esigenze del corpo umano: respirare:se ad una … · anteriormente lateralmente in parte...

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ESIGENZE DEL CORPO UMANO: RESPIRARE:se ad una cellula togliamo ossigeno non può respirare NUTRIRSI:serve per le attività delle cellule ELIMINARE I CATABOLITI: conseguenza del nutrimento. MUOVERSI:la cellula animale è caratterizzata dalla capacità di muoversi e di spostarsi. RIPRODURSI: la natura umana ha sviluppato la capacità di riproduzione. Per fare questo utilizza gli ormoni. Non a caso il massimo appetito sessuale della donna coincide con il periodo di ovulazione. EVOLUZIONE: passaggio dalla cellula ad organismi più complessi. APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO:mette in comunicazione tutte le varie parti del corpo attraverso i vasi. APPARATO LOCOMOTORE: diviso in scheletrico e muscolare. Provvede al movimento. APPARATO RESPIRATORIO: non tutte le cellule del corpo umano sono a contatto con l’ambiente esterno e quindi hanno bisogno di un sistema che permetta loro di avere ossigeno. APPARATO DIGERENTE:provvede al nutrimento, è un tubo che ci percorre dalla cavità orale alla cavità anale. Provvede anche alla digestione,all’assimilazione dei prodotti digerenti, all’eliminazione dei prodotti di scarto. APPARATO URINARIO:eliminazione dei prodotti del catabolismo azotato. I reni filtrano il sangue, producono urina raccolta nella vescica, attraverso l’uretere viene riversata all’esterno. APPARATO RIPRODUTTIVO:diverso da donna a uomo. SISTEMA NERVOSO ED ENDOCRINO:sistema di gestione e coordinamento dei vari organi. SISTEMA LINFATICO: rete di vasi, parallela al cardiocircolatorio ed insieme di organi impiegati in attività di difesa immunitaria. Piano frontale Piano sagittale Piano traverso o trasversale Piano perpendicolare al piano d’appoggio e parallelo alla fronte. Qualcosa si trova anteriormente e qualcosa posteriormente al piano Piano perpendicolare agli altri due.Piano mediano che divide il corpo in due metà simmetriche.Ci sarà qlcsa a dx e qualcosa a sx del piano sagittale mediano. Piano parallelo al piano d’appoggio. Ci sarà qualcosa che si trova superiormente e qualcosa che si trova inferiormente al piano La destra e la sinistra in anatomia si riferisce alla destra e alla sinistra del corpo esaminato. Il punto che si trova più vicino al piano sagittale mediano si chiamo mediale mentre quello più lontano si chiamo laterale PROSSIMALE: usato solo per gli arti è il punto più vicino alla radice dell’arto DISTALE:usato solo per gli arti è il punto più lontano dalla radice dell’arto. Torace

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Page 1: ESIGENZE DEL CORPO UMANO: RESPIRARE:se ad una … · anteriormente lateralmente in parte posteriormente è delimitato dei muscoli addominali. Stretto superiore della pelvi: ... muscoli

ESIGENZE DEL CORPO UMANO: RESPIRARE:se ad una cellula togliamo ossigeno non può respirare NUTRIRSI:serve per le attività delle cellule ELIMINARE I CATABOLITI: conseguenza del nutrimento. MUOVERSI:la cellula animale è caratterizzata dalla capacità di muoversi e di spostarsi. RIPRODURSI: la natura umana ha sviluppato la capacità di riproduzione. Per fare questo utilizza gli ormoni. Non a caso il massimo appetito sessuale della donna coincide con il periodo di ovulazione.

EVOLUZIONE: passaggio dalla cellula ad organismi più complessi. APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO:mette in comunicazione tutte le varie parti del corpo attraverso i vasi. APPARATO LOCOMOTORE: diviso in scheletrico e muscolare. Provvede al movimento. APPARATO RESPIRATORIO: non tutte le cellule del corpo umano sono a contatto con l’ambiente esterno e quindi hanno bisogno di un sistema che permetta loro di avere ossigeno. APPARATO DIGERENTE:provvede al nutrimento, è un tubo che ci percorre dalla cavità orale alla cavità anale. Provvede anche alla digestione,all’assimilazione dei prodotti digerenti, all’eliminazione dei prodotti di scarto. APPARATO URINARIO:eliminazione dei prodotti del catabolismo azotato. I reni filtrano il sangue, producono urina raccolta nella vescica, attraverso l’uretere viene riversata all’esterno. APPARATO RIPRODUTTIVO:diverso da donna a uomo. SISTEMA NERVOSO ED ENDOCRINO:sistema di gestione e coordinamento dei vari organi. SISTEMA LINFATICO: rete di vasi, parallela al cardiocircolatorio ed insieme di organi impiegati in attività di difesa immunitaria.

Piano frontale Piano sagittale Piano traverso o trasversale

Piano perpendicolare al piano d’appoggio e parallelo alla fronte. Qualcosa si trova anteriormente e qualcosa posteriormente al piano

Piano perpendicolare agli altri due.Piano mediano che divide il corpo in due metà simmetriche.Ci sarà qlcsa a dx e qualcosa a sx del piano sagittale mediano.

Piano parallelo al piano d’appoggio. Ci sarà qualcosa che si trova superiormente e qualcosa che si trova inferiormente al piano

La destra e la sinistra in anatomia si riferisce alla destra e alla sinistra del corpo esaminato. Il punto che si trova più vicino al piano sagittale mediano si chiamo mediale mentre quello più lontano si chiamo laterale PROSSIMALE: usato solo per gli arti è il punto più vicino alla radice dell’arto DISTALE:usato solo per gli arti è il punto più lontano dalla radice dell’arto.

Torace

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Gabbia toracica: è formata dalle 12 vertebre

toraciche, dalle 12 paia di coste e dallo sterno (osso impari e piatto). Questa delimita la cavità toracica.

Funzioni: inserzione per numerosi muscoli(del collo, del torace,degli arti superiori, dell’addome e del dorso), protegge il contenuto della cavità toracica e provvede alla funzione meccanica della respirazione. E’ una delle regioni più dinamiche del corpo.

Sterno: osso piatto composto da tre parti→ corpo, manubrio dello sterno (sopra), processo xifoideo (in

basso). Le coste si articolano anteriormente con lo sterno e posteriormente con le faccette articolari delle vertebre. Le coste sono piatte. C’è un corpo ,più ampio, un collo e una testa.

Anteriormente le prime 7 coste si articolano con lo sterno attraverso una cartilagine. Si chiamano coste sternali.

L’8° con la sua cartilagine termina sulla cartilagine della 7° La 9° con la sua cartilagine termina sulla cartilagine della 8° La 10° con la sua cartilagine termina sulla cartilagine della 9°

Queste le chiamiamo coste asternali. L’11° e la 12° non arrivano allo sterno. Si chiamano fluttuanti.

Tutto ciò va a determinare due arcate ai lati dello sterno:arcate condro-sternali (condro=cartilagine). La gabbia toracica determina il torace. Il confine inferiore della cavità è il diaframma :una sezione precisa tra il torace e l’addome. Ha la forma di una tazza rovesciata. La parte tendinea del diaframma sta nella sua linea di contorno e al centro. Il diaframma si inserisce a partire dal processo xifoideo ,poi sulle arcate condro-costali, poi sull’11° e sulla 12° costa per arrivare al tratto della colonna vertebrale(prime vertebre lombari). Quando il diaframma si contrae si abbassa andando a comprimere ciò che c’è sotto e ad aumentare lo spazio che c’è sopra. Il diaframma è dotato di orifizi:

Della vena cava inferiore esofageo aortico.

La parte tendinea del diaframma va sotto il nome di centro frenico.

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ADDOME: è delimitato:

superiormente dal diaframma, inferiormente il limite è dato da un piano immaginario passante per lo stretto superiore della pelvi, posteriormente dalla colonna vertebrale (vertebre lombari) anteriormente lateralmente in parte posteriormente è delimitato dei muscoli addominali.

Stretto superiore della pelvi: osso dell'anca: durante lo sviluppo è fatto da tre ossa separate (ileo, ischio, pube). Si ossificano fino ad

incontrarsi in un punto: l'acetabolo dove si articola il femore. Anche quando sono uniti rimangono i nomi delle tre ossa. L'osso dell'anca ha forma quadrangolare. Ha 4 margini. Il superiore si chiama cresta iliaca, anteriormente posteriormente ci sono delle sporgenze chiamate spine. Spina iliaca anteriore superiore, spina iliaca anteriore inferiore, spina iliaca posteriore superiore, spina iliaca posteriore inferiore. Nella parte interna all'osso dell'anca descrive una linea: linea arcuata o innominata. Al di sopra di questa l'osso dell'anca forma due depressioni molto ampie: fosse iliache.

La parte pubica ha la forma di una elle rovesciata. La parte destra è unita alla sinistra da un'articolazione fibrocartilaginea semimobile chiamata sinfisi pubica. Ai lati di questa in alto ci sono i tubercoli pubici. L'inizio presenta un'ingrossamento osseo: tuberosità ischio-iliaca (appoggiati quando seduti). L’ischio e il pube si raccordano tra loro a formare una branca con la presenza di un foro (forame otturatore). Le due ossa dell'anca insieme all'osso sacro,con cui si articolano posteriormente, e unite al coccige formano il bacino. Può essere diviso in due parti: grande pelvi e piccola pelvi. Il confine tra le due è lo stretto superiore della pelvi. La grande è parte dell'addome. La piccola è quella che chiamiamo comunemente pelvi. Lo stretto superiore è fatto dalle due linee arcuate, dai tubercoli pubici e dalla sinfisi pubica fino ad arrivare al punto di confine tra L5 e osso sacro chiamato promontorio del sacro. Il bacino del maschio e il bacino della femmina non sono uguali Differenze:

forma dello stretto superiore della pelvi. Nel maschio è grossomodo circolare, a cuore. Nella femmina a forma ellittica (per il parto), forma della testa del feto.

Angolo sotto pubico: nel maschio ha la forma di V rovesciata, nella femmina ha la forma di U rovesciata nella femmina le creste iliache sono più aperte. Nelle femmine l'osso sacro è ruotato posteriormente. Questo significa aumentare sempre lo spazio per

far passare il feto.

Parete addominale:

è fatta per la maggior parte da muscoli: Anteriormente: muscoli retti dell'addome va dalla regione del processo xifoideo alla sinfisi pubica, è

suddiviso da 3-4 inserzioni tendinee. Lateralmente ci sono tre muscoli disposti a sfoglia uno sull'altro che vanno ad abbracciare da dietro

verso il davanti tutto l'addome (trasverso, obliquo interno, obliquo esterno). Sono muscoli larghi, terminano con un tendine strano,largo e sottile. In anatomia un tendine così non si chiama tendine

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ma aponeurosi. I muscoli laterali di destra si uniscono con quelli di sinistra con le loro aponeurosi in una linea di mezzo (alba). Questi si inseriscono in parte sulla cresta iliaca in parte sulla parete del torace.

Posteriormente lo spazio ai lati della colonna vertebrale, tra la dodicesima costa e la cresta iliaca è il quarto muscolo quadrato dei lombi.

Muscoli addominali: intervengono nei movimenti del dorso. Se contraggo i muscoli retti dell'addome si flette il tronco sul bacino. La parete addominale anteriore: è possibile suddividere l'addome in parti più piccole: 9 regioni

1. linea basi sternale: passa alla base dello sterno. 2. I linea sottocostale: passa al di sotto delle coste, unisce la base dell'arco condrocostale. 3. linea Bisiliaca: unisce le due spine iliache. Dalla metà della clavicola fino al tubercolo pubico. Sono

due linee oblique 4 4 1 A B C 2 D E F 3 G H I A.C. :ipocondri (sinistro e destro). Stanno dietro le arcate costali. B.: epigastrio D.F.:fianchi (destro e sinistro) E.: mesogastrico H.: ipogastrico G.I.: inguinoaddominali (sinistra e destra) Peritoneo: durante lo sviluppo embrionale l'embrione presenta una cavità che è quella che diventerà la futura cavità addominale. Questa cavità è rivestita internamente da una membrana che diventerà il peritoneo. Dalla parte posteriore si sviluppano i vari organi dell'addome che però incontrano il peritoneo. Serve da mezzo di fissità per quell'organo che verrà chiamato retroperitoneale perché rimane attaccato alla parete posteriore addominale dietro il peritoneo. In altri casi l'organo si spinge verso la parete centrale dell'addome e il peritoneo lo segue. Lo tiene collegato alla parete addominale. (Organo peritoneale). In questo caso il peritoneo serve a rendere mobile questo organo. Peritoneo rimasto adeso alla parete addominale: peritoneo parietale. Peritoneo viscerale: ha seguito gli organi.

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Quando l'organo si porta nella parte centrale si porta dietro vasi sanguigni, nervi che non a caso stanno sulla parte posteriore dell'organismo. I mesi principali sono tre: mesocolontrasverso, mesentere, mesosigma.

RRReeegggiiiooonnniii dddeeellllll'''aaaddddddooommmeee ::: c'è un altro modo per suddividere l'addome: sfruttando l'andamento del peritoneo. Consideriamo il piano corrispondente al mesocolontrasverso. Ne vengono fuori due regioni:

La regione sovramesocolica è delimitata inferiormente dal mesocolontrasverso e superiormente dal diaframma. È all'altezza della linea sottocostale. Quindi questa regione corrisponde ai due ipocondri e all'epigastrio. in questa regione c'è: lo stomaco, la milza, fegato, cistifellea, esofago (poco), i reni, duodeno (solo per una parte all'altra sarà sotto mesocolica). anche il pancreas è a metà: le teste a metà, il corpo e la coda saranno tutti sovramesocolici.

La regione sotto mesocolica è delimitata superiormente dal mesocolontrasverso e inferiormente dallo stretto superiore della pelvi.

mesentere: è un meso enorme. Il peritoneo si apre a ventaglio poi l'intestino mesenteriale si aggomitola tutto.

