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www.gruppolen.it Adultità e strumenti per la formazione Favorire l’apprendimento continuo a cura di Anna Perna e Paolo Vallicelli, responsabili della Formazione Formatori e

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Page 1: Favorire l'apprendimento continuo

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Adultità e strumenti per la formazione Favorire l’apprendimento continuo

a cura di Anna Perna e Paolo Vallicelli, responsabili della Formazione Formatori e

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Obiettivi

Conoscere alcuni fondamenti della formazione degli adulti Riconoscere le principali difficoltà insite nella formazione con gli adulti Identificare metodologie e strumenti didattici efficaci Acquisire consapevolezza in merito al ruolo del docente

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La formazione e l’educazione degli adulti trovano conferma nel paradigma descritto da P. Lengrand, (Introduzione all’educazione permanente, Armando, Roma, 1973) che considera due piani:

Competenze

umane

• Abilità cognitive, emotive e relazionali, che consentono alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale che su quello collettivo.

Apprendimento continuo

• Apprendimento per tutto l’arco della vita

• Ha come scopo quello di modificare o sostituire competenze e visioni non più adeguate rispetto ai nuovi bisogni sia in campo professionale che personale.

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I processi formativi sono da intendersi nell’ottica dell’intera vita, sia come acquisizione di competenze ,sia come continua ricerca di miglioramento della qualità della vita nonché del senso dell’esistere. La persona, con la sua storia personale, la differenza di genere e di cultura, gli inconvenienti incontrati lungo i suo cammino, le esperienze positive fanno dell’ intera esistenza un’ esperienza irripetibile mai pienamente compiuta e definita.

L’ APPRENDIMENTO E’ CONTINUO!

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Realizzare l’essenza

Esprimere ciò che siamo

Collocarci in una dimensione comunitaria

Dare un senso all’esistenza (tempo)

L’ASPETTO ESISTENZIALE

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RAGAZZINI E ADULTI NON APPRENDONO NELLO STESSO MODO!

Che differenza c’è tra l’apprendimento in un ragazzino e in quello di un adulto? Quali sono i bisogni d’apprendimento nelle persone?

Bisogno di conoscere

Concetto di sé

Ruolo dell’esperienza

Disponibilità ad apprendere

Orientamento all’apprendimento

Motivazione

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Bisogno di conoscere

• Pedagogia: il bambino se vuole essere promosso e proseguire negli studi ha solo bisogno di sapere che deve apprendere.

• Andragogia: gli adulti sentono l’esigenza di sapere perché è necessario apprendere qualcosa e a cosa possa servire. Gli adulti potrebbero non esserne consapevoli. Diventa quindi compito del docente aiutare i discenti a diventare consapevoli del loro bisogno di sapere.

Concetto di sé

• Pedagogia: il bambino viene considerato dipendente e come tale viene normalmente trattato dal docente.

• Andragogia: nell’adulto è vissuto come dimensione essenzialmente autonoma. Di conseguenza, se l’adulto si trova in una situazione in cui non gli è concesso di autogovernarsi, sperimenta una tensione tra la situazione che sta vivendo e il proprio concetto di sé: la sua reazione può trasformarsi in resistenza.

Ruolo dell’esperienza

• Pedagogia: il vissuto esperienziale del bambino ha poco valore come risorsa per l’apprendimento. Per questo motivo le tecniche di trasmissione dei contenuti costituiscono la spina dorsale della metodologia pedagogica.

• Andragogia: nell’educazione dell’adulto ha un ruolo essenziale l’esperienza, sia come attività di apprendimento sia come pregresso talvolta negativo che può costituire una barriera di pregiudizi e abiti mentali che fa resistenza all’apprendimento stesso. Il docente deve lavorare per superare eventuali resistenze all’apprendimento, cercando di aiutare gli adulti a riesaminare abitudini e pregiudizi per aprire le menti a nuovi approcci.

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Disponibilità ad apprendere

• Pedagogia: i bambini sono pronti ad apprendere quello che gli adulti hanno stabilito per loro.

• Andragogia: l’adulto ha una disponibilità ad imparare mirata e selettiva. La sua disponibilità è cioè rivolta solo a ciò lo motiva per realizzare il proprio ruolo sociale e professionale.

Orientamento all’apprendimento

• Pedagogia: è centrato sulle materie e sui contenuti disciplinari.

