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Fondamenti della comunicazione. Riepilogo 7 maggio 2005

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Fondamenti della comunicazione. Riepilogo

7 maggio 2005

Iter del modulo

Palo Alto e gli assiomi della comunicazione

Comunicazione interpersonale – Comunicazione verbale

– Comunicazione non verbale

Macro e micro comunicazione e riflessioni sociologiche

CMC

Paradigmi psicosociopedagogici e CMC

Pragmatica della comunicazione e scuola di Palo Alto

Gli assiomi della

comunicazione

Paul Watzlawick e la “Scuola di Palo Alto”

La “Scuola di Palo Alto” ha utilizzato le teorie della

comunicazione, in particolare della pragmatica, come sfondo teorico per il lavoro psicoterapeutico.

Gli assiomi della comunicazione sono:

“alcune proprietà semplici della comunicazione che

hanno fondamentali implicazioni interpersonali”

P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica

della comunicazione umana, trad. it. Astrolabio, Roma, 1971

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

1. “Non si può non comunicare”

Chiunque si trovi in una situazione sociale è

comunque la sorgente di un flusso informativo,

indipendentemente dalla propria

intenzionalità,

dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla

comprensione reciproca.

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

1.“Non si può non comunicare”

Una proprietà fondamentale del comportamento è che il

comportamento non ha un suo opposto

NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO

NON COMUNICAZIONE = COMUNICAZIONE

2 Assioma della comunicazione

“Gli esseri umani comunicano sia in modo

digitale che analogico”

La comunicazione analogica è essenzialmente ogni

tipo di comunicazione non verbale

Si riferisce all’aspetto di relazione della

comunicazione

“si basa su una semantica precisa, ma è priva di

una sintassi utile a definire la natura delle relazioni

che propone”

COMUNICAZIONE ANALOGICA

Analogici sono quei segnali che contengono una

qualche rappresentazione o immagine del significato a

cui si riferiscono

Un disegno, ma anche l’abbraccio protettivo di una

madre

COMUNICAZIONE ANALOGICA

La comunicazione digitale ha una sintassi logica

assai complessa e di estrema efficacia ma manca di

una semantica direttamente ispirata alla natura delle

relazioni che propone

“Numerici o simbolici sono quei messaggi che

rimandano a un sistema simbolico codificato e

formalizzato di segni, la cui relazione con il significato

di cui sono portatori è del tutto arbitrario”

COMUNICAZIONE DIGITALE

3 Assioma della comunicazione

“Ogni comunicazione ha un aspetto di

contenuto e un aspetto di relazione, di

modo che il secondo classifica il primo ed è

quindi metacomunicazione”.

Dal punto di vista pragmatico, la natura della

relazione condiziona le conseguenze

comportamentali di un certo contenuto

comunicativo

Metacomunicazione = comunicazione sulla comunicazione

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

3. In sostanza ogni tipo di comunicazione fra due o più individui può avere livelli diversi di:

a. notizia

b. comando

Il primo aspetto(a) trasmette i dati , il secondo(b) il modo in cui si deve assumere tale comunicazione

4 Assioma della comunicazione

“La natura di una relazione dipende dalla

punteggiatura delle sequenze di

comunicazione fra i partecipanti”

• Fa riferimento ad una comunicazione circolare e bidirezionale, • Evidenzia il carattere convenzionale e arbitrario • Incide sulla natura della relazione fra gli interlocutori • fa riferimento ai processi interpretativi innescati dagli interlocutori su atteggiamenti metacognitivi dell’altro

La punteggiatura…

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

Questo esempio dimostra che:

- non esiste una punteggiatura “oggettiva”

- anche la punteggiatura fa parte degli aspetti di

relazione della comunicazione

Idea di comunicazione come sistema

5 Assioma della comunicazione

“Tutti gli scambi di comunicazione

sono simmetrici o complementari, a

seconda che siano basati sull’uguaglianza o

sulla differenza”

In generale…

In generale, uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano, svolgendo funzioni comunicative e ruoli sociali analoghi

In generale, uno scambio complementare fa incontrare persone che hanno una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi.

