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1 T EVERE FIUME SACRO AI DESTINI DI R OMA RICERCA A CURA DI C HIARA C AMPIONI PROF . F RANCESCA L EO MATERIA G EOGRAFIA Istituto Comprensivo di Molinella Scuola Secondaria di Primo Grado – Classe Prima F 15 aprile 2017

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TEVERE FIUME SACRO AI DESTINI DI ROMA

RICERCA A CURA DI CHIARA CAMPIONI

PROF. FRANCESCA LEO

MATERIA GEOGRAFIA

Istituto Comprensivo di Molinella

Scuola Secondaria di Primo Grado – Classe Prima F

15 aprile 2017

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Sommario

IL BACINO DEL TEVERE ................................................................................................................................................ 3

L’AMBIENTE DEL TEVERE ............................................................................................................................................ 8

TRA MITI E LEGGENDE ...............................................................................................................................................11

INDICE DELLE FIGURE .................................................................................................................................................13

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Il bacino del Tevere

Il Tevere è il principale fiume dell’Italia centrale e peninsulare si forma

nell'Appennino Tosco Emiliano e sfocia nel mar Tirreno dopo un percorso di

circa 405 km. Il suo bacino idrografico si estende su una superficie di 17.375

kmq (pari a circa il 5% del territorio nazionale) compresa tra le latitudini nord

43° 47' 44" (M.te Castelvecchio 1.254 m. s.l.m.) e 41° 40' 44" (foce di Fiumara

Grande), e le longitudini di 11° 37' 31.4" e 13° 26' 25.4" est Greenwich,

occupando una vasta zona del versante tirrenico dell'Italia centrale. Il bacino

interessa principalmente due regioni, il Lazio e l'Umbria, in cui si concentra

circa il 90% del suo territorio. Il restante 10% ricade in Emilia-Romagna,

Toscana, Marche e Abruzzo.

Il Tevere nasce in località Balze, nel comune di Verghereto, agli estremi della

provincia di Forlì, dalle pendici meridionali del monte Fumaiolo (1407 m. s.l.m.), anticamente

soprannominato Fiumaiolo per la ricchezza di sorgenti che lo caratterizzano. Proprio da due di queste

sorgenti (vedi figura 1), distanti 10 metri l'una dall'altra, denominate Le Vene, nasce, con un portata di 10

litri al minuto, a quota 1.268 metri sul livello del mare, il Tevere. In realtà il monte Fumaiolo fino agli anni

trenta era in terra di Toscana: fu Mussolini, romagnolo perché di Predappio, non lontano da qui, a spostare il

confine in modo che questo fiume, così importante per la storia di Roma, avesse origine in terra di Romagna:

si sa, i dittatori possono tutto!

A segnalare la fonte tiberina provvede una stele moderna (vedi figura 2),

ornata da un'aquila e da tre teste di lupo, che riporta l'iscrizione “ Qui nasce il

fiume sacro ai destini di Roma” . La stele fu inaugurata il 15 agosto del 1934

alla presenza di 12 bande musicali.

Nel corso dei secoli il fiume ha assunto differenti nomi. Come testimonia

Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, III, 53), "Tiberls, antea Thybris

appellatus et prius Albula". Il nome Albula trarrebbe origine, secondo Marco

Terenzio Varrone, dalla città di Alba o, secondo il poeta Festo, dall'aggettivo

Albus a significare" il fiume dalle acque bianche" o, ancora, dal toponimo

preindoeuropeo Alp, dal quale deriva il nome delle alpi, che, probabilmente,

significava montagna. A seconda dei territori attraversati dalle sue acque, il

fiume ha assunto nomi diversi nel corso dei secoli, quali appunto Albula, Sena,

Torentum, Coluber, Rumon da cui probabile derivino i nomi di Romolo e di Roma.

Figura 1 - Sorgente del Tevere

Figura 2 - Stele alla sorgente

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Il nome successivo Thybris gli sarebbe stato assegnato in memoria di Tebro, re dei Veienti, o, secondo

l'opinione più diffusa, di Tiberino, nono re di Alba, mitico sovrano discendente di Enea dal corpo di gigante

che avrebbe trovato la morte proprio sulle rive del fiume.

