SICUREZZA IN SALA OPERATORIA:LA PROTEZIONE STERILE DEL
PERSONALE IN INTERVENTI DIARTROPROTESI
Dott. Giuseppe Mancini
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L’efficienza e l’efficacia dell’area chirurgicarappresentano un aspetto cruciale per ogni strutturasanitaria e rientrano a pieno nei principi di “QualitàTotale”.
Logica conseguenza diviene la garanzia per ilPaziente/Persona/Utente e gli Operatori delmassimo livello possibile di sicurezza e disoddisfazione attraverso la migliore utilizzazionedelle risorse disponibili
IL BLOCCO OPERATORIO
A.I.S.O.
IL BLOCCO OPERATORIO
La camera operatoria rappresenta una dellerealtà più complesse in quanto questo settoreè caratterizzato da:
Elevata tecnologia,
Forte interazione tra i vari professionisti,
Elevata complessità assistenziale,
La multiprofessionalità
A.I.S.O.4
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LA COMPLESSITA’ IN SALA OPERATORIA
Rispetto ad altri settori, la sicurezza in sala operatoria sicontraddistingue per la complessità intrinsecacaratterizzante di tutte le procedure chirurgiche, anchequelle più semplici come:
il numero di persone e professionalità coinvolte;
le condizioni acute dei pazienti;
la quantità di informazioni richieste;
l’urgenza con cui i processi devono essere eseguiti;
l’elevato livello tecnologico;
A.I.S.O.
IL BLOCCO OIPERATORIO
A.I.S.O.
In questo quadro vi è l’esigenza :
di regole certe e condivise a garanzia della sicurezza operativa, dell’omogeneità delle prestazioni e uniformità dei comportamenti;
la condivisione delle logiche e metodologie nella salvaguardia dei livelli di sicurezza e qualità dei processi produttivi;
Una comunicazione efficace
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QUALE OBIETTIVO PERSEGUIRE ?
Migliorare il lavoro;
Eliminare (ridurre) le possibilità di rischio;
Ridurre i costi;
Migliorare i rapporti tra persone;
Favorire l’inserimento e la crescita del personale;
Migliorare l’ambiente di lavoro e quindi
la soddisfazione degli operatori
A.I.S.O.7
LA COPERTURA STERILE INTEGRALE PERCHE’
2 obiettivi fondamentali:
Riduzione infezioniFerita chirurgica
Riduzione infezioniEquipe di sala
operatoria
Obiettivo 1 Operare il paziente corretto ed il sito corretto Obiettivo 2 Prevenire la ritenzione di materiale estraneo nel sito chirurgico Obiettivo 3 Identificare in modo corretto i campioni chirurgici Obiettivo 4 Preparare e posizionare in modo corretto il paziente Obiettivo 5 Prevenire i danni da anestesia garantendo le funzioni vitali Obiettivo 6 Gestire le vie aeree e la funzione respiratoria Obiettivo 7 Controllare e gestire il rischio emorragico Obiettivo 8 Prevenire le reazioni allergiche e gli eventi avversi della terapia farmacologica Obiettivo 9 Gestire in modo corretto il risveglio ed il controllo postoperatorio Obiettivo 10 Prevenire il tromboembolismo postoperatorio
Obiettivo 11 Prevenire le infezioni del sito chirurgico Obiettivo 12 Promuovere un’efficace comunicazione in sala operatoria Obiettivo 13 Gestire in modo corretto il programma operatorio Obiettivo 14 Garantire la corretta redazione del registro operatorio Obiettivo 15 Garantire una corretta documentazione anestesiologica Obiettivo 16 Attivare sistemi di valutazione dell’attività in sala operatoria
I sedici obiettivi per la sicurezza in sala operatoria
OBIETTIVO 11
«Le infezioni del sito chirurgico rappresentano un importante problema della qualità dell’assistenza sanitaria e possono determinare aumento significativo della mortalità, delle complicanze e della degenza ospedaliera»
Infezioni del sito chirurgicoMinistero della salute
Paziente
Micro-
organismiIntervento
chirurgico
Malattie
Obesità
Diabete
Età
Particolato in SO
Tipo
Durata
Tecnica chirurgica
Infezioni del sito chirurgicoFattori di rischio
Fattori di rischio per le Infezioni
