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FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE Conversazione di e con Giancarlo Onger Brescia, 2 marzo 2016

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Page 1: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

FOEDUS FERIO

STABILIRE ALLEANZE

Conversazione di e con Giancarlo Onger

Brescia, 2 marzo 2016

Page 2: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

Tolleranza

“Non è più questione di essere

tolleranti, poiché la tolleranza è

un’altra faccia della discriminazione; la

sfida si situa a un livello più alto e

attiene alla creazione di un sentimento

di solidarietà”.

(Zygmunt, Bauman, Conversazioni sull’educazione, Erickson, 2012

Page 3: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE
Page 4: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

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E.

Page 5: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

IL PROGETTO DI VITA DELLA PERSONA

“Il progetto di vita, parte integrante del PEI, riguarda la crescita personale e sociale dell'alunno

con disabilità ed ha quale fine principale la realizzazione in prospettiva dell'innalzamento della

qualità della vita dell'alunno con disabilità, anche attraverso la predisposizione di percorsi volti

sia a sviluppare il senso di autoefficacia e sentimenti di autostima, sia a predisporre il

conseguimento delle competenze necessarie a vivere in contesti di esperienza comuni. Il

progetto di vita, anche per il fatto che include un intervento che va oltre il periodo scolastico,

aprendo l'orizzonte di “un futuro possibile”, deve essere condiviso dalla famiglia e dagli altri

soggetti coinvolti nel processo di integrazione. Risulta inoltre necessario predisporre piani

educativi che prefigurino, anche attraverso l'orientamento, le possibili scelte che l'alunno

intraprenderà dopo aver concluso il percorso di formazione scolastica. Il momento “in uscita”,

formalizzato “a monte” al momento dell'iscrizione, dovrà trovare una sua collocazione

all'interno del Piano dell'Offerta Formativa, in particolare mediante l'attuazione dell'alternanza

scuola lavoro e la partecipazione degli alunni con disabilità nell'ambito del sistema IFTS”.

(MIUR, Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, 4 agosto 2009)

Page 6: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

PROGETTO DI VITA

UNA PERSONA CHE CRESCE

L'insieme organizzato delle risposte e degli

interventi, che accompagnano la persona disabile

nei suoi cicli di vita, seguendone la modificazione

dei bisogni nelle differenti fasce di età e in relazione

agli ecosistemi in cui è inserito, con l'obiettivo di

garantirgli la più alta qualità di vita possibile.

Page 7: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

L’ISPIRAZIONE Necessità di rivedere le modalità dell’integrazione alla luce delle autonomie.

Smontare l’equazione integrazione/insegnante di sostegno.

La rete: da argomento convegnistico a modalità operativa dei servizi attraverso un sistema di gestione integrato.

[email protected]

Page 8: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

+ ECOSISTEMA EDUCATIVO

Ecologia dello sviluppo umano:

rapporto dinamico tra uomo e

ambiente nello sviluppo.

(Bronfenbrenner)

Ambiente ecologico: strutture

INCLUSE l’una nell’altra; le

relazioni tra le strutture sono

importanti quanto le strutture stesse.

ECOSISTEMA Unità ecologica fondamentale

formata da una comunità di

organismi viventi in una

determinata area e dal suo

specifico ambiente fisico, con

il quale gli organismi sono

legati da complesse

interazioni e scambi di

energia e di materia.

ALUNNO

PERSONA

FAMIGLIA

TERRITORIO

ASL/AO

SCUOLA

ENTE LOCALE

Page 9: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

Un contributo dal sociale:

senza reti nessuno si salva. 1. Le reti forniscono identità e

aiuto materiale.

2. Mettere la lente sulle reti di

cui le persone dispongono è

cogliere un aspetto cruciale

del vivere contemporaneo.

3. Si è buone madri perché si

ha una rete intorno (rete di

prossimità).

4. Nelle reti troviamo la

possibilità di essere

riconosciuti dagli altri.

