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www.udial.it La rivista del Bere Bene di Bimestrale di informazione sul mondo del beverage Anno 6 - n°35 - Set/Ott 2012 In caso di mancato recapito inviare al CPO di Brindisi per la restituzione al mittente previo pagamento Resi

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La rivista del bere bene di U.DI.AL

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La rivista del Bere Bene di

Bimestrale di informazione sul mondo del beverage

Anno 6 - n°35 - Set/Ott 2012

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Chi fa da sè,fa per treTasse, tasse e ancora tasse: il governo dei tecnici si è dimostrato un autenti-co campione in materia. Anche il set-tore delle bevande è entrato nel miri-no dei gabellieri: e se da una lato le bevande gassate, alla fine, non sono state penalizzate, gli alcolici invece sono stati ulteriormente tartassati con un bell’aumento sulle accise, alla fac-cia del rilancio del settore e di tutti i possibili e immaginabili propositi di crescita.Crescita: ecco l’altra parola “magica” con la quale il Governo conta di in-vertire la rotta della barca “Italia”. Una barca sempre più alla deriva se si considera che sono stati sprecati gli ultimi 10 anni durante i quali l’econo-mia italiana non si è mossa neanche di un nulla. Ora si cerca di recupera-re il tempo perduto, non prima ovvia-mente di aver dato un’altra mazzolata qua e la con balzelli e imposte varie.In questa poco esaltante cornice non fa certo eccezione il settore del fuoricasa.

Il malcontento fra gli addetti ai lavori monta giorno dopo giorno e, seppur l’estate appena trascorsa, dal punto di vista del meteo è stata bellissima, eco-nomicamente hanno tutti da lagnarsi. Un dato su tutti: secondo il sondaggio di Fiba-Confesercenti la stagione esti-va 2012 si chiude con risultati davve-ro preoccupanti per gli imprenditori balneari: presenze in spiaggia in calo del 15%, del 20% per i consumi.L’autunno alle porte, poi, non lascia intravedere nulla di buono. Ci vorrebbe un colpo di fortuna? Magari anche quello, perché no? Ma non è il caso di affidarsi allo stellone, così come non è il caso di attendere che la politica risolva le problemati-che del settore. Gli operatori dell’Ho-reca italiana devono fare da se. Pro-duttori, distributori, punti vendita: de-vono trovare voglia e capacità di av-viare un confronto serio e program-mato, una sorta di patto di filiera, nel quale ognuno è chiamato, con serietà e professionalità a fare la propria par-te, senza sotterfugi né sottocosti, in piena onesta e con la consapevolezza che il tempo che rimane per rilanciare davvero il settore, è quasi finito.

Rivista specializzata di:72021 Francavilla Fontana (Br)

C.da Carlo Di Noi InferioreVia per Ceglie Km 1

Tel. 0831.815906 - Fax 0831.811050www.udial.it - [email protected]

Anno 6 - Numero 35Settembre/Ottobre 2012

Direttore Responsabile: Giuseppe Rotolo

Editore:

Iscrizione al R.O.C. n°6648V.le Aldo Moro, 44 - 70043 Monopoli (BA)

Tel. 080.9306460 - Fax [email protected] - www.inputsrl.it

Testi e collaborazioni: Marianna Iodice, Angela Svezia,

Maria Vittoria Petrosillo, Valeria Todisco.

Tutti i diritti di riproduzione di testi e foto, in qualsi-asi forma, compresa la messa in rete, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo è necessaria un’autorizzazione scritta dell’editore.

Ai sensi dell’Art. 10 della L. 675/1996, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare un’informazione tecnica, professionale e specializzata a soggetti iden-tificati per la loro attività professionale. L’Editore, titolare del trattamento, garantisce ai soggetti interes-sati i diritti di cui all’Art. 13 della suddetta legge.

Reg. Trib. Bari n°49 del 10/12/2007

a cura di Giuseppe Rotolo

La rivista Drink Style è di proprietà del consorzio U.DI.AL. - Consorzio fra distributori indipendenti di bevande. La pubblicazione ha il compito di trasferire e implementare, attraverso l’informazione puntale, credibile e professionale, il sapere e la cultura del fuoricasa italiano.La rivista è edita bimestralmente e postalizzata in modo mirato verso i locali altovendenti ho.re.ca. e superhoreca, clienti dei soci del consorzio.

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Il fuori casa fra concorrenza e calo dei turistiSi chiude l’estate e si guarda avanti: ecco una fotografia sul mondo di bar e ristoranti.Chiusa la stagione estiva ogni gestore fa un po’ di conti sull’incasso, sulle spese, sui guadagni e riflette su come è andato il proprio giro d’affari, spa-ziando lo sguardo al proprio mercato locale e, infine, confrontando la pro-pria “stagione” con i trend generali del Paese, argomento sempre oramai sulle prime pagine dei giornali. Fac-ciamo qui, per i nostri lettori, una sintesi eloquente dello stato del fuori casa italiano di fine estate, aiutandoli così a capire in che modo si sta evol-vendo il settore.

Dai monti al mare meno turistiL’estate è sempre attesa dai gestori, i flussi turistici interni e dall’estero in-grossano solitamente le fila dei clienti e aumentano i fatturati. Ma quest’esta-te 2012 ha deluso molti, un po’ ovun-que si sono visti meno turisti. Più di tutti sono gli italiani che non si sono spostati. Se prendiamo il mese di ago-sto, le stime dicono che siamo di fron-te al 29,5% in meno di turisti rispetto al 2011.Secondo Federalberghi quest’estate quasi 6 italiani su 10 sono rimasti a casa, ma per fortuna quasi l’80% dei vacanzieri italiani ha scelto di rimane-re in patria. Non c’è solo il problema

del calo numerico dei turisti, un se-condo aspetto da non sottovalutare è la durata delle vacanze e la propen-sione di spesa, entrambe molto ridot-te. Il fenomeno del pic-nic è esploso nelle campagne e al mare, si fanno gite in montagna o in zone balneari, ma non si passa da bar e ristoranti. E a proposito di spiagge, anche gli im-prenditori balneari hanno registrato un forte calo: Fiba-Confesercenti cal-cola un trend negativo pari a -15% per le presenze e -20% per i consumi. Sono stati tanti gli ombrelloni chiusi e i ristoranti e bar poco affollati (se non semivuoti), dal lunedì al venerdì. L’u-nica ancora di salvezza è stata, come sempre, il week-end.

