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Scopri chi siamo, cosa facciamo

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Page 1: Econote - Storie da un mondo più verde
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ResponsabileLibri Verdi

ScienzaArchitettura

Animali

SostenibilitàNotizie

Collaborano:

Hanno Collaborato:

Web Editor

MARIANNA SANSONEANTONIO BENFORTEMATTIA SANSONETANIA TALAMOELEONORA ANELLO

MILA ORLANDOSILVIA MUSSO

ALESSIO MESIANO, FRAN DE MARTINO, ROBERTA FERRARIS, JAcOpO TARALLO, LUcA GUADAGNO, FERDINANDO KAISER

MIRKO NATALE, SILVIA FALETTO BAcIORDA, GENNARO ESpOSITO, LUcA DE BERARDINIS, MARIAGRAzIA DE cASTRO, SONIA LAy, UNIVERSOBIO, MARcO pAGANI, FLORA pIRONcINI, ALESSANDRO INGEGNO, LUcIFERO cOMIcS

GIANLUcA RIccIO

Econote è una rivista online dedicata agli appassionati di ecologia, ambiente, consumo critico, ecosostenibilità e non solo, semplici curiosi della materia o persone impegnate concretamente in un miglioramento del nostro mondo e della nostra società.

Vi presentiamo un piccolo estratto delle attività di questo progetto.

Responsabile Econote.itMarianna Sansone

L’idea

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Gennaio 2008. Napoli e la sua provincia sono tristemente note al mondo. All’icona Ve-suvio si sostituisce la maleodorante montag-na di spazzatura. La cosa è talmente evidente da entrare anche nelle nostre telefonate fra amici. Questa valanga di rifiuti non è piovuta dal cielo ed è solo la punta di un iceberg fatto di sversamento di rifiuti tossici, smaltimento illegale e soluzioni possibili non adottate. Basta davvero poco per capirlo. Ci rendiamo conto che c’è più da fare che da tapparsi il naso. Siamo solo un gruppo di amici/col-leghi accomunati dalla passione per la radio e l’attaccamento alla terra in cui viviamo, al di sotto dei 30 anni, che fare? Informiamoci e diffondiamo l’idea che stare attenti ai nos-tri comportamenti porta ad un benessere collettivo.

Mettiamo su un blog e un programma radio-fonico in onda sulla Radio d’Ateneo, Radio F2 Lab. I primi post, le prime segnalazioni. Un mattino un incontro fortunato, Raffaele Del Giudice di Legambiente. L’ho visto da San-toro. pieno di rabbia ma determinato a far ca-pire che quella napoletana non è un’alluvione di mondezza e basta, che quelle zone “vanno tutelate”. Rivolge un accorato appello alla telecamera: “adottatele queste zone”. cammi-na davanti a me, a sinistra la chiesa del Gesù, a destra Santa chiara. Lo fermo. Ci parlo. Il 9 marzo esce “Biùtiful cauntri”, documentario di Del Giudice, ca-labria, D’Ambrosio e Ruggiero, girato nella zona nord di Napoli. Racconta una realtà sconcertante. Alla chiusura della proiezione stampa, in quella piccola stanzetta, quando si riaccendono le luci, il commento a: “Allora, come va?”, è “male”. Un pugno allo stomaco. Una realtà taciuta che avremmo voluto fosse frutto della fantasia.

Raffaele, ormai diventato un amico, viene ospite in radio e partiamo ufficialmente. con lui cerchiamo di far chiarezza su quello che sta succedendo e su quello che dobbiamo fare. Arrivano le domande dagli studenti che ascoltano la trasmissione. La forza di quest’uomo ci carica tutti.

Ad aprile ospitiamo il dottor Antonio Marfella, dell’Ospedale “pascale” di Napoli. È un medico, il suo parere è fondamentale. L’allarme malattie è fondato. Intanto infuria la protesta a chiaiano. Il clima è quello di una guerriglia urbana. Lo scontro polizia-manifes-tanti è spaventoso. Maggio 2008, Il Mattino, l’Università Federico II e la Fondazione IDIS promuovono a città della Scienza la mostra/evento 4 R. Notecologiche partecipa facendo interviste e documentando quanto gli esperti raccontano.

Dal punto di partenza a qui la squadra di Notecologiche è cambiata, ma l’impegno rimane intatto. Fra blogger si fa rete, per creare sinergia nel diffondere le informazi-oni.

Adesso facciamo un nuovo passo. Da Notecologiche a Econote. Una nuova casa virtuale a partire da oggi. Per continuare a informare e cercare di capire. Quindi “bentro-vato”, se sei un nuovo amico e ci leggi per la prima volta, “bentor-nato” se ci seguivi già da prima. Di tutti invece, aspettiamo le seg-nalazioni, le domande, le critiche e i consigli.

Responsabile Econote.itMarianna Sansone

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capita che l’acqua del lavandino di casa- ma anche della

doccia, della vasca, etc – inizi a scendere più lentamente del solito, rendendo tutto un po’ più difficile e meno igienico. Molto spesso si tratta di residui di sapone, capelli.

prima di ricorrere a ritrovati della chimica come i vari Mr Muscolo, idraulico liquido e simili, e non me ne vogliano i produttori e i sostenitori, vi suggerisco di provare un sistema naturale o “della nonna” per liberare i vostri tubi e far ritornare l’acqua a scorrere velocemente. Gli ingredienti di questa ricetta che per gli scarichi di casa mia è stata più volte “miracolosa” è composta di tre elementi che troverete in casa: acqua, bicarbonato e aceto.

Scaldate un pentolino d’acqua sul fuoco, l’acqua deve essere ben calda quasi bollente.

