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esempi di simmetria elaborati sul triangolo equilatero

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Page 1: esempi di simmetria elaborati sul triangolo equilatero · B . OBIETTIVO FOCALIZZATO - Visualizzato fisicamente con descrizioni e immagini come da intestazione della presente UdA -

esempi di simmetria elaborati sul triangolo equilatero

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Maglie di struttura triangolare per la rielaborazione del modulo

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Effetti caleidoscopici esempi di simmetria rotatoria

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Unità di Apprendimento SCATOLE MAGICHE

A . PREMESSA

La condizione di partenza presuppone la pretesa di fornire all’utenza una motivazione non obbligata all’apprendimento del disegno tecnico

attraverso vie di conoscenza alternative. Si rende infatti necessaria la sensibilizzazione dei soggetti verso il RICONOSCIMENTO DI UNA UTILITA’

PRIORITARIA DEL SAPER RAPPRESENTARE UNA DATA FORMA per una migliore FRUIBILITA’ DELLA COMUNICAZIONE VISIVA DELLA

STESSA. Per questo occorre sviluppare prioritariamente le tecniche di scomposizione e ricomposizione dei moduli elementari, per le costruzioni

geometriche prese in analisi nell’attività di apprendimento. Esercitare la mente e la mano all’elaborazione di forme strutturate geometricamente e

proporzionalmente, individuandone le modularità intrinseche e determinandone di ulteriori per favorire il processo creativo e la sensibilità estetica

personale.

Per le condizioni elencate si procede quindi focalizzando a priori l’OBIETTIVO FINALE, prima di qualsiasi elaborato, rendendo evidente all’utente

la necessità di conoscere le tecniche e le basi geometriche senza le quali non sarebbe raggiungibile l’obiettivo

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B . OBIETTIVO FOCALIZZATO

- Visualizzato fisicamente con descrizioni e immagini come da intestazione della presente UdA

- PRESENTAZIONE DEL PROGETTO CON L’ENFASI NECESSARIA SOSTENUTA DALL’ISTITUZIONE

COLLEGIO DOCENTI ETC

- L’oggetto SCATOLA MAGICA diventa , con una chiave di lettura che simula il gioco delle parti di

un’impresa, il PRODOTTO di un lavoro interdisciplinare tra materie/reparti: ufficio tecnico - produzione -

finitura – ovvero tra reparti del CFP, diventato, per l’occasione il marchio acronimo di

<< Creazione Forme & Prodotti >>

- Viene altresì individuato un target, non solo tra gli utenti stessi, che beneficiano del GIOCO prodotto

finale, ma anche di organismi terzi che ne potrebbero usufruire sul piano educativo per l’evidente

connotazione ludica (es. enti scolastici e ricreativi per l’infanzia)

C . OBIETTIVO FORMATIVO

IL VERO obiettivo, inizialmente sottinteso all’intero progetto, è CREARE UN PERCORSO FORMATIVO

ALTERNATIVO alle dimensioni di apprendimento istituzionali , connotandolo differentemente per le caratteristiche

relazionali e interdisciplinari che lo esplicitano.

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B(1) DESCRIZIONE DELL’OGGETTO

La Scatola Magica è una particolare sezione ingrandita e semplificata del classico Caleidoscopio.

Nell’intento di rendere più percepibili ed evidenti le dinamiche e i processi geometrici che si attivano con

l’uso dell’oggetto tradizionale, si propone di produrre diversi modelli/contenitori “scopici”( di visualizzazione

indotta), la cui base si taglia sul disegno di un triangolo equilatero con lato 50cm e le cui pareti, rivestite a

specchio, rifletteranno all’infinito (per simmetria rotatoria) tutte le tessere ricombinate sul piano triangolare

della scatola.

Il risultato finale sarà ottenere, come effetto ottico, diversi mosaici, tanti quanti le varianti proposte in fase

elaborativa grafica, poi disegnate, tagliate e/o decorate da ciascun partecipante nei “reparti specializzati”.

B(2) DESTINAZIONE DELL’OGGETTO

L’oggetto Scatola Magica, una volta selezionati i migliori tra i modelli proposti sulla base delle evidenti

strutture geometriche che condizionano gli effetti ottenuti, diventerebbe oggetto di produzione per un vero e

proprio PROTOTIPO ingrandito almeno del doppio, tale da essere considerato” vendibile” ad eventuali e

presunti terzi già citati, ritenuti fruitori appartenenti al target come già individuato (enti educativi ricreativi etc.)

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C(1) FASI DEL PROGETTO EDUCATIVO

I. FASE DI PREPARAZIONE: esercitazioni grafiche sulla figura geometrica del triangolo equilatero, sulla sua struttura

portante e sugli assi di simmetria relativi (vd bozza tav 4 allegata)

Progetto di massima della scatola-modello con sviluppo, proiezione ortogonale e dettaglio della tessera replicata nel

mosaico riprodotto quale esempio dell’effetto ottico da ottenere(vd tav 5)

II. FASE DI ELABORAZIONE GRAFICA per entrambe i reparti: rielaborazione dei soggetti grafici sulle maglie di struttura

triangolare per la ricostruzione del modulo nelle diverse varianti; prove di stesura del mosaico con la replica del modulo

proposto; esecutivo in scala reale del modulo selezionato dall’autore

III. REALIZZAZIONE MODELLI per il reparto FALEGNAMERIA: costruzione della scatola in legno; esercitazioni pratiche

rivestimento delle pareti esterne con tasselli bicolore alternati ad intarsio

IV. FASE RELAZIONALE: interscambio e passaggio delle consegne tra i REPARTI coinvolti.

Esposizione reciproca del lavoro svolto tra falegnami e decoratori con relazioni individuali e di gruppo con la relativa

consegna degli elaborati per la successiva fase di finitura.

V. FASE DI FINITURA: decorazione dei moduli triangolari tagliati o intagliati dai falegnami:

l’affidamento dei moduli a ciascun decoratore è a discrezione del responsabile del reparto (prof.ssa Barzaghi)

VI. FASE FINALE CONSEGNA DEL PROGETTO; esposizione dei modelli scelti tra i più esemplificativi con le relative

tavole descrittive delle fasi di elaborazione del progetto attuale e del futuro prototipo. RELAZIONE FINALE