foglie n. 07/2014

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AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 7 • 15 Aprile 2014 R Come ci si alimenta a livello globale? Ilva, la Coldiretti Taranto si costituirà parte civile Pac, le richieste degli agricoltori pugliesi AGROALIMENTARE AGRICOLTURA AMBIENTE A 3000 della “casta” il 15% delle risorse destinate all’agricoltura i furbetti dei cAmpi

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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Page 1: FOGLIE n. 07/2014

AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 7 • 15 Aprile 2014

R

Come ci si alimentaa livello globale?

Ilva, la Coldiretti Taranto si costituirà parte civile

Pac, le richieste degliagricoltori pugliesi agroalimentare

agricoltura

ambiente

A 3000 della “casta” il 15% dellerisorse destinate all’agricoltura

i furbettidei cAmpi

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randi gruppi indu-striali, assicurativi e bancari, ma anche enti di diversa natura che

non vivono certo di agricoltura sono l’elite intoccabile dei primi tremila beneficiari di contributi che ricevono un importo di oltre mezzo miliardo di euro mentre si chiedono sacrifici a tutti gli italiani a partire dagli agricol-tori. La denuncia arriva dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo con riferimento alle scelte che stanno per essere fatte a livello nazionale nell’at-tuazione della riforma della politica agricola comune per il periodo 2014-2020. Si tratta di una casta di intoccabili che rappresenta appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola che riceve però ben il 15 per cento delle risorse destina-te all’agricoltura. Una rendita fondia-ria e finanziaria che senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere mantenuta per i prossimi sette anni.

eceduti prima del 2013, contratti fal-si con “danti causa” persone già decedu-

te prima della stipula del contrat-to, particelle di terreni confiscati alla mafia all’interno delle istanza di pagamento. Queste le principa-li ragioni alla base del blocco di migliaia di domanda PAC (Politica Agricola Comunitaria) da parte di AGEA, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura.“Molti agricoltori ci hanno scritto in queste settimane per chiedere il perché del ritardo nella distribu-zione dei contributi PAC – dichia-ra Giuseppe L’Abbate, deputato

pugliese M5S della Commissione Agricoltura – Per fare opportuna chiarezza, abbiamo deciso di inter-pellare direttamente l’organismo pagatore, l’AGEA, che ci ha fornito dati e tabelle dettagliati sulle casi-stiche delle aziende o dei soggetti per cui è stato disposto il blocco”.Si tratta di circa 22 mila soggetti per i quali le domande, sia uniche sia relative ai piani di sviluppo rura-le, sono sospese. Le cause, secondo AGEA, andrebbero ricercate nelle irregolarità con cui molte di queste domande sono state presentate. Tra le principali motivazioni, che riguar-dano oltre un caso su due, l’aver pre-sentato “domanda sulla base di con-

tratti di locazione falsi, stipulati con soggetti che risultano già deceduti al momento della sottoscrizione del contratto” e “l’indicazione, nel-le istanze, di particelle di terreni di proprietà di enti pubblici”. Le altre sei casistiche citate da AGEA sono: richiedenti il contributo deceduti prima del 31.12.2012, tra il primo gennaio 2013 ed il 15.05.2013 e tra il 16.05.2013 ed il 09.10.2013, indi-cazione di particelle di terreni confi-scati alla mafia e, infine, richiedenti che hanno presentato domanda pur essendo sottoposti a misure previ-ste dal decreto legislativo 159/2011 sull’antimafia.

G

D

A 3000 furbetti della casta dei campi, ½ mld “tax free”

I furbetti dei campi

Agea ed il ritardo nei pagamenti

agricoltura

Molti di questi soggetti non contri-buiscono alla previdenza agricola mentre altri nelle pieghe dell’attuale legislazione hanno creato società Spa ed Srl ad hoc per avere agevolazioni sull’Imu, sulla concessione edilizia, sull’acquisto dei terreni agricoli e an-che sulle bioenergie facendo così con-correnza sleale al reddito e all’attività dei veri agricoltori. “Ci auguriamo che in questo momen-to difficile per il Paese nessuno abbia la follia di mantenere questi insosteni-bili privilegi e ci si impegni invece per

concentrare le poche risorse disponi-bili ai chi vive e lavora in agricoltura per il ruolo ambientale, economico e sociale che svolge per il Paese” ha di-chiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “La lotta a tutte le rendite sembra finalmente rientrata nell’agenda della buona politica e di questo la Coldiretti se ne compiace perchè - ha concluso Moncalvo - sono necessarie grandi discontinuità sui temi della giustizia e dell’equità so-ciale per troppo tempo negati dalla malapolitica”.

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Direttore responsabileVito Castellaneta

Grafica e impaginazione

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini,

Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia,

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“Campo libero” per il rilancio dell’agricoltura?

15 AprIle 2014 - n. 7 - Anno 9

QuIndICInAle dIAgrIColturA

AgroAlImentAreturIsmo rurAle

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di Vito Castellaneta

ampo libero’ per liberare le energie dell’agricoltura italiana e favorire que-sto settore dentro la fase

di rilancio del paese”. Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, in conferenza stampa a Palaz-zo Chigi, ha presentato il nuovo piano, già introdotto al ‘Vinitaly’ di Verona dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, la cui presenza, dice, ha dimo-strato “la centralità del settore agroa-limentare per lo sviluppo del Paese”. ‘Campo libero’, spiega il ministro, è un “piano strategico per definire azioni concrete che sostengano il settore dal lato delle semplificazioni, della compe-titività e della sicurezza alimentare”. Ma è anche un esperimento di democra-zia partecipata: “Stiamo lavorando a un piano di azioni per il settore agricolo e agroalimentare- scrive infatti Marti-na su Facebook- creare occupazione e semplificare saranno le parole d’ordi-ne. Qui troverete le prime 18 azioni che saranno presentate. Abbiamo bisogno anche del vostro aiuto, per questo valu-teremo le proposte che ci arriveranno a [email protected]”. ””.Le azioni sono 18, “incrociano il Col-legato agricoltura”, spiega Martina e si sviluppano in tre grandi aree. La pri-ma, giovani e lavoro: “Riprendiamo punti già previsti nel collegato, come i mutui a tasso zero per imprese agri-cole condotte da giovani sotto i 40 anni”. Inoltre, “azioni per agevolare le assunzioni e la possibilità di introdur-re un contratto di lavoro stabile nel settore, nell’ambito di tre anni, come in fondo è la filosofia del Jobs Act”. Il secondo grande fronte, continua il ministro delle Politiche agricole, è quello della competitività: «Voglia-mo valorizzare il tema del collegato agricolo per favorire la realizzazione di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento dell›e-commerce».

