazione materialeQuota percentuale sulla popolazione totale

SveziaLussemburgoFinlandiaPaesi BassiAustriaDanimarcaGermaniaEstoniaFranciaRep. CecaBelgioSloveniaRegno UnitoSpagnaLombardiaIrlandaPoloniaSlovacchiaPortogalloItaliaUngheriaGrecia

0,72,02,22,63,63,74,44,54,55,65,85,86,16,46,47,58,1

9,09,611,5

19,422,2 Più poveri

GRE

CIA

ITAL

IA

UN

GH

ERIA

22,2

19,4

11,5

Meno poveri

SVEZ

IA0,

7

2,0

2,2

LUSS

EMBU

RGO

FIN

LAN

DIA

5,8SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

11,5

22,2

5,6

8,1

4,5

2,2

0,7

9,019,4

5,83,6

4,5

4,42,0

5,8

2,6

3,7

6,17,5

9,66,4

6,4

MEDIANA UE21

Per deprivazione materiale si intende la situazione di involontaria incapacità di sostenere spese per deter-minati beni o servizi. Le persone in grave deprivazione materiale sono quelle appartenenti a famiglie che non possono permettersi almeno quattro tra le seguenti opzioni: pagare puntualmente bollette, affitto o prestiti; riscaldare adeguatamente l’abitazione; sostenere spese impreviste di 800 euro; fare un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni; concedersi una settimana di ferie all’anno lontano da casa; possedere un televisore a colori o una lavatrice o un’automobile o un telefono. In Italia, terzultima nella classifica UE21, una persona su nove vive in grave deprivazione materiale. Anche la Lombardia occupa la seconda metà della classifica: quasi una persona su quindici si trova in tale condizione.

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Introduzione

Rapporto Lombardia9

Agricoltura e nutrizione sostenibili

2

9

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Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 2

Agricoltura e nutrizione sostenibili

La Lombardia produce moltissimo, anche se non abbastanza per sfamare una popolazione particolar-mente numerosa.

La produttività lombarda (vegetale e animale) resta significativamente superiore ai valori nazionali ed europei. Si registra, tuttavia, un lieve calo nella produttività per fattori impiegati, dipendente principalmen-te dall’andamento dei prezzi. Il valore lombardo della produttività per unità lavorativa è doppio rispetto a quello italiano e del 36% in più di quello europeo. Anche la produttività per ettaro è l’80% più di quella italiana e quasi tre volte quella europea.

Segnali positivi circa la sostenibilità della produzione agricola sono l’aumento della produzione biologi-ca, un buon rapporto tra allevamento erbivoro e superfici, un investimento nei concimi e additivi migliore della media europea e l’uso efficiente dell’energia.

In termini di efficienza, il rapporto tra spesa pubblica in agricoltura e produttività in Lombardia è infe-riore del 20% rispetto a quello nazionale.

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Rapporto Lombardia11

Capitolo 2 · Agricoltura e nutrizione sostenibili

Meno BIO

IRLA

ND

A

REG

NO

UN

ITO

PORT

OG

ALLO

0,88

1,17 1,8

5

Più BIO

17,15

16,0

2

15,15

AUST

RIA

ESTO

NIA

SVEZ

IA

MEDIANA UE21 3,78

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

7,90

2,40

12,69

3,57

16,02

8,80

15,15

8,512,58

8,9517,15

3,54 2,06

6,043,40

3,78

2,42

6,68

1,170,88

1,853,03

AustriaEstoniaSveziaRep. CecaSloveniaFinlandiaSlovacchiaItaliaDanimarcaGermaniaBelgioPoloniaFranciaLussemburgoSpagnaUngheriaPaesi BassiGreciaLombardiaPortogalloRegno UnitoIrlanda

17,1516,0215,15

12,698,958,808,51

7,906,686,043,783,573,543,403,032,582,422,402,061,851,17

0,88

Anno 2013 Fonte: Eurostat

2 Agricoltura e nutrizione sostenibili

1 - Superficie a coltivazione biologicaRapporto tra superficie biologica (certificata e in conversione) e superficie agricola utilizzata (SAU)

Il metodo di coltivazione biologico è spesso ritenuto rilevante nel contribuire alla sostenibilità dell’agri-coltura. Aiuta a proteggere la biodiversità e le risorse naturali, anche se a discapito della produttività. A livello UE l’agricoltura biologica è cresciuta a ritmi rilevanti nell’ultimo decennio per poi rallentare il tasso di crescita negli ultimi anni. Nel 2013 la quota della superfice agricola destinata ad agricoltura biologica si attesta in Lombardia a 2,06%, posizionandosi al quartultimo posto nella graduatoria europea davanti solo a Portogallo, Regno Unito e Irlanda, comunque molto al di sotto del dato medio nazionale (7,9%).

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Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Bassa densità allevamento

GRE

CIA

SLO

VACC

HIA

ESTO

NIA

0,44

0,34

0,32

Alta densità allevamento

3,57

2,75

2,74

PAES

I BAS

SI

LOM

BARD

IA

BELG

IO

MEDIANA UE21 0,76

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

0,77

0,44

0,50

0,64

0,32

0,51

0,56

0,340,49

1,000,89

0,79

1,101,26

2,74

3,57

1,58

0,761,20

0,560,62

2,75

EstoniaSlovacchiaGreciaUngheriaRep. CecaFinlandiaPortogalloSveziaSpagnaPoloniaRegno UnitoItaliaFranciaAustriaSloveniaGermaniaIrlandaLussemburgoDanimarcaBelgioLombardiaPaesi Bassi

0,320,340,440,490,500,510,560,560,620,640,760,770,790,891,001,101,201,261,582,742,753,57

Anno 2013 Fonte: Eurostat

2 Agricoltura e nutrizione sostenibili

2 - Indice di densità del bestiameNumero di unità di bestiame per ettaro di superficie agricola utilizzata (SAU)

L’unità di bestiame è un riferimento utilizzato a livello statistico per considerare l’allevamento di diverse tipologie di bestiame. In particolare nel calcolo di tale indicatore le specie considerate sono: equini, bovini, ovini, caprini, suini, pollame, conigli. La Lombardia con 2,75 unità di bestiame per ettaro di superficie agricola utilizzata (SAU), considerata la forte presenza di allevamenti, si colloca tra i due Paesi UE21 con i valori più elevati di tale indicatore: Paesi Bassi con 3,57 e Belgio con 2,74. L’Italia si attesta sul valore mediano.

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Introduzione

Rapporto Lombardia13

Buona salute

3

13

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Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 3

Buona salute

In Lombardia si vive di più (speranza di vita alla nascita 80,6 anni uomini e 85,1 donne) e con un'aspet-tativa di vita sana tra le più alte dei paesi OCSE. Tuttavia, tra il 2012 e il 2016 si sono perse 31.000 unità di bambini (<5 anni) e gli ultracentenari sono quasi 3.000.

Le persone in eccesso ponderale e obese sono sotto la media nazionale, ma in aumento. Anche il tasso di fumatori è in media italiana, ma con una minore decrescita rispetto al resto del Paese. Il consumo di alcol è al 64%, contro una media nazionale del 54%.

Dal 2001 la mortalità per incidenti stradali si è ridotta come in Italia, ma l’indice di mortalità lombardo resta più basso, passando da 1,4 a 1,5 deceduti ogni 100 incidenti, mentre quello medio nazionale passa da 1,9 a 2,0.

Con l’avanzare dell’indice di vecchiaia diminuiscono le risorse relazionali. Con 3,5 milioni di cronici, la Lombardia è in linea con la media nazionale, ma ha un’incidenza minore delle patologie croniche multiple (18 vs 19,8) e una percezione positiva del proprio stato di salute (47,2 vs 42,3).

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Rapporto Lombardia15

Capitolo 3 · Buona salute

I meno longevi

UN

GH

ERIA

SLO

VACC

HIA

POLO

NIA

75,7 76

,7 77,5

I più longevi

83,2

83,0

82,7

LOM

BARD

IA

SPAG

NA

ITAL

IA

MEDIANA UE21 81,1

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

82,7

81,1

78,7

77,5

78,0

81,6

82,2

76,775,7

80,9

81,382,4 83,2

80,782,4

81,1

81,6

80,8

81,081,5

81,383,0

LombardiaSpagnaItaliaFranciaLussemburgoSveziaFinlandiaPaesi BassiIrlandaAustriaPortogalloBelgioGreciaRegno UnitoSloveniaDanimarcaGermaniaRep. CecaEstoniaPoloniaSlovacchiaUngheria

83,283,082,782,482,482,281,681,681,581,381,381,181,1

81,080,980,880,778,778,077,576,775,7

83,4 78,7

Anno 2015 Fonte: Eurostat

3 Buona salute

1 - Aspettativa di vita alla nascitaNumero di anni per sesso

Nel 2015 la Lombardia si colloca prima di tutti i Paesi UE21 per aspettativa di vita alla nascita, con 83,2 anni. Le nate in Lombardia hanno un’aspettativa di vita di 85,4 anni, 4,6 anni in più dei nati di sesso ma-schile: sono i valori più alti a livello europeo se si eccettua quello registrato in Spagna per le neonate che supera di 0,4 anni il corrispondente valore lombardo. La differenza di genere è una costante per tutti i paesi anche se il differenziale si accentua nei paesi che si collocano agli ultimi posti della classifica.

