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Giornale On Line a cura delle scuole del territorio di Ginosa.TRANSCRIPT
[1]
APRILE
EDITORIALE
Giov@net viene realizzato grazie alla collaborazione tra gli istituti comprensivi del territorio e l’Istituto d’Istruzione Secondaria Professionale e Tecnica “M. Bellisario” di Ginosa. Senza alcuna pretesa di perfezione, lo scopo che il nostro giornalino si prefigge è quello di rendere noto alla comunità ginosina l’insieme delle attività scolastiche ed extrascolastiche che si svolgono all’ interno dei vari Internostituti, attraverso l’impegno degli allievi e dei
docenti che spesso li supportano. E’ infatti da mettere in rilievo che la maggior parte degli articoli, l’idea dei contenuti, l’impostazione grafica, i titoli delle rubriche, sono realizzati dai ragazzi delle scuole suddette. Compito dello staff supervisore, coordinato dalla prof.ssa Rosa Mondelli e sostenuto dall’amichevole contributo del sig. Franco Lomonaco, è quel lo d i organizzare il giornalino dal punto di vista strettamente tecnico e di aiutare i discenti nelle scelte degli argomenti e nelle modalità di scrittura.
Avendo, per diversi motivi, iniziato il lavoro a metà anno, riteniamo che riusciremo a concretizzare l’uscita di alcuni numeri, riservandoci di far meglio e di più a partire da settembre prossimo.
Confidando nella eventualità che il risultato del nostro impegno possa avere dei riscontri positivi e graditi, vi auguriamo una buona lettura.
Lo staff di Giov@net
Giornale
onLine
2013SCUO
LA20
13
[2]
La Presidente della Camera dei Deputatiè la terza più importante carica della Repubblica Italiana dopo quelle di presidente della Repubblica e di presidente del Senato. Dal 16 marzo 2013, per la XVII Legislatura, il ruolo viene ricoperto da Laura Boldrini eletta al quarto scrutinio con la maggioranza assoluta dei votanti.
IL BELLISARIO VISITA I PALAZZI ISTITUZIONALIL’Istituto Bellisario ha organizzato un viaggio d’istruzione nella capitale, ma con una significativa novità: i tre giorni a Roma prevedevano, infatti, due visite guidate ai Palazzi Istituzionali.
Grazie alla valida organizzazione dei
proff. Bastelli, Chiancone e Traversa, abbiamo
potuto, in soli tre giorni, visitare i luoghi
simbolo di Roma e le due importanti sedi del
Parlamento, Palazzo Madama e Montecitorio.
Il caso ha voluto, inoltre, che il viaggio,
programmato da tempo, si svolgesse proprio
durante tre giorni importantissimi in cui si
sono svolte la prima celebrazione di Papa
Francesco e le consultazioni politiche per la
formazione del nuovo governo.
La prima visita, nel pomeriggio del 18
marzo, ha avuto come meta San Pietro, la
piazza era in festa e fervevano i preparativi
per l’inaugurazione del Pontificato di Papa
Francesco che si sarebbe tenuta l’indomani e
che avrebbe visto la partecipazione di molti
capi di stato e di delegazioni provenienti da
tutto il mondo.
Il martedì, infatti, a causa di questo
importante evento, la città era piena di fedeli,
ma nonostante la piacevole coincidenza, il
nostro gruppo non ha potuto partecipare alla
Santa Messa poiché a mezzogiorno era
prevista la visita a Palazzo Madama.
Come programmato, dunque, martedì 19
marzo dopo una passeggiata che da Piazza di
Spagna ci ha condott i a l Pantheon,
attraversando Via del Corso, siamo giunti a
Palazzo Madama, dove siamo stati accolti
co rd ia lmente da una co l l abora t r i ce
parlamentare. Questa, dopo una breve storia
del palazzo, ci ha guidato in alcune delle sale
più belle che espongono importanti affreschi
e opere d’arte. La visita si è conclusa nell’aula
del Senato, dove per la gioia di tutti, ci è stato
permesso di sedere sulle poltrone riservate ai
senatori e di godere di una prospettiva di
essa alquanto insolita e ben lontana da quella
che appare in Tv.
Il giorno seguente abbiamo concluso il
nostro viaggio con la visita a Montecitorio. La
guida preposta ci ha guidato attraverso i
grandi saloni del palazzo: la Sala Aldo Moro, il
SPECIALE DAI PALAZZI ISTITUZIONALI
ROMA
Primi PassiNasce dalla volontà di
studenti e docenti con il
supporto tecnico di
MultiMedia (Francesco
Lomonaco)
APRILE 2013
BitGeneration - Il giornale Online dei nativi digitali
GIORNALINO DEGLI STUDENTI
[3]
Corridoio dei busti , i l Transatlantico.
