enevento avvento-natale 2012 - · 2019-01-07 · moriranno per la paura e per l’attesa di ciò...

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Prima Settimana di Quaresima 1 Un viaggio alla scoperta del cuore GAM - GIOVENTÙ ARDENTE MARIANA I.R. al periodico “Cenacolo GAM” - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1 comma 2 - DCB - Benevento Avvento-Natale 2012 - per Ragazzi Un viaggio alla scoperta del cuore

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Prima Settimana di Quaresima

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Un viaggio allascoperta del cuore

GAM - GIOVENTÙ ARDENTE MARIANAI.R.

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o Avvento-Natale 2012 - per Ragazzi

Un viaggio allascoperta del cuore

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non commerciabile

A cura della “Comunità Consacrati G.A.M.”Via Appia Nuova, 45B 82018 Calvi (BN)Tel. 0824.337181 — E-mail: [email protected] Internet: www.cathomedia.com - www.cenacologam.it

Prima Settimana di Quaresima

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Un viaggioalla scoperta del cuore dell’uomoÈbello che tu abbia deciso di metterti in cammino

per conoscermi un po’ meglio.Sono il centro più intimo e prezioso della tua persona;sono la sede dei tuoi sentimenti, dei tuoi pensieri e dei tuoi progetti.In me, Dio ti incontra ed entra in dialogo con te.

Sarò io stesso a guidarti in questo viaggio.Ti aprirò la mia porta, ti accoglierò con gioia e ti mostrerò ogni mia parte: le piùbelle e luminose ma anche quelle buie, tristi e malandate.

Ti parlerò di me affinché tu possa davvero conoscermi e, conoscendomi,possa prenderti cura di me, permettendo allo Spirito Santo, il Dolce Ospite, diriversare in me i tesori della grazia ed impedendo che il male stabilisca in me lasua dimora.

C’è un modello al quale vorrei tanto somigliare: il Cuore di Gesù, re ecentro di tutti i cuori.Che questo viaggio faccia crescere in te il desiderio che il tuo cuore sia semprepiù simile a quello di Gesù.

Buon viaggio!

il tuo cuore

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CARO RAGAZZO,QUESTO SUSSIDIO È STATO PENSATO PER TE E LA TUA FAMIGLIA,PERCHÉ POSSIATE VIVERE BENE IL TEMPO DI ATTESA CHE È L’AV-VENTO, IL NATALE E TUTTO IL TEMPO DI NATALE.«ABBIAMO VISTO LA STELLA», DICONO I MAGI GIUNGENDO DAERODE DOPO UN LUNGO CAMMINO. LA STELLA È COME LA FEDE: CIINDICA QUALCHE COSA DI MERAVIGLIOSO. MA PER RAGGIUNGEREQUESTA MERAVIGLIA, OCCORRE CAMMINARE. È PER QUESTO CHE,ANCHE QUEST’ANNO, IL MESSALINO GAM TI SI PRESENTA COME UNCAMMINO DA FARE, ASCOLTANDO GESÙ E RISPONDENDOGLI CONLA PREGHIERA E LA VITA.VIVRAI CON NOI TUTTE LE SETTIMANE DI AVVENTO A PARTIRE DALVANGELO DELLA DOMENICA, LE FESTE PRINCIPALI DELL’AVVENTO EDEL TEMPO DEL NATALE. QUESTO CAMMINO TI AIUTERÀ A SCENDE-RE NEL TUO CUORE PERCHÉ È LÌ CHE GESÙ, IL DIO CON NOI, HASCELTO DI ABITARE.CHE DIRE ANCORA? BUON CAMMINO CON QUELLO CHE È ORMAI UNTUO VECCHIO AMICO: IL MESSALINO GAM PER FANCIULLI.

P.S. Questo sussidio, se vuoi, lo puoi utilizzare anche in altri periodidell’anno. È sempre meraviglioso scendere nel profondo del nostrocuore per trovarci Gesù!

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IL CAPRETTO MUSCHIATO

Dio è dentro di noi. È lì che ci dà appuntamento eci attende durante la giornata, oltre che nella chiesa.Dio dentro di noi non è un Dio silenzioso: egliparla. Ma per ascoltarlo bisogna far silenzio.Siamo inabitati da Dio. Occorre sentire Dioprofondamente nell’anima.

Prima Settimana di Quaresima

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Le mamme Indù, nell’India, raccontano ai loro figli unafiaba caratteristica: la fiaba del capretto muschiato.La mamma racconta:

«C’era una volta un capretto muschiato (sono quei caprettiche hanno una specie di sacca di pelle in cui c’è la ghiandoladel muschio, una ghiandola che secerne profumo). Quelcapretto sentì un mattino un filo di profumo che lo adescò.Incurante delle esortazioni della mamma, si mise a seguirequella traccia di profumo, di giungla in giungla. Rinunciò atutto: a mangiare, a bere, sempre ossessionato da quel filodi profumo. Finché una sera cadde in un burrone. Precipi-tando si sfracellò. L’ultimo suo atto prima di morire fu quellodi avere pietà di se stesso e di leccarsi il petto. Mentre se loleccava, la tasca dov’era la ghiandola del muschio si spezzòinteramente e diffuse il profumo. Allora il capretto cercò diaspirarne il profumo. Ormai moriva. Troppo tardi!».La mamma Indù commenta:«Mio piccolo bimbo, non cercare al di fuori di te il profumodi Dio, se no perisci nella giungla della vita. Cercalo nella tuaanima. Lì, nella tua anima, troverai Dio».

La preghiera è questo incontro personale dell’anima conDio. È il sentirsi inabitati dalle Tre Persone Divine. È undialogo con Dio.

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Maria, madre di Gesù,dammi il tuocuore così bello,così puro,così immacolato,così pieno d’amore e umiltà:rendimi capace di ricevereGesù nel pane della vita,amarlo come lo amastie servirlo sotto le povere spogliedel più povero dei poveri.

(Madre Teresa di Calcutta)

NOVENADELL’IMMACOLATA(dal 29 novembre al 7 dicembre)

Segno di croceInvocazione allo Spirito Santo:

Vieni, Santo Spirito,Vieni Padre dei poveri,manda a noi dal cielo,vieni datore dei doni,un raggio della tua luce.Vieni luce dei cuori.

Meditazione di un Misterodel Rosario

Pregare il “Padre nostro”,10 Ave Maria

Terminare con la piccolalode alla Santissima Trinità(Gloria al Padre…)

Rinnova la Consacrazionealla Mamma Celeste (daripetere sovente durante lagiornata):

«Mamma, tu sei con me e iosono con te!».

«La consacrazione a Maria dev’esseresempre ricordata, rinnovata evivificata!» (Giovanni Paolo II).

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1. Nel cuore una voce

“Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi,omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimo-nianze, calunnie. Queste sono le cose che rendo-no impuro l’uomo.

(Matteo 15,19-20)

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Domenica 2 Dicembre1a Domenica di Avvento

Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Luca (21,25-28,34-36)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Visaranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle,e sulla terra angoscia di popoli in ansia per ilfragore del mare e dei flutti, mentre gli uominimoriranno per la paura e per l’attesa di ciò chedovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieliinfatti saranno sconvolte. Allora vedranno ilFiglio dell’uomo venire su una nube con grandepotenza e gloria. Quando cominceranno adaccadere queste cose, risollevatevi e alzate ilcapo, perché la vostra liberazione è vicina.State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non siappesantiscano in dissipazioni, ubriachezze eaffanni della vita e che quel giorno non vipiombi addosso all’improvviso; come un laccioinfatti esso si abbatterà sopra tutti coloro cheabitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate inogni momento pregando, perché abbiate laforza di sfuggire a tutto ciò che sta per accade-re, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

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SPUNTO PER RIFLETTEREPer preparare ad accogliere qualcunooccorre guardarci dentro e vedere se il nostrocuore è pronto a farlo. È questo il camminodella nostra prima settimana di Avvento.Scopriremo dentro di noi una voce che ciindica il cammino. Ma chi ci aiuterà a farlo?

Poco prima di Natale, in Fiandra, alcuni secolifa: era caduta la neve. Un giovane Gesuita,chierico, osservava lo spettacolo fiabesco, ilcandore nivale che trasformava in una speciedi trasfigurazione cosmica tutto il paesaggio,e si inteneriva di commozione collegando ilbiancore della neve con l’immacolatezza diuna persona che amava immensamente: laMadonna. Si chiamava GiovanniBerchmanns. Gli fu chiesto: «Vuoi davverobene alla Madonna? «Rispose: «Sì, amotanto la Madonna, e amandola son sicurodella mia perseveranza e son sicuro diottenere tutto».

È lei che ci insegna a preparare il cuore allavenuta del Signore.

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scegliere e decidere cosa fare con“cuore puro”, cioè con sincerità elimpidezza. Un cuore puro non haseconde intenzioni o secondi fini, madesidera operare onestamente neiconfronti di se stesso, del prossimo e diDio. È un cuore che sa interrogarsi,esaminare, verificare, per distingueretra il vero e il falso, tra il bene e il maleprima di scegliere e di agire. È l’impe-gnativa “arte di discernere”, chenell’antichità consentiva di separare lemonete d’oro e d’argento dalle monetefalse, sottoponendole alla prova delfuoco.

Sai, nel tuo cuore c’è una voce che tispinge a scegliere il bene ed evitare ilmale. La coscienza è il luogo in cui Dio tiparla. Devi imparare ad ascoltare eseguire la voce della tua coscienza, cheti invita a non compiere mai il male, afare agli altri quello che tu vuoi che glialtri facciano a te e a rispettare sempreil prossimo e la sua coscienza.

