REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL
PROPOSTA N. 15202 DEL 05/09/2019GIUNTA REGIONALE
STRUTTURA
PROPONENTE
ASSESSORATO
PROPONENTE
DI CONCERTO
Direzione: SVILUPPO ECONOMICO, ATTIVITA' PRODUTTIVE E LAZIO CREATIVO
Area: RICERCA FINALIZZATA, INNOVAZIONE E INFRASTRUTTURE PER LO SVILUPPOECONOMICO, GREEN ECONOMY
Prot. n. ___________________ del ___________________
OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:
(MANDARINO GAETANO) (CELANO GRAZIA) (F. MAZZOTTA) (T. PETUCCI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE
SVILUPPO ECONOMICO, COMMERCIO E ARTIGIANATO, RICERCA, START-UP, "LAZIO
CREATIVO" E INNOVAZIONE (Manzella Gian Paolo)___________________________L'ASSESSORE
___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE
ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE
COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:
Data dell' esame:
con osservazioni senza osservazioni
SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________
ISTRUTTORIA:
____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE
____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE
Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile – DGR n. 797 dell'11 dicembre 2018. Progetto "Verso un Lazio della Sostenibilità".Approvazione dello Schema di Protocollo d'Intesa tra la Regione Lazio ed ENI S.p.A., concernente attività congiunte di studio,condivisione, ricerca, sperimentazione e divulgazione sul tema dell'economia circolare
___________________________
IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEBilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio
Pagina 1 / 1Pagina 1 / 5 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI
09/09/2019 - prot. 682
OGGETTO: Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile – DGR n. 797 dell’11 dicembre 2018
Progetto “Verso un Lazio della Sostenibilità”. Approvazione dello Schema di Protocollo d’Intesa
tra la Regione Lazio ed ENI S.p.A., concernente attività congiunte di studio, condivisione, ricerca,
sperimentazione e divulgazione sul tema dell’economia circolare.
LA GIUNTA REGIONALE
Su proposta dell’Assessore Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Start-Up, "Lazio
Creativo" e Innovazione
VISTI:
lo Statuto della Regione Lazio;
la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modifiche e integrazioni, relativa alla
disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla
dirigenza ed al personale regionale;
il Regolamento Regionale del 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni ed
integrazioni, di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale;
la Legge Regionale del 20 novembre 2001, n. 25 “Norme in materia di programmazione,
bilancio e contabilità della Regione” e ss. mm. e ii;
il decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm. e ii., recante “Norme in materia
ambientale” ed in particolare l’art. 34, comma 3;
la legge 28 dicembre del 2015, n. 221, recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”;
la Deliberazione della Giunta Regionale n. 205 del 6 maggio 2015, con la quale è stato
adottato, a conclusione del negoziato, il Programma Operativo POR LAZIO FESR 2014-2020
nell’ambito dell’Obiettivo Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione, approvato
con Decisione della Commissione Europea n. C(2015) 924 del 12 febbraio 2015;
la Deliberazione della Giunta Regionale n. 281 del 31 maggio 2016, con la quale è stato
adottato il documento definitivo “Smart Specialisation Strategy (S3) Regione Lazio”;
la Delibera CIPE n. 108 del 22 dicembre 2017 recante “Approvazione della strategia
nazionale per lo sviluppo sostenibile”;
PREMESSO che:
- l’Unione Europea, con comunicazione della Commissione e con conclusioni del Consiglio, ha
