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“Questo è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.” P.Calamandrei, 1955 FACCIAMO LA PACE Democrazia, Diritti, Cittadinanza, Costituzione scuola primaria “A.Zoli”, Predappio

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“Questo è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio,

nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani,

nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un

italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché li è nata la

nostra Costituzione.”

P.Calamandrei, 1955

FACCIAMO LA PACE

Democrazia, Diritti, Cittadinanza, Costituzione

s c u o l a p r i m a r i a “ A . Z o l i ” , P re d a p p i o

Enti coinvolti:

Istituto Comprensivo di Predappio

Comune di Predappio

Centro Ricreativo Elianto

Responsabili delle attività:

Fiammetta Arfelli

Brunella Bandini

Monica Fucchi

Sabrina Pini

Daniela Pizzinelli

Stefano Naldi

Donatella Forlenza

A.S.2010-2011CLASSI QUARTE

A.S.2011-2012CLASSI QUINTE

A L E S S I AA L E S S I O

A R I A N N AA U R O R A

A Z I ZB E A T R I C E B .

B E A T R I C E D .C A M I L L A

D E N I SE L E N A C .

E L E N A M .E L E O N O R A

E R I K AF E D E R I C O

F R A N C E S C OG I O I A

G I O R G I AG I O R G I O

G I U L I AHAJAR

I S A B E L L AJ A C O P O

J E N I SK A R I N

K E V I NL O R E N Z O

L U C AL U C I A C .

L U C I A M .M A T T I A

M I R K ON I C O L O ’

P I E T R O C .P I E T R O S .

R A D OR I C C A R D O C .

R I C C A R D O P.S A S H A

S O F I ASOPHIA

Parole Chiave Del Proget to

1. La Storia Siamo NoiLa Costituzione della Repubblica italiana è nata dall’antifascismo e dall’esperienza della guerra ed ha costruito tutto il periodo seguente. Sono temi complessi per gli occhi dei bambini, l’incontro con la storia deve essere vivo di volti, di voci, di emozioni. Per questo abbiamo cercato di comunicare l’anima del ’900 con i racconti di piccoli pezzi di vita, di storie attraverso cui entrare nella Storia.Abbiamo raccontato e abbiamo chiesto ai bambini di farsi raccontare, abbiamo cercato di renderli cacciatori di ricordi coinvolgendo nonni e zii e genitori.Ci hanno riportato molti frammenti di vita vissuta, di storie personali che si fanno poi storia “vera” ed assumono importanza e spessore nel venire condivise diventando parti di un cammino storico comune. Dalla vita e dalla paura in un campo di lavoro o in un bombardamento al disastro del Vajont, dallo stupore della scoperta dello spazio allo sgomento degli anni di piombo, tanti racconti e testimonianze che hanno contribuito a riempire di senso e contenuti tutto questo percorso rivolto alla scoperta della nostra Costituzione.Questa ricerca e raccolta svolta direttamente dagli alunni ha, fra le altre cose, permesso di sperimentare “in piccolo” e comprendere il significato e le modalità del lavoro dello storico andando a raccogliere ed indagare testimonianze e fatti. Questi fatti li abbiamo poi narrati, condivisi e fissati in una lunga linea di disegni e nella nostra memoria.

Ora vedete, io ho poco altro da dirvi, in questa costituzione c’è dentro tutta la nostra

storia, tutto il nostro passato. Tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie

son tutti sfociati in questi articoli.

E a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane.

P.Calamandrei, 1955

2. La Macchina Della DemocraziaQualsiasi ente o gruppo sociale ha una costituzione. Anche lo Stato quindi, essendo il più alto gruppo sociale organizzato, ha una costituzione, cioè un assetto fondamentale necessario ad assicurare la stabilità e la certezza dei valori, dei diritti e della struttura organizzativa, per fissare le

