filiera grano duro news - n. 17 - feb 11

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SOCIETà PRODUTTORI SEMENTI S.p.A. BOLOGNA Sommario Sommario Il Progetto prosegue pag. 1 il suo cammino Le Montagne Russe pag. 2 del grano duro 100 anni di innovazione pag. 3 L’importanza della fenologia pag. 4 della pianta per l’ottimizzazione delle pratiche colturali suggerite da GranoDuro.net Andamento meteo pag. 7 novembre 2010 - gennaio 2011 Pastatrend 2011 pag. 7 Secondo Forum Internazionale pag. 8 sull’Alimentazione e la Nutrizione Proprietà e redazione: Società Produttori Sementi Via Macero, 1 - 40050 Argelato (BO) - [email protected] Direttore responsabile: Dott. Marco Bon Stampa: Grafiche BIME s.r.l. Via Sebastiano Zavaglia 20/24 - 40062 Molinella (BO) Reg. Tribunale di Bologna n. 7711 del 15/11/2006 Periodico realizzato con il contributo della Regione Emilia- Romagna ai sensi della L. R. 28/1998. Filiera Grano duro news Il progetto “Grano duro alta qualità in Emilia-Romagna” prosegue il suo cammino Tiberio Rabboni - Assessore all’Agricoltura - Regione Emilia-Romagna Per scaricare i numeri arretrati collegatevi a www.prosementi.com o direttamente all’indirizzo http://www.prosementi.com/ita/ archivio_filiera_grano_duro_news/ Anche per la campagna 2010/2011 è stato sottoscritto l’Accordo per la pro- duzione di grano duro di alta qualità. Si tratta del quinto anno consecutivo nel quale, Barilla, Società Produtto- ri Sementi, stoccatori e cerealicoltori dell’Emilia-Romagna (attraverso le pro- prie organizzazioni di prodotto e alcune cooperative), sotto l’egida della Regio- ne, hanno raggiunto una importante intesa per la produzione e fornitura di 70 mila tonnellate di grano duro di alta qualità. L’Accordo di quest’anno introduce alcune novità: innanzitutto vengono ampliate le possibilità di scelta a disposizione degli agricoltori sulle modalità di vendita e di fissazione dei prezzi. Sarà possibile, ad esempio, decidere di vendere il proprio prodotto ad un prezzo calcolato sulla base delle quotazioni del grano tenero maggiorate di un premio di 30 euro a tonnellata stabilito sulla base delle minore rese e dei maggiori costi di produzione del grano duro. Restano pos- sibili comunque tutte le altre modalità di determinazione del prezzo ed i premi già previsti dal precedente Accordo: si potrà continuare a scegliere di vendere il pro- dotto al prezzo della Borsa merci di Bo- logna con l’aggiunta di premi per la qua- lità del prodotto e per gli impegni previsti dall’apposito disciplinare di produzione e conservazione (fino a 35 euro/tonnellata), oppure vendere una quota della propria produzione (fino al 30% del totale) ad un prezzo precedentemente stabilito sulla base dei costi medi di produzione, tale da garantire un adeguato margine di profitto su detti costi. Anche sul fronte dei servizi e dell’assi- stenza tecnica ai produttori si segnalano progressi e innovazioni: grazie al discipli- nare di produzione condiviso dall’intera filiera ed ogni anno implementato, è sta- to possibile di raggiungere i produttori con indicazioni precise e univoche e da quest’anno verranno attivate anche nuo- ve modalità interattive e personalizzate di assistenza tecnica (Granoduro.net). Il progetto continua dunque a costituire una esperienza decisamente positiva in quanto ha dato prova di rappresentare un valido esempio di funzionamento della fi- liera, consentendo nel corso degli anni di affrontare in maniera collegiale e condivisa da tutto il comparto le problematiche che si sono via via manifestate, innanzitutto quel- le legate alla grande volatilità dei prezzi. Mi preme qui sottolineare che l’Accor- do sembra aver centrato in pieno, anti- cipandole di diversi anni, anche alcune indicazioni della Commissione Europea presenti nella Comunicazione del novem- bre scorso sulla futura PAC (la PAC verso il 2020). Mi riferisco in particolare alla necessità di migliorare il funzionamento della filiera alimentare laddove si indica- no, tra le questioni fondamentali, le rela- zioni contrattuali e l’attuale squilibrio del potere negoziale all’interno della filiera. Il percorso non è certo concluso ma l’esperienza dell’accordo per il grano duro alta qualità offre molti elementi utili per implementare anche in altri settori e filiere iniziative analoghe. PERIODICO DI INFORMAZIONE TECNICO-ECONOMICA A SOSTEGNO DEL PROGETTO PILOTA “GRANO DURO DI ALTA QUALITà IN EMILIA-ROMAGNA” Numero 17 • FEBBRAIO 2011 Grano duro news Filiera

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Tiberio Rabboni - Assessore all’Agricoltura - Regione Emilia-Romagna SommarioSommario Numero 17 • FEBBRAIO 2011 Per scaricare i numeri arretrati collegatevi a www.prosementi.com o direttamente all’indirizzo http://www.prosementi.com/ita/ archivio_filiera_grano_duro_news/ PERiodico di infoRmAzionE tEcnico-EconomicA A sostEgno dEl PRogEtto PilotA “GRANO DURO DI AlTA qUAlITà IN EMIlIA-ROMAGNA” società PRODUTTORI SEMENTI S.p.A. BoLoGNA

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Page 1: Filiera Grano Duro news - n. 17 - feb 11

societàPRODUTTORI SEMENTI S.p.A. BoLoGNA

SommarioSommarioil Progetto prosegue pag. 1il suo cammino

Le Montagne Russe pag. 2del grano duro

100 anni di innovazione pag. 3

L’importanza della fenologia pag. 4della pianta per l’ottimizzazione delle pratiche colturali suggerite da GranoDuro.net

Andamento meteo pag. 7novembre 2010 - gennaio 2011

Pastatrend 2011 pag. 7

secondo Forum internazionale pag. 8sull’Alimentazione e la Nutrizione

Proprietà e redazione: società Produttori sementi Via Macero, 1 - 40050 Argelato (Bo) - [email protected]

Direttore responsabile: Dott. Marco Bon

stampa: Grafiche BiMe s.r.l.Via sebastiano Zavaglia 20/24 - 40062 Molinella (Bo)

Reg. tribunale di Bologna n. 7711 del 15/11/2006

Periodico realizzato con il contributo della Regione emilia-Romagna ai sensi della L. R. 28/1998.

