firenze · firenze aprile 2006 per le bambine e per i bambini comune di firenze assessorato...

28
Firenze per le bambine e per i bambini APRILE 2006 Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento n. 1 al numero 4 di “bambini” aprile 2006 / Anno XXII / Mensile / Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in abbonamento postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) / art. 1, comma 1, DCB / Filiale di Bergamo / Edizioni Junior, Azzano S. Paolo (BG) / ISSN 0393-4209 / Registrazione del Tribunale di Bergamo n. 26 del 17 ottobre 1984. Ba M bin i edizioni junior

Upload: others

Post on 17-Jul-2020

6 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Firenzeper le bambine e per i bambiniAPRILE 2006

Comune di FirenzeAssessorato Pubblica IstruzioneServizio Asili Nido e Servizi Complementarialla Prima Infanzia

Supplemento n. 1 al numero 4 di “bambini” aprile 2006 / Anno XXII / Mensile /Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in abbonamento postale / D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) / art. 1, comma 1, DCB / Filiale di Bergamo/ Edizioni Junior, Azzano S. Paolo (BG) / ISSN 0393-4209 / Registrazionedel Tribunale di Bergamo n. 26 del 17 ottobre 1984.

Ba M biniedizioni junior

Page 2: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Comune di FirenzeAssessorato Pubblica IstruzioneServizio Asili Nido e Servizi Complementarialla Prima Infanzia

Q1

Q2

Q3

Q4

Q5

Assessore alla Pubblica IstruzioneDaniela Lastri

Dirigente del ServizioMariangela Molinari

P.O. Attività AmministrativaAngela Carlisi

P.O. Coordinamento PedagogicoPatrizia Butelli

U.O.C. Attività Contabile Patrizia Perfetto

• Pinocchio

• Fantaghirò

• Madama Dorè

• C.I. La Nave

• Piccolo Naviglio

• Nuvola Maga

• Colombo• Chicco di Grano

• C.G. La Giostra

• Tassobarbasso

• Grillo Parlante

• C.G. Ugnano

• C.G. Bianconiglio• Brucaliffo

• Cielo Stellato

• Innocenti

• C.G. Palazzuolo

• Pollicino• G. Incantato

• Leone di Oz• Baloo

• Il Nido del Merlo

• Gallo Cristallo• Scoiattolo

• Stregatto • PesciolinoRosso

• Koala• Aquilone

• Farfalla

• Coccinella

• Arca di Noè

• Aquilone Rosso

• Giallo Pulcino

• C.G. Primi Passi

• Palla Pillotta

• Cucù

• C.G. Fortini

• Catia Franci

• Staccia Buratta

• Il Melograno

• Rapapatata

• C.G. S. Cristiani• C.G. Cometa

• Gelsomino

• Dragoncello e Strigonella

• Il Pinolo

• Erbastella

• Girasole

• Palloncino

• L. il Magnifico

Supplemento n. 1 al numero 4 di “bambini” aprile2006 / Anno XXII / Mensile Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in abbonamentopostale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) / art. 1, comma 1, DCB / Filiale di Bergamo /Edizioni Junior, Azzano S. Paolo (BG) / ISSN0393-4209 / Registrazione del Tribunale di Berga-mo n. 26 del 17 ottobre 1984. Un fascicolo € 1,00.

Direttore responsabileFerruccio Cremaschi

Coordinamento redazionaleAnna Tomaselli

RedazionePatrizia Butelli, Liliana Dainelli, Silvia Filippelli, Maria Galassini, Laura Minunno, Mariangela Molinari, Anna Tomaselli

Hanno collaborato a questo numeroAngela Balli, Alba Cortecci, Elena Ermini,Tatiana Lucarelli, Giovanna Malavolti,Alessandra Zocchi

Progetto graficoMatteo Bianchini, Anna Tomaselli

Impaginazione e copertinaMaria Grazia Brumana

StampaTecnoprint S.n.c., Romano di Lombardia (Bg)Finito di stampare nel mese di aprile 2006

Tutte le immagini si riferiscono ai ServiziEducativi del Comune di Firenze

Si ringrazia Pat Carra per la sua preziosacollaborazione

Informativa per gli abbonatiI dati personali sono trattati elettronicamente eutilizzati esclusivamente da Edizioni Junior S.r.l.per l’invio di informazioni sulle proprie iniziative.Ai sensi dell’art. 7, D.L. 196/03 sarà possibileesercitare i relativi diritti, fra cui consultare,modificare e far cancellare i dati personali.

© edizioni junior srlviale dell’Industria24052 Azzano S. Paolo (BG)Tel. 035 534123Fax 035 534143e-mail: [email protected]/bambini.htm

• M. Fasolo

Page 3: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Al nido si cresce tutti piccoli e grandi: è il titolo di un articolo di Bambini delnovembre 2005 che riporta le riflessioni di un gruppo di educatori cheaffrontavano per la prima volta l’accoglienza di un bambino con difficoltà.Questa capacità di crescita dei bambini ma anche degli adulti che si trovano adaffrontare situazioni difficili è il messaggio che emerge dalle esperienze chevengono presentate in questo numero della rivista: si vuole parlare del disagio,delle difficoltà di individuarlo, di accettarlo, di comunicarlo, ma anche dellacapacità di praticare percorsi che valorizzano tutte le abilità e le potenzialità dellepersone. La condizione indispensabile per favorire la crescita è creare un climadi fiducia, che dia spazio alla relazione, all’empatia, alla condivisione. Negli ultimianni nei nostri Servizi i bambini diversamente abili, i bambini con situazioni didisagio segnalati dai servizi sociali territoriali sono aumentati in terminisignificativi. I bambini con disagio sociale rappresentano il 15% dei bambinifrequentanti. Nell’anno scolastico in corso sono 23 i bambini diversamente abili. Questi dati comportano alcune riflessioni.La prima riguarda la valenza educativa dei Servizi alla prima infanzia riconosciutada neuro psichiatri, medici specialisti e servizi sociali per tutti i bambini, maancora di più per i bambini con disagio psico-motorio e con disagio sociale.Una seconda riflessione attiene alla professionalità degli educatori, operatori ecoordinatori pedagogici dei nostri Servizi che in questi anni hanno maturatocompetenze per rispondere alla complessità delle situazioni in cui si trovano adoperare. In una struttura di Asilo nido e Centro gioco la presenza di un bambinocon difficoltà riguarda tutto il gruppo di lavoro; viene assegnato un educatore disostegno che collabora con gli altri educatori e rappresenta una risorsaaggiuntiva per garantire le dovute attenzioni a tutti i bambini presenti nellasezione; la figura di riferimento per il bambino con disagio rimane l’educatoreche lo accompagna nel suo percorso, lo sostiene affettivamente e lo aiuta nelcostruire la rete di relazioni con gli altri bambini e con gli adulti presenti nellasezione, con i quali elabora un progetto mirato.Un altro aspetto importante riguarda la necessità di lavorare in rete tra le diverseistituzioni per far sì che si creino sinergie che permettano a tutti, bambini,operatori, genitori di stare bene, rispettando i tempi del bambino e valorizzandole competenze di ciascun adulto.Su questo piano sono stati realizzati alcuni interventi significativi. Con i ServiziIntegrati di Assistenza Sociale Territoriale (S.I.A.S.T.) sono state definiteprocedure e modalità relative alle Segnalazioni per inserimenti urgenti di bambiniall’asilo nido, attraverso incontri, riflessioni e verifiche tra il coordinamentofunzionale S.I.A.S.T. e i funzionari del Servizio Asili Nido, per garantire miglioriraccordi tra i due servizi.Con l’Unità Funzionale di Salute Mentale Infanzia Adolescenza Firenze, con laquale esiste una consolidata collaborazione, si sta definendo un percorso checoinvolge gli educatori dei servizi e l’equipe dell’A.S.L. per l’inserimento dibambini con disturbo pervasivo e la diagnosi precoce.Significativa è anche la collaborazione avviata con il Corso di Laurea in Terapiadella neuro e psicomotricità dell’età evolutiva che prevede un tirocinio formativoda effettuarsi nei nostri Servizi educativi alla prima infanzia.Progetti mirati rivolti a bambini che vivono il disagio, programmi di formazionerivolti agli educatori per acquistare maggiori competenze, raccordi edintegrazioni con le risorse del territorio rappresentano gli ambiti di intervento deinostri Servizi per far sì che il nido sia davvero un’occasione di crescita per tutti.

Mariangela MolinariDirigente Servizi educativi alla prima infanzia

del Comune di Firenze

1

EDITORIALETitolo editoriale(Mariangela Molinari) 1

DOSSIER Firenze per le bambine e per i bambinie il disagio negli Asili nido e Centri gioco(a cura di Maria Galassini, Mariangela Molinari e Anna Tomaselli) 2

Ma quale disagio?! - Il disagio nella società flessibile

(Gianna Maschiti) 4- Il disagio nella fascia 0-3 (Roberto Leonetti) 5- A proposito di diversabilità: il ruolo

insostituibile dei Servizi per la prima infanzia(Massimo Papini e Paola Allori) 7

- Trisomia 21 (Valeria Nardi) 8

ESPERIENZE A CONFRONTOIl disagio psicofisico- Tirare il filo (Antonella Altieri,

Raffaella Marziari e Beatrice Posi) 9- La parola ai genitori: incontro con Maria

Caterina Poccianti 11Il disagio socialeBambini fuori e dentro il carcere- Quando le mamme sono dietro le sbarre

(Sylke Stegemann) 12- L’esperienza dell’Asilo nido GALLO

CRISTALLO (Ilaria Bigazzi, Cristina Ermini e Franca Ghiribelli) 13

Il disagio nel contesto familiare- Genitori in gioco

(Rossella Andreini, Manuela Vetturini) 14

FORMAZIONE/INNOVAZIONE E PROGETTIL’argomento:- Progetto travaso dei saperi

(Matteo Bianchini e Anna Tomaselli) 16L’esperienza: Il corso realizzato da un’educatrice: - La pelle, questo sottile sottile confine

(Vestilia Cornuti) 18Il corso vissuto dalle educatrici: - Dal massaggio coccola al massaggio

relazione (Laura Bartolini e Giovanna Mazzariello) 20

IL TRI-ANGOLO DELLA LETTURA 21

APPUNTI APPUNTAMENTI 23

FILO DIRETTO Lettere alla redazione:

- Si parte per l’asilo (Claudia Pierozzi e Angela Toncelli) 24

- Alle educatrici di Gaia (Beatrice Agnolotti) 24

insertoESPERIENZE IN CERCHIO

- L’atelier dei Piccoli: Nido a porte aperte(a cura di Silvia Filippelli e Laura Minunno)

- L’atelier dei Grandi: Laboratori viaggianti…(a cura di Silvia Filippelli e Laura Minunno)

Sommario

TUTTI crescono al nido!

Editoriale

Page 4: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Dossier2

Firenze per le bambine e per i bambini e il disagio negli Asili nido e Centri gioco

REDAZIONE… E DISAGIO

Nel corso della giornata di studio La rivista come strumento di lavoro: funzionalità e contenuti di una programmazionebiennale - realizzata nel giugno 2004 dalla redazione e aperta al personale dei Servizi alla prima infanzia del Comune diFirenze - la tematica del disagio era stata evidenziata come centro di interesse e di approfondimento da affrontareall’interno del piano editoriale. La redazione, nell’elaborare il progetto di questo numero della rivista, ha coinvolto in modo attivo il personale dei Serviziattraverso un questionario, appositamente realizzato, al fine di rilevare il disagio dei bambini e delle famiglie presenti negliAsili nido e nei Centri gioco. La suddivisione del disagio in tre categorie (psicofisico, sociale, contesto familiare), nascedalla necessità di semplificare la raccolta dei dati, pur nella consapevolezza che molto spesso un tipo di disagio va asovrapporsi ad ulteriori difficoltà. La compilazione del questionario è stata un’occasione offerta a tutti i gruppi di lavoro per riflettere sul significato deldisagio e sulle esperienze e i progetti realizzati negli ultimi tre anni.La sintesi dei dati raccolti ha permesso alla redazione di accogliere in maniera dettagliata tutte le informazioni relative allarealizzazione di progetti educativi personalizzati la cui documentazione rappresenta l’asse portante di questo numero diFirenze per le bambine e per i bambini.

L’INDAGINE

• L’indagine ha avuto luogo da metà settembre a metà ottobre 2005.• Sono stati distribuiti 60 questionari, uno per servizio (46 Asili nido e 14 Centri gioco).• Hanno restituito il questionario compilato 41 servizi di cui 31 Asili nido e 10 Centri gioco.

I RISULTATI

Su 41 servizi che hanno partecipato all’indagine il disagiopsicofisico è presente in 26 Asili nido e in 7 Centri gioco, ildisagio sociale è presente in 21 Asili nido e in 3 Centrigioco, il disagio familiare è presente in12 Asili nido e 5Centri gioco.

Nei 41 servizi sono presenti 103 casi di disagio con unamedia di oltre due casi per struttura. Il disagio psicofisico costituisce la categoria preponderanterispetto alle altre tipologie di disagio prese in esame.

a cura di Maria Galassini, Mariangela Molinari e Anna Tomaselli

Page 5: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Dossier 3

L’efficacia dei progetti è determinata da una molteplicità di fattori. Lacollaborazione con la famiglia si rivela come punto di forza in ogni progetto. Neicasi di disagio psicofisico risulta indispensabile anche una proficuacollaborazione con l’équipe di zona, così come nei casi di disagio sociale efamiliare è indispensabile attivare anche specifiche strategie di accoglienza.

* per altro si intende: impegno di tutto il gruppo di lavoro, collaborazione con le insegnanti della scuoladell’infanzia, presenza dell’educatore di appoggio alla sezione, collaborazione tra famiglie, danza terapia.

