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Valutazione economica finanziaria1La valutazione economico – finanziaria

La valutazione economico – finanziaria dell’iniziativa

imprenditoriale

Milano, 7 – 9 Aprile 2008

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10:00 – 11:00 Apertura lavori – A. Bacis, M. Bolzoni

Coffee break

11:15 – 13:00 Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa – D. Toma

Pausa Pranzo

14:00 – 15:00 La ristrutturazione aziendale – D. Toma

15:00 – 17:30 Il piano d’impresa e la sua valutazione – D. Toma

Agenda 07/04

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09:00 – 09:30 Linee guida Erogazione del credito – C. Porta

09:30 – 10:00 Monitoraggio pratiche deliberate – C. Porta, S. De Giovanni

10:00 – 11:00 Le garanzie in ottica Credit Risk Mitigation – S. De Giovanni

Coffee break

11:15 – 13.00 Criteri di valutazione del merito creditizio – F. Caresana

Pausa Pranzo

Agenda 08/04 - Mattina

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14:00 – 14:30 Documenti essenziali all’istruttoria – F. Caresana

14:30 – 15:00 Sensibilizzazione al Gruppo – F. Caresana

15:00 – 16:00 Presentazione della “Pratica Elettronica di Fido”, posizione rischio cliente e novità della PEF (prima parte) – F. Caresana, S. Tessitore

Coffee break

16:15 – 17:30 Presentazione della “Pratica Elettronica di Fido”, posizione rischio cliente e novità della PEF (seconda parte) – F. Caresana, S. Tessitore

Agenda 08/04 - Pomeriggio

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09:00 – 10:15 Relazione di Fido – F. Caresana

10:15 – 10:30 Iter semplificati Piccoli Fidi – F. Caresana

Coffee break

10:45 – 13:00 Operatività della banca nel comparto finanziamenti e crediti di firma– E. Benedetti

Pausa Pranzo

Agenda 09/04 - Mattina

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14:00 – 15:00 Introduzione al prodotto mutui retail – G. Ragno

15:00 – 16:00 Il prodotto fotovoltaico – P. Trucco

Coffee break

16:15 – 16:45 Nuova operatività di verifica perizie – S. Tessitore

16:45 – 17:00 Dare credito alle risorse (Video)

17:00 – 17:30 Domande – S. Tessitore

Agenda 09/04 - Pomeriggio

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Sistema di analisi tradizionale del merito creditizio

Sistema di analisi del merito creditizio con rating

Dati ed informazioni per accertare il merito creditizio

Rating: metodo standardizzato

Misurazione dei fabbisogni finanziari e capacità di rimborso

Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

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AAAAAA qualità massima, rischio di prestito minimo

AAAA qualità alta, elevata probabilità di rimborso

AA qualità medio-alta, buona probabilità di rimborso

BBBBBB qualità media, adeguata probabilità di rimborso

BB/BBB/B qualità medio-bassa, incerta capacità di rimborso

CCC/ CCC/ /CC/CC qualità bassa, capacità di rimborso molto incerta

CC qualità molto bassa, alta probabilità di inadempienza

DDD/DDDD/D debitore in default

Sistema di analisi del merito creditizio con rating - Scala ordinale di rating

Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

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Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

Dati ed informazioni per accertare il merito creditizio - Andamento dell’impresa

Bilancio consuntivo

Le informazioni concernenti l’impresa hanno per oggetto:

Bilancio preventivo

Sistema creditizio

Notizie di mercato

Osservazio-ni dirette

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Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

Rating: Metodo Standardizzato – Sistema di Rating

METODO DI BASE (FOUNDATION) FIRBA

METODO AVANZATO (ADVANCED) AIRBA

A scelta della banca

METODO STANDARDIZZATO

SISTEMI INTERNI (IRB)

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Lo Standard Approach può ritenersi un’evoluzione dei contenuti del Primo Accordo (Basilea 1) anche se presenta alcune caratterizzazioni proprie