Filiera Grano duro news

Il progetto “Grano duro alta qualità in Emilia-Romagna”prosegue il suo camminoTiberio Rabboni - Assessore all’Agricoltura - Regione Emilia-Romagna

Per scaricare i numeri arretrati collegatevi a www.prosementi.com

o direttamente all’indirizzohttp://www.prosementi.com/ita/

archivio_filiera_grano_duro_news/

Anche per la campagna 2010/2011 è stato sottoscritto l’Accordo per la pro-duzione di grano duro di alta qualità. Si tratta del quinto anno consecutivo nel quale, Barilla, Società Produtto-ri Sementi, stoccatori e cerealicoltori dell’Emilia-Romagna (attraverso le pro-prie organizzazioni di prodotto e alcune cooperative), sotto l’egida della Regio-ne, hanno raggiunto una importante intesa per la produzione e fornitura di 70 mila tonnellate di grano duro di alta qualità. L’Accordo di quest’anno introduce alcune novità: innanzitutto vengono ampliate le possibilità di scelta a disposizione degli agricoltori sulle modalità di vendita e di fissazione dei prezzi. Sarà possibile, ad esempio, decidere di vendere il proprio prodotto ad un prezzo calcolato sulla base delle quotazioni del grano tenero maggiorate di un premio di 30 euro a tonnellata stabilito sulla base delle minore rese e dei maggiori costi di produzione del grano duro. Restano pos-sibili comunque tutte le altre modalità di determinazione del prezzo ed i premi già previsti dal precedente Accordo: si potrà continuare a scegliere di vendere il pro-dotto al prezzo della Borsa merci di Bo-logna con l’aggiunta di premi per la qua-lità del prodotto e per gli impegni previsti dall’apposito disciplinare di produzione e conservazione (fino a 35 euro/tonnellata), oppure vendere una quota della propria produzione (fino al 30% del totale) ad un prezzo precedentemente stabilito sulla base dei costi medi di produzione, tale da

garantire un adeguato margine di profitto su detti costi.Anche sul fronte dei servizi e dell’assi-stenza tecnica ai produttori si segnalano progressi e innovazioni: grazie al discipli-nare di produzione condiviso dall’intera filiera ed ogni anno implementato, è sta-to possibile di raggiungere i produttori con indicazioni precise e univoche e da quest’anno verranno attivate anche nuo-ve modalità interattive e personalizzate di assistenza tecnica (Granoduro.net).Il progetto continua dunque a costituire una esperienza decisamente positiva in quanto ha dato prova di rappresentare un valido esempio di funzionamento della fi-liera, consentendo nel corso degli anni di affrontare in maniera collegiale e condivisa da tutto il comparto le problematiche che si sono via via manifestate, innanzitutto quel-le legate alla grande volatilità dei prezzi.Mi preme qui sottolineare che l’Accor-do sembra aver centrato in pieno, anti-cipandole di diversi anni, anche alcune indicazioni della Commissione Europea presenti nella Comunicazione del novem-bre scorso sulla futura PAC (la PAC verso il 2020). Mi riferisco in particolare alla necessità di migliorare il funzionamento della filiera alimentare laddove si indica-no, tra le questioni fondamentali, le rela-zioni contrattuali e l’attuale squilibrio del potere negoziale all’interno della filiera.Il percorso non è certo concluso ma l’esperienza dell’accordo per il grano duro alta qualità offre molti elementi utili per implementare anche in altri settori e filiere iniziative analoghe.

P E R i o d i c o d i i n f o R m A z i o n E tEcnico-EconomicA A sostEgno dEl PRogEtto PilotA “GRANO DURO DI AlTA qUAlITà IN EMIlIA-ROMAGNA”

Numero 17 • FEBBRAIO 2011

Grano duro newsFiliera

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N. 17 - Febbraio 2011Filiera Grano duro news

Quando in Italiano si parla di “Monta-gne Russe” si intende una situazione con alti e bassi molto pronunciati; quando si piomba improvvisamente in discese moz-zafiato e poi proiettati in salite veloci e ri-pidissime; e di nuovo giù a rotta di collo. E così via, senza sosta.Credo che il titolo dell’articolo ben si adatti a quanto è successo nel mercato del grano duro.La scelta, però, è dettata anche da un altro fattore. Quanto abbiamo visto nei mercati recentemente ha avuto origine proprio in Russia. Non sulle montagne, ovviamente, che peraltro in Russia scar-seggiano, ma nelle grandi pianure della Russia meridionale, che l’estate scorsa sono state colpite da un’ondata di calore e da una delle peggiori siccità degli ultimi 100 anni.Ora vi chiederete; che centra la Russia con il grano duro? Proviamo a spiegare.Non si possono comprendere gli anda-menti dei prezzi delle commodity agrico-le se non si considerano due recenti feno-meni che caratterizzano questi mercati: la Globalizzazione e la Finanziarizzazione.Globalizzazione non vuol dire solamente che quello che succede in una parte del mondo influenza anche tutti gli altri pae-si. Significa anche che i mercati dei pro-dotti agricoli sono collegati tra loro e con

le Montagne Russe del grano duroEmilio Ferrari – Barilla g. e R. fratelli s.p.A.