Maria Galassini Giornalista econsulente di comunicazione

Mariangela Molinari Dirigente deiServizi educativi alla prima infanzia delComune di Firenze

Anna Tomaselli Coordinatricepedagogica dei Servizi educativi allaprima infanzia del Comune di Firenze,Area Innovazione/Progettazione

Cause di disagio psicofisico su un totale di 41 casi.

* comprende 15 casi, ognuno con un diversa tipologia di disagio psicofisico.

Cause di disagio sociale su un totale di 33 casi.

Cause di disagio familiare su un totale di 29 casi. Su un totale di 103 casi sono 52 i progetti realizzati:inparticolare il 61% sul disagio psicofisico, il 29% suldisagio sociale e il 10% su quello familiare. In oltre il 50% dei casi sono state messe in atto specifichestrategie che hanno trovato la loro realizzazione in progettimirati.

Page 6: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Dossier4

stesso accade per i portatori dihandicap come per i marginali sociali.Su questo versante sono i giovani egli immigrati a pagare il prezzo più altoperché hanno minori protezionisociali. Viviamo in un periodo storiconel quale appare dominare la sfiduciae la famiglia è sempre più costretta areagire tentando di proporre valori edimpegni esistenziali che non sonocondivisi dalla collettività spessoguidata a realtà virtuali da invadentimessaggi mediatici. In questo panorama sono i soggettipiù piccoli a pagare il prezzo più alto:violenze fisiche e psichiche, scarsispazi di relazioni significative con gliadulti, scarsi spazi fisici diespressione. Questa situazione didisagio diffuso impone una riflessionesulla necessità di invertire unandamento che continui adincentivare la problematicità, piuttostoche valorizzare le energie disponibili. La ricerca sociologica ricorda chesolo l’analisi dei rapporti quotidianipermette di farsi un’idea il piùattendibile possibile di quello cheaccade a livello sociale. Esiste una formazione familiare chesfugge a tutte le ricerche perchéquantitativamente irrilevante, ma cherisponde proprio a questecaratteristiche. Si tratta delle madridetenute con bambini fino a tre anniche vivono in carcere: in Italia al30.6.05 vi erano 44 madri con 45bambini suddivisi in 16 istituti dove

Parlare di dis-agio come di elementocaratterizzante questa societàflessibile mette in difficoltà già chiscrive per i molteplici aspetti chepotremmo affrontare. Restando alsignificato stretto del termine ciaccorgiamo subito di uno stranoconnubio: se il termine significamancanza di agi, privazione, mal siconcilia con l’espressione flessibileche invece si concentra sulla capacitàdi adattarsi alle diverse necessità.Sembra cioè che paradossalmentevolendo aumentare le opportunità discelta, il gioco delle moltesfaccettature dell’esistere sia statocosì frammentato e segmentato, dacreare intorno a ciascun individuo ealle sue formazioni sociali anziché unsenso di avvicinamento ai bisogni, unasensazione di sempre maggioreincertezza. Sono le famiglie che si trovano areggere, troppo spesso in estremasolitudine, l’urto delle ricadute deitanti micro e macro processi cheattraversano questa società.Pensiamo alla crisi occupazionaleresa impellente dai processi diristrutturazione e delocalizzazione;pensiamo al sempre maggior peso deinuovi rapporti di lavoro atipici oprecari che gravano sul bilanciofamiliare sia da un punto di vistaeconomico che psico-sociale;pensiamo alla crisi del welfare cheriversa sui nuclei familiari il problemadegli anziani, senza contare che lo

sono attivi Asili nido. È questo il casodell’istituto detentivo di Sollicciano(Firenze) che attualmente ospita 4madri con 5 bambini. La condizione di queste famigliemonoparentali è di estrema solitudine:spesso le madri non possono piùcontare sul partner e neanche su unarete sociale. I loro figli vivono insituazioni di estremo condizionamento(imparano linguaggi da carcere,vivono la loro esistenza con unascansione temporale che è tipica delcarcere, hanno una socializzazioneassai limitata). Sono di recente realizzazione progettidi sostegno alle madri e ai bambiniche vengono seguiti dalle istituzionilocali e da associazioni di volontariato.

Gianna Maschiti, laureata in Sociologiadell’Educazione, Docente di Sociologia per corsiS.S.I.S. – Firenze. Collaboratore Corso InterfacoltàUniversità di Firenze “Operazioni di pace, gestione emediazione dei conflitti”.

BibliografiaBaumann Z., Dentro la globalizzazione, Laterza, Roma,1999.Brena S., Esercizi di quotidiana genitorialità inAnimazione sociale, n. 10, 2005.Di Stefano P., La famiglia in bilico, Feltrinelli, Milano,2001.Gallino L., Italia in frantumi, Laterza, Roma, 2006.Mazzoli G., Spadoni N., Attivare la genitorialità dellefamiglie nella comunità in Animazione sociale, n. 6/7,2005.Moletto A., Zucchi R., Se ogni genitore è un po’pedagogista in Animazione sociale, n. 5, 2005.Ribolzi L., Formare gli insegnanti, Carocci, Roma,2002.Volpi R., I bambini inventati, La Nuova Italia, Firenze,2001.

Ma quale disagio?!LAVORARE SUL DISAGIO SIGNIFICA COSTRUIRE PROGETTI MULTIPROFESSIONALI FINALIZZATI

ALLA CRESCITA SERENA DEI BAMBINI E AL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE.

NELLE PAGINE CHE SEGUONO OSPITIAMO GLI INTERVENTI DI ALCUNI PROFESSIONISTI IMPEGNATI

NEI SERVIZI OFFERTI DAL TERRITORIO.

IL DISAGIO NELLA SOCIETÀ FLESSIBILE

Gianna Maschiti

Page 7: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Dossier 5

IL DISAGIO NELLA FASCIA 0-3

Roberto Leonetti

Per disagio psicofisico e sociale neibambini 0-3 anni ci riferiamo alledifficoltà che i bambini di questafascia di età presentano attraversosomatizzazioni, comportamenti,modalità di interagire e comunicare eche denotano sofferenza e comunqueuno sviluppo non armonico all’internodell’individuo e tra individuo edambiente. La dimensione delproblema sta aumentando sia in

I servizi socio-sanitari per l’infanzia nel territorio delComune di Firenze sono costituiti dall’Unità FunzionaleSalute Mentale Infanzia Adolescenza Firenze, a cuiafferiscono 5 equipes multidisciplinari (MOM: ModuliOperativi Multidisciplinari). Ogni équipe è costituita daneuropsichiatri infantili, psicologi, terapisti dellariabilitazione (logopedisti, fisioterapisti, educatoriprofessionali), e da assistenti sociali provenienti daiSIAST (Servizi Integrati Assistenza Sociale Territoriali) diriferimento. L’équipe è in rapporto con i pediatri di baseed i medici di medicina generale. L’Unità FunzionaleSalute Mentale Infanzia e Adolescenza svolge attività diprevenzione, diagnosi e cura nell’ambito dei disturbi inetà evolutiva (dalla nascita a diciotto anni). Tutti gli interventi possono essere richiesti direttamentedagli utenti (genitori) con richiesta del pediatra e delmedico curante, delle strutture specialisticheospedaliere, territoriali o della scuola. L’Unità Funzionale Salute Mentale e Adolescenza agisce in collegamento con i pediatri di libera scelta emedici di medicina generale, gli operatori dei servizisociali, il personale docente di Asili nido, Scuolematerne, Scuole elementari, medie inferiori e superiori,Comune di Firenze (Direzione 18, U.O. Minori), Tribunaleper i minorenni.

Metodologia: i casi sono seguiti in ambito clinico,educativo e sociale dal gruppo di lavoro multidisciplinareche elabora un Progetto Terapeutico che vieneaggiornato periodicamente tramite verifiche. Il progettoviene formulato e condiviso con la famiglia. La presa incarico è multiprofessionale.

Strumenti: per i bambini con diagnosi di disturbiimportanti vengono compilati dei moduli per lacertificazione scolastica, assistenza scolastica, Piano ditrattamento di riabilitazione, Servizio educativodomiciliare. Sul piano diagnostico-riabilitativo l’équipepuò avvalersi di consulenze da parte di altri professionisti

quali l’ortopedico, l’oculista, le strutture ospedaliere(Careggi, Meyer).Gli operatori partecipano ai PEI (PianiEducativi Individualizzati), che sono tre all’anno, previstidall’accordo di programma, per ogni soggettodiversamente abile coinvolto. Si sottolinea come per casicomplessi ci siano ulteriori incontri di lavoro con gliinsegnanti. Si prevede una riorganizzazione funzionale dei Servizi perl’infanzia di Firenze attraverso la costituzione di gruppi dilavoro su disturbi specifici, all’interno di una rete diffusaed in stretto rapporto di continuità con gli altri Servizi(consultori, pediatria, salute mentale adulti, ospedali).Perché gli interventi in questa fascia d’età possano essereprecoci e tempestivi, potrebbe essere importantegiungere alla stesura di un protocollo tra ASL e Comuneper trovare modalità che abbiano una maggioreconvergenza su alcuni aspetti: segnalazione edindividuazione precoce di casi multiproblematici, sostegnoalla genitorialità a rischio, raccordo con i pediatri, corsiapreferenziale per le fasi di inserimento, consulenze edaccesso ai Servizi per l’infanzia, attivazione di unosportello, consulenza on line, formazione.

Servizi infanzia adolescenza del territorio fiorentinoSede centrale: presidio CTR, via S. Felice a Ema 15,Referente: Dr. Roberto Leonettitel. 055 2327239 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 11),fax 055 2327207 [email protected]

Quartiere 1 Presidio c/o Istituto degli Innocenti, piazza SS. Annunziata, tel. 055 2758708

Quartiere 2 Presidio c/o Villa Basilewsky, via Lorenzo il Magnifico, tel 055 6262433

Quartiere 3 Presidio, via S. Felice a Ema 15, tel. 055 2327203

Quartiere 4 Presidio, via Chiusi angolo viale Canova,tel. 055 2285431

Quartiere 5 Presidio, via Fanfani, tel. 055 3262825

termini quantitativi che qualitativi,anche per la maggiore capacità, daparte degli operatori del settore che sirivolgono a fasce di popolazionemultiproblematiche, di cogliere imolteplici modi di espressione deldisagio in un bambino e nella suafamiglia, soprattutto per quellesituazioni che presentano unpotenziale rischio e che individuateprecocemente potrebbero, con

interventi appropriati, avere esitipositivi. Affrontare il disagio nella fascia d’età0-3 anni vuol dire avvicinare econoscere l’ambiente familiare, laqualità delle relazioni genitori-bambini,i rapporti tra gli adulti di riferimento,chi interviene e si occupa del bambinoall’interno del contesto familiare esociale. Gli interventi, pertanto,devono essere rivolti ad entrambe le

LE STRUTTURE DI SUPPORTO SUL TERRITORIO

Page 8: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Dossier6

componenti, minore e famiglia, inmodo da affrontare alle radici ilproblema o i problemi sottostanti adalcuni fenomeni che possono essereconnessi ad espressioni di disagio. Alcuni aspetti fondamentali da tenerepresente nel lavoro nella fascia 0-3sono:– la prevenzione e la promozione del

benessere;– l’individuazione dei fattori di

protezione dell’individuo edell’ambiente che potrannoconsentire di diminuire l’impatto oun’attenuazione di tali fattorisull’individuo;

– il coordinamento degli interventisanitari, sociali, pedagogici.

Recentemente è aumentata in manierasignificativa l’attenzione allagenitorialità, sostenendola attraversoprogetti di formazione allaresponsabilità dell’essere genitori. Un altro campo di ricerca che ha

avuto un certo sviluppo è quello suidisturbi dell’attaccamento e lesindromi relazionali precoci. Questistudi evidenziano la necessità diintervenire precocemente nelle variearee di sviluppo del bambino(somatica, psicomotoria,comportamentale), problema questoconnesso al tipo di relazione esistentecon chi si prende cura di lui. In questesituazioni è importante intervenire suidue poli della relazione, anche serimane fondamentale offrire albambino un ambiente che facciaemergere i fattori protettivi e che siaper lui accogliente. Un ulterioreambito, sempre più evidente, che nonva visto solo in chiave problematica,ma che comporta comunque un forteimpegno da parte di tutti, è l’impattoconnesso con famiglie e bambini dialtre culture e quindi con problemiculturali, sociali, religiosi. Per attuare un intervento efficace, in

questa fascia d’età, è necessariaun’azione convergente sul pianosanitario, sociale ed educativo chetenga conto delle peculiarità especificità dei bisogni in questa fasedella vita, della reciproca interazionedelle varie aree di sviluppo: motoria,cognitiva, psico-affettiva, relazionale esociale. Il processo diagnostico el’impostazione del progetto terapeuticoo riabilitativo sono necessariamente ilfrutto di una valutazione globalemultiprofessionale specifica.

Roberto Leonetti, Responsabile Unità funzionalesalute mentale infanzia adolescenza ASL 10 Firenze

BibliografiaCassibba R. (trad. it.), Classificazione diagnostica 0-3,Masson, Milano, 1997.Martinetti M.G., Stefanini M.C., Approccio evolutivoalla Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza,SEID Editori, Firenze, 2005.Speranza A.M., I disturbi dell’attaccamento in AmmanitiM. (a cura di), Manuale di psicopatologia dell’infanzia,Raffaello Cortina Editore, Milano, 2001.Winnicott D.W., Sviluppo affettivo e ambiente,Armando Editore, Roma, 1992.

