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QUESTA RIVISTA ESCE GRAZIE ALLE OFFERTE DEI SOSTENITORI DEL FONDO EDO TEMPIA L’Hospice di Gattinara è diventato Casa Tempia PER IL VERCELLESE Fondazione Tempia e Asl VC insieme per 5 anni per la gesone della struura IL BILANCIO Il nostro lavoro nel 2017 in cifre a pagina 7 L’INIZIATIVA A Vercelli i video realizza con il Rotary a pagina 20 L’EVENTO L’open day alla nuova sede di Varallo a pagina 16 A N N O X X I V - N U M E R O 1 - L U G L I O 2 0 1 8 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 e 3 - No/Vercelli In caso di mancato recapito inviare a UDR per la restituzione al mittente previo pagamento della relativa tariffa resi

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QUESTA RIVISTA ESCE GRAZIE ALLE OFFERTE DEI SOSTENITORI DEL FONDO EDO TEMPIA

L’Hospice di Gattinaraè diventato Casa Tempia

PER IL VERCELLESE

Fondazione Tempia e Asl VC insieme per 5 anni per la ges�one della stru�ura

IL BILANCIOIl nostro lavoro nel 2017 in cifrea pagina 7

L’INIZIATIVAA Vercelli i video realizza con il Rotarya pagina 20

L’EVENTOL’open day alla nuovasede di Varalloa pagina 16

a n n o X X I V - n u m e r o 1 - L u G L I o 2 0 1 8

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 e 3 - No/VercelliIn caso di mancato recapito inviare a UDR per la restituzione al mittente previo pagamento della relativa tariffa resi

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Fondatore Foglie: Elvo Tempia Presidente Fondo Tempia: Simona Tempia Direttore Responsabile: Corradino PrettiCoordinatore: Giampiero CannedduResp. tematiche sanitarie: Adriana PaduosHanno collaborato: Massimo Aglietta - Giovanna Chiorino - Francesca Crivelli - Mariella Debernardi - Viola Erdini Tempia - P.F. Gasparetto - Maria Teresa Guido - Benedetta Lanza - Angelica Mercandino - Pietro Presti - Barbara SartorelloGrafica: Inedita – BiellaStampa: Gallo Arti Grafiche srl - Vercelli

informativa dati non raccolti presso l’interessato

informiamo che, secondo quanto disposto dall’art. 13 comma 1 della legge 675/96 sulla “tutela dei dati perso-nali”, le persone citate hanno diritto, in qualsiasi momento e del tutto gratuitamente, di consultare, far modificare e cancellare i propri dati o semplicemente opporsi al loro utilizzo ed inoltre di ottenere informazioni sulle iniziative di cui si sono rese partecipi. Tale diritto potrà essere esercitato semplicemente scrivendo al fondo edo tempia, via malta 3 - 13900 BiellaResponsabile del trattamento: camilla erdini

In questo numero 7 Il nostro lavoro nel 2017 per Vercellese e Valsesia 9 I nomi e i volti del comitato scientifico14 Casa Tempia, ecco l’Hospice di Gattinara16 Una nuova sede per il Fondo a Varallo19 Un premio per il Progetto Dedalo24 «Il camper mi ha salvato la vita»26 «Grazie a Dignicap non mi sento malata»28 Il ricordo di Nella Zaninetti, moglie di Gim34 Le proprietà benefiche delle piante (di pier francesco Gasparetto)

39 Ecco come aiutarci: una guida pratica

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Comitato ScientificoPresidente: Massimo AGLIETTAProfessore ordinario di oncologia medica, università degli Studi di Torino, Direttore unità di oncologia medica I.r.C.C. Candiolo

MembriSilvio AIME: Professore ordinario al corso di bio-tecnologie e alla facoltà di chimica dell’università di Torino, sempre all’ateneo torinese, lavora al centro di biotecnologie molecolari. Collabora con aziende nel settore della diagnostica per immagini.Oscar ALABISO: Direttore della S.C. di oncologia, azienda ospedaliero-universitaria, «maggiore della Carità» di novara – Coordinatore operativo, del Polo oncologico del nord-est (rete oncologica del Piemon-te e della Valle d’aosta)Adriana ALBINI: Direttore scientifico della fon-dazione multimedica onlus di milano-Sesto San Giovanni e del laboratorio di Biologia Vascolare e angiogenesi dell’Irccs multimedica.Oscar BERTETTO:Direttore S.C. oncologia medi-ca delle molinette di Torino, Coordinatore operativo rete oncologica regionale Piemontese, Cofondatore Fondazione F.a.r.o.Michele CARBONE: uno dei massimi esperti mondiali di mesotelioma, il cancro legato alla polvere di amianto, conduce le sue ricerche nell’università di Honolulu alle Hawaii.Alberto COSTA: Coordinatore Centro di Senologia della Fondazione maugeri di Pavia, Direttore Scuola europea di oncologia, Coordinatore del Centro di Senologia del Canton TicinoMaurizio D’INCALCI: Direttore Dipartimento di oncologia, Istituto di ricerca Farmacologica mario negri, milano, Preclinical Coordinator della Fonda-zione SenDo, milanoGian Paolo DOTTO: Docente di biochimica all’università di Losanna, lavora come ricercatore tra Svizzera e Stati uniti, con una particolare attenzione al campo della carcinogenesi. È cofondatore dell’Icpi (International cancer prevention institute).Giovanni GANDINI: Professore ordinario, uni-versità degli Studi di Torino, Direttore Dipartimento di Diagnostica per Immagini, S.C.D.u. radiodiagno-stica 4, azienda ospedaliero universitaria S.Giovanni Battista, TorinoSilvia MARSONI: È responsabile del programma di oncologia di Precisione dell’Istituto Firc di onco-logia molecolare e consulente dell’Istituto nazionale Tumori e dell’ospedale niguarda di milano.Umberto RICARDI: Professore ordinario di radioterapia dell’università di Torino e direttore della radioterapia universitaria dell’azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino. Dal 2005 è anche direttore della scuola di specialità in radioterapia dell’università di Torino.Anna SAPINO: Professore ordinario di anatomia patologica all’università di Torino e direttore scienti-fico dell’Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. È membro del Consiglio Superiore di Sanità.Gianluca SEvERI: epidemiologo genetico e mole-colare, è direttore di ricerca dell’Inserm e direttore di un laboratorio dell’Istituto Gustave roussy a Parigi.Gabriella SOZZI: responsabile Struttura Semplice di Citogenetica, e Citogenetica molecolare, Diparti-mento oncologia Sperimentale, I.n.T. milano

La nostra fiduciain scienza e medicina

Un episodio drammatico ha con-quistato di recente spazio sui giornali nazionali. È la storia di una donna, malata di cancro al seno che, dopo essersi rivolta

non a un medico ma a un “guru di provincia” (come lo ha definito La Stampa) per guarire, ha scritto al Centro di Riferimento Oncolo-gico di Aviano una lettera disperata con una richiesta d’aiuto. Massimiliano Berretta, che è dirigente medico di quel centro friulano di eccellenza (gemellato con il Fondo Edo Tem-pia per il concorso letterario “Gim, paladino di un sogno”), le offrì un consulto gratuito e poi studiò una terapia, insieme ai colleghi della sua regione d’origine, la Sicilia. «Quan-do pochi mesi dopo mi fu comunicato il suo decesso» ha raccontato il dottore «Mi corse un brivido lungo la schiena. Non sarebbe mai guarita da quella forma di cancro ma coi farmaci giusti sarebbe potuta essere una pa-ziente lungovivente e anche con una buona qualità della vita».Al Fondo Edo Tempia lo sappiamo bene: la scienza e la medicina non sono una garan-zia di guarigione, non ancora. Spesso sono i lutti a ricordarcelo: proprio nelle pagine di Foglie salutiamo spesso amici che ci hanno lasciato per colpa di un tumore. Ma la scien-za e la medicina, con l’apertura alle terapie olistiche che diventano complementari alle cure tradizionali, sono l’unica strada che ab-biamo per far sì che sempre meno persone muoiano per questa malattia. Franco Berri-no, nella sua conferenza di febbraio a Biella davanti a una folla senza precedenti, ce lo ha

ricordato: oggi di cancro si muore meno di un tempo. Ma ci ha ricordato anche quanto siano importanti gli stili di vita, che possono fermare sul nascere il 30 per cento dei tu-mori. Anche per questo il Fondo Edo Tem-pia è stato tra i promotori della Rete della Prevenzione di Piemonte e Valle d’Aosta, che mette insieme le associazioni di due regio-ni con l’obiettivo di far conoscere (e, possi-bilmente, far applicare) le dodici regole del codice europeo contro il cancro. Sono norme di comportamento che ciascuno di noi può applicare. Sono semplici. E salvano la vita, insieme alle terapie e alla ricerca.Prevenzione, cura e ricerca: sono le nostre tre linee di intervento. Per garantire che sia sempre la scienza medica a guidare ogni nostro passo, il comitato scientifico di Fon-dazione e Fondo Edo Tempia si è arricchito di nuovi nomi, tutti parte dell’eccellenza non solo italiana nella sfida ai tumori. Saranno i fari della nostra opera e la garanzia per ogni paziente, che potrà bussare alla nostra porta, come accade da quasi quarant’anni, sapendo di poter avere il miglior sostegno possibile. E di averlo a disposizione in forma gratuita. Possiamo continuare a farlo, se-guendo la strada tracciata da mio nonno Elvo Tempia e da nonna Nella, la cui scomparsa stiamo ancora piangendo, grazie all’aiuto di tutti voi. La nostra mano è tesa per offrire aiuto. Ma è altrettanto quello che riceviamo.

Viola Erdini TempiaScriveteci all’indirizzo:

[email protected]

Viola Erdini Tempiapresidente Fondazione

Edo ed Elvo Tempia

Simona Tempia Erdinipresidente

Fondo Edo Tempia

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editoriale scientifico

Immunoterapia, uno scudocontro le cellule del tumore

In questi anni si parla dell’immuno-terapia come della nuova arma per sconfiggere i tumori. Come nasce? Che cosa è? Come si combina con le terapie tradizionali? Da oltre un secolo è noto che il sistema immunitario è in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali. Oltre sessant’anni fa sono stati creati i primi modelli animali in cui si riusciva a bloccare la crescita tumorale utilizzando le cellule del si-stema immunitario. Passare dai modelli sperimentali alla pratica clinica è stato incredibilmente complesso, con molte delusioni e qualche sporadico succes-so. Solo negli ultimi anni lo sforzo di migliaia di ricercatori è stato premiato.Sappiamo che le cellule tumorali sono differenti dal normale anche per la presenza di neoantigeni che posso-no essere riconosciuti come estranei (dannosi) dal sistema immunitario. Se lo attiviamo in modo appropriato pos-siamo indurre le nostre stesse cellule a uccidere quelle tumorali. Per fare questo si stanno perseguendo essen-zialmente due strade.

Con anticorpi mono-clonali o molecole altamente specifiche che possono essere infuse nel paziente si agisce sulle cellule del sistema immuni-tario con un’azione diretta di stimolo o in modo indiretto togliendo i freni ini-bitori. Quest’ultimo è il meccanismo d’azione di molti farmaci attualmente disponibili (check-point inibitori) che si sono dimostrati attivi inizialmente nel melanoma e successivamente in altre neoplasie, con una tossicità ac-cettabile. Ci sono tuttavia ancora molti pazienti che non possono beneficiare dell’immunoterapia. Si sta cercando di capire le ragioni di questa inefficacia e si stanno studiando varie combina-zioni di farmaci che agiscono in modo complementare. Se la tossicità resterà accettabile sono prevedibili ulteriori rilevanti progressi.La seconda strada è quella di pre-levare dal sangue specifiche sotto-popolazioni di cellule immunitarie e modificarle in modo da riconoscere e uccidere le cellule tumorali. Se riuscia-mo ad avere un bersaglio giusto (cioè un antigene specifico per il tumore) è molto efficace (vedi leucemie acute e cellule CAR-T di cui si è parlato molto in queste settimane). Le difficoltà per

un uso ampio derivano dal fatto che se il bersaglio non è specifico, la tossicità è elevata.L’immunoterapia aggiunge efficacia alle altre terapie. In particolare si sta osservando che alcune forme di che-mioterapia e la radioterapia aumentano la visibilità per il sistema immunitario dei neoantigeni tumorali, aumentando quindi l’efficacia terapeutica senza aumento di tossicità. In conclusione, stiamo percorrendo una via nuova, reale, che richiede an-cora sperimentazioni complesse, sia-mo consapevoli che avremo ancora delusioni ma sappiamo anche che l’immunoterapia consentirà nei pros-simi anni di aumentare le speranze di sopravvivenza e di guarigione dei pazienti con neoplasia. Non sappiamo ancora quantificare il beneficio a lungo termine ma speriamo (e pensiamo) che sia rilevante.

