eccellenza alto perfezionamento fin dal corsi, seminari ed … · 2011. 8. 29. · il maestro aldo...

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Eventi Lunedì 29 Agosto 2011 Focus Centro Italia 7 Il maestro Aldo Bennici, dir. artistico della scuola Le prove di alcuni allievi della Fondazione Accademia Musicale Chigiana. Quest’anno sono arrivati da 52 nazioni N on è una semplice scuo- la di musica o un con- servatorio ma un istituto di perfezionamento per musi- cisti già al top dove si entra dopo selezioni impegnati- ve. E il corpo dei docenti è quello di un vero e proprio “dream team” della musica classica. L’elenco alfabetico degli al- lievi ammessi quest’anno alla Fondazione Accademia Musicale Chigiana abbrac- cia 52 nazioni: il primo ar- riva dall’Albania e l’ultimo dal Venezuela. In mezzo ci sono studenti dal Mozambi- co, al Kazakistan, passando per Hong Kong e la Repub- blica Popolare Cinese oltre, naturalmente, un numero rilevante di europei, italiani compresi. E tra quelli che hanno frequentato prima si trovano i nomi dei direttori d’orchestra Claudio Abbado, dell’indiano Zubin Mehta, come dell’argentino Daniel Barenboim, insieme a quel- li dei violinisti Uto Ughi e Salvatore Accardo (quest’ul- timo ancor oggi insegnante della scuola). E questi sono solo alcuni tra quelli più noti al grande pub- blico. Ma l’elenco dei musici- sti e direttori d’orchestra che hanno frequentato le aule del magnifico edificio di Siena sede della scuola è veramen- te lungo. Per consultare i no- mi basta scorrere le 17 pagi- ne “Allievi chigiani” presente sul sito internet della scuola (www.chigiana.it). Fondata nel 1932 dal Conte Guido Chigi Saracini, l’Acca- demia Musicale Chigiana è progetto proprio della Fon- dazione Monte dei Paschi di Siena e gode di fama mon- diale per la qualità dei suoi corsi di studio. Per esempio, un seminario delicato e complesso come quello di direttore d’orche- stra, può contare su una rari- tà che fa la differenza: un’or- chestra a pieno organico che permetterà ai direttori di cimentarsi nella conduzione di gran parte del repertorio classico. Solitamente i corsi hanno durata di due o tre settimane (il dettaglio di quelli in svol- gimento sono illustrati nel riquadro in questa pagina). “Quest’anno abbiamo rice- vuto 522 domande”, spiega il direttore artistico, il maestro Aldo Bennici. “ma le selezio- ni per formare le 20 classi di 10 allievi vedono emergere solo i migliori. Per quelli prescelti sono a disposizione gli insegnanti più acclamati nei rispettivi settori musicali. E ci tengo a sottolineare che i costi di iscrizione sono contenuti dal momento che facciamo parte di un progetto della Fondazione Monte dei Pa- schi di Siena. E non c’è mai stato un allievo di valore che sia rimasto escluso a cau- sa delle rette, anche per la possibilità di concedere ai più meritevoli borse di stu- dio. E per quanto riguarda gli alloggi possiamo contare su soluzioni economiche in convenzione”. Organizzata secondo lo sta- tuto delle Onlus, l’Accademia Musicale Chigiana è anche il motore delle iniziative con- certistiche di fama mondiale che animano l’estate senese. ■■ ECCELLENZA / Alto perfezionamento fin dal 1932. Di assoluto valore anche il calendario di concerti Corsi, seminari ed eventi con la musica al centro A Siena l’Accademia Musicale Chigiana accoglie gli allievi più dotati da tutto il mondo L a Società Dantesca Italiana celebrerà il 150° anniversa- rio dell’Unità d’Italia e il 123° della sua fondazione con un convegno internazionale sul tema Culto e mito di Dante dal Risorgimento all’Unità (Fi- renze, Palagio dell’Arte della Lana, 23-24 novembre 2011), capitolo centrale della storia culturale italiana del secolo del Risorgimento, storicamente e criticamente non approfondi- to come pure avrebbe merita- to. Dante “profeta” dell’Unità è un mito della cultura risorgi- mentale e postunitaria almeno fino alla prima guerra mon- diale, che in diversa misura, condiziona tutto lo svolgimen- to della civiltà letteraria nazio- nale. Quanto dire che l’opera e la personalità di Dante sono riconosciute e percepite come fondamento della storia se- colare di una collettività che nell’unità nazionale vede final- mente compiersi il suo desti- no. Mentre in Italia, sull’onda dell’avventura risorgimentale, si diffondeva (e non soltanto nel ceto dei colti) il culto di Dante padre putativo di una patria che, come tale, esisteva soltanto sulle carte di una so- lenne e aristocratica tradizio- ne letteraria, alla celebrazione del poeta e del pensatore, non corrisponde la situazione degli studi danteschi che rispetto a quanto accadeva in altri paesi occidentali (Germania, In- ghilterra, Stati Uniti), risulta- va particolarmente arretrata. All’estero infatti, l’opera dante- sca era stata affrontata con gli strumenti scientifici della nuo- va filologia pressoché ignoti in Italia. Per ovviare a questo ritardo e per iniziativa dell’élite culturale dello stato unitario, nacque il 31 luglio 1888 la So- cietà Dantesca Italiana