fatto di sport 92

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Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008

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Settimanale Sportivo

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Page 1: Fatto Di Sport 92

Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008

Page 2: Fatto Di Sport 92

Candreva apre le danze, Perisic pareggia subito dopo. Italia-Croazia termina 1-1

A San Siro termina 1-1 il match di qualificazione e l’Italia conferma la tradizione negativa con i croati. Con questo match gli azzurri non vincono con la Croazia dall’amichevole del lontano 1942 e nelle successive 7 sfide (dal ’94 ad oggi) l’Italia ha rimediato 4 pareggi e 3 sconfitte. La squadra di Conte non è brillante ma riesce a portarsi in vantaggio al 10°con un tiro da fuori di Candreva. I biancorossi pareggiano al 15° grazie ad una papera di Buffon che si lascia sorprendere da un’innocua conclusione di Perisic. Le 2 formazioni si dividono la posta in palio e rimangono al comando a 10 punti con la Norvegia che si fa sotto, ora ad una sola lunghezza da entrambe. Complessivamente meglio i croati, ma per come si è sviluppata la gara e per la mancanza di diversi uomini un risultato che può star bene all’Italia. Unica nota stonata il continuo lancio di petardi e fumogeni dal settore ospite che ha costretto l’arbitro ad interrompere la gara per alcuni minuti.

Il laziale trova il vantaggio ma Buffon “regala” il pari. Gara interrotta per lancio di fumogeni

dai croati.

Sintesi – Non abbandona il proprio credo tattico il ct Conte nonostante la mancanza di un centrale difensivo e così adatta Darmian nei 3 dietro insieme a Chiellini e Ranocchia, Pasqual esterno sinistro e la coppia Zaza-Immobile in attacco. La Croazia risponde con un 4-2-3-1 con Mandzukic in avanti supportato da Perisic, Rakitic e Olic, con Kovacicinizialmente in panchina Al 7° un colpo di testa di Corluka viene deviato da Buffon su Vida che però manda alto. All’11° l’Italia si porta in vantaggio con Candreva che raccoglie una respinta della difesa croata e con una botta da fuori la mette nell’angolino basso. Tempo 4 minuti e arriva il pareggio con Perisic complice una “papera” di Buffon: l’esterno croato entra in area e fa partire un tiro che passa sotto le gambe del portiere azzurro. Galvanizzati dal pari i croati fanno di più la partita. Al 28° subito un cambio per entrambe le formazioni: Pasqual e Modric infortunati lasciano il campo rispettivamente a Soriano (al debutto) e a Kovacic. Gli azzurri al 32° provano a riportarsi in vantaggio ma l’ottimo cross di Candreva non viene sfruttato al meglio da Immobile che riesce a colpire di testa ma è disturbato da Srna. Al 38° arriva il primo giallo della gara a Kovacicper un duro intervento su Soriano. Nel secondo dei 4 minuti di recupero la Croazia va molto vicina alla rete: Buffon esce male su Mandzukic, Olic colpisce di testa a colpo sicuro ma Ranocchia sulla linea salva tutto. Nella ripresa dopo 120 secondi Zaza parte palla a piede da centrocampo e tira da fuori ma Subasic è bravo a distendersi e a bloccare. Al 50° Kovacic in modo fortunoso colpisce la palla e per poco non sorprende Buffon. Conte decide che è ora di cambiare e al 52° fa entrare El Shaarawy richiamando Immobile. Al 63° l’Italia non riesce a fare un granché a causa del gran pressing avversario e così Conte si gioca l’ultimo cambio: dentro il fisico e i centimetri di Pellèper far salire la squadra, fuori Zaza. Cinque minuti dopo El Shaarawy ci prova dal limite ma la conclusione è di poco alta sulla traversa. Al 72° l’arbitro ferma la gara e manda le squadre negli spogliatoi per il continuo lancio di fumogeni da parte dei tifosi croati. Uno spettacolo indecoroso con scontri tra le forze dell’ordine e tifosi. Dopo 4 minuti la partita riprende. Al 77° pericoloso El Shaarawy che ci prova con il destro ma la difesa croata si salva. Dieci minuti dopo sono gli avversari a sfiorare il raddoppio con Perisicche approfitta di un buco sulla destra dell’Italia, ma il suo tiro termina sul fondo di un niente. Dopo 3 minuti di recupero termina la gara.

