PaestumI - Le mura.Il tratto da Porta sirena alla Postierla 47

Marina Cipriani e Angela Pontrandolfo

Fondazione PaestumTekmeria 8.1

ministero per i Beni e le attività Culturali

soprintendenza per i Beni archeologicidelle Province di salerno, avellino, Benevento, Caserta

museo archeologico Nazionale di Paestum

università degli studi di salerno

Dipartimento diBeni Culturali

Scavi Ricerche Restauri

Tekm

eria

8.1

Paes

tum

Scav

i

Ric

erch

e

R

esta

uri

I - L

e m

ura.

Il tr

atto

da

Port

a si

rena

alla

Pos

tierl

a 47

IsBN 88-87744-18-1€ 100,00

Paestum

I - Le mura.Il tratto da Porta sirena alla Postierla 47

Marina Cipriani e Angela Pontrandolfo

Contributi di

Marina Cipriani

Serena De Caro

Simona Di Gregorio

Fabiano Ferrucci

Fausto Longo

Simone Marino

Silvia Pantuliano

Natascia Pizzano

Angela Pontrandolfo

Alfonso Santoriello

Paolo Vitti

Ottavio Voza

Scavi Ricerche Restauri

Questo volume, primo della serie “Paestum. Scavi, Ricerche, Restauri”, promossa dalla Soprintenden-za Archeologica, è frutto della collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Salerno e si inserisce per scelta ragionata nella collana dei Tekmeria di cui è responsabile scientifico E. Greco, Presidente della Fondazione Paestum, che ha già de-dicato alcuni volumi alle acquisizioni delle più recenti ricerche sulla città antica.

Questa pubblicazione presenta i risultati dell’interven-to compiuto nel tratto orientale delle mura, da Porta Sirena alla Torre 28, illustrando i saggi di scavo, i me-todi e le procedure adottati per schedare e assemblare i blocchi, le analisi e le operazioni che hanno precedu-to e accompagnato i lavori di restauro che costituiva l’obiettivo finale del progetto.

Poiché questo volume è il primo dedicato alla cinta muraria si è ritenuto opportuno premettere una storia degli studi e delle ricerche sul complesso difensivo e, più in dettaglio, sul tratto orientale, insieme ad una raccolta ragionata di tutti i testi e i documenti dal Cin-quecento fino agli inizi del Novecento nei quali sono state citate, disegnate o fotografate le mura di Pae-stum.

Lo sforzo compiuto e i risultati ottenuti aiutano a per-severare con pervicacia nel cercare di raggiungere, pur in un momento di crisi economica ed istituzionale, l’obiettivo di dare vita ad un parco archeologico che superi la concezione di monumenti antichi chiusi in un recinto e si connoti sempre più come vero patrimonio dell’umanità.

Tekmeria 8.1

Paestum. Scavi, Ricerche, Restauri. I - Le mura. Il tratto da Porta Sirena alla Postierla 47ISBN 88-87744-18-1

© Copyright 2010, Fondazione Paestum (ONLUS) - Soprintendenza per i Beni Archeologicidelle Province di Salerno, Avellino, Benevento, Caserta - Dipartimento di Beni Culturali(Università degli Studi di Salerno) - Pandemos s.r.l.

Proprietà letteraria riservata

Fondazione Paestum Centro di Studi Comparati sui Movimenti Coloniali nel Mediterraneo - Onluswww.fondazionepaestum.it - info@fondazionepaestum.it

DistribuzionePandemos s.r.l.via Magna Grecia - casella postale 72 - 84063 Paestum (Sa)Tel. 0828.721.391 - Fax 0828.721.169www.pandemos.it - info@pandemos.it

Tekmeria 8.1

Direttore della collanaEmanuele Greco

RedazioneFausto LongoSerena De Caro

GraficaPandemos Srl

ImpaginazioneVittorio Avagliano

In copertina:Porta Sirena vista dalla città(Archivio Laboratorio di Archeologia “Mario Napoli”Dipartimento di Beni Culturali - Università di Salerno)

In quarta di copertina:Fotografia aerea con il tratto orientale delle murada Porta Sirena alla Torre 28

La serie di volumi Paestum. Scavi, Ricerche, Restauri (Tekmeria 8) nasce da un progetto della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Paestum.

I volumi della collana Tekmeria sono sottoposti alla valutazione del Consiglio Scientifico della Fondazione Paestum e, successivamente, al processo di peer review effettuato da valutatori anonimi.I nomi dei revisori, con la relativa documentazione, sono conservati presso gli archivi della Fondazione Paestum.

All the volumes of the Tekmeria Series are evaluated by the Scientific Advisory Committee of the Paestum Foundation and are peer-reviewed by external anonymous reviewers. The names of these reviewers and their evaluations are kept within the archives of Paestum Foundation.

