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Fondazione per il Sud – Bando Educazione dei Giovani 2010 – Allegato A 2010 Demosphera Paolo Messina Vers. 04 [ BANDO EDUCAZIONE DEI GIOVANI 2010 ] [ Tutti i diritti di proprietà intellettuale sul contenuto di queste pagine sono riservati. I testi e le immagini non possono essere riprodotti con nessun mezzo o procedimento, senza autorizzazione dei titolari del copyright.]

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Fondazione per il Sud – Bando Educazione dei Giovani 2010 – Allegato A

2010

Demosphera

Paolo Messina

Vers. 04

[ BANDO EDUCAZIONE

DEI GIOVANI 2010 ]

[ Tutti i diritti di proprietà intellettuale sul contenuto di queste pagine sono riservati.

I testi e le immagini non possono essere riprodotti con nessun mezzo o procedimento, senza autorizzazione

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Bando Educazione dei Giovani 2010

FONDAZIONE PER IL SUD

in collaborazione con

Proposta di Progetto – Allegato A A cura del Soggetto Responsabile:

Ragione Sociale _________________________________________________________________________ Codice Fiscale e/o Partita IVA _____________________________________________________________ Titolo Progetto __________________________________________________________________________ Ambito territoriale di intervento Comune/i: Bari Cagliari Catania Napoli Palermo Reggio Calabria

Provincia/e: Caserta Crotone Matera Nuoro Siracusa Taranto N. Soggetti della Partnership (incluso Soggetto Responsabile) _______ Durata del progetto (mesi): 18 Ambiti di Intervento Selezionare uno o più dei seguenti ambiti:

a. Contrasto alla dispersione scolastica dei bambini della scuola primaria

b. Contrasto alla dispersione e recupero alla scolarità dei giovani della scuola secondaria di primo grado

c. Contrasto alla dispersione e recupero alla scolarità dei giovani della scuola secondaria di secondo grado

Riservato alla Fondazione per il Sud: Protocollo n. ________________________ Data timbro postale ____/____/_______ Data ricezione ____/____/_______

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1. DOCUMENTI DA PRESENTARE La Proposta di Progetto si compone dei documenti elencati nei punti sotto-indicati dal n. 1 al n. 9. Per quanto riguarda in particolare gli Allegati A e B, questi, una volta compilati, andranno firmati in originale in ogni pagina. La copia cartacea della Proposta di Progetto dovrà pervenire in un unico plico contenente tutti i documenti di seguito elencati a:

Fondazione per il Sud Attività Istituzionali – Bando Educazione dei Giovani 2010

Corso Vittorio Emanuele II, 184 00186 Roma

Il plico deve essere inviato entro la data di scadenza del 10 settembre 2010 (fa fede il timbro postale) e dovrà comunque pervenire presso gli uffici della Fondazione per il Sud (di seguito “Fondazione”) entro 30 giorni dalla suddetta data di scadenza. Dal momento della ricezione da parte della Fondazione, la documentazione avrà efficacia giuridica di offerta contrattuale irrevocabile per i 180 giorni successivi. Documenti:

1. Proposta di Progetto (Allegato A al Bando 2010 della Fondazione per il Sud) compilata

in tutte le sue parti

2. Budget (Allegato B)

3. Copie elettroniche di Proposta di Progetto (Allegato A) e Budget (Allegato B) in un unico

CD-ROM (esclusivamente in formato Word ed Excel)

4. Autocertificazione antimafia (Allegato C) per il Soggetto Responsabile e per ciascuno dei

Soggetti della Partnership (ad eccezione degli enti pubblici) compilata in tutte le sue parti

5. Tre Curriculum vitae, di cui uno del rappresentante legale del Soggetto Responsabile e

altri due di risorse umane coinvolte nella gestione e svolgimento del progetto

6. Atto Costitutivo (nella forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata) e

Statuto del Soggetto Responsabile

7. Bilanci d’esercizio (o Rendiconti Finanziari) approvati 2008 e 2009 del Soggetto

Responsabile

8. Interrogazione Anagrafica dell’Agenzia delle Entrate attestante la sede legale del

Soggetto Responsabile in una delle aree territoriali oggetto di intervento (da prima del 10

settembre 2007)

9. Eventuali necessarie autorizzazioni da parte degli enti pubblici preposti (Comuni, ASL,

ecc.), laddove siano previste azioni di riqualificazione/ristrutturazione dei beni fisici

materiali.

Costituisce condizione di ammissibilità al Bando la presentazione di tutti i summenzionati documenti.

E’ altresì condizione di ammissibilità al Bando la compilazione della Proposta di Progetto (Allegato

A) in tutte le sue parti, con l’eccezione di quelle espressamente indicate come opzionali.

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2. LA PARTNERSHIP 2.1 Descrizione della Partnership Massimo 70 righe Descrivere obiettivi, modalità e caratteristiche qualificanti della Partnership.

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2.2 Il Soggetto Responsabile 2.2.1 Informazioni Generali

Ragione Sociale

Codice Fiscale / Partita IVA C.F. P.I.

Data di Costituzione Precedente al 10 settembre 2007.

Forma giuridica Associazione riconosciuta Associazione non riconosciuta Cooperativa sociale Consorzio di cooperative sociali Ente Ecclesiastico Fondazione

Iscrizione a Registri del volontariato

Registro Regionale …………………. (specificare regione) Registro Provinciale ……………… (specificare provincia)

N. iscrizione ………………… Data………………… No

Indirizzo della sede legale Via, comune, provincia, regione della sede legale.

Nominativo e ruolo della persona di contatto (referente del progetto)

Telefono

Fax

E-Mail

Sito internet

Ruolo assunto nel progetto Massimo 30 righe

Risorse umane nella/e regione/i oggetto di intervento

Dettagliare numero addetti a tempo indeterminato, determinato, collaboratori a progetto, consulenti, stagisti, volontari, …

Risorse umane impiegate nel progetto

Dettagliare numero addetti a tempo indeterminato, determinato, collaboratori a progetto, consulenti, stagisti, volontari, …

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2.2.2 Descrizione delle finalità del Soggetto Responsabile e delle sue attività principali L’Arciragazzi è un’associazione educativa a carattere nazionale che propone attività permanenti rivolte a bambini e ragazzi. Il suo obiettivo è quello di valorizzare la cultura dell’infanzia e di aumentare il tempo e gli spazi in cui bambini, adolescenti e adulti insieme possano migliorare la qualità del loro ambiente di vita. Attraverso il gioco, educa alla partecipazione civile e culturale.

A Siracusa l’Arciragazzi è presente dal 1986 con l’organizzazione di diverse attività di animazione e di progetti rivolti all’infanzia e all’adolescenza.

In particolare:

- 21 edizioni di Estate Ragazzi (attività ludico-educative e sportive rivolte a bambini in età scolare) tra giugno e settembre ;

- 6 edizioni di Città Giocosa nelle scuole sul diritto alla partecipazione.

- Attività ludico-educative, sulla legalità e sul diritto al gioco rivolte a bambini e adolescenti presso il Centro Aggregativo nel quartiere periferico di Mazzarona;

- Promozione della Carta Internazionale ONU sui diritti dell’infanzia attraverso una apposita animazione proposta alle scuole denominata il “Tribunale dei Diritti”;

- Costituzione di un circolo di adolescenti con l’intento di promuovere il protagonismo giovanile e la progettazione partecipata;

- Impegna diversi ragazzi e ragazze in servizio civile che accanto ai soci sviluppano diverse attività e progetti nel campo della solidarietà e della prevenzione;

- Collabora inoltre attivamente attraverso un lavoro di rete con le altre agenzie educative presenti nel territorio, per la definizione di moderne politiche per l’infanzia attraverso interventi e contributi diversi.

- Da due anni supporta l’organizzazione della “Giornata da Favola” , di “Gioca ambiente” e “Ortigiocando” promossa dalla Coop. Soc. il Villaggio di Damarete, attività rivolta agli alunni degli istituti scolastici, per educare alla lettura,al rispetto dell’ambiente,al diritto al gioco e alla conoscenza storica del territorio.

- Ha partecipato, in qualità di partner al progetto “Mettiamoci in gioco” L.285/97. attività rivolte a bambini e ragazzi del quartiere a rischio S. Lucia di Siracusa.

- Aderisce al sistema Arci e al Forum Provinciale del terzo Settore e rappresenta tale Forum nel comitato tecnico per la gestione dei progetti in favore dei minori ai sensi della L.285.

- Dal 2009 Attività educativa,di prevenzione del disagio e promozione della legalità all’interno del centro aggregativo presso i locali dell’Istituto Comprensivo “De Amicis” di Via Algeri.

- 2008/ 2009 Attività educativa, culturale e di promozione della partecipazione attiva con il progetto “A scuola di Partecipazione” a carattere regionale. Attività rivolte a giovani di età compresa tra i 14 e i 25 anni finalizzate a sviluppare il protagonismo giovanile, la capacità progettuale, la partecipazione e la cittadinanza attiva. Attività in rete con altre 11 associazioni.

- Dal 2005 Attività di prevenzione all'uso di sostanze e alcool in partenariato con Coop. Futura e Asl 8 – Servizio tossicodipendenze all’interno del progetto “Infomovement”. Partecipazione agli interventi animativi negli Istituti scolastici per la prevenzione dell'uso di sostanze

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stupefacenti e alcool. Attvità di educativa di strada attraverso l'uso di un camper itinerante tra i locali notturni.

- 2006/ 2008 Progetto CADIA (Centro Analisi e Documentazione per l'Infanzia e l'Adolescenza)L. 328/2000. Attività di ricerca tra gli studenti, gli operatori e i giovani su tematiche educative e sociali; Ricerca sulla partecipazione dei giovani, con il coinvolgimento di 800 studenti della Provincia; Campagne sui diritti dei Minori; Attività ludico-educative presso i locali dell'Istituto comprensivo “De Amicis” di Via Algeri; Presentazione di report annuali negli anni 2006 e 2007, con la pubblicazione di dati relativi alla disabilità e al penale; Monitoraggio dei progetti del Distretto D48; Attività di formazione degli operatori sociali;

- Nel 2008/ 2009 Campagna di sensibilizzazione ai diritti umani “Fermento GLBT”. Rete di associazioni, che attraverso i propri volontari, ha condotto una ricerca tra gli studenti sul tema dell'identità sessuale.

- Dal 2008 Partecipa come ente promotore del Sistema Formativo Integrato, al fine di definire e progettare le linee operative verso una “Città Educativa”. Collaborazione attraverso un lavoro di rete con le altre agenzie educative ( Istituti Scolastici, Assessorati Comunali alle Politiche Culturali e alle Politiche Sociali, Consorzio di Cooperative Sociali e Associazioni) presenti nel territorio, per la definizione di moderne politiche per l’infanzia e l'adolescenza attraverso interventi e contributi diversi.

- Dal 2008 UPT – Unità Pedagogica territoriale. Servizio sociale del quartiere Grottasanta Progetto pilota di creazione di un'Unità Pedagogica Territoriale che metta in rete le agenzie educative che operano nel quartiere Grottasanta (Servizio Sociale del quartiere, ASL 8 – SERT, Istituto Comprensivo “De Amicis”, Parrocchia, ecc...)

- Ha promosso è organizzato due edizioni della Marcia per i Diritti dei bambini il 20 novembre 2008 e 2009 e tre edizioni della Città dei bambini nel maggio del 2008, 2009 e 2010 .

- Ha promosso la realizzazione della iniziativa Gioca Estate in collaborazione con altri associazioni e il Comune di Siracusa realizzata nel 2008, 2009 e 2010 in un quartiere a rischio di Siracusa .

- Sta sviluppando in collaborazione con Arciragazzi nazionale il Progetto POGAS , sostenuto dal Ministero per la Gioventù , per la promozione del protagonismo giovanile .

- Collabora con il Consorzio Plemmirio Area Marina Protetta per la realizzazone di una attività di animazione per i figli dei detenuti della casa Circondariale di Cava Donna a Siracusa attraverso l’attivazione di una Ludoteca , curandone il coordinamento e la formazione di volontari.