Amerai il Signore tuo Dio con tuttoil tuo cuore, con tutta la tua animae con tutta la tua mente.

Amerai il tuo prossimo come testesso.

(Mt 22,37.39)

Sperimenti la serenità, la gioia e lapace quando sai di aver agito bene,mentre il rimorso ti tormenta quando lacoscienza ti rimprovera perché le tueazioni sono state in contrasto con ciòche è buono e retto. La coscienza noninterviene solo dopo aver fatto qualco-sa, nel bene o nel male, infatti il suocompito principale è quello di aiutarti a

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PreghieraSignore Gesù, questo cuore è stato creato

per te, per essere la tua dimora.Purificalo da ogni macchia, santificalo,

trasformalo in un cuore nuovo.Gesù, mite e umile di cuore,

rendi il mio cuore come il tuo.

I criteri che possono aiutarti neldistinguere le azioni buone daquelle cattive sono i seguenti:

1. quello che fai deve essere buono;2. la cattiva intenzione con cui fai ilbene rende cattiva tutta l’azione;3. le circostanze nelle quali agiscipossono ridurre la tua responsabili-tà, ma non tolgono nulla alla bontào alla malvagità della tua azione.

Comprendi quanto sia importanteprendersi cura di questa voce interiore!Nella formazione della coscienza laParola di Dio è la luce sul tuo cammino,che devi percorrere sorretto dai donidello Spirito Santo, aiutato dallatestimonianza o dai consigli degli altrie guidato dall’insegnamento certodella Chiesa.

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Un racconto per riflettereSiamo a Londra. In una vasta via alberata diLondra. Strepitio di cavalli e di carrozze, vociaredi mercanti e di strilloni. Trambusto di uominie mezzi. Chi corre perché ha fretta. Chipasseggia. Un po’ di tutto. Un via vai continuo.Ma ecco … quel signore che si è fermato.Pare in ascolto. Ma di che? Trattiene per unbraccio l’amico e gli sussurra: «Senti? C’èun grillo!». L’amico lo guarda stralunato:com’è possibile sentire il cri-cri di un grillo inquel mondo di rumori? «Ma cosa diceprofessore? Un grillo?!». E il signore, che siè fermato, come guidato da un radar, siaccosta lentamente ad un ciuffo d’erba aipiedi di un albero. Con delicatezza sposta glisteli e dice: «Eccolo!». L’amico si curva. Èdavvero un piccolo grillo. Doppio stupore peraver sentito il grillo a Londra. D’accordo. Peravvertire certi rumori occorre grande capacitàd’ascolto. E quel signore ce l’aveva. Era ilgrande studioso Jean Henry Fabre. E la suagrande capacità d’ascolto era rivolta in modospecifico al mondo degli insetti. «Ma comeha fatto a sentire il grillo in tutto questochiasso?» domanda l’amico al signor Fabre,mentre riprendono il cammino. «Perchévoglio bene a quelle piccole creature. Tuttisentono le voci che amano, anche se sonodebolissime».

E tu riesci ad ascoltare il tuo cuore,nonostante i mille rumori che ti circondano?

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LLLLL’ar’ar’ar’ar’arttttte del discere del discere del discere del discere del discernernernernernereeeeeProva ad interrogarti rispondendo consincerità-Accetto o subisco quanto mi è impostodall’esterno?-Vivo nelle nuvole, rifiutando il confrontocon la realtà?-Mi accontento delle piccolesoddisfazioni e mi dispero per i piccoliinconvenienti della vita quotidiana?-Indosso una maschera che nasconde ilmio vero volto?-Qual è la scelta fondamentale cheorienta la mia vita? Voglio che la mia vitasia la risposta al disegno di amore diDio?-Nelle situazioni che vivo riesco ad esserefedele alla scelta fondamentale?-Nella ricerca del vero bene soconfrontarmi con gli esempi e i consiglidei miei genitori, con i consigli di personeesperte e affidabili, con gli insegnamentidel Vangelo?

“ I Dieci comandamentiIo sono il Signore Dio Tuo1. Non avrai altro Dio fuori di me2. Non nominare il nome di Dio invano3. Ricordati di santificare le feste4. Onora tuo padre e tua madre5. Non uccidere6. Non commettere atti impuri7. Non rubare8. Non dire falsa testimonianza9. Non desiderare la donna d’altri10. Non desiderare la roba d’altri

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Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.

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Ricomponi la frase e leggerai la definizione di “coscienza” data dal Concilio Vaticano II.

LA UOMO

COSCIENZA

IL

SACRARIO È

DELL’

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“La gioia del cuore è la vita dell'uomo,l'allegria dell'uomo è lunga vita.

(Siracide 30,22)

2. Nel cuore il desiderio della felicità

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Sabato 8 DicembreSolennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

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Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Luca (1,26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandatoda Dio in una città della Galilea, chiamataNàzaret, a una vergine, promessa sposa di unuomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei,disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore ècon te». A queste parole ella fu molto turbata esi domandava che senso avesse un saluto comequesto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria,perché hai trovato grazia presso Dio».

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SPUNTO PER RIFLETTERE

«Non esiste e non esisterà mai una creaturain cui Dio sia più grande che in Maria», scrissesan Luigi Maria Grigno de Montfort.Maria è il paradiso di Dio, il giardino profumatoin cui Gesù è disceso quando si è fatto uomo.Maria è il capolavoro di Dio e la sua gioia.Il saluto dell’Angelo Gabriele «Sia gioia a te,o piena di grazia», esprime tutta lacompiacenza di Dio per lei.

La festa dell’Immacolata Concezione è unadelle più grandi feste della Mamma Celeste,perché celebriamo in essa le meraviglie cheil Padre ha compiuto in Maria preservandoladal peccato e colmandola di gioia sin dalprimo istante della sua esistenza.Immacolata significa infatti preservata dalpeccato e piena di grazia. Maria è santa peril fatto che Dio l’ha amata immensamente eperché ella ha sempre detto di “sì” al Padree ai fratelli.

È la Grazia, l’Amore di Dio che ci rendebellissimi così com’è bella l’Immacolata cheè stracolma della Grazia di Dio. Vuoi diventarecome Lei? Continua con il tuo Messalino…

e io rispondo

«Rallègrati, piena di grazia» (Lc 1,28)

«”Piena di grazia”: è il nome nuovodi Maria.Maria è la Tutta Bella e in lei non c’èmacchia, né ombra di peccato.Il Cuore Immacolato di Maria è ilCuore che più ha amato»(Don Carlo).

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Vieni, mettiamoci in cammino!Voglio innanzitutto mostrarti il piùgrande desiderio che c’è in me: ildesiderio della felicità.

Io, il tuo cuore, sono fatto per lafelicità. Dio ha messo in me il desideriodella felicità e solo Lui lo può colmare.Qualcuno afferma che la nostra epoca ècaratterizzata dalla malinconia, dall’insod-disfazione, dalla tristezza. Forse anche tula pensi allo stesso modo!Ma sai perché è così? Perché si cerca lafelicità in posti sbagliati.Si confonde la felicità con le piccolesoddisfazioni di un istante, si cerca lafelicità nel successo, nel denaro, nelpotere e in questo modo ci si allontanada se stessi, dal proprio cuore, dovesgorga la gioia autentica, che è dono diDio. Il motivo della nostra gioia è già innoi, ma spesso lo dimentichiamo. Lagioia non nasce dalle cose, ma da unaPersona: Gesù.

«Noi siamo viandanti alla ricerca diqualcosa di infinitamente bello,quel qualcosa che si chiama Gesù.Gesù è il fondo di tutti i nostri sogni».

?Prova a dare una risposta a questedomande:Quando mi sento felice?Quali situazioni, quali incontri, qualipersone mi rendono felice?

Il Vangelo è una promessa di felicitàper tutte le persone che desideranopercorrere le vie di Dio. Nelle Beatitu-dini, Gesù ha detto che una benedizio-ne infinita si posa su coloro che imita-no la sua vita e ricercano la pace concuore puro.

Il Figlio di Dio diviene povero per con-dividere la nostra povertà, si rallegra conquanti sono felici e piange con quantisono nel pianto; rifiuta la violenza, maporge l’altra guancia; è misericordioso,opera la pace e con ciò mostra la via si-cura verso il cielo.

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Le beatitudiniBeati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati.Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, di-ranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi edesultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

(Matteo 5,1-11)

RifRifRifRifRif l el el el el e tt itt itt itt itt iCi sono due categorie di persone:quelle che cercano e vivono peril successo e quelle che cercanoe vivono per la gioia. E tu, da cheparte stai?

PreghieraGesù, mite e umile di cuore,

rendi il mio cuore come il tuo.

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Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.

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QQQQQuizuizuizuizuizP

Perché nella parabola del figliolprodigo, il figlio maggiore siarrabbiò per la festa preparata dalpadre per il ritorno del fratello?

Per gelosia, perché in tanti anni difedeltà non gli aveva dato nemmenoun capretto.

Perché suo fratello gli avevarubato del denaro.

Perché non voleva dividerel’eredità del padre.

Un racconto per riflettereUna sera un vecchio uomo confidò al suogiovane nipote la storia di una battaglia chesi combatteva all’interno del suo cuore:Figlio mio, ciò che si combatte dentro di meè una battaglia tra due lupi.Il primo, malvagio, è pieno di Collera, Invidia,Angoscia, Rimorsi, Avidità, Arroganza,Orgoglio, Sensi di colpa, Sentimenti diinferiorità, Menzogna, Falsa fierezza,Superiorità ed Egocentrismo.Il secondo, buono, è pieno di Gioia, Pace,Amore, Disponibilità, Serenità, Umiltà,Gentilezza, Benevolenza, Simpatia, Generosità,Verità, Compassione e Fede.Il bambino, un po’ disorientato pensò per unminuto, e domandò al nonno:Chi dunque è quello che vince?Il vecchio rispose semplicemente:È colui che io nutro.

