Download - Resoconto attività 2015
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RESOCONTO DELLE ATTIVITA'
DEI
CENTRI ARTEMISIA
Comunità Educative Residenziali genitore-bambino
ANNO 2015
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Le comunità dei Centri Artemisia sono gestite dalle cooperative Il Sentiero e La Clessidra
Sede Amministrativa
Viale Italia, 21 – 21053 Castellanza (VA)
Tel. 0331 482196 – Fax 0331 505211
[email protected] [email protected]
www.snodi.net
Sede Legale La Clessidra
Viale Abruzzi 80 – 20131 Milano
Codice fiscale e Partita Iva: 04811250960
Sede legale l Sentiero
Vicolo Stalletti, 4 – Merate 23807 (LC)
Codice fiscale e Partita Iva: 02021040130
Strutture gestite dalla cooperativa Il Sentiero
La Bussola - Comunità educativa mamma bambino
Casa la Vita - Comunità educativa mamma bambino
Kirikù - Comunità educativa mamma bambino
Strutture gestite dalla cooperativa La Clessidra
L'Incoronata - Comunità educativa mamma bambino
Santa Teresa - Comunità educativa mamma bambino
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Sommario
COMUNITA' CASA LA VITA I e II ............................................................................................................... 4
LA BUSSOLA........................................................................................................................................... 12
KIRIKU' ................................................................................................................................................... 20
L'INCORONATA ...................................................................................................................................... 26
SANTA TERESA ...................................................................................................................................... 31
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COMUNITA' CASA LA VITA I e II via Agliati, 24 - 23900 Lecco
Il Sentiero Cooperativa Sociale
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OSPITI E PROGETTI
OSPITI - Nel corso del 2015 le Comunità Educative Madre Bambino Centri Artemisia – Casa
la Vita I e Casa la Vita II, hanno lavorato con una media di ospiti pari a 14,6 su 14 posti
disponibili. Il turn over di dimissioni per conclusione del progetto e di nuovi inserimenti ha
consentito di ospitare complessivamente 25 persone.
Andiamo ad analizzare i 25 soggetti che si sono alternati all’interno delle nostre strutture per
meglio comprendere con quali persone abbiamo lavorato.
In totale ci sono stati 10 nuovi ingressi, 4 donne e 6 minori, e 9 dimissioni, 4 donne e 5 minori.
Ospiti:
- 10 donne
- 15 minori (di età compresa tra gli 0 e i 12 anni, di cui 14 compresi nella
fascia 0-4 anni)
PROGETTI - Analizzando da vicino i progetti, nel 2015 il lavoro si è strutturato intorno a:
- 1 caso con apertura di procedimento di adottabilità;
- 2 casi di osservazione delle capacità genitoriali in via di conclusione con rientro a casa del
minore con la madre, di cui uno è stato anche di accompagnamento nella nuova gravidanza;
- 1 caso in via di conclusione con rientro di una delle due minori a casa con la madre e progetto
di affido per la figlia maggiore
- 3 casi di osservazione delle capacità genitoriali e stesura del progetto futuro
- 1 caso di minore in semiconvitto per un tentativo di riavvicinamento alla madre
- 3 casi di osservazione delle capacità genitoriali e prima valutazione.
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In questo anno la collaborazione con i Servizi invianti è stata sempre molto proficua e ha
permesso di affrontare nel modo migliore possibile dinamiche difficili.
I progetti del 2015 hanno quindi visto gli operatori impegnati in:
osservazione delle capacità genitoriali;
sostegno alla genitorialità;
lavoro sulle risorse delle donne/mamme;
attivazione di percorsi di autonomia;
tutela dei minori;
attivazione di reti di supporto.
Globalmente i progetti del 2015 hanno avuto la durata media di 13,1 mesi (dato 2014: 11,7
mesi). In tale media sono presenti 4 casi della durata di meno di quattro mesi perché inseriti
nella seconda metà dell’anno e due casi inseriti per più di 30 mesi.
ENTI INVIANTI
L’ente inviante della totalità dei casi inseriti è il Servizio di Tutela Minori del comune di
residenza su mandato del Tribunale per i Minorenni.
Nell’anno 2015 abbiamo collaborato con il servizio tutela minori dei seguenti Comuni:
Tra i Servizi con cui abbiamo lavorato nel 2015 ci sono Comuni con cui la collaborazione è
consolidata da diversi anni e con cui la reciproca conoscenza e fiducia ha portato ad un lavoro
molto proficuo. Anche il lavoro con i Servizi Sociali meno conosciuti, è stato
costruttivo, ha permesso di realizzare progetti educativi mirati in situazioni delicate e anche
davanti alle emergenze.
L’età media delle ospiti adulte del 2015 è di 26,1 anni (con un minimo di 18 anni ed un massimo
di 36 anni). Rispetto al 2014 (media: 27,8 anni), si osserva un ulteriore abbassamento dell’età
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delle donne collocate in Comunità, che ha una incidenza e un peso nel lavoro quotidiano
(progetti in rapporto ai figli e in relazione all’autonomia personale).
In sintesi delle donne ospitate nel 2015:
STATO CIVILE
- 7 sono nubili
- 1 separate
- 2 coniugata
NAZIONALITA’
- 5 italiane
- 1 cinese
- 1 serba
- 1 marocchina
- 1 burkinabè
- 1 nigeriana
OCCUPAZIONE
- 7 disoccupate
- 1 ha reperito un’occupazione dopo l’inserimento in struttura
- 1 ha avuto lavori saltuari
- 1 lavoratrice (già prima dell’inserimento in struttura)
BENI
- 1 donne ha sia una casa popolare, sia l’automobile già al momento
dell’ingresso
ISTRUZIONE
- 1 attestato ASA
- 7 licenza media inferiore
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- 1 diploma di scuola superiore
- 1 diploma di scuola media inferiore estero
Sottolineiamo che, già come negli anni precedenti, il 100% dei casi inseriti ha avuto esperienze
pregresse di sostegno di varia entità: permanenza presso altre comunità, sostegni economici,
interventi specialistici, ricoveri in psichiatria o presa in carico al CPS, provvedimenti di tutela
e sostegno alle capacità genitoriali.
Le donne da noi ospitate hanno cercato di mantenere i contatti con le persone che frequentavano
prima dell’inserimento in Comunità: famiglia d’origine, fidanzati, amici e conoscenti.
Delle donne inserite nel 2015 la maggior parte (3 su 4) sono ancora ospiti delle nostre strutture.
Una è rientrata presso la famiglia d’origine, dopo la sentenza di adottabilità del figlio.
ANALISI DATI MINORI
Per quanto riguarda il lavoro svolto con i minori, la Comunità ha sempre dato attuazione a
quanto richiesto esplicitamente dal decreto del TM, interloquendo costantemente con il
Servizio inviante e se necessario con il giudice stesso. Questo ha permesso di rivalutare i
percorso in itinere.
L’età media dei minori è di 2,6 anni e si è notevolmente abbassata rispetto all’anno precedente
(4.3 anni). Nello specifico:
- 2 minori di età inferiore all’anno
- 11 minori di età tra l’1 e i 3 anni
- 2 minori di età tra i 3 e i 12 anni
Rispetto alla nazionalità:
- 8 italiana
- 2 burkinabè
- 1 nigeriana
- 2 marocchina
- 2 cinese
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Rispetto alla scolarità:
- 5 minori hanno frequentato l’asilo nido, di cui 1 con passaggio alla scuola dell’infanzia
- 1 minore ha frequentato il punto gioco
- 3 minori hanno frequentato la scuola per l’infanzia
- 1 minori ha frequentato la scuola primaria di secondo grado
Per tutti i minori è stata attivata una proficua collaborazione con il pediatra di base di
riferimento. Tendenzialmente tutti i nostri minori vengono presi in carico dallo stesso medico,
salvo minori già residenti in città e già seguiti da un altro pediatra.
Oltre ai regolari controlli pediatrici e al consultorio famigliare per i neonati, 1 minore è stato
seguita dalla NPI dell’Ospedale di Lecco per un sostegno psicologico e dalla dietista, 1 minore
è stato seguito dall’ambulatorio di followup neonatale dell’Ospedale di Lecco con attivazione
di un percorso di psicomotricità e 1 minore è stato preso in carico dalla Nostra Famiglia di
Lecco per un percorso di fisioterapia.
Anche nel 2015 sono state numerose le visite in modalità monitorata o protetta, svolte alla
presenza degli operatori:
- per 11 minori sono state attivate visite con il padre
- per 12 minori visite con i nonni o altri parenti
- per 1 minore sono stati monitorati i rientri a casa con il padre nei fine settimana
Dei minori in età compatibile con la partecipazione ad uno sport 1 ha frequentato un corso di
pallavolo, 1 un corso di danza e 2 un corso di nuoto.
Nel 2015 si è cercato di affiancare a ciascun minore presente in struttura un volontario che
potesse offrire un momento di svago individualizzato.
EQUIPE DI LAVORO
OPERATORI, VOLONTARI E TIROCINANTI
L’équipe nel 2015 ha visto al suo interno numerosi cambiamenti e l’ampliamento del numero
di operatori presenti per garantire la compresenza 24 ore su 24. Con l’inserimento di queste
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nuove figure libere professioniste si è cercato di creare una nuova modalità di strutturare
l’organico e il lavoro: si sono costituite un’equipe educativa formata dalle operatrici presenti
per più ore in comunità e che si occupano della presa in carico dei casi e un’equipe “allargata”
che si focalizza principalmente sulla gestione delle questioni più pratiche e inerenti la
quotidianità della casa.
