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Verso un turismo consapevoleper scoprire i mille volti veri del Sud del mondo.

Dr. Sandro Calvani, Rappresentante delle Nazioni Unite (ODCCP)per l’Asia dell’Est e il Pacifico (Bangkok, Thailandia)

(discorso tenuto alla Convention internazionale di Turismo socialeper il Terzo Millennio: turismo sociale, turismo della persona.

Napoli, Italia, 31 Marzo 2001)

1. Nord-Sud: da percorso disolidarietà, a percorso turistico.

La parola Nord-Sud quarant’anni fa erausata esclusivamente dalla solidarietà.Poi è diventata una prospettivadell’economia, verso commerci piùequi e solidali. Ora cresce sempre piùcome aggettivo del turismoresponsabile. Perchè? Perchè lafrontiera Nord-Sud del pianeta èancora la più grande separazionedell’ingiustizia, tra chi ha troppo e chiha troppo poco. È una frattura che habisogno di ponti. O di gente disposta asaltare dall’altra parte anche prima chefacciano i ponti. E non ci sonoattraversatori di valichi, migliori deituristi. Il turismo responsabile chepassa quella frontiera è un’avventuraconsapevole. È un’esperienza diricerca di responsabilità nell’era dellaglobalizzazione. È una grandescommessa storica sul sogno di unmondo più formato a dimensione deidiritti umani fondamentali.

Globalizzazione è una parola che èentrata prepotentemente nella vita ditutti. Dicono che è una parola nuovaper il nuovo millennio, ma non è vero.

L’ha usata quarant’anni fa MarshallMcLuhan quando gli astronauti cihanno fatto guardare per la prima voltail pianeta Terra visto dallo spazio.Abbiamo capito che siamo tutti unacosa sola, siamo tutti sulla stessabriciola di universo. Da quel giornol’umanità ha capito la sua globalità.Quasi cinque secoli dopo che Colomboci aveva reso consapevoli che la Terraè rotonda, alcuni hanno cominciato acapire che il Globo è più importante: èdiventato più imponente della polvere

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umana che ci vive sopra. Ma visto dafuori il globo è diventato nudo. Nonpuò più nascondere quanto è piccolo elimitato. Un pianeta limitato,ovviamente non può sopportare unacrescita illimitata e diseguale. Èdiventato anche palese che c’è unmondo solo: dallo spazio non sivedono i confini, le differenze tra nerie bianchi spariscono, quelle tra governie cittadini, tra cristiani e musulmanisono invisibili. Vedendola da fuorisembra ovvio che quella pallinadell’Universo dovrebbe organizzarsiper bene se vuole continuare a girare evivere in pace, dovrebbe distribuiremeglio le poche risorse che ci sonodentro.

2. Non c’è reciprocitàtra i flussi di mobilità Nord-Sude quelli Sud-Nord.

Se il terzo millennio della civiltàcristiana sarà il millennio dellaglobalizzazione, molti sperano chetanto per cominciare riesca adaffermare l’ultimo diritto umano chel’umanità non ha ancora sancito: ildiritto alla mobilità o la fine dellefrontiere come muraglie all’incontrotra i popoli. Curiosamente altre libertàsono arrivate prima: la liberacircolazione di capitali, di merci, diimmagini, di suoni, di culture, diservizi, sono ormai affermate quasiovunque. Eppure tutte queste sonoespressioni della persona o servizi per

la qualità della vita delle persone. Madella libera circolazione delle personesu questo Pianeta non se ne parlaancora.

Ma il bisogno di mobilità c’è ed ègrande. È per questo che il mondo nonha mai visto tante immigrazioni illecitequante ne abbiamo registrato propriotra il 2000 e il 2001. E questi numericrescono inesorabilmente, comenessuno può fermare un pozzo dipetrolio sotto pressione quando siincendia e c’è vento. Sono sottopressione spinti dalla disperazione,dalla fame, dalla perdita di dignità e disperanza per il futuro, dalle guerre,dalla disoccupazione. Tutta roba chebrucia forte nel vento dellaglobalizzazione e si propaga allavelocità della benzina accesa.

