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Fagnano Olona 2/02/2015 Caro diario,

due mesi fa la nostra classe 2B ha partecipato ad un concorso a Milano, per parlare della storia della Francia e per illustrarne i monumenti più famosi. Abbiamo partecipato realizzando un cartellone che univa la parte geografica e la parte storica. Dopo alcune settimane, le persone incaricate di questo progetto ci hanno chiamato dicendoci che sarebbe stata gradita la nostra presenza. Arrivati a Milano, accompagnati dalla professoressa di lettere Nicolò, siamo stati accolti molto bene e ci è stata indicata la sala dove avremmo relazionato sul nostro cartellone, dove ci aspettavano alunni di altre scuole che partecipavano anche loro al concorso.

Fummo i primi ad essere chiamati a relazionare: di fronte a noi c’erano tre docenti francesi che ci avrebbero giudicato. Ascoltata la nostra relazione, ci hanno detto che dovevamo aspettare che esponessero anche gli altri alunni per cui potevamo allontanarci per un po’. Quindi, visto che era quasi l’ora di

pranzo, abbiamo deciso di andare in un fast food. Dopo circa un’ora siamo rientrati nell’aula e alla fine i docenti hanno detto che in breve tempo ci avrebbero contattato per comunicarci i vincitori del concorso. Passata oltre una settimana eravamo sempre più ansiosi. Finalmente l’altro giorno, mentre eravamo tutti in classe per la lezione, la bidella ha bussato portando con sé il cordless della scuola e dicendo alla prof che c’era una chiamata urgente per lei dalla

segreteria. Finita la chiamata, la prof ha urlato di gioia dicendoci che eravamo stati selezionati dai docenti francesi e che avevamo vinto un viaggio in Francia per tutta la classe con tre insegnanti come accompagnatori. La nostra classe si è quindi riunita per decidere i professori che ci avrebbero accompagnati; alla fine abbiamo scelto la professoressa di lettere Nicolò, il professore di musica Monti e la professoressa di francese Zaccaria. Visto che era un viaggio istruttivo e di divertimento, abbiamo avuto l’idea di elaborare un diario collettivo, dove avremmo scritto quello che pensavamo di questa vacanza, i posti che avremmo visitato, il cibo che avremmo gustato, l’alloggio in cui saremmo stati per due settimane e tutto il resto. Siamo molto felici ed emozionati per la vincita e l’imminente partenza!

Ora ti salutiamo …. Alla prossima Dekra e Giovanna

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Fagnano Olona 3/02/15 Caro diario, Domani mattina si partirà, non vediamo l’ora! Noi tutti, compresi i prof, oggi pomeriggio dopo aver preparato le valigie, ci siamo trovati ed abbiamo concordato le ultime cose da portare. Abbiamo controllato il meteo e per due settimane il tempo sarà bello! Quindi abbiamo deciso di portare anche alcuni capi leggeri; negli alberghi in cui alloggeremo ci sarà quasi sempre la piscina, dunque abbiamo pensato di prendere anche i costumi. Poiché era un po’ tardi i nostri professori ci hanno portato in una pizzeria dove abbiamo preso delle pizze. Abbiamo passato tutta la serata a parlare del

viaggio, poi verso le dieci i genitori sono venuti a prenderci.

Arrivati a casa, abbiamo sistemato le ultime cose, poi ognuno di noi è andato a lettomolto agitato e pensieroso per la partenza. Buona notte, a domani. Dekra e Giovanna.

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Parigi,France 4/02/2015 Caro diario, stamattina, alle 11.55, siamo partiti, con un aereo dell’Alitalia, dall’aeroporto di Milano Malpensa e siamo arrivati alle 15.10 all’aeroporto di Parigi Charles De Gaulle. Il viaggio è stato tranquillo, ma all’arrivo Bossi ha scoperto che sfortunatamente la sua valigia era stata caricata sull’aereo sbagliato; così

siamo dovuti andare dallo staff dell’Alitalia, dove ci han detto che stavano già provvedendo a risolvere il problema e che ci avrebbero mandato la valigia direttamente in hotel non appena sarebbe atterrato l’aereo sul quale si trovava. A quel punto abbiamo preso la metro e ci siamo recati all’Hotel Shangri-La Paris, un hotel a cinque stelle e a due passi dalla Tour Eiffel. Dopo aver sistemato i bagagli

nelle rispettive stanze, ci siamo ritrovati a Champ De Mars ed abbiamo incontrato le nostre guide: Pierre e Antoine. Ci hanno accolto per una bella passeggiata parigina e ci hanno illustrato il programma previsto per domani. Più tardi siamo tornati in albergo dove Bossi ha ritrovato la sua valigia e noi tutti abbiamo cenato in una lussuosa sala da pranzo. Nel menù c’era una grande varietà di cibo tra cui: le lumache, le ostriche, i molluschi e l'astice, la soupe à l'oignon, o zuppa di cipolla gratinata, e la vichyssoise o zuppa di porri. Abbiamo scoperto che diverse ricette tipiche usano manzo, vitello, pollo, coniglio, maiale, anatra e oca.

Dopo cena ci siamo recati di nuovo a Champ De Mars, dove abbiamo visto la Tour Eiffel illuminata, poi tornando in hotel eravamo tutti emozionati perché domani andremo a vederla dall’interno con tutti i suoi particolari, desiderosi di fare una nuova esperienza. A presto. Marta Greta Davide.