manifestato l'impegno dei suoi Stati Membri nel raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile entro il 2030 e la necessità di innalzare i livelli dell'impegno pubblico e della
responsabilità e leadership politica nell'affrontare gli Obiettivi a tutti i livelli;
- la Legge n. 221/2015 ha previsto che il Governo, su proposta del Ministero dell’Ambiente,
sentita la Conferenza Stato-Regioni e acquisito il parere delle associazioni ambientali,
provveda con un’apposita delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione
Economica (CIPE) all’aggiornamento, su base territoriale, della Strategia Nazionale per lo
Sviluppo Sostenibile;
- in data 22 dicembre 2017, con Delibera n. 108/2017, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15
maggio 2018 il CIPE ha approvato la “Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile” nella quale
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sono definite le linee direttrici delle politiche economiche, sociali e ambientali finalizzate a
raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030;
- l’art. 34 del d.lgs. 152/2006, come modificato dalla L. 221/2015, prevede che entro dodici
mesi dalla delibera di aggiornamento della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, le
Regioni, senza oneri aggiuntivi a carico dei bilanci regionali, debbano dotarsi di una
complessiva Strategia di sviluppo sostenibile;
CONSIDERATO che:
la “Smart Specialisation Strategy (S3) Regione Lazio” individua nella Green Economy una delle
Aree di Specializzazione intelligente del Lazio;
il POR FESR Lazio 2014-2020 è orientato ad un principio di crescita sostenibile che intende
caratterizzare trasversalmente tutti gli assi, con azioni direttamente dedicate o con il rispetto
del principio di sostenibilità per tutte le altre azioni non strettamente connesse a ricadute
ambientali evidenti e/o di impatto immediato;
la Regione Lazio ha già intrapreso azioni e interventi per favorire lo sviluppo sostenibile nel
Lazio, tra i quali:
la realizzazione della Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) secondo
quanto previsto dalla D.G.R. n. 349/2015 che approva le “Linee guida APEA”;
assicurare l'integrazione ambientale e gli obiettivi di sviluppo sostenibile nei programmi
operativi del ciclo di Programmazione Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) e
Fondo Sviluppo Coesione, secondo il protocollo di intesa tra Agenzia Coesione
Territoriale, Ministero Ambiente Tutela del Territorio e del Mare, Autorità di Gestione
dei Programmi Operativi 2014-2020 e Autorità Ambientali, approvato con D.G.R. n. 338 del 21/06/2016;
l’attuazione di iniziative finalizzate a promuovere la programmazione, l'innovazione e la
formazione a favore dello Sviluppo Sostenibile nel Lazio, attraverso il Protocollo di
intesa con l'Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo
Economico Sostenibile, approvato con D.G.R. n. 560 del 04/10/2016;
la rigenerazione urbana e il recupero edilizio, per limitare il consumo di suolo e favorire
interventi sulla sicurezza e sul risparmio energetico degli edifici residenziali, così come
previsto con la L.R. 18 luglio 2017 n. 7;
l’approvazione del nuovo "Piano Energetico Regionale" (PER Lazio) con D.G.R. n. 656
del 17/10/2017;
l’approvazione, con D.G.R. n. 310 del 13/06/2017, del Piano di Azione della Regione
Lazio per l'attuazione del Green Public Procurement (PAR GPP);
l’approvazione delle Linee Guida del programma “Regione Lazio Plastic Free” con la
D.G.R. n. 702 del 20/11/2018;
la realizzazione del progetto esecutivo denominato “Verso un Lazio della Sostenibilità”
in attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio e del Mare, in data 18 dicembre 2018, ai sensi della DRG n.
