fernando zucchi area di gioco

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testo: Alessandro Trabucco formato: cm 17 x 24 pagine: 40 edizione: GiaMaArt studio lingue: Italiano / Inglese data: Aprile 2013

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Progetto:

A cura di:

Alessandro Trabucco

Testo:

Alessandro Trabucco

Traduzione:

Benedetta Del Buono

Crediti fotografici:

Studio Boys, Roma

Grafica:

GiaMaArt studio - Vitulano (BN)

Allestimento:

Achille Capobianco

Si ringrazia:Gennaro De FilippoMaria Grazia De MariaTommaso De MariaNicola FrattasiVittorio GloriosoMaria IsolaniAntonio LimataLoreta MarinaccioAntonio MauroVittoria MauroMaria Teresa Carmen MelilloStefania MiletoMarcello PezzaRiccardo RagazziRossella VallesFranco ZucchiJacopo Zucchi

Direzione:

Gianfranco Matarazzo

Opera in copertina:L'uomo in piùTecnica mista su supporto ligneo, cm 35 x 45, 2013

Alessandro Trabucco

AREA DI GIOCOAlessandro Trabucco

Affrontare una tematica, non dico inedita ma sicuramente particolare, comequella dello sport, è abbastanza raro se non addirittura singolare nell’artecontemporanea. Questo forse perché si tratta di un argomento pro-positivo,affermativo, stimolatore di pensieri e riflessioni favorevoli, di benessere e divitalità, per un’attività che dovrebbe rientrare regolarmente nella quotidianitàdi ciascun individuo.L’arte contemporanea, soprattutto quella (la maggior parte) che prende inconsiderazione solo questioni legate ad avvenimenti di carattere sociale epolitico, sembra invece concentrata su quegli aspetti di denuncia, più o menodiretta, di condizioni disagevoli e di precarietà, quindi più vicine alla cronacache normalmente riempie le prime pagine dei quotidiani e i primi servizi deitelegiornali. L’attenzione per ciò che di negativo segna l’esistenza dell’uomosvolge il ruolo di protagonista, a volte anche in un modo sin troppo scontatoe ripetitivo.La parola sport è sinonimo di benessere, mentale e fisico. Appena lo si pronunciquesto termine non può che evocare pensieri e riflessioni sui benefici effettiche la sua pratica può infondere su chiunque lo eserciti con regolarità.Attualmente lo sport in generale gode di una popolarità mai vista prima, eventidi dimensioni planetarie, come le ultime Olimpiadi svoltesi a Londra nell’estate2012, così come alcune discipline sportive ritenute un tempo di nicchia (bastipensare alla sempre più crescente popolarità di cui ha goduto per esempio ilrugby negli ultimi anni), stanno avendo una diffusione mediatica sempre piùmassiccia e ramificata, tanto da innescare una sorta di incoraggiante spiritodi emulazione, soprattutto nel mondo giovanile, in grado di convincere semprepiù persone a scegliere di intraprendere con continuità una disciplina sportiva,naturalmente quella che più si addica alle proprie caratteristiche fisiche.A livello amatoriale poi, semplicemente come attività di intrattenimento esvago, o anche agonistico, come impegno professionale costante, lo sportpredispone chi lo pratica ad un’autodisciplina piuttosto controllata e ad unelevato senso di responsabilità, soprattutto se l’obiettivo che ci si prefigge èquello di ottenere dei risultati significativi e dei continui miglioramenti.Lo sport, in tutte le sue espressioni, ha avuto nel corso del tempo una propriacostante evoluzione, come tutte le attività umane, resa possibile sia daiprogressi delle ricerche scientifiche e tecnologiche, sia da un più sottileavanzamento del pensiero umano e delle potenzialità messe a disposizionedalle nuove scoperte e dai mutamenti degli stili di vita e di convivenza sociale.Per questo motivo è molto importante riflettere sul connubio arte – sport,rapportare la parte creativa dell’essere umano con la sua parte più razionale,

sottoposta a regole ben precise da rispettare (ma non è assolutamente esclusoche non ci siano un’importante componente creativa nello sport e, viceversa,delle regole estetiche e tecniche non scritte ma perlomeno da intuire e seguirenell’arte), scoprendo degli interessanti punti in comune, come la passione ela dedizione incondizionate, qualità necessarie a svolgere attività mentali efisiche indispensabili allo sviluppo dell’uomo.

