energie rinnovabili ed efficienza energetica quale … · 2015-11-30 · intensità energetica...
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ENERGIE RINNOVABILI ED
EFFICIENZA ENERGETICA
QUALE FUTURO?
Camera di Commercio di Milano
25 novembre 2015
1
Prof. Massimo BeccarelloUniversità di Milano-Bicocca
Fonte: IEA, WEO 2014 7
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2020 2030 2040
15.317 17.768 20.039
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2020 2030 2040
Altre rinnovabili Bioenergie
Idroelettrico Nucleare
Gas Oil
Coal
14.979 16.721 18.292
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2020 2030 2040
14.522 14.935 15.629
Current Policy Scenario New Policy Scenario 450 Scenario
Il totale dei consumi mondiali al 2040 varia di 5 Mld Tep a seconda degli scenari
Fonti energetiche: Medium - Long Term Demand EvolutionL’importanza di una strategia energetica condivisa
Possibili scenari dei consumi futuri
3
Scelte di de-carbonizzazione in ambito energetico: WorldL’importanza di una strategia energetica condivisa
Tecnologie con maggiori potenzialità per il mantenimento del riscaldamento
globale al di sotto dei 2 gradi centigradi al 2050
Renewables; 30%
CCS; 13%
Power Generation efficiency; 1%
End-use fuel switching; 10%
End Use Fuel and Electricity
efficiency; 38%
Nuclear; 8%
Contribution of technology area to global cumulative C02
reduction between 2050 6 DS and 2 DS scenario
Fonte: IEA, Energy Technology Perspectives 2015
5
Scelte di de-carbonizzazione in ambito energetico: World
Fonte: IEA, Energy Technology Perspectives 2015
0
100
200
300
400
500
600
2012 2020 2030 2040 2050
EJ
Savings
Coal
Other
Hydrogen
Oil
Commercial heat
Electricity
Natural gas
Biomass and waste
Impatto dell’Efficienza Energetica per il mantenimento del riscaldamento globale
al di sotto dei 2 gradi centigradi al 2050
20
17
40
48
2
0
20
40
60
80
100
120
140
2012 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050
Services
Residential
Transportpassenger
Transportfreight
Inudstry
Efficienza Energetica per settore necessaria al mantenimento del riscaldamento
globale al di sotto dei 2 gradi centigradi al 2050
38%
2%
31%
13%
16%
EJ
5
Scelte di de-carbonizzazione in ambito energetico: World
Fonte: IEA, Energy Technology Perspectives 2015
Risparmi di energia finale e emissioni climalteranti stimati nel settore residenziale per il
mantenimento del riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi
0 4 8 12 16
2050
2040
2030
2020
EJ
Space heating
Water heating
Cooking
Lighting, cooling andappliances
Miscellaneous equipment
Building Energy Savings
0 1 2 3 4
2050
2040
2030
2020
GtCO2
Building Emissions savings
Space and water heating
Cooking
Miscellaneous equipment
Space and water heating
Lighting
Cooling and appliances
Miscellaneous equipment
Direct emissions
Indirect emissions
6
Scelte di de-carbonizzazione in ambito energetico: World
Settori con maggiori margini di intervento per il mantenimento del riscaldamento
globale al di sotto dei 2 gradi centigradi al 2050
Fonte: IEA, Energy Technology Perspectives 2015
23% 20%
27%21%
12%12%
10%8%
28%39%
2025 2050
Global C02 reduction between 6 DS and 2 DS scenario by sector
Transport
Industry
Buildings
Other transformation
Power generation
Investment requierements by sector
2016-2050
trillion $TOTAL AVERAGE ANNUAL
6 DS 2 DS 2 DS - 6 DS 6 DS 2 DS
Buildings 17,0 28,2 11,2 0,5 0,8
Industry 8,9 10,1 1,2 0,2 0,3
Transport 265,7 284,3 18,6 7,6 8,1
Power 26,8 36,1 9,3 0,8 1,0
Total 318,4 358,8 40,4 9,1 10,3
Investimenti per settore necessari tra il 2016 e il 2020 per mantenere il
riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi
519,0575,0
454,0
311,4
103,8
0,0
100,0
200,0
300,0
400,0
500,0
600,0
700,0
1990 2005 2020 2030 2050
Mt CO2
Fonte: Elaborazioni su dati SEN e Roadmap 2050
E’ stato usato il fattore moltiplicativo 2,32 per calcolare la CO2 risparmiata da ogni Mtep
Target CO2
21% al 2020
Target CO2
80% al 2050
7
Emissioni Italia di CO2 equivalente
Target SEN FR:
Da 17% a 20% su CF
Target SEN CO2:
da - 18% a - 21% rispetto al 2005
Target SEN EE:
Da 20% a 24% su CF
TAR
GET
SEN
20
20
Per il nostro paese il solo target di riduzione di CO2 significa portare il livello di emissioni
previsto nel 2020 pari a 454 Mt CO2 a 103,8 Mt CO2.
