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RASSEGNA STAMPA

I risultati delle analisi congiunturali in Lombardia II trimestre 2011 e primi risultati provvisori del 6° censimento generale dell’agricoltura

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TESTATA Il Sole 24 Ore -

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DATA 27 luglio 2011

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TESTATA Avvenire DATA 27 luglio 2011

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TESTATA La Prealpina DATA 27 luglio 2011

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TESTATA La Provincia DATA 27 luglio 2011

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TESTATA L’Eco di Bergamo DATA 27 luglio 2011

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TESTATA La Provincia di

Como

DATA 27 luglio 2011

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TESTATA ADNkronos DATA 26 luglio 2011

IMPRESE: GIBELLI, REGIONE LOMBARDIA SA FARE SQUADRA = Milano, 26 lug. (Adnkronos) - «La Regione Lombardia sa fare squadra a favore delle proprie aziende». A sostenerlo è l'assessore all'Industria e vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, Andrea Gibelli partecipando alla conferenza stampa promossa da Unioncamere nel corso della quale sono stati presentati i dati riferiti al II trimestre 2011 della produzione in Lombardia per quanto riguarda l'industria e l'artigianato dai quali emerge che la crescita della produzione industriale lombarda procede ancora a piccoli passi: +1 per cento, anche se per la congiuntura internazionale peggiora il clima delle aspettative che rimangono positive, ma in contrazione, per produzione e domanda estera. «Chi è strutturato all'internazionalizzazione -ha osservato Gibelli- risponde meglio rispetto a chi si è articolato per il mercato interno e domestico». Parlando dell'impegno di Regione Lombardia a favore delle imprese, il vicepresidente ha ricordato brevemente le iniziative istituzionali che sono in campo. «L'accordo fatto con il Miur è di assoluta importanza» ha detto. «C'è poi - ha proseguito il vicepresidente - il programma 'Ergon', creato per aumentare la competitività dentro un concetto che è quello della rete di imprese». L'appuntamento di questa mattina nella sede di Unioncamere è stata l'occasione per tornare a commentare l'importante accordo firmato di ieri. «L'accordo con la Bei di 500 milioni di euro sulla capacità di finanziare capitale circolante, è un punto molto importante, perchè - ha continuato l'assessore - abbiamo ascoltato le imprese. Regione Lombardia ha fatto squadra con Bei, sistema bancario e Finlombarda e si incentra su tre punti: reti d'impresa, attrattività del territorio, e reindustrializzazione con gli enti locali attraverso i patti territoriali». (Red-Ros/Col/Adnkronos) 26-LUG-11 14:55 NNN POLITICA: GIBELLI, TAGLIARE I COSTI MA NON LE PROVINCE = Milano, 26 lug. (Adnkronos) - «Oggi è giusto tagliare ma si deve applicare il principio dei costi standard apparato della politica». Lo ha detto il vice presidente della Regione Lombardia e assessore all'Industria e artigianato Andrea Gibelli, intervenendo alla presentazione dei dati del II trimestre dell'industria e dell'artigianato pubblicati oggi da Unioncamere. Rispondendo alla richiesta di tagli dei costi della politica arrivata dalle imprese di categorie, Gibelli si è detto assolutamente «d'accordo sull'accorpamento delle funzioni, soprattutto per quanto riguarda i Comuni con minor popolazione» precisando però di essere «contrario alla soppressione delle Province». «È un errore -ha detto ancora il vicepresidente- risolvere tagliando un titolo di governo. Quello che conta è considerare i tre livelli istituzionali di governo in termini di sussidiarietà verticale autentica». Secondo Gibelli bisogna «passare a un sistema che salvi i nostri campanili che sono segno di identità, ma che vada altresì verso un esercizio associato di funzioni. Sulle amministrazioni provinciali -ha proseguito- vale il concetto di 'provincià come area omogenea: un ente che eroga servizi su aree sovra-comunali soprattutto per quello che riguarda la visione programmatoria in tema di urbanistica. »Tutto questo -ha osservato l'assessore- va nella direzione che la Regione ha imboccato nella determinazione delle quattro aree: quella alpina, quella prealpina, quella metropolitana di Milano e quella sull'asta del Po. Le Province devono avere una visione sovra comunale«. Per determinare la competenza delle Province, Gibelli ha poi ricordato il disegno di legge di modifica costituzionale, che dava alle Regioni la possibilità »di definire la dimensione territoriale ottimale dentro aree omogenee«. (Red-Ros/Col/Adnkronos) 26-LUG-11 15:29 NNN