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Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

EstoniaFinlandiaSveziaRep. CecaSloveniaLussemburgoLombardiaSpagnaPortogalloGreciaItaliaGermaniaBelgioFranciaAustriaIrlandaRegno UnitoPaesi BassiDanimarcaUngheriaSlovacchiaPolonia

1,241,37

1,601,621,631,861,922,052,182,242,272,302,362,372,382,582,662,782,963,133,153,24

Neonati meno a rischio

ESTO

NIA

FIN

LAN

DIA

SVEZ

IA

1,24

1,37 1,6

0

Neonati più a rischio

3,24

3,15

3,13

POLO

NIA

SLO

VACC

HIA

UN

GH

ERIA

MEDIANA UE21 2,3

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

2,27

2,24

1,62

3,24

1,24

1,37

1,60

3,153,13

1,63

2,382,37 1,92

2,301,86

2,36

2,78

2,96

2,662,58

2,182,05

Anno 2013 Fonte: Eurostat

3 Buona salute

2 - Tasso di mortalità neonatale (entro 1° mese dalla nascita) Tutte le morti avvenute nel paese (per 1.000 nati vivi)

Pur essendo decisamente ridotta in tutti paesi UE considerati e ampiamente al di sotto del valore obiettivo di 12 fissato entro il 2030, la mortalità neonatale registrata entro il primo mese di vita ogni mille nati vivi presenta una certa variabilità tra un minimo di 1,24 in Estonia e un massimo di 3,24 in Polonia. La Lombar-dia con 1,92 si colloca al settimo posto, davanti all’Italia e al valore mediano UE21 (2,3).

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Introduzione

Rapporto Lombardia17

Educazione di qualità

4

17

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18

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 4

Educazione di qualità

I tassi di scolarità lombarda sono significativamente più alti di quelli nazionali. In Italia il 50% della po-polazione ha al massimo conseguito il diploma di licenza media; in Lombardia è il 40%.

L’accesso all’istruzione universitaria rimane tuttavia ancora precluso a un terzo della popolazione che non consegue un diploma di scuola secondaria quinquennale.

L’abbandono scolastico è in diminuzione (8 punti negli ultimi 10 anni) e la Lombardia dovrebbe raggiun-gere gli obiettivi di Lisbona 2020 di ridurre il fenomeno a meno del 10%. Tuttavia, un terzo dei giovani lombardi non arriva alla formazione terziaria, e metà di essi non dispone nemmeno di un titolo di forma-zione professionale. La formazione regionale professionale resta quindi lo strumento a disposizione per recuperare un livello minimo di competenza.

Per quanto riguarda i risultati di apprendimento e competenze, i dati mostrano che la Lombardia è più inclusiva che il resto del Paese nella scuola dell’obbligo: la quota di studenti con competenze scarse è sistematicamente inferiore e quella di studenti con competenze elevate è sistematicamente maggiore. Rispetto ad altre regioni (in particolare il Trentino) le competenze sono inferiori, ma gioca un ruolo impor-tante la presenza della popolazione straniera.

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Rapporto Lombardia19

Capitolo 4 · Educazione di qualità

Meno abbandoni

SLO

VEN

IA

POLO

NIA

LUSS

EMBU

RGO

4,9

5,2 5,5

Più abbandoni

13,8

14,0

19,0

ITAL

IA

PORT

OG

ALLO

SPAG

NA

MEDIANA UE21 7,9

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

13,8

6,2

6,6

5,2

10,9

7,9

7,4

7,412,4

4,9

6,98,8 12,7

10,25,5

8,8

8,0

7,2

11,26,3

14,019,0

SloveniaPoloniaLussemburgoGreciaIrlandaRep. CecaAustriaDanimarcaSlovacchiaSveziaFinlandiaPaesi BassiBelgioFranciaGermaniaEstoniaRegno UnitoUngheriaLombardiaItaliaPortogalloSpagna

4,95,25,56,26,36,66,97,27,47,47,98,08,88,8

10,210,911,212,412,713,814,019,0

6,9 9,0

Anno 2016 Fonte: Eurostat

4 Educazione di qualità

1 - Giovani che abbandonano prematuramente l'istruzione e la formazioneQuota percentuale sui giovani da 18 a 24 anni per sesso

I giovani che hanno conseguito al massimo l’istruzione secondaria inferiore e che non continuano un percorso formativo di alcun genere sono considerati popolazione in abbandono scolastico. La loro quota sulla popolazione di età compresa tra i 18 e i 24 anni è andata diminuendo progressivamente, ma si regi-strano forti differenze tra Paesi e generi: il tasso di abbandono è di quasi un ragazzo su 4 in Spagna e di una ragazza su 30 in Slovenia. L’Italia è uno dei Paesi UE21 con il livello maggiore di abbandono scolastico (13,8%, contro un valore mediano UE21 del 7,9%) e la Lombardia fa di poco meglio (12,7%), anche se si registra un miglioramento rispetto all’anno precedente. L’abbandono scolastico ha un pesante impatto sulla società poiché un basso livello di istruzione comporta maggiori difficoltà nel mercato del lavoro e un rischio maggiore di povertà ed esclusione sociale.

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20

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Più istruiti

43,1

43,1

42,6

FIN

LAN

DIA

IRLA

ND

A

LUSS

EMBU

RGO

MEDIANA UE21 34,6

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

17,7

30,2

23,0

28,7

38,9

43,1

41,1

22,023,7

30,7

31,434,6 19,3

28,342,6

37,5

36,0

38,0

42,343,1

23,935,7

FinlandiaIrlandaLussemburgoRegno UnitoSveziaEstoniaDanimarcaBelgioPaesi BassiSpagnaFranciaAustriaSloveniaGreciaPoloniaGermaniaPortogalloUngheriaRep. CecaSlovacchiaLombardiaItalia

43,143,142,642,341,1

38,938,037,5

36,035,734,631,430,730,228,728,323,923,723,022,019,317,7

36,932,2

Anno 2016 Fonte: Eurostat

4 Educazione di qualità

2 - Popolazione con titolo di studio terziarioQuota percentuale sulla popolazione tra i 25 e i 64 anni per sesso

Meno istruiti

ITAL

IA

LOM

BARD

IA

SLO

VACC

HIA

17,7 19

,3 22,0

L’istruzione terziaria è importante perché le persone con qualifiche più elevate sono più occupabili e ridu-cono il rischio povertà in economie sempre più basate sulla conoscenza. Inoltre bassi livelli di istruzione terziaria possono ostacolare la competitività e minare il potenziale di crescita della società. L’Italia è il Paese UE21 con la più bassa quota di laureati e anche la Lombardia fa meno bene degli altri Paesi UE21 (meno di un adulto in età attiva su 5 ha un titolo di studio terziario). Uno degli obiettivi ONU è eliminare le disparità di genere nell’istruzione e garantire la parità di accesso a tutti i livelli di istruzione. Da questo pun-to di vista, se in molti Paesi in via di Sviluppo le donne hanno maggiori difficoltà di accesso, sia in Italia, sia in Lombardia, sia nella maggior parte dei Paesi europei (eccetto Germania, Austria e Paesi Bassi), da alcuni anni si è registrata un’inversione di tendenza: la scolarità terziaria femminile è maggiore di quella maschile.

Page 22: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia21

Paritàdi genere

5

21

Page 23: Rapporto Lombardia 2017

22

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 5

Parità di genere

La partecipazione delle donne alla vita politica mostra segnali interessanti. È donna il 21% dei consi-glieri regionali, cifra superiore al 18% italiano, ma inferiore al 32% dell’Emilia-Romagna. Ancora migliore la presenza femminile nella Giunta regionale: con il 46,7% di assessori donna la Lombardia è leggermente al di sopra delle raccomandazioni del Consiglio d’Europa di non scendere sotto la soglia del 40%.

Nelle società quotate cresce la partecipazione delle donne, anche per effetto di specifici provvedimenti legislativi: in Lombardia un terzo delle società ha più del 20% di donne nel proprio consiglio di ammini-strazione, nel 2009 erano solo il 4%, anche se a crescere, come nel resto del Paese, sono soprattutto gli incarichi non esecutivi.

Un quarto (24,3%) delle nomine effettuate dalla Giunta e dal Consiglio regionale in enti e società partecipate è femminile.

Critici i dati sulla violenza di genere. Il 4% delle donne lombarde ha subito violenza fisica o mentale ne-gli ultimi 12 mesi; una percentuale lievemente inferiore a quella nazionale (4,5%). Esattamente in linea con la media nazionale la percentuale di donne lombarde che dichiara di aver subito nella sua vita una qualche forma di violenza da un partner o ex partner, pari al 31,4%.

Sono circa 20.000 le donne (15-49 anni) ad aver subito mutilazioni genitali in Lombardia, su un totale di circa 57.000 in Italia.

Page 24: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia23

Capitolo 5 · Parità di genere

Meno egualitari

UN

GH

ERIA

GRE

CIA

REP.

CEC

A

10 18 20

MEDIANA UE21 28

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

30

18

20

26

26

42

46

2110

2731

26 25

3728

42

37

37

2824

3438

SveziaBelgioFinlandiaSpagnaDanimarcaGermaniaPaesi BassiPortogalloAustriaItaliaLussemburgoRegno UnitoSloveniaEstoniaFranciaPoloniaLombardiaIrlandaSlovacchiaRep. CecaGreciaUngheria

464242383737373431

30282827262626252421

201810

Anno 2016 Fonte: European Institute for Gender Equality, ISTAT

5 Parità di genere

1 - Seggi occupati da donne nelle assemblee legislative nazionaliQuota percentuale dei seggi

Più egualitari

46

42 42

SVEZ

IA

FINLA

NDIA

BELG

IO

Per dar conto della parità di genere e della piena ed effettiva partecipazione ai livelli decisionali è utile osservare la quota di donne nelle assemblee legislative. Nell’UE21 si registra un progressivo aumento della parità di genere, pur con differenze molto significative: si va dalla quasi parità in Svezia (46%) al 10% dell’Ungheria. L’Italia (30%) si attesta poco sopra la mediana UE21 (28%) mentre il dato lombardo è inferiore (25%).