Page 9: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

rapporto che non si realizza nel tempoin modo adeguato rispetto alle tappedello sviluppo infantile.Si evidenzia così il ruolo insostituibiledell’Asilo nido: l’opportunità disostegno alle madri al fine di ridurre lapreoccupazione e l’ansia che le rendeiperprotettive e nella condizione diindovinare costantemente il figlio alpunto che questi non è indotto né aformulare alcuna richiesta né acercare interazioni.Quando si tratta di comunicare allafamiglia una diagnosineuropsichiatrica precoce cheannuncia disabilità permanenti,occorre fare molta attenzione al modoin cui viene fornita l’informazione perevitare di compromettere la relazionedi attaccamento fra genitori ebambino con il rischio di andare arovinare in modo irreversibilel’immagine presente e futura che lamadre e il padre hanno del propriofiglio. Fa parte della competenzaprofessionale medica presentare ladiagnosi con cautela estrema,attraverso l’uso di strumenticomunicativi adeguati e valutare ledimensioni esatte di ciò che èimportante comunicare e ciò che ènecessario omettere.La reazione dei genitori di fronte aduna comunicazione di questo tipopassa attraverso tre fasi: la prima èquella di non accettare la situazione(non è possibile che sia toccato anostro figlio), la seconda è quella diinteriorizzare una forma diidentificazione con ciò che è perduto(siamo stati genitori incapaci dimettere al mondo un figlio sano,sarebbe meglio morire tutti), nellaterza fase c’è la presa di coscienza ela volontà di pianificare un progetto dilimitazione del danno (questo nostrofiglio, con tutti i suoi problemi, è unbambino, il nostro bambino e nondobbiamo arrenderci, dobbiamoaiutarlo).Prima che la diagnosi neurologica opsicopatologica del bambino siastrutturata e definitivamente

L’attività educativa e quellaneuropsichiatrica utilizzano strumentiprofessionali diversi, ma hanno unobiettivo comune: mettere in attostrategie d’intervento che favoriscanolo sviluppo globale del minore e ilnecessario sostegno alla sua famiglia.In particolare il neuropsichiatrainfantile deve, rispetto alle difficoltà,formulare la diagnosi, condividerlacon la famiglia, nonché stabilire ecoordinare i trattamenti; per formulareuna prognosi corretta ilneuropsichiatria deve avere presenteil bambino nella sua globalità. Il processo di riabilitazione ha dueversanti che devono essere percorsicontemporaneamente: i servizispecialistici svolgono il compito di unariabilitazione tecnica come lafisioterapia nel caso ad esempio di unbambino portatore di paralisicerebrale o la tecnica di orientamentoper un caso di cecità; questi interventiconsistono in atti specifici in parteeseguiti da tecnici della riabilitazione,in parte demandati agli adulti che sioccupano del bambino, tutto questoal fine di ridurre le difficoltà diadattamento dovute alla diversabilità.Ma altrettanto necessaria è lariabilitazione sociale, cioèl’acquisizione della competenza dirapportarsi con gli altri facilitando ilprocesso di attaccamento madre –bambino, poi padre – bambino e poiadulti – bambino, fino a raggiungerel’obiettivo di essere in grado direlazionarsi con gli altri bambini, primapiù grandi o più piccoli e poi coetanei.La tempestività e contemporaneità diintervento sono fondamentali perché èconfermato che la disfunzione deitempi può congelare la possibilità disocializzare e determinare pertantoun’incompetenza grave che sievidenzia in modo eclatante eirreversibile successivamente. Molto frequentemente, nei casi didiversabilità infantile, si riscontranodifficoltà determinate dal rapportoesclusivo, se non addiritturasimbiotico, fra madre e bambino,

consegnata ai genitori il contestodell’Asilo nido consente di iniziare unintervento educativo precoce. Questaopportunità, comunque, non sisostituisce alla procedura diagnostica,se non per la possibilità di evidenziareun quadro completo delle risorsemotorie, intellettive e relazionali delbambino, in un contesto educativosereno ed equilibrato. Se analizziamo i casi, un bambinoproblematico può avere uncomportamento teso e facile al piantoa casa, ma essere molto più sereno alnido; spesso bambini che soffrono didifficoltà del sonno odell’alimentazione si comportano alnido secondo gli standard regolari. Il contesto del nido permette lamanifestazione di moti affettivi forti inbambini che sono di solito chiusi epoco espressivi: compaiono, adesempio, atteggiamenti riparatoridopo una marachella, contrariamentea quanto accade nel contestofamiliare.È frequente soprattutto il caso dibambini sotto i tre anni che, condottialla palestra di fisioterapia, pianganodisperatamente, assumemdoatteggiamenti (patterns) esasperati;ciò accade quando la madre non haancora accettato la diversabilità delfiglio, ha bisogno di sostegno leistessa e non si sente ancora in gradodi sostenere il suo bambino. In questicasi in cui il contesto sanitario èrifiutato in quanto tale, il nido diventalo spazio più adatto perché il bambinopossa esprimere al meglio le suepotenzialità: in questa situazione èquanto mai necessaria lacollaborazione tra gli operatori sanitaridel territorio e il personale del nido.In sintesi, i servizi alla prima infanziaoffrono al bambino non solo lapossibilità di un costante sviluppodell’autonomia, ma anche gli strumentinecessari per il superamento dellapercezione di un sé negativo.Le componenti relazionali all’internodel nido svolgono un ulteriore edeterminante ruolo sia nel caso di

Dossier 7

A PROPOSITO DI DIVERSABILITÀ: IL RUOLO INSOSTITUIBILE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA

Massimo Papini e Paola Allori

Page 10: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Dossier8

disturbi leggeri della personalità sia difronte a situazioni più gravi.Nel contesto familiare, infatti, il sensodi colpa, la sofferenza, l’incapacità aaccettare e, talvolta a combattere, la diversità del bambino sitrasformano in atteggiamentiiperprotettivi che si concretizzano inun eccesso di accudimento cheintensifica la passività del bambinobloccandone il processo diacquisizione della propria autonomia.Per contro i Servizi alla prima infanziaprevedono un progetto educativovolto alla realizzazione di obiettivispecifici fra cui il sostegno allagenitorialità, lo sviluppo nei bambinidelle capacità relazionali, la stima disé e il rispetto degli altri.È perciò evidente che il rapporto fra le

strutture sociosanitarie, in ambitoneuropsichiatrico, del territorio e ilservizio Asili nido e Servizicomplementari alla prima infanzia delComune deve essere costante.Una opportunità di acquisizione dicompetenze specifiche è sicuramenteil Corso di Laurea in Terapia dellaneuro e psicomotricità dell’etàevolutiva all’interno del qualecontenuti di riabilitazione tecnica,neurologica, psichiatrica ed educativasi alternano alla formazione sul campoattuata con idonee supervisioni.

Massimo Papini e Paola Allori Cattedra dineuropsichiatria infantile, Dipartimento di ScienzeNeurologiche e Psichiatriche dell’Università di Firenze.

Il bambino che nasce con sindrome diDown ha un corredo cromosomicoanomalo, ma non è malato. Da unpunto di vista medico c’è poco dafare, se non i normali controlli sudieta, accrescimento e verifica sualtre possibili patologie associate. Mafortunatamente c’è molto da fare sulpiano educativo, attivando circuitinervosi all’interno del sistema nervosocentrale per aiutarlo a limitare almassimo gli effetti del disagio di base. L’educazione di cui ha bisogno deveessere quella che riceve ognibambino, ma con una corretta eprecisa programmazione che tengaconto anche di tutto ciò che oggisappiamo grazie alla ricercaneuropsicologica sull’età evolutiva,evitando lacune connesse allospontaneismo. Il bambino Down èprima di tutto un bambino che, cometutti gli altri, deve costruire le propriestrutture di pensiero.Dato che le ricerche sull’evoluzionedelle competenze e sullo sviluppodell’intelligenza ci indicano i primi annidi vita come fondamentali per fareemergere la maggior parte dellepotenzialità, per limitare gli effetti dellasindrome bisogna guidare il processoeducativo il più presto possibile,

meglio se dal momento della diagnosi.

La sua educazione deve essereportata avanti nel contesto familiaredai genitori, guidati con perizia ecostanza da un’équipe tecnicaspecializzata. I punti focali di questo interventoeducativo sono:– lo sviluppo delle reazioni circolari e

della rete di pensiero;– lo sviluppo dell’autonomia personale

e della propositività;– lo sviluppo della comunicazione non

verbale;– lo sviluppo del linguaggio parlato.

Il logopedista abilita il bambinotenendo conto della sua globalità,cercando di potenziare tutte lecomponenti neuropsicologiche(attenzione, motivazione) attraversoattività ludiche e psicomotorie. Infatti, se vogliamo che il bambinoDown si avvicini per quanto possibileai suoi coetanei, è indispensabile chela sua storia educativa ripercorra lestesse tappe con metodologieadeguate. Nella nostra prassi di lavoronon portiamo avanti queste lineeeducative soltanto con il counselingalla famiglia, ma effettuiamo anche una

presa in carico diretta del bambino,che mira non solo al monitoraggiodella sua crescita, ma anche allaproposta di modelli e strategie dicomportamento, che dovrebberoessere generalizzati nell’ambito dellafamiglia e della scuola.Il personale che opera presso ilCentro di riabilitazione AIAS diPistoia1 è costituito daneuropsichiatri, psicologi,logopatologi, assistenti sociali,fisioterapisti, psicomotricisti,logopedisti che lavorano in una rete dicoordinamento continuo con bambiniche presentano quadri di diversabilitàcome i bambini Down.

Per questo il lavoro con i bambini ècostantemente affiancato da momentid’incontro con la famiglia e con glioperatori scolastici, per la discussionedelle problematiche che emergono ela ricerca di modalità di soluzionicondivise.

Valeria Nardi logopedista presso AIAS PISTOIA

Nota 1AIAS PISTOIA Organizzazione non lucrativa di utilitàsociale (O.N.L.U.S.) CENTRO PROVINCIALE DIRIABILITAZIONE Sede legale: via San Biagio 102, 51100 Pistoia, tel.0573 99111, fax 0573 20097.

TRISOMIA 21

Valeria Nardi

Page 11: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

L’esperienza di FrancescoFrancesco è arrivato al nido all’età di12 mesi ed è stato inserito nellasezione dei piccoli. Nella fase inizialedi ambientamento una educatrice delgruppo sezione ha assunto il ruolo difigura di riferimento per lui e per igenitori, al fine di creare un rapportodi fiducia necessario a garantire unbuon inserimento. Il primo contattocon la famiglia è stato il colloquio pre-ambientamento che ha permesso aigenitori di essere ascoltati, diraccontare la loro esperienza e diessere soprattutto accolti.L’intero progetto si è realizzato grazieal coinvolgimento di tutti i soggetti: lafamiglia, il Centro di neuropsichiatriainfantile di Pistoia, le altre educatrici egli operatori della sezione, la figura disostegno al gruppo e i bambini. Sonostati organizzati e calendarizzatiincontri periodici di raccordo con lafamiglia e il Centro di Pistoia al fine diprogettare e monitorare un percorsoeducativo individualizzato di crescitanei diversi contesti di vita.L’educatrice di riferimento ha avuto unruolo di primo piano nel garantirel’attuazione del progetto che si èsvolto per tutto il periodo di frequenzadi Francesco al nido.Durante gli incontri tra le educatrici el’équipe del Centro è stata individuatala metodologia di lavoro conparticolare attenzione ai contenuti, aglistrumenti e alle strategie da attuare,privilegiando la continuità tra leesperienze vissute dai bambini neidiversi contesti educativi.Durante il primo anno, seguendo leindicazioni della fisioterapista,abbiamo favorito le attività di tipomotorio per permettere a Francesco

Il progetto: un percorso condivisoOgni volta che un bambino arrivaall’Asilo nido lo accogliamo nellacertezza e consapevolezza di poterglidare l’affetto, la disponibilità e laprofessionalità necessaria perintraprendere il cammino verso unintervento educativo personalizzato dacondividere con la sua famiglia. Incaso di bambini con particolari disagiè spesso necessaria anche lacollaborazione con le strutture delterritorio. Nel nostro nido ci siamotrovate più volte ad accoglierebambini affetti da trisomia 21 e piùvolte abbiamo collaborato con ilCentro di neuropsichiatria infantile diPistoia. Negli anni si è concretizzata unasinergia con le figure professionali delCentro, i neuropsichiatri, ifisioterapisti e i logopedisti, fonte dirisultati e di soddisfazione, perché ciha permesso di elaborare e mettere inatto un’efficace metodologiaattraverso il coinvolgimento attivo deibambini oltre che dei loro genitori. Perciascun bambino abbiamo realizzatoun progetto finalizzato alraggiungimento della percezione di sée dell’autonomia, attraverso losviluppo di competenze cognitive,affettive e sociali. In particolar modoabbiamo individuato strategiefinalizzate allo sviluppo della relazionetra bambini e tra bambini e adulti eall’acquisizione del linguaggio. Ogniprogetto tiene conto di tutti i momentidella giornata: le routine e le attività.Le competenze acquisite durante ilgioco sono funzionali anche per leroutine e viceversa: ogni esperienzafatta dal bambino è, di fatto,un’occasione di apprendimento.

di raggiungere precisi obiettivi qualigattonare e camminare. Durante il secondo anno è stata dataparticolare attenzioneall’alimentazione: attraverso attività dimanipolazione (impastare, travasare,infilare, aprire e chiudere) Francescoha acquisito competenze di piccolamotricità ed è riuscito, alla fine delpercorso, a mangiare e bere da solo.La continua collaborazione tra gliadulti coinvolti nel progetto gli hapermesso, nel corso dei tre anni difrequenza, di diventare autonomotanto da lavarsi e asciugarsi le mani,pettinarsi, pulirsi la bocca con iltovagliolo, soffiarsi il naso e persinosedersi sul vasino!Abbiamo intrapreso un percorsoparallelo per l’apprendimento dellinguaggio che ha visto coinvolta lalogopedista nella progettazione erealizzazione di diari personali legatialla vita e alle esperienze diFrancesco. Noi educatrici abbiamorealizzato due diari contenentinumerose e dettagliate immagini(fotografie, stampe, disegni), parolee alcuni oggetti naturali; un diario perraccontare la storia personale diFrancesco e la relazione con lafamiglia, l’altro per narrare i momentivissuti al nido, con particolareattenzione alle routine. Abbiamoprogrammato settimanalmentemomenti da dedicare alla lettura deidiari: l’educatrice raccontava aFrancesco le immagini,ricollegandole al vissuto delbambino. Con il trascorrere deltempo Francesco ha imparato ariconoscere le figure, ad indicarle(uso del linguaggio non verbale) esuccessivamente, nel quarto anno di

Esperienze a confronto Il disagio psicofisico 9

Tirare il filoAntonella Altieri, Raffaella Marziari e Beatrice Posi

Page 12: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

10

vita, anche a descriverle con laparola. Attraverso l’uso dei diari sisono potuti perseguire una serie diobiettivi: lo sviluppo della capacitàcomunicativa, del linguaggio e dellamemoria, il riconoscimento di sé edegli altri.Per favorire l’apprendimento dellinguaggio abbiamo messo in attoanche un’ altra metodologia: ciascunadi noi verbalizzava sempre tutti imomenti che connotavano le attivitàsvolte, utilizzando un codicelinguistico semplice e preciso (uso difrasi brevi e parole di uso quotidiano);in tal modo abbiamo aiutatoFrancesco nello sviluppo dellacompetenza linguistica, sia dal puntodi vista della comprensione che dellaproduzione di parole, nonché nelprocesso di arricchimento delpensiero. Per favorire le relazioni con gli altribambini e con gli adulti sono statiindividuati alcuni momenti, nell’arcodella settimana, nei quali proporre aFrancesco, inserito nel piccologruppo, specifiche attività di giocospontaneo e attività laboratoriali(psicomotricità, lettura, narrazione edrammatizzazione di storie, strumentimusicali, colori) come leggere il diariopersonale realizzato dalla famiglia, chespesso Francesco portava da casa,per riconoscere, nominare personeconosciute e oggetti di usoquotidiano. Durante tutte le attivitàFrancesco è stato coinvolto inmaniera attiva avendo sempre chiarigli obiettivi che volevamo raggiungere.Le diverse proposte educative sonostate il frutto di continue osservazioniche ci hanno permesso dicomprendere e adattare le attività digioco alle competenze acquisite e daacquisire del bambino.