I MERCATI

altri mercati che fino a poco tempo fa non centravano nulla con le derrate agricole.Ad esempio il prezzo del mais è ora for-temente correlato al prezzo del petrolio, in quanto una parte importante del mais americano viene utilizzato per la produ-zione dell’etanolo, usato per le auto. Il prezzo del mais, a sua volta, influenza quello della soia in quanto è in competi-zione per le stesse superfici di terreno. Anche il grano tenero subisce lo stesso meccanismo della soia, ed inoltre può sostituire il mais nell’alimentazione ani-male.I prezzi del grano tenero hanno subito una forte impennata a partire dall’estate scorsa a seguito del disastro climatico della Russia, mentre il mais scarseggia negli USA, a causa di rese inferiori alle attese ed utilizzi record nella produzione di bio etanolo.Le quotazioni del grano duro sono state spinte in alto da quelle del grano tenero, sia a causa di fenomeni di ritenzione nelle zone ove gli agricoltori potevano vendere il grano tenero con lauti profitti, sia per-ché in alcuni paesi del mediterraneo una parte di grano duro è finita ad alimenta-zione animale, in sostituzione di un mais e di un grano tenero sempre più costosi.Il grano duro si è quindi allineato al te-nero con una riduzione del differenziale

storico tra i due prodotti fino ad arrivare, negli ultimi mesi del 2010, persino in ter-ritorio negativo, con quotazioni del grano tenero superiori a quelle del duro.Infine, nelle ultime settimane, altre effetti della globalizzazione, questa volta di na-tura politica, ovvero i problemi che stan-no interessando il Nord Africa, hanno specificamente fatto aumentare i prezzi del grano duro. E la Finanza che c’entra invece?I prezzi delle commodity alimentari sono oggi influenzate non solo da quan-to succede sui mercati agricoli ma anche da quanto avviene a livello macroecono-mico.Oltre al legame sopra accennato per mais e petrolio, a seguito della sempre maggio-re diffusione delle borse future, i prodotti agricoli sono divenuti dei beni di inve-stimento. Operatori finanziari possono acquistare contratti future utilizzandoli sul mais o sul grano, sia come strumen-ti a copertura dei rischi di inflazione, sia come investimenti di natura speculativa.Ora se paragonassimo il grafico dei prezzi del grano con quello della liquidità pre-sente nel sistema economico mondiale troveremmo delle curiose analogie. I forti incrementi dei prezzi andrebbero di pari passo con l’incremento di liquidità, ovvero del denaro disponibile nel siste-

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Borsa merci di Bologna: andamento delle quotazioni del frumento tenero (in blu) e del grano duro (in rosso), relativamente alla Produzione Centro Italia - categoria fino.

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Filiera Grano duro news

ma economico mondiale. Nel 2007 è suc-cesso grazie allo sciagurato meccanismo dei mutui subprime, che è stata una delle cause della terribile crisi che ha colpito l’economia mondiale. Nel 2010 a seguito dell’iniezione di denaro pubblico immes-so nel sistema dagli Stati, per cercare di rivitalizzare l’economia e riappianare i debiti creatisi negli anni precedenti.Così come la crisi del 2008 che ha abbat-tuto la liquidità del sistema, ha fatto il paio con il crollo dei prezzi delle derrate agricole.Spero a questo punto di non aver fatto troppa confusione nella testa del lettore. Ma purtroppo di questo si tratta, di una grande confusione.Ora cosa possiamo dedurre da questo lungo ragionamento? Sicuramente che è al giorno d’oggi molto difficile fare delle previsioni su quello che succederà nei mercati nei prossimi mesi. Sono troppi i fattori da prendere in considerazione, che si influenzano reciprocamente.In queste condizioni è molto facile sba-gliare. Questo è vero soprattutto per gli agricoltori, chiamati a fare la scelta difficile di come allocare le proprie pro-duzioni; ma che proprio perché legati al territorio, fanno fatica a seguire la com-plessità di questi meccanismi di livello mondiale. Soprattutto a prevedere che cosa accadrà sui mercati quando, dopo sei mesi od un anno, andranno a vendere i propri prodotti.Anche per l’industria è difficile fare previ-sioni, ma una cosa la possiamo dire con certezza: molti agricoltori hanno fatto la scelta sbagliata. Influenzati dal differen-ziale negativo tra il prezzo del grano duro

Andamento dell’investimento a grano duro in Italia nell’ultimo triennio.

e quelli di altre colture annuali, hanno ri-dotto le superfici seminate a grano duro in vari paesi del Mediterraneo.Ora è molto difficile prevedere se i prezzi di tutti i cereali aumenteranno o scende-ranno, ma certamente il differenziale po-sitivo del grano duro aumenterà e tornerà ai livelli storici, se non anche superiori, a causa della minore disponibilità di pro-dotto nella prossima campagna per la ri-duzione delle superfici investite.La considerazione che mi rimane da fare, alla fine di questo articolo, è che in tem-pi di grande incertezza, l’unica soluzione vincente è quella di fare filiera, dall’agri-coltore all’industria di trasformazione.Questo è possibile nel grano duro, ove a disposizione della controparte agricola c’è un’azienda come Barilla da sempre interessata a proporsi come partner affi-dabile nella filiera, che propone contratti di coltivazione e supporta la diffusione di varietà di grano duro di alta qualità, in collaborazione con la Società Produttori Sementi di Bologna.Certamente sono necessari ancora tanti miglioramenti da parte dell’industria per rendere sempre più adeguata e stimolan-te la propria proposta, adattandola alle mutate condizioni dei mercati. Come anche è necessario per la controparte agricola impegnarsi in un cammino per il continuo miglioramento della qualità e del servizio offerti.Ma fare sistema è il modo migliore per creare valore e costruire un’offerta competitiva e remunerativa per le parti coinvolte, in un mercato così turbolento come quello che stiamo vivendo in questi giorni.