5. Chi ha meno reti sono i

gruppi sociali più deboli.

Intervista a Paola Di Nicola, sociologa, docente Università di Verona Da: ANIMAZIONE SOCIALE, N. 262, aprile 2012

Page 10: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

+

Ogni conoscenza reciproca deve sviluppare non un adattamento unilaterale, ma vicendevole.

Questa reciprocità può consentire un’evoluzione più armonica del vivere insieme.

L’ educatore, senza imporre la

propria mentalità, dovrebbe

riuscire a realizzare una

comunicazione autorevole, in

cui a ciascun partecipante sia

data la possibilità di “mettere

in comune”.

Per fare ciò bisogna

riconoscere all’altro lo

stesso valore e la stessa

dignità che si riconosce a se

stessi.

Adattamento reciproco

(Da: Paolo Perticari, La scuola che non c’è, Armando Editore, 2008)

Page 11: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

“Altra cosa sarebbe pensare plurale” Andrea Canevaro, Animazione Sociale, giugno/luglio 2012

Vi è una grave carenza di competenza per un agire cooperativo, al di là della disponibilità soggettiva.

Non esiste un punto di vista che comprenda in sé tutte le prospettive. Piuttosto esistono versioni multiple che a volte possono convivere in relativa armonia fino a produrre insieme pensieri complessi, plurali al loro interno, che aiutano a comprendere meglio la situazione, altre volte sono inconciliabili l’una con l’altra, come quando ogni operatore continua a descrivere la realtà unicamente dentro il suo linguaggio.

Un servizio deve contaminarsi e darsene ragione in quanto la contaminazione è propria dei sistemi complessi che cercano vie di uscita dai problemi.

È lo specialismo una vera e propria malattia endemica. Proponiamo la competenza solidale.

Page 12: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

Riconoscere l’altro (Da: Paolo Perticari, La scuola che non c’è, Armando Editore, 2008

Il clima conversazionale facilita la creazione di

luoghi simbolici, di dialogo rispettoso, di

ascolto empatico. Un ascolto particolare, che

non giudica, ma si affida e si rigenera grazie

alla messa in discussione di equilibri precari,

che permettono di riconsiderare il proprio

punto di vista e di aprirsi all’altro.

Page 13: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

(Morin, Edgar, La testa ben fatta, Raffaello Cortina Editore, 2000)

“Gli sviluppi disciplinari delle scienze

non hanno portato solo i vantaggi della

divisione del lavoro, hanno portato

anche gli inconvenienti della super

specializzazione, della

compartimentazione e del

frazionamento del sapere. Non hanno

prodotto solo conoscenza e

delucidazione, ma anche ignoranza e

cecità.

Invece di opporre correttivi a questi

sviluppi, il nostro sistema

d’insegnamento obbedisce loro. Ci

insegna, a partire dalle scuole

elementari, a isolare gli oggetti (dal loro

ambiente), a separare le discipline

(piuttosto che a riconoscere le loro

solidarietà), a disgiungere i problemi,

piuttosto che a collegare e integrare.”

(e a volte anche a separare gli alunni, ndr)

Page 14: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

MONADI

SOLI

FAMIGLIA

SANITÁ

P

COMUNE

TERRITORIO

SISTI

SCUOLA

ALUNNO/PERSONA

RETI

[email protected]

PERSONA FAMIGLIA

ENTI LOCALI

SCUOLA

TERRITORIO

SANITA’

Page 15: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

L’alleanza sociale

La teoria dell’alleanza sociale

considera l’istruzione un bene

relazionale che può essere analizzato e

valutato soltanto nel momento in cui

viene prodotto…lo si può comprendere

soltanto essendo parte attiva del

processo di costruzione e di formazione

degli apprendimenti, è un bene che si

forma con la relazione stessa, è nella

relazione che si forma l’apprendimento

e l’educazione della persona. Quindi il

bene istruzione, secondo la teoria

dell’alleanza sociale, è incentrato su

concetti come altruismo, solidarietà,

reciprocità.