Vincenzo Vitale

Page 3: Fatto Di Sport 92

Volano nel Girone D la Polonia e la

Germania che battono

rispettivamente Georgia e Gibilterra

per 4-0. Per i polacchi, primi in

classifica, in gol anche Glik, per i

tedeschi solito Muller che firma una

doppietta. Nell’altro match la Scozia

batte l’Irlanda per 1-0.

CLASSIFICA:

Polonia 10Germania 7Scozia 7Irlanda 7Georgia 3Gibilterra 0

Suicidio greco in casa. Sconfitta

le FaerOer per 1-0 e ultimo posto

in classifica. Ranieri, allenatore

degli ellenici, esonero più che

meritato. Ungheria di misura

sulla Finlandia, Romania batte

Irlanda del Nord 2-0.

CLASSIFICA:

Romania 10Irlanda del N. 9Ungheria 7Finlandia 4Isole FaerOer 3Grecia 1

Prima sotto per un autogol poi gol

di Rooney e Welbeck(2) per

l’Inghiterra, la Svizzera ne fa

quattro alla Lituania. San Marino

primo punto storico nelle

competizioni: 0-0 con l’Estonia.

CLASSIFICA:Inghilterra 12Slovenia 6Svizzera 6Lituania 6Estonia 4San Marino 1

R.Agnello

Page 4: Fatto Di Sport 92

L’Austria batte 1-0 con gol di Okotie la Russia di Capello (che ora rischia l’esonero)ed è sempre più leader del girone. Nel match clou Jovetic nel finale risponde algol di Ibrahimovic chiudendo la sfida Montenegro-Svezia sull’1-1. Nella gara tra lecenerentole il Liechtstein espugna il campo della Moldavia per 0-1.Risultati: Austria 1-0 Russia (Okotie 38’st), Montenegro 1-1 Svezia (Ibrahimovic

(S) 9’pt, Jovetic (M) su rig. Al 39’st), Moldavia 0-1 Liecthstein ( Burgmeier 29’st)

Classifica: Austria 10, Svezia 6, Russia e Montenegro 5, Liechstein 4, Moldavia 1.

Antonio Greco

Nel big match di San Siro è 1-1 tra Italia e Croazia. Al bel gol di Candreva risponde Perisic con la complicità di un Buffon imbarazzante. La partita è stata caratterizzata da ripetuti lanci di fumogeni dal settore ospiti che hanno determinato due sospensioni. La Norvegia vince in Azerbajian e mette il fiato sul collo delle due capoliste. Un rigore permette a Malta di uscire indenne da Sofia, che rammarico per i bulgari.Risulati: Italia 1-1Croazia (11’pt Candreva(I), 15’pt Perisic(C)), Azerbajian 0-1

Norvegia (25’ptNordtvedh), Bulgaria 1-1 Malta (6’pt Galabinov(B), 4’st Failli(M)

Classifica: Croazia e Italia 10,Norvegia 9, Bulgaria 4, Malta 1,Azerbajian 0

Antonio Greco

Al Portogallo basta solo la rete del solito Cristiano Ronaldo per fare bottino pienocontro una modesta Armenia. Il colpaccio lo fa Danimarca che sbanca Belgrado graziea vecchie conoscenze italiane e vola in testa al girone. A riposo l’Albania di Gianni DeBiasi.Risultati: Portogallo 1-0 Armenia (27’st Ronaldo), Serbia 1-3 Danimarca (4’pt Tosic

(S), 15’ e 40’ st Bendtner (D), 17’pt Kjaer (D), Riposa Albania

Classifica: Danimarca 7*, Portogallo 6, Albania 4, Serbia **1, Armenia 1.

*Danimarca una partita in più.

