fisiologia 2014-2015 di bracotti francesco
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N° 3431
FISIOLOGIA 2014-2015
DI BRACOTTI FRANCESCO
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Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco
Facoltà di Farmacia
FISIOLOGIA GENERALE
Prof.
Carbone
a.a. 2014/2015
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Introduzione 1
Orario: (6 ore settimanali di teoria, più esercitazioni a metà e fine corso per un totale di 65 ore di teoria + 10 ore di esercitazioni)
Martedì 2 ore
Giovedì 2 ore
Venerdì 2 ore
Esami (scritto e orale): 8 appelli Fine Gennaio Metà Luglio Metà Febbraio Inizio Settembre Inizio Giugno Fine Settembre Fine Giugno Inizio Ottobre
Prove in itinere: una a metà e l'altra alla fine del corso (frequenza obbligatoria)
Avvisi e appunti: vedi sito della Facoltà di Farmacia
Ricevimento studenti: Lunedì pomeriggio
Per informazioni: Dip. di Scienza e Tecnologia del Farmaco Lab di Fisiologia Cellulare e Neuroscienze
Molecolari (PhyNe), Corso Raffaello 30 E-mail: [email protected]
Web-site : http://www.personalweb.unito.it/emilio.carbone/
Propedeuticità: Si consiglia di superare gli esami di Anatomia e Biologia; meglio se si supera anche Fisica e Chimica Generale
Non esiste alcuna propedeuticità imposta dal C.C.S.
Introduzione 2
Fisiologia Generale
Laurea Magistrale in Farmacia (2° anno)
Prof. Carbone Emilio Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco
Lab di Fisiologia Cellulare e Neuroscienze Molecolari
Corso Raffaello 30, 10125-Torino
Obiettivi formativi: Il corso intende fornire le basi molecolari e cellulari del
funzionamento dei diversi organi che compongono il corpo umano utilizzando le
nozioni di Biologia, Fisica e Chimica apprese negli anni precedenti. Il corso è al 2°
semestre e comprende 65 ore di lezione frontali e 10 ore di attività di ripasso,
spiegazioni ed esercitazioni alle prove scritte in itinere per un totale di 10 CF. Il corso è
propedeutico agli insegnamenti di Farmacologia e Patologia svolti negli anni successivi.
Requisiti: Si raccomanda di aver superato gli esami di Anatomia, Biologia Generale e
Fisica.
Esame: Prova orale. Si prevedono due prove in itinere valide come esame finale.
I Modulo (30 ore di lezione)
Neurofisiologia
Fisiologia delle membrane - Le membrane cellulari: proteine di membrana e fosfolipidi. La
diffusione. Osmosi e osmolarità. Diffusione di ioni attraverso membrane: l’equilibrio di Gibbs-
Donnan, i gradienti stazionari ionici e le pompe ioniche. Trasporto passivo di membrana: diffusione
semplice, facilitata e attraverso canali ionici. Trasporto attivo: le pompe Na+/K+, H+/K+, la Ca2+-
ATPasi e l’H+-ATPasi. Cotrasporto e controtrasporto. Endocitosi ed esocitosi. Le giunzioni
intercellulari: comunicanti e serrate. Trasporto ionico attraverso epiteli.
(5 ore di lezione)
Elettrofisiologia della membrana cellulare - Proprietà passive di membrana: capacità e
resistenza. Equilibri chimici: il potenziale elettrochimico, la legge di Nernst, il potenziale di riposo e
l’equazione di Goldmann. Le basi molecolari del potenziale d’azione: l’ipotesi del sodio e il modello
di Hodgkin-Huxley. Il “voltage-clamp” ed il “patch-clamp”. Canali ionici voltaggio-dipendenti: i
canali del Na+, K+ e Ca2+. Canali ionici attivati da recettori.
(7 ore)
Il sistema nervoso - Struttura del neurone. Potenziale graduato e propagazione elettrotonica.
Propagazione di impulsi nervosi: la conduzione saltatoria. La sinapsi elettrica e chimica. Potenziali
pre- e post-sinaptici. Sinapsi inibitorie ed eccitatorie. Neurotrasmettitori e recettori. Vescicole pre-
sinaptiche e la natura quantica del rilascio vescicolare. La neurosecrezione: ruolo del calcio. Vari tipi
di neurotrasmettitori e loro azione. L’integrazione sinaptica. Plasticità e facilitazione sinaptica.
(6 ore)
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Introduzione 3
I meccanismi sensoriali - Caratteristiche dei trasduttori sensoriali. Recettori fasici e tonici.
Legge di Weber e Fechner. Il sistema somato-sensoriale. Meccanocettori: tipi e funzioni. Le vie
meccanosensoriali. Il dolore: recettori, iperalgesia, riflesso assonico. Il dolore riferito. La "gate" del
dolore. L’occhio e la formazione dell’immagine retinica. I fotorecettori e loro risposta alla luce: i
canali attivati dal cGMP, la trasducina e il ciclo della rodopsina. L’organizzazione retinica: cellule
bipolari, orizzontali, amacrine e ganglionari. Cellule a centro ON e a centro OFF. La corteccia e
l’organizzazione visiva. L’orecchio: la coclea e la propagazione delle onde sonore. L’apparato
vestibolare: struttura e funzione. Chemocettori: il sistema gustativo e olfattivo.
