Del. n. 117/2010/VSG
SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA
composta dai magistrati:
- Cons. Gianfranco BUSSETTI Presidente F.F.
- Cons. Paolo PELUFFO Componente
- Cons. Graziella DE CASTELLI Componente
- Cons. Raimondo POLLASTRINI Componente
- 1^ Ref. Alessandra SANGUIGNI Componente
- 1^ Ref. Laura D’AMBROSIO Componente
VISTO l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
VISTO il Testo Unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934,
n. 1214, e successive modificazioni;
VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e
controllo della Corte dei conti;
VISTA la legge 5 giugno 2003 n. 131, recante disposizioni per l’adeguamento
dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;
VISTO il Regolamento (14/2000) per l’organizzazione delle funzioni di controllo della
Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000 e
successive modifiche e integrazioni;
VISTA la deliberazione 1/DEL/2010 “Regolamento per l’organizzazione ed il
funzionamento degli uffici amministrativi e degli altri uffici con compiti strumentali e di
supporto alle attribuzioni della Corte dei conti”;
VISTA la deliberazione n. 183-bis/2006 dell’11 dicembre 2006, successivamente
modificata con deliberazione n. 1/2008 del 15 gennaio 2008, con la quale la Sezione regionale
di controllo per la Toscana ha approvato il “Manuale delle funzioni della Sezione regionale di
controllo per la Toscana – Controlli sulla sana gestione finanziaria degli enti autonomi locali –
Ulteriori forme di collaborazione”;
VISTA la deliberazione n. 426/2009, con la quale la Sezione regionale di controllo per la
Toscana ha approvato la relazione avente ad oggetto la “Verifica della sana gestione finanziaria
della Provincia di Grosseto” riferita all’anno 2008 e ha richiesto alla Provincia stessa, entro il
termine di sei mesi, la comunicazione delle misure correttive adottate in ordine alle criticità
rilevate;
VISTA la nota acquisita al protocollo n. 5950 del 22.09.2010 della Provincia di Grosseto
e successive integrazioni trasmesse dall’ente concernenti le misure correttive adottate in
merito;
VISTA la relazione di verifica predisposta e illustrata dal Consigliere istruttore Graziella
De Castelli;
DELIBERA
di approvare la relazione avente ad oggetto “Provincia di Grosseto - Verifica delle misure
correttive adottate”;
DISPONE
che la relazione sia trasmessa, a cura della Segreteria, al Presidente del Consiglio e al
Presidente della Provincia di Grosseto e al Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali della
Regione Toscana.
Così deciso in Firenze nella Camera di consiglio del 4 ottobre 2010
Il Presidente f.to Gianfranco Bussetti
Il Relatore f.to Graziella De Castelli Depositata in Segreteria il 07.10.2010
p. Il Direttore della Segreteria Pier Domenico Borrello f.to Simona Croppi
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Sezione Regionale di Controllo per la Toscana
Provincia di Grosseto
VERIFICA DELLE MISURE CORRETTIVE ADOTTATE IN ESITO
ALLA RELAZIONE SULLA SANA GESTIONE FINANZIARIA per l’esercizio 2008
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COMPONENTI:
Consigliere Gianfranco BUSSETTI F.F Consigliere Paolo PELUFFO Consigliere Graziella DE CASTELLI (Relatore) Consigliere Raimondo POLLASTRINI Referendario Alessandra SANGUIGNI Referendario Laura D’AMBROSIO
ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA:
Assistente amministrativo - Franca Brilli
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Premessa
Con la delibera n. 426 del 20.11.2009, relativa alla verifica effettuata dalla
Sezione sulla sana gestione finanziaria della Provincia di Grosseto per l’anno 2008,
furono rilevate alcune anomalie e criticità. Tra queste, alcune sono state portate alla
particolare attenzione dei rappresentanti dell’Amministrazione al fine di ottenere,
entro il termine di sei mesi, informazioni sui correttivi adottati o che si intendono
adottare in merito.
Ai rappresentanti del Comune è stato chiesto di inviare una sintetica
corredata di apposita documentazione in relazione sui seguenti argomenti:
- la puntuale ricognizione dei titoli di entrata e di uscita riguardante i residui
attivi e passivi 2008 ed anni precedenti nell’ambito dell’operazione di
“riaccertamento dei residui” da parte dei responsabili dei servizi unitamente
alla verifica dell’eventuale presenza di esposizioni debitorie o di passività
potenziali che potrebbero sfociare in debiti fuori bilancio;
- l’adozione di un sistema di governance con la creazione di un modello di
reporting supportato da un adeguato sistema informativo, al fine di veicolare
le informazioni e i dati significativi, così da permettere agli organi
dell’amministrazione di avere una chiara situazione di ciascuna società
controllata dalla Provincia ai sensi dell’art. 2359 del codice e consentire, alla
struttura provinciale, di seguire la vita delle aziende e di avere una visione
complessiva sul governo allargato della città anche al fine di svolgere
l’attività di indirizzo e di controllo;
- la messa a regime dell’intero sistema dei controlli anche in termini di
reporting e rendicontazione finale e di tutti gli altri processi di controllo al
fine di una loro completa armonizzazione;
- l’implementazione del sistema informativo dell’Ente in modo tale da renderlo
sistematico, organico e coerente con il complessivo sistema di bilancio, dalla
fase iniziale di pianificazione alla fase conclusiva di rendicontazione. La
finalità è quella di consentire il governo di tutte le informazioni di natura
amministrativa, contabile, economica e patrimoniale. Inoltre il settore
economico finanziario, con il supporto di un adeguato sistema informativo,
dovrà garantire a tutti i responsabili di servizio dell’Ente le informazioni
necessarie per la loro attività gestionale anche in riferimento
all’aggiornamento dell’inventario dei beni.
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- il perfezionamento dei processi di imputazione delle spese nella struttura
delle funzioni, servizi ed interventi del bilancio per una rappresentatività dei
fatti amministrativi e dell’azione pubblica locale che risponda ai principi di
trasparenza e comprensibilità superando in tal modo le criticità contabili
riscontrate nella specifica fattispecie della correttezza delle imputazioni di
bilancio.