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2.2.3 Dati sintetici dell’ultimo bilancio (o Rendiconto Finanziario) approvato Valori in euro

Risultato d’esercizio

Proventi o Entrate

Costi o Uscite

Il bilancio è certificato e da chi? Sì No Ente: ……………………………………..

Commenti al bilancio Specificare anche le fonti di finanziamento principali all'attività del Soggetto Responsabile.

2.2.4 Esperienza in progetti nell’ambito di intervento previsto Progetto 1 (valori in euro)

Titolo

Mese/Anno di avvio e conclusione

Localizzazione dell’intervento Comune, provincia, regione

Descrizione sintetica Massimo 40 righe

Descrizione dei bisogni, obiettivi e risultati raggiunti

Massimo 40 righe

Ruolo assunto nel progetto Capo-progetto/partner

Altri soggetti partecipanti al progetto

Costo totale del progetto

Principali fonti di finanziamento (valori in euro)

Fonte di finanziamento Ammontare Fonte 1 Fonte 2 Autofinanziamento

Referenza Nominativo, ruolo e contatti di una persona che possa confermare il ruolo svolto nel progetto in questione.

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Progetto 2 (valori in euro)

Titolo

Mese/Anno di avvio e conclusione

Localizzazione dell’intervento Comune, provincia, regione

Descrizione sintetica Massimo 40 righe

Descrizione dei bisogni, obiettivi e risultati raggiunti

Massimo 40 righe

Ruolo assunto nel progetto Capo-progetto/partner

Altri soggetti partecipanti al progetto

Costo totale del progetto

Principali fonti di finanziamento (valori in euro)

Fonte di finanziamento Ammontare

Fonte 1 Fonte 2 Autofinanziamento

Referenza Nominativo, ruolo e contatti di una persona che possa confermare il ruolo svolto nel progetto in questione.

Progetto 3 (valori in euro)

Titolo

Mese/Anno di avvio e conclusione

Localizzazione dell’intervento Comune, provincia, regione

Descrizione sintetica Massimo 40 righe

Descrizione dei bisogni, obiettivi e risultati raggiunti

Massimo 40 righe

Ruolo assunto nel progetto Capo-progetto/partner

Altri soggetti partecipanti al progetto

Costo totale del progetto

Principali fonti di finanziamento (valori in euro)

Fonte di finanziamento Ammontare

Fonte 1 Fonte 2 Autofinanziamento

Referenza Nominativo, ruolo e contatti di una persona che possa confermare il ruolo svolto nel progetto in questione.

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2.3 Altri Soggetti della Partnership Completare la seguente scheda per ciascuno dei Soggetti della Partnership (escluso il Soggetto Responsabile). Aggiungere altre schede qualora necessario. Istituzione scolastica pubblica (primaria o secondaria di primo o di secondo grado)

Ragione Sociale

Codice Fiscale C.F.

Indirizzo della sede legale Via, comune, provincia, regione della sede legale

Indirizzo della sede operativa nella Regione oggetto di intervento

Via, comune, provincia, regione solo se sede diversa da sede legale.

Nominativo e ruolo della persona di contatto

Telefono

E-Mail

Sito internet

Risorse umane Dettagliare numero addetti a tempo indeterminato, determinato, collaboratori a progetto, consulenti, stagisti, volontari, …

Precedenti esperienze di collaborazione con gli altri Soggetti della Partnership

Massimo 30 righe

Esperienze in progetti simili Massimo 40 righe

Ruolo assunto nel progetto Massimo 30 righe

Nome del legale rappresentante

Data

Timbro e firma del legale rappresentante, a conferma del rapporto di partnership con il Soggetto Responsabile per il progetto proposto e della veridicità delle informazioni riportate.

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Soggetto della Partnership n__

Ragione Sociale

Codice Fiscale / Partita IVA C.F. P.I.

Data di Costituzione

Forma giuridica Indicare ad esempio Associazione Riconosciuta, Associazione Non Riconosciuta, Fondazione, Cooperativa sociale, Ente Pubblico, Istituzione scolastica, ...

Iscrizione a Registri del volontariato

Registro Regionale …………………. (specificare regione) Registro Provinciale ……………… (specificare provincia)

N. iscrizione ………………… Data………………… No

Indirizzo della sede legale Via, comune, provincia, regione della sede legale.

Indirizzo della sede operativa nella Regione oggetto di intervento

Via, comune, provincia, regione solo se sede diversa da sede legale.

Nominativo e ruolo della persona di contatto

Telefono

E-Mail

Sito internet

Risorse umane Dettagliare numero addetti a tempo indeterminato, determinato, collaboratori a progetto, consulenti, stagisti, volontari, …

Descrizione delle finalità dell’organizzazione e delle sue attività principali

Massimo 40 righe

Precedenti esperienze di collaborazione con gli altri Soggetti della Partnership

Massimo 30 righe

Esperienze in progetti simili Massimo 40 righe

Ruolo assunto nel progetto Massimo 30 righe

Nome del legale rappresentante

Data

Timbro e firma del legale rappresentante, a conferma del rapporto di partnership con il Soggetto Responsabile per il progetto proposto e della veridicità delle informazioni riportate

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Fondazione per il Sud – Bando Educazione dei Giovani 2010 – Allegato A

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Soggetto della Partnership n__ Ragione Sociale

Codice Fiscale / Partita IVA C.F. P.I.

Data di Costituzione

Forma giuridica Indicare ad esempio Associazione Riconosciuta, Associazione Non Riconosciuta, Fondazione, Cooperativa sociale, Ente Pubblico, Istituzione scolastica, ...

Iscrizione a Registri del volontariato

Registro Regionale …………………. (specificare regione) Registro Provinciale ……………… (specificare provincia)

N. iscrizione ………………… Data………………… No

Indirizzo della sede legale Via, comune, provincia, regione della sede legale.

Indirizzo della sede operativa nella Regione oggetto di intervento

Via, comune, provincia, regione solo se sede diversa da sede legale.

Nominativo e ruolo della persona di contatto

Telefono

E-Mail

Sito internet

Risorse umane Dettagliare numero addetti a tempo indeterminato, determinato, collaboratori a progetto, consulenti, stagisti, volontari, …

Descrizione delle finalità dell’organizzazione e delle sue attività principali

Massimo 40 righe

Precedenti esperienze di collaborazione con gli altri Soggetti della Partnership

Massimo 30 righe

Esperienze in progetti simili Massimo 40 righe Ruolo assunto nel progetto Massimo 30 righe Nome del legale rappresentante

Data

Timbro e firma del legale rappresentante, a conferma del rapporto di partnership con il Soggetto Responsabile per il progetto proposto e della veridicità delle informazioni riportate

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3. IL PROGETTO 3.1 Dati Generali

Titolo DROP IN

Ambito territoriale

Comune/i: Bari Cagliari Catania Napoli Palermo Reggio Calabria

Provincia/e: Caserta Crotone Matera Nuoro Siracusa Taranto

Specificare il quartiere e/o il/i Comune/i in cui è previsto l’intervento:

Ambito di intervento

a. Contrasto alla dispersione scolastica dei bambini della scuola primaria

b. Contrasto alla dispersione e recupero alla scolarità dei giovani della scuola secondaria di primo grado

c. Contrasto alla dispersione e recupero alla scolarità dei giovani della scuola secondaria di secondo grado

Durata del progetto 18 mesi

Costo totale del progetto (deve coincidere con Allegato B)

In euro

Il Costo totale del progetto è finanziato come segue:

Contributo richiesto alla Fondazione Compreso tra 200.000 e 500.000 euro e non superiore all'80% del costo totale del progetto.

Co-finanziamento monetario (euro):

Almeno il 5% del costo complessivo del progetto. Almeno il 20%, se la quota prevista per interventi di ristrutturazione di infrastrutture fisiche immobiliari supera il 20% del costo complessivo del progetto.

Descrizione fonti co-finanziamento:

Fonte di finanziamento Ammontare (euro)

Fonte 1 €

Fonte 2 €

Risorse volontarie: (importo valorizzato)

Valore totale in euro.

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3.2 Descrizione del contesto di riferimento ==================================================== DIMENSIONE EUROPEA: DOPO LISBONA UNA NUOVA STRATEGIA PER LA COMPETITIVITA’ BASATA SULLA CONOSCENZA ==================================================== Nelle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona del 2000 si stabiliva che l'obiettivo generale delle politiche nel campo dell’istruzione dovesse consistere, per I'Europa, nel realizzare l'ambizione di diventare "l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”. I risultati certamente non soddisfacenti finora ottenuti da tutti i Paesi europei, hanno portato a successive revisioni della strategia di Lisbona. Nella riunione dell'11 e 12 maggio 2009 il Consiglio ha adottato un nuovo quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione ridefinendone gli obiettivi e fissando i nuovi benchmarks per monitorare, nel periodo 2010 - 2020, i progressi delle politiche nazionali in questo settore. I primi quattro benchmarks sono in pratica un aggiornamento di quelli adottati in precedenza, mentre il quinto, quello sull'istruzione della prima infanzia, di più recente introduzione, é stato ulteriormente specificato

1. Partecipazione degli adulti all'apprendimento permanente: una media di almeno il 15% di adulti dai 25 ai 64

anni di età, in particolare quelli scarsamente qualificati.

2. Risultati insufficienti nelle competenze di base: la percentuale di quindicenni con risultati insufficienti in

lettura, matematica e scienze dovrebbe essere inferiore al 15%.

3. Diplomati dell'istruzione superiore: la percentuale di persone in possesso di un diploma d'istruzione superiore

dovrebbe essere almeno del 40%.

4. Abbandono prematuro di istruzione e formazione: Ia percentuale di giovani che abbandonano

prematuramente l'istruzione e la formazione dovrebbe essere inferiore al 10%.

5. Istruzione della prima infanzia: almeno il 95% dei bambini di età compresa tra i quattro anni e l'età

dell'istruzione primaria obbligatoria dovrebbe partecipare all'istruzione della prima infanzia.

==================================================== LA SITUAZIONE NAZIONALE: MIGLIORA LA PARTECIPAZIONE AL SISTEMA SCOLASTICO, PEGGIORA IL QUADRO DELLE COMPETENZE ==================================================== Per quanto riguarda l’Italia, gli ambiti più problematici continuano ad essere gli abbandoni scolastici prematuri, i diplomati dell'istruzione superiore e Ie competenze di base dei quindicenni. Relativamente al tasso di abbandoni scolastici precoci l'Italia, nel 2007, si discosta (19,3%) di nove punti percentuali dal benchmark prefissato, registrando comunque, in sette anni, una diminuzione pari a 6 punti percentuali contro i 3,5 della media europea. Questo trend, in evidente ripresa soprattutto dal 2004, trova riscontro con l'introduzione del diritto—dovere all'istruzione e formazione fino ai 18 anni, già avviato con la Iegge n. 53 del 2003. Per quanto riguarda i risultati del ciclo secondario superiore i progressi sono stati lenti ma continui: i giovani tra 20 e 24 anni che hanno conseguito almeno un diploma di scuola secondaria superiore sono nel 2007 pari al 76,3% con un aumento in percentuale di quasi 7 punti rispetto al 2000 (dati del MIUR). La partecipazione scolastica é dunque in evidente miglioramento, ma i livelli di apprendimento finali sembrano non seguire questa tendenza. Sono particolarmente allarmanti i livelli di competenza nella lettura dei giovani quindicenni risultanti dall'indagine PISA che l'OCSE effettua ogni tre anni. Nel merito di questo particolare benchmark c'é da osservare che, complessivamente, quasi tutti i Paesi Europei — non solo l'Italia — anziché migliorare peggiorano i Iivelli di competenza attesi. Probabili ragioni di questo fenomeno potrebbero derivare dalla diffusa diversa modalità di comunicazione utilizzata dalle nuove generazioni, che mette in crisi i tradizionali modelli di approccio alla lettura.