Un lavoro “sociale”

L’art. 33 della Costituzione prevede

la libertà dell’insegnamento, non

dell’insegnante…

...Non abbiamo bisogno di

individualisti. Il valore della

competenza è tale se viene messa

a servizio della comunità. Di più: il

valore delle nostre competenze è

tale se trovano una valorizzazione

all’interno dei gruppi, se sono

riconoscibili, condivise accettate,

legittimate all’interno della comunità;

altrimenti rischiamo di essere

bravissimi ma, come sempre, molto

auto-referenziali.

Da “Governance e leadership della scuola tra competizione e cooperazione”, Angelo Paletta, in Marco Zelioli, A cura di,

“Governo delle scuole e alleanze educative”, EDITRICE LA SCUOLA,2009

Page 16: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

IL FILO ROSSO

La scommessa della collegialità.

[email protected]

Page 17: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

L’INTELLIGENZA SINTETICA

Una chiave importante per il futuro: ci aiuterà a non essere travolti dalla vertiginosità dell’accumularsi della conoscenza. (H. Gardner)

[email protected]

Page 18: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

L’urlo di Munch, 1893

SPP

Sindrome

Pedagogica

Paralizzante

Si manifesta con frasi tipo:

“Oh, my god! Un altro BES!”

Page 19: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

L’impianto normativo DOCUMENTO COMMISSIONE FALCUCCI 1975

“Famiglia, forze sociali, enti locali, sono chiamati a

sentire come propria la complessa problematica

educativa, prevedendo una serie articolata di

interventi, di competenze, non sempre decisionali,

ma non per questo prive di significato e di

incidenza”.

LEGGE 04.08.1977, n. 517

LEGGE 05.02.1992, N. 104

DPR 24.02.1994, Atto di

indirizzo e coordinamento

D.I. 09 LUGLIO 1992

LEGGE 08.11.2000, N. 328

[email protected]

Page 20: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

http://archivio.digitpa.gov.it/sites/default/files/normativa/Legge_241_1

990.pdf

http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dm9792.html

http://www.lombardiasociale.it/2015/02/02/linee-guida-regionali-ai-

piani-di-zona-cosa-ne-pensano-gli-ambiti-lombardi/

http://www.edscuola.it/archivio/handicap/accpr.html

http://www.comune.brescia.it/servizi/servizisociali/NormativaSSociali/

Documents/Piano%20di%20Zona%202015-2017.pdf

Page 21: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

GLI ATTORI

1. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI

BRESCIA

2. IL DIRIGENTE DEL CSA DI BRESCIA

3. IL SINDACO DI BRESCIA

4. IL PRESIDENTE DELLA ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI

5. I DIRETTORI GENERALI DELLE ASL DI BRESCIA E VALLECAMONICA

6. I DIRETTORI GENERALI DELLE AZIENDE OSPEDALIERE DI BRESCIA – DESENZANO – CHIARI

7. I PRESIDENTI DELLE CONFERENZE DEI SINDACI DI BRESCIA E VALLECAMONICA

Page 22: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

ART. 1

ACCORDO-QUADRO DI PROGRAMMA PROVINCIALE

1. Ai sensi della legge 104/92 è stipulato il presente Accordo - quadro di programma al fine di garantire alla

persona in situazione di handicap il diritto all’educazione scolastica nelle sue forme di apprendimento,

comunicazione, relazione interpersonale, autonomia e socializzazione relativamente alle sue potenzialità.

2. Con il presente accordo vengono definiti:

i reciproci impegni istituzionali in ordine all’integrazione dei soggetti in situazione di handicap;

le modalità e i tempi degli interventi istituzionali a favore del soggetto in situazione di handicap che frequenta la

scuola;

le iniziative comuni per qualificare gli interventi;

gli accordi per la gestione dei servizi e delle risorse.