MEDIASTINO: è una regione del torace. I limiti:

il limite inferiore è dato dal diaframma, il limite anteriore è lo sterno e la parte cartilaginea delle coste, soprattutto sulla parte sinistra

perché il cuore spostato a sinistra. Il limite posteriore è dato dalla porzione toracica della colonna vertebrale. Il limite laterale è dato dai polmoni con le loro facce mediastiniche. il limite superiore in realtà non è un vero e proprio piano. Allora si prende un piano immaginario al

livello del margine superiore del manubrio dello sterno e più in precisione per l'inciso giugulare dello sterno.

Dove finisce il mediastino inizia il collo. Il mediastino viene nuovamente suddiviso: mediastino superiore: si trova al di sopra di un piano immaginario che poggia sull'arco aortico. Siamo

all'altezza della T4. La parte sotto al superiore viene divisa in:

mediastino anteriore: separati da un piano frontale immaginario passante al davanti mediastino posteriore: della biforcazione della trachea.

Il mediastino anteriore contiene il cuore e il sacco pericardico. E il timo fino a una certa età (sviluppo).

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Nel mediastino posteriore ci sono l’arco aortico e l'aorta discendente mediastinica, l'esofago, il dotto toracico. Nello sterno il manubrio non si trova sullo stesso piano del corpo ma forma un angolo chiamato angolo sternale di Luis. In corrispondenza dell'angolo c'è l'articolazione della seconda costa. È il punto in cui c'è il punto di auscultazione delle valvole polmonari. Nella radiografia del torace al centro appare l'ombra cardiaca caratterizzata da due profili: uno destro che presenta due archi e uno sinistro che ne presenta tre. Sono dovuti sulla destra alla vena cava superiore e all'atrio destro, sulla sinistra all’arco aortico, all'arteria polmonari più atrio sinistro e al margine ottuso.

Collo:

si trova al di sopra del piano passante per l'incisura giugulare dello sterno. Lo scheletro del collo corrisponde alle sette vertebre cervicali. Il collo finisce alla base della mandibola. Ossa: mandibola, osso joide. Mandibola: l'unico osso mobile del cranio. È fatto da un corpo a forma di ferro di cavallo aperto posteriormente. Dal corpo si distaccano due rami. Il corpo e il ramo formano un angolo: della mandibola. il ramo presenta superiormente una cavità che si articola con il cranio. Osso joide: sempre a forma di ferro di cavallo aperto posteriormente. Parallelo al corpo della mandibola ma posto più posteriormente. È un osso sesamoide: non si articola direttamente con altre ossa. I muscoli del collo individuano il collo anteriore o regione anteriore del collo dove passano i visceri. Delimitata:

inferiormente per il piano di incisura giugulare dello sterno. superiormente per il piano alla base della mandibola. Lateralmente delimitata dai muscoli sternocleidomastoidei: si inserisce in parte sullo sterno in parte

sulla clavicola, in parte sul processo mastoideo dell'osso temporale. In realtà è fatta da due regioni disposte su piani perpendicolari tra loro. lo spartiacque è l’osso ioide: da qui regione sopraioidea (pavimento della bocca) e regione sottoioidea. MUSCOLI SOTTO IOIDEI: quattro coppie

il muscolo sternoioideo: va dallo sterno fino all'osso ioide muscolo omoioideo: forma di boomerang. Collega l'osso ioide alla scapola. Muscolo tiroioideo: dalla cartilagine tiroidea all'osso ioide. Muscolo sternotiroioideo: dallo sterno alla cartilagine tiroidea.

Se si contraggono si abbassa l’osso ioide.

MUSCOLI SOPRAIOIDEI: riempono la parte sopraioidea.

Muscolo digastrico muscolo miloioideo muscolo genioioideo

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muscolo stiloioideo: dal processo Stiloioideo dell'osso temporale all'osso ioideo muscolo ioglosso: uno dei punti di inserzione sulla muscolo condroglosso: radice della lingua.

Ogni volta che si contraggono tirano verso l'alto l'osso ioide. Servono:

1. intervengono nella masticazione nella fondazione 2. intervengono nella deglutizione.

I muscoli sottoioidei sono contratti, l’osso joide è verso il basso. Se poi contraggo i sopraioidei allora abbasso la mandibola. Serve per masticare e per la fonazione. Quando la mandibola è serrata e contraggo i sopraioidei deglutisco. Ai lati del collo c’è: il fascio vasculo-nervoso del collo. Nella parte posteriore della tiroide. È formato da: un'arteria,una vena,un nervo racchiuso in una guaina.

Arteria carotide comune: più mediale, più vicina alla trachea. Vena giugulare interna più laterale il nervo vago

fuori dalla guaina ma vicino c'è il nervo ricorrente vagale: porta le contrazioni alla corda vocale vera. Il collo è diviso in fasce:

fascia cervicale superficiale, più esterna; fascia cervicale media, fascia cervicale profonda più attaccato alla colonna vertebrale.

Loggia: spazio delimitato da fasce. Loggia parotidea: si trova immediatamente dietro al corpo della mandibola. Principalmente contiene la ghiandola parotide, presenta un dotto escretore (dotto di stenone) che decorre lungo i muscoli della guancia, va verso l'interno→buca il muscolo buccinatore (il muscolo della guancia) → arriva all'interno della guancia all'altezza del secondo molare superiore. All'altezza della parotide passa il nervo faciale: è deputato ad innervare muscoli mimici della faccia. I muscoli mimici sono solo attaccati alle cute e non uniti ad ossa. Il nervo entra proprio nella parotide. Va incontro a delle ipertrofie, dei tumori e quindi lo devo asportare. Può succedere che si lede uno dei nervi del faciale.

Pelvi contiene organi diversi da maschio femmina. Il piano passante per lo stretto superiore della pelvi è inclinato verso avanti e in basso. limite inferiore: dal punto di vista osseo non c'è un piano. Si usano due legamenti:

sacro spinoso sacro tuberoso.

Sono diretti:

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dalla regione del sacro alla spina ischiatica dai lati del sacro alle tuberosità ischiatiche.

Vanno a formare lo stretto inferiore della pelvi. Ha la forma di due triangoli che non si trovano sullo stesso piano ma sono inclinati tra loro. I 2 triangoli si chiamano

perineo posteriore: sia nella femmina che nel maschio c’è l'ano. Perineo anteriore: nella femmina ci sono due uscite: sbocco dell'uretra sul davanti e della vagina

posteriormente. Nel maschio c'è solo sbocco dell'uretra. il pavimento della pelvi è chiuso da una serie di muscoli che vanno a formare il diaframma pelvico. È fatto da

muscolo pubococcigeo: va dalla regione anteriore del pube e si porta posteriormente al coccige muscolo ileococcigeo: chiamato così per assonanza non in relazione all'ileo. Va da un ispessimento

della fascia otturatoria al coccige. Muscolo ischiococcigeo: va da alla spina ischiatica al coccige.

Il muscolo pubococcigeo e il muscolo ileococcigeo formano il muscolo elevatore dell'ano. Si contraggono sempre insieme. Servono per la defecazione. APPARARATO SCHELETRICO

Ci sono più di 200 ossa nel corpo umano articolate tra loro in vario modo.

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Le ossa rappresentano per l’organismo un deposito di Sali minerali , in particolare di calcio. A livello osseo avviene il processo di emopoiesi, cioè le ossa hanno al loro interno un midollo che serve per la formazione del sangue.

LUNGHE Una dimensione è più lunga rispetto alle altre due (omero, radio, ulna)

PIATTE Una dimensione è decisamente più piccola rispetto alle altre due (sterno)

OSSA

BREVI o CORTE Le tre dimensioni si equivalgono (ossa del carpo, ossa del tarso, rotula

Sono articolate tra loro in tre possibili modi.

FISSE Sono in contatto tra loro ma non c’è movimento tra le ossa. (articolazioni del cranio)

MOBILI Le ossa possono essere spostate(gomito, dita, mano, spalla)

ARTICOLAZIONI

SEMIMOBILI Le due ossa non sono proprio fisse ma nemmeno c’è molta libertà di movimento (colonna vertebrale, sinfisi pubica)

I muscoli consentono il movimento tra le ossa di un articolazione mobile.

COLONNA VERTEBRALE E’ costituita dall’insieme di un numero variabile di vertebre. In genere sono 32..

Una vertebra è fatta da un corpo, un arco e dall’arco si dipartono:un processo spinoso e 2 processi traversi. L’arco e il corpo generano un foro vertebrale. Tutti i fori vertebrali incanalati uno sopra all’altro formano il canale vertebrale dove è accolto il midollo spinale. Le vertebre sono articolate una con l’altra da dei dischi intervertebrali in articolazione semimobili. Le vertebre presentano delle differenze a seconda delle zone

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Ci sono vertebre: cervicali:la 1° chiamata C1→C2 fino a C7 toraciche:la 1° chiamata T1→T2 fino a T12 lombari: la 1°chiamata L1→L2 fino a L5 sacrali: la 1° chiamata S1→S2 fino a S5

coccigee: la 1° chiamata CO1→CO2 fino a

CO3-4-5

VERTEBRE CERVICALI: le prime due sono sui generis. La prima si chiama atlante la seconda epistrofeo. Atlante:gli manca il corpo e il processo spinoso. E’ fatta da due archi.

Epistrofeo:dal corpo si diparte una sporgenza(dente) che va ad incastrarsi con l’arco dell’atlante. Superiormente l’atlante si articola con l’osso occipitale del cranio. Queste due vertebre consentono i movimenti di lateralità della testa (es.: dire no). Le altre vertebre cervicali presentano dei fori trasversali. Sono presenti perché all’altezza del collo passa un’arteria che va a finire nel collo. Il processo spinoso è bifido. VERTEBRE TORACICHE:tutti elementi caratteristici. In più il processo spinoso è allungato e diretto verso il basso. C’è la presenza di faccette articolari sul corpo e sul processo traverso. Sono il punto in cui le coste si articolano alle vertebre.

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VERTEBRE LOMBARI: hanno le caratteristiche descritte per le vertebre in generale. Il processo spinoso è tozzo, quadrangolare e rivolto orizzontalmente. VERTEBRE SACRALI: sono unite a formare l’osso sacrale che si articola con le due ossa dell’anca andando a formare il bacino. LORDOSI E CIFOSI: curve della colonna vertebrale. Una deviazione della colonna verso dx o verso sx si chiama scoliosi. Tra le varie vertebre si formano lateralmente dei fori intervertebrali. Da qui usciranno i nervi spinali.

Sistema di vasi all’interno dei quali scorre un fluido, il sangue, pompato da un organo ,il cuore. Mette in comunicazione qualsiasi parte del corpo con qualsiasi altra parte del corpo.

Il sangue è composto da due elementi:il plasma è la parte acquosa e rappresenta più della metà del sangue, e gli elementi corpuscolati del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. I due possono essere separati per centrifugazione.

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In un mm³ ci sono 5-6 milioni di globuli rossi. Sono gli elementi deputati al trasporto dell’ossigeno e dell’anidride carbonica. Si chiamano anche eritrociti.

I globuli bianchi o leucociti sono 6000 circa per mm³. Si occupano della componente immunitaria. Le piastrine sono ca. 300000 per mm³. Sono coinvolte nel processo di coagulazione del sangue. Nel plasma sono disciolti dei soluti: proteine plasmatiche,Sali minerali, nutrienti, prodotti di rifiuto. Il tutto sciolto in acqua. Il sangue è il 7% del peso corporeo e scorre all’interno di un sistema di tubi. I vasi sono di tre tipi: arterie, capillari, vene.

ARTERIE:sono i vasi in uscita dal cuore indipendentemente dal tipo di sangue che queste contengono. VENE: sono i vasi in entrata nel cuore. Le arterie si differenziano in base al calibro. Quelle di grosso calibro sono quelle più vicine al cuore(aorta) ed hanno una prevalentemente elastica. Man mano che si allontanano dal cuore si dividono in più rami diventando sempre più piccole. Si passa alle arteriole la cui parete è prevalentemente muscolare. La muscolatura è disposta circolarmente intorno al vaso. Se si contrae la muscolatura l’arteriola si restringe. (vaso costrizione). Se la muscolatura si rilascia aumenta il calibro (vaso dilatazione).

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A valle delle arteriole ci sono i capillari, sono delicatissimi e sottilissimi. Sono cruciali perché rappresentano l’unico punto del sistema in cui è possibile lo scambio tra quello che c’è dentro il vaso e ciò che c’è all’esterno. L’ossigeno diffonde dai capillari e va nell’interstizio. Al contrario l’anidride carbonica passa dall’interstizio al vaso secondo un gradiente di concentrazione. Il sangue da arterioso, ricco di ossigeno, diventa venoso, ricco di anidride carbonica. Ora il sangue passa alle venule, poi ad una vena di medio calibro, poi ad una vena e poi al cuore. Le vene sono più sottili delle arterie ma hanno un calibro più grande. DAL CUORE ALLE ARTERIE ALLE VENE AL CUORE: GRANDE CIRCOLO O CIRCOLO GENERALE. Quando torna il sangue venoso al cuore questo deve essere riossigenato. A questo ci pensa il PICCOLO CIRCOLO: il sangue venoso parte dal cuore con delle arterie che mano a mano si capillarizzano. Arrivano ai polmoni e il sangue si riossigena, ora il sangue arterioso torna al cuore attraverso delle vene.

CUORE: si trova nella cavità toracica ed in particolare nel mediastino(cuore:organo mediastinico), cioè uno spazio della cavità toracica delimitato ai lati dai polmoni. Ha la forma di una piramide a base triangolare con l’apice rivolto in basso, a sx , in avanti. Si appoggia sul diaframma(faccia diaframmatica). La faccia anteriore o sterno-costale è in rapporto con sterno e coste. Il passaggio(confine,margine) sul davanti tra la faccia diaframmatica e la faccia sterno costale si chiama margine acuto del cuore. Il margine tra la faccia sterno costale e la faccia diaframmatica, a sinistra, si chiama margine ottuso del cuore e rappresenta la terza faccia del cuore. La base del cuore (in alto, a dx, indietro) è rappresentata dagli atri insieme ai vasi in entrata e in uscita dal cuore. Il cuore è solcato da una serie di solchi:

il solco coronario che circonda tutto il cuore e ci indica sulla superficie esterna del cuore la

separazione tra atri e ventricoli. il solco interventricolare posteriore:si trova sulla faccia diaframmatica. Ci indica sulla faccia esterna

del cuore il confine tra i due ventricoli. Sempre all’esterno in corrispondenza degli atri si trovano le auricole (orecchiette) destre e sinistre. L’auricola destra è parte dell’atrio destro e l’auricola sinistra fa parte dell’atrio sinistro.