Nella sua espressione più semplice, il Metodo Standardizzato si basa sul principio secondo cui:

A diverse tipologie di debitori vanno assegnati differenti gradi di rischio di credito cui

corrispondono diverse classi di merito (rating) predisposti da agenzie specializzate da accreditare presso la Banca

d’Italia

A diverse tipologie di debitori vanno assegnati differenti gradi di rischio di credito cui

corrispondono diverse classi di merito (rating) predisposti da agenzie specializzate da accreditare presso la Banca

d’Italia

Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (1/7)

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Le 12 categorie di esposizioni sono:

1. crediti verso enti sovrani e banche centrali2. crediti verso enti non centrali del settore pubblico3. crediti verso banche multilaterali di sviluppo4. crediti verso banche5. crediti verso società di intermediazione mobiliare6. crediti verso imprese e compagnie di assicurazione7. crediti verso debitori retail (al dettaglio)8. crediti garantiti da ipoteca su immobili residenziali9. crediti garantiti da ipoteca su immobili commerciali10. crediti scaduti11. crediti verso categorie a più alto rischio12. altri crediti

1. crediti verso enti sovrani e banche centrali2. crediti verso enti non centrali del settore pubblico3. crediti verso banche multilaterali di sviluppo4. crediti verso banche5. crediti verso società di intermediazione mobiliare6. crediti verso imprese e compagnie di assicurazione7. crediti verso debitori retail (al dettaglio)8. crediti garantiti da ipoteca su immobili residenziali9. crediti garantiti da ipoteca su immobili commerciali10. crediti scaduti11. crediti verso categorie a più alto rischio12. altri crediti

Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (3/7)

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Crediti verso enti sovrani e banche centraliCrediti verso enti sovrani e banche centrali

AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BBB- BB+ a B- sotto B- unrated

0% 20% 50% 100% 150% 100%

Crediti verso enti sovrani e banche centraliCrediti verso enti sovrani e banche centrali

AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BBB- BB+ a B- sotto B- unrated

0% 20% 50% 100% 150% 100% Crediti verso enti non centrali,banche multilaterali,bancheCrediti verso enti non centrali,banche multilaterali,banchee società di intermediazione mobiliare (se vigilate) e società di intermediazione mobiliare (se vigilate)

AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BBB- BB+ a B- sotto B-

unrated

20% 50% 50% 100% 150% 50%

Crediti verso enti non centrali,banche multilaterali,bancheCrediti verso enti non centrali,banche multilaterali,banchee società di intermediazione mobiliare (se vigilate) e società di intermediazione mobiliare (se vigilate)

AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BBB- BB+ a B- sotto B-

unrated

20% 50% 50% 100% 150% 50%

Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (4/7)

Ponderazioni delle 12 categorie di esposizioni

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Crediti verso banche a breve termine Crediti verso banche a breve termine e società di intermediazione mobiliare (se vigilate)e società di intermediazione mobiliare (se vigilate)

AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BBB- BB+ a B- sotto B- unrated

20% 20% 20% 50% 150% 20%

Crediti verso banche a breve termine Crediti verso banche a breve termine e società di intermediazione mobiliare (se vigilate)e società di intermediazione mobiliare (se vigilate)

AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BBB- BB+ a B- sotto B- unrated

20% 20% 20% 50% 150% 20% Crediti verso imprese e compagnie di assicurazione Crediti verso imprese e compagnie di assicurazione e società di intermediazione mobiliare (non vigilate)e società di intermediazione mobiliare (non vigilate)

AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BB- sotto BB- unrated

20% 50% 100% 150% 100%

Crediti verso imprese e compagnie di assicurazione Crediti verso imprese e compagnie di assicurazione e società di intermediazione mobiliare (non vigilate)e società di intermediazione mobiliare (non vigilate)

AAA a AA- A+ a A- BBB+ a BB- sotto BB- unrated

20% 50% 100% 150% 100%

Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (5/7)

Ponderazioni delle 12 categorie di esposizioni

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Requisiti per la qualifica di esposizione retail:

Crediti verso debitori Crediti verso debitori retailretail (al dettaglio) (al dettaglio) 75%Crediti verso debitori Crediti verso debitori retailretail (al dettaglio) (al dettaglio) 75%

destinatari: persone fisiche o imprese di piccola dimensione

tipologie di crediti:prestiti rotativi, prestiti rateali, leasing personali, linee di credito per piccoli operatori economici

valore unitario: da definire a cura dell’Autorità di Vigilanza (ad esempio: < 0,2% del portafoglio crediti)

fido complessivo:< € 1.000.000 per controparte

destinatari: persone fisiche o imprese di piccola dimensione

tipologie di crediti:prestiti rotativi, prestiti rateali, leasing personali, linee di credito per piccoli operatori economici

valore unitario: da definire a cura dell’Autorità di Vigilanza (ad esempio: < 0,2% del portafoglio crediti)

fido complessivo:< € 1.000.000 per controparte

Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (6/7)

Ponderazioni delle 12 categorie di esposizioni

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Ponderazioni delle 12 categorie di esposizioni

Crediti garantiti da ipoteca su immobili residenziali Crediti garantiti da ipoteca su immobili residenziali 35%*

* la Direttiva CEE 98/32 ha previsto un peso del 50%

Crediti garantiti da ipoteca su immobili residenziali Crediti garantiti da ipoteca su immobili residenziali 35%*

* la Direttiva CEE 98/32 ha previsto un peso del 50%Crediti garantiti da ipoteca su immobili commerciali Crediti garantiti da ipoteca su immobili commerciali

100%* * nei mercati consolidati e sviluppati può essere riconosciuto 50%

Crediti garantiti da ipoteca su immobili commerciali Crediti garantiti da ipoteca su immobili commerciali 100%*

* nei mercati consolidati e sviluppati può essere riconosciuto 50%

Criteri per valutare l’affidabilità dell’impresa

Rating: Metodo Standardizzato – Standard Approach (7/7)

Crediti scadutiCrediti scadutiCrediti scadutiCrediti scaduti

Con accantonamenti<20%≥20%A discrezione della Autorità di Vigilanza

Con ipoteca su immobili residenziali

100%100% 50%

Altri crediti

150%

100%

50%

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La ristrutturazione aziendale

Sommario

Migliorare,ristrutturare,reingegnerizzare le attività aziendale

Natura e origini della ristrutturazione aziendale Situazioni di difficoltà strutturali Situazioni di difficoltà transitorie Situazioni di sviluppo

Programma di ristrutturazione: aspetti societari

Programma di ristrutturazione: aspetti gestionali

Programma di ristrutturazione: aspetti finanziari

Finanza straordinaria

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Migliorare,ristrutturare,reingegnerizzare le attività aziendali - Reingegnerizzare

Se lo scopo è il ridisegno integrale del lavoro aziendale reinventando l’impresa come se “si iniziasse daccapo”, si tratta di un programma di “re-engineering”“re-engineering”

Nella fattispecie, il cambiamento totale coinvolge tutte le componenti dell’impresa in modo radicale e rimettendo in discussione l’intero contesto interno per ottenere un profondo mutamento della cultura/operatività aziendale (ricostruzionericostruzione organizzativa e riconfigurazione gestionaleorganizzativa e riconfigurazione gestionale)

La ristrutturazione aziendale

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (1/5)GRIGLIA DI INCOERENZE

• La crisi dell’impresa può scaturire dall’insorgere di incoerenze interne e incoerenze esterne

La ristrutturazione aziendale

INCOERENZE INTERNE assetto proprietario (disomogeneità di scopi proprietari) assetto imprenditoriale (inadeguatezza strategica) assetto operativo (insufficienza tecnica e/o

commerciale)