(6 ore)
I muscoli - Il muscolo scheletrico: struttura e funzione. La contrazione muscolare: slittamento dei
ponti trasversi e curva tensione-lunghezza, il ruolo del calcio e dell’ATP. L’accoppiamento
eccitazione-contrazione: i tubuli T, il reticolo sarcoplasmatico e il calcio intracellulare. Biofisica del
muscolo scheletrico: contrazione isometrica e isotonica, elementi contrattili in serie e in parallelo. La
scossa muscolare e il tetano. Unità motorie.. Il muscolo cardiaco: contrazione e potenziali d’azione
cardiaci. Il muscolo liscio: contrazione e regolazione neuroormonale dei muscoli vasali e viscerali.
(6 ore).
II Modulo (35 ore di lezione)
Fisiologia degli Organi e dei Sistemi
Il cuore - Composizione del sangue. Le parti costituenti il circolo. Il miocardio: struttura,
generazione e propagazione dell’eccitamento. Foci ectopici e fenomeni di rientro. I potenziali
d’azione cardiaci. Ruolo del Ca2+ nell’accoppiamento eccitazione-contrazione. Controllo nervoso
dell’attività cardiaca: modulazione muscarinica e b-adrenergica. Il centro vasomotorio.
L’elettrocardiogramma: misura e significato. La pompa cardiaca: e i toni cardiaci. Il ciclo P-V e il
lavoro cardiaco. Controllo della gettata cardiaca. La legge di Starling e il controllo estrinseco
ormonale. Dinamicità cardiaca durante stimolazione simpatica.
(5 ore)
Il sistema vascolare - Emodinamica: resistenza di un condotto e legge di Poiseuille. Il sistema
arterioso: la pressione arteriosa, la resistenza periferica, la compliance arteriosa e il polso pressorio.
Controllo arteriolare locale, nervoso e ormonale. La microcircolazione e i capillari. L'endotelio
vasale come regolatore di flusso. Le vene. I barocettori, il centro vasomotore e il controllo della
pressione arteriosa. Effetti della gravità. Aspetti fisiologici dell'ipertensione.
(6 ore)
Introduzione 4
Fisiologia della respirazione - Struttura e funzione del sistema respiratorio. La meccanica
respiratoria. La pressione alveolare e pleurica. Fattore tensioattivo e legge di Laplace. Il lavoro
respiratorio. Volumi e capacità polmonari. Ventilazione alveolare e fisica degli scambi gassosi. La
membrana respiratoria. Capacità di diffusione polmonare e rapporto ventilazione-perfusione. La
circolazione polmonare e bronchiale. PO2 e PCO2 alveolare e cellulare. Trasporto di O2: l’emoglobina
e la mioglobina. Curva di dissociazione O2-emoglobina: effetto Bohr, della temperatura e del 2-3
DPG. Trasporto di CO2: l’effetto Haldane, l’anidrasi carbonica e l’effetto Hamburger. Capacità
tampone dell'H2CO3/HCO3-. Stati di acidosi e di alcalosi. Controllo della respirazione: i centri bulbo-
pontini, i recettori di stiramento polmonare e i chemocettori. Regolazione del pH plasmatico.
(7 ore)
La funzione renale - I liquidi corporei. Struttura del rene: il nefrone e il circolo renale. La
filtrazione glomerulare: pressioni e regolazione. Clearance renale: l’inulina, la creatinina e il PAI.
Clearance del glucosio. Formazione e composizione dell’urina: meccanismi molecolari di
riassorbimento e secrezione dei tubuli renali. Riassorbimento di Na+, Cl-, H2O, glucosio e
aminoacidi. Meccanismi di concentrazione dell’urea. Escrezione di urea, Na+ e K+. Riassorbimento
del Na+ mediante l’aldosterone. L’ansa di Henle e il meccanismo di moltiplicazione in
controcorrente. La macula densa e il sistema renina-angiotensina-aldosterone. Regolazione del
volume plasmatico e del liquido extracellulare: l’ADH, i volumocettori e gli osmocettori.
Regolazione del pH plasmatico: secrezione di H+, riassorbimento e formazione di HCO3-.
Riassorbimento ed escrezione di K+ e Ca2+. Alterazione dell’equilibrio acido-base, stati di alcalosi ed
acidosi, tamponi fosfato e ammonio. Il riflesso della minzione. L'emodialisi.
(6 ore)
Il sistema endocrino - Gli ormoni: sintesi, rilascio e meccanismo d’azione. Cellule secretorie. I
secondi messaggeri. Il sistema ipotalamo-ipofisario. Gli ormoni della neuroipofisi: ADH e ossitocina.
Gli ormoni dell’adenoipofisi: GH, prolattina, TSH, ACTH, LH e FSH. Le ghiandole surrenali.
Ormoni della midollare e l’azione delle catecolamine. Ormoni della corticale: glucocorticoidi,
mineralcorticoidi e steroidi sessuali. La tiroide e gli ormoni tiroidei. Il pancreas endocrino: l’insulina,
il glucagone e la somatostatina. Gli ormoni sessuali. L’apparato riproduttivo maschile e femminile.
(5 ore)
L’apparato gastrointestinale - I movimenti dell'apparato gastrointestinale. I plessi mioenterici
e sottomucosi. L'elettrofisiologia del muscolo liscio: sincronismi e modulazione della contrazione.
La masticazione e la deglutizione. Il riflesso esofageale. Movimenti meccanici dello stomaco.