Target SEN FR:
Da 17% a 20% su CF
Target SEN EE:
Da 20% a 24% su CF
Italia nuovi target al 2030 Obiettivi di sostenibilità ambientale italiani
Tendenziale Relazione tra riduzione consumi e crescita economica
-20%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Variazione annuale* del PIL e dei consumi di energia elettrica delle industrie italiane
Consumi Italia PIL Italia*(anno sul precedente)
Fonte: Eurostat
-25%
-20%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Variazione del PIL e dei consumi di energia elettrica delle industrie in Italia anno base 2005
Consumi Italia PIL Italia
Dal 2005 risulta sempre più evidente il disaccoppiamento fra la crescita economica e i
consumi delle imprese italiane
9
Intensità energetica primaria UE27 1991-2013
Fonte: Rapporto Annuale Efficienza Energetica ENEA 2015
Tep/M€2005: TEP per Milioni di euro concatenati (anno di riferimento 2005)
L’Italia è il secondo paese con maggiore efficienza energetica
Tep/M€
Posizionamento Italia Efficienza Energetica
Variazione intensità energetica per settore in Italia 2013/1995
L’industria è il settore che ha ridotto maggiormente l’intensità energetica
Fonte: Rapporto ISPRA
-18%
-19%
-8%
26%
-6%
-30% -20% -10% 0% 10% 20% 30%
Agricoltura e pesca
Industria
Trasporti
Servizi e Residenziale
Totale
Intensità Energetica: performance settoriali
Evoluzione della spesa protezione dell’ambiente Spese per la protezione dell’ambiente da parte dei comparti industriali
Anni 2003 - 2011
178,67
194,67 198,9
219,75 219,95
189,37182,29
191,75201,9
0,00
50,00
100,00
150,00
200,00
250,00
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Media europea Germania Spagna Italia Finlandia Regno Unito
Fonte: Eurostat
€ pro capite
Le spese per la protezione dell ’ ambiente sviluppate dalle imprese italiane superano
abbondantemente quelle operate dagli altri paesi europei.
Nel settore manifatturiero il 25,8% delle imprese, che hanno sviluppato eco
innovazione, hanno avuto nel 2013 un aumento del fatturato.
Dal 2008 le imprese che hanno effettuato eco-investimenti sono state il 22% del totale, il 33% per
il comparto manifatturiero.
11
Effetti sull’innovazione
12
L’Italia è tra i dieci paesi che sviluppano innovazione tecnologica nella
green economy e al quarto posto in Europa
USA22%
Japan19%
Korea14%
China14%
Germany12%
France3%
Uk2%
Canada2%
Rissia1%
Italia1%
Altro10%
Share of World climate patented inventions
2000-2011
Target SEN FR:
Da 17% a 20% su CF
Target SEN CO2:
da - 18% a - 21% rispetto al 2005
Target SEN EE:
Da 20% a 24% su CF
TAR
GET
SEN
20
20
13
(Mtep) Energia Primaria Energia Finale
Paesi Target 2020 Consumi 2005 Consumi 2012 Target 2020 Consumi 2005 Consumi 2012
Italia 158,0 178,8 155,3 126,0 134,6 119,1
Germania 277,0 317,7 298,0 194,0 218,2 212,7
Francia 236,0 261,4 246,3 131,0 162,3 150,4
Spagna 120,0 136,0 121,4 80,0 97,6 83,0
Regno Unito 178,0 223,3 195,8 158,0 152,9 134,0
Media europea 2.874 3.316,4 3.073,7 2.123 2.323,6 2.159,6
Si stima che almeno il 33% delle riduzioni dei consumi nazionali sia derivante
sicuramente da interventi di efficienza energetica.