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==================================================== IL CONTESTO LOCALE: AUTOREFERENZIALITA’ E ASSENZA DI STRATEGIA ==================================================== Il sistema siciliano dell’istruzione, della formazione e delle politiche attive del lavoro manifesta ancora oggi una serie di criticità di portata strutturale che ne compromettono l’efficacia, a fronte della pur notevole quantità di risorse investite. Se analizziamo le principali modalità di attuazione delle governance territoriali, secondo lo schema proposto dall’ISFOL (Partecipazione e dispersione : settimo rapporto di monitoraggio dell'obbligo formativo / Isfol. – Roma : Isfol, 2008) e cioè “Organismi di coordinamento, Anagrafi regionali, Azioni di monitoraggio” possiamo verificare come in Sicilia sia certamente necessario intervenire per rifondare, ed in taluni casi per costruire ex novo, praticamente ognuno di essi. Per quanto attiene agli organismi di coordinamento, va registrata la incapacità di questi sistemi di interagire con il fragile tessuto delle imprese insediate nel territorio per la rilevazione dei fabbisogni formativi ed il conseguente orientamento dell’offerta. Allo stesso modo gli enti locali, strumento fondamentale della programmazione locale sono del tutto esclusi dalla possibilità di orientare l’offerta formativa. Prevale, su tutto, l’esigenza di assicurare un impiego al personale a vario titolo impiegato dalle agenzie, pubbliche e private, che compongono questi sistemi, personale che ha fatto registrare, negli anni, una costante crescita. La palese autoreferenzialità del sistema ha quindi generato l’esito paradossale di un surplus di offerta formativa (attraverso i canali dell’istruzione e della formazione professionale) che ha difficoltà a incontrare una corrispondente domanda di formazione, con esiti fortemente negativi sia per la funzionalità che per la credibilità delle istituzioni formative. Sul fronte delle azioni di monitoraggio merita di essere segnalata l’assenza di qualunque strumento di rilevazione e, conseguentemente, di qualsivoglia attività di analisi relativamente ai livelli di efficacia delle differenti iniziative sotto il profilo della capacità di migliorare l’occupabilità dei beneficiari o anche solamente di accrescerne le competenze in coerenza con gli obiettivi prefissati. Ma ancora più grave appare la lacuna relativa alla anagrafe regionale dei giovani inseriti nei percorsi scolastici. Pur nel contesto di una radicale divaricazione tra i distretti del nord (“in grado di fornire le informazioni a livello provinciale sui giovani inseriti nei percorsi scolastici, quelli iscritti nella formazione professionale ed i ragazzi assunti con contratto di apprendistato”) e quelli del centro-sud (che dispongono di “informazioni parziali”) la Sicilia, con la Calabria, si distingue in quanto “non sembra disporre di dati sullo stato formativo dei minori di 18 anni”. E’ sempre l’Isfol a lamentarsi del fatto che “il progetto realizzato in Sicilia per la costruzione di una anagrafe regionale, molto ben articolato, che ha richiesto una intensa attività di costruzione di contatti sul territorio, non sembra essere stato adeguatamente valorizzato se la Regione non è ancora in grado di fornire informazioni sullo stato formativo dei minorenni”. Si tratta di un progetto realizzato “in house” dal Ciapi di Priolo, con la collaborazione di alcune tra principali agenzie formative siciliane, su committenza dell’Assessorato del Lavoro. Eppure “oltre il 74% dei dispersi dai sistemi informativi (che, attenzione, non coincidono ovviamente con i dispersi dal sistema formativo) si trovano in 5 delle 21 realtà della nostra penisola (Sicilia, Calabria, Campania, Sardegna ed Abruzzo). Se si disponessero di informazioni complete anche solo per Sicilia e Calabria copriremmo il 48% degli assenti” (Isfol, citato). Sull’argomento merita citare il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC):

“nel corso degli ultimi anni il MPI ha costituito un‘anagrafe nazionale degli studenti, strumento che potenzialmente permette di monitorare l‘incidenza dei ragazzi che escono dal circuito dell‘istruzione, ma che al momento della stesura del presente Rapporto non è ancora Stato integrato con i dati delle scuole non statali e tanto meno raccordato con le anagrafi regionali e territoriali (laddove presenti) relative ai ragazzi che frequentano corsi di formazione o lavorano in apprendistato. Attualmente, quindi, l‘anagrafe nazionale fornisce solo fotografie statiche degli iscritti nelle diverse scuole pubbliche di ogni ordine e grado, mentre in prospettiva, se messo in rete, potrà consentire di monitorare il percorso formativo di ogni singolo allievo e di elaborare il fascicolo elettronico dell'alunno” (4° rapporto di aggiornamento 2007-2008).

Il sistema formativo, dunque, nonostante le frequenti “riforme” alle quali è sottoposto (o forse anche causa di queste) stenta a trovare una sua chiara ragione di essere, ad adattarsi ai bisogni che provengono da una società e da una economia in movimento, a trovare il giusto equilibrio tra la necessità di includere e la missione di formare. Soprattutto appare sprovvisto degli strumenti di governance fondamentali (e ci riferiamo, nello specifico, al sistema locale): sedi e strumenti di analisi e concertazione delle politiche formative, una anagrafe degli studenti in grado di analizzarne i percorsi e di intercettarne le “perdite”, un sia pure rudimentale strumento di monitoraggio della qualità degli interventi e dell’efficacia in termini di ricadute occupazionali. La presente proposta progettuale non può chiaramente affrontare il complesso di questi ritardi, ma si pone l’obiettivo di intervenire riguardo due delle questioni più urgenti (coordinamento tra le istituzioni e tra queste e la società civile e anagrafe degli studenti). Il sistema dell’istruzione e della formazione, in provincia di Siracusa, presenta con alcune accentuazioni, tutte le criticità che sono state più volte rilevate da più fonti con riguardo alle regioni meridionali ed alla Sicilia in particolare. In primo luogo una significativa concentrazione di quella pluralità di fenomeni che vengono raggruppati sotto l’etichetta assorbente di “dispersione scolastica”.

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Definizione: “Nella dispersione scolastica vanno compresi tutti quei fenomeni che comportano: rallentamento del percorso formale di studio; inadempienze dell’obbligo scolastico; uscite in corso o a fine anno nei diversi gradi di scolarità obbligatoria e post-obbligatoria prima del raggiungimento del titolo di studio interno ai vari cicli scolastici. Il concetto di dispersione scolastica racchiude perciò diversi fenomeni: evasione dell’obbligo, abbandoni della scuola Secondaria, proscioglimento dall’obbligo senza conseguimento del titolo, ripetenze, bocciature, assenze ripetute e frequenze irregolari, ritardi rispetto all’età regolare, basso rendimento, assolvimento formale dell’obbligo con qualità scadente degli esiti.”

A.M. Ajello, A.M. Cetorelli, P. Chiorrini, S. Ferraro, V. Ghione, Dispersione e dintorni. Glossario, MIUR-Università di Roma, 2003

==================================================== SIRACUSA: DEMOGRAFIA E TERRITORIO ==================================================== La popolazione residente nella provincia di Siracusa, nel 2008, è cresciuta, rispetto all’anno precedente, dello 0,52%, passando da 400.764 a 402.840 abitanti: un dato più alto di quello delle altre province siciliane (0.16%).

MASCHI FEMMINE TOTALE

ANNI

0-14 14-64 65 e oltre Totale 0-14 14-64 65 e oltre Totale 0-14 14-64 65 e oltre Totale

2005

31,413

133,187 30,393 194,993 29,90

4 134,303 39,130 203,337

61,317

267,49 69,523 398,330

2006

31,035

133,440 30,929 195,404 29,46

0 134,459 39,625 203,544

60,495

267,899 70,554 398,948

2007

30,732

134,579 31,137 196,448 28,98

3 135,294 40,039 204,316

59,715

269,873 71,176 400,764

2008

30,588

135,555 31,564 197,707 28,71

9 136,080 40,334 205,133

59,307

271,635 71,898 402,840

Popolazione residente per sesso ed età, Provincia di Siracusa Siracusa è il comune più popoloso della Provincia concentrandosi in esso più di un terzo della popolazione, seguono Augusta ed Avola, con popolazioni superiori ai 30.000 abitanti.

Città Popolazione

Siracusa 124.016

Augusta 34.062 Totale %

Avola 31.679 189.75

7 47,17% Occorre notare come, nel periodo 2005-2008, il numero degli stranieri, a Siracusa, è più che raddoppiato, passando da 4.433 a 9.688 abitanti, con un incremento del 118,5%. Un dato che appare ben più elevato del corrispondente dato siciliano (64,5%) e di quello registrato nell’intero territorio nazionale (78,6%). Sotto il profilo della dotazione di capitale umano la provincia di Siracusa presenta valori abbastanza in linea con la dotazione regionale. Infatti, prendendo in esame la popolazione da 15 anni in su, l’indice più basso di individui privi di qualsiasi titolo di studio o licenza elementare, nel 2008, si registra proprio a Siracusa (25,8%), così come la stessa vanta la percentuale più elevata di diplomati di scuola superiore (31,5%), poco più alta di quella riferita alla Sicilia nel suo complesso (28,0%), e abbastanza in linea con il dato medio nazionale (32,7%).

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Popolazione di 15 anni e oltre classificata per massimo titolo di studio conseguito

Fonte: Elaborazione Fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

Il netto contrasto tra i dati riferiti al complesso della popolazione, chiaramente frutto di una stratificazione pluridecennale, e quelli riferiti alle performance attuali del sistema dell’istruzione (vedi più avanti) lascia intravedere un progressivo peggioramento delle condizioni generali del sistema istruzione riferito ad un’epoca relativamente recente.

Fonte: Istat per il periodo 2007-2008 e elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat per il 2009

Mentre negli ultimi anni la disoccupazione non è diminuita né in Sicilia né in ambito nazionale, nella provincia di Siracusa il tasso di disoccupazione è diminuito nell’ultimo anno di circa 2 punti percentuali. Si tratta dunque di un dato in controtendenza che non può essere spiegato con l’effetto scoraggiamento proprio perché si è osservato un incremento del tasso di attività. Il reddito pro-capite, di circa 12.311 euro, è inferiore di circa il 70% rispetto alla media nazionale, e colloca la provincia siracusana al 94° posto in ambito nazionale. La quota di consumi pro-capite è pari a 12.128 euro (83° valore nazionale), valore di poco superiore al dato della regione e del Mezzogiorno (circa 11.962 euro), ma sensibilmente inferiore al valore italiano che è di 15.258 euro. La qualità di vita degli abitanti si posiziona su livelli modesti, analogamente a quanto è riscontrabile per le altre aree provinciali della Sicilia sud-orientale. Legambiente posiziona Siracusa al 92° posto fra le 103 province italiane per qualità della vita espressa (era 98° nel 2007), Il Sole 24 Ore al 98° mentre per Italia Oggi, la posizione di Siracusa è la 97° (in diminuzione di diciannove posizioni rispetto al dato precedente). La totalità della popolazione è residente in comuni in cui sono stati rilevati rischi sismici, mentre sono 9 su 21 i comuni in cui sono stati registrati problemi insediativi, nei quali risiede circa il 12,1% della popolazione residente. Da segnalare infine, come accadde per tutte le province della Sicilia, la bassissima percentuale di raccolta differenziata operata dagli abitanti della provincia (solo il 3,5% a fronte di una media nazionale del 27,5% - penultimo posto in Italia), di conseguenza appare elevata la percentuale di quella indifferenziata (secondo maggior valore fra tutte le province dopo Caltanissetta).

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==================================================== SIRACUSA: I NUMERI DELLA SCUOLA E I DATI RELATIVI ALLA DISPERSIONE ==================================================== Coerentemente con la scelta di privilegiare gli ambiti di intervento b. e c. i dati che seguono si riferiscono esclusivamente alla scuola secondaria di primo grado ed alla scuola secondaria di secondo grado. La popolazione scolastica, nei due ordini di istruzione, somma complessive 33.696 unità.