Controllo dello svuotamento gastrico. Il riflesso del vomito. Motilità dell'intestino tenue e crasso:,
riflessi intestinali, regolazione ormonale e nervosa. La saliva e la secrezione salivare. La digestione
nello stomaco: il succo gastrico e il muco. Meccanismi di produzione e secrezione dell'HCl. Fasi
della secrezione gastrica. Produzione e secrezione di pepsina. Fasi e regolazione della secrezione
pancreatica. Il fegato: la bile e i sali biliari.. Secrezione degli acidi e pigmenti biliari. Funzioni del
fegato. Digestione e assorbimento dei carboidrati nell'intestino tenue. Digestione delle proteine. Il
fegato: funzione epatica, secrezione della bile e vie biliari. Assorbimento di amino acidi, H2O ed
elettroliti. Digestione e assorbimento di lipidi. Assorbimento del Ca2+.
(6 ore)
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Introduzione 5
Testi consigliati:
• Carbone, Cicirata & Aicardi, Fisiologia: dalle
molecole ai sistemi integrati, EdiSES (1a ediz, 2009)
• Germann & Stanfield, Fisiologia, EdiSES (4a ediz, 2012)
• Klinke & Sibernagl, Fisiologia, EdiSES (3a ediz, 2012)
• Purves, Augustine, ….. Neuroscienze, Zanichelli
Introduzione 6
INTRODUZIONE ALLA
FISIOLOGIA GENERALE
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Introduzione 7
L’assone gigante del calamaro e il neurone mielinato dell’uomo
- nei neuroni di mammiferi,
ogni 1-1,5 mm di guaina
mielinica si nota
un’interruzione di 2-3 mm
(nodo di Ranvier)
- la zona non protetta dalla
guaina è “eccitabile”
(produce potenziali d’azione)
- difficile da usare per studiare
le proprietà della “membrana
eccitabile” (diametro della
fibra 5-10 mm)
oligodendrocita
nodo di Ranvier
- spesso in Fisiologia Generale si studiano sistemi biologici di
animali che appartengono a specie diverse dall’uomo
- per esempio, la maggior parte dei neuroni centrali e periferici dei
mammiferi sono mielinati
- A differenza dei neuroni di mammifero, i neuroni periferici
del calamaro (Loligo Pealis) possiedono un assone
“gigante” del diametro di 500-1000 mm e lungo 7-8 cm
diametro 500-1000 mm
- L’utilizzo dell’assone “gigante” di calamaro (diametro
500-1000 mm) ha permesso negli anni 1950-70 un notevole
sviluppo delle basi della moderna elettrofisiologia
- Ha permesso di capire la genesi del potenziale d’azione,
l’esistenza dei canali ionici, pompe ioniche e scambiatori di
membrana
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Introduzione 9
Il “feedback” in fisiologia
- Il “feedback” positivo porta invece il sistema lontano
dall’equilibrio e causa fenomeni autorigenerativi, esplosivi,
autocatalici (es. potenziale d’azione, svuotamento di una cavità
corporea,…) oppure a stati patologi che peggiorano nel tempo
- Il “feedback” negativo permette il controllo accurato e veloce
(con minimo errore) di una grandezza vitale per l’organismo: pH,
[Ca2+], temperatura, pressione arteriosa, osmolarità, …..
Introduzione 10
Controllo a “feedback neuronale” della pressione arteriosa (Pa)
Pa
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Introduzione 11 Minor produzione di urina
Maggior riassorbimento
di H2O
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Trasporti_1 1
LA MEMBRANA CELLULARE
Trasporti_1 2
La struttura della cellula
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Le membrane 1 3
Fingerprints delle membrane biologiche
spessore: 70-100 Ao (7-10 nm)
ultrastruttura con colorazione trilaminare composta da:
lipidi (fosfolipidi, glicolipidi, steroli)
proteine (integrali, periferiche)
carboidrati (catene glucidiche)
forte asimmetria e dinamicità dello strato interno ed esterno
barriera selettiva alla permeabilità di ioni e molecole
La membrana plasmatica separa l’interno della cellula
dall’ambiente esterno
Le membrane 1 4
Evoluzione dell’idea dello doppio strato lipidico
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Trasporti_1 5
Evidenze sperimentali del doppio strato lipidico
membrana plasmatica vista al microscopio elettronico
si osservano due righe scure separate da una chiara (ultrastruttura trilaminare)
esterno
interno
70-100 Ao
fotografia al microscopio elettronico della guaina mielinica che circonda una fibra nervosa (sezione trasversa).
