febbraio 2014...mente graziella ghezzi che ci aiuta sempre e ci supporta, nonostante i nostri...

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1 Febbraio 2014 Il Gallettino MIELE DELLA SOLIDARIETA’ Lo scorso 26 gennaio si è svolta la giornata mon- mondiale dei malati di lebbra, organizzata per rac- cogliere fondi da destinare alla cura di questa ma- lattia che ancora oggi colpisce molte persone dei paesi del Terzo e Quarto Mondo. L’iniziativa dal titolo “ il Miele della Solidarietà” è stata organizza- ta dall’Associazione AIFO, fondata nel 1961 da Ra- oul Follereu noto per la sua dedizione alle persone malate di lebbra e tutt’oggi ancora molto vicina a queste persone sofferenti. Anche la nostra scuola ha voluto partecipare a fianco dell’AIFO per il quarto anno consecutivo all’iniziativa benefica “ il Miele della Solidarietà”, per raccogliere fondi destinati all’acquisto di medicinali costosi per curare questa malattia ma anche per consentire un tenore di vita migliore per queste persone che soffrono. Noi alunni ci siamo documentati e abbiamo realiz- zato dei cartelloni sulla vita di Follereau e la stati- stica di lebbra in tutto il Mondo; poi con il miele, inviatoci dall’AIFO abbiamo raccolto una cospicua somma che abbiamo inviato all’Associazione. Rin- graziamo in particolare le prof.sse Fazi e Sordi per la lor o presenza in questo progetto e per l'importante messaggio sulla vita che ci hanno trasmesso m a ringraziamo soprattutto gli abitanti di Gallica- no che non hanno rinunciato a partecipare con gran- de solidarietà acquistando il miele per aiutare le persone affette da questa grave malattia. Gianmarco Letizia III F

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Page 1: febbraio 2014...mente GRAZIELLA GHEZZI che ci aiuta sempre e ci supporta, nonostante i nostri compor-tamenti. In poche parole, questa è la nostra classe, e ci vogliamo troppo bene,

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Febbraio 2014

Il Gallettino

MIELE DELLA SOLIDARIETA’

Lo scorso 26 gennaio si è svolta la giornata mon-mondiale dei malati di lebbra, organizzata per rac-cogliere fondi da destinare alla cura di questa ma-lattia che ancora oggi colpisce molte persone dei paesi del Terzo e Quarto Mondo. L’iniziativa dal titolo “ il Miele della Solidarietà” è stata organizza-ta dall’Associazione AIFO, fondata nel 1961 da Ra-oul Follereu noto per la sua dedizione alle persone malate di lebbra e tutt’oggi ancora molto vicina a queste persone sofferenti. Anche la nostra scuola ha voluto partecipare a fianco dell’AIFO per il quarto anno consecutivo all’iniziativa benefica “ il Miele della Solidarietà”, per raccogliere fondi destinati all’acquisto di medicinali costosi per curare questa malattia ma anche per consentire un tenore di vita migliore per queste persone che soffrono.

Noi alunni ci siamo documentati e abbiamo realiz-zato dei cartelloni sulla vita di Follereau e la stati-stica di lebbra in tutto il Mondo; poi con il miele, inviatoci dall’AIFO abbiamo raccolto una cospicua somma che abbiamo inviato all’Associazione. Rin-graziamo in particolare le prof.sse Fazi e Sordi per la loro presenza in questo progetto e per l'importante messaggio sulla vita che ci hanno trasmesso ma ringraziamo soprattutto gli abitanti di Gallica-no che non hanno rinunciato a partecipare con gran-de solidarietà acquistando il miele per aiutare le persone affette da questa grave malattia.