Versateci dentro un quarto – rispetto all’acqua del pentolino – di aceto. Ora mettete una manciata di bicarbonato nel tubo incriminato, probabilmente lo vedrete posarsi lì dove c’è l’intasamento. A questo punto potete versare lentamente acqua

e aceto. Il risultato sarà una reazione chimica e una schiuma bianca che si espande e stappa il tubo.

I preparati commerciali per le tubature contengono soda caustica e cloro. La soda

caustica provoca ustioni per contatto con la pelle e cecità per contatto con gli occhi. Il cloro è un el-emento “altamente reattivo”. Fra le indicazioni della confezione di questi preparati c’è sempre “arieggi-are il locale nel quale viene utilizzato il prodotto”.

Anche in questo caso, con la ricetta fatta di aceto, acqua e bicarbonato è consigliabile tenere aperte le finestre (un po’ sempre quando si combinano gli elementi della natura) ma non avrete immesso in circolo un prodotto tossico e avrete risparmiato (anche in questo caso economia ed ecologia vanno di pari passo). Non dimentichiamoci che quello che va giù per il tubo poi arriva al mare. Come l’olio esausto che NON va buttato nel lavandino, di cui torneremo a parlare.

DISGORGARE I TUBI DI CASA IN MODO NATURALEdi Marianna Sansone

AMBIENTE

Marianna Sansone coordina la redazione di Econote.it, il magazine on line che stai leggendo dal 2008. Si occupa di comunicazione e nuovi media. E' appassionata di radio ed ecologia, di musica e cinema. Nei ritagli di tempo torna nella sua terra, fra i vicoli che sanno di zucchero a velo e di caffè.

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Storie di sofferenza e soprat-tutto d’amore, bambini e anziani ospiti del centro Don Orione di Voluntari (Bucarest) coinvolti nell’inaugurazione di It’s Donkey Time insieme a degli adorabili asinelli. A loro, gli anziani e i bimbi del centro è dedicato il primo program-ma di onoterapia in Romania (l’onoterapia è la pet terapy con gli asini) un progetto nato da Save the Dogs grazie al finanziamento di Fondazione paideia. Ne parlava qui su Econote.it Mattia Marasco la scorsa settimana.

Da dove nasce il progetto?

Save the Dogs lavora in Romania per la protezione degli animali ma è impossibile in questo contesto senza considerare la sofferenza umana per questo sotto la spinta di due straordinari sacerdoti, Don Graziano e Don Roberto del centro Don Orione di Voluntari (Bucarest) è nato It’s Donkey Time!. Il progetto, finanziato da Fondazi-one paideia con la collaborazione del partner finlandese Friends of Homeless Dog e dell’Elizabeth Svendsen Trust, si propone di

migliorare la qualità di vita dei bambini orfani del Don Orione, affetti da vari livelli di disabilità: dalla sindrome di down a forme di paraplegia/tetraplegia associate a gravi ritardi psichici. Destinatari della terapia sono anche i bambini autistici provenienti dagli or-fanotrofi pubblici dei dintorni, che visitano settimanalmente il centro di Voluntari, nonché gli anziani dell’ospizio adiacente.

Com’è andata l’inaugurazione del 23 giugno?

Gli asinelli – raccontano gli or-ganizzatori – si sono comportati benissimo: claudio, Ioan, Sile e Boss, salvati dalla strada, dalle per-cosse e dall’abbandono hanno ora una nuova casa e nuovi amici con i quali condividere una vita fatta di

rispetto e cura reciproca.

E di questa bella giornata ci sono immagini che parlano da sole, ec-cole. Questo splendido bambino è Alex. Ha una storia triste e trava-gliata anche se ha solo 5 anni. Ma qui in compagnia di questi asinelli sorride, di nuovo. Un sorriso che fa bene al cuore.

Un grazie all’Ufficio stampa di Save the Dogs (foto di Alessio Mesiano).

Pet Terapy con asinelli: il sorriso di Alex

MariannaSansone

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IN FINLANDIAE’ DIFFUSISSIMO.

Un caldo pomeriggio di luglio. Suona il campanello. Sonnacchiosa mi alzo dal divano con i miei dieci chili di pancione.

IL PANNOLINO LAVABILE: ECONOMICO, ECOLOGICO, SALUTARE E...FACILE DA USARE!

SOSTENIBILITA’

di Silvia Musso Dopo aver conseguito la laurea in Antropologia culturale presso l’Università ca’ Foscari di Venezia con una tesi sull’antropologia del paesaggio, ha proseguito i suoi studi con un Mas-ter in Sviluppo Sostenibile e promozione del Territorio. Giornalista pubblicista, collabora con diverse testate. Ha maturato esperienza lavorativa nel campo della comunicazione ambien-tale e sociale. Diventata mamma da poco è sempre più attenta alle tematiche ambientali.

È il fattorino che mi recapita il pacco che stavo aspet-tando dalla mia amica finlandese. Dentro numerosi tipi di pannolini lavabili nuovi e di seconda mano e un biglietto: cara Silvia, spero che troverai questi panno-lini utili per il bambino che sta per nascere. Io li ho usati molto. Tanti saluti da Helsinki. L.

Nelle settimane precedenti ci eravamo scambiate numerose e-mail in cui la mia amica, madre di un bambino di tre anni e incinta del suo secondo figlio, mi descriveva questo tipo di pannolini, molto diffusi in Finlandia anche presso le pubbliche amministrazioni come ospedali e asili, esaltandone le caratteristiche: la pelle del bambino è a diretto contatto con tessuti traspiranti e assorbenti, a differenza dei pannolini usa e getta contenenti varie sostanze sintetiche e com-posti chimici (come il discusso sodium polyacrilate, l’inquinante TBT), meno cari poiché i pannolini lavabili costano dai 150 agli 800 euro dalla nascita al vasino, contro i 1.000 -3.000 euro per pannolini usa e getta, meno inquinanti perché i pannolini usa e getta pos-sono costituire fino al 10% dei rifiuti solidi urbani e il loro impatto sull’ambiente è elevatissimo in quanto sono rifiuti indifferenziabili e per degradarsi totalmente impiegano 500 anni.