• si osservano tre righe (due chiare e una
scura)
Trasporti_1 6
CH3
CH3
CH3
N+
CH2CH2
O
C CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH3
O
O
O-
O P O
O
OCH2
CH
CH2
C CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH3
I fosfolipidi
Glicerolo-3-P:
Acido fosfatidico: (1,2 dipalmitoilglicerolo 3-P)
fosfatidilcolina: (lecitina)
colina
Testa polare
legame
fosfodiestere
O
C CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH3
O
O
O-
O-
P O
O
OCH2
CH
CH2
C CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH2CH2
CH3
O
O-
O-
P O
OH
OHCH2
CH
CH2
1
2
3
Catena idrofobica
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Trasporti_1 7
Catena satura
Altri fosfolipidi
L’acido fosfatidico può essere anche esterificato con:
etanolamina
serina
inositolo
fosfatidil etanolamina (cefalina)
fosfatidil serina
fosfatidil inositolo
Gli acidi grassi possono essere saturi o poli-insaturi:
Catena insatura
(doppio legame trans)
NH3+CH2 CH2
COO-
NH3+CH2 CH
HOH
H OH
H
H
OH
OH
H
H
OH
CH3CH3
CH3CH3
CH3
CH3
30o Catena insatura
(doppio legame cis)
Proprietà dei fosfolipidi in soluzione
micella
doppio
strato
fosfolipide
= molecola
anfipatica
Testa polare
coda
idrofobica
liposomi
(nanosfere)
in soluzione acquosa i fosfolipidi si separano dalla fase acquosa (forza entropiche)
formano micelle, doppi strati lipidici planari o liposomi (self-assembling)
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Trasporti_1 9
“Drug-delivery” attraverso liposomi
farmaco liposolubile
nel doppio strato
farmaco cristallizzato
In fase acquosa
doppio strato
anticorpo
Strato protettivo
di catene di
carboidrati
Trasporti_1 10
colesterolo
molecola compatta,rigida e idrofobica, con un gruppo OH polare in C-3
Altri lipidi di membrana
gruppo polare
colesterolo e fosfolipidi in
membrana
CH3
CH3
CH3CH3
CH3
OH
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11
Il modello a mosaico fluido di Singer & Nicolson
proposto nel 1972 , è il modello di membrana cellulare attualmente considerato valido
ipotizza la membrana come un mosaico di proteine incluse in modo discontinuo in un doppio strato lipidico fluido
1- proteine come entità
globulari con una parte idrofobica immersa nel d.s. lipidico e una parte idrofilica esposta all’acqua
2- tre tipi di proteine: integrali di membrana
periferiche
ancorate ai lipidi
4- natura fluida: lipidi e proteine sono in grado di spostarsi lateralmente
3- molte proteine possiedono uno o più segmenti
transmembrana
formati da α-eliche
Trasporti_1 12
Evidenze sperimentali a favore del modello a “mosaico liquido”
Fotografia al microscopio elettronico ottenute con la tecnica del “freeze etching”
(criodecapaggio)
La membrana è divisa nella parte centrale e le particelle chiare esposte hanno un diametro di 50-80 Ao
La digestione con un enzima proteolitico causa una perdita progressiva delle particelle chiare indicando che sono “proteine integrali”
inserite nel doppio strato lipidico
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Trasporti_1 13
L’esperimento di Gorter & Grendel (1925) che ha dimostrato l’esistenza del doppio strato lipidico
Misurare la superficie occupata dai lipidi che formano la membrana cellulare. Verificare se lo strato di lipidi è doppio: Slipidica = 2Scellulare
Scopo
Cellule Eritrociti privi di emoglobina (Hb).
Metodo 1- Si svuotano gli eritrociti con uno shock ipotonico
(ghosts)
2- Si separano le cellule dal surnatante per centrifugazione
3- Si estraggono i lipidi con solvente organico
H2O e sali
cellule
precipitate
Trasporti_1 14
Risultato Slipidica = 2Stotale cellulare
5- Si disperdono i lipidi su una superficie acquosa:
4- Si calcola Stotale cellulare degli eritrociti in soluzione di cui si conosce la densità:
Stotale cellulare = Scellula x densità x volume
numero di cellule
6- Si spinge la sbarretta in modo da comprimere i lipidi fino a raggiungere il minimo di S occupata. Ciò avviene quando la forza misurata aumenta improvvisamente
7- Si misura la Slipidica
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Trasporti_1 15
SOLUTO intracellulare extracellulare
K+ 140 4
Na+ 10 140
Mg2+ 0.8 1.5
Ca2+ <.001 1.8
Cl- 4 115
HCO3- 10 25
HPO2- 95 2
Aminoacidi 8 2
Glucosio 1 5.6
ATP 4 0
Proteine 55 0.2
la membrana agisce come barriera tra i liquidi intracellulare ed extracellulare (vedi tabella)
la membrana permette lo scambio tra cellula e liquido interstiziale di: gas (O2 e CO2), ioni inorganici, grandi molecole organiche (aminoacidi, glucosio, acidi grassi, vitamine) utilizzando vari tipi di trasporto
Concentrazioni (mM) dei soluti nei liquidi intra- ed extracellulari
La membrana cellulare come “separatore” dei liquidi intra- ed extracellulari
Trasporti_1 16
OSMOSI
1o caso – Membrana permeabile al soluto e all’H2O
La Posm genera una Pidrostatica ai capi della membrana
Posm = k1C C = concentrazione del soluto
Posm = k2T T = temperatura
2o caso – Membrana permeabile all’H2O ma non al soluto
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Trasporti_1 17
Posm = nRT/V
Legge di Van’t Hoff
n = numero di moli R = costante dei gas (0.082 l atm/K mol) T = temperatura (gradi Kelvin) V = volume (litri)
Esempio: La Posm di una soluzione di NaCl 0.1 M a 25o C