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Parigi, France 5/02/2015

Caro Diario, stamattina ci siamo alzati alle 7.30, e abbiamo fatto colazione con le crêpes ripiene di gelato a vari gusti, tra cui fragola, cioccolato, panna e pistacchio.

Dopo questa “leggera”colazione ci siamo recati a Champ De Mars, dove ci siamo ritrovati con le nostre due guide: Pierre e Antoine, che ci hanno mostrato e presentato la Tour Eiffel. Questa costruzione è uno dei più noti simboli di Parigi: progettata dall’ingegnere Gustave Eiffel, fu costruita in soli 816 giorni e terminata nel 1889. La torre è alta 320 metri ed è composta da

15.000 travi d’acciaio, da 1665 scalini e da due milioni e mezzo di bulloni. Le due possibilità per salire erano i 1665 scalini o i due ascensori trasparenti e noi logicamente abbiamo scelto la via più facile. Arrivati in cima tra gente che soffriva di vertigini, abbiamo trovato un ristorante molto carino, dove abbiamo pranzato con alcune delle specialità locali. La veduta di Parigi dall’alto era spettacolare! Verso le 14.00 siamo scesi a Champ De Mars dove le guide ci hanno illustrato alcune delle attrazioni di Parigi, come l’Arc de Triomphe, il museo del Louvre e Notre Dame. Dopo una veloce visita ai negozi di souvenir siamo tornati in albergo; poi, verso le 23 siamo usciti a vedere la torre illuminata ed è stato magnifico! Peccato che Attilio e Michele si erano persi per strada, ma per fortuna li abbiamo ritrovati in hotel sdraiati tranquillamente nelle loro camere. A domani, Marta, Greta e Davide

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Parigi 06-02-2015 Caro diario, oggi è stata una giornata piena e non ci aspettavamo di vedere così tanta bellezza in una sola costruzione, ovvero la Reggia di Versailles. La sveglia è suonata molto presto, alle 7.00; i professori hanno stabilito quest’ora per darci il tempo necessario di gustare una deliziosa colazione alla francese, a base di jus d’orange, un croissant ripieno di crema calda al cioccolato, pain au chocolat, che unisce la morbidezza del pane alla golosità del cioccolato, e per finire ci si poteva anche tuffare in una crêpe con o senza zucchero, guarnita in modi diversi. Fino alle 7.45 potevamo tornare nelle nostre camere a finire di prepararci e ad ammirare dalla finestra lo splendido paesaggio che ogni volta ci stupiva: la Tour Eiffel si innalzava verso il cielo chiaro di un mattino a Parigi, facendoci riaffiorare i ricordi della stupenda giornata di ieri. Alle 7.50 un pullman ci aspettava fuori dalla hall per portarci alla stazione ferroviaria, dove la partenza era programmata per le 8.00. Tutto era perfetto fino a quando siamo saliti sul treno e lo speaker ha iniziato a parlare dicendo i nomi delle fermate successive in francese, tutti noi ci guardavamo intorno allibiti, cercando speranzosi una persona che potesse tradurre quello che lo

speaker diceva molto velocemente. Immediatamente la professoressa di francese si è alzata in piedi traducendo tutto, parola per parola. Dopo soli venti minuti siamo arrivati davanti alla reggia dove ci aspettava la nostra guida, Pascal, che dopo essersi presentato, ci ha spiegato che la Reggia di Versailles è un'antica residenza reale dei Borbone di Francia e che la città di Versailles

costituisce oggi un comune autonomo situato nel dipartimento delle Yvelines. Pascal ci ha portato al cortile reale passando attraverso la piazza d’armi e il cortile d’onore; già da lì si poteva vedere la corte di marmo dove si trova la sala degli specchi. E’ un’incantevole sala ornata di enormi lampadari di cristallo. Durante i regni che si succedettero dal 1600 in poi vi furono organizzati grandissimi ricevimenti in occasione delle varie ambascerie. In alcune ricorrenze, il trono del Re veniva sistemato sotto un baldacchino, in fondo alla galleria. La Galleria degli Specchi ci ha affascinato ed ipnotizzato, ci ha fatto sentire piccoli piccoli. Tutto era perfetto fino a quando ci siamo voltati ed abbiamo visto il nostro compagno Manuel, che si specchiava a lungo, credendosi forse un importante nobile di corte. Ma non è tutto: Riccardo ha messo le sue mani sugli specchi, lasciando due belle impronte, e Davide lo ha seguito, lasciando pure lui il segno delle sue manine sui vetri ed infine Andrea, credendosi un vero e proprio

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sovrano reale, si è seduto sul trono. A quel punto Pascal, che fino a quel momento ci aveva lodato per il nostro comportamento, è esploso di rabbia rimproverandoci per avere “deturpato” quelle antiche ed importanti costruzioni. Dopo essersi ripreso, la guida ci ha portato a visitare la sala da ballo. Il soffitto era molto alto e lo spazio molto ampio; era caratterizzata da arcate che portavano ad una costruzione molto imponente. Sulle arcate c’erano delle decorazioni in bassorilievo e, per sostenere la struttura, c’erano delle colonne corinzie. Pascal ci ha portato verso il centro della sala e si è esibito in un valzer insieme alla professoressa Nicolò, mentre Attilio ha smesso di fare le foto con il cellulare e ha messo una canzone tipica del 1700, appoggiando il telefonino a terra ed iniziando a ballare con Michele, e così sono incominciate le danze. Per concludere il giro della reggia, Pascal ci ha portato a visitare alcuni giardini, come quello del re e quello della fontana di Apollo. Alla fine di questa giornata siamo andati a mangiare un piatto tipico al ristorante : il gâteau de France. C’erano molti piatti tipici come il Croque monsieur, un gustoso sandwich grigliato realizzato con prosciutto e formaggio,

che può anche essere più elaborato come il Croque madame, dove è presente anche l’uovo. Stanchi ma entusiasti per l’emozionante giornata trascorsa, siamo ritornati con il nostro solito pullman all’hotel e a quel punto nessuno ha fatto storie per andare a dormire, perché ci dobbiamo assolutamente riprendere per la gita di domani.