Scuola secondaria di I grado - Alunni frequentanti per anno di corso in provincia di Siracusa – a.s. 2009/10

Provincia Alunni frequentanti

I II III Totale

SIRACUSA 4.246 4.374 4.316 12.936

Scuola secondaria di II grado - Alunni frequentanti per anno di corso in provincia di Siracusa – a.s. 2009/10

Provincia Alunni frequentanti

I II III IV V Totale

SIRACUSA 4.826 4.333 4.283 3.811 3.507 20.760

Sono 98 le istituzioni scolastiche che, in provincia di Siracusa, erogano servizi di istruzione secondaria di primo e secondo grado. 43 di queste ricadono nei territori di Siracusa, Augusta ed Avola.

Istituzioni scolastiche in provincia di Siracusa - a.s. 2009/10

Istituti

comprensivi

Istituti principali di scuola

secondaria di II grado

Istituti d'istruzione secondaria superiore

Totale

PROV. SIRACUSA 59 16 15 98

Siracusa 17 12 2 31

Augusta 5 1 1 7

Avola 3 1 1 5

Le tabelle seguenti forniscono un quadro sintetico della composizione per alunni, classi e dotazione organica, rispettivamente per la scuola secondaria di primo e secondo grado.

Scuola secondaria di I grado in provincia di Siracusa - a.s. 2009/10

Provincia Alunni di cui alunni con

disabilità* Classi Dotazione organica

di cui posti di sostegno *

Rapporto alunni/classi

SIRACUSA 12,834 436 594 1,285 190 21,6

Totale SICILIA 173,985 6,111 8,223 17,938 2,626 21,2

Scuola secondaria di II grado in provincia di Siracusa - a.s. 2009/10

Provincia Alunni di cui alunni con

disabilità* Classi Dotazione organica

di cui posti di sostegno *

Rapporto alunni/classi

SIRACUSA 20,817 410 1,029 2,093 169 20,2

Totale SICILIA 262,514 5,512 11,849 23,386 1,4 22,2

FONTE: “Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi” - Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale (settembre 2009).

Pochi i dati disponibili con riguardo alla dimensione della dispersione scolastica, e tuttavia significativi. Unici riferimenti certi e conosciuti sono infatti quelli riferiti all’abbandono degli studi nell’ambito dell’istruzione secondaria di secondo grado e delle “bocciature” sempre nello stesso grado di istruzione. I dati si riferiscono ad un sistema in grande sofferenza: si registra infatti, a carico degli alunni delle scuole superiori, una percentuale di abbandoni del 3,9% (a fronte del 2,2 su base regionale e dell’1,6 nazionale). Dato ancor più preoccupante se consideriamo il picco del 6,5% (3,8 reg., 2,4 naz.) degli abbandoni al primo anno di corso.

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Studenti che hanno abbandonato gli studi in provincia di Siracusa per anno di corso (per 100 iscritti)

Scuola Secondaria di II grado - A.S. 2006/07

Anno di corso

Totale I II III IV V

Siracusa 3,9 6,5 3,6 4 3,2 1,1

Sicilia 2,2 3,8 2 1,8 1,8 0,8

ITALIA 1,6 2,4 1,4 1,7 1,7 0,7

Sebbene il dato relativo ai non ammessi sia maggiormente in linea con i valori registrati in ambito nazionale (e inferiore al dato regionale) rimane il fatto che uno su cinque degli iscritti al primo anno delle superiori segna il passo e non riesce ad andare avanti.

Studenti non ammessi all’anno successivo in provincia di Siracusa per anno di corso (per 100 iscritti) Scuola Secondaria di II grado - A.S. 2006/07

Anno di corso

Totale I II III IV

Siracusa 14,6 19,8 12,9 12,4 11,6

Sicilia 16,1 21,5 15,8 13,1 11,6

ITALIA 14,2 18,9 13,7 12,1 10,4

FONTE: Ministero della Pubblica Istruzione – Direzione Generale per gli Studi e la Programmazione e per i Sistemi informativi – La dispersione scolastica, indicatori di base. Anno scolastico 2006/07 (maggio 2008)

Il fallimento dei percorsi scolastici sembrerebbe quindi imputabile più ad una scelta dei soggetti che ad una volontà dell’istituzione (“non sei tu che mi cacci, sono io che ti lascio”). Sorge quindi l’ipotesi che la frequenza elevata degli abbandoni induca nelle istituzioni scolastiche che ne vengono maggiormente danneggiate un atteggiamento difensivo che si traduce in una maggiore “tolleranza” rispetto a comportamenti e performance negative. Ciò spiegherebbe, almeno in parte, il progressivo degradarsi delle competenze ottenute dai giovani che frequentano i percorsi di istruzione. ==================================================== DISPERSIONE E LITERACY DIVIDE ==================================================== La definizione di dispersione che abbiamo fornito include il “basso rendimento” e l’“assolvimento formale dell’obbligo con qualità scadente degli esiti”. Si tratta di una scelta della quale è facile comprendere la logica: il basso rendimento è infatti certamente un evento premonitore di un successivo abbandono e contribuisce a determinarlo. Allo stesso tempo è ben probabile che il sistema scuola tenda a contrastare la dispersione intesa come abbandono o bocciature producendo, di fatto, altro genere di dispersione (il basso rendimento, appunto). Una panoramica dei risultati italiani nell’ottica della comparazione internazionale disegna un quadro a tinte fosche del nostro sistema scolastico, caratterizzato da una carenza di studenti nei livelli di eccellenza e da un’elevata concentrazione nei livelli inferiori (cfr. INVALSI. Le competenze in scienze lettura e matematica degli studenti quindicenni. Rapporto nazionale

PISA 2006. Roma: Armando - 2008). E tuttavia il dato è determinato, praticamente per intero, dagli alunni delle regioni meridionali. Infatti:

“Le graduatorie sviluppate sulla base dei punteggi di PISA ci relegano in posizioni medio basse, se si considerano tutti i Paesi partecipanti all’indagine e, addirittura, nelle ultimi posizioni se si considerano soltanto i Paesi maggiormente sviluppati (OECD, 2007). Ma una lettura “interna” dei dati italiani mette in luce che la performance media nazionale risulta scarsamente indicativa e rappresentativa dello stato di salute del nostro sistema educativo. Emerge, infatti, che il nodo cruciale su cui indirizzare la lettura dei dati di PISA non è costituito dal dato medio nazionale, che porterebbe a giudicare come disastrosa la situazione della scuola italiana, bensì dalla forte variabilità territoriale che contraddistingue i risultati italiani. (...) gli studenti delle regioni del Nord Est e del Nord Ovest 2 mostrano un ottimo bagaglio di conoscenze e di competenze rispetto agli ambiti (Lettura, Matematica, Scienze) considerati dalle tre edizioni dell’indagine, risultando in grado di confrontarsi a pieno titolo con gli studenti dei Paesi top performers. Al contrario, i quindicenni del Sud presentano forti lacune che li vedono, sotto questo profilo, «più vicini ad un Paese in via di sviluppo che a quello di un paese sviluppato» (Ministero dell’Economia e delle Finanze, 2008, p. 223)” (Claudio Quintano, Rosalia Castellano, Sergio Longobardi, “Gli studenti italiani e il literacy divide: differenziali territoriali delle competenze e del comportamento di risposta” in INVALSI,

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PISA 2006. Approfondimenti tematici e metodologici, Intr. di Piero Cipollone, Bruno Losito, Roma : Armando, 2010) Rimane da capire il perché di questo divario. Un contributo in questa direzione ci è offerto da Paola Borrione (“Lo sviluppo

sociale delle competenze. Modelli di sviluppo socioeconomico e incentivi ad apprendere” in INVALSI 2010 cit.). L’autrice prova a mettere in connessione i modelli di sviluppo sociale regionali con i livelli di apprendimento dei giovani che in quelle società vivono e si formano.

“L’ipotesi è che gli individui sviluppino strategie di “allocazione dello sforzo scolastico” che dipendono in parte anche dal riconoscimento che il contesto attribuisce a tali sforzi. A titolo esemplicativo, una spiegazione del basso livello raggiunto dalla media degli studenti italiani – e in particolare dagli studenti delle regioni meridionali – potrebbe risiedere nella convinzione che per la loro futura vita lavorativa e personale contino più le reti di relazioni che non le competenze acquisite nel corso degli anni di formazione” (Paola Borrione, cit.).

L’autrice prende in considerazione le caratteristiche individuali e familiari, quelle del contesto scolastico e quelle del territorio regionale in cui vivono gli studenti, costruendo così un modello multilevel a tre livelli: individui, scuole e territori. Rispetto alle caratteristiche individuali il modello mostra chiaramente che una parte rilevante delle differenze nei risultati degli studenti può dipendere da atteggiamenti, interessi, abitudini culturali degli studenti, a loro volta determinati dal contesto socio-economico di provenienza. Esaminando il livello delle variabili connesse alla scuola, uno dei fattori cui si associano le variazioni di punteggio più elevate è lo status socioeconomico e culturale medio della scuola frequentata. Sul piano, invece, delle variabili territoriali l’analisi ha confermato come “contesti dotati di maggiori opportunità di empowerment innescano nelle persone processi di miglioramento delle proprie capacità e della propria qualicazione poiché esse sanno che possono aspirare a buone posizioni lavorative o alla mobilità sociale anche grazie ai risultati in termini di preparazione”. Questa potrebbe dunque essere un contributo alla spiegazione del divario osservato nelle performance degli studenti italiani. In base agli indicatori individuati, infatti, gli studenti delle regioni del Nord hanno maggiori opportunità di lavoro, trovano lavoro più facilmente dopo la laurea (ma anche dopo il diploma) e vivono in contesti in cui vi sono più politiche ed investimenti per l’innovazione. Inoltre sono contesti più aperti, in cui è presente una quota di stranieri superiore e in cui vi è una partecipazione maggiore delle donne alla vita politica” (Paola Borrione, cit.). Merita insistere su un punto in particolare di questa interessante indagine, e cioè il collegamento tra l’interesse dimostrato per le questioni scientifiche e per l’ambiente e i risultati scolastici. Scrive l’autrice: “in un’ottica di realizzazione di politiche volte al miglioramento degli apprendimenti i risultati associati alle variazioni delle caratteristiche individuali indicano che un miglioramento dei livelli di apprendimento può essere stimolato da azioni e politiche che sensibilizzino e informino rispetto ai problemi ambientali, facciano avvicinare alla scienza in modo ludico, stimolino l’interesse e l’attenzione rispetto alla scienza. Tali azioni possono rientrare nelle azioni educative delle famiglie, ma anche nelle politiche scolastiche o territoriali” (Paola Borrione, cit.). La dispersione è quindi un fenomeno complesso e multidimensionale che include il cd. literacy divide e richiede un approccio altrettanto multidimensionale e complesso (ivi incluso il recupero delle competenze fondamentali). ==================================================== LE POLITICHE DI CONTRASTO ALLA DISPERSIONE IN PROVINCIA DI SIRACUSA ==================================================== L’analisi delle politiche e degli interventi rivolti a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica in provincia di Siracusa può, purtroppo, essere svolta molto rapidamente. Non si registrano, infatti, interventi significativi ed organici negli ultimi anni su questo fronte. Unica eccezione il Progetto I.D.E.A. (Interventi Didattico – Educativi Anti – Dispersione) realizzato da un partenariato guidato dalla Cooperativa sociale I.R.I.S. di Siracusa, e condotto tra il luglio del 2008 e dicembre del 2009 nei comuni di Avola, Noto,Pachino, Portopalo e Rosolini. Il progetto finanziato dalla Fondazione per il Sud (Bando 2007 - Educazione dei giovani) aveva come obiettivo il “rafforzamento delle iniziative di contrasto alla dispersione scolastica e formativa a favore dei soggetti a rischio di insuccesso o di fuoriuscita dal sistema educativo, cui dare le competenze necessarie per inserirsi con maggiori possibilità nella società e nel mondo del lavoro attraverso interventi di:

- Prevenzione e riduzione della dispersione scolastica,(con particolare attenzione al passaggio tra i diversi gradi scolastici scuola secondaria di

primo e secondo grado) attraverso la sperimentazione di "situazioni comunicative" che facilitino il passaggio fra i diversi cicli scolastici favorendo

l'orientamento.