MINISteROPeR I BeNI eLe AttIvItàCULtURALI

Il volume è stato realizzato nell’ambito del Piano Pluriennaleper l’Archeologia (2000-2002)Legge 400/2000

PAeStUM

I - Le mura.Il tratto da Porta Sirena alla Postierla 47

Marina Cipriani e Angela Pontrandolfo

Paestum 2010

Fondazione PaestumTekmeria 8.1

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Soprintendenza per i Beni Archeologicidelle Province di Salerno, Avellino, Benevento, Caserta

Museo Archeologico Nazionale di Paestum

Università degli Studi di Salerno

Dipartimento diBeni Culturali

Scavi Ricerche Restauri

1. E. Greco, F. Longo (a cura di) Paestum. Scavi, Studi, Ricerche. Bilancio di un decennio (1988-1998)Paestum 2000

2. E. Greco (a cura di) Architettura, Urbanistica, Società nel mondo antico Giornata di studi in ricordo di Roland Martin Paestum 2001

3. E. Greco (a cura di) Gli Achei e l’identità etnica degli Achei d’Occidente Atti del Convegno Internazionale Paestum - Atene 2002

4. R. De Gennaro, A. Santoriello Dinamiche insediative nel territorio di Volcei Paestum 2003

5. R. De Gennaro I circuiti murari della Lucania antica (IV-III secolo a.C.) Paestum 2004

6. E. Greco, E. Papi (a cura di) Hephaestia 2000-2006 Atti del Seminario Paestum - Atene 2008

7. O. Voza (a cura di) Parco Archeologico di Paestum. Studio di fattibilitàPaestum 2009

8.1. M. Cipriani, A. Pontrandolfo Paestum. Scavi, Ricerche, RestauriI - Le mura. Il tratto da Porta Sirena alla Postierla 47 Paestum 2010

8.2. M. Cipriani, A. Pontrandolfo Paestum. Scavi, Ricerche, RestauriII - Le mura. Il tratto nord-orientale Paestum c.d.s.

8.3. M. Cipriani Paestum. Scavi, Ricerche, RestauriIII - L’agora e l’insula IS 2-4 Paestum c.d.s.

8.4. G. Avagliano Paestum. Scavi, Ricerche, RestauriIV - Il restauro degli isolati a ovest del santuario meridionale Paestum c.d.s.

9. R. Bonaudo, L. Cerchiai, C. Pellegrino (a cura di) Tra Etruria, Lazio e Magna Grecia: indagini sulle necropoliAtti dell’Incontro di Studio Paestum 2009

10. N. Laneri Biografia di un vaso Paestum 2009

11. F. Camia, S. Privitera (a cura di) Obeloi. Contatti, scambi e valori nel Mediterraneo antico. Studi offerti a Nicola Parise Paestum 2009

12. A. Polosa Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide. Il Medagliere Paestum 2009

13. F. Longo Le mura di Paestum. Antologia di documenti, dipinti, stampe grafiche e fotografiche dal Cinquecento agli anni Trenta del Novecento Paestum c.d.s.

Volumi della collana

Digitalizzazione documentazione graficaElaborazione ed impaginazione supporti grafici e fotograficiRita Pinto

Rilievi delle mura e ipotesi ricostruttivePaolo Vitti - Ottavio Voza

Planimetrie e sezioni saggi di scavoLaboratorio di Archeologia “Mario Napoli” del Dipartimento di Beni Culturali - Università degli Studi di Salerno

Planimetrie tombeRosario Marino

Disegni dei repertiRosario Marino - Vincenza Morlando (fig. 73, Cap. IV.2.2)

Fotografie di scavo e dei repertiLaboratorio di Archeologia “Mario Napoli” del Dipartimento di Beni Culturali - Università di Salerno

Fotografie delle moneteGiovanni Grippo - Francesco Valletta

Fotografie dei resti faunisticiNatascia Pizzano

Fotografie dell’intonacoFabiano Ferrucci

Documenti e fotografie di archivioArchivio dell’Ufficio Scavi di PaestumArchivio Ente per l’Antichità e i Monumenti della Provincia di Salerno

Restauro dei repertiPietro Stasi - Maria P. Voza - Franco Calceglia - Raffaele Cantiello - Francesco Marino

Il volume è il risultato di un lavoro di équipe

Le diverse parti sono curate dai seguenti autori:

Marina Cipriani (MC)

Serena De Caro (SDC)

Simona Di Gregorio (SDG)

Fabiano Ferrucci (FF)

Fausto Longo (FL)

Simone Marino (SM)

Silvia Pantuliano (SP)

Natascia Pizzano (NP)

Angela Pontrandolfo (AP)

Alfonso Santoriello (AS)

Paolo Vitti (PV)

Ottavio Voza (OV)