Page 25: Rapporto Lombardia 2017

24

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Più disparità

ITAL

IA

GRE

CIA

LOM

BARD

IA0,74

0,79 0,80

Meno disparità

0,96

0,95

0,93

SVEZ

IA

FIN

LAN

DIA

DAN

IMAR

CA

MEDIANA UE21 0,88

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

0,74

0,79

0,82

0,82

0,89

0,95

0,96

0,840,83

0,920,89

0,90 0,80

0,900,86

0,87

0,89

0,93

0,880,82

0,910,87

SveziaFinlandiaDanimarcaSloveniaPortogalloFranciaGermaniaAustriaEstoniaPaesi BassiRegno UnitoBelgioSpagnaLussemburgoSlovacchiaUngheriaPoloniaIrlandaRep. CecaLombardiaGreciaItalia

0,960,950,930,920,91

0,900,900,890,890,890,880,870,870,860,840,830,820,820,820,800,790,74

Anno 2016 Fonte: Eurostat, Istat

5 Parità di genere

2 - Rapporto tra quote percentuali di popolazione attiva femminile e maschileLa popolazione attiva per sesso è calcolata sulla popolazione da 15 a 64 anni

La popolazione economicamente attiva o forza lavoro è la somma degli occupati e delle persone in cerca di occupazione. Una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro è indicatore di pari op-portunità, di emancipazione e di coinvolgimento nella società. Il rapporto tra la partecipazione di donne e uomini indica la quota percentuale del divario. Il divario maggiore tra la popolazione maschile e femminile economicamente attiva si ha in Italia (ogni 100 uomini attivi ci sono solo 74 donne) e anche la Lombardia, pur posizionandosi meglio del dato italiano, è in coda a tutti gli altri Paesi UE21; tra questi quelli in cui il gap è inferiore sono i Paesi scandinavi.

Page 26: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia25

Acque pulite

6

25

Page 27: Rapporto Lombardia 2017

26

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 6

Acque pulite

Il considerevole patrimonio infrastrutturale (circa 45.000 km di rete acquedottistica, 30.000 km di rete fognaria e 1.569 impianti di depurazione) evidenzia la complessa azione di presidio richiesta in Lombar-dia per garantire una buona qualità delle acque e un servizio efficace.

Con riferimento all’erogazione dell’acqua potabile i dati rivelano un sistema che funziona bene: i livelli garantiti sono tra i più alti in Italia (296 l/g*ab contro una media nazionale di 241), le irregolarità nell’eroga-zione sono appena del 3,6% (media nazionale 9,4%) e la qualità dell’acqua è buona: solo lo 0,9% dei con-trolli obbligatori risulta non conforme. Qualità peraltro garantita a fronte di trattamenti di potabilizzazione nel 44,5% dei casi (media italiana del 30,6%).

Questo rivela anche un certo livello di deterioramento della qualità delle falde che, come per quella di fiumi e laghi, risulta complessivamente buona in livelli percentuali differenziati, ma complessivamente ancora bassi per gli obiettivi di qualità fissati in sede europea.

L’influenza operata sulla qualità delle acque dal ciclo della depurazione è certamente significativa. Il carico organico depurato in relazione a quello generato negli agglomerati principali è pari al 96%, (media nazionale 88%). Nonostante ciò, vi è ancora una quota di agglomerati segnalati dalla Commissione Euro-pea nell’ambito di procedure di infrazione per non conformità agli standard da questa previsti.

Page 28: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia27

Capitolo 6 · Acque pulite

241

153

129

110

99

173

203

153126

156

-- 296

137-

178

181

192

195400

186214

EstoniaPoloniaUngheriaRep. CecaGermaniaGreciaSlovacchiaSloveniaFinlandiaBelgioPaesi BassiPortogalloDanimarcaRegno UnitoSveziaSpagnaItaliaLombardiaIrlandaAustriaFranciaLussemburgo

99110126129137153153156173178181186192195

203214241

296400

---

6 Acque pulite

1 - Acqua erogata per uso potabile in litri per abitante al giorno

Anno 2012 (Italia), per gli altri stati l'anno è l'ultimo disponibile.

Volumi medi giornalieri pro-capite di acqua erogata dalle reti di distribuzione dell'acqua potabileFonte: ISTAT Noi Italia (su dati Istat ed Eurostat)

Gli SDG intendono garantire entro il 2030 l’accesso universale ed equo all’acqua potabile, sicura e alla portata di tutti. Nei Paesi sviluppati l’accesso all’acqua potabile copre quasi la totalità della popolazione, salvo casi ecce-zionali. In questi contesti osservare i volumi di acqua erogata per uso potabile (ovvero l’acqua consumata rilevata ai contatori dei singoli utenti e quella consumata per usi pubblici in scuole, ospedali, mercati, lavaggio strade, innaffiamento di verde pubblico, idranti antincendio…) può quindi dar conto della quantità di cui fruiscono nei consumi i cittadini; un uso abbondante è peraltro collegabile a vari fattori: un’effettiva abbondanza naturale della risorsa, fattori culturali, completa accessibilità infrastrutturale. La variabilità del fenomeno in Europa non sembra seguire logiche geografiche: in Estonia un cittadino consuma in media 99 litri di acqua al giorno, in Germania 137, nel Regno Unito 195. L’Italia, con 241 litri per abitante al giorno, è il secondo paese per consumo pro-capite tra i Paesi UE21 con dati disponibili. In Lombardia il consumo è ancora maggiore: 296 l/g.Questo indicatore non consente un’immediata e univoca interpretazione per i diversi Paesi in rapporto ai target previsti dall’Agenda ONU per l’obiettivo “Acque Pulite”. La sua inclusione nell’analisi di posizionamento risponde unicamente all’esigenza di esporre dati statistici confrontabili con gli altri 21 Paesi UE appartenenti all’OCSE. Non sono pertanto raffigurate le graduatorie con i primi e gli ultimi tre Paesi e il confronto con la mediana UE21.

Page 29: Rapporto Lombardia 2017

28

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

159,1

116,3

60,6

53,4

45,5

76,8

97,1

56,660,3

78,7

82,084,0 155,1

62,177,4

-

72,8

64,6

91,8-

86,4111,9

EstoniaPoloniaSlovacchiaUngheriaRep. CecaGermaniaDanimarcaPaesi BassiFinlandiaLussemburgoSloveniaAustriaFranciaPortogalloRegno UnitoSveziaSpagnaGreciaLombardiaItaliaBelgioIrlanda

45,553,456,660,360,662,1

64,672,876,877,478,7

82,084,086,491,897,1

111,9116,3155,1159,1

--

Anno 2012 (Italia), per gli altri stati l'anno è l'ultimo disponibile. Fonte: ISTAT Noi Italia (su dati Istat ed Eurostat)

6 Acque pulite

2 - Acqua prelevata per uso potabile in metri cubi per abitanteQuantità di acqua captata o derivata ad uso potabile da corpi idrici* attraverso specifiche opere di presa

*acque sotterranee, corsi d’acquasuperficiali, laghi, bacini artificiali, acque marine o salmastre

Il volume pro-capite dei prelievi di acqua per uso potabile sul territorio dipende da vari fattori, tra cui le abitudini di consumo della popolazione da servire, la dispersione di rete e le caratteristiche idrogeologiche locali. Infatti la risorsa non è uniformemente distribuita e possono pertanto essere necessari sistemi infra-strutturali complessi per il trasporto di ingenti volumi di acqua per lunghe distanze. In Italia e in Lombardia il prelievo di acqua è particolarmente ingente rispetto ad altri Paesi UE21 e la Lombardia è la regione italiana in cui si preleva il maggior volume di acqua per uso potabile, il 16% del totale italiano.Questo indicatore non consente un’immediata e univoca interpretazione per i diversi Paesi in rapporto ai target previsti dall’Agenda ONU per l’obiettivo “Acque pulite”. La sua inclusione nell’analisi di posizio-namento risponde unicamente all’esigenza di esporre dati statistici confrontabili con gli altri 21 Paesi UE appartenenti all’OCSE. Non sono pertanto raffigurate le graduatorie con i primi e gli ultimi tre Paesi e il confronto con la mediana UE21.

Page 30: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia29

Energia pulita e azioni per il clima

7

29

Page 31: Rapporto Lombardia 2017

30

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 7

Energia pulita e azioni per il clima

In un contesto di elevato sviluppo, l’accesso all’energia in Lombardia è ampiamente garantito (le inter-ruzioni sono inferiori a quelle delle altre regioni).

La Lombardia vanta dal 2013 una quota dei consumi finali lordi coperti da rinnovabili del 12,5%, anche se – a causa del grande consumo elettrico – la quota delle rinnovabili nella produzione regionale di ener-gia è solo del 33,5% (dato 2012): superiore a quella italiana, ma inferiore a quella delle regioni del Nord. Interessante la densità territoriale di produzione delle rinnovabili, con una specializzazione delle province settentrionali per la produzione idroelettrica e delle province meridionali per la produzione di bioenergie.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica, il consumo finale di energia per unità di lavoro è superiore alla media italiana e in riduzione. Il settore a maggiore efficienza rispetto a tutte le altre regioni è quello dei servizi (che coprono il 57% del valore aggiunto lombardo).

Le emissioni di CO2 sono in diminuzione, soprattutto nei settori industriale e di generazione elettrica. Da segnalare un aspetto di attenzione nella resistenza dei settori abitativo e dei trasporti a diminuire tali emissioni.