Altre criticità rilevate in sede di istruttoria riguardano:
- il riesame della disciplina statutaria e regolamentare in materia di contabilità
per adeguare il complessivo sistema normativo, sia all’evoluzione del quadro
dei principi che informano l’attività delle pubbliche amministrazioni locali, sia
ai mutamenti del quadro legislativo con apposita disciplina dei casi di
improcedibilità o di inammissibilità degli atti non conformi ai contenuti della
relazione previsionale e programmatici. Procedure informatiche per la
gestione dei flussi relativi agli atti e responsabilizzazione dei titolari dei
servizi sulla gestione contabile delle informazioni relative alle entrate e delle
spese per i successivi adempimenti dl controllo del servizio economico –
finanziario;
- l’approvazione del Piano esecutivo di gestione da parte del competente
organo ( Giunta ) contenente gli obiettivi unitamente all’assegnazione delle
risorse ai dirigenti e quello di definizione del piano dettagliato con
contestuale rivisitazione complessivo del piano dei conti;
- l’adeguamento del contenuto della Relazione della Giunta al rendiconto
permette al fine di assolvere alla precipua funzione di dimostrazione del
profilo di “accountability” raggiunto, cioè di responsabilizzazione e di capacità
di rendere conto della propria attività;
- il bilancio autorizzatorio richiede l’osservanza puntuale del principio di
competenza finanziaria che l’Ente in particolari individuate fattispecie,
espressamente analizzate nel referto non rispetta per cui rende non veritieri
ed attendibili le informazioni contabili previsionali, gestionali e di rendiconto;
la presenza di perdite in società partecipate dall’ente (anche per gli esercizi
precedenti) che potrebbero costituire un appesantimento per i bilanci futuri;
- la mancata approvazione per gli anni 2008 e 2009 del programma degli
incarichi di collaborazione di cui all’art. 42 del TUEL come prescritto
dall'articolo 3, comma 55, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e modificato
dall’art.46 della legge 133/2008;
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- la creazione di fondi indistinti nell’ambito della “Funzione di Amministrazione
generale” (interessi passivi su mutui, Iva sui trasporti pubblici, fondi per il
personale, ecc). In vista del federalismo fiscale e della necessità che i dati
contabili dell’intera platea degli enti siano veritieri e confrontabili, la loro
corretta allocazione nell’ambito delle funzioni e servizi pertinenti e/o
prevalenti, risulta fondamentale;
- la consolidata prassi dell’Ente di prevedere le risorse, prevalentemente
provenienti dallo Stato e dalla Regione e da altri soggetti, nella parte
ordinaria di bilancio anche se destinati a finanziare spese in conto capitale,
unita ad una non corretta correlazione tra entrate e spese vincolate nella
destinazione, di fatto non permette il rispetto della corretta definizione degli
equilibri di bilancio e successive contabilizzazioni;
- la non corretta classificazione delle spese sia di parte corrente e sia di natura
straordinaria dando luogo a rappresentazioni contabili non coerenti con i
contenuti degli atti amministrativi (pagamento corrispettivo per il servizio di
trasporto pubblico classificato quale trasferimento corrente, quadri economici
di opere pubbliche codificati interamente nell’ambito dell’intervento
“acquisizione di beni immobili”, codifica nell’ambito dell’intervento
“acquisizione beni mobili” di somme trasferite alla Società Rama);
- la puntuale disamina riguardante le motivazioni delle ingenti somme non
spese nell’ambito della spesa in conto capitale rispetto alle somme
straordinarie già incassate che sono state introitate e sono giacenti presso il
tesoriere in attesa di utilizzo oltreché quelle giacenti presso il tesoriere e
presso la Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre la mancanza di informazioni
contabili ulteriori non ha permesso di rilevare le altre tipologie di risorse che
nel corso degli anni, contabilizzate in parte corrente, sono state destinate alla
spese in conto capitale;
- la costituzione, in modo prudenziale, di un fondo svalutazione crediti quale
stanziamento vincolato utile a far fronte ad eventuali inesigibilità future dei
propri crediti, così come l’accantonamento a fondo ammortamento;
- nell’ambito delle somme vincolate nella destinazione non figurano quelle
derivanti dai mancati utilizzi riguardanti i contributi con vincolo di
destinazione sia per la parte corrente che per la parte investimenti;
Con lettera del 22.09.2010 (acquisita al prot. n.5950/2010) la Provincia
ha dato seguito a quanto richiesto, inviando a questa Sezione una dettagliata
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relazione, corredata di appositi allegati, contenente informazioni circa le misure
correttive adottate o ancora in fase di attuazione.
In particolare precisa che il controllo collaborativo sotto il profilo della
regolarità contabile e del funzionamento dei controlli interni della Sezione regionale
della Corte dei Conti ha prodotto i propri risultati nel periodo di insediamento
dell’attuale Amministrazione. Il referto sulla sana gestione finanziaria ha fornito
un’analisi approfondita che ha permesso di individuare elementi di debolezza su cui
intervenire, con azioni correttive già peraltro in parte programmate con la
riorganizzazione dell’Ente avviata dalla Giunta provinciale con delibera n. 198/2009.
Le azioni di miglioramento indicate dalla Corte hanno riguardato il bilancio di
previsione 2010 e pluriennale, la rendicontazione dell’esercizio 2009, i sistemi di
programmazione e di riorganizzazione della struttura organizzativa dell’ente.
1.Revisione del Regolamento di contabilità
La Sezione aveva segnalato la necessità per l’ente di introdurre apposite
modifiche allo statuto e al regolamento di contabilità al fine di provvedere al loro
aggiornamento tenendo conto dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale nel
frattempo intervenuta, non ultimo i principi e postulati contabili approvati
dall’Osservatorio sulla Finanza e contabilità dell’ente.
La rivisitazione del regolamento di contabilità è avvenuta da parte degli uffici
e la nuova bozza attualmente all’esame dei competenti organi concluderà l’iter
procedurale con l’esame ed approvazione da parte del Consiglio Provinciale. L’ente
assicura che la nuova stesura del regolamento affronta in modo innovativo ed
esaustivo le varie procedure del sistema di bilancio, dalla fase di pianificazione e di
programmazione a quella operativa e di gestione sino a quella finale di
rendicontazione. La disciplina costituisce in tal modo un utile strumento di lavoro
non solo per gli uffici finanziaria ma altresì per l’intera struttura quale “bussola”
per definire preventivamente i vari procedimenti necessari e le relative
responsabilità. Sarà cura dell’amministrazione trasmettere, non appena approvato,
copia del medesimo, a completamento dell’istruttoria della Sezione.
2. La riprogettazione dell’intero sistema informativo
Era stata obiettato che il sistema di programmazione e controllo deve
essere riorganizzato per favorire una conoscenza maggiormente rigorosa e
trasparente del fondamentale rapporto tra ciò che si decide in sede di
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programmazione e ciò che si realizza e si rendiconta alla comunità di riferimento. La
revisione dei documenti di programmazione dal punto di vista contenutistico, ha
consentito di tracciare una nuova linea di coerenza che va dalle linee politiche fino
alla valutazione/rendicontazione delle azioni realizzate passando attraverso la
programmazione triennale ed annuale garantendo in tal modo anche il
miglioramento dell’intero sistema dei controlli interni.
L’azione condotta dall’ente ha riguardato in primo luogo la rivisitazione degli
strumenti di programmazione: il Consiglio Provinciale ha approvato le linee
programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del
mandato amministrativo 2009-2014 (delibera n.37 del 17 settembre 2009). In
attesa della definizione del piano strategico, la Relazione Previsionale e
Programmatica per l’anno 2010 è stata composta tenendo conto che essa costituiva
comunque la “traduzione” delle politiche / strategie rappresentate nella sopra citata
delibera in azioni da intraprendere nel triennio e, contemporaneamente, un
importante anello di congiunzione con le linee programmatiche.
La stesura dei documenti di programmazione per l’anno 2010 ha visto quindi
la Provincia impegnata nel dare coerenza ai contenuti, dagli indirizzi politici alla fase
della realizzazione, provvedendo ad evidenziare i collegamenti fra i vari strumenti
attraverso schemi e quadri di raccordo.
Il passaggio dalle linee programmatiche alla Relazione Previsionale e
Programmatica è stato realizzato con l’adozione di uno schema di relazione che, pur
mantenendo le sezioni descrittive richieste dalla norma, è in grado di collegare ogni
programma di bilancio ad una specifica politica (asse) e strategia (titolo del
programma della RPP) individuata all’interno delle linee programmatiche. In questo
modo è stato messo in luce come ciascun programma della RPP contribuisca alla
realizzazione di una particolare linea programmatica rapportando le finalità generali
della stessa al triennio di riferimento.
Analoga è stata posta nel passaggio dalla RPP al PEG /PDO, armonizzando i
diversi documenti per la messa a regime del ciclo di programmazione – controllo e
perfezionamento del sistema di reporting.
Anche la stesura del Piano Esecutivo di Gestione dell’Ente e l’individuazione
degli obiettivi da inserirvi ha presupposto un’analisi della struttura dei progetti
approvati con il bilancio e descritti in modo generale nella Relazione Previsionale e
Programmatica ed il loro collegamento agli obiettivi di PEG. Il documento è quindi
composto, per ogni responsabile, da un prospetto riepilogativo degli obiettivi
assegnati e delle relative risorse finanziarie attribuite. Ogni obiettivo PEG è collegato
al programma della Relazione Previsionale e Programmatica 2010 – 2014 cui esso si
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riferisce e ai progetti di bilancio dai quali provengono le risorse. Ad ogni
responsabile viene inoltre assegnato il personale in servizio per il raggiungimento
degli obiettivi.