Ancora, aggiunge, «proviamo a in-terpretare fino in fondo la legge sull›etichettatura dando alcuni tempi precisi per l›attuazione dei decreti e in più immaginiamo di rendere prati-ca operativa la consultazione pubblica prevista dal regolamento europeo. Stia-mo inoltre avviando una riflessione se-ria su come costruire una rete di consu-lenza aziendale agricola anche da noi». Il terzo fronte aperto da tutto il governo riguarda semplificazioni e spending Review. Martina ribadisce più volte: “Non ci sottraiamo al tema della spen-ding review, punto peraltro fondamen-tale nel collegato agricoltura. Occorre fare una discussione di sistema rispetto a enti e società partecipate funzionali e vigilate dalle politiche agricole indivi-duando il taglio dei costi con la riduzio-ne del numero dei membri degli organi amministrativi. Altro tema, le Sempli-ficazioni: in primis c’è “la necessità di approdare a registro unico dei con-trolli aziendali. Poi ridurremo i tempi del silenzio/assenso da 180 a 60 giorni per velocizzare le pratiche di apertura delle aziende agricole. Ancora, imma-giniamo un’estensione generalizzata dello strumento della diffida prima del-le sanzioni amministrative pecuniarie”. Semplificazioni anche per la vendita diretta e uno sportello telematico au-tomobilistico anche per il settore agri-colo sono fra gli altri interventi previsti. Questi i contenuti, ma il ministro Marti-na aggiunge novità sul metodo: “Fino al 30 aprile- dice -avvieremo un confron-to diretto con le realtà del territorio, raccoglieremo tutte le idee e svilup-peremo questo piano di azioni. Poi tiriamo le fila e con maggio contiamo di far passare questo piano di azione in norma”. “Maggio è anche il mese per la Pac- conclude Martina- Le due cose insieme daranno il disegno complessi-vo che questo governo sta mettendo in piedi per l’agricoltura italiana”.

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n°7 - 15 aprile 2014 7

Sommario

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4 I furbettI deI campI ½ mld “tax free” agea Il ritardo nei pagamenti 8 manIca a ShanghaI La chimica verde italiana15 uncaI al VInItaly I Contoterzisti19 conVegno Sulla pac Le richieste degli agricoltori pugliesi28 SIntonIa L’Esperienza in Agricoltura

25 maSter InternazIonale Iam barI Agricoltura biologica del Mediterraneo

18 IlVa: coldIrettI tarantoI Parte civile per le imprese e il territorio

agricoltura formazione

ambiente

8 VInI 60mln dI euro In 10 annI 18mln finanziati con i fondi Ocm unIonbIrraI A Taranto il I livello di degustazione10 murat WInery Il vino al centro di Bari roSatI d’ItalIa La terza edizione11 ItalIan Secco Fatto da Gancia in Argentina13 VIno: ImportazIonI extraue +58% in cisterne, dove vanno ?20 alImentazIone a lIVello globale? OXFAM rivela un quadro allarmante

agroalimentare

22 a caSerta fIera agrIcola La decima edizione dal 24 al 27 aprile “unInfoday” h2020 Ricerca, sviluppo e innovazione

eventi

18

Curato da Agrinsieme e dai GAL “Le Città di Castel del Monte”, “Murgia Più” e “Ponte Lama”, il convegno è stato incentrato sulla presenta-zione del protocollo d’intesa sul-la riforma della PAC, proposto da Agrinsieme Provincia Bat e dagli stessi GAL. Obiettivo della riforma è tutelare le colture di pregio pre-senti nel territorio.

Organizzato da Bayer CropScien-ce presso l’hotel Itaca di Barlet-ta, l’incontro tecnico sulla so-stenibilità e l’innovazione nella vitivinicoltura italiana.

Torna anche quest’anno l’appunta-mento con il Concorso Enologico Na-zionale dei vini rosati d’Italia, evento promosso dall’Assessorato alle Ri-sorse Agroalimentari della Regione Puglia, in partenariato con Assoe-nologi, Accademia italiana della vite e del vino e Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Poli-tiche agricole.

nuoVA PAC A Bisceglie il Convegno

InnoVAzIone e sosTenIBIlITàAl servizio della vitivinicoltura italiana

A VInITAly 2014 Concorso enologico Vini Rosati

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WWW.FoGlIe.TV l’informazione sul mondo agricolo a portata di click

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8 www.foglie.tv

agricoltura

er il terzo anno conse-cutivo il gruppo Manica (Manica Spa, Manica Cobre e Industrias

Omicron) ha partecipato al “China International Agrochemical & Crop Protection Exhibition”, con uno stand avvincente e di forte impatto, che ha attirato moltissimi visitatori da tutto il mondo. La chimica verde italiana si è rivelata, ancora una volta, prota-gonista nel panorama internazionale, un ulteriore punto di forza per Manica, un’azienda che da 65 anni produce agrofarmaci efficaci, sicuri e registrati da oriente ad occidente. Il CAC, la fiera più importante fiera mondiale dell’agrochimico, è giunto alla sua 15a edizione che si è tenuta sem-pre a Shanghai in Cina. Un’area di 46.000 mq. con circa 860 espositori provenienti da oltre 20 paesi del mondo. Porte aperte per 3 giorni durante i qua-

p

la chimica verde italiana conquista l’oriente

manica alla fiera di shanghai

li vengono accolti più di 25.000 visita-tori da 108 nazioni diverse. Le presen-ze extracontinente hanno raggiunto quota 75 e rappresentano paesi come.