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Il cuore è formato da quattro cavità: due superiori che sono gli atri e che non comunicano tra loro e due inferiori che sono i ventricoli che non comunicano tra di loro. Il setto che divide i due atri si chiama: interatriale. Il setto che divide i due ventricoli si chiama: interventricolare. L’atrio destro comunica con il ventricolo destro e l’atrio sinistro comunica con il ventricolo sinistro tramite gli orifizi atrioventricolari che sono dotati di valvole atrioventricolari. ATRIO DESTRO:arrivano la vena cava superiore e inferiore e portano tutto il sangue refluo(venoso) dell’organismo. Arriva anche il seno coronario che porta il sangue refluo dal cuore. Dall’atrio destro il sangue viene spinto nel ventricolo destro. Da qui parte l’arteria polmonare e quindi contiene ancora sangue venoso → va verso i due polmoni per essere riossigenato → torna al cuore → all’atrio sinistro : qui arrivano le quattro arterie polmonari con sangue arterioso. L’atrio contraendosi spinge il sangue nel ventricolo sinistro. Da qui origina l’aorta: è quell’arteria che contiene sangue arterioso ed ha il compito di distribuirlo all’organismo. Gli atri in realtà sono formati dalla congiunzione delle vene che entrano ed escono, ed hanno una parete molto più sottili di quelle dei ventricoli. Le auricole rappresentano la componente muscolare dell’atrio. VALVOLE: sono presenti delle valvole all’inizio dell’aorta e dell’arteria polmonare. VALVOLE ATRIO_VENTRICOLARI: sono formati da lembi valvolari o cuspidi. La valvola di destra ha tre lembi (valvola tricuspide). La valvola di sinistra ha due lembi (valvola bicuspide) e siccome ricorda il cappello del vescovo che si chiama mitra:valvola mitrale Funzionano allo stesso modo.

Con un loro margine i lembi sono attaccati all’orifizio atrioventricolare. Gli altri margini sono liberi. Al margine opposto il lembo è legato alle corde tendinee grazie alle quali il lembo è fissato alla parete

dei ventricoli. Le corde sono fissate sui muscoli papillari. quando l’atrio si contrae il sangue è spinto giù verso il ventricolo e i lembi sono schiacciati sulla

parete del ventricolo dal flusso del sangue. Le valvole si aprono, quando si contrae il ventricolo succede che la contrazione della parete del

ventricolo crea una pressione all’interno del ventricolo che spinge in alto il sangue. Questo va in tutte le direzioni ma non nell’atrio perché i lembi vengono spinti in alto dalla pressione. I lembi non si ribaltano perché sono attaccati alle corde che le fermano solo quando sono

perfettamente chiusi. VALVOLE DELLA POLMONARE E DELL’AORTA:sono fatte a nido di rondine. Sia l’aorta sial polmonare ne presentano tre

Quando l’atrio si contrae il ventricolo si dilata . si genera una depressione che tende a richiamare il sangue dall’arteria polmonare , dall’aorta e

dall’atrio. Questo sangue si posiziona nelle tasche di queste valvole e le gonfia , queste si riempiono e si incontrano al centro chiudendo la comunicazione.

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Quando si contrae il ventricolo il sangue viene spinto da tutte le parti. Risale nelle arterie perché essendo spinto da sotto schiaccia le valvole facendole svuotare e

creandosi un varco nell’arteria. Contrazioni cardiache:sistole ventricolare: 400-450 msec. Rilasciamento ventricolare:diastole ventricolare:550-600 msec Quando gli atri sono in sistole (atriale) i ventricoli sono in diastole. La frequenza cardiaca è su 60-70 battiti al minuto. Se osserviamo un cuore aperto vediamo:

che l’apice appartiene solo al ventricolo sinistro la parete del ventricolo sx è molto più spessa (circa 3 volte) di quella del ventricolo dx. Siccome le pareti sono di muscolatura il ventricolo sx sarà in grado di imprimere una forza

decisamente maggiore al sangue rispetto al ventricolo dx il ventricolo sx d’altra parte manda sangue all’aorta che da inizio al grande circolo. Il ventricolo dx da

sangue all’arteria polmonare che da origine al piccolo circolo.

Sistole

Ventricolo sx Imprime una forza al sangue quando si contrae Pressione di 110-120 mmHg MASSIMA

Ventricolo dx Imprime una forza al sangue Pressione di 40-45 mmHg MASSIMA

Quando il ventricolo sx si contrae manda sangue nell’aorta, questa si dilata grazie alla sua natura elastica. Quando il ventricolo si rilascia le pareti dell’aorta compiono una pressione sul sangue lo spinge in avanti con una forza di 70-80 mmHg (pressione minima)

La natura elastica dell’aorta garantisce un flusso fluido del sangue continuo.

La pressione minima dipende dalle resistenze interne(colesterolo): più sono più aumenta la pressione perché rendono più difficoltoso il ritorno elastico.

PERICARDIO:sacco di rivestimento del cuore. È come se con un pugno entrassimo dentro un palloncino. Il pericardio ha lo stesso andamento.

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Al posto del pugno c’è il cuore. C’è una parete che tocca il cuore e l’altra è contigua alla prima ma è discostata dal liquido che c’è dentro:liquido pericardico. Lo spessore del cuore è composto da:

1. endocardio:parte più interna a contatto col sangue. 2. miocardio:tessuto muscolare, capacità di contrarsi 3. epicardio:rivestimento del miocardio. È la parte che aderisce al pericardio.

Il pericardio è diviso in due parti: 1. pericardio fibroso:parte più esterno 2. pericardio sieroso:è l’interno del palloncino di prima, è incollato al cuore, poi si ribalta. Quello

più attaccato al cuore viene chiamato foglietto viscerale che altro non è che l’epicardio. I due foglietti sono separati dal siero.

PARETE DEL CUORE Endocardio PERICARDIO Miocardio Epicardio P. fibroso

P. sieroso Foglietto parietale Foglietto viscerale Il pericardio collega il cuore a varie strutture:al diaframma, allo sterno, alla colonna. MIOCARDIO: detto anche miocardio comune. È composto da cardiomiociti collegati tra loro come i vagoni di un trenino. Se io ne eccito uno questo si contrae e trasmette lo stimolo alla contrazione anche a tutti i cardiomiociti con cui è in comunicazione. Sono organizzati a formare dei fasci che hanno un andamento diverso. Fasci propri:limitati ad un singolo ventricolo fasci suturali:forma ad 8 e servono a legare insieme i due ventricoli. La contrazione dei fasci genera contrazioni del cuore e quindi la sistole ventricolare MIOCARDIO SPECIFICO o sistema di conduzione del cuore: le sue cellule sono dei cardiomiociti che hanno perso la capacità di contrarsi ma hanno assunto la capacità di generare l’impulso elettrico e di propagarli NODO SENO-ATRIALE: si trova nello spessore dell’atrio destro in corrispondenza dello sbocco della vena cava superiore. Rappresenta il pace-maker del cuore. Le sue cellule dettano la ritmicità delle contrazioni del cuore. Da qui si dipartono dei fasci(fibre internodali) che vanno a raggiungere il NODO-ATRIOVENTRICOLARE(al confine tra atrio e ventricolo). Da qui parte un fascio(di His) e inizia a decorrere nello spessore del setto interventricolare. Molto corto. Si divide in due branche; sinistro e destro e decorrono a cavallo del setto interventricolare e vanno a percorrere le pareti dei due ventricoli, primi fra tutti i muscoli papillari. Si dividono in molte fibre a formare la rete di purkinje.

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Quando il nodo seno striale inizia ad eccitarsi, si crea un onda di contrazione che si diparte tramite le fibre a tutti gli altri. Arriva al nodo atrio-ventricolare → al fascio di His → pareti ventricolari. Poi riinizia. Il ritmo cardiaco non è costante. Sistema nervoso autonomo:il simpatico regola l’aumento e il parasimpatico regola la diminuzione della frequenza cardiaca. Ventricolo sinistro → aorta → grande circolo → vena cava → atrio destro → piccolo circolo → ventricolo destro → arteria polmonare → polmoni → 4 arterie polmonari → atrio sinistro. AORTA : può essere divisa in più parti. La più grossa arteria. Aorta discendente: primo tratto. Ad un certo punto compie un arco diretto all’indietro e verso sinistra: arco aortico. Compie questo arco perché deve scavalcare il peduncolo polmonare di sinistra. Poi c’è l’aorta discendente che in parte si trova nel torace, poi perfora il diaframma e si trova nell’addome. Le due parti vengono distinte:aorta discendente toracica (torace) e aorta addominale(addome). Arrivata nell’addome a livello di L4 l’aorta finisce dividendosi in due rami. I primi rami sono le arterie coronarie deputate all’irrorazione del cuore. Sono rami del bulbo aortico. Sono due: coronaria di destra e di sinistra. Si chiamano coronarie perché decorrono sul solco coronario: una verso destra e una verso sinistra. Sono rami terminali, non ci sono comunicazioni tra coronaria e coronaria. Dall’arco aortico originano tre rami:

arteria carotide comune di sinistra: è destinata a portarsi verso il collo per l’irrorazione del collo e della testa a sinistra

arteria succlavia di sinistra:piega verso l’arto corrispondente e serve per irrorare l’arto superiore di sinistra

tronco brachiocefalico o arteria anonima poco dopo la nascita si divide in arteria carotide comune destra succlavia di destra

L’arco aortico dirigendosi verso dietro e verso sx significa che l’aorta discendente si troverà addossata nella colonna vertebrale spostata sulla sua sinistra, l’aorta addominale sarà sempre sulla sinistra. Il tratto dell’aorta toracica da diversi rami. L’aorta addominale:

appena superato il diaframma dà il tripode celiaco, molto corto, che , che si divide in 3 rami. Scendendo l’aorta da

le arterie renali sinistra e destra l’arteria mesenterica superiore,

poi più in basso l’aorta addominale dà origine all’arteria mesenterica inferiore.

Arrivati a L4 l’aorta si divide in due rami arteria iliaca sinistra e destra. Questa si divide in

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arteria iliaca esterna arteria iliaca interna,

entra nella pelvi ed è deputata all’irrorazione di organi pelvici. Tutti questi rami danno ramuzzi → arteriole → capillari → venule → vene → cuore. Il percorso venoso ricalca il percorso arterioso in parallelo e in senso inverso. Dalla testa e dal collo il sangue refluo è trasportato

dalla vena giugulare interna e vena giugulare esterna. Sia a destra sia a sinistra.

Dall’arto superiore c’è la vena succlavia destra e sinistra. Queste tre confluiscono a creare il bronco venoso brachiocefalico di sinistra e di destra. Questi due confluiscono a formare la vena cava superiore.

Nel caso delle vene c’è una simmetria. Parte subdiaframmatica: sostituire ad arteria con vena. Dalle iliache → confluiscono nella vena cava inferiore che decorre sul lato destro della colonna vertebrale salendo parallela all’aorta discendente. Buca il diaframma ed è subito nell’atrio destro del cuore portando tutto il sangue refluo della regione sub- diaframmatica.

Arterie coronarie: dal bulbo aortico nascono le due coronarie. Nascono immediatamente al di sopra

della valvola aortica. Coronaria destra: percorre il solco coronario verso destra. Lungo il tragitto, in corrispondenza del margine acuto dà origine all'arteria marginale, la quale darà origine ad altri rami che andranno ad irrorare tutto il margine acuto. La coronaria dà anche un ramo che si chiama arteria del nodo del seno a livello del nodo seno-atriale.dopo il margine acuto la coronaria a livello del solco interventricolare posteriore dà origine all'arteria interventricolare posteriore (IVP). Ramo finale. L'arteria IVP nel 35% delle persone è originata dalla coronarie di sinistra. Il solco interventricolare posteriore rappresenta il confine tra ventricolo destro e sinistro (setto interventricolare). L'arteria IVP entra con una ramificazione a pettine nel setto per irrorarlo fino ad 1/3 posteriore. Coronaria sinistra: percorre il solco coronario verso sinistra. Poco dopo la sua nascita si divide in due rami. Uno continua a percorrere il solco (arteria circonflessa) e gira l'angolo. L'altro percorrere il solco interventricolare anteriore (arteria interventricolare anteriore IVA). Da dei rami a pettine che entrano nel setto interventricolare andando ad irrorare i 2/3 anteriori. Qui c'è il fascio di Hiss e le due branche del fascio di hiss. Questo da un ramo: arteria diagonale che irrora il ventricolo sinistro.

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fornisce una superficie di scambio tra l’aria inspirata e il piccolo circolo. È organizzato in maniera tale ottimizzando l’aria inspirata che viene riscaldata, umidificata e depurata. Alcuni parti sono immunificate: mucosa olfattiva, l’apparato provvede anche alla fonazione. Distinguiamo vie aeree superiori e vie aeree inferiori e polmoni. aeree superiori: cavità orale, cavità nasali, faringe. aeree inferiori: laringe, trachea, bronchi.

CAVITÀ NASALI: via canonica di ingresso dell'aria perché a livello delle narici ci sono delle vibrisse (peli) che formano un reticolo all'ingresso, serve quindi un filtro grossolano per l'aria. Le pareti laterali presentano delle sporgenze, chiamate conche nasali.

L'aria passa in una struttura che è riscaldata. Posteriormente le cavità comunicano con la faringe tramite le coane. Le due cavità sono separate dal setto fatto in parte da tessuto osseo in parte da cartilagine. Il tetto delle cavità è rivestito dalla mucosa olfattiva, specializzata nel riconoscere gli odori. È fatta da cellule specializzate in rapporto con un nervo che dalla base del cranio raggiunge la mucosa attraverso dei fori.

FARINGE: la faringe comunica con la bocca tramite l'istmo delle fauci. Può essere suddivisa in tre parti: rinofaringe (superiore) orofaringe (al livello della bocca) ipofaringe (quella che comunica sia con la laringe sia con l'esofago) o laringofaringe. Ha la forma di un imbuto. Va dalla base del cranio alla settima vertebra cervicale. La rinofaringe ha un epitelio di rivestimento di tipo respiratorio. L’orofaringe e l’ipofaringe invece epit. Pluristratificato.