- Attivazione di situazioni di didattica attiva per motivare/rimotivare gli alunni a rischio di dispersione(con particolare attenzione agli alunni

extracomunitari e rom soprattutto nei comuni di Pachino/Portopalo e Noto).

- Consolidamento di una struttura di rete (tra scuole di diverso ordine e grado e tra organizzazioni e istituzioni territoriali) a supporto del successo

formativo e per la prevenzione della dispersione scolastica ottimizzando gli interventi delle agenzie formative operanti sul territorio.

- Individuazione di un possibile modello operativo esportabile/replicabile”.

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Allo stato attuale non esiste una anagrafe degli studenti alla quale sia possibile fare riferimento per individuare i casi di dispersione (né in ambito regionale, né su quello provinciale). Inoltre dal confronto interno a partenariato è emerso un atteggiamento di reticenza delle scuole a segnalare tempestivamente ed efficacemente i casi di assenza prolungata o di abbandono per ragioni di carattere “amministrativo” (sezioni, cattedre etc.). Stesso problema interessa gli enti di formazione professionale in quanto la prosecuzione delle attività corsuali è legata al permanere di una soglia minima di allievi. ==================================================== ANALISI DEI BISOGNI ==================================================== L’analisi dei bisogni in ambito locale non può che collegarsi alle riflessioni circa la natura del fenomeno e riguardo i modelli di intervento altrove sperimentati con successo. Proviamo quindi a considerare i bisogni espressi dal territorio, dalla scuola, dagli studenti con riferimento all’ambito siracusano.

A. TERRITORIO

1. Senza la previsione, e la concreta attuazione, di una anagrafe degli studenti qualunque intervento di contrasto

alla dispersione tende a somigliare al gioco della mosca cieca. Si corre il rischio di stigmatizzare alcuni soggetti

che portano impresso sulla fronte il marchio dello “svantaggio” e di tralasciare altri, altrettanto svantaggiati, che

non rientrano nello stereotipo di candidati alla dispersione;

2. Appare necessario individuare un modello operativo per il contrasto alla dispersione che sia facilmente

attivabile ed economicamente sostenibile e che preveda il coinvolgimento e la collaborazione del mondo della

scuola e dell’extrascuola, delle famiglie come delle diverse realtà dell’associazionismo, del volontariato e del

terzo settore;

3. Si rileva una forte carenza di strumenti per la governance degli interventi antidispersione e per il dialogo inter

e intra-istituzionale ed una insufficiente consapevolezza tra i decisori politici, tra i protagonisti dell’economia, del

lavoro e della cultura del valore e del significato dell’investimento nel capitale umano e delle determinanti

fondamentali necessarie per rendere produttivo questo investimento (apertura all’innovazione, tolleranza,

dinamismo...);

4. In un territorio a forte penetrazione dell’economia mafiosa e caratterizzato troppo spesso dalla diffusione di

modelli di comportamento illegali, violenti e discriminatori urgono interventi di promozione dei valori della

legalità, della tolleranza, della nonviolenza, della solidarietà, delle pari opportunità, della sostenibilità

ambientale non solo per il significato intrinseco di questi valori ma per la “convenienza” della loro affermazione

e per il contributo che possono offrire alla competitività del territorio.

B. SCUOLA

1. La scuola necessita di essere sostenuta nel difficile compito di assicurare un contesto educativo sufficientemente

accogliente, stimolante ed efficace. Serve una maggiore consapevolezza, tra il personale della scuola, delle

problematiche sottese al fenomeno della dispersione, serve una capacità di leggere i processi e di valutarne

la qualità, di darsi degli obiettivi (benchmark) e di misurarne il raggiungimento;

2. Il successo formativo dei ragazzi dipende in larga misura dalle decisioni e dai comportamenti della famiglia di

origine e tuttavia i canali di comunicazione tra la scuola e i genitori risultano estremamente labili e spesso

inefficaci. Serve quindi un intervento coinvolga i genitori enfatizzando il ruolo e la responsabilità genitoriale

rispetto al successo formativo dei ragazzi e che tenda ad orientare i comportamenti del nucleo familiare per

aumentarne le probabilità.

C. STUDENTI

1. La scelta dell’indirizzo di studio è troppo spesso operata senza che i giovani dispongano di sufficienti elementi

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di giudizio (prerequisiti, natura degli insegnamenti, sbocchi professionali o possibili transizioni verso altri indirizzi)

e senza che sia intervenuta una riflessione che, partendo dalle proprie risorse, abbia definito un progetto di

sviluppo personale;

2. Molti studenti non riescono a raggiungere un livello minimo nelle competenze fondamentali (lettura e scrittura,

matematica, scienze) e necessitano di un sostegno specificamente mirato al loro recupero;

3. Vivere in un quartiere periferico della città, abitare in un centro di piccole dimensioni, può significare essere

esclusi dall’accesso a qualunque occasione di socializzazione a valenza educativa. Molti ragazzi sono esclusi

dalla possibilità di praticare uno sport, di esprimere la propria creatività, o anche semplicemente di

condividere un luogo di incontro nel quale sperimentare relazioni significative con il gruppo dei pari e con gli

adulti.

==================================================== L’OSSERVATORIO PROVINCIALE PER IL CONTRASTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA E PER LA PROMOZIONE DEL SUCCESSO FORMATIVO ==================================================== Recentemente (con disposizione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Siracusa del 31 maggio 2010) è stato costituito l’Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica. Dell’Osservatorio fanno parte i rappresentanti delle seguenti Istituzioni: - Prefettura di Siracusa - Comando Provinciale dei Carabinieri di Siracusa - Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa - Questura di Siracusa — Ufficio Minori - Ministero della Giustizia di Siracusa — Servizio Minorenni - Direttore Centro Diocesano di Siracusa - Direttore Centro Diocesano di Noto - Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa - Direttore Servizio Ufficio Provinciale del lavoro - Assessorato Provinciale alla P.l. della Provincia Regionale di Siracusa - Assessorato Provinciale alle Politiche Sociali della Provincia Regionale di Siracusa - Assessorato alla P.I. dei Comune di Siracusa - Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Siracusa - Organizzazioni Sindacali territoriali - Centri Risorse contro la dispersione scolastica della provincia di Siracusa Inoltre, l’Osservatorio Provinciale è stato integrato con i rappresentanti dei Dirigenti scolastici e degli Studenti e Studentesse nelle persone di: - Dirigente scolastico XVI Istituto Comprensivo “Chindemi" di Siracusa - Presidente Consulta Provinciale degli Studenti L’Osservatorio Provinciale sul fenomeno della dispersione scolastica ha sede presso il XVI Istituto Comprensivo “Chindemi" di Siracusa ed è coordinato dal Dirigente scolastico pro tempore. L’Osservatorio Provinciale ha il compito di: - elaborare un piano provinciale di interventi integrati che tenga conto delle esperienze già realizzate e dei nuovi

scenari socio-organizzativi che coinvolgono il sistema scolastico; - individuare criteri per la costituzione delle reti di scuole (Osservatori di Area) presenti in aree territoriali connotate

da disagio socio-economico-culturale, a rischio di dispersione scolastica e devianza minorile; - coordinare le iniziative dei singoli Osservatori di Area; - monitorare i fenomeni di dispersione scolastica, in raccordo con la Direzione Generale dell’U.S.R. per la Sicilia; - favorire e sostenere il rapporto fra le Scuole e gli Enti operanti nel territorio, in modo da attuare la massima

integrazione degli interventi per la realizzazione dell’offerta formativa; · - promuovere forme di aggiornamento e formazione degli operatori dei diversi servizi coinvolti nella lotta alla

dispersione scolastica; - promuovere e sostenere le iniziative interistituzionali volte alla prevenzione delle diverse forme di devianza e

disagio infanto-giovanile; - promuovere e sostenere le iniziative interistituzionali volte alla tutela e alla prevenzione dell’abuso e/o del

maltrattamento dei minori;

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- promuovere e sostenere le iniziative di formazione e intervento nelle scuole collocate in aree a rischio, secondo quanto previsto dalla normativa vigente;

- promuovere e sostenere le iniziative interistituzionali orientate all’integrazione delle persone di altra nazionalità; - promuovere iniziative di ricerca-azione per il miglioramento dell’offerta formativa nei confronti degli alunni più

deboli; - elaborare un regolamento interno. Appare evidente come la piena operatività e la capacità istituzionale dell’Osservatorio rappresenti la priorità assoluta in tema di contrasto del fenomeno della dispersione. La presente proposta progettuale, concordata nel dettaglio con il coordinamento dell’Osservatorio, intende rappresentare un contributo in questa direzione.

3.3 Sensibilizzazione alla legalità e contrasto al bullismo Descrivere come l'intervento proposto possa favorire la promozione e il sostegno alla legalità e il contrasto al bullismo. Specificare l'eventuale utilizzo di metodologie di intervento volte al rafforzamento dei valori della cooperazione e della responsabilità individuale.

3.4 Integrazione socio-culturale dei giovani immigrati Descrivere le modalità e le attività con cui si intendono favorire processi di integrazone socio-culturale dei giovani immigrati presenti sul territorio, valorizzandone le relative esperienze.

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3.5 Descrizione del progetto e delle attività previste Descrivere le attività che si intendono realizzare e la metodologia applicata in maniera dettagliata, sottolineando l'eventuale combinazione di attività scolastiche, extra-scolastiche e del tempo libero ed eventuali caratteristiche innovative. Qualora previste attività rivolte a soggetti diversamente abili e a rischio di esclusione sociale, descrivere le modalità del loro coinvolgimento e le relative azioni di integrazione. Il progetto nasce dalla volontà di una pluralità di soggetti che hanno costituito un partenariato basato sulla reciproca conoscenza e sulla comune visione dei problemi che interessano la società e la scuola siracusana e che si traducono in tassi di dispersione scolastica tali da suscitare allarme. Fin dall’inizio si è scelto di compiere il percorso, logicamente corretto ma altrettanto faticoso, di anteporre l’analisi dei problemi alla proposta delle soluzioni. Quello che segue è quindi il risultato di un percorso di riflessione comune:

Sfera problematica individuata*

Soluzione proposta

A1

In accordo con i Comuni, con l’Ufficio Scolastico Provinciale e con l’Ufficio del Lavoro verrà sperimentata l’Anagrafe Provinciale degli Studenti. L’anagrafe riguarderà, in un primo momento, i giovani residenti nelle città sedi della sperimentazione (Siracusa, Augusta, Avola).

A2 / B2

Verrà sperimentata una Unità Pedagogica Territoriale: una equipe di professionisti in grado di definire un programma di intervento per i ragazzi in difficoltà e di attivare le risorse di volta in volta necessarie sulla base di accordi di cooperazione stipulati con i servizi sociali, con le agenzie formative, con i soggetti dell’associazionismo e del volontariato che svolgono attività in campo sociale ed educativo. L’Unità Pedagogica Territoriale rappresenterà il luogo centrale di un sistema di interventi basato sulla cooperazione sinergica tra scuola ed extrascuola, tra diverse istituzioni pubbliche e differenti istanze dell’associazionismo di promozione sociale. Colloqui mirati verranno svolti, a cura dell’Unità Pedagogica Territoriale, con le famiglie dei ragazzi presi in carico. Con le stesse verrà stipulato un Patto per il successo scolastico dei ragazzi che preveda la definizione di un quadro di impegni chiaro e condiviso tra i ragazzi, la scuola, la famiglia e i servizi del territorio.