regole del gioco fra le varie parti sociali, per permettere di avere una cornice condivisa all’interno della quale vivere e poter esercitare liberamente le proprie scelte nel rispetto degli altri. Insomma, un altro argomento complesso. Semplificabile, però, attraverso l’esperienza concreta, che consenta di analizzare le relazioni dei gruppi, i rischi connessi, i diritti, la necessità di organizzazione e di regole condivise.Attraverso circle time, discussioni ed esperienze di auto organizzazione abbiamo cercato di condurre i bambini verso una maggiore consapevolezza delle dinamiche interne ai gruppi e delle strategie utili a tutelare i diritti di tutti ed a costruire un ambiente collaborativo e pacifico. Sperimentare direttamente l’importanza di regole accettate e rispettose delle libertà fondamentali dell’individuo in rapporto al gruppo, poter sviluppare pienamente e “mettere in gioco” sè stessi in un confronto proficuo e positivo con gli altri si è rivelato un momento importante e di crescita che, si spera, porterà frutti ulteriori nel corso del tempo e che in prospettiva contribuirà ad un arricchimento profondo e duraturo sul piano educativo.

Però, vedete, la costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va

avanti da sé. La costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove.

Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna

metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la

propria responsabilità.

P.Calamandrei, 1955

3. Ma Che Diritto Hai?La Costituzione tutela i diritti dei cittadini. Cos’è un diritto? Quali sono i miei, i nostri, bisogni

fondamentali? Partendo da queste domande i bambini si sono confrontati, prima in piccoli gruppi, poi in una riflessione più ampia unendo le loro risposte in una collegiale carta dei diritti.

La costituzione, vedete, è l’affermazione scritta in questi articoli, che dal punto di vista

letterario non sono belli, ma è l’affermazione solenne della solidarietà sociale, della solidarietà

umana, della sorte comune, che se va a fondo, va a fondo per tutti questo bastimento. E’ la carta

della propria libertà, la carta per ciascuno di noi della propria dignità di uomo.

P.Calamandrei, 1955

Ho il diritto di essere ascoltato

Ho il diritto di imparare

Ho il diritto di essere amato

Ho il diritto di avere una famiglia

Ho il diritto di giocare

Ho il diritto di avere una casa

Ho il diritto di scegliere

Ho il diritto di nutrirmi

Ho il diritto di sognare

Ho il diritto di vivere in un ambiente pulito

Ho il diritto di essere curato

Ho il diritto di essere rispettato

Ho il diritto di avere amici

Ho il diritto di vivere

Ho il diritto di crescere

Ho il diritto di vivere nella pace

Ho il diritto di sentirmi al sicuro

Ho il diritto alla verità

4. Libertà E’ PartecipazioneEsercitare la propria cittadinanza significa contribuire alla forma del territorio comune proponendo il futuro. Abbiamo voluto illustrare questa buona pratica stimolando i bambini a pensare al loro territorio e a come lo avrebbero potuto pensare migliore, a come il loro paese sarebbe potuto andare incontro ai loro diritti in modo ancora più completo.Hanno discusso, sognato e progettato come avrebbero voluto la loro scuola e la loro città, hanno costruito progetti articolati e dettagliati e li hanno illustrati al Sindaco e ad alcuni membri della Giunta Comunale durante un incontro nella sala del consiglio.

Ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, dando il proprio

contributo alla vita politica.P.Calamandrei, 1955

5. Il Gioco Delle Cinque GemmeIl principio della separazione dei poteri è un concetto fondamentale delle democrazie moderne e un altro argomento inadatto a bambini di 9 anni, a meno che… A meno che non ci venga in aiuto un fumetto, una favola, una metafora e un gioco.

La trama

La storia a fumetti principale, dal titolo "Il mistero delle Cinque Gemme", intende rappresentare in modo simbolico i poteri dello Stato attraverso un racconto, che narra un sogno di Montesquieu, con cui si apprenderà l'articolazione dei poteri dello Stato, le loro finalità e le strategie che regolano il loro interagire nel quotidiano di ogni persona. Il sogno vede come protagonista il prode Enea, accompagnato dal suo fido cavallo Ornello. Enea si trova a visitare Rocca Grigia, dove trova un'atmosfera grigia e opprimente. Solo quando sarà giunto a Borgo D'oro, scoprirà che a Rocca Grigia il demone Nefandicor si è impossessato delle gemme che riassumono in sé i poteri di uno stato e che dovrebbero invece rimanere tra loro separate. E la situazione si trascina così da tanto tempo. Allora Enea decide di intervenire e grazie ad un abile stratagemma riusce a separare nuovamente le gemme ed a consentire al popolo di Rocca Grigia di riprendere il potere.Al termine del racconto principale, vengono spiegate in modo brillante e divertente i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario e gli organismi di garanzia del Presidente della Repubblica e della Corte Costituzionale