Laringe: l'organo della fonazione. È fatta da uno scheletro di più cartilagini assemblate insieme. Rivestite internamente da mucosa e comunicanti tra loro da muscoli che ne variano le posizioni reciproche.

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Cartilagine: tiroidea presenta la forma delle fiancate della prua di una nave. Particolarmente sviluppata nei maschi,

dà il pomo di Adamo. cricoidea : ha la forma di un anello con la gemma sopra. Da dietro appoggiate sopra le cricoidee ci

sono le arinotidee che sono due. Sopra a queste c'è la cormiculate. epiglottide: ha la forma di una foglia con picciolo. ed è inserita con il gambo tra le lamine della

tiroidea.ha una funzione cruciale durante la deglutizione. Quando il bolo deve passare dalla bocca all'esofago questo scendendo schiaccia l'epiglottide, la quale, si piega verso il basso e chiude l'ingresso con la laringe.

Se completiamo le cartilagini con la mucosa osserviamo che la tonaca mucosa forma due pieghe mucose per ogni lato: corde vocali. Le superiori si chiamano corde vocali false. Le inferiori si chiamano corde vocali vere, sono attraversate dal muscolo vocale. Quando siamo a riposo le due corde vocali sono aperte e permettono il passaggio d'aria. Quando c'è la fonazione la contrazione del muscolo vocale fa spostare le cartilagini arinotidee e fa avvicinare le corde vocali vere.

La trachea (organo imparo) fa seguito alla laringe, è un tubo localizzato in parte nel collo e in parte nel torace. Caratterizzato da 15-20 anelli cartilaginei che servono a mantenere pervio (aperto) il lume della trachea. Posteriormente la trachea è il rapporto con l'esofago. È un organo cavo: fatto da più tonache (vale per tutti gli organi cavi): tonaca mucosa è la più interna→tonaca sottomucosa→tonaca fibrocartilaginea, tonaca avventizia. Mucosa: caratterizza l'organo, soddisfa per gran parte le esigenze dell'organo. Fatta da un epitelio di rivestimento e respiratorio, le cellule guardano il lume della trachea. Fatta da almeno quattro tipi di cellule che poggiano sulla membrana basale.

Tipi:

cellule cigliate cellule caliciformi mucipare cellule indifferenziate e servono sostituire gli altri tipi cellulari della mucosa cellule argentaffini che secernono serotonina.

È un epitelio pseudostratificato. Le cellule caliciformi producono muco che va a stratificarsi lungo la parete interna e attacca a se il pulviscolo atmosferico che entra con l'aria, depurandola. Poi le cellule cigliate sono in continuo movimento e vibrano in maniera tale da creare una corrente di muco verso

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l'esterno o meglio risale nella laringe e va a finire nell'esofago. Le cellule argentaffini fanno contrarre le cellule muscolari lisce con la serotonina. Sottomucosa: si trovano i vasi sanguigni linfatici, i nervi delle ghiandole tracheali che sboccano con il loro dotto nella mucosa. Producono sia muco, sia siero che svolge le funzioni:① umidifica l'aria con la sua componente acquosa che evapora e ② idrata il muco per farlo spostare dal movimento delle cellule cigliate. fibrocartilaginea: è quella parte che contiene gli anelli cartilaginei. Hanno la forma di un ferro di cavallo aperto posteriormente. Dove non c'è la cartilagine ci sono cellule muscolari lisce. Questa parte si chiama parte membranacea della trachea. È il rapporto con l'esofago. All'altezza della T4 La trachea si biforca in due bronchi principali: destro e sinistro. Ogni bronco penetra all'interno di ciascun polmone e si divide fino a formare grappoli di alveoli. (Albero tracheobronchiale).

Polmone organi pari, dalla consistenza spugnosa, colorito roseo nel neonato e tende a diventare via via più scuro con il passare degli anni. Sono alloggiati nelle logge pleuro polmonari. Sono due spazi nella cavità toracica ai lati del mediastino. Il polmone sinistro è decisamente più piccolo del destro a causa della presenza del cuore.

Forma: di un cono ad apice arrotondato e a cui (il polmone) sia stata asportata una parte mediale e

quindi ha generato una faccia mediale (mediastinica) e una più estesa (costo vertebrale).

La base del polmone poggia sul diaframma e sarà concava perché il diaframma è a cupola. I 2 polmoni sono percorsi da scissure ossia dei piani di clivaggio, di taglio. Posso infilarci una mano. Le varie parti vengono chiamate lobi (superiore e inferiore) in quello di sinistra. Nel polmone destro c’è una seconda scissura e quindi tre lobi (superiore, e inferiore, a medio). Si lasciano comprimere dagli organi con cui sono in rapporto. E questi lasceranno una loro impronta su di essi.

Polmone destro: nella faccia mediastinica notiamo al centro un insieme di elementi che entrano o escono dal polmone. È la porta (ilo) del polmone. Il fascio di elementi si chiamano peduncolo

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polmonare.

È costituito da: 1. in ingresso→ il bronco principale,un ramo dell'arteria polmonare; 2. in uscita→ due vene polmonari. Poi ci sono anche i nervi vasi linfatici.

Intorno all’ilo ci sono tutta una serie di impronte: una dell'atrio destro del cuore (cardiaca),una della vena cava superiore,una della vena cava inferiore,una della trachea e una dell'esofago. Polmone sinistro: c'è sempre l’ilo con il peduncolo. Si notano gli stessi elementi in entrata e in uscita. C'è una grossa impronta data dal rapporto col cuore in particolare con il ventricolo sinistro (fossa cardiaca),una dovuta all’arco aortico, una all’ aorta discendente toracica a livello del peduncolo,una della succlavia di sinistra. Bronco: ventila un intero polmone. A destra si divide in tre e a sinistra in due. I bronchi che ventilano i lobi si chiamano bronchi-lobari. Ogni polmone può essere suddivise in 10 zone (segmenti) e saranno ventilate da bronchi propri: bronchi zonali. Ogni zona è suddivisibile lobuli (unità funzionale del polmone) e sono centinaia per zona. Saranno ventilati da bronchi lobulari. Ogni lobulo è fatto da 10-15 acini e sono ventilati da bronchioli terminali.

Man mano che si passa dalla trachea alle varie ramificazioni la cartilagine diminuisce progressivamente. Il bronco ha la stessa struttura della trachea. Ma quando si passa alle varie fasi successive la struttura si differenzia.

Man mano che diminuisce la cartilagine aumenta sia la componente muscolare sia quell'elastica. Il massimo di componente muscolare ce l'abbiamo ai bronchioli terminale. Il massimo di elastica è all'alveolo.

L'epitelio della mucosa si assottiglia. Bronchiolo terminale: molta muscolatura liscia, serve ventilare un acino. Si divide in due bronchioli respiratori e attorno ad essi cominciano a comparire negli alveoli. Ogni bronchiolo respiratorio si divide in numerosi condotti alveolari ognuno dei quali termina con un sacco alveolare. La muscolatura liscia sul bronchiolo serve, contraendosi, per farlo restringere (bronco costrizione) o per, rilasciandosi, farlo dilatare (bronco dilatazione).

Alveolo: fatto da tre tipi cellulari:

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pneumociti I tipo: molto appiattite sollevate solo nel punto dove c'è il nucleo. poggiano su una membrana basale, offrono una minore resistenza al passaggio dei gas. L'ossigeno passa quasi tutto da qui. Intorno all'alveolo c'è una fitta rete di capillari e l'ossigeno va a finire qui. Ed esce l'anidride carbonica che va nell’alveolo

pneumociti II tipo: cellule globose cicciotte.Secernono un tensioattivo: surfactante che forma una pellicola lungo la parete interna dell'alveolo.

macrofagi alveolari:terzo tipo cellulare: si trovano al di sopra dell'epitelio possono spostarsi da un alveolo all'altro. Hanno lo scopo di fagocitare il pulviscolo che è riuscito ad entrare.

Nella parte più esterna dell'alveolo a livello della membrana basale è presente una fittissima rete di fibre elastiche, che poi vengono avvolte dai capillari. Durante l'inspirazione l’alveolo si gonfia e nel dilatarsi vengono tese le fibre elastiche. la fase di espirazione è la fase di ritorno elastico delle fibre che permette all'alveolo di tornare alla posizione di partenza. Durante il ritorno elastico si esercitano delle forze sull'alveolo che lo porterebbero a far collabire le sue pareti. Ciò non succede per la presenza del surfactante (serve a diminuire la tensione superficiale dell’alveolo). L'inspirazione è un processo attivo perché richiede l'impiego di energia. L'espirazione è un processo passivo. Pleure: sono un sacco che riveste polmoni. Ogni pleura riveste un polmone. Aderisce con una sua parte intimamente al polmone (viscerale) e si distacca dal polmone con un altro suo foglietto (parietale). Lo spazio tra i due foglietti si chiama cavità pleurica riempita dal liquido pleurico. Il foglietto viscerale è in continuità con il foglietto parietale a livello del peduncolo polmonare. Il foglietto parietale è incollato sulla parete interna del torace sul diaframma. Ogni volta che allargo il torace questo tirerà con sé il foglietto parietale che a sua volta tira il foglietto viscerale che a sua volta tira con sé il polmone. Quindi la pressione del polmone diminuisce e quindi tira dentro l'aria. Se il diaframma si contrae succede lo stesso. I muscoli intercostali esterni costituiscono insieme al diaframma insieme di muscoli adibiti all'inspirazione. Quando si contraggono fanno ruotare cranialmente le coste. Ed aumenta così il volume della gabbia toracica. Il ritorno elastico dei muscoli è la causa dell'espirazione. Questo nella respirazione tranquilla. Nella respirazione profonda:

ispirazione profonda :ci sono dei muscoli inspiratori accessori che contraendo si sollevano ancora più la gabbia toracica

espirazione forzata:non basta il ritorno elastico. Ci sono i muscoli espiratori accessori che contraendosi spingono il diaframma verso l'alto e le coste verso il basso e diminuiscono la gabbia toracica.

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per gran parte concentrato a livello addominale. Si compone di un tubo (tubo digerente o canale alimentare) e di diverse ghiandole annesse al tubo. Comincia quella cavità orale→ faringe→ e esofago (tubo con funzione di trasporto) → stomaco→ duodeno tenue digiuno intestino ileo mesenteriale →intestino cieco crasso colon retto

Ghiandole annesse: ghiandole salivari, fegato, pancreas.

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Cavità orale: il primo processamento degli alimenti tramite denti. La lingua: organo muscolare molto mobile. Nella bocca viene riversato il secreto delle ghiandole salivari: minori che tappezzano tutta la mucosa orale, sono molto piccole e maggiori che sono grandi e si chiamano sottolinguali, sottomandibolari, parotidi. Direttamente o attraversando dei condotti riversano in bocca la saliva: tiene umidificata la bocca, deterge la lingua, la tiene pulita, contiene degli enzimi che contribuiscono all'inizio della digestione (ptialina). La bocca→ faringe→ e esofago: origina all'altezza della laringe. È un tubo che attraversa il torace per portare il cibo allo stomaco.

l’esofago si trova in posizione posteriore rispetto alla trachea. È un tubo che ha riposo è schiacciato. Deve potersi allargare al momento del passaggio del bolo. Siccome dietro ha la colonna vertebrale deve spingersi in avanti cioè verso la parte membranacea della trachea. L'esofago incontra l’aorta due volte nel suo percorso (doppio incrociamento aorto-esofageo). Dopo l'incrocio l'aorta prende il posto dell’ esofago lungo la colonna vertebrale.

Struttura del tubo digerente tonaca mucosa→tonaca sottomucosa (vasi linfatici, sanguigni, nervi) → tonaca muscolare(due strati) →tonaca avventizia o (o l'una o l'altra) tonaca sierosa (uguale peritoneo) la tonaca mucosa comprende:

epitelio di rivestimento a diretto contatto con il lume

lamina propria della mucosa muscolaris mucosae muscolatura propria della

mucosa è l'elemento più variabile da organo ad organo.

Esofago

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1. tonaca mucosa dell’esofago: l'epitelio di rivestimento è pavimentoso pluristratificato, questo per proteggere l'esofago da eventuali rischi derivanti dalla deglutizione di cibi ruvidi.

2. Tonaca sottomucosa dell’esofago: contiene delle ghiandole esofagee che producono muco che serve a lubrificare l'organo. Il muco viene riversato nel lume.

3. Tonaca muscolare dell’esofago: le fibre muscolari dello strato interno hanno un andamento circolare (andamento circolare interno) e nello stato esterno un andamento longitudinale (andamento in vita longitudinale esterno). L’alternarsi dei due andamenti consente la prosecuzione del bolo lungo l'esofago. 4. Tonaca avventizia dell’esofago:membrana connettivale L'esofago attraversa il diaframma e diventa un organo addominale (anche se in piccola parte). Il passaggio del esofago stomaco si chiama cardias

Stomaco: dilatazione asimmetrica del tubo digerente, verso sinistra. Occupa la regione dell’ ipocondrio sinistro e parte dell’ epigastrio. Si continua con due organi: verso l'alto con l'esofago e il punto di continuità si chiama cardias. Verso il basso con l'intestino il punto di continuità si chiama piloro.

Presenta due facce: anteriore e posteriore. Ci sono dei margini: mediale e laterale. Descrivono due curvature: quindi si chiamano piccola curvatura (verso destra) e grande curvatura (verso sinistra). Divisa in tre parti: fondo, corpo, antro pilorico Ha un volume variabile. È rapporto con

anteriormente fegato, verso la piccola curvatura diaframma all'altezza del fondo e del corpo anteriore, posteriormente pancreas, rene sx , surrene sx, milza, inferiormente con colon trasverso.

Struttura: la parete è divisa in quattro tonache (vedi l'esofago). L'ultima tonaca è sierosa perché c’è il peritoneo. Alcune delle pieghe dello stomaco vanno via quando lo stomaco si distende. Altre sono permanenti e sono sollevamenti della mucosa e della sottomucosa.