La concorrenza: cinesi e sagreA rendere l’estate ancor più “difficile” per i gestori è stata anche la concor-renza delle sagre. La querelle sulle sagre era già iniziata nell’estate 2011, quando Fipe-Confcommercio fece no-tare, come fa notare ancora, che gli eventi enogastronomici sono troppi e sono concentrati nell’arco di pochi mesi estivi. Spesso, poi, non si tratta di

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Le sagre, spesso ci si trova di

fronte a “locali a cielo aperto”,

in piena concorrenza con

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vere sagre, intendendo per sagra una manifestazione atta a promuovere un prodotto tipico. Spesso ci si trova di fronte a “locali a cielo aperto”, in pie-na concorrenza con i pubblici eserci-zi. A battersi per un albo delle sagre che regolarizzi la situazione è, tra gli altri, Pierantonio Genestrone di Confcommercio Valle d’Aosta. Gene-strone sottolinea che queste manife-stazioni entrano in concorrenza sleale con bar, pizzerie e ristoranti in quanto esse godono per molti aspetti di un regime sem-plificato (in-quadramento del persona-le, misure di sicurezza e prelievo fisca-le) laddove, invece, i pub-blici esercizi seguono re-gole ordinarie molto più severe. Un altro aspetto da non sottovalutare oggi sul mercato del fuori casa è la crescita della concorrenza di locali gestiti da extracomunitari, fenomeno che non si limita certo alla sola estate. Oggi i titolari dei ristoranti che non risentono della crisi sono cinesi. Se-condo i dati della Cgia di Mestre nel quadriennio 2008 - 2011 la crescita

delle aziende cinesi è stata notevole (+26%). A fine 2011 le aziende gestite o di proprietà di imprenditori cinesi hanno superato le 58.200 unità. Nello specifico il settore alberghiero e della ristorazione conta 11.183 aziende.

LiberalizzazioniIn un mercato indebolito dalla crisi, dove i pubblici esercizi devono guar-darsi le spalle persino dalle sagre di paese, almeno una buona notizia c’è

e si chiama “Scia”. La Scia e la se-g n a l a z i o n e certificata di inizio attività e semplifiche-rà l’iter di apertura di bar, ristoranti e pizzerie.

È un provvedimento di liberalizzazio-ne che, si spera, non andrà a saturare ulteriormente il mercato, ma renderà semplicemente meno oneroso l’inizio delle nuove attività. Il provvedimento si incanala in quel filone di leggi di semplificazione e liberalizzazione in cui troviamo la disposizione di apertu-ra senza limiti di orario e l’assenza di obblighi di chiusura nei giorni festivi.

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Le donne apprezzano sempre più

drink, cocktail e vini, diventando

un target di riferimento

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Il provvedimento ha recepito la diret-tiva comunitaria servizi 2006/123, la c.d. “direttiva Bolkestein, ma è ancora all’esame del Consiglio dei Ministri.La Scia prevede la possibilità di essere titolari di un esercizio pubblico anche se sprovvisti della professionalità pre-scritta e della revisione dei requisiti morali. La Scia sostituirà la Dia, cioè la denuncia di inizio attività: basterà presentare allo Sportello Unico delle attività produttive una semplice se-gnalazione del gestore che andrà a sostituire autorizzazioni, licenze o domande di iscrizioni (almeno quelle non sottoposte a valutazioni discre-zionali o al rispetto di norme di pro-grammazione e pianificazione, così come di vincoli ambientali, paesaggi-stici, culturali, ecc.)

Beverage in RosaDopo numeri e leggi, finiamo quest’ar-ticolo con una nota di costume che riguarda le nuove abitudini di consu-mo del gentil sesso in fatto di bevande alcoliche. Le donne apprezzano sem-pre più drink, cocktail e vini, diven-tando un target di riferimento interes-sante e appetibile, a cui rivolgersi con un’offerta mirata, costituita da vini e cocktail a basso tenore alcolico e ca-lorico. Il fenomeno del “beverage in rosa” è molto diffuso in Italia, ma le più recenti ricerche riguardano il mondo intero. Consideriamo l’ultima relazione dell’Iwsr: in Asia e America latina i mercati più interessati alle bevitrici sono quelli del vino e dei liquori; in Giappone spopola la birra analcolica;

in Cina le donne passano dal liquore di riso al vino, ritenuto più salutare; nelle Filippine, il tradizionale brandy ha subito un calo dei consumi a favo-re di una versione “light”; idem negli Stati Uniti, dove l’attenzione per la salute è ai massimi storici e dove prendono piede vini, liquori o coc-ktail classici ma a basso contenuto alcolico.In America latina per molti bar brasi-liani è già abitudine consolidata pro-porre cocktail a basso tenore alcolico al posto di quelli tradizionali.

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L’estate appena trascorsa dal punto di vista meteo è stata

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temperature hanno favorito

oltremodo i consumi di bevande.

Buona l’estate, ma...L’estate appena trascorsa dal punto di vista meteo è stata ottima.Le alte temperature e l’assenza di pioggia, soprattutto nell’Italia Centro-Meridionale per un lunghissimo pe-riodo, hanno favorito oltremodo i consumi di bevande. E se da un lato questo è un aspetto più che positivo, anche se ristretto alla breve parentesi estiva, non bisogna però dimenticare i problemi di fondo che riguardano tut-ta la categoria dei grossisti. Infatti, la complessiva crisi del mercato del fuoricasa e il sempre più difficile com-pito a cui è chiamato il grossista, ren-dono questa attività molto complessa e difficile. Rapportarsi con le industrie di produzione, sempre più pressanti sugli obiettivi di vendita, monitorare e servire il mercato di riferimento cer-cando di soddisfare le esigenze dei punti vendita, problematiche di prez-zo, problematiche di credito: per i grossisti i problemi non mancano.

