fatto di sport 71

33
Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008

Upload: marco-nelson

Post on 14-Apr-2017

228 views

Category:

Documents


2 download

TRANSCRIPT

Page 1: Fatto Di Sport 71

Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008

Page 2: Fatto Di Sport 71

2

3 Finale Champions, Ancelotti, che capolavoro;

5 Finale Champions, i protagonisti;

6 Finale Champions, le pagelle;

10 Finale Champions, il cammino dei Colchoneros;

11 Finale Champions, curiosità dell'Atletico Madrid;

12 Campionato Primavera, il cammino delle 8;

13 Fatto DI Ciclismo, giro d'Italia 2014;

14 Woman's Champions League, Wolfsburg campione;

15 Fatto di pallanuoto;

16 Scoviamo Gli Sport, retrorunning;

Page 3: Fatto Di Sport 71

Finalmente la ‘decima’! Il sogno europeo, da 12 anni orribileossessione per il Real Madrid, diventa realtà per quel che puòconsiderarsi un vero capolavoro firmato Carlo Ancelotti. Allenatoreper il quale, evidentemente, era destino compiere questa impresa.Lui, lo ha sempre sostenuto, preferisce la coppa ma a questo punto èla coppa che preferisce lui: terza Champions League (quinta se siconsidera la carriera da calciatore), come l’inglese Bob Paisley,diventando il quinto tecnico a vincere la coppa dalle grandi orecchiecon due club diversi dopo Happel, Hitzfeld, Mourinho ed Heynckes.Numeri da leggenda nella ‘noche de la decima’, la notte pùimportante della stagione. Real contro Atletico. Blancos controrojiblancos. Anchelotti contro Simeone. Tutto nel palcoscenico del DaLuz di Lisbona, mai così vicino a Madrid. Per la prima volta nella storiadella competizione due squadre della stessa città si contendono lacoppa. Da un lato l’ossessione della decima dall’altro il sognodell’Atleti, quel sogno coltivato con la passione ed il duro lavoro, chealmeno nella Liga ha prevalso sul fatturato e sul monte ingaggi. Ma aLisbona non ci si può guardare indietro perché c’è da scrivere unanuova pagina di storia, una nuova pagina da raccontare ai propri figlie allora testa al campo: il Real arriva al grande scontro con unRonaldo non in forma ottimale, un Benzema al 50%, un Pepeacciaccato e non arruolabile e uno Xabi Alonso squalificato. Ma tuttociò non preoccupa Carletto convinto che il suo pallone d’oro, il suoMr. 100 milioni ed il suo “spaghetto” Di Maria possano fare comesempre la differenza nel suo 4-3-3. Simeone, dal canto suo, puòcontare sulla fiducia di tutti i suoi uomini, escluso Arda Turaninfortunatosi nel match-Liga contro il Barcellona, pronti a buttarsi daun ponte per lui. E con Diego Costa recuperato in tempi record graziead una cura (stregoneria) a base di placenta di cavallo, il sogno cullatodai tifosi dell’Atleti non è mai stato così vicino. La finale sta per avereinizio. Il Da Luz rimane affascinato dalla cerimonia d’apertura ed insilenzio estasiato al coro dell’Università di Lisbona. Un’ atmosferaunica. L’ambasciatore Luis Figo entra in campo con la coppa dallegrandi orecchie, proprio lui che quella coppa l’ha vinta con lemerengues. Tutto è pronto, l’attesa, l’ansia e dubbi vengono scacciativia al fischio d’inizio dell’olandese Kuipers: si parte! Le due squadre sistudiano, lo stadio è una bolgia dove si sente l’eco dalle piazze diMadrid ma al nono minuto di gioco primo colpo di scena: la placentadi cavallo si è rivelata subito un flop e Diego Costa lascia il campo tralo sconforto di tutto il popolo rojiblanco.

ANCELOTTI: CHE CAPOLAVORO!

Page 4: Fatto Di Sport 71

ANCELOTTI: CHE CAPOLAVORO!Simeone lo sostituisce con Adrian ed il 4-4-2 iniziale diventa un 4-5-1. L’Atletico da lezioni difensive e non fa avanzare il carro armatomerengues messo in difficoltà da ogni singolo componente delmosaico costruito dal Cholo. Al 36’ la rete che sblocca il match:corner per l’Atletico e in 8 giorni Godin segna un gol che vale la Ligae un gol in finale di Champions, ma questa volta con l’aiutodell’uscita a vuoto di Iker Casillas: 0-1 ed un boato ricopre tuttaLisbona e il Vicente Calderon, dove da Madrid i tifosi seguivano lagara. Nella ripresa il copione è scontato con il Real Madrid all’assaltodella porta difesa da Courtois, ma la frenesia prende il sopravvento:Bale, Ronaldo e Benzema sciupano incredibilmente ottime palle goled è il solo Di Maria a fare il fenomeno. Lo “spaghetto” èsemplicemente fantastico. Gli uomini del Cholo reggono ma legambe iniziano a tremare e la stanchezza della Liga comincia a farsisentire. Ancelotti carpisce il messaggio e sostituisce Khedira eBenzema con Isco e Morata per dare il via all’assalto finale. Suglispalti regna il silenzio. L’ansia è a mille da entrambe le parti. Ilpareggio è nell’aria ed al 93’, in pieno recupero, Modric da calciod’angolo la pennella sulla testa di Sergio Ramos: il difensorespagnolo, alla sua sesta rete nelle ultime sette partite, dopo ladoppietta in semifinale contro il Bayern, firma l’1-1 e fa esplodere digioia il pubblico merengues, fino a quel momento strozzatodall’agonia. Ancelotti alza le mani al cielo, Simeone chiude gli occhiconsapevole che ora l’inerzia della partita nei tempi supplementarisarà tutta dalla parte del Real Madrid. I Colchoneros tengono fino al110’ fin quando non va in scena il il dramma sportivo dell’anno: DiMaria nel secondo tempo supplementare ha ancora la forza dispaccare in due la difesa mandando in porta, con una deviazione diCourtois, Mr. 100 milioni Gareth Bale che di testa insacca a portavuota il 2-1. Esplode il Da Luz. Esplode la Madrid blanca. Il pubblicoe gli uomini di Simeone sono vittime di un crollo psico-fisico e il Realviaggia sulle ali dell’entusiasmo: il gol di Marcelo al 117’ e C.Ronaldoal 120’ addobbano per le statistiche il risultato finale sul 4-1 peramareggiare chi non meritava di uscire sconfitto con un passivo cosìpesante. Ma il calcio è anche questo: a volte è crudele. “Como no tevoy a querer, si eres campeòn de Europa por décima véz” cantaMadrid, tra l’incredulità di Ancelotti che scrive l’opera della Decimain italiano: “E’ stato un copione imprevedibile, siamo stati un po’fortunati ma questa fortuna ce la siamo meritata”. Nulla darecriminare per gli uomini di Simeone (“niente lacrime, abbiamodato tutto”) a cui va fatto un grandissimo applauso per il suomiracolo sportivo.