Dopo aver segnato un ripido dislivello (vedi figura 3) e aver

bagnato l'abitato di Balze, il Tevere percorre 4 km in terra di Romagna

ed entra in Toscana dove bagna Pieve Santo Stefano e lambisce

Sansepolcro. Tra queste due località il fiume è stato sbarrato da una

diga che ha creato un enorme bacino, denominato Lago di

Montedoglio. Quindi il fiume percorre la Val Tiberina, un'ampia

pianura a quota m 320, e penetra nell'Umbria, in provincia di Perugia,

dove bagna Città di Castello e Umbertide.

Poco a sud di Torgiano riceve da sinistra il primo dei suoi affluenti

importanti, il Chiascio, e, nei pressi di Marsciano riceve in destra il

Nestore.

Il Tevere attraversa quindi la valle umbra da nord a sud, passa

vicino a Todi e volge verso SO, varcando la stretta gola del Forello (lunga 17 Km con 37 m di dislivello)

fino a formare il grande lago artificiale di Corbara (vedi figure 4 e 5), secondo lago umbro dopo il

Trasimeno, lungo 7 Km e largo 2.

Poco dopo, non lontano da Orvieto, il fiume riceve da destra le acque del Paglia che scende dall'Amiata

e, quindi, scorre verso SE nella breve gola di Baschi su una serie di soglie rocciose fino al lago di Alviano;

segna per un lungo tratto il confine tra l'Umbria (provincia di Terni) e il Lazio (provincia di Viterbo)

toccando Orte dove riceve da sinistra le acque del Nera, il suo maggior affluente (il Nera, a sua volta, ha già

ricevuto le acque del Velino, il fiume che contribuisce a formare le Cascate delle Marmore).

Figura 3 - I primi dislivelli del Tevere

Figura 4 - Lago di Corbara Figura 5 - Diga del lago di Corbara

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Divenuto ormai fiume vero e proprio, con alveo largo fino a 200 m., il Tevere penetra infine in territorio

laziale (province di Viterbo, Rieti e Roma) in direzione SE, finché, giunto in Sabina, riceve da sinistra le

acque del Farfa all'interno della riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa. Si dirige quindi a S-SO, riceve le

acque dell'Aniene, attraversa Roma stretto tra alti muraglioni e, giunto a Capo due Rami, si biforca: il ramo

sinistro, detto Fiumara Grande, passa vicino alle rovine di Ostia antica e forma la foce naturale del Tevere;

il ramo destro è, invece, il canale artificiale di Fiumicino che costituisce il porto di imbocco della

navigazione fluviale.

Il Tevere, secondo fiume italiano per estensione di bacino e quarto per deflussi, è il terzo per lunghezza e

contribuisce, per circa il 20%, agli apporti fluviali nel Mar Tirreno.

Nel complesso il bacino interessa, totalmente o parzialmente, 334 comuni con una popolazione

complessiva residente di circa 4,5 milioni di abitanti (di cui oltre l'80% residenti nella provincia di Roma).

All'interno del bacino sono presenti altre importanti aree urbanizzate fra le quali un capoluogo di regione

(Perugia) e due capoluoghi di provincia (Rieti e Terni).

Il bacino del Tevere si sviluppa in tutta la parte iniziale e negli alti corsi degli affluenti in ambiente

montano, raggiungendo le quote più elevate in corrispondenza del Monte Vettore (2478 m), nei margini

occidentali della catena dei monti Sibillini, e del Monte Velino (2487 m); ha un aspetto prevalentemente

montuoso in tutta la parte settentrionale e nella parte orientale ed è caratterizzato da una modesta presenza di

superfici sub-pianeggianti e da una predominanza di pendenze comprese tra il 20% ed il 40%.

Per quanto attiene alle pendenze nei vari tratti del profilo, queste dapprima decrescono gradatamente dalle

sorgenti fino a Ponte Nuovo-Pontecuti (da 39,3% a 0,6%), per poi aumentare fino al 2,3%, e ridursi di nuovo

gradualmente, fino a Ponte Milvio, al valore di circa 0,2%. Il tratto terminale fino alla foce, anche a causa

degli interventi effettuati nel suo corso, presenta pendenze variabili da tratto a tratto, con un valore medio di

poco superiore allo 0,1%.

Figura 6 - La foce del Tevere

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L'altitudine media del bacino, pari a 437 m a monte

della confluenza con il Nera, si eleva di oltre 300 m

subito a valle di detta confluenza, mentre quella

dell'intero bacino è di 524 m.