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EVENTI

100 anni di innovazioneNel 2011 la Società Produttori Sementi di Bologna (PSB) compie cento anni. Una sto-ria lunga un secolo che, fin dal 1911, anno in cui venne fondata per iniziativa del Prof. Francesco Todaro, ha visto la Società im-pegnata a diffondere l’innovazione al mon-do agricolo attraverso la costituzione di nuove varietà vegetali e la loro diffusione sotto forma di sementi di qualità.Per celebrare questo importante anniver-sario la PSB sta organizzando un evento, programmato per il prossimo giugno, che dia testimonianza del contributo che ha dato la Società allo sviluppo tecnico-scien-tifico e socio-economico del settore agro-industriale. Risultati raggiunti indirizzando la propria attività di ricerca in un ottica di filiera, volta alla costituzione di varietà in grado di rispondere alle diverse e mutevoli esigenze non solo del mondo agricolo ma anche di quello industriale.

Da cento anni produciamo innovazione

Alcune varietà costituite dalla Produttori Sementi, infatti, hanno fatto la storia della granicoltura italiana: come i frumenti te-neri Irnerio e Centauro, le recenti varietà di grano duro Iride, Saragolla e Levante, ai vertici delle classifiche nazionali per pro-duttività, e ai grani duri Svevo ed Aureo dalla ottime qualità tecnologiche.Esempio concreto è rappresentato anche dal Progetto “Grano duro di alta qualità in Emilia-Romagna”. Nato per iniziativa della Società nel luglio 2006 e promosso in-sieme alla industria alimentare Barilla con il supporto della Regione Emilia-Romagna, il Progetto, grazie anche al coinvolgimento delle più importanti organizzazioni dei pro-duttori agricoli della Emilia-Romagna, ha saputo svilupparsi nel tempo e divenire un punto di riferimento anche per altre espe-rienze nazionali.Con la campagna 2010-2011 il Progetto, di cui questo periodico è strumento a so-stegno, è giunto alla sua quinta stagione. Novità introdotta da PSB è un sistema in-terattivo di assistenza tecnica dedicata ai produttori agricoli, GranoDuro.net, volta a massimizzare le potenzialità genetiche delle singole varietà rientranti all’interno del Progetto (Levante, Saragolla e Norman-no) in termini produttivi e qualitativi garan-tendo una maggiore sostenibilità economi-ca ed ambientale.

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N. 17 - Febbraio 2011Filiera Grano duro news

l’importanza della fenologia della pianta per l’ottimizzazione delle pratiche colturali suggerite da GranoDuro.net Francesca Salinari e Pierluigi Meriggi - Horta srl - spin off Università cattolica del sacro cuore, Piacenza

ASSISTENZA TECNICA

I supporti alle decisioni forniti da Gra-noDuro.net sono studiati per risponde-re alle peculiarità delle unità produtti-ve. Si rivelano particolarmente impor-tanti soprattutto in un’annata come l’attuale caratterizzata da colture semi-nate durante un ampio periodo di tem-po, da ottobre a fine gennaio. I consigli sono infatti formulati tenendo conto sia delle caratteristiche statiche dell’unità produttiva, ovvero dei fattori che non mutano nel corso della stagione, sia dei fattori dinamici, cioè in continua va-riazione quali l’andamento meteorolo-gico e lo sviluppo della coltura.

Il servizio web GranoDuro.net fornisce supporto alle decisioni per la coltivazio-ne di grano duro di qualità (dalla semina alla raccolta). Le informazioni fornite da tale sistema sono elaborate ad-hoc per l’unità produttiva di riferimento (UP), cioè per una porzione di terreno unifor-me sui cui è seminata un’unica varietà e su cui vengono effettuate le stesse opera-zioni colturali (dalla precessione coltura-le alla trebbiatura). La varietà coltivata, le caratteristiche del terreno, la precessione colturale, e le lavorazioni del terreno sono caratteristi-che statiche dell’unità produttiva; sono,

cioè, fattori che non variano nel corso della stagione. Gli strumenti di calcolo di GranoDuro.net formulano i supporti decisionali considerando l’effetto su tali fattori dell’andamento meteorologico, ri-levato nella stazione più vicina e rappre-sentativa dell’unità produttiva. Fra gli strumenti di calcolo di Grano-Duro.net è presente, inoltre, un model-lo fenologico che permette di simulare, in funzione della data di semina, della temperatura, del fotoperiodo e delle ca-ratteristiche della varietà seminata, il ve-rificarsi ed il susseguirsi nel corso della stagione delle seguenti fasi cruciali dello sviluppo della coltura (fig. 1):- emergenza- inizio accestimento- inizio levata- metà levata- inizio botticella- inizio spigatura- inizio fioritura- maturazione lattea- maturazione farinosa- maturazione di raccolta.

La finestra di output del modello fenolo-gico contiene l’accesso ad una sezione interattiva del sistema in cui l’utente può modificare la data di inizio delle fasi feno-logiche, qualora la data simulata dal mo-dello risulti diversa, in anticipo o ritardo, rispetto a quella rilevata nella propria unità produttiva. Nel caso in cui venga ef-fettuata una modifica, il modello fenolo-gico calcola nuovamente le date tenendo conto dell’input fornito dall’utente. Gli output di questo modello fenologico permettono di accompagnare i supporti decisionali alle indicazioni relative allo sviluppo della coltura, che, come i fatto-ri statici, rappresenta una caratteristica intrinseca dell’unità produttiva. In parti-colare, l’informazione relativa alla fase fenologica in corso è importante per i consigli di: - concimazione azotata- difesa dalle malattie- diserbo.

Concimazione azotataIl consiglio relativo all’azoto da apportare si basa su un bilancio che è influenzato dall’andamento climatico dei mesi autun-no-invernali e da alcune caratteristiche statiche dell’unità produttiva, quali ad

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Fig. 1 - Finestra di dettaglio “Crescita grano”, in cui sono riportati in forma grafica gli output del modello fenologico (dall’alto verso il basso): fasi fenologiche (susseguirsi delle fasi fenologiche), fioritura (dinamica giornaliera - linea fucsia - e cumulata - linea viola - dell’emissione delle antere), sviluppo area fogliare (sviluppo dell’area fogliare verde - linea verde chiaro - e totale - linea verde scuro).