Iniziative di successo«Certo, il contesto nel quale opera il distributore all’ingrosso è molto com-plesso - dichiara Antonio Argentieri, presidente del consorzio U.DI.AL. - alle difficoltà anzi citate bisogna ag-giungere due fattori molto penalizzan-ti per il distributore: il primo è la sempre più strenua concorrenza in atto con il canale della grande distri-buzione, la quale, come tutti sanno, grazie alla loro forza impongono all’in-dustria le loro condizioni acquistando

i prodotti a prezzi più vantaggiosi.Una tale situazione manda, ovvia-mente, fuori mercato il grossista, inca-pace di opporsi, e ciò a causa di quel-le problematiche che il sottoscritto denuncia da oltre 20 anni, in primis la mancanza di coesione della categoria.Il secondo handicap è inerente al pro-blema dei tempi di pagamento da parte dei punti vendita. Fortunatamente - prosegue Argentieri - relativamente alle condizioni di ven-dita, da parte dell’industria, qualche segnale positivo lo stiamo registrando. Alcune aziende, e nello specifico quelle birrarie, copiandosi fra di loro, hanno messo in atto, per il periodo estivo appena trascorso, delle partico-lari condizioni di acquisto che vedeva-no l’anticipo in fattura, sotto forma di sconto, dei premi di fine anno, garan-tendo in questo modo, per lo meno, un guadagno immediato ai grossisti.Voglio con orgoglio ribadire che que-sta particolare iniziativa è nata a segui-to di fortissime pressioni e sollecitazio-ni fatte proprio dal consorzio U.DI.AL. Sono stato poi oltremodo felice nell’apprendere che questa particola-re iniziativa commerciale sia stata estesa anche ai distributori non asso-ciati U.DI.AL.: mi è sempre piaciuto infatti considerare la categoria dei grossisti come un’unica grande fami-glia nella quale riversare i benefici

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nenza ai diversi consorzi. Anche se devo, con rammarico, constatare che la nostra categoria ha una bandiera senza colori.Tornando all’iniziativa promozionale, spero che la stessa possa essere prose-guita e perfezionata e possa rappre-sentare l’inizio di un cammino teso ad accorciare quanto più possibile la for-bice prezzi esistente fra il canale mo-derno e quello tradizionale.A controprova della bontà dell’iniziati-va messa in atto, va detto che, dal pun-to di vista commer-ciale, è stato un grande successo. Le vendite nel periodo hanno registrato un picco notevole, ciò a dimostrazione, come più volte riba-dito, che nel mo-mento in cui al grossista viene data la giusta leva, ebbe-ne, è capace di portare avanti, da so-lo, le vendite di un intero stabilimento. Considerando soprattutto, e questo lo voglio ricordare per l’ennesima volta ad alcuni signori dell’industria, che un buon 40% delle vendite della GDO vengono ribaltate nel canale tradizio-nale. I motivi di tale “mortificante” situazio-ne sono ben noti.Colgo l’occasione per ringraziare personalmente i responsabili commer-ciali di tali aziende per le attività poste in atto, le quali mi auguro possano diventare una costante, un punto di partenza per altri importanti iniziative

atte a permettere ai grossisti di poter competere in maniera più equa e giu-sta in un mercato sempre più diffici-le».

U.DI.AL., la mission continuaForte di questa nuovo successo com-merciale, prosegue la crescita sociale e commerciale del consorzio. La quo-ta soci ha superato la numerica dei

200 affiliati e al-tre aree di mer-cato si stanno aprendo alle strategie e alle politiche consor-tili di U.DI.AL.Nei prossimi me-si prenderanno vita una serie di iniziative. L’ap-puntamento cloù è fissato a no-vembre e sarà

vissuto con l’annuale convention-viaggio di gruppo, un evento che vede la più ampia ed entusiasta partecipa-zione da parte di tutti i soci e dei ma-nager delle aziende partner. Ma oltre alle attività sociali, U.DI.AL. affina anche i progetti commerciali: entro l’anno sarà messo a punto definitiva-mente il progetto Food del quale si è diffusamente parlato nel precedente numero di Drink Style, sono inoltre allo studio altri particolari e innovativi progetti che consentiranno, in ottica 2013, al consorzio U.DI.AL. di prose-guire con successo nella propria mis-sion.

Prosegue la crescita sociale e commerciale del

consorzio. La quota soci ha superato la

numerica dei 200 affiliati e altre aree di

mercato si stanno aprendo alle

strategie e alle politiche

consortili di U.DI.AL.

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Quest’anno per la prima volta si va oltreoceano, a Santo Domingo. Nella splendida isola caraibica il

gruppo sarà ospitato nel

Barcelo Resort 5 stelle lusso.

SI PARTE!Tutto è pronto per la nuova fantastica vacanza targata U.DI.AL.Il viaggio le cui date sono fissate per il 10-18 novembre vede, come di con-sueto, un foltissimo gruppo di partecipanti, così com’è consuetudine nei viaggi del consorzio U.DI.AL.Quest’anno per la prima volta si va oltreoceano, a Santo Domingo. Nella splendida isola caraibica il gruppo sarà ospitato nel Barcelo Resort 5 stel-le lusso.Il prestigioso complesso, super attrez-zato, è situato nel punto più esclusivo di Punta Cana e si affaccia su una meravigliosa spiaggia, considerata una della 10 più belle al mondo.Lunga quasi due chilometri, con la sua cornice di palme, la spiaggia è delimitata dalla barriera corallina che forma una vera è propria piscina di acqua turchese.Ben due le escursioni previste: una a Santo Domingo con visita obbligata alla casa e alla tomba di Cristoforo Colombo, l’atra escursione è pro-grammata all’isola di Samoa.Non mancheranno altri momenti spe-ciali, come la classica cena di gala, oltre che una serata a sorpresa, per la quale sta lavorando lo staff dell’orga-nizzazione.