La superficie della mucosa è sollevata in avvallamenti dette areole gastriche. A livello di ogni areola si possono osservare delle strutture dette creste gastriche che vanno a formare le fossette gastriche sul cui

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fondo ci sono delle ghiandole accolte nella lamina propria della mucosa. L'epitelio di rivestimento è cilindrico semplice, con delle cellule che producono muco neutro (mucoidi). Di protezione chimica. Il muco forma una pellicola che isola le cellule mucose dal succo gastrico. Le ghiandole si trovano nella lamina propria, non sono uguali in ogni parte dello stomaco:

ghiandole gastriche cardiali e ghiandole gastriche piloriche: sono ghiandole tubulari ramificate, fatte quasi interamente da cellule mucoidi che producono muco neutro.

Ghiandole gastriche propriamente dette (sono nel corpo e nel fondo), sono ghiandole tubulari semplici, molto fitte, densissime senza quasi connettivo. Sono fatti da tre tipi cellulari:

cellule principali: producono pepsinogeno che è un precursore della pepsina (enzima). Cellule parietali: funzioni di secernere gli ioni idrogeno e cloro che servono ad acidificare il succo

gastrico. Lo riversano nel lume della ghiandola→ lume della fossetta→ lume dello stomaco. Quando la pepsina incontra le proteine diventa attiva e spezzetta i prodotti in più peptoni. le cellule parietali producono un fattore antianemico che si lega alla vitamina B12, la protegge dal succo gastrico e la fa assorbire dall'intestino.

cellule endocrine o del gep (gastroenteropancreatico):Si trovano sul fondo delle ghiandole. Le troveremo anche nell’intestino e nel pancreas. Riversano il secreto in circolo. Secernono degli ormoni che servono a regolare l'attività dell'apparato digerente.

La sottomucosa contiene vasi e nervi. La tonaca muscolare è formata da tre strati (ellittico interno, parabolico esterno, obliquo profondo) la tonaca muscolare serve: se si contraggono le ellittiche il lume si restringe. Se si contraggono le paraboliche il fondo viene spinto verso il basso. Durante la digestione il piloro si chiude e i movimenti della muscolatura serve a rimescolare il chimo (bolo) con i succhi gastrici.

Tonaca sierosa: peritoneale: in corrispondenza della piccola curvatura i due foglietti si accollano e si portano al fegato formando una parte del piccolo omento. Il piccolo omento è formato da: legamento epatogastrico (stomaco-fegato), legamento epatoduodenale (fegato-duodeno). In corrispondenza della grande curvatura si forma un unico foglietto che si porta al colon trasverso. Non va subito al colon ma prima fanno un percorso:prima scende poi risale posteriormente andando ad inserirsi nel colon trasverso (grande omento) o grembiule omentale.arrivati al colon traverso passano uno sotto e uno sopra per ppoi riaccollarsi e portarsi alla parete addominale posteriore formando il mesocolontrasverso nel fondo dello stomaco c'è una bolla d'aria (bolla gastrica). Se si usa 1.30 di contrasto non si vede comunque e nella radiografia. Bisogna usare la posizione trendelenburg.

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Duodeno:

prima parte dell'intestino. Primi 25 cm circa dei 7 m dell'intestino. Alla forma di una C ed è distinta in quattro parti.

I parte del duodeno (bulbo duodenale) II parte del duodeno (parte discendente

del duodeno) III parte del duodeno (parte orizzontale

del duodeno) IV parte del duodeno (parte ascendente

del duodeno)

La prima parte del duodeno si dirige un pochino in alto a destra. Il duodeno si trova per gran parte posteriormente al peritoneo (seconda, terza, quarta). La C duodenale si fa intorno alla testa del pancreas. C'è un rapporto funzionale tra le due. Lungo la seconda parte, sulla parte in contatto col pancreas ci sono due sporgenze dette papille duodenali (una maggiore e una minore). Sono il punto di sbocco di condotti provenienti dal pancreas e dal fegato (portano succhi pancreatici e la bile). La parete del duodeno forma delle pieghe (circolari) che sono sollevamenti della mucosa e della sottomucosa. Questo per aumentare la superficie di assorbimento. Anche la mucosa è sollevata formare delle estroflessioni (villi) che aumentano ulteriormente la superficie. I villi sono provvisti a loro volta di micro villi per aumentare ancora di più la superficie. epitelio di rivestimento del villo:pavimentoso semplice composto da enterociti: provvisti di microvilli, deputati all'assorbimento. Ogni qualche enterocita ci sono le caliciformi mucipare che secernono muco neutro. Al di sotto dell’epitelio c è l’asse del villo. A livello dell'asse c'è una fitta rete di capillari che assorbono le sostanze che erano state assorbite dall' enterocita. Quindi ci sarà anche un'arteria ed una vena. L’arteria serve anche a portare il sangue agli enterociti. a livello dell'asse c'è anche un vaso chilifero: un capillare del sistema linfatico all'interno del quale vanno a finire le sostanze grasse. Nasce a fondo cieco(non c’è corrente di trasposto). Queste sostanze prima di andare a finire nel sangue (a livello delle vene succlavie) fanno un percorso per diluirli. Dalla muscolaris mucosae partono dei fascetti di muscolatura liscia (capacità di contrarsi) e vanno nel villo. Quando si contraggono il villo si contrae assumendo una forma a fisarmonica. Questa favorisce la progressione del contenuto nel vaso chilifero. Alla base tra un villo e un altro ci sono delle ghiandole. Sono accolte nella lamina propria della mucosa. Si chiamano ghiandole intestinali (galeazzi, lyberbun). Sono poco profonde. Hanno la stessa struttura dell’epitelio (enterocita, caliciformi mucipare). Sul fondo di queste ghiandole sono presenti le cellule del gep. E poi ci sono le cellule di paneth che secernono lisozima in grado di aggredire la parete batterica di certi batteri. Quindi controllano la flora batterica intestinale.

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La mucosa è uguale nel duodeno, nel digiuno, nell'ileo. Sottomucosa:

duodeno: ghiandole di Brunner: producono muco neutro. Lo stomaco riversa grossi quantitativi di chimo (pH ≈ 2), troppo acido. C'è bisogno di una quantità aggiuntiva di muco.

Digiuno: non serve muco in eccesso perché nel duodeno il chimo è stato tamponato dal succo pancreatico e dalla bile. Per il resto normale.

Ilio: i molti noduli linfatici si aggregano tra loro in placche di peyer, per contrastare eventuali agenti patogeni.

Tonaca muscolare Divisa in 2 parti: circolare interna, longitudinale esterna. Le contrazioni sincronizzate favoriscono la progressione del chimo. Digiuno-ileo: il punto in cui il duodeno passa nel digiuno e caratterizzato da una flessura: flessura duodeno-digiunale. Finisce in corrispondenza dell'intestino crasso con la valvola ileo-ciecale. Formano insieme l’intestino mesenteriale. Perché la radice del mesentere va dalla flessura duodeno-digiunale alla valvola ileo-ciecale. Poi si amplia fino ad arrivare 7 m. Il mesentere serve a rendere mobili i 7 m di intestino tenue. Crasso: grosse dimensioni. Descrive una specie di cornice sulle anse intestinali. Cieco: nasce a fondo cieco. Colon: ascendente, trasverso, discendente, sigma (o ilio pelvico) Retto. I punti in cui il colon cambia direzione lo chiamiamo flessure (destra e sinistra). Al livello del cieco c'è un'estroflessione vermiforme: appendice. La superficie è percorsa da tre strutture nastriformi: tenie. Forma inoltre delle gibbosità separate da solchi. Se lo apriamo ci accorgiamo che alla gibbosità corrisponde una concavità (haustrum, haustra). Al solco corrisponde una piega (Pieghe semilunari). Funzione assorbire acqua, sali minerali, vitamine idrosolubili. Vengono composte le feci. Struttura Tonaca mucosa:non ci sono villi, poche pieghe. Ci sono le stesse ghiandole intestinali nella lamina propria. Stesso epitelio di rivestimento: cilindrico batiprismatico. Molto più abbondanti le caliciformi, per proteggere dall’acidità delle feci. Tonaca muscolare: uguale più o meno. Circolare interna e le longitudinale esterna non è un manicotto continuo ma limitata alle tre tenie. Se si contrae la circolare si stringe il lume quindi le feci decorrono più lentamente e il collo ha più tempo per assorbire acqua, vitamine, sali minerali. Sierosa o avventizia: il colon ascendente e discendente è retro peritoneale quindi è avventizia. Il colon traverso è peritoneale quindi è sierosa. Il colon sigma è peritoneale quindi è sierosa. E va a formare il terzo meso: mesosigma.

Tripode Celiaco: nasce dall’aorta addominale. vaso molto corto che si divide in tre:

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arteria gastrica sinistra arteria lienale (della milza) arteria gastroepatica o epatica comune, si divide in due

arteria gastro-duodenale arteria epatica

arteria mesenterica superiore: immediatamente dopo l'origine del tripode Celiaco. Passa a cavallo della terza parte del duodeno. Se l'angolo aorto mesenterico è troppo stretto provoca una strozzatura del duodeno e quindi problemi di digestione. si distribuisce all'intestino mesenteriale e alla metà destra dell'intestino crasso. Ha un andamento obliquo, come la radice del mesentere. decorre lungo la radice ed entra nel mesentere per raggiungere il tubo di 7 m di anse. È più precisamente a livello del villo.

Arteria mesenterica inferiore: va ad irrorare la parte sinistra dell'intestino crasso. Facendosi largo tra i foglietti del peritoneo nel mesosigma. Arrivano alla mucosa. Il sangue deve tornare indietro. Il sangue refluo è particolare perché impoverito di ossigeno ma ricco di sostanze nutritive: sangue nobile.

Il tripode Celiaco, l'arteria mesenterica superiore, l'arteria mesenterica inferiore sono i responsabili della vascolarizzazione del tubo digerente. La vena mesenterica inferiore prende il sangue della metà sinistra dell'intestino crasso. Passerà per il mesosigma. La vena mesenterica superiore ha la stessa direzione della radice del mesentere. Raccoglie sangue dall'intestino mesenteriale e dalla parte destra dell'intestino crasso. Il sangue refluo deve arrivare all'atrio destro ma prima deve attraversare il fegato perché ricco di nutritivi. La vena lienale renale o splenica: la vena mesenterica inferiore confluisce con la vena lienale, la quale si unisce con la vena mesenterica superiore a formare la vena porta che entrerà nell’ilo del fegato. La vena porta origina dietro la testa del pancreas.

Fegato regione addominale, sovramesocolica, ipocondrio destro, epigastrio e parte

dell'ipocondrio sinistro. È la ghiandola più grande, è un organo pastoso. è un organo vitale. È implicato nel metabolismo glucidico

(glicogeno sintesi o glicogeno lipasi), nel metabolismo dei lipidi, delle proteine. Produce l'albumina, certe globuline e l’angiotensinogeno.

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L'attività più nota è la produzione di bile: miscela di sali importanti per emulsionare i grassi, spezzetta le

particelle di grassi in maniera tale che gli enzimi lipasi hanno compito più facile. La bile lubrifica l'intestino.

Ha la forma di un semiovoide. Ha due facce: una faccia antero-superiore in rapporto stretto con il diaframma. Su questa faccia si osserva un solco

dovuto alla presenza del legamento falciforme. Nella parte superiore c'è un altro legamento: coronario. Sono mezzi di fissità. Il legamento falciforme divide il fegato in Lobi: destro e sinistro

faccia postero-inferiore, è la parte viscerale. È possibile vedere tre solchi che costituiscono l'H epatica: solco longitudinale sinistro. due Elementi cicatrizzati con lo sviluppo embrionale. I due legamenti

sono: uno rotondo,uno venoso. Solco longitudinale destro: diviso in due metà dal solco trasverso: una posteriore data dalla vena

cava,una anteriore data dalla cistifellea. Solco trasverso: è dovuto alla presenza dell’ilo del fegato, che è la porta dove entrano e escono le

varie strutture. Grazie all'H possiamo distinguere quattro lobi: sinistro, destro, quadrato, caudato. È in rapporto con:

flessura destra del colon, con la cistifellea, con il rene, con l'esofago, con lo stomaco, con il surrene.

Tutte queste lasciano nel fegato delle impronte. Dall’ìlo entrano: vena porta e arteria epatica. Escono: dotti epatici destro e sinistro, lobulo epatico: forma poligonale, unità funzionale. Piramide a base poligonale ad apice tronco. I lobuli sono incastrati a formare il parenchima epatico. Al centro dei lobuli c’è una vena centro-lobulare. Intorno a questa disposte a raggiera ci sono gli epatociti organizzati a formare dei cordoni (in sezioni) ma in realtà sono delle lamine. Tra le lamine ci sono i sinusoidi, capillari molto particolari perché hanno un grosso calibro, con andamento tortuoso e vanno a gettarsi nella vena centro lobulare. Il sangue scorre in direzione centripeta. Negli spazi tra i lobuli c'è del connettivo con dentro tre elementi: SPAZIO PORTO BILIARE O PORTALE

1. un ramo della vena porta 2. un ramo dell'arteria epatica TRIADE PORTALE 3. un condotto biliare

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i sinusoidi sono figli della vena porta. È una particolarità perché in genere i capillari originano da una arteria e vanno in una vena. Qui: vena porta →sinusoidi →vena centrolobulare→ vena→ capillare→vena. SISTEMA PORTALE. si trova solo in tre casi:

fegato adenoipofisi surrene.