Accompagnati dallo stupore che l’eleganza del
palazzo suscitava in noi, siamo giunti alla
Galleria dei Presidenti, dove sono esposti i
ritratti dei Presidenti della Camera dal periodo
pre-unitario ai giorni nostri e in una teca era
visibile l’originale del Testo Costitutivo della
Repubblica italiana. Percorrendo questo
ampio corridoio abbiamo incrociato la neo-
eletta Presidente della Camera Laura Boldrini,
la quale con cordialità si è fermata a parlare
con noi, apprezzando la disponibilità della
scuola nel voler avvicinare i ragazzi alle
istituzioni e a lei tutti noi abbiamo augurato
buon lavoro. Prima di salutarci ci ha dato la
sua disponibilità per scattare con noi una foto-
ricordo al termine della visita. Abbiamo,
dunque, proseguito il nostro giro e dopo aver
ammirato l’aula della Camera dalle tribune del
pubblico, siamo stati accompagnati in una
stanza adiacente l’ufficio del Presidente dove
c i hanno scattato un’ indiment icabi le
fotografia. La Presidente ha, poi, invitato i
ragazzi ad avere fiducia nelle istituzioni, a non
lasciarsi vincere dallo sconforto della cattiva
politica, trasmettendoci la sua voglia di
cambiamento e la sua convinzione sulla
possibilità che le condizioni dell’Italia possano
migliorare. Speranzosi in questo messaggio
beneaugurante abbiamo lasciato il Palazzo e
ci siamo rimessi in viaggio per il ritorno.
Micaela Lombardi classe V C AMC
ALLA CAMERA
GLI ALUNNI DEL TRIENNIO
Dell’Istituto Bellisario in visita ai Palazzi Istituzionali
I PALAZZI
ISTITUZIONALI DI ROMA
[4]
Tutti insieme per l’UNICEF
Sabato 16 Marzo 2013 si è teuta
la “partita del cuore” presso lo
Stadio Comunale “Teresa Miani”.
La partita del cuore è stata
giocata in occasione della Festa
del Papà, da alunni, genitori,
professori, Amministrazione
Comunale e Giornalisti di Studio
100 TV.Quel giorno faceva molto
freddo, infatti alcuni alunni che
assistevano, alla partita sono
andati a guardarla giù a bordo
campo perché si stava molto più
caldi. La squadra degli alunni era
capitanata dal nostro Preside,
Vincenzo Calabrese, invece la
squadra dell’Amministrazione
comunale era guidata dal
Sindaco Vito De Palma. Quella
dei genitori dal Sig. Antonio
Conte, mentre i giornalisti erano
capitanati dal Capo Redattore di
Studio 100, Gianni Sebastio.Le
partite si sono giocate in 30’
ciascuna. I genitori hanno
prevalso sugli alunni e professori,
mentre l’Amministrazione
Comunale ha avuto la meglio sui
giornalisti.La finale è stata vinta
dalla squadra degli
amministratori.La partita del
cuore è stata presentata
dall’insegnante Rosamaria Busto
ripresa da Net-uno tv.Alla fine
della partita l’insegnante
Rosamaria Busto e la Prof.ssa
Lucrezia Di Tinco hanno messo
al collo di ogni giocatore una
medaglia offerta dal Comune di
Ginosa.La partita del cuore ha
raccolto anche tanti fondi per
l’Unicef in un salvadanaio a
forma di macchinina, realizzata
dalla ditta CEMAB dell’ Ing.
Alessandro Leccese.Le magliette
delle squadre sono state offerte
dallo sponsor OTTICA
D’ALCONZO. Questa partita è
stata molto bella e soprattutto
molto interessante.
Ilaria Acquasanta 5^ C primaria
Redazione “Zucchero Filato
“ dell’I. C. “S. G.Bosco
LA PARTITA DEL CUORE 2013
In campo insieme
per l’UNICEF
La partita del cuore è stata giocata in occasione della Festa del Papà, da alunni, genitori, professori, Amministrazione Comunale e Giornalisti di Studio 100 TV.
Insieme per
l’UNICEF
[5]
LO SPORT ALL’I.C. “G. DELEDDA”
Facendo una ricerca ho scoperto che il
termine sport trae origine dal termine latino
"deportare" che ha anche tra i suoi significati
quello di “uscire fuori porta” cioè uscire fuori
dalle mura cittadine per dedicarsi a pratiche
sportive. Da questo termine derivano il
provenzale deportar, lo spagnolo deportar e il
francese desporter, (divertimento, svago);
proprio da quest’ultimo prese origine
nell’inglese del XIV secolo il termine disport
che successivamente, nel XVI secolo, venne
abbreviato nel termine comune attuale sport.
Io comunque so per certo che per molti
lo sport è vita, per altri è un incubo; poi ci
sono quelli a cui é indifferente o che lo
praticano solo per dimagrire. In ogni caso
quando lo conosci, entri a contatto non lo
lasci più, diventa uno stile di vita e poi non si
può più farne a meno, un po’ come una droga
ma questa è l'unico stupefacente al mondo
che fa bene al nostro corpo sia mentalmente
che fisicamente.
Per me lo sport, sia individuale sia
collettivo, è una vera passione e lo apprezzo in
tutte le sue forme. Quando è cominciato
tutto? Beh lo ricordo come se fosse ieri
eppure sono trascorsi 10/11 anni circa dalla
mia prima partecipazione alle famose
olimpi...ma no no DELEDDIADI! Perché questo
nome? Semplice! Si svolgevano nella palestra
dell'I.C "Grazia Deledda". E, proprio come le
olimpiadi, si dividevano in varie gare ma alla
nostra portata, ovviamente. Per esempio:
corsa con il sacco, con i tricicli e molte altre.