INCOERENZE INTERNE assetto proprietario (disomogeneità di scopi proprietari) assetto imprenditoriale (inadeguatezza strategica) assetto operativo (insufficienza tecnica e/o

commerciale)INCOERENZE ESTERNE

rapporti con i clienti (carenza valutativa e gestionale) rapporti con i fornitori (carenza valutativa e gestionale) rapporti con i concorrenti (scarsa interazione)

INCOERENZE ESTERNE rapporti con i clienti (carenza valutativa e gestionale) rapporti con i fornitori (carenza valutativa e gestionale) rapporti con i concorrenti (scarsa interazione)

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (2/5)Tipologia di crisi: Tipologia di crisi: economicaeconomica

FatturatoFatturato Entità delle vendite inferiore ai costi totali (assenza di

punto di pareggio) Scarse possibilità di aumento di fatturato (staticità delle

quote di mercato) Prospettive sfavorevoli del settore (mercato statico o in

flessione)

CostiCosti Costi di struttura penalizzanti sul profilo

organizzativo (scarsa adattabilità strutturale) Costi di gestione penalizzanti sul profilo operativo

(inefficienza operativa)

La ristrutturazione aziendale

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (3/5)Tipologia di crisi: Tipologia di crisi: patrimonialepatrimoniale

InvestimentiInvestimentitemporale (tra breve e medio/lungo termine)

Composizione degli investimenti squilibrata sul piano Entità degli investimenti sbilanciata in funzione della

attività svolta (investimenti in eccesso)

Mezzi propriMezzi propri Patrimonio netto insufficiente all’evoluzione della

impresa (carenza di fonti interne) Patrimonio netto insufficiente allo svolgimento

dell’attività caratteristica (carenza di fonti interne)

La ristrutturazione aziendale

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (4/5)Tipologia di crisi: Tipologia di crisi: finanziariafinanziaria

IndebitamentoIndebitamento Entità dei debiti sbilanciata in funzione dell’attività svolta

(impegni in eccesso) Debiti finanziari sproporzionati rispetto agli altri debiti

(eccessivo ricorso al credito)

LiquiditàLiquidità Squilibrio permanente tra entrate ed uscite

monetarie (tensione finanziaria duratura) Cash flow in declino (scompenso tra reddito

prodotto e scelte gestionali)

La ristrutturazione aziendale

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà strutturali: crisi aziendale (5/5)

La ristrutturazione aziendale

Tipologie di crisi: Tipologie di crisi: esterne all’impresa esterne all’impresa (molto difficoltoso (molto difficoltoso intervenire)intervenire)

Crisi del sistema economico Crisi del settore di appartenenza Profondi mutamenti tecnologici e/o di mercati Nuovi assetti della concorrenza Cambiamenti strutturali nei clienti e/o fornitori Diminuzione strutturale dei prezzi Inaccessibilità o inaridimento delle materie prime Aumento strutturale del costo delle materie prime

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (1/5)

La ristrutturazione aziendale

Disfunzioni organizzativeDisfunzioni organizzative Modello organizzativo verticale-piramidale Modello organizzativo gerarchico-funzionale Organizzazione accentrata Organizzazione piatta (“a pettine”) Organizzazione non o poco formalizzata Organizzazione con nessuna o limitata delega

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (2/5)

La ristrutturazione aziendale

Disfunzioni produttiveDisfunzioni produttive Bassa produttività Elevata inefficienza Cali e sprechi di produzione Difettosità di prodotti e di servizi Numerosi resi dai clienti Numerosi reclami ai fornitori

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (3/5)

La ristrutturazione aziendale

Disfunzioni commercialiDisfunzioni commerciali Nessun o scarso servizio pre-vendita Incidenza di consegne non conformi Incidenza di consegne non puntuali Non attenzione alle esigenze espresse del cliente Non attenzione alle esigenze inespresse del cliente Nessun o scarso servizio post-vendita

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (4/5)