Il PEG, nella forma in cui è stato proposto per l’anno 2010, costituisce un
forte elemento di innovazione e miglioramento rispetto a quanto approvato negli
anni precedenti comprendendo all’interno tutta l’attività (e non solo i progetti
ritenuti strategici) in modo da costituire il reale anello di congiunzione tra le scelte
dell’Amministrazione e la loro concretizzazione: ciascun obiettivo individuato diviene
“tassello” (annuale) dell’azione complessiva (triennale) prevista dalla RPP per il
conseguimento di una determinata strategia di cui alle linee programmatiche che
dovrà essere, a sua volta, controllata nella realizzazione per la verifica dei risultati
conseguiti.
Un altro elemento di novità, rispetto agli anni precedenti, è di aver
approvato, contemporaneamente, l’attribuzione del budget ai dirigenti e
l’esplicitazione dell’obiettivo ad essi assegnato con il medesimo, rispondendo in tal
modo al disposto normativo. Per ciascun obiettivo è stata infatti approvata una
scheda in cui sono riportate informazioni di dettaglio su quanto assegnato; l’insieme
delle schede organizzate per responsabile costituisce il Piano degli Obiettivi
dell’Ente, distinti in obiettivi strategici (direttamente ricollegabili alle politiche di
mandato), e gestionali (attività corrente).
Nel prendere atto delle modifiche introdotte dall’ente e del percorso delineato
che, se attuato nei termini come sopra descritti, risponde alle finalità volute dal
legislatore, si ribadisce la necessità di completare il sistema di bilancio con
l’adozione del piano generale di sviluppo dell’ente quale traduzione per l’intera
durata del mandato delle linee dell’azione pubblica in termini di organizzazione e
funzionamento degli uffici, dei servizi e delle funzioni da assicurare, delle risorse
finanziarie acquisibili strettamente collegate con le politiche tributarie e tariffarie
dell’ente, degli investimenti da realizzare e delle altre materie relative alla
programmazione strategica.
3. Il sistema dei controlli interni
Pur rilevando che il sistema generale dei controlli, eccettuato quello relativo
al controllo strategico che incide anche sulla valutazione della dirigenza, era
funzionante ed in generale rispettoso delle regole e attendibile dal punto di vista
dei risultati da raggiungere, si riscontravano alcune anomalie che era necessario
rimuovere al fine di rendere sistematico e armonico l’intero ciclo. In particolare si
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rilevava che il controllo di gestione era carente dei misuratori di efficienza, efficacia
ed economicità con standard predeterminati.
Il controllo amministrativo contabile, seppur le procedure per il rilascio dei
pareri di regolarità tecnica e contabile sulle proposte di deliberazione e delle
attestazioni di copertura finanziaria sulle determinazioni dei responsabili dei servizi,
erano rispettose delle regole stabilite dalle norme, si osservava che non erano
presenti le verifiche per la rilevazione dei casi di improcedibilità o di inammissibilità
degli atti non conformi ai contenuti della relazione previsionale e programmatica. Si
riscontrava inoltre che era necessario implementare le procedure informatiche per
la gestione dei flussi relativi agli atti da parte dei responsabili dei servizi, per la
conoscenza in tempo reale delle informazioni relative alle fasi delle entrate e delle
spese per i successivi adempimenti dl controllo del servizio economico finanziario.
Assente inoltre l’ applicazione di tecniche di auditing.
La azioni condotte al fine di rimuovere le criticità hanno riguardato il
Controllo di gestione con l’inserimento dei dati necessari al controllo dei progetti
PEG – PDO approvati per l’anno 2010, in modo che trimestralmente è possibile
avere informazioni sul loro stato di attuazione. Il piano dei centri di costo fornisce
inoltre dati di natura contabile grazie ad un duplice collegamento con la contabilità
finanziaria: il primo, preesistente, che consente di imputare e ribaltare i costi sulle
singole attività, l’altro, implementato quest’anno con la stesura del PDO, che
consente di verificare lo stato dei progetti finanziari collegati al singolo obiettivo di
PEG e quindi lo stato di avanzamento del progetto fin dal momento dell’impegno di
spesa. Permane la necessità di agire sull’individuazione di standard, ma è in
programma una revisione del sistema degli indicatori da effettuarsi mediante
ricognizione di best practices.
In ordine alla valutazione della dirigenza, l’ente avendo proceduto alla
rivisitazione del PEG e del PDO con la corretta definizione del grado di
raggiungimento degli obiettivi i parametri di riferimento potranno essere arricchiti
di ulteriori elementi, in aggiunta a quanto già previsto dal metodo in uso fino
all’anno 2009. Gli elementi introdotti per definire i criteri di valutazione delle
performance dei dirigenti e delle posizioni organizzative dovranno essere coerenti
con la nuova disciplina introdotta dalla legge 15/2009 e dal successivo D.LGS. n.
150/2009, previa una preventiva rivisitazione dei regolamenti al fine di renderli
compatibili con le norme in materia
Per il controllo strategico attualmente non è stato ancora formalizzato un
piano strategico cui associare una “batteria” di indicatori utili a verificare il grado di
realizzazione delle politiche. In attesa di poter sviluppare il controllo strategico
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secondo le indicazioni della Corte, e sulla base delle linee strategiche approvate con
DCP n.37 del 17/09/2009, la Provincia ha affidato apposito incarico ad una società
esterna, per la consultazione degli stakeholder sul primo periodo di attività
dell’attuale Amministrazione.
Tale operazione sarà utile per determinare l’impatto delle politiche della
Provincia sul territorio o, meglio ancora, di come questa sia stata percepita dai
portatori di interesse e quindi per individuare i fattori critici di successo da tenere
presenti nel processo di riprogrammazione degli interventi. Questa attività si pone
quindi come fase dell’intero processo di programmazione - rendicontazione –
controllo, in continuità con la precedente esperienza di rendicontazione sociale
prodotta dall’Ente relativamente all’anno 2007.
I risultati dell’indagine costituiranno la base per l’elaborazione di batteria di
indicatori orientati alla misurazione dell’out come, così come suggerito dalla Corte in
ambito di controllo di qualità; così facendo si risponde anche a quanto richiesto con
l’introduzione del concetto di performance di cui al Dlgs 150/2009 che è finalizzato
al raggiungimento degli obiettivi e all’incremento del valore del servizio pubblico,
dato dalla capacità di rispondere ai bisogni dei destinatari oltre che dall’efficiente
utilizzo delle risorse.
La predisposizione del referto sul controllo di gestione ai sensi dell’art.198
bis del TUEL da trasmettere anche alla Sezione, permetterà in futuro di verificare
se il complessivo sistema dei controlli sarà ben funzionante e dovrà comprendere la
verifica dello stato di attuazione degli obiettivi programmati attraverso l’analisi delle
risorse acquisite, la comparazione tra costi e quantità e qualità dei servizi offerti, la
funzionalità dell’organizzazione dell’ente, l’efficacia, efficienza ed il livello di
economicità nell’attività di realizzazione dei predetti obiettivi.
Il controllo di regolarità amministrativo - contabile, carente degli elementi
come sopra descritti, necessita di una migliore impostazione delle procedure
interne per il rilascio dei pareri e le attestazioni di copertura finanziaria oltre alla
messa a disposizione degli utilizzatori del sistema di bilancio dei budget loro
assegnati, la stato di avanzamento delle rilevazioni contabili e la possibilità in tempo
reale di consultare il bilancio gestionale di competenza.
4. Il miglioramento del sistema informativo
Il sistema informativo che ha consentito la raccolta dei dati necessari alla
stesura del PDO è quello utilizzato per il controllo di gestione ed è disponibile sulla
intranet. Essendo già in grado di gestire schede - progetto articolate in vari campi
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(descrizione, modalità attuative, obiettivi, fasi, tempi e indicatori) secondo le
logiche del project management, ed essendo già stato utilizzato a supporto della
valutazione della dirigenza, il medesimo ha rappresentato uno strumento di
immediato ed efficace utilizzo anche per il Piano Dettagliato degli Obiettivi.
