economia dei trasporti e dei sistemi logistici

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ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI. Lezione n. 04 In epoche di crisi si fa un gran discorrere sulla validità delle definizioni ma occorre ricordarsi che esse :” delimitano una realtà” - PowerPoint PPT Presentation

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ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI

ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICILezione n. 04In epoche di crisi si fa un gran discorrere sulla validit delle definizioni ma occorre ricordarsi che esse : delimitano una realt Anonimo del terzo millennio

Anno Accademico 2009 -2010 11IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE2

2PREMESSE IL SISTEMA DEL Trasporto Pubblico Locale (TPL) RISALE AGLI INIZI DEL SECOLO SCORSO ED DIVISO IN DUE BRANCHE:

URBANO: di competenza del comuni e gestito con lo strumento della municipalizzazione.EXTRAURBANO : di competenza dello Stato e gestito prevalentemente da imprese private attraverso listituto della concessione.33LA CONCESSIONE Listituto della concessione o meglio della concessione contratto risale al 1939 ed era minuziosamente regolato dalla legge 1822 che prevedeva le condizioni del servizio (programma desercizio: orari, itinerari, materiale rotabile impiegato, ecc) nonch le tariffe A fronte di ci il concessionario veniva ad assumere una posizione monopolistica che veniva esercitata non solo nella ordinaria gestione ma anche quando, in occasione delle mutate condizioni della domanda, si determinava lesigenza di organizzare nuove autolinee sulle quali vantava una prelazione che ha lasciato segni importanti nella giurisprudenza amministrativa44ASPETTI ECONOMICI Rifacendosi alla tipologia delle linee si riscontra: URBANE assolutamente deficitarie, venivano finanziate dallEnte locale. EXTRAURBANE furono caratterizzate per un lungo periodo da bilanci positivi ma si trovarono, alla fine degli anni 50, caratterizzati dal decollo economico, a subire perdite per cui i concessionari richiesero contributi allo Stato. La situazione peggior negli anni 60 anche per effetto dello sviluppo del nascente trasporto privato che determin la caduta della domanda che influ sulle condizioni economiche aggravate anche dallaumento dei costi ( soprattutto del lavoro pari al 70% dei costi di bilancio)55LA QUESTIONE SOCIALE LA MOBILIT si afferm quale bene sociale al pari della sanit, previdenza, scuola, casa e si assistette a un ulteriore estensione della rete dei servizi di trasporto con indubbi vantaggi per la popolazione, almeno la parte pi debole, ma in compenso i disavanzi lievitarono. Fu in questo periodo che le province, sotto la spinta dello sviluppo urbanistico , sinserirono nel gioco, mediante lo strumento del consorzio, desiderando estendere i servizi alle nuove aree in cui sorgevano gli insediamenti.66LA PUBBLICIZZAZIONE Allinizio degli anni 70 si afferm il fenomeno della PUBBLICIZZAZIONE del servizio di trasporto pubblico locale agevolata dalla situazione deficitaria in cui versavano i servizi extraurbani gestiti dalle imprese private. In sostanza gli enti locali rilevarono imprese o parti di esse incaricando della gestione le loro aziende municipalizzate o consortili. Mette conto per riferire che, in virt della situazione di monopolio assicurata dalla concessione, non poche societ ebbero loccasione di disfarsi dei cosiddetti rami secchi ricevendo cospicui risarcimenti a carico dei bilanci dei comuni e delle province cui si erano aggiunte le regioni.77GLI ANNI SETTANTA IN QUESTI ANNI SI VERIFICARONO EVENTI CHE EBBERO UN IMPATTO SIGNIFICATIVO SUGLI ASPETTI ECONOMICI DEL TPL:Crisi petrolifera - determinata dal cartello OPEC, aggravata da una struttura industriale- abitativa concepita allinsegna dellenergia a basso prezzo. Vide il TPL sul banco degli imputati a causa delle risorse assorbite;Realizzazione delle regioni a statuto ordinario - cui viene delegata la competenza in tema di TPL anche se non completamente;