A3

Il progetto si propone di sostenere, nel suo complesso, la governance delle politiche orientate al successo formativo dei giovani e di porsi come strumento operativo al servizio dell’Osservatorio provinciale per la dispersione scolastica. L’osservatorio, la cui recente ricostituzione deve essere colta come un segnale di estrema importanza, è peraltro privo, al proprio interno, di rappresentanze dell’associazionismo e del terzo settore in genere. La definizione di un accordo di cooperazione consentirà di colmare questa lacuna e di proiettare gli effetti delle attività intraprese sull’intero territorio provinciale. Nella sede istituzionalmente preposta dell’Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica verrà condotta una azione di networking che punterà al coinvolgimento degli enti locali territoriali, delle istituzioni educative, delle imprese e

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dei centri per l’impiego, del mondo del volontariato e dell’associazionismo. Attraverso un ciclo focus group si analizzerà in forma condivisa la situazione di partenza, verranno enucleati i dati fondamentali e definiti i benchmark di riferimento e si definirà una strategia comune di intervento per il raggiungimento dei benchmark prefissati. L’azione di networking verrà opportunamente sostenuta da un piano integrato di comunicazione delle attività di progetto.

B1

Le scuole partner di progetto saranno sostenute nella realizzazione di un “check up” organizzativo in grado di apprezzare punti di forza e punti di debolezza, opportunità e minacce offerte dal contesto e di intraprendere un processo di cambiamento organizzativo in grado di migliorare la qualità del servizio con particolare riferimento al dialogo scuola – famiglia. Sulla base delle esigenze e delle situazioni problematiche rilevate verranno individuate le best practices sperimentate in contesti simili e se ne tenterà la contestualizzazione

C1

L’Unità Pedagogica Territoriale si avvarrà del sostegno di un servizio di orientamento con specifiche competenze nel campo dei minori in difficoltà. Quest’ultimo provvederà a predisporre un Bilancio delle competenze (diagnosi) e sosterrà i ragazzi presi in carico nella definizione delle proprie scelte attraverso la predisposizione di un Piano di sviluppo personale (azione).

C2

Verrà predisposto un piano di recupero delle competenze fondamentali e fornito un sostegno educativo ai ragazzi presi in carico attraverso un intervento di mentoring messo in atto da giovani allievi degli istituti di istruzione secondaria superiore. I mentori saranno selezionati, dotati di un set di competenze metodologiche attraverso un breve intervento formativo iniziale e supervisionati da una equipe di psicologi durante tutto l’arco dell’intervento.

A4 / C3

Verrà potenziata l’attività di tre Centri di aggregazione giovanile presenti a Siracusa (nel quartiere dormitorio della Mazzarona) ad Augusta ed Avola. I centri, che beneficiano attualmente (o hanno beneficiato in passato) del sostegno dei distretti socio-sanitari e rappresentano uno dei nodi fondamentali della rete di servizi rivolta ai giovani ed agli adolescenti, ospiteranno attività espressamente rivolte ai beneficiari del progetto e rappresenteranno la “base di partenza” per attività ulteriori alle quali i ragazzi saranno avviati sotto la guida dell’Unità Pedagogica Territoriale. La composizione del partenariato e la specifica missione di ciascuno dei partner, oltre alla specifica previsione di attività educative, garantiscono la pervasività di un orizzonte valoriale appropriato che si dispiegherà in maniera trasversale per ciascuna delle macroaree di progetto (e con maggiore ampiezza avuto riguardo per le attività ludico – ricreative incentrate sui centri di aggregazione giovanile). Si privilegerà uno stile educativo basato non tanto sulla predicazione quanto sulla concreta sperimentazione e traduzione pratica dei valori che si intendono promuovere.

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* I codici si riferiscono alla articolazione delle aree problematiche come esposte in sede di ANALISI DEI BISOGNI (cfr. sopra pag. 20)

Nel dettaglio si riporta di seguito l’articolazione delle azioni previste:

1. PROJECT MANAGEMENT

2. ANAGRAFE DEGLI STUDENTI

3. UNITA’ PEDAGOGICA TERRITORIALE

4. NETWORKING

5. BEST PRACTICES

6. ORIENTAMENTO

7. MENTORING

8. CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

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1. PROJECT MANAGEMENT

Obiettivi:

Garantire la funzionalità del partenariato, il dialogo costante e la cooperazione tra i partner. Assicurare la corretta implementazione delle attività programmate, il rispetto degli obiettivi in termini di qualità, tempi di realizzazione e costi degli interventi e l’assolvimento degli obblighi di carattere formale in termini di documentazione. Mantenere una corretta gestione finanziaria. Attività:

Segretariato della Assemblea dei Partner e del Comitato Tecnico Scientifico. Predisposizione della documentazione inerente la progettazione esecutiva di dettaglio delle attività programmate. Coordinamento generale delle attività e relazioni con i referenti istituzionali. Predisposizione di un piano di monitoraggio e valutazione degli interventi. Attivazione dei trasferimenti finanziari verso i partner e rendicontazione delle spese sostenute alla Fondazione per il Sud. Risorse:

n. 1 Project Manager n. 1 Commercialista revisore dei conti (consulenza) Durata: 18 mesi Prodotti:

- Accordo di partenariato (documentazione esecutiva e di dettaglio) - Verbali della Assemblea dei Partner - Verbali del Comitato Tecnico Scientifico - Contabilità analitica di progetto

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2. ANAGRAFE DEGLI STUDENTI

Obiettivi:

Possedere un quadro chiaro ed aggiornato costantemente delle scelte formative operate dai giovani, dei risultati in termini di successo scolastico, delle transizioni tra sistemi e delle situazioni che ricadono nella definizione di dispersione scolastica. Normalizzare i dati provenienti da sistemi informatici differenti tenendo conto delle indicazioni fornite dal decreto n.74 del 5 agosto 2010 del Ministero della Istruzione Università e Ricerca che ha fornito il tracciato dei record per la gestione dell’Anagrafe. Attività:

La banca dati preleverà i dati dei residenti dalle anagrafi comunali di riferimento (Siracusa Avola ed Augusta) nella fascia di età presa in considerazione. Preleverà inoltre i dati di tutti gli studenti residenti dal sistema scolastico tramite accesso al SIDI con una utenza di profilo D. I dati relativi alla formazione professionale verranno raccolti presso gli stessi enti che gestiscono corsi OIF (obbligo di istruzione e formazione) nei tre comuni mentre quelli dei ragazzi che hanno scelto l'apprendistato verranno prelevati dai corrispondenti centri per l'impiego. Affinate le procedure per l'acquisizione, il trattamento e la normalizzazione di tali dati essi verranno raccolti periodicamente e verranno incrociati prendendo in considerazione da una parte i dati provenienti dalle anagrafi comunali e dall'altra quelli provenienti dai tre possibili sbocchi (scuola, formazione professionale ed apprendistato). Il mancato ritrovamento di un ragazzo nei tre sistemi possibili attiverà una procedura di verifica e l’adozione di misure di sostegno, ove ritenute necessarie. Risorse:

n. 1 Sociologo n. 1 Ingegnere (sviluppatore software) Durata: 18 mesi Prodotti:

- Banca dati relativa agli studenti di Siracusa, Augusta e Avola - Procedura informatica - Manuale per la gestione della banca dati - Elaborazioni statistiche

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3. UNITA’ PEDAGOGICA TERRITORIALE

Obiettivi:

Garantire un centro di competenze multidisciplinare in grado di - definire la situazione di partenza dei ragazzi a rischio di dispersione; - predisporre, in accordo con gli interessati e con le loro famiglie, un piano di azione per il

successo formativo; - raccordare l’intervento delle differenti agenzie coinvolte nella attuazione del piano; - valutare periodicamente l’efficacia dell’intervento ed apportare i correttivi necessari; - fornire una valutazione delle criticità a livello di sistema e avanzare proposte per il loro

superamento. Attività:

L’UPT sosterrà le scuole (attraverso la figura del referente di istituto) per la definizione di un piano integrato di interventi che metta al centro la persona, ne valorizzi le risorse e le potenzialità e mobiliti la rete dei presidi educativi predisposti allo scopo di favorire il successo formativo degli studenti, con particolare riguardo ai soggetti che, per qualunque causa, manifestino difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. Allo scopo di analizzare il bagaglio delle competenze di partenza l’UPT si avvale, oltre che delle schede di valutazione predisposte dalla scuola, dell’intervento del servizio di orientamento di cui all’attività n. 6. La rete dei mentor ed i centri di aggregazione giovanile presenti in ciascuna delle città sedi del progetto rappresentano i principali strumenti di intervento per promuovere l’acquisizione di specifiche competenze utili in seno al percorso scolastico e per contribuire ad una crescita armonica ed equilibrata dei giovani coinvolti in linea con i valori della cittadinanza attiva e della responsabilità sociale. Risorse:

n. 1 Coordinatore n. 1 Psicologo n. 3 Educatori Durata: 18 mesi Prodotti:

- Schede di osservazione degli giovani presi in carico - Progetti personalizzati di intervento - Report finale attività

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4. NETWORKING

Obiettivi:

Promuovere un contesto di consapevolezza circa il fenomeno della dispersione scolastica, le sue caratteristiche qualitative e quantitative e le conseguenze negative per il tessuto sociale ed economico in ambito locale. Favorire il confronto e la collaborazione tra i diversi attori istituzionali ed il coinvolgimento delle organizzazioni del terzo settore. Promuovere la definizione di accordi operativi che, basandosi su una visione condivisa della problematica, intraprendano azioni concrete per il contrasto della dispersione scolastica. Sostenere la capacità istituzionale dell’Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica. Attività:

Un ciclo di focus group, organizzato in stretto raccordo con l’Osservatorio provinciale, analizzerà la situazione di partenza, definirà le aree di intervento prioritarie e gli interventi da adottare e predisporrà le condizioni per la stipula delle necessarie intese tra i soggetti pubblici e del privato sociale coinvolti. Attraverso un piano coordinato di attività di comunicazione verranno diffuse le parole d’ordine utili al successo dell’azione progettuale e, su un piano più ampio, alla creazione di un clima di consapevolezza circa l’importanza del successo formativo il benessere collettivo. Risorse:

n. 1 Facilitatore n. 1 Addetto comunicazione Durata: 18 mesi Prodotti:

- Resoconti dei focus group - Protocolli di intesa ed accordi di rete - Piano della comunicazione - Materiali di comunicazione - Sito internet - Rapporto conclusivo attività

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5. BEST PRACTICES

Obiettivi:

Individuare le principali criticità a livello dei processi messi in atto dalle istituzioni scolastiche e valutarne l’impatto sul fenomeno della dispersione scolastica. Predisporre un piano di interventi correttivi basato sullo studio delle buone pratiche adottate, per il medesimo problema, in altri contesti. Sperimentare le innovazioni organizzative proposte e registrarne l’impatto. Comunicare l’esito della sperimentazione e promuovere la diffusione delle innovazioni di successo. Attività:

Analisi organizzativa. Studio delle buone prassi. Predisposizione di piani di intervento a livello delle singole istituzioni scolastiche. Monitoraggio e valutazione degli interventi. Risorse:

n. 1 Esperto qualità n. 6 Referenti scuole Durata: 12 mesi Prodotti:

- Analisi organizzativa - Report di ricerca - Piano di interventi - Report finale (esiti del monitoraggio e della valutazione)

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6. ORIENTAMENTO

Obiettivi:

L’attività di orientamento punta a fornire un sostegno agli allievi delle scuole rispetto alla definizione dei propri punti di forza e di debolezza per l’avvio, già nell’immediato, di un percorso di cambiamento che consenta di affrontare con maggiore cognizione le prove del percorso di istruzione. Più in prospettiva verranno indagate le competenze, le abilità, le conoscenze, le attitudini e le propensioni dei giovani per consentire di operare scelte coerenti e mirate. Attività:

In stretto raccordo con l’UPT il servizio di orientamento svolgerà una serie di colloqui con i giovani presi in carico e, dopo aver predisposto un bilancio di competenze/analisi delle caratteristiche personali, li guiderà verso la costruzione di un progetto di vita e li sosterrà nel difficile percorso di valutazione del proprio pregresso e delle proprie aree di miglioramento. Risorse:

n. 3 Orientatori Durata: 12 mesi Prodotti:

- Bilancio di competenze/analisi delle caratteristiche personali - Progetti personalizzati di sviluppo personale - Report conclusivo