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“Il cuore di un uomo cambia il suo voltosia in bene sia in male.

(Siracide 13,25)

3. Nel cuore la luce della grazia

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Domenica 9 Dicembre2a Domenica di Avvento

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Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Luca (3,1-6)

Nell’anno quindicesimo dell’impero diTiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato eragovernatore della Giudea. Erode tetràrcadella Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrcadell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisàniatetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdotiAnna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovan-ni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percor-se tutta la regione del Giordano, predicandoun battesimo di conversione per il perdonodei peccati, com’è scritto nel libro deglioracoli del profeta Isaia:«Voce di uno che grida nel deserto:Preparate la via del Signore,raddrizzate i suoi sentieri!Ogni burrone sarà riempito,ogni monte e ogni colle sarà abbassato;le vie tortuose diverranno dirittee quelle impervie, spianate.Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

SPUNTO PER RIFLETTERESe attendiamo qualcuno di moltocaro il nostro cuore è pieno di gioia.Giovanni Battista per tutta la sua vitanon ha fatto che attendere Colui chedoveva venire, Gesù, e alla fine dellavita ha esclamato “Io l’amico dellosposo sono colmo di gioia perchéLUI è arrivato. La mia gioia adessoè completa!” (Cfr Gv 3, 29-30). Avevaincontrato Gesù l’unico che puòriempire il nostro cuore per intero.La gioia nasce da Dio. Il segreto diGesù è stato la gioia. Vuoi scoprireanche tu questa gioia che riempie ilcuore fino a traboccare? Camminacon il tuo messalino GAM in questaseconda settimana di avvento.

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Vuoi continuare il tuo viaggio? Coraggio,andiamo!

Ti parlo della luce che splende dentrodi me e che tu devi far brillare nella tuavita.L’acqua del Battesimo ha cancellato lamacchia del peccato originale e ti ha resouna nuova creatura.Dio ti ha fatto dono della grazia.La grazia è il dono di amore di Dio perte, la sua bontà che ti viene in soccorsoe la forza che da lui deriva. Il papaBenedetto XVI dice: «La grazia èessere guardati da Dio, essere toccatidal suo amore».

La grazia ti è inviata dall’alto; fa di teun figlio di Dio ed erede del Cielo; tidona una inclinazione permanente albene. Essa ti aiuta a riconoscere, a vole-re e a fare ciò che ti porta al bene, a Dioe al Cielo.

La grazia si realizza in maniera parti-colare nei Sacramenti, che per voleredi Gesù, nostro Signore, sono i luoghi pereccellenza dell’incontro con Dio.

I sette sacramentiBATTESIMO

CONFERMAZIONE

EUCARISTIA

PENITENZA

UNZIONE DEGLI INFERMI

ORDINE SACRO

MATRIMONIO

Dio ti fa questo meraviglioso dono ma tudevi accoglierlo e averne cura, devi fareun buon uso della tua libertà e risponde-re sempre sì all’iniziativa della grazia cheè in te.

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RaccontoIl piccolo capostazioneQuando i treni cominciavano a fare i primiviaggi, c’era una piccola stazione dove isegnali li faceva il capostazione con unalanterna. Ora, una sera d’inverno, erascoppiata una grande burrasca, vento e neveflagellavano i fianchi di una collinetta da dovedoveva arrivare il treno, l’ultimo di quelle oregià buie. A un certo momento, all’imboccaturadel tunnel cadde una grossa frana di pietree di fango: il treno in arrivo avrebbe sbattutoin quella frana. Il capostazione accese lalanterna per fare al treno il segnale di fermarsi.Ormai l’ora dell’arrivo del treno si avvicinavae il capostazione era disperato. Vecchio comeera non ce la faceva a salire sulla collina eandare all’altra imboccatura del tunnel, aqualche centinaia di metri. Fu il nipote Alberto,di dieci anni, ad afferrare la lanterna efacendosi strada sotto la tormenta andòincontro al treno che sbuffando stava perentrare nel tunnel franato. I passeggeri furonotutti salvi e Alberto, da grande, fu nominatocapostazione al posto del nonno.

Voglio dirti che nella vita possono accaderetempeste e frane, quelle dei peccati e delletentazioni, ma non devi mai scoraggiarti, maiavere paura. Certo, i pericoli sono tanti, ilveleno del peccato minaccia di rovinarti lavita. Perciò non permettere che il peccatotrovi spazio in te. Resta unito a Gesù, come untralcio è attaccato alla vite. Se ti accade difare qualcosa di male, volgi il tuo sguardo allaluce che è in te e mettiti subito in cammino perritrovare Gesù con una bella Confessione.

PreghieraMio Dio, la tua grazia sia sempre

con me e con tutti i miei cari.Gesù, mite e umile di cuore,

rendi il mio cuore come il tuo.

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Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.

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Ecco un simpatico cruciverba. Lo risolveraifacilmente e ti ricorderà che l’Avvento è ilmomento più bello per dire a Gesù che gli vuoibene.

ORIZZONTALI:

1. La gente . . . . . . . . . a Giovanni per farsi battezzare.

2. Gesù raccomandava: « . . . . . . . . perché non sapete in quale giorno il Signorevostro verrà».

3. Periodo dell’anno che prepara la venuta di Gesù: . . . . . . .

4. Giovanni predicava nel . . . . . . .

5. «Gesù è più potente di me, dice Giovanni, io non sono nemmeno degno di portargli i . . .. . . ».

6. Giovanni Battista portava un . . . . . . . di peli di cammello.

7. Alla fine della vita Dio puliràl’aia del mondo e raccoglierà ilgrano buono nel suo . . . . .. . che è il Paradiso.

VERTICALI:

8. Giovanni grida verso i Farisei:«Chi vi ha insegnato a sottrarviall’ . . . che vi sovrasta?».

La soluzione puoi rilevarla dalladiagonale scurita:

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33“Un cuore perverso è causa di dolore,un uomo dalla molta esperienza lo ripaga.

(Siracide 36,22)

4. Nel cuore le virtù

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Domenica 16 Dicembre3a Domenica di Avvento

Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Luca (3,10-18)

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni,dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Risponde-va loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non neha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzaree gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamofare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla dipiù di quanto vi è stato fissato».Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi,che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Nonmaltrattate e non estorcete niente a nessuno;accontentatevi delle vostre paghe».Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo aGiovanni, si domandavano in cuor loro se nonfosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicen-do: «Io vi battezzo con acqua; ma viene coluiche è più forte di me, a cui non sono degno dislegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà inSpirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala perpulire la sua aia e per raccogliere il frumentonel suo granaio; ma brucerà la paglia con un

fuoco inestinguibile».Con molte altre esortazioniGiovanni evangelizzava ilpopolo.

SPUNTO PER RIFLETTEREGiovanni non smette mai diesortare, di indurre alpentimento; è la sua missione dipreparazione alla venuta delMessia. Anche noi come la genteche lo ascoltava dovemmodomandarci: «E noi cosadobbiamo fare?». Nellaprossime pagine troverai larisposta…

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Ti sei accorto di alcuni piccoli “semi”piantati nel tuo cuore? Aspettano dicrescere e portare frutto nelle tua vita,e perché ciò avvenga è fondamentale iltuo impegno.È di questi semi che voglio parlarti.

Gesù ti invita ad essere perfetto comeil Padre celeste (cf Mt 5,48):questo significa che devi cambiare testesso nel tuo cammino verso Dio. Devilavorare su te stesso per poter compiere ilbene liberamente, con gioia e senza sa-crificio. Con le tue capacità umane puoifare ciò solo in modo imperfetto, perciòDio ti viene in aiuto con la sua grazia,sorregge le tue virtù umane e ti dona levirtù teologali perché tu possa avvicinar-ti sempre più a Lui.

Le più importanti virtù umane, dettecardinali, sono: prudenza, giustizia,fortezza e temperanza.La prudenza è la capacità di riconosce-re il bene in ogni situazione e di sce-gliere i mezzi adeguati per compierlo.Pensa al mercante del Vangelo che«trovata una perla di grande valore va,vende tutti i suoi averi e la compra»(Mt 13,46).La giustizia è la virtù che ti fa desidera-re di dare a Dio e al prossimo ciò chespetta loro.

L'uomo buono dal buon tesoro delsuo cuore trae fuori il bene; l'uo-mo cattivo dal suo cattivo tesorotrae fuori il male: la sua boccainfatti esprime ciò che dal cuoresovrabbonda.

(Luca 6,45)

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La fortezza ti fa cercare il bene anchenelle difficoltà, ti rende capace divincere la paura, perfino della morte,e di affrontare la prova e le persecu-zioni.La temperanza è la virtù che ti aiuta atenere a freno i tuoi desideri.

Le virtù teologali sono: fede, speranzae carità.La fede è la strada creata da Dio per rag-giungere la verità, che è Dio stesso. È lavirtù per la quale tu credi in Dio e a tuttociò che egli ti ha detto e rivelato, e chela Santa Chiesa ti propone da credere.La speranza è fiducia in quello che Dio hapromesso nella creazione, nei Profeti ein modo particolare in Gesù Cristo,anche se non vediamo queste realtà.La carità è la virtù per la quale ami Diosopra ogni cosa e il tuo prossimocome te stesso. Gesù pone l’amore al disopra di tutti gli altri comandamenti.Non trascurare questi meravigliosi semi,non lasciarli appassire ma prenditenecura, e la tua vita sarà feconda di ciòche è vero, nobile, giusto, puro, amabi-le, di tutto ciò che merita lode.