La Lombardia è l’unica regione italiana e tra le poche europee ad aver adottato una Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.

Page 32: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia31

Capitolo 7 · Energia pulita e azioni per il clima

Meno emissioni

UN

GH

ERIA

PORT

OG

ALLO

SVEZ

IA

6,61

6,90

7,19

Più emissioni

26,9

8

15,0

2

14,5

0

LUSS

EMBU

RGO

ESTO

NIA

FINL

ANDI

A

MEDIANA UE21 10,65

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

8,75

10,87

13,49

10,65

15,02

14,50

7,19

8,666,61

9,6210,42

8,21 8,40

11,7826,98

12,68

13,52

11,93

10,2714,21

6,908,04

UngheriaPortogalloSveziaSpagnaFranciaLombardiaSlovacchiaItaliaSloveniaRegno UnitoAustriaPoloniaGreciaGermaniaDanimarcaBelgioRep. CecaPaesi BassiIrlandaFinlandiaEstoniaLussemburgo

6,616,907,19

8,048,21

8,408,668,759,62

10,2710,4210,6510,8711,7811,9312,6813,4913,5214,21

14,5015,0226,98

Anno 2010 Fonte: Eurostat, ISTAT

7 Energia pulita e azioni per il clima

1 - Emissioni di gas serraTonnellate di CO2 equivalente per abitante

Per contrastare i cambiamenti climatici è importante ridurre l’emissione di gas serra che negli ultimi 250 anni ne è stata la causa principale. L’indicatore relativo alle tonnellate equivalenti (TOE) di CO2 a quantità pro-capite nei 21 paesi europei dell’OCSE mette in luce un buon posizionamento della Lombardia, con un valore di 8,4 TOE, allineato al valore italiano e migliore del valore mediano UE21 pari a 10,65 TOE.

Page 33: Rapporto Lombardia 2017

32

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Consumi energetici meno verdi

LUSS

EMBU

RGO

UN

GH

ERIA

PAES

I BAS

SI

5,3 6,6 10

,1

Consumi energetici più verdi

68,1

61,8

49,2

AUST

RIA

SVEZ

IA

PORT

OG

ALLO

MEDIANA UE21 20,9

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

31,3

21,2

12,8

10,7

13,0

31,1

61,8

20,86,6

32,868,1

16,9 24,3

25,65,3

12,3

10,1

43,1

13,920,9

49,236,4

AustriaSveziaPortogalloDanimarcaSpagnaSloveniaItaliaFinlandiaGermaniaLombardiaGreciaIrlandaSlovacchiaFranciaRegno UnitoEstoniaRep. CecaBelgioPoloniaPaesi BassiUngheriaLussemb.

68,161,849,243,136,432,831,331,1

25,624,321,2

20,920,816,913,913,012,812,310,710,16,65,3

Anno 2013 Fonte: ISTAT Noi Italia (elab. su dati Terna ed Eurostat)

7 Energia pulita e azioni per il clima

2 - Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabiliRapporto percentuale tra la produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili e i consumi interni lordi di energia elettrica

Per garantirsi un sistema di produzione di energia pulita e sostenibile è indispensabile che la quota dei consumi di energia prodotti da fonti rinnovabili aumenti, ciò può essere conseguito diminuendo i consumi o aumentando la produzione da fonti rinnovabili. Se si considera la sola produzione di energia elettrica il consumo mediano di energia elettrica coperto da fonti rinnovabili a livello UE21 si attesta al 20,9%. A livello di singoli stati la situazione appare estremamente variegata: Austria e Svezia raggiungono quote superiori al 60%, l’Italia quasi un terzo (31,3%), mentre la Lombardia si colloca al 24,3%.

Page 34: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia33

Occupazione e crescita

economica

8

33

Page 35: Rapporto Lombardia 2017

34

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 8

Occupazione e crescita economica

Tra il 2011 e il 2014 il Pil pro capite lombardo registra livelli superiori rispetto a quello nazionale, anche se è complessivamente diminuito nel periodo di riferimento. Per contro, la produttività lombarda (intesa come rapporto Pil/occupato) presenta un trend crescente.

Per quanto riguarda la parità di genere, l’analisi dei redditi individuali lordi evidenzia un considerevole divario tra uomini e donne nella popolazione di età superiore ai 40 anni. Per le coorti più giovani questa differenza risulta minore: tale riduzione delle distanze nei redditi sembra però avvenire più per una diminu-zione di quelli maschili che per un innalzamento di quelli femminili.

Negli ultimi dieci anni il tasso di occupazione rimane stabile, anche se diminuisce tra i più giovani; in co-erenza con questo dato, si osserva che gli inattivi risultano in numero superiore rispetto agli occupati nella fascia tra i 15 e i 24 anni, cosa che potrebbe essere coerente con una loro maggiore presenza in percorsi di studio e formazione.

Mentre il divario di genere sembra essere avviato verso una progressiva riduzione, rimane la criticità del divario intergenerazionale, che potrebbe nel futuro portare a crescenti disuguaglianze anche sotto il profilo previdenziale.

Page 36: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia35

Capitolo 8 · Occupazione e crescita economica

Paesi meno dinamici

FIN

LAN

DIA

AUST

RIA

GRE

CIA

-0,1

0,0 0,

4

Paesi più dinamici

25,5

4,4

3,9

POLO

NIA

REP.

CEC

A

IRLA

ND

A*

MEDIANA UE21 1,6

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

0,9

0,4

4,4

3,9

1,6

-0,1

3,0

3,83,4

2,20,0

0,90,8

0,82,0

1,0

1,5

0,9

1,425,5

2,03,3

Irlanda*Rep. CecaPoloniaSlovacchiaUngheriaSpagnaSveziaSloveniaLussemburgoPortogalloEstoniaPaesi BassiRegno UnitoBelgioDanimarcaFranciaItaliaGermaniaLombardiaGreciaAustriaFinlandia

25,54,43,93,83,43,33,02,22,02,01,61,51,41,00,90,90,90,80,80,40,0-0,1

Anno 2015 Fonte: Eurostat, Istat

8 Occupazione e crescita economica

1 - Tasso di crescita annuo del Pil reale per abitanteVariazione percentuale sul periodo precedente, Pil a prezzi di mercato, volumi concatenati

A partire dal 2014 e con più forza nel 2015 si è registrata in quasi tutti i Paesi europei una variazione positi-va del Pil pro-capite, mediamente intorno al 3%. L’Italia nel 2015, dopo un 2014 ancora a crescita negativa, ha registrato un +0.9%, valore in linea con quello lombardo, già in timida ripresa l’anno precedente e con quello tedesco. Tra i principali Paesi, il tasso di crescita è rilevante per la Spagna (+3%).

* L’Ufficio Centrale di Statistica dell’Irlanda motiva l’anomalo incremento del Pil tra 2014 e 2015 con l’aumento del numero di aerei importati con contratti di leasing internazionali e con la riclassificazione di interi bilanci aziendali di multinazionali che si sono trasferite nel paese.

Page 37: Rapporto Lombardia 2017

36

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

I più inseriti

PAES

I BAS

SI

DAN

IMAR

CA

LUSS

EMBU

RGO

6,1

7,7

8,0

I meno inseriti

26,0

21,9

19,9

LOM

BARD

IA

GRE

CIA

ITAL

IA

MEDIANA UE21 13,7

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

26,0

21,9

9,1

14,1

11,4

13,7

8,7

15,514,2

10,5

9,416,1 19,9

9,18,0

13,1

6,1

7,7

14,015,9

14,919,1

Paesi BassiDanimarcaLussemburgoSveziaRep. CecaGermaniaAustriaSloveniaEstoniaBelgioFinlandiaRegno UnitoPoloniaUngheriaPortogalloSlovacchiaIrlandaFranciaSpagnaLombardiaGreciaItalia

6,17,7

8,08,79,19,19,4

10,511,413,113,714,014,114,214,915,515,916,119,119,921,9

26,0

14,113,1

Anno 2016 Fonte: Eurostat

8 Occupazione e crescita economica

2 - Giovani NEET Quota percentuale sui giovani da 18 a 24 anni per sesso

Il crescente stato di non attività che coinvolge i giovani europei è un fenomeno preoccupante per l’UE e per la sostenibilità sociale ed economica del proprio modello di welfare e di capitalismo. La presenza dei NEET, cioè i giovani tra i 18 e i 24 anni che non sono né occupati, né inseriti in un percorso di istruzione o formazione di alcun tipo, è comunque molto variabile tra Paesi. L’Italia è il Paese UE21 in cui sono più frequenti, con una quota (26%) quasi doppia a quella della mediana UE21 (13,7%). Anche la Lombardia, pur registrando un dato un po’ migliore di quello nazionale (19,9%) occupa una posizione poco rassicurante ri-spetto a quella di molti altri Paesi europei. La Francia ne ha il 16,1%, il Regno Unito si colloca sulla mediana, mentre la Germania, con l’9,1%, è uno dei Paesi con la quota di NEET più contenuta.

Page 38: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia37

Innovazione e infrastrutture

9

37

Page 39: Rapporto Lombardia 2017

38

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 9

Innovazione e infrastrutture

Gli aspetti che interessano questo obiettivo sono molteplici. Internet è il primo. In Lombardia è acces-sibile: l’utilizzo nelle imprese è in linea con le altre regioni e in crescita quello per acquisti privati; l’infra-struttura fisica ha indicatori di accessibilità superiori alla media italiana.

Altri aspetti sono Il valore aggiunto e di occupazione nel manifatturiero, dove la Lombardia è avanti, e la percentuale di apertura commerciale, superiore alla media nazionale, ma con volumi di crescita ridotti.