Monitoraggio e verifica A conclusione del nostro percorso,potremmo dire che l’esperienza cosìrealizzata è stata resa possibile anchegrazie al coinvolgimento delle variefigure che, col loro impegno, hannocreato una trama di significaticondivisi e riconosciuti.Numerosi e continui sono stati imomenti di verifica e valutazione dellavoro svolto tra il nido, la famiglia e ilCentro di neuropsichiatria. Importantigli aspetti valutati nel corso degli anni:

Page 13: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Asilo nido RAPAPATATA Comune di Firenze - Anni educativi 2001-2002, 2002-2003, 2003-2004L’esperienza è stata realizzata da: Antonella Altieri,Letizia Barnini, Carla Calcinai, Marcella Capezzuoli,Laura Casapietra, Tiziana Cerfagli, ClementinaFranciolini, Leonardo Daini, Chiara Da Viso, EmanuelaGiovannini, Maria Grazia De Rosa, Raffaella Marziari,Beatrice Posi, Rossella Ramalli, Cecilia Riccio,Sabrina Torresi, Patrizia Viani.

Esperienze a confronto Il disagio psicofisico 11

le capacità del bambino al suo arrivoal nido e le competenze cognitive,affettive e relazionale acquisite altermine del percorso.Forti delle nostre esperienzepossiamo affermare che si possonoraggiungere risultati positivi quandotutti i contesti educativi che ruotanointorno al bambino adottano unostesso metodo di lavoro collaborando

al fine di aiutare i bambini a crescerenella ricerca di una loro autonomia. L’importanza di quanto costruitoinsieme si esprime nel nome cheabbiamo scelto per il nostro progetto:TIRARE IL FILO.

Antonella Artieri, Raffaella Marziali e Beatrice Posieducatrici dell’Asilo nido RAPAPATATA

Francesco e il nido RAPAPATATAQuando sono entrata al nido RAPAPATATA mi è venutaincontro una delle insegnanti sorridendo e ho scopertoquasi subito che sarebbe stata quella che, come figuradi riferimento, si sarebbe dedicata anima e corpo ai mieibambini. È proprio il caso di dire così, perché al nido sista seduti a terra insieme ai bambini e il contatto corpo acorpo è forte: la scoperta che i bambini fanno delle lorofacoltà percettive viene favorita proprio da questocontatto diretto. Francesco si è inserito perfettamentenel suo gruppo ed è sempre stato sereno e partecipealle opportunità che gli venivano offerte. La logopedista di Pistoia è andata al nido due voltel’anno per seguire, consigliare, incoraggiare le educatricie indirizzarle nel loro lavoro educativo.Grazie a questa collaborazione Francesco ha imparato abere, mangiare, dormire, giocare, a seguire le regole delgruppo, a muoversi sempre più sicuro nell’ambiente (a18 mesi ha iniziato a camminare!), a relazionare con icompagni, ad esprimersi con strategie mimiche evocalizi.Posso dire che l’esperienza al nido RAPAPATATA è statamolto positiva. Tutti sono stati accoglienti e calorosi conla nostra famiglia, aspetto molto importante in quanto ilsentirsi accettati è il presupposto principale einderogabile per lavorare insieme.Francesco in quei tre anni è senz’altro cresciuto ed ilpassaggio alla Scuola dell’infanzia non è stato cosìdifficile come ci aspettavamo.

Francesco, il babbo, la mamma e il Centro AIAS di PistoiaL’andare a Pistoia due volte la settimana, alternandomicon mio marito, è senz’altro un grosso impegno. Graziea Dio riusciamo ancora a farlo con serenità. Questostato di positività che ci accompagna nei nostri numerosiviaggi è senza dubbio dovuto all’accoglienza e allagrande capacità della logopedista con la qualeFrancesco lavora già da quando aveva pochi mesi.

A Pistoia il rapporto con Francesco non finisce nellastanza della terapista, anzi inizia proprio da lì e siestende ai familiari e alle insegnanti. Quando si arrivaall’ora cosiddetta della terapia la porta si apre ed ioentro con mio figlio. Ci si siede tutti insieme e sicomincia col chiedersi a vicenda come si sta. Banale?Non credo proprio. Una relazione iniziale, almeno conchi è accanto al bambino è fondamentale. Una terapistache vuole portare avanti il suo lavoro non puòprescindere dallo stato del bambino, in particolare unbambino diversamente abile, e i primi a riportarlo sonoproprio i genitori. Ecco perché la presenza del genitorenella stanza è funzionale al lavoro da svolgere neirestanti 45 minuti. In quei primi momenti di relazione conil genitore passano tante cose, veramente numerosemodalità di sostegno che ora sarebbe difficile definiredettagliatamente. Si tratta della sensibilità edell’esperienza che ognuno porta con sé e devo dire cheall’AIAS di Pistoia le terapiste sono state preparate perquesto.Il lavoro che segue alle ore di terapia è poi quello degliincontri con le insegnanti, sia di ruolo che di sostegno, econ la presenza dei genitori. Anche in questo caso illavoro si realizza al meglio quando la logopedista riescead entrare nella psicologia delle insegnanti e aincoraggiarle nel lavoro globale con Francesco:conciliare l’aspetto educativo, con quello relazionale e diapprendimento.Per ognuno di questi aspetti la logopedista dàindicazioni, corregge atteggiamenti sbagliati anche seassunti in buona fede e coordina il lavoro didatticocadenzando, senza fretta, gli obiettivi che mio figlio deveraggiungere. Una delle sensazioni più apprezzabili èquella di sentirsi davanti ad una persona e non ad untecnico, soprattutto perché quella persona ti comunica lasua piena realizzazione trovandosi davanti a tuo figlio.

Maria Caterina Poccianti madre di Francesco Pezzatini, un bambino che hafrequentato l’Asilo nido RAPAPATATA negli anni educativi 2001-2002, 2002-2003 e 2003-2004.

“Una delle sensazioni più forti... sentirsi davanti ad una persona e non ad un tecnico...”

Incontro con Maria Caterina Poccianti

Page 14: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

12

integrare questi minori nella vitasociale di tutti i giorni, il Comitato delTelefono Azzurro di Firenze, inaccordo con le stesse madri e laDirezione del carcere, si è attivato perrealizzare una programmazione diuscite nei parchi gioco e nelleludoteche limitrofe all’Istituto.Questo obiettivo si è concretizzato incollaborazione con il Servizio Asili nidodel Comune di Firenze che ha favoritola realizzazione di progetti finalizzati adusufruire dei Servizi comunali adiacentiall’Istituto carcerario esuccessivamente all’inserimento dialcuni bambini presso gli Asili nidocomunali della zona. L’attività sperimentale presso lestrutture comunali ha avuto inizioall’Asilo nido GRILLO PARLANTE: ibambini dell’Istituto venivano ospitatial nido una mattina ogni quindici giorniper giocare con i coetanei.Il 24 Marzo 2003 è partito un nuovoprogetto che prevedeva l’inserimentovero e proprio di tre bambini presso ilCentro gioco UGNANO due, tremattine alla settimana. La verifica delprogetto è stata positiva sia rispettoalla socializzazione con gli altribambini che per l’instaurarsi dirapporti di fiducia con le educatrici.Con l’apertura dell’Asilo nido GALLOCRISTALLO ha avuto inizio il progettodi inserimento dei bambini negli Asilinido comunali e dal 2004 abbiamoinstaurato una fattiva collaborazionecon i Servizi Sociali di Assistenza delComune di Firenze per garantirel’accompagnamento giornaliero deibambini.Dal febbraio 2005 è stato istituito ilprogetto Theo che ha come obiettivospecifico quello di agevolarel’attuazione della Legge n. 40 del

2001, infatti dal luglio 2005 unamadre con la propria figlia, chefrequenta l’Asilo nido GALLOCRISTALLO, vive presso una CasaFamiglia. A breve si auspica la realizzazione delprogetto Ludoteca rivolto a queibambini che entrano nell’Istitutopenitenziario per far visita ad ungenitore recluso. Il Comitato per ilTelefono Azzurro di Firenze si sta impegnando nell’allestimento di unospazio in cui creare un clima il piùpossibile familiare e sereno finalizzatoall’incontro tra il bambino e il genitore.La notevole flessibilità dimostrata daparte di tutti gli operatori dei Servizipubblici coinvolti ed il continuomonitoraggio da parte del nostrocomitato ha reso possibile il successodei progetti con ottimi risultati. Siamofiduciosi che la collaborazione tra idiversi servizi coinvolti possaintensificarsi in futuro.

Sylke Stegemann, Responsabile del progettoBambini & Carcere - Comitato per il Telefono Azzurro,via Assisi 20, Firenze - www.azzurro.it

Nota 1Legge n. 40 dell’8 Marzo 2001

Bambini fuori eQUANDO LE MAMME SONO DIETRO LE SBARRE

Sylke Stegemann

Il progetto Bambini & Carcere nascecon l’intento di dare supporto ai bambinida 0 a 3 anni ospitati, insieme alle loromadri detenute, nella strutturacarceraria di Solliciano nel momento incui queste ultime non possono usufruiredelle agevolazioni previste dalla modificadi legge1 che prevede che le madri configli con meno di 3 anni, qualoraimputate o condannate, non debbanoessere in stato di detenzione. Vista l’età dei piccoli ospiti si rendeprioritaria l’organizzazione el’erogazione di progetti chefavoriscano la crescita e lo sviluppoglobale di questi bambini, ancheall’interno di contesti altri rispetto aquelli carcerari.Soltanto nel 2001, grazie allacollaborazione tra il Comitato per ilTelefono Azzurro e la Direzione dellaCasa Circondariale di Sollicciano, èstato realizzato all’interno dellastruttura penitenziaria un repartoseparato, chiamato Nido,esclusivamente destinato allapermanenza delle madri e dei lorofigli. Quest’area comprende ambientia misura di bambino: stanze/celle,spazi comuni, cucina abitabile e unangolo morbido per le attività ludichedei più piccoli.Il sostegno ai bambini e alle madri ègestito dalle volontarie del TelefonoAzzurro che, oltre ad occuparsidell’organizzazione di varie attivitàall’interno del Nido, intervengonoconcretamente per creare un contestosereno necessario per favorire larelazione madre-bambino. Lamancanza di libertà si traduce per ibambini nell’impossibilità di interagirecon un numero ampio e variegato dipersone e di sperimentare altricontesti educativi. Con l’obiettivo di

Page 15: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

della quale vengono a loro riservatidue posti per ogni anno scolastico.Gli inserimenti sono preceduti dacolloqui con un tramite, SylkeStegemann, la responsabile delprogetto, che conosce le madri e iloro bambini. I nostri progetti diambientamento, così come in tutti gliAsili nido del Comune di Firenze,prevedono, per ciascun bambino lapresenza di un genitore all’interno delservizio per alcune ore al giorno pertutta la sua durata. Per sopperire allamancanza di un genitore gliinserimenti sono stati realizzatiinsieme ai volontari del TelefonoAzzurro che però non potevanogarantire un accompagnamentoquotidiano dei bambini al nido in orariprestabiliti, così, nella fase iniziale delprogetto, abbiamo dovuto pensare adun’organizzazione di inserimentospecifico con modi e tempi flessibili.Da sottolineare che, per garantire laprivacy, i bambini con madri detenutevengono inseriti dopo gli altri bambinidel gruppo sezione.Ci preme evidenziare come siaimportante, a maggior ragione insituazioni di questo tipo, il ruolo dellafigura di riferimento, un’educatriceche si prende carico in prima personadel singolo bambino a partire dalcolloquio pre-inserimento, comepunto stabile all’interno di unarelazione e di un ambiente. Terminato l’inserimento i volontari delTelefono Azzurro hanno assicuratol’accompagnamento dei bambini alnido per massimo due, tre mattine lasettimana. Per garantire la continuità e laregolarità di frequenza dei bambini alGALLO CRISTALLO i Servizi Socialidi Assistenza del Comune di Firenze