PreghieraSignore, accresci in me la fede,

la speranza e la carità perché io sappiaportare i frutti che ti attendi da me.

Gesù, mite e umile di cuore,rendi il mio cuore come il tuo.

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di consolare la sua pena parlandogli dellabontà divina. L’uomo entrò in chiesa e pregòa lungo insieme a lei. Ne uscì rincuorato, main fondo al suo cuore la sua pena non erasvanita. Non aveva più niente, nessuno daamare. Si sentiva inutile. Camminò a lungo,senza una meta, chiedendo a Dio di guidarei suoi stanchi passi, di mostrargli lo scopodella sua vita. Cadde stremato dalla fatica edalla fame. Passò Carità e lo raccolse,offrendogli un pasto caldo ed un posto perdormire. Si addormentò subito, finalmentesu un letto vero. In sogno vide un sentieroripido, tortuoso che portava verso la cima diun monte. Non riusciva a vederla, ma sentivache emanava una forte luce, come se il solesi fosse divertito a nascondersi dietro almonte. Tanti cercavano di percorrere ilsentiero, ma solo pochi si spingevano finoalla cima. Alcuni si fermavano a metà strada,incerti se proseguire. Erano pieni di lividi perle tante cadute e spesso, sconsolati, si

RaccontoLe tre sorelleC’erano una volta, e ci sono ancora, tresorelle. La prima stava sempre in chiesa apregare. Per tutti. Perché, diceva, le preghierenon sono mai abbastanza. In parrocchia eraonnipresente; lei curava il catechismo el’animazione liturgica. Se avesse potuto, forseavrebbe anche celebrato. Sapeva trasmettereagli altri la sua incrollabile fiducia in Dio enella sua bontà. Non era mai triste opreoccupata. Sapeva che Lui avrebbeaggiustato ogni cosa. La seconda invece erasempre in movimento. Aiutava gli altri,instancabile. Dovunque qualcuno soffriva leiera sempre lì per soccorrerlo. Aveva imparatoa curare molte malattie. Ma spesso era lasua sola presenza operosa a guarire. Anchelei andava in chiesa, ma si fermava solo perpoco. C’era tanto da fare e non voleva sottrarretempo ai suoi poveri. Sentiva che quello erail suo modo per glorificare Dio, ponendosi alservizio delle creature più bisognose. E poi,comunque c’era sempre sua sorella apregare per tutti. La più piccola si chiamavaSperanza. A volte si fermava con Fede apregare, altre volte aiutava Carità nel suogiro. Ma spesso era triste e, di nascosto,piangeva. Le sue sorelle servivanocontinuamente Dio. L’una con le preghiere,l’altra con le opere. Lei invece si sentiva inutile.Non aveva un ruolo preciso e credeva di nonpoter amare come loro. Quel giorno davantial portone della chiesa era seduto un uomoche piangeva, disperato. Passò Fede e cercò

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Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.

volgevano indietro. Ai piedi del monte c’eraFede che indicava la cima ad alcune personeassorte in preghiera. Chiedevano la forza persalire. L’uomo comprese chi c’era su quelmonte. Era seduto sul bordo della strada,chiedendosi se continuare quella scalataapparentemente impossibile. Attorno a luic’era tanta gente che piangeva e si lamentava.Alcuni erano a terra, ormai esausti, pieni dilividi, incapaci di proseguire il cammino. ECarità era accanto a loro per curare le loromembra stanche. L’uomo si guardò intorno.Sul sentiero adesso c’era solo un vecchiobarcollante, incapace di stare in piedi. C’eraanche una bambina che cercava disorreggerlo, di aiutarlo. Piangeva perché ilpeso era troppo grande per lei. Il suo compitoera portarlo fino in cima. Si disperava,impotente. L’uomo vide il suo sforzosovrumano e provò ammirazione per quellabimba così testarda. Istintivamente si alzò ecorse per aiutarla. Afferrò il vecchiosottobraccio e subito i suoi muscoli sigonfiarono per lo sforzo. Sembrava troppopesante anche per lui, ma non si arrese. Perla prima volta nella sua vita era felice di poteressere utile a qualcuno. Riprovò a spingere,aiutato dalla piccola, e finalmente il vecchiosi mosse. Lentamente cominciarono a salire.Passo dopo passo il peso sembravadiminuire. Quando raggiunsero la cima,l’uomo ormai esausto, si pose a sedere. Ilvecchio si voltò verso di lui, come perringraziarlo. Aveva il suo stesso volto,

consumato dagli anni e dalla disperazione.L’uomo provò un brivido di terrore, vedendosicome in uno specchio distorto. Compresesubito l’arcano messaggio. Quel pesoimmane era la sua vita senza senso, i suoipeccati. La bambina gli fece un cenno e scesedi nuovo. La seguì; non era più stanco. Almattino la piccola Speranza svegliò l’uomocol suo dolce sorriso. Lui la riconobbe subitoe la prese per mano. Anche lei aveva fattoquel sogno. Non si sentiva più inutile. Avevacapito. Le sue sorelle indicavano la meta,aiutando chi si perdeva per strada. Ma sololei poteva salire. Insieme, mano nella mano,andarono a cercare il senso delle loro vite. Aipiedi del monte c’era tanta gente cheaspettava e solo lei, solo loro potevano aiutarliad arrivare in cima. E loro sapevano chi c’erasu quel monte.

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VIRTÙ CARDINALI PRUDENZA GIUSTIZIA FORTEZZA TEMPERANZAFEDE SPERANZA CARITÀ

Cerca le parole elencate e scopri la preghiera nascosta, mettendo insieme le lettere cherimangono

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Prima Settimana di Quaresima

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“Come io ho amato voi,così amatevi anche voi gli uni gli altri.

(Gv 13,34)

5. Desiderio di amare e di essere amati

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Domenica 23 Dicembre4a Domenica di Avvento

Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Luca (1,39-45)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta ver-so la regione montuosa, in una città di Giuda.Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria,il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabettafu colmata di Spirito Santo ed esclamò a granvoce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto ilfrutto del tuo grembo! A che cosa devo che lamadre del mio Signore venga da me? Ecco, ap-pena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bam-bino ha sussultato di gioia nel mio grembo.E beata colei che ha creduto nell’adempimentodi ciò che il Signore le ha detto».

Prima Settimana di Quaresima

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SPUNTO PER RIFLETTEREIn quei giorni Maria partì...: non lo fece percercare una conferma di quanto le era statoannunciato, ma per dire la sua gioia e recareun beneficio.

... E si recò in fretta: è lo slancio dell’amoreche diviene subito umile servizio. L’amore ègeneroso. E tu: apri il tuo cuore ad amare eessere amato? Scoprilo con il tuoMessalino…

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È il desiderio di amare ed essereamato che alimenta il tuo cuore.L’esperienza dimostra che è vitale perogni persona il bisogno di amore, distima, di riconoscimento, di accoglien-za. Solo gustando l’amore ti senti vivo,la vita ti sorride, le giornate e gli impe-gni quotidiani si rivestono di serenità egioia.

Eppure spesso ti senti infelice, tiangusti per ogni piccolo inconvenienteo contrattempo, vedi solo ombre eseccature intorno a te e dentro di te.Forse succede anche a te di rimanereimprigionato dal rammarico e dall’insod-disfazione perché vorresti esserediverso da quello che sei …La causa del tuo malessere spesso èproprio lo scarso amore che hai verso testesso. Vorresti essere stimato, ma tuper primo ti disprezzi; vorresti essereaccolto, ma tu per primo non ti accetti;vorresti essere amato, ma tu per primonon ti ami.

Allora è il momento di imparare astimarti per quello che sei: un impastodi qualità e difetti, di certezze e paure,di gioie e sofferenze. Impara ad amarete stesso perché se non sai amare testesso non potrai amare veramente ilprossimo. Solo se sai prenderti cura delvero bene della tua persona, saprainutrire un amore autentico verso glialtri. È una grande responsabilità quelladi amare se stessi, impegnandosicostantemente nella propria crescita esviluppando i doni di natura e di graziache il Signore ti concede.

Quando avrai compiuto questo percor-so interiore, sarà più semplice distin-

“«NOI SIAMO VIANDANTI ALLA RICERCA DI

QUALCOSA DI INFINITAMENTE BELLO,QUEL QUALCOSA CHE SI CHIAMA GESÙ.GESÙ È IL FONDO DI TUTTI I NOSTRI SOGNI.È LUI IL COMPIMENTO DI TUTTO CIÒ A CUI

L’UMANITÀ ANELA».(DON CARLO)

Prima Settimana di Quaresima

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guere come amare Dio, il prossimo, lecose. Il tuo amore sarà davvero ordina-to quando pone in Dio il suo punto dipartenza, il tragitto e la meta del suocammino.È Dio che riversa l’amore nel tuo cuore:tu devi amare Lui non opponendoti maialla sua volontà e desiderando trovarein Lui la tua pace.Devi amare le persone che ti sonoaccanto desiderando di percorrereinsieme con loro la via di Dio e di rag-giungere insieme con loro la meta che èla vita di Dio.Devi ammirare e lodare le cose delmondo, opere della creazione di Dio e,per mezzo loro, rivolgerti a Dio conmaggiore slancio.

RifRifRifRifRif l el el el el e tt itt itt itt itt i

Autentico amore di sé o egoismo?