ART. 2

ACCORDI TERRITORIALI

Nel rispetto degli impegni previsti dal presente accordo quadro, le Istituzioni Scolastiche Autonome, gli Enti

Locali, le ASL, le Aziende Ospedaliere stipulano fra loro accordi territoriali decentrati nell’ambito dei Distretti

Sanitari di cui al D.lvo 229/99, o di altre articolazioni territoriali. In tali accordi saranno definiti i rispettivi

impegni finanziari e la fornitura di servizi.

Page 23: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

•La fase iniziale dell'Accordo, come per il patto territoriale, è la più critica e importante, dal momento che vengono definiti obiettivi e

condizioni dell'intero progetto. Un Accordo di Programma può indifferentemente essere promosso in forma autonoma come può

essere considerato integrato in altri più ampi strumenti di programmazione negoziata quale, ad esempio, un patto territoriale. In

questo caso l'Accordo è finalizzato alla realizzazione di una parte di un progetto integrato.

•Promotore dell'iniziativa è l'amministrazione maggiormente coinvolta nella realizzazione dell'Accordo; inizialmente tale ente dà vita

ad una fase istruttoria, finalizzata a coinvolgere tutti i soggetti da impegnare. L'attività del soggetto promotore, nella presente fase,

dev'essere dettagliata e toccare tutti gli aspetti: progettuale, amministrativo, finanziario e organizzativo. In tal modo si chiariscono

con esattezza quali sono tutti i soggetti coinvolgibili e i rispettivi ruoli nelle fasi a venire.

•L'atto formale di promozione dell'Accordo di Programma spetta alternativamente al Presidente della Regione o al Sindaco di uno dei

Comune, in base ad un criterio di competenza primaria o prevalente; egli presenta una proposta di promozione dell'Accordo alla

Giunta, che ne delibera l'adozione. Tale delibera deve descrivere, nel massimo livello di dettaglio possibile, gli elementi essenziali

dell'accordo, quali il programma oggetto di accordo, i soggetti partecipanti, l'ambito territoriale e il termine previsto di sottoscrizione.

La delibera viene pubblicata sul B.U.R.L. per renderla nota a qualsiasi soggetto portatore di interessi pubblici o privati.

•A questo punto il procedimento viene avviato, tramite la convocazione, da parte del proponente di una Conferenza, rivolta ai

rappresentanti degli enti interessati. Viene costituito così il Comitato per l'Accordo di Programma, formato dai rappresentanti degli

enti coinvolti, con l'incarico di definire l'ipotesi di accordo. Viene nominata anche la segreteria tecnica, costituita da funzionari degli

enti, responsabile di tutta l'attività necessaria alla definizione degli elementi per la formulazione dell'Accordo. In questa fase rientra

l'eventuale coinvolgimento dei soggetti privati, che possono essere invitati alle riunioni e partecipare ai lavori. Il loro coinvolgimento

viene formalizzato per mezzo di una convenzione o con un atto d'obbligo unilaterale.

•L'amministratore proponente può convocare la Conferenza dei Servizi, per mezzo della quale si acquisiscono tutti i pareri,

autorizzazioni e nullaosta per procedere nel progetto.

•Il contenuto dell'Accordo è definito quando in esso è specificato:

•il programma di attuazione degli interventi e delle opere, eventualmente articolati in fasi funzionali con l'indicazione dei tempi

relativi;

•la quantificazione del costo complessivo e di quello relativo alle eventuali fasi di esecuzione;

•il piano finanziario con la ripartizione degli oneri;

•le modalità di attuazione;

•gli adempimenti attribuiti ai soggetti interessati, le responsabilità per l'attuazione e le eventuali garanzie;

•le sanzioni per gli inadempimenti;

•l'istituzione di un collegio di vigilanza e controllo, le modalità di controllo, il procedimento arbitrale per la risoluzione delle

controversie;

•gli eventuali accordi da stabilirsi con i privati interessati.