Ferruccio Montesarchio

Page 5: Fatto Di Sport 71

Il Cholo contro Carletto. Simeone contro Ancelotti. L’ euroderby parte dalla panchina. L’argentino ha vinto la Ligacon i colchoneros e per un pizzico non riesce a regalare una favola ai suoi tifosi. Mette paura ai blancos e lo fa fino al93°. Accusa ripetutamente l’arbitro per il troppo recupero concesso e viene espulso nel finale dopo la provocazionedi Varane. Nonostante tutto resta una stagione da incorniciare, una finale giocata al meglio, senza il suo uomomigliore (Diego Costa), e condotta fino all’inzuccata di Ramos. Dall’altra parte c’è però Carletto Ancelotti, non unoqualunque insomma. L’impresa è sua. L’uomo che è riuscito a far diventare l’ossessione realtà e la Decima porteràsempre il suo marchio. Primo allenatore italiano a vincere 3 Champions con 2 squadre diverse (Milan e Real; a 3 siera fermato Bob Paisley ma tutte con il Liverpool), primo ad arrivare a quota 5 tra calciatore e allenatore (Gento neha vinte 6 tutte da calciatore). Un italiano chiamato da Perez alla Casa Blanca per raggiungere un solo obiettivo: lacoppa dalle grandi orecchie. Quel trofeo che sfuggiva da 10 anni, ma lui è riuscito dove gli altri, anche quelli speciali,hanno fallito. Dalla panchina al campo i protagonisti sono tanti. I più attesi erano 2: Ronaldo e Diego Costa. Daentrambi ci si aspettava tanto ma non è arrivato molto. Il confronto tra i 2 è durato poco.Dopo 9 minuti l’attaccate dell’Atletico non ce la fa ed è costretto ad uscire.Dopo una settimana di interrogativi, la cura miracolosa, la placenta di cavallo,non ha fato effetto. Cr7 invece non è al top e si vede. Non ha la solita fame e ilcampo non lo brucia come sempre. Nonostante ciò la sua firma non potevamancare. Su rigore segna il definitivo 4-1, il 17° goal in questa Champions.Serata disgraziata per Iker Casillas. Il portiere spagnolo con una brutta uscitaregala il vantaggio avversario e con un’altra uscita avventata stava percommettere la definitiva frittata. Per sua fortuna l’errore non costa caro e icontinui abbracci e baci a Ramos a fine gara dicono tutto. Già, proprio ildifensore iberico salva la barca Real dal naufragio e manda i suoi aisupplementari. Ramos e Godin, una sfida di inzuccate. Quest’ultimo di testaaveva regalato la Liga ai suoi contro il Barcellona, e a distanza di 7 giornisempre di testa firma il vantaggio. Poteva essere una settimana da Dio, mapurtroppo per lui Sergio Ramos, al 93°, di testa la mette li, nell’angolino e tuttala gioia svanisce in un attimo. Capitolo a parte per Mister 100 milioni Bale: simangia un goal clamoroso nel primo tempo, poi un’altra chance da buonaposizione; ma nei supplementari è lui a segnare il goal del 2-1 e a spianare lastrada per il trionfo. Dopo la Coppa del Rey porta in dote anche la Champions.Nell’Atletico grande è stata la prova per Gabi. Il centrocampista perde luciditànel finale ma per tutta la gara è stato strepitoso. Il capitano era dovunquetanto da sembrare che ce ne fossero 3: uno che sdradica i palloni, uno checorre continuamente e un altro che ragiona e imposta. Benzema invece è unectoplasma. Il peggiore della gara, non si vede mai, mentre Marcelo con il suoingresso si dimostra devastante sulla sinistra e andando anche a segno.Nonostante tutto il premio di mvp va sicuramente ad Angel Di Maria.L’argentino si dimostra devastante pur senza segnare. L’unico a creare per 120’minuti pericoli costanti e a saltare avversari manco fossero birilli. Si dimostra ilpiù lucido dei suoi anche quando il Real soffre, e dai suoi piedi, con un’azionetravolgente (l’ennesima di tutta la gara) disegna la giocata che “uccide” ilmatch portando la rete del 2-1. Intensità, coraggio e cuore le caratteristichegettate in campo. Questi gli artefici principali di una finale che, forse, non siera mai vista

Vincenzo Vitale

ANCELOTTI “GANA” LA DECIMA. ONORE ATLETICO.I PROTAGONISTI DELL’EURODERBY!

Page 6: Fatto Di Sport 71

Iker CASILLAS 4 – Serata diSgraziata per Iker: l’uscita a metà stradasul gol di Godin, un’altra uscita sciagurata che poteva costare caronei tempi supplementari. Un disastro, ma alla fine può (e deve)ringraziare i suoi compagni per aver avuto l'onore di alzare ladecima. FORTUNATO.

Daniel CARVAJAL 6 – Soffre tremendamente le folate offensive degliesterni avversari, ma nella ripresa alza la cresta e giustifical’insistenza di Ancelotti nel preferirlo ad Arbeloa. LOTTATORE.

VARANE 6,5 – Sopperisce all’assenza di Pepe con l’incoscienza dellagioventù: ruvido nel palleggio ma mai timido nei tackle. Carattereindomabile. TOSTO.

Sergio RAMOS 8 – Tre gol nelle ultime due partite di Champions perquello che sulla carta d’identità mantiene la dicitura di “difensore”.Per importanza e tempismo, il suo gol dell’1-1 ricorda quello diTeddy Sheringham nella finale di Champions 98/99.FONDAMENTALE.

Fabio COENTRAO 4,5 – Impalpabile e mai in partita: l’aria di casa nonfa bene al biondo terzino. Tolto per disperazione da Ancelotti.PLATINATO.(dal 59’ MARCELO 7,5 Impatto devastante per il terzino brasiliano delReal Madrid. Entra e ribalta la partita con le incursioni sulla sinistra, itocchi pregiati e il meritatissimo sigillo personale) FAVOLA.

Sami KHEDIRA 5 – Fa quello che può considerando i mesi di stopforzato per il grave infortunio patito a San Siro con la nazionale.Ovviamente la benzina finisce presto e, ad aggravare il suo voto, c’èanche la grave disattenzione sulla marcatura su Godin in occasionedel primo gol. IMPALPABILE.(dal 59’ ISCO 6,5 – Un’altra carta vincente estratta dal mazzo diAncelotti; senza strafare contribuisce ad alzare il baricentro del RealMadrid e a schiacciare la retroguardia dell’Atletico). VENTATA DIFRESCHEZZA..

Diamo i voti ai protagonisti della finalissima del "Da Luz" di Lisbona tra Real Madrid e Atletico Madrid, che ha vistotrionfare i "merengues". Di Maria migliore in campo per distacco, non è bastato all'Atletico il cuore di Gabi e Godin.

Page 7: Fatto Di Sport 71

Luka MODRIC 6,5 – Avvio shock con qualche errore di troppo inimpostazione; cresce alla distanza e detta il ritmo della"remuntada" del Real; quanto ha sofferto l’assenza del fido XabiAlonso però! MAGISTER AD HONOREM.

Angel DI MARÍA 9,5 – Prestazione da fenomeno per "El Fideo", perdistacco l’uomo copertina di questa finale. Il più lucido quandol’inerzia sorride all’Atletico, il giocatore in grado di disegnare lagiocata che uccide il match nel secondo tempo supplementare:semina avversari come birilli, e infine decide la finale. GLORIOSO.

Gareth BALE 7 – Si divora tutto il divorabile, vanificando sul piùbello accelerazioni devastanti. Per fortuna sua e del Real si fatrovare al posto giusto e nel momento giusto per la giocatarisolutiva, non a caso realizzata con l’implacabile colpo di testa aporta ormai sguarnita. Dopo questa gara, il prezzo del suo cartellinosarà meno discusso, forse. RISOLUTORE.

Karim BENZEMA 4,5 – Uno dei peggiori tra le file dei merengues.Tocca pochissimi palloni e non entra mai in gara: il fatto che siamale assistito non basta a spiegare la clamorosa stecca di Karim.DELUSIONE.(dal 79’ MORATA 6 – Lotta e contende molti palloni alla strematadifesa avversaria. Forza fresca e preziosa). VOGLIOSO.

Cristiano RONALDO 6,5 – Primo tempo orribile, ampiamente al disotto dell’asticella della sufficienza; mostra segnali di ripresa nellaripresa condotta all’arrembaggio dal Real Madrid, impegnandoCourtois e mandando in porta lo sprecone Bale. Nei supplementaric’è gloria anche per lui, diciassettesimo autografo di una Championsgiocata a livelli non umani dal fenomeno di Madeira. PALLONED'ORO.

Allenatore: ANCELOTTI 8 – Incartato da Simeone nel primo tempo, ilsuo Real assedia gli avversari nella ripresa e si prende la Decima conun secondo tempo supplementare da incorniciare. Terza Coppa deiCampioni da coach, quinta considerando anche la carriera dacalciatore. E un pizzico di buona sorte non guasta: scacciatidefinitivamente i fantasmi di Istanbul, perché questa volta èSimeone a disperarsi per l’epilogo di questa pazza finale. EPICO.

Page 8: Fatto Di Sport 71

COURTOIS 6 – Qualche sbavatura prima dell’inevitabile resaa discapito degli indemoniati merengues. Prova a sfruttarefino all’ultimo centimetro per arrivare sulla devastantefrustrata di Sergio Ramos, ma stavolta nemmeno l’UomoRagno avrebbe potuto fare qualcosa. FUTURO.