(coefficiente di attività del NaCl = 0.78)
- Per la Posm vale la stessa legge dei gas
P = (2 x 0.1 x 0.78) x 0.082 x 298 3.8 atmosfere
Osmolarità e tonicità in biologia
- l’osmolarità di una soluzione fisiologica è circa 0.3 osmol (300 mosmol)
- variazioni di Pext da 0.3 osmol di soluti impermeanti causano spostamenti di H2O da o verso l’interno della cellula con conseguenti diminuzioni o aumenti del volume cellulare
Pext isotonica
ipertonica
ipotonica
Eritrociti:
Osmolarità e tonicità coincidono se i soluti dentro e
fuori della cellula sono impermeanti
Se il soluto dentro o fuori dalla cellula permea attraverso la
membrana, osmolarità e tonicità non coincidono
Nel caso illustrato, una soluzione esterna isoosmotica di urea risulta ipotonica
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Trasporti_2 1
I TRASPORTI DI MEMBRANA
Trasporti_2 2
TRASPORTO PASSIVO
• non richiede energia
• avviene secondo gradiente di concentrazione
• tende a dissipare i gradienti di concentrazione
(ioni e molecole passano dal compartimento a maggior concentrazione verso quello a minor concentrazione)
• avviene in tre modi diversi:
1) diffusione semplice
2) diffusione attraverso canali di membrana
3) diffusione facilitata
TRASPORTO ATTIVO
• richiede energia metabolica (ATP)
• avviene contro gradiente di concentrazione
• crea gradienti di concentrazione
• è sempre mediato da proteine di membrana
• avviene in due modi diversi:
1) trasporto attivo primario (direttamente accoppiato a una sorgente di energia metabolica)
2) trasporto attivo secondario (indirettamente
accoppiato a una sorgente di energia metabolica)
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Trasporti_2 3
IL TRASPORTO PASSIVO
flusso J = P (CI – CII)
J = flusso
C = concentrazione
P = permeabilità
Inoltre, P = D A K
x
D = coeff. di diffusione
K = coeff. di partizione
lipide/acqua
A = area della membrana
x = spessore della membrana
Legge della diffusione di Fick:
Trasporti_2 4
La diffusione semplice
• La diffusione semplice interessa tutte le molecole di soluto
che interagiscono con il doppio strato lipidico della membrana
• Avviene in due fasi:
1) passaggio della molecola dalla fase acquosa al doppio strato
lipidico (la concentrazione in membrana aumenta
all’aumentare del coefficiente di partizione olio/acqua, K)
2) diffusione della molecola nello spessore della matrice lipidica
(la velocità di trasporto aumenta proporzionalmente al
coefficiente di diffusione della sostanza)
K = concentrazione soluto nei lipidi
concentrazione soluto nell’H2O
La diffusione semplice ha una cinetica di non saturazione
permeabilità della membrana in funzione del coefficiente di
partizione olio/acqua (K)
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Trasporti_2 5
La diffusione attraverso canali ionici
Ioni e piccole molecole
cariche diffondono
attraverso canali ionici:
proteine integrali di
membrana (composte da
più subunità)
Possono essere attivati da:
- variazioni di potenziale
della membrana
- stimoli meccanici, temperatura (caldo, freddo) , H+
- molecole agoniste
neurotrasmettitori
secondi messaggeri
Si distinguono in base:
- alla loro selettività per gli ioni: Na+, K+, Ca2+ e Cl-
- ai tipi di molecole che li bloccano: tossine animali, di-idropiridine
ioni metallici (Cd2+, Ni2+),…
- ai tipi di molecole che li attivano: ACh, GABA, NMDA
Ca2+, ATP, cAMP, cGMP (agonisti)
(bloccanti selettivi)
Trasporti_2 6
I canali ionici voltaggio-dipendenti
Nel caso dei canali del Na+ e Ca2+ voltaggio-dipendenti, la
subunità proteica principale (a1):
• forma il poro centrale la cui apertura determina il passaggio
di ioni
• possiede il filtro di selettività
• possiede il sensore di voltaggio
Le subunità a1 dei canali del Na+ e Ca2+
E DEL Ca2+
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7
il sensore del voltaggio (S4)
e il filtro di selettività (ansa P)
di un dominio
poro di permeazione
formato dai 4 domini
(le anse P di ciascun dominio sono allineate all’interno del poro e
determinano il passaggio dello ione)
La subunità a1 dei canali ionici V-dipendenti:
l’ansa P di un dominio
diametro del poro: 4-10Å
(P-loop)
S4 S6 S5
Trasporti_2 8
Esempio: il canale del Ca2+
- I canali del Na+ e Ca2+ possiedono subunità accessorie
- Le subunità accessorie (b, g, a2-d) regolano:
il grado di espressione della subunità α1 in membrana
le cinetiche di apertura, chiusura ed inattivazione
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La diffusione facilitata
• Mediata da trasportatori (carriers) di membrana: - uniporto (1 solo soluto)
- co-trasporto (2 soluti nella stessa direzione, simporto)
- contro-trasporto (2 soluti in direzione opposta, antiporto)
• Specifica per il trasporto di aminoacidi e zuccheri
1 - Specificità per il substrato
2 - Cinetica di saturazione (Michaelis-Menten)
3 - Molecole con struttura simile competono per lo stesso
trasportatore
Il trasportatore (uniporto) del glucosio GLUT1
Trasporti_2 10
Un esempio: l’assorbimento di glucosio
SGLT1: trasportatore sodio-glucosio: utilizza il gradiente di Na+
per trasportare attivamente glucosio o galattosio nelle cellule
epiteliali intestinali (2:1).