Gianmarco Letizia III F

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SEZIONE A bambini di 3-4-5 anni

“TRACCE DI NOI” PREMESSA Ogni gesto grafico è un movimento del corpo Promuovere il linguaggio grafico risveglia la sensibilità tattile e propriocettiva e la ricerca di armonia fra gesto ed emozione. La possibilità di movimento e di azione creativa da parte del bambi-no della scuola dell’infanzia assume la funzione di ricerca, di equilibrio fra stati emotivi espressione corporea e grafica e la certezza di lasciare tracce di sé. Obiettivi di apprendimento Sperimentare la possibilità di esprimere se stessi attraverso il libero movimento Scoprire le potenzialità espressive e grafico-pittoriche del corpo in movimento Incontrare e comunicare con altri attraverso il corpo

BOCCA PER SOFFIARE

CORPO PER DANZARE MANI PER DIPINGERE

MANI E PIEDI... ARTISTICI

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Giovedì 27/02/2014 . Teatro a scuola “Mille e un granello” di Irene Tarzia e Simona Gan-dola (sand artist). Un simpatico burattino ha accompagnato i bambini nel fantasioso mondo dei racconti di Rodari, Esopo ed Andersen. Le storie sono state illustrate su sabbia in tempo reale e proiettate sul fondale del teatrino.

Martedì 5 marzo 2014. Tutte le sezioni . FESTA A SCUOLA—TRAVESTIMENTI DA PAGLIACCIO con materiale riciclato: piatti di plastica, sacchetti del pane, vecchie camicie, bottigliette di plastica, carta e cartoncino. Pittura con tempere e acrilici.

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Prima di Natale, la maestra Paola ci ha chiesto quale fosse stato l’argomento svolto a scuola che più ci è piaciuto. Senza neanche guardarci tra di noi abbiamo “votato” le lezioni che hanno riguardato la “Nascita della Lingua Italia-na”. La maestra dopo averci detto che l’italiano, come tante altre lingue, nasce dal Latino, ci ha fatto vedere come alcune parole che usiamo ancora adesso derivano da quella lingua e questo ci ha affascinato molto: abbiamo capito che tutto ha una storia, compresa la nostra lingua. In seguito lei ci ha spiegato che non tutti erano istruiti; il popolo ad esempio parlava il “volgare” che deriva dal latino “vulgus” cioè “popolo”. Il “volgare” è stato diffuso anche grazie a un gran-dissimo poeta Dante Alighieri che con le sue opere ha contribuito a diffondere il “nuovo linguaggio” e proprio per questo, adesso, stiamo leggendo qualche “canto” della Divina Commedia di cui vi parleremo nel prossimo numero del giornalino…. La nostra maestra Paola ci ha detto che quel volgare si è trasformato nei nostri dialetti per poi arri-vare alla vera e propria Lingua Italiana. A questo proposito abbiamo ricercato le parole in dialetto gallicanese e ci siamo divertiti un mondo e così le abbiamo raccolte e ve le facciamo leggere. Buon divertimento!!

• Bardassu = bambino • Cungulina = bacinella • Velignà = vendemmiare • Ciammaruga = lumaca • Ciammaruga nuacchia = lumaca senza casa • Maddimà = questa mattina • Mosciarelle = castagne • Narculiare = attorcigliare i rami della vigna • Volavarzula = insetto che vola • Cellittu = uccello • Cellittòlu = uccellino • Recchini = orecchini • Tronitu = tuono • Aremmuccasse = cadere • Muccu = viso • Pummidoro = pomodoro • Fullacciano = fico maturo • Ficora = fico • Prunca =prugna • Pérsica = pesca • ‘Nserra = chiudi • Raccia = braccia • Cugginitu = tuo cugino • Fratitu = tuo fratello • Patritu = tuo padre • Ziutu =tuo zio • Soreta =tua sorella • Tiraturu=cassetto • Scuru=sportello della finestra • Nonnetu=tuo nonno • Petalinu=calzino • Cascaturellu=separatore di sementi • Setacciu=setaccio

• Corogghia = fazzoletto piegato a corona • Spianatore= asse da lavoro • Stennerellu= matterello • Parannanzi= grembiule da cucina • Zinale= grembiule • Cocozza= zucca • Culicà= dormire • Caglina= gallina • Bela=sotterrare • Lena=legna • Cancellu=cancello • Azzeccà=salire • Tengo=ho(avere) • Allu=al • Lu=il • Zicchiu=secchio • Olepe=volpe • Mattò = mattone • Muru=muro • Lu portafogghio=il portafoglio • Lu pifferu= il flauto • Rappagghiu=grappolo d’uva • Lu zainu=lo zaino • Lu montò = il montone • Scarpi= scarpe • Cappellu= cappello • Dindarolu= salvadanaio Le ghiai= le chiavi