88Segue ANNI SETTANTAModifica del sistema fiscale - che stabil labolizione di gran parte delle imposte locali che privarono le regioni del finanziamento dei nuovi compiti assegnati con contemporanea difficolt di trasferimenti da parte dello Stato che adott provvedimenti per il contenimento della spesa pubblica;

Inflazione e due cifre- pi grave che negli altri paesi CEE influ assai negativamente sul settore trasporti che fu ulteriormente penalizzato dallo aumento del costo dei carburanti oltre che dal divario costi/ricavi in relazione allazione calmieratrice attuata sulle tariffe per effetto delle richieste sindacali.

99VERSO UNA RIFORMA10

10LA LEGGE 151/1981 ovvero la prima riforma Con questa legge definirono, per la prima volta, alcuni criteri di collegamento fra lo sviluppo economico, lassetto territoriale e unorganizzazione integrata tra la varie modalit di trasporto e le infrastrutture. Essa suddivisa in quattro titoli:Principi fondamentali;Fondo nazionale per il ripiano dei disavanzi desercizio;Fondo per gli investimenti;Disposizioni finanziarie.1111IL DIBATTITO ATTORNO ALLA LEGGE La 151/1981 determin un vasto dibattito fra le imprese concessionarie, pubbliche private che si svolse al tavolo delle regioni cui spettavano i relativi compiti applicativi. Veniva inoltre stabilito che le regioni:definiscono la politica regionale dei trasporti in armonia con gli obiettivi del piano generale nazionale dei trasporti e delle sue articolazioni settoriali; predispongono piani regionali dei trasporti in connessione con le previsioni di assetto territoriale e dello sviluppo economico, anche al fine di realizzare la integrazione e il coordinamento con i servizi ferroviari ed evitare aspetti concorrenziali con gli stessi; adottano programmi poliennali o annuali di intervento, sia per gli investimenti sia per l'esercizio dei trasporti pubblici locali.

1212Segue IL DIBATTITO ATTORNO ALLA LEGGEdefinire i limiti territoriali dei bacini di traffico sulla base di criteri funzionali alle esigenze di organizzazione del territorio e della mobilit; fissare gli indirizzi per l'organizzazione e la ristrutturazione dei servizi di trasporto; fissare criteri programmatici e direttivi per l'elaborazione dei piani di bacino di traffico, da parte degli enti locali, e per assicurarne la coerenza con il piano regionale dei trasporti; stabilire una organica disciplina per l'esercizio del trasporto pubblico, compreso quello urbano, secondo una concezione unitaria del servizio per ambiti territoriali di bacino di traffico e favorire la circolazione e l'uso dei mezzi collettivi di trasporto nei centri urbani; 1313Segue IL DIBATTITO ATTORNO ALLA LEGGEpromuovere e sostenere, nell'ambito di ogni bacino di traffico, la costituzione di consorzi o altre forme associative tra enti locali per l'esercizio delle funzioni amministrative relative ai trasporti pubblici locali; assicurare la pi ampia partecipazione degli enti e degli organismi interessati alla elaborazione ed attuazione del piano regionale dei trasporti; stabilire le sanzioni amministrative a carico dei viaggiatori per irregolarit di documento di viaggio

La via verso la programmazione sistematica dei TPL era praticamente segnata; le regioni avrebbero determinati i bacini di traffico e i piani regionali dei trasporti1414Segue IL DIBATTITO ATTORNO ALLA LEGGEservizi di trasporto di cui all'articolo 1 sono gestiti in uno dei seguenti modi: in economia dagli enti locali; mediante aziende speciali; in regime di concessione.