Gli sviluppi della terapia e gli studi perché sia sempre più efficace:

così la ricerca sta lavorando perché il cancro possa essere combattuto

“dall’interno”

Prof. Massimo Aglietta

presidente del comitato scientifico fondo edo tempia

e fondazione tempia

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L’équipe di senologia dell’Asl di Biella

corsa della speranza

Il cancro al seno, le curee la dignità delle donne

Un grande chirurgo americano, ma vissuto anche in Europa, William Ste-ward Halsted, ideò alla fine dell’800 un intervento particolarmente invasi-vo per curare il cancro della mammel-la, già allora molto diffuso. Il suo inter-vento venne chiamato mastectomia radicale perché prevedeva di togliere la mammella con tutta la cute sovra-

stante compreso il complesso areola-capezzolo (foto 1), ma con anche i mu-scoli grande e piccolo pettorale e tutti i linfonodi del cavo ascellare. Questo intervento salvò sicuramente molte vite, ma a quale prezzo? La femminilità era completamente compromessa: le donne operate mostravano sotto la pelle la parete toracica. E quanti di questi interventi avrebbero potuto essere evitati...Tutto proseguì in questo modo fino a quando nel 1969 Umberto Veronesi, che ricordiamo con tanto affetto e che è stato molto vicino al Fondo Edo Tempia di cui era anche direttore scientifico, ebbe l’intuizione di propor-

re e attuare uno studio che metteva a confronto la vecchia mastectomia con un intervento innovativo detto qua-drantectomia. Lo studio prevedeva di trattare la metà delle pazienti con la mastectomia e l’altra metà con la qua-drantectomia (a quell’epoca sempre

Ogni Breast Unit deve avere chirurghi senologi dedicati e la collaborazione del chirurgo plastico. Quella di Biella è consigliata

dalla Rete Oncologica del Piemonte e Valle D’Aosta

Adriana Paduos

direttore sanitariofondo edo tempia e fondazione tempia

Foto 1

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editoriale scientifico

con la dissezione ascellare). I risultati ai controlli fatti a 5 anni e poi fino a 10 anni furono sorprendenti: la mortalità nei due gruppi era sovrapponibile e quindi fu evidente l’inutilità in molti casi di una demolizione chirurgica così radicale.Da lì si iniziò a fare una chirurgia sem-pre più conservativa. Ricordo bene quando negli anni ‘80 e ‘90 i chirurghi facevano a gara per non fare più ma-stectomie, ma spesso i risultati non

erano dei migliori. Negli anni 2000 un nuovo grande cambiamento: certo non più togliere i muscoli pettorali o i linfonodi ascellari (salvo siano meta-statici), ma, quando togliere solo una parte della mammella porti a risultati comunque non buoni esteticamente, o quando la malattia è presente in più punti, si può tranquillamente sotto-porre la paziente a mastectomia, ma con la immediata ricostruzione.Nei centri di Senologia, le così dette Breast Unit (e Biella è una di quel-le piemontesi consigliate dalla Rete Oncologica) è previsto che ci sia un chirurgo plastico e un chirurgo se-nologo “formato” cioè in grado di fare interventi di oncoplastica e di ricostruzione.Allora ecco che le pazienti vengono sottoposte a mastectomia e nello stesso intervento a ricostruzione. I modi per ricostruire sono diversi e

dipendono dal tipo di tumore, dalle sue dimensioni, dalla distanza dal complesso areola-capezzolo, dalle dimensioni della mammella e dalla struttura toracica della paziente. Il metodo ancora più frequente è la ricostruzione con posizionamento immediato di un espansore tessutale (foto qui sotto): dopo aver rimosso la mammella si prepara una “tasca” sotto il muscolo grande pettorale che pos-sa contenere una protesi di silicone vuota o riempita fino a un terzo della sua dimensione con soluzione fisiolo-gica (acqua con sali minerali isotonica all’organismo). Questo “palloncino” verrà quindi progressivamente riempi-to fino a ottenere il volume desiderato allo scopo di distendere gradualmente i tessuti cutaneo, sottocutaneo e muscolare. Quando l’espansore sarà riempito e la paziente avrà terminato eventuali cure adiuvanti, potrà essere sottoposta a un intervento di sosti-tuzione dell’espansore con la protesi definitiva e al contemporaneo rimo-dellamento della mammella contro laterale per renderla il più simmetrica possibile. Questo intervento, quando è stato asportato anche il capezzolo, richiede la sua ricostruzione che vie-ne fatta con un piccolo intervento in anestesia locale, cui segue la pigmen-tazione, cioè un tatuaggio della cute di colore simile a quello dell’areola contro laterale.Ma non è questo il solo modo per ri-costruire la mammella asportata. È da diversi anni attuata una tecnica detta di “lipofilling” con la quale possiamo ricreare il volume mammario utilizzan-do del tessuto adiposo prelevato da coscia o addome della stessa paziente con la tecnica della liposuzione. Il grasso aspirato viene opportuna-mente trattato e quindi impiantato

direttamente nella regione mammaria. Questo “trapianto” di grasso prevede più sedute chirurgiche e viene usato più per correggere eventuali difetti che per la ricostruzione totale.Molto attuale poi è la ricostruzio-ne con inserimento immediato della protesi definitiva (ovviamente con contemporanea simmetrizzazione della mammella contro laterale). Per eseguire questo tipo di ricostruzione bisogna valutare diversi parametri: la possibilità nella mastectomia di risparmiare cute, la possibilità di non asportare il complesso areola-capez-zolo, le dimensioni delle mammelle, la struttura della paziente. Talora per eseguire questo impianto proteico si rende necessario l’utilizzo di una mesh, cioè una rete sintetica che av-volga la protesi ove non protetta dal piano muscolare.Quando non è possibile utilizzare protesi per precedenti complicanze o intolleranza, e la paziente ha un tessuto sottocutaneo discretamente sviluppato, la mammella può essere ricostruita con tessuti propri cioè con il trasferimento di cute e sottocute (quindi anche il grasso) da altre parti del corpo (dorso e addome) conser-vando la vitalità dei tessuti stessi cioè mantenendone la vascolarizzazione (come illustrato nelle immagini in basso).Oggi, in conclusione, la mastectomia non è più un intervento deturpante e le modalità di ricostruzione sono molteplici. La chirurgia ha fatto grandi passi grazie alle nuove tecnologie e ci permette di ottenere ottimi risultati estetici avendo come priorità la cura oncologica della malattia. Non dimen-tichiamo che dobbiamo primariamen-te curare le donne, ma poi anche dare a loro la dignità.

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Il 2017 in cifre:quasi 2mila visite nel VercelleseIl bilancio di dodici mesi di lavoro di Fondo e Fondazione Tempia tra cura, prevenzione e riconoscimenti nazionali e internazionali

Prevenzione, cura, ricerca: sono le linee guida che hanno indirizzato l’attività di Fondazione e Fondo Edo Tempia nel 2017. «È stato un anno importante per noi» sottolinea il diret-tore generale Pietro Presti. «Vogliamo fare ancora di più nel 2018. E questo può accadere solo con il sostegno che il territorio, dalle istituzioni ai semplici cittadini, non ci fa mai mancare. Per questo gliene siamo infinitamente grati».Prevenzione vuol dire mettere a di-sposizione ambulatori e specialisti per visite che consentano la diagnosi precoce, una delle contromisure più efficaci per combattere in tempo

retto. Ma anche un’attenzione mag-giore agli stili di vita serve a diminuire il rischio di ammalarsi di cancro. Per questo il Fondo Edo Tempia è tra i promotori della Rete della Preven-zione, un’organizzazione che mette insieme chi opera nella lotta ai tumori in Piemonte e Valle d’Aosta, con lo scopo di divulgare le dodici regole del codice europeo contro il cancro.Cura significa occuparsi di chi si am-mala e schierarsi al suo fianco in un percorso difficile, lottando perché la battaglia sia vinta. Nel concreto si-gnifica soprattutto collaborare con le aziende sanitarie per migliorare la loro risposta e i loro servizi ai pazienti.

l’insorgenza di un tumore. Ne sono state svolte 9.082 nel 2017, tutte rigorosamente gratuite. Di queste 1.209 sono state svolte al Centro Prevenzione Tempia di Gattinara. E tra Vercellese e Valsesia sono sta-te 680 le visite effettuate a bordo dell’ambulatorio mobile, il camper del Fondo Edo Tempia che sosta giorno per giorno nelle piazze principali dei paesi, per consentire anche a chi vive più lontano dagli ospedali di poter usufruire di una visita specialistica gratuita. Gli esami di screening hanno superato quota 15mila in un anno: 8.862 mammografie, 6.900 esami al collo dell’utero, 2.754 esami al colon

i nUmeri

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i nUmeri

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Gli ultimi mesi dell’anno hanno visto la Fondazione Tempia aggiudicarsi la gara bandita dall’Asl Vercelli per la gestione dell’hospice “Edo ed Elvo Tempia” di Gattinara, passando da una collaborazione nata nel 2010 a un rapporto più diretto e continuo per i prossimi cinque anni. In Valsesia il 2017 ha visto anche l’apertura della nuova sede di Varallo, ora collocata nella centralissima Villa Barbara, che si candida a diventare un punto di riferimento per prevenzione e cura per l’intera valle. Cura significa an-che dedicare energie al sostegno psicologico, all’assistenza, alle cure palliative. E lavorare anche grazie all’indispensabile supporto dei vo-lontari, da sempre un tesoro che arricchisce il Fondo Edo Tempia.Ricerca vuol dire trovare le risorse perché i laboratori della Fondazione Tempia continuino a essere tra i punti di riferimento nello studio dei tumori e nell’impegno a trovare terapie nuove e più efficaci. È un lavoro che nel 2017 ha ottenuto riconoscimenti su più fronti. Una ricerca a cui il laboratorio di genomica ha contribuito in colla-borazione con centri italiani, svizzeri e statunitensi è stata pubblicata da Nature Communications, una delle più prestigiose riviste scientifiche di set-

tutelare la salute della donna. Il labora-torio di oncologia molecolare ha inoltre superato a pieni voti l’esame dell’Emqn, acronimo di European Molecular Ge-netics Quality Network, l’organizzazio-

ne europea che promuove la quali-tà negli esami genetici verificando prima e divulgando poi le pratiche più efficaci. Il riconoscimento si ag-giunge alla certificazione di qualità nazionale, per il tumore del colon, ottenuta dalla Aiom-Siapec, ovvero l’associazione italiana di oncolo-gia medica e la società italiana di anatomia patologica e citologia diagnostica.«Nessuno di questi risultati sa-rebbe possibile» commenta Viola Erdini, presidente della Fondazione Tempia «senza il sostegno che le persone ci offrono costantemente

e concretamente, destinando a noi la loro quota di 5xmille, non facendoci mai mancare le donazioni, appoggian-do le nostre iniziative particolari, dalla lotteria agli appuntamenti pubblici di raccolta fondi. Il nostro grazie non vuo-le essere solo a parole, ma vuole mani-festarsi in modo altrettanto concreto: quello che riceviamo dalla gente viene reinvestito nel territorio, come è nella missione della nostra associazione fin dalla sua nascita».