Quelli che chiudono la porta nonhanno solo paura di chi entra. Hannopaura degli specchi che sono dietro alleporte. Vogliono vedersi davanti gentecon la stessa nostra faccia, non faccediverse che ci fanno scoprire quel chec’è dietro alle nostre facciate. Se hai unpassaporto europeo, puoi fare il girodel mondo in prima classe, dieci scali,senza che nessuno ti chieda un visto diingresso, perchè hai i soldi e la facciagiusta. Se hai un passaporto croato eviaggi seduto sul cassone di un camionnon puoi neanche andare un’ora più inlà nella vicina Italia. Il 5% più riccodel mondo occupa il 99% dei posti

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sugli aerei e il 100% delle crociere. Ildiritto alla mobilità per adesso èsancito solo dalle carte di credito.

Comunque, la Terra vista da fuori certofa venir voglia di vera globalizzazione,di governo globale, di diritti globali, dipace, di giustizia globale.Allora vuol dire che vedere le cose dafuori funziona, aiuta a capire, serve asuperare le nostre grettezze, ci aiuta apensare più alto, ci avvicina allavisione dell’insieme. Questa ideabrillante di uscire fuori per vederci piùchiaro è spuntata centinaia di anni fa.

3. Attraverso la storia dell’umanitàil turismo cambia:da viaggio tra luoghi,a viaggio tra persone e culture.

Chi è stato il primo turista nostrano,culturale e responsabile?Forse Ulisse o Alessandro Magno oGiulio Cesare, o forse Marco Polo?No, erano tutti viaggiatori per lavoro o

per politica. Magari i tre Re Magi? No,loro viaggiavano per ragioni di ricercascientifica e di fede religiosa.

Secondo l’UNESCO il primo turistaresponsabile è stato Ibn Batutah; nel14° secolo ha viaggiato per 120.000chilometri da Tangeri fino alla Cina eSumatra. Non l’avevate mai sentitonominare ? Ciò dimostra una primacaratteristica importante del turismoresponsabile: Il turista responsabile èuno che non fa rumore, non parla tantodi sè, non conquista, non acquista ungran che, non insegna, ma soprattuttoguarda, ascolta, cerca di capire.

Murray e Baedeker furono i primi aparlare e scrivere di turismointelligente all’inizio del 1800. Le loroguide diventarono così famose cheperfino il Kaiser Guglielmo volevaaffacciarsi per il cambio della guardiasempre dalla stessa finestra del suopalazzo, per i turisti che si aspettavanodi vederlo da quella finestra perchècosì era scritto sulla guida Baedeker.Pochi anni dopo Thomas Cook è statoil primo a organizare viaggi e gruppi edivenne così bravo e famoso che inEgitto si diceva: “Di nome ilgovernatore del paese è il Gran Califfo,ma di fatto è la Thomas Cook e figlio”.

Lawrence Durrell, uno scrittorebritannico all’inizio del secolo XXdisse: “I viaggi sono come gli artisti;nascono, non sono fabbricati”. Moltioggi se lo sono dimenticati. Sembrache la prima promozione turistica almondo l’abbiano inventata gli AntichiGreci. Inventarono la lista delle settecose grandi da vedere, in latino “lecose da guardare ed ammirare”,Mirabilia mundi. Sono passate poi allaStoria come le Sette meraviglie delmondo. Erano tutte intorno alMediterraneo, perchè all’epoca non sipoteva viaggiare più in là.

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Un ballo tradizione di giovani monacibuddisti durante il festival Tenchia Lo Mathang in Nepal. I guadagni dellamanifestazione vanno a favore della scuoladel monastero

Sembra esserci un certo consenso sulfatto che le tante espressioni delladiversità culturale del mondo siano unvalore da difendere. In Giapponel’85% della gente pensa che letradizioni delle minoranze etnicheandrebbero protette e mantenute. InGran Bretagna solo il 20% la pensacosì. L’Unesco ha riconosciuto 6700lingue come tali. Ci sono 37 paesi almondo in cui vengono parlate più di 50lingue. Ma oltre il 70% degli italiani neparla solo una. Secondo Francis Bacon(1561-1626) “se qualcuno vuol entrarein un paese, prima di avere qualcheentratura con la lingua, meglio cheentri prima in una scuola”. Il turismoche non si immerge in una cultura,soprattutto nel Sud del mondo, non ènemmeno un viaggio, è solo ungirovagare.