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7. MENTORING

Obiettivi:

Promuovere l’apprendimento e lo sviluppo individuale dei mentee attraverso il loro coinvolgimento in un processo auto-determinato basato sulle tecniche dell’apprendimento continuo. Favorire percorsi di crescita dei mentor e lo sviluppo di abilità relazionali che ne rafforzino il ruolo all’interno della comunità sia in vista del raggiungimento di obiettivi di carattere personale sia in funzione del ruolo di sostegno che sono chiamati a svolgere. Consentire alla comunità scolastica di interrogarsi sulle cause dell’insuccesso scolastico e sulle modalità organizzative più idonee a rimuoverle, con particolare riferimento al rapporto tra contesti formali ed informali di apprendimento e tra attività scolastiche ed extrascolastiche, e valorizzare l’apporto fornito dalla creazione di reti di solidarietà informale per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. Attività:

L’attività consiste, in primo luogo, nel reclutamento di 40 mentor tra gli allievi degli istituti scolastici coinvolti. Seguirà un breve periodo di “formazione” durante il quale verranno istruiti circa i compiti che li attendono, gli obblighi ai quali dovranno attenersi e le opportunità di sostegno alle quali potranno attingere. Per quanto attiene alla metodologia di intervento ci si atterrà alle fondamentali indicazioni contenute nel “manuale operativo” “Guida al mentoring. Istruzioni per l’uso” - a cura di Alessandra Felice Roma, ISFOL 2004. Il gruppo dei mentor sarà sostenuto da una equipe di psicologi, a loro volta supervisionati da un direttore scientifico dell’azione. Attraverso un ciclo di seminari di gruppo saranno analizzate le difficoltà incontrate lungo il percorso e ricercate comunemente le soluzioni più opportune. L’attività dei mentor sarà svolta gratuitamente salvo l’eventuale rimborso di spese sostenute e l’erogazione di “bonus” finalizzati alla realizzazione di esperienze educative (libri, concerti, viaggi etc.). Risorse:

n. 1 Coordinatore n. 4 Psicologo n. 40 Mentor Durata: 12 mesi Prodotti:

- Report finale

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8. CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

Obiettivi:

Consentire la realizzazione di esperienze di socializzazione in ambito extrascolastico a forte valenza educativa, basate sul coinvolgimento dei nuclei familiari di appartenenza e orientate a motivare il successo formativo promuovendo al contempo la cultura della legalità e della nonviolenza, il rispetto dei valori ambientali, il multiculturalismo e le pari opportunità, quale strumento di contrasto dei fattori di esclusione basati sull’azione di pregiudizi (per es. di genere) o effetto di disabilità. Attività:

Le attività si svolgeranno presso 3 centri di aggregazione giovanile: - Quartiere Mazzarrona – Siracusa - Centro Zucca – Augusta - Centro di Aggregazione Giovanile – Avola. All’interno di questi centri verranno organizzate specifiche attività sotto la responsabilità dell’Arci, con il coinvolgimento delle associazioni che gestiscono ciascun centro e contributi specifici provenienti dall’associazione “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, da Legambiente e dal Consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta attraverso la cooperativa sociale di tipo B “Alfeo servizi”. Sono previste, in modo particolare, attività di educazione ambientale di carattere mirato tra le quali la costituzione di un servizio di prestito e manutenzione delle biciclette presso la pista ciclabile che costeggia il mare nella zona nord di Siracusa (Mazzarrona). Il laboratorio verrà ospitato dal XVI comprensivo e coinvolgerà 10 ragazzi in qualità di “sentinelle ambientali” incaricate di vigilare sull’integrità dell’area e di consentirne la fruizione (in bici appunto) a studenti in visita, a cittadini siracusani o a turisti. Risorse:

Durata: 18 mesi Prodotti:

- Programmazione delle attività - Laboratori esperienziali -

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Tempistica attività (trimestri)

1 2 3 4 5 6 7 8

1. PROJECT MANAGEMENT

2. ANAGRAFE DEGLI STUDENTI

3. UNITA’ PEDAGOGICA TERRITORIALE

4. NETWORKING

5. BEST PRACTICES

6. ORIENTAMENTO

7. MENTORING

8. CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

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3.6 Obiettivi e strategie di intervento

Descrivere gli obiettivi che il progetto intende raggiungere e le strategie di intervento che si prevede di adottare, indicandone eventuali caratteristiche innovative. nella sua accezione più consolidata innovazione sta per "introduzione, adozione, applicazione di una nuova tecnica di produzione, di controllo, di amministrazione, di organizzazione, di comunicazione, di intervento in qualsiasi settore della società" (Gallino, Dizionario di Sociologia, Utet, 1987). Nell'ultimo decennio questo concetto è stato utilizzato soprattutto nell'ambito delle organizzazioni e della progettazione. Nel primo ambito l'innovazione viene normalmente riconosciuta come attitudine , capacità delle persone che diventano veicolatrici di novità e attori di cambiamento (gli innovatori). Nell'ambito della progettazione, il concetto fa riferimento a quegli elementi di novità, di valore aggiunto e di cambiamento che vengono attribuiti sia alle modalità di esecuzione che agli esiti del progetto. Obiettivo 1: disporre di un quadro informativo dettagliato e tempestivamente aggiornato sul

fenomeno della dispersione al fine di individuare i precocemente soggetti a rischio di abbandono e i dispersi (anche in dipendenza da cause specifiche come la commissione di reati, abuso di sostanze, etc.).

Strategia di intervento

Non è più possibile attendere oltre la realizzazione di una Anagrafe degli studenti. Questo compito non è più rinviabile alla competenza della Regione Siciliana piuttosto che delle Province Regionali o di altro soggetto istituzionale. Si saldano, probabilmente, in questa vicenda difficoltà organizzative e interessi contrari alla predisposizione di uno strumento efficace per la conoscenza delle dinamiche interne al mondo dell’istruzione e della formazione (nei termini del flusso degli iscritti e dei tassi effettivi di frequenza). Diventa quindi necessario ed urgente, oltre che logicamente e tecnicamente necessario, dare vita ad una sperimentazione “dal basso” che costituisca il modello e predisponga gli strumenti operativi per una gestione a regime dell’anagrafe su base provinciale. Ovviamente la sperimentazione non sarebbe possibile, né avrebbe alcuna prospettiva di sviluppo futuro, se non fosse attuata con il sostegno determinante di un soggetto istituzionalmente competente. Questo è l’Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica. La banca dati, il software, la documentazione di supporto verranno consegnati all’Osservatorio al termine del progetto. Si tratta quindi di una innovazione di grande significato sul piano locale in quanto consentirà di disporre, per la prima volta della Anagrafe degli studenti, ma anche sul piano regionale per la valenza di stimolo alla replicazione di un modello di intervento sull’intero territorio siciliano e, se vogliamo, anche sul piano nazionale poiché si tratterebbe della prima realtà di questo tipo sorta per iniziativa del terzo settore, seppur in rapporto con le istituzioni scolastiche e formative.

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Obiettivo 2: sperimentare modalità di sostegno al successo formativo delle giovani generazioni

basate sulla definizione di progetti personalizzati che prevedano il coinvolgimento attivo delle famiglie e delle differenti agenzie sociali ed educative del territorio.

Strategia di intervento

L’obiettivo sarà perseguito mediante la realizzazione delle attività 3. UNITA’ PEDAGOGICA TERRITORIALE e 6. ORIENTAMENTO. L’Unità Pedagogica Territoriale opererà in stretto raccordo con le scuole, con i centri di aggregazione giovanile e con le altre agenzie educative che faranno parte della rete operativa. Avrà inoltre un ruolo di cerniera, di mediazione e comunicazione, tra la scuola e la famiglia. L’UPT rappresenterà inoltre un centro di documentazione, di analisi e di proposta circa le innovazioni necessarie per migliorare la qualità del sistema formativo e contrastare efficacemente la dispersione scolastica. Per gli aspetti squisitamente collegati alla definizione del bilancio delle competenze e della progetto di sviluppo personalizzato l’UTP si avvarrà del servizio di orientamento. L’intervento è fortemente innovativo per il contesto e deve essere inteso come un elemento della più complessiva strategia volta a sostenere l’operatività dell’Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica.

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Obiettivo 3: promuovere la consapevolezza degli stakeholders circa il fenomeno della

dispersione scolastica, sostenere la cooperazione “a rete” delle differenti agenzie coinvolte allargando il quadro delle intese alle realtà dell’associazionismo e del volontariato impegnate in questo campo e favorire in tal modo la capacità di intervento dell’Osservatorio scolastico sulla dispersione scolastica.

Strategia di intervento

L’obiettivo sarà perseguito mediante la realizzazione delle attività 4. NETWORKING e 5. BEST PRACTICES Condividere le informazioni, concertare le decisioni: queste le parole d’ordine strategiche per il raggiungimento dell’obiettivo. Le condizioni in cui versa il sistema formativo della provincia di Siracusa sono avvolte da uno strato di generico pessimismo privo di riferimenti a dati e circostanze concrete. Come e più che in altri settori della realtà locale vige in questo campo la regola della autoreferenzialità e le istituzioni formative determinano sulla base di logiche interne, più che sulla base di una domanda che proviene dall’esterno, quali saranno le caratteristiche dei servizi offerti. Si tratta quindi di ancorare l’analisi della situazione di partenza a dati reali, attendibili e significativi, di condividerne una chiave di lettura unitaria e di decidere congiuntamente quali cambiamenti si intendono produrre per giungere a uno stato futuro caratterizzato da valori e da livelli di efficacia significativamente diversi da quelli attuali. Ma la creazione della rete non può e non deve restare fine a sé stessa, occorre identificare in maniera chiara le aree critiche sia a livello di sistema che sul piano della singola scuola, fissare precisi obiettivi di miglioramento, definire una strategia di azione in grado di conseguirli, misurare l’efficacia degli interventi in tal modo realizzati. Gli istituti scolastici che partecipano alla sperimentazione saranno quindi sostenuti in questo percorso attraverso la individuazione delle best practices realizzate in ambito nazionale ed europeo e la definizione delle modalità concrete di trasferimento nel contesto locale. L’innovazione non riguarda in questo caso il processo ma costituisce il risultato delle azioni intraprese.

Obiettivo 4: favorire la transizione tra i diversi gradi di istruzione contribuendo alla formazione

di un progetto di sviluppo personale in ambito scolastico e lavorativo.

Strategia di intervento

L’obiettivo sarà perseguito mediante la realizzazione delle attività 3. UNITA’ PEDAGOGICA TERRITORIALE e 6. ORIENTAMENTO. Vedi sopra (Obiettivo 2).

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Obiettivo 5: ridurre la percentuale degli studenti in età compresa tra 12 ed i 15 anni con scarse competenze in lettura, matematica e scienze ed accompagnare i soggetti fragili durante il primo biennio della scuola secondaria di secondo grado allo scopo di identificare le difficoltà di percorso e porre in atto azioni di sostegno mirate.

Strategia di intervento

L’obiettivo sarà perseguito mediante la realizzazione dell’attività 7. MENTORING. Si tratta di un elemento molto importante della strategia di intervento complessiva. Attraverso la creazione di una “task force” di mentori il progetto punta ad ottenere una molteplicità di risultati: - sostenere i ragazzi che saranno stati selezionati tra gli allievi delle scuole

partner come meritevoli di sostegno; - contribuire alla crescita personale dei mentori e promuoverne la cittadinanza

attiva; - sperimentare un intervento basato per larga parte sull’apporto di risorse

volontarie e non retribuite, e pertanto economicamente sostenibile e replicabile;

- contribuire alla creazione di capitale sociale relazionale attraverso l’instaurazione di legami significativi tra mentori e mentee, con il coinvolgimento delle famiglie, degli insegnanti e degli educatori.