L’Area di gioco indica uno spazio delimitato ben preciso entro il quale si svolgel’esercizio fisico, solitamente delineato da segnali che ne indicano chiaramenteil perimetro, il più delle volte invalicabile dallo sportivo durante lo svolgimentodella propria attività o gara.Nel nostro caso, estendendo il significato di questo termine tecnico alla realtàdella mostra personale di Fernando Zucchi, l’Area di gioco diventatemporaneamente e simbolicamente lo spazio espositivo della galleria GiaMaArtstudio, che presenta un percorso definito nei minimi dettagli dall’artista ilquale analizza, con consapevolezza e preparazione (in quanto praticanteabituale di sport da parecchi anni), diverse discipline sportive, contestualizzandolee sviluppandone concetti metaforici che si riferiscono anche a quelle esperienzedi vita quotidiana nelle quali ognuno di noi può riconoscersi ed identificarsi.Zucchi realizza dipinti su tavola, tecniche miste interamente dedicate allosport, visto come attività globale esaminata da svariati punti di vista,concentrando l’attenzione su quegli aspetti culturali ed antropologici che nehanno sviluppato le caratteristiche sino alle attuali forme più conosciute ediffuse. L’artista coglie alcuni dei momenti culminanti di ogni attività sportivache sceglie di rappresentare, integrando le composizioni con interventitridimensionali attraverso l’aggiunta di sagome stilizzate eseguite al traforocon cura e precisione. Queste silhouette multicolori, che fuoriescono dallasuperficie bidimensionale dipinta, rappresentano delle indicazioni di letturae d’interpretazione che l’artista fornisce allo spettatore per consentirgli didecifrare il particolare simbolismo dei significati che caratterizza la sua ricercaiconografica, comunque sempre diretta ed essenziale, realizzata attraversouna pittura mai limitata alla semplice rappresentazione di un evento, masempre arricchita da riflessioni più approfondite.L’artista prende dunque in esame delle caratteristiche che potremmo definire“logistiche” di alcuni sport, come il rapporto tra l’uomo e la natura, rappresentatoda quelle attività necessariamente da svolgere all’aperto e a stretto contattocon l’ambiente, come lo sci, l’alpinismo, la vela, il ciclismo, la corsa campestre,il rafting, le immersioni subacquee. Egli, attraverso questa particolare tecnicadel traforo, differenzia ma allo stesso tempo mette in relazione nella stessatavola due diversi elementi, apparentemente distanti tra loro, ma uniti da unasorta di “associazione di idee” anche casuali, immaginate, oppure semplicemente

ricavate da esperienze personali o condivise. Il risultato è la sovrapposizionedi figure disegnate come contorno, che rappresentano l’attività sportivaspecifica, e l’immagine multicolore in rilievo, che raffigura il pensiero associatodall’artista all’immagine posta sullo sfondo. Il primo piano diventa quindi ilsupporto metaforico del soggetto primario, il riferimento visivo di un “pensierolaterale”, richiamo indiretto alla tematica principale.Un altro aspetto che Zucchi esamina è quello del modello di piacevolezza fisicadiffuso nella società contemporanea da una cultura del corpo inteso comeespressione degli ideali di armonia, forza e bellezza.In questo senso l’artista pone attenzione a quei luoghi nei quali è possibilecoltivare questi aspetti e condividerne obiettivi e risultati. La palestra, il centrobenessere, la piscina, sono quindi degli ambienti costruiti dall’uomoappositamente affinché lo sportivo (anche solo amatoriale) possa mettere apunto la propria forma fisica e tenerla costantemente sotto controllo.Non meno importante è l’approfondimento storico che Fernando Zucchi haeffettuato nei confronti dell’evoluzione di alcune attività legate soprattuttoall’ambito lavorativo e bellico, permessa dall’avanzamento delle innovazionitecnologiche, una trasformazione che ha determinato il riutilizzo di certi oggettio mezzi di trasporto in tipiche attività sportive o di puro svago.L’analisi assume quindi anche un taglio socio/antropologico attribuendo allavoro artistico di Fernando Zucchi l’aspetto di studio attento ed approfonditoverso quei mutamenti che si sono verificati lentamente nel tempo e che sonostati completamente assorbiti dalla normale funzione e fruizione di certepratiche sportive, divenute ormai tradizionali.Come nel caso del cavallo, il quale, perdendo la propria mansione di mezzodi trasporto e di lavoro nei campi, è entrato a far parte, come elementoprincipale, di alcune discipline sportive, oppure la vela, che diventa sport unavolta introdotto il motore nelle imbarcazioni commerciali, o ancora le armibianche, introdotte definitivamente nel solo ambito sportivo una volta inventatequelle da fuoco (ma chiaramente documentate ancora nelle attività sportivedell’antichità greca e romana).Tutte queste particolari riflessioni trovano nel lavoro di Fernando Zucchi unasignificativa rappresentazione, mai didascalica o semplicemente descrittiva,ma integrata da elementi figurativi ben equilibrati e soprattutto, come dettoin precedenza, elaborati in modo da ottenere delle immagini che raffigurinomomenti di attività sportiva, riconoscibile nelle sue tipiche azioni, abbinatea dettagli apparentemente disarticolati dal contesto, delle istantanee recuperatedalla memoria e re-immesse in un flusso narrativo comunque caratterizzatoda contenuti simbolici ed essenziali.