4. Lascia la tua terra,la tua gente e va’.

Turismo è normalmente inteso comel’insieme del concetto di viaggio e diquello di vacanza. Insieme diventanouna cosa ben diversa dal viaggio senzavacanza e dalla vacanza senza viaggio.Il concetto di viaggio implica unospostamento, un uscire da un luogo edandare in un altro. Per accompagnarsibene con la vacanza, il viaggiodovrebbe essere sereno, confortevole,non deve essere una fuga e non deveessere un dovere. Non deve esserenemmeno un’invasione o un viaggio oscopo depredatorio. Il viaggio -se èuscita- implica anche l’abbandonare -oalmeno la disponibilitàall’abbandonare- quasi tutto quello dacui si esce. Se non potete sopravviveresenza il pane con la marmellata acolazione è meglio che il vostroviaggio si limiti alle uscitedell’Autostrada del Sole.

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Almeno la metà dei turisti italianiall’estero non sanno, non hanno capitoo non vogliono accettare di essereusciti da casa. Parlano invariabilmente

A Kaan, un villaggio aborigeno della BritishColumbia, Canada, vengono spiegati i valoriculturali dei totems

italiano, anche dove non c’è la minimasperanza che qualcuno capisca unaparola, giudicano a sproposito,sfottono tutto e tutti, trovanoinconcepibile che esistano ristorantisenza il pane e gli spaghetti, pensanoche tutte le donne per strada dopomezzanotte siano puttane. Devonosempre mettere le mani addosso aqualcuno o qualcosa, toccano ibambini o, peggio, li prendono inbraccio anche dove ciò è moltovolgare, stringono inesorabilmente lamano a tutti senza nemmeno sognarsiche la cosa potrebbe essere ritenutasconveniente. Questo tipo diviaggiatori che non sanno nemmenoche per viaggiare bisogna uscire di

A Darwin in Australia, una galleria d’arteè orgogliosa di appartenere a un aborigeno

casa, farebbero meglio a starsene acasa. Come turisti, questi soggettisaranno sempre una vergogna e, datoche in più parlano pure a voce alta,fanno molto rumore e si fanno notarepiù degli altri anche se sono di meno .

5. Una buona vacanza intelligente non ha solo una meta; ha anche uno scopo.

Insieme al concetto di viaggio c’è poiil concetto di vacanza. In una delleprime vacanze intelligenti, a diciottoanni, un amico mi chiese se ero in “invacanza da” o “in vacanza per”.L’importante secondo lui era nonconfondere i due concetti. La “vacanzada” è la più tradizionale. Anche ilsignificato è vecchio di duemila anni.Viene dal latino vacare e vacatio.Significa essere liberi da incombenze,servizi, senza obblighi, avere deltempo libero, non occupato. Lo spazioo il tempo vacans rimane libero,vacuo, vuoto e no va riempito conniente.

Il concetto di “vacanza per” è invecepiù moderno. Significa creare unospazio o tempo libero da altreoccupazioni con lo scopo di riempirlicon qualcos’altro. Rimane laliberazione dal consueto edabitudinario e dalle preoccupazioni, sidiventa spensierati, si cancellano gliaffanni, la fretta, i doveri imposti, manon per l’ozio fine a se stesso. Il‘vacare per” guarda più a qualcosa dinuovo da sperimentare, è un vuotocreato solo allo scopo di riempirlo diqualcosa di più elettrizzante, noncomune, speciale.

Da una parte i vacanzieri dell’ozio,dall’altra quelli dell’azione: la“vacanza da” libera dagli stati didepressione, la “vacanza per” lanciaverso esperienze stimolanti.

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Associarsi per fare vacanza èovviamente una dichiarazione diappartenenza al gruppo dei “vacanzieriper”. I “vacanzieri per” cercanol’azione, la vogliono, la pagano espesso si associano proprio pergarantire il risultato sperato. Perchè cisono limiti di cui nessun turista si puòliberare. Nessuno si può liberare tantofacilmente della propria cultura e delfatto che il tempo a disposizione percalarsi in un’altra, è di solito limitato.Il risultato sperato va ottenuto neltempo stabilito. Per questo il gruppo siprende cura dell’organizzazione e delsuperare le difficoltà prevedibili.Dicevo che se mettiamo insiemeviaggio e vacanza, otteniamo ilconcetto di turismo. Vorrei arrischiareun’altra definizione: se mettiamoinsieme turismo e valori etici,otteniamo il turismo responsabile.