Però la vena porta viene dalla vena mesenteriale inferiore, superiore, lienale che provengono dai capillari di tutto il digerente, i quali sono comunque originati da arterie. Arteria→ capillare→ vena→ capillare→ vena. (Prima capillarizzazione) (seconda capillarizzazione) Il Sistema portale serve a rendere disponibili per un certo distretto (seconda capillarizzazione) i composti assorbiti a livello della prima capillarizzazione. Gli epatociti non possono rimanere senza ossigeno, quindi l'arteria epatica (triade portale) dà dei rami che si immettono nei sinusoidi e quindi ossigenano gli epatociti. Quindi nei sinusoidi c’è sia sangue venoso che sangue arterioso. Tra i sinusoidi e gli epatociti c'è uno spazio: spazio di DISSE. I sinusoidi hanno una parete fenestrata e nello spazio di disse ci va a finire il plasma uscito dalle sinusoidi. Gli epatociti si ritrovano bagnati dal plasma, assorbe i nutrienti e poi li ridà quando c'è bisogno. Gli scambi avvengono per diffusione passiva. Per fare questo il flusso deve essere lento e questo avviene perché i capillari sono molto ampi. Ogni singolo epatociti ha una forma poliedrica. Delle varie facce ciascuna ha due possibilità:

o è in rapporto con i sinusoidi: le facce a contatto con i sinusoidi si chiamano poli vascolari. Il sangue e La bile non possono entrare in contatto altrimenti: ittero

o possono essere a contatto con un'altra epatocita: ogni epatocita forma un'emidoccia: tra i due si forma una doccia dove riversano la bile→ canalicoli biliari

Le facce a contatto si chiamano poli biliari. Il sangue va dalla triade alla vena centrolobulare. La bile va verso il dotto biliare, direzione centrifuga e poi va verso i dotti epatici che escono dal fegato. Il sangue che dalla vena porta va alla vena centrolobulare confluisce in una serie di vene via via più grandi e sbocca nella vena cava inferiore nel punto in cui quella è in stretto rapporto con il fegato. La bile dopo essere uscita con dotti che si riuniscono insieme e formano il dotto epatico comune (che si riunisce con il dotto cistico a formare il condotto coledoco) arriva fino alla papilla duodenale maggiore e quindi si apre all'interno del duodeno. La papilla in genere è chiusa da uno sfintere (di oddi). In questo caso la bile viene riversata tramite il dotto cistico nella cistifellea o colecisti: concentra la bile cioè assorbe acqua. Quando lo sfintere di oddi si contrae spinge la bile concentrata nel duodeno. La bile concentrata

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spezzetta i grassi presenti e favorisce la digestione. Se la bile è troppo concentrata si formano i calcoli biliari.

PPPaaannncccrrreeeaaasss ghiandola sia endocrina sia esocrina. Si trova accolto nella C duodenale che avvolge la testa. È formato da una testa da un corpo è una cura. E retroperitoneale. Endocrina: fatta dalle isole di Langerhans, più concentrate nella coda. Esocrina: intorno alle isole. Produce il succo pancreatico da riversare nel duodeno. L'unità funzionale sono gli acini. Ci sono due tipi di cellule:

Acinose, più voluminose: producono una serie di enzimi litici: proteasi (digerire le proteine) lipasi (digerire i grassi) amilasi (digerire gli zuccheri) dessosiribonucleasi e i ribosinucleasi. Vengono riversate nel dotto pancreatico.

Centroacinose: producono i mezzi tramite i quali gli enzimi viaggiano: sali minerali (bicarbonato), acqua.

Tutti questi prodotti costituiscono il succo pancreatico che va a finire nel dotto pancreatico→ via via altri→ dotto pancreatico principale (che sbocca insieme al coledoco a livello della papilla duodenale maggiore) e dotto pancreatico accessorio o di Santorini (sbocca nella papilla minore). Dopo un pasto nella bocca: bolo che si impasta con la saliva→ nello stomaco con succo gastrico dove la pepsina trasforma il bolo in peptoni (chimo) → sfintere pilorico→ duodeno→ dal coledoco entra la bile→ entra il succo pancreatico e tampona l'acido del chilo→ digeriti i grassi, e le proteine, gli zuccheri, gli acidi nucleici→ 7 m di intestino tenue

Pelvi femminile. La descrizione viene fatta tenendo conto:

femmina matura sessualmente non gravida descrizione in piedi a vescica vuota.

La parte più anteriore della vescica seguita dall'uretra. C'è anche un pezzetto di uretere. Posteriormente alla vescica c'è la vagina→ utero→ tube uterine destra e sinistra →ovaio destro e sinistro→ retto (più posteriore). poi c'è un pezzetto di colon sigmoideo o ileo pelvico.

Vescica: sia femminile che maschile immediatamente dietro alla sinfisi pubica. Ha la forma di un tetraedro (piramide base triangolare con le facce tutte uguali con apice rivolto in avanti). Ci sono due facce inferiori (quelle inclinate tra loro) e una superiore che si chiama volta della vescica e

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posteriormente c'è la base.

La vescica riceve due ureteri che portano l'urina prodotta dal rispettivo rene. Se guardo la base vedo gli sbocchi (orifizi) dei due ureteri. Sboccano tangenzialmente nella parete. Questo costituisce una specie di valvola che impedisce il riflusso dell'urina nel uretere. Vedo anche l'orifizio interno dell'uretra. I tre elementi vanno sotto il nome di trigono vescicale. Nell’orifizio dell'uretra c'è uno sfintere involontario. La vescica funge da serbatoio. Si ingrossa man mano che si riempie. La mucosa della vescica molto elastica. È la volta che s'espande e si sposta verso l'alto. L'uretra ha un comportamento diverso da femmina a maschio. Nella femmina e rettilinea e corta. Sboccano davanti del vestibolo della vagina al livello della vulva nel perineo anteriore. Nel maschio ha un decorso sinuoso. posteriormente alla vescica e all’uretra c'è la

Vagina: canale schiacciato in senso antero-posteriore. Lungo 12 13 cm. Vi ci sbocca l'utero.

Nell'utero c'è un fondo un corpo un collo. L'utero con il suo collo si spinge all'interno del lume della vagina. È incamiciato nella vagina. Cervice uterina: è la parte che entra nel lume della vagina. Utero: organo della gestazione vagina: organo della copula. Gli spermatozoi: canale vaginale→ utero→ si spingono nelle tubo uterine. Se incontrano l’ovulo lo fecondano. L'ovulo fecondato si installa nell'utero. l'asse dell'utero è inclinato rispetto all'asse della vagina. Lo stesso utero forma un angolo. L'angolo tra la vagina e il collo dell'utero si chiama angolo di eversione (110 °) angolo di flessione: formato tra l'asse del collo dell'utero l'asse del corpo e del fondo (150°). Generalmente l'utero è anteverso e anteflesso. L’utero poggia sopra la vescica. Per questo quando devo fare un ecografia devo bere: così gonfio la vescica e faccio andare verso l’alto l’utero. Il fatto che il collo dell'utero entra nella vagina forma degli spazi:fornici. Ce ne sono quattro. Anche se in realtà lo spazio è unico: anteriore, posteriore, e due laterali. Il più ampio è il posteriore. Molto utile per il concepimento. Vi si annidano gli spermatozoi che poi proseguono verso l'utero. Importante per la fecondazione artificiale.

Dai due lati del fondo dell'utero si dipartono le tube uterine che hanno un andamento orizzontale poi piegano verso l'alto ad angolo retto. Ciascuna tuba uterina termina con delle strutture sfrangiate (fimbrie) sul polo superiore del rispettivo ovaio. L'ovaio si trova dalla parte opposta dell'acetabolo.

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L'organo più posteriore è il retto: adagiato sulla concavità dell'osso sacro. Il peritoneo è appoggiato sugli organi della pelvi e segue il loro andamento. Lo spazio che si forma tra il collo dell'utero e il retto si chiama cavo di Douglas o retto uterino: si forma dal ribaltamento del peritoneo che passa dall'utero al retto. Nello spazio c’è l'intestino mesenteriale e l’ileo pelvico. Il cavo di Douglas viene usato per la fecondazione artificiale. Si entra dalla vagina→ si buca con un ago la cervice→ cavo di Douglas → mi trovo nella regione peritoneale →raggiungo l'ovaio e→ prelevo gli ovuli. Ciclicamente l'ovaio porta a maturazione una cellula uovo→ espulsa→ cavità della tuba→ le ciglia la fanno procedere →se trova gli spermatozoi c'è fecondazione → lume dell'utero se non c'è→ ciclo mestruale. A livello dell’ovaio c'è la maturazione di cellule uovo. Ogni femmina parte con un numero di cellule uovo immature. Se vengono danneggiate non si riformano. Ciclicamente vanno incontro maturazione tramite follicoli che producono due ormoni

nella prima fase del ciclo estrogeni nella seconda fase del ciclo ovarico il progesterone.

CELLULA UOVO: sotto l'azione dell'FSH viene circondata dalle cellule dello stroma (follicolo) che secernono estrogeni (fase estrogenica). Il follicolo continua maturare→ Si forma una cavità→ produzione di liquor→ aumento della pressione→ scoppia il follicolo →la cellula viene buttata nella tuba e le cellule rimaste vengono convertite in corpo luteo sotto l'azione dell'ormone LH. il corpo luteo secerne progesterone. E se si innesca la gravidanza il corpo luteo continua la sua attività altrimenti si evolve. Le fluttuazioni ormonali (estrogeni e progesterone) hanno delle ripercussioni sulla mucosa uterina (endometrio). All'inizio del ciclo La mucosa interna contiene il fondo delle ghiandole che di solito la compongono. Sotto l'azione degli estrogeni le ghiandole si accrescono. Tutta la mucosa si accresce, si arricchisce. Poi le ghiandole diventano talmente alte che assumono un andamento attorcigliato. Con l'ovulazione c'è progesterone che favorisce questo processo e favorisce l'irrorazione. Le arterie sono molto ampie. La mucosa è molto ben irrorata. Se non c'è gravidanza c’è un del progesterone. Si risente sulla muscolatura liscia che si contrae e va a strozzare i vasi che irroravano l'endometrio→ mestruazione (infarto dell'endometrio). Rimane uno strato sottile di endometrio con il fondo delle ghiandole. Ricomincia il ciclo. L'effetto degli estrogeni: vengono prodotti fino all'ovulazione cioè fino allo scoppio del follicolo. fanno proliferare le cellule. Hanno un'azione trofica: Favoriscono il nutrimento dei tessuti, compito anche a livello nervoso perché stimolano la libido. Il massimo della libido coincide con l'ovulazione. Effetto progesterone: vengono prodotti dopo l'ovulazione quando è in azione l'ormone LH. stimolano la secrezione delle ghiandole interne per favorire l'annidamento di un possibile bambino. È un miorilassante. Quindi nella seconda fase del ciclo le donne sono tendenzialmente stitiche. Rende più morbidi tessuti. È un inibitore della libido.

pelvi maschile

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è composta da vescica (uguale alla femmina) prostata (interiormente alla vescicola).

La prostata contribuisce a formare lo sperma. Forma e dimensioni di una castagna. Ci sono gli ureteri i e una parte dell'uretra. L'organo più posteriore è il retto. In corrispondenza della base della vescica sono presenti le vescichette seminali e una parte dei dotti differenti. Le vescichette seminali vengono a trovarsi tra la vescica e il retto. Ha un senso l'esplorazione rettale a differenza che nella femmina.

Nel maschio i genitali sono esterni: il testicolo (dove avviene la spermatogenesi) insieme all'epididimo sono accolti nello scroto. Questi confluiscono nel dotto deferente che ha il compito di trasportare gli spermatozoi dall’ epididimo fino alle vescichette seminali. Il dotto deve quindi rientrare nella parete addominale→ pelvi. Lo fa attraverso il canale inguinale. Tra il tubercolo pubico e la spina iliaca anteriore e superiore c'è il legamento inguinale. In corrispondenza della sua metà mediale è scavato il canale inguinale

HA un ingresso e un'uscita: due orifizi uno sottocutaneo (ingresso) che si trova immediatamente al di sopra del tubercolo pubico un anello inguinale profondo all'altezza della metà del legamento inguinale (ingresso nell'addome)

per come è formato il canale, nella parte interna è molto sottile. In rapporto con essa ci sono le anse intestinali che si possono incastrare nella parete: ernia inguinale. Il dotto deferente si va a posizionare sulla base della vescica dove due dotti deferenti di destra di sinistra si uniscono al corrispondente dotto della vescichetta seminale. La vescichetta seminale produce il liquido seminale. Dopo di che si parla di dotto eiaculatore che attraversa la prostata e si apre in quel tratto di uretra che sta attraversando la prostata (uretra prostatica). La prostata produce il liquido prostatico. SPERMATOZOI+LIQUIDO SEMINALE+LIQUIDO PROSTATICO=SPERMA. Raggiunge l'esterno attraverso l'uretra. L'uretra nel maschio è a mezzi con l'apparato urinario. È importante urinare dopo certi rapporti sessuali per lavare l'uretra ed evitare le infezioni. Nel uretra maschile ci sono tre parti:

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uretra prostatica uretra membranosa: attraversa il diaframma pelvico. uretra peniena o spongiosa: attraversa il pene.

nell'orifizio interno dell'uretra c'è uno sfintere involontario. Nell’uretra membranosa c'è uno sfintere volontario. Per entrare con un catetere nell’uretra è molto complicato perché l'uretra maschile è costituita da curve. Devo allinearle.

smaltisce certe sostanze tossiche accumulate nel sangue. Provengono dal metabolismo azotato(ac. Urico, ammoniaca, urea). È composto da due organi: rene dx in rapporto anteriormente con: fegato flessura dx del colon porzione discendente del duodeno rene sx in rapporto anteriormente con: stomaco, pancreas milza flessura duodeno digiunale flessura sx del colon prima parte colon discendente

Rene

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accolte nella cavità addominale, nella loggia renale. Ha uno spessore di 3 cm,larghezza di 6 cm, lunghezza

di 12 cm. Ha una forma a fagiolo. Ha una faccia anteriore,una posteriore in rapporto con

la parete addominale, un margine laterale,un margine mediale. A livello del

margine mediale è presente l’ilo del rene. Qui entra l'arteria renale. Esce la vena renale e l'uretere

ha anche un polo superiore e un polo inferiore. Il polo superiore è più arrotondato dell'inferiore perché

in rapporto con la ghiandola surrenale. Si trovano nella parte più posteriore della cavità addominale. All'altezza tratti T12 e L3. Non sono simmetrici: rene destro è più in basso del sinistro per via della presenza del lobo destro del

fegato. Sono organi retroperitoneali. La radice del mesocolontrasverso li taglia in due: la parte superiore sarà una regione

sovramesocolica e la parte inferiore sarà una regione sottomesocolica.

Loggia renale: quello spazio in cui sono accolti due reni. Va da T12 a L3, subito sotto la cupola

diaframmatici. È delimitata dalla fascia renale. È fatta due foglietti: anteriore e posteriore. Si continuano uno nell'altro.