La ristrutturazione aziendale

Disfunzioni amministrativo-finanziarieDisfunzioni amministrativo-finanziarie Tardiva registrazione dei dati contabili Tenuta non corretta dei libri obbligatori Assenza o inadeguatezza della contabilita’ analitica Insufficiente controllo dei crediti verso clienti Nessuna analisi per investimenti in capitale fisso Contabilità di magazzino poco attendibile Squilibrio non permanente tra entrate ed uscite

monetarie Autofinanziamento esiguo o insufficiente Cash flow operativo inadeguato o irregolare

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di difficoltà transitorie (5/5)

La ristrutturazione aziendale

Tipologie di difficoltà: Tipologie di difficoltà: esterne all’impresaesterne all’impresa Ciclo sfavorevole del sistema economico Ciclo sfavorevole del settore di appartenenza Innovazioni tecnologiche e/o di mercati Nuove preferenze nei clienti e/o fornitori Diminuzione temporanea dei prezzi Inaccessibilità transitoria delle materie prime Aumento temporaneo del costo delle materie prime

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di sviluppo (1/3)

La ristrutturazione aziendale

Impresa in espansione (iniziativa da adeguare)L’impresa in fase di crescita dovrebbe dimostrare di possedere le capacità di adeguamento della propria struttura ai programmi di espansione: modello organizzativo per tipo di mercati/prodotti organizzazione decentrata, formalizzata e con delega ampliamento della gamma di prodotti assicurazione della qualità

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di sviluppo (2/3)

La ristrutturazione aziendale

Impresa matura (iniziativa da sostenere)L’impresa presente da molti anni sul mercato che attraversa un periodo di appannamento dovrebbe dimostrare di possedere la capacità di innovazione: modello organizzativo per processi/progetti organizzazione decentrata, formalizzata e con delega innovatività produttiva e commerciale assicurazione della qualità

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Natura ed origini della ristrutturazione aziendale - Situazioni di sviluppo (3/3)

La ristrutturazione aziendale

Impresa in flessione (iniziativa da rilanciare)L’impresa che non riesce più ad essere “al passo con i tempi” registrando un consistente calo di quote di mercato dovrebbe dimostrare di possedere le capacità

per un deciso “risveglio”: modello organizzativo per modalità di produzione organizzazione decentrata, formalizzata e con delega miglioramento della produttività recupero dell’efficienza operativa assicurazione della qualità

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Il piano d’impresa e la sua valutazione

Il mercato: offerta, domanda e ambiente competitivo

Attività e caratteristiche distintive del prodotto/servizio

Punti di forza e posizionamento dell’impresa

Obiettivi e strategie del piano

Conti economico-finanziari previsionali

Valutazione strategica: fattori qualificanti

Valutazione operativa: fattori da evidenziare

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Programma di ristrutturazione - Aspetti societari (1/2)

La ristrutturazione aziendale

Verifica della forma giuridica Mantenimento o trasformazione della forma

precedente Variazioni del modello di amministrazione/controllo

Verifica delle entità aziendali Conservazione della società operativa Creazione e attivazione di nuove società

Verifica della compagine manageriale Conferma o “rimpasto” del vertice aziendale

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Programma di ristrutturazione - Aspetti societari (2/2)

La ristrutturazione aziendale

Verifica dell’assetto proprietario Persistenza delle quote sociali in essere Modifica delle quote sociali senza nuovi soci Ingresso di nuovi soci

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Programma di ristrutturazione - Aspetti gestionali

La ristrutturazione aziendale

Verifica degli investimenti programmati Natura, entità, dettaglio e modalità Composizione dell’attivo fisso e del passivo non

finanziario

Verifica delle potenzialità dell’impresa Coerenza tra mezzi/risorse e strategie/obiettivi Stima dei valori intangibili (capitale relazionale,

strutturale e umano) Documentazione delle ipotesi e asserzioni

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NPV = ∑ [FCOt /(1 + wacc)] - CI

NPV = ∑ [FCOt /(1 + wacc)] - CI

Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (1/7)