India, Francia, Italia, Gran Bretagna, Olanda, Korea del Sud, Germania, Taiwan, Brasile, Paraguay, Tailandia, Malaysia, Australia, Egitto, Vietnam.

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9n°7 - 15 aprile 2014

ornano in Puglia gli attesissimi corsi di degustazione della birra di Unionbirrai.

Il prossimo appuntamento con il I livello è a Taranto nel mese di maggio, presso la nuova birroteca tarantina Tabir. Guidati da esperti della birra artigianale si verrà in-trodotti al mondo brassicolo, sco-prendo le tecniche di degustazione, il metodo di produzione, la storia e la geografia degli stili, nonché ser-vizio ed abbinamento in tavola.Ecco il calendario completo (le-zioni dalle ore 16.00 alle ore 20.00): 3 maggio:degustazione 1 / degustazione 2 10 maggio:materie prime e produzione 17 maggio:difetti della birra / storia e geografia21 maggio:

TA taranto il I livello di degustazione birra unionbirrai

confezionamento e servizio24 maggio:stili Belgio, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca, USA31 maggio:Abbinamento ed esame finaleIl 15 aprile, inoltre, presso la bir-roteca Tabir si è tenuta una serata di presentazione del corso con de-gustazione guidata di birre da par-te del gruppo Unionbirrai Beer Taster pugliese.

Per informazioni:[email protected] | 393 2833473 Preiscrizioni: https://docs.google.com/forms/d/1Imqtv7gGJllkL6r_kbo622L9MwfD7n1EtzvIqMY0_TQ/viewformPer saperne di più: https://www.fa-cebook.com/events/1419838694935660/?fref=ts

i certo non si sono ri-sparmiate. In dieci anni- secondo stime ufficializzate all’ultima

edizione del Vinitaly - le 19 cantine icona del vino italiano nel mondo che fanno parte dell’Istituto del vino italiano ‘Grandi Marchi’ (Alois La-geder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca’ del Bosco, Carpenè Mal-volti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Am-brogio e Giovanni Folonari Tenute, Te-nuta San Guido, Umani Ronchi) hanno investito circa 60mln di euro in at-tività di promozione, di cui 18mln finanziati attraverso i fondi Ocm (ne-gli ultimi 5 anni). A questi – è stato ricordato- vanno aggiunti 5,15mln di euro investiti congiuntamente nel-le azioni comuni dell’Istituto Grandi Marchi. L’attività di promozione è stata articolata attraverso decine

D18mln finanziati attraverso i fondi Ocm

“grandi marchi” vini, spesi 60mln di euro in 10 anni

di tour attorno al globo: 248 mis-sioni internazionali, 18 Paesi obietti-vo, quasi 50mila incontri mirati con altrettanti operatori (buyer, giorna-listi), oltre a centinaia di iniziative (75 walk around tasting, 74 semina-ri, 39 gala dinner, conferenze stam-pa, iniziative di promozione e altro). Tra i Paesi-obiettivo dell’internazio-

nalizzazione targata ‘Grandi Marchi’, la Russia primeggia con 45 eventi e quasi 10mila operatori, seguita da Usa (37), Giappone (31), Canada e Cina (22). Ma anche Corea, India, Bra-sile, Singapore Australia, Hong Kong, Taiwan sono divenute negli anni tap-pe fisse del made in Italy enologico promosso dall’Istituto, che porta in dote un fatturato ‘solo export’ di 300 mln di euro, equivalente al 6% del va-lore complessivo delle esportazioni di vino italiano nel mondo. Tra le azioni più significative la partnership con l’Institute of Masters of Wine, l’ac-cademia londinese con 312 membri selezionati in tutto il mondo che da sessant’anni si occupa di formare i più qualificati e influenti esperti interna-zionali di vino. Non è un caso se pro-prio quest’anno il loro Simposio qua-driennale, dopo oltre 30 anni di tappe in tutto il mondo, debutterà per la prima volta in Italia - a Firenze - dal 15 al 18 maggio.

agroalimentare

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ARI - Sull’onda del suc-cesso di VINITALY, lo scorso sabato 12 aprile ha preso il via per una

settimana, nel borgo murattiano di Bari, un importante evento denomina-to MURAT WINERY sostenuto e pro-mosso dalla Provincia di Bari L’iniziativa ha lo scopo di riunire sot-to lo stesso nome e lo stesso marchio due importanti realtà dell’economia pugliese: le boutique del borgo murat-tiano, fiore all’occhiello del commercio barese, e le cantine vinicole pugliesi, che rappresentano un’eccellenza della nostra terra in tutto il mondo. Per una settimana le vetrine degli oltre 40 ne-gozi che hanno aderito all’iniziativa, si arricchiranno con l’esposizione delle bottiglie fornite dalle più prestigio-se case vinicole pugliesi che avranno

così l’opportunità di mostrare le loro importanti ed ultime produzioni. Più di 100 prestigiose etichette del vino della nostra terra che clienti e passanti hanno avuto modo di degustare gratu-itamente nel pomeriggio del 12 aprile in occasione dell’importante inaugura-zione che ha animato le strade del cen-tro cittadino barese. Con Murat Winery la Provincia di Bari intende proseguire a sostenere il com-mercio barese attraverso grandi eventi culturali, capaci di attrarre in città turi-sti e visitatori.Da notare ancora che durante la visita di questa grande enoteca a cielo aperto sarà possibile votare la vetrina prefe-rita sulla pagina Facebook di MURAT WINERY per attribuire il premio “MU-RAT WINERY 2014”. E’ inoltre possibile seguire tutti gli aggiornamenti anche