La continuità della metodologia di lavoro viene garantita dalle riunioni di equipe. La
sperimentazione che è in atto prevede che l’equipe “allargata” (composta dall’equipe
educativa, dalle 5 libere professioniste e dalla coordinatrice) si incontri ogni 15 giorni per
discutere delle questioni più pratiche e per mettere a tema spunti operativi sui singoli casi e che
l’equipe educativa si incontri, nelle altre 2 settimane, con il Supervisore esterno per mettere a
punto riflessioni più approfondite sui singoli casi, sulle dinamiche di relazione e sulle difficoltà
che possono emergere.
Nell’anno 2015 l’equipe ha partecipato all’annuale corso di formazione organizzato dalla
cooperativa. La formazione è stata suddivisa in due blocchi: uno inerente le tematiche della
sicurezza (antiincendio, primo soccorso e sicurezza sui luoghi di lavoro) e l’altro è stato un
approfondimento rispetto al tema della violenza di genere dato che un cospicuo numero delle
donne da noi ospitate ha subito violenze fisiche o psicologiche.
Nell’anno 2015 abbiamo mantenuto e cercato di incrementare le attività che favoriscono il
lavoro di rete. In particolare:
- collaborazione con le Università, con le scuole per educatori e con una scuola superiore ad
indirizzo sociale del territorio che indirizzano gli studenti presso la nostra Comunità, per
effettuare il tirocinio;
- intensificazione delle iniziative di volontariato.
In particolare:
29 volontari che si occupano delle attività con i minori e di gestione della casa
4 volontari che si occupano del Banco Alimentare
2 volontarie che si occupano della spesa
Tra ottobre e novembre è stato organizzato un corso di formazione per i volontari
strutturato in tre incontri in cui si sono affrontate le seguenti tematiche: la struttura della
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comunità, la gestione delle emozioni che si mettono in campo nell’esperienza di
volontariato in comunità, la separazione dai bambini che vengono dimessi.
- iniziativa del “Community Day” con l’Impresa HOLCIM che ha inviato un gruppo di
dipendenti che per due giorni hanno aiutato operatori ed ospiti nelle attività quotidiane. I
volontari si sono occupati di ridipingere la stanza giochi dei bambini ed è stata organizzata
un’uscita collettiva ai Piani dei Resinelli per offrire agli ospiti un momento di svago.
- collaborazione con il nido CARSANA e la scuola per l’infanzia Beato Mazzucconi, che
garantiscono l’inserimento dei minori a rette agevolate;
- proseguo Banco Alimentare linea fresco con “Esselunga”. Quotidianamente il supermercato
eroga gratuitamente verdura e latticini in scadenza, che vengono utilizzati in Comunità e
distribuiti sul territorio attraverso il Cav, la rete Carita, la Parrocchia e due Conventi del
territorio e altre due realtà che accolgono soggetti in difficoltà.
Tutto questo ha permesso la creazione di un rapporto quotidiano di crescita e di stima nonché
di scambio reciproco e gratuito di beni (vestiario, omogeneizzati etc.);
- attività estive per minori svolte grazie alla partecipazione di volontari e di operatori al di fuori
del turno di lavoro;
- ultimo – ma non in ordine di importanza – l’iniziativa del “Tè di Natale” come momento di
festa e condivisione per tutti.
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CONCLUSIONI
L’educazione non è ciò che il maestro dà, ma è un processo naturale che si svolge spontaneamente nell’individuo umano;
essa non si acquisisce ascoltando delle parole,
ma per virtù di esperienze effettuate nell’ambiente. M. Montessori
Quanto fatto nel 2015 ci ha portati a prendere consapevolezza dell’importanza del lavoro di
rete: la nostra attività quotidiana si basa su rapporti (con gli ospiti, con i Servizi, con il
Tribunale, con gli Enti territoriali) che permettono la riuscita del lavoro e la soddisfazione di
tutti quelli che si ‘mettono in gioco’ quotidianamente in Comunità.
Coltivare questi rapporti ci ha aiutato a crescere sia professionalmente che personalmente
dandoci la possibilità di vedere all’opera anche la dimensione più “umana”, accanto a quella
più professionale, soprattutto grazie all’impegno dei volontari.
La Coordinatrice Dott.ssa Linda Pozzi
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LA BUSSOLA vicolo Stalletti, 4 - 23807 Merate (LC)
Il Sentiero Cooperativa Sociale
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PREMESSA
Il Centro La Bussola accoglie all’interno di un’unica struttura la Comunità Educativa (10
posti), il Pronto Intervento (5 posti) e l’Alloggio per l’Autonomia (5 posti).1
Nel corso dell’anno 2015 la Comunità Educativa La Bussola di Merate ha lavorato
proseguendo 5 nuclei già in carico nel corso del 2014 ed ha predisposto gli inserimenti per
nuovi nuclei a partire dal mese di gennaio. Si sono conclusi 7 progetti nell’arco dei dodici mesi
per un totale di 6 adulti e 12 minori; sono stati inseriti 9 nuclei per un totale di 7 adulti e 12
minori.
PERSONALE
All’interno del centro La Bussola, sono impiegate sette operatrici fortemente motivate, tutte
laureate in psicologia e, dal mese di dicembre 2013, una governante che si occupa del riassetto
dei locali e della cucina. La Responsabile che coordina l’equipe è psicologa e psicoanalista.
L’équipe degli operatori si riunisce, con cadenza quindicinale, per le riunioni organizzative e
la discussione dei casi.
Sempre per la discussione dei casi, l’équipe si riunisce mensilmente per le supervisioni con il
consulente esterno, Dr. Giovanni Callegari, psicologo e psicoanalista. Favorire la crescita
professionale del gruppo operatori è uno dei punti importanti del lavoro. Si prevede di
proseguire nel 2016 il programma di elaborazione continua dell’esperienza cui si affianca la
1 L’esperienza con donne e madri in disagio ha avuto inizio nel 1998 dopo un significativo periodo di lavoro iniziato 10 anni prima, nel
recupero e reinserimento sociale di madri provenienti da esperienze di tossicodipendenza. I nuovi servizi, pronto intervento e alloggio per
l’autonomia sono attivi dal luglio 2009. In 17 anni di attività La Bussola realizzato più di 2100 progetti individuali, rivolti sia a minori, che
ad adulti, collaborando con i seguenti servizi tutela minori: Agrate B., Brescia, Busnago, Canzo, Cinisello Balsamo, Comunità Valchiavenna,
Concesio, Crema, Dalmine, Erba, Gallarate, Gestione Associata Lecco, Lissone, Mantova, Mariano Comense, Melegnano, Missaglia, Monza,
Olgiate Molgora, Opera, Ornago, Perledo, Osio sotto, Peschiera Borromeo, Pontevico, Ronco Briantino, Rovellasca, Rozzano, Sesto S.
Giovanni, Sondrio, Torre de Busi, Treviglio, Vaiano Cremasco, Varese, Vimercate, Monza, Limbiate, Besana Brianza, Gorle, Merate, Rete
Salute. Gli invii provengono, per la totalità, da tutte le provincie della Regione Lombardia.
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formazione permanente garantita dalla cooperativa e il supporto individuale alle singole
operatrici.
FORMAZIONE PERMANENTE OPERATORI
Nell'ambito della formazione permanente degli operatori dei Centri Artemisia, si è tenuto
sabato 18 aprile 2015 nella sede di Castellanza il Corso Specifico dei lavoratori in tema di
Sicurezza. Il Corso ha completa il precedente Corso Base, tenutosi nel 2014.
La Cooperativa ha predisposto, inoltre, gli aggiornamenti sul corso Anti-incendio e Primo
soccorso, in accordo con la normativa vigente. A questi si aggiungono alcuni appuntamenti
autogestiti in equipe, in cui abbiamo affrontato insieme al supervisore Dr. Callegari alcuni casi
particolarmente complessi sotto il profilo educativo nonché giuridico.
COMUNITÀ EDUCATIVA - PRONTO INTERVENTO
PRESENZE COMPLESSIVE NEL CORSO DEL 2015
Con progetto educativo e decreto del TM: 10 donne e 19 minori nel corso del 2015.
Con progetto educativo del Servizio sociale senza Decreto: 1 donna e 1 minore.
Totale ospiti: 31 ospiti, di cui 11 donne e 20 minori
Nel dettaglio per la Comunità Educativa :
gennaio 4 adulti 8 minori luglio 3 adulti 7 minori
febbraio 3 adulti 7 minori agosto 3 adulti 5 minori 4
marzo 3 adulti 7 minori settembre 3 adulti 6 minori
aprile 3 adulti 7 minori ottobre 4 adulti 6 minori
maggio 3 adulti 7 minori novembre 4 adulti 6 minori
giugno 3 adulti 7 minori dicembre 4 adulti 7 minori
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Nel dettaglio per il Pronto intervento:
Primo semestre: 1 madre minorenne con figlio neonato; 1 nucleo madre e figlio Secondo
semestre: 1 nucleo madre e 2 figli; 1 nucleo madre e figlio; 1 madre minorenne con figlio
neonato.