che, nel giro di poco più di un venten- nio, avrebbe acquistato un cre- dito scientifico internazionale tale da essere considerata la più importante istituzione del genere nel mondo. E ad essa ancora oggi fanno riferimento tutti i maggiori studiosi delle più diverse nazionalità. Il convegno di studi in pro- gramma si propone quindi una ricognizione storica che renda ragione del trapasso (del resto assai prolungato nel tem- po) dalla fase del Dante vate della rivoluzione nazionale co- ronata nell’arco di mezzo seco- lo dall’Unità, a quella del Dan- te maggior poeta e intellettuale del canone della letteratura romanza medievale. Si parlerà quindi degli autori che hanno inaugurato da noi il restauro scientifico dell’opera dantesca – che nel ’21 si sarebbe con- cretizzata nella prima edizione criticamente condotta delle Opere – ma anche di avveni- menti pubblici, di istituzioni e di liturgie le più svariate che ruotarono, a scopo patriottico prima, nazionalista poi, intor- no all’icona dantesca. Tra i compiti fondamentali che la Società Dantesca Ita- liana, fin dal tempo della sua fondazione, si era prefissa fi- gura quello di provvedere una edizione critica delle opere di Dante, alla quale subito i responsabili di allora misero mano. Nel 1914 giunse il ri- conoscimento dello Stato che innalzava la progettata edizio- ne al rango di Edizione Nazio- nale, quando già avevano visto la luce le edizioni critiche del De vulgari eloquentia, a cura di Pio Rajna e la Vita Nuova a cura di Michele Barbi. La drammatica parentesi della Grande Guerra rallentò, ma non interruppe, i lavori pre- paratori, e nel 1921 finalmente l’Italia ebbe l’edizione comple- ta e criticamente condotta, in un volume, di tutte le Opere di Dante che nel 2011 è stata ri- pubblicata, con una nuova in- troduzione di Enrico Ghidetti che ne racconta la genesi, allo scopo di mettere a disposizio- ne del pubblico più vasto quel- la che, per tutto il XX secolo, è stata l’edizione di riferimento (ormai introvabile) per studio- si e semplici lettori. Da qualche anno la Società ha sviluppato il suo programma editoriale per quanto riguar- da l’Edizione Nazionale pub- blicando una nuova edizione del Monarchia a cura di Prue Shaw, alla quale faranno segui- to, entro il corrente anno, le edizioni della Questio de Aqua et Terra, a cura di Enrico Pe- ruzzi e del Fiore, a cura di Pa- ola Allegretti. Per il prossimo anno sono previste le nuove edizioni delle Egloge (a cura di Claudia Villa) e della Vita No- va, a cura di Guglielmo Gorni. La Società ha quindi affianca- to all’edizione delle opere una nuova collana di saggi, intito- lata Dantesca, diretta da Enri- co Ghidetti e Antonio Lanza, nella quale sono comparsi saggi di alta caratura storico- critica, dovuti ad alcuni tra i maggiori dantisti del nostro tempo: nel 2011 hanno visto la luce Marina Marietti, L’umana famiglia. Studi sul «Paradiso», e Tomodata Iwakura, Il «De vulgari eloquentia» come au- tointerpretazione dell’opera di Dante. ■■ CULTURA / Il 23 e 24 novembre, a Firenze, la Società Dantesca Italiana celebrerà importanti ricorrenze Dal 1888 nel nome del sommo poeta I 123 anni dalla nascita del sodalizio si prestano a importanti riflessioni Il Palagio dell’Arte: sede della Società Dantesca Italiana. Sotto: la ristampa anastatica del libro “Le opere di Dante” (2011) E cco l’elenco dei corsi di perfezionamento e i seminari in svolgimento tra luglio e agosto 2011. Alcuni dei nomi dei docenti sono tra i nomi più famosi nei rispettivi strumenti. Canto (Raina Kabaivanska, Renato Bruson) alla Chitarra e Musica da Camera (Oscar Ghiglia) Clarinetto (Alessandro Carbonare), Composizione (Azio Corghi), Composizione di musica per film (Luis Bacalov), Contrabbasso (Franco Pe- tracchi), Direzione d’orchestra (Gianluigi Gelmetti), Flauto (Patrick Gallois), Pianoforte solo; a quattro mani, Musica da Camera (Alexander Lonquich, Joaquin Achucarro, Lilya Zilberstein), Quartetto d’archi e Musica da camera (Quar- tetto Alban Berg), Viola (Jurij Bashmet), Viola e Musica da Camera (Bruno Giuranna), Violino (Giuliano Carmignola; Boris Belkin; Salvatore Accardo) e Violoncello (Antonio Me- neses, David Geringas). L’Accademia conta anche su un corpo di Maestri assistenti in composizione nelle diverse specialità e direzione d’orchestra. I migliori maestri per i migliori allievi N ei mesi di luglio, agosto e settembre, con “L’Estate Musi- cale Chigiana” (80esima edizione) e la “Settimana Mu- sicale Senese” (68esima edizione), la città è tutto un fiorire di eventi concertistici di assoluto valore mondiale. La qualità del repertorio e la fama di concertisti e direttori d’orchestra ne fanno un momento unico per gli appassionati di musica classica. Progetto proprio della Fondazione Monte dei Paschi di Sie- na, con il contributo del ministero per i Beni e le Attività Culturali e di vari Enti locali, vede impegnati gran parte degli straordinari docenti della Fondazione Accademia Mu- sicale Chigiana. Un’estate in musica di valore assoluto