** Serbia tre punti di penalizzazione

Antonio Greco

Page 5: Fatto Di Sport 92

De Rossi: storia di un “centenario” con tanto ancora da “vivere”

Italia-Croazia. Daniele De Rossi è lì, in mezzo al campo, pronto a fornire un’altra prestazioneda guerriero al servizio della maglia azzurra. E’ la sua 100esima presenza con la Nazionale. Ilgiallorosso domenica sera a San Siro nel match di qualificazione all’Europeo ha tagliato untraguardo importante, permesso a pochi. De Rossi è entrato a far parte di un club esclusivoche conta solo 5 soci: Gigi Buffon (145 presenze), Fabio Cannavaro (136), Paolo Maldini(126), Andrea Pirlo(113) e Dino Zoff (112). “Quando ho iniziato a giocare era sicuramentequalcosa di inimmaginabile pensare di giocare in Nazionale e raggiungere le 100 presenze.È un traguardo che porterò nel cuore soprattutto quando sarò vecchio e avrò smesso” hadichiarato il calciatore pochi giorni fa. Un esordio che forse pochi ricorderanno, avvenutocirca 10 anni fa. Era il 4 Settembre 2004 a Palermo quando “Danielino” indossò per la primavolta la casacca azzurra nel match contro la Norvegia valida per la qualificazione ai Mondialidel 2006. In quella gara il centrocampista siglò una delle 2 reti dell’Italia. Esordio con goal,come accade ai predestinati, e alla fine De Rossi campione lo è diventato. Appena 21 anni,non ancora titolare nella Roma (lo diverrà dalla stagione ‘04/’05) e aveva già colpito Lippiper le sue doti di guerriero e di leader. L’allora ct si convinse a portarlo nella vittoriosaspedizione del mondiale tedesco. L’ottimo esordio in quell’avventura venne macchiato dallasciagurata gomitata a McBride nel match successivo terminato 1-1 contro gli Usa. Quattrogiornate di squalifica che saranno il più grande rammarico della carriera, come hadichiarato, in quanto non gli hanno permesso di vivere il Mondiale da protagonista. DeRossi rientrò per la finale, sostituendo Totti al 61° con la Francia e realizzò il 3° calcio dirigore. Nemmeno 23 anni e già campione del Mondo.

Dall’esordio a Berlino 2006, dai disastri mondiali ai record raggiunti con un sogno nel cassetto

Con l’era Donadoni ereditò la maglia numero 10 di Totti, diventando un perno fondamentale. All’Europeo del 2008 siglò il 2-0 alla Francia all’ultima dei gironi ma poi ai quarti sbagliò il rigore, insieme a Di Natale, che costò l’eliminazione con la Spagna. Poi i 2 disastri Mondiali di Sud Africa e Brasile, intervallati dalla finale dell’Europeo persa contro la Spagna dei record. Da quando tutto ebbe inizio tante presenze formidabili e in 10 anni De Rossi si è guadagnato la stima e il rispetto di tutti, al punto da diventare un leader carismatico e uno degli uomini più forti dello spogliatoio azzurro insieme a Buffon e Pirlo. Rispetto ai suoi colleghi “centenari” il centrocampista ha un’ottima capacità di andare in rete che gli ha permesso di ottenere altri record. D’altronde il feeling col goal De Rossi ce l’ha sempre avuto dimostrandolo fin dall’esordio. Nel Giugno del 2013 in Confederations Cup contro il Giappone siglò la sua 15° rete e superò Rivera diventando il più prolifico centrocampista nella storia azzurra. A questo primato se n’è aggiunto un altro lo scorso Settembre quando contro l’Olanda segnò il 100° goal in Nazionale di un romanista. Capacità di andare in rete che gli ha permesso di timbrare il cartellino 16 volte facendolo diventare l’attuale cannoniere della Nazionale di Conte, ma soprattutto superare grandi attaccanti come Toni e Vialli e mettere nel mirino gente come Bettega e Gilardino (19) o addirittura Paolo Rossi (20). De Rossi, con l’Italia, si è sempre distinto, non ha mai fatto polemica e ha sempre accettato ogni scelta. Per questo è diventato uno dei calciatori simbolo dell’azzurro. Per lui, indossare la maglia dell’Italia è sempre stato un onore. Non si arriva a 100 presenze per caso: l’esempio di De Rossi dovrebbe essere seguito da molti altri calciatori che, troppo spesso, danno la nazionale per scontata. E nonostante la sua storia recita un decennio in azzurro, De Rossi ha ancora un sogno: “Voglio l’Europeo”. A 31 anni “Danielino” può ancora scrivere pagine indimenticabili nella storia dell’Italia e speriamo per tutti noi che il suo sogno possa avverarsi.