NUOVI INSERIMENTI
Sono stati inseriti nel corso del 2015 in tutto 17 ospiti di cui 6 adulti e 11 minori. In tutto
si tratta di 8 nuclei madre-bambino, di cui 2 nuclei formati da madri minorenni con figlio
neonato. Un altro nucleo ha trascorso in comunità soltanto pochi giorni, in attesa di una
soluzione definitiva. Tutti i nuclei inseriti nel 2015 hanno fatto ingresso con Decreto del
tribunale dei Minorenni (di questi, 2 con apertura del procedimento di adottabilità del minore).
Nessun nucleo, invece, è stato inserito con la sola segnalazione alla Procura dei Minori.
DIMISSIONI AVVENUTE NEL 2015
Le dimissioni hanno riguardato complessivamente 7 nuclei (18 ospiti di cui 6 adulti e 12
minori) e sono state stabilite dal Decreto oppure decise dal SS, pur in presenza di Decreto.
Rientro presso l’abitazione (senza Decreto): nessun nucleo. Dimissioni decise dal SS in
presenza di Decreto e rientro della madre insieme al figlio: un nucleo di 6 ospiti (1 madre con
5 figli). Prosecuzione del progetto in altra comunità educativa: 3 nuclei (tutti di madre con 1
solo figlio). Prosecuzione del progetto in alloggio autonomia (gestito da altro Ente): 2 nuclei
(entrambi di madre con 1 solo figlio). Dimissioni per allontanamento spontaneo della madre e
abbandono del progetto: 1 nucleo (madre con 1 figlio).
DATI RELATIVI ALLE DONNE
Età
Le signore presenti in comunità nel corso del 2015 hanno avuto un’età compresa tra i 26 e i 42
anni con età media di 34 anni.
Proprietà e situazione abitativa
Nessuna delle ospiti presenti nel 2015 ha beni immobili di proprietà. 1 signora è proprietaria
di un’automobile. 3 ospiti hanno un alloggio ALER o un appartamento in affitto.
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Stato civile
Tre ospiti sono coniugate, 5 separate, nei restanti casi le donne vivevano una situazione di
convivenza prima dell’ingresso in comunità o di semplice riconoscimento di paternità del
minore.
Istruzione
Le signore hanno in prevalenza un basso livello di istruzione (licenza elementare e licenza
media), ad eccezione di un’ospite con attestato OSS, una con diploma di maturità e laurea
triennale.
Cittadinanza
Le ospiti e i minori hanno differenti cittadinanze: due pachistane, una cingalese, 3 provenienti
dall’America Latina (El Salvador, Brasile e Argentina), 1 dal Congo, le restanti hanno
cittadinanza italiana.
PERCORSO COMUNITARIO
Occupazione lavorativa
Due ospiti avevano un lavoro prima dell’ingresso e l’hanno temporaneamente sospeso per la
permanenza in comunità. 4 signore hanno fatto ricerca di un lavoro, mentre altre 2 donne sono
entrate in comunità dopo le dimissioni dall’ospedale in seguito al parto, per cui si sono dedicate
all’accudimento dei figli neonati. Tra coloro che hanno fatto ricerca lavoro insieme alle
operatrici, una ha trovato un impiego in regola come badante e un’altra ha trovato impieghi
temporanei tramite agenzie di lavoro interinale. 2 ospiti non hanno partecipato alla ricerca
lavoro perché titolari di una pensione di invalidità (una per motivi psichici e una per patologia
organica cronica).
Visite mediche
Tutte le signore hanno fatto esami medici e seguito terapie prescritte dal medico di base presso
gli ambulatori del SSN per un totale di 50 accessi. Sono state effettuate in tutto circa 60 visite
specialistiche ed accertamenti a seguito degli esami e delle terapie prescritte; 1 ospite si è
sottoposta a un piccolo intervento chirurgico in day hospital.
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Servizi specialistici
Due ospiti sono state in carico al CPS e tre hanno affrontato una valutazione psicodiagnostica
richiesta dal decreto TM. 5 ospiti hanno seguito un percorso di tipo psicologico. 3 di queste
hanno usufruito dello staff clinico messo a disposizione dalla Cooperativa Il Sentiero e
composto da 2 psicoanalisti e 1 psichiatra. 1 ospite ha seguito una Terapia di tipo
psicofarmacologico.
Servizi sociali
Ogni signora ha mantenuto i contatti periodici con il proprio servizio con appuntamenti nel
corso dei 12 mesi per una media di 4/5 appuntamenti all’anno per ogni signora.
DONNE INSERITE PER MALTRATTAMENTO
Nel corso dell’anno 2015 sono stati predisposti 2 inserimenti a seguito di problematiche di
maltrattamento intrafamigliare. Inoltre, sono proseguiti i progetti educativi per due casi di
maltrattamento inseriti nel corso del 2014 (due madri ciascuna con un figlio).
DATI RELATIVI AI MINORI
I 20 minori accolti nel corso dei dodici mesi hanno un’età compresa tra 0 e i 16 anni. Nel
dettaglio l’età dei minori ospitati nell’arco del 2015 è così ripartita: 2 minori di 15/16 anni; 2
minori tra 11 e 14 anni; 4 minori tra 6 e 10 anni; 5 minori di età compresa tra 3 e 5 anni, 7
minori di età compresa tra 0 e 24 mesi. Tutti i bambini dai 3 ai 10 anni hanno regolarmente
frequentato le scuole ordinarie corrispondenti alla loro età dal primo anno di scuola per
l’infanzia alla scuola primaria. 3 minori hanno svolto attività extrascolastiche: calcio, basket,
pallavolo e nuoto presso strutture sportive nel territorio con iscrizione annuale ai corsi previsti
per l’età di appartenenza. Nel periodo estivo nei mesi di giugno e inizio luglio hanno
partecipato ai centri estivi organizzati dall’oratorio parrocchiale di Novate. Nel mese di luglio
e agosto i bambini sono stati iscritti al centro estivo organizzato dalla società Gestisport.
Inoltre, hanno frequentato per una settimana in agosto l’English City Camp, centro estivo in
lingua inglese, proposto dalla London School di Rovereto e offerto dall’Istituto Comprensivo
di Merate.
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VISITE PROTETTE
Il progetto dei Servizi Sociali ha previsto visite protette per 15 dei 20 minori presenti. Le visite
protette svolte sono state in totale circa 120 (mediamente 10 visite al mese) e sono state disposte
all’interno della struttura di accoglienza secondo le differenti disposizioni del Decreto del TM,
o presso struttura esterna alla Comunità (spazio neutro esterno nel caso di un minore; carcere
di Monza nel caso di un minore figlio di un detenuto). In generale, le visite protette
riguardavano gli incontri con il padre, ma anche con nonni, zii e bisnonni. Inoltre, sono state
predisposte, sempre nei locali della comunità ma in modalità non protetta (senza quindi la
presenza assidua dell’operatore), 30 visite con famigliari (genitori e/o nonni).
VISITE MEDICHE E PEDIATRICHE
I minori sono stati tutti seguiti periodicamente dal pediatra di base. Le visite pediatriche
effettuate sono state complessivamente 75. 3 minori sono stati seguiti dal servizio di
Neuropsichiatria infantile per valutazioni richieste nel Decreto del TM. 1 minore, nato
prematuro, è stato sottoposto ai follow up periodici previsti dall’Ospedale.
Sono state inoltre effettuate circa 30 visite mediche specialistiche, di cui hanno usufruito in
totale 7 minori (visite dermatologiche, dentistiche, oculistiche, ortottiche, ortopediche,
urologiche). 4 minori, infine, hanno usufruito dello Staff clinico della struttura per attuare il
percorso di sostegno psicologico previsto dal decreto TM.
TIROCINANTI
La struttura di Merate è convenzionata per lo svolgimento dei tirocini universitari degli studenti
iscritti alle Facoltà di Psicologia e/o di Scienze dell’educazione delle Università: Statale di
Milano, Milano Bicocca, Cattolica di Milano, Statale di Bergamo, Statale di Padova e Torino,
Statale di Bologna. Nel corso del 2015 sono stati presenti 15 tirocinanti laureati o laureandi per
periodi che variano dalle 100 alle 500 ore e provenienti da corsi di Laurea di psicologia
triennale e specialistica; Laurea in Scienze dell’educazione; Corso per Educatore
Professionale. Inoltre, abbiamo ospitato alcune stagiste degli Istituti Superiori (liceo socio-
psico–pedagico).
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ATTIVITÀ DI RICREAZIONE
Nel corso dell’anno 2015 sono state effettuate le seguenti attività di ricreazione, di cui alcune
dedicate specificatamente ai minori quali: 30 spettacoli al cinema (sono comprese le
proiezioni di film per bambini svolte all’interno della comunità, in serate denominate “serate
cinema”, con la possibilità di cenare sui divani con stuzzichini vari e bibite); Parco giochi con
gonfiabili al coperto “Foresta incantata” a Bellusco, Melandia Park a Carvico, Playstoria a
Missaglia; 12 feste di compleanno organizzate nei locali della comunità, oppure negli oratori
parrocchiali di Cernusco Lombardone e di Novate; Parco dell’oratorio di Cernusco
Lombardone; Letture animate per bambini c/o le biblioteche comunali di Merate e Calco o
presso la libreria per bambini La Cicala di Merate.