Buona notte! Chiara � Elena

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Granville 7/02/2015 Caro diario,

ci siamo svegliati molto presto stanchissimi dalla gita di Versailles di ieri. Siamo arrivati di buon mattino ancora mezzi addormentati a Granville e dopo aver lasciato i bagagli nell’albergo di lusso a 4 stelle ci siamo diretti a far colazione nel bar “le Croissant” che si trovava a due passi dall’hotel. I commessi ci hanno servito delle omelette al formaggio ma ai nostri compagni non sono piaciute e così hanno mangiato un panino al prosciutto.

Alle 9.30 ci siamo diretti con la navetta sulle sponde dell’Atlantico: le spiagge erano bianche con sabbia fine, non c’erano segni di inquinamento e il mare era cristallino ed azzurro. Aspettando l’autobus abbiamo fatto una passeggiata sul lungo mare, abbiamo visto il porto nel quale erano ormeggiate moltissime barche. Abbiamo anche raggiunto il centro della città attraversando un grande ponte e cosi abbiamo visto palazzi altissimi. A mezzogiorno abbiamo pranzato all’aperto in un parco con dei panini forniti dall’albergo ed abbiamo tirato le 14:30 aspettando il pullman che ci ha portato a Mont Saint Michel. Siamo arrivati per le 15.00, giusto in tempo per mangiare un bel gelato al cioccolato prima di partire per l’escursione con Pierre, la nostra simpatica guida; lui ci ha spiegato che il luogo è un isolotto tidale situato presso la costa settentrionale della Francia, dove sfocia il fiume Couesnon. Sull’isolotto venne costruito un santuario in onore di San Michele Arcangelo, da cui deriva il suo attuale nome. La particolarità di questo luogo è che con l’alta marea i muri di confine della città vengono sommersi dall’acqua. Mont Saint Michel fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1979.

Abbiamo visto un museo storico riguardante l’utilizzo della cittadella e della prigione sotterranea nella quale fu imprigionato Luigi XI;

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Abbiamo visitato il Museo del Mare e dell'Ecologiachesi interessa delle più grandi maree del mondo e del progetto che mira a ridare il carattere marittimo al Mont Saint-Michel;

Siamo entrati nel Maniero di Vains, un insieme armonioso composto da un maniero e da una cappella del XVI secolo.

Ci eravamo fermati un po’ per rilassarci,quando abbiamo sentito un rumore provenire dal mare e l’alta marea che iniziava a salire ci ha sorpreso bagnandoci un po’ i pantaloni, ma fortunatamente in quel momento è arrivato il pullman che ci ha portati al sicuro lontano dall’acqua. Arrivati in albergo siamo stati avvertiti che la cena a base di pesce era alle 20.00. Noi non sapevamo cosa fare e ci annoiavamo tantissimo dato che mancava più di un’ora al pasto, quando il professor Monti ci ha proposto un’entusiasmante battaglia a palle di neve, nel parco dietro l’albergo contro altri alunni francesi della nostra età. Abbiamo costruito delle trincee per proteggerci dall’assalto francese; la battaglia è stata molto avvincente ma ne siamo usciti sconfitti e bagnati fradici, soprattutto Dekra colpita da un macigno di neve enorme. Anche i francesi hanno ammesso che la battaglia era stata dura e che avrebbero potuto perdere. In quel momento i professori ci hanno avvertito che era quasi ora di cenare e di andare a cambiarci per non bagnare la sala. Arrivate le 20.00, abbiamo raggiunto la sala da pranzo ma, purtroppo, non si poteva mangiare subito poiché le ragazze si stavano ancora vestendo; quando finalmente sono arrivate ci siamo tuffati su un piatto fumante di pasta col pesce. Noi ne andavamo matti e quasi tutti abbiamo fatto il bis. Di secondo ci hanno servito dei frutti di mare (specialità tipica del posto),anche questi erano molto buoni ma ad alcuni di noi non sono piaciute le ostriche crude che erano un po’ viscide.

Dopo che ci hanno servito il dolce, un buonissimo tiramisù, siamo venuti nelle camere a riposarci per essere pronti per la prossima visita a Carnac di domani.