Le sue e-mail erano inoltre ricche di link a video tuto-rial per insegnarmi come utilizzarli e di utili indicazioni

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sulle migliori modalità di lavaggio.

Questa è la mia esperienza perso-nale, ma sono numerosi i genitori che potranno condivedere le loro durante tutta questa settimana, denominata Settimana Internazi-one del pannolino Lavabile (SIpL), edizione italiana del Real Nappy Week, campagna di sensibilizzazi-one che si svolgerà fino al 22 aprile in tutto il mondo. Il motto selto per quest’anno è “Un Gioco da Bambi-ni“, per convincere i genitori scettici che i pannolini lavabili sono facili da usare, più facili di quanto si creda.

La campagna (settima edizione internazionale e terza italiana) è promossa in Italia da Nonsolociripà, un gruppo di genitori di tutta Italia che usa per i propri figli pannolini lavabili e che ha l’obiettivo di dif-fondere, senza scopo di lucro – non pubblicizzano nessuna marca -, la cultura dei pannolini lavabili sia at-traverso il contatto diretto, orga-nizzando incontri sul territorio per condividere esperienze e informazi-oni, sia attraverso il loro sito web.

L’associazione sta organizzando

L’iniziativa del “Great cloth Diaper change” (letteralmente: il “Grande cambio di pannolini Lavabili“) è stata lanciata dall’Associazione Americana Real Diaper Association. Anche in Italia sarà allestita una stazione cambio che aderisce al Great cloth Diaper change: la troverete presso il centro commerciale città Fiera di Udine. La SIpL è una campagna ricca di eventi e ben strutturata che, sconfiggendo molti pregiudizi, come la presunta difficoltà e poca praticità, convincerà molti genitori a passare al pannolino lavabile.

il grande cambio!I pannolini usa

e getta possono costituire fino al

10% dei rifiuti solidi urbane

il loro impatto sull’ambiente è elevatissimo in

quanto sono rifiuti indifferenziabili

e per degradarsi totalmente

impiegano 500 anni.

numerose iniziative in tutta Italia, grazie alla rete delle cosiddette “volontarie ciripine”. In modo parti-colare saranno tenuti incontri aperti ai genitori, per illustrare i vantaggi dei pannolini lavabili nel dettaglio, e dimostrare che usare i pannolini lavabili oggi è possibile e anche divertente. Sul calendario appunta-mentiè possibile vedere le iniziative giorno per giorno.

L’evento principale della SIpL a livello mondiale è previsto, invece, per domenica, 21 aprile: genitori di tutto il mondo si riuniranno in svari-ate “stazioni cambio” per cambiare i loro bambini con pannolini lavabili in simultanea. Lo scopo di questa grande iniziativa mediatica è bat-tere il record del maggior numero di pannolini lavabili cambiati contem-poraneamente.

Un ritorno al passato? In parte sì, se si intende il recupero di uno stile di vita basato sul riuso, andato perso negli ultimi decenni volti al con-trario all’esaltazione del’usa e getta. Si tratta però di recuperare il pas-sato per garantire un futuro un po’ più sostenibile.

Niente di più semplice, proprio un gioco da bambini!

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Non tutti i batteri vengono per nuocere!!!

Se alcuni sono tristemente famosi per la loro capacità di provocare malattie, altri possono essere invece utili all’uomo.Perché vi dico questo?Perché se opportuna-mente “ammaestrati” possono, perfino, aiutarci a ripulire e salvare dal degrado le innumerevoli opere d’arte presenti nel Nostro Bel Paese e non solo!

parliamo in realtà dell’utilizzo del Bio – Restauro o del Restauro compatibile che ha già permesso di salvare nu-merose opere d’arte come la pietà Rondanini, alcune guglie del Duomo di Milano e parte della facciata dell’Università Statale e di Santa Maria delle Grazie, ma la prima opera in assoluto a fare da cavia è stato il ciclo di affreschi di Spinello

Aretino presente nel cam-posanto di pisa, che sembrava impossibile riportare all’antico splendore.La salvezza di quest’opera e non solo la si deve a il “Desulfovibrio vul-garis”, un batterio in grado di mangiare i depositi neri che ricoprono statue, portali, fac-ciate di chiese e monumenti, che potrebbe aiutare a con-trastare gli effetti dello smog e

Il bio-restauro e il batterio mangia sporco!

ARCHITETTURA

di Tania Talamo Laureata in Architettura e specializzanda in Beni architettonici e del paesaggio. I suoi studi la portano ad interessarsi della tutela e del restauro dei Beni culturali: crede profondamente nell’intima connessione tra l’Architettura e l’Ambiente/paesaggio che se fusi in perfetta armonia non possono che raccontare “al meglio” il rispetto nei con-fronti della Storia e della Memoria degli uomini, di cui essi stessi sono messaggeri!

dalle piogge acide sui monu-menti stessi.

La scoperta è merito dei ricer-catori del Dipartimento di sci-enze e tecnologie alimentari e microbiologiche della facoltà di Agraria di Milano, diretti dalla professoressa e preside claudia Sorlini.

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Tecnicamente, il batterio trasforma i solfati in idrogeno solforato, i nitrati in azoto mo-lecolare e la sostanza organica in anidride carbonica, tutti gas che poi si disperdono nell’aria.I batteri, fatti crescere in coltura, sostituiscono così i prodotti chimici e le azioni meccaniche.