Un ulteriore collegamento con la contabilità finanziaria ha permesso infatti di
unire le informazioni immesse comunemente dagli utenti del sistema per le finalità
del controllo di gestione (indicatori) a quelle sullo stato di attuazione degli obiettivi,
ampliando così le possibilità di lettura dei dati a disposizione.
Come già evidenziato, con la stesura del nuovo PDO si è inoltre proceduto ad
una prima integrazione degli strumenti di controllo esistenti, innanzitutto con il
controllo di gestione. Tale integrazione non si è concretizzata solo nel fatto che il
sistema informatico del controllo di gestione è stato funzionale alla raccolta delle
informazioni per la stesura del PDO, ma anche nell’utilizzo del piano degli indicatori
del controllo di gestione come base per l’individuazione di quelli necessari al
monitoraggio degli obiettivi del PDO. Così facendo è stato possibile unire i dati
funzionali al monitoraggio delle attività (controllo di gestione) con quelli per la
verifica dello stato di attuazione degli obiettivi del PEG / PDO, che a loro volta
costituiranno elementi essenziali per la valutazione della dirigenza.
Le funzionalità del sistema di controllo di gestione sono state quindi ampliate
sia in termini quantitativi e sia qualitativi; quantitativi perché anziché prevedere la
compilazione di una scheda solo per alcuni progetti ritenuti strategici o speciali come
negli anni precedenti, dal 2010 vengono rappresentati con questa modalità tutte le
progettualità dell’Ente (comprese quelle di tipo gestionale); qualitativi perché il
collegamento fra il sistema di controllo di gestione e quello della contabilità
finanziaria permetterà una duplice lettura sullo stato di attuazione degli obiettivi.
In questa prima fase, per dare attuazione immediata almeno ad un primo
step di quanto osservato dalla Corte, sono stati riorganizzati i sistemi informativi di
cui a specifici software già esistenti; tuttavia è allo studio la revisione completa dei
sistemi informativi provinciali in modo da costruire un unico data base dei flussi
documentali.
5. La corretta imputazione dei fatti amministrativi
Al fine di garantire una chiara rappresentazione dei dati di bilancio e
favorirne la comprensibilità e l’intelligibilità è necessario che l’ente rimuova le
criticità riscontrate anche nell’ottica di realizzare una efficace informativa esterna
nei confronti di tutti gli utilizzatori del sistema di bilancio. Alcune correzioni
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riguardanti l’imputazione dei fatti amministrativi di esercizio sono già state
apportate in sede di predisposizione del bilancio di previsione 2010 ed in particolare:
- il pagamento del corrispettivo per il Servizio di Trasporto Pubblico Locale
comprensivo di IVA è stato complessivamente collocato nell’intervento
relativo alle prestazione dei servizi nell’ambito delle competenti funzione e
servizio contabili, compr4esa l’IVA (Funzione 05 Servizio 01);
- per quanto riguarda i fondi indistinti nell’ambito della Funzione di
Amministrazione Generale, si è proceduto ad articolare la collocazione degli
interessi passivi su mutui per tutti i prestiti in essere ad oggi, in particolare,
distinguendo le quote interessi relative ad interventi sulla viabilità, su edilizia
scolastica e su immobili provinciali sede di servizi dell’Ente.
- “spacchettare” importi riconducibili a manutenzioni ordinarie e straordinarie
e al riscaldamento e condizionamento, differenziando gli stanziamenti tra
fabbricati civili ed istituti scolastici di competenza provinciale.
- un attento esame è avvenuto in ordine alla collocazione contabile di alcune
voci di entrata in relazione ai trasferimenti regionali e ai contributi da
Fondazione, rispetto alla tipologia di spese cui vengono destinate; si è così
articolata la loro collocazione tra entrata corrente ed entrata di parte capitale
tenuto conto della destinazione prevalente a spesa di investimento o a spesa
corrente. Per i trasferimenti statali ex ANAS, a seguito di confronto verbale
con il competente ufficio per la Fiscalità Locale del Ministero dell’Interno che
ha ribadito l’insussistenza di un preciso vincolo di destinazione di tali
trasferimenti statali (come già emerso da apposita Nota Metodologica), l’Ente
ha mantenuto la collocazione storica in bilancio, così come previsto dalle
indicazioni contenute nelle tabelle allegate al DPCM 22 Dicembre 2000,
emanato per l’attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali per
le funzioni trasferite ex Decreto L.vo 112/98;
- si è proceduto a codificare informaticamente le linee di budget per
“vincolo”, distinguendo rispetto alla tipologia del finanziamento assegnato
(Stato, Regione, Contributi di altri enti pubblici, contribuzioni da privati,
Mutui),
Con riferimento, invece, ai quadri economici di opere pubbliche codificati
interamente nell’ambito dell’intervento “acquisizione di beni immobili”, l’Ente ha
ritenuto di continuare con tale modalità di registrazione, in quanto consente di
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gestire con maggiore facilità dal punto di vista contabile un lavoro e di tenerne sotto
controllo il costo complessivo, la cui realizzazione interesserà un arco temporale di
diversi esercizi. Si ritiene che tale prassi, pur non essendo fedelmente aderente alla
regola di suddivisione della spesa tra gli “Interventi” di bilancio, sia rispondente a
criteri di ragionevolezza tecnica. La distinzione tra le diverse tipologie di spesa viene
mantenuta tramite la registrazione di sub-impegni contabili.
Tale posizione trova sostanziale legittimazione nel glossario dei codici SIOPE
predisposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nell’ambito del quale tra le
definizioni si prevede che i codici relativi all’acquisto o alla costruzione dei beni
immobili indicati nelle singole voci comprendono tutte le spese contenute nel quadro
economico.
Le azioni condotte fanno propendere per una contabilità che tende a
rispettare le regole contabili. In particolare si riscontra che l’allocazione nella
Funzione Prima “ Amministrazione Generale” di alcune poste di competenza di altre
funzioni e servizi sono state rimosse. Le tabelle contabili riportate indicano il peso
percentuale delle risorse allocate alla funzione di staff riguardante la gestione 2008
confrontato con la gestione 2009 e i dati previsionali 2010.
A fronte di un indice (rapporto tra la funzione di amministrazione generale e
la spesa corrente) del 2008 nella misura del 28,87%, si ha per l’esercizio 2009
un’incidenza del 27,62, si colloca quindi al disotto della media desunta dal data
base di tutti gli enti toscani. Dalle informazioni acquisite non si deduce se i fondi
indistinti nei confronti del personale sia stati mantenuti nella funzione generale, o se
correttamente spalmati tra i vari servizi cui gli stessi sono adibiti, nell’ambito delle
competenze del personale. Se la suddivisione non fosse ancora avvenuta
contrasterebbe anche con la legge 4 marzo 2009, n. 15 che all’art.3 lettera m)
espressamente stabilisce “ m) prevedere l’imputabilità della spesa per il personale
rispetto ai servizi erogati e definire le modalità di pubblicità degli atti riguardanti la
spesa per il personale e dei contratti attraverso gli istituti e gli strumenti previsti dal
codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005,
n. 82”.