Vincenzo Vitale

Page 6: Fatto Di Sport 92

QUALIFICAZIONI COPPA D’AFRICA 2015

GRUPPO A Classifica squadre 3 posto

Sudafrica(11)-Sudan(3) 2-1 Guinea7

Congo(7)-Nigeria(7) 0-2 Congo 7

GIRONE B Egitto 6

Malawi(6)-Mali(6) 0-0 DR Congo 6

Algeria(15)-Etiopia(3) 3-1 Malawi 6

GIRONE C Angola 5

Lesotho(2)-Burkina Faso(10) 0-1 Mozambico 5

Angola(5)-Gabon(9) 0-0

GRUPPO D Sono giàqualificate:

Camerun(13)-DR Congo(6) 1-0 Algeria

Sierra Leone(1)-Costa d'Avorio(9) 1 -5 Sudafrica

GRUPPO E Burkina Faso

Uganda(7)-Ghana(8) 1-0 Gabon

Togo(6)-Guinea(7) 1-4 Camerun

GRUPPO F Costa d’Avorio

Mozambico(5)-Zambia(8) 0-1 Capo Verde

Capo Verde(12)-Niger(2) 3-1 Tunisia

GIRONE G Senegal

Botswana(1)-Tunisia(11) 0-0

Egitto(6)-Senegal(10) 0-1

Alessandro Fusco

Page 7: Fatto Di Sport 92

MANCINI 2.0

Il Mancio è tornato a casa. Era andato via sotto il diluvio diParma, da vincitore, da eroe e con in tasca il suo terzo scudettoconsecutivo, è tornato allo stesso modo, sotto il diluvio diAppiano, da eroe e salvatore della patria e soprattutto da chi hafinalmente liberato l’Inter dall’odiatissimo Mazzarri. Mancini el’inter una storia lunga e tortuosa, gioie (tante) e dolori(pochi),amore ed odio, ma come due innamorati l’epilogo è sempre ildolcissimo ricongiungersi. Dopo 6 anni i destini si rintrecciano inun vortice unico d’emozioni, un ritorno di fiamma che ha riaccesoun’ amore tra una tifoseria e la sua squadra, un’amore che sistava spegnendo lento ed inesorabile come quei ceri accesi nellenotti invernali. Mancini & Inter questioni tecniche, questionieconomiche ma soprattutto di questioni di brand, parola semprepiù familiare dalle parti della pinetina. Thohir con l’aiuto del buonvecchio Moratti ha forse chiuso il suo primo vero colpo daquando, circa un anno fa, ha preso le redini nerazzurre. Il suo soloarrivo ha fomentato l’entusiasmo, dato vita a nuove energie esoprattutto quella voglia di far subito bene nella prossima partitache non è esattamente come tutte le altre. A Milano si gioca ilderby e il Mancio sa già tutto. L’obiettivo stagionale si chiama 3’posto, obiettivo difficile ma non impossibile per uno che èabituato ad occupare ben altre posizioni. Anche in Inghilterra si èscatenata l’eccitazione sul “Mancio is back” e c’è addiritturaqualche bookmakers che ha iniziato a quotare (anche se a cifrealtissime)l’Inter in finale nella Champions 2016, la finale di SanSiro.

Sul piano tecnico-tattico si potrà dire finalmente addio a 17mesi diun insopportabile difesa a 3 o meglio a 5 con tanti saluti da Vidic ecompagnia, uno che a 34anni suonati può ancora ritenersi uno deitop di quel sistema di gioco. Largo a più giovani, più fantasia e piùvoglia di giocare, esattamente il contrario dell’anticalcio dellapseudo squadra messa in campo da Mazzarri. Kovacic sarà il pilastrosu cui costruire forti di una rapporto di stima che nasce già senzaconoscersi, quando 3 anni fa Mancini riempì di elogi quel 16enneancora sconosciuto. Caldo il fronte mercato, i nomi sono tanti masembra ci sia l’intenzione di puntare forte su Cerci ma il sognoproibito si chiama Lamela. Il Mancio 2.0 può iniziare.