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L’art. 62 fissa il termine legale e inderogabile di pagamento per tutti i prodotti

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Pagamenti tra Grossista e Esercente. Cosa cambia con l’art 62?Tra le molteplici questioni trattate dal Governo con modificazioni dalla leg-ge 24 marzo 2012 n. 27, ci occupia-mo dell’art. 62, rubricato “Disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agro-alimentari”.Con tale disposizione si cerca di dare certezza ed equilibrio alle relazioni commerciali, mirando a rafforzare la salvaguardia del fornitore/creditore nei confronti di possibili abusi a suo danno.L’art. 62 stabilisce, per i contratti aventi ad oggetto la cessione dei pro-dotti agricoli e alimentari (comprese quindi vino, birra, succhi ecc.) le se-guenti norme:1. L’obbligo della forma scritta e dell’indicazione, a pena di nullità, della durata, della quantità e delle caratteristiche del prodotto venduto, del prezzo, delle modalità di conse-gna e pagamento.2. Il divieto di imposizione, diretta o indiretta, di condizioni di acquisto e di vendita “vessatorie” e ingiustificata-mente gravose o inique e di adozione di condotte commerciali sleali.3. Il termine legale per il pagamento del corrispettivo e la disciplina degli interessi applicabili al suo ritardo.Nel testo vengono inoltre previste san-zioni amministrative pecuniarie per la contravvenzione alle suddette statui-zioni.

Termini di pagamento certiL’art. 62 fissa il termine legale e inde-rogabile di pagamento per tutti i pro-dotti agricoli ed alimentari, distin-guendo: merci deteriorabili, 30 giorni dall’ultimo giorno del mese di ricevi-mento della fattura; non deteriorabili, 60 giorni dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura, con con-seguente applicazione automatica de-gli interessi dal giorno successivo alla scadenza. Tale disciplina è ovviamen-te applicabile anche alle forniture ef-fettuate dal grossista/distributore ad utilizzatori professionali quali, ad esempio, gli esercenti di attività alber-ghiere e di ristorazione, bar e pubblici esercizi in genere, non è ascrivibile la categoria dei consumatori finali.

Occhio alle sanzioniPer evitare di incorrere nelle sanzioni previste i contraenti dovranno porre molta attenzione allo scambio della documentazione oggetto della vendi-ta, che dovrà contenere i requisiti es-senziali prescritti (durata, quantità, caratteristiche del prodotto, prezzo, modalità di consegna e pagamento).

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Il decreto applicativo ha chiarito che gli

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norma in commento per i prodotti agricoli

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Il decreto applicativo ha stabilito che anche i documenti di trasporto o di consegna, nonché le fatture, purchè integrati con tutti i suddetti elementi essenziali e con apposita dicitura che ne dia espressa attestazione, possono costituire idoneo documento scritto per la regolare cessione dei prodotti agricoli e alimentari ex art. 62.

Il conteggio degli interessiVenendo alla problematica, partico-larmente sentita, degli interessi dovuti al creditore in caso di ritardo nel pa-gamento, c’è da dire anzitutto che, ai fini del loro conteggio, la data di rice-vimento della fattura è validamente certificata solo nel caso di consegna a mano, di invio a mezzo di raccoman-data a.r., di posta elettronica certifica-ta (PEC) o di impiego del sistema EDI o altro mezzo equivalente, come pre-visto dalla vigente normativa fiscale. In mancanza di certezza sulla data di ricevimento della fattura si rammenta che il termine di pagamento, sia per le merci deteriorabili che per quelle non deteriorabili, decorre dall’ultimo gior-no del mese di ricevimento della fat-tura. Per quanto concerne la loro mi-sura, il decreto applicativo ha chiarito che gli interessi possono anche essere concordati tra le parti, purché ad un tasso non iniquo per il creditore e fer-me restando le maggiorazioni previste dalla norma in commento per i pro-dotti agricoli e alimentari (due punti percentuali). In mancanza di accordo sul tasso di interessi, si applicherà il tasso di riferimento come definito dal

d.lgs. 231/2002 in materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, sempre mag-giorato di due punti percentuali.Per la riscossione del credito e dei re-lativi interessi maturati, il creditore ha la possibilità di rivolgersi all’autorità giudiziaria competente (Giudice di Pace o Tribunale civile) per ottenere un’ingiunzione di pagamento oltre al risarcimento dei danni eventualmente subiti a seguito del ritardo. La tutela del credito da parte dei fornitori resta in ogni caso gravemente condizionata dal rischio di ritorsioni commerciali che potrebbero minacciare la sua stes-sa sopravvivenza, oltreché dai tempi e dai costi delle procedure di recupero. Tale situazione, nell’apprezzabile in-tenzione del legislatore, potrà trovare soluzione nelle regole fissate dall’art. 62, il quale prevede che il mancato pagamento nei termini legali predeter-minati comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa a carico del debitore/acquirente (da 500 a 500.000 euro, a seconda del fatturato, della frequenza e della misura dei ritardi), con evidente funzione dissuasiva e deterrente di comportamenti abusivi nei confronti del contraente “debole”.Tale sanzione potrà essere irrogata, d’ufficio o su segnalazione da parte, dall’Autorità Garante per la Concor-renza ed il Mercato (AGCM), alla quale, con il supporto operativo della Guardia di Finanza, spettano le fun-zioni di vigilanza sull’applicazione di tutte le disposizioni dell’art. 62. Entrata in vigore, le disposizioni in esame si applicheranno a tutti i con-tratti di cessione stipulati a decorrere dal 24 ottobre 2012.

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Rubrica di informazione giuridico finanziaria a cura dello STUDIO GIORDANO

È confermata l’abrogazione del comma 7 dell’art. 3-bis, D.Lgs. n. 462/97 e per-tanto, in caso di decadenza dal benefi-cio della dilazione per le somme dovute a seguito di comunicazione di irregolari-tà, è ammessa la possibilità di accedere alla rateazione delle somme dovute a seguito del ricevimento della cartella di pagamento. In precedenza tale possibili-tà era preclusa.È altresì confermata la modifica dell’art. 19, DPR n. 602/73 che disciplina la dila-zione di pagamento in presenza di una situazione di obiettiva e temporanea difficoltà, ai sensi della quale, deriva:- la possibilità, per il debitore, di richie-dere rate di ammontare crescente per ciascun anno, in luogo delle rate co-stanti, non soltanto nell’ipotesi di peg-gioramento dell’obiettiva situazione di temporanea difficoltà ex comma 1-bis del citato art. 19, ma anche in tutti i casi di rateazione ex comma 1, quindi anche in sede di prima richiesta di dila-zione;- l’iscrizione dell’ipoteca, da parte dell’Agente della riscossione, sugli im-mobili del debitore, soltanto in caso di mancato accoglimento della richiesta di rateazione o di decadenza dalla stessa. In ogni caso sono fatte salve le ipoteche già iscritte alla data di concessione della rateazione;- la decadenza dalla rateazione soltanto in caso di mancato pagamento di 2 rate consecutive e non più in caso di manca-to pagamento della prima rata ovvero di 2 rate successive alla prima, anche non consecutive.