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Tabella n. I. (valori in euro)
Funzione generale di amministrazione – dettaglio per interventi – Rendiconto 2008
Previsione 2008 Impegni 2008 Intervento
Iniziale Definitiva Funzione 1 Spesa
corrente
% di incidenza
A B c d c/d
1 Personale 7.215.784,76 6.833.831,62 6.815.760,39 19.574.715,50 34,82
2 Acquisto di beni 512.906,66 496.804,66 477.675,60 1.659.424,08 28,79
3 Prestazioni di servizi 6.598.053,00 6.384.135,00 5.745.439,03 13.817.322,10 41,58
4 Utilizzo di beni di terzi 237.241,55 237.241,55 230.642,61 291.256,60 79,19
5 Trasferimenti 1.056.193,30 2.014.814,89 1.916.006,28 26.367.458,46 7,27
6 Interessi passivi 2.317.630,83 2.317.630,83 2.276.146,30 2.276.146,30 100,00
7 Imposte e tasse 1.999.374,99 1.888.085,39 1.847.743,24 2.941.010,38 62,8 8 Oneri straordinari 25.000,00 21.200,00 18.479,21 18.785,26 98,37
11 Fondo di riserva 234.422,71 69.422,71
Ammontare 20.196.607,80 20.263.166,65 19.327.892,66 66.946.118,68 28,87
Totale spese correnti 75.890.381,93 77.716.079,74 66.946.118,68
Incidenza percentuale 26,61 26,07 28,87
Fonte: bilancio di previsione e rendiconto di gestione 2008 dell’ente
Tabella n. II. (valori in euro)
Funzione generale di amministrazione – Rapporto di incidenza sulla spesa corrente
RENDICONTO 2009
Intervento Funzione amministrazione
generale
Spesa corrente
% di incidenza
(b/a)
A b a/b
1 Personale 6.422.172,21 18.370.371,88 34,96%
2 Acquisto di beni di consumo e/o di materie prime
427.366,55 1.651.422,77 25,88%
3 Prestazioni di servizi 5.554.894,20 14.271.526,60 38,92%
4 Utilizzo di beni di terzi 216.308,03 294.308,03 73,50%
5 Trasferimenti 1.185.292,89 24.776.347,89 4,78%
6 Interessi passivi e oneri finanziari diversi 2.084.290,88 2.084.290,88 100,00%
7 Imposte e tasse 1.877.561,02 2.932.647,99 64,02%
8 Oneri straordinari della gestione corrente 18.303,84 18.461,84 99,14%
Totale 17.786.189,62 64.399.377,88 27,62%
Fonte: bilancio di previsione 2009 dell’ente
15
6. Governance delle partecipazioni
Pur accogliendo con favore la ricognizione operata dall’Ente delle proprie
partecipate, anticipando anche i tempi previsti dalla legge per l’adempimento, e
assumendo adeguate e motivate decisioni in ordine al mantenimento o alla
dismissione delle partecipazioni, sussisteva comunque la necessità dell’esercizio di
un ruolo attivo di indirizzo e di controllo che non può prescindere da un accurato
quadro conoscitivo riguardante l’andamento economico e patrimoniale complessivo
delle partecipate. La Provincia detiene il 65% della società Netspring che pertanto si
configura come unica controllata ai sensi dell’art. 2359 del Codice Civile. Netspring è
una società in house strumentale dell’Ente che, in base all’art. 1, comma 2 dello
statuto: “ha per oggetto esclusivo lo svolgimento di attività nel settore delle
tecnologie informatiche connesse e finalizzate alla realizzazione di servizi pubblici
e/o strumentali al perseguimento delle finalità istituzionali dei soci.
Come evidenziato nel referto della Sezione regionale, la Provincia si è già
dotata di una organizzazione strutturale del controllo analogo “che risponde alle
caratteristiche fondamentali di tale tipologia di controllo, mentre meno incisivo e
sistematico appare il controllo di natura funzionale sull’attività”. Per questo motivo è
in fase di test il sistema di reporting, suggerito dalla Corte dei Conti, che agevolerà
la trasmissione di informazioni significative dalla società Netspring ai soci.
Oltre ciò, la governance sulla società controllata viene esercitata mediante gli
strumenti previsti dallo statuto della società con particolare riferimento agli art. 27 e
28; in particolare la Provincia svolge un controllo consistente nell’analisi economico-
finanziaria sulla base dei documenti di bilancio della società stessa ed il
monitoraggio del valore della partecipazione detenuta dalla Provincia.
Sulle altre società partecipate dall’Ente, che non rientrano nella casistica di
cui all’art.2359 del Codice Civile, si opera la verifica dei compensi massimi spettanti
agli Amministratori, ai sensi dell’art. 1, commi 718 e segg., della Legge 296/2009 e
sul numero massimo dei componenti dei Consigli di Amministrazione, nonché si
provvede agli obblighi di pubblicità sull’albo e sul sito dell’Ente dei dati relativi ad
incarichi e compensi degli amministratori, soggetti ad aggiornamento semestrale e
agli adempimenti sulla comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica.
7. Corretta costruzione dello stato patrimoniale e del conto economico. Soffrono entrambi di una carenza di informazioni connesse principalmente
con il mancato aggiornamento degli inventari e di alcune voci componenti i conti
16
suddetti. Anche la mancanza di un’adeguata contabilità concomitante con
l’andamento della gestione non consente di disporre di dati verificabili e conciliabili
tra loro in modo analitico.
Per la gestione dell’inventario e la sua stretta correlazione con lo stato
patrimoniale e con il conto economico, nel corso dell’anno 2009 è stato acquistato
uno specifico software per la gestione dei beni del patrimonio dell’ente. Si è
proceduto quindi ad una ricognizione generale degli immobili, sulla base
dell’elencazione ricostruita nel corso dell’anno 2006. L'inserimento delle schede
relative ai beni immobili di proprietà dell'ente è stato ultimato nell’anno 2009; per
ciascun immobile sono stati censiti: l'identificativo dell’immobile (patrimonio
disponibile/indisponibile), i dati catastali, la documentazione esistente (contratti,
mappe, valori, perizie), i dati assicurativi e i dati delle utenze. L'inserimento delle
schede dei terreni, articolato in conseguenza della numerosità (circa 2500) su due
anni, ha raggiunto uno stato di avanzamento pari a circa il 70%; le schede
riportano, per ciascun terreno, l'identificativo (patrimonio disponibile/indisponibile), i
dati catastali, i redditi dominicale e agrario, l'estratto di mappa.
L'inventario dei beni mobili è stato regolarmente aggiornato e allineato ai
valori della contabilità economico-patrimoniale, in seguito ad una verifica
straordinaria del patrimonio mobiliare non inventariato nel corso degli ultimi anni e
ad una revisione delle procedure organizzative e operative di aggiornamento. In
questo caso, infatti, il disallineamento dei valori risultanti dall’anagrafe patrimoniale
con quelli della contabilità era legato alla gestione delle liquidazioni ed aveva i
seguenti ordini di problemi:
- la mancata ricezione degli atti di liquidazione da parte dell’ufficio
patrimonio
- la non rilevazione ai fini patrimoniali di tutte le acquisizioni di beni
mobili rilevanti per l’inventario.
In ambito organizzativo è stato rivisto il processo di liquidazione delle fatture
dei beni mobili, prevedendo un passaggio necessario dell’atto al funzionario addetto
al patrimonio per valutare la rilevanza dei beni acquistati ai fini della gestione
dell’inventario, anche alla luce delle disposizioni contenute in materia sul
Regolamento dell’economato modificato nel corso dell’anno 2008. La procedura di
liquidazione non prosegue senza il visto dell’ufficio del patrimonio. Questo consente
anche la segnalazione agli uffici di eventuali errori nelle liquidazioni in termini di
imputazione sulle scritture contabili.
Il percorso compiuto per l’aggiornamento degli inventari ai fini della corretta
compilazione del conto del patrimonio rassicura la Sezione per l’inserimento nei
17
rendiconti degli esercizi futuri di valori economici e patrimoniali attendibili, veritieri
e riconciliabili con la contabilità finanziaria.