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Filiera Grano duro news

esempio la varietà seminata ed il con-tenuto di azoto e sostanza organica del terreno. Il quantitativo totale di azoto da apportare nel corso della stagione viene suddiviso in dosi da applicare in corri-spondenza di determinate fasi fenologi-che, poiché si considera che la coltura ab-bia esigenze nutritive diverse a seconda della fase di sviluppo in cui si trova (fig. 2). Mentre nelle fasi che vanno dall’emer-genza fino all’inizio dell’accestimento il ritmo di assorbimento dell’elemento azoto è piuttosto modesto, a partire dalla fine dell’accestimento - inizio della levata (ovvero spiga a 1 cm), lo stesso aumenta sensibilmente. Successivamente a partire dalla fase di botticella - spigatura il ritmo di assorbimento dell’elemento diminu-isce nuovamente e si mantiene relativa-mente ridotto fino alla maturazione.In GranoDuro.net, le fasi ritenute cru-ciali per l’apporto di azoto sono l’accesti-mento, l’inizio della levata e la botticella. La concimazione azotata in accestimento rappresenta un apporto importante per la coltura, soprattutto in terreni poveri, con una precessione depauperante e a segui-to di un periodo piovoso e caratterizzato da basse temperature. Per contro non è opportuno eccedere con l’azoto in questa fase se la climatologia è stata mite e le precipitazioni meteoriche scarse.La concimazione azotata ad inizio levata rappresenta un apporto fondamentale per la coltura in quanto consente di ren-dere disponibile il fertilizzante all’inizio del periodo di maggiore richiesta della coltura. Correttamente eseguita, l’opera-zione consente di impostare la coltura su elevati livelli quanti - qualitativi.La concimazione azotata in botticella rappresenta il terzo e ultimo canonico in-tervento e ha lo scopo sia di confermare il potenziale produttivo della coltura sia di assicurare livelli qualitativi elevati del tenore proteico della granella.Nel caso di elevata fertilità del terreno e nelle situazioni di ridotti apporti in coper-tura, le dosi da apportare ad inizio levata

alla difesa del frumento duro dalle ma-lattie fungine è fornito nella forma di un albero decisionale (fig. 4), che, sulla base della fase fenologica e del rischio calco-lato dal modello di malattia, permette di valutare la necessità o meno di effet-tuare un trattamento fitosanitario. Tale supporto alle decisioni, quindi, considera la fase fenologica della coltura a due li-velli: i) a livello di modellistica: i modelli epidemiologici iniziano le simulazioni e forniscono il rischio per le diverse ma-lattie in funzione della fase fenologica in cui l’avversità inizia a manifestarsi (ad esempio i calcoli per la stima del rischio delle infezioni di ruggine gialla iniziano all’emergenza, mentre quelli del rischio di infezione di ruggine bruna alla levata); ii) a livello di tempistica del trattamento fitosanitario: la necessità o meno di ef-

Fig. 3 - Finestra del consiglio di concimazione.

ed alla botticella possono, in alternativa, essere distribuite in un unico intervento a metà levata. Il consiglio viene fornito in forma di tabella (fig. 3).

MalattieGranoDuro.net fornisce informazioni relative alla situazione attuale del rischio per le varie malattie (Ruggine Gialla, Sep-toriosi, Oidio, Ruggine Bruna, Fusariosi della spiga) e la probabilità di presenza oltre il limite di legge delle micotossine. Il rischio è definito da modelli epidemiolo-gici che considerano l’influenza della fase fenologica della coltura, dell’andamento meteorologico e delle caratteristiche sta-tiche dell’unità produttiva (quali la su-scettibilità varietale, la precessione e le operazioni colturali) sullo sviluppo delle malattie e sulla produzione delle mico-tossine. Il supporto alle decisioni relative

Fig. 4 - Albero decisionale per l’esecuzione dei trattamenti fungicidi mirati al conte-nimento delle infezioni di Fusariosi della spiga. Il livello di rischio (da basso ad alto) nell’unità produttiva è fornito, giorno per giorno, da GranoDuro.net in funzione dell’an-damento meteorologico, della varietà e delle pratiche colturali. Il segnale con il – suggeri-sce che il trattamento non è giustificato, i segnali da + a + + + indicano che il trattamento è giustificato e suggeriscono livelli crescenti di attenzione nell’esecuzione dello stesso.

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Fig. 2 - Assorbimento dell’azoto durante il ciclo del frumento.

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Azoto (kg/ha)

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N. 17 - Febbraio 2011Filiera Grano duro news

fettuare un trattamento è definita sulla base della fase fenologica in cui si trova la coltura. In questo contesto, la funzione di “ri-calcolo” delle fasi fenologiche sulla base di quanto riscontrato effettivamente dall’utente nella propria unità produttiva rappresenta uno strumento fondamenta-le. Ad esempio, la spigatura ha una dura-ta breve e la sua collocazione temporale deve essere di conseguenza la più precisa possibile, soprattutto poiché l’occorren-za di tale fase influenza la valutazione del rischio della Fusariosi della spiga. Sem-pre relativamente alla Fusariosi, le in-formazioni della fase fenologica in corso sono cruciali considerando che la suscet-tibilità della spiga a questa avversità è massima in presenza delle antere, ovvero durante la fioritura, fase che segue la spi-gatura. L’identificazione di tale momento è fornita dal sistema con un grafico di dettaglio (fig. 1, grafico centrale), che mo-stra la dinamica di emissione delle antere al momento attuale e cumulata nel corso della stagione. La proporzione di antere presenti al momento attuale fornisce un ulteriore criterio guida nella consultazio-ne dell’albero decisionale.

