f2i - le infrastrutture nel sud italia

13
Le infrastrutture nel Sud Italia Gli investimenti nel settore idrico, rifiuti e fotovoltaico 07 Aprile 2014

Upload: f2i-fondi-italiani-per-le-infrastrutture

Post on 17-Feb-2017

123 views

Category:

Presentations & Public Speaking


3 download

TRANSCRIPT

Page 1: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

Le infrastrutture nel Sud Italia

Gli investimenti nel settore idrico, rifiuti e fotovoltaico

07 Aprile 2014

Page 2: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

2

Settore idrico

Page 3: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

3

Settore idrico (1/2)

(*) Fonte: BCG, Bluebook.(**) Include Gernania, Francia, UK e Spagna

SERVIZI DIFOGNATURA

% popolazione coperta (*)

SERVIZI DIDEPURAZIONE

% popolazione coperta (*)

PERDITE DIRETE

% su acqua immessa (*)

Il settore idrico italiano presenta, nel confronto

europeo, una serie di criticità strutturali:

- obsolescenza, con impianti aventi

mediamente 30 anni di vita;

- ridotta copertura dei servizi, con soltanto

l’85% e il 70% della popolazione avente

accesso, rispettivamente, ai servizi di

fognatura e di depurazione (rispetto ad

una media del 95% nei principali Paesi

Europei).

- elevate perdite di rete, pari mediamente

al 32% (rispertto ad una media del 17% nei

principali Paesi Europei).

Le carenze delle infrastrutture idriche risultano

particolarmente accentuate nel Sud e nelle

Isole.

78%

85%

84%

82%

91%

85%

95%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Isole

Sud

Centro

Nord Est

Nord Ovest

ITALIA

EUROPA

57%

70%

70%

79%

78%

70%

95%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Isole

Sud

Centro

Nord Est

Nord Ovest

ITALIA

EUROPA

38%

40%

32%

29%

25%

32%

17%

0% 20% 40% 60%

Isole

Sud

Centro

Nord Est

Nord Ovest

ITALIA

EUROPA

(**)

(**)

(**)

Page 4: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

4

Settore idrico (2/2)

* Fonte: BCG, Bluebook. Analisi F2i** Ignorando l’impatto sui consumi (+) e ipotizzando che i lavori relativi agliinvestimenti siano svolti tutti da imprese meridionali

Le carenze delle infrastrutture idriche italiane derivano dagli

scarsi investimenti effettuati a partire dagli anni ’90 (ca. 1 €

mld/anno, pari a 17 €/anno per abitante, a fronte di un valore

superiore ai 70 €/anno per abitante registrato in Germania,

Francia e UK).

I Piani di Ambito approvati prevedono circa 60 mld nei prossimi

30 anni (2 € mld/anno), pari a 34 €/anno per abitante.

Gli investimenti previsti al Sud e nelle Isole sono pari a ca. 0,8

mld/anno).

Rispetto al PIL del Mezzogiorno, tali valori rappresentano il

2,5‰ (percentuale doppia rispetto ad analogo dato del Nord e del

Centro),

Empiricamente**, considerando che si tratta di investimenti doppi

rispetto a quelli (insufficienti) effettuati fino ad oggi, significano un

potenziale contributo alla crescita del PIL meridionale

compreso tra 0,1% e 0,2% (in funzione dell’incremento degli

investimenti rispetto al dato storico).

€/abitante 73 76 75 17

‰ su PIL 2.9 ‰ 3.3 ‰ 3.0 ‰ 0.8 ‰

6.05.0 4.8

1.0

Germania Francia UK Italia

2.0

0.4 0.4 0.40.5

0.3

ITALIA NordOvest

NordEst

Centro Sud Isole

€/abitante 34 28 35 31 38 42

‰ su PIL 1.4 ‰ 1.0 ‰ 1.2 ‰ 1.2 ‰ 2.4 ‰ 2.6 ‰

Investimenti nel settore idrico dal 1996 al 2008Media annua (€ mld) *

Investimenti previsti fino al 2040 in ItaliaMedia annua (€ mld) (**)

Page 5: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

5

Settore rifiuti

Page 6: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

6

Settore rifiuti (1/2) Le direttive europee relative al settore rifiuti richiedono (i) il

progressivo abbandono delle discariche (ii) l’aumento

della raccolta differenziata e del riciclo e (iii) l’utilizzo di

termovalorizzazione quale metodo di smaltimento finale.