La ristrutturazione aziendale

Verifica di redditività NPV - Net Present Value (o anche VAN - valore attuale

netto)

n

t=1

t

Il NPV è dato dalla differenza tra: valore attuale dei flussi di cassa futuri cifra dell’investimento inizialeSe è di segno positivo, il programma è conveniente perché in

grado di generare valore per l’impresa

Dove: FCOt = flusso di cassa operativo di

ciascun anno (da 1 a n) wacc (weighted average cost of capital)

= costo medio ponderato del capitale n = anni di durata del programma CI = investimento per il programma

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CI/(CFC/MESI)CI/(CFC/MESI)

Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (2/7)

La ristrutturazione aziendale

Verifica di redditività Pay-Back Period

Indica il tempo necessario per rientrare dall’investimento richiesto dal programma e viene espresso in anni dalla sua data di avvio

Dove: CI = Investimento per il programma CFC =Cash Flow cumulati

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FTOt/(DFt+IFt)FTOt/(DFt+IFt)

Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (3/7)

La ristrutturazione aziendale

Verifica di sostenibilità finanziaria DSCR (Debt Service Cover Ratio)

Il DSCR serve per accertare la capacità di rimborso del debito finanziario (quota capitale + interessi) riferita ad un determinato esercizio durante la vigenza del prestito legato al programma

Dove: FCOt = flusso di cassa operativo

all’esercizio t-esimo DFt = quota capitale del debito

finanziario da rimborsare all’esercizio t-esimo

IFt = quota interessi da corrispondere all’esercizio t-esimo

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Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (4/7)

La ristrutturazione aziendale

Verifica di sostenibilità finanziaria LLCR (Loan Life Cover Ratio)

Il LLCR calcola la capacità di rimborso del debito finanziario (quota capitale + interessi) sino alla scadenza del prestito legato al programma

Dove: FCOt = flusso di cassa operativo

all’esercizio t-esimo wacc (weighted average cost of capital)

= Costo medio ponderato del capitale s = anno di valutazione s+n = ultimo anno di scadenza del

debito finanziario R = riserva di liquidità accumulata DOt= debito finanziario residuo

∑ [FCOt /(1 + wacc)] + R ∑ [FCOt /(1 + wacc)] + R s+n

t=s

t

DOt

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La ristrutturazione aziendale

Verifica del valore dell’impresa Valore economico dopo la ristrutturazioneValore di recupero in caso di liquidazione

La ristrutturazione viene avviata se il previsto valore economico dell’impresa ristrutturata, al netto dei rispettivi costi, è maggiore al suo valore di liquidazione

Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (5/7)

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La ristrutturazione aziendale

Rinegoziazione del debitoSe l’impresa è in condizione di rimborsare il debito (finanziario e non) a breve termine e di effettuare gli investimenti per il programma di ristrutturazione, essa prosegue l’attività; se non lo èè costretta a chiedere la rinegoziazione del debito, che può prevedere:posticipazione delle scadenzeesonero di parte degli interessi o parte di debiti riconoscimento di priorità ad alcuni creditori “datio in solutum”(trasferimento proprietà di un bene) conversione di debiti in capitale di rischio scambio di vecchie obbligazioni con nuove obbligazioni

Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (6/7)

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La ristrutturazione aziendale

Rinegoziazione del debito (continua)In caso di presenza di molti piccoli creditori con esposizioni di entità minore, possono ipotizzarsi le seguenti soluzioni: imposizione di un elevato quorum per l’approvazionedivieto di avviare azioni esecutive singoleofferta ai creditori favorevoli di una “seniority” ovvero di una vita residua inferiore del credito

offerta di uno stralcio del credito minore

Programma di ristrutturazione - Aspetti finanziari (7/7)

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La ristrutturazione aziendale

Le imprese possono ricavare tre importanti vantaggi dal ricorso al debito finanziario:beneficio fiscale: che origina dalla deducibilità degli oneri finanziari

disciplina del management: nelle politiche di investimento

minimizzazione dei costi per le informazioni: da fornire in caso di emissione di strumenti finanziari