In questo modo la comprensione dell’equilibrio tra i poteri diventa più semplice e si finisce a giocare a palla prigioniera con un legislativo che adatta le regole, un esecutivo che organizza il gioco, un giudiziario che fa tana alle scorrettezze e il Presidente della repubblica e della Corte Costituzionale che urlano “Gambo!”.

E lo so anch’io! Il mondo è così bello, ci sono tante cose belle da vedere, da godere, oltre che

occuparsi di politica. La politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria: ci si

accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che

gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che io auguro a voi, giovani, di

non sentire mai

P.Calamandrei, 1955

6. Smontiamo La MacchinaI bambini ascoltano, leggono, studiano, colorano, ragionano, disegnano, rielaborano, insomma, smontano alcuni articoli della Costituzione. Più precisamente abbiamo giocato con l’1, il 2, il 3, il 4, l’8, l’11, il 12, il13 il 21 e il 34.

Dietro a ogni articolo di questa costituzione, o giovani, voi dovete vedere

giovani come voi, caduti combattendo

P.Calamandrei, 1955

7. Viva L’ItaliaVisioni diverse definiranno l’espressione di un’Italia unica e molteplice, rappresentata dalla sua bandiera.Abbiamo invitato i bambini, suddivisi in piccoli gruppi, alla produzione di brevi poesie, riscritture creative, filastrocche.È stata poi riunificata l’Italia nel segno dei tre colori, ri-disegnandone la forma e la bandiera con un mezzo di espressione artistica che “sostituisce la realtà dipinta con la realtà della materia” (collages polimaterici).

COLORI E SENTIMENTI

Verdecome un prato incantato,

come le chiome degli alberi…la speranza.

Bianco come una distesa di neve,

come i petali delle margherite…la pace.

Rosso come il fuoco,come un mazzo di rose …

l’amore.Colori d’Italia

Hajar, AlessiaIV B

NOI, CITTADINI D’ITALIA

C’era un nuovissimo Stato,uno Stato appena nato

rima di foglie, rima di prato.Tutti i politici si sono riunitirima di storia, rima di miti

per decidere la Costituzionerima di maglia, rima d’azione.Cento bambini son giunti fin lì

rima di Roma, rima di Forlì,perché volevan parlare anche loro

rima d’argento, rima d’oro.Visto che l’avete appena iniziata

rima asciutta, rima bagnatanon fate ancora quell’orribile

errorerima di secondi, rima di ore.

Fate uno splendido Stato uguale per tutti

rima di belli, rima di brutticompresi noi, metteteci dentro, non

teneteci fuoririma di occhi, rima di cuori.

E sarà uno Stato migliore poiperché … rima con tutti fa rima con

noi.

“Riscrittura creativa” Lorenzo, Rado- IV A

Quando leggo, nell’art. 11, «l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli

altri popoli», la Patria italiana in mezzo alle altre patrie, dico: ma questo è Mazzini, questa è la voce

di Mazzini; o quando io leggo, nell’art. 5, «la Repubblica una e indivisibile riconosce e promuove le

autonomie locali», ma questo è Cattaneo; Grandi voci lontane, grandi nomi lontani.

P.Calamandrei, 1955

LA GUERRA È CADUTA

Adesso che sei finita,dietro di te,una strage infinita.

La guerra è caduta,la pace ci aiuta.

L’Italia ricostruiamoè il Paese che amiamo.

Sofia, Mattia, Riccardo C. IV B

8. L’Arte Della PaceAbbiamo acceso l’interesse e la curiosità leggendo poesie sulla pace per far esprimere poi ai bambini emozioni e sentimenti che si sono concretizzati nella scrittura autonoma. Ogni bambino ha così trasferito le emozioni più profonde spontaneamente ed ha espresso i propri sogni e le proprie sensazioni con semplicità.L’analisi e la riproduzione di opere di Picasso sul tema è divenuto un ulteriore momento di riflessione sui simboli moderni della rappresentazione tradizionale della pace.