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TESTATA Omnimilano DATA 26 luglio 2011

INDUSTRIA, UNIONCAMERE: PRODUZIONE A PICCOLI PASSI, OCCUPAZIONE IN RITARDO (OMNIMILANO) Milano, 26 LUG - Si assesta la crescita della produzione industriale lombarda che procede ancora a piccoli passi: +1,0% la variazione destagionalizzata sul trimestre precedente e +4,9% la variazione su base annua (contro il +8,2% di inizio anno). L'occupazione risulta complessivamente ancora in ritardo. L'indice della produzione supera quota 100, arrivando a 101,6. Il fatturato cresce del 2,9% rispetto al trimestre precedente e del 7,9% su base annua. Emerge dall'indagine congiunturale relativa al II trimestre 2011 su industria e artigianato realizzata da Unioncamere Lombardia e presentata oggi. Ancora positiva, secondo i dati Unioncamere, la variazione su base annua degli ordini dall'estero (+1,7%) mentre dall'interno si intensifica il segno negativo (-1,3%). In leggero recupero l'occupazione rispetto al trimestre precedente e resta stabile, pur su livelli bassi, il ricorso alla CIG. Si raffreddano le tensioni inflazionistiche sui prezzi di materie prime e prodotti finiti, con il divario tra le variazioni dei prezzi che si riduce. Peggiora il clima delle aspettative che rimangono positive, ma in contrazione, per produzione e domanda estera. Il secondo trimestre 2011 registra per la produzione industriale un assestamento del dato congiunturale (+1,0% il dato destagionalizzato) e un rallentamento del dato tendenziale (+4,9%), dovuto anche al progressivo allontanamento dai punti di minimo del periodo di crisi più acuto. Per le aziende artigiane manifatturiere rimane positivo sia il dato tendenziale (+1,3%) che il congiunturale (+0,6%), ma si riduce l'intensità della crescita. L'indice della produzione industriale - spiega l'indagine - guadagna l'1,0% rispetto al trimestre precedente superando il limite di quota 100 (101,6 il dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Positivo anche l'andamento delle aziende artigiane, con l'indice della produzione che si mantiene a quota 77 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). I livelli pre-crisi si fanno sempre più vicini per l'industria, mentre per l'artigianato il processo di avvicinamento risulta più lento. Registrano variazioni positive quasi tutti i settori industriali, con solo il legno-mobili (-0,2%) e le industrie varie (-0,3%) in contrazione. All'opposto, la siderurgia (+11,4%) e pelli-calzature (+10,2%) presentano incrementi a due cifre.(SEGUE). red 261538 LUG 11 INDUSTRIA, UNIONCAMERE: PRODUZIONE A PICCOLI PASSI, OCCUPAZIONE IN RITARDO -2- (OMNIMILANO) Milano, 26 LUG - (SEGUE). Risulta meno diffuso il segno positivo tra i settori dell'artigianato, che presenta solo cinque settori in crescita su base annua: siderurgia (+7,4%), meccanica (+4,9%), gomma-plastica (+2,1%), pelli-calzature (+1,3%) e abbigliamento (+0,5%). Gli altri settori presentano variazioni tendenziali negative comprese tra il -6,2% dell'alimentare e il -1,0% della carta-stampa. Positivi i dati per destinazione economica, con i beni di consumo finali in crescita del 5,3%, seguiti dai beni intermedi con un +4,9% e dai beni di investimento al +3,4%. Nell'artigianato i beni di investimento registrano una contrazione del 2,3% mentre i beni intermedi (+2,9%) e i beni di consumo finale (+1,4%) conservano il segno positivo. I dati sulla produzione per dimensione evidenziano una riduzione dei differenziali di crescita tra le varie classi, con le imprese delle classi esterne in crescita del 4,5% e le medie del 5,6%. Nell'artigianato i risultati sono meno omogenei, con le imprese di media dimensione al +3,6% e le più grandi al +2,1%. Le micro imprese registrano ancora una contrazione della produzione su base annua (-1,5%). Si riduce ulteriormente la quota di aziende che registra forti incrementi dei livelli produttivi (45,5% contro il 50,4% dello scorso trimestre); considerando anche le imprese che dichiarano incrementi minimi, l'area positiva arriva al 57,2% degli intervistati. Per contro rimane stabile il numero delle aziende con variazioni molto negative (22,3%) e cresce il numero delle aziende con contrazioni minime (7,0%). Nell'artigianato si osserva uno spostamento verso le posizioni più negative. A fronte del 34% di aziende in forte crescita (erano il 36% lo scorso trimestre), il 32% dichiara variazioni tendenziali molto negative (la quota era 29% lo scorso trimestre), ed è del 4% la quota di imprese con contrazioni minime (3% lo scorso trimestre). L'occupazione - è infine il giudizio di Unioncamere - è ancora in ritardo rispetto al recupero dei livelli produttivi. Per l'industria l'accelerazione più intensa del tasso d'ingresso porta a un saldo entrati-usciti positivo e pari a +0,2%. Contemporaneamente diminuisce la quota di aziende che fa ricorso alla Cig (18,8%) e rimane costante quella delle ore di Cig sul monte ore trimestrale (2,4%). Per l'artigianato il saldo occupazionale è nullo ma, per questo settore, la quota di aziende che ha utilizzato ore di Cig nel trimestre è salita al 10,0%, con una quota sul monte ore trimestrale dell'1,3%. red 261538 LUG 11