Per quanto riguarda le discariche, l’Italia è, tra i grandi Paesi

Europei, quello che, con la Spagna, vi ricorre maggiormente

(49% dei rifiuti urbani nel 2011 vs. 37% media UE).

Il ricorso alla discarica risulta particolarmente rilevante

soprattutto al Sud, con molte Regioni che superano

abbondantemente il 60%.

A causa del continuo rinvio della chiusura delle discariche

esistenti, l’UE ha aperto 4 procedure di infrazione contro

l’Italia (per eccessivo conferimento di rifiuti, discariche

abusive e fuori norma).

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, in Italia nel

2012 si attestava a ca. il 40%. Rispetto alla best practice

europea (Germania oltre il 60%), l’Italia sconta, anche in

questo caso, il ritardo del Sud (Puglia, Calabria e Sicilia

sotto il 20%).

Ue Ger Francia UK Italia Spagna

Discarica Termovalorizzazione Riciclaggio e Compostaggio

37%

23%

40%

37%

63%

28%

35%

37%

49%

12%

39%

49%

18%

33%

63%

8%

29%

Discarica < 30%

Discarica 30% - 60%

Discarica > 60%

% di smaltimento in discarica in Italia per Regione 2011 (**)

Modalità di trattamento dei rifiuti urbani in Europa nel 2011 (*)

(*) Fonte: Eurostat.(**) Fonte: ISPRA.

Page 7: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

7

Settore rifiuti (2/2)

€/abitante 41 31 47 51

‰ su PIL 1.7 ‰ 1.1 ‰ 1.8 ‰ 3.2‰

2.5

0.90.5

1.0

Italia Nord Centro Sud

Potenziale investimento annuo fino al 2020 in Italia

per la costruzione di nuovi termovalorizzatori

(€ mld /anno) (**)

#impianti

Capacità per impianto(‘000 ton/anno)

Capacità perabitante

(kg/giorno/ab.)

Germania 70 429 1.0

Francia 130 154 0.8

Italia 52 100 0.2

Nord 29 170 0.5

Centro 15 67 0.24

Sud 8 157 0.17

Termovalorizzatori esistenti in Europa e in Italia (*)

* Fonte: “Obiettivo discarica Zero”, CdP (2014).** Fonte: Elaborazioni F2i.*** Ignorando l’effetto sui consumi (+) e fattorizzando,prudenzialmente, il 50% degli investimenti come realizzatida imprese non meridionali (dato parametrico sulla base airecenti esperienze di WTE al Nord, che hanno visto questa% di realizzo da parte di imprese straniere)

Nel confronto con gli altri Paesi, la capacità di

termovalorizzazione dell’Italia è limitata, in

particolare al Sud.

Per raggiungere la capacità di smaltimento della

Germania (1 kg/giorno/ab.), l’Italia dovrebbe

investire, da qui al 2020, ca. 2,5 € mld /anno (di cui

1 € mld/anno al Sud), per un totale di ca. 15 € mld.

L’effetto, empiricamente*** stimato, sul PIL

meridionale sarebbe superiore allo 0,15%

Page 8: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

8

Settore fotovoltaico

Page 9: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenzialeSettore fotovoltaico (1/3)

Nel settore fotovoltaico, l’Italia è il secondo Paese in

Europa per potenza installata (16,4 GW a fine 2012),

alle spalle della Germania (32,3 GW).

Nel 2012, le nuove installazioni effettuate in Italia sono

state pari 3,6 GW (+28% vs. 2011), per un investimento

complessivo di ca. 7 € mld (1,8 € mln per MW).

Per il 2013, si stimano nuove installazioni sul territorio

nazionale per ca. 1,5 GW (+9% vs. 2012) (**), pari a €1,5-2

mld

Nel 2012, la produzione da fonte solare ha coperto in

Italia ca. il 6% dei consumi totali di EE (5% in

Germania).