A anfore da trasportoAE bronzoAR argentobl./bll. blocco/ib.p. bordo perlinatoc ceramicac.b. conservazione buonac.c. conservazione cattivaCf ceramica da fuocoCI ceramica di impastoc.m. conservazione mediaCor ceramica corinziacr coroplasticaD/ drittod. destraD com ceramica depurata comunediam. diametroE estea elementi architettoniciF ceramica acroma con decorazione a fascef oggetti fittilifig./ figg. figura/eFn ceramica a figure nereFna ceramica a figure nere atticaFr ceramica a figure rosseFra ceramica a figure rosse atticaFrp ceramica a figure rosse pestanaGC grandi contenitoriGr ceramica grezzagr grammih altezzaI ceramica di tipo ionicoIg ceramica italo-geometricaIm Cor ceramica di imitazione corinzial utensili liticilargh. larghezzalungh. lunghezzaMa ceramica miniaturistica acromaM Cor ceramica miniaturistica corinziame metalliM F ceramica miniaturistica acromamm millimetrimn monete

M Vn ceramica miniaturistica acromaN nordn./nn. nota/en°/nn° numero/iO ovestOr. oricalcoor oggetti di ornamentop postierlap.c. posizione dei coniipgc pigmenti di coloreprof. profonditàpropr. proprietàR/ rovesciord resti dendrologicirf resti faunisticiS suds scalas. sinistraslm sul livello del maress. seguentispess. spessoreT torreT. tombaTT. tombetav./ tavv. tavola/eVn ceramica a vernice nera e sovraddipintaVna ceramica a vernice nera atticaVr ceramica a vernice rossaU unguentariUS unità stratigraficaUSM unità stratigrafica murariaUU. SS. unità stratigrafiche

I disegni degli oggetti, ove non diversamente indicato, sono in scala 1:2; i corredi delle tombe sono in scala 1:4 come la documentazione grafica delle classi ceramiche nel Cap. VI.Le fotografie delle monete sono in scala 1:1 nel Cap. VI e 1:2 nei corredi delle tombe.Le planimetrie, le sezioni dei saggi di scavo e le piante delle tombe, ove non diversamente indicato, sono in scala 1:50.Le misure e le quote sono in metri e rapportate al livello del mare.

Abbreviazioni

Indice

Premessa ............................................................................................................................................................................................................................. Xi

Abstract I - the Walls from Porta Sirena to Postierla 47 .................................................................................................................................. XVii

Capitolo iLe mura di Paestum e la loro percezione nel tempo Marina Cipriani - Fausto Longo - Angela Pontrandolfo

I.1 Storia degli studi e della ricerca (MC - AP) ............................................................................................................................. 1

I.2 Le mura tra descrizione e rappresentazione dal Cinquecento ai primi decenni del Novecento (FL) ... 14

Capitolo iiIl tratto orientale tra Porta Sirena e la torre 28 Marina Cipriani - Angela Pontrandolfo - Alfonso Santoriello

II.1 Porta Sirena tra rappresentazioni e indagini cognitive (MC - AP) ...................................................................... 39

II.2 La catalogazione dei blocchi e i saggi di scavo: metodologia e procedure (AS) ...................................... 51

Capitolo iiiLe tombe lungo la cortina esterna ..................................................................................................................................................... 61 Serena De Caro - Simona Di Gregorio

Capitolo iVI saggi di scavo Serena De Caro - Simona Di Gregorio - Simone Marino

IV.1 Il tratto da Porta Sirena alla Postierla 47 .............................................................................................................................. 75

IV.1.1 Saggio 1 (SM) ............................................................................................................................................................................................... 75

I materiali (SDG) ....................................................................................................................................................................................... 81

IV.1.2 Saggio 2 (SM) ............................................................................................................................................................................................... 87

I materiali (SDG) ....................................................................................................................................................................................... 92

IV.1.3 Saggio 5 (SM) ............................................................................................................................................................................................... 99

I materiali (SDG) .................................................................................................................................................................................... 102

IV.1.4 Saggio 3 (SM) ............................................................................................................................................................................................. 104

I materiali (SDG) .................................................................................................................................................................................... 111

IV.1.5 Saggio 4 (SM) ............................................................................................................................................................................................ 122

I materiali (SDG) .................................................................................................................................................................................... 124

IV.2 Il settore settentrionale della Porta (SDC) .......................................................................................................................... 126

IV.2.1 Trincee 6 e 7 ............................................................................................................................................................................................ 126

IV.2.2 Saggio 8 ...................................................................................................................................................................................................... 129

IV.2.3 Saggio 9 ...................................................................................................................................................................................................... 139

IV.2.4 Saggio 13 ................................................................................................................................................................................................... 179

IV.3 Il settore centro-meridionale della Porta (SDC) ............................................................................................................. 190

IV.3.1 Trincea 10 ................................................................................................................................................................................................. 190

IV.3.2 Trincea 11 ................................................................................................................................................................................................. 191

IV.3.3 Saggio 12 ................................................................................................................................................................................................... 193

IV.3.4 Saggio 14 ................................................................................................................................................................................................... 206