Ci sentiamo presto Avinci e Bossi

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Nantes 8/02/2015 Caro diario, questa mattina ci siamo alzati e ci siamo preparati per andare a Nantes. Dopo aver fatto colazione con latte,una crêpes e un po’ di biscotti, siamo partiti con il pullman per raggiungere l’albergo Oceania di Nantes. Dopo un’ora e mezza circa di viaggio siamo finalmente arrivati e ci hanno mostrato le camere, che erano belle e spaziose, e subito dopo ci hanno portato nella sala da pranzo dove ci siamo fermati a mangiare delle specialità francesi. Era un bel posto ed abbiamo mangiato tanto, anche il dolce che consisteva in buonissime crêpes. Poi siamo usciti e abbiamo visto il pullman che ci aspettava per portarci ai siti archeologici di Carnac; dopo 30 minuti di viaggio siamo arrivati sul posto, dove abbiamo incontrato la guida che ci avrebbe accompagnato nella visita. Il paesaggio era molto affascinante: c’era un vastissimo prato con enormi

monoliti allineati che ci trasportavano con la mente alla lontana preistoria. Siamo rimasti lì per un po’ed abbiamo fatto merenda guardando i monoliti ed ascoltando la guida che ci ha spiegato molte cose interessanti. Per esempio ci ha detto che il modo migliore di godere dello straordinario scenario è noleggiare una bicicletta a Carnac-Ville e percorrere pedalando la strada che separa i

siti di Le Menec e Kerlescan. Siamo rimasti li tutto il giorno a osservare i monoliti e ad ascoltare la guida che ci spiegava la loro storia e a scattare moltissime foto. Alcuni di noi, in realtà, sono andati a Carnac-Ville a noleggiare delle biciclette per percorrere la strada dei siti archeologici di Menec e Kerlescan proprio nel modo in cui la guida aveva suggerito. Dopo il giro siamo tornati al bus che ci ha riportato all’albergo giusto in tempo per la cena a base di piatti tipici; alcuni non hanno mangiato molto, mentre

altri si sono ingozzati tantissimo. I professori ci hanno raccomandato di andare a letto presto perché domani dovremo alzarci di buonora per andare a visitare i castelli della Loira. Ciao , alla prossima.

Pinto Tiziano

Ciancimino Attilio

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Nantes 9/02/2015 Caro diario,

stamattina ci siamo svegliati molto presto nell’albergo Oceania a Nantes per andare a visitare i castelli lungo la Loira. Assonnati ci siamo vestiti e siamo andati a fare colazione. Poi verso le 7.00 siamo partiti. Abbiamo preso un battello a Thouarè-sur-Loire per navigare lungo la Loira. Lì, una guida di nome Antoine ci ha portato a Montlouis-sur-Loire. Poi a piedi ci siamo spostati al

castello di Amboise, dove abbiamo incontrato un’altra guida di nome Ashraf che ci ha mostrato il castello. Ci ha spiegato che è situato in una posizione che domina la Loira, che appartenne per più di quattro secoli alla potente famiglia degli Amboise e che durante il Rinascimento fu la residenza di numerosi re di Francia.Il castello venne in gran parte distrutto dopo la Rivoluzione: oggi rimane solamente

un quinto del castello di Carlo VIII. Dal 1840 è classificato come Monumento storico di Francia. Successivamente siamo saliti al piano superiore con una scala a chiocciola. Abbiamo percorso un corridoio che portava alla camera di Enrico II dove c’era un letto di grandi dimensioni. C’erano anche una cassa con un doppio fondo, porte e arazzi di Bruxelles. Dopo di che siamo andati nella Camera di Luigi Filippo. Questa camera è arredata secondo lo stile "Primo Impero": ci sono un letto a barca, una scrivania, un tavolo con quattro colonne alla base, una cassa di legno di mogano. Sono presenti anche alcuni mobili in stile Luigi Filippo.In seguito siamo scesi al piano inferiore dove abbiamo visto la tomba di Leonardo Da Vinci. Finita la visita,ci siamo spostati col battello e una volta sbarcati siamo andati a mangiare in un ristorante vicino al castello di Blois. Il ristorante si chiamava le Medicis. Verso le 14:30 siamo partiti per andare a visitare il castello. Lì abbiamo incontrato una guida di nome Charlotte che ci ha portati all’interno.Lei ci spiegato che il castello reale di Blois raccoglie intorno ad un singolo cortile una rassegna di architettura francese dal Medioevo al periodo classico, il che lo rende un edificio importantissimo per comprendere l'evoluzione dell'architettura nei secoli. Successivamente abbiamo visitato la Sala degli Stati, che è la più antica sala gotica civile di Francia e che venne usata come palazzo di Giustizia dai conti di Blois. Poi Charlotte ci ha portato nell’ ufficio della regina Maria de’ Medici che è tappezzato da pannelli di legno che nascondono quattro armadi dal meccanismo segreto e il soffitto è decorato con gigli e, al centro, c’è uno stucco quadrato in cui si intrecciano l'H e la C di Enrico II e Caterina de' Medici. Infine,arrivate ormai le 18:00, abbiamo preso il battello per il ritorno. Rientrati al nostro albergo, abbiamo cenato ed ora molto stanchi andiamo a dormire.

Ciao a presto, Manuel e Nicolas.

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La Rochelles 10/02/2015 Caro diario, Questa mattina ci siamo svegliati alle 7:00 nell’hotel di Nantes,abbiamo fatto una deliziosa colazione francese nell’albergo di lusso dove avevamo a disposizione una vasta gamma di cibi molto nutrienti, tra i quali io e Michele abbiamo scelto una crepe al cioccolato. GUSTOSISSIMA!!! Dopo la colazione abbiamo preso i nostri bagagli e siamo andati sul pullman dove ognuno si è seduto vicino agli amici preferiti. Io e Michele siamo riusciti a sederci vicini e a dialogare sulla nottata passata in hotel.