Una nuova metodologia di biopulitura, basata sull’utilizzo di cellule vive di microrganismi opportunamente selezionati e l’utilizzo di sistemi veicolanti gli stessi microrganismi, che sembrerebbero essere una risposta alle comuni puliture

meccaniche e chimiche, il più delle volte non del tutto soddisfacenti perché non abbastanza efficaci o troppo invasive per combattere le varie forme di degrado, quali incrostazioni, croste nere, disgregazioni,polverizzazione, e così via dovute alla formazi-one di sali (come solfati e nitrati) e alla presenza di sos-tanze organiche.

Le “nostre” opere d’ arte con-serveranno sul serio l’ aspetto originario o sarà un batterio a decidere del loro destino, magari più ecologico e dura-turo?

La scoperta è merito dei ricercatori del Dipartimento di scienze e tecnologie alimentari e microbiologiche della facoltà di Agraria di Milano, diretti dalla professoressa e preside claudia Sorlini.

una scoperta

tutta italiana.

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Il più recente appello contro lo spreco dell’acqua arriva da twitter grazie a una campagna di cause related marketing ideata e realizzata dall’agenzia sudafricana Native e la Rsa.

close TheTap, letteralmente chiudi il rubinetto, è la campagna sociale in corso sul social media del momento. Un vero e proprio tam tam virale per ricordare che su tutta la Terra solo il 2.5% di tutta l’acqua è fresca e che oltre un miliardo di persone non hanno accesso sicuro all’acqua potabile.

Il tutto è ricercabile con l’hashtag #closeTheTap con cui gli utenti di twitter possono postare i loro consi-gli su come risparmiare acqua nelle azioni di ogni giorno. La campagna è ancora in corso e sono già migli-aia gli utenti che hanno dato il loro contributo.

L’idea di questi creativi sudafricani è semplice e di sicuro impatto, veicola

Chiudere il rubinetto, almeno virtualmente, si può.

#CloseTheTap, social media marketing per il risparmio idrico

GREEN MARKETING

di Mila OrlandoMila Orlando lavora nelle pubbliche relazioni, e da sempre ama scrivere. E’ giornalista pub-blicista, ha diretto un quotidiano online e ha all’attivo circa 3mila articoli. Dopo aver girovagato un po’, ora è stabile a Napoli (ma un domani chi può dirlo?). E’ appassionata di arte e ambiente e crede che ognuno debba dare il proprio contributo per rendere il mondo un posto migliore. per Econote.it scrive di ten-denze green nel marketing.

attraverso il sito di microblog-ging più in voga del momento. Un piccolo tag per raccontare da una diversa angolazione un prob-lema che è molto sentito da chi ama l’ambiente. A supporto della campagna c’è anche il sito www.closethetap.com che comunica il messaggio in maniera immediata e diretta.

chi apre l’home page si trova da-vanti un simulatore che raffigura un rubinetto aperto, con tanto di scroscio d’acqua in sottofomdo, e un contatore.

Attualmente gli utenti che hanno twittato sono circa 3.500 e il rubi-netto verrà chiuso ai 10.000 tweet. Accanto al simulatore gli utenti possono scorrere i tweet postati, come se fosse un piccolo manuale d’istruzioni al risparmio.

Anche mentre scrivo sento l’acqua scorrere e anche se si tratta di un simulatore, avete mai pensato

a quanta acqua lasciate scorrere senza motivo? Un tweet non costa niente per raggiungere la soglia dei 10.000, ma anche fuori dai social media dare un occhio al rubinetto non ce la cambia.

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Chi apre l’home page si trova davanti un simulatore che raffigura un rubinetto ap-erto, con tanto di scroscio d’acqua in sotto-fondo, e un contatore.

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Uno dei più grandi scrittori ameri-cani degli ultimi cinquant’anni, Don DeLillo, da stasera è in scena in occasione del London Literature Festival, fino al 12 luglio, con la sua opera “The Word for Snow”.

La piéce teatrale, scritta nel 2007 e caratterizzata dalla originale impronta ecologista, dopo cinque anni sarà portata in scena in Eu-ropa per la prima volta. Sarà quindi un’occasione imperdibile per tutti i fan dello scrittore, autore di capo-lavori immensi come Rumore Bianco e Underworld, per vedere la prima messa in scena di un suo lavoro inedito.

L’opera, originariamente commis-sionata allo scrittore dalla com-pagnia Steppenwolf nel 2007, ha come sfondo della vicenda il tema tremendamente attuale del riscalda-mento climatico globale. Racconta infatti uno scenario apocalittico, dove il mondo così come lo con-osciamo è scomparso, e restano soltanto le parole per descrivere elementi tangibili, come lo era fino a pochi anni fa la neve del titolo. E un pellegrino, mentre accade tutto questo, fa visita a uno studioso,

La piéce teatrale, scritta nel 2007 e caratterizzata dalla originale impronta ecologista, dopo cinque anni sarà portata in scena in Europa per la prima volta.

“The Word for Snow”, l’opera di DeLillo sul riscaldamento globale

LIBRI VERDI

di Antonio Benforte Antonio Benforte lavora da sempre nel settore del giornalismo e dell’editoria. Ha fondato un settimanale on line, ha diretto un mensile free press, scrive e ha scritto su numerosi periodici, cartacei e non. crede nelle potenzialità della rete e in un mondo migliore: nel suo piccolo si impegna ogni giorno per renderlo tale.

eremita su una remota montagna, per trovare la risposta alla fine del mondo conosciuto. La risposta alla più atroce delle domande: “cosa è successo alla Terra?”.

L’opera, come le altre scritte da DeLillo, è fortemente radicata nella contemporaneità e sviluppa temi etici, filosofici e culturali a noi molto vicini. Il regista, Jack McNa-mara, ha già portato in scena altre opere di DeLillo, come Love-Lies-Bleeding e Valparaiso. per la prima volta da quando è stata scritta, “The Word for Snow” sarà messa in scena con l’accompagnamento di musiche e proiezioni, e recherà una forte impronta “delilliana”, nell’impostazione dei dialoghi e nello stile.