Capitolo VL’edificio quadrangolare Serena De Caro - Fabiano Ferrucci - Natascia Pizzano

V.1 Analisi delle fasi di vita (SDC) ..................................................................................................................................................... 219

V.2 Analisi dei resti animali (NP) ........................................................................................................................................................ 231

V.3 Caratterizzazione macroscopica degli intonaci (FF) ................................................................................................... 241

Capitolo ViLe classi ceramiche e le monete Serena De Caro - Simona Di Gregorio - Silvia Pantuliano

VI.1 Inquadramento delle classi ceramiche (SDC - SDG) .................................................................................................... 243

VI.2 Le monete (SP) ......................................................................................................................................................................................... 284

Capitolo ViiLa struttura architettonica Paolo Vitti - Ottavio Voza

VII.1 Analisi architettonica delle mura nel tratto indagato .............................................................................................. 289

VII.2 La Porta Sirena ...................................................................................................................................................................................... 321

Capitolo ViiiLe operazioni di restauro .......................................................................................................................................................................... 353 Marina Cipriani - Paolo Vitti - Ottavio Voza

Capitolo iXInquadramento cronologico e sintesi interpretativa ................................................................................................. 365 Marina Cipriani - Angela Pontrandolfo

Appendice ...................................................................................................................................................................................................................... 381

Bibliografia ..................................................................................................................................................................................................................... 389

elenco delle tavole fuori testo ...................................................................................................................................................................... 409

XI

Premessa

La città di Poseidonia-Paestum sin dalla sua riscoperta alla fine del Settecento è stata oggetto di interesse scientifico internazionale rivolto dapprima alle emergenze architettoniche, in particolare i templi, e progressivamente all’intera città e al suo territorio.

L’attività di scavo e ricerca condotta per lungo tempo da personalità quali Paola Zancani Montuoro, Umberto Zanotti Bianco, Amedeo Maiuri, Pellegrino Claudio Sestieri, Mario Napoli, Dinu Theodorescu, per ricordare quelli che non sono più tra noi, ha lasciato, non solo da un punto di vista scientifico, una traccia consistente ed ha creato una ricca tradizione di studi. Questa costituisce le fondamenta del lavoro degli archeologi che tuttora, pur con mutati strumenti e prospettive di indagine, continuano ad investigare questa straordinaria e nello stesso tempo complessa realtà antica inserita in un tessuto moderno in continua evoluzione.

La necessità oggi di coniugare ricerca finalizzata alla conoscenza, alla conservazione, alla messa in valore e gestione di un patrimonio culturale tra i più ricchi al mondo impone piena collaborazione sia tra istituzioni ed enti, sia convergenza e confronto tra specialismi diversi.

In questa prospettiva da tempo si è sviluppata una intensa collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Salerno, Avellino Benevento e le Università campane, l’École Française di Roma, il Centro Jean Bérard di Napoli, la Fondazione Paestum, l’Istituto Centrale per il Restauro, l’Istituto Archeologico Germanico di Roma.

È doveroso ricordare che in tempi più recenti l’impulso per la messa a punto di un vastissimo programma di restauro e valorizzazione del sito antico di Paestum nel suo complesso si deve a Giuliana Tocco, Soprintendente archeologo a Salerno dal 1986 al 2007.

Grazie ai finanziamenti erogati nell’ambito del Progetto F.I.O. (Fondi per l’Investimento e l’Occupazione), attuato dal 1988, ai successivi fondi resi disponibili dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sui proventi del gioco del Lotto, a quelli stanziati dal Piano Pluriennale per l’Archeologia (2000-2002) e, infine, alle risorse comunitarie del Programma Operativo Regionale (P.O.R. Campania 2000-2006), la Soprintendenza ha potuto dare attuazione concreta ad una intensa progettualità che si è tradotta in un piano organico di interventi di scavo, restauro e messa in valore dei monumenti della città antica. Oltre al restauro dei templi dorici, degli edifici dell’agorà, del foro e degli isolati di abitazione di età romana, si è compiuto un complesso lavoro conservativo, integrato da indagini analitiche, sul corpus delle pitture funerarie e, infine è stato realizzato e completato lo studio e il restauro del tratto orientale delle mura. A questi interventi si è coniugata l’esigenza di dare un rinnovato assetto all’allestimento del Museo Archeologico, arricchito di due nuove sezioni espositive dedicate alla Preistoria e Protostoria e alla città romana, mentre presso il santuario di Hera al Sele si è creato “il Museo narrante”, innovativo sul piano della comunicazione.