B

Per una settimana

murat Winery, il vino al centro di Baridi nicola Trisolini

resco e aromatico, il vino rosato italiano è un patrimonio che si fa ap-prezzare sempre di più:

da sorseggiare con l’aperitivo, ma an-che da abbinare a un primo piatto o a secondi di carne o pesce. Questa ori-ginale proposta enologica è protago-nista anche quest’anno del Concorso Enologico Nazionale di Vini Rosati promosso dall’assessorato alle Risorse agro-alimentari della Regione Puglia, in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole.Testimonial d’eccezione un’ esperta in grado di esaltare al meglio il con-nubio tra il vino rosato e le eccel-lenze della tradizione gastronomica italiana: Palma D’Onofrio, somme-lier e maestra di cucina, curatrice del blog ‘SOS Cuoca’ e per anni nello staff degli chef della trasmissione “La

Fscadenza delle iscrizioni il 24 aprile e premiazione il 31 maggio nel Castello di otranto

rosati d’Italia, la terza edizione

prova del cuoco”. Alla terza edizione del Concorso sono ammessi vini rosati italiani tranquilli, frizzanti e spumanti divisi in sei categorie: vini tranquilli, sia a denominazione di origine (DOC - DOP) che a indicazione geografica (IGT -IGP); vini frizzanti, sia a denomi-nazione di origine (DOC - DOP) che a indicazione geografica (IGT - IGP), vini spumanti a denominazione di origine (DOC - DOP) e vini spumanti a indi-cazione geografica protetta (IGP) e di qualità (VSP). Le cantine potranno aderire entro il 24 aprile per aggiu-dicarsi le medaglie d’oro, argento e bronzo per ognuna delle sei categorie.

Il regolamento che consente la parte-cipazione al Concorso, entro il 24 apri-le, è scaricabile dal sito www.concor-sorosatiditalia. La selezione dei vini avverrà presso un hotel di Bari il 10 e 11 maggio; durante la due giorni i mi-gliori vini rosati d’Italia passeranno al vaglio del palato, dell’occhio e dell’ol-fatto di otto commissioni composte dai maggiori esperti, enologi, giornali-sti enogastronomici e addetti ai lavori.La premiazione avverrà, come nelle scorsa edizioni, nella splendida corni-ce del Castello Aragonese di Otranto il 31 maggio.

collegandosi al sito www.muratwinery.it o scaricando la web-app mobile.

agroalimentare

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11n°7 - 15 aprile 2014

i chiama “Italian secco” e sull’etichetta è ben evi-dente la scritta in italia-no “spumante secco” e il

marchio “Gancia”, ma con una lente d’ingrandimento dietro la bottiglia si può leggere che è prodotto in Argenti-na. Lo ha mostrato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al Vini-taly in occasione dell’incontro “La le-galità nel bicchiere, il piano d’azione” organizzato dal Ministero delle Poli-tiche Agricole, Alimentari e Forestali, dalla Coldiretti e dall’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare alla presenza del Ministro dell’Interno Angelino Al-fano, del Ministro delle Politiche Agri-cole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, del Presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla cri-minalità Gian Carlo Caselli.Il nome richiama il nostrano Prosec-co, il vino nazionale che ha avuto il maggior incremento delle esporta-zioni, ma siamo di fronte a una bot-tiglia - denuncia la Coldiretti - che i consumatori identificano facilmente come italiana, ma che di italiano non ha niente perché le uve da cui pro-viene sono coltivate in Argentina, l’imbottigliamento avviene nel Paese sudamericano. Del resto lo scorso 7 agosto 2013 la Russian Standard, uno dei più grandi gruppi integrati pro-duttori di liquori e vini, ha annunciato di aver aumentato al 94,1 per cento la sua quota di partecipazione in Gancia SpA, fondata nel 1850 da Carlo Gancia, creatore del primo spumante italiano Gancia e leader internazionale nella produzione di spumanti e vermouth. Sul sito argentino www.gancia.com.ar nelle caratteristiche tecniche si legge che - riferisce la Coldiretti - “l’”Italian secco” è ottenuto dal 40 per cento vio-gner (40 per cento), chennin (25 per cento), chardonnay (25 per cento) e Ugni blanc (10 per cento) ed è uno spumante giallo verdastro che possie-de un eccellente perlage, si annusano aromi da frutta come ananas, pesca e fiori di acacia, miele e lievito (pane appena sfornato)”.

SDenuncia Coldiretti al Vinitaly

lo scandalo “italian secco” fatto da gancia in Argentinadi Vito Castellaneta

“Dopo che il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano si è dimesso dalla società che deteneva indiretta-mente una quota in una spa che con-trolla la società ungherese Magyar, produttrice di un similgrana, siamo ora di fronte nel settore del vino ad un caso di italian sounding che colpi-sce pesantemente un altro settore di punta del Made in Italy agroalimen-tare”, ha affermato il presidente della

Coldiretti Roberto Moncalvo nel sot-tolineare “l’esigenza di una profonda riflessione sulla politica di sviluppo agroalimentare del Paese per difen-dere l’identità del patrimonio agroa-limentare nazionale. Troppo spesso denunciamo il fenomeno dell’italian sounding all’estero per poi scoprire che nasce all’interno dei confini na-zionali, anche da chi dovrebbe essere portavoce del vero Made in Italy”.