Altre iniziative organizzate per i minori e le madri: Parco delle Cornelle a Valbrembo;
Leolandia (Parco di divertimenti) a Capriate (BG); Sfilata di Carnevale a Merate; Fiera del
cioccolato a Merate; Piscina a Merate, a Burago e a Vimercate; Esposizione avicola a Osnago,
Picnic e piscina a Casa di Emma, visite presso fattorie didattiche e maneggi della zona (Amici
cavalli di Brivio, Monsereno Horses di Imbersago, Apicultura Ravasi a Merate). Ognuna di
queste uscite è stata organizzata dagli operatori che hanno accompagnato le signore con i figli
nelle località prescelte su sollecitazioni di comunicazioni pubblicitarie o a seguito di ricerche
mirate via internet. Gli operatori e la Direttrice hanno comunicato il programma di ogni singola
uscita a tutte le signore e con loro hanno preparato il materiale necessario per la permanenza
di tutta la giornata fuori dalla struttura, compresi gli abbigliamenti e i pranzi e le merende al
sacco. Ogni gita è stata accompagnata da uno o due operatori e un tirocinante. I mezzi di
trasporto utilizzati per gli spostamenti sono stati gli autoveicoli a disposizione della comunità
e in alcuni casi ci si è avvalsi degli automezzi personali delle operatrici.
ALLOGGIO PER L’AUTONOMIA
L’Alloggio per l’Autonomia La Bussola ha ospitato per quasi 3 mesi (da gennaio a marzo) una
madre con figlio di 2 anni e mezzo, inserita a novembre 2014, in prosecuzione del progetto
dalla comunità educativa. Nel mese di luglio ha fatto ingresso una madre con una figlia di 12
anni, senza decreto, ma con difficoltà abitative e di salute. Infine, a dicembre 2015 una madre
con figlio di 7 anni, già collocata in comunità educativa, ha proseguito il percorso nell’alloggio
per l’autonomia, su richiesta del SS.
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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
L’equipe della comunità La Bussola si è vista coinvolta, nel corso del 2015, con casi molto
complessi, sia dal punto di vista giuridico, che educativo e progettuale. Le operatrici hanno
partecipato al convegno “Il trattamento del giovane paziente borderline. Esperienze
territoriali a confronto”, svoltosi il 19 giugno a Milano, Palazzo Marino - Piazza della Scala
(Milano). Dal 2015 è attivo lo Staff clinico, équipe di specialisti con competenze psicologiche
e psicoterapeutiche che sono a disposizione di ospiti (madri e minori) per i quali il decreto TM
preveda una valutazione psicodiagnostica e/o un sostegno psicologico.
La Coordinatrice (dal 2016) Dr.ssa Patrizia Gilardi
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KIRIKU' Via Ponte Anelli 4, Cavenago d'Adda (Lo)
Il Sentiero Cooperativa Sociale
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PREMESSA
La cooperativa sociale Il Sentiero gestisce la comunità educativa Kirikù dal marzo 2003 in
forza di un accordo con il M.P.V.L. a sua volta in convenzione con il Comune di Cavenago
d’Adda (LO) per le finalità di accoglienza di minori e/o di madri in disagio.
La comunità “Kirikù” ha ospitato ragazzi dai 12 ai 18 anni d’età, accompagnandoli anche dopo
la richiesta al T.M. del prosieguo amministrativo. I minori sono generalmente collocati presso
il nostro centro su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Milano o Brescia, a seguito
dell’individuazione di situazioni poco tutelanti per i minori, nella maggior parte dei casi a
carico della patologia di uno o più familiari o imputabili a gravi carenze affettivo-relazionali
che si riversavano e compromettevano il benessere psico-fisico dei minori I ragazzi più giovani
si inserivano fin da subito con maggiore facilità nel contesto comunitario, riuscendo a trarne in
tempi brevi beneficio, per i ragazzi più grandi essendo più compromessi dal punto di vista
relazionale, vi erano maggiori difficoltà, ma per la maggior parte dei casi tali difficoltà
venivano superate grazie al lavoro assiduo degli operatori del centro. Quasi sempre infatti i
rapporti con gli educatori della comunità sono connotati da grande affetto, rispetto e fiducia,
anche se spesso è necessario un grande e assiduo lavoro per superare la diffidenza iniziale dei
nostri i ospiti nei confronti della figura adulta di riferimento. Di seguito abbiamo individuato
alcuni punti che maggiormente ci sono parsi significativi e rappresentativi dell’attività svolta
nel 2015.
PERSONALE
Attualmente operano all’ interno del Centro una operatrice socio-educativa a tempo pieno, 4 a
tempo parziale ed una libera professionista, tutte le operatrici insieme agli ospiti si occupano
di tenere in ordine e pulita la struttura e si occupano dei loro bisogni psicologi. La figura della
coordinatrice non è più presente, in quanto le sue mansioni sono state distribuite tra gli operatori
che si occupano ognuna di questioni organizzative, in base anche alle proprie propensioni, resta
21
presente la figura del supervisore e referente psicologico dei casi, dott. Carlo Arrigone. Lo staff
inoltre si è arricchito con la figura di uno psichiatra, dott. Raffaele Visintini, supervisore con il
dott. Arrigone, presenti in struttura ogni settimana per l’equipe con gli operatori e una riunione
generale con gli ospiti del centro; di una psichiatra e farmacologa, dott.ssa Laura Sforzini,
presente a cadenza quindicinale per controlli e colloqui di a ogni ospite e di uno psicoterapeuta,
dott. Nicolò Gaj, presente in struttura per le supervisioni agli operatori, ogni settimana. Tali
figure, sono sempre reperibili per qualsiasi emergenza o consulto rispetto al progetto di tutti
gli ospiti presenti in comunità. Il personale si avvale della collaborazione del dott. Luigi
Campagner, direttore della Cooperativa.
TIROCINI
Continuano come gli scorsi anni i progetti di tirocinio per laureandi in Psicologia e Scienze
dell’Educazione. Attualmente la Comunità è convenzionata per il tirocinio con la maggior parte
delle facoltà universitarie sul territorio lombardo e con le facoltà di Padova, Parma, Pavia,
Piacenza e Torino. Nell’ultimo anno però non abbiamo avuto alcun tirocinante.
OSPITI
Nel corso dell’anno 2015, anche se con un buon turn-over di ingressi e dimissioni, il centro
non ha funzionato per parte dell’anno al pieno della propria capacità recettiva (10 posti). Si è
deciso infatti di valutare attentamente ogni ingresso, tramite valutazione psicodiagnostica da
parre dell’equipe del dott. Visintini. Le ospiti infatti vengono valutate prima dell’ingresso.
Viene per loro attivato un percorso di terapia di gruppo e di frequente supporto psicologico:
alle ragazze viene infatti assegnata una tutor, laureata in psicologia che effettua due / tre
colloqui alla settimana e si rende disponibile ad essere reperibile h24 per qualsiasi questione
legata ad una situazione di malessere dell’ospite di cui si occupa. Grazie a tale turn-over,
relativo ai progetti portati a conclusione ed ai nuovi ingressi, sono stati ospitati
complessivamente 20 ragazzi. Le dimissioni realizzate in collaborazione con il Servizio Sociale
per questioni di ristrutturazione e rinnovamento della struttura sono state pari agli ingressi:
2 entrate a far parte di un progetto di autonomia, in collaborazione con la comunità
“L’incoronata” di Zorlesco,
22
11 collocati presso altre strutture, di cui 3 collocate presso la comunità “Artemisia Junior”,
intraprendendo un progetto per la cura del disturbo di personalità di tipo “Borderline” e 8 presso
altre strutture e case famiglia,
1 in affido etero famigliare e 6 rientri presso la casa materna .
1 ragazzo di 13 anni
4 ragazze di 18 anni
2 ragazze di 17 anni
8 ragazze di 16 anni
1 ragazza di 15 anni
1 bambino di 3 anni
1 bambina di 4 anni
1 bambina di 9 anni
1 ragazza trovata senza documenti, che poi si è scoperto avere 25 anni ma subito dimessa
L’età media degli ospiti è stata di anni 15. Quasi tutti gli ospiti hanno frequentato l’attività
sportiva proposta e organizzata dalle operatrici del centro, e inoltre hanno frequentato le attività
di cucina, laboratorio artistico e giardinaggio, sempre organizzate dalle operatrici.
VACANZE
Ogni anno i ragazzi si recano presso posti di villeggiatura dove possono trascorrere le vacanze.
Nel 2015 i nostri ospiti hanno trascorso una settimana al mare in provincia di Ravenna. Hanno
alloggiato in delle attrezzatissime case mobili presso un campeggio dove potevano usufruire
anche di attività di gruppo organizzate dagli animatori del camping. Il resto dell’estate è stata
trascorsa organizzando delle uscite in piscina 2 o tre volte la settimana oppure uscendo con gli
amici del paese.
VISITE PROTETTE
Dei 20 ospiti inseriti, il 100% ha ricevuto visite da uno o più familiari o fatto rientro per il fine
settimana presso la famiglia d’origine. Le visite si sono svolte regolarmente presso la nostra
struttura alla presenza di un nostro operatore, con cadenza settimanale o quindicinale o in alcuni
23
casi presso il Servizio Sociale di riferimento alla presenza di un loro educatore. Una sola
ragazza faceva rientro presso l’abitazione famigliare (madre, padre, zii e nonni paterni).