JUANFRAN 6,5 – Instancabile incursore sulla fascia destra:come sempre garantisce qualità nei cross e quantità neichilometri macinati. ESPERIENZA E QUALITA'.

Joao MIRANDA 6,5 – Puntuale in marcatura con chiusuretalmente imperiali da rendere la decisione di escluderlodalla rosa brasiliana per il Mondiale persino ridicola. Crollanel secondo tempo supplementare ma a quel punto gli Deidel calcio avevano già emesso il loro verdetto. IMPONENTE.

Diego GODÍN 7,5 – Un altro dei vessilli del Cholismo. Dinuovo in gol dopo il gol-Liga del Camp Nou, di nuovoprotagonista di chiusure difensive eroiche. Non può nullanel crollo colchoneros dell’ultimo quarto d’ora di partita.MONUMENTALE.

Filipe LUIS 7 – Strepitoso sulla catena di sinistra; con larecita di stasera conferma quanto infelice sia stata ladecisione di Scolari di escluderlo dal mondiale brasiliano.PENDOLINO.(dall’83’ ALDERWEIRELD 5,5: esposto alla grandinata delReal Madrid. Anche se non rende proprio il paragone con ilcompagno che ha sostituito). SPAESATO.

GABI 7 – Prolungamento di Simeone in campo: l’anima,nonché capitano coraggioso dell’Atletico Madrid deimiracoli. Nel finale perde lucidità concedendo la passerellaa Ronaldo, ma nei novanta minuti si esprime a livelli a tratticommoventi. CUORE PULSANTE.

Page 9: Fatto Di Sport 71

TIAGO 6,5 – Disgraziato nel passaggio orizzontale chemanda in porta Bale, per il resto la consueta calma olimpicanello smistare i palloni. METRONOMO.

KOKE 6,5 – Tremendamente lucido nella circolazione di pallae letale quando alza la testa e libera cross al centro arrotatie sempre insidiosi. Protagonista straordinario nella pazzescastagione dell’Atletico, del suo Atletico Madrid, scuola diformazione per lui. SPINA NEL FIANCO.

RAUL GARCIA 6,5 – Impeccabile in raccordo tra lineamediana e attacco: esce, spompato, quando l’Atletico ha ilcontrollo del match. REGISTA.(dal 66’ Jose Sosa 5,5: lento, compassato). FUORI LUOGO.

David VILLA 6 – Di palloni non ne vede tantissimi, ma i pochiche transitano dai suoi piedi li lavora da par suo; si esaltaquando l’Atletico ha polmoni e forza fisica, calainevitabilmente nel finale. ISPIDO

Diego COSTA s.v. – Stavolta non c’è stregoneria che tenga:indubbiamente schierarlo dall’inizio è stato un erroregrossolano, ancor più dopo quanto successo a Barcellona.RECIDIVO.(dal 9' ADRIAN 6 – Buon impatto nel match per l’attaccantedi scorta di Simeone; mina vagante per la difesa del RealMadrid). CORAGGIOSO.

Allenatore: SIMEONE 8 – A pochi secondi dalla gloria,questo potrebbe essere il titolo del film della finale diSimeone, perché i suoi ragazzi stavano confezionandol’ennesimo miracolo con la consueta prova eroica alcospetto di Cristiano Ronaldo & Co. Questa volta il lieto finenon è stato scritto, ma nessuno dimenticherà il camminodell’Atletico Madrid dei miracoli. Eupalla stavolta ha sorrisoagli avversari del Cholo. HOMBRE VERTICAL.

Dario Mainieri

Page 10: Fatto Di Sport 71

L’Atletico di Madrid inizia a correre verso la finale di Lisbonastravincendo senza discussioni il girone G. In un gruppo nonimpossibile ma dalle tante insidie, i Colchoneros dimostrano subito diavere tutte le carte in regole per poter andare il più avanti possibile.Zenit, Porto e Austria Vienna fanno solo da sparring partner aglispagnoli che conquistano la bellezza di 16punti su 18disponibili. Afermare gli uomini di Simeone ci pensano solo i russi nella penultimagara della fase a gruppi e a qualificazione già acquisita. Agli ottavi lasfida si fa già interessante, dalle urne di Nion viene estratto subito unmostro sacro della Champions League: “A.C. Milan”. Gli italianidell’allora tecnico Allegri sembrano sicuri di se, augurandosi già allavigilia questo abbinamento. Famose ormai le parole delcentrocampista Muntari: “Sorteggio? Spero nell’Atletico, è alla nostraportata”. Bè il ghanese è stato accontentato ma in fondo tuttisappiamo come poi è andata a finire: 0-1 a Milano e 4-1 a Madrid. Iquarti di finale sembrano però un ostacolo insormontabile, a giocarsiun posto tra le migliori 4 ci saranno infatti Messi & comp. E ilBarcellona dei fenomeni. Il derby iberico regala spettacolo ma nontanti gol. L’atletico esce indenne dal Camp Nou segnando in trasferta echiudendo la pratica in casa già dopo tre minuti con il gol di Koke. Lasemifinale è il simbolo del cinismo e di quel calcio magari pocospettacole ma tanto efficace. Al Calderon arriva Mourinho, il suoChelsea e le sue barricate. Gli inglesi all’andata riescono ad arginare ipadroni di casa ma allo Stanford Bridge la partita e il contropiedeperfetto fatto la storia e con un grande 1-3 si vola a Lisbona. Il resto ègià storia…Il Cammino:Atl.Madrid 3-1Zenit (Miranda, Turan, Batpstao, Hulk(Z))Porto 1-2 Atl.Madrid (J.Martinze(P), Godin e Turan)AustriaV. 0-3 Atl.Madrid (Garcia, Diego Costa(2))Atl.Madrid 4.0 AustriaV. (Miranda, Garcia, Felipe, Diego Costa)Zenit 1-1 Atl.Madrid (Adryan, Anderweireld(Z))Atl.Madrid 2-0 Porto (Garcia, Diego Costa)Ottavi: Milan 0-1 AtlMadrid (Diego Costa)Atl.Madrid 4-1 Milan (Diego Costa(2), Garcia, Turan, Kakà(M))Quarti: Barcellona 1-1 Atl.Madrid (Diego, Neymar(B))Atl.Madrid 1-0 Barcellona (Koke)Semifinali: Atl.Madrid 0-0 ChelseaChelsea 1-3 Atl.Madrid ( Torres(C), Adrian Lopez, Diego Costa, Turan)Finale: Real Madrid 4-1 Atl.Madrid d.t.s. (Godin(A), Ramos, Bale,Marcelo, Ronaldo)

Antonio Greco

Page 11: Fatto Di Sport 71

Le campagne europee dell’Atletco Madrid nella Coppa Dei Campionisono state segnate per lo più dalla deluisione. I colchoneros siaffacciano per la prima volta su questo prestigioso palcoscenico nellastagione ‘58/’59. I biancorossi volano dritti in semifinale dove sitrovano di fronte i rivali cittadini del Real Madrid. Dopo averimpattato 2-1 al Bernabeu, l’Atletico si rifà in casa vincendo 1-0. Leobsolete regole dell’epoca impongono lo spareggio perso poi ancoraper 2-1. Nella stagione ‘73/’74, guidati dal capitano Aragones imadrleni approdano per la prima volta alla finale della più grandemanifestazione europea per club. Di fronte arriva l’emergente BayernMonaco di Beckembauer e Muller. Quella partita ha segnato una sortadi maledizione per il club che ieri come oggi vide sfumare il titolo neiminuti di recuperò. Una punizione di Aragones nei supplemenari èpareggiata a pochi secondi dal termine. Il morale a pezzi portol’Atletico alla disfratta, la ripetizione infatti fu stravinta 4-0 daitedeschi. Da allora è iniziato il lento declino della squadra nellamanifestazione fino ad oggi e all’epopea di Diego Simeone. Piùfortunata l’avventura in altri tornei. I colchoneros infatti possonovantare 1 Coppa Delle Coppe, 1 Interconintela, 2 Coppa Uefa e 2Supercoppe Europee.