797 del 11/12/2018;
RITENUTO di voler proseguire nel percorso già intrapreso, incrementando le azioni per la
promozione dello sviluppo sostenibile nel territorio laziale al fine di costruire la Strategia
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regionale di Sviluppo Sostenibile che indirizzi le politiche, i programmi e gli interventi in linea
con le sfide poste dagli accordi globali, a partire dall’Agenda 2030;
RITENUTO che, al fine di realizzare specifiche interlocuzioni con le industrie presenti sul
territorio, per coniugare l’esigenza di produttività con la preminente tutela dell’ambiente e
della salute è opportuno avviare collaborazioni finalizzate a promuovere una politica
industriale inclusiva dei principi di circolarità, basata sulla convergenza e sinergia di tutte le
componenti sociali, economiche e culturali del territorio;
TENUTO CONTO che la tematica dello sviluppo sostenibile ha carattere trasversale rispetto
agli Assessorati e alle Direzioni regionali;
CONSIDERATO che:
- nell’ottica di individuare strategie e collaborazioni con il tessuto produttivo locale e
nazionale, la Società ENI Spa, è azienda leader internazionale nel settore dell'energia,
operante, anche mediante le società del gruppo, nei settori dell’esplorazione e della
produzione di gas e petrolio, del trasporto internazionale e della vendita del gas, della
generazione di energia elettrica, della raffinazione e della vendita di prodotti petroliferi, della
chimica, dell’ingegneria, con la quale intraprendere azioni congiunte, regolate da un apposito
Protocollo di intesa;
- detto Protocollo d’Intesa si inquadra nell’ambito delle attività di collaborazione con le
aziende multinazionali già avviato con l’istituzione del “Consiglio delle Imprese Internazionali
del Lazio”, di cui alla deliberazione di Giunta regionale 12/06/2018, n. 292, a supporto delle
politiche di internazionalizzazione e attrazione degli investimenti:
- nell’ambito delle attività oggetto della predetta collaborazione sono stati individuati due
strumenti operativi quali:
l’istituzione di un “Osservatorio Economia Circolare”, previsto al fine di fornire un
supporto tecnico al predetto Protocollo d’Intesa;
appositi Accordi attuativi, aventi ad oggetto azioni ed attività, concernenti la materia
oggetto del presente Protocollo d’Intesa, che saranno specificate di volta in volta;
RITENUTO, per quanto fin qui esposto, di dover quindi:
- approvare lo Schema di Protocollo d’Intesa allegato al presente atto e di esso parte
sostanziale ed integrante, (Allegato 1), tra la Regione Lazio e la Società ENI Spa, concernente
iniziative congiunte di studio, condivisione, ricerca, sperimentazione e divulgazione sul tema
dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare;
- di individuare l’Area “Ricerca Finalizzata, Innovazione e Infrastrutture per lo Sviluppo
Economico, Green Economy”, della Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico, le
Attività Produttive e Lazio Creativo, quale referente per gli adempimenti amministrativi e
procedurali afferenti il Protocollo d’Intesa di che trattasi;
ATTESO che il presente atto non comporta oneri a carico del bilancio regionale;
DELIBERA
in conformità con le premesse che qui si intendono integralmente richiamate, di
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1. approvare lo Schema di Protocollo d’Intesa allegato al presente atto e di esso parte
sostanziale ed integrante, (Allegato 1), tra la Regione Lazio e la Società ENI Spa, concernente
iniziative congiunte di studio, condivisione, ricerca, sperimentazione e divulgazione sul tema
dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare;
2. individuare l’Area “Ricerca Finalizzata, Innovazione e Infrastrutture per lo Sviluppo
Economico, Green Economy”, della Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico, le
Attività Produttive e Lazio Creativo, quale referente per gli adempimenti amministrativi e
procedurali afferenti il Protocollo d’Intesa di che trattasi;
La presente deliberazione non comporta ulteriori oneri a carico del bilancio regionale.
La presente deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
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ALLEGATO 1
Protocollo d'Intesa
tra
Regione Lazio
e
Eni S.p.A.