VISITE SPECIALISTICHE
Nel corso del 2015 si sono resi necessari per i nostri ospiti percorsi di valutazione o di sostegno
psicologico effettuati dagli specialisti della struttura in collaborazione in alcuni casi con la
struttura UONPIA o consultorio di riferimento. In particolare: una minore ha proseguito dei
colloqui di sostegno psicologico presso il consultorio per la famiglia di Lodi, un minore ha
effettuato una rivalutazione neuropsichiatrica presso il UONPIA di Cremona, in sei hanno
usufruito dal servizio di supporto psicologico fornito dal personale competente della struttura
(tutor), per il resto non era richiesto alcun intervento. A questi appuntamenti i minori sono
sempre stati accompagnati dal personale educativo operante nella struttura o grazie all’aiuto di
un volontario.
ENTI INVIANTI
Nel 2015 il nostro Centro ha collaborato con i Servizi Sociali Tutela minori del Consorzio
Lodigiano per i Servizi alla Persona e con i Servizi Tutela Minori di altri comuni. In particolare
abbiamo avuto ospiti provenienti dal comune di Crema, Lissone, Peschiera Borromeo,
Montorfano (Como), Gallarate, Pavia, Mediglia e Olgiate Olona. Come sempre la
collaborazione con i Servizi invianti si è confermata a livelli soddisfacenti. Ciò favorisce il
lavoro degli operatori, facilita la piena attuazione dei progetti individuali, il contenimento dei
tempi di intervento e le nuove disposizioni che il TM può prendere in merito a ciascuno degli
ospiti inseriti.
ALTRE ISTITUZIONI
SCUOLE:
Tutti i ragazzi in età della scuola dell’obbligo hanno frequentato l’anno e sono stati ammessi
all’anno successivo. Delle ragazze iscritte ad istituti professionali, solo una ha ottenuto un
attestato di competenza spendibile nel mondo del lavoro. Abbiamo in particola modo
collaborato con la scuola media Ada Negri di Basiasco, la scuola media Cazzulani di Lodi, la
24
scuola dell’infanzia San Bassiano di Cavenago d’Adda, il CFP Canossa, il CALAM, l’Istituto
Luigi Einaudi tutti siti in Lodi Il 50% di loro ha ottenuto discreti o buoni risultati scolastici,
mentre il restante ha evidenziato grosse difficoltà, già per altro preesistenti al loro ingresso in
comunità, dovuti anche ai dolorosi vissuti passati. I rapporti con le istituzioni scolastiche
frequentate dagli ospiti sono buoni. In particolare nei frequenti contatti degli operatori della
Comunità con le insegnanti abbiamo incontrato la massima disponibilità nel trattare situazioni
personali a volte tanto delicate quanto complesse e difficili da gestire.
VOLONTARIATO:
Permane anche se in calo l’attività di volontariato svolto dalla cittadinanza di Cavenago d’Adda
e dintorni, anche se per motivi familiari la presenza di alcuni volontari è meno frequente.
Numerosi sono coloro che a vario titolo stanno contribuendo, in modo del tutto personale e
spontaneo, a rendere Kirikù un luogo piacevole da abitare dove viene coltivata la normalità dei
rapporti. L’aiuto che ci viene offerto con grande generosità riguarda piccole faccende
domestiche, manutenzione della casa, inviti personali per i nostri ospiti, semplice compagnia
durante i fine settimana, aiuto per i compiti dei bambini, piccole donazioni. Segnaliamo inoltre
con estremo piacere anche la speciale presenza di un volontario del paese che ci segue ormai
dall’apertura del centro, occupandosi della ordinaria manutenzione del centro e degli
accompagnamenti a visite mediche.
PARROCCHIA:
I rapporti con la Parrocchia, sono diventati sporadici in quanto l’utenza in età adolescenziale
fatica molto nel frequentare luoghi di culto e di aggregazione sana, nei nostri obbiettivi c’è
quello di poter riacquistare la collaborazione del parroco e dei parrocchiani per rendere Kirikù
e i suoi ospiti una realtà ancor più integrata nel paese.
I PROGETTI REALIZZATI PROTOCOLLO D’INTESA CON LA COMUNITA’
EDUCATIVA “ARTEMISIA JUNIOR”:
Dal mese di Novembre 2011 il nostro centro e il centro “Artemisia J”, operanti nello stesso
paese a poche centinaia di metri l’una dall’altra, hanno suggellato la loro collaborazione
stipulando un protocollo che vuole valorizzare la cooperazione tra i due. Tale iniziativa è
finalizzata a favorire l’integrazione tra i minori ospiti delle comunità, nel rispetto dei loro
25
progetti individuali, e a promuovere una sinergia sul piano gestionale, organizzando momenti
di condivisione e scambio tra le due realtà.
Crediamo che tale accordo possa essere un’opportunità di arricchimento per il nostro lavoro e
di esperienza positiva per i nostri ospiti. A tale proposito infatti abbiamo condiviso con il
personale di Artemisia e grazie all’equipe del dottor Raffaele Visintini il progetto per la cura
del giovane paziente con disturbo di personalità di tipo “borderline”, tale progetto si basa su un
trattamento chiamato “GET” (gruppi esperienziali terapeutici), per la realizzazione di questo
progetto, le due equipe hanno lavorato insieme intensamente, raggiungendo anche se per un
periodo di tempo limitato, dei discreti risultati.
IN STRUTTURA:
Sono stati modificati gran parte degli arredi del salone situato al piano superiore della casa,
tinteggiate, aggiunti grazie ad una donazione dei tavoli da lavoro con sedie e alcuni pc, una tv
più grande, donata da un volontario. Sono stati cambiati gran parte degli arredi nelle camere,
soprattutto armadi attrezzati, ritinteggiato completamente il piano terra della struttura e il vano
scale.
CORSI DI FORMAZIONE OPERATORI:
Prosegue la formazione permanente degli operatori, con incontri per sviluppare tali argomenti:
“COMUNICAZIONE, SICUREZZA, VOLONTARIATO PER LE COMUNITA’
INTEGRATE. IL TRATTAMENTO DEL GIOVANE PAZIENTE CON DISTURBI DI
PERSONALITA’ BORDERLINE”, tale lavoro si integra a quello svolto in equipe di
supervisione, ogni mercoledì nel pomeriggio.
AMMODERNAMENTO DELLA STRUTTURA
Come già scritto in precedenza abbiamo provveduto a cambiare gli arredi, abbiamo infatti
acquistato degli armadi molto più capienti e funzionali per i nostri giovani ospiti e ad arredare
il terranno adiacente al giardino.
INIZIO ATTIVITÀ PER MADRE-BAMBINO
Dal 1 gennaio 2016 Kirikù termina a sua lunga attività in favore dei minori affidati alla tutela.
In collegamento con la rete degli altri centri Artemisia, si propone come comunità educativa
per madre in disagio e vittime di violenza.
La Coordinatrice Marialuisa De Stefani
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L'INCORONATA via Vistarini (ang. Corso Umberto I), Zorlesco – Casalpusterlengo (Lo)
La Clessidra Cooperativa Sociale
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PREMESSA
La conduzione delle comunità educative madre-bambino Centri Artemisia è affidata alla
Cooperativa LA CLESSIDRA. La comunità “L'Incoronata” è attiva dal settembre 2006, in via
Vistarini ang. C.so Umberto I, a Zorlesco - Casalpusterlengo (LO). La struttura è concessa
dalla Curia di Lodi in comodato d’uso al Movimento per la Vita Lodigiano affinché, grazie al
diretto coinvolgimento della cooperativa IL SENTIERO2 realizzasse le opere di
ristrutturazione dell’immobile.
OSPITI E PROGETTI
Nel corso del 2015 la comunità educativa madre-bambino Centri Artemisia “L’Incoronata” di
Zorlesco ha lavorato con un andamento costante, occupando i 14 posti autorizzati (10
residenziali e 4 pronto intervento) con un passaggio complessivo di 22 persone (16 residenziali
e 6 pronto intervento) di cui 9 adulti (3 P.I.) e 13 minori (3 P.I.), per una media mensile di 13,5
ospiti complessivi (media residenziale 9,5 / media pronto intervento 4). L’età degli adulti è
compresa tra i 18 e i 41 anni, quella dei minori tra gli 0 e i 17 anni. Nel periodo che prendiamo
in considerazione sono stati portati avanti numerosi progetti con differenti obiettivi:
6 progetti di sostegno e valutazione della genitorialità, regolati dalle disposizioni del
Tribunale per i Minorenni (Milano o Bologna). L’obiettivo principale di tali progetti è
l’osservazione delle capacità genitoriali della madre, l’individuazione delle risorse
personali e l’attivazione di piani di intervento volti all’autonomizzazione e al
reinserimento sociale del nucleo familiare, per un’adeguata crescita psicofisica del
minore.