Crescendo poi, alle elementari ho conosciuto
colui che é stato un po' l'iniziatore di tutto: il
professore di scienze motorie Giovanni
Materano. In quegli anni, infatti fu lui ad
organizzare, con l'utile appoggio delle
maestre, i "giochi tradizionali" che
prevedevano salti con la corda e tutti quei
giochi che un tempo per le strade
coinvolgevano i nostri genitori, fino ad arrivare,
qualche anno dopo, alla scuola secondaria di
primo grado.
Quando ero più piccola sentivo sempre
mia sorella maggiore parlare di orienteering,
corsa campestre o calcio a cinque, ma non
capivo cosa volesse dire. Durante questi tre
anni ho capito sperimentando di persona,
cosa sono. C'è stato da ridere, da piangere,
da emozionarsi, da non arrendersi e
proseguire fino alla fine proprio come ci ha
insegnato il prof. Materano. Si è sempre
impegnato al massimo per portarci
dappertutto, tenere a bada i ribelli e infondere
coraggio ai più timorosi. In ogni caso è
sempre stata una vittoria, perché c'è chi ha
imparato a sconfiggere le proprie paure e le
CHE FANTASTICA ESPERIENZA!
Sport Sport Sport Lo sport, comunque vada, ti insegna sempre qualcosa ed è bello quando ciò accade. Tutti quei ragazzi che perdono il loro tempo davanti ai videogiochi dovrebbero capirlo. sportiva delle varie regioni italiane.
Lo Sport che passione!
[6]
incertezze. In realtà questo è lo stile della
nostra scuola e del nostro Dirigente scolastico,
il Prof. Alessandro Calabrese che ci permette
di fare sempre nuove esperienze che ci
servono per diventare grandi e chissà, forse
domani, “dei grandi” !
Tutto questo si concretizza con la
partecipazione della nostra scuola ai giochi
sportivi studenteschi ovvero competizioni
sportive tra scuole dello stesso ordine e grado
che culminano, dopo selezioni ardue e
rigorose, con una fase nazionale a cui
accedono i vincitori per ciascuna categoria
sportiva delle varie regioni italiane. E, udite
udite: fino ad ora, non c'è stato anno in cui la
scuola Deledda non si sia classificata!
L’Orienteering è stato qualcosa del tutto nuovo
per me che personalmente più mi ha molto
colpito per il modo in cui si svolge. Con una
mappa in mano bisogna andare a cercare le
lanterne segnate, sparse in giro per la città e
punzonare sul testimone in modo da poter
appunto testimoniare ai giudici che la lanterna
è stata trovata. Per chi non ha mai provato
questo sport il linguaggio che ho appena
utilizzato potrebbe sembrare arabo, proprio
come sembrava a me qualche anno fa, ma in
poche parole si tratta di orientarsi per la città e
trovare tutte le lanterne in minor tempo
possibile. Aspettando le prossime gare che si
terranno a breve (speriamo!) mi riaffiora in
mente qualche episodio degli anni precedenti
piuttosto divertente. Ricordo ad esempio che
correndo in giro per la città le persone ci
guardavano incredule non essendo a
conoscenza, in alcuni casi, di ciò che stavamo
facendo e alcune affermavano in dialetto
ginosino: "Ma vedi un po' quei ragazzi! Stanno
giocando alla caccia al tesoro! " . Poi c'è la
Corsa Campestre che, come suggerisce già il
nome, consiste nel correre per le strade di
campagna. È più che altro una corsa di
resistenza. Bisogna, correre infatti per molti km
e nessuno ritorna al traguardo come si suol
dire "fresco come una rosa" ! In questa
disciplina sportiva proprio pochi giorni fa, dopo
le estenuanti selezioni di istituto che mi hanno
vista vincitrice, abbiamo affrontato a
Leporano, in occasione delle Finali Provinciali,
tutte le scuole della provincia Ionica; portando
a casa l'ennesimo successo nelle categorie
speciali con Letizia Apollaro e Claudio Petrelli.
Il Calcio a Cinque molto probabilmente è
lo sport più noto a tutti rispetto ai precedenti.
Le squadre sono composte da cinque giocatori
ciascuna e le regole sono quelle tipiche del
calcio. L'unico particolare è che possono
giocare anche le femmine e questo rende la
cosa un po' più avvincente.
Novità assoluta di quest'ultimo anno è
stata la partecipazione alle competizioni di
Scacchi, disciplina sportiva fortemente voluta
dal nostro Dirigente Scolastico prof.
Alessandro Calabrese che ha creduto, a giusta
ragione, nella grande valenza educativa di
questo sport, soprattutto perché tende ad
allenare la mente oltre che il fisico (mens sana
in corpore sano!!).
In questi anni, in ogni caso, ho capito che
la competizione è positiva perché aiuta a dare
il massimo di se stessi, ma anche che vincere
non è tutto. Anche dopo la sconfitta ti rimane
comunque la bella esperienza che si è vissuta
e magari la conoscenza o l’amicizia di tutte le
persone a cui lo sport ha avvicinato. Se vinci e
non hai amici o persone care con cui
condividere quel momento ti sembra di aver
perso. Lo sport, comunque vada, ti insegna
sempre qualcosa ed è bello quando ciò
accade. Tutti quei ragazzi che perdono il loro
tempo davanti ai videogiochi dovrebbero
capirlo.