Insomma, chi ama la prosa di questo autore, e ha a cuore le questioni ambientaliste, non dovrebbe farselo sfuggire.

inMagazine/ January, 201212

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ECO-VIGNETTEdi Fran De Martino

Nata a Napoli il giorno dell’arrivo di Maradona, fin dalla più tenera età dimostra una spiccata propensione al cazzeggio creativo, inventando e trasferendo su carta (oltre ad affr-escarli con i pastelli a cera su tutte le pareti di casa, del che sua madre le è ancora molto grata) paesaggi dagli schemi cromatici improbabili, strani macchinari metà barca e metà mongolfiera e bambini che viaggiano in dimensioni parallele dello spaziotempo. poi, senza aver avuto il tempo di assimil-are le divisioni a due cifre, si ritrova a studiare Filosofia, hob-by che contribuisce a tenerla saldamente ancorata al dorato mondo della disoccupazione giovanile. conta di trasferirsi al più presto su un fiordo norvegese, in un luogo dove parole come “Gasparri” siano soltanto suoni privi di senso, per dedi-carsi al prolifico business della pesca all’aringa.

qui trovi tutte le sue

vignette.

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capita a volte che si senta parlare di questo materiale. Si sa che fa male, ma pochi sanno veramente cosa sia l’amianto (o asbesto).

L’amianto è un insieme di minerali a forma di microfibre. Grazie soprat-tutto alle sue capacità di isolante termico, fu utilizzato in passato (in particolar modo negl’anni ’80) come materiale per indumenti ed oggetti ignifughi, misto a cemento per l’isolamento degl’edifici (il famoso Eternit), navi, treni e auto.

purtroppo solamente dopo un largo uso di tale materiale si scoprì la sua dannosità (in realtà i nazisti conoscevano già il suo potere can-cerogeno). Le fibre di asbesto sono molto più sottili di un capello. La loro lunghezza può arrivare a 50 μm (0,05 mm), mentre di diametro può arrivare a 0,5 μm (0.0005 mm). Fibre di tali dimensioni possono giungere sino alla fine dell’albero bronchiale, gli alveoli. Il materiale depositato nelle vie respiratorie può indurre un’infiammazione cronica detta asbestosi: il sistema immunitario riconosce il corpo estraneo (la fibra) ed inizia ad attaccarla, purtroppo senza successo. Questo comporta la

UN NEMICO SILENZIOSO:

L’AMIANTOSCIENZA

di Mattia Sansone Mattia Sansone, Studente di Medicina, laureato in Biotecnologie per la Salute, innamorato della Scienza e delle Tecnologie, persegue nella cura della disinformazione sui temi scientifici.

cronicizzazione del processo, ov-vero l’instaurarsi di un equilibrio di fenomeni di distruzione (dovuta dallo stesso sistema immunitario, stimolato dall’agente estraneo) e riparazione tissutale. Tale processo causa la perdita del tessuto nativo polmonare, di per se elastico, che viene sostituito da un ben più rigido tessuto friboso, con conseguente perdita di capacità respiratoria e nascita di sindromi respiratorie.

Altra patologia, ben più grave e spesso conseguente alla prima, è il mesotelioma. Si tratta di una forma di cancro molto aggres-siva che coinvolge i foglietti di rivestimento delle cavità sierose, in questo caso il più frequente

coinvolge le pleure, che rivestono i polmoni. La causa è da attribuirsi al potere pro-mitogeno delle fibre di asbesto, le quali sembra siano potenti attivatori di recettori della crescita cellulare.

Dal 1992, in Italia è stato vietato l’uso di amianto (così come in molti paesi). Attualmente si opera per eliminare o mettere in sicurezza il materiale ancora presente. Ma ancora oggi il pericolo di trovarsi un tetto in eternit sulla testa è presente. È bene quindi control-lare ed accertarsi dell’assenza o messa in sicurezza degl’ambienti in cui viviamo, aiutando ad eliminare questo grave errore di valutazione del passato.

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Blitz perlopiù notturni, ultimam-ente hanno goduto di una grande eco mediatica, che ha sicuramente incentivato la nascita di gruppi spontanei in tutto il mondo. par-liamo dello yarn Bombing (letteral-mente “bombardamento di filati”), un nuovo uso sociale dell’arte dai risvolti ambientali. Un movimento che si rifà ad antiche tradizioni e che ha riportato in auge passatempi da anziane nonne.

Lo yarn Bombing, nasce in Texas, a Houston, grazie ad un’idea di Magda Sayeg, quando nel 2005 comin-ciò ad ornare le maniglie del suo negozio con manufatti all’uncinetto. La svolta arriva pochi anni dopo, quando la notte di Natale del 2005, a New york, Agata Olek veste il Toro di Wall Street, già opera dai trascorsi “unconvetional”, con un vestitino di maglia integrale dai colori sgargi-anti. «L’ho realizzato per tutte quelle persone che non hanno nè cappotti nè denaro» spiega con soddisfazi-one la guerrigliera alla cNN.

In Italia e più esattamente a ca-gliari, lo yarn Bombing debutta nel 2011 ed è tuttora portato avanti con successo dal Guerrilla crochet casteddu. Negli angoli trascurati del capoluogo sardo, affiorano all’improvviso installazioni che, secondo gli intenti della fonda-trice Margherita Atzori, artista dell’unicinetto e psicologa, «Hanno la funzione di combattere la guerra contro il brutto che avanza e soffoca

UNcinetto vs degrado urbano: lo yarN BOMBING

SCIENZA

di Eleonora Anello Vive a Torino, giornalista pubblicista, laureata in scienze della comunicazione, appassionata di ambiente e di come viene comunicato. per alcuni anni ha coordinato la redazione di envi.info. Ama il sole, i colori, i fiori e il mare. Ha un rapporto conflittuale con il maiuscolo.

le nostre città, sfigurate da grandi quantità di cemento, ferro e plas-tica».