Se si considera l’infrastruttura finanziaria, i venture capital sono cresciuti più della media nazionale, anche se diminuisce il peso relativo (dal 31% del 2010 al 26% del 2016).

La spesa in ricerca e sviluppo è all’1,33% del Pil; positivi i dati relativi ai ricercatori sul totale degli im-piegati e al tasso di occupazione nelle imprese high-tech. La Lombardia è leader nazionale con il 26,18% dei brevetti italiani e il 22% delle start-up innovative.

Page 40: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia39

Capitolo 9 · Innovazione e infrastrutture

Meno investimenti

GRE

CIA

SLO

VACC

HIA

POLO

NIA

0,84

0,88

0,94

Più investimenti

3,17

3,06

3,02

DAN

IMAR

CA

AUST

RIA

FIN

LAN

DIA

MEDIANA UE21 1,60

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

1,38

0,84

1,97

0,94

-

3,17

-

0,881,36

-3,06

2,24 1,33

2,891,28

2,46

2,0

3,02

1,681,51

1,291,24

FinlandiaAustriaDanimarcaGermaniaBelgioFranciaPaesi BassiRepubblica CecaRegno UnitoIrlandaItaliaUngheriaLombardiaPortogalloLussemburgoSpagnaPoloniaSlovacchiaGreciaEstoniaSloveniaSvezia

3,173,063,022,892,462,242,001,971,681,511,381,361,331,291,281,24

0,940,880,84

---

Anno 2014 Fonte: Eurostat

9 Innovazione e infrastrutture

1 - Spesa in ricerca e sviluppoQuota percentuale di spesa in R&S intramuros sul Pil

L’innovazione è una leva strategica non solo per la competitività economica ma anche per migliorare le condizioni di vita e rendere più efficiente l’uso delle risorse. La ricerca di base, sperimentale ed applicata, svolta sia dal settore pubblico sia da quello privato, è fondamentale per il progresso delle conoscenze e lo sviluppo di nuove soluzioni. Pertanto uno degli strumenti che hanno a disposizione i Paesi che prima vogliono virare verso economie più avanzate è quello di investire in ricerca e sviluppo. Per confrontare lo sforzo di ciascun territorio, queste spese sono rapportate al Pil. L’obiettivo europeo per il 2020 è quello di raggiungere la quota del 3%. L’Italia (1,38%) e la Lombardia (1,33%) hanno performance più basse rispetto alla mediana UE21 (1,6%). L’indicatore è molto alto nei Paesi Scandinavi (quote superiori al 3%) e in Paesi economicamente rilevanti come la Germania e la Francia.

Page 41: Rapporto Lombardia 2017

40

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Più industria tecnologica

11,5

10,8

9,8

GER

MAN

IA

SLO

VACC

HIA

REP.

CEC

A

MEDIANA UE21 4,8

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

6,1

1,4

11,5

5,7

4,0

4,8

4,4

10,89,5

9,66,0

4,4 9,5

9,80,8

4,5

2,9

5,0

3,75,2

3,13,9

Rep. CecaSlovacchiaGermaniaSloveniaUngheriaLombardiaItaliaAustriaPoloniaIrlandaDanimarcaFinlandiaBelgioFranciaSveziaEstoniaSpagnaRegno UnitoPortogalloPaesi BassiGreciaLussemburgo

11,510,89,89,69,59,56,1

6,05,75,25,04,84,54,44,44,03,93,73,12,91,4

0,8

3,26,4

Meno industria tecnologica

LUSS

EMBU

RGO

GRE

CIA PA

ESI B

ASSI

0,8 1,4

2,9

Anno 2016 Fonte: Eurostat

9 Innovazione e infrastrutture

2 - Occupati nell'industria ad alta e medio-alta tecnologiaQuota percentuale sul totale degli occupati per sesso

Nelle economie avanzate l’industria tradizionale è progressivamente sostituita dall’industria ad alta tecno-logia che tende ad assorbire una quota maggiore di personale qualificato, migliorando la qualità dell’occu-pazione. L’Italia con una quota del 6,1% si colloca sopra alla mediana UE21 (4,8%) considerando la quota di occupati nell’industria ad alta e medio-alta tecnologia (l’Italia sale soprattutto grazie a quest’ultima tipologia), mentre la Lombardia, subito sopra nel ranking, si attesta dopo i primi quattro paesi europei, con quota 9,5%, insieme all’Ungheria.

Page 42: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia41

Ridurre le disuguaglianze

10

41

Page 43: Rapporto Lombardia 2017

42

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 10

Ridurre le disuguaglianze

Il reddito medio delle famiglie è superiore alle altre regioni; tuttavia la disparità tra i redditi netti delle famiglie è tornata a crescere; la riduzione dell’indice di Gini in Lombardia è inferiore a quella delle altre regioni.

Dal 2008 sono diminuiti i redditi da lavoro autonomo e aumentati quelli da lavoro dipendente (del 6,3%) e soprattutto quelli da pensione e trasferimenti pubblici (18,5%).

Un dato preoccupante è l’andamento del 40% dei redditi più bassi: è calato nel 2009, 2013 e 2015 (rispettivamente -10, -6,3 e -6,4).

La percentuale di famiglie che dispone di un reddito equivalente o inferiore al 60% del reddito mediano della popolazione è il 12% (2015; media italiana 20%).

La spesa media delle famiglie e la percezione soggettiva dello stato economico restano alte, ma permangono diseguaglianze tra tipologie di famiglie (straniere, basso titolo di studio e famiglie giovani).

Potrebbe preoccupare la diseguaglianza di opportunità che riguarda le giovani generazioni, com-plessivamente penalizzate.

Page 44: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia43

Capitolo 10 · Ridurre le disuguaglianze

Meno ricchezza

GRE

CIA

UN

GH

ERIA

POLO

NIA

19.6

00

19.7

00

19.8

00

Più ricchezza

76.2

00

51.10

0

37.0

00

LUSS

EMBU

RGO

IRLA

ND

A

PAES

I BAS

SI

MEDIANA UE21 30.600

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

27.800

19.600

25.200

19.800

21.600

31.600

35.700

22.30019.700

23.90036.900

30.60036.600

35.800

76.20034.200

37.000

36.600

31.20051.100

22.20025.900

LussemburgoIrlandaPaesi BassiAustriaDanimarcaLombardiaGermaniaSveziaBelgioFinlandiaRegno UnitoFranciaItaliaSpagnaRep. CecaSloveniaSlovacchiaPortogalloEstoniaPoloniaUngheriaGrecia

76.20051.100

37.00036.90036.60036.60035.80035.70034.20031.60031.200

30.60027.80025.90025.20023.90022.30022.20021.60019.80019.70019.600

Anno 2015 Fonte: Eurostat

10 Ridurre le disuguaglianze

1 - Pil pro-capite ai prezzi di mercatoParità di potere d'acquisto

Il Pil pro-capite fornisce una misura del reddito per abitante derivante dalla produzione di beni e servizi in un paese. È spesso utilizzato per valutare il livello di benessere materiale delle persone. Tra i paesi comunitari vi è un’elevata variabilità nel reddito e negli standard di vita della popolazione. Lussemburgo e Irlanda presentano i valori più elevati, rispettivamente quattro e due volte e mezzo il valore dell’indicatore per la Grecia che si posiziona in fondo alla classifica. L’Italia (27.800 ppa) presenta un valore al di sotto di quello mediano europeo (30.600 ppa), mentre la Lombardia si posiziona nel gruppo dei paesi dell’Europa occidentale ai vertici della graduatoria.

Page 45: Rapporto Lombardia 2017

44

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Meno reddito disponibile

UN

GH

ERIA

ESTO

NIA

POLO

NIA

9.00

0

9.60

0

10.8

00

Più reddito disponibile

20.7

00

20.3

00

19.7

00

AUST

RIA

GER

MAN

IA

LOM

BARD

IA

MEDIANA UE21 14.050

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

16.100

11.400

11.100

10.800

9.600

16.200

16.800

11.3009.000

12.00020.700

17.60019.700

20.300

-17.100

15.500

14.100

16.80013.800

12.60014.000

AustriaGermaniaLombardiaFranciaBelgioRegno UnitoSveziaFinlandiaItaliaPaesi BassiDanimarcaSpagnaIrlandaPortogalloSloveniaGreciaSlovacchiaRep. CecaPoloniaEstoniaUngheriaLussemburgo

20.70020.30019.70017.60017.100

16.80016.80016.20016.10015.50014.100

14.00013.80012.60012.00011.40011.30011.100

10.8009.6009.000

-

Anno 2013 Fonte: Eurostat

10 Ridurre le disuguaglianze

2 - Reddito disponibile delle famiglie pro-capite Parità di potere d'acquisto sui consumi finali, valore netto

Il reddito disponibile delle famiglie è un indicatore che integra la portata conoscitiva del Pil pro-capite permettendo di misurare il potere di acquisto delle famiglie di un paese e la loro capacità di investire in beni e servizi o di risparmiare. Nonostante uno scarso discostamento della maggior parte dei paesi UE rispetto al valore mediano pari a 14.050 ppa, esiste ancora un ampio divario, in un’ottica internazionale, con paesi come Stati Uniti, Austra-lia, Canada e Giappone. In questo contesto la Lombardia si colloca, molto al di sopra del valore nazionale, al terzo posto della classifica dietro Austria e Germania.

Page 46: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia45

Città e territori sostenibili

11

45

Page 47: Rapporto Lombardia 2017

46

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 11

Città e territori sostenibili

La qualità delle abitazioni lombarde è più alta della media nazionale, anche se l’incidenza delle case di bassa qualità è maggiore di quella nel Nord del Paese. Il trasporto pubblico locale è molto al di sopra della media nazionale.