Io l'ho capito e un ringraziamento speciale
va alla scuola "Grazia Deledda" che mi ha
accompagnato per otto anni della mia vita e in
particolare al professor Giovanni Materano che
mi ha fatto avvicinare allo sport come nessuno
aveva mai fatto prima.
GRAZIE DI CUORE!!!!
Alessandra De Canio 3A
.
[7]
STRATEGIE DI SCACCHINella mia scuola nulla accade per caso. Si fa quello che può arricchire non la contingenza della vita dello studente ma l’esistenza tutta. Un esempio? Scacchi a scuola.
Nel marzo dello scorso anno il parlamento di Strasburgo, dopo alcuni mesi di lavoro, ha sottoscritto e approvato il contenuto della mozione Scacchi a scuola, fortemente voluta anche dal famoso Kasparov che di scacchi se ne intende. La nostra scuola ha recepito l’importanza di questo gioco non timocratico visto che tutti possono cimentarsi ad apprendere, tra l’altro, strategie di attacco e difesa e l’ha resa realtà.
Nella documentazione presentata a Strasburgo dai sostenitori di questo gioco si legge che il gioco degli scacchi “deve essere promosso poiché può migliorarne la concentrazione, la pazienza e la perseveranza e può svilupparne il senso di creatività, l’intuito e la memoria oltre alle capacità analitiche e decisionali, considerando che gli scacchi insegnano, inoltre, determinazione, motivazione e spirito sportivo”. Speriamo, mi vien da dire con un sospiro di sollievo…. Penso ai miei allievi, non solo a loro, penso anche ai miei figli, nella vita so bene quanto la pazienza, la perseveranza, le capacità analitiche e decisionali siano necessarie per concretizzare i sogni. Non poteva certo sfuggire al
Dirigente dell’I.C. Deledda, il Prof. Alessandro Calabrese, l’opportunità di offrire ai propri studenti l’occasione di praticare uno sport che garantisce lo sviluppo di capacità di autocontrollo fisico e psichico, il miglioramento della capacità di problem solving, la creatività e l’immaginazione, lo sviluppo della capacità di riflessione, il rispetto delle opinioni altrui, lo sviluppo delle capacità
di prendere decisioni in autonomia, lo sviluppo di capacità di concepire ed eseguire schemi
e processi logici. Non poco in effetti. Vagliati così tutti i possibili vantaggi, il nostro Istituto ha proposto agli alunni un progetto inerente al gioco degli scacchi di
venti ore iniziato il 21 gennaio e conclusosi il 03 aprile u.s. con la partecipazione al torneo
che si è svolto nell’ITC Leonardo da Vinci di Martina Franca, sotto la direzione dell’Arbitro Rosa Erminia De Luca dalle 9:30 alle 14:30. Gabriele Laterza, Franceso Pio Denito, Alessandra Mongelli ed Andrea Mancini, i nostri alunni della Scuola Primaria preparati dal Capitano Nicola Cetera, Istruttore Giovanile della Federazione Scacchistica Italiana, si sono classificati al quarto posto. Noi dell’ I. C. Deledda non possiamo che esserne orgogliosi, loro sono tornati soddisfatti per la bella ed intensa esperienza vissuta e credo che anche l’intera comunità possa essere lieta per questi ragazzi che hanno dimostrato di essere abili strateghi …ginosini.
Prof. Grazia Pollicoro
GIOCHI PER
LA MENTE
MAL
Strategie
SUCCESSO DEGLI ALUNNI DELL’ I.C. DELEDDA PER IL PROGETTO “SCACCHI A SCUOLA”
[8]
Leggere è il cibo della mente“Leggere è cibo della mente … e per la mente” cita un noto slogan. E noi studenti dell’Istituto Comprensivo Calò di Ginosa abbiamo potuto soddisfare la nostra fame di conoscenza grazie all’incontro con l’autore Francesco Gungui.Hanno preso parte all’iniziativa i bambini della scuola primaria, i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, alcuni genitori di questi ultimi, i docenti e dei giornalisti che hanno intervistato sia il nostro Dirigente scolastico, prof.ssa Alfonso, che lo scrittore. Inaspettatamente, prima dell’arrivo di Gungui, è passato a salutarci Uccio De Santis il noto comico che, con qualche battuta, ha divertito il pubblico. Subito dopo ha preso la parola il noto scrittore milanese (in realtà di origine sarda) che si è detto emozionato per la numerosa platea. Nel giro di qualche minuto eravamo tutti rapiti dal suo discorso ed affascinati dal magico mondo dei libri. Ci ha parlato della sua vita, delle sue prime esperienze di scrittore, delle paure, delle aspettative.Ci ha raccontato che si è laureato in Scienze dei Beni Culturali a Milano. All’inizio ha fatto diversi lavori, persino aiuto-chef e nel 2004 ha pubblicato il suo primo libro “Io ho fame adesso. Come sopravvivere a un
frigorifero deserto”. Ha una grande passione per le piante e il cibo, tanto che i suoi romanzi li scrive in cucina, per lui
un luogo molto confortevole ed anche il “più vicino al frigorifero”. In cinque anni ha scritto
diversi libri tra cui “Achille e la fuga dal mondo Verde”, “Achille e la fuga dal mondo Blu” “Achille e la fuga dal mondo Bianco”,
“Mi piaci così”, “Ti cucino una storia”, “Mi piaci ancora così” ecc. Durante l’intervista ha
risposto a tante domande e curiosità facendoci anche ridere. I suoi personaggi nascono dalle persone a lui vicine, come parenti e amici. Alla fine dell’intervista ci ha invitato a comprare un suo libro ed è stato molto disponibile ed instancabile nel firmare tanti autografi accompagnati da una simpaticissima dedica.E’ risultata una persona veramente colta e preparata! Vorremmo ringraziare i nostri professori e Francesco Gungui per averci donato una giornata più unica che rara e che, sicuramente, rimarrà nei ricordi di ogni studente.