La comunicazione verbale

Atti linguistici

Semiotica del linguaggio verbale

Il codice: il linguaggio verbale

Nella comunicazione interpersonale e verbale

è opportuno considerare:

L’estensione del significato del linguaggio

denotativo connotativo

Senso letterale Senso non letterale

L’estensione del significato

Nella comunicazione interpersonale e verbale

è opportuno considerare tre tipi di

estensioni:

– Intratestuale (estensione retorica)

– Extratestuale (estensione pragmatica)

– Intertestuale (estensione metalinguistica)

La retorica è la capacità di comprendere

queste estensioni all’interno di un discorso

Teoria degli atti linguistici

Formulata a partire dagli anni ’50 da John

Langshaw Austin e riformulatada hon Rpger

Searle (1970)

Il principio di base della teoria:

Il dire = il fare

Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

Gli atti linguistici

Gli Atti locutori

Indica l’azione di pronunciare qualcosa seguendo

le regole del linguaggio

Indica l’azione attraverso cui combinare i suoni

(atto fonetico), parti del discorso (atto fàtico) e

significato (atto retico)

Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

Gli atti linguistici

Gli atti perlocutori

Si riferiscono alle conseguenze dell’atto

linguistico nei confronti degli ascoltatori:

persuasione, spavento, intimazione

A esempio, attraverso e le parole posso

tranquillizzare, allarmare, educare…

Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

Gli atti linguistici

Gli atti illocutori

Sono azioni che si compiono per il fatto di pronunciare determinate parole

Azioni che si concretizzano nel momento stesso in cui alcune parole sono pronunciate

Ad esempio le promesse, gli ordini, i giuramenti …

Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

Comunicazione non verbale

Comunicazione non verbale

Sistema paralinguistico

Sistema cinesico

Prossemica

Aptica

Sistema paralinguistico

Sistema vocale non verbale

Indica l’insieme dei suoni emessi durante una

conversazione a prescindere dal loro significato

Ad esempio:

il tono della voce

la frequenza e l’intensità della voce

Il ritmo (la velocità delle frasi e le pause)

Il sistema cinesico

Riguarda la comunicazione espressa dalla

mimica facciale, dai movimenti degli occhi e

del corpo (movimento delle mani, postura)

Ad esempio il guardare qualcuno negli occhi

qualcuno è spesso interpretato come segnale

del fatto di voler iniziare una conversazione o

interazione

Prossemica

La gestione dello spazio e del territorio nella

comunicazione interpersonale

Lo spazio può essere suddiviso in 4 zone

principali:

– La zona intima

– La zona personale

– La zona sociale

– La zona pubblica

Aptica

Si riferisce alle diverse forme di contatto

anche se è un campo ancora poco esplorato

– Contatto formale (es. stretta di mano, bacio

accademico, doppio bacio)

– Contatto informale (un abbraccio, una pacca

sulla spalla)

Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004

Il sistema comunicativo umano

COMUNICAZIONE VERBALE

COMUNICAZIONE NON VERBALE

COMUNICAZIONE VOCALE

Linguaggio verbale

Sistema paralinguistico Tono di voce

Volume di voce Pause e ritmo Sistema cinesico

Mimica facciale Sguardo

Gestualità postura

Aptica

Prossemica

Cfr. L. Paccagnella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

Comunicazione verbale

Comunicazione di tipo numerico

Comunicazione non verbale

Comunicazione di tipo analogico

… Dagli assiomi della Scuola di Palo Alto

… Dagli assiomi della Scuola di Palo Alto

Comunicazione

verbale

Comunicazione

non verbale

Comunicazione

numerica

Comunicazione

verbale di tipo

numerico

Comunicazione non

verbale di tipo

numerico

Comunicazione

analogica

Comunicazione

verbale di tipo

analogico

Comunicazione non

verbale di tipo

analogico

Cfr. L. Paccagnella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

… Dagli assiomi della Scuola di Palo Alto

Comunicazione

verbale

Comunicazione non

verbale

Comunicazione

numerica

Una lezione

universitaria

tradizionale senza

supporto

Il linguaggio per

sordomuti

Linguaggi di

programmazione

informatica

Comunicazione

analogica

La poesia Comunicazione

madre/figlio

Comunicazione fra

fidanzati

Cfr. L. Paccagnella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

Macro e micro comunicazione e teorie sociologiche

Excursus nel XX secolo

I FASE: Anni 30-50

II FASE: Anni 50-70

III FASE: Anni 70 in poi

Comunicazione come

processo trasmissivo

Comunicazione come

processo relazionale

Paradigmi e Modelli

comunicativi

Teorie sociali e/o

sociologiche

Teorie comunicative:

formulazione ex post e

ibride

Influenza del contesto

socioculturale

L’iter cronologico:

Passaggi d’epoca…

Paradigma informazionale

S →R

S →O →R

Teoria matematica dell’informazione

di Shannon e Weaver

Caratteristiche della comunicazione

Comunicazione come trasmissione

Unidirezionalità del processo (dall’alto al basso)

Destinatario identificato come massa indifferenziata e inerme (destinatario passivo)

Meccanicità del processo → privo di variabili sociali e psicologiche

Codice isomorfico

Nessun approfondimento del profilo psicologico e sociale

Periodo storico: Prima metà del ‘900 Il processo di modernizzazione cambia il volto della società:

industrializzazione Progresso tecnologico

e scientifico urbanizzazione

modificazione dello

Spazio e del tempo

Trasformazione della

compagine geografica

Nuove forme di

Comunicazione e di

mediazioni culturali

Comunità Tradizionale vs società industriale

La nascita della società di massa

I media sono una componente del processo di

modernizzazione

Si trasformano al trasformarsi della compagine strutturale

Incidono sugli stili di vita, sulle abitudini culturali, sui

rapporti comunicativo razionali delle persone, suo

processi percettivi e rappresentativi della realtà

L’esigenza di studiare i mezzi di comunicazione

Due filoni interpretativi dei media

1. Quello dominante di origine

statunitense connesso alla Mass

Communcation Research

2. Quello alternativo di provenienza

europea, definito “critico” e culturale

Cfr. D. McQuail, Sociologia dei media, Bologna, Il Mulino, 2001

Paradigma dominante

I meta del ‘900

Condiziona i primi studi sulla comunicazione

Paradigma comunicativo informazionale

Interpretazioni sociologiche dominanti

Visione funzionalista della società di massa

La società viene paragonata ad un organismo sociale di

cui l’individuo è parte integrante, in virtù dei ruoli e delle

funzioni che è chiamato a svolgere quotidianamente

Talcott Parsons (1902-1979)

Robert Merton (1910-2003)

Niklas Luhmann (1927 –1998)

Esponenti principali:

I bisogni individuali sono subordinati alle esigenze della società e l’agire è funzionale al suo equilibrio sociale

Isolamento psicologico degli individui

Imparzialità delle relazioni

se si determina disarmonia si attivano forze capaci di ripristinare l’equilibrio

Le forme continuative di azione strutturata garantiscono la stabilità del sistema

I media diventano strumenti al servizio del potere politico ed economico

forme continuative di azione strutturata…

I mezzi di comunicazione di massa sono

funzionali al mantenimento dell’equilibrio

socioculturale del sistema

Paradigma Dominante: sintesi

Visione funzionalista della società di massa

I media e l’educazione contribuiscono all’ordine e

all’equilibrio socioculturale

I media sono strumenti al servizio del potere

politico ed economico

Ricerche sugli effetti della comunicazione,

volontari e involontari, dei media

Intorno agli anni ’30 del XX secolo nasce la

Mass Communication Research

I 4 padri fondatori : Harold Lasswell, Lazarsfeld,

Kurt Lewin e Carl Hovland

caratteristiche

I media = mezzi di diffusione di informazione

I media = gestione governativa delle opinioni

I media = strumenti di “circolazione di

simboli persuasivi”