8. Esiti della verifica straordinaria dei residui attivi e passivi con
particolare riguardo ai residui vetusti
Ridotta appare anche la velocità di smaltimento delle partite attive e passive
in conto capitale che tendono a crescere sul totale delle masse da conservare e
presenta residui passivi non movimentati da oltre due esercizi. (omissis) In
generale, l’alto grado di vetustà dei residui (66,85%) mette in evidenza particolari
criticità circa la possibilità di una loro trasformazione monetaria, con la necessità per
l’Ente di procedere ad un’operazione straordinaria di ricognizione dei residui,
responsabilizzando allo scopo tutti i titolari dei servizi per operare una complessiva e
puntuale verifica della sussistenza dei titoli giuridici necessari per il mantenimento
delle poste contabili.
La criticità evidenziata dalla Corte dei Conti circa l’ammontare e la vetustà
dei residui attivi e passivi ha impegnato l’Ente in una operazione straordinaria di
verifica nell’ambito della rendicontazione anno 2009, e per questo approvata nel
maggio 2010 con delibera di Consiglio Provinciale n. 15 del 20/05/2010.
I dirigenti hanno provveduto ad una puntuale ricognizione dei residui attivi e
passivi anno 2008 e precedenti, restituendo all’Ufficio Ragioneria i partitari di
impegni e di accertamenti con l’indicazione relativa al loro mantenimento o
cancellazione.
Tale processo, avviato su impulso dell’Ufficio Ragioneria, si è concluso a
seguito di una approfondita disamina dei residui e dopo un lungo confronto interno
all’Ente. Tale verifica ha visto anche l’intervento del Direttore Generale che,
ricordando ai Dirigenti i possibili profili di responsabilità in caso di mancato
adempimento alle richieste della Corte, li ha richiamati ad approfondire e verificare
con estremo rigore i motivi di eventuali mantenimenti di somme in bilancio.
Gli esiti di tale operazione sono stati riepilogati con la determinazione n. 822
del 24.03.2010 con cui si è dato atto della risultanze finali relative al 2009 come si
evidenziano nelle tabelle che seguono.
Le criticità che scaturivano dall’istruttoria condotta sul questionario al
rendiconto 2008 sulla specifica materia sono in sintesi riportate:
- la presenza di residui attivi al 31 dicembre 2008 riferiti agli esercizi
finanziari 2007 ed anni precedenti, con alto grado di vetustà (antecedenti al
2004, in misura superiore al 18% del totale dei residui al 31.12.2007)
18
potrebbe delineare l’avvenuta conservazione di partite inesigibili o
insussistenti con ripercussioni negative sul risultato della gestione;
- l’esistenza di residui passivi del Titolo II (spese in conto capitale) da oltre
due esercizi per i quali non vi sia stato affidamento di lavori denota difficoltà
nella gestione della spesa di investimento;
- la presenza di residui passivi al 31 dicembre 2008 riguardanti gli esercizi
2007 ed anni precedenti, con alto grado di vetustà (antecedenti al 2004, in
misura superiore al 18% del totale dei residui al 31.12.2007) potrebbe
rappresentare sintomo di insufficiente propensione allo smaltimento di
partite debitorie o di impegni assunti in esercizi precedenti;
- la presenza di un basso indice di smaltimento dei residui attivi antecedenti
al 2004 dei titoli I (Entrate Tributarie), III (Entrate Extratributarie) e VI
(Partite di giro), al di sotto della soglia, pari al 90%, che la Sezione
considera critica, denota difficoltà nella capacità di gestione delle entrate
stesse;
- la non corretta allocazione in bilancio delle plusvalenze da alienazioni di beni
contabilizzate al titolo III dell’entrata nonché di alcune risorse e relativi
impieghi contabilizzate nei servizi per conto terzi contrasta con i principi
contabili e non consente una corretta valutazione del risultato e degli
equilibri della gestione 2008.
A seguito dell’avvenuta approvazione del rendiconto 2009 l’ente provvede, su
richiesta della Sezione, ad inviare la documentazione di supporto riguardante il
riaccertamento dei residui i cui risultati sono riportati nelle allegate tabelle
riepilogative: la prima comprendente il riepilogo dei residui con accorpamento di
quelli relativi all’anno 2004 ed anni precedenti ai fini del calcolo della vetustà dei
medesimi; il secondo invece fornisce il dettaglio delle movimentazioni avvenute nel
corso della gestione 2009 nell’ambito della gestione dei residui.
Composizione dei residui attivi e passivi per anni di provenienza
La tabella che segue indica l’ammontare dei residui attivi e passivi per anno
di provenienza e per titolo. Ai fini del calcolo della vetustà si sono raggruppati i
residui 2004 ed anni precedenti.
19
Tabella n. III. (valori in euro)
Composizione dei residui attivi e passivi per anni di provenienza suddivisi per titolo
RESIDUI Esercizi precedenti 2005 2006 2007 2008 Totale
ATTIVI
Titolo I 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Titolo II 24.014.529,04 61.824,12 1.175.036,45 1.335.120,88 6.714.783,68 33.301.294,17 Titolo IIII 274.303,06 1.052.398,44 4.159,41 754.749,79 2.457.763,19 4.543.373,89
Titolo IV 6.161.194,34 0,00 539.273,62 89.611,60 2.068.443,62 8.858.523,18
Titolo V 6.910.282,35 490.847,22 0,00 937.792,06 1.020.527,6 9.359.449,23
Titolo VI 152,83 0,00 4.200,00 0,00 0,00 4.352,83
Totale 37.360.461,62 1.605.069,78 1.722.669,48 3.117.274,33 12.261.518,09 56.066.993,30
PASSIVI
Titolo I 905.829,78 681.171,56 974.102,60 4.139.709,53 8.551.382,97 15.252.196,44
Titolo II 29.460.635,17 2.983.375,36 5.140.597,17 5.075.422,29 11.762.965,66 54.422.995,65
Titolo IIII 0 0 0 0 0 0,00
Titolo IV 99.331,28 49.191,24 63.368,45 62.590,00 60.508,76 334.989,73
Totale 30.465.796,23 3.713.738,16 6.178.068,22 9.277.721,82 20.374.857,39 70.010.181,82
Fonte: rendiconto di gestione 2009 dell’ente
Mentre la successiva riporta la sinossi cronologica dell’intero ammontare dei
residui in termini di carico iniziale e di aggiornamento del medesimo, di riscossioni
e pagamenti ed infine la definizione del residuo da riportare al nuovo esercizio.
20
Tabella n. IV. (valori in euro)
I residui attivi e passivi: composizione a seguito gestione 2009
Residui attivi
Gestione Residui iniziali Residui
riscossi
Residui da
riportare
Totale residui
accertati
Maggiori o
Minori residui
attivi
Titolo I- Tributarie 799.332,00 797.677,81 0,00 0,00 - 1.654,19 Titolo II – Trasferimenti correnti 39.949.288,55 6.226.016,37 33.301.294,17 39.527.310,54 - 421.978,01
Titolo III- Extratributarie 15.922.509,31 10.441.907,75 4.543.373,89 14.985.281,64 - 937.227,67 Titolo IV- trasferimenti, alienazioni, ecc 15.310.106,56 6.340.286,90 8.858.523,18 15.198.810,08 - 111.296,48
Titolo V - Accensione di prestiti 10.299.511,76 484.904,32 9.359.449,23 9.844.353,55 - 455.198,21
Titolo VI – Servizi per conto di terzi 60.957,95 34.432,53 4.352,83 38.785,36 - 22.172,59
Totale 82.341.706,13 24.325.225,68 56.066.993,30 79.594.541,17 - 1.949.527,15
Residui passivi
Gestione Residui iniziali Residui pagati Residui da
riportare
Totale residui
impegnati
Minori residui o
economie
Corrente Tit. I 51.098.453,19 31.947.592,84 15.252.196,44 47.199.789,28 3898663,91
C/capitale Tit. II 80.266.866,01 15.350.119,74 54.422.995,65 69.773.115,39 10.493.750,62
Rimborso prestiti Tit. III 2.642,57 2.642,57 0,00 2.642,57 0
Servizi c/terzi Tit. IV 1.293.725,83 914.395,11 334.989,73 1.249.384,84 44340,99
Totale 132.661.687,60 48.214.750,26 70.010.181,82 118.224.932,08 14.436.755,52
Fonte: rendiconto di gestione 2009 dell’ente
Tabella n. V. (valori in euro)
Risultato complessivo della gestione residui
Maggiori residui attivi + 0,00
Minori residui attivi - 1.949.527,15
Minori residui passivi + 14.436.755,52
SALDO GESTIONE RESIDUI 12.487.228,37
Fonte: rendiconto di gestione 2009 dell’ente
In base ai dati forniti dall’ente per l’anno 2009 rapportati con le informazioni
a disposizione della Sezione nell’ambito del data base si evincono una serie di
indicatori e di dati come di seguito riportati che evidenziano:
- per i residui attivi l’indice di vetustà rileva un notevole peggioramento,
rispetto agli anni precedenti passando dal 25.89% del 2006, al 40,19% del
2007, al 43,75% del 2008 per poi divenire nel 2009 nel 66,64%. Se si
21
escludono gli importi relativi ai residui vetusti afferenti al Titolo II - l’indice di
vetustà si rimodula, a rendiconto 2009, nel 23,80%;
- per i residui passivi, si denota un peggioramento dell’indice di vetustà che
passa dal 13,94% del 2006, al 18,11% del 2007, al 23,07 del 2008 per
divenire al 43,52% del 2009.