Istituto Comprensivo “G. Calò”Nunzio Grippa (I B)Michele Punzi (III B)
INCONTRO CON L’AUTORE
FRANCESCO GUNGUI Attività dell’Istituto Calò
SIATE AFFAMATI DI CONOSCENZA
LEGGERE É IL CIBO DELLA MENTE
[9]
Nell’ambito delle attività di
orientamento organizzate dall’Istituto
comprensivo Calò per noi ragazzi
che passeremo al successivo ciclo
d’istruzione, abbiamo trovato
particolarmente interessante
l’incontro tenutosi presso la palestra
della nostra scuola con alcuni
esponenti del territorio iscritti alla
Confcommercio e Confartigianato di
Ginosa. Guidati dal Presidente, sig.
Mele, abbiamo scoperto che
dobbiamo puntare sulle risorse che il
nostro territorio offre, rispolverare
anche vecchie professioni oggi forse
trascurate, e non farci attirare
dall’idea del posto fisso altrove, forse
in una città lontana dalle nostre
radici. I commercianti ginosini e
marinesi (sig. Pallotta, sig. Galante,
sig.ra Maggiore,) che gentilmente ci
hanno presentato la propria
testimonianza di vita e lavorativa, ci
hanno raccontato che il lavoro può
nascere da grandi e piccole passioni,
dalla voglia di migliorarsi,
dall’attaccamento alle proprie radici.
Queste storie ci hanno insegnato
tanto, ci hanno insegnato a credere
nelle nostre potenzialità,
a credere nei nostri sogni,
a farci imprenditori di noi
stessi perchè a volte il
lavoro lo abbiamo a
portata di mano, qui in
casa.
Nel corso del
dibattito, scaturito dalle
domande interessate dei
ragazzi della III A e III B, si sono
affrontati vari argomenti inerenti al
mondo del lavoro, quali la difficoltà di
trovare lavoro oggi, e forse la
necessità di puntare sulle scuole
professionalizzanti piuttosto che sui
classici Licei, l’esigenza di puntare a
settori di nicchia, ma che valorizzino i
prodotti della nostra terra.
Al di là delle percentuali, dei
numeri, delle singole opinioni, è
giusto che ciascun ragazzo scelga la
scuola e quindi il proprio lavoro, in
base alle proprie capacità e alla
personalità perché, continuare negli
studi, la maggior parte delle volte può
essere difficile e quindi bisogna
appassionarsi a quello che si impara
perciò frequentare la scuola deve
essere anche un piacere, oltre
che un dovere.
Per questa esperienza, unica nel
suo genere, desideriamo ringraziare
la nostra dirigente, prof. ssa Alfonso, i
docenti della scuola secondaria
“Calò” che con tanta dedizione ci
stanno guidando per mano in un
momento tanto delicato della nostra
vita che ci porterà alla scelta della
scuola superiore.
Istituto Comprensivo G. CalòScuola secondaria di I grado
Martino Santoro e Melania MarchionnaClasse III A
PICCOLI RAGAZZI CRESCONO(l’orientamento visto dal di dentro)
IL TERRITORIO SI CONFRONTA
Gli alunni dell’Istituto Comprensivo G. Calò
incontrano i commercianti del territorio
[10]
GIORNATA DI COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME DELLA SHOAH E DELLE FOIBE
Il 13 Febbraio 2013 il Dirigente scolastico
Maria Alfonso ha voluto commemorare,
attraverso una giornata scandita da musica,
poesia e pensieri di molti bambini, le vittime
della Shoah e delle Foibe.
L’evento si è tenuto presso la palestra
della nostra scuola, l’Istituto Comprensivo
Giovanni Calò.
Ha subito preso la parola il nostro
Dirigente che ci ha invitati a riflettere sugli
orrori del passato e sull’importanza della vita e
del suo rispetto. La giornata è stata allietata e
resa unica dai brani musicali magistralmente
eseguiti dal professor Domenico Di Fonzo (sax
soprano) e dai suoi studenti Enrico Rizzi (sax
contralto), Antonio De Palma (sax tenore) e
Vito Di Fonzo (sax baritono). Sulle note
dell’Inno di Mameli la platea era silenziosa;
tutti si sono alzati ed hanno cominciato a
cantare con la mano sul cuore.
La manifestazione commemorativa è
stata presentata da Melania Marchionna, una
nostra amica, che ha subito invitato i bambini
della V A della scuola Giovanni Paolo II che
hanno recitato la poesia di Primo Levi “Se
questo è un uomo”; a seguire vi è stato
l’intervento della classe V A della scuola Calò
che ha ricordato ai presenti il significato della
Shoah e l’importanza della sua
commemorazione. Altrettanto interessante e
ricco di emozione è stato il brano recitato dai
bambini della classe quinta della scuola
Morandi.