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  • EventiLunedì 29 Agosto 2011 Focus Centro Italia 7

    Il maestro Aldo Bennici, dir. artistico della scuola

    Le prove di alcuni allievi della Fondazione Accademia Musicale Chigiana. Quest’anno sono arrivati da 52 nazioni

    Non è una semplice scuo-la di musica o un con-servatorio ma un istituto di perfezionamento per musi-cisti già al top dove si entra dopo selezioni impegnati-ve. E il corpo dei docenti è quello di un vero e proprio “dream team” della musica classica.L’elenco alfabetico degli al-lievi ammessi quest’anno alla Fondazione Accademia Musicale Chigiana abbrac-cia 52 nazioni: il primo ar-riva dall’Albania e l’ultimo dal Venezuela. In mezzo ci sono studenti dal Mozambi-co, al Kazakistan, passando

    per Hong Kong e la Repub-blica Popolare Cinese oltre, naturalmente, un numero rilevante di europei, italiani compresi. E tra quelli che hanno frequentato prima si trovano i nomi dei direttori d’orchestra Claudio Abbado, dell’indiano Zubin Mehta, come dell’argentino Daniel Barenboim, insieme a quel-li dei violinisti Uto Ughi e Salvatore Accardo (quest’ul-timo ancor oggi insegnante della scuola). E questi sono solo alcuni tra quelli più noti al grande pub-blico. Ma l’elenco dei musici-sti e direttori d’orchestra che hanno frequentato le aule del magnifico edificio di Siena sede della scuola è veramen-te lungo. Per consultare i no-mi basta scorrere le 17 pagi-ne “Allievi chigiani” presente sul sito internet della scuola (www.chigiana.it). Fondata nel 1932 dal Conte Guido Chigi Saracini, l’Acca-demia Musicale Chigiana è progetto proprio della Fon-dazione Monte dei Paschi di Siena e gode di fama mon-diale per la qualità dei suoi corsi di studio. Per esempio, un seminario delicato e complesso come