2 La cooperativa sociale il Sentiero gestisce in collaborazione con la cooperativa sociale La Clessidra la rete delle
comunità educative madre-bambino denominate Centri Artemisia e le comunità educative per minori Kirikù e Artemisia
Junior. Il titolare delle autorizzazioni al funzionamento, cooperativa sociale il Sentiero, ha affidato la conduzione delle
attività del centro L’Incoronata alla cooperativa sociale La Clessidra, dal loro inizio (settembre 2006), con comunicazione
formale all’ASL di competenza.
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1 caso di proseguo amministrativo: una giovane madre è stata accolta presso la nostra
struttura a marzo 2013 e sta effettuando un percorso di autonomia (proseguimento
dell’attività scolastica e successiva ricerca di un’attività lavorativa), con la prospettiva
di un progressivo reinserimento sociale, supportato dal Servizio Inviante.
3 casi di pronto intervento, terminati con la dimissione dell’ospite dopo pochi giorni, o
con l’evoluzione del progetto verso l’ottenimento di una maggiore autonomia e di un
reinserimento sociale.
3 nuclei ospitati in regime di protezione, provenienti da altre strutture o dalla famiglia
d’origine. Le donne sono state inserite solitamente dopo avere sporto denuncia per
maltrattamenti a carico del coniuge/convivente.
Un nucleo mamma-bambino è stato trasferito presso la famiglia del padre della minore,
secondo disposizione del Tribunale per i Minorenni di Bologna. Una donna e la figlia di 10
anni si sono trasferite presso un alloggio per l’autonomia situato a Borgo Figino (MI), dopo un
percorso comunitario di un anno e mezzo.
Una donna ed i suoi due figli di 10 e 14 anni si sono trasferiti presso un’abitazione a Rimini,
dopo aver terminato un progetto, iniziato in regime di protezione e conclusosi con la piena
autonomia dell’ospite, grazie anche al sostegno economico del Servizio Inviante.
Infine una madre e la sua bambina di pochi mesi hanno fatto rientro presso la famiglia
d’origine, nonostante i presunti maltrattamenti subiti dal marito, secondo quanto disposto dal
Tribunale competente.
DATI DONNE
Le donne ospitate nella nostra comunità nel 2015 hanno o avevano situazioni familiari e
abitative molto eterogenee: due di esse erano coniugate, sette erano nubili. Solo due possiedono
beni immobiliari propri. Durante l’arco del 2015 due signore sono riuscite a reperire e a
mantenere un’occupazione lavorativa, nel territorio del Lodigiano e nel Milanese. Tutte le altre
risultavano disoccupate. Tre delle nove donne accolte sono state inserite presso la nostra
comunità sotto regime di protezione, avendo subito abusi e violenze da parte di mariti o
compagni.
Cinque delle nove donne ospitate sono di origine straniera (rumena, egiziana, ivoriana,
brasiliana, bosniaca). Tutte erano in possesso del diploma di licenza media. Solo due erano in
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possesso della patente di guida. Infine, per quanto riguarda gli interventi precedenti effettuati
dai Servizi Sociali sul contesto familiare della donna inserita, in sei casi i nuclei erano già
segnalati e seguiti (presa in carico da parte dei Servizi del comune di residenza, eventuale
valutazione psicodiagnostica), mentre per il restante si trattava del primo intervento di tutela
predisposto dai Servizi Sociali.
DATI MINORI
Per quanto riguarda il lavoro svolto con i minori, la comunità si attiene scrupolosamente a
quanto richiesto da decreto del TM. L’età media si aggira intorno ai 6 anni e mezzo e nel
dettaglio:
2 minori di pochi mesi
2 minori di 1 anno
2 minori di 2 anni e mezzo
1 minore di 5 anni
1 minore di 9 anni
2 minori di 10 anni
1 minore di 12 anni
1 minore di 14 anni
1 minore di 17 anni
Uno solo dei tredici minori ospitati nel corso del 2015 è di nazionalità straniera (ecuadoriana),
essendo gli altri nati in Italia, pur avendo la maggior parte di essi madri straniere. I bambini
sono seguiti dal punto di vista pediatrico, scolastico e psicologico.
Oltre ai normali e regolari controlli pediatrici, per tre dei minori è stato avviato l’intervento di
medici specialisti (psicomotricità), neuropsichiatri infantili (eventuale valutazione
psicodiagnostica) e psicologi per problemi specifici, causati dal forte disagio al quale sono stati
esposti. La comunità si avvale di tutti i servizi scolastici ed extrascolastici offerti dal territorio.
Pertanto i minori sono regolarmente iscritti, a seconda delle età, ai nidi, alle scuole materne,
elementari, medie e superiori, oltre che ai corsi sportivi da loro prediletti (nuoto, palestra,
ginnastica artistica). Il rendimento scolastico per il 66% dei minori che hanno frequentato la
scuola durante la permanenza presso il centro è nella norma, mentre il 33% ha presentato
29
difficoltà di apprendimento, specialmente in relazione alla frequentazione delle scuole
superiori di formazione professionale.
Per i bambini di età compresa tra i due e i cinque anni, oltre all'assistenza significativa e
costante degli operatori del centro, è stato garantito l’inserimento presso la scuola materna San
Bassiano di Zorlesco, con la quale è stato avviato da diversi anni un proficuo rapporto di
collaborazione. Un bambino di un anno e mezzo sta continuando a frequentare l’asilo nido
Primi Passi di Codogno, per poter usufruire delle stimolazioni necessarie ad un'adeguata
crescita motoria, cognitiva e relazionale.
La comunità inoltre fornisce un servizio di visite protette, all’interno della struttura e alla
presenza di un operatore, per permettere ai minori residenti di incontrarsi con i parenti, sempre
su disposizione dei Servizi Sociali e del Tribunale per i Minorenni. Solo 5 dei 13 minori ospitati
hanno ricevuto regolarmente la visita dei familiari (padre, nonni, zii), uno in forma protetta ed
osservata, quattro in forma libera.
VOLONTARI E TIROCINANTI
Attualmente la comunità è convenzionata per le attività di tirocinio con la Facoltà di Psicologia
dell’Università di Padova, dell’Università Cattolica di Milano, dell’Università Statale di
Milano Bicocca, dell’Università di Pavia, dell’Università di Piacenza; con la Facoltà di Scienze
dell’educazione dell’Università di Piacenza, dell’Università Statale di Milano Bicocca e
dell’Università Cattolica di Milano. Inoltre, da quasi un anno, si avvale della preziosa
collaborazione di una volontaria, per la copertura delle ore notturne.
RAPPORTI E COLLABORAZIONE CON I SERVIZI INVIANTI
I rapporti con i Servizi Sociali Invianti sono sempre stati improntati sul dialogo e la
collaborazione al fine di ottenere risultati positivi nei progetti di tutela dei minori. In particolare
nell’anno preso in considerazione abbiamo collaborato con le tutele minori del Consorzio
Lodigiano per i Servizi alla Persona, del Comune di Cassano Magnago (VA), del Comune di
Rozzano (MI), del Comune di Levante (PC), del Comune di Piacenza, del Comune di Parma,
del Comune di Baronissi (SA), del Comune di Giussago (PV), del Comune di Sesto San
Giovanni (MI) ed infine del Comune di Busto Arsizio (VA).
30
CONCLUSIONI
Nel 2015 sono avvenute quattro dimissioni di nuclei familiari e nove singole persone, con esiti
differenti. Un nucleo mamma-bambino è stato trasferito presso l’abitazione del padre della
minore, situata a Tabiano Terme, secondo disposizione del Tribunale per i Minorenni di
Bologna. Un altro nucleo è stato collocato presso un alloggio per l’autonomia situato a Borgo
Figino (MI), dopo aver terminato il progetto comunitario presso la nostra struttura, secondo
disposizione del Tribunale per i Minorenni di Milano. Una madre ed i suoi due figli, cessato il
regime di protezione a cui erano sottoposti a causa dei maltrattamenti subiti dall’ex marito, si
sono trasferiti presso un’abitazione a Rimini, con il supporto economico del Servizio Inviante.
Infine, una madre e la sua bambina di pochi mesi hanno fatto rientro presso la famiglia
d’origine, dopo una breve permanenza presso la nostra struttura. Tredici ospiti sono
attualmente presenti in struttura (nove residenziali e quattro pronto intervento).
SUPERVISIONE E FORMAZIONE PERMANENTE OPERATORI
Durante l’arco del 2015 la supervisione psicologica è stata svolta dal Dr. Giovanni Callegari,
con cadenza quindicinale. E’ stato inoltre progettato e realizzato il corso di formazione
permanente: “COMUNICAZIONE, SICUREZZA, VOLONTARIATO NEI CENTRI PER
DONNE IN DISAGIO E VITTIME DI VIOLENZA”. Il corso è stato coordinato dal Dr. Luigi
Campagner e dal Dr. Carlo Arrigone.
La coordinatrice Dr.ssa Chiara Pastori
31
SANTA TERESA via Negri, 79 - Casale Monferrato (AL)
La Clessidra cooperativa sociale
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PREMESSA
Alcuni dati tecnici di sintesi:
Posti letto: fino a un massimo di n. 14 autorizzati
Equipe professionale: coinvolge un’educatrice coordinatrice, educatrici professionali e
OSS, un supervisore psicologo e responsabile psicologico dei casi, un consulente psichiatra
Provenienza dei nuclei famigliari: province del Piemonte, della Lombardia e di alcune
regioni meridionali.