GLUT2: trasportatore del glucosio (membrana basolaterale)
e nelle cellule epatiche, renali e degli isolotti pancreatici
GLUT5: trasportatore specifico per il fruttosio
Cellula dell’epitelio intestinale
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Trasporti_3 1
IL TRASPORTO ATTIVO
Trasporti_3 2
TRASPORTO ATTIVO
• utilizza l’energia dell’idrolisi di ATP per trasportare ioni contro
gradiente di concentrazione • elevata specificità
• può trasportare un solo tipo di ione o scambiare ioni diversi sui due lati della membrana
• può essere elettrogenico o elettroneutro
• permette il mantenimento di gradienti di concentrazione stabili ai lati della membrana cellulare
• due tipi: t. a. primario e t.a. secondario (simporto, antiporto)
TRASPORTI ATTIVI PRIMARI
Pompa Na+/K+ Pompa del Ca2+ Pompa del H+ Pompa K+/H+
H+
3Na+/2K+ 4H+/4K+ 2Ca2+ 2H+
(1 ATP)
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Trasporti_3 3
La pompa Na+/K+-ATPasi
• Scambia 3 ioni Na+ interni
con 2 ioni K+ esterni
• Responsabile del
gradiente ionico di Na+ e K+
Evidenze sperimentali
Trasporti_3 4
Schema di funzionamento della pompa Na+/K+
• i flussi sono asimmetrici: 3 ioni Na+ espulsi, 2 ioni K+ immessi • pompa elettrogenica
• mantiene la [Na+]i e la [K+]o bassa • attivata da aumenti di [Na+]i e [K+]o • richiede 1 molecola di ATP, idrolizzata dall’ATPasi • richiede Mg2+
• selettiva per Na+; la sostituzione con Li+ blocca la pompa
a) 3 ioni Na+ si legano a
siti interni ad alta affinità
per il Na+
b) Fosforilazione del sito
P
c) Cambio di
conformazione. I siti del
Na+ diventano a bassa
affinità quelli del K+
diventano ad alta affinità.
d) 2 ioni K+ si legano ai
siti ad alta affinità esterni.
Il sito P si defosforila.
e) Il cambiamento di
conformazione indotto
dalla defosforilazione
riduce l’affinità dei siti
del K+
f) Il K+ si stacca
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Trasporti_3 5
FUNZIONE:
• mantenimento di un’alta concentrazione di K+ e di una bassa concentrazione di Na+ all’interno delle cellule
• funziona contro gradiente: espelle Na+ ed immette K+
• il rapporto con cui gli ioni sono scambiati è diverso da 1:
3Na+ / 2K+ pertanto la pompa è elettrogenica
• è una proteina di membrana con proprietà ATP-asica Na+/K+-dipendente
• selettivamente inibita dall’ouabaina che impedisce il legame
del K+ con il proprio sito di legame
STRUTTURA MOLECOLARE
Trasporti_3 6
• trasporto attivo primario con carattere di uniporto
• è presente sulla membrana plasmatica di tutte le cellule (PMCA)
e a livello dei mitocondri e del reticolo endoplasmatico/
sarcoplasmatico liscio (SERCA)
• espelle 2 ioni Ca2+ per una molecola di ATP
• è necessaria la presenza di Mg2+ per il suo funzionamento
• non si conoscono inibitori specifici della PMCA. La SERCA è bloccata dalla tapsigargina
La pompa del Ca2+
FUNZIONE: • mantiene bassa la concentrazione di Ca2+ intracellulare
(10-7-10-8 M)
• nel reticolo sarcoplasmatico delle cellule muscolari
scheletriche la SERCA costituisce l’80% delle proteine
membranali
SERCA
PMCA
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Trasporti_3 7
• i trasporti attivi secondari trasferiscono molecole contro
gradiente utilizzando come fonte di energia i gradienti ionici creati dai trasporti attivi primari
• non richiedono ulteriore energia metabolica
Trasporti attivi secondari
Trasporti attivi secondari Na+-dipendenti
sfruttano il gradiente del Na+
vengono trasportati: ioni, glucosio, amino acidi, prodotti
metabolici possono muoversi nella stessa direzione del Na+ (simporti)
o in direzione opposta (antiporti) possono essere elettroneutri o elettrogenici
invertendo il gradiente di Na+ si invertono i flussi
Trasporti_3 8
3Na+/1Ca2+
• antiporto Na+/ H+
contribuisce al mantenimento del pH intracellulare • antiporto Na+/ Ca2+
contribuisce a mantenere bassi i livelli di Ca2+ intracellulare
1Na+/1H+
Gli antiporti Na+-dipendenti
• simporto Na+/ K+/ 2Cl-
trasporta Cl- all’interno della cellula • simporto Na+/ Cl- trasporta Cl- all’interno della cellula
• simporto Na+/ glucosio
• simporto Na+/ aminoacidi
trasportano glucosio e amino acidi all’interno delle cellule epiteliali
I simporti Na+-dipendenti
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Trasporti_3 9
Digitalis purpurea
digossina
Una cura del XVII secolo per l’insufficienza cardiaca
contiene la digitossina
contenuta nella Digitalis lanata
Trasporti_3 10
Azione degli steroidi cardiotonici ouabaina, digitossina
(glicosidi cardioattivi)
cellula cardiaca
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Trasporti_3 11
Trasporti attivi secondari non Na+- dipendenti
1Cl-/1HCO3- 1K+/1Cl-
Trasporti_3 12
FUNZIONE:
eliminazione del bicarbonato prodotto dalla cellula sfrutta il gradiente del Cl-
ERITROCITI:
nei globuli rossi del sangue venoso si producono grandi quantità di HCO3
- dall’idratazione della CO2 HCO3
- esce secondo gradiente per contro-trasporto del Cl-
CELLULE OSSINTICHE DELLE GHIANDOLE GASTRICHE: il co-trasportatore è localizzato sulla membrana sierosale,
contribuisce alla secrezione acida dello stomaco
CELLULE DEL DOTTO PANCREATICO:
Il cotrasportatore è localizzato sulla membrana luminale e contribuisce ad arricchire il succo pancreatico di HCO3
- e mantenere il pH del succo basico
Esempi di trasporti attivi secondari non Na+-dipendenti:
L’antiporto Cl-/HCO3-
a.c.