1515l I CONTRIBUTI DI ESERCIZIO SONO EROGATI CON L'OBIETTIVO DI CONSEGUIRE L'EQUILIBRIO ECONOMICO DEI BILANCI DEI SERVIZI DI TRASPORTO E SONO DETERMINATI CALCOLANDO: a) il costo economico standardizzato del servizio con riferimento a criteri e parametri di rigorosa ed efficiente gestione, distinto per categorie e modi di trasporto e tenuto conto, attraverso analisi comparate, della qualit del servizio offerto e delle condizioni ambientali in cui esso viene svolto;

b) i ricavi del traffico presunti derivanti dall'applicazione di tariffe minime stabilite dalla regione, con il concorso degli enti locali interessati. Detti ricavi debbono coprire il costo effettivo del servizio almeno nella percentuale che verr stabilita annualmente. Le tariffe, nonch i provvedimenti di organizzazione e ristrutturazione aziendale debbono assicurare annualmente un incremento del rapporto ricavi-costi.

c) l'ammontare dei contributi, sono erogati alle imprese sulla base di parametri obiettivi per coprire la differenza tra costi e ricavi come sopra stabiliti.

1616PER UNA CRITICA DELLA RIFORMAPUNTI DI FORZA DELLA LEGGE 151/1981 Determina chiaramente una connessione tra la politica territoriale e quella dei trasporti;Sancisce la necessit dintegrazione fra i vari modi di trasporto;Stabilisce uno schema tipo di bilancio per le imprese concessionarie;Distingue tra costo standard (ruolo di monitoraggio) e costi effettivi (in pratica i concetti vennero identificati e il costo che si impose fu una sorta di ombrello per tutti;

1717Segue PER UNA CRITICA DELLA RIFORMAPrevisione di abbandono della vecchia normativa(L.1822/1939) sia pure dopo lapprovazione dei piani dei trasporti e dei bacini di traffico.Aver anticipato il tema delle societ per azioni a totale capitale pubblico.PUNTI DI DEBOLEZZADELLA LEGGE 151/1981Esiguit delle risorse costituite dalla sommatoria delle spese del settore precedentemente sostenute dai vari enti;Mancata scissione del trasporto urbano dallextraurbano;

1818seguec) Fissazione della percentuale dincremento del fondo in base del tasso dinflazione programmato (politicamente corretta ma del tutto insufficiente);d) Mutamento continuo di obiettivi per il settore (cui inizialmente era richiesta lefficienza e leconomicit) con laggiunta dellefficacia vale a dire la capacit di soddisfare una domanda crescente (coeteris paribus);e) Difficolt poste dai bacini di traffico (che si ponevano come ulteriore istanza di programmazione territoriale) con ulteriore difficolt per lattribuzione della delega (possibili ritardi nellerogazione dei contributi)f) I contributi venivano erogati a copertura del disavanzo di bilancio (criterio inaccettabile per le imprese private)

1919 LA LIBERALIZZAZIONE:INTERVIENE LA CEE Tutta la politica comunitaria improntata allesigenza di addivenire al libero mercato sin dal trattato di Roma (1957).TEMATICHE CEE: la politica europea dei trasporti incentrata sulle infrastrutture:Rete Transeuropea di Trasporto (TEN-T) rete transnazionale integrata e continua (strade, ferrovie, porti aeroporti)Corridoi pan-europei costituiscono il punto di riferimento per gli interventi per il prolungamento verso est della rete TEN-T

2020CORRIDOI PANEUROPEI MULTIMODALI21

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22CORRIDOI EUROPEI

2323PROLUNGAMENTO DELLA RETE A EST24

24UNA CONCORRENZA REGOLATAIL DECONGESTIONAMENTO DEI GRANDI ASSILEGARE IL DESTINO DEI TIPI DI TRASPORTOIL DECONGESTIONAMENTO DEI GRANDI ASSIIL PROBLEMA DEI FINANZIAMENTILINSICUREZZA DELLA STRADARENDERE LUTENTE CONSAPEVOLE DEI COSTITRASPORTI DAL VOLTO UMANOLA RAZIONALIZZAZIONE DEL TRASPORTO URBANOLALLARGAMENTO CAMBIA LE CARTE IN TAVOLALEUROPA ALLARGATA DEVE AFFERMARSI SULLA SCENA MONDIALE25LIBRO BIANCO LA POLITICA DEI TRASPORTI SINO AL 2010 IL MOMENTO DELLE SCELTE25