Il consumo di suolo in rapporto alla superficie è il più alto d’Italia, anche se ponderato sull’elevato nu-mero degli abitanti la situazione migliora.

Buoni sono i dati relativi alla sicurezza delle persone dal rischio di alluvioni: la Lombardia ha tassi di rischio inferiori alla media nazionale e anche al Nord d’Italia.

Critica, come noto, l’esposizione della popolazione ai superamenti del valore limite giornaliero previsto per il PM10. Preoccupante anche l’indicatore che misura la concentrazione media annua di PM2.5 per agglomerato e della popolazione ad esso afferente; Brescia e Milano-Como-Monza registrano una concen-trazione media annua pari o prossima al limite europeo e superiore alla media nazionale.

Lo spazio di verde pubblico è inferiore alla media italiana (28-29 m2/ab; rispetto a 35 m2/ab); a parte l’eccezione di Sondrio, la densità di verde diminuisce in tutti i capoluoghi, tranne Bergamo, Brescia e Pavia.

Page 48: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia47

Capitolo 11 · Città e territori sostenibili

Aria più pulita

SVEZ

IA

FIN

LAN

DIA

IRLA

ND

A

6,0

6,3

7,8

Aria meno pulita

26,3

20,8

20,0

LOM

BARD

IA

POLO

NIA

SLO

VACC

HIA

MEDIANA UE21 14,0

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

18,5

19,0

19,4

20,8

8,4

6,3

6,0

20,018,2

16,9

17,714,0 26,3

14,012,7

14,1

12,5

8,7

12,17,8

10,510,7

SveziaFinlandiaIrlandaEstoniaDanimarcaPortogalloSpagnaRegno UnitoPaesi BassiLussemburgoGermaniaFranciaBelgioSloveniaAustriaUngheriaItaliaGreciaRep. CecaSlovacchiaPoloniaLombardia

6,06,37,88,48,7

10,510,712,112,512,714,014,014,1

16,917,718,218,519,019,4

20,020,826,3

Anno 2013 Fonte: OECD

11 Città e territori sostenibili

1 - PM2.5: microgrammi per m3 cui è potenzialmente esposta in media la popolazioneMicrogrammi per m3

L’inquinamento dell’aria contribuisce a ridurre la qualità della vita della popolazione e la percezione del benessere. L’indicatore che misura la quantità di polveri sottili (microgrammi per m3 di PM2,5) a cui poten-zialmente è esposta la popolazione urbana consente di valutare le ricadute sociali e ambientali dell’urba-nizzazione, pur risentendo anche di fattori meteoclimatici e geomorfologici. Ai primi posti della graduatoria di tale indicatore si posizionano i paesi nordeuropei, il valore mediano UE21 è pari a 14 μg/m3 di PM2.5. L’Italia si posiziona al di sopra di questo valore con 18,5. La Lombardia fa registrare 26,3 μg/m3.

Page 49: Rapporto Lombardia 2017

48

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Più a�ollamento

POLO

NIA

SLO

VACC

HIA

GRE

CIA

1,1 1,1 1,2

UN

GH

ERIA

1,2

Meno a�ollamento

2,2

2,1

2,0

BELG

IO

IRLA

ND

A

REG

NO

UN

ITO

2,0

LUSS

EMBU

RGO

MEDIANA UE21 1,8

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

1,4

1,2

1,4

1,1

1,6

1,9

1,8

1,11,2

1,5

1,61,8 1,4

1,82,0

2,2

1,9

1,9

2,02,1

1,71,9

BelgioIrlandaRegno UnitoLussemburgoDanimarcaFinlandiaPaesi BassiSpagnaFranciaGermaniaSveziaPortogalloAustriaEstoniaSloveniaItaliaLombardiaRep. CecaGreciaUngheriaPoloniaSlovacchia

2,22,1

2,02,01,91,91,91,91,81,81,81,71,61,61,51,41,41,41,21,21,11,1

Anno 2015 Fonte: Eurostat

11 Città e territori sostenibili

2 - Numero medio di stanze per personaMedia del rapporto tra numero di locali dell'abitazione e numero di componenti della famiglia residente

Per garantire a tutti l’accesso a un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e consentire l’ammodernamento dei quartieri poveri un indicatore proposto per misurare il grado di sovraffollamento delle abitazioni è dato dal numero medio di stanze per persona, il cui valore mediano nei paesi UE21 è pari a 1,8. Italia e Lombardia sono perfettamente allineate con 1,4, lievemente al di sotto del valore mediano. In testa alla graduatoria si collocano Belgio, Irlanda, Lussemburgo e Regno Unito con oltre 2 stanze per persona.

Page 50: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia49

Produzione e consumo

responsabili

12

49

Page 51: Rapporto Lombardia 2017

50

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 12

Produzione e consumo responsabili

Il territorio lombardo è utilizzato intensivamente riguardo alle risorse non rinnovabili: 653 cave atti-ve per l’estrazione di minerali non metalliferi (il 22% del totale nazionale) e l’estrazione di sabbia e ghiaia arriva al 37% del totale italiano.

Intensiva anche l’utilizzazione delle risorse biologiche: in Lombardia vi è il 6,3% dei boschi, ma solo il 3,7% della superficie nazionale certificata.

La raccolta differenziata copre una quota importante dei rifiuti urbani (58,7%) che solo in minima parte vengono conferiti in discarica (5%); significativa la valorizzazione energetica dei rifiuti: 13 impianti produco-no il 44% del totale dell’energia da rifiuti in Italia. Alta la quota di rifiuti speciali (il 22,4% del totale); ma ben il 79% è oggetto di riciclo (27% del totale).

Diffuso l’utilizzo dei bilanci ambientali di impresa così come il ricorso alle certificazioni ambientali EMAS. Gli eco-brevetti sono ben il 30% del totale nazionale.

Page 52: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia51

Capitolo 12 · Produzione e consumo responsabili

Meno rifiuti

ESTO

NIA

POLO

NIA

SLO

VACC

HIA

292,

9

296,

9

303,

9

Più rifiuti

747,

2

653,

3

617,

3

DAN

IMAR

CA

LUSS

EMBU

RGO

GER

MAN

IA

MEDIANA UE21 481,7

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

491,3

510,2

307,0

296,9

292,9

493,1

453,1

303,9377,8

414,1578,5

530,1 464,9

617,3653,3

438,6

526,3

747,2

481,7585,7

439,7449,0

EstoniaPoloniaSlovacchiaRep. CecaUngheriaSloveniaBelgioPortogalloSpagnaSveziaLombardiaRegno UnitoItaliaFinlandiaGreciaPaesi BassiFranciaAustriaIrlandaGermaniaLussemburgoDanimarca

292,9296,9303,9307,0377,8414,1

438,6439,7449,0453,1

464,9481,7491,3493,1510,2526,3530,1578,5585,7617,3653,3747,2

Anno 2013 Fonte: Istat Noi Italia (elab. su dati ISPRA ed Eurostat)

12 Produzione e consumo responsabili

1 - Rifiuti urbani raccoltiKg pro-capite di rifiuti urbani raccolti

L’uso efficiente delle risorse richiede di prestare attenzione alla riduzione dei consumi e al ciclo di vita dei beni, privilegiando il riuso e riducendo la quantità di rifiuti prodotti. I rifiuti possono essere di origine indu-striale o derivare da altri tipi di attività umane. I rifiuti urbani riuniscono quelli domestici, gli assimilati e i rifiuti delle aree pubbliche. L’Italia, con 491 kg di rifiuti urbani raccolti in un anno (2013) a livello pro-capite, si posiziona poco sopra alla mediana UE21 (481), la Lombardia poco sotto (465).

Page 53: Rapporto Lombardia 2017

52

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Meno rifiuti in discarica

GER

MAN

IA

SVEZ

IA

BELG

IO

1,4

2,9

4,1

Più rifiuti in discarica

411,7

270,

4

244,

1

GRE

CIA

SPAG

NA

UN

GH

ERIA

MEDIANA UE21 150,5

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

181,2

411,7

172,6

157,2

40,2

123,6

2,9

108,7244,1

212,8

23,5150,5 27,1

1,4

114,14,1

7,8

11,6

165,0223,6

221,9270,4

GermaniaSveziaBelgioPaesi BassiDanimarcaAustriaLombardiaEstoniaSlovacchiaLussemburgoFinlandiaFranciaPoloniaRegno UnitoRep. CecaItaliaSloveniaPortogalloIrlandaUngheriaSpagnaGrecia

1,42,94,17,8

11,623,527,1

40,2108,7114,1

123,6150,5157,2

165,0172,6181,2212,8221,9223,6244,1270,4411,7

Anno 2013

12 Produzione e consumo responsabili

2 - Rifiuti smaltiti in discaricaKg pro-capite di rifiuti urbani smaltiti in discarica

Fonte: Istat Noi Italia (elab. su dati ISPRA ed Eurostat)

Al fine di ridurre l’estrazione di materie prime e limitare l’inquinamento legato allo smaltimento dei rifiuti, i rifiuti raccolti dovrebbero essere in prima istanza avviati al recupero di materia tramite processi di riciclag-gio o compostaggio, essere residualmente avviati al recupero di energia attraverso processi di termovalo-rizzazione o comunque combusti per evitare l’inquinamento del suolo e solo come ultima opzione essere smaltiti in discarica. Molti Paesi del Nord Europa, tra cui la Germania, destinano effettivamente in discarica solo un minimo residuo. Alcuni Paesi, tra cui l’Italia, devono ancora intraprendere molta strada per gestire in maniera efficiente i rifiuti urbani raccolti, in parte a causa di sistemi di raccolta che non facilitano il riciclaggio, in parte per mancanza di impianti per il recupero di materia e di energia. La Lombardia è una delle regioni italiane che destina meno rifiuti urbani in discarica, collocandosi dopo i primi 6 Paesi UE21.