PREMESSO CHE
la Regione Lazio (di seguito, “Regione”) è impegnata - in linea con i principi del suo Statuto,
con le strategie del Governo nazionale e con gli impegni europei concernenti il processo di
decarbonizzazione e di lotta ai cambiamenti climatici - nello sviluppo della “green economy”
e nel passaggio ad una nuova politica industriale di tipo circolare, che contribuisca alla
riduzione dello spreco di risorse mediante un loro utilizzo più efficiente e sostenibile;
tale impegno si è concretizzato, tra l’altro, in misure e iniziative già realizzate quali, ad
esempio, i bandi per le imprese dedicati all’economia circolare, quelli dedicati alla green
economy e l’istituzione della “Cabina di regia interassessoriale per lo Sviluppo Sostenibile”
(prevista con il Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00066 del 20 marzo 2019),
che coordina le azioni per la redazione della Strategia Regionale di sviluppo sostenibile;
in questo contesto la Regione considera la bioeconomia (e in particolare l’economia
circolare) un modello industriale paradigmatico di un modo di contribuire allo sviluppo
economico del territorio;
la Regione Lazio ha rafforzato la propria azione di dialogo con le grandi realtà imprenditoriali
attive sul nostro territorio – anche attraverso l’istituzione, a giugno 2018, del “Consiglio
delle Imprese Internazionali del Lazio” – anche per promuovere lo scambio di migliori
pratiche e l’avvio di azioni di collaborazione su tematiche di mutuo interesse;
in particolare, la Regione intende avviare una interlocuzione diretta a coniugare i temi dello
sviluppo con la preminente tutela dell’ambiente e della salute e, nello specifico, si propone di
mettere in campo, insieme alle maggiori realtà imprenditoriali, progetti che promuovano lo
sviluppo sostenibile nel mondo delle scuole, delle amministrazioni pubbliche e delle piccole e
medie imprese;
Eni S.p.A. (di seguito, “Eni”), società leader internazionale nel settore dell'energia - operante,
anche mediante le società del gruppo, nei settori dell’esplorazione e della produzione di gas
e petrolio, del trasporto internazionale e della vendita del gas, della generazione di energia
elettrica, della raffinazione e della vendita di prodotti petroliferi, della chimica, dell’ingegneria
nonché dei servizi ambientali, dello smaltimento e gestione dei rifiuti e delle acque e del
risanamento dei siti Eni operativi e dismessi, con interessi di sviluppo in vari Paesi -
promuove, nell’ambito delle proprie attività, la produzione di energia da fonte rinnovabile,
tanto nel settore elettrico che in quello dei trasporti ed è impegnata in iniziative e progetti
per favorire una transizione energetica verso un futuro low carbon;
Eni ha abbracciato, a livello di gruppo, il paradigma dell’economia circolare per rinnovare il
proprio posizionamento di business in ottica di lungo termine, sfruttando i propri asset,
facilities e competenze tecnologiche proprietarie. Eni, benché sia presente in oltre 60 Paesi
nel mondo e in ogni Paese integri le proprie competenze con quelle delle comunità che la
ospitano, ha le proprie radici in Italia e qui prevede di sperimentare i nuovi paradigmi
ALLEGATO 1
circolari per farsi promotore di un nuovo modo di fare business sostenibile nel lungo
termine, investendo notevoli risorse finanziarie nei prossimi 4 anni, di cui gran parte
destinate alle attività in ambito ambientale, di sicurezza, di decarbonizzazione e di business
green.
Tutto ciò premesso e considerato come parte integrante e sostanziale del presente Protocollo
d’Intesa (di seguito, “Protocollo”), la Regione ed Eni (di seguito, singolarmente, “Parte” e,
congiuntamente, “Parti”) convengono quanto segue:
Articolo 1 - Finalità del Protocollo e ambiti di collaborazione
Le Parti, attraverso la sottoscrizione del presente Protocollo, intraprendono una collaborazione
relativamente ad iniziative congiunte di studio, ricerca, sperimentazione e divulgazione sul tema
dell’economia circolare nelle sue varie declinazioni (in seguito anche le “Iniziative”).
Le Iniziative di cui al presente Protocollo potranno riguardare i seguenti ambiti:
1) Scambio e dialogo sullo scenario di lungo termine sui temi di efficienza energetica
attraverso soluzioni di isolamento termico dei condomini, nonché attraverso la conversione
a gas delle centrali termiche a gasolio, sui trend che plasmeranno i nuovi modelli di sviluppo,
sugli aspetti di recepimento normativo a supporto dello sviluppo di iniziative di economia
circolare e di simbiosi anche finalizzatie ai percorsi APEA.