Il foglietto posteriore si accolla alla colonna vertebrale. Il foglietto anteriore nell'andare da destra a sinistra si accolla ai grossi vasi (aorta, vena cava) che

stanno sul davanti della colonna. I due reni si trovano immersi in un abbondante tessuto connettivo grasso: perirenale (intorno al rene) e pararenale (vicino al rene). Il grasso rappresenta per il rene un mezzo di fissità. I due foglietti inglobano il surrene e poi si continuano uno nell'altro. Se seguo due foglietti verso il basso vedo che si perdono nel connettivo. Quindi la loggia renale è chiusa superiormente e aperta inferiormente. Se si perde per un qualche motivo molto peso si va a intaccare il grasso renale così che il rene perde la fissità e si trascina giù (ptosi renale).si trascina con sé anche uretere che si piega e così l'urina passerà con difficoltà. Si tende a delle infezioni. I reni producono urina che viene riversata nel corrispondente uretere, trasportano urina alla vescica. I reni lavorano in continuazione. Struttura del rene(si apprezza con una sezione frontale): ci sono delle strutture a forma piramidale (piramidi di Malpighi). L'insieme della piramide va a costituire la midollare del rene. Tutto intorno a questa c'è un parechima chiamato corticale. Sull'apice delle piramidi (papille) ci sono tanti forellini (forami papillari) da cui gocciola continuamente urina. Ogni papilla renale è avvolta da un calice minore.più calici minori confluiscono insieme a formare un calice maggiore i quali confluiscono in un unico calice (pelvi renale). La

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pelvi si continua nell’ uretere. Tutto ciò è fatto da circa un milione di unità che rappresentano le unità funzionali del rene: nefrone.

Ogni nefrone riversa la propria urina nel tubo collettore che va a sboccare in tubuli di calibro più grosso (dotti papillari) in corrispondenza della papilla renale. Basta quindi capire come funziona un nefrone per capire tutto il funzionamento del rene. nefrone: è diviso in due parti

corpuscolo renale o di Malpighi: ha forma sferica. È fatto dall’insieme dalla capsula di Bowmann e del glomerulo renale (è un ciuffo di capillari interposto tra due arteriole. C'è un'arteriola afferente che capillarizza. I capillari però non mettono capo ad una venula ma un'altra arteriola(efferente): eccezione. arteriola→ capillare→ arteriola: rete mirabile arteriosa.) La zona del corpuscolo in cui entra l'arteria afferente e esce l'arteria efferente si chiama polo vascolare. Il glomerulo è avvolto dalla capsula (pugno nel palloncino). Ci sarà una parte della capsula che avvolge i singoli capillari (foglietto viscerale) e un'altra che se ne discosta (il foglietto parietale). Tra i due c'è uno spazio (camera di filtrazione). Il due foglietti sono completamente i diversi.

Parietale: epitelio pavimentoso semplice. Deve solo chiudere. Viscerale: fatto da cellule stranissime (podociti). Si chiamano così perché hanno un corpo che si

ramifica a forma di piedi. i podociti avvolgono con le loro ramificazioni i capillari. Su ogni ramo ci sono delle estroflessioni (pedicelli). I pedicelli si interdìgitano tra loro, lasciando uno spazio (fessura di filtrazione).

A livello del glomerulo passa il sangue che viene filtrato e si forma un ultrafiltrato che va a finire nella camera di filtrazione e poi imbocca il tubulo renale. L'altra parte del sangue continua nel capillare fino all’arteriola efferente e se ne va. Il polo da cui esce l’ ultrafiltrato lo chiamiamo polo urinifero. L'endotelio dei capillari presenta molte fenestrature. Attraverso questi fori potenzialmente tutto il plasma potrebbe passare. Dall'altro versante ci sono i pedicelli con degli spazi. Tra l'endotelio e i pedicelli c'è però uno strato continuo che è una fusione delle membrane basali dei podociti e dell’endotelio.

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La barriera di filtrazione: barriera che un soluto deve attraversare per poter passare dall'altra parte. È fatta dai podociti e dalle membrane basali delle endotelio. Quello che decide chi passa chi non passa sono le due membrane basali. Sono provviste di pori (7 nm) Passa: acqua, sali minerali, glucosio, aminoacidi, proteine di peso molecolare inferiore a 40000 dalton (quindi il grosso delle proteine plasmatiche non passa), ormoni proteici,urea, acido urico, ammoniaca. Siccome a parte gli ultimi tre le altre cose servono allora vengono riassorbite lungo il tubulo renale. (Oltre il 99%). 180 l di ultrafiltrato in 24 ore 1 l di urina. tubulo renale: è suddiviso in tre parti:

la prima ha un andamento contorto (tubulo contorto prossimale). L’epitelio è cilindrico. Fa seguito direttamente al corpuscolo renale e il suo lume è la diretta continuazione della camera di filtrazione.

Poi diventa rettilinea forma una ansa (Ansa Di Henle ).

Poi torna contorto (tubulo contorto distale) il quale si getta nel tubulo collettore. Il tubulo collettore raccoglie più tubuli contorti distali e quindi più nefroni. Lungo il tubulo renale avvengono molti processi di riassorbimento per gran parte attiva (dispendio di ATP). L’epitelio di rivestimento è isoprismatico le cui cellule sono provviste di microvilli.

Le sostanze riassorbite tornano in circolo. Se sono diabetico si sarà in circolo molto glucosio. Non sarà quindi possibile riassorbirle tutte. E entrerà a far parte dell'urina. Il tubulo contorto prossimale riassorbe il 65% dell’ultrafiltrato ma il 100% di proteine, aminoacidi, glucosio. Il resto del 99% viene riassorbito dall'ansa di henle e dal tubulo contorto distale. OSSERVAZIONI

il tubulo contorto prossimale e la prima parte dell’Ansa Di henle: c'è sempre lo stesso riassorbimento, riassorbimento obbligatorio

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il tubulo contorto distale e la seconda metà dell'Ansa Di Henle sono sottoposti a controllo ormonale. Riassorbimento varia a seconda delle condizioni (facoltativo)

il tubulo contorto distale passa sistematicamente in corrispondenza del polo vascolare del corpuscolo renale a cui appartiene.

L'arteriola afferente è una discendente dell'arteria renale: questa una volta entrata nell’ilo si divide in cinque arterie segmentali

arterie Interlobari: penetrano nello spessore del rene arteria arciforme e si forma in corrispondenza della base della piramide arterie interlobulari si formano verso la periferia arteriole afferenti formati a cascata.

Le arteriole afferenti si risolvono in capillari intorno ai tubuli della corticale→venule→percorso opposto con stessi nomi (vena interlobulari, vena arciforme, vene in Interlobari, vene segmentali, vene renali). Le piramidi sono fatte tutte dalle parti rettilinee del nefrone. La corticale: tubuli adandamento contorto + corpuscoli renali. Il rene è cruciale nel regolare la pressione arteriosa. APPARATO IUXTAGLOMERULARE: tre elementi

cellule ilari cellule della macula densa: sono una specializzazione del tubulo contorto distale nel punto in cui

prende rapporto col polo vascolare. Sono chemiocettori: sensibili alla concentrazione di sodio nella preurina che sta attraversando il tubulo contorto distale. Se il sodio scende al di sotto del valore soglia le cellule della macula attraverso le cellule ilari probabilmente, avvisano le iuxtaglomerulare danno vita al sistema renina-angiotensina-altosterone.

cellule iuxtaglomerulare: sono cellule localizzate nella tonaca media dell'arteriola afferente sono dei barocettori o pressocettori: sono dei recettori di pressione. Ogni volta che la pressione (a livello dell’ afferente) scende al di sotto di un certo valore soglia le cellule iuxtaglomerulare secernono renina. Questa innesca un meccanismo renina-angiotensina-altosterone. La renina in circolo incontra l'angiotensinogeno prodotto dal fegato, lo taglia e lo trasforma in angiotensina I che grazie all'enzima Ace si converte in angiotensinaII. L’angiotensinaII ha un'azione vasocostrittrice (rialzo della pressione). L’angiotensinaII vaso costringe l'afferente e agisce sulla corticale del surrene e induce la produzione dell'aldosterone che fa assorbire sodio a quella parte di tubulo che è soggetto a riassorbimento facoltativo. Il sodio richiama acqua per osmosi dagli spazi interstiziali per rialzare la pressione.

SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA-ALDOSTERONE Ace vasocostrizione renina→ angiotensinogeno→angiotensina I--→ angiotensina II rilascio di aldosterone

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si basa sull'attività ormonali. Coordina le attività dei vari organi. La ghiandola endocrina produce e secerne ormoni. Questi

hanno la capacità di raggiungere attraverso il circolo organi bersaglio le cui cellule hanno un recettore in grado di legare l'ormone. L'interazione è un segnale per la cellula dell'organo per modificare la sua attività.

La produzione ormonale e la secrezione ormonale sono due fenomeni distinti. Sia la produzione sia la secrezione sono sottoposte ad un controllo.

Ipofisi: regina delle ghiandole. Si trova in una nicchia chiamata sella turcica dello sfenoide. È direttamente collegata anatomicamente e funzionalmente all'ipotalamo (parte del sistema nervoso che si occupa delle attività viscerali).

Asse ipotalamo-ipofisario :punti collegamento tra il nervoso ed endocrino. L’ipofisi è divisa in due parti diverse tra loro per costituzione, per funzione e per origine embrionale

adenoipofisi: ha un'origine epiteliale. Ci sono delle cellule ognuna specializzata nel secernere un ormone. L'ipotalamo controlla comunque l'attività delle cellule della adenoipofisi. I neuroni rilasciano in circolo fattori di rilascio e dei fattori di inibizione.

La adenoipofisi produce: MSH: melanocito stimolante, stimola la produzione di melanina da parte dei melanociti

della acute LTH prolattina, stimola la produzione di latte da parte della ghiandola mammaria FSH e LH follicolostimolante e luteinizzate:hanno un ruolo cruciale nel ciclo ovarico GH o STH somatotropo:ormone della crescita TSH: tireostimolante, va ad agire sulla tiroide ACTH ormone adenocorticotropo, stimola la corticale del surrene ed è anche responsabile

della produzione delle endorfine. Molto spesso un ormone prodotto dalla ghiandola va ad inibire il rilascio dell'ormone di controllo da parte dell'ipotalamo: si autoregola.

neuroipofisi: è dipendente direttamente dall'ipotalamo, ha un'origine nervosa. La secrezione è dovuta al rilascio di ormoni prodotti e secreti dai neuroni dell'ipotalamo. Produce:

ADH ormone antidiuretico o vasopressina

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ossitocina, cruciale al momento del parto perché è responsabile delle contrazioni uterine, stimola anche la secrezione del latte della ghiandola mammaria.

Pancreas endocrino:

costituito dall'insieme delle isole di Langerhans: dei cordoni cellulari in cui possiamo distinguere tre tipi di cellule:

cellule β (70%) producono insulina che riduce alla concentrazione ematica di glucosio (ormone ipoglicemizzante)

cellule α (20%) producono glucagone (ormone iperglicemizzante). È la stessa concentrazione di glucosio nel sangue che regola la produzione di insulina e glucagone.

Cellule δ: producono somatostatina che ha un'azione a livello del digerente

Se sale la concentrazione di glucosio nel sangue l'insulina favorisce l'ingresso di glucosio nelle cellule. L’epatocita lo immagazzina sotto forma di glicogeno (glicogeno sintesi) dopo un pasto. La cellula muscolare fa lo stesso. Il tessuto adiposo lo converte in grassi. Se la concentrazione del glucosio scende le cellule α secernono glucagone che a livello dell’epatocita stimola la glicogenolisi con formazione di glucosio.

Tiroide. Molto importante. Si trova nel collo anteriore. Al passaggio tra la laringe e la trahea si distinguono due lobi: uno

destro e uno sinistro uniti sul davanti da un istmo. Qualche volta è presente un lobo accessorio: piramidale.

Tutta fatta da follicoli: Ghiandole a struttura follicolare.

il follicolo rappresenta una riserva dell'ormone tiroideo. Un follicolo ha la forma ovoidale. il follicolo è fatto da una cavità e la parete fatta dalle cellule della tiroide (tireociti) chiamate anche

cellule follicolari. Tireociti: sono cellule bipolari dal punto di vista funzionale. In una prima fase prelevano dal circo dei

precursori degli ormoni tiroidei e sintetizzano tireoglobulina. È molto lunga perché ha tanti residui di tirosina. Riversa la tireoglobulina nel lume sotto forma di Colloide. Poi il tireocita preleva dal circolo ioni ioduro e li converte a iodio molecolare e li getta nella Colloide. Qui lo iodio può legar a se la tirosina. Ogni molecola di tirosina può legare uno o 2 atomi di iodio (tireoglobulina iodata). Quando arriva un segnale che dice al tireocita di riversare ormoni tiroidei questo va a pescare nel Colloide,

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spezzetta la tireoglobulina iodata in più punti, ed escono fuori ormoni tiroidei T3 e T4 (o due molecole di tirosina con tre atomi di iodio o due tirosina con quattro atomi di iodio).

gli ormoni tiroidei aumentano il metabolismo basale portano alla produzione di calore: sono coinvolti nella regolazione della temperatura corporea.

l'attività dei follicoli della tiroide è controllata dal TSH prodotto dall’adenoipofisi. La ACTH è responsabile della stimolazione basale delle tre zone della corticale del surrene.

Tra i follicoli ci sono delle cellule che non ne fanno parte: parafollicolari, producono la calcitonina che è un ormone ipoglicemizzante: riduce la concentrazione ematica di calcio. Favorisce il deposito di calcio nelle ossa.

L'antagonista di questa è il paratormone prodotto dalle paratiroidi. Sono quattro ghiandole molto piccole posizionate dietro i due lobi del tiroide. Viene prodotto quando il calcio in circolo scende al di sotto di un certo valore soglia.

Surrene situato in regione addominale, accolto nella loggia renale, adagiato sul polo superiore

del corrispondente rene. Ci sono due zone: una centrale midollare e una esterna

corticale. Al centro della midollare c'è la vena centrale o surrenale.