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12 www.foglie.tv

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13n°6 - 1 aprile 2014

ono aumentate del 58 per cento le importazioni in Italia di vino proveniente da Paesi extracomunitari

in cisterne per un quantitativo di 72 milioni di chili. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat re-lativa al 2013 dalla quale si evidenzia che oltre 45 milioni di chili arrivano dagli Stati Uniti, 19 milioni dal Suda-frica e 3 milioni dall’Australia in con-fezioni superiori ai due litri. La parte piu’ rilevante delle importa-zioni di vino arriva in realtà dai Paesi dell’Unione Europea che spediscono in Italia ben 155 milioni di chili di vino sfuso da imbottigliare che porta il totale mondiale degli arrivi a 227 milioni di chili, pari al 5 per cento del-la produzione italiana. Occorre fare chiarezza sulle destina-zioni finali di queste produzioni “a chilometro illimitato” e - sottolinea la Coldiretti - rendere quindi pubblici i nomi delle aziende che le importano

lio Roi ha partecipa-to all’edizione 2014 del Vinitaly all’inter-no di Street Eataly, un

ristorante di 200 mq dedicato al cibo da strada italiano. Proposte le consue-te degustazioni, insieme, per la prima volta ad un “cono” da passeggio di olive taggiasche in salamoia o di olive taggia-sche denoccciolate, per sperimentare

nuovi modi di consumazione. Per Fran-co Boeri Roi, il frantoiano di Badalucco che con i suoi extravergini millesimati propone prodotti di altissima qualità, frutto di una sapiente selezione an-nuale e territoriale delle migliori olive Taggiasche, una ulteriore straordinaria occasione per cercare di incrementare le esportazioni, da sempre punto di for-za del frantoio di Badalucco.

S

O

Vino: +58% importazioni extraue in cisterne, dove vanno ?

obiettivi: sperimentare nuovi modi di consumazionee incrementare le esportazioni

roi sperimenta il cono di taggiasca

per consentire ai consumatori piena libertà di scelta. Un quantitativo elevato che viene pro-babilmente imbottigliato in Italia e che se non viene garantita la trasparen-za e la tracciabilità rischia di fare concor-renza sleale ai produttori nazionali e di ingannare i consumatori.

agroalimentare

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14 www.foglie.tv

xxxxxxxxSpeciale HydrotecH

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15n°7 - 15 aprile 2014

NCAI è un’associazione nata a servizio dell’a-gricoltura: i contoterzi-sti sono artigiani della

macchina e del terreno, professionisti altamente specializzati, e rappresen-tano un supporto fondamentale anche per i produttori vitivinicoli”. Così Aproniano Tassinari, Presidente dell’UNCAI - Unione Nazionale Con-toterzisti Agromeccanici e Industriali, è intervenuto durante il talk show di Agrilinea, registrato nell’area istitu-zionale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali al Vi-nitaly, la più importante kermesse internazionale dedicata al mondo del vino. Ancora una presenza importan-te, dunque, per l’Unione, che si confer-ma quale realtà di peso nel panorama dell’agricoltura nazionale.Quattro in tutto gli appuntamenti or-ganizzati da Cra – Mipaaf e incentrati naturalmente sul vino, tema principe del Salone veronese, divenuti occasio-ne per un dialogo intenso e un con-

UunCAI al Vinitaly

I Contoterzisti artigiani della macchina e del terrenofronto serrato tra gli ospiti intervenuti da cui si è evidenziato come le super-fici vocate alla produzione vitivinico-la siano cresciute nel tempo, con una conseguente evoluzione della gestio-ne aziendale, caratterizzata sempre più da una attività moderna e mecca-nizzata, e sempre meno da una di tipo manuale.Oggi, dunque, la tendenza prevalente è quella di coniugare tradizione e so-stenibilità, con elementi chiave per lo sviluppo del settore quali redditività, tecnologia e innovazione. Ed è in que-sta moderna visione del comparto che la meccanizzazione agricola e l’utiliz-zo di mezzi altamente tecnologici gio-cano un ruolo fondamentale.In questo segmento, che si caratte-rizza per una visione innovativa della meccanizzazione, si inseriscono i con-toterzisti, i quali possono facilmente mettere a disposizione il know how e i mezzi necessari per poter gesti-re grandi superfici, per monitorare le variazioni vegeto-produttive delle

piante e, di conseguenza, per adegua-re gli interventi di un’agricoltura di precisione a servizio della produzione vitivinicola.

agricoltura

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n°6 - 1 aprile 2014 17

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18 www.foglie.tv

oldiretti Taranto si co-stituirà parte civile con-tro chi sta procurando un così grave e irrime-

diabile danno alle nostre imprese agricole socie e al territorio tarantino. E’ un dovere naturale e consequenzia-le al progetto di difesa del territorio che è espressione e culla della varietà e qualità dei prodotti agroalimentari. Per non parlare del danno all’imma-gine complessiva della produzione agroalimentare dell’intera provincia. Quanto sta accadendo all’imprendito-re zootecnico Chiarelli, ‘colpevole’ di essere titolare di un’azienda a soli 10 chilometri dall’ILVA, non dovrà rima-nere impunito”.E’ il commento del Presidente di Col-diretti Taranto, Alfonso Cavallo, alla notizia dei risultati dei prelievi del 24 marzo scorso analizzati dall’Istituto zooprofilattico di Teramo che hanno

sostanzialmente confermato il biocca-mulo di diossina nel latte, già riscon-trato dai veterinari della ASL, a causa dell’inquinamento provocato dall’IL-VA, e che porteranno all’abbattimento delle vacche dell’allevamento a Mas-safra di Giuseppe Chiarelli, già posto sotto vincolo sanitario da settembre. “Coldiretti non accetta – continua im-perterrito il Direttore della Coldi-retti di Taranto, Aldo De Sario - che si perseveri con strategie che non ten-gano in dovuto conto esigenze e biso-gni delle comunità interessate e si co-stituirà parte civile in tutti i procedi-menti tesi ad accertare responsabilità in ciò che è accaduto, per tutelare le imprese agricole che, oltre ad essere coinvolte loro malgrado nella difficile vertenza ambientale che ha ferito du-ramente il territorio della provincia di Taranto, registrano pesanti perdite in termine di immagine e di reddito”.