tore. Si tratta di uno studio sul tumore alla prostata che ha svelato un nuovo meccanismo attraverso il quale viene “silenziata” una proteina, chiamata Ca-derina E, che ha la funzione di frenare

la crescita tumorale. Il progetto 3Tx3N, che coinvolge i laboratori di genomica, oncologia molecolare e ricerca clinica, ha vinto il premio nazionale “More than pink”: lo studio sui tumori al seno tripli negativi ha come obiettivo definire uno standard diagnostico per questo tipo di cancro, particolarmente refrattario alle cure più comuni, per poterne persona-lizzare la terapia. La giuria del premio lo ha giudicato come uno dei progetti più rilevanti tra quelli che si impegnano a

“Cura significa occuparsi

di chi si ammala e schierarsi al suo fianco in un percorso difficile,

lottando perché la battaglia sia vinta”

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comitato scientifico

Come unica bussolail sapere medico

I quindici nomi (sei dei quali nuovi) del comitato scientifico di Fondazione Tempia e Fondo Edo Tempia: oncologia, ricerca, innovazione ai massimi livelli in Italia e nel mondo come garan-zia delle linee guida del nostro lavoro

Villa Canepa, in via Malta, sede del Fondo Edo Tempia

Ci sono i biellesi a cui il mondo della medicina italiana e internazionale guarda come fari, come Massimo Aglietta o Alberto Costa. Ci sono menti, mani e occhi che hanno esportato il loro sapere oltre i confini nazionali come Michele Carbone, che insegna al mondo come combat-tere il mesotelioma (la malattia dell’amianto piaga, per esempio, della vicina Casale Monferrato) o come Gian Paolo Dotto, esperto di genetica che opera e insegna tra Svizzera e Stati Uniti. Ci sono i pilastri dell’oncologia piemontese, come lo stesso Aglietta o come Oscar Ber-tetto. Tutti e quindici gli uomini e le donne del nuovo comitato scientifico di Fondazione Edo ed Elvo Tempia e di Fondo Edo Tempia hanno un compito essenziale: dettare la linea del lavoro e farlo senza mai deviare dai binari del rigore del sapere medico, unica bussola perché l’opera di prevenzione, cura e ricerca sia efficace.Dei quindici componenti, otto sono volti noti, a partire dal presidente Massimo Aglietta, biellese d’origine e ora alla guida della divisione di oncologia medica all’Istituto per la ricerca sul cancro di Candiolo. Continuano a fare parte del gruppo di lavoro gli altri biellesi Alberto Costa, oggi uno dei massimi esperti di tumori del continente al punto da essere tra i consulenti sul tema della Com-missione Europea, le ricercatrici Gabriella Sozzi e Silvia Marsoni, entrambe trapiantate a Milano, la prima all’I-stituto nazionale tumori e la seconda all’Istituto Firc di Oncologia Molecolare, e Giovanni Gandini, responsabile del dipartimento di diagnostica per immagini della Città della Salute e della Scienza di Torino. Sono rimasti nel comitato scientifico anche Oscar Bertetto, coordinato-

re operativo della Rete oncologica piemontese, Oscar Alabiso, direttore di oncologia medica al Maggiore di Novara e docente all’Università del Piemonte Orien-tale, e Maurizio D’Incalci, direttore del dipartimento di oncologia dell’istituto Mario Negri.I sette nuovi ingressi rappresentano le discipline e le competenze più varie, tant’è che non tutti sono medici, e non potranno che essere di ispirazione per il lavoro di Fondo e Fondazione. Adriana Albini si occupa di onco-logia molecolare, Gianluca Severi si è laureato in fisica e ha lavorato anni in Australia prima di tornare a Torino a dirigere la Human Genetics Foundation, Silvio Aime è biologo e si occupa di biotecnologie molecolari, oltre a essere docente alla facoltà di chimica dell’università di Torino, dove insegna anche Umberto Ricardi, specializ-zato in radioterapia. Anna Sapino è direttore scientifico dell’Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. Nel curriculum di Gian Paolo Dotto (per lui, biellese di origine, è un ritorno) ci sono studi al Mit di Boston, a Yale e ad Harvard. Ora lavora tra Svizzera e Stati Uniti e insegna all’università di Losanna. Michele Carbone negli Usa ha addirittura preso la cittadinanza, il che non gli ha impedito di essere nominato, nel 2001, Cavaliere della Repubblica italiana. I suoi studi sul mesotelioma e il suo lavoro, che ha base all’università delle Hawaii, fa scuola in tutto il mondo. Questo è il patrimonio di conoscenza che Fondazione e Fondo Tempia hanno a disposizione, un bagaglio di sapere scientifico che fa da garanzia al rigore delle nostre cure, delle nostre ricerche e dei nostri programmi di prevenzione.

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comitato scientifico

Nato a Torino, laureato in medicina nel 1976 a Torino dove ha conseguito anche le specializzazioni in chirurgia e oncologia. Dal 1998 è diretto-re della struttura complessa a direzione universitaria di on-cologia medica dell’Ospedale Maggiore della Carità di No-vara. Titolare della cattedra di oncologia medica dell’Univer-sità del Piemonte Orientale, è stato docente anche di seme-iotica e metodologia chirur-gica e assistente di chirurgia generale e terapia chirurgica all’Università di Torino. Ha di-retto master in cure palliative e terapia del dolore.

Biellese, laureato in medicina a Torino nel 1976, specia-

lizzato in medicina inter-na e oncologia clinica, è professore ordinario di oncologia medica all’Università degli stu-

di di Torino. Ha avuto esperienze professionali e

stages in Olanda, Svizzera e Francia ed è stato direttore del dipartimento di medicina inter-na dell’Ospedale Maggiore del-la Carità di Novara e del dipar-timento di oncologia clinica del Mauriziano di Torino. Oggi è direttore della divisione di on-cologia medica all’Istituto per la ricerca sul cancro-Fondazione del Piemonte per l’oncologia di Candiolo.

Nato a Carignano, laureato-si in biologia all’Universi-

tà di Torino nel 1971, è stato prima ricercatore, poi assistente e infine professore ordinario di chimica generale e

inorganica alla facoltà di chimica dell’Università di

Torino e, in tempi più recen-ti, al corso di biotecnologie. Dal 2007, sempre all’ateneo torinese, lavora al centro di biotecnologie molecolari che ha lo scopo di affrontare le necessità della medicina con un approccio basato proprio sulla biotecnologia. Collabo-ra regolarmente con aziende soprattutto nel settore della diagnostica per immagini.

Nato a Torino, si è laureato in medicina nel 1976 nell’U-niversità della sua città na-tale dove ha conseguito le specializzazioni in patologia generale e oncologia medi-ca. Dal 2010 è direttore della struttura complessa di onco-logia medica delle Molinette di Torino e coordinatore ope-rativo della Rete oncologica regionale piemontese, il cui scopo è raggiungere stan-dard di trattamento sempre più elevati per i pazienti. È il cofondatore della Faro (Fon-dazione ricerca assistenza oncologica).

Laureatasi in chimica organica all’università di Genova nel 1979, ha lavorato come ricercatrice non solo in Italia ma anche a Monaco di Baviera e a Bethesda (negli Sta-ti Uniti). Tra il 1999 e il 2006 ha diretto il laboratorio di oncologia molecolare dell’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, di cui è stata anche vicedirettore dopo il 2004. Già responsabile del laboratorio di ricerca traslazionale e dell’infrastruttura di ricerca e sta-tistica all’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, ora è di-rettore scientifico della fondazione MultiMedica Onlus di Milano-Se-sto San Giovanni e del laboratorio di Biologia Vascolare e Angiogene-si dell’Irccs MultiMedica.

Oscar Alabiso

MassimoAgliettaPresidente

Silvio Aime

Oscar BertettoAdriana Albini

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Calabrese di nascita, laureato-si in medicina e poi specializ-zatosi in anatomia patologica all’Università La Sapienza di Roma, lavora ormai da due decenni negli Stati Uniti. I suoi studi lo hanno reso uno dei massimi esperti mondiali di mesotelioma, il cancro le-gato all’asbesto, la polvere di amianto che attacca le cellule dei polmoni. Ha condotto un lungo studio in Turchia che gli ha permesso di isolare il gene che causa la malattia e di progettare programmi per la diagnosi precoce. Conduce le sue ricerche nell’Università di Honolulu alle Hawaii.

Laureatosi in medicina nel 1979 a Torino, ha ottenuto

una specializzazione in genetica alla Rockefeller University di New York, dove è rimasto con l’in-carico di ricercatore fino

al 1987 con un incarico al Massachusets Institute

of Technology. È stato do-cente alle università di Yale e Harvard prima di tornare in Europa nel 2002, per insegna-re biochimica all’università di Losanna. Continua a lavorare come ricercatore tra Svizzera e Stati Uniti, con una partico-lare attenzione al campo della carcinogenesi. È cofondatore dell’Icpi (International cancer prevention institute).

Milanese, laureato in medicina nella sua città, poi specializza-tosi in oncologia e farmacolo-gia, dopo un’esperienza negli Stati Uniti è dal 1986 direttore del dipartimento di Oncologia dell’istituto di ricerca farmaco-logica Mario Negri di Milano. Dal 1997 è preclinical coordi-nator della fondazione Sendo di Milano. Fa parte del comitato tecnico scientifico dell’Airc, del comitato etico dell’Ircc di Can-diolo e del consiglio direttivo della Società italiana di cance-rologia.

Di origine biellese, si è laureato in medicina nel 1976 all’univer-sità di Milano e ha conseguito le specializzazioni in chirurgia e oncologia. Nel 1982 ha fon-dato con il professor Umberto Veronesi la scuola europea di oncologia. Attualmente è se-gretario generale della Scuola Europea di Oncologia, diret-tore della rivista Cancerworld, membro del comitato di esperti sul cancro della Commissione Europea, consigliere scientifi-co della direzione area medica dell’ente ospedaliero cantonale di Bellinzona e consulente me-dico scientifico di Think Pink (organizzazione contro i tumori al seno con sede in Belgio).

Michele Carbone

Gian PaoloDotto

Maurizio D’IncalciAlberto Costa

Laureatosi in medicina all’U-niversità di Parma, spe-

cializzatosi in radiologia a Torino, ha iniziato la sua carriera lavorando all’ospedale di Biella. Professore associato

all’Università di Torino dal 1988, è diventato pro-

fessore ordinario nel 1997 all’Università del Piemonte Orientale per poi tornare a fare il docente all’ateneo torinese. È direttore del dipartimento assi-stenziale di diagnostica per im-magini del presidio San Giovanni Battista dell’azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, che comprende sette radiologie, una neuroradiologia e due medicine nucleari.

GiovanniGandini

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comitato scientifico

Cuneese di Moretta, laureata in medicina e chirurgia nel 1982 all’Università di Torino, ha con-seguito la specializzazione in anatomia patologica nel 1986. Già responsabile della struttura semplice a valenza dipartimen-tale di patologia senologica e da screening all’ospedale maggiore San Giovanni Battista di Torino, è professore ordinario di anato-mia patologica nell’ateneo del capoluogo piemontese e diret-tore scientifico dell’Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. È membro del Consi-glio Superiore di Sanità. A marzo è stata la prima italiana a vincere il premio Totovic dell’Internatio-nal Academy of Pathology.

Laureatasi in medicina all’uni-versità di Milano nel 1977

e specializzatasi in farma-cologia clinica all’istituto Mario Negri, ha lavora-to come ricercatrice tra Milano e gli Stati Uniti

dove ha fatto parte dello staff del National Cancer

Institute. Tornata in Italia ha diretto il laboratorio di epide-

miologia clinica dell’istituto Mario Negri e, dal 2000 al 2011, la fon-dazione Sendo. Dopo aver guidato per 7 anni l’ufficio di ricerca clinica dell’Ircc di Candiolo, ora è respon-sabile del programma di Oncologia di Precisione dell’Istituto Firc di Oncologia Molecolare e consulen-te dell’Istituto Nazionale Tumori e dell’ospedale Niguarda di Milano.