Età dei bambini: la quasi totalità dei minori accolti appartiene alla fascia 4-5 anni, tuttavia
la struttura ha ospitato numerosi neonati, alcuni adolescenti e diversi bambini in età scolare
Frequenza scuole: si avvale delle risorse del territorio.
Motivi dell’inserimento: violenza all’interno del nucleo famigliare; accompagnamento al
parto; sostegno alla genitorialità e risocializzazione della donna.
Servizi Sociali con cui si lavora e si è lavorato: ASLAL Servizio Socio-Assistenziale di
Casale Monferrato (AL), ASLAL distretto di Valenza (AL), Comune di Vercelli, Consorzio
C.I.S.S.-A.C. Caluso (TO), Consorzio I.S.A. di Ghemme (NO), Consorzio CO.GE.S.A.
Asti, Consorzio C.I.S.A. Tortona (AL), ASL Pavia, Comune di Asti, Consorzio IN.RE.TE.
Ivrea (TO), Consorzio C.I.S.S. Chivasso (TO), Comune di Peschiera Borromeo (MI),
Comune di Luino (VA), Consorzio C.I.S.S. di Valenza (AL), Consorzio SER.CO.P. di Rho
(MI), Consorzio C.S.P. di Novi Ligure (AL), Consorzio INT.ES.A. di Bra (CN), un
Servizio Sociale della regione Sicilia, Comune di Pavia, Ministero della Giustizia –
Dipartimento Giustizia Minorile di Milano – USSM Torino, Servizio Tutela minori di
Voghera (PV), Città di Biella, ASL Biella, Comune di Rovello Porro (CO), Comune di
Cavaria con Premezzo (VA), Consorzio C.I.S.A.S. Santhià (VC), C.P.S. Busto Arsizio
(VA), Comune di Dervio (LC), Ser.T. Valenza (AL), Consorzio C.I.S.A.S. Santhià (VC),
Comune di Istrana (TV), un Comune della provincia di Monza e Brianza, Consorzio
Lodigiano per i Servizi alla Persona (Lodi), un Servizio Sociale della Regione Campania,
Consorzio C.S.S.A.C. Chieri (TO), Consorzio Impegno Sociale - Cassina Rizzardi (CO),
Comune di Trezzano sul Naviglio (MI), Servizio Sociale Valseriana - Albino (BG).
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OSPITI E PROGETTI
La comunità educativa centro Artemisia “Santa Teresa” ha svolto la propria attività occupando
in media circa 11 dei 14 posti di cui dispone. Il turnover dei progetti portati a conclusione e dei
nuovi inserimenti ha consentito in questo periodo un’ospitalità complessiva di 34 persone, di
cui 14 donne e 20 minori di età compresa tra i due mesi e i 16 anni. La durata media della
permanenza, per gli ospiti dimessi, è stata di circa 3,5 mesi, l’ospitalità di 5 signore e di 8
minori era già iniziata tra il 2012 e il 2014. La breve durata media dei progetti si spiega con
un’alta presenza di ospiti accolti per situazioni di emergenza, risoltesi nel giro di poco tempo,
mentre alcuni progetti di lunga durata sono ancora in corso a fine 2015. L’inviante dei casi
inseriti è sempre stato il Servizio Sociale a seguito di Decreto del Tribunale per i Minorenni.
Tuttavia in due casi l’inserimento è avvenuto in regime di pronto intervento con intervento dei
Carabinieri, ricerca del relativo Servizio sociale e successiva segnalazione alla Procura presso
il Tribunale per i Minorenni, che ha quindi emanato un decreto.
Sono state ospitate 14 donne con i propri figli, con i seguenti progetti:
7 casi di protezione della donna o dei minori, di cui:
o 1 dalla tratta, con finalità anche di sostegno alle capacità genitoriali e reinserimento
sociale;
o 1 anche per sostegno alle capacità genitoriali;
2 casi di sostegno alla genitorialità;
2 casi di instabilità abitativa;
2 casi di ospitalità temporanea;
1 caso di misura cautelare alternativa al carcere.
Nella quasi totalità dei casi l’obiettivo è stata l’osservazione delle capacità genitoriali della
madre e l’individuazione e il sostegno di sue eventuali risorse relazionali e sociali, l’attivazione
di piani di intervento volti all’autonomizzazione del nucleo familiare e a tutela di un’adeguata
crescita psicofisica dei minori. In tre casi sono stati attivati accorgimenti volti alla messa in
segretezza di madri e figli per motivi di protezione personale.
Abbiamo collaborato con il Servizio Tutela Minori dei seguenti enti: Servizio Tutela minori di
Voghera (PV), un Comune della provincia di Monza e Brianza, Consorzio Lodigiano per i
Servizi alla Persona (Lodi), Consorzio C.S.S.A.C. Chieri (TO), un Comune dell’hinterland
33
milanese, Consorzio Impegno Sociale - Cassina Rizzardi (CO), Ministero della Giustizia –
Dipartimento Giustizia Minorile di Milano – USSM Torino, Consorzio C.S.P. di Novi Ligure
(AL), un Comune dell’hinterland milanese, ASLAL Servizio Socio-Assistenziale di Casale
Monferrato (AL), Servizio Sociale Valseriana - Albino (BG).
ANALISI DATI DONNE ALL’INGRESSO
ETÀ MEDIA – L’età media delle signore ospiti nel 2015 è stata di 29 anni. Negli anni
precedenti è sempre stata superiore ai 30 anni, solo nel 2008 e 2007 è stata inferiore.
NAZIONALITÀ – 4 ospiti sono state di nazionalità italiana, 1 italo-brasiliana, 2 nigeriane, 2
ucraine, 1 albanese, 1 peruviana, 1 marocchina, 1 tedesca, 2 rumene. Spesso i figli hanno
doppia cittadinanza perché talvolta il padre non è della stessa nazionalità della madre (ucraina-
albanese, italo-marocchina, peruviana-rumena, italo-rumena); in percentuale il 33% delle ospiti
era italiana e il 67% straniera.
PROPRIETÀ – Le signore ospitate non possiedono beni di proprietà, non godono di soluzioni
abitative proprie. Eventuali contratti di proprietà immobiliari o di affitto erano intestati ai mariti
o compagni, o eventualmente cointestati.
ISTRUZIONE – 8 signore erano in possesso di licenza media inferiore; una signora in possesso
di laurea conseguita nel paese d’origine; due signore in possesso di qualifiche professionali
(una di istituto alberghiero, una da OSS). In un caso una signora era stata iscritta ad un corso
di italiano per stranieri ma non l’ha portato a temine.
LAVORO – Sei ospiti avevano esperienze lavorative recenti, precedenti all’ingresso in
comunità.
INTERVENTI PRECEDENTI EFFETTUATI DAI SERVIZI SOCIALI – In 8 casi le ospiti
avevano avuto precedenti interventi dei Servizi Sociali: - un precedente inserimento in centro
di accoglienza Centro di Aiuto alla Vita (C.A.V.); - due di aiuto economico e assistenza
domiciliare; - due precedenti inserimenti in comunità minori; - due allontanamenti di altri figli;
- un precedente inserimento in comunità per madri e figli.
PERCORSO COMUNITARIO
LAVORO/FORMAZIONE – Durante la permanenza in comunità, una signora ha reperito
un’occupazione lavorativa, saltuaria ma retribuita. Altre due ospiti avevano già un’occupazione
34
e sono riuscite a mantenerla. Una signora ha conseguito la licenza media durante la permanenza
in struttura. Due signore hanno frequentato un corso da caregiver, conseguendo il relativo
attestato. Una signora si è iscritta ad un corso professionale. Questi risultati sono stati possibili
appoggiandosi alla comunità per l’accudimento dei figli durante le loro assenze.
DIMISSIONI – Due ospiti sono state dimesse con i figli per ricongiungersi ai loro padri; due
ospiti sono state dimesse con i figli e sono rientrate presso la precedente abitazione, in assenza
dei mariti, avendo un’occupazione; un’ospite, arrivata in pronto intervento senza decreto del
TM, è stata reinviata con la figlia presso l’abitazione dei genitori ma, successivamente
all’arrivo del provvedimento, collocata in un’altra comunità madre-figlio per motivi di
sicurezza; due ospiti sono state trasferite presso un’altra comunità, una di esse con il figlio, in
quanto più vicina al luogo di residenza, l’altra, senza figli, per intraprendere un percorso
terapeutico; un’ospite è rientrata con il figlio presso la comunità di provenienza; una signora è
stata dimessa in autonomia in seguito all’affidamento dei figli al padre; una signora con il figlio
hanno trovato ospitalità presso una famiglia che fa accoglienza, in un regime di semiautonomia,
nella prospettiva di una collocazione in autonomia vera e propria; una signora è stata dimessa
per entrare presso un’abitazione con sostegno del Servizio sociale; un’ospite si è
volontariamente allontanata abbandonando il percorso comunitario.
ANALISI DATI MINORI
Per quanto riguarda il lavoro svolto con i minori, la Comunità dà attuazione al provvedimento
del Tribunale per i Minorenni che ne ha decretato l’inserimento, interloquendo costantemente
con il Servizio sociale inviante. L’età media dei minori ospitati è di 4,9 anni, considerando i
neonati di anni uno. La nazionalità italiana è del 36%, quella degli stranieri del 64%.