Fonte: Elaborazioni su dati European Environment Agency rapporto Trends and Projections in Europe 2014
Gli altri paesi che hanno raggiunto il Target sono: Grecia, Irlanda, Lussemburgo e Slovacchia
L’Italia appare uno pei pochi paesi ad aver già raggiunto il target di efficienza energetica
previsto per il 2020 sia per i consumi di energia primaria che finale.
Target SEN FR:
Da 17% a 20% su CF
Target SEN CO2:
da - 18% a - 21% rispetto al 2005
Obiettivi Italia Efficienza Energetica Obiettivi di sostenibilità ambientale italiani
Target SEN FR:
Da 17% a 20% su CF
Target SEN CO2:
da - 18% a - 21% rispetto al 2005
Target SEN EE:
Da 20% a 24% su CF
TAR
GET
SEN
20
20
14
Target SEN CO2:
da - 18% a - 21% rispetto al 2005
Target SEN EE:
Da 20% a 24% su CF
8,1% 8,6% 9,2%9,9%
10,5%11,2%
12,0%12,9%
13,8%15,1%
17,0%
0,0%
2,0%
4,0%
6,0%
8,0%
10,0%
12,0%
14,0%
16,0%
18,0%
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Fonti Rinnovabili sul Consumo Finale Lordo
Quota FER sul CFL Obiettivo FER su CFL
Fonte: GSE e Mise
L’Italia ha raggiunto il target di fonti rinnovabili previsto per il 2020 dall’Europa.
Obiettivi Italia Fonti Rinnovabili Obiettivi di sostenibilità ambientale italiani
68,2
25,4
Scenario consumi 2020
inerziale
Trend PAEE 2011 con
obiettivi raggiungibili al
2016
Target FR 20% su consumi finali lordi (MTEP)
20%
28,9
2020
12,7
20%
33,4
2020 2020
20%
26,7
*Per calcolare la CO2 risparmiata si è assunto un coefficiente di emissione pari a 3,12 tCO2/tep media pesata stimata rispetto ai consumi finali in Italia.
2020
20%- 83 Mt CO2
2020: 79 Mt CO2
2030: 101 Mt CO2
167144,8
133,6
10,8
11,2
10,1
Target EE 24%
al 2020
Effetto crisi
PAEE 2007
3,1 Risparmi non previsti1,3
Target EE 20% al
2020
Risparmio incrementale per
centrare target EE 20% al
2020
126,9
6,7
Risparmio incrementale
per centrare target EE 24%
al 2020
Risparmio
34,9 Mt CO2RISPARMIO CO2
EFFICIENZA SUL TENDENZIALE
Target EE 30% al 2030
da Pacchetto UE
120,4
32,5
27%
125,1
Mt CO2
- 79 Mt CO2
2030
6,5
2020: 125 Mt CO2
2030: 145 Mt CO2
69,3
MtCO2
Mtep
145,4
Mt CO2
104,2
Mt CO2
Risparmio
20,9 MtCO2 Risparmio
20,3 MtCO2
- 101 Mt CO2
20,7FER 2013
20,7 20,7 20,7 20,7- 64,6 Mt CO2 - 64,6 Mt CO2 - 64,6 Mt CO2 - 64,6 Mt CO2
4,711,8
NUOVE FER
- 39,6 MtCO2- 25,6 MtCO2 - 18,7 MtCO2 - 14,7 MtCO2
RISPARMIO CO2RINNOVABILI
SUL TENDENZIALE
Risparmio incrementale
per centrare target EE 30%
al 2030
- 64,6 Mt CO2
- 36,8 MtCO2
Fonte: Elaborazioni Confindustria15
Previsioni Consumo Finale Lordo Anno 2020 e 2030 (MTEP)
Obiettivi 2030 Italia Scenario 2030: EE 30% - FER 27%
Em
iss
ion
i C
O2
20
05
Ob
iettiv
o U
E
CO
2 2
02
0
Ob
iettiv
o
SE
N 2
02
0
Em
issio
ni
tendenzia
le
2020
Em
issio
ni
202
0 c
on F
R
20%
e E
E
24%
Em
iss
ion
i C
O2
19
90
Ob
iettiv