2) Studio e sperimentazione di soluzioni in ambito mobilità sostenibile, che possano
favorire il contenimento del traffico e lo sharing dei mezzi di trasporto nonché soluzioni di
mobilità sostenibile e decarbonizzazione attraverso l’uso di biocarburanti e idrogeno, anche
prodotti da rifiuti, metano e biometano.
3) Studio e sperimentazione di modelli volti alla valorizzazione di FORSU (Frazione
Organica del Rifiuto Solido Urbano), Plasimix (plastiche incluse negli imballaggi post-consumo
e non recuperate come singoli polimeri), plastiche post consumo, plastiche miste e biomasse.
4) Studio ed individuazione di aree industriali o brownfield in corso di bonifica o già
riqualificate, idonee allo sviluppo di tecnologie rinnovabili, in coerenza con i principi di
sostenibilità, di “zero consumo di suolo vergine” e della “valorizzazione circolare”.
5) Confronto e scambio con start up ed imprese operanti nei settori dell’economia circolare
interessate dai Programmi di sostegno della Regione Lazio, mediante:
incontri periodici con le imprese laziali impegnate sui temi di economia circolare e
mobilità sostenibile per confrontarsi sulle sfide future, per trasferire know how e favorire
network;
studio di meccanismi mirati a dare visibilità alle imprese più virtuose nell’ambito
dell’economia circolare e della mobilità sostenibile.
6) Sensibilizzazione, informazione e comunicazione in merito alla diffusione di una
cultura della circolarità basata sull’uso corretto dei prodotti, l’alienazione dei rifiuti, la
valorizzazione degli scarti e la riduzione dei consumi energetici, attraverso il supporto a
percorsi formativi per le scuole della Regione.
7) Una specifica azione dimostrativa sarà condotta avviando uno studio di soluzioni volte alla
raccolta degli oli fritti nella sede della Regione sita a Roma e un piano per estenderne la
raccolta a tutti i siti di pertinenza della Regione.
ALLEGATO 1
Articolo 2 - Modalità di attuazione del Protocollo d’Intesa
Ai fini dell’attuazione del presente Protocollo, ciascuna Parte promuoverà iniziative concernenti i
temi relativi allo Sviluppo sostenibile, mettendo a disposizione gli strumenti e le competenze
scientifico-tecnologiche proprie o nella propria disponibilità.
Tali iniziative saranno di volta in volta individuate, concordate, programmate e poste in essere
conformemente ad appositi accordi attuativi che verranno via via adottati e sottoscritti dalle Parti.
Eni si impegna ad aderire al “Consiglio delle Imprese Internazionali del Lazio”, al fine di contribuire
attraverso il proprio know-how a un confronto per massimizzare la capacità di attrazione della
Regione per le Imprese, con particolare riferimento alle imprese internazionali.
Articolo 3 - Strumenti operativi: Osservatorio Economia Circolare
Le Parti, al fine di fornire un supporto tecnico al Protocollo d’Intesa, istituiscono un "Osservatorio
Economia Circolare" (di seguito, “Osservatorio”), costituito da 2 rappresentanti per ciascuna
Parte.
L’Osservatorio, che sarà costituito con apposito atto amministrativo dalla Regione Lazio, ha i
seguenti compiti:
raccolta ed elaborazione di dati ed informazioni a supporto della programmazione,
monitoraggio e valutazione dello stato d'avanzamento delle Iniziative di cui al precedente
punto;
individuazione di un programma di Iniziative, da disciplinare attraverso successivi accordi
attuativi;
realizzazione e diffusione di dati e pubblicazioni per favorire una cultura della circolarità
basata su best practice e risultati raggiunti;
istituzione di Gruppi di Lavoro dedicati alle singole iniziative, composti da almeno un
rappresentante dei principali stakeholder interessati, attivando tutte le competenze presenti
nel territorio, nel tessuto produttivo e industriale o nelle amministrazioni di riferimento.