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

M.Gandhi

9. Mettete Dei Fiori Nei Vostri CannoniTemi quali la pace, la libertà, la partecipazione, la collaborazione, il rispetto dei diritti e dei doveri, … ricorrono spesso nei testi delle canzoni.Ne abbiamo proposte alcune ai bambini che le hanno ascoltate, ne hanno analizzato i testi, le hanno cantate coralmente e ne hanno rappresentato parti e personaggi con il disegno.

La libertà è condizione ineliminabile della legalità

P.Calamandrei

UOMINI BAMBINI ANGELI

10. ArmonieProdurre disegni sul mare formati da immagini scomposte, dove la collaborazione e il contributo di ogni bambino sono essenziali per il risultato finale, ci ha successivamente permesso di affrontare l’articolo 4 della nostra Costituzione attraverso un’attività di brainstorming. Abbiamo concluso riflettendo sulla responsabilità verso il lavoro comune e verso i compagni di viaggio.

Una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto

una uguaglianza di diritto è una democrazia puramente formale, non è una

democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla

vita della Società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali

di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso

continuo di tutta la Società.

P.Calamandrei, 1955

11. Io...Chi Sono?Per fare esperienza di sé come valore unico e irripetibile nel confronto positivo con l’alterità, gli allievi sono stati invitati a :

• Costruire il proprio monogramma in modo che esso riflettesse le caratteristiche della loro identità, quasi un auto ritratto simbolico. A più riprese hanno disegnato, colorato, rifinito la lettera iniziale del proprio nome, sperimentando che anche il processo grafico in sé era simbolico: la prima fase, progettuale, con tutta la fatica del chiedersi quali siano gli elementi caratteristici, le ‘cose’ preferite (la fase del ‘chi sono’, nel dialogo con ‘chi voglio essere’ e con ‘gli altri come mi vedono’); la seconda fase, quella della scelta dei colori e del gusto personale anche nel dosaggio di essi (la fase del darsi, dell’impegno); la terza fase, quella della delineazione dei colori del fondo, necessari per l’emersione del disegno (fase che richiede il coraggio d’esporsi); la quarta, quella della finitura con le linee nere (la fase della pazienza, della dedizione e della capacità di autocorreggersi).Un cammino vero e proprio, dentro di sé e dentro la vita .

Infine...li abbiamo ‘legati’.... perché sperimentassero il legame, il rapporto tra sé e gli altri!

• Disegnare i “Calligrammi del sè”, formati d a l l e p a r o l e c h e r i t e n e v a n o rappresentative della propria identità e prodotti ascoltando musica

• Produrre un disegno in cui si rappresentavano attraverso propri elementi simbolici

“ Cammina l’uomo quando sa bene dove andare”

12. I Diritti NegatiUn tema impossibile, troppo grande e troppo orribile, il centro esatto della nostra Costituzione. Cosa accade quando i diritti non vengono affermati, quando i valori sono quelli sbagliati?

Abbiamo cercato di sfiorarlo nel giorno della memoria: un film delicato, una poesia triste, un cerchio di parole e tanti triangoli attaccati ai nostri indumenti per riempire un lungo minuto di silenzio.

Se voi leggete la parte della costituzione che si riferisce ai rapporti civili politici, ai diritti di

libertà, voi sentirete continuamente la polemica contro quella che era la situazione prima

della Repubblica, quando tutte queste libertà, che oggi sono elencate e riaffermate

solennemente, erano sistematicamente disconosciute.

P.Calamandrei, 1955

AUSCHWITZ

Son morto con altri cento,

son morto ch'ero bambino,

passato per il camino

e adesso sono nel vento

e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz c'era la neve,

il fumo saliva lento

nel freddo giorno d'inverno

e adesso sono nel vento

e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz tante persone,

ma un solo grande silenzio;

è strano, non riesco ancora

a sorridere qui nel vento,

a sorridere qui nel vento.

Io chiedo: come può un uomo

uccidere un suo fratello,

eppure siamo a milioni

in polvere qui nel vento,

in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone,

ancora non è contenta

di sangue la belva umana

e ancora ci porta il vento

e ancora ci porta il vento.