Dopo essere arrivati alla Rochelles alle 10:00 circa, ci siamo sistemati in un lussuoso hotel dove abbiamo passato un po’ di tempo a rilassarci con i giochi da tavolo, il pingpong, il calcetto ecc…

Nel pomeriggio, dopo pranzo, siamo andati alla famosa spiaggia della Rochelles; eccola nella foto:

Qui abbiamo giocato con la sabbia ma eravamo vestiti e la sabbia ci dava fastidio. Allora,capito questo problema, i professorici hanno detto che chi voleva poteva mettersi in costume; pochi lo hanno fatto subito ma dopo una mezzoretta quasi tutti. Il tempo era bello e c’era un sole caldo e splendente che aumentava la nostra voglia di fare un bel bagno. Supplicando i prof, siamo riusciti a convincerli a farci entrare in

acqua, anche se è stata dura convincere la professoressa Nicolò. Dopo aver poggiato i vestiti sulla propria borsa siamo corsi a fare il bagno. Ognuno si è divertito coi propri amici (tra schizzi d’acqua ,palloni ecc…).Vicelli ha vomitato la crêpe bevendo acqua di mare e questo non è stato l’unico imprevisto: quando siamo usciti dall’acqua, Marta non trovava più i suoi vestiti e, dopo una ramanzina dei professori per capire chi era stato, abbiamo scoperto che qualcuno glieli aveva nascosti nella borsa di un compagno .…... Meno male perché ormai Marta stava morendo dal freddo! Così, dopo esserci tutti asciugati e rivestiti, siamo potuti rientrare in albergo per riprenderci dall’avventura con una doccia calda e per prepararci per la cena nel lussuoso ristorante.

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Ci hanno servito il piatto tipico della Rochelles ossia il Cassoulet (arrosto)

Dopo esserci ingozzati siamo andati in una sala giochi dove abbiamo giocato usando i nostri gettoni. Si chiamava sala giochi Meme

Alla fine siamo rientrati all’ hotel e adesso, dopo averti raccontato questa giornata, visto l’ora tarda, ci prepariamo per andare a dormire. Ciao a presto,

Andrea e Michele

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Carcassonne 11/02/15 Caro diario ,

dopo l’avventura di ieri alla spiaggia della Rochelles, questa mattina siamo partiti carichi per poter visitare un altro stupendo luogo: oggi la nostra meta era Carcassone, una splendida città medievale nell’Aude. Ci siamo riuniti tutti nella piazza principale della città, dove abbiamo conosciuto una splendida ragazza che sapeva descrivere dettagliatamente Carcassonne e la sua storia. Come prima cosa abbiamo visitato il castello Comitale, che poggia sull'antica cinta, arricchito dalle torri rotonde, il castelletto d'ingresso e il fossato che gli danno aspetto di

una fortezza militare. A un certo punto Greta Galli ha descritto il luogo senza l’aiuto della nostra guida, Monique, che, imbarazzata per aver dimenticato alcuni dettagli, è diventata rossa e ha proseguito il giro del castello Comitale facendosi aiutare nelle spiegazioni da Greta. Come seconda struttura medievale abbiamo visitato la Basilica di St. Nazaire, antica

basilica poi ampliata come chiesa in stile gotico. Monique ci ha anche spiegato che le pietre vennero benedette da Papa Urbano II. La cittadella fortificata di Carcassonne cadde in rovina per vari motivi, ma poi fu restaurata. La guida ci ha portato davanti alle mura del castello e ci ha raccontato l’intrigante leggenda dell’imperatore Carlo Magno che voleva assediare il territorio dei Saraceni per conquistarlo. Egli aveva ordito l’assassinio di Re Baalad, che allora regnava sulla città. La sua vedova, Dama Carcas, decise di prendere le redini dell’esercito e di proseguire la battaglia contro Carlo Magno. Alla fine, quando i viveri erano quasi esauriti, Dama Carcas ebbe l’idea di far ingurgitare ad un maiale quel poco di grano che era rimasto nelle riserve cittadine e di gettare la povera bestia dalle mura, in mezzo all’esercito nemico. I soldati dell’Imperatore, credendo che la città avesse così tanti viveri da sprecare il cibo per un maiale, si ritirarono. Nel riconoscere la fine della guerra, Dama Carcas esultò talmente da far suonare le trombe della città. La leggenda narra che i soldati si voltarono e gridarono “Carcas Sonne”, cioè Carcas suona, battezzando definitivamente la città.Finito il racconto abbiamo sentito il suono delle trombe susseguito dal verso di un maiale; tutti guardavano su, tranne i più fifoni di noi, come Noemi, Giovanna, Nicolas e Federico, insieme al professor Monti. A quel punto un maiale imbottito di caramelle discese dal cielo facendoci realizzare un dolce sogno. Tutti si abbuffarono tranne le persone che corsero per la paura. Vedendo i compagni che urlavano intorno a quella “bestia”, pensarono che erano così affamati da mangiarsi un maiale intero. Allora il professore li portò a mangiare le tipiche “Escargots”, ovvero un piatto a base di grosse lumache, cucinate con cipolle, prosciutto, pomodori e persillade, una salsa simile al pesto genovese. Tutta la classe si riconciliò ma nessuno stava bene, chi per troppe caramelle e chi per troppe lumache. Il viaggio ci ha fatto stare anche peggio, per le troppe curve in pullman. Tornati nelle nostre camere ci siamo “liberati” dal peso di quello strano pranzo, e il pomeriggio l’abbiamo trascorso tranquilli nell’hotel, recuperando le energie perse. Ciao a domani, Chiara ed Elena