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TESTATA Omnimilano DATA 26 luglio 2011

INDUSTRIA, UNIONCAMERE: ASPETTATIVE IMPRENDITORI LOMBARDI IN DETERIORAMENTO (OMNIMILANO) Milano, 26 LUG - «Le aspettative degli imprenditori industriali per il terzo trimestre 2011 presentano un generale deterioramento. Sono ancora positive sul versante della domanda estera e della produzione, ma in flessione e negative per la domanda interna». È quanto rileva Unioncamere nell'indagine presentata sui settori industria e artigianato in Lombardia. Anche le aspettative sull'occupazione - spiega ancora Unioncamere- peggiorano tornando a toccare il livello nullo del saldo. «Occorre considerare sempre che ben l'84% degli intervistati non prevede variazione dei livelli occupazionali per il prossimo trimestre - si legge -. Nel caso dell'artigianato le aspettative degli imprenditori si addentrano tutte nell'area negativa, con un peggioramento più intenso della domanda interna rispetto a quella estera, e della produzione rispetto all'occupazione. Anche in questo caso occorre osservare che ben l'89% degli artigiani non prevede variazioni dei livelli occupazionali». «Gli avvenimenti traumatici che hanno colpito i mercati finanziari mondiali e, in particolare, il mercato dei titoli del debito sovrano in Italia - è l'analisi di Unioncamere -, attualmente rappresentano il principale elemento di disturbo in grado di influenzare negativamente qualsiasi previsione sull'andamento congiunturale. Il clima delle aspettative, una componente fondamentale del processo previsivo, sembra risentire significativamente della turbolenza finanziaria registrando un peggioramento generalizzato. Per contro, la situazione lombarda sembra essere in linea con il quadro previsionale del Fondo Monetario Internazionale formulato per l'economia mondiale e cioè una crescita rallentata rispetto ai primi periodi dello scorso anno, in presenza di rischi di revisione verso il basso. Infatti, le nostre previsioni per il III trimestre segnalano una battuta d'arresto che, per la verità, sarebbe poca cosa se gli squilibri finanziari segnalati trovassero una qualche forma di soluzione più o meno permanente. In questo senso l'incertezza della domanda, se non addirittura accenni di contrazione per alcuni settori, e aspettative deboli non sono forieri di crescita della produzione industriale nel prossimo trimestre, per la quale si prevede un range di variazione congiunturale negativo compreso tra il -0,6% e il -2,6%». red 261540 LUG 11