Antonio Greco

Page 8: Fatto Di Sport 92

Ribaltone in casa Inter: fuori Mazzarri dentro ManciniAdesso Thoir fa sul serio: "Basta fischi, vogliamo vincere"

Nella mattinata di venerdì scorso ecco la notizia che nessuno si aspettava: WalterMazzarri è stato esonerato, al suo posto Roberto Mancini. La notizia c'è l'aveva data inanticipo Gianluca Di Marzio a Sky Sport 24 per poi diffondersi a macchia d'olio. PerMancini è un ritorno, all'Inter c'è già stato 10 anni fa, conosce l'ambiente e benissimoil mondo Inter e sa quali sono i rischi di un ritorno nella squadra di Milano. Per lui uncontratto di 2 anni e 6 mesi dove avrà l'obbligo e il dovere di provare a portare l'Internella zona più alta della classifica e perché no ripetere i successi di 10 anni fa. Allaguida della «beneamata», infatti, ha già vinto 3 Scudetti, 2 Supercoppe e 2 CoppaItalia, 7 trofei in tutto che fanno del Mancio l'uomo giusto per questa Inter che ormainon sa più vincere.

Il benvenuto di Thoir attraverso il sito ufficiale: «Il nostroobiettivo è quello di riportare l'Inter a essere uno dei topclub d'Europa ed è per questo che sono felice di dare ilbentornato a Roberto Mancini. La sua carriera all'Intercome altrove, parla per lui. La sua esperienzainternazionale, così come la sua voglia di successi, porteràla squadra a un livello più alto». Per Mazzarri è il primoesonero in carriera, mai aveva fatto così male in unasquadra, dalla sua prima panchina ad Acireale, passandodalla Pistoiese alla promozione in Serie A con il Livorno,infine Reggina, Samp e gli anni magici al Napoliconquistando il secondo posto in campionato e vincendoil suo primo trofeo, la Coppa Italia. L'Inter doveva esserela consacrazione di un allenatore che non aveva maisbagliato un anno e invece, dopo due anni non moltoeccezionali viene sostituito proprio dal tecnico di Jesi.Adesso sta a Mancini rialzare la testa a quest'Inter chenon sa più vincere e quale inizio migliore se non unavittoria nel derby col Milan?.

Dario Vezzo

Page 9: Fatto Di Sport 92

LEGA PRO: IL PUNTO SUI GIRONI

.

A causa del maltempo , le partite di Bassano eComo vengono posticipate . Ne approfitta ilReal Vicenza che batte 3 a 0 il Novara e siporta in vetta alla classifica con 27 punti. Vitafacile per il Pavia: 3 a 0 al Giana Erminio eterzo posto.

Nel gruppo B l’Ascoli strapazza il Forlì con 4 retie vola in classifica a quota 26. Tiene il passosoltanto il Pisa, che grazie alla vittoria esternadi misura sul campo del Prato, si porta a trepunti dalla vetta. Balzo in avanti significativodell’Aquila, vittoriosa a Santarcangelo, laReggiana cade a Teramo e perde ancora puntie terreno.

Il Benevento Pareggia 2 a 2 a Pagani, altermine di un derby emozionante e ad altatensione , ma riesce cominque a mantenere ilprimato in classifica. Ad una sola lunghezza c’èla Salernitana, che vince di misura al Granilloe rimarca ancora una volta le proprieambizioni. Pareggio casalingo col medesimorisultato ( 2 a 2 ) per Juve Stabia e Lecce, cherestano in piena corsa promozionerispettivamente al terzo e quarto posto.

Francesco Rosa

1 REAL VICENZA 26 11 TORRES 16 2 BASSANO V. 25 12 SUDTIROL 163 PAVIA 24 13 GIANA ERMINIO 164 MONZA 23 14 MANTOVA 14 5 COMO 23 15 CREMONESE 136 NOVARA 22 16 RENATE 137 ALESSANDRIA 20 17 PRO PATRIA 11 8 UNIONE VENEZIA 19 18 ALBINOLEFFE 10 9 AREZZO 19 19 LUMEZZANE 10 10 FERALPI SALO' 17 20 PORDENONE 5

1 ASCOLI 11 GROSSETO 172 PISA 23 12 GUBBIO 163 L'AQUILA 21 13 PRATO 164 PISTOIESE 21 14 CARRARESE 155 SPAL 21 15 SAVONA 156 TERAMO 21 16 FORLI 157 PONTEDERA 20 17 LUCCHESE 128 REGGIANA 19 18 SANTARCANGELO 9 9 TUTTOCUOIO 19 19 SAN MARINO 810 ANCONA 18 20 PRO PIACENZA (-8) 3