Tabella n. VI. (valori in euro)
Vetustà dei residui – andamento 2006/2009
2006 2007 2008 2009
Vetustà residui attivi 25,89% 40,19% 43,75% 66,64%
2006 2007 2008 2009
Vetustà residui passivi 13,94% 18,11% 23,07% 43,52%
Fonte: rendiconti di gestione dell’ente e questionari ex artt.166 e ss LF 2006
vetustà dei residui attivi e passivi - andamento
2006-2009
0,00%10,00%20,00%30,00%40,00%50,00%60,00%70,00%
2006 2007 2008 2009
vetustà residui attivi vetustà residui passivi
Il dettaglio sopra riportato permette di evidenziare che la revisione
straordinaria indicata dalla Sezione come misura da porre in essere da parte
dell’ente al fine di correggere gli andamenti gestionali ritenuti critici, non è stata
condotta con quella capillarità che avrebbe portato agli esiti attesi in quanto
sussistono ancora partite attive risalenti ad esercizi 2004 e precedenti per
37.360.461,62 di cui 24.014.529,04 riferite al titolo II di entrata.
Ciò fa presupporre la presenza di partite inesigibili o insussistenti che
necessitano di essere stralciate dal conto del bilancio per confluire nel conto del
patrimonio con evidenti ripercussioni sul risultato di amministrazione. Nel
contempo, in attesa della radiazione di tali partite, provvede a costituire nell’ambito
dell’avanzo di amministrazione apposito fondo “Svalutazione crediti”, a presidio di
eventuali ripercussioni negative sul risultato di amministrazione.
22
Quanto agli altri due indicatori presi a riferimento si rileva un miglioramento
della serie storica 2006/2009: il rapporto dei residui attivi rispetto agli accertamenti
dell’anno di competenza si mostra stabilizzato nel quadriennio con un incremento
negli ultimi due esercizi di riferimento attestandosi , per l’esercizio 2009, al 63,60%
rispetto al 70,23% registrato nel 2008. Tali indicatori sono strettamente legati
all’ammontare degli accertamenti e degli impegni della competenza che subiscono
anch’essi una sostanziale riduzione dando luogo in tal modo ad un “effetto ottico”.
Il comparto dei residui passivi registra un sostanziale miglioramento del
rapporto tra partite passive e impegni dell’anno di riferimento: si passa dal 107,17%
del 2006, all’ 88,33% nel 2007, al 102,38% nel 2008 per divenire pari al 81,52% nel
2009.
Tabella n. VII. (valori in euro)
Rapporto residui attivi/accertamenti – andamento 2006/2009 (*)
Residui Totale entrate Rapporto
%
2006 77.524.198,96 93.001.218,00 83,36%
2007 64.220.202,00 100.092.321,00 64,16%
2008 64.139.150,00 91.331.050,00 70,23%
2009 56.066.993,30 88.154.513,96 63,60%
Fonte: rendiconti di gestione dell’ente
Andamento triennale del rapporto tra residui attivi e
entrate
0,00%
20,00%
40,00%
60,00%
80,00%
100,00%
2006 2007 2008 2009
Rapporto residui attivi/accertamenti
23
Andamento triennale dei residui attivi e delle entrate
0,0020.000.000,00
40.000.000,00
60.000.000,0080.000.000,00
100.000.000,00120.000.000,00
2006 2007 2008 2009
Totale delle entrate Residui attivi
Tabella n. VIII. (valori in euro)
Rapporto residui passivi/impegni – andamento 2006/2009
Residui Totale spesa Rapporto
2006 89.995.919,00 83.975.149,00 107,17%
2007 85.411.000,00 96.692.156,00 88,33%
2008 89.542.584,23 87.461.478,00 102,38%
2009 70.010.181,82 85.877.193,16 81,52%
(*) con esclusione delle spese per servizi in conto terzi
Fonte: rendiconti di gestione dell’ente
Andamento triennale del rapporto tra residui passivi
e spese
0,00%
20,00%
40,00%
60,00%
80,00%
100,00%
120,00%
2006 2007 2008 2009
Rapporto residui passivi/impegni
Andamento triennale dei residui pasisvi e delle spese
0,00
20.000.000,00
40.000.000,00
60.000.000,00
80.000.000,00
100.000.000,00
120.000.000,00
2006 2007 2008 2009
Totale delle spese Residui passivi
24
Un ulteriore indicatore che la Sezione ritiene importante ai fini della verifica
sulla gestione dei residui inerisce l’andamento relativo del grado di realizzo e/ o
smaltimento dei residui attivi e passivi per il quadriennio 2006/2009. Per quanto
concerne le partite attive si registra un miglioramento del grado di realizzo che
passa dall’11,59% del 2006 al 30,26% del 2009, anche se i due esercizi 2007 e
2008 compresi nella serie storica presentano dati altalenanti (11,31% nel 2007 e
17,38% nel 2008).
Tabella n. IX. (valori in euro)
Grado di realizzo dei residui attivi – Andamento
Residui % realizzo
Riaccertati Riscossi 2006 93.223.838,45 10.802.150,10 11,59%
2007 91.860.676,00 10.388.011,00 11,31%
2008 87.359.235,13 15.179.280,44 17,38%
2009 80.392.218,98 24.325.225,68 30,26%
Fonte: Corte dei Conti su dati di rendiconto 2006-2009
L’andamento delle partite passive registra un netto miglioramento del grado
di smaltimento passando dal 32,34% del 2006 al 40,78% del 2009.
Tabella n. X. (valori in euro)
Grado di smaltimento dei residui passivi- Andamento
Residui
Riaccertati Pagati
% smaltimento
2006 132.490.575,81 42.847.750,58 32,34%
2007 130.168.955,00 45.197.149,00 34,72%
2008 125.412.492,16 36.285.394,44 28,93%
2009 118.224.932,08 48.214.750,36 40,78%
Fonte: Corte dei Conti su dati di rendiconto 2006-2009
I parametri utilizzati per valutare, se l’operazione di riaccertamento dei
residui condotta dall’ente per l’anno 2009, abbia permesso di superare le criticità
riscontrate in sede di verifica sulla sana gestione e in occasione dell’istruttoria sui
questionari, evidenziano che solo alcuni sono in tendenziale miglioramento mentre
preoccupa il peggioramento relativo al parametro di vetustà per il quale si fa rinvio
all’esame dei questionari al rendiconto per il costante monitoraggio dello stesso
auspicando nel contempo che l’ente accolga favorevolmente il suggerimento relativo
alla costituzione di apposito fondo dotato di un congruo stanziamento per sopperire
ad eventuali partite inesigibili o insussistenti.