Laureatosi in medicina e chirurgia all’Università di

Torino nel 1987, si è spe-cializzato in radioterapia oncologica nel 1991 e in oncologia medica nel 1995. Attualmente

è professore ordinario di radioterapia dell’Universi-

tà di Torino e direttore del-la radioterapia universitaria dell’azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino. Dal 2005 è anche direttore della scuola di specialità in radioterapia dell’Università di Torino. Ha ricevuto premi da società oncologiche italiane per la sua attività.

Nata a Biella, si è laureata in biologia all’Università di Mi-lano nel 1980 e si è specializ-zata in citogenetica umana e genetica medica. Subito dopo la laurea è entrata nello staff dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, dove per due anni era stata allieva di oncologia sperimentale ancora prima di terminare gli studi. È docen-te al dottorato di oncologia dell’Università di Ferrara e dal 1998 è coordinatrice dell’uni-tà operativa semplice di cito-genetica e citogenetica mo-lecolare all’Istituto Nazionale Tumori.

Laureatosi in fisica nel 1993 a Genova, città dove ha mosso i primi passi all’Isti-tuto Scientifico Tumori, è un epidemiolo-go genetico e molecolare. Tra il 2008 e il 2013 è stato il vice direttore del Cancer Epidemiology Center del Cancer Council Victoria, in Australia, Paese dove si era tra-sferito fin dal 2003 e dove è stato anche professore associato presso l’università di Melbourne. Ha lavorato nel campo dell’e-pidemiologia del cancro dal 1995 e, più recentemente, nel campo dell’epigenetica dei tumori. Nel 2013 il ritorno in Italia per assumere l’incarico di direttore dello Hu-GeF, la Human Genetics Foundation di To-rino, attualmente conosciuto come Italian Institute for Genomic Medicine (Iigm). Ora è a Parigi, come direttore di ricerca dell’In-serm e direttore di un laboratorio dell’Isti-tuto Gustave Roussy.

Anna Sapino

SilviaMarsoni

UmbertoRicardi

Gabriella SozziGianluca Severi

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prevenill, il “non farmaco” che tiene lontani i tumori

nata la rete per la prevenzione di piemonte e valle d’aosta.il fondo edo tempia tra i fondatori e tra le associazioni

che hanno lavorato al progetto fin dall’inizio

Ci sono anche il lavoro e la filosofia del Fondo Edo Tempia nella nascita della Rete per la Prevenzione del Pie-monte e della Valle d’Aosta. Il patto sancisce l’alleanza tra Enti ed Asso-ciazioni, che già da molti anni opera-no nell’ambito della prevenzione del cancro. Questa iniziativa, promossa dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, rappresenta l’op-portunità per offrire a tutti i partner di sostenere e promuovere program-

mi e interventi di prevenzione per mettere in atto quanto raccomandato dal Codice Europeo contro il Cancro.Tra i vari partner si contano molte associazioni di volontariato, il Centro per la Prevenzione Oncologica del Piemonte (Cpo Piemonte), il Centro di documentazione per la promozio-ne della salute del Piemonte (Dors), Federfarma Piemonte e l’Ordine Pro-vinciale dei Farmacisti. Ma fin dai primi passi per la creazione di questa

iniziativa, il Fondo Edo Tempia è stato presente e attivo per dare il suo con-tributo di conoscenza e delineare il modo in cui il progetto si sarebbe svi-luppato. La Rete per la Prevenzione avrà anche un respiro internazionale assicurato dalla partecipazione, co-me partner ufficiale, della European Cancer League (Ecl), che rappresenta tutte le Leghe europee per la Lotta contro i Tumori.Il simbolo dell’iniziativa è la sca-tola di “Prevenill”, il nuovo rivolu-zionario “non farmaco” che potrà dimezzare l’incidenza dei tumori. Non un farmaco qualunque, ma una medicina a base di prevenzione, per-chè prevenire è meglio che curare. Una confezione conterrà le dodi-ci raccomandazioni da seguire del Codice europeo contro il cancro e sarà distribuita in primo luogo nelle farmacie della regione, incluse quelle vercellesi. In Piemonte e Valle d’Aosta viene diagnosticato un tumore a circa 33.000 persone (18.000 uomini e 15.000 donne) ogni anno. I decessi sono 14.500. Molti tumori sono cu-rabili grazie alle attuali conoscenze sanitarie, ma il carico di disabilità, che questi provocano, è elevato. Un abitante del Piemonte ogni venti ha avuto una diagnosi di tumore nel corso della sua vita (in totale oltre 200.000 persone). Il Codice, tradot-to in tutte le lingue della Comunità Europea, compreso l’italiano, formula le raccomandazioni che tutti i citta-dini possono seguire per tutelare la propria salute ed è basato sulle più recenti prove scientifiche.

Viola Erdini Tempia presidente Fondazione Edo ed Elvo Tempia firma il patto di Fondazione della Rete per la Prevenzione

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l’hospice di Gattinaraè diventato casa tempia

la fondazione tempia si è aggiudicata l’appalto quinquennale per gestire l’unica struttura di cure palliative dell’asl di vercelli:

11 posti letto per 25 dipendenti

È nato nel 2010, ha alle sue spalle quasi dieci anni di esperienza in prima linea in uno dei comparti più delicati dell’oncologia, le cure pallia-tive. E ora ha un nuovo nome e un progetto a medio termine: da gen-naio l’hospice di Gattinara, l’unico a servizio della provincia di Vercelli, si chiama Casa Tempia. E per altri cin-que anni sarà la Fondazione Tempia a occuparsi della sua gestione, dopo l’appalto assegnato alla fine del 2017.L’apertura delle buste della gara ha visto l’offerta della Fondazione Tem-pia premiata con il massimo punteg-gio, 70 punti sui 70 che si potevano assegnare. Il progetto richiesto dove-va contenere numerosi dettagli, dal metodo di lavoro che si intendeva mettere in atto alla volontà di intrec-ciare legami con i volontari e con il tessuto sociale del territorio, fino

alle garanzie di professionalità del personale impiegato. Tutti dettagli che hanno riscontrato il favore della commissione giudicatrice, nominata dall’Asl di Vercelli, che ha consentito allo staff dell’hospice già in attività di proseguire nel suo lavoro senza soluzione di continuità.

Dal gennaio 2018 fino al 2023 sarà dunque la Fondazione Tempia a ga-rantire, attraverso la sanità pubblica, questo servizio alla popolazione di Vercellese e Valsesia. Lo farà con uno staff di 25 persone tra medici, psico-logi, infermieri, operatori. Di questi, 22 sono neo-assunti. Le stanze al secondo piano del polo sanitario di Gattinara, nello stabile che era sede dell’ospedale, possono ospitare fino a undici pazienti, in condizioni di ma-lati terminali. Compito dell’hospice è

quello di alleviare le loro sofferenze, seguendo il credo che il fondatore Elvo Tempia aveva fatto suo fin dagli anni Novanta, e cioè che un malato di tumore non più curabile in ospe-dale potesse passare gli ultimi giorni della sua vita in un ambiente sereno, circondato dai suoi affetti e assistito con ogni attenzione. Risale al 1998 la prima équipe territoriale per le cure palliative a domicilio a Biella, com-posta da due medici, tre infermieri, una fisioterapista e una psicologa. La stessa squadra, a partire dal 2000, si trasferisce all’ospedale di Biella, dove viene creato il polo oncologico di cui fa parte l’unità ospedaliera di cure palliative. È da questa espe-rienza pluridecennale che nasce, tra il 2009 e il 2010, una struttura simile per la provincia di Vercelli, con l’attività dell’hospice di Gattinara che

Il dono a Casa Tempia della famiglia TomatisDieci televisori, due deambulatori, due purificatori per l’aria, tre sacchetti pieni di libri: è il dono che la famiglia Tomatis ha consegnato, lunedì 19 marzo, a Casa Tempia. Qui ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita Fernando Tomatis, vercellese, scomparso a feb-braio per un tumore. Qui sono torna-te Pierangela Fassone, la moglie, e la figlia Rebecca: hanno voluto onorare la memoria del loro caro con un gesto concreto, un regalo che migliorasse la dotazione del reparto, acquistato an-

Alcune immagini della struttura: la sala bambini e la biblioteca

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si somma a quella dell’assistenza a domicilio.«Questo successo» commenta Pie-tro Presti, direttore generale della Fondazione Tempia «rappresenta un risultato storico per la nostra associa-zione. Il lavoro che ci sarà richiesto non è facile e richiederà lo sforzo di molti. Tuttavia, la posta in gioco non è solo la sostenibiità, e l’efficienza del servizio, ma l’essere in grado di dimostrare e di realizzare tutto il va-lore aggiunto che solo la Fondazione e il Fondo Tempia sono in grado di offrire a tutte quelle persone che si troveranno, purtroppo, ad affrontare la fase terminale della malattia onco-logica, in primis i pazienti, ma anche i

loro famigliari e conoscenti».«Ringrazio tutti coloro che si sono da sempre impegnati per ottene-re risultati importanti per il nostro territorio» aggiunge Simona Tempia, presidente del Fondo Edo Tempia. «Ma proprio questo impegno sarà garanzia di un lavoro fatto con cura anche per questa nuova sfida. In questi 37 anni di attività siamo stati partecipi di grandi avvenimenti che

sono costati tanta fatica e dedizione. Come sempre mi auguro che tutto questo serva ad aiutare e indirizzare le persone che purtroppo vengono colpite dal cancro e hanno difficoltà a trovare delle risposte. L’hospice, che abbiamo ribattezzato “casa Tempia” perché vuole essere accogliente e sereno come una casa, saprà dare un grosso aiuto».

che con le offerte che gli amici di Fernan-do Tomatis hanno lasciato nel giorno del funerale.«È cominciato tutto da questo cartello» ha detto Pierangela Fassone, mostran-do il messaggio con cui aveva invitato a destinare in modo più utile quello che sarebbe stato speso per i fiori. La rispo-sta è stata commovente: insieme alle of-ferte, sufficienti per acquistare un nuovo televisore per ciascuna delle dieci stanze del reparto e altro materiale utile, sono arrivati anche i libri, che arricchiranno la piccola biblioteca a disposizione dei malati e dei loro familiari. Alla consegna dei doni era presente Viola Erdini, presi-dente della Fondazione Tempia. Con lei, il co-presidente Alfredo Pino e tutto lo staff di Casa Tempia hanno ringraziato la famiglia Tomatis per la generosità «e per un regalo, fatto con il sorriso sulle labbra, che renderà più confortevole la degenza ai nostri pazienti».