1 BENEVENTO 29 11 PAGANESE 16 2 SALERNITANA 28 12 MESSINA 14 3 JUVE STABIA 26 13 MELFI 134 LECCE 25 14 BARLETTA 12 5 CASERTANA 24 15 COSENZA 11 6 MATERA 21 16 MARTINA FRANCA 10 7 FOGGIA (-1) 21 17 SAVOIA 8 8 VIGOR LAMEZIA 21 18 ISCHIA 79 CATANZARO 20 19 REGGINA (-4) 6 10 LUPA ROMA 20 20 AVERSA NORMANNA 6

Page 10: Fatto Di Sport 92
Page 11: Fatto Di Sport 92

ATP FINALS: oltre il danno, la beffaUna delle peggiori edizioni culmina con la vittoria di Djokovic per forfait

Inutile girarci intorno. Quella del 2014 è stata una delle edizioni più noiose e piatte delle ATP Finals. I match dei due gironi non hanno regalato alcun sussulto, sia perché i favoriti della vigilia, Djokovic e Federer, sembravano troppo superiori agli altri, sia perché alcuni debuttanti (Raonic e Cilic) e “seconde linee” (Berdych) non sono stati minimamente all’altezza.Basti pensare che gli unici match al terzo set sono stati incontri quasi ininfluenti ai fini della qualificazione (Nishikori-Ferrer e Wawrinka-Cilic).Tutto come previsto, senza sussulti. Le semifinali, quantomeno, hanno regalato uno spettacolo più adatto alla cornice. Ma se Djokovic ha perso un set letteralmente per caso contro Nishikori (6-1, 3-6, 6-0), Federer è andato vicinissimo alla sconfitta contro un Wawrinka che ha giocato meglio nel complesso, ma che è stato incapace di chiudere il match, sul 5-4 e servizio nel terzo, fallendo 3 match point, tutti quanti sprecati facendo serve and volley.

Roger si è imposto per 4-6, 7-5, 7-6(6) dopo quasi 3 ore, ma già in precedenza era apparso contratto nei movimenti, e poco reattivo in campo. Ci si chiedeva quando la durata prolungata della semifinale avrebbe potuto incidere sul suo fisico il giorno dopo, ma per il per il pubblico deluso, è arrivata anche la clamorosa, definitiva, beffa, quando Federer ha

annunciato che non sarebbe neppure sceso in campo per disputare la finale.Una notizia più unica che rara, visto che i forfait di Federer in carriera erano stati soltanto due, prima di domenica. Problemi alla schiena, questa la motivazione ufficiale. La stessa schiena che ne aveva condizionato tutto il 2013 (annushorribilis dello svizzero).

Normalmente verrebbe da pensare che l’infortunio sia abbastanza serio, proprio per la reticenza di Federer a dare forfait, anche in occasioni infinitamente meno importanti di questa. Ma la finale di Davis, tra una settimana, pesa ovviamente come un macigno. Roger ha preferito “sacrificare” un match importante come la finale di Londra (in cui comunque sarebbe partito da sfavorito contro un Djokovic in gran forma) per precauzione?Se non ci fosse stato il match di Lille alle porte, sarebbe sceso in campo?Questo, ovviamente, non è dato saperlo. L’unica cosa che si può fare, adesso, è celebrare il vincitore: Novak Djokovic.La “non-finale” non deve comunque togliere meriti al serbo, confermatosi numero 1 a fine 2014, e che a tratti è sembrato un rullo compressore a Londra, arrivato al match decisivo con i favori del pronostico.Pur essendo stata la prima finale nella storia del torneo a non essersi disputata, Djokovic conquista il suo terzo titolo consecutivo a Londra (primo a riuscirci dopo Nastase e Lendl), quarto in totale, e prosegue la sua imbattibilità tra i “Maestri”: nelle Finals, infatti, l’ultima sconfitta risale al 2011.Si tratta del titolo numero 48 in carriera per lui, ed anche se probabilmente da oggi tutti parleranno delle condizioni di Federer in vista della finale di Davis contro la Francia, il tennis questa settimana celebra l’ennesima affermazione di Nole.