Nel 2003 il nostro Asilo nido hainiziato la sua collaborazioneall’interno del progetto Bambini &Carcere che prevede l’ambientamentoal nido di bambini con madri detenutenella Casa Circondariale diSollicciano. Promotrice di questaesperienza è stata l’associazioneitaliana Telefono Azzurro, che insiemeall’Assessorato ai Servizi Sociali equello alla Pubblica Istruzione delComune di Firenze, ne ha garantito larealizzazione grazie alla rete che si èvenuta a creare tra tutti i soggetticoinvolti. A questo progetto hanno partecipato ivolontari di Telefono Azzurrocoordinati da Silke Stegemann, tutti ibambini del nido, le educatrici eoperatrici del nido GALLOCRISTALLO, la coordinatricepedagogica Giovanna Malavolti e gliaccompagnatori domiciliari delComune di Firenze, dando ciascunoun apporto fondamentale eindispensabile in relazione al proprioruolo.I bambini sono sempre inseriti nellasezione del gruppo medi all’interno

hanno incaricato successivamente seieducatori domiciliari che, a rotazione,accompagnano quotidianamente ibambini nel tragitto di andata e ritornoal nido comunale.Una situazione che ha richiesto unamaggiore attenzione è quella di unabambina, inserita lo scorso anno, cheaveva il ritmo sonno-veglia alterato(dormiva per buona parte dellagiornata) e alla quale mancavanorelazioni significative con altri adultiche non fossero la madre. Per leiabbiamo programmato un piano diambientamento caratterizzato da orarie modalità flessibili in cui il ruolo dellafigura di riferimento fosse centrale.L’inserimento si è sviluppato nel corsodi vari mesi, durante i quali la bambinasi è progressivamente affidata allaeducatrice di riferimento e in seguitoalle altre educatrici della sezione; inun secondo tempo è entrata inrelazione con i coetanei mostrando unatteggiamento attento e curiosorispetto alla realtà circostante.Riteniamo che il nostro lavoro siastato fortemente agevolato dagli ottimirapporti instaurati con SylkeStagemann, i volontari del TelefonoAzzurro e gli educatori del Comune ilcui impegno ha consentito anche lapartecipazione della bambina allafesta di fine anno.

Ilaria Bigazzi, Cristina Ermini e Franca Ghiribellieducatrici dell’Asilo nido GALLO CRISTALLO

Asilo nido GALLO CRISTALLOComune di Firenze – Anni educativi 2003-2004, 2004-2005 e 2005-2006Partecipano al progetto: Ilaria Bigazzi, Lucia Biondi,Marta Bonanni, Marilena Boschi, Cristina Ermini,Franca Ghiribelli, Mery Gomboli, Claudia Lumini,Cinzia Messeri, Giulietta Neri, Gabriella Scemi,Isabella Tarquini

Esperienze a confronto Il disagio sociale 13

dentro il carcereL’ESPERIENZA DELL’ASILO NIDO GALLO CRISTALLO

Ilaria Bigazzi, Cristina Ermini e Franca Ghiribelli

Page 16: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

14

Ogni genitore infatti, pur avendo lapossibilità di partecipare adassemblee, laboratori e feste, sente ilbisogno di trasformarsi in pulce perpoter vedere, senza essere visto,come sta e cosa fa il proprio figlio alnido. Noi educatrici del gruppo medidell’Asilo nido LA FARFALLAabbiamo organizzato per i genitoridella sezione una serie di incontridurante i quali abbiamo proposto

Il progetto Genitori in gioco è natodall’aver accolto la richiesta, più voltedichiarata dai genitori, di parteciparepiù consapevolmente alle esperienzedei loro figli. Dalla rielaborazione deidati sulla qualità percepita – indagineeffettuata l’anno scorso attraverso unquestionario proposto ai genitori delServizio Asili nido del Comune diFirenze – è emersa la necessità deigenitori di inserirsi in modo efficacenel quotidiano del proprio bambino.

alcuni giochi d’immaginazione perconsentire loro di tornare bambini,immedesimarsi e vivere da vicinol’esperienza dei figli. Le attività proposte ai genitori sonostate quelle che quotidianamentesvolgono i bambini nell’arco dellamattinata.Noi educatrici abbiamo condivisonegli anni diversi corsi diaggiornamento sulla psicomotricità, lacomunicazione, l’osservazionesistematica, la programmazione; inparticolare Manuela ha frequentato uncorso di formazione, organizzato dalServizio Asili nido del Comune diFirenze, per trainer di gruppi disostegno alla genitorialità, così, anchein virtù del feeling che ci unisce nellavoro quotidiano e alla collaborazionedella coordinatrice pedagogicaGiovanna Malavolti, ha preso vita ilprogetto Genitori in gioco i cui obiettivisono stati:– dare la possibilità ai genitori di

sviluppare una maggioreconsapevolezza e conoscenza dellavita del proprio bambino al nido,così da accrescere il rapporto di continuità pedagogica nido-famiglia;

– favorire una comunicazione efficacetra genitori, finalizzata al sostegnodella genitorialità, attraversoesperienze di attività didattiche e ilconfronto tra persone che vivonouna esperienza comune.

In tutto sono stati effettuati quattroincontri preceduti da una riunione contutti i genitori della sezione medifinalizzata ad illustrare il progetto nellelinee essenziali esplicitando conchiarezza il percorso, i ruoli e lemodalità di attuazione. Gi incontri sono stati organizzatisecondo canoni prestabiliti:

Primo incontro Sabato 15 gennaio 2005, dalle ore 9,30 alle ore12,00• Troviamo nella memoria un’immagine piacevole di noi bambini (musica).• Canzoncine (Buongiorno, Quando passa il trenino, Queste son le mie

Manine, La balena delicata e altre a richiesta dei genitori.• Uso di strumenti musicali (oltre a quelli convenzionali anche pentole,

coperchi e mestoli).• Uso di strumenti musicali con movimenti ritmici del corpo.

Secondo incontroMartedì 18 gennaio 2005, dalle ore 17,30 alle ore 19,30• Manipolazione con acqua, farina, cacao, pan grattato e pasta.• Il processo e il piacere del risultato.

Terzo incontroMartedì 25 gennaio 2005, dalle ore 17,30 alle ore 19,30• Psicomotricità (tappeti morbidi, palle, costruzioni grandi di gomma piuma,

foulards, musica).• Esperienza con i guanti, intreccio di corpi e mani che si stringono.• Disegno individuale per chi vuole fermare l’emozione vissuta durante

l’esperienza.

Quarto incontroSabato 29 gennaio 2005, dalle ore 9,30 alle ore 12,00• Pittura individuale su carta con possibilità di scelta tra pennarelli,

tempere, matite, matite a cera.• Pittura di gruppo a turno con scelta individuale degli strumenti con cui

dipingere.• Collage di gruppo con i ritagli dei lavori realizzati.

Genitori in giocoRossella Andreini e Manuela Vetturini

Il progetto

Page 17: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

– le educatrici arrivano primadell’inizio di ogni incontro perpreparare il setting;

– durante ciascun incontro unaeducatrice gioca con i genitori,l’altra osserva e supporta il gruppo;

– tutti gli incontri hanno seguito unostesso percorso: il saluto iniziale, leriflessioni sull’incontro precedente –tranne il primo incontro dove è statafatta una breve presentazione deipartecipanti e una sinteticaillustrazione del percorso – larealizzazione dell’esperienza

proposta, l’espressione delleemozioni vissute da parte deigenitori durante l’attività. Alla finedel percorso l’educatrice che haproposto l’esperienza tira le fila sulvissuto dei partecipanti;

– le educatrici si trattengono oltrel’orario per elaborarel’osservazione, scrivere il reportdell’incontro e rimettere in ordine ilocali.

Al progetto hanno aderito sei genitoriche sono stati sempre presenti.

Esperienze a confronto Il disagio nel contesto familiare 15

Al termine dell’ultimo incontro, comeverifica del lavoro svolto, è statochiesto ai genitori di riempire un brevequestionario:• Il corso Genitori in gioco ha corrisposto

alle vostre aspettative?• Cosa vi è piaciuto rispetto alle attività di

gioco proposte?• Cosa non vi è piaciuto rispetto alle atti-

vità proposte?• Cosa vi è piaciuto nella conduzione?• Cosa non vi è piaciuto nella conduzione?• Suggerimenti e proposte.

La valutazione complessiva è stata piùche positiva: il corso ha risposto alleloro aspettative sia per le attività digioco che per la conduzione. L’unicamodifica richiesta è stata di tipoorganizzativo: i genitori avrebberogradito svolgere gli incontri il sabatomattina e in numero maggiore rispettoa quelli prefissati. A conclusione dell’esperienza sonostati consegnati a ciascun genitorealcuni doni: la storia Il ramo con gliocchiali1, un diario con le foto relativea tutte le attività realizzate da loro e unsasso, simbolo del lavoro svoltoinsieme, con sopra una piccola farfalladipinta.Il percorso condiviso con i genitori èstato molto coinvolgente e vissuto daogni partecipante, comprese noieducatrici, con forte caricaemozionale. Grazie a questa esperienza ciascunpartecipante ha preso maggioreconsapevolezza di essere un soggettounico e irripetibile e si è resodisponibile ad accogliere l’altro con lesue diversità. La citazione di Nietzesche, riportatasui diari, In ogni adulto si nascondeun bambino che ha voglia di giocare2,racchiude in sé il senso di questoprogetto.

Rossella Andreini e Manuela Vetturini educatrici dell’Asilo nido LA FARFALLA

Asilo nido LA FARFALLA Comune di Firenze - Anno educativo 2004-2005L’esperienza è stata realizzata da: Rossella Andreinie Manuela Vetturini

Note1 in Paola Milani, Progetto genitori. Itinerari educativi inpiccolo e grande gruppo, Erixon, p. 36.2 in Consuelo Casula, I porcospini di Schopenawer.Come progettare e condurre un gruppo di formazione diadulti, Franco Angeli, p. 93.

Page 18: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

16

Il perché Nei Servizi alla prima infanzia delComune di Firenze sono attivati ognianno progetti formativi che, pur nelcoinvolgere in modo differenziato lediverse figure professionali,garantiscono a tutti gli operatori lapossibilità di accrescere continuamentele loro conoscenze e competenze. Questi progetti prevedono, ormai damolti anni, una formazione a tre livelli:il primo, che tiene conto dei bisogniformativi generali, vede coinvolto ilcoordinamento pedagogico nellascelta di un unico tema per tutti iservizi del territorio e per tutte lefigure professionali che vi operano; ilsecondo dà a ciascun gruppo dieducatori l’opportunità di sceglierecon il proprio coordinatore unargomento specifico che risponde aibisogni del singolo servizio; il terzogarantisce un pacchetto di ore di auto-aggiornamento che permette aciascuno di approfondire una tematicaspecifica: un percorso individualizzatoche tiene conto dei propri bisogni,interessi e motivazioni. In tal modoognuno ha l’opportunità di costruirsi,oltre a un bagaglio di conoscenzecondivise, un proprio saperepersonale. Ma come riuscire a far circolare lecompetenze acquisite dai singoligruppi di lavoro? Come mettere adisposizione degli altri le conoscenzeindividuali? Come intraprendere unpercorso verso uno scambio disaperi finalizzato alla creazione diuna rete formativa tra i servizi delterritorio?Il progetto Travaso dei saperi nasceda un’idea delle areeInnovazione/Formazione delcoordinamento pedagogico e puntaalla valorizzazione delle competenzedegli operatori (educatori ed esecutori)che lavorano all’interno dei Servizi.L’aspetto innovativo di questoprogetto, che può essere consideratoun quarto livello formativo, consisteproprio nel dare l’opportunità aglioperatori di ideare, progettare erealizzare corsi di formazione rivolti aipropri colleghi (travaso interno) o aquelli di altri servizi del territorio(travaso esterno). Il progetto prevede la realizzazione dibrevi corsi laboratoriali sul saper fare,rivolti agli educatori full-time dei

Servizi alla Prima Infanzia del Comunedi Firenze, la cui conduzione è affidataad operatori di ruolo in possesso dicompetenze specifiche.L’iniziativa si propone di far emergerele competenze individuali di coloroche operano all’interno dei nidi ecentri gioco, di promuovere unacondivisione dei saperi interni edoffrire un riconoscimentoprofessionale agli educatori e agliesecutori.