Atletico 2013/2014La squadra di Simeone se si esclude i tempi supplementari dellafinale, purtroppo il dettaglio fondamentale, non ha mai perso in tuttala competizione. I numeri parlano chiaro, per l’Atletico: 9 vittorie e 4pareggi in un cammino che forse avrebbe meritato ben altra gloria. 26i gol fatti in 13 gare, la media esatta di ben 2 reti a partita. Escludendole tre marcature nei supplementari della finale, Courtois ha raccoltosolo 6 volte il pallone nella propria rete, mettendo in mostra grandicapacità individuali e la solidità di un affiatato reparto difensivo. Con 8gol il Bomber principe della squadra è Diego Costa, seguito Da ArdaTuran(4) e dal capitano Raul Garcia.

Gli ex “Italiani”Tante le ex conoscenze del calcio italiano tra le file dell’Atletico. A farlada padrone è certamente il tecnico Simeone che ha vestito le magliedi Pisa, Inter e Lazio e allenato il Catania. Tra i giocatori troviamo l’exNapoli Josè Sosa e gli ex Juve Diego e Thiago, gli acquisti per riportaredi nuovo in alto i bianconeri post calciopoli.Magari non sono dei titolarissimi ma tutti hanno dato una mano versoLisbona dimostrando di essere stati bocciati troppo presto.

Antonio Greco

Page 12: Fatto Di Sport 71

La regular season ha dato i suoi verdetti. Otto le squadre che si affronteranno il 4 giugno nell’ultima fase, le final eight, per laconquista dell’ambito scudetto. Ad Atalanta, Chievo, Fiorentina, Juventus, Lazio e Torino qualificate come prime e seconde deirispettivi gironi, si accodano Roma e Palermo, vincitori della fase dei play off riservata alle terze, quarte e, la miglior quinta tra i tregiorni. Effettuati i sorteggi, gli accoppiamenti che decideranno la squadra campione d'Italia. La Lazio, detentrice del titolo, affronteràla Roma in un derby caldissimo, con Juve-Chievo, Fiorentina-Palermo e Atalanta-Torino a giocarsi l'accesso alle semifinali. Si giocheràil 4 e il 5 giugno, con le semifinali in programma a Rimini il 7 e l'8 giugno. Sempre a Rimini la finale, l'11 giugno alle ore 21. Tutte legare saranno in diretta su Raisport 1. Le partite, a gara secca, prevedono già il derby della stracittadina: Lazio- Roma. I biancocelesti,detentori del titolo nazionale e, vincitori dell’ultima coppa Italia, hanno disputato un campionato, perfetto, con sole tre sbavature.Parte bene il campionato per la Lazio, che batte 5-1 i pari età del Napoli, mettendo in chiaro gli obiettivi della squadra di Bollini,spaventando, così, le dirette avversarie. Dopo tre vittorie consecutive, arriva per gli aquilotti un sonoro “stop”; sconfitti, infatti, dalPalermo per 3-0. Passo falso che porta il sorpasso, in classifica, degli odiati cugini giallorossi. La scia, però, della Roma, non vienepersa e, i ragazzi di Bollini, anellano altre due meritate vittorie, prima di affrontare, proprio, i giallorossi. Alla sesta giornata, infatti, èdi scena il derby della capitale; e ad avere la meglio è la Lazio che, vincendo per 1-2, non solo porta a casa il derby, ma nuovamenteil primato in classifica. Forti anche dei risultati al quanto deludenti delle diretta avversarie, la Lazio macina vittorie strepitose,annientando sul campo le malcapitate squadre. Sul tabellino, però, per la Lazio, c’è spazio, anche, per il segno “x”. Un pari, arrivatocontro la Reggina, a reti inviolate, che porta l’unica squadra ad impensierire la Lazio, la Fiorentina, ad un solo punto di distanza. Nonc’è tempo per avere paura, per i ragazzi allenati da Simone Inzaghi, subentrato al mister Bollini, che continuano a vincere incampionato, ma anche in coppa Italia. Il doppio impegno, però, mette a dura prova le condizioni fisiche dei molti talentibiancocelesti, a partire da quello di Minala, attaccante più volte additato per la sua presunta età non corrispondente con quellaanagrafica. La coppa Italia, impegna e stanca, ma da soddisfazioni alla Lazio, che se la aggiudica vincendo contro la Fiorentina.Nonostante il solo punto che ha separato Lazio e Fiorentina in campionato, la Lazio ha superato la fase a gironi, come prima inclassifica. La Roma, qualificatasi come terza del girone C, ha condiviso il primato in classifica, con i cugini laziali fino alla quartagiornata, quando i biancocelesti, perdendo contro il Palermo, lasciano il via libera alla Roma per il primato in solitaria. Il derby persocontro la Lazio catapulta i ragazzi di Alberto De Rossi al terzo posto, che conserveranno fino alla fine della stagione. Ai quarti difinale, dei paly off, la Roma batte la Sampdoria di Enrico Chiesa per 2 a 0 e, in semifinale incontra l’Inter. Contro i neroazzurri, ilupacchiotti, grazie alle doppiette di Ricci e di Adamo, vincono 4-2. Il secondo accoppiamento è Fiorentina- Palermo. I viola siqualificano come secondi del girone e, fino all’ultima giornata di campionato hanno sperato di portarsi al primo posto. Il solo puntodi distacco dalla Lazio non viene, però, mai annullato dai ragazzi di Semplice che vivono un campionato altalenante fatto di vittoriemeritate e sconfitte pesanti, come quella rimediata in finale di coppa Italia, dalla Lazio. Il Palermo approda alle “final eight”passando prima per i play off, essendo arrivato quarto nel girone. La sola rete di Malele, porta i rosanero a vincere contro l’Empoli,ai quarti di finale. In semifinale la squadra di Bosi incontra e vince 3-2 con l’Udinese.Queste le prima quattro squadre che proveranno a cucire, sulle proprie maglie, il tricolore. Nel prossimo numero, la strada dellealtre quattro squadre in lizza.

Annalisa Moccia

Page 13: Fatto Di Sport 71

Un giro d'Italia che si prepara alla terza settimanasettimana, quella decisiva, che si deciderà sulla salita storicadello Zoncolan. Cadute e insulti hanno fatto da contorno aduna edizione, tra le più incerte ed emozionanti degli ultimianni. Assenti Contador, Froome e il Nibali, pronti a darsibattaglia al Tour, è stato fino ad ora un giro spezzato a metàtra le sorprese australiane e le conferme dei due ciclisti piùattesi: i colombiani Uran e Quintana dati per favoriti allavigilia. Super è stata la condizione del cronoman MichaelMatthews e del suo connazionale Cadel Evans. Il vecchio etenace Cadel è attualmente secondo nella classificagenerale, alle spalle della maglia rosa Rigoberto Uran. Ilcolombiano della Omega Pharma si è assicurata la magliadel leader nella crono individuale di Barolo, ma hadimostrato difficoltà sulle salite che hanno reso celebre ilpirata Marco Pantani. Strepitose le vittorie dei giovaniEnrico Battaglin e Fabio Aru, quest'ultimo vero outsider eormai a ridosso dei big. L'altra grande novità italica è illucano Domenico Pozzovivo, ora sesto a 2 minuti e 42. Tantedifficoltà per la vecchia guardia Basso, Cunego e Scarponi,ormai fuori dalla generale. In crescita la condizione delfavorito alla vigilia, quel Nairo Quintana vice campione alTour de France 2013. Da tenere d’occhio anche la magliabianca, il polacco Majka, attualmente in terza posizione.Una Figth for pink che probabilmente si deciderà con lacrono di Bassano del Grappa e con il muro Zoncolan del 31maggio. Un giro d'Italia caratterizzato da tante cadute,condizionate dalla pioggia che ha contraddistinto le tappe interra irlandese e del centro-sud. Valanghe di polemiche perl'urlo "Terroni" di Valerio Agnoli, mentre la carovana stavatransitando a Nocera Inferiore. Grave è stato l'incidente perun volontario della Protezione Civile nella tappa contraguardo ad Oropa. L'uomo, investito da una delle motoRai, ha subito un trauma cranico e viene tenuto in comafarmacologico nel reparto rianimazione del Cto di Torino.