Da un punto di vista strettamente geografico i limiti

del bacino sono stabiliti da due linee di spartiacque, una

orientale e l'altra occidentale. La linea orientale, costituita

dalla dorsale appenninica, separa per oltre 470 km il

bacino dai corsi d'acqua del versante Adriatico. Lo

spartiacque occidentale si sviluppa, invece,

prevalentemente lungo l'Antiappennino, sull'allineamento

formato dai rilievi vulcanici compresi tra i Colli Albani

ed il Monte Amiata e dall'Alpe di Poti, dalle Alpi di

Catenaia e dalle Alpi di Serra, per una lunghezza di circa

400 km ed a quote meno elevate della linea orientale.

Procedendo da est verso ovest, i rilievi si fanno più dolci,

fino a vere e proprie colline come quelle nei dintorni del

lago Trasimeno, dell'area di Perugia, e quelle che bordano

la media e bassa valle del Tevere.

Anche l'allineamento dei rilievi vulcanici, che chiude il bacino ad ovest, si presenta come una lunga

fascia collinare, fatta eccezione per il rilievo isolato del Monte Amiata che si erge fino a 1.800 m.

Figura 8 - I principali fiumi e bacini idrografici italiani

Fiume Lunghezza (km) Bacino (kmq) Sorgente Foce Po 652 74.970 Piemonte Emilia Romagna

Adige 410 12.200 Trentino Veneto

Tevere 405 17.375 Emilia Romagna Lazio

Adda 313 7.979 Lombardia Lombardia (Po)

Oglio 280 6.649 Lombardia Lombardia (Po)

Tanaro 276 8.324 Liguria Lombardia (Po)

Ticino 248 7.228 Svizzera Lombardia (Po)

Arno 241 8.247 Toscana Toscana

Piave 220 4.100 Veneto Veneto

Reno 211 4.626 Toscana Emilia Romagna

I principali fiumi e bacini idrografici italiani

Figura 7 - Il bacino idrografico del Tevere

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Figura 9 - Il bacino del Tevere

Umbria 8.142,45 46,863 2 91Lazio 7.194,83 41,409 4 202Toscana 1.189,72 6,847 3 21Abruzzo 618,925 3,562 1 16Marche 201,355 1,159 1 4Emilia Romagna 26,928 0,155 1 1

Città del Vaticano 0,794 0,005 -

Totale 17.375,00 100 12 335

Regioni

Il bacino idrografico del fiume Tevere Superficie ricadente

nel bacino (kmq)

Territorio del bacino

coperto (%)

Provincie ricadenti

nel bacino

Comuni ricadenti

nel bacino

Nome fiume Lunghezza Portata Principali affluenti

Nera 116 168 m3/s Velino, Corno

Aniene 99 35 m3/s nessuno rilevante

Chiascio 82 19 m3/s Topino

Paglia 86 11 m3/s Chiani

Nestore 64 11 m3/s Caina, Fersinone

Figura 10 - I principali affluenti del Tevere

Figura 11 - Portata media mensile (in m³) - stazione idrometrica: Roma (2011)

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L’ambiente del Tevere

Le caratteristiche del fiume in prossimità della sorgente, sono determinate dalla pendenza del letto, che

provoca rapide e cascatelle. L'ambiente circostante è costituito da una folta foresta di faggi, che poi diventa

macchia e boscaglia mista di cerri, aceri e carpini.

Quando il fiume comincia a scorrere più lentamente, compaiono lungo le rive i pioppi e vari tipi di

salici. Dopo aver attraversato le valli umbre, il Tevere si immette in una gola, la gola di Forello, costituita da

pareti calcaree. Lì la vegetazione assume caratteristiche semilacustri.

Figura 13 - La gola del Forello vista dalla Roccaccia

Figura 12 - Alberi alla sorgente del Tevere

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Il fiume poi giunge nella parte della valle più ampia e a minor pendenza, il suo corso è caratterizzato da

meandri, il paesaggio è di campagna con macchie limitate di vegetazione mediterranea (leccio, roverella,

lentisco). Il terreno è umido e a contatto con l'acqua favorisce la vegetazione e la crescita di alberi come i

pioppi, i salici e in minor misura gli ontani.

Questa cortina arborea costituita da pioppi e salici accompagna il corso del Tevere e si ritrova in alcuni

tratti anche dentro Roma. Tra le specie di piante acquatiche si trovano (nel tratto urbano), canne e giunchi.