La famiglia Tomatis con con la presidente e il co-presidente della Fondazione Tempia Viola Erdini e Alfredo Pino

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inaUgUrazione

l’open day alla sede di varalloe l’importanza di una presenza

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Al taglio del nastro hanno pensato Viola Erdini, presi-dente della Fondazione Tempia, e il vicesindaco Pietro Bondetti, come si conviene nelle inaugurazioni, con l’accompagnamento della banda Città di Varallo. Ma l’attività del Fondo Edo Tempia in Valsesia non si è mai fermata: l’open day di sabato 2 dicembre 2017 nella sede di Villa Barbara è servito a presentare le iniziative e a spiegare perché la onlus con sede a Biella vuole garan-tire un presidio anche nella provincia vicina. «Abbiamo più di trent’anni di esperienza nella lotta ai tumori» ha detto il direttore generale Pietro Presti. «Ma per metterla a frutto occorre la presenza, quella che garantiamo in queste stanze anche agli abitanti di Varallo e della valle».Le cifre dell’attività sono state presentate dal direttore sanitario Adriana Paduos: «Dal 2012, quando abbiamo aperto per la prima volta una sede in Valsesia, a oggi sono state effettuate 2.313 visite specialistiche tra map-patura nei, otorinolaringoiatria, “progetto Grissino” per il controllo del peso, pneumologia e visite senologiche. Insieme all’attività ambulatoriale in sede, con l’aiuto del Rotary Valsesia abbiamo portato il camper della nostra unità mobile in quasi tutti i Comuni della valle. E suc-cede che vederci lì nella piazza sotto casa sia di stimolo per farsi visitare da un medico. Mi è successo di vedere una donna che si era accorta di un nodulo al seno ma, forse per paura, non lo aveva detto a nessuno. È salita sul camper e grazie alla visita ha scoperto di avere un tumore. E le cure le hanno salvato la vita». È la storia che la protagonista stessa narra su questo numero di Foglie, a pagina 24.Un lavoro, quello del Fondo, a cui il vicesindaco Pietro Bondetti ha garantito sostegno: «È importante e pre-zioso quello che fate. Faremo il possibile per aiutarvi». Un aiuto che è già arrivato mettendo a disposizione

la sede di Villa Barbara, in pieno centro (l’indirizzo è corso Roma 33), più facilmente raggiungibile rispetto a quella di Villa Becchi, occupata fino alla scorsa prima-vera. La sede è aperta ogni martedì e ogni giovedì dalle 10 alle 12 e periodicamente ospita gli specialisti del Fondo Edo Tempia per le visite mediche gratuite oltre che iniziative particolari come il “Salotto delle donne” svoltosi quest’inverno, conversazione con un’esperta sui tumori femminili, la diagnosi precoce e il modo di prevenirli. Il numero di telefono per raggiungere la sede è lo 0163.51820, attivo solo negli orari di apertura della sede. Negli altri giorni le volontarie valsesiane del Fondo Edo Tempia sono raggiungibili al 347.6578912. Sono gli stessi due numeri a cui rivolgersi per la prenotazione delle visite specialistiche, il cui calendario è comunicato periodicamente sul sito web www.fondazionetempia.org e attraverso i media locali.

A sinistra Pietro Presti e Viola Erdini Tempia durante la cerimonia di inaugurazione. A fianco Adriana Paduos con il vicesindaco di Varallo. Nella pagina accanto Viola Erdini Tempia con Pietro Bondetti taglia il nastro inaugurale

Una giornata di festa a Villa Barbara che dalla primavera del 2017 ospita il Fondo Edo Tempia nella città valsesiana. I numeri, i programmi e un obiettivo: «Mettere a frutto la nostra esperienza per gli abitanti della valle»

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personaggi

i progetti di chiara serpieri:«Trasformare i vincoli in opportunità»

Un atto di fiducia ma anche uno sti-molo a portare a termine una serie di progetti già in embrione: Chiara Ser-pieri, riconfermata alla guida dell’Asl di Vercelli per il prossimo triennio, non vede l’ora di ripartire anche se, in realtà, non si è mai fermata. «È stata una soddisfazione» spiega «ascoltare le parole dell’assessore che ha sottolineato pubblicamente i risultati raggiunti. Abbiamo lavorato, non solo io ma tutti i direttori del Piemonte, in un momento particolar-mente difficile, quello con i conti da

rimettere in ordine. Ma si è cercato di ragionare in termini manageriali, cioè trasformando i vincoli in un’op-portunità».

Le nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie piemontesi sono arrivate alla fine di maggio, deci-se dalla giunta regionale che, per i territori su cui opera il Fondo Edo Tempia, ha portato a riconferme. Come Chiara Serpieri a Vercelli, an-che Gianni Bonelli a Biella resterà in carica per un altro triennio. E Angelo Penna, che è stato braccio destro di Elvo Tempia al Fondo prima di diventare direttore sanitario dell’Asl di Biella, è stato premiato con la sua prima nomina a capo dell’azienda sanitaria del Verbano-Cusio-Ossola. Per Vercelli il precedente triennio ha portato il riordino della rete ospeda-liera, minori spese per 13 milioni ogni anno, insieme a un miglioramento della qualità di cura non solo per i residenti ma per chi è arrivato da fuori provincia per scegliere la sanità vercellese per cure più professionali.La speranza è che, completato il piano di rientro della sanità regionale con il risanamento dei conti, ci siano più respiro e più risorse per affron-tare le questioni più urgenti. «Anche se non tutte» ricorda Chiara Serpieri «dipendono interamente da noi. Un esempio sono le liste d’attesa, che impattano direttamente e duramente sulla qualità del servizio ai cittadi-ni e che comunque nel preceden-

te triennio siamo riusciti a ridurre. Spesso ormai scontiamo la carenza di professionisti non in organico ma al momento della formazione. Ab-biamo liste lunghe in oculistica? Ci servirebbero più medici specialisti, che non troviamo. Lo stesso accade in ginecologia. E ci sono periodi in cui non abbiamo abbastanza radiologi per tenere il passo degli screening mammografici».

Anche per questo diventa prezioso l’aiuto di istituzioni non pubbliche come il Fondo Edo Tempia che, per conto dell’Asl di Vercelli, gestirà per il prossimo quinquennio Casa Tem-pia, l’unica unità di cure palliative della provincia, a Gattinara. «È un esempio perfetto» sottolinea Chiara Serpieri. «Non dobbiamo temere di affidarci, per determinati settori della sanità, a chi è in grado di darci una mano, e farlo scegliendo chi ha esperienza e conoscenza, come il Fondo Edo Tempia nel campo delle cure palliative. È una realtà presente sul territorio in modo capillare. Le possibilità di collaborazione saranno sicuramente numerose». Il diret-tore generale ha in mente linee di sviluppo possibili per collaborare: «L’assistenza domiciliare è quasi una necessità in un territorio vasto come quello vercellese, pensando a un futuro in cui la degenza in ospedale sia limitata nel tempo e il resto delle prestazioni possa essere erogato a casa».Chiara Serpieri

Riconfermata per il prossimo triennio alla direzione generale dell’Asl di Vercelli, ha già in mente le prime cose da fare, anche con l’aiuto

di istituzioni come il Fondo Edo Tempia: «Dobbiamo affidarci a chi ha esperienza e conoscenza»

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riconoscimenti

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Un premio nazionale riconoscela validità del progetto Dedalo

L’iniziativa dell’Asl Vercelli, a cui ha contribuito la Fondazione Tempia, è stata giudicata la migliore nella categoria

“Pubblica amministrazione sostenibile” al Forum PA 2018

Il progetto dell’Asl Vercelli “Dedalo Volare sugli anni”, di cui la Fondazio-ne Tempia è partner, ha ottenuto un prezioso riconoscimento in ambito nazionale, in occasione del Forum PA 2018, osservatorio tra i più autorevoli e accreditati sul mondo della pubblica amministrazione in Italia e sulle sue innovazioni. Con il progetto dedicato all’invecchiamento sano e attivo l’Asl di Vercelli ha ottenuto il premio come miglior progetto per l’ambito “salute e welfare” tra i 100 candidati al premio “PA sostenibile”, organizzato da Forum Pubblica Amministrazione in collabora-zione con Asvis.A “Dedalo volare sugli anni” collaborano anche Comune di Vercelli e Università del Piemonte Orientale. Il coordinatore è Fabrizio Faggiano, responsabile del programma osservatorio epidemiolo-gico dell’Asl di Vercelli. E tra le attività ci sono già state conferenze di Adriana Paduos, direttore sanitario della Fon-dazione Tempia, e incontri con Marta Foglio, l’esperta di cucina naturale e sana consulente abituale dell’Onlus con sede a Biella.Lo scopo del progetto, rivolto alle fasce di età più alte della popolazione, è di permettere di godere più a lungo di una vita sana e attiva, riuscendo appunto a “volare sugli anni”. Un altro obiettivo è mettere ordine, in un momento storico in cui da più parti vengono fornite indi-cazioni per migliorare la salute, spesso confuse e contraddittorie. Da qui la necessità di tracciare una “strada” per riconoscere le informazioni realmente utili e scientificamente corrette per adottare stili di vita sani, per rimanere

«Siamo molto orgogliosi di questo rico-noscimento» ha sottolineato il direttore generale Chiara Serpieri. «È un premio che arriva a distanza di poche ore da un’altra importante e significativa at-tribuzione: il terzo posto al concorso Piemonte Innovazione 2018 per il pro-getto sull’anagrafe della fragilità. Sono attestazioni che valorizzano l’impegno dell’azienda e di tutti gli operatori coin-volti nel costruire percorsi di assistenza che non solo mirano al trattamento della cronicità e al supporto integrato, ma incidono anche sulla prevenzione e sugli stili di vita. Questo valorizza la vocazione di una Asl che deve rispon-dere alle richieste di salute primarie dei suoi utenti, costruendo reti virtuose di collaborazione con le istituzioni del territorio».

sani ed attivi, o, se malti, riducendo l’aggravamento di patologie croniche e il rischio di ricoveri.Quattro sono le direttrici contemplate: quattro percorsi all’interno dei quali ci si potrà indirizzare che puntano a la buona alimentazione, muoversi insieme, la meraviglia e lo stupore, la riscoperta del territorio. Dedalo ha l’obiettivo di fornire a tutta la popola-zione vercellese un aiuto concreto per migliorare il proprio stile di vita e gua-dagnare salute, attraversoindicazioni basate sulle evidenze scientifiche e su quanto prescritto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal ministero della Salute, con il contributo di pro-fessionisti della Asl (tra cui medici, nutrizionisti e psicologi), dell’università e di altri enti qualificati.

Da sinistra Marta Foglio, esperta di cucina naturale e sana e Adriana Paduos direttore sanitario della Fondazione Edo ed Elvo Tempia

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bUone abitUdini

il figlio che ricorda al padre di smettere di fumare, la figlia che suggerisce di non esporsi al sole senza protezione o la bambina che aiuta la mamma a tenere sotto controllo il suo peso. Tutti sono a disposizione sul canale YouTube della Fondazione Tempia, pronti per essere utilizzati nei progetti dell’associazione.Dopola prima presentazione al pub-blico, a maggio all’ospedale di Biella, è stata l’aula magna del Sant’Andrea di Vercelli a ospitare, martedì 27 giugno, la prima proiezione pubblica dei dodici video, alla presenza dei presidenti dei Rotary club e del direttore generale dell’Asl Chiara Serpieri. Che la preven-zione primaria sia al centro dell’attenzio-ne di Fondo e Fondazione Tempia non è una novità: proprio nella sede di via Malta a Biella è stato svolto molto del lavoro che ha portato alla nascita della Rete per la Prevenzione di Piemonte e Valle d’Aosta, di cui la Fondazione

Tempia fa parte insieme ad altre realtà che si occupano di salute, ricerca e so-stegno ai pazienti nella regione. Questa esperienza è a sua volta figlia del lavoro della Rete Oncologica e del Cpo, il centro per la prevenzione oncologica. Una delle prime iniziative della rete è legata al Prevenill, il farmaco-non far-maco distribuito in queste settimane in tutto il Piemonte che nella scatola non contiene pastiglie ma un “bugiardino” che riporta le dodici regole del codice europeo. «Come per il Prevenill» ha commentato Viola Erdini, presidente della Fondazione Tempia, «abbiamo pensato a un modo diretto e semplice per far arrivare il messaggio. Quelli legati alla prevenzione dei tumori sono argomenti forti, ma su cui c’è grande confusione. La chiarezza è essenziale».Per la realizzazione dei video, la spinta decisiva è arrivata dai Rotary club del territorio, che hanno dedicato i loro

Dodici video per dodici regole, quelle del codice europeo contro il cancro, sono lo strumento che i Rotary club del territorio biellese e vercellese e la Fondazione Tempia hanno scelto per rilanciare un messaggio forte: la prevenzione può salvare la vita, anche nei piccoli accorgimenti della routine quotidiana. I “corti”, della durata di poco più di un minuto ciascuno, sono dedicati alle norme che la comunità medica internazionale riconosce come strumenti per allontanare il rischio di ammalarsi di tumore.Il filo conduttore scelto dal regista e produttore Michele Burgay è quello dei bambini che, con i loro compor-tamenti, sanno essere più saggi degli grandi: «La comunicazione deve passare dall’emozione» ha dichiarato il regista. «Per questo abbiamo pensato di far diventare maestri gli adulti di domani». E così nella sequenza di filmati si trovano