Amore di sè

- Ha un’immagine di sé autentica- è umile- riconosce i propri talenti e ringrazia Dio- apprezza i talenti degli altri- è capace di accettare la sfida, lacorrezione e la critica delle proprie idee- sa riconoscere i propri limiti, li accetta

e si impegna per superarli- vede il proprio valore come persona- è centrato su Dio.

Egoismo

- Ha un’immagine di sé negativa- è superbo- si auto-commisera- è geloso dei doni degli altri- spesso si paragona agli altri- i suoi sentimenti sono facilmente feriti- non sa accettare i “no”- è sempre preoccupato di piacere aglialtri o pretende di dominare gli altri- vede il proprio valore in ciò che fa pergli altri- è centrato su se stesso.

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RaccontoI due legnettiUn giorno, in un bivio della foresta, siincontrarono due legnetti. Venivano da postilontani, avevano camminato tanto, e si eranofermati un attimo per decidere da che parteandare. Si salutarono educatamente ecominciarono a osservarsi in silenzio. Eranoabbastanza simili tra loro, con alcuni nodi ealcune cicatrici, uno era più orientato a destrae l’altro a sinistra. Cominciarono a parlaredel più e del meno, poi sempre piùintensamente e intimamente. Scoprirono diavere tante cose in comune e tante cose incui erano diversi. Ma quella diversità non lispaventava. Chiacchierarono così a lungo,finché scese la notte. Dovevano deciderebene il da farsi. Avrebbero potuto salutarsifelici di quel breve scambio e allontanarsiciascuno per la propria strada. Ma quello nonpiaceva a nessuno dei due; sapevano chequello che avevano trovato era troppo preziosoper buttarlo via. Mentre pensavano a cosafare, si accorsero che, in quello scenario delcuore che avevano costruito con la lorointimità, entrambi si erano trasformati, quasiper incanto, in talee. Ciascuno di fronteall’altro aveva cominciato a mettere radici inquel terreno, sprofondando nel sottosuolo,aveva incontrato la radici dell’altro e le avevaabbracciate. Ciascuno aveva innalzato versoil cielo le proprie fronde su, sempre più inalto, a cercare la luce oltre il buio della forestae aveva trovato le fronde dell’altro, e con quelleaveva cominciato a giocare e a vibrareinsieme, aiutato dal vento, che facendomuovere le foglie accompagnava come inuna musica la loro danza d’amore.

PreghieraIl mio amore, Signore, sia paziente e

benigno; non sia invidioso, non si vanti enon si gonfi, non manchi di rispetto, noncerchi il suo interesse, non si adiri, nontenga conto del male ricevuto, non godadell’ingiustizia, ma si compiaccia della

verità.Gesù, mite e umile di cuore, rendi il mio

cuore come il tuo.

IN ME …

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Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.

Prima Settimana di Quaresima

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Il vero dono del Natale1. Come si chiamava l’Angelo che annunciò a Maria che avrebbedato alla luce un figlio di nome Gesù?2. Cosa rispose Maria all’Angelo?3. Chi erano coloro che, avvisati da unAngelo, accorsero ad adorare il Piccolo Gesùdopo la sua nascita?4. Come si chiamava lo sposo di Maria cheallevò Gesù come un padre?5. Come veniva chiamatoGiovanni (figlio di Elisabetta,cugina di Maria) che invitava lepersone ad immergersinell’acqua del fiume Giordanocome segno del pentimento peri peccati e del perdono di Dio?6. Come si chiamavano gliuomini venuti dall’Oriente chefurono guidati da una stella finoal Piccolo Gesù?7. Maria era la …… di Gesù. (qualè la parola mancante?)8. Il giorno del Battesimo vieneconsegnata una veste chesimboleggia l’uomo nuovovenuto da Dio, senza macchiadi peccato. Di che colore è laveste?9. Come si chiamavaquell’uomo che andò a trovareGesù durante la notte e al qualeGesù disse che per entrare nel regno di Dio occorreva rinascere “dall’alto”,dall’acqua e dallo Spirito Santo?10. Chi erano coloro che cantavano “Gloria” alla nascita di Gesù?11. Durante il Battesimo si accende il cero pasquale per ricordare chenoi tutti dobbiamo essere la luce del….?

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Come Maria

Alle parole: «Lo Spirito Santo scenderà sudi te …» immagina il cuore di Maria: ungrande giglio aperto e un fascio di luceche lo riempie.Accolse in sé la Luce, socchiuse il Giglio elasciò trasparire nell’interno la parola«Sì». Questa parola fu assorbita dallaLuce e «il Verbo si è fatto Carne».Il «sì» di Maria si incontrò con lo SpiritoSanto. Una grande Luce avvolse quel «sì»:ecco il mistico e reale connubio. Dopo cheMaria diede il suo “sì” a Dio, in liberavolontà, con libera accettazione, il Verbocominciò a farsi carne in Lei.Ogni concepimento avviene così: primanello Spirito, poi nella carne.Così avviene, in noi: ogni volta chediciamo il nostro “sì” nello Spirito Santo,con libera accettazione, il Verbo prendedimora in noi. Lo Spirito ci avvolge ecompie la crescita di Cristo in noi.

(Don Carlo De Ambrogio)

Prima Settimana di Quaresima

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“Beato l'uomo che sempre teme,ma chi indurisce il cuore cadrà nel male.

(Proverbi 28,14)

6. Nel cuore la vocazione alla santità

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Martedì 25 DicembreNatale

Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Luca (2,1-14)

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimentodi tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governa-

tore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. AncheGiuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davidechiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide.

Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre sitrovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il

suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perchéper loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavanotutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presen-

tò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grandetimore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia,che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore,

che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto infasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudi-

ne dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto deicieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Prima Settimana di Quaresima

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SPUNTO PER RIFLETTEREIl Natale è profondamente legatoall’Eucaristia. A Natale Gesù si fa Bimbo pernoi, nell’Eucaristia si fa addirittura mangiareda noi per donarci la sua Vita.

Una Suora che insegna in una primaelementare racconta questa esperienza:«Paolo (un bambino profondamente attentoa tutto ciò che riguarda Gesù) va alla Messacon la mamma. Alla Comunione vuole andarecon lei. Che cosa succede? Dopo aver datol’Eucaristia alla mamma, il sacerdote metteGesù sulla bocca spalancata di Paolo. Lamamma preoccupata interviene: “Padre, nonha che cinque anni”.E il sacerdote calmissimo: “Non c’è migliortabernacolo di queste animucce”. Paolo èraggiante: fa il suo ringraziamento stretto allamamma che piange commossa. QuandoPaolo ritorna a scuola, mi feci raccontare ciò

che era capitato.- Paolo, gli chiedevo, come mai Gesù è venutoda te?- Perché mi voleva dire una parola.- E che parola?- Questa: Paoluccio, preparati perché voglioportarti presto in paradiso.- E come fai a prepararti?- Mi metto il vestito più bello.- perché la Mamma piangeva dopo laComunione? Non era contenta?- Ma! Forse voleva venire in cielo anche lei.Paolo da allora si è fatto molto più buono, piùcalmo, più riflessivo. Di questo ci siamoaccorti tutti”. Anche noi in questo Natalevogliamo mettere il vestito più bello,diventando come Paolo più buoni e riflessivi;in poche parole sforzandoci di diventare SANTIcome Gesù…

e io rispondo

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RifRifRifRifRif l el el el el e tt itt itt itt itt iCome diventare santi

Siamo tutti chiamati a diventare santi, losapevi? Ti spaventa questa prospettiva?Forse pensi che per diventare santooccorra fare grandi cose … ma la santitàè la meta di tutti i cristiani. Come fare perarrivare a questo traguardo?Gesù, nel Vangelo ci lascia un programmapreciso, che ognuno può vivere nella suavita di ogni giorno.«Vivi poveramente e semplicemente, nonaffannarti a diventare ricco; poni la tuaricchezza in me perché io sono la tuaricchezza e la tua pace. Allora sarai felicee benedetto dal Padre mio.Non disperare, anche se soffri, anche sepiangi; io ti consolerò e asciugherò ognitua lacrima. Allora sarai felice ebenedetto dal Padre mio.Abbi fame e sete del regno del Padre,desidera che la sua volontà sia fatta sullaterra come in cielo. Prega e lotta dovevivi, perché ci sia un mondo più fraterno,dove i poveri siano rispettati. Siicoraggioso, pensa a quelli che soffrono esono lontani, a quelli che lottano controil male, prega per loro, vivi per loro.Allora sarai felice e benedetto dal Padremio.

Sicuramente, almeno una volta, tisarai posto la domanda: «Chi sono eperché esisto, in che modo possorealizzare me stesso?».Il senso della tua vita è quello di unirtinell’amore a Dio e di corrisponderecompletamente al suo volere. Devi per-mettere a Dio «di vivere la sua vita inte»: questo significa essere «santi». Ècon la santità che ogni uomo raggiungelo scopo per cui Dio l’ha creato; è con lasantità che si raggiunge l’armonia conse stessi e con il proprio Creatore. Lasantità non è una perfezione che si rag-giunge da soli, ma è un’unione con GesùCristo. Solo rimanendo in Gesù, nel suoamore, si riceve una nuova vita e così siritrova se stessi e si diviene santi.

Benedetto Dio, Padre del Signo-re nostro Gesù Cristo...In lui ci ha scelti prima della crea-zione del mondoper essere santi e immacolati difronte a lui nella carità.