• Andragogia: negli adulti è centrato sulla vita reale. Gli adulti sono motivati ad investire energia nella misura in cui ritengono che questo potrà aiutarli ad assolvere dei compiti o ad affrontare dei problemi reali. In altri termini la prospettiva temporale è quella di una immediata applicazione di quanto appreso.

Motivazione

• Pedagogia: i bambini sono motivati ad apprendere da moventi esterni: voti, approvazione o disapprovazione del docente/ figure genitoriali

• Andragogia: negli adulti le motivazioni più potenti sono le pressioni interne: desiderio di maggiore soddisfazione nel lavoro, autostima, miglioramento della qualità della vita. Sebbene gli adulti rispondano anche a motivazioni esterne (carriera, retribuzioni maggiori…), quelle più forti restano quelle interne.

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L’APPRENDIMENTO NEGLI ADULTI

Ruolo dell’esperienza precedente nell'educazione dell'adulto ha un ruolo essenziale l'esperienza, sia come attività di apprendimento sia come pregresso talvolta negativo che costituisce una barriera di pregiudizi e abiti mentali che fa resistenza all'apprendimento stesso.

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IL CONO DELL’APPRENDIMENTO

Nel corso dei suoi studi, Dale constatò come la nostra memoria è profondamente influenzata dalle esperienze: più queste sono nuove, particolari e cariche di emozioni e più le ricorderemo con facilità. Non solo, Dale studiò anche la durata dei ricordi sulla base delle esperienze fatte. Dalle sue analisi emerse il famoso “cono”, riportato qui di seguito. FONTE: http://community.iwatson.com/2013/05/22/come-memorizzare-secondo-il-cono-diapprendimento-dale/

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TIPOLOGIE DI ALLIEVI

Tenendo conto che l’apprendimento è i tempi dell’apprendimento sono molto soggettivi, nella progettazione del nostro intervento e nella gestione dell’aula dobbiamo considerare il modo in cui gli allievi entrano in contatto con il loro apprendimento e cosa prediligono.

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Attivisti Amano odiano

Preferiscono l’esperienza Ascoltare lunghe spiegazioni

Si gettano nell’azione senza troppa preparazione

Avere troppo tempo per riflettere

Nell’agire fanno errori e da questo imparano Assorbire troppi dati

Sono pronti alle sfide I modelli teorici

Cercano varietà nelle sessioni

Vanno veloci

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Riflessivi Amano Odiano

Ricercare La pressione temporale

Lavorare da soli Fare senza preparazione

Ascoltare le discussioni Fare qualcosa di sconosciuto

Pensare a quello che hanno imparato Passare troppo rapidamente da un’attività senza la riflessione

Prendersi il proprio tempo

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Teorici Amano Odiano

Fanno connessioni e generalizzazioni Non vedere un senso in quello che fanno

Discutono modelli e teorie Non comprendere il principio/modello dietro le attività

Spezzano il processo step by step Fare attività non collegate tra loro

Leggono il libretto delle istruzioni dall’inizio alla fine

Le situazioni complesse dove possono esprimere le loro competenze

Mettere in discussione le idee

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Pragmatici

Vogliono sapere cosa funziona Non avere un benefit immediato

Tecniche pratiche Non avere una guida su come applicare quello che hanno appreso

Sono impazienti “tutta teoria”

Vogliono provarle nella pratica

Saltano direttamente al capitolo “Consigli pratici”

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Intrinseca • Ricevere lodi, riconoscimenti, denaro o evitare situazioni spiacevoli

Estrinseca • abilità cognitive, emotive e relazionali, che consentono

alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale che su quello collettivo.

Orientamento motivazionale

• Orientamento interno = responsabilità della persona, alta efficacia

• Orientamento esterno = attribuzione al caso o alle circostanze, bassa efficacia

MOTIVAZIONE

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comprendere le ragioni per cui devono apprendere qualcosa fare correlazioni con l'esperienza (compresa quella che deriva da errori) essere corresponsabilizzati nelle decisioni sugli interventi di formazione ed

essere coinvolti nella pianificazione e valutazione degli interventi concentrarsi sui problemi anziché su contenuti

… QUINDI GLI ADULTI HANNO BISOGNO DI

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Spaced Repetition (Ripetizione dilazionata)

Retrieval (Recupero)

Rilevanza dei contenuti

LE CHIAVI PER UNA FORMAZIONE DURATURA

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E’ uno dei fondamenti dell’apprendimento, descritto per la prima volta nel 1885 da Hermann Ebbinghaus.