Il progetto di Fondazione Tempia e dei Rotary di Biellese e Vercellese fa spiegare ai bambini le buone norme di vita quotidiana

che allontanano il rischio di tumori

dodici “corti” per dodici regolela prevenzione si fa con i video

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sforzi a finanziare il progetto. Hanno partecipato i Rotary di Viverone Lago (che ha fatto da capofila), di Biella, Gattinara, Santhià-Crescentino, Ver-celli, Vercelli Sant’Andrea e la Rotary Foundation. «È un’iniziativa di cui sono particolarmente fiera» ha commentato Maria Ruggieri, presidente del Rotary Viverone Lago, «avendo a cuore in modo particolare la prevenzione». «Ap-prezziamo questa iniziativa» ha aggiunto Alessandro Delleani, a nome del distret-to 2031 della Rotary Foundation «e in-tendiamo girare i video a tutti e 54 i club del distretto. Inoltre vogliamo avviare un dialogo con l’ufficio scolastico regionale perché possano utilizzare questo mate-riale per progetti di prevenzione». I video non saranno solo alla portata di tutti su internet e sui social network, ma potranno essere proiettati durante gli incontri nelle scuole, le attività nelle aziende o in qualsiasi iniziativa pub-blica in cui sia necessario rilanciare in modo semplice ed efficace il messag-gio sull’importanza della prevenzione. Come già aveva fatto il direttore di Asl Biella Gianni Bonelli, anche la sua omologa di Vercelli Chiara Serpieri ha annunciato che i video sarebbero stati proiettati sui canali di comunicazione dell’azienda sanitaria, inclusi gli schermi installati nelle sale d’aspetto.I “corti” sono stati realizzati con l’aiuto degli attori della scuola di recitazione di Opificiodellarte, la cui sede di piazza De Agostini a Biella ha anche fatto da loca-tion per alcune scene, al pari di quella di via Malta del Fondo Edo Tempia. Di ogni video è a disposizione, sul canale You-Tube della Fondazione Tempia, anche una versione con i sottotitoli in inglese.

Nella foto in alto alcuni rappresentanti dei Rotary coinvolti nel progetto.Qui in basso Viola Erdini Tempia

Gli esami superati dal laboratorio di oncologia molecolare

La struttura ha ottenuto in poche settimane la certi-ficazione dell’ European Molecular Genetics Quality Network sui test effettuati sul tumore al colon e la certificazione Iso 9001 per la qualità dei processi di lavoro

Mettersi alla prova serve a crescere, superare le prove mostra che si è cresciuti davvero: il laboratorio di oncologia molecolare della Fondazione Tempia ha superato due test importanti nel giro di poche settimane. Prima ha superato a pieni voti quello dell’Emqn, acronimo di European Molecular Genetics Quality Network, l’organizzazione europea che promuove la qualità negli esami genetici verificando prima e divulgando poi le pratiche più efficaci. Poi è arrivata la certi-ficazione Iso 9001, che attesta il livello e l’affidabilità dei processi di lavoro all’interno del laboratorio.«Si tratta di due ulteriori e importanti riconoscimenti del nostro lavoro nell’ambito della diagnostica molecolare» sottolinea il direttore gene-rale della Fondazione Tempia Pietro Presti. «È un risultato raggiunto grazie alla professionalità, alla passione e al lavoro di squadra dello staff del laboratorio, egregiamente diretto dalla dottoressa Maria Scatolini». «I nostri laboratori di genomica rappresentano per tutti noi e per il Fondo un grande motivo di orgoglio» aggiunge Viola Erdini, presidente della Fondazione.Il test Colorect2017 dell’Emqn prevedeva la valutazione, su dieci campioni tumorali di colon, di tutti i marcatori molecolari necessari per la scelta della terapia adeguata a ciascun paziente. Lo scopo era di verificare la corretta genotipizzazione, l’interpretazione clinica del dato e l’accuratezza nella redazione del referto; su tutte e tre le categorie prese in esame, il test è stato superato con il massimo punteggio.Anche la certificazione Iso 9001 è arrivata dopo l’esame di un ente esterno, la società accreditata Rina. Il laboratorio di oncologia mole-colare ha ottenuto il certificato di conformità che attesta la rispon-denza alla norma che rappresenta lo standard di riferimento a livello internazionale per il Sistema di Gestione della Qualità (Sgq) sviluppata dall’organizzazione internazionale per la normazione (Iso sta per Inter-national Organization for Standardization). Emblematico è lo slogan scelto dalla Fondazione Tempia e richiesto dalla certificazione: “La qualitá è un diritto del paziente”. «Questa certificazione» spiega Pietro Presti «non rappresenta solo un passaggio amministrativo necessario per accreditare il laboratorio presso le strutture pubbliche e private, ma è anche un atto dovuto di trasparenza e di garanzia in termini di qualità e professionalità».Gli ultimi riconoscimenti ottenuti si aggiungono alle certificazioni di qualità nazionali, per il tumore del colon-retto e del melanoma, ottenute dalla Aiom-Siapec, ovvero l’associazione italiana di onco-logia medica e la società italiana di anatomia patologica e citologia diagnostica.

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ricerca

Qui sopra Giovanna Chiorino, direttore del laboratorio di Genomica della Fondazione Tempia e responsabile del progetto che ha vinto il premio.Sotto Alfredo Pino (co-presidente Fondazione Tempia), Giovanna Chio-rino, Pietro Presti (direttore generale Fondazione Tempia), Francesca Crivelli (datamanager ricerca clinica Fondazione Tempia)

more than pink premia la ricerca sul tumore al seno

Un team di donne ricercatrici, un progetto per migliorare la diagnosi di un cancro che colpisce le donne: ecco i due ingredienti chiave

per il riconoscimento nazionale ottenuto a Milano

Il premio “More than Pink” sostiene l’emersione, lo sviluppo e la valorizzazione di pratiche innovative nell’ambito della tutela della salute della donna. E tra i vincitori dell’edizione 2017 c’è anche la Fondazione Tempia, un ennesimo marchio di qualità sia per l’impegno nella ricerca sia per quello nei confronti del benessere al femminile. Il riconoscimento è stato consegnato lunedì 6 novembre a Milano nelle mani di Giovanna Chiorino, responsabile del laboratorio di genomica della Fondazione che ha un ruolo chiave nel progetto vincente, denominato “3Tx3N”.«L’acronimo» spiega la ricercatrice «vuol dire “tre team per mi-gliorare diagnosi e cura dei tripli negativi”. I tripli negativi sono un gruppo di tumori al seno che non esprimono né i recettori ormonali per estrogeno e progesterone, né il recettore HER2. Per entrambe queste classi, esistono terapie mirate che colpi-scono in maniera selettiva le cellule che esprimono i suddetti recettori. I tripli negativi invece vengono solitamente trattati con la chemioterapia, ma solo una piccola parte di essi rispon-de. Il nostro progetto consiste nell’interazione fra tre team di ricerca. Lo scopo è stratificare i tripli negativi in base alle loro caratteristiche biologiche e definire uno standard diagnostico, per poterne personalizzare la terapia». Insieme al laboratorio di genomica di via Malta, partecipano al progetto il laboratorio di oncologia molecolare, ospitato dall’Ospedale degli Infermi, diretto da Maria Scatolini e dotato di un sequenziatore di ultima generazione per l’analisi del Dna e dell’Rna che la Fondazione Tempia ha acquisito recentemente, e la struttura di ricerca cli-nica coordinata da Francesca Crivelli. «Il nostro studio» spiega Francesca Crivelli «si propone di realizzare una sinergia tra pubblico e privato per migliorare la diagnosi e personalizzare la cura di questo tipo di tumori».Con questi punti di forza, il lavoro della Fondazione Tempia ha superato la concorrenza di una sessantina di altri progetti provenienti da tutta Italia. Più della metà, proprio come quello biellese, portava la firma di ricercatrici e specialiste donne. Il premio è un’iniziativa dell’associazione ItaliaCamp, che si propo-ne di mettere in contatto buone pratiche e coloro che possono aiutare a finanziarle, e di Susan G. Komen Italia, sede italiana di una Onlus nata negli Stati Uniti per combattere il tumore al seno, presieduta dal professor Riccardo Masetti. Alla Fonda-zione Tempia andranno 30mila euro di cui di 15mila euro in denaro e altrettanti in beni e servizi di tutoraggio e mentoring.

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i primari oncologici premianoil progetto di musicoterapia

Al congresso nazionale del Cipomo un riconoscimento speciale al corso di specializzazione organizzato dalla Fondazione Tempia

con l’associazione Echo Art

Un premio speciale è stato vinto dal progetto di musicoterapia della Fonda-zione Tempia al congresso nazionale del Cipomo, il collegio italiano dei primari oncologici medici ospedalieri, svoltosi nei giorni scorsi a Torino. L’iniziativa, chiamata “Cipomo incontra Contaci” ha radunato, nel chiostro del centro congressi che ha ospitato i lavori, oltre cinquanta progetti provenienti da tutta italia. Si trattava di idee realizzate o da sviluppare nell’ambito dell’oncologia: obiettivo di Contaci, tramite la condi-visione di studi, progetti e esperienze, è quello di mantenere al centro di ogni attività il paziente, per un’oncologia indirizzata sempre alla solidarietà, al dialogo e alla dignità.Un obiettivo in cui si inquadrano perfet-tamente le due iniziative presentate da Fondazione e Fondo Edo Tempia, la mu-sicoterapia e il progetto fatigue. Il primo è rivolto ai professionisti e si propone di formare musicoterapisti specializzati che siano in grado di aiutare nel migliore dei mondi i pazienti oncologici. Il secon-do offre ai pazienti in cura una serie di attività, dall’agopuntura alla riflessologia plantare, dallo yoga all’arteterapia, in grado di contrastare gli effetti negativi dell’astenia, la sensazione di stanchezza fisica o emozionale spesso correlata al cancro. Francesca Crivelli, coordinatrice di ricerca clinica della Fondazione Tem-pia, è a capo di entrambi i progetti, che per l’appuntamento di Torino sono stati riassunti in manifesti che i giurati del premio hanno visionato per scegliere quelli più convincenti. Alla musicotera-pia è stato assegnato uno dei tre premi speciali, insieme a due progetti del

zione Echo Art hanno istituito il primo biennio europeo di specializzazione di musicoterapia in oncologia e nelle cure palliative. L’obiettivo è accrescere le possibilità che questo trattamento possa finalmente entrare con maggio-re forza in ambito istituzionale, nella consapevolezza che le sue potenzia-lità terapeutiche, di integrazione, di armonizzazione sia individuale sia di gruppo. La terza edizione partirà a ottobre 2018. Il corso di specializza-zione è nato nel 2013 con l’intento di promuovere la figura professionale del musicoterapista, che nel suo processo di formazione permanente, troverà in questo percorso un ambito specifi-co di ricerca-sperimentazione-lavoro-confronto-scambio, per sviluppare una maggiore competenza professionale e far sì che le ricadute sulle persone malate siano maggiormentepertinenti ed efficaci.

polo ospedaliero di Saronno (Varese) e della Città della Salute di Torino. I primi tre premi sono andati a un progetto di riabilitazione del presidio oncologico di Ovada, alla web radio dell’Unione geni-tori italiani contro il tumore dei bambini e alla sala d’attesa interattiva del reparto di oncologia dell’Azienda sanitaria Euga-nea, in provincia di Padova.La musicoterapia è una disciplina di carattere preventivo e terapeutico-riabilitativo che utilizza l’espressione musicale, in quanto forma di comunica-zione non-verbale, come strumento per intervenire sulla sofferenza e il disagio. L’efficacia del trattamento musicotera-pico in pazienti con diagnosi di neopla-sia è riscontrabile nei cambiamenti dei livelli individuali di ansia, depressione, alessitimia, resilienza e percezione del dolore.Sono questi i motivi per cui Fonda-zione Edo ed Elvo Tempia e Associa-

Francesca Crivelli con Paolo Cerlati e Davide Ferrari, responsabili del progetto

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«Quel camper nella piazza sotto casa che mi ha salvato la vita»

la testimonianza di una paziente racconta come una visita all’ambulatorio mobile del fondo edo tempia fatta quasi per caso sia stata decisiva per scoprire in tempo un tumore al seno. «Circondata da attenzione e professionalità. Voglio ringraziare tutti»24

TESTIMONIANzE

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Al Fondo Edo Tempia diciamo spesso che la diagnosi precoce salva la vita. Per questo Elvo Tempia aveva “inven-tato” l’ambulatorio mobile, il camper che portava le visite specialistiche di prevenzione nelle piazze dei paesi, specie quelli più lontani dagli ospedali. Portava, e porta. E salva ancora la vita. Il progetto sostenuto dal Rotary Valsesia ha con-sentito di svolgere 107 visite nei Comuni della valle. Una di queste è stata davvero speciale. Ma lasciamo che lo racconti la protagonista, che ha chiesto di non comparire con il suo nome.