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La Sezione si riserva di effettuare un’eventuale verifica degli esiti contabili in
sede di monitoraggio sul rendiconto 2009.
8. La Relazione della Giunta al rendiconto
L’approvazione del rendiconto della gestione 2009 e del bilancio di previsione
2010 e pluriennale hanno costituito due importanti momenti del ciclo di
programmazione e controllo che hanno dato occasione alla Provincia di avviare il
percorso di miglioramento richiesto dalla Corte fin dai primi mesi del 2010.
Su indicazione della Corte dei Conti si è infatti provveduto ad integrare la
relazione della Giunta al rendiconto della gestione per l’anno 2009 fornendo dati ed
elementi che la rendessero il più possibile rispondente a quanto previsto dall’art.
231 del TUEL e dai punti 162 e seguenti del nuovo principio contabile n.3 degli Enti
Locali.
La relazione dei dati della gestione 2009, approvata con DGP n. 59 del
13/04/2010, è stata, per questo motivo, articolata in due sezioni, una che fornisce
informazioni integrative, esplicative e complementari al rendiconto, l’altra di natura
essenzialmente tecnica, che analizza la gestione finanziaria dell’esercizio 2009.
La prima sezione riporta una parte relativa all’identità della Provincia e
prende in esame ruolo, missione, funzioni, compiti, caratteristiche socio
economiche, ecc. ed una seconda dedicata alla valutazione di efficacia delle azioni
svolte dalla Provincia.
Questa seconda parte si apre con uno schema di raccordo fra progetti svolti
nel corso del 2009 e programmi della Relazione Previsionale e Programmatica 2009
– 2011 ad evidenziare la coerenza fra i due documenti di programmazione pur su
scala temporale diversa.
Successivamente, per ciascun programma della RPP, sono state riportate le
schede descrittive di ciascun progetto con il relativo stato di realizzazione al
31/12/2009. L’analisi quantitativa condotta sui progetti è stata inoltre supportata
con un report dei progetti finanziari 2009 ed il relativo stato di avanzamento.
La seconda sezione della relazione della Giunta ha completato la “vista” sul
2009 con i dati tecnico – finanziari necessari alla presentazione del rendiconto.
La relazione illustrativa presentata con il rendiconto 2009 ha agevolato la
lettura delle risultanze della gestione ed ha informato in maniera dettagliata il
Consiglio provinciale sullo stato di realizzazione degli indirizzi e dei programmi
definiti in sede previsionale. Il rendiconto 2009 è stato approvato dal Consiglio
Provinciale con delibera n.15 del 20/05/2010.
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10. Altre misure correttive
L’approvazione del bilancio di previsione annuale e pluriennale (Delibera del
Consiglio Provinciale n.4 del 04/02/2010) ha altresì fornito alla Provincia l’occasione
per migliorare la propria capacità di programmazione, da un lato accogliendo le
osservazioni della Corte sulla formazione dei documenti annuali e pluriennali (come
già precedentemente descritto), dall’altro provvedendo ad approvare il programma
degli incarichi ai sensi dell’art. 42 del TUEL.
Nella seduta di Consiglio che ha approvato il bilancio di previsione 2010, la
Provincia ha provveduto ad individuare l’importo massimo della spesa annua per
incarichi di collaborazione per l’anno 2010 (DCP n. 5 del 04/02/2010). L’allegato alla
delibera riporta, per ogni progetto di bilancio, il numero di incarichi previsti per
l’anno 2010 e l’importo presunto da imputare su tale progetto per l’espletamento
degli stessi.
11. Migliore programmazione nei documenti di bilancio e successive
variazioni in corso d’anno.
Una particolare attenzione ai documenti previsionali originari ha permesso di
apportare al Bilancio di Previsione 2010 di due variazioni regolarmente adottate
dal Consiglio Provinciale.
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Considerazioni conclusive
La Provincia, sulla base dei rilievi evidenziati in sede di verifica sulla sana
gestione, ha attivato e posto in essere le misure per rimuovere le criticità. Le azioni
e gli atti adottati dall’ente permettono di considerare gli adempimenti richiesti
dalla Sezione esaustivi per alcune materie oggetto di rilievi ed a regime secondo le
norme, mentre, per altre, pur essendo state attivate le procedure la loro
normalizzazione avverrà in successivi periodi.
Il sistema dei controlli nell’ente, seppur funzionante, necessitava di limitati
interventi migliorativi che in oggi in parte sono stati posti in essere mentre per altri,
quali il controllo strategico e il controllo di gestione sono in atto le azioni per
rimuovere le criticità in parte correlate ad una preventiva pianificazione e
programmazione nonché all’inserimento di indicatori di efficienza ed efficacia.
Tenuto conto delle nuove disposizioni di cui alla legge 15/2009 e 150/2009 l’ente
avrà modo di adeguare le procedure e le modalità di espletamento dei controlli
interni in linea con tale disciplina.
Si auspica che nel corso del corrente anno l’ente completi l’iter procedurale
con la messa a regime di tutti i controlli, compreso anche quello riguardante la
governance degli enti ed organismi partecipati, anche se in forma minoritaria, al
fine di poter esprimere nei confronti dei medesimi gli indirizzi, le verifiche e i
controlli previsti dalla legge.
La messa a regime di tutto il sistema comporta anche l’adozione del piano
generale di sviluppo dell’ente, quale strumento di trasposizione dei contenuti delle
linee strategiche ai fini di una migliore e più puntuale definizione delle medesime e
delle relative risorse impiegabili.
In ordine alla gestione dei residui, si riscontra che i parametri utilizzati per
valutare se, l’operazione di riaccertamento dei medesimi condotta dall’ente per
l’anno 2009, abbia permesso di superare le criticità riscontrate in sede di verifica
sulla sana gestione e in occasione dell’istruttoria sui questionari, evidenziano che
solo alcuni sono in tendenziale miglioramento. Altri, quali il parametro di vetustà
rilevano un notevole peggioramento e il loro valore è di molto superiore a
quello che la Sezione ritiene critico. Si fa rinvio all’esame dei questionari al
rendiconto per il costante monitoraggio dello stesso auspicando nel contempo che
l’ente, nel caso non via abbia ancora provveduto, si attivi per la costituzione
nell’ambito del bilancio o dell’avanzo di amministrazione di apposito “fondo
svalutazione crediti” dotato di un congruo stanziamento per sopperire ad eventuali
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partite inesigibili o insussistenti, anche se una parte consistente residui è costituita
dai trasferimenti statali e regionali.
In ordine alla non corretta rappresentatività dei dati di bilancio, l’ente ha
rimosso in parte le criticità riscontrate mantenendo ferma la propria posizione su
alcuni punti ( contabilizzazione delle spese in conto capitale su un unico intervento
“acquisizione di beni immobili” non rispettosa della suddivisione per intervento,
rilevazione delle somme oggetto di trasferimento da parte dello stato per le funzioni
ex Anas con compensazione delle partite di credito e debito nei confronti del
medesimo).
L’aggiornamento degli inventari e l’introduzione di un adeguato sistema
informatico per correlate i movimenti della contabilità finanziaria con quella
economico patrimoniale ed inventariale sono stati oggetto di intensa attività da
parte dell’ente, pur essendo ancora in atto le procedure per l’inserimento dei
medesimi in apposito sistema informativo che possa colloquiare costantemente con
la contabilità finanziaria e, alla fine del percorso assicurare la veridicità e
correttezza dei dati inseriti nel conto del patrimonio.
Pertanto, sulle procedure ancora in atto nelle materie oggetto di rilievi e di
criticità da parte della Sezione e la formalizzazione degli atti regolamentari e
statutari, l’ente avrà cura di informare la Sezione provvedendo nel contempo
inoltrare la documentazione la documentazione di supporto.
Sugli altri aspetti ancora critici, si rinvia la verifica in sede di esame dei
questionari al rendiconto e al bilancio.