L’agricoltura jonica, con una super-ficie totale di 31.657 ettari, riesce a raggiungere mediamente una Produ-zione Lorda Vendibile di 470 milioni di euro e rappresenta una realtà eco-nomica importante per l’intera regio-ne. In pochi anni l’agricoltura jonica, che raggiunge punte di eccellenza nei comparti dell’uva da tavola e da vino, orticolo, agrumicolo e del lattiero-caseario, si è vista riconoscere l’alta qualità dei propri prodotti, legata a storia e tradizioni, ottenendo 6 DOC ‘Aleatico’, ‘Primitivo di Manduria’, ‘Liz-zano’, ‘Martina Franca’, ‘Locorotondo’, ‘Colline Joniche Tarantine’ e due IGT ‘Tarantino’ e ‘Valle d’Itria’ per i vini, 1 DOP ‘Terre Tarentine’ per l’olio e rientrando a pieno titolo, con le sue produzioni, nella lista dei 231 prodot-ti agroalimentari pugliesi riconosciuti ‘tradizionali’ dal Mipaf.

CPer tutelare le imprese e il territorio

Ilva: la Coldiretti taranto si costituirà parte civiledi Rocco Resta

ambiente

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ISCEGLIE - Oltre 700 persone tra operato-ri agricoli, sindacati, amministratori locali e

rappresentanti delle istituzioni pro-vinciali e regionali, hanno preso parte giovedì 3 aprile al convegno “La Nuo-va PAC” a cura di Agrinsieme e GAL Le Città di Castel del Monte, Murgia Più e Ponte Lama. Nelle prime file della Cen-trale Ortofrutticola di Corso Garibal-di a Bisceglie, location dell’incontro, presenti i presidenti delle province di Bari e della Bat Francesco Schittulli e Francesco Ventola e numerosi sindaci e assessori dei comuni delle due pro-vincie, in fascia tricolore. Sul palco, in-vece, tra gli altri, l’Assessore Regionale alle Politiche Agroalimentari Fabrizio Nardoni, il vicepresidente di Confagri-coltura Bari/Bat Giacomo Patruno, il direttore di Cia Bat Nicola Cantatore, il vicedirettore di Confagricoltura Bari/Bat Gianni Porcelli, il Responsabile Le-gacoop Puglia Agroalimentare Angelo Petruzzella, la Direttrice di Confcoo-perative Miriam Girone, i direttori dei GAL e il presidente della OP Arca Fruit Sergio Curci, moderati dal Direttore di Confagricoltura Bari/Bat, Saverio De Bellis. Oggetto del convegno, che ha richiamato moltissimi operatori del settore, la presentazione del proto-collo d’intesa proposto da Agrinsieme Bat e dai tre GAL sulla riforma della PAC. Tale documento è stato condivi-so dai sindaci presenti ed da altri non intervenuti, che si sono impegnati a portarlo all’approvazione dei rispetti-vi consigli comunali. I conseguenti atti deliberativi saranno poi consegnati alla Regione Puglia. Un documento sottoscritto in vista della scadenza del 1° agosto 2014, data in cui il governo italiano dovrà comunicare le proprie opzioni demandate dai regolamenti comunitari su aspetti particolarmente importanti della riforma. Dalla defini-zione di agricoltore attivo al regime di aiuto per i piccoli operatori e i giovani agricoltori, dalla riduzione progres-siva del numero e del tetto massimo dei pagamenti al greening, passando per l’aiuto accoppiato e convergen-

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n°7 - 15 aprile 2014 19

Il Convegno sulla PAC

le richieste degli agricoltori pugliesi

za: tutti temi su cui gli operatori e gli organismi che li rappresentano han-no le idee molto chiare. L’obiettivo è tutelare le colture di pregio presenti nel territorio (olivicoltura, ortofrut-ta, vitivinicoltura e cerealicoltura) e ridurre nel contempo l’incidenza che le scelte delegate allo stato membro potrebbero avere sul sistema agricolo locale. Le richieste, in sintesi, si ridu-cono in: si all’inclusione dei vigneti da vino tra le superfici ammissibili per i pagamenti diretti, no all’inclusione dei pascoli se non per le aziende zoo-

tecniche, si al modello di convergenza cosiddetto “irlandese”, che garantisce minori perdite rispetto allo storico, si ad una selezione degli “agricoltori attivi” su basi concrete che evidenzi-no gli agricoltori che ricavano redditi consistenti dal settore agricolo, si alla regionalizzazione per aree omogenee distinguendo olivicoltura e colture estensive, si all’innalzamento dei re-quisiti minimi per accedere ai paga-menti diretti e al greening con siste-ma di pagamento proporzionale.

agricoltura

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ualità e quantità de-gli alimenti, accessi-bilità, presenza di una dieta salutare: sono i parametri che OXFAM