Valerio Castorelli

Aru e Pozzovivo, la new generation all'attacco della Colombia

Page 14: Fatto Di Sport 71

Le ragazze del Wolfsburg rimontano e vincono la loroseconda Women's Champions League consecutiva ai dannidelle svedesi del Tyresö. Come nella scorsa edizione, vintaper 1 - 0 contro le francesi dell'Olympique Lione (eliminateagli ottavi dalle tedesche del Turbine Potsdam quest'anno), è stata decisiva, con i suoi gol, Martina Müller, autrice diuna doppietta, che ha siglato ,a 10 minuti dalla fine, ilsorpasso che ha regalato alle sue compagne il trofeo. Lecampionesse avevano battuto nel loro cammino le estonidel Pärnu (27 - 0), le svedesi del Malmö (5 - 2), ilBarcellona (5 - 0) ed infine il Turbine Potsdam (4 -2) nellasemifinale tutta tedesca prima di battere il Tyresö, cheinvece si era fatto strada eliminando PSG (2 - 1), le danesidel Fortuna Hjørring (6 - 1), le austriache del Neulengbach(8 - 1) ed infine il Birmingham City (3 - 0). Ma passiamoalla finale: il Tyresö va all'intervallo sopra 2 - 0 grazie allereti di Marta (28') e Veronica Boquete (30'), ma nellaripresa prima Alexandra Popp (47') e Martina Müller (53')rimettono la situazione in parità in un attimo. Attimo chedura solo 3 minuti, il tempo che Marta ci impiega ariportare le svedesi in vantaggio. Le campionesse in caricasi rilanciano all'attacco e trovano l'ennesimo pareggio al67' con Faiβt, che insacca con un rasoterra. Come un annofa è di nuovo Martina Müller a decidere il match, quandoall'80', assistita da una scatenata Kessler, segna il puntodel definitivo 4 - 3, lasciando impietrite le avversarie ormaitroppo stanche per tentare una reazione. Il titolo, perl'ottava volta su 13 edizioni, va ad una squadra tedesca.Peccato per le squadre italiane del Tavagnacco (eliminato4 - 3 ai sedicesimi dal Fortuna Hjørring) e della Torres(piegate 12 - 1 dalle tedesche del Turbine Potsdam aiquarti).

Francesco Perfetto

UEFA WOMEN's CHAMPIONS LEAGUE

Page 15: Fatto Di Sport 71

Mentre il campionato partenopeo si conclude direttamente in gara due, la lotta al primoposto tra Recco e Brescia è lotta fino all’ultimo sangue. È infatti in gara tre che il Recco siriconferma campione e conquista lo scudetto per la nona volta consecutiva e laventottesima in carriera dopo le prime due gare dove le due squadre si sono alternate ilpunteggio 7-6. Dopo un primo tempo equilibrato con due reti a testa messe a segno dailiguri Jokovic e Giacoppo e dagli avversari Rios Molina e Di Fulvio, il secondo quarto èquello in cui si sono cominciate a delineare le sorti dell’importantissimo match. Il Reccoinfatti approfittando di distrazioni difensive e imprecisioni varie va a più cinque grazie allesei reti di La Penna, Felugo, Figari, Figlioli in doppietta e Giorgetti, a discapito dell’unicarete segnata in questi otto minuti dal bresciano Di Fulvio. Nella terza fazione il Reccoallunga maggiormente le distanze segnando una rete in più degli avversari che vanno asegno con Rios Molina e Presciutti intervallati però da Gitto e Jokovic in doppietta.

15

Pro Recco: Tempesti, Lapenna F. 1, Jokovic 3 (2 rig.), Figlioli 2, Giorgetti 1, Felugo 1, Giacoppo 1, Aicardi, Figari 2, Fondelli A., Ivovic, Gitto N. 1, Pastorino. All. Porzio.

All. Angelini.

Brescia: Del Lungo, Valentino, Presciutti C. 1, Legrenzi, Molina 3, Rizzo, Giorgi, Nora, Presciutti N. 1, Bodegas, Di Fulvio F. 2, Napolitano, Dian. All. Bovo.

Arbitri: Caputi e Bianchi.

È solo all’ultimo quarto che il Brescia prova areagire ma è ormai troppo tardi, così le retidi Rios Molina e Presciutti che si ripetonointerposte da quella di Figari nulla possonoper cambiare le sorti della partita piùimportante, entusiasmante ed emozionantedel campionato. Dunque ancora una voltaPro Recco campione d’Italia!

DI NUNZIA CASOLARO

Page 16: Fatto Di Sport 71

16

Correre all'indietro, ma che strana idea!! Se fossimo fatti per correreall'indietro, non avremmo occhi dietro alla testa?? La corsaall’indietro, oretrorunning, o, all’inglesebackward running, è unadisciplina nata negli anni ’80 negli Stati Uniti e giunta nel nostro Paesenei primi anni ’90. Nonostante vengano organizzate diversemanifestazioni internazionali, la corsa all’indietro non è mai decollataveramente. La tecnica non è, in sé, particolarmente difficile (si corretenendo piedi e gambe parallele al senso di marcia, ruotando spalle etesta per controllare se si sta seguendo correttamente il percorso), maall’inizio l’approccio può essere in parte problematico; con l’esperienzas’impara a percorrere tratti piuttosto lunghi senza voltarsi; ciòpermette di correre più velocemente e mantenere megliol’equilibrio. Ai principianti viene generalmente consigliato di iniziareper gradi, ovvero di correre brevi tratti di corsa all’indietroalternandoli con la normale corsa in avanti; ciò fino a quando non siarriva a una totale padronanza dei gesti e della visuale.Per coloro chepraticano retrorunning è molto importante riuscire a mantenere inposizione ben eretta la schiena, piegare poco le gambe, appoggiare lapunta dei piedi e aiutarsi con i movimenti delle braccia; le bracciahanno un ruolo importante nel retrorunning perché, oltre ad aiutarel’atleta a mantenere meglio l’equilibrio, svolgono una funzionepropulsiva. L’approccio al retrorunning deve essere piuttosto graduale;trattandosi di un movimento piuttosto nuovo per l’organismo, ènecessario che questo si abitui al nuovo gesto. Bisogna stare diritti conla schiena, piegare poco le gambe e appoggiare la punta dei piedi.Aiutarsi con il movimento delle braccia. I gesti del retrorunning nonsono molto diversi da quelli della corsa in avanti. I passi, o meglio, ibalzi, devono essere rasenti al terreno. Il movimento delle braccia èimportante perché, oltre a migliorare l’equilibrio, funziona dapropulsore. Per verificare la direzione è consigliabile girarsi un poco dilato e sbirciare con la coda dell’occhio. Questo però rallenta ilmovimento e non può essere effettuato sistematicamente. Èimportante crearsi anche altri punti di riferimento e memorizzareprima il percorso. Durante i primi allenamenti è normale sentire legambe pesanti e stancarsi facilmente. Per questo bisogna seguire unprogramma graduale. Bisogna dare all’organismo il tempo di adattarsial nuovo tipo di movimento. All’inizio si viene assaliti da millesensazioni: il bisogno di controllare la direzione, di capire comemuovere le gambe, quale posizione far assumere alle braccia, albacino, la schiena. Senza forzare, gradualmente il corpo si adatterà ainuovi movimenti, raggiungendo equilibrio e consapevolezza.

Eleonora Brangi

Page 17: Fatto Di Sport 71

Direttore: Cristiana BaroneEditore: Antonella CastaldoCapo Redattore: Luigi LiguoriCoordinatore di Redazione: Stefano Limongelli e Ferruccio MontesarchioEditing Grafica: Francesco PerfettoCoordinatore Pagina di Facebook FDS: Karina O. PalombaRedazione: Corso di Giornalismo Sportivo - Università Parthenope di Napoli FDC e FDS by Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008Info line: [email protected] anche su Facebook :FATTO DI SPORT

FATTO CRONACASPYNEWS24

I NOSTRI SETTIMANALI ON LINE DEI CORSI DI GIORNALISMO INVESTIGATIBO E SPORTIVO DELL’ATENEO PARTHENOPE DI NAPOLI

Page 18: Fatto Di Sport 71
Page 19: Fatto Di Sport 71

Il Real Madrid è campione d'Europa. Tutto questo dopo i tempisupplementari nella finale di Champions di Lisbona per far svanirel'ossessione della "Decima" ai Merengues, completando il drammasportivo dell'Atletico di Simeone. I Colchoneros, in vantaggiocon Godin al 36' con un errore di Casillas, sono stati raggiunti da SergioRamos solo al 93'. Poi il gol di Bale al 110’, Marcelo al 118’ e Ronaldo surigore al 120’.