Attraverso questo intervento si introduce un forte elemento di innovazione e si punta ad ottenere una radicale discontinuità rispetto al passato. Troppo spesso, infatti, le questioni dell’istruzione e della formazione sono state considerate appannaggio di una casta sacerdotale di addetti ai lavori. Il progetto punta a rompere questo circuito vizioso attraverso il coinvolgimento delle realtà organizzate della società civile, ma ancora di più, per questa via, punta al protagonismo dei giovani che in prima persona produrranno un impegno su questo fronte e saranno in grado di fornire informazioni, giudizi e orientamenti non condizionati da logiche di interesse o di apparato.

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La superiore esposizione pone in relazione gli obiettivi, le attività e le relative strategie di intervento. Resta fuori

l’attività di Project Management in quanto finalizzata alla gestione complessiva del progetto e non riferibile a nessuno

degli obiettivi specifici che si intendono perseguire.

Obiettivo 6: consentire la realizzazione di esperienze di socializzazione in ambito extrascolastico a forte valenza educativa, basate sul coinvolgimento dei nuclei familiari di appartenenza e orientate a motivare il successo formativo promuovendo al contempo la cultura della legalità e della nonviolenza, il rispetto dei valori ambientali, il multiculturalismo e le pari opportunità, quale strumento di contrasto dei fattori di esclusione basati sull’azione di pregiudizi (per es. di genere) o effetto di disabilità.

Strategia di intervento

L’obiettivo sarà perseguito mediante la realizzazione dell’attività 8. CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE. I centri di aggregazione giovanile rappresentano allo stesso tempo il fulcro dell’iniziativa e lo strumento di proiezione verso una molteplicità di realtà organizzate che offriranno, ai ragazzi coinvolti nel progetto, la possibilità di realizzare nuove e significative esperienze e di sviluppare competenze e sensibilità di centrale importanza per un armonioso sviluppo della identità personale e sociale. L’obiettivo è quello di creare una sinergia tra le scuole, i servizi sociali territoriali (Uffici di servizio sociale, giustizia minorile...) e famiglie, anche per il tramite di questi luoghi di aggregazione. I centri di aggregazione giovanile sono, nel contesto delle attività di progetto, deputati ad ospitare le iniziative di quei soggetti che hanno aderito al partenariato in forma “leggera” (ovvero senza la percezione di compensi) e cioè Libera e Legambiente. Sempre presso i CAG si svolgeranno le attività di educazione ambientale e di sensibilizzazione svolte dal Consorzio Plemmirio (ente gestore della omonima area marina protetta) con l’apporto della cooperativa sociale di tipo b “Alfeo servizi”.

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3.7 Obiettivi, risultati attesi e attività di monitoraggio

Obiettivi Risultati attesi Indicatori quantitativi di

risultato

Valore atteso a 1/3 del progetto

Valore atteso a 2/3 del progetto

Valore atteso a fine

progetto

Obie

ttiv

o 1

Es.: Completamento ciclo di studi Es.: Numero di giovani che completano il ciclo di studi.

Es.: 5 Es.: 12 Es.: 20

Obie

ttiv

o 2

Obie

ttiv

o 3

Commentare la tabella e descrivere le attività di monitoraggio del progetto previste per la misurazione degli obiettivi e dei risultati attesi.

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3.8 Impatto sociale sul territorio Descrivere l'impatto sociale delle attività proposte (in termini di incremento del capitale sociale, valorizzazione del ruolo della famiglia e di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo dei giovani, miglioramento della qualità dei servizi,...).

3.9 Beneficiari diretti e/o indiretti Specificare il numero complessivo e la tipologia dei beneficiari diretti e/o indiretti degli interventi proposti. Destinatari diretti Destinatari indiretti

Numero Tipologia Tipologia

Attività 1 Es.: Bambini della scuola primaria

Es.: Genitori

Attività 2

Attività 3

Attività 4

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3.10 Auto-sostenibilità e replicabilità dell’intervento

Descrivere le modalità attraverso cui verrà garantita la sostenibilità futura dell'iniziativa, per assicurare la continuità delle azioni nel tempo.

Indicare se si prevede di realizzare altre attività future in partnership con i soggetti che partecipano al presente progetto.

Indicare anche se si ritiene di poter replicare il progetto in altre realtà locali.

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4. DICHIARAZIONI, SOTTOSCRIZIONI E PRIVACY 4.1 Dichiarazioni e sottoscrizione della Proposta di Progetto da parte del Soggetto Responsabile.

Il Soggetto Responsabile ......................................................................................... nella persona del suo legale rappresentante .........................................................................................:

� propone, quale offerta irrevocabile che rimarrà ferma per i 180 giorni successivi alla data di ricezione della Proposta di Progetto da parte della Fondazione, il progetto sopra descritto e richiede un contributo alla Fondazione per il Sud, essendo a conoscenza del fatto e accettando che la valutazione del progetto e l’eventuale assegnazione del contributo avverrà a insindacabile e inappellabile giudizio della Fondazione per il Sud attraverso delibera del suo Consiglio di Amministrazione;

� dichiara, sotto la propria responsabilità, che quanto affermato nella Proposta di Progetto e nella documentazione allegata corrisponde al vero ed è a conoscenza del fatto e accetta che tale documentazione non verrà restituita al Soggetto Responsabile;

� è a conoscenza del fatto e accetta che, in caso di assegnazione del contributo da parte della Fondazione, l’accordo tra Fondazione e Soggetto Responsabile avrà effetto solo a partire dal momento della firma per accettazione della “Lettera di assegnazione del contributo”. Tale lettera, unitamente al Bando Educazione dei Giovani 2010, costituisce il documento che regola l’accordo in tutte le sue parti, ivi inclusi gli obblighi a carico del Soggetto Responsabile;

� è a conoscenza del fatto e accetta che il contributo verrà erogato secondo le modalità solitamente utilizzate dalla Fondazione, che di norma si distinguono in tre diversi momenti: un anticipo del 30%, un primo acconto a seguito di una verifica di avanzamento intermedia, (non superiore al 35% del contributo assegnato dalla Fondazione; qualora espressamente richiesto dal Soggetto Responsabile, sarà possibile concordare con la Fondazione la liquidazione dell’acconto in due tranche differenti, in occasione sia della prima che della seconda verifica intermedia, per un importo, per ciascuna delle due tranche, non superiore al 20% del contributo assegnato), il saldo al termine del progetto. Negli ultimi due casi, l’erogazione avverrà previa verifica della rendicontazione finanziaria e della documentazione sui risultati conseguiti. La Fondazione per il Sud si riserva di revocare l’assegnazione del contributo qualora si verifichino inadempienze gravi nella implementazione del progetto (la lettera con cui si assegna il contributo potrà contemplare alcune inadempienze considerate gravi ai fini del presente paragrafo) e, se del caso, di richiedere la restituzione di somme eventualmente già erogate;

� prende atto e dichiara di accettare il fatto che le verifiche che la Fondazione effettuerà rispetto alla documentazione di rendicontazione potranno comportare una riduzione dell’importo originariamente finanziato;

� dichiara la propria accettazione dell’intera procedura e delle facoltà che la Fondazione si riserva;

� si impegna a implementare il progetto nelle modalità descritte nella Proposta di Progetto;

� dichiara che il progetto non ha alcuno scopo di lucro;

� autorizza la Fondazione a condividere tutto il materiale inerente il progetto con Enel Cuore onlus.

Luogo e data .....................................................

Timbro e firma del legale rappresentante

...............................................................

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Fondazione per il Sud – Bando Educazione dei Giovani 2010 – Allegato A 44

4.2 Privacy – Informativa ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 Gentile partecipante, ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs 196/03 (nel seguito il “Codice Privacy”), La informiamo che i dati personali di cui la Fondazione per il Sud (in seguito “la Fondazione”) ed Enel Cuore Onlus entreranno in possesso formeranno oggetto, nel rispetto della normativa sopra richiamata e conformemente ai principi di riservatezza cui è ispirata la nostra attività, di trattamento (così come definito dall’art. 4, comma 1, lettera a) del Codice Privacy). In particolare, i Suoi dati personali saranno trattati al fine di esaminare le proposte di contributo e, più in generale, per l’attività di monitoraggio e valutazione dei progetti, oltre che per consentire l’erogazione dei contributi ed ottemperare agli obblighi previsti dalla legge, da regolamenti o dalla normativa comunitaria. Le specifichiamo che il conferimento dei Suoi dati personali non è obbligatorio, tuttavia il mancato, parziale o inesatto conferimento degli stessi potrebbe precludere la valutazione o il buon esito della richiesta di contributo o della eventuale successiva richiesta di erogazione. I trattamenti saranno effettuati manualmente (ad esempio, su supporto cartaceo) e/o attraverso strumenti automatizzati (ad esempio, utilizzando procedure e supporti elettronici) e comunque in conformità alle disposizioni normative vigenti in materia.

Nell’ambito della Fondazione i Suoi Dati saranno trattati da dipendenti e/o collaboratori per le attività connesse alla valutazione della Sua proposta. Detti soggetti, che operano sotto la diretta autorità del Responsabile del Trattamento, sono stati designati Incaricati dei Trattamenti ed hanno ricevuto, al riguardo, adeguate istruzioni operative. Oltre che dai soggetti appena citati, alcuni trattamenti dei Suoi dati personali, sempre per le finalità di cui alla presente informativa, potranno essere effettuati anche da soggetti terzi, ai quali la stessa Fondazione affida taluni incarichi funzionali allo svolgimento della sua attività, e da Enel Cuore Onlus, che partecipa alla copertura di parte delle spese progettuali.

In tal caso gli stessi soggetti saranno designati come responsabili o incaricati del trattamento e riceveranno adeguate istruzioni operative, con particolare riferimento all’adozione delle misure minime di sicurezza, al fine di poter garantire la riservatezza e la sicurezza dei Dati. Tali soggetti sono ricompresi nelle seguenti categorie: istituti di credito per l’accredito degli eventuali contributi; amministrazione finanziaria per le ritenute di legge; società e consulenti individuali che coadiuvano la Fondazione nelle proprie attività (ad esempio istruttoria, monitoraggio e valutazione dei progetti, redazione del documento di Bilancio della Fondazione per il Sud, ecc.).

La informiamo, inoltre, che alcune informazioni (ragione sociale, contributo assegnato, dati sul progetto) potranno essere altresì diffuse a mezzo stampa, sul sito, sul bilancio o sul materiale promozionale della Fondazione.

Il Titolare dei trattamenti dei Dati è la Fondazione per il Sud, con sede in Roma, Corso Vittorio Emanuele II n. 184; email: [email protected] . In relazione ai trattamenti dei Dati, Lei potrà rivolgersi al Titolare per esercitare i Suoi diritti ai sensi dell’articolo 7 del Codice Privacy, diritti che, per comodità, Le riepiloghiamo nel seguito:

“1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile. 2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione: a) dell'origine dei dati personali; b) delle finalità e modalità del trattamento; c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici; d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2; e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

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Fondazione per il Sud – Bando Educazione dei Giovani 2010 – Allegato A 45

3. L'interessato ha diritto di ottenere: a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati; b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non e' necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati; c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato. 4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte: a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta; b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.” L’esercizio dei diritti di cui sopra può essere esercitato direttamente o conferendo, per iscritto, delega o procura a persone fisiche o ad enti. Per qualunque ulteriore chiarimento o approfondimento, si prega di inviare una mail a [email protected] , indicando chiaramente l’informazione o l’azione richiesta. Roma, marzo 2010

Fondazione per il Sud

Il/la sottoscritto/a .............................................................................., in qualità di legale rappresentante del Soggetto Responsabile ............................................................................................................................, ai sensi dell’articolo 23 del Codice Privacy, dichiara di aver preso visione della sopra indicata informativa ed esprime il libero ed informato consenso al trattamento dei Suoi Dati, in relazione a:

- le attività di monitoraggio e valutazione di progetti, nonché di erogazione dei contributi;

Luogo ....................................., data ..../..../2010 Timbro e firma

....................................................................

- la diffusione dei dati con le modalità esplicate nella suesposta informativa.

Luogo ....................................., data ..../..../2010

Timbro e firma

....................................................................