Finanza straordinaria - Indebitamento dell’impresa: benefici

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La ristrutturazione aziendale

Costi di crisi finanziaria possono essere:a)Diretti: spese legali/amministrative per gestire la

crisi (ristrutturazione, procedura concorsuale)b)Indiretti: per effetto della crisi (riduzione delle

vendite, allontanamento dei fornitori, perdita delle risorse umane migliori)

I costi di crisi finanziaria (indicati con CFD) vanno associati alla probabilità che il dissesto finanziario si verifichi (indicata con π): π x CFD

Finanza straordinaria - Indebitamento dell’impresa: costi (1/2)

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La ristrutturazione aziendale

Costi di conflitti di interessiSi tratta di conflitti che possono crearsi, in situazioni di difficoltà finanziarie, tra responsabili aziendali e creditoriAd esempio, da parte dei responsabili aziendali: stimolo ad intraprendere progetti ad elevato rischio rinuncia ad investire in nuove attività tendenza a distribuire dividendi o a dismettere/monetizzare alcuni “assets”

Ciò con l’intenzione di anteporre i propri interessi a pregiudizio di quelli dei creditori

Finanza straordinaria - Indebitamento dell’impresa: costi (2/2)

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Ne deriva che il mix ottimale tra debito finanziario (debt) e capitale proprio (equity) – che denota la struttura finanziaria più adeguata – viene a trovarsi nel punto in cui il “peso” del debito finanziario sulle fonti di copertura (DF/(DF + E) genera il WACC (costo medio ponderato del capitale) minimo WACC = [DF/(DF + E) x kD x (1 – Tc)] + [E/(DF + E) x kE]dove:kE = rE (costo del capitale proprio) =

= r0 + [(r0 - rD) x (1 – Tc) x DF/E]

dove: r0 = costo del capitale proprio senza debitoDF/E = quoziente debito finanziario/capitale proprio (leverage)

Finanza straordinaria - Indebitamento dell’impresa: benefici e costi

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Mezzanine financing (debito subordinato)Strumento che si colloca in posizione intermedia tra capitale di debito e capitale proprio in termini di rischio e rendimentoCiò significa che il debito mezzanino è subordinato (postergato) al debito senior all’atto del rimborso delle quote capitaleSi compone di 2 elementi:

debito subordinato (vero e proprio prestito ad un tasso fisso o indicizzato)

benefici specifici ad esempio, per incremento del valore di mercato del capitale proprio dell’impresa

Finanza straordinaria - Strumenti finanziari a medio-lungo termine (1/11)

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Mezzanine financing (continua)Il debito mezzanino viene rimborsato dopo che tutte le quote capitale del debito senior sono state estinte e, durante la sua vigenza, richiede solo il pagamento delle quote interessi; in caso di liquidazione dell’impresa debitrice, il creditore del debito mezzanino sarà soddisfatto in modo residualeCome per qualsiasi altro debito, per il mezzanino viene concessa garanzia reale sugli assets dell’impresaTasso di interesse al di sopra del 0,25%-0,40% sul costo della raccolta e utile in conto capitale per il beneficio concordato

Finanza straordinaria - Strumenti finanziari a medio-lungo termine (2/11)

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Mezzanine financing (continua)Generalmente il rendimento complessivo per il creditore si colloca tra il 10% e il 15% del valore del prestito e il termine di scadenza è superiore a quello medio per il debito senior e spesso va da 5 a 12 anniLa flessibilità dello strumento, progettato “ad hoc”, permette all’impresa di ottenere i seguenti benefici:

diversificare le fonti di finanziamento i termini di gamma, costo e durata

programmare i cash flow futuri per un doppio livello di debito (senior e mezzanine)

acquisire imprese o attività aziendali con fonti di copertura più adattabili alla fattispecie

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Merger & Acquisition (continua)In generale, le motivazioni alla base di una fusione o acquisizione sono:

strategie di crescita esterna riorganizzazione dell’impresadisfarsi di alcune aree di businessmodificare la natura giuridica dell’impresa razionalizzazione della compagine sociale coinvolgimento di nuovi investitori, ecc.