(Comitato per l’aiuto alle vittime della carestia e delle calamità na-turali) ha preso in esame per stilare una classifica delle consuetudini ali-mentari a livello planetario. I dati a confronto hanno coinvolto 125 paesi, fra quelli economicamente avanzati e quelli in via di sviluppo. L’indagine ha evidenziato purtroppo, che ancora oggi il cibo è carente in molti stati del continente africano e indiano e la pos-sibilità di avere alimenti con un giusto potere nutrizionale e a prezzi abbor-dabili, è ancora meno frequente. “C’è ancora molto da fare per garantire a tutti di mangiare in modo sano – af-ferma Winnie Byanyma direttrice di OXFAM International – sono la pover-tà e l’ineguaglianza a nutrire la fame. L’indice globale dimostra che si soffre di fame dove i governi non sono in grado di attuare politiche efficaci per ridistribuire le risorse, dove il merca-to fallisce e gli individui non hanno il denaro per acquistare i beni e i servizi di cui hanno bisogno”. I dati rivelano verità sconfortanti: la fame e la scarsa qualità del cibo sono diffusi nel mon-do più di quanto si possa pensare, in-teressando anche la nostra nazione, dove l’accesso al cibo sano e nutrien-te sta diventando un problema per un numero sempre più crescente della popolazione. Infatti l’Italia è all’otta-vo posto della classifica Oxfam con Portogallo, Irlanda e altri paesi, subi-to dopo, Austria, Danimarca, Svezia e Belgio. In vetta c’è l’Olanda seguita da Francia e Svizzera. Chiudono il Ciad, l’Etiopia e l’Angola. “Un piazzamento deludente per l’Italia che fa del man-giar bene e della salubrità del cibo un tratto forte dell’identità nazionale che si accinge ad ospitare l’EXPO 2015 pro-prio sui temi della sicurezza alimentare – commenta Elisa Bacciotti direttrice di Oxfam Italia - . Il nostro Paese po-trebbe essere al primo posto, ma sem-

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I dati oXFAM rivelano un quadro allarmante per i paesi emergenti ma anche per quelli sviluppati

Come ci si alimenta a livello globale?di Paola Dileo

agroalimentare

pre più persone fanno fatica a mangiar sano e far quadrare il bilancio. Il costo della vita in generale è alto rispetto al reddito medio degli italiani, che in pro-porzione spendono di più rispetto ad altri paesi ed hanno meno possibilità di acquistare cibi buoni e a prezzi com-petitivi”. E sugli indici di accessibilità ai beni alimentari, è il Regno Unito a registrare il peggiore risultato tra le nazioni dell’Europa Occidentale: l’In-ghilterra è all’ultimo posto insieme a Cipro. Mentre Stati Uniti, Giappone, Nuova Zelanda, Brasile, Canada sono fuori dalle top 20. Prevedibile invece la posizione degli stati africani: tutti, tranne 4, sono tra gli ultimi 30 della classifica. Al termine anche Laos, Ban-gladesh, Pakistan e India. In partico-lare in Guinea, Gambia e Ciad il cibo costa due volte e mezzo in più rispet-to ad altri beni di consumo. I peggiori indici di malnutrizione e sottopeso infantile sono sati rilevati in Burundi,

Yemen, Madagascar e India. Al con-trario in Stati Uniti, Messico, Isole Fiji, Kuwait e Arabia Saudita, elevato è il numero di abitanti affetti da diabete e obesità. Gli studi Oxfam sull’alimenta-zione a livello mondiale s’inseriscono nell’ambito della campagna “Coltiva – il Cibo, la Vita, il Pianeta” che mira a informare i cittadini e a sensibilizzare imprese e istituzioni sulla necessità di azioni e riforme sull’attuale sistema di produzione e distribuzione alimen-tare. Un sistema iniquo che continua oggi a generare più di 800 milioni di affamati. “Noi crediamo che la fame non sia un fenomeno inevitabile e per questo operiamo in tutto il mondo con progetti a sostegno del reddito dei pic-coli agricoltori e soprattutto delle don-ne, con campagne mirate a cambiare le politiche di governo e d’impresa per produrre e consumare cibo in modo più equo e sostenibile, conclude la direttri-ce Oxfam Internazionale.

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na Fiera di grande qua-lità e, soprattutto, con tante novità. Così è sta-ta presentata la decima

edizione di Fiera Agricola alla Camera di Commercio di Caserta.«La novità più importante riguarda l’ottava Mostra Nazionale della Bufala Mediterranea, che per la prima volta, grazie a Fiera Agricola si tiene a Caserta», ha dichiarato il presidente dell’A1 Expo, Antimo Caturano. «La Mostra, organiz-zata in collaborazione con l’Anasb, por-terà oltre 120 capi da tutta Italia: con questo evento metteremo in risalto un emblema di Terra di Lavoro, ma anche una realtà zootecnica molto importante per tutta l’agricoltura italiana».Fiera Agricola accenderà i riflettori an-che su altre specie oltre a quella bufali-na, grazie alla “Vetrina zootecnica delle razze allevate in Campania”, organizzata dall’Associazione Regionale Allevatori della Campania (Arac) in collaborazio-ne con l’Associazione Italiana Allevatori

l 15 Aprile a Matera presso l’Università degli Studi del-la Basilicata –Dipartimen-to delle Culture Europee e

del Mediterraneo: Architettura, Ambiente e Patrimoni Culturali (DiCEM) si è tenuta una giornata di studio sul Programma Europeo HORIZON 2020 che nei prossimi sette anni supporterà i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione del-la società e delle imprese europee. Horizon 2020 svolge un ruolo centrale nell’attuazione della stra-tegia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclu-siva creando un quadro strategico comune per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione di eccel-lenza. In generale l’Italia, rispetto ad altri paesi, intercetta poco le opportunità offerte dai programmi

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Dal 24 al 27 aprile

A Caserta la decima edizione di Fiera Agricoladi nicola Trisolini

seminario “unInfoDay” H2020 ricerca, sviluppo e innovazione attraverso europa 2020

(Aia). L’obiettivo è richiamare l’atten-zione del grande pubblico sulle capacità del Mezzogiorno di creare prodotti di eccellenza. «Fiera Agricola non è solo la Fiera di Caserta ma è la Fiera di tutta la Regione Campania», ha detto inve-ce l’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Nugnes. «In un momento così delicato come quello che stiamo viven-do, bisogna tener presente che, quando si parla di “Terra dei Fuochi”, si parla di terreni inquinati che sono solo una minima parte dell’intero terreno agri-colo campano. Il nostro lavoro deve essere sinergico per dimostrare che, in Campania, parlare di agricoltura vuol

dire senza ombra di dubbio parlare di eccellenza».Altro tema importante di Fiera Agricola sarà l’internazionalizzazione delle im-prese, con la presenza in Fiera delle de-legazioni estere tra cui quella dell’Hon-duras, del Kenia, del Libano, nell’ottica di voler favorire l’incontro e lo scambio tra realtà economiche diverse e ricche di opportunità.«Fiera Agricola non deve essere solo una manifestazione espositiva, ma deve attirare buyers internazionali per vince-re la sfida sui mercati esteri», ha conclu-so l’assessore Nugnes.