Alessandro Testa

Page 12: Fatto Di Sport 92

A Valencia è “già” primato nella tre giorni davanti a Pedrosa e Lorenzo.

La stagione motociclistica che si è appena conclusa ha visto comeprotagonisti indiscussi nella classe regina MotoGP e nella classe deipiloti emergenti Moto3 i due fratelli Marquez: Marc e Alex! Sono tuttiper loro infatti i festeggiamenti nel paesino catalano di Cervera che hadato le sue origini non ad uno, ma a ben due fenomeni delle due ruotenella stessa famiglia. Neanche il tempo di sfilare il casco che i pilotidella MotoGP si sono di nuovo rituffati nel circuito di Valencia, teatrodell’ultimo appuntamento mondiale, per i primissimi test 2015. Anchecon i nuovi prototipi per il momento la storia non cambia: è sempreMarc Marquez su Honda Hrc a dominare la tre giorni Valenciana,mettendosi alle spalle sia colleghi spagnoli Pedrosa e Lorenzo sia lostrepitoso Rossi del finale di stagione. Per quanto riguarda i nostalgicicentauri italiani c’è una “vecchia novità”: il rientro di Marco Melandrinell’elite dei campioni che lo vedranno correre il prossimo anno insella alla Aprilia. Il ravennate ha fatto registrare solo il 22simo tempoaffermando che ci vorrà, come logico, un periodo di riadattamentodopo le precedenti stagioni in Superbike. Inoltre “Macho” haaffermato che sarà lui il responsabile delle scelte sulla moto, mettendoa tacere il collaudatore Aprilia Max Biaggi il quale vorrebbe voce incapitolo all’interno del team. A quanto pare, anche nel 2015ne vedremo ancora delle belle!

Fabio De Martino

Page 13: Fatto Di Sport 92

Marco Sebastiano Zotti

Federer ha vinto tutto o quasi.

Nel reale palmares dello

svizzero manca infatti la

Coppa Davis che proprio

quest’anno la Svizzera

contende alla Francia. Si

tratta dell’ edizione n° 103 del

trofeo e sara’ lo Stade Pierre

Mauroy a Lille ad ospitare la

competizione dal 21 al 23

novembre. Attesi 27000 tifosi.

Da una parte Tsonga,

Gasquet, Monfils e Simon “ i

moschettieri “ capitanati da

Arnaud Clement e a caccia

della decima insalatiera. L’

ultima risale al 2001. Dall’

altra Federer, Wawrinka e

Chiudinelli capitanati da

Severin Luthi che ha invece

raggiunto la finale nel 1992

cedendo al “dream team“

yankee di Agassi, Sampras,

Courier e J.McEnroe. Francia

e Svizzera si sono incrociate

12 volte con i transalpini in

vantaggio per 10 a 2. Le

statistiche raccontano che

negli ultimi 5 incontri chi

ospitava la contesa è sempre

uscito sconfitto.

Ma statistiche a parte ci si

aspetta una bella finale di

Davis . Federer è attualmente

il n° 2, Wawrinka il n°4 e

anche se sulla carta

sembrerebbe un match dal

risultato scontato non è affatto

cosi’. Infatti i francesi avendo

giocatori nati sulla terra battuta

come Gasquet, Tsonga e

Monfils possono trarre

vantaggio da questa

superficie rispetto agli svizzeri

ed in particolare rispetto a

Federer che, nonostante

giochi bene dappertutto, si

esprime al massimo sul duro.

Inoltre specie per il doppio i

francesi hanno un sacco di

opzioni, diverse coppie

possibili da mettere in campo e

il doppio Federer- Wawrinka

non è insuperabile, sebbene

abbiano vinto un oro olimpico.

Insomma ci attende una sfida

emozionante, sicuramente il

“dulcis in fundo“ della stagione

tennistica appena conclusa.

THE DREAM

Page 14: Fatto Di Sport 92

Direttore: Cristiana Barone

Editore: Antonella Castaldo

Capo Redattore: Luigi Liguori

Coordinatore di Redazione: Ferruccio Montesarchio

Editing Grafica: Catello Carbone

Coordinatore Pagina di Facebook FDS: Karina O. Palomba

Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo - Università

Parthenope di Napoli

FDC e FDS by Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008

del 28/02/2008

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