AREA DI GIOCO (game area)Alessandro Trabucco

Addressing an issue, not an unprecedented one, but certainly one that isparticular such as sport, is rather rare, if not unique in contemporary art. Thismay be because it concerns a pro-positive issue, an affirmative stimulator ofthoughts and favourable reflections, of well-being and vitality, an activity thatshould be included regularly in the daily life of each individual.Contemporary art, especially (the majority) that which only takes into accountissues related to events of social and political character, seems focused onthose aspects of reporting more or less difficult and precarious conditions.Therefore, art is often closer to matters that normally fill the front pages ofnewspapers and the latest news broadcasts. Usually, the attention falls onthings that negatively mark the existence of Man and that then play thestarring role, at times, in an overly too-obvious and repetitive way.The word sport is synonymous with mental and physical well-being. As soonas this term is pronounced, it evokes thoughts and reflections on the benefitsthat this practice can infuse on anyone partaking in it regularly.Currently, sport in general enjoys a popularity never before seen. Planetary-scale events, such as the last Olympics held in London last summer, as wellas sports once thought to be on the fringe (let us take the growing popularitythat rugby has enjoyed in recent years as an example), that are now havingan increasingly massive and branched out media coverage. All this has triggereda kind of positive spirit of emulation, especially in the youth, able to pushmore and more people into choosing to undertake, with continuity, a sportthat is best suited to their physical characteristics.At amateur level then, simply as an activity of entertainment and leisure, oreven as a competitive, constant professional commitment, sport prepares itspractitioner to self-discipline which is rather controlled and with a high senseof responsibility, especially if the goal set is that of achieving significant resultsand continuous improvement.Sport, in all its expressions, has over time had its own constant evolution. Asis all human activities this has been made possible by both advances inscientific and technological research, as by a more subtle progress of humanthought and potentialities, provided by new discoveries and changes in lifestylesand social interactions.For this reason, it is very important to reflect on the Art - Sports relationship:to relate the creative part of the human being with its most rational subjectand to very specific rules to be respected. However, it is not excluded thatthere is an important creative component in sport and, conversely in art thereare unwritten aesthetic rules and techniques to be (at least) guessed and

followed. Therefore, one can discover some interesting points in common,such as passion and dedication: unconditional qualities necessary to performmental and physical activities necessary for the development of Man.The term "Game Area" refers to a delimited, precise space within which theexercise takes place, usually delineated by signs that clearly indicate theperimeter which most of the times remains impassable by the sportsman/womanduring the course of his/her activity, match or competition.In our case, extending the meaning of this technical term to the reality ofFernando Zucchi’s personal exhibition, the Game Area temporarily andsymbolically becomes the exhibition space of the GiaMaArt studio gallery. Herewe are presented with a path defined in detail by the artist analyzing withawareness and preparedness (as a solid practitioner of sports over severalyears) different sports: contextualizing and developing metaphorical conceptsthat refer also to the experiences of everyday life in which each one of us canrecognize and identify him/herself.Zucchi presents works painted on canvas executed via mixed techniques andentirely dedicated to sports, as a global activity examined from various pointsof view, focusing on aspects of cultural and anthropological characteristicsthat until now, have developed their current and most well-known forms. Theartist has captured some of the highlights of every sport that he chooses torepresent by integrating the three-dimensional compositions, with interventionsthrough the addition of stylized silhouettes, tunneled with care and precision.These multi-coloured silhouettes, coming out of the two-dimensional paintedsurface, are indications of reading and interpretation that the artist gives theviewer to allow him/her to decipher the meanings of particular symbolismthat characterizes the artist’s iconographic research which is always directand essential, through art that is never limited to simple representation ofan event, but always enriched by further reflection.The artist thus takes into consideration the features that could be called"logistics" of some sports, such as the relationship between Man and Nature,represented by those outdoor activities that need to be carried out in closecontact with the environment: skiing; mountaineering; sailing; cycling; cross-country running; rafting and scuba diving. Through this particular techniqueof the tunnel, the artist, differentiates but at the same time brings togethertwo different elements in the same table, seemingly distant from each other,but united by a sort of "association of ideas" also random, imagined, or simplyderived from personal or shared experiences. The result is the overlappingof figures drawn as contours, which represent the specific sporting activity,and the multicoloured image in relief, depicting the artist’s thought associatedto the image in the background. Thence the foreground becomes themetaphorical support of the primary subject, the visual reference of a "lateral