Dal sito: http://www.liuc.it/cmgenerale/default.asp?ssito=41&codice=14

Procedure

Page 24: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

la legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate n. 104 del 5 febbraio 1992;

il D.I. 9 luglio 1992 “Criteri per la stipula degli Accordi di Programma”;

il D.P.R. 24 febbraio 1994 “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle Unità Sanitarie Locali in materia di alunni in situazione di handicap”;

il D. L.vo n. 297 del 16 aprile 1994, “Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione”;

il D. L.vo n.112 del 31 marzo 1998 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti Locali”;

il D.P.R. n. 275 dell’ 8 marzo 1999 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche”

il D. L.vo n. 267 del 18 agosto 2000, “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali”;

la legge n. 328 dell’ 8 novembre 2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”;

il parere del Comitato Provinciale di Indirizzo e Coordinamento della Rete Scolastica e Formativa della Provincia di Brescia del 22 ottobre 2003

VISTI (ESEMPLIFICAZIONE)

Page 25: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

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UN ESEMPIO: PROGETTO ORMAUN ESEMPIO: PROGETTO ORMA

COS’È:

•un modello organizzativo d’intervento di rete,

•da sperimentare e sostenere nel tempo

COSA NON È:

•l’unica risposta

•a tutti i bisogni del territorio in materia di autismo

Page 26: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

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IL PARTENARIATO

• Azienda Ospedaliera di Cremona - DSM e UONPIA

• Azienda Ospedaliera di Crema - DSM e UONPIA

• Uffici di Piano di Crema

• Uffici di Piano di Cremona

• Uffici di Piano di Casalmaggiore

• Provincia di Cremona

• CSA – Ufficio Scolastico Provinciale

• Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro

• Consorzio SOLCO di Cremona

• Consorzio Coop. Sociale Arcobaleno di Crema

• Consorzio Cooperative Solidali casalasche

• CARITAS di Crema

• ANFFAS di Crema

• ANFFAS di Cremona

• Associazione DiDiAPsi di Cremona

• Associazione Diversabilità Onlus di Ripalta Cremasca

• Centro di Riabilitazione Equestre di Crema

Page 27: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

E SE PROVASSIMO A METTERE UNA SCATOLA NERA NELLA SALA RIUNIONI?

E SE CI RIASCOLTASSIMO OGNI TANTO?

Page 28: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

MUSICOTERAPIA

“Noi cercheremo un uomo abile a suonare la cetra. Quando lo spirito cattivo sovrumano ti investirà, quegli metterà mano alla cetra e ti sentirai meglio”. (Primo Libro di Samuele - 16,16)

Page 29: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

consiglio

“…essere astuti come serpenti e puri come colombe…”

(Per non travisare le parole del Signore è necessario ricordare a chi Gesù sta parlando e qual è

il motivo del suo dire. Gesù non sta dando consigli per la vita quotidiana, anche se le sue

espressioni possono valere anche per questa, ma sta parlando agli apostoli che è in procinto di

inviare nel mondo per predicare il suo vangelo. Essi troveranno resistenze, rifiuti, persecuzioni.

Essere astuti come i serpenti: è necessario non essere sempliciotti, ma circospetti in modo

tale da non suscitare litigi e incomprensioni col nostro comportamento inconsulto.

Essere semplici come le colombe: agire con purezza d’intenzione, senza falsità).

Page 30: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

“Dietro le cose così come sono c’è anche una promessa, l’esigenza di come dovrebbero essere; c’è la potenzialità di un’altra realtà, che preme per venire alla luce, come la farfalla nella crisalide.

Utopia e disincanto, anziché contrapporsi, devono sorreggersi e correggersi a vicenda”

Claudio Magris

Page 31: FOEDUS FERIO STABILIRE ALLEANZE

“Tutto il problema della vita è dunque questo: come

rompere la propria solitudine, come comunicare con gli

altri”. (Cesare Pavese)