Un nostro amico, Francesco Bastelli, ha
letto una poesia intensa e carica di speranze
per tutti i giovani: “Vedrai che è bello vivere” di
cui non si conosce l’ autore , ma si sa che è
stata scritta nel 1941.
L’ultimo intervento è stato quello
musicale dei ragazzi delle classi terze della
scuola secondaria di I grado che, emozionati
ed intimiditi da una platea così numerosa e
dalla presenza delle autorità civili locali, hanno
cantato “Gam Gam Gam” mentre veniva
proiettato un filmato in memoria di Irena
Sendler curato dai ragazzi della III B della
scuola secondaria.
Numerosi sono stati i brani musicali
eseguiti dagli illustri ospiti e tra questi
“Celebre Gavotta”, “Pizzicato
Polca”,”Czardas”,”Blues e Boogie”,”Take
five”,”Libertango” e, dulcis in fundo, la
colonna sonora del film “La vita e’ bella”.
Prima di rientrare in classe, arricchiti da
questa giornata speciale, abbiamo ascoltato le
parole del sindaco, Dott.Vito De Palma e del
vice sindaco Prof.ssa Marilisa Mongelli, che ci
hanno invitati a fare tesoro della storia, ad
imparare dagli errori commessi e soprattutto
ad amare e a rispettare gli altri senza
distinzione alcuna.
Noi alunni desideriamo ringraziare la
prof.ssa Stefania Catucci per aver reso
possibile questa giornata altamente formativa.
VEDRAI CHE E’ BELLO VIVERE
Articolo a cura di
Gaia MazzacuvaNunzia Pizzulli Silvia Bozza Gaia PistoiaAngelika LosavioElisabetta CassanoPierfrancesco Ciriello
LA MEMORIA IN MUSICA
MUSICISTI
Alunni dell’Istituto Comprensivo Calò impegnati durante la commemorazione della Giornata della Memoria
[11]
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando
l'associazione Peacelink denunciò la presenza di
diossina negli animali allevati nei territori vicini agli
impianti dell'ILVA di Taranto. Così si è
squarciato il velo opaco che nascondeva una
realtà sotto gli occhi di tutti per cinquant'anni:
l'ILVA ha avvelenato l'aria, l'acqua, l'ambiente,
ha diffuso malattie e morte.Questo è accaduto
perché l'impianto siderurgico si trova in un'area con
forte densità abitativa e la gente che vive a Taranto e nei
dintorni respira i gas e i fumi dannosi emessi dagli
impianti. Contro i colpevoli di tutto questo, i dirigenti
dell'ILVA, è stata avviata un'indagine giudiziaria e sono
state rivolte le accuse di disastro colposo e doloso,
avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa
di controlli contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento
di beni pubblici, sversamento di sostanze pericolose e
inquinamento atmosferico. Polveri, diossido di azoto,
anidride solforosa, benzene, cromo, monossido di
carbonio e molte altre sostanze sono state emesse per
decenni in modo incontrollato, addirittura visibili come
nubi rosse di gas. Migliaia sono i malati e i morti per
cause respiratorie e cardiovascolari e sono
scientificamente dimostrati i collegamenti diretti
tra l'inquinamento dell'ILVA ed i tumori, le
leucemie, i linfomi, le malattie neurologiche e
renali che hanno colpito moltissimi abitanti
della zona, specialmente i residenti dei
quartieri Tamburi e Borgo. Proprio in questi
giorni, il 7 aprile, si è svolta una manifestazione
dei cittadini tarantini per sostenere l'azione della
magistratura e mantenere viva l'attenzione sul problema
dell'inquinamento della città e da poco si è svolta un
referendum cittadino in cui i tarantini sono stati chiamati
ad esprimere il loro parere sul mantenimento
dell'impianto siderurgico. Coloro che vi hanno
partecipato si sono espressi contro la presenza dello
stabilimento ma la maggior parte dei cittadini si è
astenuta dal voto. Anche questo è espressione del
dramma dei tarantini vittime del terribile ricatto: o il
lavoro o la salute.
Pasquale Montanaro (IV A tec. Econ. Aziendale)
TARANTO
Un intero territorio nella difficile scelta tra Salute e Lavoro
ILVA VELENO A BUON
MERCATO
ILVA
MALATTIE, MORTI E INQUINAMENTO IN CAMBIO DI LAVORO
[12]
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PINO APRILE "MAI PIU' TERRONI"
Pino Aprile giornalista e scrittore,
ha incontrato gli studenti dell'I.I.S.S
Marisa Bellisario per presentare il
suo ultimo libro, "Mai più terroni" ,
edito da Piemme. L'autore ha
esposto la sua teoria secondo la
quale la causa dell'arretratezza
dell'Italia meridionale sarebbe stata
determinata dalla conquista militare
compiuta dai settentrionali, che
colonizzarono, depredarono e
sfruttarono il Meridione e uccisero,
torturarono e imprigionarono i
meridionali che si opponevano ai loro
piani. Secondo le tesi di Aprile,
prima dell'unificazione il Regno delle
due Sicilie era uno Stato sviluppato
economicamente e culturalmente e
solo dopo l'unificazione le condizioni
di vita delle popolazioni meridionali
peggiorarono a causa dei saccheggi
e delle leggi penalizzanti imposte dai
settentrionali.