Il Tevere attraversa in senso nord-sud il comprensorio di Roma tagliando praticamente in due la città e,

lungo un percorso che da Castel Giubileo a monte, alla Magliana Vecchia a valle, è di circa 34 km. In questo

tratto l'ampiezza delle golene varia da 50 a 150 m; le sponde sono caratterizzate da un ambiente semi

naturale nei tratti periferici (a monte di Ponte Flaminio ed a valle di ponte Marconi) e da argini artificiali con

banchine pavimentate e muraglioni in travertino nel tratto centrale.

Il tratto che va da Castel Giubileo alla confluenze con il fiume Aniene è estremamente più ricco di

vegetazione di quello urbano e vi è stata censita di 145 specie vegetali: il salice bianco (salix alba), pioppo

bianco (populus alba), il pioppo nero (populus migra) e l'olmo campestre (ulmus minor) da specie erbacee

quali Humulus lupulus, Solanum dulcamara, Schroplularia nodosa, Saponaria e Galiun mollugo.

Nel tratto urbano ponte Milvio - ponte dell'industria l'espansione della vegetazione è sacrificata dal

notevole grado di antropizzazione. Inoltre le sponde sono soggette a frequenti interruzioni di difesa idraulica.

Tra ponte Matteotti e ponte Sublicio le sponde del Tevere sono costituite interamente da muraglioni in

travertino. La vegetazione presente è assai scarsa e distanziata ed è costituita prevalentemente da specie

erbacee. Sulle rive si trovano sporadiche alberature stradali (Blatemus hibridus e P. Orentielis).E sono

presenti l'ailanto Ailantus altissimo, il sambuco nero (Sambucus nigra) e l'olmo campestre (Ulmus minor).

Figura 14 - Il Tevere all'altezza di Ponte Mattotti a Roma

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La componente faunistica più evidente e presente è

quella ornitica, seguita poi da quella ittica.

La comunità ornitica presente sul fiume Tevere è

composta da circa 60 specie delle quali 34 sono

nidificanti. Predominano naturalmente le specie di

ambiente fluviale: Cormorano (Phalacrocorax carbo),

Airone cenerino (Ardea cinerea), Gallinella d'acqua

(Gallinula chloropus), Piro piro piccolo (Actitis),

Gabbiano comune (Larus ridibundus), Gabbiano reale

(Larus cachinnans), Martin pescatore (Alcedo atthis),

Pendolino (Remiz pendolinus).

Tra le specie boschive troviamo: Scricciolo (Troglodytes troglodytes), Pettirosso (Erithacus rubecula),

Merlo (Turdus merula), Capinera (Sylvia atricapilla), Phylloscopus collybita, Sterpazzolina (Sylvia

cantillans), Cinciallegra (Parus major), Lui piccolo, Regolo, Passero.

Tra le specie di ambienti aperti e urbani troviamo: rondini, passero, cornacchia, grigia, lo stormo,

fringuello, saltimplo, cardellino, verzellino, verdone, beccaschino, balestruccio.

Dopo quella degli uccelli c'è la comunità ittica a presentare il maggior numero di specie la sua

importanza è legata anche alle attività di pesca. Anguillea anguilla, il barbo (Barbus plebejus), il cefalo

(mugil cephalus), la rovella (Rutilus rubidio), il cavedano (Leuciscus cephalus cabeda), la carpa (Cyprinus

carpio) e la tinca (Tinca tinca).

Nel tratto urbano del Tevere i mammiferi sono presente con un ristretto numero di specie.

Vi troviamo: Apodemus sylvaticus, Mus musculus, Rattus norvegicus, Rattus rattus. Arvicola di Savi,

Pytymys savii, Nutria Myocastor coypus

Tra gli anfibi e rettili troviamo: Bufo bufo, Natrix natrix, Lacerta viridis, Pedarcis sicula, P.muralis.

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Tra miti e leggende

Come tutti i fiumi, secondo gli antichi anche nel Tevere risiedeva un dio, che ne era l'anima. Nei riti il

Tevere era invocato col nome Tiberinus o fater Tiberinus. Il suo culto non era molto diffuso, sappiamo che

nell'isola Tiberina gli era dedicato un santuario la cui festa inaugurale cadeva l' 8 Dicembre, e che a Giugno

le corporazioni dei pescatori celebravano feste in suo onore. Ogni 17 Agosto, a Roma e ad Ostia, nelle zone

portuali, si svolgevano le Tiberinalia, dette anche Portualia, che erano organizzate da coloro che lavoravano

sul fiume. In età imperiale poi c'era la passione di Roma per i giochi come le Naumachie, vere e proprie

simulazioni di battaglie navali.