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Trasporti_3 13
L’antiporto Cl-/HCO3- espresso in vari tessuti
Trasporti_3 14
Un esempio funzionale di trasporti attivi e passivi accoppiati per produrre HCl
a livello gastrico
Cellule ossintica dello stomaco
AC
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Trasporti_4 1
ADESIONI CELLULA-CELLULA
Trasporti_4 2
Adesioni cellula-cellula
• durante lo sviluppo e la crescita le membrane di cellule adiacenti formano connessioni (giunzioni) che possono rimanere permanenti
• si distinguono tre tipi di giunzioni: serrate, comunicanti e aderenti
Giunzioni serrate (tight junctions)
• sono presenti nei tessuti epiteliali degli organi cavi che assorbono e rilasciano ioni e molecole (rene e tratto gastrointestinale)
• formano una barriera impermeabile alle sostanze polari tra il lato luminale e il lato sierosale
• trasporto transepiteliale o transcellulare (attraverso le cellule)
• trasporto paracellulare (tra le cellule)
lato luminale
lato sierosale
Occludine
Giunzioni serrate
Spazio intercellulare
Membrana citoplasmatica di
cellule adiacenti
Membrana
apicale
Giunzioni
serrate
Membrana
basolaterale
Microvilli
Sangue
Fluido
interstiziale
Soluto
Soluto
Lume
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Trasporti_4 3
Giunzioni aderenti (desmosomi)
• giunzioni filamentose tra due cellule
• formate da una placca di glicoproteine all’interno e da filamenti
proteici che si estendono verso l’esterno (caderine)
• conferiscono stabilità meccanica alle giunzioni
• presenti nei tessuti soggetti a forze meccaniche: cuore, utero e cute
Giunzioni comunicanti (gap junctions)
• presenti in molti tessuti, in particolare nel muscolo cardiaco e liscio
• danno origine a microaree connesse da proteine di membrana (connessoni) che formano pori acquosi di grosse dimensioni
• ogni connessone è formato da 6 proteine (connessine)
• consentono il sincronismo elettrico e meccanico tra gruppi di cellule
Cellula del muscolo
cardiaco
Spazio
intercellulare
Connessine
Connessone
Canale per passaggio
di piccole molecole e
ioni
Filamenti
intracellulari
Placca
Filamenti intercellulari
(caderine)
Spazio
intercellulare
Membrane
citoplasmatiche
di cellule adiacenti
Membrane citoplasmatiche
di cellule adiacenti
Trasporti_4 4
Endocitosi
fagocitosi
Consente l’inglobamento
di particelle di grosse dimensioni (batteri)
pinocitosi
consente l’inglobamento
di H2O e soluti
endocitosi mediata da
recettori
consente l’inglobamento
di specifiche molecole
una vescicola contiene recettori e molecole di clatrina che rivestono l’involucro esterno della
vescicola
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Trasporti_4 5
Esocitosi
meccanismo vescicolare che consente la secrezione di molecole all’esterno della cellula (neurotrasmettitori, ormoni,
anticorpi, muco)
consente di aggiungere componenti alla membrana plasmatica (proteine, fosfolipidi e carboidrati)
è bilanciata dal processo inverso di endocitosi che aiuta la cellula a mantenere costante il numero di vescicole e le dimensioni della membrana plasmatica
è un processo regolato da molti fattori (Ca2+, ATP, cAMP, PKA, PKC, ….) e filamenti proteici vescicolari e di membrana
(complesso SNARE)
Trasporti_4 6
TRASPORTO ATTRAVERSO GLI EPITELI
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7
Struttura epiteliale
la membrana apicale dell’epitelio è rivolta verso il
lume della cavità corporea
la membrana basolaterale è in contatto con il liquido interstiziale, che scambia sostanze con il sangue.
le cellule adiacenti sono unite principalmente da giunzioni
serrate, che limitano il passaggio di sostanze: i liquidi sui due lati dell’epitelio
possono avere composizione diversa.
Trasporti_4 8
Caratteristiche generale del trasporto attraverso un epitelio
trasporto transcellulare:
movimento di ioni e molecole attraverso le cellule mediato da trasportatori.