Pubblico = Target amorfo

Quando e come cambia questa visione della comunicazione e della società?

anni ’60-’70

Complessità ed eterogeneità socioculturale e comunicativa

Dalla massa indifferenziata all’eterogeneità del pubblico

Ibridazione di interpretazioni e ricerche sulla comunicazione e sui media

Coesistenza di punti di vista diversi e ibridazioni di interpretazioni sociologiche e comunicative

Gli studi sociologici

Dal macro al micro

Mappa delle teorie sociologiche

etnometodologia

fenomenologia

Interazionismo simbolico

Caratteristiche comuni

Dallo studio dei macrosistemi ai microsistemi

Centralità dell’individui

Focus sulle azioni e relazioni in microcontesti

sociali

Dall’analisi dei ruoli e delle funzioni sociali a

quella sugli obiettivi e i motivi legati all’azione

La comunicazione come trasmissione non è

più sufficiente….

Anni ’40 – ’70: una nuova idea di comunicazione

Trasformazione della comunicazione: da trasmissione a costruzione e scambio di significati

I media sono espressione del vissuto socioculturale

La comunicazione è rinvigorita dall’esperienza quotidiana

Prima riscoperta del soggetto in rapporto ai messaggi mediali

I media possono essere veicoli di cultura oltre che di informazioni

Paradigma relazionale

Modelli circolari della comunicazione

Modelli semiotici della comunicazione

Modelli comunicativi

Si afferma il paradigma relazionale della

comunicazione

Si teorizzano modelli comunicativi che

interpretano processi di scambio

considerando diverse variabili intervenienti:

Psicologico-cognitive

Sociali o esperienziali

Relazionali

L’idea di comunicazione è reticolare, analizzabile secondo profili e chiavi di lettura diverse

Permane una logica relazionale in cui il pubblico è autonomo e critico

L’educazione è orientata non più sui contenti ma sul processo di apprendimento

Comunicazione come relazione: caratteristiche

Comunicazione come scambio o relazione

Centralità e attivismo di entrambe i

protagonisti del processo

Centralità sul processo di significazione

Bidirezionalità del flusso comunicativo

Costruzione e scambio di simboli e

significati

Gli studi sulla comunicazione

Oltre le teorie sugli

effetti …

Teorie sul messaggio

– Semiotica, linguistica, pragmatica

Teorie sull’emittente

– Newsmaking

Studi sul canale

– Ricerche e studi sui diversi mezzi di

comunicazione

Studi sul pubblico

– Cultural Studies, audience studies

SVILUPPI DEL PARADIGMA ALTERNATIVO

Scuola di Francoforte

Scuola di Birmingham

Paradigma Alternativo: caratteristiche

Visione critica della società democratica Americana

Variabili culturali ed economico-politiche rendono relativo lo studio del rapporto media e società

Dal modello trasmissivo della comunicazione a quello costruttivo o negoziale

Dalle ricerche amministrative a quelle qualitative

Diversificazione degli studi e delle ricerche: sull’audience, sul messaggio, sulla pragmatica comunicativa, sul newsmaking

Scuola di Francoforte (anni ’30-‘40)

Critica alla società capitalista:

I media sono strumenti al servizio

del potere (anche democratico)

Veicolano la cultura della classe dominante

Sono strumenti di manipolazione

I media attivano un processo di

mercificazione della cultura

Max Horkheimer, (1895-1973)

Theodor Adorno, (1903-1969)

Educazione e comunicazione (’40-’70)

Progressivamente muta l’idea dei media

I media non sono più demonizzati

I media sono veicoli di cultura, anche se permane un pregiudizio tra cultura alta/cultura bassa

