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Scuola Primaria “G.RIVA” CORTENUOVA

Classi seconde

Insegnanti: Bellavita Donatella – Casati

Antonella – Cometti Piermaria –

Gandolfi Ilaria

Anno scolastico 2011/2012

SCOPRI IL SIGNIFICATO

E IL VALORE DEL PANE

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Destinatari /Fruitori

30 alunni (2 sezioni) classi seconde Scuola Primaria “G. Riva” Cortenuova.

Sono stati coinvolti anche i docenti, i genitori e gli enti locali interessati.

Finalità e obiettivi

Queste le finalità e gli obiettivi che si intendono perseguire:

- Promuovere corretti stili di vita

- Creare un percorso educativo comune e condiviso

- Promuovere un atteggiamento positivo nei confronti del cibo

- Attivare forme di prevenzione riguardo alla salute

- Stimolare nei bambini un approccio critico verso i cibi ed i relativi messaggi mediatici

- Educare i bambini alla diversità del gusto

- Favorire una azione educativa per una modifica comportamentale volta a rimuovere gli

atteggiamenti sbagliati più radicati

- Conoscere gli alimenti e i loro valori nutritivi

- Rilevare il cambiamento socio-economico nel tempo

- Osservare il mutamento delle attività artigianali con l’utilizzo delle macchine

- Conoscere il processo dalla semina alla raccolta del grano e del granoturco

- Conoscere usi e costumi propri e di culture altre

- Conoscere gli altri

- Conoscere il territorio in cui si vive

- Conoscere il processo dalla macinatura alla panificazione

Attività

Esperienze di ascolto attraverso la narrazione di racconti e video racconti

Attività espressive, grafico pittorico e manipolative

Attività di manipolazione dei materiali

Verbalizzazioni libere e guidate

Realizzazione di abiti per lo spettacolo

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Visita alla cascina “Leporati” per la conoscenza del territorio

La trasformazione: dal seme al prodotto

Situazioni stimolanti, l’esplorazione e la manipolazione, ri-costruzione di una pannocchia;

Giochi ed attività sensoriali per scoprirne l’origine, le proprietà e le caratteristiche di alcuni

materiali;

Ricerca, osservazione diretta, attività di analisi e confronto tra materiali diversi;

Esperienze di relazione e interazione con gli altri (Laboratori, momenti di continuità, letture

animate ecc);

Visite guidate per conoscere le funzioni di luoghi, persone, oggetti/strumenti;

Attività di rielaborazione mediante l’impiego di vari linguaggi (manipolativo, iconico, grafico,

simbolico verbale) per consolidare le conoscenze acquisite ed imparare a rappresentare la

realtà osservata.

Nel campo del corpo e movimento sono state proposte esperienze ludico sensoriali come

preparazione dello spettacolo finale

In quello della fruizione, oltre alla ricerca di parole, immagini, letture attinte dalla tradizione

popolare per incoraggiare i bambini a inventare e creare con i doni della terra semplici

manufatti che, progettati in forma personale e in gruppo, eserciteranno i sensi e la fantasia.

L’esperienza al Mulino (la torchiatura e la panificazione con i materiali di un tempo) farà

riflettere sulle implicazioni derivate dal consumo di alcuni prodotti.

“La storia del pane”: i bambini alla scoperta dell’origine di questo alimento partendo

dall’osservazione dei cereali e successiva macinazione con la pietra.

Durata prevista

Il percorso si svilupperà nel corso del corrente anno scolastico con il supporto formativo e

informativo degli specialisti artigianali, quali il panettiere, il contadino e il mugnaio.

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I percorsi si attiveranno partendo

sempre da esperienze fatte vivere

in primis ai bambini e

successivamente con delle storie

che stimoleranno a far riflettere e

modificare atteggiamenti e

comportamenti.

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….. in tutti i modi di formare una “testa

ben fatta” capace di “… disporre allo stesso

tempo di un’attitudine generale a porre e a

trattare i problemi; i principi organizzatori

che permettano di collegare i saperi e di

dare loro senso …”).

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I bambini e la Scuola Primaria

Il traguardo può ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e

le abilità operative (il fare) apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non formale (le altre

istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel suo complesso) sono diventate competenze di

ciascuno. Un ragazzo è riconosciuto “competente” quando, facendo ricorso a tutte le capacità di cui

dispone, utilizza le conoscenze e le abilità apprese per:

esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri;

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… interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo

circonda, e influenzarlo positivamente;

… impariamo a conoscere la cascina

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riflettere su se stesso e gestire il proprio processo

di crescita, anche chiedendo aiuto, quando occorre;

comprendere, per il loro valore, la complessità

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dei sistemi simbolici e culturali;

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maturare il senso del bello;

conferire senso alla vita.

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“Creare classi che siano allo stesso tempo più piacevoli

ed educative, classi con studenti meglio preparati, con

competenze di cui avranno bisogno per aver successo

nel XXI secolo”.

S. Kagan, California University

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“La conoscenza attraverso i sensi è la prima forma di conoscenza. È la base sulla quale si

costruisce il mondo percettivo e concettuale del bambino che, a sua volta, diventa il presupposto per

un comportamento che deve essere sempre più adeguato alle condizioni oggettive”.

“ Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda,

chi fa impara.”

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“Costruire per apprendere divertendosi,

sapendo di poter far valere le proprie abilità;

costruire per migliorare la propria autostima

quindi, ma soprattutto per migliorare la

propria capacità di stare in gruppo e fare

gruppo in maniera non conflittuale; costruire

per prendere consapevolezza delle altrui

specialità, bisogni ed esigenze.”

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La pianta del paese ed i percorsi effettuati.

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…PER SCOPRIRE …

“Un anno di esperienze vissute… con le mani,

con gli occhi, con le orecchie, con il gusto, con il

naso, ma soprattutto con il cuore”.

I BAMBINI DELLE CLASSI SECONDE DI CORTENUOVA.

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“Dici:

è faticoso frequentare i bambini.

Hai ragione.

Aggiungi:

perché bisogna mettersi al loro livello,

abbassarsi, scendere, piegarsi, farsi piccoli.

Ti sbagli.

Non è questo l’aspetto più faticoso.

E’ piuttosto il fatto di essere costretti a elevarsi

Fino all’altezza dei loro sentimenti.

Di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi

Sulle punte dei piedi.

Per non ferirli.”

Janusz Korczak


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