E’ composto da:
trasporto passivo o attivo secondario (senza richiesta
di ATP) sulla membrana apicale
trasporto attivo primario (Na+/K+-ATPasi) e altri tipi di trasporto passivo e attivo secondario sulla membrana basolaterale
trasporto paracellulare:
movimento diffusionale passivo di ioni (Na+, Cl-, K+, Ca2+, Mg2+) e H2O
paracellulare transcellulare
esistono due tipi di trasporti
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Trasporti_4 9
Assorbimento di Na+
Assorbimento di Na+ e glucosio
trasporto passivo di Na+ sulla m. apicale (antiporto Na+/H+)
trasporto attivo di Na+ e K+ sulla m. basolaterale (Na+/K+-ATPasi)
trasporto passivo di K+ sulla m. basolaterale (canale ionico)
trasporto attivo secondario di Na+ e glucosio (SGLUT) sulla m. apicale
trasporto attivo di Na+ e K+ sulla m. basolaterale (Na+/K+-ATPasi)
trasporto facilitato di glucosio (GLUT) e passivo di K+ sulla m. basolaterale (canale ionico)
H+
Trasporti_4 10
Assorbimento di soluti e H2O
gli epiteli assorbono (o secernono) H2O utilizzando il trasporto attivo di soluti
Il trasporto attivo sulla membrana basolaterale crea un gradiente osmotico attraverso l’epitelio che genera un flusso
di acqua dal lume al liquido interstiziale (assorbimento) Può accadere il contrario se l’H2O è secreta
l’H2O quindi fluisce passivamente attraverso l’epitelio per osmosi
si crea prima un gradiente
osmotico tra le soluzioni poste ai due lati dell’epitelio
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 34 di 410
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Trasporti_4 11
In alcune condizioni patologiche il trasporto epiteliale di H2O è eccessivo o insufficiente: nella fibrosi cistica l’epitelio (formato da cellule cigliate) che riveste
le vie respiratorie non trasporta abbastanza soluti (Na+ e Cl-) per produrre liquidi
un difetto genetico del canale del Cl- (CFTR) riduce la permeabilità al Cl-. Diminuisce il trasporto del Na+, viene meno il gradiente osmotico e quindi la secrezione di acqua
i polmoni si arricchiscono di muco denso che blocca il movimento retrogrado delle cellule cigliate
si riduce l’azione protettiva di espulsione di sostanze nocive e
infettive dalle vie aree causando gravi infezioni batteriche e virali
Patologie del trasporto epiteliale: la fibrosi cistica
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 35 di 410
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Eccitabilità_1 1
Gli esperimenti di Luigi Galvani (1791) sul muscolo sartorio di rana
De Viribus Electricitatis in motu muscularis
Le Forze Elettriche nel movimento muscolare
Eccitabilità_1 2
L’esperimento di Matteucci (1840)
In questo esperimento, il secondo muscolo si contrae senza
essere stato in contatto con alcun elemento metallico,
dimostrando in maniera univoca l’esistenza di correnti
elettriche di eccitazione di pura origine fisiologica.
Stimolazione
del nervo
al contatto
di metalli
diversi
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 36 di 410
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Eccitabilità_1 3
COME SI ORIGINA E COME SI MISURA IL
POTENZIALE DI MEMBRANA
DI UNA CELLULA ECCITABILE A RIPOSO?
Eccitabilità_1 4
MISURA DEL POTENZIALE DI MEMBRANA (Vm) DI UNA CELLULA ECCITABILE
Vm si misura con due elettrodi collegati ad un oscilloscopio:
un microelettrodo di vetro molto sottile riempito di soluzione salina KCl e contenente un filo di argento clorurato, in contatto con l’amplificatore (elettrodo
interno).
un elettrodo metallico di Ag-AgCl immerso nel liquido extracellulare (elettrodo esterno).
1o caso - Il microelettrodo è fuori dalla cellula
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Eccitabilità_1 5
PROPRIETÀ DEL POTENZIALE DI MEMBRANA A RIPOSO:
il potenziale di membrana a riposo (Vm) delle cellule animali è
negativo e varia tra –40 e –100 mV
Vm non varia se la pipetta penetra più profondamente nell’interno
della cellula (potenziale uniforme)
la differenza di potenziale costituisce una sorgente energetica
Vm = Vi – Ve per convenzione Ve= 0
2o caso - Il microelettrodo penetra la cellula
Nota importante:
-70 mV equivalgono ad un campo elettrico molto elevato ai capi della membrana. Calcoliamolo:
E = V/d V= -70 x 10-3 (Volt) d= 5 x 10-9 (m)
E = 70/5 x 106 (V/m) 107 (V/m)
Eccitabilità_1 6
CHI GENERA IL POTENZIALE DI MEMBRANA?
In una cellula permeabile ad un solo ione: il potenziale di membrana coincide con il potenziale
di equilibrio elettrochimico dello ione
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 38 di 410
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Eccitabilità_1 7
IL POTENZIALE ELETTROCHIMICO
flusso netto di K+ nullo
flusso netto di K+ da I a II
equilibrio tra gradiente
elettrico e chimico
Il potenziale elettrochimico di uno ione deriva da:
- il gradiente ionico tra i compartimenti intra- ed
extracellulare (lavoro delle pompe ioniche)
- la permeabilità selettiva della membrana (presenza di
canali ionici selettivi)
DV 0
membrana selettiva ad un solo ione
DV = 0
Eccitabilità_1 8
Il potenziale elettrochimico (m) di uno ione (x) è definito
come:
mx = RT ln[x] + zFEx
R = costante dei gas = 8.315 (J K-1 mol -1)
F = costante di Faraday = 9.649 x 104 (C mol -1)
z = valenza
T = temperatura assoluta
E = potenziale elettrico
La differenza di potenziale elettrochimico dello ione attraverso la
membrana è:
Dmx = mI(x) - mII(x) = RT ln[x]I/[x]II + zF(EI- EII)
in condizioni di equilibrio:
Dmx = 0
da cui :
EI- EII = RT/zF ln[x]II/[x]I
L’equazione di Nernst per calcolare il potenziale di equilibrio di uno ione
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 39 di 410
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