DiserboLa formulazione del consiglio di diserbo richiede che l’utente interagisca con il sistema GranoDuro.net accedendo alla finestra di dettaglio. Quando l’utente sce-glie di ottenere un consiglio sul diserbo gli si presenta una tabella da compilare nella quale appare lo stadio fenologico corrente e 10 possibili erbe infestanti da selezionare (fig. 5). Poiché lo stadio corrente al momento della simulazione potrebbe non coincidere con l’effetti-vo stadio fenologico della coltivazione al momento del trattamento, vi è anche la possibilità di indicarne uno diverso rispetto all’attuale, quello nel quale pre-

sumibilmente l’imprenditore agricolo realizzerà l’intervento. Successivamente l’utente seleziona le erbe infestanti pre-senti nella propria unità produttiva at-traverso la griglia di fig. 5; per ognuna di esse è anche fornita una dettagliata sche-da descrittiva per agevolarne il riconosci-mento in campo. I prodotti da usare sono definiti in funzione delle specie infestanti presenti, delle condizioni meteorologi-che previste per il giorno in cui si fa la consultazione e dei 2 giorni successivi e in base alla fase fenologica in cui si trova il frumento duro.

ConclusioniLa corrente campagna è stata caratte-rizzata da una accentuata scalarità delle semine dei cereali autunno-vernini e del frumento duro in particolare. Le prime semine hanno preso avvio alla fine del-la prima decade di ottobre, successiva-mente, in base anche alle interruzioni dovute alle precipitazioni meteoriche distribuitesi in modo non uniforme nel-le varie aree del nord, hanno ripreso in modo significativo solo nella terza de-cade dello stesso mese ma purtroppo per un periodo ancora limitato. Infatti le piogge dei primi di novembre hanno prematuramente interrotto le operazio-ni di semina dei cereali che erano ben lungi dall’essere completate secondo programma. Le semine sono successi-vamente riprese con discontinuità e per brevi intervalli di tempo: a metà novem-bre e a metà dicembre, a fine dicembre - inizio gennaio ed infine ancora nella ter-za decade di gennaio. Tale scalarità ha interessato particolarmente il frumento duro che come è noto è fortemente al-ternativo e pertanto ben si adatta anche

a semine tardive, ben oltre il canonico periodo autunnale.La situazione del 2010-2011 non è stato però un caso isolato. Con gli eccessi cli-matici degli ultimi anni il rispetto della programmazione delle semine è diventa-to sempre più difficile e la scalarità delle semine è un fenomeno piuttosto genera-lizzato, anche nelle altre aree cerealicole del centro-sud. Non è infrequente per-tanto avere nello stesso territorio a fine gennaio coltivazioni di frumento duro già accestite accanto a colture appena nate od ancora ad altre in fase di emergenza o da poco seminate.GranoDuro.net che fornisce tutti i sup-porti alle decisioni legati all’effettivo sta-dio fenologico del frumento, rappresenta pertanto uno strumento indispensabile per una corretta conduzione delle coltu-re, soprattutto in un’annata come questa nella quale le coltivazioni sono partico-larmente disetanee.A titolo esemplificativo, se consideria-mo 2 casi estremi di epoche di semina, metà ottobre e fine gennaio, lo stadio di inizio levata (cruciale per alcune opera-zioni agronomiche come la fertilizzazio-ne azotata) lo raggiungeremo, nel primo caso, nella seconda decade di marzo e un mese più tardi per la semina più tardiva (fig. 6). Come si evince dalla stessa figura 6 il ritardo della coltura seminata a fine gennaio tende progressivamente a ridursi fino quasi ad annullarsi alla raccolta. Pur tuttavia in fioritura (stadio importante per la difesa dal Fusarium) tale differen-za può essere ancora di 9-10 giorni. E’ evidente che in queste condizioni la pro-grammazione delle operazioni colturali deve essere effettuata con la massima attenzione.

Fig. 6 - Susseguirsi delle fasi fenologiche in due diverse epoche di semina: metà ottobre (curva verde) e fine gennaio (curva gialla). Le simulazioni sono state realizzate con il modello di crescita utilizzato in GranoDuro.net sulla varietà Levante e con i dati meteorologici della stazione di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza).

Fig. 5 - Maschera di inserimento delle infor-mazioni relative allo stadio fenologico della coltura e delle 10 principali erbe infestanti della Unità produttiva di riferimento per ot-tenere il consiglio di diserbo più appropriato.

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Filiera Grano duro news

Qualche difficoltà nelle semine per elevata umidità dei terreni e per frequenti pre-cipitazioni in novembre, punte di temperatura minima molto basse in dicembre, anche inferiori a -15 °C in pianura.

Le precipitazioni del periodo (fig. 1), confrontate con quelle medie del 1991-2005 (fig. 2), sono risultate prossime alla norma sul reggiano e modenese, lievemente inferiori sulle province orientali (nel ferrarese in particolare) e, come l’anno scorso, superiori sul parmense e piacenti-no. Anche se le precipitazioni dei tre mesi sono state nel complesso infe-riori rispetto a quelle dell’annata pre-cedente, il mese di novembre 2010 è risultato invece più piovoso sia come quantità (aree occidentali) che come frequenza (aree orientali) rispetto al corrispondente mese del 2009; sulle province orientali nel novembre 2010 si sono registrati circa 10-12 giorni di pioggia (prec >2 mm) rispetto ai 6-8 dell’anno precedente. Questo ha reso difficoltose le operazioni di semina tanto che a fine mese restavano anco-ra da seminare una consistente quota di appezzamenti. Gennaio ha visto in generale piogge nella norma, ma non sul ferrarese dove in molte aree si sono misurati solo 10 mm rispetto ai 30-40 attesi nel mese. Rispetto a quelle dell’anno precededente si sono inoltre registrate meno nevicate in pianura. Durante il mese di gennaio 2011, rispetto ai diversi eventi del 2010, si è potuta osservare, in pianura, solo una debole nevicata il giorno 30, tra l’altro limitata alla pianura emiliana.