XII PAESTUM ScaVi, ricerche, reSTauri 1

In questo contesto la volontà di dare vita al riassetto complessivo del sito antico, non solo attraverso la ricomposizione del continuum spaziale della città, ma inteso nella sua valenza territoriale, e l’esigenza di promuoverne forme innovative di valorizzazione e gestione indussero Giuliana Tocco, nell’ambito delle risorse deliberate dal CIPE per gli interventi nel Mezzogiorno (L. 208/1998), a predisporre e bandire una gara per la realizzazione di uno Studio di fattibilità del Parco Archeologico di Paestum. La sua realizzazione fu affidata ad un gruppo di progettazione, coordinato da Emanuele Greco, in cui confluivano diverse competenze scientifiche e professionali costituite dagli architetti Antonio Cortese, Guido Cortese, Gaetana Corvino, Ottavio Voza, dagli ingegneri Giancarlo Cosenza e Roberto Garavini, dalla dott.ssa Giovanna Zauli e dal prof. avvocato Giovanni Capo.

Lo Studio, pubblicato nel 2009 nella collana Tekmeria della Fondazione Paestum, individua l’insieme delle scelte finalizzate alla valorizzazione del comprensorio della città antica e le tematiche progettuali tese alla messa in valore del territorio sotto il profilo culturale ed ambientale. Esso comprende proposte progettuali organiche, indirizzate anche ad una più moderna fruizione e gestione di questo grande patrimonio culturale, intendendo rendere godibili da parte di un pubblico più vasto e interessato i caratteri peculiari dell’insediamento antico attraverso un percorso integrato in grado di relazionare le testimonianze materiali inserite in un contesto naturale che, nonostante i guasti, ha ancora un indubbio valore intrinseco.

Lo Studio di Fattibilità è scaturito dalle conoscenze pregresse e, nel contempo, è diventato il punto di partenza e di impulso per intraprendere nuovi percorsi, interventi e restauri intesi come strumento per potenziare e realizzare su basi imprescindibilmente scientifiche un parco archeologico non chiuso in se stesso ma autonomo volano di sviluppo, auspicabilmente aperto anche all’apporto di privati, per concorrere alla costruzione di un’ identità territoriale.

L’integrazione con l’ambiente che racchiude le testimonianze archeologiche ha, infatti, in sé le opportunità di una reale crescita culturale, economica e sociale dell’intero contesto.

In quest’ottica hanno particolare importanza due interventi messi a punto dalla Soprintendenza ed attuati grazie alle risorse europee dell’“Agenda 2000-2006”. L’uno ha riguardato l’acquisizione al Demanio dello Stato dell’ex stabilimento industriale Cirio, che nello Studio di Fattibilità ha un ruolo di primaria importanza nei programmi di recupero complessivo del paesaggio immediatamente a sud delle mura, di allestimento di spazi espositivi e di strumenti di supporto alla visita della città antica e del suo territorio.

Il secondo intervento che, in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Salerno ha permesso lo scavo, lo studio e il restauro del tratto orientale delle mura, da Porta Sirena alla Torre 2, viene a completare l’analogo lavoro già effettuato sul versante sud-orientale del circuito difensivo, da Porta Sirena alla Torre 28, i cui risultati sono pubblicati in questo volume.

Oltre a queste attività giusto risalto va dato alle strategie e ai metodi di ricerca progettati e messi in atto dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Salerno, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica ed il Museo di Paestum, tesi a delineare attraverso un survey territoriale un quadro diacronico, “dinamico” e globale finalizzato alla ricostruzione dei paesaggi antichi di Poseidonia-Paestum, delle loro trasformazioni e delle forme di occupazione. Al lavoro sul territorio, tuttora in corso, si coniuga una serie di pubblicazioni che il Dipartimento di Beni Culturali della stessa Università sta realizzando sulle necropoli pestane. Le prime due, dedicate rispettivamente alle necropoli di Andriuolo e di Licinella, sono in corso di stampa per i tipi della casa editrice Bretschneider. Ugualmente in via di edizione è la pubblicazione sul restauro delle pitture funerarie realizzata dalla Soprintendenza per i tipi di Betagamma editrice e che intende, come già avvenuto per l’intervento sui templi dorici, edito nel 2006, dare notizia delle metodologie impiegate e dei risultati acquisiti.

L’attività sul campo e le pubblicazioni in atto consentono di affermare che attorno a Paestum le feconde radici di una tradizione di ricerche e studi è continuata incessantemente. In tempi più vicini a noi ha

XIIIIntroduzione

prodotto, oltre a tanti altri contributi, gli importanti cinque volumi sulla topografia e urbanistica della città editi nella serie Poseidonia-Paestum, curata da E. Greco, D. Theodorescu, A. Rouveret, lo studio architettonico del tempio di Hera, opera di D. Mertens, il lavoro su Le tombe dipinte di Paestum, di A. Pontrandolfo e A. Rouveret, il volume sul santuario di Santa Venera, curato da J.G. Pedley e M. Torelli. Tale vitalità di ricerca è frutto di collaborazioni non solo formali e burocratiche tra Enti e Istituzioni ma soprattutto è fondata sulla condivisione di finalità scientifiche ed è sostanziata dal comune desiderio di conoscenza, scevro da inutili primazie, protagonismi e nazionalismi.