In Italia, la capacità installata si concentra per il 44% al

Nord, il 37% al Sud ed il 19% al Centro.

La Puglia, con il 14,9%, presenta il maggiore contributo,

seguita dalla Lombardia (11,1%) e dall’Emilia Romagna

(10%).

9

Distribuzione regionale della potenza installata a fine 2012 (**)

Nord: 44%

Centro: 19%

Sud: 37%

Potenza InstallaGW MW mln ab.

Produzione(TWh/anno)

OreEquiv.

% EEConsumata

Ger 32.3 394 27.9 864 5%

Italia 16.4 274 18.9 1.150 6%

Spa. 5.1 108 8.2 1.600 3%

Fra. 4.0 64 4.0 990 1%

UK 1.8 28 1.3 725 0.5%

Impianti fotovoltaici in Europa nel 2012 (*)

(*) Fonte: EPIA – Global Market Outlook fot Photovoltaics 2013-2017(**) Fonte: GSE

Page 10: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenzialeSettore fotovoltaico (2/3) Il calo dei costi di investimento e di gestione sta portando il settore fotovoltaico verso la cd. “grid parity” (già raggiunta per alcuni tipi di

installazione in Sicilia)

10

0,00

0,05

0,10

0,15

0,20

0,25

0,30

0,35

2010 2012 2014 2016 2018 2020

Gas a ciclocombinato

FV RangeCosto

FV

LCOE – Levelised Cost of Electricity, €/kWhLCOE HFV per impianto aterra in Sicilia

Il costo degli impianti fotovoltaici più competitivi (scala industriale e

localizzazione al Sud) sarà inferiore agli impianti a gas a ciclo combinato.

Page 11: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenzialeSettore fotovoltaico (3/3)

11

Investimenti attesi in Italia nei prossimi anni nel settore PV

Per raggiungere la Germania (in termini di MW per mln di

abitanti), l’Italia dovrebbe installare ulteriori 7.200 MW, con un

investimento stimabile in complessivi 8 € mld.

Ipotizzando di raggiungere questo target entro il 2020,

l’investimento annuo sarebbe di ca. 1 € mld/anno

Il Sud, data la maggiore solarità, dovrebbe essere capace di

attrarre ben piu’ del 37% storico degli investimenti totali.

Prudenzialmente occorre sottolineare che a dati attuali di

incidenza degli investimenti al Sud rispetto al totale, l’effetto,

empiricamente** stimato, sul PIL meridionale sarebbe

sostanzialmente nullo%.

1.0

0.40.2

0.4

ITALIA Nord Centro Sud

€/abitante 17 16 16 18

‰ su PIL 0.7 ‰ 0.6 ‰ 0.6 ‰ 1.1‰

Potenziale investimento annuo fino al 2020 in Italia

per la costruzione di nuovi impianti fotovoltaici

(€ mld /anno) (*)

* Fonte: Elaborazioni F2i** Ignorando l’effetto sui consumi e fattorizzando il 70% di importazioni(-) rappresentato dai pannelli

Page 12: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

12

Sintesi Finale

Page 13: F2i - Le infrastrutture nel sud italia

Riservato e confidenziale

13

Investimenti possibili nei prossimi anni nel Sud Italia nei settoriidrico, rifiuti e fotovoltaico

SettoreIdrico

SettoreRifiuti (WTE)

SettoreFotovoltaico Totale

Investimenti annui in Italia 2.0 € mld (per 30anni) 2.5 € mld (per 8 anni) 1.0 € mld (per 8 anni) 5.5 € mld

di cui al Sud 40% 40% 40% 40%

Investimenti annui al Sud 0,8 € mld 1,0 € mld 0,4 € mld 2,2 € mld

€ per abitante/anno 40 € 50 € 18 € 108 €

‰ sul PIL del Sud 2,5‰ 3,2‰ 1,1‰ 6,8‰

Impatto sul PIL del Sud * + 0,1%/+0,2% 0,15% 0% 0,25% / 0,35%

* Stima empirica. Ignora impatto sui consumi (+) e assume valori parametrici per impatto su importazioni (-) [+0,1% / +0,2%]