Giuseppe D’Ambrosio

Page 20: Fatto Di Sport 71

Finita la Champions che ha visto il Real campione, vediamo l’undici migliore per quanto riguarda questa competizione. In porta va il giovane belga Courtois dell’Atletico Madrid che batte Casillas. Da sinistra a destra della linea difensiva vanno Felipe Luis ,Sergio Ramos,Godin e Lahm. Centrocampo a tre formato da Arda Turan,Modric e Angel Di Maria. Attacco stellare con Marco Reus, Zlatan Ibrahimovic (o Diego Costa) e ovviamente Cristiano Ronaldo.

Courtois(Atletico Madrid)

Lahm Sergio Ramos Godin Felipe Luis(Bayern Monaco) (Real Madrid) (Atletico Madrid) (Atletico Madrid)

Modric(Real Madrid)

Arda Turan Di Maria(Atletico Madrid) (Real Madrid)

Ibrahimovic(Paris-Saint German)

Reus(Borussia Dortmund)

Cristiano Ronaldo(Real Madrid)

R.Agnello

Page 21: Fatto Di Sport 71

ATLETICO MADRID 6,5 - Se arrivi in fondo alla competizione con la miglior difesa un motivo c’è; peccato sia crollato sotto i colpi dei cugini e della Sfortuna

Thibaut COURTOIS 6 – Innocente vittima del bombardamento Blancos

JUANFRAN 6,5 – Vince il duello con il suo diretto avversario, almeno fino al 90’

Joao MIRANDA 6,5 – Finche il centrocampo regge è imperiale, peccato non vederlo ai mondiali

Diego GODÍN 7,5 – Dopo il gol Liga, stava per scapparci il gol Champions, troppa grazia. Il migliore in campo tra i suoi

Filipe LUIS 7 – Un altro fenomeno lasciato a casa da Scolari, macina chilometri come fosse la cosa piu’naturale del mondo(dall’83’ ALDERWEIRELD 5,5 – Ne prende 4 in 35 minuti, grandine)

GABI 7 – Non ha caso ha la 14 del suo allenatore, generale in campo e prolungamento ideale di Simeone nel rettangolo di gioco

TIAGO 6,5 – Solo un errore tutta la partita che Bale non sfrutta, finche c è birra è pulito e efficiente ma poi….

KOKE 6,5 – Corre, dribbla difende e da calcioni agli avversari per 120 minuti, è l’ultimo ad arrendersi

RAUL GARCIA 6,5 – Lascia il campo con l’Atletico in controllo, anche grazie a lui, poi arriva la grandine(dal 66’ Jose Sosa 5,5 – entra in campo con poca voglia)

David VILLA 6 – Da solo sorregge il peso dell’attacco dell’ Atletico per tutta la partita, fino a quando il fiato resiste è un gladiatore nonostante i pochi palloni toccati

Diego COSTA s.v. – e senza parole, anzi tre: Placenta di Cavallo (dal 9' ADRIAN 6 – Buon impatto nel match per l’attaccante di scorta)

Allenatore: SIMEONE 7 – A 90 secondi dallo storico double, stagione certamente fenomenale, ma quanto ha pesato l’errore di mettere Diego Costa dal primo minuto?

REAL MADRID 7 - Per ottanta minuti merita di perdere la coppa, poi l’Atletico si spegne e con tutti quei campioni è un attimo dare 4 gol a chiunque.

Iker CASILLAS 4 – Ha il gol di Godin sulla coscienza, ringrazi i suoi per la Decima

Daniel CARVAJAL 6 – Perde il confronto contro il dirimpettaio ma lotto come un gladiatore

VARANE 6,5 – Ottima partita per lui, pulito e sicuro

Sergio RAMOS 8 – Regala praticamente lui la Decima al Real Madrid

Fabio COENTRAO 4,5 – Impalpabile e mai in partita. (dal 59’ MARCELO 7,5 impatto devastante e gol della sicurezza)

Sami KHEDIRA 5 – Non regge fisicamente la strapotenza dell’Atletico, perde anche Godin in occasione del vantaggio Colchoneros (dal 59’ ISCO 6,5 – Ancelotti ha una panchina da paura, Isco ne è la prova)

Luka MODRIC 6,5 – Tanta qualità e legna per l’ex Tottenham

Angel DI MARÍA 9,5 – Match winner, dribbla crossa e difende. Regala anche l’assist a Bale, prestazione mostruosa

Gareth BALE 7 – Fino al 115’ prestazione da 5 in pagella, poi vinche la coppa…

Karim BENZEMA 4,5 – ha giocato?(dal 79’ MORATA 6 –Grande forza e freschezza nel finale di partita)

Cristiano RONALDO 6,5 – Entra nel tabellino a match già vinto. Diciasettesimo capolavoro davanti al suo popolo

Allenatore: ANCELOTTI 8 – Perde il primo tempo della sfida con Simeone, ma pesca dalla panchina i jolly. Cancellata per sempre la Sfortuna della notte di Instabul

Angelo Domenico D’Auria

Page 22: Fatto Di Sport 71

Il Barcellona prova a inserirsi nellatrattativa tra Toro, Juve e BorussiaDortmund per Ciro Immobile. Sul piattopronti 20 milioni di euro per l’attaccantedella Nazionale Italiana.Il nuovo tecnico dei blaugrana, LuisEnrique ha individuato nell’attaccantedel Torino una pedina adatta per il suogioco, in linea con il progetto dirifondazione dei catalani. Ventiquattroanni, 22 gol quest’anno in Serie A ecapocannoniere della classificamarcatori, con il sogno mondale alleporte. Dopo aver coronato il sognod’amore con le nozze celebrate conJessica Melena, la punta di TorreAnnunziata ha trascinato i granata finoalle porte dell’Europa League.Operazione difficile perché il BorussiaDortmund è in pressing da tempo sulcalciatore. Il bomber dalla Serie Aitaliana potrebbe ritrovarsi a giocareaccanto ai più forti calciatori al mondo.Su tutti Leo Messi e Neymar… Sequesto non è un sogno!

Giuseppe D'Ambrosio

TUTTI PAZZI PER IMMOBILE

Page 23: Fatto Di Sport 71

Stadio ‘’Da Luz’’ di Lisbona va in scena la finale di Champions tra le due squadre madrilene: Real e Atletico. Prima del match i Blancos devono rinunciare a Pepe, mentre l’Atletico ad Arda Turan. Pronti via e dopo nove minuti primo cambio: Diego Costa ancora una volta non ce la fa,entra Adrian. Il Real cerca di tenere in mano il pallino del gioco, e al 32’ prima palla gol:Tiago sbaglia un passaggio a centrocampo Bale arriva in area e ,da solo senza pressioni, butta fuori un gol già fatto. Gol sbagliato, gol subito, perché al 37’ in una mischia d’area, Godin con un colpo di testa (con grande papera di Casillas) trova l’1-0 per i Colchoneros. Real alle corde, va negli spogliatoi molto scosso.

Nella ripresa i Blancos non riescono a sfondare l’Atletico regge bene e non concede granchè. Entrano Marcelo ed Isco. Di Maria continua a prendersi falli e a correre tanto. Novanta sul cronometro e la partita sembra essere finita. Sembra appunto… 93’cross dal calcio d’angolo e Sergio Ramos vola in area e di testa batte Courtois, quasi come la finale del 1999 tra Manchester e Bayern Monaco. All’ultimo secondo il Real prende l’ultimo treno disponibile e si va ai supplementari. L’Atletico però dal 75’ non c’è più in campo e al minuto 110’ Di Maria ha ancora fiato per dribblare due avversari e tirare in porta, Courtois si salva, ma a porta sguarnita arriva Bale(dopo una pessima partita) e sigla il 2-1! Esplodono i Blancos ma la festa non finisce perché al 118’ e 120’ la squadra di Ancelotti completa l’opera con Marcelo e Cristiano Ronaldo su rigore. Il match finisce 4-1, divario troppo esagerato. Partita sofferta e amara per i Colchoneros, che escono a testa altissima da questa finale.Lacrime di gioia per il Real che dopo tanto tempo riabbraccia quella coppa tanto amata per la Decima volta.