Lo stesso spirito ha animato quotidianamente il lavoro sul campo, l’elaborazione dei dati acquisiti e lo sforzo di offrire immediatamente i risultati al pubblico e alla comunità scientifica.

Questo volume è il primo della serie “Paestum. Scavi, Ricerche, Restauri”, promossa dalla Soprintendenza Archeologica. Esso è frutto della collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Salerno e si inserisce per scelta ragionata nella collana dei Tekmeria di cui è responsabile scientifico E. Greco, Presidente della Fondazione Paestum, che ha già dedicato alcuni volumi alle acquisizioni delle più recenti ricerche sulla città antica.

Questa pubblicazione presenta i risultati dell’intervento compiuto nel tratto orientale delle mura, da Porta Sirena alla Torre 28, illustrando i saggi di scavo, i metodi e le procedure adottati per schedare e assemblare i blocchi, le analisi e le operazioni che hanno preceduto e accompagnato i lavori di restauro che costituiva l’obiettivo finale del progetto.

Poiché questo volume è il primo dedicato alla cinta muraria si è ritenuto opportuno premettere una storia degli studi e delle ricerche sul complesso difensivo e, più in dettaglio, sul tratto orientale, insieme ad una raccolta ragionata di tutti i testi e i documenti dal Cinquecento fino agli inizi del Novecento nei quali sono state citate, disegnate o fotografate le mura di Paestum.

Lo sforzo compiuto e i risultati ottenuti aiutano a perseverare con pervicacia nel cercare di raggiungere, pur in un momento di crisi economica ed istituzionale, l’obiettivo di dare vita ad un parco archeologico che superi la concezione di monumenti antichi chiusi in un recinto e si connoti sempre più come vero patrimonio dell’umanità.

Gli interventi realizzati negli ultimi venti anni non si sarebbero concretizzati senza l’impulso ed il vitale sostegno in primo luogo di Giuliana Tocco, e successivamente senza l’amichevole partecipazione di Maria Luisa Nava, succeduta nel 2008 nella Direzione della Soprintendenza Archeologica.

Questo volume non sarebbe giunto a termine senza la fattiva collaborazione del personale del Museo di Paestum e del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Salerno a cui va la più sincera e riconoscente gratitudine.

Marina Cipriani - Angela PontrandolfoPaestum, settembre 2009

XV

Abstract. I - the Walls from Porta Sirena to Postierla 47

This work illustrates the results of archaeological investigations made along the eastern versant of the boundary wall of Paestum, and in particular along the section running between Porta Sirena and Tower 28. Such interventions have been carried out in the context of the Superintendency program for the Archaeological SA-AV-BN Office, with the aim of organising and increasing the value of the entire fortified circuit of Paestum. The project has been financed by funding from the National Programme for Archaeology (L. 29-12-2000, years 2000-2002).

Structural restoration has been the aim of this project which has involved a series of investigations and complementary research projects with the purpose of recovering and documenting elements useful for a more exact understanding of Porta Sirena and the Eastern wall section both from a chronological and constructive viewpoint.

The research, respecting prearranged objectives, has been organized in such a way as to foster interaction between the archaeological investigations, architectural drawing and restoration work.

The archaeological investigation has been oriented towards various levels; one regarding the computerized cataloguing management of the blocks and the lapideous elements lying alongside the base of the curtains walls, while keeping in mind that, with particular reference to the thirties, most of the blocks have been moved or used for making foundations and elevating the road, which is still operative today.

Excavation tests were set up to identify and isolate those made by H. Schläger and, above all, to investigate specific sectors in the foundations and between the curtain walls, from which to draw the information necessary to circumscribe the chronological phases of this sector of the walls and of Porta Sirena, and useful for checking construction techniques of both the foundations and the upper sections.

This research has not only supplied precious indicators to give substance to the working hypotheses, but has also rendered concrete documentation, in part unexpected, increasing the breadth of our knowledge and throwing light on the organisation and the transformation of this part of the town, from ancient times onwards.

The architectural drawings, based on a careful analysis of philological structure, has allowed to interpret and document the constitutive elements of the walls and Porta Sirena, as well as their internal relationships and the construction sequences adopted. The work brought us to distinguish the differences in both in the fabric of the walls, attributable to the various sites active at the time of the building of some preserved curtain walls, and the discontinuities connected to reconstruction work and to reorganisation of the walls over time. Drawings of the section undergoing investigation have also been useful for the realization of a thematic map documenting the state of conservation of the structures at the beginning of the operations, at the various phases during intervention and of the parts affected by restoration.

XVI PAESTUM ScaVi, ricerche, reSTauri 1

In the first chapter it was considered opportune to present a short description of the defensive complex in its current form, and retrace, albeit roughly, steps relevant to the perception of the walls in the European cultural history and as how specific interest in the monument has progressively increased, at first for its architectural value and later as an archaeological record of which to try to understand the chronology, the construction phases the relative transformations and use.