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TESTATA Omnimilano DATA 26 luglio 2011

INDUSTRIA, GIBELLI: DA REGIONE IMPEGNO PER SISTEMA PRODUTTIVO (OMNIMILANO) Milano, 26 LUG - «Chi è strutturato all'internazionalizzazione risponde meglio rispetto a chi si è articolato per il mercato interno e domestico». Lo ha detto oggi il vice presidente della Regione Lombardia e assessore all'Industria Andrea Gibelli, partecipando alla conferenza stampa a Unioncamere, in cui sono stati presentati i dati riferiti al II trimestre 2011 della produzione in Lombardia per quanto riguarda l'industria e l'artigianato. Dati da cui emerge che la crescita della produzione industriale lombarda procede ancora a piccoli passi: +1,0 per cento, anche se per la congiuntura internazionale peggiora il clima delle aspettative che rimangono positive, ma in contrazione, per produzione e domanda estera. Parlando dell'impegno di Regione Lombardia a favore delle imprese, il vice presidente è tornato sulle iniziative istituzionali che sono in campo. «L'accordo fatto con il Miur è di assoluta importanza» ha detto Gibelli. «C'è poi - ha proseguito il vice presidente - il programma 'Ergon', creato per aumentare la competitività dentro un concetto che è quello della rete di imprese». E l'appuntamento di questa mattina nella sede di Unioncamere è stata l'occasione per ritornare sull'importante accordo firmato di ieri. «L'accordo con la Bei di 500 milioni di euro sulla capacità di finanziare capitale circolante, è un punto molto importante, perché - ha continuato l'assessore - abbiamo ascoltato le imprese. Regione Lombardia ha fatto squadra con Bei, sistema bancario e Finlombarda e si incentra su tre punti: reti d'impresa, attrattività del territorio, e reindustrializzazione con gli enti locali attraverso i patti territoriali». Gibelli è tornato a spiegare che oggi, come ieri, serve un sistema di premialità per gli enti virtuosi e per consentire così a Regione Lombardia, attraverso nuove risorse, di rilanciare il sistema produttivo. red 262053 LUG 11

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TESTATA MF Dow Jones DATA 26 luglio 2011

MF Dow Jones - Economic Indicator

Unioncamere: in 2* trim produzione industriale

lombarda +1% t/t

MILANO - (MF-DJ)--L'indice della produzione industriale lombarda nel 2* trimestre guadagna l'1% rispetto al trimestre precedente superando il limite di quota 100 (101,6 il dato destagionalizzato, base anno 2005=100). E' quanto emerge dall'indagine congiunturale di Unioncamere Lombardia, relativo al 2* trimestre 2011, su industria e artigianato, secondo il quale e' positivo anche l'andamento delle aziende artigiane, con l'indice della produzione che si mantiene a quota 77. I livelli pre-crisi si fanno sempre piu' vicini per l'industria, mentre per l'artigianato il processo di avvicinamento risulta piu' lento. Registrano variazioni positive quasi tutti i settori industriali, con solo il legno-mobilio (-0,2%) e le industrie varie (-0,3%) in contrazione. All'opposto, la siderurgia (+11,4%) e pelli-calzature (+10,2%) presentano incrementi a due cifre. Risulta meno diffuso il segno positivo tra i settori dell'artigianato, che presenta solo cinque settori in crescita su base annua: siderurgia (+7,4%), meccanica (+4,9%), gomma-plastica (+2,1%), pelli-calzature (+1,3%) e abbigliamento (+0,5%). Gli altri settori presentano variazioni tendenziali negative comprese tra il -6,2% dell'alimentare e il -1,0% della carta-stampa.