Le Parti valuteranno la partecipazione all’Osservatorio di altri soggetti – pubblici e privati – con
specifiche competenze sul tema dell’economia circolare.
Articolo 4 - Strumenti operativi: Accordi attuativi
Le Parti concordano di redigere, per le iniziative concernenti la materia oggetto del presente
Protocollo d’Intesa, specifici ed eventuali Accordi attuativi, da approvarsi di volta in volta dalle
Parti.
Ogni accordo attuativo dovrà contenere:
l’individuazione di una o più iniziative da intraprendere;
una puntuale ed esaustiva descrizione delle attività e delle modalità di attuazione;
la determinazione dei costi da sostenere per ciascuna Parte;
la tempistica prevista;
le risorse umane da impiegare.
ALLEGATO 1
Articolo 5 - Durata del Protocollo
Il presente Protocollo avrà efficacia, a partire dalla data di sottoscrizione, fino al 31 dicembre 2021
salvo proroghe concordate per iscritto da entrambe le Parti.
Articolo 6 - Costi
Tutte le attività, in relazione all’esecuzione del presente Protocollo e ad esso connesse, sono
interamente a titolo gratuito, ivi compresa la partecipazione ai lavori dell’Osservatorio di cui ai
precedenti articoli.
Articolo 7 - Proprietà Intellettuale
Ai fini del presente Articolo, per “Background” si intendono le invenzioni (brevettate o non
brevettate), i dati, le pubblicazioni, i risultati scientifici, il know-how, i modelli, i disegni, le
conoscenze, le patenti, i marchi, il copyright, i segreti commerciali e qualsivoglia altro diritto di
proprietà intellettuale di titolarità e/o nella disponibilità di una Parte in data antecedente alla data
di efficacia del presente Protocollo o indipendentemente acquisito/sviluppato da una Parte al di
fuori del presente Protocollo.
Ciascuna Parte rimarrà titolare del proprio Background eventualmente messo a disposizione
dell’altra Parte ai sensi e per le finalità del presente Protocollo.
Le Parti riconoscono l'importanza dei diritti di proprietà intellettuale a protezione dei materiali
utilizzati o risultanti dalle attività congiunte condotte nell'ambito del quadro stabilito dal presente
Protocollo.
Le Parti concorderanno per iscritto sulla titolarità di qualsiasi diritto di proprietà intellettuale che
possa sorgere in qualsiasi lavoro inerente alle attività di collaborazione intraprese in base al
presente Protocollo.
Ciascuna Parte non dovrà, in alcun caso, utilizzare il nome o il logo dell’altra Parte senza un previo
consenso scritto.
Questo Protocollo non concede il diritto di utilizzare materiali appartenenti o creati da una delle
Parti.
Articolo 8 - Riservatezza
Ciascuna Parte è tenuta ad osservare la riservatezza su fatti, informazioni, cognizioni, documenti,
dati dell'altra Parte che vengano comunicati nell’ambito delle attività previste dal presente
Protocollo.
L’obbligo di riservatezza viene meno qualora la Parte ricevente sia in grado di dimostrare che:
le informazioni riservate siano di pubblico dominio per ragioni diverse dall’inadempimento
della Parte ricevente;
la Parte detentrice delle informazioni riservate informi il ricevente che tali informazioni non
debbono più essere considerate tali;
le informazioni riservate siano comunicate alla Parte ricevente in buona fede da una terza
parte che sia legalmente in possesso di tali informazioni e che abbia il pieno diritto di
disporre di tali informazioni riservate;
le informazioni riservate siano state legittimamente sviluppate dalla Parte ricevente in modo
completamente indipendente dalla divulgazione della Parte detentrice o nel caso in cui tali
ALLEGATO 1
informazioni fossero già note al ricevente prima della divulgazione delle stesse purché tale
conoscenza non sia stata fraudolentemente ottenuta.