Il progettoL’idea è nata nell’anno educativo2004-2005 ed è tutt’oggi in atto.Sono state coinvolte nel ruolo didocenti alcune educatrici, selezionatetra coloro che avevano presentato unaproposta di aggiornamento.Le future docenti hanno frequentatoun corso di formazione, condotto daGianfranco Staccioli1 che ha fornitoloro gli strumenti necessari per laprogettazione e l’erogazione degliinterventi: sono state stabilite le fasi ei tempi di realizzazione dei progetti edè stata condivisa una metodologiad’aula indipendentemente dallatematica trattata.Il termine travaso, scelto perconnotare il progetto, è conosciuto edusato quotidianamente nelle strutturealla prima infanzia, perché indicaun’attività di gioco proposta aibambini della fascia zero-tre anni.Se si osservano i bambini piccolimentre si dedicano al gioco deltravaso, è facile constatare che perloro l’azione del travasare acquista unsignificato diverso da quello degliadulti, non si tratta infatti di spostareun materiale da un recipiente ad unaltro (in senso lineare), ma di unoscambio continuo di materiale, di unpassaggio della stessa sostanza (insenso circolare) dal contenitore A alcontenitore B e dal contenitore B alcontenitore A: azioni che vengonoripetute più volte dai bambini durantel’attività. Con il termine travaso si vuole quindiillustrare la peculiare modalità con cuisi realizza questo aggiornamentolaboratoriale e cioè un passaggio disaperi circolare tra tutti gliinterlocutori.Non a caso la portata innovativa delprogetto Travaso dei saperi siconcretizza anche nel ruolo dei

Pro

gett

o tr

avas

o d

ei s

aper

iS

cam

bio

di c

ompe

tenz

e tr

a op

erat

ori d

ei s

ervi

zi a

lla p

rim

a in

fanz

ia

Ann

a To

mas

elli

e M

atte

o B

ianc

hini

Page 19: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

La verifica Al termine di ogni laboratorio è statocompilato da tutti (corsisti e docenti)un questionario di gradimento che haevidenziato quali principali fonti disoddisfazione, oltre alla possibilità diapprofondire argomenti interessanticon colleghi di altri servizi,l’opportunità di esprimersi in unpiccolo gruppo e di appropriarsi di unsapere costituito al contempo dateoria e pratica. Ogni percorso formativo, in effetti, hadato a ciascun partecipantel’opportunità di offrire agli altri membridel gruppo la propria esperienza e dicogliere spunti e nuove ideedall’esperienza altrui.Grazie a questo progetto sono natispontaneamente, in alcuni servizi2,laboratori di travaso di saperi interno. Il gruppo di lavoro dell’Asilo nidoTASSOBARBASSO alla fine del suo

corsisti, considerati soggetti attivi eportatori di proprie esperienze. Laproposta formativa rivolta aglieducatori non si caratterizza come laconsueta lezione frontaleunidirezionale, ma come unapossibilità di scambio e condivisionedi esperienze e conoscenze trapersone che vivono lo stessocontesto lavorativo.Ciascun corso, rivolto a piccoli gruppidi educatrici (da dieci a dodici),prevede per i corsisti un percorsoformativo di 15 ore di cui dieci d’aulae cinque per gli approfondimentiindividuali relativi al corso frequentato.Ogni laboratorio è stato condotto dauno o più docenti (in relazione alprogetto e alla tematica trattata) ed èstato monitorato da un coordinatorepedagogico che ha frequentato ilcorso con il ruolo di osservatorepartecipante.

percorso formativo, afferma: Ciauguriamo che queste occasionipossano essere riproposte in futuro,perché solo il confronto diretto stimolala creazione e favorisce l’uso dilinguaggi comuni, presuppostoindispensabile allo svolgimento dellavoro di gruppo e all’accoglienza dinuove persone che potranno venire afar parte del gruppo stesso.

Anna Tomaselli Coordinatrice pedagogica dei servizialla prima infanzia del Comune di Firenze, AreaInnovazione/ProgettazioneMatteo Bianchini già Coordinatore pedagogico deiservizi alla prima infanzia del Comune di Firenze, AreaFormazione/Comunicazione.

Note1 Gianfranco Staccioli Docente di metodologia delgioco Università degli Studi di Firenze; Segretariogenerale C.E.M.E.A. (Centri di esercitazione ai metodidell’educazione attiva).2 Negli Asili nido TASSOBARBASSO e GALLOCRISTALLO.

Formazione/innovazione e progetti L’esperienza 17

Le esperienze

Travaso esterno

• Presso l’Asilo nido GELSOMINO, si è tenuto il corso Il massaggio neonatale I livello (aprile 2005) e II livello(novembre 2005), condotto dall’educatrice Vestilia Cornuti. Questo percorso formativo, che nasce dallaconvinzione che il massaggio è importante nella relazione con i bambini, fornisce elementi di conoscenza teoricopratica sulla medicina tradizionale cinese e ribadisce l’importanza dell’osservazione per gli educatori dei Servizi allaprima infanzia.

• Presso l’Asilo nido GIARDINO INCANTATO si è tenuto il corso La costruzione di giochi in legno (due edizionimaggio e ottobre 2005), condotto dalle educatrici Daniela Cencetti e Antonella Pipoli. Questo laboratorio sipropone non solo di comunicare la passione per il legno e la costruzione di giochi artigianali, ma dà ai partecipantil’opportunità di riflettere sulle proposte di gioco nei Servizi alla prima infanzia partendo da un’idea di bambinocompetente.

• Presso l’Asilo nido BRUCALIFFO, ha avuto luogo il corso La costruzione di giochi (marzo-aprile 2005)condottodall’educatrice Laura Dei. Questo laboratorio ha fornito spunti per la costruzione di giochi pensati per favorirel’acquisizione dei colori. Durante il percorso sono stati utilizzati anche materiali di recupero.

Travaso interno

• Presso l’Asilo nido CHICCO DI GRANO, si è tenuto il corso Attività motoria e psicomotricità (aprile 2005),condotto dalle educatrici Elena Ermini e Susanna del Panta. Questo laboratorio ha dato l’opportunità alle educatricidi mettersi in gioco con il proprio corpo, di condividere una metodologia di lavoro motorio e psicomotorio daproporre ai bambini, ma anche di riflettere sull’importanza dell’osservazione e dei materiali utilizzati.

• L’educatrice Franca Ghiribelli ha organizzato alcuni incontri rivolti alle colleghe del nido GALLO CRISTALLOintorno al tema sostegno alla genitorialità (a partire da dicembre 2004). Questa esperienza ha permesso allecolleghe di apprendere modalità di conduzione di gruppi e successivamente di organizzare corsi per i genitori delnido.

• Le educatrici Valeria Cherubini e Paola di Fonzo hanno proposto a tutte le colleghe del TASSOBARBASSO unlaboratorio sull’Uso e costruzione di materiale di gioco e hanno realizzato un materiale ludico (vassoio in legno)personalizzato per ciascuna sezione (novembre 2005).

• L’educatrice Valeria Cherubini ha organizzato alcuni incontri rivolti alle colleghe del nido TASSOBARBASSOintorno al tema sostegno alla genitorialità (gennaio 2006). Questa opportunità ha aiutato il gruppo di lavoro ariconoscere e sostenere la centralità del ruolo genitoriale all’interno del progetto educativo e a individuare modalitàcomuni di conduzione di incontri di genitori.

Page 20: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

18

La convinzione che alle coccole, alcontatto fisico, e più precisamente almassaggio debbano essere riservatitempo e attenzione nella relazione coni bambini, costituisce il presuppostoper la costruzione e realizzazione diun percorso formativo teorico-praticorivolto agli educatori.La condivisione delle motivazionipersonali e delle aspettative su questotema è stato il punto di partenza, nellacertezza che una vera crescitaprofessionale è possibile solo in unterreno di scambio e di confrontoanche sulle eventuali esperienze econoscenze in questo ambito,maturate in passato da ciascunpartecipante. Siamo partiti dalconsiderare che il massaggio è unlinguaggio in cui tutti possono trovareo ritrovare motivi di soddisfazione,soprattutto nella costruzione di uncon-tatto valorizzante con i bambini(senza nulla togliere allecaratterizzazioni culturali eterapeutiche del massaggio).La base teorica di questo corso hatrovato fondamento nella MedicinaTradizionale Cinese (M.T.C.), maanche, e soprattutto all’inizio, nelrecupero di una conoscenza istintivadel tatto e del contatto.La difficoltà di partenza è stata quelladi dover affrontare e superare alcunitimori e qualche scetticismo dellepersone e invogliarle ad entraremeglio in contatto con un mondoculturalmente lontano.Ho pensato che un buon approcciopotesse essere quello di trovare lesomiglianze tra la M.T.C. e le nostreconoscenze specifiche di educatoricercando le parole chiave, già note nelnostro iter di osservatori, che potesserofacilitare il percorso formativo.

I bambini devono avere sempre unpo’ di fame e un po’ di freddo...Questo concetto viene affermato dallaM.T.C. La frase sulla fame e sulfreddo non ha alcun valore castigante,bensì ci aiuta a riflettere sulle nostre

abitudini, anche di educatori, tese acolmare ogni vuoto.Nella nostra cultura diventa semprepiù difficile immaginare che un po’ difame e un po’ di freddo possanorappresentare una spinta dell’energiavitale verso lo star bene e che ancheun disagio possa diventareun’occasione per cercare e trovaresoluzioni verso il benessere.Contattando la M.T.C. ci siamoavvicinate, nei limiti del possibile, allesue leggi fondamentali (la legge deicinque elementi) e al concetto di YIN1

e di YANG2, cercando dicontestualizzare questa conoscenzaall’interno del nostro lavoro.Con l’approccio alla legge dei cinqueelementi/trasformazioni, abbiamocontattato l’elemento legno, il fuoco,la terra, il metallo e l’acqua comemanifestazioni nella natura enell’uomo, nel macro e nelmicrocosmo. Ad ognuno di questicinque elementi corrispondonostagioni, colori, sapori, organi esistemi del corpo, caratteristichepsico-fisiche, e stati energetici nellediverse ore del giorno. All’equilibriodinamico tra i vari elementi la M.T.C.attribuisce un buono stato di salute,ma stabilisce anche che senzamovimento non esiste la vita, e chel’equilibrio perfetto, ossia l’assenza dimovimento negli elementi e tra glielementi, è in realtà la morte.Via, via che approfondivamo questaconoscenza teorica cresceva di paripasso il bisogno di rapportarla ad unaconoscenza più vicina, alla portatadelle esperienze quotidiane dellepartecipanti e da parte mia venivaspontaneo accostare la teoria alrecupero di una consapevolezzacorporea di ogni persona presente.

Raccontare le proprie aspettative,raccontare i propri disagiProprio le dichiarazioni dellepartecipanti all’inizio del corso hannorinforzato in me l’idea che fosse utilelavorare sul proprio corpo,

La p

elle

, que

sto

sott

ile s

ottil

e co

nfin

eC

orso

di f

orm

azio

ne s

ul m

assa

ggio

riv

olto

ad

educ

ator

i dei

ser

vizi

alla

pri

ma

infa

nzia

Vest

ilia

Cor

nuti

A piedi nudi si possono fare tante attività che non sono massaggio, ma necontengono molti tratti...A pancia nuda il momento del cambio può andare oltre il concetto di routine perricordare che l’ombelico sta lì a memoria del primo e più straordinariomassaggio nell’acqua che sia mai stato inventato.

Page 21: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

imparare a massaggiare sulle bambole,e forse di sentirsi raccontare come sidevono toccare i bambini. Invecel’obiettivo è diventato, per il gruppo,stare bene subito, bene parlando esuperando l’idea di essere giudicati.Come? Non giudicando.

Il massaggio coccola, costruiscetessuti relazionali, riportal’attenzione sul qui e oraCi siamo esposte tutte, con modi equalità diverse di comunicazione, avolte parlando, a volte scherzando.Con qualche piccola fuga, masapendo che osservare contolleranza ed affetto i propri limiti è unpresupposto fondamentale persuperarli. Forse ognuno di noirimanda costantemente il tema deldisagio all’esterno. Pensiamo spessoal grande disagio, quello vissuto acausa di condizioni sociali eambientali difficili, quello che vienedall’essere diversamenteabili. Credo che tutti nel mondodell’educazione abbiamo unpo’imparato nel corso degli anni edell’esperienza personale adosservare ed accogliere con rispettoquesto tipo di disagio. Anche quandoci mette in difficoltà e muove le nostrepaure e la preoccupazione di nonessere sempre adeguati nellerisposte. Tuttavia può capitare didiventare degli abili funamboli perstare in equilibrio quando ci sentiamoa disagio nel nostro corpo.I vestiti adatti ci aiutano a coprire ciòche non amiamo, un sorriso a tutti icosti può nascondere le difficoltà cheproviamo in alcune situazioni. Il corsoanche per questo è statoun’occasione di confronto, non soloverbale e non solo teso allarealizzazione di qualcosa fuori.

avvicinandosi gradualmente, maattraverso l’esperienza diretta alconcetto di energia, poiché la richiestadi imparare a toccare bene i bambini siconiuga con la necessità di prenderecontatto con le proprie mani, i propripiedi, le schiene, le pance...La prima tappa del percorso formativoè stata facilitare la conoscenza e ilcontatto con se stessi con esercizi dirilassamento, riscaldamento,attivazione/mobilitazione di diverseparti del corpo fino ad arrivare amassaggi sulle estremità (mani, piedi,testa); la seconda tappa è statafinalizzata all’interazione tra ipartecipanti alternandosi nellaposizione di massaggiato emassaggiatore.In questo viaggio è stato importanteimparare a leggersi in chiaveenergetica come un modo perconoscere e superare i propri limiti eper sfruttare le risorse. Questa conoscenza può essere usataprima con noi stessi, poi con gli altriadulti e successivamente con i bambini.

Stare bene come? con chi? dove? quando?Il nido (quello dove si è svolto il corso,ma anche il nido in generale) viene,alla luce di questa esigenza,percepito, immaginato, pensato comeun contenitore sicuro, da adattare,talvolta da modificare per renderepossibile un’esperienza creativa comepuò esserlo il massaggio.Per me arrivare un po’ prima dellecolleghe, predisporre lo spazio, itappeti, i futon, gli oggetti utili perrendere accogliente il tutto, è statauna forma di impegno importante.Un lavoro svolto pensando allepersone che aspettavo, al messaggioche è possibile mandare anche conquesta modalità di accoglienza.Niente è lasciato al caso, come nonpossono essere casuali le bracciaaccoglienti, le mani che toccano.

Il tatto è il veicolo attraverso il quale ciconfortiamo a vicenda, abbracciandocie stringendoci la mano.3

È difficile entrare in contatto con unmondo culturalmente lontano, ma èaltrettanto difficile mostrare i propri piedinudi, stare lì davanti agli occhi degli altricon la preoccupazione del giudizio. Disolito l’immaginario suggerisce l’idea di

La pelle, questo sottile sottile confine...Il massaggio può risvegliare intimamentemotivazioni di affettività, amore e cura.Osservare le nostre posture, diventafondamentale per stare meglio: cosasuccede se mi siedo in un modopiuttosto che in un altro? Un dolore inuna parte del corpo può dareoccasione per riflettere su cosa possocambiare per stare bene, o comunquestare meglio...Recuperare una consapevolezzacorporea ci permette di soffermarel’attenzione sugli atteggiamenti chenoi educatori adottiamo con i bambinie ci può aiutare a ridefinire il concettodi contenimento, per rimisurare ibisogni affettivi di tutti e ancora unavolta mettersi in gioco.