Sempre secondo l'indagine, positivi i dati per destinazione economica, con i beni di consumo finali in crescita del 5,3%, seguiti dai beni intermedi con un +4,9% e dai beni di investimento al +3,4%. Nell'artigianato i beni di investimento registrano una contrazione del 2,3% mentre i beni intermedi (+2,9%) e i beni di consumo finale (+1,4%) conservano il segno positivo. I dati sulla produzione per dimensione evidenziano una riduzione dei differenziali di crescita tra le varie classi, con le imprese delle classi esterne in crescita del 4,5% e le medie del 5,6%. Nell'artigianato i risultati sono meno omogenei, con le imprese di media dimensione al +3,6% e le piu' grandi al +2,1%. Le micro imprese registrano ancora una contrazione della produzione su base annua (-1,5%). L'occupazione e' ancora in ritardo rispetto al recupero dei livelli produttivi. Per l'industria l'accelerazione piu' intensa del tasso d'ingresso porta a un saldo entrati-usciti positivo e pari a +0,2%. Contemporaneamente diminuisce la quota di aziende che fa ricorso alla Cig (18,8%) e rimane costante quella delle ore di CIG sul monte ore trimestrale (2,4%). Per l'artigianato il saldo occupazionale e' nullo ma, per questo settore, la quota di aziende che ha utilizzato ore di CIG nel trimestre e' salita al 10,0%, con una quota sul monte ore trimestrale dell'1,3%.

Secondo l'analisi, le aspettative degli imprenditori industriali per il terzo trimestre 2011 presentano un generale deterioramento. Sono ancora positive sul versante della domanda estera e della produzione, ma in flessione e negative per la domanda interna. Anche le aspettative sull'occupazione peggiorano tornando a toccare il livello nullo del saldo. Occorre considerare sempre che ben l'84% degli intervistati non prevede variazione dei livelli occupazionali per il prossimo trimestre. Nel caso dell'artigianato le aspettative degli imprenditori si addentrano tutte nell'area negativa, con un peggioramento piu' intenso della domanda interna rispetto a quella estera, e della produzione rispetto all'occupazione. Anche in questo caso occorre osservare che ben l'89% degli artigiani non prevede variazioni dei livelli occupazionali.

MF-DJ NEWS

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TESTATA CNR Media DATA 26 luglio 2011

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TESTATA Borsa Italiana.it DATA 26 luglio 2011

Unioncamere: in 2* trim produzione industriale

lombarda +1% t/t

MILANO -L'indice della produzione industriale lombarda nel 2* trimestre guadagna l'1% rispetto al trimestre precedente superando il limite di quota 100 (101,6 il dato destagionalizzato, base anno 2005=100).

E' quanto emerge dall'indagine congiunturale di Unioncamere Lombardia, relativo al 2* trimestre 2011, su industria e artigianato, secondo il quale e' positivo anche l'andamento delle aziende artigiane, con l'indice della produzione che si mantiene a quota 77. I livelli pre-crisi si fanno sempre piu' vicini per l'industria, mentre per l'artigianato il processo di avvicinamento risulta piu' lento. Registrano variazioni positive quasi tutti i settori industriali, con solo il legno-mobilio (-0,2%) e le industrie varie (-0,3%) in contrazione. All'opposto, la siderurgia (+11,4%) e pelli-calzature (+10,2%) presentano incrementi a due cifre.

Risulta meno diffuso il segno positivo tra i settori dell'artigianato, che presenta solo cinque settori in crescita su base annua: siderurgia (+7,4%), meccanica (+4,9%), gomma-plastica (+2,1%), pelli-calzature (+1,3%) e abbigliamento (+0,5%). Gli altri settori presentano variazioni tendenziali negative comprese tra il -6,2% dell'alimentare e il -1,0% della carta-stampa.

Sempre secondo l'indagine, positivi i dati per destinazione economica, con i beni di consumo finali in crescita del 5,3%, seguiti dai beni intermedi con un +4,9% e dai beni di investimento al +3,4%.