Io chiedo: quando sarà

che l'uomo potrà imparare

a vivere senza ammazzare

e il vento si poserà,

e il vento si poserà.

Io chiedo: quando sarà

che l'uomo potrà imparare

a vivere senza ammazzare

e il vento si poserà,

e il vento si poserà.

Francesco Guccini

13. Le Parole Nei CalamaiL’obbligo scolastico e il regno d’Italia nacquero nello stesso anno, in un orizzonte in cui la percentuale di analfabetismo rasentava l’80% ; da allora attraverso la scuola è passata tutta la storia di questo paese. I bambini ne hanno incontrato alcuni piccoli frammenti nel nostro polveroso archivio, hanno intuito le fatiche delle scarpinate fino a scuola e gli impegni della bella grafia e del pennino, hanno riordinato gli anni e la vita che si avvicendano in quei documenti e sorriso a ciò che eravamo.

Non si ha vera democrazia là dove l'accesso all'istruzione non è garantito in misura

pari a tutti

P.Calamandrei

14.Dov’Eri?Osservare i diritti dal punto di vista dell’altro conduce ai doveri. Abbiamo chiesto ai bambini questo esercizio di inversione prospettica: basandosi sulla loro carta dei diritti hanno costruito quella dei doveri, semplicemente chiedendosi cosa potevano fare per tutelare i diritti degli altri .

Ho il dovere di essere gentile

Ho il dovere di studiare

Ho il dovere di ascoltare

Ho il dovere di rispettare gli altri

Ho il dovere di lasciar scegliere

Ho il dovere di prendermi cura degli altri

Ho il dovere di rispettare la privacy

Ho il dovere di aiutare

Ho il dovere di rispettare le leggi/regole

Ho il dovere di rassicurare

Ho il dovere di essere sincero

Ho il dovere di rispettare le opinioni altrui

Ho il dovere di lasciare pulito

Ho il dovere di accettare gli altri

Ho il dovere di pensare prima di parlare

Ho il dovere di rispettare l'ambiente

Ho il dovere di non creare discordia

Ho il dovere di rispettare i segreti altrui

E allora voi capite da questo che la nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte

è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da

compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!

P.Calamandrei, 1955

15. CollaboraMensa La Costituzione italiana sancisce il diritto/dovere dei genitori di prendersi cura dei figli e, proprio come in una grande famiglia, i ragazzi delle quinte, durante la mensa scolastica, si sono occupati dei compagni più piccoli: li hanno aiutati, seguiti, sorvegliati ed accuditi. In questo modo hanno acquisito anche una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti, sperimentato l’importanza della suddivisione dei compiti e delle responsabilità.

“Insegna bene ai tuoi figli … E nutrili dei tuoi sogni …”

16. Co Operiamo La cooperazione intesa come libertà personale che implica il rispetto della libertà dell’altro. In quest’ottica gli alunni, suddivisi in coppie, hanno realizzato le loro opere, partendo da una base tratta da un dipinto di Kandinskij ed ispirandosi alla canzone “La libertà” di Gaber. Ogni idea, ogni tratto, ogni colore è stato vagliato e scelto insieme per una produzione finale che rispecchia una reale cooperazione.

“Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere

l'impossibile.”

17. Strade E CittàAll’interno del percorso mirato alla cittadinanza consapevole si colloca anche il progetto annuale di educazione stradale, che attraversa l’acquisizione di competenze fondamentali per la sicurezza stradale e, con la collaborazione della polizia municipale, termina con prove pratiche in un percorso ciclistico e test sulle conoscenze di basilari elementi del codice stradale.

18. Amici Nella ReteQuattro giochi per sentirci gruppo.

Ascoltiamoci: seduti in cerchio cerchiamo di dire il nostro nome senza un ordine prestabilito e senza che un nome venga pronunciato contemporaneamente ad un altro; si vince quando tutti sono riusciti a presentarsi.Uniamoci: tenendo il capo di un gomitolo passiamo il filo a qualcun altro, esprimendogli un sorriso e il motivo della nostra scelta; alla fine del gioco i nostri legami saranno rappresentati dalla rete.Sentiamoci: prendiamo tutti le mani di un compagno a caso e proviamo a formare un cerchio senza lasciare mai la presa.Parliamoci: uno di noi tiene un oggetto in mano, gli altri, a turno, riferiscono un suo tratto fisico o di personalità che apprezzano o un ricordo piacevole a lui collegato.