Vestilia Cornuti educatrice dell’Asilo nido GELSOMINO

Durante il corso è stata consigliata la lettura di:Pinkola Estés Clarissa, Donne che corrono coi lupi,Edizioni Frassinelli, Piacenza, 2000.Cormelly M. Diane, Agopuntura tradizionale-La leggedei cinque elementi, Edizioni Oltre il Ponte, 2000.Leboyer Frédérick, Shantala. L’arte del massaggioindiano per far crescere i bambini felici, Sonzogno,Milano, 1996.Ohashi, Touch for love – Oashiatsu® – per il vostrobambino, Edizioni Oltre il Ponte.

Hanno partecipato al corso IL MASSAGGIONEONATALE: Ilaria Alpini, Laura Bartolini, AntoniettaGuerrieri, Francesca Massarelli, Giovanna Mazzariello,Ilaria Papucci, Laura Segoni, Roberta Signorini, AnnaTomaselli, Concetta Trappa.

Note 1 Col termine YIN si definiscono le caratteristicherelazionabili col femminile (anche quelle delle personedi sesso maschile): il freddo, la lentezza,l’introspezione, la notte, la stabilità. Nell’ideogrammacinese lo YIN è rappresentato da una collina e da uncarattere che significa luna.2 Il termine YANG, rappresentato da una collina e daun carattere che significa sole, si relaziona colmaschile (anche quello presente nelle persone disesso femminile): il caldo, il dinamismo,l’estroversione, il giorno, il movimento. Ogni persona ha in sé caratteristiche appartenentiall’uno ed all’altro ambito.3 Pensiero citato dal XIV Dalai Lama, pubblicato suOfferte 365 pensieri di Maestri Buddisti di Danielle eOlivier Fölimi – Ed. L’Ippocampo.

Formazione/innovazione e progetti L’esperienza 19

Page 22: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

20

Il Travaso dei saperi, nellaformazione/scambio fra educatori deiServizi alla prima infanzia, permettel’acquisizione di nuove conoscenze dainserire in un percorso di crescitapersonale, professionale, individuale edi gruppo e, attraverso la riflessione ela sperimentazione, favoriscel’adattamento di quanto appreso aibisogni che emergono dal contestonel quale operiamo. Non una meratrasmissione di tecniche, ma lacondivisione di un sapere teorico/pratico;non la staticità, ma punti di vista altri sulbambino; non la chiusura, ma l’aperturaal nuovo da inserire nella rete diconoscenze per un agire educativo chenasce da attente osservazioni. Il corso ci ha accompagnateall’interno di due fasi.La prima, che possiamo definire diacquisizione e trasmissione dicompetenze, ci ha permesso diconsolidare le conoscenze teorico-pratiche apprese nello svolgimentodel primo anno di corso e disperimentare alcune tecniche dimassaggio sui bambini. Nellospecifico ci interessava verificarequanto un eccesso di energia potesseessere scaricata con il rilassamento.Abbiamo individuato, mediantel’osservazione quotidiana sul grupposezione, due bambini di 24 mesi inquel momento particolarmente carichidi energia. A entrambi, tutti i giorniper una settimana, sempre almomento del sonno e talvolta quandosi avvicinavano a noi cercando uncontatto, abbiamo fatto massaggi dischiarimento alle tempie e di scaricoalla schiena. I bambini si sonodimostrati molto attratti da ciò edhanno risposto abbandonando il lorocorpo alle nostre mani con totalefiducia e piacere. Gli altri bambini delgruppo, molto incuriositi, si sonoautonomamente proposti per ilmassaggio-coccola ed hanno provatoa imitarci cercando di massaggiaresia noi che i loro coetanei. Per quantoriguarda gli obiettivi prefissati,possiamo affermare di averevidenziato nell’immediato unoscarico di energia che ha aiutato ibambini a dedicarsi con maggiorcalma e concentrazione alle attività.Nella seconda fase siamo passatedalla realizzazione di un progetto sulmassaggio-coccola rivolto da noi

adulti ai bambini, al massaggio-coccola relazionale tra bambini. Lacontinuazione del corso, infatti, ci hacondotte a sperimentare un progettodi più ampio respiro che ha mirato,oltre a convogliare le energie ineccesso, a favorire soprattutto lerelazioni fra bambini della sezionegrandi. Abbiamo loro proposto comepunto di partenza alcune pratiche diautomassaggio a mani, braccia,pancia, testa e gradualmente liabbiamo invitati a massaggiarsi fraloro. I bambini, riuscendo a coglierel’occasione offerta si sono appropriatidelle modalità di interazione sino ametterle in atto in maniera autonoma,diventando così protagonisti attividella soddisfazione di un bisognomolto forte: il contatto con l’altro.Siamo consapevoli di aver imparatosolo alcune delle conoscenze ecompetenze della formatrice, ma siamosoddisfatte per essere riuscite adinserirle nel contesto nel qualelavoriamo come un ulteriore elementoche favorisce l’agire dei bambini e larisoluzione di alcuni nodi relazionali.Concordiamo con Lao Tze Tungmedico tradizionale cinese cheafferma: Un viaggio di mille miglia iniziacon un solo passo.1 Grazie Vestilia.

Laura Bartolini e Giovanna Mazzarielloeducatrici dell’Asilo nido IL NIDO DEL MERLO

Nota1 Lao Tze Tung, Tao Te Ching.

Asilo nido IL NIDO DEL MERLOComune di Firenze – Anni educativo 2005-2006L’esperienza è stata realizzata da: Laura Bartolini eGiovanna Mazzariello

Dal

mas

sagg

io c

occo

la a

l mas

sagg

io r

elaz

ione

Laur

a B

arto

lini e

Gio

vann

a M

azza

riello

Page 23: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

21

tri-angolo della lettura

Lucia ScuderiIO SO VOLARE!Fatatrac, Firenze, 2003Pagine 40, Formato cm 21 x 21

Un merlo bianco è di per séqualcosa di fuori dal comune eil protagonista di questa storiaè davvero un fuoriclasse: ha uncarattere libero eintraprendente. Davanti agliocchi spaventati dei fratelli nerie noncurante della ansiosadisapprovazione materna, ilnostro eroe esplora il mondo eaffronta molto prima delconsenso del gruppo il ritodell’iniziazione: il volo! Cometutti gli eroi, anche a lui capitadi rimetterci, ma alla fine nonpotremo far altro che dargliragione. Il testo, divertente evelocissimo, è corredato daimmagini splendide e benconnotate che talvolta siaprono dilatando l’immagine inuno spazio verticale che simulail volo. Nel gran finale (quattropagine piegate che una voltaaperte formano un poster) ibambini potranno volare colprotagonista in un grande cielod’estate.In questo libro la diversità èintesa come valore e laconquista dell’autonomia è ilcammino che ogni bambino èchiamato a percorrere.

Anna SarfattiGUAI A CHI MI CHIAMAPASSEROTTO! I diritti dei bambini inospedaleFatatrac, Firenze, 2004Pagine 18, Formato cm 22 x 22

Il libro nasce per volontàdell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze ...dalla consapevolezzadell’importanza di fareconoscere a tutti i bambini i lorodiritti nel momento in cuientrano in ospedale. I testisono una libera interpretazionedei contenuti della Carta deiDiritti dei bambini in Ospedalecosì come le splendideillustrazioni di Sophie Fatus.Migliore di ogni commentol’incipit di alcuni diritti:Se son malato ho diritto allecure, siano pasticche, sciroppio punture… Ma io mi auguroche sia inventato uno sciroppodi cioccolato!Io posso avere uno spazioprivato dove nascondere ildiario segreto. Un comodino,un armadio, un cassetto per imiei libri, i colori e l’orsetto.Io posso esprimere sulle miecure le mie opinioni, le miepaure. E voi ascoltatemi, vogliorisposte, non solamentepunture e supposte!

Henri Meunier, Nathalie Choux, VIA DI QUA!Jaca Book, Milano 2005Pagine 40, Formato cm 17x17

Il libro si apre con laDichiarazione universale deidiritti dell’Uomo: ogni personaha il diritto di circolareliberamente e di scegliere lapropria residenza all’interno diuno Stato. Qualunque personaha il diritto di lasciarequalunque Paese, ivi compreso

il proprio, e di potervi ritornare.Una storia semplice con testiminimi prova a parlare abambini piccolissimi di coloroche – nonostante laDichiarazione universale – nonhanno diritti: gli immigrati. Uno zelante poliziotto in ungiardino pubblico dove di solitosi gioca, si va a spasso e silegge, fa entrare nel suofurgone chi è sprovvisto didocumenti: una donna dallapelle nerissima che li ha lasciatia casa, un gatto verde chepensa di non averne bisogno,un uccellino e perfino… il soleche viene da est che più estnon si può. Un bambinoautoctono si indigna e salespontaneamente sul furgonedella polizia. Il giardino infatti èormai vuoto mentre sul furgoneci sono luce, amici, colori pergiocare. Se siamo solo capacidi dire Via di qua! è possibileche finiremo, un giorno, come ilpoliziotto: immersi nelle ombredense della solitudine.

Pittau e GervaisLE CACCHE DEL CONIGLIOIl Castoro, Milano, 2001Pagine 28, Formato cm 15 x 23

I conigli si sa, di cacca nefanno tanta, ma il protagonistadi questa storia è proprioesagerato, tanto darappresentare un vero eproprio problema per lacomunità di animali con cui

vive. Tutti si organizzano perisolarlo, ma ben presto siaccorgono che l’assenza delconiglio e delle sue… cacche,cacche, cacche provoca ungrande vuoto nella loroquotidianità. La fantasia degliautori riesce a convertire quellache in un primo momento vienevissuta come una diversità checrea problemi in una diversitàche crea divertimento… lecacche del coniglio si sonotrasformate in una montagnasulla quale è possibile sciare!Dello stesso editore e deglistessi autori, una serie di libri(La pipì della zebra, Le puzzedell’elefante, Le lacrime delcoccodrillo, Il mocciodell’ippopotamo) estremamentedivertenti che trasformano ledevastanti ed emarginanticacche, pipì, puzze, lacrime emoccio in elementi positivi perl’intera comunità…Decisamente indicati anche perlavorare su ciò che anche ilcorpo dei bambini produce…

Questa rubrica comprende suggerimenti di lettura rivolti agli adulti, chesiano educatrici o genitori, nonché ai bambini ai quali la lettura viene

narrata… Per questo potremo trovarci testi teorici a carattere professionalema adatti anche ai genitori, belle favole, magnifici libri illustrati…

;a cura di Silvia Filippelli e Laura MinunnoEducatrici Asilo nido del Comune di Firenze

LO SCAFFALE… delle bambine e dei bambiniUna rubrica a tema per arricchire la biblioteca dedicataai bambini.

Da leggere e… rileggere

Le bambine e i bambini amanoascoltare e ri-ascoltare le storie… Ci sono favole, racconti, libriillustrati che volete farconoscere e far ri-ascoltare?Inviate la nota bibliograficacompleta di dimensioni del libro,numeri di pagine e commento a:[email protected] nell’oggetto “rivista”.

Page 24: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

22

ARTICOLANGOLO…

Andrea CanevaroDario IanesDIVERSABILITÀ. STORIE E DIALOGHINELL’ANNO EUROPEO DELLE PERSONE DISABILIErickson, Trento, 2003Pagine 224

…riconoscendo edenfatizzando le differenze, tuttele varie differenze, si modifical’immagine della norma, non èdalla negazione di un’abilità,ma dal riconoscimento dellasua peculiarità che si procedeverso la conoscenza el’integrazione delle diversità. È partendo dall’interrogativo sesia più sensato parlare didisabilità o di diversabilità chesi apre nel libro un confronto tra personediversamente abili ed espertidel settore. Un libro da passare di mano in

LO SCAFFALE… ... dei grandiLibri per i grandi che si occupano di... piccoli!

;

Una filastrocca per descriverel’iniziativa che l’Asilo nidoNUVOLAMAGA promuovedalla primavera 2005. In un angolo, dello spaziodedicato ai genitori, è allestitauna bacheca con tre copiedegli articoli selezionati dalleeducatrici, le regole delprestito (chi prende in prestitoun articolo deve segnare ilproprio nome, la data in cuiviene preso e quella in cuiviene riportato) e un foglio perregistrare chi porta a casa itesti. Gli articoli sono tratti dariviste specializzate e/o libriche si occupano delletematiche relative alla fascia dietà 0-3 anni; gli argomentivengono scelti dalle educatricianche in base alle esigenzedelle famiglie utenti (nelperiodo dell’inserimento, adesempio, questo spazio è

risultato di grande aiuto graziead articoli che trattavano dialimentazione, distacco,ambientamento…). I genitori hanno la possibilità disegnalare testi e arricchire loscaffale con articoli chereputano interessanti.

Asilo nido NUVOLAMAGAComune di Firenze, Anno educativo2004-2005 e 2005-2006.L’esperienza è stata realizzata da:Nadia Bartolomei, Simona Bellandi,Barbara Collini, Simona Dallai, FelicitaDi Girolamo, Elena Durin, AriannaRossi, Katerina Tondini.

capacità.Nella prima partevengono affrontaticon estremachiarezza gli aspettipiù teorici come lateoria dinamico-comportamentale, la teoriadell’attaccamento, la teoria delleintelligenze multiple e quelladegli stili individuali, con loscopo di promuovere la consapevolezza dellacomplessità dei processiimplicati nello sviluppo infantilee del ruolo fondamentale che lafigura dell’educatrice svolge intale contesto per valorizzare ledifferenze individuali. Nellaseconda parte l’autorepresenta esempi concretibasati sull’esperienza di oltreottanta educatrici impegnate

negli Asili nido pubblici e privatidel comune di Prato. Sullabase delle loro riflessionivengono proposte interessantilinee guida per esplorare leopportunità di attuareconcretamente un’efficacevalorizzazione delle differenzeindividuali.

mano per ribadire l’impegnoquotidiano alla pienaaffermazione del dirittoall’integrazione sociale di ognipersona; perché ognuno di noi,a modo suo, è diversabile.