VORREI RACCONTARE LA MIA STORIA.Comincia una mattina come tante, di quelle in cui si esce di casa perché è giorno di mercato e bisogna fare la spesa. Ma nella piazza del mio paese in Valsesia quel giorno non c’erano solo le bancarelle di frutta e verdura, le passanti frettolose e quelle che non vedevano l’ora di fare due chiacchiere. Proprio lì in centro, impossibile da non notare, era parcheggiato un camper bianco. Sulla fiancata c’era il disegno dell’albero verde e la scritta “Fondo Edo Tempia”. Era l’ambulatorio mobile che proprio quel giorno si era spinto a poche decine di metri da casa mia per consentire alle donne di essere visitate da una specialista del seno. La chiama-no prevenzione, raccomandata dopo aver superato una certa età per pren-dere in tempo un eventuale tumore.Io sono oltre quell’età. E mi sono resa conto che da due anni non facevo una mammografia. Così mi sono avvicina-ta, ho chiesto alla persona che stava accanto al camper se ci fosse ancora tempo per una visita in più. Lui è salito, ha domandato alla dottoressa e mi ha detto di sì, che presto sarebbe stato il mio turno. Pochi minuti dopo avrei scoperto che quella doppia casualità, il camper pro-prio quel giorno nella piazza del mio paese e il fatto che ci fosse ancora po-sto per una visita, mi avrebbe cambiato

la vita in meglio. Sull’ambulatorio mobi-le ho conosciuto la dottoressa Adriana Paduos. Con garbo e professionalità mi ha detto che aveva avvertito un nodulo al seno sinistro e che avrei dovuto fare altri accertamenti. Abbiamo fissato una mammografia e la dottoressa, gentilis-sima e disponibile, mi ha lasciato il suo numero di telefono perché le potessi comunicare l’esito dell’esame.L’esito dei controlli non è stato per nulla rassicurante. Ma la voce e le parole del-la dottoressa Paduos sì, lo sono state: c’erano buone prospettive di cura, mi ha detto, e mi ha indirizzata all’ospeda-le di Biella. Qui, pochi giorni dopo, ho completato gli esami e le pratiche del prericovero, accorgendomi di essere circondata da competenza e umanità. A operarmi è stata la dottoressa Pa-duos stessa, un intervento di oncopla-

stica in cui oltre a rimuovermi il nodulo mi è stata ricostruita la mammella.A Biella ho proseguito le terapie dopo l’intervento, sempre circondata da attenzione e professionalità. Ormai è passato qualche mese e oggi sto bene. Perché ho voluto raccontarvi la mia storia? Per ringraziare le persone che ho avuto intorno, dal mio angelo, la dottoressa Paduos, agli infermieri e al personale sanitario dell’ospe-dale di Biella, per arrivare al Fondo Edo Tempia e ai suoi programmi di prevenzione, come le visite sull’am-bulatorio mobile che sono state rese possibili dal contributo del Rotary Valsesia. E poi vorrei invitarvi ad avere cura di voi: una visita, gli occhi di uno specialista, un esame clinico in più salvano davvero la vita. E io sono qui a testimoniarlo.

Una veduta dell’ospedale di Biella. A lato la dottoressa Adriana Paduos sul camper del Fondo

Rotary Valsesia Inner Wheel Valsesia

perché ho voluto raccontarvi la mia storia? per ringra-ziare le persone che ho avuto intorno, dal mio angelo, la dottoressa paduos, agli infermieri e al personale sanitario dell’ospedale di Biella, per arrivare al fondo edo tempia e ai suoi programmi di prevenzione.

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testimonianze

«mi guardo allo specchio e non mi sento malata»

Donna, madre, in cura per un tumore al seno. E senza gli effetti collaterali sui capelli della chemioterapia grazie al Dignicap. Annalisa Livorno racconta la sua storia

«Quel nome è perfetto: Dignicap, come la dignità che una macchina riesce a regalare nel momento della malat-tia. Ora mi guardo allo specchio e nemmeno mi accorgo di essere in cura». Sorride Annalisa Livorno (nella foto in basso a destra), 37 anni, un marito e una figlia di cinque anni. E la diagnosi di un tumore al seno arrivata all’im-provviso qualche mese fa. «Così all’improvviso che non ho quasi avuto il tempo di pensarci né di preoccuparmi» racconta. Oggi dopo la biopsia, gli accertamenti, l’inter-vento chirurgico, la chemioterapia, la giovane mamma non ha perso né il buonumore né i capelli perché fin dalla prima infusione di medicinali, ogni ciclo è stato accompagnato da un trattamento con l’apparecchiatura che il Fondo Edo Tempia ha donato all’ospedale di Biella. E i prossimi passi da affrontare sembrano un pochino meno pesanti.«Mi basta tener conto di qualche piccola precauzione: niente messa in piega, un po’ più di attenzione con lo shampoo, ma per il resto posso condurre la mia vita normalmente» dice Annalisa Livorno. «E dire che all’ini-zio ero titubante». Forse è normale e umano: la prima volta in cui una paziente sente parlare del Dignicap, la diagnosi e la terapia sono già in corso, con il loro carico di angoscia e timore. «In realtà non sono una persona che si preoccupa» svela la giovane mamma. «Quando mi sono accorta del nodulo nel modo più casuale pos-sibile, appoggiandomi al bancone di un bar, ho subito prenotato una visita specialistica. E ho avuto la fortuna di trovare la dottoressa Adriana Paduos che mi ha ac-compagnato passo dopo passo. Nel giro di due mesi era tutto fatto, esclusi ovviamente i cicli di chemioterapia». Adriana Paduos, che è chirurgo ma anche direttore sanitario del Fondo Edo Tempia, le ha subito proposto il trattamento con il Dignicap: «Avevo paura del freddo e forse ero un po’ stanca al pensare di aggiungere altri

Annalisa Livorno durante un trattamento con Dignicap

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dettagli alle mie cure. C’era già la chemioterapia con quel nome spaventoso... Invece poi ho scoperto che è soprattutto il nome che mette paura. Lo dico a tutte le donne: è una battaglia che si può affrontare».A ogni appuntamento per la somministrazione dei far-maci, Annalisa Livorno indossa anche il doppio casco che abbassa la temperatura del cuoio capelluto fino a 3 gradi per limitare l’effetto aggressivo delle sostanze sui follicoli piliferi. E prima è necessario bagnarsi i capelli «Ricordo la prima volta. Nel letto accanto al mio c’era una donna con due paia di calzini, due maglioni, due coperte. Ho pensato che facesse davvero freddo. E invece per fortu-na è una sensazione che si può sopportare. Coprendosi bene, certo, anche perché il trattamento dura tra un’ora e un’ora e mezza in più dopo la fine della chemioterapia».I risultati sono stati sorprendenti e positivi: «Ho perso qualche capello, certo. Ma guardandomi allo specchio non sembro malata. E non lo sembro nemmeno per le persone che ho intorno o per chi mi vede mentre cam-mino per la strada. La più triste forse è la mia bambina. Le ho raccontato tutto e quando le ho detto che forse avrei perso i capelli avevamo deciso di andare in un negozio di parrucche e comprarne sette, una per ogni giorno della settimana. Quando ha scoperto che invece i miei capelli sarebbero rimasti al loro posto, mi ha chiesto: “Allora niente parrucche, mamma?”. Ne aveva giù vista una tutta blu. A lei piaceva, a me un po’ meno...».L’ottimismo, il buonumore: anche questo fa parte di un percorso di terapia. «E poi il sostegno che ho avuto è preziosissimo» svela Annalisa Livorno. «Penso alla mia famiglia che si è presa carico di tutte quelle cose che io, soprattutto in certi giorni, fatico a

portare a termine, da mio marito ai miei genitori e ai miei fratelli. Mia madre arriva a cucinarmi il pranzo per il giorno della chemioterapia: arrivo in ospedale con la pietanziera... La ragazza che incontro sempre durante i trattamenti è originaria della Bosnia e i suoi familiari sono quasi tutti là. Mi dice che sono fortunata». Ma non è tutto: «Se penso al sostegno che sto ricevendo, devo ringraziare l’aiuto del Fondo Edo Tempia. Partecipo ai programmi con le psicologhe, che aiutano me e la mia bambina ad affrontare la situazione. Ho iniziato musico-terapia, una scoperta illuminante. Frequento il corso di cucina e quello di make up. È tutto a nostra disposizione, a un passo da casa. E a volte ci dimentichiamo di quanto sia prezioso».Ora, con i capelli al loro posto e con la forza di chi ha fatto squadra intorno a lei, per Annalisa Livorno si tratta di affrontare l’ultima porzione di terapie. «La mia vita è quella di sempre» racconta. «Io sono sempre la solita, capelli compresi. «Ma so di essere cresciuta. Quando questa vicenda sarà finita, sarò diventata un po’ più grande, con un bagaglio di vita in più che porterò sem-pre con me».

DIGNICAP, IL REGALO DEL FONDOALLE DONNE DEL TERRITORIOIl Dignicap in funzione a Biella è il primo in Piemonte e il quarto in tutta Italia: lo scopo dell’apparecchia-tura non è salvare la vita ma occuparsi di curare un altro aspetto essenziale quando si combatte contro il cancro, quello psicologico. Perdere i capelli incide pesantemente sul morale di chi già sta combattendo una battaglia pesante contro una malattia come il cancro al seno. E avere cura non soltanto della salute dell’organismo ma anche del morale di chi è malato è una caratteristica storica del Fondo.Le basse temperature sono alla base del funziona-mento del Dignicap, che è costituito da un’unità di raffreddamento e di controllo collegata a un casco in silicone e a uno in neoprene, che serve a fare aderire perfettamente lo strumento alla testa. Il sistema è strutturato in modo da mantenere la temperatura del cuoio capelluto delle pazienti tra i 3 e i 5 gradi durante e dopo la seduta di chemioterapia. Il freddo rallenta il metabolismo e ha una funzione vasocostrittrice. In questo modo i principi attivi presenti nei farmaci che-mioterapici, il cui effetto collaterale è minare la stabilità dei capelli, vengono inibiti nella loro attività distruttiva delle cellule pilifere a cui la bassa temperatura fa da scudo. Il Dignicap è stato acquistato ormai un anno fa grazie a una donazione della Fondazione Tempia, sostenuta da una raccolta fondi a cui hanno parteci-pato associazioni, club di servizio, aziende, Comuni e semplici cittadini. Dal crowdfunding sono arrivati oltre 26mila dei 90mila euro necessari per l’acquisto, mentre altri 32mila sono stati frutto della generosità di club e associazioni con il Rotary capofila.