Classe V A

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L’ammirazione è apprezzare una persona per quello che fa o pensa, si può am-mirare una maestra, un attore, un familiare, un cantante, uno studioso… Queste persone diventano, per chi le ammira, un modello da seguire. La persona che ammiro di più è Malala Yousufzai, una ragazza di 16 anni nata in Pakistan. Ce ne ha parlato la nostra maestra Paola. Malala ha lottato ,e ancora lo sta facendo, per l’istruzione delle donne nel suo

Paese e ha sfidato i talebani che sono le persone che comandano lì; infatti loro non vogliono che le persone abbiano cultura perché così facendo sono “ più facili da comandare”. Malala denun-ciò tutto pubblicamente affinché il mondo sa-pesse le ingiustizie che stavano facendo nel suo Paese. I talebani un giorno le spararono in testa mentre stava tornando da scuola con il pulmino, fortu-natamente non l’hanno uccisa ma le sue condi-

zioni erano gravi, talmente gravi che l’hanno portata in ospedale a Londra. Qualche tempo dopo sentii dal telegiornale che era fuori pericolo, non stavo in me per la gioia perché così adesso poteva lottare ancora per raggiungere il suo obiettivo. Io ammiro Malala perché non ha avuto paura di dire quello che pensava pur sa-pendo il rischio che stava correndo e una sua frase che ha detto lei e che abbia-mo scritto in classe dice : “Dateci penne per scrivere prima che qualcuno metta armi nelle nostre mani”. Io penso che se tutti avessimo lo stesso coraggio e unissimo le nostre voci oppo-nendoci alle ingiustizie, il mondo sarebbe un posto migliore. Valentina Campari V A

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Il fratello dell’agnello ucciso

dal lupo Siamo al palazzo della giustizia nel mondo dei sogni...

-Chiamo l'accusa, il fratello dell’agnellino che si suppone sia stato uc-

ciso dal lupo. L'agnello fece un passo avanti e disse:- Mio caro lupo,

perché hai mangiato mio fratello?-Il lupo ribatté: - O caro il mio in-

genuo agnello, questa è la natu-

ra, io sono un predatore e tu la

preda- ; - Quindi lo ammetti,

vecchio zuccone!-. Ovviamente

si, ma non mi potete mettere

nel recinto visto che questa è la

catena alimentare!-. Dopo un

lungo minuto di silenzio il giudi-

ce disse:- Purtroppo è vero, ha

ragione il lupo perché se non

mangiasse morirebbe; fatto sta

ho deciso che: il lupo dovrà man-

giare vegetali per un mese e non

voglio discussioni! Il caso è

chiuso-.

Camilla Cappuccini 1G

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Una formica stava nel suo formicaio a dormire, la cica-Una formica stava nel suo formicaio a dormire, la cica-Una formica stava nel suo formicaio a dormire, la cica-Una formica stava nel suo formicaio a dormire, la cica-la sudata, stancata per il suo lavoro, per rallegrarsi la sudata, stancata per il suo lavoro, per rallegrarsi la sudata, stancata per il suo lavoro, per rallegrarsi la sudata, stancata per il suo lavoro, per rallegrarsi cantava le sue belle canzoni. E la formica gli disse cantava le sue belle canzoni. E la formica gli disse cantava le sue belle canzoni. E la formica gli disse cantava le sue belle canzoni. E la formica gli disse con tono infastidito: con tono infastidito: con tono infastidito: con tono infastidito: ----Smetti di cantare, non riesco a Smetti di cantare, non riesco a Smetti di cantare, non riesco a Smetti di cantare, non riesco a dormiredormiredormiredormire---- E la cicala rispose:E la cicala rispose:E la cicala rispose:E la cicala rispose: ----Non stare lì impalato a dormire, vieni a procurarti da Non stare lì impalato a dormire, vieni a procurarti da Non stare lì impalato a dormire, vieni a procurarti da Non stare lì impalato a dormire, vieni a procurarti da mangiare, morirai di fame! Io non ti darò niente du-mangiare, morirai di fame! Io non ti darò niente du-mangiare, morirai di fame! Io non ti darò niente du-mangiare, morirai di fame! Io non ti darò niente du-rante l’inverno!rante l’inverno!rante l’inverno!rante l’inverno!---- Arrivato l’inverno la formica morì di fame. La cicala al Arrivato l’inverno la formica morì di fame. La cicala al Arrivato l’inverno la formica morì di fame. La cicala al Arrivato l’inverno la formica morì di fame. La cicala al funerale della formica cantò le sue belle canzoni.funerale della formica cantò le sue belle canzoni.funerale della formica cantò le sue belle canzoni.funerale della formica cantò le sue belle canzoni.