Primi tentativi di analisi semantica e sintattica dei messaggi mediali

L’educazione deve aiutare a discernere la cultura alta dalla non cultura

Evoluzione dei cultural studies

1. Fase culturalista – anni ’50 (R. Hoggart, R. Williams, E. P. Thompson)

2. Strutturalista

Analisi semiotica del testo (’70-’80)

3. Fase post strutturalista (S. Hall, D. Morley…)

• Analisi socio culturale (anni ’80/’90) • del contesto fruitivo

• del contesto produttivo

Svolta post-strutturalista (anni ‘70-’80)

1980-Stuart Hall elabora un nuovo modello

comunicativo: “Encodind/Decoding model”

La semiotica e la linguistica introducono i temi della

testualità, della significazione, della

rappresentazione e della resistenza, dando origine ad

un nuovo approccio orientato al lettore

Stuart Hall, condizionato da tali studi, sanziona la

rottura definitiva con i modelli comunicativi della

tradizione statunitense

Encoding/Decoding Model

L’atto comunicativo comincia ad essere inteso come un

processo di negoziazione e condivisione in cui si

integrano i momenti della produzione, del consumo,

dell’analisi del testo e dell’analisi del contesto

Il testo diventa uno spazio entro cui circolano i significati

scambiati fra i produttori e i consumatori dei media

Il processo di significazione diventa un processo

attivo, frutto di una relazione bilaterale

Encoding/Decoding Model

Hall distingue tre ipotetiche posizioni di lettura

che determinano tre differenti modalità di

decodifica da parte del lettore:

la posizione dominante egemonica (lettura preferita)

la posizione (o lettura) negoziata

la posizione ( o lettura) “di opposizione”

Dall’autorità del testo mediale si passa all’autorità

del lettore che contribuisce alla costruzione di

senso e significato del testo.

Concetti-chiave di comunicazione

I media sono sistemi simbolici o di rappresentazione della realtà

I messaggi mediali nascono dal rapporto bidirezionale e reciproco di significazione di entrambe gli interlocutori del processo comunicativo

La comunicazione è influenzata (direttamente o indirettamente) dalla cornice socioculturale entro cui è vissuta

I media veicolano significati e valori

culturali

Visione costruttivista

I media sono ambienti di mediazione

culturale e incidono sui processi

conoscitivi degli individui

Giochi semantici di interpretazione e

costruzione simbolica della realtà

Sintesi dei recenti orientamenti teorici dei media

Analisi semiotica del messaggio: significazione, processo di costruzione e interpretazione secondo una prospettiva di negoziazione

Idea di comunicazione come costruzione simbolica e scambio

Analisi qualitativa del pubblico

Rivalutazione del contesto socioculturale e relazionale di fruizione del testo

Comunicazione mediata dal computer (CMC)

cfr. Antonio Roversi, Introduzione alla comunicazione mediata dal computer, il Mulino, Bologna, 2004

CMC testuale

asincrona sincrona

• posta elettronica • mailing list • newsgroup

• Instant Messaging • MUD (Multi Users Domains) • IRC (Internet Relay chat)

I fase dei MUD: anni ‘50

I MUD sono gli eredi dei giochi da tavolo, in

particolare dei wargame, come giochi di simulazioni

di battaglie come Waterloo, Stalingrado…

II fase dei MUD: anni ‘70

Gary Gygax e Dave Arneson inventano una

nuova forma di gioco di ruolo: Dungeons and

Dragons (D&D)

III fase: dai D&D a Adventure

Recupero della carenza tecnologica dei

D&D

Il dungeon master è sostituito da codici del

programma

L’ambiente è descritto dal testo

L’ azione è descritta dal testo

Progenitore del MUD

CMC: Excursus storico

È possibile distinguere tre periodi:

1. Periodo degli scritti divulgativi

2. Periodo dei primi studi scientifici

3. Periodo degli studi critici

Gli scritti divulgativi (anni ’80-’90)

Si parla di Internet

Articoli, inchieste rubriche su Internet, sul

cyberspazio nei quotidiani e settimanali

americani

– Carattere descrittivo

– Obiettivo didattico informativo

Posizioni apocalittiche Posizioni integrate

2 opposte fazioni

I primi studi scientifici: II generazione

Internet come spazio sociale

Offre l’opportunità di costruire comunità virtuali

I testo sulla CMC: Howard Rheingold, A Slice

of life,

II testo: Sherry Turkle, La vita sullo schermo.