ELENCHI CLIENTI - FORNITORISono confermate le modifiche apportate alla comunicazione clienti - fornitori, a seguito delle quali, a decorrere dal 2012, l’obbligo interessa le operazioni rilevanti ai fini IVA:- per le quali è previsto l’obbligo di emissione della fattura, prescinde dal relativo ammontare (pari o superiore a €3.000 ovvero inferiore).- per le quali non è previsto l’obbligo di emissione della fattura, soltanto se di ammontare pari o superiore a €3.600 (al lordo dell’IVA).

ACCERTAMENTO INDUTTIVO E IRRE-GOLARITÀ DEL MODELLO STUDIIl DL n. 98/2011 ha introdotto la nuova lett. d-ter) nell’art. 39, comma 2, DPR n. 600/73 con la quale è stata prevista la possibilità di effettuare l’accertamento induttivo qualora:• il modello studi di settore non sia alle-gato o sia compilato in maniera infedele; • siano indicate cause di esclusione o inapplicabilità dagli studi non sussisten-ti.Per individuare la condizione di errata compilazione del modello studi il citato comma 2 richiedeva che si verificasse lo scostamento almeno del 10% tra reddito accertato a seguito della corretta compi-lazione del modello studi e reddito di-chiarato.È confermata la riscrittura, operata dal Decreto in esame, della citata lett. d-ter), in base alla quale è ora previsto che l’in-fedele compilazione del modello studi si verifica qualora tra i ricavi/compensi ri-

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sultanti dal calcolo degli studi con dati corretti e quelli con i dati dichiarati vi sia uno scostamento superiore al 15% o comunque a € 50.000.La modifica non riguarda pertanto sol-tanto l’ammontare del limite percentuale e l’introduzione di un limite assoluto di scostamento, ma interviene sui termini da porre a confronto per verificare detto scostamento. Nella nuova formulazione normativa, infatti, i termini di confronto (più correttamente) riguardano l’am-montare dei ricavi / compensi e non il reddito accertato / dichiarato.La predetta novità è applicabile con rife-rimento agli accertamenti notificati dal 2.3.2012. Agli avvisi notificati in prece-denza resta applicabile la previgente versione della citata lett. d-ter).

CHIUSURA PARTITE IVA INATTIVECome noto, a decorrere dal 6.7.2011, il comma 15-quinquies dell’art. 35, DPR n. 633/72 prevede la revoca d’ufficio della partita IVA se per 3 anni consecuti-vi il soggetto interessato non ha esercita-to l’attività d’impresa / lavoro autonomo ovvero non ha presentato la dichiarazio-ne IVA, qualora obbligato.Ora, è confermata la riscrittura del citato comma 15-quinquies per effetto della quale:- l’individuazione dei soggetti che non hanno provveduto a presentare la di-chiarazione di cessazione dell’attività ai fini IVA, avverrà sulla base dei dati in possesso dell’Anagrafe tributaria. È quin-di eliminato ogni riferimento a specifici elementi, come in precedenza;- l’Agenzia invierà a detti soggetti una comunicazione con la quale rende noto che la stessa provvederà alla cessazione d’ufficio.

In tal caso l’interessato, entro 30 giorni dal ricevimento, può:- fornire i chiarimenti necessari per evi-tare la chiusura d’ufficio;- provvedere al pagamento della sanzio-ne (ridotta ad 1/3 del minimo) con il mod. F24. Trascorsi 30 giorni dal ricevimento della comunicazione in esame, la somma do-vuta a titolo di sanzione per l’omessa presentazione della dichiarazione di cessazione dell’attività è iscritta diretta-mente a ruolo a titolo definitivo. Inoltre è prevista l’attivazione da parte dell’Agenzia delle Entrate di un nuovo servizio tramite il quale è possibile veri-ficare:• lo stato di attività della partita IVA;• la denominazione ovvero il cognome e nome del soggetto titolare della partita IVA.

COMPENSAZIONE CREDITO IVAÈ confermata la riduzione da € 10.000 ad € 5.000 del limite, riferito al credito IVA annuale o trimestrale al cui supera-mento il relativo utilizzo in compensa-zione c.d. “orizzontale” nel mod. F24 può essere effettuato dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazio-ne della dichiarazione annuale o dell’i-stanza trimestrale.È altresì confermato l’obbligo di utilizza-re esclusivamente i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline) per la compensazione del credito IVA annuale / trimestrale per importi superiori a €5.000.Si rammenta che in tal caso il mod. F24 va inviato all’Agenzia delle Entrate alme-no 10 giorni dopo la presentazione della dichiarazione.

PER SAP E R N E D I P I Ù

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La Distilleria Bottega, guidata da Bar-bara, Sandro e Stefano Bottega, è al tempo stesso una distilleria e una cantina, che dispone di un affiatato team di enologi esperti sia nelle vinifi-cazione che nella distillazione. L’azienda ha sede a Bibano di Godega S.U., 50 km. a nord di Venezia. Situa-ta nella zona della Doc Prosecco, si trova al centro di un territorio dove

vengono coltivate con successo le uve di Cabernet, Char-donnay, Raboso, Pi-colit e di altri noti vitigni. Quest’area è la più favorevole in Italia per reperire uve e vinacce di qualità. Fondata nel 1977 da Aldo Bottega, che aveva ereditato dal nonno la passione per il mondo enoi-co, oggi la Distille-ria Bottega è una solida realtà, che di-stribuisce i suoi pro-

dotti in oltre 110 Paesi e che è presen-te in buona parte dei duty free aero-portuali del mondo.