Queste due zone sono completamente diverse per origine e per funzione. La midollare può essere considerata una struttura di derivazione nervosa e può essere assimilata ad

un ganglio del simpatico. È fatta da cordoni. Le cellule secernono: noradrenalina e adrenalina (controllo nervoso). La loro secrezione viene indotta nelle situazioni di stress, nelle reazioni di fuga-attacco. Se ci diamo alla fuga c'è bisogno che il sangue arrivi ai muscoli. I muscoli hanno bisogno di più ossigeno. Il cuore aumenta la forza e la frequenza di contrazione. L'apparato respiratorio aumenterà la frequenza respiratoria. Questo avviene quando viene attivato il simpatico. Vengono secrete adrenalina e noradrenalina.

La corticale è fatta da cordoni cellulari. Nella parte periferica i cordoni hanno un andamento gomitolo: zona glomerulare, è la zona più

piccola, secerne l'aldosterone che è un minieralcorticoide: fa riassorbire sodio dall'Ansa di Henle. nell'intermedio i cordoni hanno un andamento parallelo: zona fascicolata,è la zona più lunga.

Produce glucocorticoidi : metabolismo glucidico (cortisolo). Aumentano la concentrazione di glucosio nel sangue a partire da precursori non glucidici. Hanno proprietà antinfiammatorie (cortisone).agiscono sul fegato stimolando la produzione di glucosio, sugli adipociti, sul sistema immunitario. Agisce sulle masse muscolari: induce la trasformazione di proteine in glucosio (gluconeogenesi). Chi assume glucocorticoidi va incontro a ritenzione idrica.

nella centrale i cordoni hanno un andamento intrecciato: zona reticolare è la zona intermedia secerne ormoni androgeni: effetto anabolizzanti

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EFFETTI DELLE CATECOLAMINE a livello del cuore:

noradrenalina e adrenalina: aumenta la forza di contrazione e la frequenza cardiaca. A livello del distretto polmonare:

noradrenalina e adrenalina bronco dilatazione e aumento della frequenza respiratoria. A livello vascolare:

adrenalina: vasodilatazione a livello dei muscoli. Vasocostrizione a livello cutaneo (pallore) e sotto diaframmatica

noradrenalina: potente vasocostrittore anche sui vasi cardiaci (pericoloso per cardiopatici). ALTRI EFFETTI: dilatazione pupillare, sudorazione, orripilazione, riduzione delle secrezioni salivari, riduzione della motilità gastrointestinale. Sistema portale del surrene: i neuroni dell'ipotalamo riversano dei fattori di rilascio nei capillari che diventano venule che poi ricapillarizzano e poi fanno capo a vene. Arterie→ vene→ capillari→ vene. Nel surrene le arterie capillarizzano nella corticale per mettere capo a delle vene che ricapillarizzano nella midollare.

sistema di vasi parallelo al circolatorio. insieme di vasi linfatici, linfonodi e certi organi (milza, timo). Ci sono dei capillari simili al sanguigno che nascono a fondo

cieco, all'interno dei quali passa il liquido del tessuto (linfa). Più capillari confluiscono in vasi di calibro maggiore e così via.

Confluiscono a intervalli in strutture (linfonodi), che rappresentano dei veri propri check-point.

il linfonodo è costituito da tanti macrofagi e da cellule immunitarie (linfociti B anticorpi, e T che intervengono sull'agente patogeno).

Se a livello dell'organo da cui parte la rete linfatica c'è un agente patogeno questo entrerà nel circolo linfatico fino a linfonodi che vengono attivati per la difesa: si ingrossano. Ad un linfonodo arrivano più vasi ma ne parte solo uno.

La linfa raccolta nei vari distretti si getta alla fine nel circolo sanguigno in corrispondenza delle vene succlavie. La linfa di 1/4 in alto a destra nella succlavia di destra, il resto (3/4) nella succlavia di sinistra. Tutta la linfa degli arti inferiori si raccoglie inizialmente in un vaso dilatato (cisterna del chilo), la quale si continua con un vaso linfatico (dotto foracico) che risale tutto il torace e va a sboccare nella succlavia sinistra. Il dotto è un organo molto posteriore, è un organo del mediastino. La linfa dell'1/4 è raccolta dal dotto linfatico di destra.

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I linfonodi possono essere profondi o superficiali (esternamente alle fasce muscolari). In diverse parti del corpo i linfonodi formano dei raggruppamenti (stazioni linfonodali).

Linfonodi cervicali, ascellari, inguinali. In ogni stazione ci sono le linfonodi profondi e linfonodi superficiali. Linfonodi ascellari sono divisi in cinque gruppi: uno centrale,3 alla base e che mettono capo al

centrale,1 apicale dove confluisce la linfa del centrale e quindi dei tre. I tre sono uno laterale (arto superiore) uno anteriore (quadrante anteriore del torace),uno posteriore (quadrante posteriore del torace). I laterali o pettorali prendono la linfa anche da tre quadranti della mammella (esclusa la parte supero mediale).

Linfonodi inguinali: ricevono linfa dalla cute dei genitali esterni. La loro linfa va a finire nei linfonodi iliaci esterni. Qui il nome di linfonodi segue i nomi delle arterie. Perché la regola generale dice che i linfonodi seguono il decorso delle arterie al contrario.

il sistema nervoso è quella parte del corpo che coordina tutte le nostre attività. Sta alla base della nostra vita di relazione.

Dal punto di vista topografico abbiamo: sistema nervoso centrale (SNC): le tutte quelle parti del

sistema nervoso che sono racchiuse da una teca ossea il sistema nervoso periferico (esse N. P.): parti del sistema

nervoso che escono dalla teca ossea. Dal punto di vista funzionale abbiamo:

sistema nervoso somatico: quelle parti sia del sistema nervoso centrale sia del sistema nervoso periferico che hanno a che fare con muscoli scheletrici, con l'acute e con le mucose vicino all'acute.

Sistema nervoso vegetativo o autonomo: quelle parti del sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico che hanno a che fare con i visceri. Tutto ciò che è involontario.

Tutto è organizzato in tre livelli: periferia, SNP, SNC. tutto inizia nella periferia dove sono presenti recettori→partono delle vie di sensibilità(via afferente) →si arriva al sistema centrale→l'informazione viene elaborata→ i centri superiori elabora una risposta→torna in periferia (via efferente).

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Alla base di tutto c'è il neurone: è fatto da un corpo (pirenoforo) e numerosi diramazioni (dendriti): la maggior parte sono corte e trasportano informazioni dalla periferia della cellula al pirenoforo. Il neurone ha un prolungamento chiamato assone o neurite che trasporta l'informazione dal pirenoforo alla periferia. l'assone si dirama e termina con delle terminazioni sinaptiche, o sinapsi che prendono comunicazione con un'altra cellula. Ogni volta che stimolo un dendrite si forma una corrente elettrica (impulso elettrico) che viene trasportata fino a raggiungere l'assone e le sue terminazioni. La maggior parte degli assoni sono rivestiti di una guaina mielinica che si forma perché delle cellule particolari si avvolgono con la loro membrana plasmatica e fungono da protezioni (cellule di schawnn) e da isolamento. L'assone rivestito va molto più veloce. Ci sono quindi:

fibre mieliniche: assone rivestito fibre amieliniche: assone non rivestito.

Terminazioni sinaptiche: c'è una vescicola sinaptica che è piena di vescicole che contengono un neurotrasmettitore. C'è una membrana presinaptica, una postsinaptica e uno spazio che separa le due membrane Ogni volta che arriva l'impulso alla terminazione le vescicole si fondono con la membrana pre-sinaptica→ si liberano i neurotrasmettitori che si vanno a legare con i recettori. Questo legame rappresenta per il secondo neurone un segnale che può essere di attivazione o di inibizione per la propria attività.

Neurotrasmettitori eccitatori: acetilcolina neurotrasmettitori inibitori: gaba

Ogni neurone può aver un solo neurotrasmettitore.

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I neuroni generano dei circuiti. L'attività di scarica di un neurone dipende dalla somma delle cariche di attivazione o inibizione che gli

sono arrivate. Una sinapsi può terminare su un altro neurone o su un muscolo (placca motrice) o su una delle

ghiandole (giunzioni neuroghiandolari). Il foro della prima vertebra (Atlante) coincide con un foro alla base del cranio (foro occipitale).

Ossa del cranio: osso frontale: più anteriore osso parietale: forma la volta cranica osso occipitale: più posteriore a un foro. Osso temporale: si trovava sul lato, e in corrispondenza dell'orecchio. sfenoide: contiene l'ipofisi.

sistema nervoso centrale: fatto dell'encefalo e midollo spinale.

Bulbo o midollo allungato

Ponte

TRONCO DELL'ENCEFALO

Mesencefalo

DIENCEFALO

TELENCEFALO o CERVELLO

Encefalo

CERVELLETTO

Organizzazione gerarchica

1° livello TELENCEFALO (corteccia cerebrale e nuclei della base) e CERVELLETTO

Responsabili della decisione dei movimenti e dell'esecuzione dei movimenti

2° livello DIENCEFALO Implicato in attività viscerali

3° livello TRONCO DELL'ENCEFALO Dotati di una certa autonomia

4°livello MIDOLLO SPINALE Ad esclusione dell'arco riflesso non ha nessuna autonomia

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Midollo spinale:

attraversa il canale vertebrale. Ha la forma di un lungo cavo schiacciato in senso antero-posteriore.

Sulla superficie esterna si osserva una serie di solchi (vedere sul libro).

È in comunicazione diretta con la periferia. Da qui originano 33 paia di nervi spinali che attraversano i fori intervertebrali e fuoriescono per portarsi alla periferia: portare alla periferia comandi di movimento e portare indietro informazioni di tipo sensitivo.

C'è una parte centrale più scura a forma di farfalla sostanza grigia (pirenofori con dendriti e qualche fibra amielinica; corno posteriore e corno anteriore uniti dalla commessura grigia) e una parte più chiara che la circonda sostanza bianca (guaina mielinica del neurone e quindi assoni mielinici).

La metà di un midollo spinale si chiama antimero. La sostanza bianca è divisa dalla sostanza grigia in tre parti per antimero.

Le tre parti formano dei cordoni:anteriore, posteriore, laterale. La sostanza grigia e formata dai pirenofori.

I neuroni che compongono le corna anteriori e posteriori svolgono funzioni diverse in base alle posizioni. La posso quindi dividere in lamine:10.

Il corno posteriore è implicato nella sensibilità (corno sensitivo). Il corno anteriore è motorio.

Se osserviamo il midollo spinale in sezione vediamo che il nervo spinale nasce dall'unione di due radici:

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una posteriore che viene dal corno posteriore quindi sensitivo. Qui è presente il ganglio spinale. E una radice anteriore che viene dal corno anteriore quindi motorio.

Da ciò deriva che il nervo spinale è un nervo misto. Natura motoria: la radice anteriore del nervo spinale è un insieme di assoni e di neuroni che si trovano nel corno anteriore. Deriva dal pirenoforo e della sostanza grigia nel corno anteriore. Nei gangli della radice dorsale ci sono dei neuroni pseudounipolari a T che hanno un’assone molto breve che si divide in due branche: una viene dalla periferia e una va verso il midollo spinale. È una fibra afferente. Neuromero: blocchetto di midollo spinale da cui esce una coppia di nervi spinali. Ci sono 33 neuromeri quindi 33 paia di nervi spinali. Il primo paio fuoriesce al di sopra della prima vertebra. Questo perché prima dello sviluppo la colonna vertebrale è lunga quanto il midollo spinale. Durante lo sviluppo la colonna vertebrale si accresce di più del midollo spinale. I nervi spinali devono fare un percorso sempre più lungo per uscire dal proprio foro perché il midollo spinale è più corto della colonna vertebrale. I nervi sacrali vanno costituire all'interno del canale vertebrale una coda (coda equina). È possibile fare la puntura lombare senza andare a distruggere i neuroni delle lamine del midollo spinale andando ad infilare l'ago sotto L2

radice anteriore: significato motorio radice posteriore: significato sensitivo.

I nervi che si dipartono dal midollo spinale si riorganizzano tra loro a formare dei plessi: cervicale, brachiale, lombare, sacrale.

Se ho una lesione del midollo spinale per esempio a L3 al di sotto di questa non arrivano più gli impulsi nervosi a midollo spinale e quindi ci saranno delle lesioni.

Il midollo spinale a volte protetto dalle meningi (lamine connettivali): sono tre pia madre: riveste perfettamente il midollo spinale aracnoide dura madre

L’aracnoide e la dura madre tappezzano il canale vertebrale.

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Tra la pia madre e la arcnoide e c'è uno spazio in cui è contenuto liquido: liquor cefalorachidiano che ha un’importante funzione meccanica, forma un cuscinetto idraulico che protegge il midollo spinale all'interno del canale.

Se seguiamo il midollo spinale verso l'alto esso si continua direttamente con una parte dell'encefalo: il tronco dell'encefalo che è fatto dal

bulbo o midollo allungato ponte mesencefalo.

A livello del bulbo è presente il centro cardio-respiratorio: più raggruppamenti di neuroni implicati nel regolare l'attività cardiaca e respiratoria. Queste tre parti nella loro parte posteriore comunicano con il cervelletto per mezzo dei peduncoli cerebellari. Nel tronco ci sono nuclei propri che sono delle stazioni intermedie lungo certe vie nervose. Inoltre ci sono i nuclei della maggior parte dei nervi cranici. Tranne i primi 2.

Nervi cranici: 12 paia (olfattivo, ottico, oculomotore, trocleare, trigemino, abducente, faciale, vago. Vago: va ad innervare tutti gli organi del torace e dell'addome con delle fibre parasimpatiche. A livello del tronco sono presenti dei neuroni organizzati a formare una colonna non molto densa: sostanza reticolare che serve ad attivare in maniera diffusa tutta la corteccia. Serve a tenerci svegli. È attivata da stimoli visivi, uditivi, sensitivi, dolorosi.

corteccia cerebrale funzioni:

giungono le informazioni dalla periferia e di cui abbiamo coscienza. È in grado di codificare certe informazioni per poi decodificarle. (La prima volta che noi vediamo una

cosa,1 chiave, la codifichiamo, capiamo che cos'è, e la seconda volta già sappiamo che cos'è e la decodifichiamo)

è in grado di elaborare una risposta. Da un ordine di esecuzione della risposta. crea la memoria e la conserva. elabora le risposte emotive, sia istintive che non.