Questa interpretazione della
storia del nostro Mezzogiorno però
non ha convinto molti di noi, perché
non spiega come sia stato possibile
che uno Stato sviluppato
economicamente e culturalmente,
dotato di consistenti risorse, come
viene descritto il Regno delle due
Sicilie da Aprile, sia stato
conquistato in breve tempo dai mille
volontari di Giuseppe Garibaldi. Non
spiega neanche come mai i cittadini
del Meridione abbiano permesso che
i loro territori venissero depredati dai
settentrionali lasciando che i loro
conterranei che si opponevano
venissero uccisi, reclusi, deportati.
Non ci spiega cosa facevano i politici
meridionali eletti al Parlamento del
Regno d'Italia, né cosa pensavano di
quello che succedeva i benestanti
meridionali che li votavano, visto che
i ceti più poveri non avevano il diritto
di voto. Insomma egli ignora le
gravissime responsabilità dei
dirigenti meridionali, dei corrotti,
degli egoisti.
Parlando della situazione attuale
Pino Aprile ha manifestato il suo
ottimismo affermando che quella che
stiamo vivendo è una crisi di
cambiamento in cui, grazie a internet
sono ormai annullate le differenze
geografiche che hanno emarginato il
Sud. oggi quindi i meridionali
possono finalmente rapportarsi con
tutto il mondo in condizioni di parità
sfruttando al meglio le loro capacità,
ed in particolare possono fare questo
i giovani che sanno usare meglio dei
loro genitori le nuove tecnologie.
Certamente questo è vero, ma non
dimentichiamo che ancora oggi lo
sviluppo economico richiede una
politica sana e lungimirante, un
impegno comune per valorizzare le
risorse esistenti nei nostri territori e
per sconfiggere i mali di ieri e di
oggi: la corruzione, l'avidità,
l'ignoranza, la passività.
MAI PIU’ TERRONI
LA
STORIA DEL NOSTRO SUD
[13]
Che cos’è la libertà? Avete presente quando nei film i
pensieri prendono forma, l’attore
chiude gli occhi e improvvisamente i
suoi desideri e le sue emozioni si
possono vedere? Ogni volta che
penso alla libertà posso vederla, è
un’immagine nitida. Vedo dei colori,
una distesa di erba, un cielo
magnifico e gli uccelli che volano
senza sosta. Sono stesa sull’erba e
non sento più voci, solo gli uccelli
mi fanno compagnia e il rumore del
vento tra le foglie. Non è solitudine,
ma pace.
Ma cos’è la libertà? Poter
decidere di uscire e tornare quando
vogliamo? Indossare quello che ci
pare? Non seguire regole?
Certamente oggi abbiamo molta
libertà rispetto al passato, eppure
non mi sento libera, perché non mi
basta tornare a casa alle sei del
mattino, non mi basta fare una
vacanza da sola con i miei amici, non
mi basta avere cinque piercing, e
nemmeno avere il permesso di farmi
un tatuaggio. La libertà per me è
qualcosa di più complesso, che non
si limita alle scelte che possiamo fare
o non fare nella nostra vita. Per me
libertà è sinonimo di rispetto, fiducia,
pace. Essere liberi significa avere
fiducia negli altri e in se stessi e
ricevere fiducia.
Ogni volta che qualcuno non ha
fiducia, ogni volta che qualcuno litiga
e offende, ogni volta che per questo
mi sento infelice e inquieta, io chiudo
gli occhi e immagino il mio prato,
con gli uccelli e il rumore del vento
tra le foglie e fingo di essere libera.
Rossella Lomagistro
(IV C - Sezione Grafica Pubblicitaria)
Laboratorio ScuolAttiva
Elaborati grafici dei ragazzi del corso di Grafica Pubblicitaria
LA MIA LIBERTA’
ANTICO DILEMMA FARE
O DISFARE?
[14]
Tutti abbiamo un sogno, un sogno da realizzare. Ogni persona al mondo vorrebbe stare bene con
gli altri, imparare dai propri errori, realizzare una
propria carriera per raggiungere la propria
felicità. Questo è l’obiettivo anche di ogni
ragazzo come me. Ma com’è duro alzarsi ogni
mattina sperando che il nuovo giorno sia
migliore del precedente e restare deluso il 99%
delle volte, e con il muso lungo andare a scuola
pensando solo all’uscita. Per superare tutto questo e
andare avanti bisogna pensare al futuro, chiedersi: Cosa
succederà? Come sarò da grande? Cosa farò? Con chi?
Ci sono tanti pensieri che si affollano nella mente.
Ogni giorno i pensieri negativi ci fanno dubitare
delle nostre capacità, ci fanno sentire
indecisi, insicuri, abbattuti. E’ brutto pensare
di non farcela, porsi domande senza trovare
risposte, è questo l’ostacolo più difficile da
superare. Eppure bisogna sperare, mettercela
tutta e andare avanti, credere in quello che fai
senza arrenderti mai. La tua felicità dipende tutta da te.