Nuove identità e relazioni sociali nell’epoca di

Internet

Nuovi interessi …

Spostamento di focus dalla tecnologia alla cornice

socioculturale. In particolare:

La sociologia

– L’interazionismo simbolico

– La teoria dell’azione sociale

L’Antropologia culturale

– Ricerche etnografiche sull’uso di Internet

Gli studi critici (anni ’90)

Fiorisce una letteratura scientifica su Internet

Diversi filoni di ricerca:

Le interazioni Sociali on line

Le rappresentazioni sociali

Le condizioni sociali, culturali …

I processi tecnologici

1 2

3 4

Focus tematici

1 Le comunità

virtuali 2

Internet come frontiera

Condizioni economiche

3 4

Rapporto uomo-macchina

Sociologia della comunicazione

Nascita del computer

1944 l’IBM presenta ad Harvard il primo computer

– Mainframe

Al MIT (Massachussetts Institute of Technology si usa il

modello IBM 704

1974 fu messo in vendita negli Usa il I personal

computer: Altair

All’origine di questa rivoluzione due fattori:

– Digitalizzazione

– Miniaturizzazione

Dal punto di vista sociologico

Tre fattori hanno inciso alla nascita e allo

sviluppo del PC:

La subcultura degli hacker negli anni ’50

La cultura imprenditoriale

Lo spirito libertario dei movimenti

studenteschi degli anni ‘60

Subcultura degli hacker

Cultura antiburocratica

Epicentro geografico in 2 aree di

Cambridge e del Nord della California –

Università di Stanford e Berkeley

Programmatori di software e progettisti di

hardware con indole ribelle

Competenze tecniche + curiosità

intellettuale

Etica hacker

Programmazione e progettazione libera e

cooperativa per il continuo miglioramento e

sviluppo

Tutti possono contribuire alla progettazione e

programmazione

Motto: learning by doing and by uding i

mainframe

I primi prototipi di personal computer

Etica degli hacker

Mentalità aperta e collaborativa

Condivisione delle scoperte e delle

invenzioni

Sostegno di imprese economiche che

cominciano ad investire sulla ricerca

Dagli hacker si sviluppa la cultura

imprenditoriale

Venture capital

Nel 1973 a Berkeley il primo club del

computer “fatto in casa”: l’Homebrew

Computer Club

Elaborazione dei primi programmi alla base

dell’Altair

La costruzione di Apple II -1976 da Steve

Wozniac

Dagli hacker degli anni ’50 Bill Gates

Un giovane studente di Seattle, appartenente al Club Homebrew Computer Club, insieme a Paul Allen elaborano un linguaggio di programmazione chiamato Basic e lo fanno girare sull’Altair.

Rottura con la cultura hacker di Bill Gates – Privatizzazione della scoperta

– Sviluppo della Microsoft

Nasce l’idea del software chiuso o

software proprietario alla base della

microsoft

software di cui non si conoscono gli elementi

componenti e delle dinamiche di

composizione

Dall’etica hacker al software libero

Nascita di Linux all’inizio degli anni ’90 da

uno studente di informatica finlandese Linus

Torvalds

Prodotto distribuito liberamente sul mercato

per chi vuole utilizzarlo e continuamente

modificabile e migliorabile da tutti

Fondato sul lavoro collaborativo e

cooperativo

La comunicazione mediata dal computer

Excursus storico

dal comportamentismo al

costruttivismo

C.A.I.