Le disposizioni in materia di riservatezza non sono applicabili nel caso in cui la Parte ricevente sia
obbligata a comunicare o divulgare le informazioni riservate ricevute in ottemperanza ad un ordine
di un’autorità avente competenza giurisdizionale o in forza di un obbligo di legge o di regolamento
amministrativo o altro atto della Pubblica Autorità. In tal caso la Parte ricevente dovrà, prima di
comunicare o divulgare tali informazioni riservate e, in ogni caso, se consentito dalle normative
applicabili, dare tempestiva comunicazione scritta di tale comunicazione o divulgazione alla Parte
detentrice, affinché quest’ultima possa intervenire, nei limiti consentiti dall’ordine o obbligo di cui
sopra, o cercare di limitare la divulgazione di tali informazioni.
Salvi diversi accordi, l’obbligo di riservatezza vincolerà le Parti per un periodo di 5 anni successivo
al termine del Protocollo.
La Parte ricevente prenderà tutte le precauzioni necessarie per assicurarsi che la segretezza delle
informazioni sia preservata tra i propri dipendenti, consulenti e terzi di cui si avvalga per
l’esecuzione del Protocollo e sarà responsabile per il mantenimento di tale segretezza nel corso
del loro rapporto di impiego o collaborazione, a seconda dei casi, e dopo il termine di questo. La
Parte ricevente potrà divulgare le informazioni riservate ad altre persone o enti solo se
preventivamente autorizzata per iscritto dall’altra Parte.
La Parte divulgante avrà facoltà di richiedere, in qualsiasi momento e senza necessità di preavviso,
l’immediata restituzione o distruzione, alla presenza di un suo delegato, di ogni informazione
riservata trasferita alla o acquisita dall’altra Parte su qualsiasi supporto fisico, fatta salva la necessità
di evitare pregiudizi al programma di collaborazione concordato.
Articolo 9 - Protezione dei dati personali
Le Parti si impegnano ad agire nel pieno rispetto della normativa applicabile in materia di
protezione dei dati personali e non personali (Regolamento UE 679/2016 - GDPR e Regolamento
UE 1807/2018).
In particolare, le Parti dichiarano che i dati forniti, anche verbalmente, o comunque raccolti in
conseguenza e nel corso di negoziazione, perfezionamento e gestione del Protocollo e/o degli
eventuali accordi attuativi verranno trattati esclusivamente per le finalità indicate negli stessi, nel
rispetto della normativa tempo per tempo vigente in materia di protezione dei dati personali e non
personali (di seguito, la “Normativa”). Ove gli accordi attuativi abbiano ad oggetto attività che
comportino operazioni di trattamento di dati le Parti concorderanno l’applicazione di modalità
adeguate al rispetto della Normativa, procedendo altresì alla definizione dei ruoli e delle
responsabilità per ciascuno dei soggetti coinvolti.
Articolo 10 - Limitazione di responsabilità
Ciascuna Parte assumerà le proprie decisioni sulla base di autonome valutazioni. Pertanto, fatti
salvi i limiti inderogabili di legge, nessuna Parte potrà essere ritenuta responsabile nei confronti
dell’altra Parte per danni indiretti di qualsiasi tipo e per qualsiasi perdita, danno o responsabilità (di
natura contrattuale o extracontrattuale) in qualsiasi modo derivante o connessa all’attuazione o
alla risoluzione del presente Protocollo.
Le Parti concordano che la sottoscrizione del Protocollo non determina alcun diritto di esclusiva
né alcun impegno vincolante tra le Parti alla realizzazione delle Iniziative.
ALLEGATO 1
Articolo 11 - Comunicazioni
Tutte le comunicazioni e le notifiche richieste a fronte del presente Protocollo saranno effettuate
per iscritto e verranno considerate validamente effettuate se consegnate personalmente o inviate a
mezzo posta certificata o e-mail, agli indirizzi che verranno formalizzati dalle Parti.