Francesco Conte (IV A tecnico Economico Aziendale)
METTERCELA TUTTA
LA DIFFICILE RICERCA DELLA
FELICITÀ Progetti grafici realizzati dal Laboratorio ScuolAttiva
Elaborati grafici dei ragazzi del corso di Grafica Pubblicitaria
[15]
Ogni anno l’Istituto Scolastico
M.Bellisario si impegna a promuovere
diverse attività e progetti per
migliorare e stimolare le capacità di
ogni studente. Quest’anno,per
esempio è stata promossa
un’iniziativa riguardante il tirocinio.
Esso è stato svolto in una struttura
“nuova” ai progetti scolastici.. Stiamo
parlando della “Residenza Villa
Genusia”,situata in Marina Di Ginosa
(TA),in via Castria. In particolare
siamo state interessate noi
studentesse appartenenti alla classe
5^E dei servizi sociali. La Residenza
Villa Genusia è una struttura molto
importante nel nostro territorio, in
quanto è in grado di offrire
determinati e richiesti servizi nei
confronti dei nostri nonni. Si tratta di
una struttura socio-sanitaria
assistenziale che si propone
l’obiettivo di garantire una buona
degenza e il sostegno sanitario e
psicologico alle persone affette da
patologie caratteristiche delle
persone della terza età, come il
morbo di Parkinson, l’Alzheimer,
malattie cardiovascolari. Per noi è
stata una esperienza molto
importante che ha arricchito il nostro
bagaglio culturale ma
anche umano. Siamo
state molto contente di
sapere che presto
saremmo state
coinvolte nel tirocinio a
Villa
Genusia,nonostante
temessimo qualche
fallimento,dovuto alla
nostra giovane età, proprio in
una struttura così rinomata e così
imponente. Ma le nostre paure sono
state spente immediatamente per
merito dell’equipe formata dalle
educatrici, dagli infermieri, dagli o.s.
e della psicologa della struttura, che
ci ha consentito di metterci a nostro
agio e muoverci liberamente, facendo
sì che comprendessimo al meglio le
esigenze dei nostri amati nonnini, a
cui ci siamo presto affezionate.
Siamo state molto contente per aver
ricevuto informazioni e suggerimenti
inerenti il trattamento sanitario
permettendoci di interagire con
l’utenza, non solo a livello umano, ma
anche a livello pratico.
La struttura è suddivisa in due
piani chiamati secondo le vie del
comune di Ginosa,in modo che gli
anziani si sentano a casa; è
molto controllata ed il personale ci è
sembrato molto competente In base
alla patologia o al disturbo o alla
situazione dell’ospite che viene
inserito in uno specifico reparto. Nel
cercare di alleviare la tristezza o il
dolore degli anziani, ogni volta ci
sentivamo al settimo cielo per ogni
gesto di affetto e per ogni sorriso
che illuminava il loro sguardo, anche
quando riuscivamo a lenire la
nostalgia di casa e della famiglia.
Ogni giorno abbiamo partecipato a
varie iniziative, progetti ed attività
volti a stimolare le abilità psicofisiche
e sensoriali di ogni ospite e, spesso,
vi erano coinvolte anche le famiglie.
Per esempio ogni ultimo venerdì del
mese abbiamo partecipato alla “festa
dei compleanni”, con musica,
karaoke, dolci ed intrattenimento per
UNA NUOVA ESPERIENZA….a Villa Genusia.
STAGE PRESSO VILLA GENUSIA
[16]
festeggiare i compleanni dei tanti
ospiti; spesso abbiamo utilizzato i
laboratori di cucina per fare insieme
la macedonia o la pasta fatta in casa,
o il laboratorio sensoriale, quello
artistico per il decoupage e
decorazioni da esibire durante le
feste; oltre poi ad altre attività come i
giochi di gruppo( torneo di bocce o il
cruciverba musicale) ed il progetto
culturale proposto nel mese di marzo
con un pittore. Tutto per stimolare il
senso visivo e di fantasia di ogni
ospite,e le abilità residue attraverso
il sostegno psicologico oltre che
relazionale. Abbiamo potuto
constatare che in questa bellissima
residenza l’ospite viene trattato da
tutti proprio come il ‘’padrone di
casa”. Infatti il rapporto che c’è tra
colleghi,e, tra colleghi ed ospiti,è
quello di una grande famiglia e molte
sono state le amicizie instauratesi tra
gli ospiti stessi. Questo clima così
sereno e cordiale nasce dall’amore
per il prossimo, insito in ognuno . Mi
sento di ringraziare a
nome di tutta la classe ,
lo staff della Residenza
Villa Genusia per la
disponibilità a dare ogni
giorno tanto amore ai
nostri nonnini, e nel
contempo, per averci
fatte crescere un po’ di
più. È stata infatti una
bellissima esperienza che
ci ha permesso di
acquisire maggiore
sicurezza e più autonomia
in un ambiente di lavoro così
importante e così richiesto
soprattutto in questi ultimi decenni.
Quello che abbiamo compreso è che
l’anziano spesso viene sottovalutato
ma se pensiamo che in realtà tutti
noi discendiamo da lui , e che un
giorno anche noi faremo lo stesso
percorso, ci rendiamo conto che
abbiamo il dovere di garantire ai
nostri anziani il benessere e l’affetto
fino al la fine, perchè fino all’ultimo
essi saranno in grado di insegnarci
qualcosa, per cui meritano sempre il
nostro rispetto.
Deborah Guida
5^E servizi sociali
ANIMAZIONE IN STAGE
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CORSI SERALI
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INDIRIZZI