thought": indirect reference to the main theme.Another aspect that Zucchi examines is the model of physical pleasurewidespread in contemporary society from a culture of the body as an expressionof the ideals of harmony, strength and beauty.In this sense, the artist pays attention to those places where it is possible topromote these aspects and define objectives and results. The rooms in general,the gym, the spa, the pool are specifically man-made so that the athlete (evenamateur) can develop their physical fitness and keep it constantly undercontrol.No less important is the historical study that Fernando Zucchi has undertakenon the evolution of certain activities related mainly to war and the workingenvironment that have been allowed due to the advancement of technologicalinnovations, a transformation that resulted (over time) in the reuse of certainobjects or means of transport in typical sports or in the arena of pureentertainment.The analysis therefore assumes a social / anthropological cut, attributing toFernando Zucchi ‘s artistic work the appearance of careful and thorough studyof those changes that have occurred slowly over time and that have beencompletely absorbed by the normal function and use of certain sport practices,which have become traditional.As in the case of the horse, which, losing its function as a means of transportationand work in the fields, has entered into certain sporting disciplines as aprincipal component. Moreover, sailing has become a sport in its own right,once the engine was introduced in commercial crafts. Furthermore, weaponshave been definitively introduced in the sports arena with the advent of theinvention of firearms (and in the past, clearly documented in the sportingactivities of Greek and Roman antiquity).All these special considerations find significant representation in the work ofFernando Zucchi, never didactic or merely descriptive, but an integral partof figurative well-balanced elements and above all, as mentioned earlier,processed to obtain images that depict moments of sporting activity. Here wefind such activity, recognizable in its typical actions, combined with detailsseemingly disjointed from the context: snapshots retrieved from memory andre-entered into a narrative flow, characterized by symbolic and essentialcontent.

Alto valore naturalistico 1Tecnica mista su supporto ligneo, cm 90 x 70, 2013

Alto valore naturalistico 2Tecnica mista su supporto ligneo, cm 90 x 70, 2013

Alto valore naturalistico 3Tecnica mista su supporto ligneo, cm 90 x 70, 2013

Il sogno di una vita 1Tecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

Il sogno di una vita 2Tecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

Il sogno di una vita 3Tecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

Il sogno di una vita 4Tecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

Il sogno di una vita 5Tecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

Il sogno di una vita 6Tecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

Il sogno di una vita 7Tecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

Il sogno di una vita 8Tecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

Il sogno di una vita 9Tecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

VolareTecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

SentireTecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

SognareTecnica mista su supporto ligneo, cm 60 x 45, 2013

Il ricordo aiuta a vincereTecnica mista su supporto ligneo, cm 45 x 35, 2011

Essere a contattoTecnica mista su supporto ligneo, cm 45 x 35, 2012

Il ricordo aiuta a vincere 1Tecnica mista su supporto ligneo, cm 70 x 45, 2011

Foto: Martina Monopoli

FERNANDO ZUCCHINasce a Roma nel 1969 dove vive e lavora.Was born in Roma in 1969, he lives and works in Roma.

Mostre Personali / Solo exhibitions

2013 "Area di gioco", Galleria GiaMaArt studio, Vitulano (BN);2012 "Stefania Mileto / Fernando Zucchi - Scoppia la coppia", Palazzo Zenobio - Collegio Armeno, Venezia;2010 "Acqua" (Metamorfosi di luce e forme della conoscenza), Banca Carige, Roma;2009 "La sensibilità dell'orizzonte", Dora Diamanti Arte Contemporanea, Roma;2005 "Tutta un'altra storia", Studio d'arte fedele, Monopoli;2004 "www.Piziarte.net", Piziarte, Teramo;1999 "Waiting", Galleria Romberg Arte Contemporanea, Latina;1996 "L'Opera nel tempo di privazione", Castello di Carlo V, Lecce;1993 "Hipotesis Italiana", Palacio De Los Condes De Cabia, Granada, Spagna.