La Guerrilla sarda si rivolge quindi prettamente al sociale ed ha spiccati intenti ecologisti, che vanno dal rici-clo al riutilizzo, dalla valorizzazione alla difesa del paesaggio.

come sottolinea Luisa Meloni, scrittrice e docente che si occupa d’arte: «La figura dell’artista supera la posizione strettamente individ-uale, in cerca di un rapporto di-retto e immediato col pubblico. In parallelo si evidenzia la riscoperta dell’ambiente e dei suoi valori, con una nuova progettualità, che indi-rizza a nuove fruizioni estetiche e a nuovi comportamenti in relazione alla società».

Forma di attivismo nonchè stru-mento per esprimere attraverso la creatività la possibilità di approdare a un mondo migliore, l’originale e pacifico movimento ingloba arte, impegno sociale, ritorno delle arti domestiche, senso del luogo ed etica.

Riuscirà lo Yarn Bombing a sensibilizzarci alle tematiche ambientali?

MARGHERITAATZORI

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L’articolo 11, paragrafo 4 del trattato sull’Unione europea (TUE), dice:

“cittadini dell’Unione, in numero di un milione, che abbiano la cittadi-nanza di un numero significativo di Stati membri (si e’ deciso 7), pos-sono chiedere l’iniziativa d’invitare la commissione europea, nell’ambito delle sue attribuzioni, a presentare una proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini riten-gono necessario un atto giuridico dell’Unione ai fini dell’attuazione dei Trattati.”

art.11

Dal 1° aprile 2012 e’ stato approvato in Parlamento Europeo un nuovo strumen-to transnazionale di parte-cipazione democratica dei cittadini europei: l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE).

Questo strumento conferisce ai cittadini dell’UE di chiedere alla commissione di proporre una nuova normativa europea. L’IcE ha la funzione di determinare l’agenda politica dell’Unione: una volta individuato un prob-lema possono chiedere che si intervenga per risolverlo.

Questo diritto sancito dal tratta-to di Lisbona, art 11, paragrafo 4, da ai cittadini un potere equiva-lente a quello del parlamento e del consiglio di chiedere alla

L’Iniziativa dei Cittadini Europei: ICE

AMBIENTE

di Jacopo TaralloVive a Bangkok, è laureato in Economia e Diritto delle Im-prese e delle Amministrazioni alla Federico II di Napoli. Alla commissione petizioni del parlamento Europeo si è interes-sato delle numerose petizioni riguardanti la sua regione: la campania. È l’occhio della UE sulla campania e l’Italia di Econote.it

commissione di proporre nuove norme UE (diritto di impulso legislativo). L’IcE, si va a po-sizionare di fianco al diritto di presentare una petizione al parlamento in caso di man-cata osservanza delle direttive europee da parte dei membri della comunita’, e al diritto di denunciare i casi di cattiva amministrazione ( per esempio il caso in cui la commissione pETI non proceda alla verifica di una petizione inviata da un cittadino) al Mediatore Europeo, chiamato anche Ombudsman.

Applicando i moderni principi della democrazia partecipa-tiva, l’Unione Europea invita tutti i cittadini a partecipare attivamente alla definizione di un’agenda comune ed al pro-cesso decisionale.

In questo periodo storico durante il quale i modelli invocati dai nuovi movimenti politici italiani, richiedono ad alta voce ad una maggiore presen-za dei cittadini nella fase propositiva e decisionale, come al solito l’ Europa da il buon esempio.

Si aspetta una affermazione netta del modello europeo an-che in Italia, speriamo il prima possibile.

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1) Il rapporto tra cucina, alimentazione ed ecologia è sempre più stretto.Io ho un’opinione molto forte che parla di un’educazione che mi è sta-ta insegnata da bambino, il rispetto per questo pianeta, per la gente, per il popolo che ti ospita. credo che ecologia e cibo debbano andare di pari passo senza estremizzare le due cose. Le regole dittatoriali non hanno mai funzionato. Serve buon senso e rispetto. credo sia la cosa più semplice da fare!?

2) Tu sei un personaggio oramai molto noto e seguito. Hai mai pensato di dedicarti ad attività di sensibilizzazione a favore dell’ambiente? Sì mi piacerebbe molto magari con uno spot in una discarica di Napoli. pensa, vivevo a Sampietro in caria-no, Verona, primo paese in Italia per lo smaltimento e la differenziata dei rifiuti poi vedevi negli svincoli della tangenziale la gente buttare dalla macchina i sacchetti! Non ci siamo!

BRUNO BARBIERI (MASTERCHEF)cUCINA ECO NON E’ CUCINARE SOLO SPINACI

INTERVISTE

di Davide MercatiToscano di origine, da venti anni vive a perugia. Laureato in Scienze politiche si occupa di Media planning e Media Relations. pubblicista e blogger è appassionato di ecologia. cerca di mettere in atto comportamenti e abitudini sostenibili nelle piccole grandi azioni di tutti i giorni. Ama la lettura, la musica, i viaggi anche brevi e le passeggiate in mezzo alla Natura. curioso come una scimmia si interessa a tutto ciò che è nuovo. Un eclettico per “natura”.

Mi piacerebbe essere di aiuto nelle spiagge per ripulirle, lanci-are messaggi con spot ecc ecc. I personaggi qualche volta servono anche per queste cose.