    quello di direttore d’orche-stra, può contare su una rari-tà che fa la differenza: un’or-chestra a pieno organico che permetterà ai direttori di cimentarsi nella conduzione di gran parte del repertorio classico.Solitamente i corsi hanno durata di due o tre settimane (il dettaglio di quelli in svol-gimento sono illustrati nel riquadro in questa pagina).“Quest’anno abbiamo rice-vuto 522 domande”, spiega il direttore artistico, il maestro Aldo Bennici. “ma le selezio-ni per formare le 20 classi di 10 allievi vedono emergere solo i migliori. Per quelli prescelti sono a disposizione gli insegnanti più acclamati nei rispettivi settori musicali. E ci tengo a sottolineare che i costi di iscrizione sono contenuti dal momento che facciamo parte di un progetto della Fondazione Monte dei Pa-schi di Siena. E non c’è mai stato un allievo di valore che sia rimasto escluso a cau-sa delle rette, anche per la possibilità di concedere ai più meritevoli borse di stu-dio. E per quanto riguarda gli alloggi possiamo contare

    su soluzioni economiche in convenzione”. Organizzata secondo lo sta-tuto delle Onlus, l’Accademia

    Musicale Chigiana è anche il motore delle iniziative con-certistiche di fama mondiale che animano l’estate senese.

    ■■■ ECCELLENZA / Alto perfezionamento fin dal 1932. Di assoluto valore anche il calendario di concerti

    Corsi, seminari ed eventi con la musica al centroA Siena l’Accademia Musicale Chigiana accoglie gli allievi più dotati da tutto il mondo

    La Società Dantesca Italiana celebrerà il 150° anniversa-rio dell’Unità d’Italia e il 123° della sua fondazione con un convegno internazionale sul tema Culto e mito di Dante dal Risorgimento all’Unità (Fi-renze, Palagio dell’Arte della Lana, 23-24 novembre 2011), capitolo centrale della storia culturale italiana del secolo del Risorgimento, storicamente e criticamente non approfondi-to come pure avrebbe merita-to. Dante “profeta” dell’Unità è un mito della cultura risorgi-mentale e postunitaria almeno fino alla prima guerra mon-diale, che in diversa misura, condiziona tutto lo svolgimen-to della civiltà letteraria nazio-nale. Quanto dire che l’opera e la personalità di Dante sono riconosciute e percepite come fondamento della storia se-colare di una collettività che nell’unità nazionale vede final-mente compiersi il suo desti-no. Mentre in Italia, sull’onda dell’avventura risorgimentale, si diffondeva (e non soltanto nel ceto dei colti) il culto di Dante padre putativo di una patria che, come tale, esisteva soltanto sulle carte di una so-

    lenne e aristocratica tradizio-ne letteraria, alla celebrazione del poeta e del pensatore, non corrisponde la situazione degli studi danteschi che rispetto a quanto accadeva in altri paesi occidentali (Germania, In-ghilterra, Stati Uniti), risulta-va particolarmente arretrata.

    All’estero infatti, l’opera dante-sca era stata affrontata con gli strumenti scientifici della nuo-va filologia pressoché ignoti in Italia. Per ovviare a questo ritardo e per iniziativa dell’élite culturale dello stato unitario, nacque il 31 luglio 1888 la So-cietà Dantesca Italiana che, nel

    giro di poco più di un venten-nio, avrebbe acquistato un cre-dito scientifico internazionale tale da essere considerata la più importante istituzione del genere nel mondo. E ad essa ancora oggi fanno riferimento tutti i maggiori studiosi delle più diverse nazionalità.

    Il convegno di studi in pro-gramma si propone quindi una ricognizione storica che renda ragione del trapasso (del resto assai prolungato nel tem-po) dalla fase del Dante vate della rivoluzione nazionale co-ronata nell’arco di mezzo seco-lo dall’Unità, a quella del Dan-te maggior poeta e intellettuale del canone della letteratura romanza medievale. Si parlerà quindi degli autori che hanno inaugurato da noi il restauro scientifico dell’opera dantesca – che nel ’21 si sarebbe con-cretizzata nella prima edizione criticamente condotta delle Opere – ma anche di avveni-menti pubblici, di istituzioni e di liturgie le più svariate che ruotarono, a scopo patriottico prima, nazionalista poi, intor-no all’icona dantesca. Tra i compiti fondamentali che la Società Dantesca Ita-liana, fin dal tempo della sua fondazione, si era prefissa fi-gura quello di provvedere una edizione critica delle opere di Dante, alla quale subito i responsabili di allora misero mano. Nel 1914 giunse il ri-conoscimento dello Stato che innalzava la progettata edizio-ne al rango di Edizione Nazio-nale, quando già avevano visto la luce le edizioni critiche del De vulgari eloquentia, a cura di Pio Rajna e la Vita Nuova a cura di Michele Barbi. La drammatica parentesi della Grande Guerra rallentò, ma non interruppe, i lavori pre-paratori, e nel 1921 finalmente