Carlo RicciVALORIZZARE LEDIFFERENZE INDIVIDUALINELLA PRIMA INFANZIA.LA PROMOZIONE DELLA SALUTE FIN DALL’ASILO NIDOErickson, Trento, 2005Pagine 112

Un testo che propone unapproccio educativo che partedalla valorizzazione delledifferenze individuali attraversouna metodologia di lavoro chepermetta a tutti i bambini dicrescere nel miglior modopossibile, sviluppando in modocompleto ed efficace le proprie

Che cos’è… che strano nomignolo!È un angolo… articolato e studiato, perché possaessere ai genitori dedicato.In questo spazio preciso e condiviso si possono averetante informazioni, su diverse argomentazioni.Puoi prendere in prestito un articolo e leggerlo a casa,tranquillamente, oppure, per chi se la sente, c’è unapoltrona e un tavolino per sapere più cose sul propriobambino.E non è tutto!Il genitore può dare il suo contributo: un’idea, unconsiglio, un suggerimento; sono preziosi per il nostroaggiornamento.Hai una richiesta, un dubbio o cerchi spiegazione?Questa è la giusta occasione!È un angolo che può essere d’aiuto anche quando si haun solo minuto.È una pausa, un momento di quiete per ascoltare ciòche vivete.

Page 25: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

23

Appunti...

Appuntamenti...

INAUGURAZIONI 2005-2006Quest’anno l’Amministrazionecomunale, sempre attenta aibisogni dei piccoli cittadini, si èimpegnata nella ristrutturazionedi tre Servizi alla prima infanzia. Sabato 17 dicembre 2005 èstato inaugurato il giardinodell’Asilo nido COLOMBO che,dopo i lavori, è diventato unospazio più sicuro e stimolanteper il gioco e la crescita deibambini. L’11 marzo è stato inaugurato ilnido CATIA FRANCI dopo unaristrutturazione che harinnovato completamente lastruttura e aumentato lacapienza del servizio. Sabato 25 marzo è statoinaugurato il nido AQUILONEROSSO a seguito delrifacimento di tutto il pianoinferiore: la cucina, i servizi pergli adulti e i laboratori per ibambini. Nel giardino sono statiriprogettati alcuni spazi. Questi tre eventi hanno visto lapartecipazione del personaledei Servizi, dell’Assessore allaPubblica Istruzione DanielaLastri, dei presidenti deiquartieri Stefania Collesei eAndrea Cecccarelli, ma anchedei bambini e dei genitori utenti.

FORMAZIONESiamo giunti al terzo anno delcorso Comunicazione elavoro di gruppo. L’obiettivo diquesto anno di formazione ècostruire progetti dimiglioramento dei singoli Servizia partire dalle criticità emersedall’indagine sulla rilevazionedella qualità erogata. Si tratta diun percorso di formazionepersonalizzato in cui ciascungruppo di lavoro, di un Asilonido o di un Centro gioco,attraverso metodologie diprogettazione comune elaboraun’ipotesi di cambiamento.

TIROCINIODa dicembre 2005 è iniziato iltirocinio nei Servizi alla primainfanzia del Comune di Firenzeche vede coinvolti, da moltianni, gli studenti dell’Istitutosuperiore di Istruzione ElsaMorante e quelli della Facoltàdi Scienze della Formazionedell’Università degli studi diFirenze.La novità di questo annoeducativo è la collaborazionetra il nostro Servizio e la facoltàdi Medicina e Chirurgiadell’Università degli studi diFirenze: gli studenti del corsodi Laurea in Terapia della neuro e psicomotricità dell’etàevolutiva svolgono il tirociniopresso gli Asili nido e i Centrigioco comunali.

APPROFONDIMENTI LINEEGUIDALe Linee guida dei Servizi allaprima infanzia del Comune diFirenze sono nate conl’obiettivo di definire edesplicitare i principi pedagogici necessari adindirizzare l’azione educativaall’interno della rete dei Servizie costituiscono la base pergarantire e mantenere unelevato standard di qualità delservizio offerto in tutte lestrutture del territorio:pubbliche, private, accreditate.Il progetto approfondimentolinee guida nasce dallanecessità di coinvolgere glieducatori dei Servizi nellariflessione e nella costruzionedi percorsi condivisi su alcunitemi delle Linee guida. Come prima tappa sono statiattivati tre gruppi di 15educatori che hannoapprofondito le seguentitematiche:• l’ambientamento;• la documentazione;• bambini e natura.

IMPRONTE, l’educazione nellavita dei bambiniPistoia 28 e 29 aprile 2006 –teatro Bolognini via del Presto, 5.Il Convegno è promosso dallaRegione Toscana Dipartimentoistruzione formazione e lavoro,dal Comune di PistoiaAssessorato all’Educazione ealla Formazione con lacollaborazione della Provinciadi Pistoia, il Gruppo NazionaleNidi Infanzia e l’Istituto degliInnocenti di Firenze.Il Servizio Asili Nnido delComune di Firenze partecipaalla sezione “Riconoscere ecomunicare l’infanzia”con ilprogetto Dal fare aldocumentare: Firenze per lebambine e per i bambini

SPAZIO LIBROSi conclude sabato 6 maggio,presso lo Spazio Libro,l’iniziativa rivolta a bambini dai2 ai 6 anni Il sabato siracconta: rappresentazioni distorie, fiabe e filastrocche acura degli educatori dei Servizialla prima infanzia e non solo.Lo Spazio Libro, aperto trepomeriggi alla settimana(lunedì, mercoledì e venerdìdalle ore 16,00 alle ore 19,00),è un Servizio che offre abambini e adulti il prestito deilibri, letture/narrazioni a vocealta e laboratori di costruzionedel libro.

SERVIZI ESTIVI PERBAMBINI

VERDE +Dal 3 Maggio al 12 luglio 2006,nei giardini degli Asili nidocomunali Pollicino (Q. 1),Pinolo (Q. 2), Grillo Parlante(Q. 4), Madama Dorè (Q. 5) eCatia Franci (Q. 3) saràrealizzata, come ogni anno,l’iniziativa denominata Verde +. Ai bambini da 0 a 6 anni,accompagnati da adultifamiliari, viene offertal’opportunità di trascorrerealcune ore all’aria aperta conun educatore: sarannoorganizzati giochi con materialinaturali presenti nel giardino. I giardini saranno aperti illunedì e il mercoledì dalle ore17,00 alle ore 20,00.

ESTATE BABY-SITTERIl Servizio Asili nido e Servizicomplementari del Comune diFirenze propone, all’interno delprogetto di iniziativacomunitaria Equal Tempo, unServizio educativo innovativorivolto a famiglie con bambinida 3 a 11 anni. Da giugno2006 i genitori avrannol’opportunità di contattarebaby-sitter qualificate chehanno frequentato un corso diorientamento al ruolo. L’elencodi baby-sitter sarà consultabilepresso il Servizio Asili Nido viaNicolodi, 2 - Firenze.

Rubrica a cura di Anna Tomaselli e Alba Cortecci Coordinatrici pedagogiche deiServizi alla prima infanzia del Comune di Firenze, Area Innovazione/Progettazione

Page 26: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Filo diretto Lettere alla redazione24

galline, le ruspe, i camion grossi... ), ma anche tante curve che,se in un primo momento causavano confusione e grida collettivedi: “aiuto!!, aiuto!!”, sono diventate poi occasione di divertimento.Per non interrompere il filo della comunicazione fra nido efamiglia e viceversa abbiamo utilizzato un quaderno-diario perogni bambino, dove sono state riportate le notizie giornaliere.Infine l’uso di uno zainetto individuale ha facilitato il trasporto dioggetti e cambi personali. Tanto i diari che gli zaini si sono rivelatiben presto oggetti preziosi e veri e propri punti di riferimento pertutti. Questa peculiare esperienza, durata quattro mesi, è stataimportante anche sul piano educativo, perché si è rivelataun’occasione di apprendimento per adulti e bambini. Insomma,quello che all’inizio ci sembrava una situazione carica di difficoltàsi è trasformata in un’avventura fantastica!!!

Un’esperienza analoga era già stata vissuta dall’Asilo nidoPOLLICINO: ringraziamo le nostre colleghe per averci datospunti, idee e riflessioni da cui partire per progettare la nostraesperienza.

Claudia Pierozzi e Angela Toncelli

Asilo nido CATIA FRANCI Comune di Firenze – Anno educativo 2005-2006Hanno partecipato all’esperienza: Loretta Carboni, Daniela Del Lungo, GraziellaMangani, Simona Masini, Marisa Mazzoni, Claudia Pierozzi, Cristina Romagnoli,Elisabetta Scarselli, Angela Toncelli

(In occasione dei lavori di ristrutturazione dell’Asilo nido comunaleCATIA FRANCI, i bambini sono stati trasferiti in una sedeall’Antella (Comune di Bagno a Ripoli). Nel corso di un incontro,presso l’ufficio Asili nido, la Dirigente del Servizio ha informato igenitori della possibilità di usufruire di un pulmino per ovviare aldisagio della lontananza. Da parte dei genitori sono emerseperplessità sia in relazione agli orari di partenza/arrivo delpulmino sia per il disagio causato ai bambini dal trasferimentoquotidiano. Dopo varie ipotesi è stata trovata una soluzione: ilpulmino avrebbe effettuato due corse la mattina e due nelpomeriggio per accompagnare i bambini da Sorgane all’Antella eviceversa.Il personale, per quanto riguarda la fase organizzativa, è riuscitocon non poche difficoltà a garantire una presenza costante siasul pulmino in viaggio sia durante le fasi di attesa (la mattinaaspettavamo i bambini nella palestra comunale della scuolaelementare Pertini).I bambini, anche quelli che i primissimi giorni piangevano persalire sul pulmino, dopo alcuni giorni non vedevano l’ora disistemarsi sui seggiolini e partire… grazie anche allacollaborazione di Fausto, l’autista, che con la sua disponibilità èdiventato una figura familiare per tutti. Alcuni bambiniapprofittavano del viaggio per riposarsi ancora un po’, altri peruna piacevole conversazione con il compagno di seggiolino...Il percorso era molto interessante e pieno di attrazioni. Dalfinestrino potevamo osservare la campagna (i cavalli piccolini, le

LETTERE ALLA REDAZIONE

Si parte... per l’asilo

volta che appariva una sorpresa, contenuta nella scatolina,spalancava gli occhi e mi guardava per vedere se anch’ioprovavo lo stesso stupore e la stessa gioia che provava lei. Tante volte io e mio marito ci siamo chiesti: “cosa farà Gaia alnido?, come si comporterebbe se questa cosa fosse successa alnido?”. Adesso ho visto materializzato il suo mondo immaginato.Ho colto aspetti di Gaia che non conoscevo e tante sfumaturedel suo carattere che magari esprimeva anche a casa, ma conrisvolti e impatti diversi o che io interpretavo in maniera diversa.Vederla muovere nel suo ambiente, con i suoi amici, è stataun’occasione di apprendimento che spero di mettere a frutto permigliorare il rapporto con lei.Ho raccontato questa esperienza ad un’amica e lei mi ha chiestose ero gelosa del fatto che Gaia con le educatrici ha un rapportomeno contrastato che con me. No. Neanche mi è passato per latesta! Piuttosto mi sento grata per l’aiuto e i suggerimenti che miservono per vivere più serenamente la bellissima esperienza dellamaternità.

Beatrice Agnoletti

Asilo nido GALLO CRISTALLOComune di Firenze – Anno 2005-2006Hanno realizzato il progetto di sostegno alla genitorialità: Ilaria Bigazzi, Lucia Biondi, Marta Bonanni, Marilena Boschi, Cristina Ermini, Franca Ghiribelli, Mery Gomboli, Claudia Lumini, Cinzia Messeri, Giulietta Neri, Gabriella Scemi,Isabella Tarquini

La lettera che segue è stata scritta da una mamma che ha vissutocon entusiasmo l’esperienza di sostegno alla genitorialità realizzataall’Asilo nido GALLO CRISTALLO. La proposta ha coinvolto igenitori del nido a più livelli: il confronto sul significato e valore delgioco, la costruzione di giochi, la visita del nido con i figli.

Quello che mi piace dei laboratori organizzati al nido è il doppioeffetto di positività che producono su di me: prima di tutto perchéarrivo agitata (la manualità non è proprio il mio forte!) e invecetorno a casa a testa alta, fiera del capolavoro cheinspiegabilmente sono riuscita a creare! Il merito è delleeducatrici che riescono a non farti sentire una schiappa, anzi tispiegano e ti mostrano come è facile realizzare un gioco…Inoltre è un’opportunità per incontrare gli altri genitori, perconfrontarsi: durante i laboratori ti trovi a parlare di quello che ti èsuccesso con il tuo bambino, oppure ascolti un episodio cheracconta un altro genitore. E questo è utile per capire che anchegli altri soffrono dei nostri stessi sensi di colpa o diinadeguatezza. E questo basta per sollevarmi, per farmi sentiremeno mamma incapace e più mamma normale.Questa esperienza è riuscita ad andare oltre. La mattina di giocoal nido è stata emozionante: i bambini sono diventati i padroni dicasa e noi genitori siamo entrati nel loro regno, partecipi dellaloro quotidianità.Quando Gaia mi ha portato in camera ed ha aperto per me tuttele scatoline magiche, una per una, è stato come se avesse volutofarmi un regalo e condividere con me un momento intimo: ogni

Alle educatrici di Gaia

Page 27: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento
Page 28: Firenze · Firenze APRILE 2006 per le bambine e per i bambini Comune di Firenze Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Asili Nido e Servizi Complementari alla Prima Infanzia Supplemento

Prossimamente in uscita

Il NUOVO SITO WEB dei servizi

educativi alla prima infanzia

del Comune di Firenze

www.comune.fi.it/asilinido