3) Cucinare “green” significa cucinare solo insalate e spinaci? certamente no. Lasciamo le mode una volta tanto da una parte. che palla. cucinare green vuole dire rispettare le stagioni, i prodotti, il

fuoco, le temperature, la gente, gli orari, la natura. pensiamo ad una sola cosa!? Il mare non è una fabbrica. Diamo il tempo al pesce di crescere. Smettiamo di mangiare datteri di mare, cuori di palma, piccole foglioline ecc. La vita senza tutte queste cose potrebbe essere migliore e andremo tutti a letto un po’ più sereni la sera. Vi spetto tutti a dicembre per Masterchef 2 !!!

I casting della seconda stag-ione di MasterChef Italia in onda su Sky e su Cielo si sono conclusi. Aspettiamo solo di sapere quando sarà in onda la più grande sfida culinaria della televisione italiana.

Nato a Medicina nel 1962, è lo chef italiano con il maggior numero di stelle Michelin insieme a Gualtiero Marchesi. Autore di numerosi libri tra cui uno dedicato alla cucina senza glutine, protagonista di programmi televisivi di successo per il Gambero Rosso channel, collaboratore di varie radio, oggi ama essere libero e fare il free lance in giro per il mondo. Insieme al cuoco carlo cracco e al ristoratore Joe Bastianich, è giudice della prima e della seconda edizione di Masterchef Italia.

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La volontà di una maggiore sostenibilità si sta facendo sempre più incalzante negli ultimi anni, e l’Alta Pusteria è certamente tra le più convinte promotrici sia nel settore ener-getico sia in quello turistico.

I cinque comuni che la compongo-no Braies, Dobbiaco, San candido, Sesto e Villabassa hanno infatti av-viato un progetto di turismo a due ruote con particolare attenzione per le biciclette elettriche, dette EBike, grazie alle quali spostarsi è diven-tato più semplice e divertente, e so-prattutto accessibile a tutti, anche ai meno allenati che possono così go-dere delle piste ciclabili per l’intera lunghezza senza grandi sforzi.

Il sistema di piste, che vanta un percorso di ben 42 km immerso tra natura e graziosi paesi, è dotato di centri di noleggio, stazioni di ricari-ca e di una rete di trasporti pubblici accessibile anche ai ciclisti. E per i più golosi, lungo il tragitto è pos-sibile effettuare delle soste presso masi e caseifici per poter assaporare i prodotti locali.

Le EBike sono dotate di un motore elettrico per la pedalata assistita che garantisce un’autonomia di 40-60km, pari a 5-6 ore, e raggiun-gono una velocità massima di 25 km/h. Le emissioni di cO2 sono pari a zero per la ricarica delle batterie in quanto le apposite stazioni di ricarica sono alimentate con pan-

Alta PusteriaTURISMO SOSTENIBILE

di Alessio MesianoFotografo e architetto, grazie alla specializzazione in bioarchitettura si è avvicinato al mondo della sostenibilità e dell’etica. L’amore per la natura è diventata negli anni una filosofia di vita che lo ha portato a maturare sempre più la convinzione che il cambiamento per un mondo migliore debba partire dal basso e ognuno debba fare la sua parte. E’ diventato così vegano, animalista, antispecista, ambientalista ed attivista. Il sito personale: alessiomesiano.com

nelli fotovoltaici. Il noleggio costa 22-29 € al giorno.L’impegno per una maggiore sostenibilità in Alta pusteria però non si ferma qui. Da oltre 10 anni gli edifici dei comuni di Dobbiaco e San candido sono collegati ad una rete di teleriscaldamento lunga 87km la cui centrale a biomassa, che produce calore per una potenza di 18MW/anno, è alimentata con il cippato di legno ottenuto dal disboscamento dei boschi locali, gestiti dalla Guardia Forestale, e dagli scarti di segh-erie locali e della corinzia. E con il calore del circuito di ritorno l’impianto produce anche energia elettrica per una potenza pari a 1,5MW/anno.

I consumi sono drasticamente calati e con essi anche le emissioni locali di fumi che fino a prima dell’avvio della centrale erano prodotti dalle stufe presenti in

ogni edificio, fumi talmente densi che avevano creato una sorta di nebbia nella valle quasi a ricor-dare il famoso fumo di Londra. con la centrale di teleriscalda-mento, invece, i fumi prodotti dalla combustione non solo sono localizzati in un singolo punto, ma vengono costantemente ab-battuti con l’impiego di un filtro elettrico. E i turisti più sensibili, su richiesta presso l’Ufficio turistico, possono richiedere il certificato delle emissioni di cO2 prodotte dalla loro vacanza, la cui compen-sazione sarà a carico dell’ufficio stesso in collaborazione con la centrale di teleriscaldamento.Tante quindi le attenzioni per l’ambiente, ma anche per i turisti che a fine giornata possono farsi coccolare nelle spa degli hotel o rigenerarsi seguendo il percorso di acqua fredda Kneipp situato all’interno del Kurpark a Villa-bassa.

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alcuni indirizzi utili dove trovare maggiori informazioni e per organiz-zare una vacanza in Alta pusteria:http://www.altapusteria.info

http://www.papin.ithttp://www.fti.bzhttp://www.climatepartner.com/italyhttp://www.hoteladler.com/it/index.asphttp://www.alpepragas.com/it/index.htmhttp://www.3zinnen.it/it/home.htmlhttp://www.zinsenfter.com/it/zin-senfter/familientradition.html

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SCARICA

Per sapere la stagionalità dei prodotti scarica gratuitamente il calendario di Universobio ed Econote qui. Ti basta inquadra-re questo QR-CODE con un cellulare dotato di lettore!

la stagionalita’ di frutta e verdura: occhio al calendario!