6. Il turismo responsabile è un cammino di dialogo, di scambio equo, di rispetto dell’ambiente, di solidarietà.

Un incontro tra due mondi: turisti ebushmen nel deserto del Kalahari in

Namibia

Le caratteristiche principali di unturismo responsabile e moderno versoil Sud del mondo sono almeno quattro:1. Avvia o rafforza un dialogo tra le

culture.2. Massimizza l’impatto economico

verso l’economia semplice,familiare, informale e verso lapiccola impresa.

3. Rispetta e protegge l’ambiente.4. Ispira e rafforza la voglia di

solidarietà e ne sperimenta alcunemicro-realizzazioni.

6.1. Avvia o rafforza il dialogo tra leculture.

Il turismo consapevole verso il Sud delmondo esercita la capacità di ascoltoverso le altre culture. È qualcosa di piùdella semplice simpatia a priori versogli altri, che è comune alla gran partedei turisti. L’impatto fisico con unacultura completamente nuova e diversamette i turisti automaticamente insintonia di ascolto, apre gli occhi, leorecchie, il cuore per capire il piùpossibile.

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L’elemento tempo -tutti i turisti sannoche staranno un tempo limitato- spingeloro a non mettersi a difendere opropagare la propria cultura. Piuttostoli mette nello spirito giusto persperimentare per un po’ un altro mododi vivere. Per massimizzare tale tempoè bene registrare il più possibiledell’esperienza: un diario dove fissarele impressioni, una videocamera, unamacchina fotografica, un registratorepossono aiutare. Per prepararsi a capireed ascoltare è bene leggersi prima una

buona guida che spieghi anche l’ABCdella cultura, della storia e dei costumilocali.

6.2. Massimizza l’impatto economicosull’economia semplice, familiare,informale e verso la piccola impresa.

Ogni forma di turismo verso il Sud delmondo è un trasferimento di ricchezzaverso i paesi poveri. Il valore èamplificato dal fatto che spesso leeconomie povere ricavano molto di piùda servizi a stranieri che ai locali, oltreall’ovvio vantaggio dell’acquisizione

di valuta pregiata. L’impattoeconomico è ancora più forte se siscelgono zone fuori dai percorsi piùcomuni, comunità periferiche edisolate, se si cercano hotel e ristorantinilocali e di fascia non lusso, se siacquistano prodotti di artigianato daiproduttori stessi e non presso catene didistribuzione. Per massimizzarel’impatto sociale bisogna aver cura didedicare tempo alle persone, comunitàe villaggi visitati, non fare promesseche non si potranno mantenere, non

In Nepal aree remote sono state aperte altrekking, una fonte importante di guadagni

per il paese.

fare sfoggio di ricchezza o eccessistravaganti tipo abiti, veicoli rumorieccessivi. Non incoraggiare i bambinia chiedere l’elemosina, distribuendoloro caramelle, denaro o altro. È benechiedere il permesso prima difotografare persone o cose private oluoghi di particolare rilevanza culturaleo di fede religiosa.

Il turista responsabile cerca diconoscere non solo ciò che è bello, ciòche ha valore culturale o ambientale

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ma anche ciò che non è bello o èriconosciuto come disvalore. La visitadi villaggi o periferie particolarmentepovere, di luoghi di produzione dovelavorano bambini e qualunque altrarealtà di ingiustizia, non solo rafforzala nostra capacità ed interesse allasolidarietà, ma anche mantiene unaforma di monitoraggio che rende leautorità consapevoli che altri -stranierinon influenzabili dall’omertà locale-sanno e vogliono continuare a saperedi tali abusi. Tali visite ai luoghidell’abuso, non sempre gradite, hannodimostrato in varie occasioni, diaccelerare il miglioramento dellecondizioni di lavoro e sicurezza,l’auto-consapevolezza e l’auto-organizzazione delle vittime e alcunevolte hanno innescato trasformazionitotali che hanno portato al superamentodell’abuso.