Quindi, voi giovani alla costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla

vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendersi

conto- questa è una delle gioie della vita- rendersi conto che ognuno di noi nel mondo non è

solo, che siamo in più, che siamo parte di un tutto

P.Calamandrei, 1955

19. La Fattoria Degli AnimaliPer la consueta rappresentazione teatrale conclusiva abbiamo scelto la “Fattoria degli animali” perché cercavamo un testo collegato, seppur per negazione, ai temi della democrazia, dei diritti e dell’equità. Ci è sembrato che la forma allegorica e i diversi piani di lettura possibili la rendessero un’opera proponibile ad alunni di scuola primaria e l’abbiamo presentata così, come un gioco, senza troppe analisi.Verso gli ultimi giorni di prove abbiamo chiesto ai bambini qualche parola che potesse descrivere la storia, così da avere un feedback sulla loro comprensione dei difficili eventi narrati; quando un alunno ci ha detto “E’ la storia di una rivoluzione tradita” abbiamo capito che, a volte, non servono tante spiegazioni.

La libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare,

quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della nostra generazione hanno

sentito per vent’anni, che io auguro a voi giovani di non sentire mai.

P.Calamandrei, 1955

20. E Finalmente..

P come Pace

Facciamo la PaceMOSTRA E LABORATORI DI

PACE PIAZZA GARIBALDI

PREDAPPIO

SABATO 9 GIUGNO 2012

DALLE ORE 9,30 > 12,20

FESTA!

A.S.2010-2011CLASSI TERZE

A.S.2011-2012CLASSI QUARTE

GENITORI E FIGLI: diritti e doveri

Ogni bambino ha dei diritti. Tali diritti sono stati raccolti in un documento, chiamato “Convenzione sui diritti dell’infanzia”, che è stato scritto dai governanti dei Paesi di tutto il mondo.La convenzione stabilisce che le famiglie hanno la responsabilità e il dovere di guidare i propri figli e che ogni bambino ha il diritto a essere accudito, guidato e curato dai propri genitori e, se li ha persi, a essere affidato a persone che siano in grado di sostituirli.Quello che la società ha voluto ricordare a tutti con queste leggi è che i bambini hanno il diritto a essere amati e a vivere in un ambiente sano che permetta loro di crescere sereni, fino a che saranno adulti.In famiglia anche i bambini hanno dei doveri e con essi tante regole…

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle

montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono

impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani,

col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione

P.Calamandrei, 1955

GRUPPI UMANI: le risorse dell’ambiente e le regole per vivere

Ogni gruppo e ogni società hanno dei bisogni fondamentali, che sono gli stessi per tutti gli esseri umani.Gli esseri umani vivono lavorando, giocando, esprimendo i loro desideri insieme agli

altri.

Questo “fare insieme” comporta sempre che vengano stabilite e rispettate delle regole per far funzionare meglio qualsiasi attività vissuta in gruppo.Così la vita della scuola comporta diritti, doveri ma soprattutto regole………L’Italia ha raccolto le sue regole –leggi- nella Costituzione, che valorizza i principi di uguaglianza, di democrazia, di solidarietà e di libertà.

Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con

sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà

chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica perché una

democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto una uguaglianza di

diritto, è una democrazia puramente formale, non è una democrazia in cui tutti i cittadini

veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior

contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo

cammino, a questo progresso continuo di tutta la società.

P. Calamandrei, 1955

DIFENDERE E GARANTIRE I DIRITTI: le organizzazioni internazionali

Nonostante quanto dichiarato nei documenti ufficiali, tantissime persone non godono dei diritti umani. Per questo sono nate alcune organizzazioni internazionali che fanno riferimento all’ ONU (ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE) e che hanno lo scopo di portare aiuto a quelle persone e a quelle popolazioni che per diversi motivi non vedono garantiti i diritti essenziali.