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AVIGNONE 12/02/15 Caro diario, Questa sera siamo ad Avignone al Best Western Hotel Paradou. La nostra camera ha una meravigliosa vista sulla piscina. In questo hotel, che dispone di tre sale audiovisive, sono ammessi anche gli animali domestici. Stamattina ci siamo alzati verso le 8:30 e abbiamo preso un pullman che ci ha portati nella regione della Camargue; ci abbiamo messo circa due ore e mezza per arrivare al luogo in cui la nostra

guida ci aspettava. Si chiamava Alexandre ed era un ragazzo di 25 anni, biondo, con gli occhi di ghiaccio.Appena siamo arrivati ci ha accolto in modo gentile e ci ha subito spiegato che la Camargue è una zona umida, fra il Mediterraneo e i due bracci del delta e del Rodano, e che questa zona è una delle mete preferite dai turisti.

Per prima cosa abbiamo visitato gli stagni di acqua salata affollati di

fenicotteri rosa Camargue e che sono anche dimora di 400 specie di uccelli, i più conosciuti sono i gabbiani rosei e corallini. Durante la visita abbiamo visto un nido di

gabbiani rosei: al suo interno c’erano delle uova che si stavano schiudendo e poco dopo si sono aperte e sono nati dei piccoli e tenerissimi pulcini di gabbiani rosei.

Poi abbiamo fatto una lunga passeggiata e alla fine abbiamo visto i cavalli bianchi tipici di questa regione che correvano liberamente. Alla fine siamo ritornati in albergo e siamo andati a mangiare; era piuttosto tardi ed abbiamo finito di cenare alle nove e mezza, ma poi siamo andati lo stesso un po’

in giro per il paese. A noi è piaciuta molto questa avventura in Camargue e soprattutto vedere tutti quegli animali liberi! Ora però è tardissimo e siamo molto stanchi. Ciao, a domani Greta e Federico

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Avignone, 13 Febbraio 2015 Caro diario,

siamo nell’albergo Best Western Hotel Paradou ad Avignone ormai da due giorni e stamattina siamo andati a visitare la bellissima città. Ci siamo svegliati faticosamente perché ieri sera eravamo andati a letto tutti tardi e, così, appena alzati ci siamo fatti una bella doccia rinfrescante per svegliarci meglio. Poi siamo andati tutti insieme nella sala da pranzo per una buona e ricca colazione. Dopo di che ci siamo recati al banco informazioni della città, dove abbiamo conosciuto la nostra simpaticissima guida turistica di nome Jerard Maginet, il quale ci ha accompagnati per tutta la visita. Jerard ci ha spiegato che Avignone si affaccia sulla riva sinistra del Rodano e che, circondata da grandi vigneti, è famosa per la qualità dei suoi vini rossi, di cui il più conosciuto è il Châteauneuf-du-Pape, prodotto con ben 13 tipi di uve diverse. Il primo luogo che abbiamo visitato è stata la città dei Papi. La guida ha incominciato a spiegarci che durante il corso degli anni il Palazzo dei Papi è passato in diverse “mani”.... Venne lasciato libero solo nel 1906, quando divenne un museo nazionale, ed oggi ospita anche un grande centro congressi e gli archivi del dipartimento della Vaucluse. Poco lontano dal grandioso Palazzo dei Papi, abbiamo ammirato una bella cattedrale eretta in stile romanico di cui si hanno prime notizie intorno al 1040: la Cattedrale di Notre-Dame. Jerard ci ha raccontato che l'edificio, splendidamente conservato ed ingrandito nei secoli, sorge su una chiesa precedente paleocristiana; in origine era formato da una sola navata, mentre oggi è composto da 2 navate e da diverse cappelle sul lato destro; nel 1425 fu riedificato il campanile (crollato circa vent'anni prima), mentre durante la rivoluzione francese la cattedrale fu utilizzata come prigione. In seguito siamo andati a visitare il Musèe Angladon, uno dei più belli e prestigiosi musei privati d'arte francesi. Inaugurato nel 1996, è ospitato presso l'antico hôtel de Massilian (grandioso edificio seicentesco) ed ospita collezioni di dipinti, sculture e oggetti d'arte databili tra il XVI ed il XX secolo. Dopo tutta questa faticosa camminata non vedevamo l’ora di fermarci a mangiare. Il posto in cui abbiamo sostato era un ristorante con tavoli sia all’interno che all’esterno e noi, ovviamente, ci siamo seduti tutti fuori per stare all’aria aperta perché era più ventilato e stavamo meglio. La guida era un ragazzo sui 26 anni, era anche un modello e quindi aveva un bel fisico da uomo palestrato, infatti, a pranzo ha mangiato una leggera insalatina per non ingrassare. Ci ha spiegato che la cucina avignonese è basata sui classici ingredienti mediterranei (l'olio di oliva, il rosmarino, il timo, l'aglio e la maggiorana) e ci ha illustrato alcuni piatti tipici di Avignone, come la “Tian d'Aubergines” (tiella di melanzane infarinate e fritte in olio