In the first part of Chapter II the focus has been changed to concentrate on a re-examination both of the studies de dicated to the fortified Eastern side, and of the testimonies which might record how Porta Sirena was perceived at the time as the only one of the four entrances to the town which has always preserved its elevation and its functions.

In the second part of the same chapter, the focus is on the procedures adopted regarding the criteria used for the computerized cataloguing and recording of the erratic lapideous materials, lying outside and inside the curtain wall, and the methodology that has directed the excavations with the aim of providing useful elements concerning chronology and construction techniques.

The following two chapters (III and IV) concentrate on the presentation of the excavations carried out along the external curtain wall, where Imperial age tombs have been brought to light, inside and outside the battlements, in the emplecton and near to Porta Sirena. Trenches dug by H. Schläger in the sixties have been identified and distinguished near Porta Sirena, and the new excavations have discovered a naiskos, which is studied in-depth in Chapter V.

The quantity of ceramic fragments found in the excavations has made it opportune to dedicate Chapter VI to the organisation of the most frequently occurring classes, in order to provide a synthetic picture of the criteria used in the analysis of the materials, which constitute the foundation on which the chronological sequences of the stratigraphic units have been elaborated.

The Chapter VII focuses on the philological analysis of the Eastern door and of the structures along the fortified section involved in the intervention; such analysis has been oriented to define the nature of the constitutive elements and their internal relations, in order both to register the constructive sequences, and substantiate the hypothesis concerning the various phases and the rendering of this wall section and of Porta Sirena.

The VIII Chapter clarifies choices adopted in the restoration, for which the aim of finding a balance between the historicized image of “rudero” of the monument and its value as a historical document to be safeguarded and protected from degradation, has been pursued. Analysis of degrading factors and the causes of damage follows a detailed description of the interventions made to improve the general condition of the monument and the exploiting of its full potential.

The acquired elements allow the last chapter to outline the sequence of facts and interventions which have affected the Eastern town limit from its foundation to today and to roughly distinguish three archaeological macroperiods, further split into phases marked by actions, which are in a few cases chronologically definite, in others harder to place on the timeline.

The first macroperiod concerns the forms of occupation of the Eastern Poseidonia area before the building of the fortification. The second involves the various construction phases of Porta Sirena and of the walls, determined by the evolution of poliorcetic techniques in a time span which included the last decades of IV century and the late Republican age. The third macroperiod concerns interventions and punctual reconstruction of the curtain walls, some probably dating back to Augustan times, when the main artery from Porta Sirena was paved with stones, and, above all, the progressive loss of the wall’s function, which marked its slow degradation.

In short, the Eastern wall section was installed in a an area which was quite busy, albeit sporadically, from the VII century, before the foundation of the town, and was more concretely involved, judging by the

XVIIAbstract

presence of structures from this time, from midway through the VI century BC.The dense stratigraphic level succession near the stair S8 is of importance, where a beaten path, about

5.80 m wide and less than 0.10 m thick, has been identified, dating from between the end of the VI and the beginning of the V century BC. This road, for its consistency, dimensions, position and orientation in N-S sense has shown itself to be part of one stenopos of the most ancient road system, and was hiding a part of the foundation of a more ancient structure in travertine rock pieces, also oriented it in N-S sense and lodged in the ground in direct contact with the geological layer.

In substance, the Eastern margins of the town have been occupied by constructions from their origins. The creation of the road in the last quarter of the VI century, at the same time as the realization of the urban grid, marks a tangible limit that cancels out a few pre-existing structures, while apparently respecting others placed along its Western and Eastern margins.

These structures seem to not to survive, however, beyond the first half of the V century BC, as suggested by the chronological consistency of the numerous ceramic fragments, found in the layers connected to periods of use and deterioration.

Due to the nature of the investigation we are today unable to define the extension and the form of the buildings which belonged the structures discovered, and nor can we understand their intended use. However, the quantitative and qualitative analyses of the material associated with them allow us to assume that these structures were destined for functions of a ritual nature.

The chronological anchorages obtained by stratigraphy show, at least in the sections investigated, that the oriented N-S road in the Porta Sirena South area, it is the only element which is archaeologically documentable from the first half of the V century, when it was covered by a further, beaten road and the ancient structures were contemporaneously eliminated. It is difficult to establish if this road had a pomerial function from the beginning, although it is not to be questioned that, in the Porta Sirena Southern section, it defines a tangible limit on the Eastern town versant, marked later by the building of the walls.

The suggestion which, about mid-way through the V century BC, the Eastern side of town had undergone solid transformations which left only the road axis unchanged, is supported by the presence of a small temple with a quadrangular plan, discovered on the Northern side of Porta Sirena, 13 m from its barrel-vault and not far from the internal curtain wall.