6.3. Rispetta e protegge l’ambiente.

In alcuni paesi in via di sviluppo laconservazione dell’ambiente èraramente una priorità nazionale e deigoverni perchè altre priorità

economiche, sociali e politiche hannoil sopravvento. Praticamente ovunquenel mondo esistono però gruppi localiche si fanno paladini della protezionedell’ambiente. Sono sempre presentidei parchi naturali, dove i turisti sonosempre bene accolti. I biglietti diingresso contribuiscono agli obiettividi conservazione di bellezze naturalicome isole, grotte, beni culturali, specianimali, etc. Anche in questo aspettovalgono alcune regole di buonacondotta: i gruppi devono esserepiccoli, mai oltre le trenta personenegli ambienti più fragili perpermettere un impatto ambientaleminimo e gestibile dalle piccolestrutture locali. Se i turisti voglionoraggiungere luoghi non accessibili atutti, come isole minori, foresteinesplorate o alte montagne, devono

Uno dei coloratissimi festivali di LuangPrabang per celebrare il nuovo anno

garantire l’autosufficienza e la capacitàdi eliminazione dei rifiuti. È buonanorma non acquistare prodotti estrattida specie animali o vegetali protette,per non incentivarne lo sfruttamento.

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La visita a progetti di impattoambientale è ancora più utile quandoha lo scopo di una forma di solidarietàimmediata o prevede un impegno diappoggio finanziario per un certoperiodo. Una buona parte dei progettidi conservazione ambientale hannobilanci così limitati che non possononemmeno permettersi di pagare ilpersonale necessario. Per questoincoraggiano il “volonturismo”:gruppi, coppie o singoli che siimpegnano a fornire servizi essenzialidel progetto per un periodo limitato.

6.4. Ispira e rafforza la voglia disolidarietà e ne sperimenta alcunemicro-realizzazioni.

L’ultima caratteristica del turismoconsapevole verso il Sud del mondo èquella di de-immunizzarci, toglierci ilvaccino dell’indifferenza, rinunciare almodo di pensare predatorio che il piùforte vince, consuma e dimentica.Quasi tutte le facoltà di economia almondo oggi dicono che è il mercato acreare ricchezza anche nel Sud delmondo. Per i paesi poveri non ha maifunzionato nemmeno una sola volta.Tre decenni fa il divario complessivodi ricchezza tra paesi poveri e paesiricchi era di 1 a 35. Oggi è di 1 a 70. Ipaesi che si sono sviluppati edarricchiti nei secoli passati hannospesso depredato altri. Oggi che lecolonie sono finite, il villaggio globalevive di saccheggio globale al suostesso interno, con sacche di miseriasempre più grandi nei vecchi e neinuovi paesi ricchi.

Visto, che dove esiste uno stato didiritto, la proprietà privata e quellapubblica hanno imparato a proteggersimeglio che nel passato oggi lacriminalità organizzata ruba piùlontano possibile e ruba alle

generazioni future. Traffici di droga, dipersone, soprattutto donne e bambini,innescano una corruzione relazionatasempre più incestuosamente con lapolitica, con sinergie di traffici di armi,di beni ambientali, e riciclaggio didenaro.

Nell’anno 2000 circa un miliardo emezzo di persone ha avuto adisposizione meno di duemila lire algiorno, e 2,3 miliardi di persone menodi quattromila lire al giorno. In circa100 paesi poveri il reddito pro-capitenon è aumentato negli ultimi quindicianni. E la tendenza non migliora:continuando con gli attuali modelli diproduzione, commercio e consumidiseguali, nel 2020 ci saranno tremiliardi di poveri nel Sud del mondo,800 milioni dei quali non avranno ciboa sufficienza.

Le vendite delle 86 impresemultinazionali più grandi è maggioredella ricchezza di quasi tutti i paesi delmondo esclusi i primi otto. Hanno piùpotere dei governi, ma non sonoautorità elette democraticamente ehanno responsabilità solo verso sestessi. Le 358 persone più ricche almondo hanno un reddito maggiore di2,3 miliardi di poveri messi insieme,cioè del 45% della popolazionemondiale. Ognuno dei super-ricchi hauna ricchezza pari a 6 milioni e mezzodi poveri messi insieme. Metà dellapopolazione mondiale non ha accesso asufficiente acqua pulita e le malattiedell’acqua sporca uccidono 25.000persone al giorno.