Nell'artigianato i beni di investimento registrano una contrazione del 2,3% mentre i beni intermedi (+2,9%) e i beni di consumo finale (+1,4%) conservano il segno positivo. I dati sulla produzione per dimensione evidenziano una riduzione dei differenziali di crescita tra le varie classi, con le imprese delle classi esterne in crescita del 4,5% e le medie del 5,6%. Nell'artigianato i risultati sono meno omogenei, con le imprese di media dimensione al +3,6% e le piu' grandi al +2,1%. Le micro imprese registrano ancora una contrazione della produzione su base annua (-1,5%). L'occupazione e' ancora in ritardo rispetto al recupero dei livelli produttivi. Per l'industria l'accelerazione piu' intensa del tasso d'ingresso porta a un saldo entrati-usciti positivo e pari a +0,2%. Contemporaneamente diminuisce la quota di aziende che fa ricorso alla Cig (18,8%) e rimane costante quella delle ore di CIG sul monte ore trimestrale (2,4%). Per l'artigianato il saldo occupazionale e' nullo ma, per questo settore, la quota di aziende che ha utilizzato ore di CIG nel trimestre e' salita al 10,0%, con

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una quota sul monte ore trimestrale dell'1,3%.

Secondo l'analisi, le aspettative degli imprenditori industriali per il terzo trimestre 2011 presentano un generale deterioramento. Sono ancora positive sul versante della domanda estera e della produzione, ma in flessione e negative per la domanda interna. Anche le aspettative sull'occupazione peggiorano tornando a toccare il livello nullo del saldo. Occorre considerare sempre che ben l'84% degli intervistati non prevede variazione dei livelli occupazionali per il prossimo trimestre. Nel caso dell'artigianato le aspettative degli imprenditori si addentrano tutte nell'area negativa, con un peggioramento piu' intenso della domanda interna rispetto a quella estera, e della produzione rispetto all'occupazione. Anche in questo caso occorre osservare che ben l'89% degli artigiani non prevede variazioni dei livelli occupazionali.

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TESTATA Milano Finanza.it DATA 26 luglio 2011

Unioncamere: in 2* trim produzione industriale

lombarda +1% t/t

MILANO -L'indice della produzione industriale lombarda nel 2* trimestre guadagna l'1% rispetto al trimestre precedente superando il limite di quota 100 (101,6 il dato destagionalizzato, base anno 2005=100). E' quanto emerge dall'indagine congiunturale di Unioncamere Lombardia, relativo al 2* trimestre 2011, su industria e artigianato, secondo il quale e' positivo anche l'andamento delle aziende artigiane, con l'indice della produzione che si mantiene a quota 77. I livelli pre-crisi si fanno sempre piu' vicini per l'industria, mentre per l'artigianato il processo di avvicinamento risulta piu' lento. Registrano variazioni positive quasi tutti i settori industriali, con solo il legno-mobilio (-0,2%) e le industrie varie (-0,3%) in contrazione. All'opposto, la siderurgia (+11,4%) e pelli-calzature (+10,2%) presentano incrementi a due cifre. Risulta meno diffuso il segno positivo tra i settori dell'artigianato, che presenta solo cinque settori in crescita su base annua: siderurgia (+7,4%), meccanica (+4,9%), gomma-plastica (+2,1%), pelli-calzature (+1,3%) e abbigliamento (+0,5%). Gli altri settori presentano variazioni tendenziali negative comprese tra il -6,2% dell'alimentare e il -1,0% della carta-stampa.