Temperature: globalmente il periodo non presenta anomalie significative anche se, come l’anno precedente, prevalgono le aree con temperature lievemente inferiori alla

norma (fig. 3). Da ricordare, nella se-conda metà di dicembre 2010, il forte abbassamento delle minime che hanno toccato valori non comuni, anche in-feriori a -15°C in pianura; con un’ana-logia davvero singolare valori simili si verificarono anche nel dicembre 2009, esattamente negli stessi giorni.

Umidità dei terreni: secondo le stime del modello di bilancio idrico “Criteria” al 31 gennaio 2011, il con-tenuto idrico dei terreni risulta eleva-to e paragonabile a quello dell’anno precedente. I terreni presentano in generale un contenuto idrico ancora lievemente superiore alla capacità di campo (fig. 4); fa eccezione l’area nord-orientale (ferrarese ed aree limi-trofe) dove, causa le scarse precipita-zioni di gennaio, la situazione preva-lente è di lieve deficit rispetto a questo riferimento.

Si svolgerà tra il 2 e il 5 apri-le 2011 nei padiglioni della Fiera di Bologna la 2a edi-zione di PastaTrend. Dopo il successo del 2010, la ma-nifestazione dedica-ta interamente alla Pasta si presenterà ancora più grande e ricca di numerose manifestazioni collaterali.Accanto agli stand dei più noti marchi della pasta industriale di alta qualità e delle aziende artigianali in rappresen-tanza dei diversi settori della filiera (produzione, lavorazione, trasforma-zione, arredamento specializzato per i punti vendita, editoria di settore, asso-ciazionismo scientifico e culturale col-legato al mondo dell’enogastronomia) ampio spazio verrà dedicato quest’anno agli aspetti gastronomici. Saranno infat-ti presenti gli chef della UIR, l’Unione Italiana Ristoratori che, nel proprio “Show Cooking” si cimenteranno con la consueta passione per affermarsi quali ambasciatori della cucina della pasta italiana, affiancandosi agli esperti di Alma, la Scuola Internazionale di Cuci-na Italiana, che detta le “Regole d’oro” per preparare la pasta con i metodi tra-dizionali dei territori di provenienza.Anche la parte convegnistica e congres-suale sarà rilevante. Sono già decine le manifestazioni programmate per le quat-tro giornate fieristiche, che approfondi-ranno i temi legati alla filiera della Pasta.Il salone bolognese, quest’anno, avrà inoltre altre novità davvero importanti, a partire dalla presenza di due elemen-ti di assoluta rilevanza: il “China Gate” ed il “Mediterranean Gate”: in pratica due “sportelli” presso cui buyer inter-nazionali ed aziende italiane potranno incontrarsi, conoscersi e perfezionare i propri business. Ma PastaTrend è anche altro: è solida-rietà e responsabilità sociale. Infatti, assieme a CEFA, ha aderito al Progetto Solidarietà 2015 “Dal seme al cibo” per portare aiuti al Sudan, paese africano tra i più poveri del mondo, coinvolgen-do nel progetto anche molte aziende tra quelle aderenti al Salone, a partire proprio da EXPO 2015, il cui principio base è incentrato su “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Significative anche le adesioni di diver-se regioni, i riconoscimenti del ministe-ro della Salute e del ministero per le Po-litiche Agricole Alimentari e Forestali e di EXPO 2015 di Milano, che hanno tro-vato nel Salone bolognese un elemento di novità e di interesse per le loro politi-che promozionali.

EVENTI

Pastatrend 2011 Bologna, 2-5 aprile

AGROMETEOROlOGIA

Andamento meteoPeriodo novembre 2010 - gennaio 2011 William Pratizzoli – Area Agrometeorologica e territorio, ARPA Emilia-Romagna

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N. 17 - Febbraio 2011Filiera Grano duro news

EVENTI

Secondo Forum Internazionale sull’Alimentazione e la NutrizioneIl 30 novembre e 1 dicembre 2010 si è svolto, presso l’Università Bocconi di Milano, il Se-condo Forum Internazionale sull’Alimentazio-ne e la Nutrizione, momento conclusivo del secondo anno di vita del Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN).Il BCFN è un centro di studi e di pensiero di ri-levanza nel panorama internazionale. Nato nel 2009 per analizzare, con un approccio multidi-sciplinare, i grandi temi legati al mondo dell’ali-mentazione e della nutrizione attraverso la co-noscenza di tutte le tematiche ad esso connesse, sviluppa proposte concrete per affrontare le problematiche emerse dall’analisi. Organismo garante dei lavori del Barilla Center for Food & Nutrition è l’Advisory Board, composto da: Bar-bara Buchner, Jean-Paul Fitoussi, Mario Monti, Gabriele Riccardi, Camillo Ricordi, Claude Fi-schler, Joseph Sassoon, Umberto Veronesi.Nel 2009, le diverse pubblicazioni scientifiche prodotte sono state rese disponibili, in occa-sione di eventi, agli stakeholder che hanno po-tuto confrontarsi con i risultati dei lavori del BCFN. Le occasioni di dibattito sui temi legati all’alimentazione si sono moltiplicate all’in-terno del Secondo Forum Internazionale sull’Alimentazione e la Nutrizione. L’evento, articolato in due giornate, ha visto alternarsi riunioni plenarie e workshop di ap-profondimento. In particolare, le 2 sessioni di lavoro in plenaria hanno fornito ai partecipan-ti un taglio più generalista, con una prospetti-va verso scenari futuri e globali. I temi sono stati presentati ed approfonditi da relatori di fama internazionale che hanno apportato le loro conoscenze. Tra gli esperti chiamati a confrontarsi, oltre al presidente Guido Barilla e ai membri dell’Advisory Board, anche Carlo Petrini, Francesco Giavazzi, Innocenzo Cipol-letta, Arrigo Sadun, Charles Seaford, Mathis Wackernagel, Jeremy Rifkin, Gerard-François Dumont, Valerio De Molli, Mario Monti, Kjell Anders Nordström, Raj Patel.Sempre nella sala plenaria si sono poi svolte discussioni su alcuni temi di grande interesse pubblico. In particolare, sono state organiz-zate 3 tavole rotonde: “Quale benessere?”, “Agricoltura sostenibile e OGM” e “L’alimen-tazione del futuro: quali modelli di produ-zione e consumo”.