o
Pacchetto
2030
Em
issio
ni
tend
en
zia
le
2030
Em
iss
ion
i 2
03
0 c
on
FR
27
% e
EE
27
%*
575472 454
634
430 519
311
556
310
103 12179
208101
125
145
EE FR
Mt CO2 eq
EE 61%
2020 2030
FER 39%EE 59%
FER 41%
*Per calcolare la CO2 risparmiata si è assunto un coefficiente di emissione pari a 3,12 tCO2/tep media pesata stimata rispetto ai consumi finali
in Italia. Le emissioni tendenziali al 2030 sono calcolate a partire dal calore dei consumi dello scenario baseline 2007 a cui è applicato un fattore
di emissione pari a 2,4 tCO2/tep, attualmente caratterizzante il rapporto fra consumi primari ed emissioni in Italia.
OBIETTIVO OBIETTIVOSCENARIO SCENARIO
Scelte di de-carbonizzazione in ambito energetico: ITAPrevisioni delle emissioni al 2020 e al 2030Scenario GHG 40% - EE 30% - FER 27%
Stima condotta con riferimento all’Italia, emissioni anno 2012 e costo ipotizzato delle quote di 6,5 €/t CO2
Italia: performance e costi settoriali
Effetti allocativi diretti ed indiretti
19,0
29,224,4
9,6
11,0
6,4
Emissioni CO2 equivalente anno 2012
Fonte: Elaborazione dati Confindustria
Le emissioni annuali tra il 1990 e il periodo 2008-2012 sono decresciute del 4,6% (Target Kyoto 6,5%)
17
STIMA QUANTITA'
EMISSIONI E
COSTI CO2 PER
SETTORE
EMISSIONI COSTI
MtCO2 % M€ %
Industria 81,9 19,0 4771 34,0
Industria
energetica125,6
29,2 9787,0
Trasporti 104,8 24,4 621 4,4
Agricoltura 41,1 9,6 259 1,9
Domestico 47,3 11,0 3190 22,8
Terziario 27,7 6,4 4200 30,0
34,0
7,0
4,41,9
22,8
30,0
Valutazione costi CO2 Industria
Industria energetica
Trasporti
Agricoltura
Domestico
Terziario
Ipotesi costo CO2 da consumi elettrici secondo il fattore di emissione medio nazionale (costo medio)
Fonte: Elaborazione dati Confindustria
18
29%
30%
2%
27%
12%
Consumi energia finale 2013
Industria
Trasporti
Agricoltura
Residenziale
Servizi
Considerando Usi non energetici e Bunkeraggi all'interno dei consumi industriali
70%
17%
3%10%
Valore economico emissioni evitate2005-2013
STIMA QUANTITA'
CONSUMI E VALORE
EMISSIONI CO2 EVITATE\
CONSUMI FINALI
2013
Cumulato risparmi
sui consumi finali
2005-2013
Emissioni
evitate
periodo
2005-2013*
Valore
economico
cumulato
emissioni CO2
evitate
Valore economico
medio annuo
emissioni CO2 evitate
M tep % M tep M tCO2 M € M € %
Industria 36,5 29% 60,6 189,2 1229,94 136,66 70%
Trasporti 37,8 30% 14,8 46,1 299,68 33,30 17%
Agricoltura 2,7 2% 2,4 7,6 49,24 5,47 3%
Residenziale 34,0 27% 8,5 26,5 172,51 19,17 10%
Servizi 15,5 12% -4,3 - - - 0%
Stima condotta con riferimento all’Italia, emissioni anno 2012 e costo ipotizzato delle quote di 6,5 €/t CO2
*Per calcolare la CO2 risparmiata si è assunto un coefficiente di emissione pari a 3,12 tCO2/tep media pesata stimata rispetto ai consumi finali in Italia.