La ricerca ci dice che la ripetizione non basta, deve essere dilazionata nel tempo, in modo da contrastare il fisiologico crollo della “ritenzione”.

Figura 1: La curva dell’oblio di Ebbinghaus

RILEVANZA DILAZIONATA

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Figura 2: Effetti della ripetizione dilazionata sulla curva dell’oblio

Con ogni ripetizione, la curva di discesa è meno ripida, perché l’informazione va a fissarsi permanentemente (o quasi) nella memoria. Di conseguenza, anche l’intervallo di ripetizione può diventare più diradato nel tempo.

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Alla base della fissazione nella MLT (Memoria a Lungo Termine) di contenuti e concetti sta non solo il fatto che il contenuto sia ripetuto nel tempo, ma che nel tempo venga anche fornita occasione di recuperare l’informazione.

Immaginiamo la forma più semplice d’apprendimento dei contenuti tecnici di un prodotto finanziario, per assicuratori, bancari o promotori:

fornire piccole pillole di informazione sul prodotto, magari su una delle sue caratteristiche, almeno settimanalmente, con pillole di 1-2 minuti massimo (Ripetizione); e poi intervallare con gare legate alle caratteristiche da ricordare.

Così, anche mesi dopo, l’informazione sarà fissa nella mente!

RECUPERO

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L’ultimo pilastro dell’apprendimento moderno è la rilevanza: gli adulti non hanno tempo per apprendere nozioni che non ritengono critiche!

CONCRETEZZA

• parlare la lingua del business dei clienti, entrare nei loro processi aziendali, trattare problemi reali coerenti con l’attuale situazione dell’azienda. Questo, unito alla creazione di action plan che si riversano in lavoro sul campo, crea applicabilità immediata del corso.

INTERATTIVITÀ

• ottenuta tramite una fortissima adesione al ciclo di Kolb (prima fai esperienza, poi parliamo della teoria alla base, poi applichi), ottenuta tramite business simulation, roleplay, business case, gamification

CONTINUITÀ TRA AULA E

CAMPO

• Sessioni di coaching, counseling, formazione d’aula individuali e/o di gruppo …

RILEVANZA

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Il ciclo di Kolb (1984)

Descrive come le persone apprendono.

È utile per progettare e rivedere la tua formazione

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L’apprendimento è il processo di trasformazione dell’esperienza in conoscenza e comprensione.

L’apprendimento avviene come risultato di un cambiamento dei bisogni interiori e delle motivazioni

L’apprendimento è esperienziale: apprendiamo quando parliamo, ci muoviamo, inventiamo una soluzione; insomma quando attivamente partecipiamo.

Il ciclo di Kolb (1984)

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Esperienza • Si fa un qualcosa

Riflessione • Pensi a quello che hai fatto. Quali sono i risultati? Cosa

non ha funzionato

Connessioni • Fai connessioni con quello che sai o su come affronti

generalmente le cose.

• come questo si collega a quello che di solito fai?

Azioni • Ti prepari a mantenere quello che sembra funzionare ed

a cambiare quello che non funziona

• cosa puoi introdurre nella tua vita quotidiana?

GLI ELEMENTI DELL’APPRENDIMENTO

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Formazione

Coaching

Counseling

Continuità tra passato e futuro

Orientamento al futuro

Qui e Ora

Capacità di formare

Capacità di orientare

Ascolto empatico

Focus: sapere e consapevolezza

Focus: Azioni e risultati

Focus: Emozioni

Modelli d’apprendimento

Strategie comportamentali

Modelli clinici di personalità

Definizione di un patto d’aula

Definizione di un obiettivo

Definizione di un contratto

Condivisione e confronto di informazioni e saperi

Sfide e sviluppo del potenziale

Conflitti organizzativi e relazionali

I PERCORSI DELL’APPRENDIMENTO CONTINUO

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Per approfondire Lengrand, Introduzione all’educazione permanente, Armando, Roma, 1973 R. D. Di Nubila, M. Fedeli, L'esperienza: quando diventa fattore di sviluppo e di formazione di, Pensa Multimedia, 2010 F. Muzzarelli Guardare l'apprendimento. Metodologie e tecniche di formazione in azienda di, FrancoAngeli, 2007 D. Kolb, Experiential Learning: expeirience as the source of learning and development, Second Edition