Gli 8 workshop, sono stati focalizzati su temi di grande attualità come:

- Le politiche europee in materia di ali-mentazione e nutrizione (con Margherita Caroli, Anna Maria Corazza Bildt, Paola Te-stori Coggi). L’impatto del cibo sulla salute dei cittadini è una questione di sempre maggiore importanza per le istituzioni dell’Unione Euro-pea. La sessione ha dibattuto su come l’UE può sviluppare efficacemente politiche che inco-raggino i consumatori ad alimentarsi in manie-ra sana. Una sintesi degli interventi è riportata all’interno del fascicolo “Food for Health”.

- Alimentazione e ambiente: sano per te, sostenibile per il pianeta (con Gianfranco Bologna, Barbara Buchner, Corrado Clini,

Gabriele Riccardi, Mathis Wackernagel). In ambito alimentare, si osserva l’affermarsi di modelli di consumo poco sostenibili, conside-rato che la composizione e la qualità di cibo prodotto incidono in modo significativo sia sulle emissioni di gas serra che sul consumo di risorse naturali. Per suggerire scelte alimen-tari più sostenibili in termini di salute e tutela dell’ambiente, il BCFN propone il concetto di “Doppia Piramide” introdotto dal Focus “Dop-pia Piramide: alimentazione sana per le per-sone, sostenibile per il pianeta”. Una sintesi degli interventi è riportata all’interno del fasci-colo “Food for Sustainable Growth”.

- Culture alimentari e stili di vita: il va-lore della mediterraneità (con Antonella Carù, Claude Fischler, Nancy Jenkins, Mas-simo Montanari, Pier Luigi Petrillo, Camil-lo Ricordi). La storia del rapporto dell’uomo con il cibo rappresenta una delle più affasci-nanti epopee sociali, culturali e di ricerca di significati della storia dell’umanità. Il BCFN ha trattato in modo approfondito il ruolo centrale della dieta mediterranea con il Position Paper “Il valore della mediterraneità”. Una sintesi degli interventi è riportata all’interno del fasci-colo “Food for Culture”.

- Crescita sostenibile: globalizzazione delle imprese tra differenze culturali e opportunità di business (con Ravi Saxe-na, James T.C. Wright, Pierre Xiao Lu). Nel corso della sessione sono state presentate esperienze di aziende e casi di successo e in-successo di attività aziendali globali che han-no cercato di cogliere le opportunità di busi-ness a livello internazionale nel rispetto delle differenze culturali ed economiche esistenti a livello locale. Una sintesi degli interventi è ri-portata all’interno del fascicolo “Food for All”.

- La crisi alimentare tra realtà e specula-zione (con Paul Roberts). Continuano a per-sistere in molte parti del mondo grossi proble-mi legati alla malnutrizione e alle tensioni so-ciali causate dalle difficoltà di accesso al cibo. Il BCFN ha trattato in modo approfondito que-sto tema con il Position Paper “Accessibilità al cibo”. Una sintesi degli interventi è riportata all’interno del fascicolo “Food for All”.

- L’indice di benessere del BCFN (con In-nocenzo Cipolletta, Valerio De Molli, Raj Pa-tel). Questo workshop ha approfondito la ne-cessità di individuare un insieme di indicatori di benessere quale alternativa al PIL. Il BCFN ha creato un indice di benessere, “BCFN In-dex”, che intende misurare il benessere di un Paese attraverso diversi indicatori economici e sociali. è possibile consultare il Focus “La misurazione del benessere delle persone: il BCFN Index”.

- Scarsità delle risorse e nuovo colonia-lismo (con Alessandro De Biasio, Eliana La Ferrara, Franca Roiatti, Michael Taylor). La popolazione mondiale passerà in pochi decen-ni da 6 a 9 miliardi, il divario sociale ed eco-nomico tra Nord e Sud del mondo si allarga sempre di più, nuove grandi economie in Asia ed in America Latina vedono crescere rapida-mente potere d’acquisto e tenore di vita. Pa-rallelamente, i cambiamenti climatici in atto alterano la produttività dei terreni con impatti negativi sulla produzione agricola mondiale. In questo contesto assistiamo a nuove forme di colonialismo, in cui l’oggetto del conten-dere diventano i terreni agricoli, venduti dai Paesi più poveri a fondi finanziari o ad altri Paesi. Una sintesi degli interventi è riportata all’interno del fascicolo “Food for Sustainable Growth”.

- Alimentazione, stili di vita e salute nei bambini: le sfide di oggi per le genera-zioni di domani (con Riccardo Garosci, Philip James, Claudio Maffeis, Rafaela Mi-lano, Roberto Salvan). La scarsità di cibo af-fligge molti Paesi in via di sviluppo e provoca ogni anno la morte di milioni di persone, so-prattutto bambini, a causa della denutrizione. Con il Paper “Crescita sana e nutrizione nei bambini” il BCFN ha voluto porre l’attenzione all’adozione di comportamenti alimentari cor-retti fin dall’infanzia, in termini di preferenze alimentari, composizione della dieta, distribu-zione degli apporti nutrizionali nella giornata, modalità di consumo degli alimenti, e di stili di vita fisica attiva. Una sintesi degli interventi è riportata all’interno del fascicolo “Food for Health”.

Per ulteriori aggiornamenti sui programmi futuri del BCFN visita il sito www.barillacfn.com

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