The building, oriented E-W, with entry to the West and perhaps a double sloping cover, inside had a fireplace and a plastered trapeza covered with fine white stucco, like that on the outside walls.

It was raised at the opening of the large plateia, which crosses the town from East to West and it seems to have the purpose of marking the separation between the inside and outside of the town.

We do not have elements to identify the titular divinity of the cult practised at the shrine, but some clues can be drawn by the votive materials pertaining to the last phase of active use: the only statuettes depicting divinity are identical to images of Athena found in the urban goddess sanctuary, starting from the second half of V century BC.

Excavation data allow us to affirm that from midway through the V century BC until the first decades of the III century BC, the plateia was still in function and the temple did not undergo alterations.

Therefore, with our present knowledge, it is possible to define three architectural phases at the Porta Sirena, their chronological organisation and their relationship with the boundary wall.

The elements recovered during the excavation of the door area, the filling between the curtain walls and near Postern 47 suggest, therefore, a first phase of the boundary wall during the last decades of the IV century, in which the planimetric level door seems to have an open courtyard organisation, set back 7.40

XVIII PAESTUM ScaVi, ricerche, reSTauri 1

m from the outside wall front, with walls 4.50 m wide as confirmed both from excavations near Postern 47, and from the analysis of its architectural structure as well as, in analogy, from the size of kermauer preserved on the Northern side.

The red line traced by testimonies concerning the final years of the IV century BC finds a further connection with data obtained through the study of the structures and the relationships between levels: the height of Postern 47, including the covering, is the same as the lower part of the filling in the section contained between the two walls, just as its width is exactly equal to that of the postern without the curtain wall thickness.

On the basis of these elements is extremely clear that at least the section running from stair s8 to Postern 47 underwent, about midway through the III century BC, the general reconstruction of a previous layout.

The door system remained substantially unchanged, but the widening and the raising of the Eastern boundary section (7 x 7.30 m), and the building of the stairs in the section included between Porta Sirena and Tower 28, were realized, one immediately to the South of the Porta (s7), connected to the reinforcement of its defences, and the other one (s8) was placed at 1.10 m.

A few blocks reused in the Porta during the last phase, which is still preserved, have allowed us to identify elements referable to the barrel-vault of the open courtyard door, and estimate, concerning the second phase, its dimensions with more certainty: a rectangular space, 7.40 x 5.20 m, open to the East and closed on the town side by a passage with a vaulted covering, 3 x 3 m.

It is possible to specify that if the encumbrance of the Porta substantially remained unchanged in the first two phases, the state of the structures, identified almost exclusively by foundations, induce us to specify with more security that its organisation as an open courtyard a vaulted room was completed only in the second phase, when, about mid-way through the III century BC, the sides of the courtyard were totally rebuilt to connect them to the new boundary dimensions, an event which contemporaneously involved the destruction of the temple, still respected by the Porta in the first phase.

In short, reassembling all the elements recovered and analysed, we believe we can affirm that the open courtyard of the second phase Porta and the Eastern section of the boundary circuit connected to it are the results of a single project, but we are also sure that this layout has been set up to widely reuse and rearrange elements of structures pertaining to a pre-existent door and wall, which the stratigraphic data show at the last decades of IV century BC.

This planimetric organization of the Porta underwent a radical transformation at a later time, assuming the current aspect: closed courtyard to the outside East with a front part and an internal body deeper to the West and narrower than the precedent, to contain the door shutters within the thickness of the central barrel-vault and to obtain two pedestrian passages parallel to the shafts.

The philological analysis of the elevated part has confirmed our insight, with the high percentage of material recovered, allowing us to understand that the building of the new Porta involved the breaking of the boundary wall, with the purpose of widening the courtyard.

Furthermore, excavations have permitted us to verify that this operation is connected the creation of foundations deeper than those of the Porta in previous phases, with the radical dismantling of the Southern structures and a partial overlap on those of the Northern side, in respect to which the more recent foundations were moved back.

Unfortunately we do not have useful elements with which to precisely date this intervention. However, we can place it after halfway through the III century BC and before the Augustan age, as excavations have registered that the thick layers of preparation of large paving stones, which cross the door, visible also in the eighteenth century, have removed all the previous beaten roads, the levels of which, with datable materials between the II and III century BC, seem to have been used as filling for the functional channels

XIXAbstract

to assure greater stability of the road system.If Porta Sirena has remained unchanged over time and has continued to perform its function of providing

access to the East of the town, the corresponding section of walls has undergone, over the time , touch-ups and specific restoration, above all in a few parts which are still weaker today. We do not have elements to date these interventions precisely, also because of the numerous incidences of plundering in the thirties.

However some data offers the possibility to obtain, albeit indirectly, clues that the walls, at least from the end of I century AD onward, have undergone a transformation in regard to their original defensive organization, since the space immediately to the feet of the outside curtain wall was designated for burials from the end of the I century AD all the way through to the end of the III century AD.