Page 54: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia53

Tutelare ambiente

e biodiversità

13

53

Page 55: Rapporto Lombardia 2017

54

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 13

Tutelare ambiente e biodiversità

La Lombardia presenta una superficie forestale pari al 27,8%, inferiore alla media nazionale del 36,4; anche le aree terrestri protette lombarde sono il 5,6% del territorio, inferiore al 10,5% nazionale. Si noti, tuttavia, che dal 2002 al 2013 questa percentuale è cresciuta del 93% e che in Lombardia un ruolo specifi-co nella protezione della natura è affidato ai 24 Parchi regionali, non includibili nella definizione nazionale di aree terrestri protette.

Nel 2012 la Lombardia presentava la maggiore percentuale di superficie coperta da aree artificiali con l’11,3% contro una media nazionale del 5,3%.

La Lombardia è la regione in cui si effettua il maggior numero di controlli su piante e animali a rischio (34,8%) sul totale nazionale.

Page 56: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia55

Capitolo 13 · Tutelare ambiente e biodiversità

Meno superficie artificiale

FIN

LAN

DIA

SVEZ

IA

ESTO

NIA

1,6 1,6 1,8

Più superficie artificiale

12,3

12,1

11,7

PAES

I BAS

SI

BELG

IO

LOM

BARD

IA

MEDIANA UE21 4,4

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

7,0

3,5

4,4

3,3

1,8

1,6

1,6

2,83,3

3,2

4,95,2 11,7

7,210,1

12,3

6,9

6,03,9

5,53,5

12,1

FinlandiaSveziaEstoniaSlovacchiaSloveniaUngheriaPoloniaSpagnaGreciaIrlandaRep. CecaAustriaFranciaPortogalloRegno UnitoDanimarcaItaliaGermaniaLussemburgoLombardiaBelgioPaesi Bassi

1,61,61,82,83,23,33,33,53,53,94,44,95,25,56,06,97,07,2

10,111,712,112,3

Anno 2012 Fonte: Eurostat (CLC)

13 Tutelare ambiente e biodiversità

1 - Superficie artificialeQuota di superficie artificiale sul totale della superficie

Ai fini della sostenibilità ambientale occorre arrestare e invertire il degrado del territorio. Più è alta la su-perficie artificiale (infrastrutture e insediamenti urbani, anche non edificati), più alto è il rischio di perdita di habitat, di frammentazione di ecosistemi e di degrado del suolo. L’Italia si colloca al di sopra della mediana UE21 e la Lombardia presenta una quota di superficie artificiale ancora maggiore.

Page 57: Rapporto Lombardia 2017

56

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Meno superficie protetta

DAN

IMAR

CARE

GN

O U

NIT

OBE

LGIO

8 9 13FR

ANCI

A13

IRLA

ND

A13

PAES

I BAS

SI13

SVEZ

IA13

Più superficie protetta

3830 27

SLO

VEN

IA

SLO

VACC

HIA

LUSS

EMBU

RGO

27G

RECI

A

27SP

AGN

A

MEDIANA UE21 15

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

19

27

14

20

18

14

13

3021

38

1513 16

1527

13

13

8

913

2127

SloveniaSlovacchiaGreciaLussemburgoSpagnaUngheriaPortogalloPoloniaItaliaEstoniaLombardiaAustriaGermaniaRep. CecaFinlandiaBelgioFranciaIrlandaPaesi BassiSveziaRegno UnitoDanimarca

38302727272121

2019181615151414131313131398

Anno 2015 Fonte: Eurostat, ISTAT

2 - Superficie protettaQuota di superficie protetta appartenente alla Rete Natura 2000* sul totale della superficie terrestre

13 Tutelare ambiente e biodiversità

*direttiva Habitat

La tutela e gestione di ecosistemi naturali particolarmente rilevanti per la conservazione della biodiversità sono al centro non solo degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, ma anche di due importanti diret-tive comunitarie (direttive Uccelli e Habitat). La superficie protetta ai sensi della direttiva Habitat fa parte della Rete Natura 2000 e la quota di questa sul totale delle superficie terrestre può rappresentare una proxy dello sforzo di protezione esercitato da ciascun Paese. La Lombardia e l’Italia si collocano sopra alla mediana europea; Lussemburgo, Slovacchia, Slovenia, Grecia e Spagna hanno la quota maggiore di aree protette, all’estremo opposto Danimarca e Regno Unito.

Page 58: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia57

Istituzioni efficaci

e affidabili

14

57

Page 59: Rapporto Lombardia 2017

58

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 14

Istituzioni efficaci e affidabili

In Lombardia diminuiscono gli omicidi volontari (inferiori alla media nazionale) mentre è diffusa la pre-occupazione per i reati di tipo minore tanto che solo il 55% dei lombardi si considera sicuro mentre cam-mina da solo in zone buie; una percentuale inferiore alla media italiana (60%) e oltretutto in diminuzione.

Per quanto riguarda la giustizia, nelle carceri lombarde sono in attesa di giudizio quasi 14 detenuti su cento; meno che in Italia, dove si arriva a 16. Si riduce la capacità dei tribunali lombardi di smaltire le pen-denze civili arretrate, a causa dell'aumento dei procedimenti per protezione internazionale.

Elevato il numero di operazioni finanziarie sospette, mentre rimane contenuta l’incidenza dei reati riconducibili ad associazioni di tipo criminale. In termini di accessibilità, è ridotta in Lombardia la percen-tuale di coloro che dichiarano difficoltà a raggiungere i servizi pubblici. L’accesso agli atti della Pubblica amministrazione non si rileva critico: sono infatti molto ridotti i ricorsi al giudice amministrativo.

Significative le misure adottate per prevenire la corruzione nella Pubblica amministrazione e contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici.

Page 60: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia59

Capitolo 14 · Istituzioni efficaci e affidabili

Meno omicidi

AUST

RIA

LOM

BARD

IA

PAES

I BAS

SI

0,51

0,60

0,62

Più omicidi

3,19

1,61

1,53

ESTO

NIA

FINL

ANDI

A

FRAN

CIA

MEDIANA UE21 0,89

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

0,77

0,86

0,75

1,39

3,19

1,61

1,15

0,811,14

0,97

0,511,53

0,60

0,840,89

-

0,62

0,99

--

-0,65

AustriaLombardiaPaesi BassiSpagnaRep. CecaItaliaSlovacchiaGermaniaGreciaLussemburgoSloveniaDanimarcaUngheriaSveziaPoloniaFranciaFinlandiaEstoniaBelgioRegno UnitoIrlandaPortogallo

0,510,600,620,650,750,770,810,840,860,890,970,99

1,141,151,391,531,613,19

----

Anno 2015 Fonte: Eurostat, ISTAT

14 Istituzioni efficaci e affidabili

1 - Tasso di omicidi volontari per 100mila abitantiQuota di vittime di omicidio volontario ogni 100mila abitanti

Tra gli obiettivi di sostenibilità c’è la promozione di pace e giustizia e la contestuale riduzione di ogni forma di violenza. La principale forma di violenza che si può esercitare in una società è l’omicidio volontario. Da questo punto di vista quella lombarda e quella italiana sono società più sicure rispetto alla mediana eu-ropea, entrambe con 0,89 vittime di omicidio ogni 100 mila abitanti nel 2015. Tra i Paesi UE per cui i dati sono disponibili i più alti livelli di omicidi si registrano per i Paesi del Nord-est europeo.

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60

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Poco internet

ITAL

IA

LOM

BARD

IA

POLO

NIA

24 29 30

Molto internet

88

82 78

DAN

IMAR

CA

FIN

LAN

DIA

SVEZ

IA

MEDIANA UE21 53

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

24

49

36

30

77

82

78

4848

45

6066

29

5576

55

76

88

5352

4550

DanimarcaFinlandiaSveziaEstoniaLussemburgoPaesi BassiFranciaAustriaBelgioGermaniaRegno UnitoIrlandaSpagnaGreciaUngheriaSlovacchiaPortogalloSloveniaRep. CecaPoloniaLombardiaItalia

88827877767666605555535250494848454536302924

www

www

14 Istituzioni efficaci e affidabili

Anno 2016 Fonte: Eurostat

2 - Individui che usano internet per interagire con le istituzioni pubblicheIndividui che negli ultimi 12 mesi hanno usato internet sul totale degli individui

Per garantire la trasparenza e la più ampia accessibilità dei servizi, nonché la dematerializzazione e la possibilità di espletare pratiche a distanza evitando inutili spostamenti, è importante che le istituzioni pubbliche accrescano la propria presenza e i propri servizi online, in modo da rendere possibile che una quota sempre maggiore di cittadini possa interagire con loro tramite Internet. Italia e Lombardia sono agli ultimi posti della classifica UE21: in Italia solo un cittadino su 4 ha usato Internet per interagire con le istituzioni pubbliche nei 12 mesi precedenti la rilevazione, poco di più in Lombardia (29%) mentre tale quota sale all’88% in Danimarca ed è superiore ad un cittadino su due in altri grandi Paesi europei quali Germania, Francia e Regno Unito.