Sempre secondo l'indagine, positivi i dati per destinazione economica, con i beni di consumo finali in crescita del 5,3%, seguiti dai beni intermedi con un +4,9% e dai beni di investimento al +3,4%. Nell'artigianato i beni di investimento registrano una contrazione del 2,3% mentre i beni intermedi (+2,9%) e i beni di consumo finale (+1,4%) conservano il segno positivo. I dati sulla produzione per dimensione evidenziano una riduzione dei differenziali di crescita tra le varie classi, con le imprese delle classi esterne in crescita del 4,5% e le medie del 5,6%. Nell'artigianato i risultati sono meno omogenei, con le imprese di media dimensione al +3,6% e le piu' grandi al +2,1%. Le micro imprese registrano ancora una contrazione della produzione su base annua (-1,5%). L'occupazione e' ancora in ritardo rispetto al recupero dei livelli produttivi. Per l'industria l'accelerazione piu' intensa del tasso d'ingresso porta a un saldo entrati-usciti positivo e pari a +0,2%. Contemporaneamente diminuisce la quota di aziende che fa ricorso alla Cig (18,8%) e rimane costante quella delle ore di CIG sul monte ore trimestrale (2,4%). Per l'artigianato il saldo occupazionale e' nullo ma, per questo settore, la quota di aziende che ha utilizzato ore di CIG nel trimestre e' salita al 10,0%, con una quota sul monte ore trimestrale dell'1,3%.

Secondo l'analisi, le aspettative degli imprenditori industriali per il terzo trimestre 2011 presentano un generale deterioramento. Sono ancora positive sul versante della domanda estera e della produzione, ma in flessione e negative per la domanda interna. Anche le aspettative sull'occupazione peggiorano tornando a toccare il livello nullo del saldo. Occorre considerare sempre che ben l'84% degli intervistati non prevede variazione dei livelli occupazionali per il prossimo trimestre. Nel caso dell'artigianato le aspettative degli imprenditori si addentrano tutte nell'area negativa, con un peggioramento piu' intenso della domanda interna rispetto a quella estera, e della produzione rispetto all'occupazione. Anche in questo caso occorre osservare che ben l'89% degli artigiani non prevede variazioni dei livelli occupazionali.

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TESTATA RAI 3 TgR

Lombardia

DATA 26 luglio 2011

Servizio andato in onda al tg sulla conferenza stampa organizzata da Unioncamere Lombardia sul tema:

I RISULTATI DELLE ANALISI CONGIUNTURALI IN LOMBARDIA

II TRIMESTRE 2011

E PRIMI RISULTATI PROVVISORI DEL 6° CENSIMENTO GENERALE

DELL’AGRICOLTURA

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TESTATA TelePadania DATA 26 luglio 2011

Servizio andato in onda al tg sulla conferenza stampa organizzata da Unioncamere Lombardia sul tema:

I RISULTATI DELLE ANALISI CONGIUNTURALI IN LOMBARDIA

II TRIMESTRE 2011

E PRIMI RISULTATI PROVVISORI DEL 6° CENSIMENTO GENERALE

DELL’AGRICOLTURA

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TESTATA TelePavia DATA 26 luglio 2011

Servizio andato in onda al tg sulla conferenza stampa organizzata da Unioncamere Lombardia sul tema:

I RISULTATI DELLE ANALISI CONGIUNTURALI IN LOMBARDIA

II TRIMESTRE 2011

E PRIMI RISULTATI PROVVISORI DEL 6° CENSIMENTO GENERALE

DELL’AGRICOLTURA

Page 22: RASSEGNA STAMPA - Unioncamere Lombardia e... · 2019. 12. 19. · RASSEGNA STAMPA I risultati delle analisi congiunturali in Lombardia II trimestre 2011 ... ancora a piccoli passi:

CLIENTE Unioncamere

Lombardia

TESTATA CNR Media DATA 26 luglio 2011

Servizio andato in onda al tg radio sulla conferenza stampa organizzata da Unioncamere Lombardia sul tema:

I RISULTATI DELLE ANALISI CONGIUNTURALI IN LOMBARDIA

II TRIMESTRE 2011

E PRIMI RISULTATI PROVVISORI DEL 6° CENSIMENTO GENERALE

DELL’AGRICOLTURA

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CLIENTE Unioncamere

Lombardia

TESTATA Radio Marconi DATA 26 luglio 2011

Servizio andato in onda al tg radio sulla conferenza stampa organizzata da Unioncamere Lombardia sul tema:

I RISULTATI DELLE ANALISI CONGIUNTURALI IN LOMBARDIA

II TRIMESTRE 2011

E PRIMI RISULTATI PROVVISORI DEL 6° CENSIMENTO GENERALE

DELL’AGRICOLTURA


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