R.Agnello

Page 24: Fatto Di Sport 71

Tanto sognata, tanto inseguita e ,anche come sabato sera, tanto sofferta. Quel tormento e quell’incubo della ‘’Decima’’ è finito: il Real Madrid è campione d’Europa,fodici anni dopo, da quel gol fenomenale di Zinedine Zidane contro il Bayer Leverkusen. Il francese adesso siede in panchina con un signore che si chiama Carlo Ancelotti, vincitore di cinque Champions: due da calciatore, due con il Milan e adesso una con il Real. Quanti allenatori sono passati , pochi l’hanno realmente sfiorata e nessuno l’ha vinta; Ancelotti invece con la solita calma e sicurezza è riuscito a vincerla al primo colpo, riuscendo a formare all’interno dello spogliatoio un gruppo unito, pronto a sacrificarsi l’uno per l’altro e non egoista come quello della gestione Mourinho. Cristiano Ronaldo infortunato nel secondo tempo supplementare è andato a recuperare un pallone quasi nei pressi di Casillas, Di Maria ha cambiato ruolo sacrificandosi molto (ma trovando forse il ruolo adatto a lui), Sergio Ramos ha incitato tutti fino alla fine e ha combattuto come un leone per 120’. Dopo anni il Real non sembra più una squadra che punta solo alla giocata individuale, ma è una vera e propria squadra che ha alzato la coppa meritatamente. Finalmente la Decima arriva a Madrid , i tifosi dei Blancos possono esultare, la malediezione è finita, la Champions League è tornata a casa.

R.Agnello

Page 25: Fatto Di Sport 71

Un anno fa il Bayern Monaco alzava la Champions ai danni di un fantastico Borussia Dortmund. Le due tedesche avevano superato in semifinale Barcellona e Real Madrid e complice anche la sconfitta della nazionale spagnola nei confronti del Brasile in Confederation Cup, si parlava di un ciclo finito. Voci del tutto errate! Un anno dopo la Spagna si è presa la propria rivincita. Il Siviglia ha alzato allo ‘’Juventus Stadium’’ l’Europa League, mentre il Real ha conquistato la Champions ai danni dell’Atletico Madrid. Inoltre nelle semifinali delle due competizioni su otto squadre cinque erano spagnole (Real,Atletico,Siviglia,Barcellona e Valencia). Gli spagnoli sono tornati a padroneggiare nel vecchio continente, con un calcio diverso dal tiki-taka del Barcellona che aveva conquistato l’inimaginabile, 365 giorni dopo la Spagna ha fatto capire che più che ciclo finito, quello dell’anno scorso era stato un anno di pausa. Quindi nessuno può dormire sogni tranquilli per questo Mondiale, le vacanze sono finite, le ‘’Furie Rosse’’ sono pronte a riconquistare il mondo!

R.Agnello

Page 26: Fatto Di Sport 71

Il 23 Maggio grande folla in provincia diChieti, a Bucchianico (Pescara) per ilmatrimonio dell'attaccante del Torino edella Nazionale Ciro Immobile, che hasposato Jessica Melena nella chiesa di SanCamillo de Lellis, un anno fa lo ha resopadre di una bimba. Tanti volti noti delcalcio italiano fra cui Verratti del Psg,Bertolacci del Genoa, Bovo e Balzano delPescara. Non si è visto invece l' annunciatoex compagno di squadra nel PescaraLorenzo Insigne.Tanti i tifosi abruzzesi e del Pescara presentia Bucchianico per abbracciare il bomber diTorre Annunziata, che tre anni fa con ilPescara di Zeman vinse il campionatosegnando 28 reti e vincendo la classificamarcatori. Oltre Jessica Melena, CiroImmobile starà per sposare anche altricolori il giallo nero. Infatti Ciro Immobile eBorussia Dortmund sono sempre più vicini.L'offerta è salita a 20 milioni di euro perl'attaccante di Torre Annunziata. LaJuventus ha già dato il via liberaall'operazione, ora manca soltanto l'ok delpresidente del Torino, ma sulla trattativa c'ègrande ottimismo in Germania. Nelfrattempo il giocatore ha già trovatol'accordo col Borussia Dortmund. Sarà ilsostituto di Robert Lewandowski? Sposeràanche il Borussia Dortmund?

Giuseppe D'Ambrosio

AUGURI A CIRO IMMOBILE SPOSO

Page 27: Fatto Di Sport 71

Napoli mondiale Nella storia del Napoli mai cosi tanticonvocati , per l esattezza 13 , ma sesi contano anche i calciatori inprestito , Andujar , Armero, Vargassaliamo a 16. Il record massimo dicalciatori partenopei che hannopreso parte ad una spedizionemondiale è stato 6 che hannopartecipato ai mondiali di Italia 90.A livello mondiale solo ilManchester United e il BayernMonaco vanta più convocati degliazzurri per l’ esattezza 16 , il Napoliè terzo insieme al BarcellonaJuventus e il Real Madrid

MATTIA PALERMO

Page 28: Fatto Di Sport 71

EMPOLI SPRECONE, LA A DEVE ATTENDERE

In casa Empoli la festa era già pronta. La matematica promozione in serie A poteva

essere raggiunta con una vittoria nella non proibitiva trasferta di Cittadella, ma così

non è stato. Eppure la maggiore qualità degli ospiti e la voglia di raggiungere al più

presto l’obiettivo, sembravano non lasciare scampo agli avversari, che già al

ventiduesimo minuto del primo tempo si trovavano in svantaggio di sue reti, a causa

delle reti del “sempreverde” Tavano e di Verdi. L’eccessiva sicurezza nei propri mezzi

può però essere un deterrente, e nel giro di venti minuti il Cittadella pareggia,

trasmettendo sul campo il chiaro messaggio di voler vendere cara la pelle. L’Empoli

potrebbe riaprire il discorso promozione allo scadere del primo tempo, ma quando

Maccarone fallisce dagli undici metri, si intuisce che non è proprio giornata e che

forse non è il caso di forzare la mano e rischiare una sconfitta. Il prossimo turno in

casa, contro un Pescara che non ha più nulla da dire, sembra essere il match point

ideale per poter gioire con i propri tifosi il ritorno nella massima serie dopo 5 anni di B.

IL countdown è iniziato. La festa, salvo clamorosi sviluppi, è soltanto rimandata.

Francesco Rosa.

Page 29: Fatto Di Sport 71

Dopo la promozione in Serie A del Palermo, ad una giornata dalla fine nel campionato cadetto è tutto ancora aperto siaper l’assegnazione del secondo posto valevole per la promozione, sia per la qualificazione ai play off. L’Empoli ha fallitoclamorosamente il suo primo match point pareggiando 2 – 2 con il Cittadella dopo essere andato in vantaggio di 2 reti.Colpaccio del Latina che vince a Cesena per 1 – 3 balzando al terzo posto e dimostrando ancora una volta l’ottimastagione disputata dalla squadra laziale. Nelle zone basse con la sconfitta a Siena, il Padova abbandona i sogni di unasalvezza clamorosa raggiungendo in Lega Pro le già retrocesse Reggina e Juve Stabia. Per evitare i Play Out, lotta a tretra Cittadella, Varese e Novara, mentre per i Play Off tutto ancora aperto con Crotone, Siena, Spezia, Bari, Avellino eLanciano in lotta per gli ultimi 2 posti rimasti.