Italia: performance e costi settoriali
Risparmi derivanti dalla diminuzione dei consumi
Green Economy risultati significativi ed esigenza di un quadro
regolatorio stabile e razionale
Il nostro paese rappresenta, infatti, nonostante la crisi, il secondo produttore manifatturiero
europeo con una quota (circa il 17%) di valore aggiunto industriale superiore rispetto ai
principali competitor europei.
l valore aggiunto prodotto dalla green economy è stimabile in Italia pari al 10,2%
dell’economia nazionale (101 Mld€).
Si rileva la presenza di circa 3 milioni di "green job", ammontare in costante crescita.
L’American Council for an Energy-Efficient Economy (ACEEE) ha posizionato l’Italia al
secondo posto al mondo, dopo la Germania, per gli sforzi nazionali compiuti a favore
dell’incremento dei livelli di efficienza energetica.
Le imprese della green economy italiane sono verticalmente integrate con altri settori
industriali.
19
Le politiche di green economy possono assumere nel Paese un ruolo strategico per
incrementare la tutela delle risorse ambientali, la competitività delle imprese e i livelli
occupazionali. L’Italia si trova in una posizione privilegiata per valorizzare le opportunità
dello sviluppo green, infatti:
Struttura razionale e stabile delle politiche incentivo
Efficacia delle misure di sostegno all’efficienza energetica
Analisi comparativa degli strumenti
Fonte Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica Enea 2015
Efficienza economica degli strumenti di incentivazione
Misura
Contributo
erogato
(M€)
Vita utile
(anni)
Contributo
annuale
(M€/anno)
Risparmio
conseguito
(GWh/anno)
Costo
efficacia
(€/KWh)
Certificati Bianchi 3359 10 336 39530 0,0085
di cui CAR 154 10 15 8747 0,0018
Detrazioni Fiscali
55/65%
Riqualificazione globale 438 20 22 527 0,0415
Strutture opache e infissi 6457 20 323 3894 0,0829
Pannelli solari 866 20 43 599,3 0,0722
Climatizzazione invernale 3571 12 298 4319 0,0689
Media pesata Detrazioni Fiscali 0,0682
I Certificati Bianchi presentano una elevata efficacia comparando il
contributo erogato e i risparmi conseguiti.
Le Detrazioni Fiscali hanno invece ottenuto risparmi inferiori, nonostante i
contributi erogati siano stati significativi.
22
Struttura razionale e stabile delle politiche incentivo
Il rapporto fra il costo degli investimenti per
efficienza energetica nel settore civile e le emissioni
evitate, sia pari a 335 €/ton CO2, valore nettamente
superiore al prezzo del carbonio in vigore sul
mercato dell’ETS (circa 6,5 €/ton CO2).
Risparmio conseguito GWh/anno 9.339
Emissioni evitate ton CO2/anno 3.710.668
Investimento annuo Mln €/anno 1.242
Costo medio emissioni evitate €/ton CO2 335
Risultati detrazioni fiscali 55%-65%
Elaborazioni su dati Enea e Ispra
Per quantificare l’onere della politica di detrazioni fiscali, si tenga presente la quota parte di investimento coperto
attraverso il contributo annuale dello Stato. Per evitare l’emissione di una tonnellata di CO2 si sono posti a
carico della collettività 185 €.