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d'oliva), laRatatouille (a base di verdura stufata servita con maionese all'aglio ed erbette), e, tra i dolci, le “Papalines de Avignon”, golosissimi dolcetti a base di cioccolato e zucchero. Naturalmente molti di noi hanno provato alcune di queste ghiottonerie e quando ci siamo rimessi in cammino per continuare la visita della città eravamo ancora più affaticati perché avevamo mangiato troppo. L’unico in forma era la nostra fantastica guida Jerard, che ci ha portato al Musèe Du Petit Palais. Questo museo aperto nel 1976 è dedicato alla pittura ed alla scultura medievale e del primo Rinascimento. Dopo la visita al museo, abbiamo costeggiato il fiume per poi arrivare al meraviglioso Ponte di Sant Bénezet. Jerard ci ha raccontato la leggenda che accompagna questo ponte e che è collegata ad un giovane che portava tale nome e ad un fatto prodigioso. Nel 1177 egli scese dalle montagne dell' Ardèche perché Dio gli aveva comandato di costruire un ponte ad Avignone, la città al 'bordo dell'acqua'.Inizialmente la gente lo prese per pazzo ma Bénezet non si diede per vinto. Approfittando della benedizione che il vescovo stava impartendo sul sagrato della cattedrale, una domenica lo sfidò dicendogli che era stato inviato da Dio in quel luogo affinché convincesse il popolo a costruire un ponte sul Rodano.Il prelato, sentita la popolazione, disse:"Va bene, potrai costruire il ponte se riuscirai a portare una pietra enorme sulle spalle e a gettarla nel fiume".Credeva, con questo stratagemma, di far desistere il giovane dal suo proposito, ma Bénezet senza indugio si caricò la pietra in spalla e,sotto gli occhi attoniti di tutti, la sollevò in alto prima di gettarla nell'acqua, sostenuto -a

quanto si narra- dagli angeli mandati da Dio.Si dice che quel blocco di pietra sia incastonato in una delle arcate. In seguito, ogni papa che vi transitò, dice sempre la leggenda, si doveva fermare un momento a pregare dinanzi alla volta di Bénezet e lasciare un obolo. Il re Luigi XIV fu uno degli ultimi ad aver attraversato il ponte,

nel XVII secolo, prima che questo in parte crollasse. Non venne più ricostruito nella parte mancante: oggi ne vediamo solo quattro arcate. Al ponte di Avignone è legata una famosa canzone aria di un'operetta molto in voga nel 1876. In realtà, già da parecchi secoli molte canzoni popolari accompagnavano la storia del ponte e venivano cantate nelle cerimonie nuziali.Nel XVI sec. ispirarono un compositore di musica di corte, Pierre Certon, che alle arie comiche e scandalose univa quelle a tema religioso e compose così una messa "Sur le pont de Avignon". Ma lasciamo perdere tutta questa storia e torniamo a noi e alla nostra visita …. Ad un certo punto abbiamo sentito un tonfo nell’acqua, ci siamo improvvisamente girati ed abbiamo visto che la nostra compagna Marta era caduta nel fiume. Jerard, appena l’ha vista in acqua, si è buttato e l’ha salvata prendendola per un braccio. Per fortuna! Stavamo per tornare in albergo, quando lungo le vie della città ci siamo imbattuti in un magico festival chiamato “Les hivernales d’Avignon”. Jerard ci ha spiegato che questo festival ha diverse sedi tra cui l’ex Roxy Cinema e alcuni teatri della città. Si tratta di

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una settimana dedicata alla danza contemporanea, anche per le vie di Avignone; elemento chiave del festival sono le lezioni di danza, le proiezioni e le serie d’incontri e forum aperti tra compagnie di danza. Durante questo momento di caos generale per tutta la gente che c’era, la nostra compagna di classe Dekra si è persa per la città. Continuavamo tutti a chiamarla e a cercarla tra la gente, chiedendo anche ai passanti se l’avessero vista. Finalmente, dopo aver cercato da tutte le parti, l’abbiamo ritrovata in un negozio di cosmetici per prendere un mascara e una matita nuova. Aveva già delle borse di un negozio di vestiti e appena l’abbiamo vista la professoressa si è arrabbiata chiedendole perché si era separata dal gruppo. Dopo un po’ di sgridate siamo ritornati al centro informazioni, dove Jerard ci ha lasciati e noi, dopo averlo ringraziato infinitamente, ci siamo incamminati in direzione dell’Hotel. Siamo arrivati al suo ingresso tutti molto stanchi ma contenti per la bellissima giornata. Domani mattina ci sposteremo a Lione, dove visiteremo la città protetta dall’Unesco.

Ora ti lasciamo, ciao alla prossima. Un abbraccio.

❤ Camilla e Noemi

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Lione 14/02/15 Caro diario,

oggi ci siamo trasferiti a Lione per visitarla. Mentre stavamo visitando la città in un negozio di souvenir abbiamo conosciuto un nuovo amico di nome Jean Pierre. Fortunatamente lui parlava anche l’italiano perciò poteva capirci. Abbiamo iniziato a parlare e a conoscerci meglio e ci ha presentato anche i suoi genitori che erano con lui: sua madre si chiama Maria e suo padre Alexis. Poi Jean Pierre si è offerto di portarci a visitare la città di Lione, spiegandoci anche la sua storia. Ci ha mostrato il centro storico che, situato tra il Saone e il Rodano, è sempre stato un fiorire di attività a ritmo battente, tra negozi, boutique, librerie e teatri. Piazze senza tempo e maestosi edifici sono l’orgoglio di questo quartiere, perfetto per passeggiare e fare shopping. Poi ci ha portato a vedere la