Rossella Oana IG

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Noi alunni della seconda G, in questo articolo vogliamo parlare della nostra classe e delle varie attività svolte durante l’anno scolastico. Siamo una classe abbastanza omogenea, an-che se in precedenza ci sono state delle incomprensioni ed offese nei confronti di alcuni a-lunni. Dopo vari interventi della dirigente scolastica, stiamo diventando più uniti. Stiamo facendo diversi lavori di gruppo ed uscite didattiche per conoscerci meglio. In una delle prime uscite che abbiamo fatto ci siamo recati al cinema di Palestrina per vota-re i cortometraggi (filmati educativi) su temi sociali; nelle successive abbiamo visto un film: “La bicicletta verde”. Sempre al teatro di Palestrina abbiamo assistito allo spettacolo “Beige”, una commedia teatrale dedicata alle diversità etniche e alle discriminazioni razzia-li. Pochi giorni fa, insieme alla I G ci siamo recati al tetro di Gallicano, per assistere allo spettacolo “Giulietta e Romeo”, una tra le più famose tragedie di Shakespeare. Abbiamo an-che aderito al progetto di intercultura, di cui già i nostri compagni hanno parlato, e dove ab-biamo venduto piati tipici di varie nazioni. Inoltre poco tempo fa si è tenuto, nelle classi se-conde dell’ istituto, il progetto “Produzione alla salute“ dove degli psicologi hanno affron-tato insieme a noi i problemi adolescenziali; durante i due incontri abbiamo simulato delle situazioni quotidiane, con cui ci ha fatto riflettere sui nostri comportamenti. Infine, recente-mente tutta la scuola ha partecipato a un progetto di scienze con professori specializzati in materia di cui parleremo nel prossimo numero. Prima di concludere, volevamo fare anche dei ringraziamenti ai nostri professori, special-mente GRAZIELLA GHEZZI che ci aiuta sempre e ci supporta, nonostante i nostri compor-tamenti. In poche parole, questa è la nostra classe, e ci vogliamo troppo bene, nonostante tutti gli o-stacoli che abbiamo incontrato. SARA SORDI DAIANA GRILLI GIADA PATRIZI

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Una multinazionale è un sistema di produzione con unico centro decisionale (casa madre) che controlla tutte le filiali sparse nel mondo. La multinazionale si può suddividere in 3 parti: Localizzazione, Identità e Struttura. La localizzazio-ne di una multinazionale dipende da 3 fattori: l’accesso ai mercati esteri, la di-stanza geografica dalla casa madre rispetto alla posizione dalle altre filiali per scambi commerciali più veloci , l’ordinamento giuridico nazionale del paese in qui viene collocata la filiale. Gli Stati Uniti sono la metà delle maggiori multina-zionali e ne troviamo circa 500. L’identità di una multinazionale dipende da vari fattori per questo possiamo trovare 4 tipi di multinazionale: Imprese internazio-nali che operano in un solo paese e hanno filiali all’estero; Imprese multinazio-nali che operano all’estero con almeno ¼ dei propri impianti di proprietà; Im-prese transnazionali che appartengono a operatori di paesi diversi; imprese so-vranazionali che operano in tutto il mondo seguendo solo le norme internaziona-li. Le multinazionali hanno grandi fatturati pari a quello degli Stati Uniti, esse occupano 12 milioni di lavoratori. Le multinazionali hanno una organizzazione interna molto sviluppata e ramificata , in modo da controllare in ogni momento le proprie filiali. Per ogni filiale troviamo: un Sales Director che è il direttore al-le vendite, un Sales Finance che è il direttore amministrativo e uno Human Re-sources che è il direttore del personale questi a loro volta sono controllati da un direttore che lavora nella casa madre e controlla l’efficienza del lavoro che svol-gono e l’entrate mensili della filiale. Esistono 3 tipi di multinazionale: Le azien-de multinazionali orizzontali gestiscono stabilimenti produttivi, situati in diver-si paesi, con lo scopo di produrre merci simili o uguali. (esempio: McDonald’s). Le aziende multinazionali verticali gestiscono stabilimenti produttivi in diversi paesi, con lo scopo di produrre merci che servono come materie prime per altri stabilimenti in altri paesi (esempio: Adidas). Le aziende multinazionali diversi-ficate gestiscono, in diversi paesi, stabilimenti produttivi che non sono né oriz-zontalmente, né verticalmente, né direttamente o non direttamente collegati tra loro (esempio: Microsoft). Molte multinazionali sfruttano i paesi sottosviluppati localizzando in quei posti le filiali e assumendo personale a pochi euro al mese sfruttando la gente che vive in quei paesi. Tutto questo si potrebbe risolvere u-sando in tutte le filiali sparse nel mondo una stessa politica interna, un esempio su tutti sarebbe avere uno stipendio unico per tutti, cosa che purtroppo non acca-drà mai. Riccardo Baroni