• batteri• capelli• esposizione pelle• esposizione mucose
Equipe operatoria:
Staphylococcus aureo
Staphylococcus
epidermidis
Escherichia coli
Bacteroides spp
Pseudomonas aeruginosa
Streptococcus pyogenes
Clostridium spp
Proteus mirabilis
• Carica batterica contaminante x virulenza
resistenza del paz./ospite
• Al 5° giorno aumenta il rischio infettivo
• Ma se è presente materiale estraneo è sufficiente un tasso
di 100 staphylococchi per grammo di tessuto
FATTORI DI RISCHIO
Strategie più efficaci per il controllo delle infezioni di protesi d’anca
Decontaminazione mani
Fattori di rischio
Uso camice sterile
Uso mascherina
Strategie più efficaci per il controllo delle infezioni di protesi d’anca
Barriera
Non basta il flusso laminare se i comportamenti del team non sono adeguati
Copyright ª 2010 by the Association for Professionals in Infection Control and Epidemiology, Inc. Published by Elsevier Inc. All rightsreserved. (Am J Infect Control 2010;38:199-204.)
Lo studio supporta, negli interventi di artroplastica il ricorso a:
• Controlli ambientali che isolino e proteggano il sito chirurgico da particolatie contaminazione, premesso che la principale fonte di contaminanti è rappresentata dallo staff chirurgico e di supporto
Individua tra le misure di protezione efficaci l’uso
di cappucci integrali
Studio UK del 2005“Il sistema con il casco è superiore rispetto a cappuccio e maschera non sterili nella riduzione della trasmissione di batteri da parte del personale chirurgico”
Infezioni del sito chirurgicoStrategie efficaci
Se la visiera non è sterile unoschizzo o una particella puòcreare infezione se:
Colpendo la visiera torna sulcampo sterile
Ciò accade in media in un intervento ogni 6
Negli interventi di ortopedia: chirurghi e strumentisti sono fortementeesposti a sangue e infezioni a causa delmaneggiamento frequente di strumentiaffilati, oggetti metallici (es. Filo) e frammentidi osso
Schizzi ed espulsioni di
particelle avvengono a causa
di:
Uso di trapani
Alesaggio
Uso di strumenti per
martellare
Irrigazione ad alto flusso
Il personale è esposto amolti rischi
Sangue e fluidi corporei
Aerosol Strumenti affilati e lame
Fumo e vapori chimici
Radiazioni
Vibrazioni strumenti motorizzati
Trasmissione per via aerea
La tubercolosi è un’infezione respiratoria causata dal Mycobacterium
tuberculosis e si diffonde per via aerea.
La SARS è un virus che si diffonde principalmente attraverso gocce di secrezioni respiratorie di soggetti infetti.
AerosolizzazionePer aerosol si intendono particelle fini con diametro ≤10 μm sospese in aria.Le gocce hanno dimensione maggiore ed una traiettoria definita dal sito di produzione.
Tanto gli aerosol quanto le gocce possono formarsiquando sangue o altri fluidi corporei sono sottoposti a sollecitazione meccanica.Possono essere generati anche dall’uso di strumentimotorizzati e dei sistemi di lavaggio pulsato
Studi Clinici
• Le particelle in sospensione possono depositarsi sulla pelle o sullemucose.Inoltre, studi hanno mostrato che I sistemi motorizzati per ortopediapossono produrre anche aerosol respirabile.Questo aerosol si diffonde nella sala operatoria e può essere veicolo
di contaminazione per tutti I presenti.
• E’ quindi essenziale ricorrere a particolari misureprecauzionali per prevenire il contatto con gli aerosolinfetti, in caso di uso di strumenti motorizzati e sistemi dilavaggio a pressione.
Studi Clinici
Mascherine chirurgiche
• Proteggono dal contatto con agenti patogeni solo sediffusi attraverso gocce.• Non garantiscono una protezione adeguata rispetto adagenti patogeni diffusi per via aerea.• Risultano in particolare inefficaci durante gli interventiad alto rischio che producono aerosol. • In questi interventi possono passare attraverso la mascherina fino al 50% delle particelle.