di finanziamento europeo pertanto è auspicabile una migliore organiz-zazione del sistema. L’incontro ha offerto ai partecipanti l’occasione di confronto per sviluppare modelli organizzativi e strategie di coo-perazione. I lavori della giornata si spera possano servire ad innescare azioni sinergiche tra gli Attori della Ricerca e il Territorio per favorire il trasferimento delle innovazioni e sostenere i processi virtuosi dello sviluppo economico e culturale. Hanno partecipato all’incontro i re-sponsabili della ricerca dell’Univer-

sità della Basilicata, i rappresentanti di APRE (Agenzia per la Promozio-ne della Ricerca Europea), Anten-na Bruxelles e Sviluppo Basilicata, CNR Imaa (Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale), CNR-Ibam (Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali), TerN (Distretto Tec-nologico della Regione Basilicata sulle Osservazioni della Terra ed i Rischi Natural), Cidot-Asi (Centro Interpretazione Dati di Osservazio-ne della Terra), Metapontum Agro-bios, Alsia e Unità Tecnica Tecnolo-gie Enea –Trisaia.

eventi

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25n°7 - 15 aprile 2014

li studenti del Master internazionale in “Agri-coltura Biologica Me-diterranea”, in corso

di svolgimento all’Istituto Agronomi-co Mediterraneo (IAM) di Bari, sono stati ospiti, per una visita tecnica sul campo, dell’azienda olivicola biologi-ca “Michele Murgolo” nella frazione di Palombaio. I partecipanti, provenienti da diverse nazioni, in prevalenza del bacino Mediterraneo, sono stati ac-compagnati anche da tre docenti del master: il greco Emmanouil Kaboura-kis, specia-lista di agricoltura biologica applicata della National Agricultural Research Foundation – NA-GREF, e gli statunitensi Kathleen Delate e Robert Turnbull, entrambi docenti di agricol-tura biologica alla Iowa State Univer-sity. La delegazione del master è stata affiancata nell’occasione anche da una classe e dai docenti dell’indirizzo agra-

G rio dell’Istituto d’Istruzione Superiore “De Gemmis” che ha sede a Terlizzi e Bitonto. Il master “Mediterranean Or-ganic Agriculture”, coordinato dalla dott.ssa Lina Albitar, punta a preparare tecnici (ingegneri e agronomi) in grado di affrontare problemi specifici e strut-turali per lo sviluppo dell’agricoltura biologica nel bacino del mediterraneo. La visita tecnica è stata l’occasione per uno scambio sul campo con un impren-ditore olivicolo locale, che ha investito da alcuni anni risorse ed energie nel settore dell’olio biologico. L’incontro è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Bitonto: l’assessore all’agri-coltura, Domenico Incantalupo, e l’as-sessore alla pubblica istruzione, Vito Masciale, hanno accompagnato la folta delegazione insieme ai referenti dell’I-stituto Agronomico Mediterraneo. Alla visita presente anche un gruppo di gior-nalisti di stampa specializzata e non.

Il Master internazionale dello IAM Bari

Agricoltura biologica nel bacino del mediterraneo di Antonio Resta

formazione

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intonia ė un network di dottori agronomi di cam-po liberi professionisti, presenti in tutta Italia dal

Friuli alla Sicilia passando per la Cam-pania e la Puglia.I soci possiedono un’esperienza plu-riennale nell’assistenza tecnico agro-nomica e svolgono la loro consulenza ad aziende e cooperative agricole, or-ganizzazioni di produttori e società didistribuzione. Gli associati hanno ognuno una prolungata, approfondita e affermata esperienza su diverse col-ture, permettendo al network di offri-re contemporaneamente un servizioprofessionale di consulenza e assi-stenza su un vasto numero di referen-ze orticole e frutticole.Sintonia nasce sia dalla richiesta dell’imprenditore agricolo di riduzio-ne dei costi produttivi e al contempo miglioramento della qualità finale, sia dalla richiesta della grande distribu-zione organizzata di un controllo di filiera dalla semina/trapianto al post raccolta.Grazie alla sinergia tra gli associati e all’esperienza pluriennale degli stessi nell’assistenza tecnica agronomica in Europa, Africa ed Oceania, Sintonia si differenzia dalle altre società per avere una grossa esperienza di cam-

SsIntonIA

l’esperienza in Agricoltura

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po tale da essere in grado di gestire i molteplici problemi che incontrano gli imprenditori agricoli e la distribuzio-ne nella produzione e controllo quali-tà di colture a produzione integrata e biologica. Gli associati di Sintonia con-dividono passione per il proprio lavo-ro, alta professionalità e competenza.Sintonia assiste l’agricoltore nella scelta dei fattori produttivi più effi-cienti e sostenibili, definisce ed ade-gua i disciplinari di produzione, valu-

ta i fornitori attraverso audit, effettua piani di controllo e campionamenti, controlla la qualità del prodotto finito.Sintonia a breve si costituirà in una Società Tra Professionisti (STP), nuo-va forma di persona giuridica, regola-ta dalla Legge 183/2001 e 27/2012 e dal D.M 34/2013.Il coordinatore di Sintonia è il dott. agr. Marco Valerio Del Grosso .SINTONIA STP – Piazza Mattia FARI-NA, 12 – 84091 BATTIPAGLIA (SA)

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