(Ef 1,3-4)

Prima Settimana di Quaresima

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PreghieraDonami, mio Dio, di riconoscere la voca-zione alla santità impressa nel mio cuore.Rendimi capace di prestare orecchio allatua voce, per riconoscere i segni del tuo

volere e, una volta riconosciuto, dammi lagioia e la forza di attuarlo sempre, costi

quel che costi.Gesù, mite e umile di cuore, rendi il mio

cuore come il tuo.

IN ME …

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Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.Sii buono con coloro che sono soli e

rifiutati, con quelli che sono tristi e nellamiseria, i più poveri e più indifesi; staiinsieme a loro. Io sono nascosto nel lorocuore, tutto quello che farai a loro è a meche lo fai: loro ti aiuteranno a cambiareil tuo cuore di pietra in un cuore che ama.Allora sarai felice e benedetto dal Padremio.Il tuo cuore sia puro e limpido,trasparente come acqua di sorgente.Allora sarai felice e benedetto dal Padremio.Porta la pace sempre e a tutti. Allorasarai felice e benedetto dal Padre mio».

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Metti in ordine le parole contenute nel fumetto. Scoprirai la frase rivolta daDomenico Savio a don Bosco

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a farmi aiuti

mi santo

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“Tramano delitti, attuano le trame che hanno ordito;l'intimo dell'uomo e il suo cuore: un abisso!

(Salmo 64,7)

7. Nel cuore le ferite del peccato

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Domenica 30 DicembreSanta Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe

Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Luca (2,41-52)

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemmeper la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi sali-rono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi igiorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciulloGesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne ac-corgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecerouna giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i pa-renti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono incerca di lui a Gerusalemme.Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzoai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelliche l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenzae le sue risposte.Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio,perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati,ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate?Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padremio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sotto-messo. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuo-re. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio eagli uomini.

Prima Settimana di Quaresima

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SPUNTO PER RIFLETTEREQuante lacrime ha versato la Madonnaquando calava la notte in quei tre giorni in cuinon sentiva più Gesù. Quando arriveremo inCielo, vedremo quanto la Mamma Celesteha cercato anche noi, durante la nostra vitaquaggiù. Vedremo come ci è sempre statavicina; era lei che ci difendeva, era l’Angeloinvisibile. È lei che ogni sera ci carezza, checi sussurra le parole più belle, ci conforta e,quando scendono le lacrime, è lei che ce leasciuga. È lei che ci cerca quando ciallontaniamo con il peccato e ci insegna lastrada del ritorno…

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Seguimi. Ti accompagno nella miaparte ferita. Guarda, il buio è rischiaratoda una luce. È la grazia che Dio ti hadonato nel giorno del Battesimo. Deviimpegnarti ad alimentare questa luceperché non si spenga.

Adamo ed Eva, tentati dal diavolo,hanno lasciato spegnere nel loro cuorela fiducia nei confronti del loro Creato-re. Essi hanno disubbidito a Dio, distrug-gendo l’armonia in se stessi e intorno asé. Dopo questo primo peccato, ilpeccato originale, il cuore di ogni uomoporta in sé una dolorosa ferita e devecontinuamente combattere per sottrar-si al dominio del maligno, con l’aiutodella grazia di Dio.Ci sono sette peccati, detti capitali,perché generano altri peccati. Nonpermettere che trovino posto in mealtrimenti sarò presto invaso dal loroveleno. Ecco te li presento uno ad uno:

Superbia: è la ricerca ad ogni costo dellapropria superiorità, voler essere “il più…” bello, forte, ricco, simpatico, intelli-gente, colto, raffinato, esperto, buono… fino a svilire o negare il positivo chec’è negli altri. Il miglior antidoto per la su-perbia è coltivare l’umiltà:capacità di gioire e utilizzare al megliociò che si ha, nella consapevolezza chetutto il nostro essere è dono di Dio e ilnostro operare è risposta all’iniziativadella grazia di Dio.Avarizia: è l’amore smisurato per ildenaro.

“Tutto quello che è nel mondo - laconcupiscenza della carne, laconcupiscenza degli occhi e lasuperbia della vita - non viene dalPadre, ma viene dal mondo.E il mondo passa con la sua concu-piscenza; ma chi fa la volontà di Diorimane in eterno!(1Giovanni 2,16-17)

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Invidia: è l’inca-pacità di accoglie-re il valore dellecose, la lorointima bellezza, lagrandezza dell’al-tro per cui tuttodiventa un ogget-to da catturare epossedere adogni costo.Ira: è arrabbiarsisenza motivo e

nutrire il desiderio di rispondere al malecon il male. Rimedi pratici per superarel’ira sono: immaginarsi allo specchioquando si è arrabbiati e vedersi tremen-di e ridicoli, saper tacere e coltivarepensieri di mitezza, bontà, perdono.Lussuria e golosità: sono la ricerca delpiacere fine a se stesso.Accidia o pigrizia: è cedere allo scorag-giamento, alla noia, alla pesantezza,che fanno fuggire dall’attività intrapresao che si dovrebbe intraprendere.Contro questo nemico occorre esserecostanti e pazienti.

RaccontoUna volta un contadino raccolse alcuneceste di mele che mandavano un profumoda far venire l’acquolina in bocca. Molte leaveva colte fresche e rosse dalle piante.Altre le aveva raccolte da terra. Le meleraccolte da terra avevano battuto ecominciavano a marcire ma il contadino nonse ne accorse e le mise tutte insieme, poi levendette al fruttivendolo. Quando ilfruttivendolo aprì le ceste portò le mele nelsuo negozio, la maggior parte della fruttaera marcia.

Stai attento! Non farti attaccare dal marciodel peccato, come accadde alle melebuone nelle ceste del contadino. Anzi, invitaanche gli altri a diventare “mela buona”.

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Immagine di un cuorImmagine di un cuorImmagine di un cuorImmagine di un cuorImmagine di un cuore sce sce sce sce schiahiahiahiahia vvvvvo delo delo delo delo delpeccato e dominato da Satanapeccato e dominato da Satanapeccato e dominato da Satanapeccato e dominato da Satanapeccato e dominato da Satana

Tale è lo stato del cuore di unapersona schiava del peccato: indulge intutto, a soddisfare tutti i suoi desiderie tutte le sue passioni, senza pensare aDio. In questo cuore, Satana e i suoiministri, rappresentati dai 7 animali (i7 peccati capitali), regnano.Lo Spirito Santo, che non è in grado diavere accesso in un cuore cosìdominato da Satana, se ne va, senzaabbandonare del tutto il peccatore enon cessa di offrirgli i tesori della suagrazia rappresentati da queste fiammedi fuoco che circondano il cuore.L’Angelo, questo messaggero dellagrazia di Cristo, si sforza di svegliarlocon tutti i mezzi, ma questo cuore nonsente né vuole capire niente, talmenteè cieco e sedotto dalla cupidigia e dalledelizie del peccato.

Superbia

LussuriaInvidia

Golosità

Accidia

Avarizia

Ira

Menzogna

Prima Settimana di Quaresima

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IN ME …

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Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.

«IL MIO CUORE IMMACOLATO SARÀ ILVOSTRO RIFUGIO E LA VIA CHE VI CONDURRÀ

A DIO» (FATIMA) -

A TE, MADRE NOSTRA DOLCISSIMA,COME PICCOLI BIMBI CI AFFIDIAMO

E CI CONSACRIAMO AL TUO CUORE:RENDILO SIMILE AL TUO

PER POTER AMARE GESÙ,COME LO AMI TU.

PreghieraLa tua luce, Signore,

allontani da me le tenebre del peccato.Gesù, mite e umile di cuore,

rendi il mio cuore come il tuo.

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Qual è la strada che ci guarisce dalle ferite del peccato. Gioca e lo scoprirai!

ALDILÀ FIDUCIA PROFANOCREDERE MALE RELIGIONECULTO MISTERO RISPOSTEDEI MORTE RITODIO PERCHÉ SACRODOLORE PERDONO TEMPIOFESTA POPOLI VITA

Chiave: 2,4,1,8,2,5,3,2,7,3,6,3,3

Prima Settimana di Quaresima

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“L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione,l'umile di cuore ottiene onori.

(Proverbi 29,23)

8. Nel cuore la difficoltà di perdonare

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Martedì 1 GennaioMaria Santissima Madre di Dio

Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Luca (2,16-21)

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza in-dugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambi-no, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo vi-sto, riferirono ciò che del bambino era statodetto loro.Tutti quelli che udivano si stupirono delle cosedette loro dai pastori. Maria, da parte sua, cu-stodiva tutte queste cose, meditandole nel suocuore. I pastori se ne tornarono, glorificando elodando Dio per tutto quello che avevano uditoe visto, com’era stato detto loro. Quando furo-no compiuti gli otto giorni prescritti per lacirconcisione, gli fu messo nome Gesù, come erastato chiamato dall’angelo prima che fosse con-cepito nel grembo.

Prima Settimana di Quaresima

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SPUNTO PER RIFLETTERENoi tante volte ci fermiamo ad analizzare lenostre colpe e deficienze e quelle degli altri,invece di orien-tarci verso Dio e meditare ilsuo Amore. Dobbiamo invece diventareanime di ascolto, come la Madonna, che«con-servava» tutte le Parole di Dio nel suoCuore Immacolato e ne faceva oggetto dimeditazione e di gioia. E allora tutto il malesarà vinto dalla forza del perdono, le nostretenebre dalla Luce della Parola di Dio…

e io rispondo

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“Vieni. Entriamo in una parte di me chesoffre e sanguina per i torti e le offesesubite.