    l’Italia ebbe l’edizione comple-ta e criticamente condotta, in un volume, di tutte le Opere di Dante che nel 2011 è stata ri-pubblicata, con una nuova in-troduzione di Enrico Ghidetti che ne racconta la genesi, allo scopo di mettere a disposizio-ne del pubblico più vasto quel-la che, per tutto il XX secolo, è stata l’edizione di riferimento (ormai introvabile) per studio-si e semplici lettori. Da qualche anno la Società ha sviluppato il suo programma editoriale per quanto riguar-da l’Edizione Nazionale pub-blicando una nuova edizione del Monarchia a cura di Prue Shaw, alla quale faranno segui-to, entro il corrente anno, le edizioni della Questio de Aqua et Terra, a cura di Enrico Pe-ruzzi e del Fiore, a cura di Pa-ola Allegretti. Per il prossimo anno sono previste le nuove edizioni delle Egloge (a cura di Claudia Villa) e della Vita No-va, a cura di Guglielmo Gorni. La Società ha quindi affianca-to all’edizione delle opere una nuova collana di saggi, intito-lata Dantesca, diretta da Enri-co Ghidetti e Antonio Lanza, nella quale sono comparsi saggi di alta caratura storico-critica, dovuti ad alcuni tra i maggiori dantisti del nostro tempo: nel 2011 hanno visto la luce Marina Marietti, L’umana famiglia. Studi sul «Paradiso», e Tomodata Iwakura, Il «De vulgari eloquentia» come au-tointerpretazione dell’opera di Dante.

    ■■■ CULTURA / Il 23 e 24 novembre, a Firenze, la Società Dantesca Italiana celebrerà importanti ricorrenze

    Dal 1888 nel nome del sommo poetaI 123 anni dalla nascita del sodalizio si prestano a importanti riflessioni

    Il Palagio dell’Arte: sede della Società Dantesca Italiana. Sotto: la ristampa anastatica del libro “Le opere di Dante” (2011)

    Ecco l’elenco dei corsi di perfezionamento e i seminari in svolgimento tra luglio e agosto 2011. Alcuni dei nomi dei docenti sono tra i nomi più famosi nei rispettivi strumenti.

    Canto (Raina Kabaivanska, Renato Bruson) alla Chitarra e Musica da Camera (Oscar Ghiglia) Clarinetto (Alessandro Carbonare), Composizione (Azio Corghi), Composizione di musica per film (Luis Bacalov), Contrabbasso (Franco Pe-tracchi), Direzione d’orchestra (Gianluigi Gelmetti), Flauto (Patrick Gallois), Pianoforte solo; a quattro mani, Musica da Camera (Alexander Lonquich, Joaquin Achucarro, Lilya Zilberstein), Quartetto d’archi e Musica da camera (Quar-tetto Alban Berg), Viola (Jurij Bashmet), Viola e Musica da Camera (Bruno Giuranna), Violino (Giuliano Carmignola; Boris Belkin; Salvatore Accardo) e Violoncello (Antonio Me-neses, David Geringas). L’Accademia conta anche su un corpo di Maestri assistenti in composizione nelle diverse specialità e direzione d’orchestra.

    I migliori maestri per i migliori allievi

    Nei mesi di luglio, agosto e settembre, con “L’Estate Musi-cale Chigiana” (80esima edizione) e la “Settimana Mu-sicale Senese” (68esima edizione), la città è tutto un fiorire di eventi concertistici di assoluto valore mondiale. La qualità del repertorio e la fama di concertisti e direttori d’orchestra ne fanno un momento unico per gli appassionati di musica classica.Progetto proprio della Fondazione Monte dei Paschi di Sie-na, con il contributo del ministero per i Beni e le Attività Culturali e di vari Enti locali, vede impegnati gran parte degli straordinari docenti della Fondazione Accademia Mu-sicale Chigiana.

    Un’estate in musica di valore assoluto