I PRODOTTIVini, grappe e liquori, rappresentano il “core business” dell’azienda. • Il marchio Alexander, che com-prende le bottiglie di vetro soffiato e le esclusive collezioni di monovitigni, si rivolge a un target elevato. • Il marchio Bottega racchiude grap-pe di grande personalità, che richia-mano la tradizione. • Il marchio Distilleria Bottega è ri-servato a distillati che coniugano ori-ginalità, innovazione e legame con il territorio d’origine.• La gamma dei vini Bottega com-prende il Prosecco Doc e altri spu-manti di qualità: Bottega Gold, Botte-ga Diamond, Moscato, Millesimato di Glera, Rosè di Raboso e Pinot Nero, Cuvée di Chardonnay e Sauvignon. Ad essi si affiancano i grandi rossi della Valpolicella e della Toscana: Amarone, Ripasso, Recioto, Amarone, Brunello di Montalcino, Chianti• Il Fragolino, bevanda a bassa gra-dazione alcolica dall’inconfondibile sapore di fragola, ha creato una nuova nicchia di mercato. • Limoncino, Gianduia, Fior di Latte e Cioccolato Nero, rientrano nella li-nea dei liquori dolci Bottega e si ca-ratterizzano al palato per le piacevoli sensazioni gustative.• Bottega di Casa Bottega raccoglie una selezione di prodotti biologici: olio extravergine d’oliva, aceto balsa-mico, caffè.

BOTTEGA: DISTILLERIA E CANTINA

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Cirio dal 1856 accompagna

l’Italia a tavola con i suoi

prodotti genuini, frutto del calore

di questa Penisola,

dell’amore per la terra e la cura

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Dalla parte della buona ristorazione

Il distributore sa che solo i prodotti più competitivi sono quelli che soddi-sfano i suoi clienti. Per il canale pizze-ria la gamma di prodotti firmati Cirio Alta Cucina è quella che coniuga al meglio qualità, innovazione e tradi-zione. Qualità delle materie prime e della lavorazione; innovazione di pro-dotto, con sempre nuove linee specifi-che e dedicate al mondo pizza; tradi-zione di un marchio storico.

L’AziendaCirio dal 1856 accompagna l’Italia a tavola con i suoi prodotti genuini, pri-mo fra tutti il suo pomodoro, tutto italiano, frutto del calore di questa Penisola, dell’amore per la terra e la cura della lavorazione.Da più di 150 anni firma prodotti col-tivati, selezionati, lavorati e dedicati alla gastronomia d’eccellenza italia-na. Oggi Cirio esplora il gusto a 360 gradi e propone a ristoratori e pizzaioli italiani una vasta gamma di prodotti unici dal sapore fresco e inconfondi-

bile , a marchio Cirio Alta Cucina. Il pizzaiolo, oltre alle ineguagliabili conserve di pomodoro, protagoniste di tantissime farciture di buone pizze, può affidarsi per tutte le farciture alle numerose conserve Cirio Alta Cucina, sicuro di utilizzare il meglio per i suoi condimenti. Sicuro di usare prodotti che fanno la differenza.Le linee di pomodoro per la ristora-zione:Valfrutta Granchef è un marchio ca-ratterizzato da una forte spinta inno-vatrice, connotato dai valori di natura-lità e servizio. La linea si rivolge a professionisti che operano in ristoran-ti, hotel e pizzerie.Cirio Alta Cucina propone il gusto del pomodoro verace: è la linea Top Qua-lity e offre freschezza, genuinità e ita-lianità al 100%. Il gusto del pomodo-ro è intenso e verace; ottima per la pizza e in tutte le ricette con il pomo-doro questa linea assicura qualità dei risultati in cucina e massime presta-zioni per resa, colore, sapore, servi-zio. Nella gamma prodotti Cirio Alta Cucina troviamo I pelati (simbolo della cucina italiana), La Polpadoro, La Polparicca e Cuor di Pomodoro (da estruso o cubettate, nel pratico forma-to bag in box), I filetti e I datterini (specialità tipiche da intenditori), Le passate da fresco e La Rustica (corpo-sa come fatta in casa).

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Gruppo Campari annuncia di avere siglato un accordo con alcuni azionisti della società conglomerata CL Finan-cial Limited (‘CLF’) per l’acquisizione della loro partecipazione del 81,4% in Lascelles deMercado & Co. Limited (‘LdM’), so-cietà holding quotata in borsa, con sede a King-ston in Giamaica.L’acquisizione di Campari avverrà tramite un’offerta pubblica di acquisto ri- volta al Consiglio di Amministrazione di LdM e all’aziona-riato diffuso per l’acquisto di tutte le azioni ordina-rie e privilegiate emesse, secondo il codice di com-portamento della borsa giamaicana e le norme ap-plicabili.

In base all’accordo, al momento del closing, il perimetro di LdM og-getto dell’acquisizione includerà il business degli spirit, rappresen-tato da un portafoglio di rum, che include Appleton Estate, Ap-pleton Special/Whi-te, Wray & Nephew e

Coruba, leader in Jamaica e di-stribuiti a livello internazionale, le attività

collegate di upstream supply chain, unitamente a un profittevole business locale attivo nella distribuzione di prodotti di consumo (‘Business Acquisito’).Questa operazione costituisce la terza acquisizione più importante per Campari in termini dimensionali e posiziona Campari come un operatore leader nel mercato del rum premium a livello mondiale.

Il gruppo sudafricano SABMiller, il numero due al mondo nella produzione di birra, ha aperto a Onitsha, nel sud-est della Nigeria, il suo quarto bir-rificio del Paese. Con un investimento di 100 mi-lioni di dollari, l’impian-to a regime produrrà 500mila ettolitri di birra all’anno e occuperà con l’indotto 4.500 persone.Con il nuovo investi-mento il gruppo SABMil-ler, nel cui portafoglio rientra anche il marchio italiano Peroni-Nastro Azzurro, punta a rafforzarsi nel secondo mercato africano di birra che vanta tassi di crescita medi del sei per cento all’anno. Il

presidente della Nigeria, Goodluck Jonathan, pre-sente all’inaugurazione del birrificio, ha assicurato il massimo impegno del governo per “far fiorire il

settore privato in modo da creare nuovi posti di lavoro”.La Nigeria, in base ai dati del Programma del-le Nazioni unite per lo sviluppo (Undp) ha chiu-so il 2011 con un livello di disoccupazione pari al 24 per cento circa, con un picco tra i giova-

ni del 46,5%. In Nigeria il 70 per cento della popo-lazione complessiva (167 milioni di abitanti) ha meno di 35 anni.