“ville lumière”: durante le passeggiate notturne, per tutto l'anno, l’illuminazione di oltre 350 punti di Lione è una festa per gli occhi, che rivela gradualmente la sfaccettata bellezza della città. La conformazione geografica di Lione, con le sue due colline e i due fiumi offre la cornice perfetta per i giochi di luce che illuminano il paesaggio. Negli ultimi otto anni, la città ha promosso la celebrazione della “Festa della Luce” in

ambito internazionale, con l'aggiunta di quattro serate, durante le quali una trentina di artisti internazionali trasformano la città nel più grande festival invernale, attirando visitatori da tutto il mondo. La Vieux Lyon è una zona protetta dall’UNESCO ed è uno dei siti rinascimentali più grandi in Europa. Il successo delle grandi fiere nel quindicesimo e sedicesimo secolo ha attirato in particolare numerosi banchieri italiani, che hanno contribuito alla formazione della parte vecchia della città in quel variopinto e multiforme quartiere rinascimentale che è oggi. I famosi “traboules”, con i suoi edifici e percorsi che conducono direttamente da una strada all’altra attraverso i cortili, sono stati anche utilizzati per nascondere i membri della Resistenza durante la guerra. I visitatori possono scoprire nei “traboules” un unico e del tutto inaspettato patrimonio architettonico, costituito da gallerie e scale a spirale. Il tempo in compagnia di Jean Pierre è volato e, ormai tardi, siamo tornati al nostro albergo per cenare. Ora però ti lasciamo e andiamo a letto presto perché domani ci aspetta un’altra importante giornata.

Ciao a domani, Manuel e Nicolas.

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15-02-15 Parigi Caro diario, siamo stanchissime perché siamo state a una festa per la fine della stupenda vacanza. Ci siamo divertite tanto…. ma …. ricapitoliamo la giornata dall’inizio. Ci siamo alzati alle 7.00 di questa mattina molto assonnati, per preparare i bagagli per tornare a Parigi. Poi abbiamo fatto colazione all’hotel Lyon métropole& Spa di Lione e subito dopo siamo andati alla stazione per prendere il treno che ci ha portato qui a Parigi. Appena arrivati siamo andati a posare i bagagli nell’hotel “Shangri-La Paris” che si trova vicino alla Tour Eiffel.

Abbiamo fatto un giro per Parigi e abbiamo comprato souvenir, regali per i genitori e delle cartoline da spedire ai nostri famigliari. Io ho comprato per mia madre un profumo: “Chanel N°5”.I miei compagni hanno comprato per i loro genitori: profumi, bocce di vetro (con dentro la tour Eiffel ), mini tour Eiffel , porta chiavi,

maglietta dell’ art rock ecc...I professori che sono venuti con noi a fare questa visita in Francia sono la prof. Nicolò, il prof. Monti e la prof. Zaccaria. Anche loro si sono divertiti a prendere dei souvenir per i propri mariti, mogli e famigliari.

Durante il pomeriggio io e i miei compagni siamo andati a fare shopping nella via Rue de Rivoli e abbiamo comprato dei vestiti per la festa, i maschi hanno scelto degli smoking e le ragazze dei vestiti da sera con colori accesi e molto appariscenti, alcune hanno preso vestiti molto scollati o corti senza spalline. Le mie compagne ed io siamo poi andate a farci delle

acconciature da un famoso parrucchiere :Jean Louis David. Finalmente è arrivato il momento della festa: eravamo tutti eccitati per questo avvenimento. Siamo andati in una sala dell’hotel molto grande e preparata apposta per la nostra festa. Abbiamo ascoltato canzoni che sono famose in questo momento,

ma anche canzoni di autori che nel passato hanno fatto la storia del rock, del jazz e altri stili musicali come Elvis Presley, i Beatles , Michael Jackson e altri. Quasi a mezzanotte la festa è finita e tutti eravamo stanchissimi perché avevamo ballato fino allo svenimento con tutte le canzoni più belle. Beh ora ti salutiamo perché mezzanotte è ormai passata da molto e domani dobbiamo partire per l’Italia e arrivare a Milano Malpensa. Ora andiamo, a domani ciao xoxoxoxoxoxoxoxo Giulia e Mirta

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16-02-15 Fagnano Olona Caro diario, siamo finalmente a casa! Stamattina abbiamo preparato i bagagli, poi ci siamo recati in aeroporto per partire. Purtroppo però all’aereo che avremmo dovuto prendere, mentre

atterrava, si è guastato il motore e così ci hanno fatto cambiare aereo. È arrivato tre ore e mezz’ora dopo e quindi abbiamo dovuto aspettare. Durante l’attesa ci siamo messi a curiosare nei vari negozi dell’aeroporto dove abbiamo comprato alcuni ricordi per genitori parenti e famigliari; con i soldi rimasti, abbiamo comprato anche un regalo per i professori che ci hanno accompagnato in questa magnifica gita!

Finalmente, arrivato l’aereo sostitutivo, abbiamo fatto il “check-in” e poi ci siamo imbarcati. Il viaggio è durato 1 ora e 35 minuti e siamo arrivati a Malpensa alle 17 :00 dove ad aspettarci al terminal c’erano i nostri genitori che ci hanno riportati a casa. Prima di cena ci siamo sentiti sul gruppo della classe su WhatsApp per parlare della magnifica settimana trascorsa insieme e del nostro rientro a casa. Poi, durante la cena, abbiamo raccontato ai nostri genitori la nostra stupenda avventura in Francia. Beh caro diario, ora ti dobbiamo lasciare … ci vediamo alla prossima gita per l’Europa Addio … �

Mirta, Giulia e Greta