I minori, nel periodo di inserimento in comunità, sono stati seguiti sia dal punto di vista medico
che scolastico. La comunità si avvale di servizi scolastici ed extrascolastici offerti dal territorio
e i bambini sono stati regolarmente iscritti, a seconda delle età, al nido, alla scuola dell’infanzia,
alla scuola primaria, alle superiori; al catechismo, all’estate ragazzi o ad un’attività sportiva
dove ne sussistevano le possibilità (acquaticità, tennis, nuoto). 4 minori sono stati
accompagnati ai Servizi di Psicologia o Neuropsichiatria Infantile: 2 nel territorio della
ASLAL, 2 presso i Servizi competenti territorialmente per residenza.
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La comunità dispone di un soggiorno dedicato esclusivamente alle visite per permettere ai
minori ospiti della struttura di incontrarsi con i parenti. Questi momenti sono concordati con i
Servizi Sociali sulla scorta di quanto indicato dal provvedimento del Tribunale – se esistente –
o, in assenza di un dispositivo normativo, in base alle proprie conoscenze della cerchia
famigliare. Sono quindi indicate le persone ammesse alla visita se ne stabiliscono le modalità,
cioè se alla presenza di un operatore o meno, in struttura o all’esterno. Pertanto, mentre erano
ospiti della comunità, 11 minori hanno avuto disponibilità di visite settimanali o a frequenza
variabile, sempre concordata con il Servizio, con il padre o con altri parenti e familiari – altri
fratelli non ospiti della struttura, nonni, zii, cugini, marito nel caso di un’ospite minorenne –
alla presenza dell’operatore. Due minori sono stati regolarmente accompagnati dagli operatori
nelle città d’origine per l’incontro con il padre o altri familiari in luogo neutro, alla presenza di
personale del Servizio inviante. In un caso, l’Opera Diocesana Assistenza di Casale ha
gentilmente concesso l’utilizzo di un locale presso una delle proprie strutture, per consentire a
2 minori di incontrare il padre al di fuori della comunità ma alla presenza di un suo operatore,
per evitare la presenza potenzialmente disturbante della madre.
PROGETTI PARTICOLARI
La crescente complessità delle situazioni incontrate negli anni, ha portato la comunità ad
ampliare e differenziare i servizi offerti. A fianco della tradizionale accoglienza di donne in
situazione di disagio, con figli o da sole, la comunità Santa Teresa ha attuato l’accoglienza di
donne sottoposte a provvedimenti cautelari con misure alternative alla detenzione, oppure
monitorate dai Ser.D. e N.O.A. Un progetto particolarmente interessante messo a punto grazie
alla stretta collaborazione del Servizio inviante con l’ente gestore della comunità e le operatrici,
ha coinvolto una madre con un figlio per i quali, dopo un congruo periodo di tempo trascorso
in comunità, durante il quale si è potuto lavorare sulle capacità genitoriali e sulla ricerca del
lavoro per l’ospite, si è proseguito il percorso con una fase di semi-autonomia, mettendo a
disposizione del nucleo un appartamento per alcuni mesi, con affiancamento e monitoraggio
dedicato per alcune ore settimanali dagli operatori, per consolidare l’autonomia della signora
nella cura del figlio, nella gestione della casa e delle attività connesse. Gli operatori hanno
acquisito anche particolare esperienza nel trattare casi di protezione della madre e/o del minore,
per i quali il Servizio sociale o lo stesso Tribunale per i Minorenni richiedono il collocamento
in segretezza. Oltre ad alcuni accorgimenti posti in essere per preservare la riservatezza del
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domicilio, si richiede spesso anche la collaborazione di quegli enti territoriali che erogano
servizi di pubblica utilità - ASL, scuole, centri sportivi. Sul fronte psicologico, continua la
collaborazione con lo “staff clinico”, composto da specialisti quali psichiatra e
psicologo/psicoterapeuta. Sono proseguiti colloqui di sostegno con alcune ospiti, tuttavia c’è
la possibilità di attivare anche psicodiagnosi dell’adulto e del bambino e psicoterapia. La
deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte n. 25-5079 del 18/12/12 recante
“Approvazione della tipologia e dei requisiti strutturali e gestionali delle strutture residenziali
e semiresidenziali per minori. Revoca della DGR n. 41-12003 del 15/03/04”, all’art. 8 rivede
la definizione della comunità madre-bambino, nominandola più ampiamente comunità
genitore-bambino e includendo così la possibilità di “attivare risposte di accoglienza anche per
padri con bambini”. Il centro “Santa Teresa”, pertanto, è disponibile a sperimentare nuove
soluzioni di accoglienza in tal senso, sulla scorta della recente normativa regionale. Sono
proseguite, inoltre, le attività di accoglienza di tirocinanti provenienti da alcune Facoltà di
Psicologia e da scuole di formazione per Operatori Socio-Sanitari.
FORMAZIONE
Appuntamento imprescindibile resta il corso di formazione annuale organizzato dalla
cooperativa per gli operatori, che nel 2015 si è articolato in alcuni importanti appuntamenti:
- 18 aprile, presso la sede della cooperativa a Castellanza (VA), si è tenuta il corso specifico
dei lavoratori in materia di sicurezza, che ha permesso di soddisfare un obbligo normativo
discendente dalla legge 81/08;
- 19 maggio, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte a Torino, si è tenuta una giornata
di approfondimento in merito alla “DGR n. 15-7432 del 15 aprile 2014 – Approvazione di
indicazioni operative per i servizi inerenti i luoghi per il diritto-dovere di visita e di relazione
(cosiddetti di luogo neutro)”, che recepisce le buone prassi già in atto e fornisce indicazioni per
meglio definire gli interventi di Luogo Neutro, indicandoli appunto come luoghi deputati
all’esercizio del diritto-dovere di visita e relazione con i minori da parte dei genitori o altri
adulti significativi, nell’ottica della crescita del rapporto e della promozione del benessere del
bambino;
- 19 giugno, presso Palazzo Marino in piazza della Scala a Milano, si è tenuto il convegno dal
titolo “Il trattamento del giovane paziente borderline. Comunicazione scientifica delle
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principali esperienze territoriali a confronto”, offrire una che si che ha visto susseguirsi
comunicazioni scientifiche delle principali esperienze territoriali lombarde sul tema dei disturbi
borderline nella fascia adolescenziale della popolazione nell’ottica di offrire un importante
stimolo formativo e informativo a tutta la rete del servizio sanitario e assistenziale.
Uno spazio a parte vogliamo dedicare al momento di formazione per il ciclo “L’avventura di
essere donna. Contrastare la violenza per promuovere la riuscita”, tenutosi il 27 novembre,
settimana in cui si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulla donne, presso la
comunità “Santa Teresa” a Casale Monferrato, organizzato in occasione del decennale di
attività della struttura. Si sono confrontati diversi esponenti del mondo del contrasto alla
violenza sulla donna, che hanno approfondito la tematica da diversi punti di vista. Ad ascoltarli
una platea di operatori e addetti ai lavori, che tutti i giorni si trovano a contrastare questi
fenomeni. Ad introdurre il tema è stato il dottor Luigi Campagner, direttore generale dei centri
Artemisia e Snodi, cui è seguito il saluto della dottoressa Ornella Caprioglio, Assessore alle
Pari Opportunità presso il Comune di Casale Monferrato, che ha sottolineato che “la violenza
deve essere superata con un discorso di coinvolgimento di maschi e femmine, in modo
differente: bisogna aiutare uomo e donna in un percorso di crescita”. Dopo la presentazione
dell’attività della comunità fatta dall’educatrice coordinatrice della struttura, dottoressa
Stefania Da Re, è intervenuta Silvana Mossano, giornalista e cronista de La Stampa, che ha
testimoniato con racconti scritti gli atti dei processi su casi di violenza alle donne: “Prima
venivano contestate violenze e lesioni, adesso si riconosce il reato. Sono aumentate violenze e
denunce? Da osservatrice propenderei per la seconda ipotesi, perché si acquisisce sensibilità
ed emulazione”. A confermare il cambiamento nelle aule del tribunale la relazione del dottor
Giovanni Callegari, psicologo/psicoterapeuta e Giudice onorario presso il Tribunale per i
Minorenni di Torino: “Tante volte abbiamo sentito dire "se l'è cercata". Purtroppo, a volte, a
formulare questi giudizi sono gli operatori del sociale, che dovrebbero essere preposti a
salvaguardare le vittime. Invece sarebbe proprio il riconoscimento della sofferenza che causa
dolore a responsabilizzazione il reo e questo, oltre a evitare recidive, sarebbe anche un atto di
difesa sociale”. È intervenuta quindi la dottoressa Linda Pozzi, coordinatrice del centro
Artemisia “Casa La Vita” di Lecco, consulente di Telefono Donna Lecco, che ha approfondito
il tema del soggetto violento e il trattamento dell’offender, riportando diverse esperienze in
Italia e all’estero. Ha concluso la mattinata l'intervento della dottoressa Serafina Aceto,
Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Vercelli, che in modo
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preciso ed esaustivo ha mostrato la posizione della Procura rispetto ai reati di violenza di
genere, e i dispositivi di legge a tutela delle vittime.
La coordinatrice Dott.ssa Stefania Da Re