Studi Clinici
Protezione equipe di sala operatoriaQuali dispositivi?
Studio del 2009 sull’efficacia di diversi sistemi per la protezione degli occhi
Il solo dispositivo realmente efficace per la protezione della congiuntiva dei chirurghi ortopedici è la maschera che copre per intero la testa
Alto numero di particelle nellasala operatoria
Il team è la principale fonte di batteri in sala operatoria
Un individuo può rilasciare fino a 10,000 particelle per minuto(Ritter, 1999)
I sistemi di cappucci integraliriducono in modo significativoil numero di particelle
Il cappuccio integrale crea unabarriera tra chirurgo e pazienteed impedisce alle particelle di cadere nella feritacontaminandola
Problema Soluzione cappucci integrali
EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI COPERTURA
Flyte
I caschi di ultima generazione sono silenziosi,leggeri ed areati efficacemente.I migliori caschi assicurano unaconcentrazione di CO2 intorno alle 3.250 ppm(si ha pericolo per la salute sopra le 5.000ppm)
Una delle possibili soluzioni
Comfort per gli operatoriI caschi di nuova generazione
sono leggeri (0,47 kg), silenziosi e regolabili
ESEMPIO DI CAPPUCCI INTEGRALI
CARATTERISTICHE TECNICHE
Visibilità ottimale
La visiera è resistente agli impatti, hauna forma antiriflesso e offre uncampo visivo ampio
La visiera peel-away garantisce unavisione ottimale per l’intera duratadell’intervento
Il casco con illuminazione a led haluminosità di 60,000 lux
L’Association for the Advancement of Medical Instrumentation(AAMI) ha stabilito gli standard di prestazione delle barriere chirurgiche destinate a mantenere il campo sterile e a proteggere gli operatori durante le procedure in cui potrebbe verificarsi un’esposizione a liquidi o ad altri materiali potenzialmente infetti. Il LIVELLO 4 è il più alto.
Bacterial and Viral Filtration Efficiency of 99.9% at 0,3micron
Barriere
Traspirazione efficaceI tessuti del Flyte sono in trilaminato BVB (breathable
viral barrier, barriera virale traspirante).Non solo sono conformi al livello 4 della classificazione
AAMI, ma garantiscono anche massima traspirabilità
TNT
“La trasmissione di agenti patogeni attraverso il sangue [HIV, HBV, HCV] continua ad essere un rischio per i membri del teamchirurgico. [... ] Tagli da scalpelli, punture da frammenti ossei,ferimenti con aghi e contatto con occhi, mucose o cute sonopotenziali fonti di trasmissione.
Surgical Infections, 2010 (2)
“[Negli USA] ci sono oltre 5.000 lavoratori sanitari infettati ognianno di epatite B dai pazienti in trattamento e circa 250 di essimuoiono per insufficienza epatica, cirrosi e cancro.”
American College of Surgeons, 2011 (3)
“La mascherina e la visiera riducono la contaminazione della
congiuntiva solo del 64%. […] Il solo dispositivocompletamente efficace per la protezione dei chirurghiortopedici è il cappuccio che protegge integralmente la testa.“ JBJS, 2009 (1)
“In media il 50.6% del sangue era al di fuori
dell’area protetta dagli occhiali o dalla visiera. […]
Raccomandiamo senza dubbio l’uso di sistemi di protezione integrali in tutti gli interventi di artroplastica.“ Acta Orthopaedica Belgica, 2011 (2)
(1) JBJS. 2009: 91(5):1050-1054.
(2) Acta Orthopaedica Belgica. 2011: 77 (3): 375-380.
LA COPERTURA INTEGRALEPROTEGGE L’EQUIPE DI SALAOPERATORIA DALLE INFEZIONITRASMESSE DAL PAZIENTE
LA COPERTURA INTEGRALEPROTEGGE IL PAZIENTE riducendo ifattori di rischio attraverso lacreazione di una barriera tral’equipe e il paziente
Grazie per l’attenzione