Page 62: Rapporto Lombardia 2017

Introduzione

Rapporto Lombardia61

Promuovere le partnership

per gli obiettivi

15

61

Page 63: Rapporto Lombardia 2017

62

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

CAPITOLO 15

Promuovere le partnership per gli obiettivi

L’intervento pubblico nella cooperazione allo sviluppo è generalmente basso in Italia: solo lo 0,26% del Pil, a fronte di una media OCSE dello 0,4%. Le Regioni peraltro partecipano in misura residuale in termini finanziari (solo 7 milioni sui 3,6 miliardi nel 2015), anche se svolgono un ruolo importante nella cooperazione decentrata.

In questa logica vanno lette le iniziative sviluppate in Lombardia, dove sono attive ben 105 ONG, che aderiscono alla Associazione delle organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale della Lom-bardia (CoLomba) oltre a numerosi gruppi missionari.

Particolarmente significative le attività di cooperazione promosse dalle università: sono attivi un dotto-rato, sei corsi di laurea magistrale e nove master; 63 progetti di ricerca connessi agli obiettivi dell’Agenda ONU e 52 progetti di cooperazione decentrata.

Numerose le attività di cooperazione degli enti locali. Il Comune di Milano, ad esempio, ha realizzato dal 2011 83 progetti di cooperazione internazionale con città ed enti locali di 50 Paesi; la Fondazione Cariplo ha fortemente sostenuto la cooperazione attraverso bandi e progetti in partnership con altri soggetti. La stessa Regione Lombardia dal 2001 al 2016 ha co-finanziato 736 progetti in 81 Paesi, per uno stanziamen-to complessivo di risorse pari a 57 milioni di euro.

Page 64: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia63

Capitolo 15 · Promuovere le partnership per gli obiettivi

Poco accesso al Web

GRE

CIA

PORT

OG

ALLO

SLO

VEN

IA

69

74 78

Molto accesso al Web

97 97 94PA

ESI B

ASSI

LUSS

EMBU

RGO

DAN

IMAR

CA94

SVEZ

IA

MEDIANA UE21 85

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

79

69

82

80

86

92

94

8179

78

8586 84

92

9785

97

94

9387

7482

LussemburgoPaesi BassiDanimarcaSveziaRegno UnitoGermaniaFinlandiaIrlandaEstoniaFranciaAustriaBelgioLombardiaRep. CecaSpagnaSlovacchiaPoloniaItaliaUngheriaSloveniaPortogalloGrecia

97979494939292878686858584828281

807979787469

www

www

Anno 2016 Fonte: Eurostat

15 Promuovere le partnership per gli obiettivi

1 - Famiglie con accesso a internetQuota di famiglie con accesso a internet sul totale delle famiglie

L’accesso ad Internet è ormai un requisito per permettere anche a chi vive in situazioni di marginalità territoriale di poter fruire di servizi e informazioni. Inoltre la rete può divenire un importante mezzo di co-operazione e scambio di conoscenze. Il digital divide comporta quindi una nuova forma di disuguaglianza. L’accesso ad Internet oggi è una questione centrale per i Paesi in via di sviluppo ma anche nei Paesi UE21 ci sono forti differenze. In Italia solo il 79% delle famiglie ha accesso ad Internet, in Lombardia tale quota sale all’84%, pur rimanendo inferiore al dato di Paesi come Francia (86%) o Germania (92%).

Page 65: Rapporto Lombardia 2017

64

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

Più import

30,6

29,1

27,2

GRE

CIA

SPAG

NA

PAES

I BAS

SI

MEDIANA UE21 13,6

SOPRA LA MEDIANA UE21SOTTO LA MEDIANA UE21

25,6

30,6

12,7

12,9

6,5

9,0

11,8

8,312,2

17,6

11,316,1 21,5

16,2

10,513,8

27,2

13,6

21,39,1

17,829,1

GreciaSpagnaPaesi BassiItaliaLombardiaRegno UnitoPortogalloSloveniaGermaniaFranciaBelgioDanimarcaPoloniaRep. CecaUngheriaSveziaAustriaLussemburgoIrlandaFinlandiaSlovacchiaEstonia

30,629,127,225,621,521,317,817,616,216,113,813,612,912,712,211,811,3

10,59,1

9,08,36,5

Anno 2014 Fonte: Eurostat, ISTAT

15 Promuovere le partnership per gli obiettivi

2 - Import dai Paesi in via di sviluppoQuota delle importazioni dai Paesi in via di sviluppo sul totale delle importazioni (per 100mila)

Meno import

ESTO

NIA

SLO

VACC

HIA

FIN

LAN

DIA

6,5

8,3

9,0

In uno dei primi documenti sullo sviluppo sostenibile, l’Agenda 21 del 1992, si sottolineava che un sistema commerciale multilaterale aperto avrebbe potuto garantire un migliore utilizzo delle risorse, contribuendo in tal modo allo sviluppo e alla tutela dell’ambiente. Dal punto di vista della sostenibilità economica, varie dichia-razioni internazionali sottolineano inoltre l’importanza che i Paesi in via di sviluppo (PVS) partecipino in misura maggiore al commercio mondiale. L’import dai PVS infatti migliora la bilancia commerciale di questi ed è quindi leva per il loro sviluppo economico. Negli ultimi 10 anni in Europa è quasi raddoppiato l’import dai PVS, ma, anche rapportati alla propria quota di importazioni, c’è una forte variabilità tra i Paesi europei. La Lombardia, similmente al Regno Unito, importa per oltre un quinto dai PVS ma l’import cinese è quasi il 10%.

Page 66: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia65

Il posizionamento della Lombardia in sintesiIl diagramma a radar offre una descrizione sintetica del posizionamento della Lombardia e dell’Italia

rispetto ai 21 Paesi UE dell'OCSE in merito agli indicatori selezionati. I raggi rappresentano gli indicatori mentre i cerchi concentrici corrispondono alle 22 posizioni della gra-

duatoria (21 Paesi UE e Lombardia). Il cerchio più esterno corrisponde alla prima posizione della graduato-ria, il punto al centro del radar indica l’ultimo posto in graduatoria. La mediana, rappresentata con il cerchio blu, separa la graduatoria di ciascun indicatore tra metà superiore e metà inferiore.

Nel grafico a radar sono raffigurate le posizioni assunte dall’Italia e dalla Lombardia nelle graduatorie di ciascun indicatore ad eccezione degli indicatori dell’obiettivo “Acque pulite”, non adatti a questo tipo di rappresentazione.

Page 67: Rapporto Lombardia 2017

66

Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi

1°2°3°4°5°6°7°8°9°10°11°

12°13°14°15°16°17°18°19°20°21°22°

1°2°3°4°5°6°7°8°9°10°11°

12°13°14°15°16°17°18°19°20°21°22°

1.1 1.22.1

2.2

3.1

3.2

4.1

4.2

5.1

5.2

7.1

8.1

7.2

10.1

11.1

12.1

13.1

10.2

11.2

12.2

13.2

8.29.19.2

14.1

14.2

15.115.2

ITALIA

MEDIANA UE21

LOMBARDIA

RIDURRE POVERTÀ E VULNERABILITÀ1.1 - Popolazione a rischio povertà o esclusione sociale1.2 - Popolazione in severa deprivazione materiale

AGRICOLTURA E NUTRIZIONE SOSTENIBILI2.1 - Superficie a coltivazione biologica2.2 - Indice di densità del bestiame

BUONA SALUTE3.1 - Aspettativa di vita alla nascita3.2 - Tasso di mortalità neonatale(entro 1° mese dalla nascita)

EDUCAZIONE DI QUALITÀ4.1 - Giovani che abbandonano prematuramente l'istruzionee la formazione4.2 - Popolazione con titolodi studio terziario

PARITÀ DI GENERE5.1 - Seggi occupati da donne nelleassemblee legislative nazionali5.2 - Rapporto tra la quotapercentuale di popolazione attivafemminile e quella maschile

ENERGIA PULITA E AZIONI PER IL CLIMA7.1 - Emissioni di gas serra7.2 - Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili

OCCUPAZIONE E CRESCITA ECONOMICA8.1 - Tasso di crescita annuo del Pil reale per abitante8.2 - Giovani NEET (né occupati, né inseriti in un percorso di istruzione o formazione, ovvero in un qualsiasi tipo di istruzione scolastica/universitaria o e di attività formativa)

INNOVAZIONE E INFRASTRUTTURE9.1 - Spesa in Ricerca e sviluppo

9.2 - Occupati nell'industria ad alta e medio-alta tecnologia

RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE10.1 - Pil procapite ai prezzi di mercato

10.2 - Reddito disponibile delle famiglie procapite

CITTÀ E TERRITORI SOSTENIBILI11.1 - PM2.5: microgrammi per

metro cubo cui è potenzialmenteesposta in media la popolazione

11.2 - Numero medio di stanze per persona

PRODUZIONE E CONSUMORESPONSABILI

12.1 - Rifiuti urbani raccolti12.2 - Rifiuti smaltiti in discarica

TUTELARE AMBIENTEE BIODIVERSITÀ

13.1 - Superficie artificiale13.2 - Superficie protetta

ISTITUZIONI EFFICACI E AFFIDABILI14.1 - Tasso di omicidi volontari

per 100mila abitanti14.2 - Individui che usano internet

per interagire con le istituzioni pubbliche

PROMUOVERE LE PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI15.1 - Famiglie con accesso a internet

15.2 - Import dai Paesi in via di sviluppo

Page 68: Rapporto Lombardia 2017

Il “Rapporto Lombardia 2017” è stato realizzato nell’ambito del progetto Éupolis Lombardia IST16010.

Finito di stampare luglio 2017presso La Serigrafica Arti Grafiche Srl, Buccinasco.Progetto grafico e impaginazione Adasto, Milano.

Page 69: Rapporto Lombardia 2017

Rapporto Lombardia 20

17

Sintesi


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