Ecco i risultati della 41°Giornata:Novara – Varese = 0 – 0 (GIOCATA SABATO)Pescara – Modena = 2 – 2Avellino – Reggina = 3 – 0Brescia – Juve Stabia = 4 – 1Carpi – Lanciano = 2 – 2Cesena – Latina = 1 – 3Cittadella – Empoli = 2 – 2Crotone – Trapani = 2 – 1Siena – Padova = 2 – 0Spezia – Bari = 2 – 0Ternana - Palermo = 1 – 2

FRANCESCO SQUILLANTE

SERIE B 41° GIORNATA: EMPOLI ANCORA NIENTE A. IL PADOVA E’ IN LEGA PRO

Page 30: Fatto Di Sport 71

NIKO ROSBERG VINCE A MONACOVince ancora una Mercedes, questa volta però sul gradino più alto del

podio sale Niko Rosberg. Secondo Lewis Hamilton, che a causa di un

problema alla vista ha perso molti secondi negli ultimi giri, non ne

approfitta però il pilota australiano Ricciardo, che finisce terzo. Quarto

un deludente Fernando Alonso autore di una gara anonima,

sfortunato l’ altro ferrarista Kimi Raikkonen che si ritrova terzo alla

partenza ma chiude, senza punti, al 12° posto a causa di vari

incidenti. Gara fantastica per Bianchi che porta la Marussia a

conquistare i primi punti della sua storia. Molti i ritiri soprattutto per

guasti al motore, vittima anche Sebastian Vettel, fuori subito.

Stefano Spano

Page 31: Fatto Di Sport 71

La terra trema sotto i piedi di Rafa

Comincia il Roland Garros, e possiamo inventarci tutti i giri di parole che vogliamo, ma i favoriti sono soltanto due, gli stessi degli ultimi 3 anni: Djokovic e Nadal. In questo ordine. E già, perché per la prima volta dopo 10 anni, forse Rafa comincia ad accusare i colpi di un tennis giocato a ritmi estenuanti per troppo tempo, tali da portarlo al “suo” Slam con giusto un paio di titoli sulla terra battuta, di cui uno vinto per ritiro dell’avversario (Nishikori, a Madrid). Ci può anche stare, se non fosse che le sconfitte sono arrivate contro i suoi “vassalli” Ferrer ed Almagro, nei “feudi” di Montecarlo e Barcellona. Due tornei vinti 8 volte ciascuno da Rafa, due avversari battuti complessivamente 24 volte sul rosso.Così, per dare un’idea…

Poi è arrivata la sconfitta più dura, quella a Roma. Contro Djokovic, uno da cui si può perdere, anche sull’amata terra. Ma l’epilogo di domenica scorsa è stato ben più di una semplice casella da aggiornare nelle statistiche sfavorevoli. Quella del Foro è stata un’impressionante dimostrazione di forza di “Nole”, che ha rimontato e vinto una partita con un tennis (nel secondo e terzo set) che forse nemmeno alla Play Station si vede giocare.E la cosa peggiore è che nei confronti diretti degli ultimi anni, l’impressione che da il serbo è che sia lui a decidere le sorti del match, nel bene e nel male.Quando gioca in quel modo, non basta nemmeno un ottimo Nadal a tenerlo a bada, neanche sulla terra battuta.

E adesso? Beh, adesso c’è il Roland Garros. L’unico Slam che manca a Djokovic, sconfitto ben 5 volte da Nadal a Parigi. Eppure…Certo, parliamo di un giocatore che in Francia ha perso una sola volta in 9 edizioni, in maniera incredibile tra l’altro. Ma il regno di Nadal non ha mai vacillato così tanto, seppure in questi 10 anni abbia affrontato momenti di incertezza.Nel 2009, certo, quando venne sconfitto da Soderling, ma nessuno se lo aspettava. L’anno scorso, quando proprio Djokovic in semifinale commise l’ormai celeberrima invasione di campo con la racchetta, sprecando il suo vantaggio nel quinto set (poi perso 9-7).

Ma soprattutto nel 2011. L’anno della più grande partita di tennis che non si è mai giocata. Djokovic aveva dominato la stagione, ed il termine in questo caso è letterale: aveva vinto tutte le partite da gennaio a giugno, annientando Nadal a Madrid e Roma (come quest’anno…), e Rafa si presentava al Roland Garros pieno di dubbi. Poi ci pensò Federer a “risolvere” la situazione, battendo il serbo in una semifinale stupenda, e Rafa ebbe vita facile, per così dire (affrontare un avversario sempre battuto in finale a Parigi, piuttosto che quel Djokovic, vuoi mettere?).Anche quest’anno Roger è dallo stesso lato del tabellone di Nole, e magari Nadal dovrà affrontare Wawrinka dopo l’incredibile sconfitta in finale agli Australian Open.Ma è difficile che lo status quo venga sovvertito due volte: non ci sono imprese che tengano, questo è l’anno decisivo per entrambi. Il palcoscenico è tutto loro: Nadal contro Djokovic, Rafa contro Nole.E per la prima volta, la terra trema davvero sotto i piedi del Re.

Alessandro Testa

Page 32: Fatto Di Sport 71

Mondiali al via. Anche l'ultimo grande match, la finale di Champions league, è andato.Ora si infittiscono i ritiri delle Nazionali, con gli ultimi campioni che erano rimastiimpegnati con il proprio club. Non tutti i CT hanno già sciolto le riserve, qualcuno verràrimandato a casa, qualcun altro in Brasile ci andrà davvero. Il nostro Prandelli ci tieneancora sulle spine e nell'attesa che arrivi la definitiva lista dei 23, con l'aiuto di saune especiali tecniche di allenamento ha già proiettato i suoi nell'infernale climaSudamerica. Perchè uno dei grandi protagonisti in Brasile sarà senz'altro il clima,umidità e caldo torrido sono già il nemico da battere. Ed è così che inevitabilmente ifavori del pronostico cadono sulle squadre sudamericane, Brasile su tutte, già avvezzea determinati fattori climatici e ambientali. Per quanto riguarda la nostra Italia, nonpotremmo mai essere tra i favoriti, ma vale comunque la pena giocarcela, ogni qualvolta la nazionale del Belpaese è stata avvolta da diffidenza e negatività, è lì che hasempre portato un gran risultato a casa, inevitabile il riferimento a Germania 2006. Ese nel frattempo, tra le tante critiche, Prandelli rinnova fino al 2016, non ci resta cheguardare al futuro con fiducia. Per il calcio giocato invece, non ci resta che aspettare.Ancora un pò. L'attesa aumenta ma il Mondiale è alle porte.

G. Castellano

Mondiale vicino, azzurri sfavoriti ma futuro luminoso; prandelli fino al 2016

Page 33: Fatto Di Sport 71

Giovanissima, energica e professionale. Parliamo diVanessa Ferrari, la campionessa italiana pluripremiatache a soli 24 anni ha praticamente vinto tutto.Conosciuta dai giornali e dai critici sportivi come lafarfalla di Orzinuovi (suo paese di origine) e chiamatala cannibale dalle sue avversarie, la giovane atleta si èaggiudicata l’ennesima vittoria da aggiungere alla suagià sterminata carriera. Con 29 medaglie d’oro, 10podi europei e 5 medaglie mondiali, Vanessa Ferrariha senza dubbio stabilito un nuovo record non solopersonale, ma per la ginnastica tutta. Dopo la vittoriadi sette anni fa a Stoccarda, domenica 18 maggio lagiovane atleta ha trionfato ancora una voltadiventando la nuova Campionessa d’Europa di corpolibero. Nata ad ottobre del 1990 in un paesino dellaprovincia bresciana, Vanessa è praticamente nata conil body addosso, vincendo nel 2006 il primo oroindividuale ed venendo nominata nel 2007 Cavalieredell’ordine al merito della Repubblica Italiana.Gareggiando nel corpo libero e sulle travi, in squadrao in modo individuale, l’atleta ha sempre dimostratola sua incredibile bravura aggiudicandosi vittorie perla Coppa del Mondo e titoli di Campionessa delMondo e Campionessa d’Europea. L’ultimo trionfo èappunto quello di maggio 2014 quando, dopo esserestata convocata nella squadra italiana senior per gliEuropei di Sofia, insieme a Erika Fasana, ElisaMeneghini, Giorgia Campana e Martina Rizzelli, haportato a casa ben due quinti posto, uno per lasquadra e uno per la finale alla trave (con 14,166punti), ma soprattutto una medaglia d’oro per il corpolibero con ben 14,800 punti, dividendo il primo postocon l’atleta rumena Larisa Lordache.

Giuseppe Perfetto