Sai, è inevitabile dover affrontaresituazioni di conflitto e ad esse si puòreagire in tanti modi diversi.Un primo atteggiamento è quello dirispondere colpo su colpo; un altroatteggiamento è quello di rinchiudersinel rancore, nella rabbia, nel risenti-mento. C’è però una terza possibilerisposta, che è faticosa ed insiemeesaltante: il perdono.

Gesù, che aveva insegnato a perdona-re «settanta volte sette» (Mt 18,22) eaveva esortato i discepoli a riconciliarsiprima di pregare (Mc 11,25) o di acco-starsi all’altare per offrire il proprio dono(Mt 5,24), mentre dona la sua vita sullacroce, si rivolge al Padre con questeparole: «Padre, perdonali perché nonsanno quello che fanno» (Lc 23,34).Gesù ti insegna che la misura del perdo-no è la stessa misura con la quale ilPadre celeste perdona:

«Siate misericordiosi, come è miseri-cordioso il Padre vostro. Non giudicatee non sarete giudicati; non condannatee non sarete condannati; perdonate esarete perdonati» (Lc 4,36-37).

Tutti hanno motivi per perdonare eper chiedere perdono perciò solo securi le ferite che sanguinano in te e seidisposto a prenderti cura delle feritealtrui, comincerà per te un meravigliosocammino verso la guarigione.

Prova a rispondere con sincerità a questedomande:- Che cosa significa per me perdonare?- Il perdono è per me frutto di un amorecoraggioso o un atto di debolezza?- Mi sforzo di fare spazio nella mia vitaall’insegnamento di Gesù sul perdono?

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RaccontoUn giorno il saggio diede al discepolo unsacco vuoto e un cesto di patate. «Pensa atutte le persone che hanno fatto o dettoqualcosa contro di te recentemente,specialmente quelle che non riesci aperdonare. Per ciascuna, scrivi il nome suuna patata e mettila nel sacco». Il discepolopensò ad alcune persone e rapidamente ilsuo sacco si riempì di patate. «Porta con teil sacco, dovunque vai, per una settimana»disse il saggio. «Poi ne parleremo».Inizialmente il discepolo non pensò alla cosa.Portare il sacco non era particolarmentegravoso. Ma dopo un po’, divenne semprepiù un gravoso fardello. Sembrava che fossesempre più faticoso portarlo, anche se il suopeso rimaneva invariato. Dopo qualchegiorno, il sacco cominciò a puzzare. Le patatemarce emettevano un odore acre. Non era

solo faticoso portarlo, era anche sgradevole.Finalmente la settimana terminò.Il saggio domandò al discepolo: «Nessunariflessione sulla cosa?».«Sì, maestro» rispose il discepolo. «Quandosiamo incapaci di perdonare gli altri, portiamosempre con noi emozioni negative, propriocome queste patate. Questa negatività diventaun fardello per noi, e dopo un po’, peggiora».«Sì, questo è esattamente quello che accadequando si coltiva il rancore. Allora, comepossiamo alleviare questo fardello?».«Dobbiamo sforzarci di perdonare».«Perdonare qualcuno equivale a togliere unapatata dal sacco. Quante persone per cuiprovavi rancore sei capace di perdonare?».«Ci ho pensato molto, maestro» disse ildiscepolo. «Mi è costata molta fatica, ma hodeciso di perdonarli tutti».

PreghieraSignore Gesù, ti offro il mio cuore:

accettalo, purificalo, guariscilo.Dammi i sentimenti del tuo Cuore divino.

Aiutami ad essere umile e mite.

IN ME …

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Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.

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E IMPARAE IMPARAE IMPARAE IMPARAE IMPARA1. L’Angelo dell’Annunciazione.2. Il Creatore del mondo, è …3. Il nome della Madonna.4. La città che vide crescere ilSalvatore.5. Il giorno di Natale ricordiamo lanascita di …6. La regione centrale della Palestina.7. Uno dei doni dei Magi.8. Vi morì Gesù.9. La prima donna dell’umanità.10. La città che diede i natali al Messia.11. La città dove morì Gesù.

ACROSTICO: Ha un nome difficile ma è ungioco enigmistico divertente! Deriva dal grecoákros = estremo + stíkos = verso. Con le letteredel tuo nome prova a formulare una parola ouna frase dal significato religioso.

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Risolvi il cruciverba.Inserisci nella grata le lettere con il simbolo (#).Poi anagrammale in modo tale da formare:

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“Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,e pone nella carne il suo sostegno,allontanando il suo cuore dal Signore.

(Geremia 17,5)

9. Il desiderio della vita eterna

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Domenica 6 GennaioEpifania del Signore

Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Matteo (2,1-12)

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo delre Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente aGerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato,il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stel-la e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, ilre Erode restò turbato e con lui tuttaGerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti egli scribi del popolo, si informava da loro sul luo-go in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero:«A Betlemme di Giudea, perché così è scritto permezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra diGiuda, non sei davvero l’ultima delle città princi-pali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che saràil pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode,chiamati segretamente i Magi, si fece dire da lorocon esattezza il tempo in cui era apparsa la stellae li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e infor-matevi accuratamente sul bambino e, quandol’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’iovenga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Edecco, la stella, che avevano visto spuntare, li pre-cedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo

SPUNTO PER RIFLETTEREChe cosa sospinge i Magi? Lasperanza. Che cosa sospinge emuove noi quaggiù? La speranza.La speranza è un’inquietudine delcuore che permette agli uomini dicamminare verso il futuro; è laforza segreta che fa vibrare lanostra anima, che tiene alto ilmorale, che ci sospinge a tuttociò che di grande sta fuori di noi.Dice San Tommaso: «Èl’estensione dell’anima versoqualche cosa di grande». La fedeopera ci apre ad una realtà piùgrande spalanca il nostro cuoreal desiderio della Vita Eterna cheè la nostra meta….

Prima Settimana di Quaresima

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dove si trovava il bambino. Al vedere lastella, provarono una gioia grandissima.Entrati nella casa, videro il bambino conMaria sua madre, si prostrarono e loadorarono. Poi aprirono i loro scrigni egli offrirono in dono oro, incenso emirra. Avvertiti in sogno di non tornareda Erode, per un’altra strada fecero ri-torno al loro paese.

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Ti faccio conoscere un desiderio checustodisco in me ma che non sempreriesce a far sentire la sua presenza nellavita di tutti i giorni perché è vinto da altridesideri. È il desiderio della vita eterna,la vita perfetta, la comunione di vita e diamore con la Santissima Trinità.Con la morte ogni uomo si presentadavanti al giudizio di Dio. Per ognunoarriva il momento della verità.Il Cielo è poter guardare Dio faccia afaccia; vivere in Dio e insieme con tuttigli angeli e i santi rallegrarsi persempre di Lui e con Lui.Spesso l’anima ha bisogno dipurificazione prima di poter vedereDio faccia a faccia. Dopo il dolorepurificatore del purgatorio potràincontrare lo sguardo d’amore di Dioin una serena gioia celeste.L’anima può anche essere piena dimalvagità, di odio, piena di “no” neiconfronti di tutto che si volge lontanodall’amore e da Dio. L’eterna lontanan-za da Dio, l’assenza assoluta di amore èl’inferno.

“Abbiate fede in Dio e abbiate fedeanche in me. Nella casa del Padremio vi sono molte dimore. Se no,vi avrei mai detto:“Vado a prepararvi un posto”?Quando sarò andato e vi avròpreparato un posto, verrò dinuovo e vi prenderò con me,perché dove sono io siate anche voi.

(Giovanni 14,1-3)

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RaccontoI quattro quadriIn un antico castello abitava un signore moltobuono, che aveva fatto dipingere sulle paretidella chiesetta quattro bei quadri: due da unaparte e due dall’altra.Il primo quadro rappresentava Dio. Quelsignore si inginocchiava davanti e pensava:- Con il mio peccato io ho offeso Dio cosìbuono, che ha creato tutte le cose, e mi haregalato i cieli, i mari, i monti, i fiori daammirare. Come è buono Dio e come sonocattivo io che lo offendo con i miei peccati!Il secondo quadro rappresentava Gesù incroce. Quel signore si fermava davanti ediceva: - Gesù perdonami! Quanto hai soffertoper me, per chiudere l’inferno e riaprirmi leporte del Paradiso. E io ingrato disobbediscoai tuoi comandamenti.Il terzo quadro rappresentava l’inferno, edavanti a tanto orrore e spavento, pensava: -Me lo sono proprio meritato! Però come sonosciocco: per qualche divertimento, perqualche capriccio, rischio di caderci dentroper tutta l’eternità.Il quarto quadro rappresentava il Paradiso, equel signore diceva fra sé: - Peggio per mese lo perdo! Il Paradiso è meraviglioso e ionon sono capace di pregare un po’ di più permeritarlo. Non sono capace d’essere piùpaziente, più gentile, e fare un po’ di bene dipiù a chi ha bisogno di me.Poi si alzava, e andava a confessarsiveramente pentito.

PreghieraGesù, mite e umile di cuore,

rendi il mio cuore come il tuo.

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Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.

E tu, pensi mai che i tuoi pensieri, le tueparole, le tue azioni di ogni giorno sonoun mattone con il quale costruisci il tuofuturo eterno?

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La parola nascosta

Il re di Israele che fece costruire il TempioIl secondo libro della BibbiaUno dei personaggi presenti nella parabola del buon samaritano, che passò oltreGesù ne scelse dodiciL’ultimo libro della BibbiaL’abitante di Cirene che aiutò Gesù a portare la croceI Re dell’Oriente che portarono i doni a Gesù BambinoIl personaggio che liberò gli Ebrei dalla schiavitù egizianaLazzaro lo era di Gesù

Lo sono Morte, Giudizio, Inferno, Paradiso:

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Prima Settimana di Quaresima

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“Chi è avveduto nasconde quello che sa,il cuore degli stolti proclama stoltezze.