Mostre Collettive / Group exhibitions

2012 "CUTLOG" mostra mercato, Bourse de Commerce Parigi, Romberg arte contemporanea Latina;2012 "Percorsi di figurazione oggi" Premio Vasto, Scuderie di Palazzo Aragona, Vasto;2012 "Sweet home", Galleria Piziarte, Teramo;2012 "AAM 2012", Palazzo Sole 24 ore Milano, GiaMaArt studio, Vitulano (BN);2011 "Arte Padova", Mostra mercato d'arte Contemporanea, GiaMaArt studio, Vitulano (BN);2011 "Tamburo di latta", Romberg Arte Contemporanea, Latina;2011 "LINKOLORS. Pictures/Images", Complesso Monumentale di San Francesco, Giffoni Valle Piana (SA);2011 "A Dora", Dora Diamanti Arte Contemporanea, Roma;2010 "Tratti tangenti", Galleria GiaMaArt studio, Vitulano (BN);2009 "Artabù | icone della trasgressione", Complesso Monumentale S. Francesco, Giffoni Valle Piana (SA);2009 "Scanning 5/9 ", Studio Soligo, Roma;2009 "Dove eravamo rimasti?" EB Gallery, Roma;2008 "Per Amore. La Raccolta Caggiano", Palazzo Incontro, Roma;2008 "Scanning", Un'esplorazione a puntate della pittura figurativa romana, Studio Soligo, Roma;2008 "Premio Terna" finalista;2008 "Nessun contatto" Galleria Piziarte ,Teramo;2007 "La bellezza del mondo", Galleria GiaMaArt Studio, Vitulano (BN);2007 "Discaric-Art", Sublime disfacimento centro studi Cappella Orsini, Roma;2006 "Cio che è infinitamente piccolo", Galleria Civica Palazzo Loffredo, Potenza;2006 "DonnArt, arte per Roma arte per il sociale", Asta di beneficenza, Casa del Cinema, Roma;2006 "Human@rt", Le Ciminiere Artefiera, Catania;2006 "Quindici anni", Scuderie Aldobrandini, Frascati (RM);2005 "Silvia quattro anni di ritratti", Galleria il Polittico, Roma;2005 "Interferenze", 50° Premio Termoli, Termoli;2005 "Presente Indicativo", Galleria Davico, Torino;2005 "Bilingue", Galleria Il Sole Arte Contemporanea, Roma;2005 "Outcomeout" (l'identità molteplice della pittura), Ass. culturale Incentro, Roma;2005 "Figure Artisti in Archivio", Archivio Centrale dello Stato, Roma;2005 "Premio Celeste", Galleria l'Albero Celeste San Gimignano (SI);2004 "Osiride, le lune e i pianeti", Galleria Peccato veniale, Madrid;2004 "Nel Segno della Pittura", 49° Premio Termoli, Termoli;2004 "La Quotidiana Scoperta", Galleria Temple University, Roma;2004 "Per Amore", La raccolta Caggiano, Complesso di Santa Sofia, Salerno;2004 "La fattoria degli animali", Galleria Mascherino, Roma;2003 "Occhio!", ex macello, località San Clementina, Benevento;2003 "L'oro dei Castelli", Museo Scuderie Aldobrandini, Frascati (RM);2003 "N'ebbe compassione", Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, Roma;2002 "Fons Olei" Arte, Coltura e Icone dei Nostri Tempi, Castello Savelli, Palombara Sabina (RM);2002 "Misure Uniche per una collezione", Collezione Fiocchi, Palazzo Tiranni Castracane, Cagli;2002 "Il Figlio Prodigo, Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone - Roma;2002 "Adriano e le sue memorie", Tempio di Adriano, Piazza di Pietra, Roma;2002 "Premio Morlotti", Palazzo Comunale Imbersago (LC);2001 "Il Novecento In Tavola", Da Duchamp e De Chirico al 2001, Palazzo Ruspoli, Nemi (RM);2001 "Il Novecento In Tavola", Da De Chirico a Warhol, Culturalia Pala Fiera, Roma;2000 "Leggerezza", Spazio Consolo, Milano;2000 "Trailer Painting", Galleria Romberg Arte Contemporanea, Latina;1999 "Transfert", Galleria Romberg Arte Contemporanea, Latina;1997 "Lady D.", Trevi Flash Art Museum, Trevi;

Hanno scritto di lui/ People who have written about him: Ludovico Pratesi, Paolo Nardon, Lorella Scacco, OmarCalabrese, Monica Torrusio, Paolo Balmas, Gianluca Marziani, Claudio Crescentini, Arianna Antoniutti, Arnaldo RomaniBrizzi, Lorenzo Canova, Barbara Martusciello, Marcello Pezza, Carlo Fabrizio Carli, Marica Ciaprini, Alessandro Trabucco.