Tutte le comunicazioni di cui al presente Protocollo si riterranno efficaci a tutti gli effetti dalla data
di ricevimento delle stesse da parte del destinatario. Ciascuna Parte potrà modificare i propri
recapiti con preavviso scritto di almeno 15 (quindici) giorni all’altra Parte.
Articolo 12 - Impegni etici e anti-corruzione
Le Parti sono impegnate al rispetto di tutte le leggi applicabili, ivi comprese le leggi anti-corruzione
(per tali intendendosi, se ed in quanto applicabili, (i) le disposizioni anti-corruzione contenute nel
Codice Penale Italiano e nelle altre leggi nazionali applicabili, ivi incluso il Decreto legislativo 8
giugno 2001, n. 231 e la Legge 6 novembre 2012 n. 190; se e in quanto applicabili ad Eni: (ii) il
Foreign Corrupt Practices Act, (iii) lo UK Bribery Act 2010, (iv) le altre leggi di diritto pubblico
e commerciale contro la corruzione vigenti nel mondo e (v) i trattati internazionali anti-corruzione
quali la Convenzione dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico sulla lotta
alla corruzione dei pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali e la
Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione).
A tal fine:
la Regione ha adottato il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2019-2021 ai sensi
della legge n. 190/2012, disponibile sul proprio sito internet;
Eni ha adottato a) il “Modello 231”, che include anche il Codice Etico Eni, in riferimento alla
normativa vigente in materia di illecito amministrativo della persona giuridica dipendente da
reato commesso da amministratori, dipendenti e/o collaboratori e b) la “Management
System Guideline Anti-Corruzione” e si conforma alla Dichiarazione di Eni sul rispetto dei
diritti umani.
I documenti di cui alle lettere (a), (b), che precedono, sono disponibili sul sito internet
www.eni.com.
Con riferimento alle attività di cui al presente Protocollo, le Parti si impegnano a:
1) rispettare le leggi anti-corruzione applicabili e le proprie policy interne in materia di
contrasto del fenomeno della corruzione;
2) osservare regole e presidi di controllo idonei a prevenire la commissione di reati rilevanti
ai fini del Decreto legislativo n. 231/2001;
3) non tenere, direttamente o indirettamente, condotte che possano determinare la
responsabilità dell'altra Parte.
La violazione delle leggi anti-corruzione applicabili e degli impegni di cui al presente articolo in
relazione all'esecuzione del presente Protocollo costituirà grave inadempimento e darà facoltà alla
Parte non inadempiente di recedere unilateralmente, oppure di risolvere il Protocollo stesso,
inviando all'altra Parte una lettera raccomandata contenente la sintetica indicazione delle
circostanze di fatto o dei procedimenti giudiziari comprovanti l'inosservanza.
Le Parti si impegnano sin d’ora a formulare, negli eventuali futuri accordi di natura vincolante che
verranno sottoscritti con riferimento a quanto oggetto del presente Protocollo, previsioni anti-
corruzione adeguate alle attività disciplinate dagli stessi.
ALLEGATO 1
Articolo 13 - Miscellanea
Il presente Protocollo costituisce l’intero accordo tra le Parti in relazione all’oggetto e supera ogni
eventuale pregressa intesa.
Qualsiasi modifica al presente Protocollo non sarà valida e vincolante ove non risulti da atto
scritto firmato da tutte le Parti.
Le Parti espressamente riconoscono che nessuna delle stesse avrà la facoltà di cedere i diritti e/o
le obbligazioni derivanti dal presente Protocollo senza il preventivo consenso scritto dell’altra
Parte.
Articolo 14 - Foro competente
Il Foro competente per quanto al presente Protocollo è quello di Roma.
Roma, lì
(Regione Lazio)
(Eni S.p.a.)