BIOECOLOGICO

in collaborazione con UNIVERSO BIOUniverso Bio, emporio biologico, nasce dalla passione e dall’esperienza di un giovane farmacista napoletano, attento alla salute dell’uomo, al rispetto dell’ambiente e della vita. propone una sana alimentazione e un consumo motivato e consapevole, alla scoperta del piacere di vivere, ogni giorno! www.universobio.com

Abituati come siamo a trovare nei supermercati qualsiasi tipo di prodotto per tutto l’anno, spesso dimentichiamo che frutta e verdura hanno una loro stagionalità, che la natura ha i suoi tempi e i suoi ritmi e che, se vogliamo fare qualcosa di buono per la nostra salute e per il mondo in cui viviamo, ci conviene fare più attenzione a quello che compriamo quando facciamo la spesa.

pensiamo semplicemente al fatto che, per arrivare sulle nostre tavole, i prodotti fuori stagione vengono raccolti ancora immaturi, senza aver sviluppato gran parte delle vitamine che contengono, inoltre devono affrontare viaggi lunghis-simi, contribuendo in tal modo a consumare energia e a produrre inquinamento.

Quindi, scegliere e comprare frutta e verdura nel rispetto del loro ciclo naturale, oltre a ridurre l’impatto ambientale, permette di condurre una corretta dieta alimentare, più sana e genuina. La stagionalità implica, infatti, meno conservanti e, fattore da non sottovalutare, una certa convenienza sulla spesa: acquistare alimenti fuori

stagione significa spendere più del dovuto per avere, in fin dei conti, prodotti insapori e di scarsa qualità.

cerchiamo allora di riallineare le nostre abitudini alimentari ai cicli delle stagioni (o a quel che purtroppo resta): daremo così maggiore varietà alla nostra dieta, scopriremo ricette nuove e sapori autentici che abbiamo dimenticato e, infine, ci troveremo con qualche euro in più alla fine del mese!

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ALTRI ARTICOLI

Creature dalla terra: scopriamo LA ZEBRAdi Luca Guadagno Luca Guadagno, Autodidatta in tutto ciò che fa e sa, vive a Londra. Nel tempo libero dipinge, legge, scrive e va nei parchi

per ‘sentire’ gli alberi. Sogna che il mondo un giorno sia ‘azzurro e verde’, non come quello di oggi ‘bianco e quasi nero’. Per Econote.it è il marziano Luko, ammira ad uno ad uno gli abitanti del Pianeta e li descrive, provando a farvi capire quanto ogni singola forma di vita sia importante e da salvaguardare.

http://www.econote.it/2012/05/21/creature-dalla-terra-oggi-scopriamo-3-2/continua qui:

Questa splendida creatura fa parte della stessa famiglia del cavallo cioe’ quella equina, dal mantello rigato costituito da strisce chiare e scure alter-nate la cui direzione disposizione e numero varia da una specie all’altra.

Sila: aria buona, biodiversità e avventuradi Roberta Ferraris anima appassionata e poliedrica, ha moltissime passioni che l’hanno portata a prendere la laurea triennale in biotec-

nologie, diplomarsi in solfeggio al conservatorio, frequentare corsi di scrittura scientifica. Attualmente sta conseguendo la laurea specialistica in biotecnologie...ma viaggia appena può! Scrive dal 2009 per la rivista “Orizzonti biotecnologici” della FIBio.

http://www.econote.it/2012/01/17/sila-aria-buona-biodiversita-e-tanta-avventura/continua qui:

Spesso e volentieri noi italiani abbiamo la tendenza ad essere un po’ trop-po esterofili, ma non sappiamo che in Italia ci sono sorprese a dir poco inaspettate: ad esempio, sapete dove si respira l’aria più pulita d’Europa?

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Pecoranera di Devis Bonanni (MARSILIO)

http://www.econote.it/2012/03/19/pecoranera-di-devis-bonanni-marsilio/continua qui:

partecipa al contest promosso da Marsilio ed Econote, in palio 5 copie del libro pecoranera di Devis Bonanni. Maggiori in-formazioni sulla pagina fan e su twitter.

#iononabbandono, posta la foto del tuo amico a 4 zampe

http://www.econote.it/2012/01/17/sila-aria-buona-biodiversita-e-tanta-avventura/continua qui:

La redazione di Econote.it vuole unirsi all’appello di Sara Turetta contro l’abbandono degli animali, soprattutto in questi giorni che sono quelli da bollino rosso. prima di lasciarvi alle sue parole vogliamo chiedervi di darci una mano.

CONTEST

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ECO APPUNTAMENTIdi Silvia Faletto Silvia Faletto, 23 anni, sta terminando la Facoltà di Sci-

enze geografiche e territoriali a Torino, percorso di geo-grafia internazionale, con una tesi sui rifugiati ambientali fuggiti a causa della desertificazione nell’area sahariana.

I LUOGHI DEL CUOREil FAI ha organizzato il suo cen-simento, per tracciare i nostri LUOGHI DEL cUORE, e salvarli così dalla rovina, con una novità: per la prima volta l’iniziativa esce dai confini nazionali, e si rivolge a tutti coloro che, nel mondo, amano l’Italia.

per partecipare: www.iluoghidelcuore.it

1-12 Ottobre 2012, Un ciclo di eventi a ingresso gratuito per informare e promuovere la scelta “veg”, che avrà il suo cuore pulsante allo spazio seminari al Salone Valdese.

Un importante momento di confronto e di lavoro, in cui tutte le realtà nazionali interes-sate al mondo della bicicletta elaboreranno proposte con-crete e, soprattutto, vincolanti, a favore di una mobilità più sicura e sostenibile, concen-trandosi sulla modifica del codice della Strada, e su azioni di educazione nelle scuole.

Settimana Vegetariana Mondiale

Stati generali della bicicletta

li trovi tutti qui >>

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