Di fronte ad una realtà del Sud delmondo così desolante le visite digruppi di turisti consapevoli,rafforzano la speranza, creano una retedi conoscenza e di solidarietà che innon pochi casi è più efficente,immediata, flessibile e adatta aibisogni di altre forme più complesse

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messe in atto dalle grandiorganizzazioni internazionali.

7. In ogni avventura umana, l’altro lato delle opportunità sono i rischi.

Il turismo responsabile corre dei rischicausati da due fattori fondamentali:primo, quando non vanno bene i turisti.Secondo, quando non vanno bene iluoghi e le comunità visitate. Per ilprimo rischio un antico proverbioarabo suggerisce: “prima scegli icompagni, poi la strada e ladestinazione”. Forse è anche perquesto che la quasi totalità del turismoresponsabile viene dal turismoassociato e dalla società civileorganizzata.

Il secondo rischio, va affrontato conconsapevolezza. Il turismo di massavuole soprattutto divertirsi, voglionovedere cose divertenti, colorate,dinamiche. Un vecchio o un bambinopovero rannicchiato per la strada o unacooperativa di pescatori, anche se sonopiù comuni non possono certo esseremete turistiche. È per questo che lecomunità che sono state oggetto diattenzione dei turisti hanno sviluppatodelle commedie ripetitive, narrative,divertenti, curiose, basate sìsull’originalità delle loro culture, maripetute poi tutti i giorni sempre uguali,in tante lingue diverse, per uso econsumo dei turisti. Al centro delTriangolo d’Oro in Thailandia, unafoto con i bambini in abiti tradizionalicosta 40 baht, cioè un dollaro. E ibambini sanno dire in venti lingue“una foto, 40 baht o un dollaro, perfavore” .Ho chiesto ad un capo-villaggio degliAkha, un popolo che vive su quellemontagne al confine con la Birmania,perchè permettano una tale banalecommercializzazione della lorocultura.

Mi ha risposto: “Arrivano tanti, sipreparano mai, guardano un po’,capiscono niente, sporcano e sfottonoparecchio, vanno via presto, sidimenticano subito. Vogliono portarevia le nostre facce, sempre uguali magiovani, ce ne danno delle altre sempreuguali ma vecchie sui loro bigliettiverdi: sono tutti bambini e giocano conle figurine e le bambole. Ma i nostribambini sanno che è solo un gioco.”Purtroppo questo è un rischio quasiinevitabile, visto che ci sono milioni dituristi depredatori in giro per il mondo.Secondo Joaquin Luna, un giornalistaspagnolo specializzato in turismoresponsabile “purtroppo oggi noveturisti su dieci sono bambini che nonsono cresciuti e viaggiano perconfortare i loro pregiudizi”.

8. Andate per le strade in tutto il mondo a cercare la pace del cuore e della mente.

Spero che questo rapido invito alturismo responsabile nel Sud delmondo possa aiutarvi nelle vostrescelte. So che altri veri esperti vidaranno in questi giorni altrisuggerimenti. Dei miei, ricordatenealmeno uno: Andate per le strade intutto il mondo. Andate pure adammirare le sette meraviglie delmondo. Scoprirete che sono molte dipiù e più meravigliose di quel checredevate. Ma fate in modo che,quando tornate, non siano di meno percolpa vostra. E cercate di scoprire unameraviglia di cui non esistono ancoranè videocassette nè cartoline.Scoprite la vostra segreta, grandissimae meravigliosa voglia di amare ilmondo e l’umanità che ci vive. Quellavoglia di amare è una meraviglia delmondo di cui non esisteranno maiguide per scoprirla. Perchè ognuno puòscoprire e visitare solo la sua.

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Ma c’è un problema: quando uno vuolepartire per andare a scoprire la suavoglia di amare il mondo e l’umanitàintera, scopre presto che per quelladestinazione vendono solo biglietti disola andata.

Mettetevi in buone mani:guide indigene in Venezuela accompagnanoi turisti lungo il fiume Caura,tributario dell’Orinoco.


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