La prima naumachia risale ai tempi del primo imperatore Cesare Augusto e si disputò su un lago

artificiale scavato tra il Tevere e il circo Massimo.

Un altro lago famoso per le naumachie fu quello fatto costruire dall'imperatore Domiziano nella zona

dove attualmente è situata Piazza Navona.

Questi bacini artificiali provvisori venivano costruiti nelle vicinanze del Tevere per poter facilmente

convogliarvi l'acqua del fiume.

Romolo e Remo

Il re della città di Albalonga, Amulio, nell'antico Lazio, aveva una nipote: la sacerdotessa Rea Silvia.

Rea Silvia ebbe due gemelli e lo zio, che era il re della città, per timore che i due bambini potessero prendere

il suo posto, ordinò di uccidere la donna e i due bambini.

Le guardie del re Amulio, però, non ebbero il coraggio di uccidere i due bambini e così li misero in un

cesto e li abbandonarono sulle rive del Tevere.

Figura 15 - Stauta del dio Tevere

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Un giorno dai monti scese una lupa per bere al fiume. La lupa sentì il pianto dei due gemelli e si

avvicinò al cesto, leccò le guance dei bambini come volesse baciarli, li scaldò e dette a loro il suo latte.

Il pastore Faustolo trovò Romolo e Remo vicino al fiume, li prese e li portò a casa sua dove li allevò

insieme a sua moglie.

Divenuti grandi, i due gemelli conobbero la loro storia e così tornarono ad Albalonga per scacciare Re

Amulio, colui che cercò di ucciderli quand'erano ancora in fasce.

In seguito Romolo, dopo aver ucciso Remo, fondò una città proprio sul colle dove lui e suo fratello

erano stati salvati dalla lupa, cioè il colle Palatino. Quella era Roma.

Figura 16 - La lupa allatta Romolo e Remo

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Indice delle figure

FIGURA 1 - SORGENTE DEL TEVERE .............................................................................................................................................. 3

FIGURA 2 - STELE ALLA SORGENTE ............................................................................................................................................... 3

FIGURA 3 - I PRIMI DISLIVELLI DEL TEVERE .................................................................................................................................... 4

FIGURA 4 - LAGO DI CORBARA .................................................................................................................................................... 4

FIGURA 5 - DIGA DEL LAGO DI CORBARA ....................................................................................................................................... 4

FIGURA 6 - LA FOCE DEL TEVERE ................................................................................................................................................. 5

FIGURA 7 - IL BACINO IDROGRAFICO DEL TEVERE ............................................................................................................................ 6

FIGURA 8 - I PRINCIPALI FIUMI E BACINI IDROGRAFICI ITALIANI ........................................................................................................... 6

FIGURA 9 - IL BACINO DEL TEVERE ............................................................................................................................................... 7

FIGURA 10 - I PRINCIPALI AFFLUENTI DEL TEVERE ........................................................................................................................... 7

FIGURA 11 - PORTATA MEDIA MENSILE (IN M³) - STAZIONE IDROMETRICA: ROMA (2011) .................................................................... 7

FIGURA 12 - ALBERI ALLA SORGENTE DEL TEVERE ........................................................................................................................... 8

FIGURA 13 - LA GOLA DEL FORELLO VISTA DALLA ROCCACCIA ........................................................................................................... 8

FIGURA 14 - IL TEVERE ALL'ALTEZZA DI PONTE MATTOTTI A ROMA ................................................................................................... 9

FIGURA 15 - STAUTA DEL DIO TEVERE ........................................................................................................................................ 11

FIGURA 16 - LA LUPA ALLATTA ROMOLO E REMO ......................................................................................................................... 12

Bibliografia Il Bacino del Tevere, il suo ambiente idrico e l’impatto antropico – Giorgio Cesari – Consorzio Tiberina –Primo Rapporto Annuale – 2010

Piano di gestione delle risorse idriche dell’appennino centrale – Autorità di bacino del fiume Tevere – Anno 2009-2010

Vari Siti Internet: http://www.abtevere.it/ - https://it.wikipedia.org/wiki/ - http://www.slowbike.info - http://digilander.libero.it/castellanivanda/tevere/