(Proverbi 12,23)

10. Nel cuore il tempio santo di Dio

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Domenica 13 GennaioBattesimo di Gesù

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Gesu’ mi parlaDal Vangelo secondo Luca (3,15-16.21-22)

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa etutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuorloro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose atutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma vienecolui che è più forte di me, a cui non sono degnodi slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà inSpirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto ilpopolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anchelui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprìe discese sopra di lui lo Spirito Santo in formacorporea, come una colomba, e venne una vocedal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te hoposto il mio compiacimento».

Prima Settimana di Quaresima

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SPUNTO PER RIFLETTERE« Tu sei il mio Figlio amatissimo; tu hai tuttoil mio com-piacimento »: sei l’oggetto deimio compiacimento; la mia gioia è in te.Amatissimo, come nessun altro. Attraversolo Spirito Santo che ci è stato regalato nelBattesimo e che scenderà su di noi nellaConfermazione il Padre ci rendeall’immagine del Figlio suo divino, ci rendeTempio Santo di Dio. Lui ci ama così tanto davoler abitare per sempre in noi con Gesù e loSpirito Santo…

e io rispondo

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Nonostante le mie ferite, i miei difettie gli angoli bui che ci sono in me, sonocreato per ospitare il dolce e silenziosoospite, lo Spirito Santo. Sono creato peressere il tempio dello Spirito Santo, ladimora di Dio.Quanto più ti apri allo Spirito Santotanto più egli diventa il maestro dellatua vita che si riempirà dei suoi frutti.

“I frutti dello Spirito SantoAMORE, GIOIA, PACE,PAZIENZA, BENEVOLENZA, BONTÀ,FEDELTÀ, MITEZZA, DOMINIO DI SÉ

Dio vuole abitare in me. Grazie al grandedono dell’Eucaristia, Gesù viene ad abitaredentro di me, ogni volta che tu Lo accoglinella Comunione.

Prima Settimana di Quaresima

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RaccontoDio abita in noi

Un vecchio sacerdote stava ormai per lasciarel’insegnamento: quella sarebbe stata la suaultima lezione. E proprio per questo poseuna domanda ed attese che i suoi alunnirispondessero: “Dove abita Dio?”I giovani rimasero un po’ sorpresi: quantevolte avevano affrontato interrogativi ben piùdifficili. E quindi offrirono le loro risposte: “Dioabita nei cieli”, disse il primo. Ma il sacerdotenon fu contento della sua risposta e scossela testa. “Dio abitava nel Tempio diGerusalemme”, rispose il secondo. Maanche questa volta il sacerdote fece cenno dino. “Dio abita in ogni luogo”, affermò il terzo. E ancora una volta il sacerdote dimostrò chequella non era la risposta giusta.Toccò a lui, dunque, dare la risposta: “Dioabita - disse - in ogni cuore che è dispostoad accoglierlo”. “Ecco, sto alla porta e busso.Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre laporta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli conme”, dice il Signore.

PreghieraSpirito Santo, vieni nella mia vita

e dipingi nel profondo del mio cuoreil volto di Gesù.

Gesù, mite e umile di cuore,rendi il mio cuore come il tuo.

IN ME …

………………………………………

Fai una pausa di silenzio, poi scrivi soprala riga ciò che lo Spirito Santo ti ha insegnato.

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CODICE SEGRETO:

Sostituisci ad ogni simbolo la lettera corrispondente e scoprirai la frase nascosta

= A = B = C = D = E = F = G

= H = I = L = M = N = O = P

= R = S = T =V

?

«———————————————————————————————

———————————————————————————————»

Prima Settimana di Quaresima

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Labirinto

Cerca di partire dalla lettera A e di arrivare al centro del cuore

Prim

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SIAMO GIUNTI AL TERMINE DEL NOSTRO VIAGGIO.NON TI HO NASCOSTO NULLA DI ME, MI SONO MOSTRATO COSÌ COMESONO: UN IMPASTO DI BENE E MALE, DI TALENTI E DIFETTI, DI VIRTÙE VIZI, DI PASSIONI E DI ASPIRAZIONI.SPERO TU ABBIA DAVVERO IMPARATO A CONOSCERMI UN PO’ DI PIÙE SOPRATTUTTO MI AUGURO CHE DA QUESTO MOMENTO IN POI TUSENTA IL DESIDERIO DI PRENDERTI CURA DI ME.

Ti saluto con un racconto …Una antica leggenda racconta che una volta, nel cuore di una foresta c’era unuomo che viveva da solo, un eremita, il quale faceva cose prodigiose e tanta genteandava a cercarlo. Le cose che questo vecchio eremita toccava diventavano oro.Tre ragazzi decisero di andare a trovarlo, con la speranza di tornare a casa carichid’oro. Cammina, cammina, arrivarono, e prima che aprissero bocca l’eremitadisse: “Ragazzi, ho bisogno di molte pietre per restaurare la mia capanna. Viprego, tornate in fondo alla valle, riempite di sassi queste tre ceste e portatemelequi. Poi avrete i miei doni”. I ragazzi scesero fino al fiume che biancheggiava avalle, riempirono di pietre lisce le ceste e ripresero a salire verso la capannadell’eremita, ma strada facendo, due di loro scaricarono le ceste troppo pesantida portare. Solo il terzo ragazzo sopportò la fatica di portare la cesta piena finoin cima. Arrivati alla capanna, l’eremita nel vederli, stese le mani e le pietre cheerano nella cesta presero a luccicare come oro.

Dona il tuo cuore a Gesù, chiedi a Lui di abitare in te affinché il tuo cuore di pietradiventi un cuore d’oro, un cuore nuovo, tutto amore, umiltà, pazienza, dolcezza,forza, affinché il tuo cuore sia come quello della Mamma Celeste, una Cattedraledella Trinità.

Prima Settimana di Quaresima

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“Dio non ci ama perché siamo buoni e belli. Dio ci rende buoni e belli perchéci ama. Questo significa che non sono i nostri meriti, le nostre capacità chevalgono agli occhi di Dio, ma il semplice fatto che noi esistiamo, che siamosuoi figli, le sue creature”.

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In ciascuno di noi c’èqualcosa di simile ad uncherubino, qualcosa disomigliante all’angelodivino dai molti occhi,come una coscienza.Ma questa somiglianzanon è esteriore, néapparente. Lasomiglianza con il

cherubino è interiore, misteriosa enascosta nel profondo dell’anima.È una somiglianza spirituale. C’è ungrande cuore cherubico nella nostraanima, un nucleo angelico dell’anima, maesso è nascosto nel mistero ed èinvisibile agli occhi della carne.

Dio ha messo nell’uomo il suo dono piùgrande: l’immagine di Dio. Ma questodono, questa perla preziosa, si nascondenegli strati più profondi dell’anima: chiusoin una rozza conchiglia, fangosa, giacesepolto nel limo, negli strati più profondidell’anima.Tutti noi siamo come dei vasi di argillacolmi d’oro scintillante. Di fuori siamoanneriti e macchiati, dentro invece siamorisplendenti di una luce radiosa.

Il tesoro di ognuno di noi è sepolto nel campodella nostra anima. E se qualcuno trova ilproprio tesoro, allora trattiene il respiro,abbandona tutti i suoi affari per poterlo

portare alla luce. In questo sta la piùgrande felicità, il bene supremo dell’uomo.In questo consiste la sua gioia eterna.Il regno dei cieli è la parte divina dell’animaumana. Trovarla in se stessi e negli altri,convincersi con i propri occhi della santitàdella creatura di Dio, della bontà edell’amore delle persone, in questo stal’eterna beatitudine e la vita eterna.Chi l’ha gustata una volta è pronto ascambiare con essa tutti i beni personali.La perla che il mercante cercava non èlontana, l’uomo la porta con sé ovunque,solo che non lo sa.

E ognuno di noi va angosciato per ilmondo, pur avendo un tesoro dentro di sémolto spesso crede che una simile perlasia in qualche posto lontano. Beato coluiche vede il suo tesoro! Ma chi è in grado divederlo? Chi vede la sua perla?Le cose terrene le vede solo colui che haun occhio corporeo puro; le cose celesti levede solo colui che ha puro l’occhioceleste, il cuore. BEATI I PURI DI CUOREPERCHÉ VEDRANNO DIO, lo vedrannonel proprio cuore e in quello altrui; lovedranno non solo in futuro, ma anche inquesta vita, lo vedranno adesso.Basta solo che purifichino il loro cuore!

Testo di P. Florenskij, Il cuore cherubico, Casale Monf. 1999.Elaborazione Monache BenedettineMonastero S. Margherita Fabriano

TEMPIO DI DIOTEMPIO DI DIOTEMPIO DI DIOTEMPIO DI DIOTEMPIO DI DIO

Prima Settimana di Quaresima

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Per offerta: CONTO BANCOPOSTA n° 61214839Iban: IT46 R076 0115 0000 0006 1214 839 (Bic/Swift: BPPIITRRXXX)intestato a: Comunità Consacrati del GAM

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A Gesù per Maria

Nell’Apocalisse, al capitolo 12, è detto:

«I figli della Donna vestita di Sole(che è l’Immacolata, Madre della Chiesa)vinsero il Dragone rosso-fuoco(cioè il Demonio),grazie al Sangue dell’Agnello Gesù(cioè mediante la Confessione e l’Eucaristia)e grazie alla testimonianza del loro eroismo»