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Tra i ricordi di infanzia hai memoria di qualcosa : cibo , oggetto , luogo o

persona che odiavi oppure che amavi in particolare ? Racconta

Non ho molti ricordi della mia infanzia , ma nella mia mente è rimasta impressa una

figura che aimé non sopportavo proprio ovvero ”zia“ Liberata .

In realtà non era veramente una zia , ma fin da giovane era amica di mia nonna e per

non dispiacerla , tutti la chiamavano così . Era un’ anziana ma arzilla signora , che in-

dossava tutti i giorni lo stesso scialle . Teneva molto a quel pezzo di stoffa in quanto

gliel’ aveva regalato sua figlia prima di morire . Infatti da tempo la figlia era affetta

da un tumore che arrivò poi allo stato terminale , portandola così alla morte . Forse

era per quel motivo che non mi lasciava mai in pace , magari le mancava sua figlia ,

quella che lei definiva il “suo tesoro più grande”. Ma torniamo al punto principale … E-

rano tanti i motivi per cui non la sopportavo , per esempio mi preparava delle pappette

di cavolfiore e broccolo immangiabili . Inoltre mi comprava e mi faceva indossare de-

gli abitini rifiniti con merletti e pizzi : veramente inguardabili e molte altre cose …

Insomma mi trattava come una bambolina e questo mi faceva arrabbiare moltissimo .

Ma la cosa che mi faceva veramente imbestialire erano i pizzicotti sulle gote , in veri-

tà non mi piaceva riceverli da nessuno ma i suoi pizzicotti erano dei momenti orribili !

Non molto tempo fa purtroppo “zia” Liberata è morta . E quando me l’ hanno detto so-

no scoppiata a piangere , perché in fondo le volevo bene ed anche se le sue attenzioni

mi soffocavano , credo che mi mancherà quella vecchia ma arzilla signora …

Giorgia Vecchio 2H

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San Valentino è la festa che tutti gli innamorati aspettano. Non è come tutte le festività in cui si è costretti a stare in famiglia, ma questa magnifica giornata gli innamorati e le innamorate, specialmente giovani, la passano in modo romanti-co. Per gli adolescenti single invece il San Valentino può essere mal vissuto, soprat-tutto se in questo periodo si guardano le vetrine dei negozi tutte addobbate per i piccioncini: cioccolatini a forma di cuore, cuscini con scritto TI AMO ecc… Se poi capita di andare a Roma e fare una passeggiata lungo Ponte Milvio, si av-verte in modo particolare la festa di San Valentino, vedendo gli innamorati attac-care il lucchetto alla sua inferiata e buttare la chiave nel Tevere dopo essersi giu-rati eterno amore.

Per questo motivo i/le giovani ragazzi/e single cadono in una fase di malinconia, sui social network scrivono frasi infelici del tipo: Spero che vi lascerete tutti il 13 sera!! Ma la frase più famosa è: San Valentino è alle porte… Chiudetele!! In realtà crediamo che queste persone vogliamo solo avere un/a ragazzo/a.

Camilla Cappuccini e Asia Cristini. 1G