OMS

ORGANIZZAZIONE

MONDIALE PER LA

SANITA!

FAO

ORGANIZZAZIONE

MONDIALE PER

L!ALIMENTAZIONE E

PER LAGRICOLTURA

UNCHR

ALTO COMMISSARIATO

PER I RIFUGIATI

FONDO DELLE NAZIONI

UNITE PER L!INFANZIA

1945

ONU

Pace nel mondo

…libertà, sicurezza, partecipazione democratica….

IL FUTURO E’ NELLE NOSTRE MANI: la Convenzione dei diritti dell’infanzia, la Costituzione

Il meglio di te

L’uomo è irragionevole,illogico, egocentrico:non importa amalo.Se fai il bene, diranno che lo faiper fini egoistici:non importa fai il bene.Se realizzi i tuoi obiettivi, incontrerai chi ti ostacola:non importa, realizzali.Il bene che fai forse domaniverrà dimenticato:non importa fai il bene.

L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile:non importa, sii onesto e sincero.Quello che hai costruitopuò essere distrutto:non importa costruisci.La gente che hai aiutato,forse non te ne sarà grata:non importa, aiutala.Da’ al mondo il meglio di te,e forse sarai preso a pedate:non importa, da’ il meglio di te.

Madre Teresa di Calcutta

….pensando a te…..è più facile sorridere…….

FAME, GUERRA……………….A QUANDO LA PACE?

Ancora oggi vi sono molte guerre con milioni di vittime. Per giungere a una pace lunga e duratura l’essere umano deve eliminare l’uso della violenza e cancellare le ingiustizie dal mondo.La pace non significa solo vivere senza guerra: per molti popoli significa avere di che vivere, avere cibo, acqua e tutto ciò che occorre per portare avanti una vita dignitosa.

“IO VORREI………”

…i colori si raccolsero uno vicino all’altro per farsi forza. Uniti in quell’abbraccio diedero

vita al colore preferito dagli uomini: l’arcobaleno, quell’insieme di colori che ricorda la

pace.

IL 25 APRILE E’ LA FESTA DELLA LIBERAZIONE: l’Italia ricorda la fine della dittatura fascista e l’inizio di una nuova epoca, segnata dalla nascita della Repubblica e della Costituzione.

La Costituzione è come il tronco di un grande albero, i rami sono tutte le altre leggi che vengono

scritte e, per vivere, prendono nutrimento dal tronco, cioè dalla legge costituzionale.

LA BANDIERA ITALIANA: art. 12 “ La Bandiera della Repubblica Italiana è il Tricolore: verde, bianco e rosso a tre bande verticali di uguale dimensione”.

Il significato dei tre colori è:verde = il colore delle nostre pianurebianco = la neve delle nostre cimerosso = il sangue dei caduti

LA BANDIERA

“Di tre colori cucita,così piena di vita,

anche un bimbo la può portare.Orna la terra e corre il mare.

E il cuore che la vedebrillare come una fiamma

agitata dal vento,si fa subito contento

come vedesse la mamma”

Proviamo a dire piano piano:”Italia”, dolcemente.

Sentite che bel suono? Vogliatele bene.

IO VIVO A PREDAPPIO: un altro spazio pubblico del “fare insieme”

Essere cittadini significa anche partecipare e prendere parte alla vita della comunità. Presupposto fondamentale è la tutela dei diritti di ognuno per contribuire alla produzione, alla conservazione e all’ampliamento dei beni comuni e alla costruzione e allo sviluppo della dimensione civica sociale.

E allora voi capite da questo che la nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno

di lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!P. Calamandrei, 1955

IL MIO COMUNE: il Comune è costituito da un territorio e dalla popolazione che abita in quel territorio.

Lo stemma del Comune di Predappio è diviso a metà verticalmente: a sinistra il sangiovese e a destra la Rocca di Predappio Alta e il castello di Fiumana.

Ogni cinque anni i cittadini maggiorenni residenti nel Comune eleggono il Sindaco e il Consiglio Comunale che hanno il compito di organizzare tutti i

servizi pubblici necessari alla popolazione.

Io, cittadino, collaboro per il bene del mio paese