Il pagamento di un’acquisizione può avvenire: contante a titolo definitivo o differito nel tempo con cambio di azioni (offerta di un dato numero di proprie azioni contro acquisto di una azione della impresa acquisita)

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Leveraged Buy-Out (LBO)L’espressione leveraged buy-out sta a significare l’acquisizione di un’impresa o dei suoi cespiti (assets) con fondi derivanti in prevalenza da capitale di debitoIl rimborso è solitamente garantito dagli attivi patrimoniali dell’impresa acquisita e dai suoi cash flow futuriNormalmente l’operazione avviene tramite creazione di una nuova società (newco) alla quale vengono fatti affluire tutti i fondi (capitale proprio e debito) per l’acquisizione dell’impresa target; successivamente viene operata la fusione per incorporazione con quest’ultima

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Leveraged Buy-Out (LBO) (continua)Vi sono numerose possibilità di leveraged buy-out:

corporate buy-out (impresa industriale o commerciale)

management buy-out (manager dell’impresa target)

management buy-in (manager esterni)management buy-in&out (manager esterni e interni)

workers buy-out (dipendenti dell’impresa target) family buy-out (parenti dell’impresa target)così via

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Leveraged Buy-Out (LBO) (continua)L’operazione si distingue da una normale acquisizione poichè viene realizzata attraverso un elevato rapporto di indebitamento; chi la effettua fa assegnamento sul valore patrimoniale delle attività aziendali da acquisire e su altri fattori quali:

compatibilità finanziaria (la nuova società risultante dalla fusione tra newco e impresa target deve avere la capacità di rimborso)

compatibilità economica (reddito operativo sufficiente al pagamento degli oneri finanziari)

compatibilità di rischio (livello di rischio allineato alla propensione del soggetto finanziatore)

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Leveraged Buy-Out (LBO) (continua)Il capitale azionario rappresenta la quota di mezzi propri apportata dai promotori e solitamente costituisce tra il 10% e il 30% del totale dei mezzi finanziariIl debito senior è il complesso di prestiti a medio-lungo termine ottenuti con clausola di rimborso privilegiato rispetto agli altri debiti; la sua durata è compresa tra 4 e 8 anni e rappresenta in genere oltre il 50% delle fonti di coperturaIl debito subordinato è costituito dall’insieme di finanziamenti con rimborso postergato rispetto al debito senior

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Leveraged Buy-Out (LBO): ruolo dell’intermediario finanziarioGli enti creditizi che intervengono nel leveraged buy-out possono essere:

banche che offrono servizi per originare l’operazione (progettazione, ecc.) che spesso conferiscono anche capitale di rischio

banche che concedono solo capitale di debito

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Leveraged Buy-Out (LBO) (continua) Le banche del primo gruppo (intermediari specializzati) svolgono diversi compiti:

analisi della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell’impresa target

definizione della struttura dell’operazione coerente con le specificità dell’impresa da acquisire

predisposizione del memorandum di offerta (profilo della impresa, analisi del settore, analisi economico-finanziaria, piano di sviluppo, eventuali modalità di uscita)

individuazione di un gruppo di finanziatori per l’acquisizione

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Leveraged Buy-Out (LBO) (continua) Il rendimento atteso dagli intermediari finanziari con apporto di capitale di rischio non è generalmente inferiore al 25% annuoPer quanto concerne le banche del secondo gruppo (concessione di capitale di debito), può trattarsi di prestiti senior o subordinatoNel primo caso (debito senior), spesso sono finanziamenti in pool, il cui ammontare dipende dai consueti fattori (rischio, dimensioni dell’impresa, ecc.) e il cui costo oscilla tra 0,15% e 0,30% sopra l’euriborNel secondo caso (debito subordinato), le banche si trovano in una posizione più rischiosa perché il loro credito è postergato

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