Evoluzione tecnologie didattiche

computer

tutor

computer

multimediale computer

tool personale

computer

tool

collaborativo AUTOMAZIONE

PRODUZIONE COMUNICAZIONE

COOPERAZIONE

ANNI ‘80

ANNI ‘90

2000..

WORD PROCESSOR

(sw general purpose)

IPERTESTO GROUPWARE

A. Calvani, Educazione, comunicazione e nuovi media, UTET, Firenze, 2001

Una questione epistemologica

Lo studio delle tecnologie comunicative si

inserisce all’interno di un sistema di

riflessioni socioculturali che ne determina e

condiziona lo sviluppo

Le tecnologie contribuiscono a una

costruzione sociale della conoscenza

Anni 70’-80’

Cognitivismo

Anni 90’

Costruttivismo

Anni 50’-60’

Comportamentismo

La tecnologia

La conoscenza

Il modo di apprendere

Il modo di comunicare

Il modo di insegnare

L’educazione

Fino agli anni ’80: Computer tutor

CMI (Computer Manager Instruction)

CAI (Computer Assisted Instruction)

ICAI (Intelligent Computer assisted

Instruction)

Funzione di automazione

Paradigmi pscicosicali di riferimento

Comportamentismo

(anni 50-60)

Cognitivismo

(anni 70-80)

Comportamentismo

J.B. Watson

pubblica “Psychologist as

the Behaviorist views

it”nel 1913

Concetti- chiave

Oggetto di studio è l’osservabilità del

comportamento (behaviour)

– Si può studiare soltanto il comportamento esterno

L’apprendimento è il riflesso incondizionato

di uno stimolo esterno (S→R)

– Nulla si può dire della mente

L’idea di comunicazione

Processo meccanicistico e lineare di

trasmissione delle informazioni o

trasferimento dei saperi, lineare e

sequenziale

È trascurata la capacità interpretativa o di

attribuzione di senso del soggetto

– teoria matematica dell’informazione (Shannon e

Weaver)

– La cibernetica di Wiener

Il significato di “educare”

Trasferire saperi, valori e principi socioculturali

già predefiniti per scopi integrativi e modellare

comportamenti

Obiettivo: acquisizione del sapere e della

cultura dominante

L’attività didattica è organizzata partendo da

obiettivi formativi e contenuti predefiniti

Quali media, metodi e strategie didattiche per svolgere la

funzione culturale ed educativa?

Le prime teorie dell’istruzione attribuiscono rigore scientifico ed istituzionale all’organizzazione della conoscenza;

ciò comporta:

Attenzione al sapere scientifico e al programma

Organizzazione scientifico- razionale della didattica

Strutturazione sequenziale, lineare

Valutazione oggettiva dell’apprendimento

Strategie didattiche e Instructional technology

Cognitivismo

George Miller,

pubblica “Plans and the

structure of behavior” nel

1960

Concetti-chiave

Approccio fra il comportamentismo e il

costruttivismo

Studio scientifico e razionale dei processi

mentali e percettivi

Attenzione sul soggetto

La conoscenza è acquisizione –elaborazione cognitiva delle informazioni

Fra comportamentismo e costruzionismo

Non più comportamenti osservabili ma processi cognitivi

Studio della struttura mentale in modo scientifico e razionale

Attenzione sul soggetto

La conoscenza è acquisizione –elaborazione cognitiva delle informazioni

– Enfasi sul senso e sul processo di metacognizione

Rischio: il distacco dalla realtà esterna

L’idea di comunicazione

non più processo lineare e meccanico, ma circolare e cibernetico

– Noam Chomsky dimostra che la teoria matematica di Shannon non può essere applicato al linguaggio naturale

I percorsi comunicativi riflettono la complessità sociale

Prima attenzione ai processi di costruzione del significato

La mente è un meccanismo di tipo cibernetico: può essere studiata e “modellizzata” con metodi scientifici