Campari acquisisce una quota di Lascelles deMercado

SABMiller: al via nuovo birrificio in Nigeria

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Falanghina, Fiano, Greco,

Aglianico, DOP e IGP Sannio, vini legati alla cultura e alla

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selezionati per il marchio

Fremondo, rappresentano un’eccellenza dell’enologia

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La Guardiense: l’eccellenza del territorio sannitaSituata a Santa Lucia di Guardia San-framondi in provincia di Benevento in un’area molto particolare del meridio-ne d’Italia, La Guardiense con i suoi 52 anni di storia, è oggi una delle re-altà vitivinicole di maggiore rilievo del territorio. Oggi la cooperativa con-ta più di mille soci che curano, nei duemila ettari di collina coltivata le uve che La Guardiense trasforma in vini e spumanti di grande qualità. I circa 240 mila ettolitri di vino prodot-ti ogni anno vengono saggiamente la-vorati secondo le migliori tecniche che uniscono tradizione e innovazio-ne, impiegando appositi protocolli in grado di esaltare le caratteristiche in-trinseche delle uve. Tale innovazione viene ricercata dall’azienda anche at-traverso il rispetto e la sostenibilità

ambientale facendo uso, per i suoi processi produttivi, di energia rinno-vabile proveniente da un proprio im-pianto fotovoltaico, costituito da 581 moduli per una superficie di circa 950 mq.La Guardiense, inoltre, sempre tesa al miglioramento dei suoi già superbi vini, investe continuamente in studi e ricerche. L’ultimo in ordine di tempo è un rivoluzionario progetto di speri-mentazione sull’Aglianico coordinato da due grandi nomi: Riccardo Cotarel-la per la parte enologica e Attilio Scienza per quella agronomica. En-trambi hanno accettato la sfida: dimo-strare che anche in una realtà di gran-di dimensioni e nel meridione è possi-bile raggiungere altissimi livelli quali-tativi con vitigni territoriali.Tutto ciò garantisce che vini quali, fa-langhina, fiano, greco, aglianico, DOP e IGP sannio, selezionati per il marchio Fremondo, rappresentino l’eccellenza dell’enologia italiana.

Cooperativa AgricolaLa Guardiense

Guardia Sanframondi (BN) ItaliaSede e stab.to Soc.:Loc. Santa Lucia, 104 -105

Tel. +39.0824.864034Fax +39.0824.864935

[email protected]

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Il drink meglio servirlo

direttamente nella fresca

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L’ultimissima moda in fatto si servizio è lo swim-up bar, diffusosi soprattutto nei resort e praticato in tutto il mondo. Il bar a bordo piscina in confronto allo swim-up bar è obsoleto: il drink me-glio servirlo direttamente nella fresca acqua azzurra della vasca, dopo una nuotata, piuttosto che una volta usciti dall’acqua.Oltre allo swim-up bar, qualcuno sta già sperimentando il ristorante swim-up, con tanto di tavoli e sedie per metà in acqua. All`Hilton di Los Ca-bos, in Messico c`è un sushi bar diret-tamente nella piscina Infinity, vero gioiello del resort; alle Hawaii il Grand Wailea di Maui ha costruito una mega-piscina su sei livelli diffe-renti, con nove vasche, dove gli ospiti possono fare di tutto, da una partita di pallavolo al break per un drink. In Florida, il Delano di Miami Beach ha un bistrot in acqua, con tanto di tavo-li e sedie di design. Al Ritz-Carlton di Grand Cayman il bar è al centro della piscina e il personale raggiunge gli ospiti-bagnanti con cocktail e snack.

Col bicchiere curvo si beve di piùLa forma del bicchiere può influenza-re la velocità con cui si consumano le bevande, in particolare la birra. Lo dice una ricerca effettuata dall’Uni-versità di Bristol, (Inghilterra): lo stu-dio, pubblicato sulla rivista PLoS ONE, mostrerebbe che usando bic-chieri curvi, piuttosto che bicchieri dritti, i bevitori tenderebbero a bere più velocemente. L’analisi è stata ef-fettuata su un campione di 159 perso-ne (tra uomini e donne) invitate a consumare sia bevande analcoliche

sia birra. La quantità di liquido in ogni bicchiere era pari a circa mezzo litro. Per quanto riguarda le bibite, non vi è stata alcuna differenza nel tempo di bevuta fra bicchieri con forma regola-re o forma ricurva. In media le perso-ne del campione hanno consumato il liquido in circa sette minuti. Diversa-mente, per quanto riguarda la birra, è stata rilevata una differenza sostanziale. Per consumare la birra i soggetti dell’esperimento hanno im-

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La ricerca del gruppo

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piegato in media 7 minuti usando un vetro curvo, ma più di 11 minuti usan-do un bicchiere diritto. Il tempo di bevuta, in un bicchiere dritto, è stato più lento del 60%.

Usa: cena scontata se si spegne il cellulareAffianco al piatto lo smartphone acce-so vibra o squilla... un commensale invece di dialogare con la tavolata chatta sui social network, un altro ospite parla a voce alta al cellulare. Quello di essere sempre “connessi” con smartphone e tablet è un compor-tamento che a tavola non è tollerato da molti. Un fervido nemico del cellu-lare acceso (sia esso di vecchia o nuo-va generazione) è un ristoratore cali-forniano che nel suo locale, il risto-rante “Eva” di Los Angeles, ha propo-sto un particolare sconto a chi rinun-cia al cellulare mentre sta pranzando o cenando.Il cliente che spegne il suo apparec-chio viene “premiato” con uno sconto del 5% sul conto. Un’idea semplice che ha regalato al ristoratore un gran-dissimo ritorno pubblicitario.L’iniziativa, davvero unica nel suo ge-nere, si colloca in contrapposizione in un contesto totalmente favorevole alla diffusione del wi-fi e dell’uso di smartphone anche al ristorante: pen-siamo ai QR code accanto al menu, che consentono di conoscere tutti gli ingredienti di un piatto, pensiamo ai tablet sul tavolo usati come menu e carta dei vini o ai sistemi per pagare il conto con il cellulare.