Risultati detrazioni fiscali 55%-
65%
Investimento
annuale
Contributo
annuale
Risparmio
conseguito
Emissioni
evitate
Costo
totale
emissioni
Costo
emissioni ex
contributo
Mln €/anno Mln €/anno GWh/anno ton CO2/anno €/ ton CO2 €/ ton CO2
Riqualificazione globale 39 22 527 209.386 186 105
Strutture opache e infissi 590 323 3.894 1.547.155 381 209
Pannelli Solari 78 43 599 238.112 328 181
Climatizzazione Invernale 535 298 4.319 1.716.015 312 174
Totale 1.242 686 9.339 3.710.668 335 185
Se nel breve termine (2015-2020) appare quindi importante sostenere le attuali policy di
promozione dell’efficienza energetica, quali detrazioni fiscali per riqualificazione energetica e
ristrutturazione edilizia, è importante nel lungo termine (2020-2030) evitare la sovrapposizione fra
diversi meccanismi incentivanti. In particolare, si ritiene più efficace un’impostazione basata su
meccanismi di mercato (TEE e ETS) che favorisca lo sviluppo di investimenti in tecnologie e settori
maggiormente cost-effective.
22
Struttura razionale e stabile delle politiche incentivo
Elaborazioni su dati Enea e Ispra
1. strumenti di incentivazione non-economici: tipicamente utilizzati sottoforma di
divieti, obblighi e standard comportamentali vincolanti. In generale, nel Green Act
l’introduzione di questi strumenti dovrebbe essere accompagnata da un’adeguata
analisi di impatto, così da prevederne l’applicazione laddove si riscontri l’esigenza di
avvalersi, in senso stretto, del principio di precauzione. Solo dopo aver valutato,
attraverso un ’ opportuna analisi costi-benefici, l ’ insostenibilità degli strumenti
economici, si dovrebbe passare all’uso di quelli non-economici.
Le politiche ambientali, energetiche e industriali richiedono di essere accompagnate
da adeguati strumenti di enforcement per una loro efficace implementazione. Nello
specifico, le politiche di incentivazione indirizzano i comportamenti – relativi a scelte di
investimento e azioni mirate a ridurre le esternalità ambientali – e svolgono, ex-ante,
un ruolo fondamentale nell’attuazione degli obiettivi di policy.
Nella recente esperienza, le politiche di incentivazione sono state utilizzate in modo
poco razionale, producendo gravi distorsioni sul piano economico ed ambientale e
limitando le opportunità di sviluppo. Una integrazione delle politiche di
sostenibilità ambientale con le politiche energetiche che eviti sovrapposizioni fra i
diversi sistemi di promozione della sostenibilità ambientale.
Gli strumenti che possono essere utilizzati si possono ricondurre a due macro categorie:
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Struttura razionale e stabile delle politiche incentivo
2. strumenti di incentivazione economici: preferendo quelli di mercato e ricorrendo a
quelli più generalmente afferenti alla fiscalità nei casi residuali di fallimento del
mercato per stimolare offerta o domanda green.
A.strumenti di mercato: gli strumenti di mercato sono solitamente preferibili, potendo
vantare caratteristiche di neutralità tecnologica ed uso più efficiente delle risorse. In modo
chiaro si dovrebbe identificare i campi di applicazione degli strumenti di mercato e garantire
che le finalità di politica ambientale siano basate su obiettivi stabili e non modificabili
almeno nel medio periodo (in modo da permettere di programmare gli investimenti). Va però
ricordato che anche l’introduzione di standard può rappresentare un elemento costitutivo
dello sviluppo di un mercato.
B.fiscalità: anche la fiscalità fa parte degli strumenti economici. Tuttavia, diversamente dai
meccanismi di mercato, i segnali economici non sono determinati dall’ interazione tra
domanda e offerta di mercato rispetto agli obiettivi di politica ambientale. La fiscalità
richiede la determinazione amministrativa dei valori economici e per questo motivo è meno
preferibile, in quanto potrebbe generare delle condotte distorsive o non allineate agli
obiettivi. Data la predeterminazione economica del livello impositivo e del campo di
applicazione, lo strumento della fiscalità risulta meno efficace sul piano della neutralità
tecnologica, in quanto richiede continui aggiornamenti dei valori in relazione al mutato
contesto.