A. Calvani, Educazione, comunicazione e nuovi media, UTET, Firenze, 2001, p.97

Funzione sociale e culturale di “educare”

Non più semplice trasferimento di informazioni già date,

ma attività riflessiva,sviluppo di competenze e abilità

cognitive soggettive per l’orientamento sociale e

l’autonomia ad agire

La didattica si concentra sul processo di acquisizione

delle conoscenze e delle competenze dei soggetti, ma

rimane istruttiva

Adeguamento delle prerogative curriculari alle

caratteristiche dei soggetti, tuttavia mantengono una

struttura gerarchico-sequenziale

Anni ‘60. Calcolatori elettronici a scuola

Si arricchisce la mappa dei programmi di

insegnamento e le possibilità di apprendimento

individualizzato

Offrono il resoconto del grado di apprendimento

di ciascuno

– CMI (Computer Manager Instruction)

– CAI (Computer Assisted Instruction)

– ICAI (Intelligent Computer assisted Instruction)

CMI

Computer Tutor del docente

Il computer svolge il ruolo del docente

fornisce informazioni sui singoli soggetti e la

classe

verifica il livello di apprendimento attraverso

tests

CAI e l’educazione

Funzione tutoriale più flessibile e amministrativa

ricca ramificazione delle informazioni

percorsi individualizzati di apprendimento e

valutazione (individualizzazione)

responsabilità in mano al docente

strategie di programmazione didattica

– organizzazione gerarchica dei saperi e percorsi definiti

– scarsa interattività

Dal computer tutor al computer tool

Negli anni ‘80 si affermano i computer tools,

famiglie di software general purpose

cosa sono?

Applicativi che consentono lo svolgimento di

attività (fare un database, tabella, operazioni

logiche…)

Computer utensili per l’espressione e

organizzazione delle conoscenze, per

amplificare le potenzialità cognitive

Costruttivismo

Concetti-chiave

• l’attività conoscitiva è strutturazione attiva e

negoziazione interpersonale

• la conoscenza è “situata”: il contatto e

l’esperienza con il contesto circostante incidono

sulla personalità del soggetto

• l’apprendimento da trasferimento di risorse a

processo ermeneutico: l’esperienza incide anche

sul processo di significazione e di interpretazione

della realtà

La svolta degli anni ‘80

Decadono

l’orientamento razionalistico della didattica e

della conoscenza

il modello didattico e di apprendimento

sequenziale-curriculare

modello tecnologico come computer istruttore

La svolta degli anni ‘80

Si esalta l’attività di strutturazione cognitiva

dello studente

Il progresso tecnologico dei calcolatori ha

favorito i processi interattivi degli educatori

Nasce Logo (Seyman Papert): linguaggio con

intenti educativi e micromondi per pensare

Anni ’90 Tecnologie dell’istruzione

Ipertesti (modelli ramificati, multimediali)

Micromondi (Esplorazioni interattive)

Progettazione multimediale

Multimedialità e telecomunicazioni nella:

– Formazione a distanza

– Tecnologia per l’handicap

– Tecnologie per la formazione aziendale

L’ipertestualità

Le caratteristiche:

non linearità: si annullano i canoni aristotelici della scrittura (introduzione, svolgimento, conclusione);

non sequenzialità: non si deve predisporre una cronologia di lettura;

accesso aperto: non esiste uno specifico punto di inizio né di arrivo;

messa in rete dei contenuti: la consultazione può essere verticale orizzontale;

gerarchia variabile dei contenuti: l’ordine dei contenuti, la loro gerarchia è decisa dal lettore, che può definirsi un co-autore.

Ipertestualità e sviluppo della conoscenza

Costruisce processi cognitivi di tipo associativo e flessibile

Sviluppa consapevolezza metacognitiva

Incentiva cooperazione e interazione

Sperimenta l’integrazione fra linguaggi

Sviluppa il pensiero paradigmatico (Bruner)

Sviluppa l’autonomia di orientamento e ricerca