Energy drink: effetti benefici

Contro le recenti notizie di presunti effetti negativi degli energy drink sulla salute, arriva un nuovo studio italiano, presentato da Matteo Cameli dell’uni-versità di Siena (e pubblicato sulla ri-vista “Alcoholism: Clinical and Expe-rimental Research”) al Congresso 2012 della Società europea di cardio-logia (Esc), tenutasi a Monaco di Ba-viera. La ricerca del gruppo dell’Uni-versità toscana rivelerebbe che “con-sumare energy drink nell’immediato può produrre effetti positivi sulle per-formance cardiache” grazie a compo-nenti come caffeina, taurina, ginseng, guaranà, (presenti nelle varie marche di energy drink in diversa misura). «Considerati nel loro complesso - dice Cameli - questi risultati mostrano che gli energy drink aumentano la capaci-tà di contrazione dei ventricoli destro e sinistro, producendo così un effetto positivo sulle funzioni del muscolo cardiaco. Questo potrebbe essere

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Svelata la ricetta della birra

preparata da Obama: a svelarla

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Bianca, Sam Kass che ha

descritto ingredienti e procedimento

della birra“fatta in casa...

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spiegato con l’azione della taurina che, come già dimostrato in prece-denza, stimola il rilascio del calcio dal reticolo sarcoplasmatico. Lo stu-dio - precisa l’autore - è stato condot-to su giovani sani in condizioni di ri-poso».Lo studio ha sottoposto 35 volontari sani di circa 25 anni a indagini di eco-cardiografia ed ecodoppler durante un periodo in cui i volontari hanno consumato energy drink contenente caffeina e taurina. I ricercatori hanno osservato parametri quali frequenza cardiaca, pressione sanguigna, fun-zione ventricolare sinistra e funzione ventricolare destra prima della assun-zione e un’ora dopo l’assunzione. È stato osservato un aumento non signi-ficativo della frequenza cardiaca, la pressione sistolica (la massima) e la diastolica (minima) sono aumentate del 2,6% e del 6% rispettivamente. Rispetto al livello basale, nell’ora suc-cessiva all’assunzione della bibita energetica la funzione ventricolare destra e quella sinistra sono migliora-te, per effetto della bevanda.

Home brewing made in casa BiancaSvelata la ricetta della birra preparata da Obama: a svelarla l’assistant chef della Casa Bianca, Sam Kass, che sul blog Obamafoodorama ha descritto ingredienti e procedimento della birra “fatta in casa” (e che casa, la Casa Bianca!). Sam Kass spiega che: «Pro-durre birra è qualcosa che sempre più spesso, in tutto il Paese, gli americani fanno in casa o nel proprio garage, e

il Presidente deve aver pensato che fosse una buona idea unire il popolo americano in questa tradizione così radicata e produrre un po’ della nostra stessa birra». La ricetta è ora consulta-bile su www.whitehouse.gov/blog/2012/09/01/ale-chief-white-hou-se-beer-recipe.

Italia: grandi risultati alla Rose’s CupLa finale europea 2012 della Rose’s Cup (si tiene ogni due anni) si è svolta quest’anno lo scorso 30 agosto a Co-penhagen. Vi hanno partecipato solo ventuno barman scelti attraverso altre competizioni, su 4000 che si sono presentati alle prime tappe selettive.Tra i partecipanti il team italiano, composto da Carlo Elia, Gerardo Cal-

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Tra i consumatori del

biologico, 7 famiglie su 10

hanno mantenuto negli ultimi 12 mesi inalterata la

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lipo e Cristian Guitti. Carlo ha prepa-rato, per la gara, il “Pua Lai”, cocktail a base di vodka, Coconut Rose’s, Le-mon Rose’s, Grenadine Rose’s e ana-nas fresco. Cristian, invece, ha preso parte alla gara con “Green Hornet”, uno shake and strain con vodka bian-ca, Sugar Cane Rose’s, succo di limo-ne, centrifuga di sedano e top di gin-ger beer. Gerardo, infine, ha presenta-to “One night in Bangkok” con vodka bianca, Coconut Rose’s, succo di li-me, centrifuga di carota e centrifuga di peperone giallo. La giuria che ha decretato il barman più creativo e bravo era composta da dodici tra i più numerosi esperti inter-nazionali di bartending; a presiederla è stato Martin Bergquist della Swedish bartender Guild. Se il titolo di vincito-re assoluto è andato a Lisa Bergström, svedese, l’Italia ha raggiunto il secon-do posto con Cristian Guitti. Il suo “Green Hornet” è stato definito un “drink non convenzionale, dal gusto rinfrescante ed affascinante”. Il terzo classificato è stato un norvegese, Ørjan Kønig. Ma al Rose’s Cup oltre a premiare i singoli sono state premiate anche le squadre: in questo caso, il trofeo è andato proprio all’Italia.

La crisi non tocca il bioIn un contesto generale economico difficile, con ricadute negative sui consumi, i prodotti bio vanno bene. Tra i consumatori del biologico, 7 fa-miglie su 10 hanno mantenuto negli ultimi 12 mesi inalterata la spesa de-stinata ai prodotti biologici. Un altro

quinto delle famiglie ha incrementato la spesa a fronte di solo un 8% che dichiara di averla contratta. Questo è quanto emerge dalle prime analisi dell’indagine condotta da Nomisma, l’istituto di ricerca privato noto a livel-lo nazionale ed internazionale per gli studi nel settore agroalimentare, che cura l’osservatorio di SANA, la più importante manifestazione espositiva italiana per l’alimentazione biologica certificata, l’erboristeria, la cosmesi naturale e biologica (Bologna, 8-11 settembre). L’indagine di Nomisma ha coinvolto un campione rappresentati-vo di responsabili degli acquisti ali-mentari della famiglia, tramite lo svol-gimento di 810 interviste. Nello speci-fico il 69,3% di chi ha acquistato biologico (che rappresentano il 37% delle famiglie italiane) ha dichiarato di avere mantenuto invariata la spesa in prodotti alimentari biologici negli ultimi 12 mesi; il 21,5% dei responsa-bili acquisti ha dichiarato invece di averla aumentata; il restante 8,2% di-chiara invece di aver contratto la spe-sa. Per i prossimi 12 mesi il 76% degli intervistati ha dichiarato di prevedere stabilità per la spesa della famiglia in alimenti a marchio biologico; il 13,1% ha intenzione invece di incrementarla ulteriormente; sul fronte opposto l’8,1% prevede invece una riduzione.

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