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il nostro dolore per la scomparsa di nella Zaninetti, moglie di Gim

Il Fondo Edo Tempia è in lutto per la scomparsa di Nella Zaninetti. La moglie di Elvo Tempia si è spenta il 15 febbraio, all’età di 96 anni, nella sua abitazione di Tollegno. Ha lasciato la figlia Simona Tempia Valenta e le ni-poti Viola e Camilla Erdini, che da anni tengono ben saldo nelle mani il timone di Fondo Edo Tempia e Fondazione Edo ed Elvo Tempia, l’opera che Gim e Nella avevano fatto germogliare nel momento della tristezza più grande, quella per la perdita di un figlio a causa di una malattia che allora sembrava non lasciare scampo.Nella Zaninetti ed Elvo Tempia si erano conosciuti durante le lotte per la Resistenza sulle montagne biellesi. Lei era staffetta partigiana, lui com-missario politico della 75ª Brigata

Garibaldi “Nino Bixio”. Nel 1945, alla fine della guerra, si erano sposati e hanno condiviso ogni passo della loro vita, nel dolore per la morte del figlio Edo e nell’impegno per lasciare, nel suo nome, un’istituzione che potesse essere di sostegno per il territorio. L’intero Biellese deve molto a entram-bi. Per questo il piccolo mondo del Fondo e della Fondazione si è stretto nel momento di dolore alla famiglia promettendo tutto l’impegno possi-bile per far crescere ancora il grande albero verde, perché possa offrire riparo e sostegno a chi ne ha bisogno nel momento della malattia.

IVANA RAMELLA E PEPPO SACCHI“È andata a incontrare Elvo”Nella è andata ad incontrare Elvo e il

suo amatissimo figlio Edoardo, mancato troppo presto.Li immagino stretti stretti a “contarsela”, a raccontarsi gli eventi che non hanno potuto vivere insieme. Nella e Gim, Gim e Nella: due vite accomunate dalla stessa sete di giustizia, dalla stessa forza straordinaria nell’affrontare il dolore. Si innamorano in un periodo buio della nostra storia, lei staffetta, lui partigiano Gim. Si sposano sulla pista del ballo a palchetto di Sala, un paese della Serra Morenica. Nella è donna bella, intelligente, determinata; punto di riferimento per la famiglia. Quando Elvo dirige il giornale Baita, diventa vice-presidente della Provincia di Vercelli, deputato a Roma e si assen-ta spesso, lei c’è sempre. Continua a forgiare nel suo laboratorio sartoriale valide artigiane, dando loro la certezza di un futuro.Poi la tragedia. Il figlio Edoardo viene a mancare colpito da tumore: un do-lore immenso dal quale nasce l’idea straordinaria di convertire la disgrazia in risorsa. Si crea il Fondo Edo Tempia contro il tumore, decenni di lotta, e Nella sempre dietro le quinte, a sup-portare e dare consigli.La storia continua con la figlia Simona, le nipoti Viola e Camilla, i collaboratori uniti per mantenere vivo l’albero della vita e della speranza.

WILMER RONZANI“Una donna coraggiosa, discreta e dolce”Per molti Nella Zaninetti è stata so-prattutto la moglie di “Gim”, uno dei protagonisti della lotta partigiana e

Aveva sposato Elvo Tempia nel 1945, condividendo con lui il dolore più grande della morte di un figlio e l’impresa di far nascere in suo nome il Fondo. Si è spenta a 96 anni

...Perché voi siete ovunque io guardo...

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della vita politica biellese, l’ideatore del Fondo Edo Tempia, ma per coloro che invece hanno avuto la fortuna di conoscerla più da vicino, è stata molto di più. Da giovanissima è stata una staffetta partigiana ed è proprio durante la guerra di Liberazione che ha conosciuto Gim, commissario po-litico della 75° Brigata Garibaldi (che lei ha continuato a chiamare col nome di battaglia), diventato il compagno della sua vita.Nella, Neva, Cesarina tre staffette par-tigiane, tre donne che per il resto della loro vita sono rimaste legate da una amicizia e da una solidarietà profon-de. Scelsero di battersi per riscattare l’onore del nostro Paese che il fascismo aveva umiliato, mettendo a rischio la propria vita e svolgendo una fonda-mentale funzione di raccordo con le formazioni partigiane. Ciò che mi ha sempre colpito è che nessuna delle tre abbia mai rivendicato alcun merito per la semplice ragione che hanno considerato un loro dovere la decisione di aver preso parte alla Resistenza per consentire alle generazioni future di vivere in un Paese libero.Chi come me ha avuto la fortuna di conoscere Nella non ha potuto non volerle bene e provare nei confronti di questa donna coraggiosa, discreta, dolce e saggia un sentimento di forte vicinanza. Un coraggio e una straordi-naria forza d’animo che ha dimostrato quando ha dovuto affrontare la prova più difficile e ingiusta della sua vita rappresentata dalla scomparsa del figlio Edo; una vicenda che l’ha se-gnata profondamente perché per una madre non vi e’ nulla di più doloroso e insopportabile che la perdita di un figlio. Nella ha però saputo rialzarsi e io credo che un ruolo fondamentale e decisivo lo abbiano avuto Viola e Camilla, delle quali mi parlava con fierezza ed orgoglio e che sono di-ventate per una donna che ha sempre avuto un forte senso della famiglia una ragione di vita.Io però ho anche avuto modo di ap-prezzarne la saggezza e l’ironia; quando in occasione di alcune manifestazioni pubbliche ( tra pochi giorni si svolgerà quella per ricordare l’eccidio di Salus-sola a cui ha partecipato molte volte) ci scambiavano pensieri e valutazioni;

quando giovanissimo andavo a pranzo a casa loro, oppure quando ci intrat-tenevamo al telefono prima che io parlassi con Gim che adesso Nella ha deciso di raggiungere. Per questo è un onore averla conosciuta.

MASSIMILIANO ZEGNA“Una figura bellissima di staffetta partigiana”Quando ho saputo della scomparsa della cara Nella Zaninetti, l’ho ricordata come una bellissima figura di staffetta partigiana e affettuosa moglie dell’in-dimenticabile Elvo Tempia. È stata al suo fianco quando creò il Fondo Edo Tempia per la lotta contro i tumori, un’eredità preziosa che lascia alla figlia Simona e alle nipoti Viola e Camilla ma soprattutto all’intero territorio biellese.

ALFREDO PINO“Il sorriso e la determinazione”Ricordo Nella nel suo sorriso e la sua gioia di vivere nonostante le tragedie familiari. E ricordo la sua forte deter-minazione nel sostenere la sua famiglia e sostenere Gim nella sue idee. Ho conosciuto Nella nel periodo della ma-lattia di Gim. Gli era sempre accanto a Milano dopo il primo intervento a Tori-no e la riabilitazione a Veruno e alla fine a Biella. Per me aveva sempre parole di incoraggiamento e non si piangeva addosso. Nell’ultimo periodo, quindici giorni prima della sua morte, l’ho vista che era in poltrona, l’ho salutata e

lei si è alzata e mi ha detto “Alfredo, guarda che non sono invalida, sono in grado di camminare”. Secondo me stava facendo un grosso sforzo, ma in quel gesto c’era tutta la sua forza. Tra l’altro era l’unica che mi chiamava sempre per nome.

MARIA TERESA GUIDO“Il coraggio di risollevarsi”Qualcuno ha detto “dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna”: la donna che accoglie, che ascolta, che discute, che condivide. Era certamente così per Elvo Tempia e la sua compagna di vita Nella. Ho conosciuto Nella così, ma per me lei era già nel mio immaginario di ra-gazza: la staffetta partigiana, giovane, coraggiosa, bella... che aveva sposato un comandante partigiano, Gim. Ho conosciuto più tardi Cesarina e Neva Bracco, le altre staffette che erano con lei, con le quali ha coltivato un’a-micizia profonda durata per tutta la vita e che ha sempre suscitato la mia ammirazione. La vita le ha inferto il dolore più grande, inconsolabile: la morte del figlio Edo. Ci si può risollevare dopo una perdita così lacerante e definitiva? Nella lo ha fatto anche sostenendo il marito nella cre-azione del Fondo Edo Tempia, grande progetto “di solidarietà umana e civile, di vero amore per il prossimo”, come lo definì Tempia stesso. Nella non partecipava direttamente alla vita del

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Fondo, ma la sua presenza si avvertiva nelle parole e nel comportamento di Gim: una presenza discreta, costante e rassicurante.Conosceva bene il Fondo e ne seguiva le vicende anche attraverso i giornali, il suo interesse si estendeva anche ai problemi più generali della sanità locale

e oltre. Leggeva, rifletteva e, puntual-mente, esprimeva le sue acute e sagge osservazioni soprattutto a Simona, quando dovette farsi carico della pe-sante eredità del papà: la conduzione del Fondo. Nella: una personalità che univa forza e dolcezza, che ha trasmesso in chi la

avvicinava anche negli ultimi momenti della sua intensa vita. “Grazie per averti incontrata”.

ANNA RIVETTI“Per tutti aveva una buona parola”Nella era grande una donna. Di lei ho un bellissimo ricordo: era una persona eccezionale, molto sensibile, sempre al fianco di Gim e sempre attenta alle esi-genze della famiglia. Aveva una buona parola per tutti e in tutte le situazioni, anche in quelle problematiche, riusciva a trovare un’equilibrata soluzione. L’età avanzata non le aveva fatto per-dere il suo innato amor proprio: era sempre in ordine, ben vestita e ben pettinata; si curava del suo aspetto, senza mai tralasciare nulla. La ricordo con affetto. Mi mancherà la sua presenza, ma non il suo ricordo.

ANNA GUBERNATI“I nostri mercoledì immersi nei ricordi”Ciao Nella, aspettavo ogni mercoledì per vederci e chiacchierando tuffarci con nostalgia nei ricordi della nostra infanzia rac-contandoci le vite dei nostri genitori, dei nostri nonni, che tutte e due co-noscevamo, delle persone scomparse a noi care.Abbiamo condiviso momenti belli e grandi dolori. Non vuoi le nostre lacrime, ma il ri-cordo dei giorni sereni che abbiamo vissuto insieme. Grazie per aver fatto parte della mia famiglia. Ti ho voluto bene.

Nella foto di gruppo Nella con le staffette Cesarina Bracco, Giovanna Budri, Liliana Rossetti. In alto Nella e Gim con il piccolo Edo. A fianco la nipote di Aldo Sola con il labaro dell’Anpi ai funerali di Nella Zaninetti.

“La famiglia Tempia/Erdini ringrazia tutti coloro che hanno partecipato al loro dolore

per la perdita dell’amata nonna Nella”

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ricordi

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omar ronda, uomo d’arte e paladino del fondo

Omar Ronda, scomparso la mattina di giovedì 7 dicembre all’età di 70 anni, è stato un grande amico del Fondo. L’arte era la sua vita e la sua passione ed è riuscito a conciliarla con l’impegno costante del Fondo nella lotta contro i tumori. «La cosa più bella è quando riesci ad essere utile a qualcuno» aveva detto. E Omar Ronda lo ha fatto non solo mettendo a disposizione la sua esperienza di gallerista, scopritore di talenti e artista d’avanguardia ma tro-vando il modo, lui conosciuto a livello internazionale, di farlo a favore della cit-tà e del territorio che gli ha dato i natali. Risale al 2013 la proposta che Simona Tempia Valenta, presidente del Fondo e figlia del fondatore Elvo “Gim” Tempia, gli fece per organizzare qualche evento legato all’arte che potesse sostenere le

attività di prevenzione, cura e ricerca.Da quell’incontro scaturì la sua nomina a presidente del consiglio Arte e Cultura della Fondazione Tempia e il primo em-brione di quello che è diventato il Ma-cist, il museo di arte contemporanea di costa di Riva, che porta sopra l’ingresso anche il nostro logo con il grande albero verde. Ronda lo raccontava così: «Mai acronimo fu più azzeccato: Maciste, il super eroe tutto italiano era lì nel logo del museo per rappresentare la forza dell’arte e della cultura per combattere il male e la sofferenza». Inaugurato nel 2015 con una mostra sulla Pop Art, il museo ha allacciato collaborazioni con gli altri grandi nomi dell’arte contem-poranea biellese come Michelangelo Pistoletto e Ugo Nespolo e ha come presidente del comitato d’onore il critico

Philippe Daverio. «Si era schierato al nostro fianco, per sostenere le attività della Fondazione Tempia, consapevole di quanto queste fosse importanti per i pazienti, prima ancora di scoprire che cosa il desti-no avesse in serbo per lui: lui stesso paziente in una dura lotta contro un tumore» racconta Pietro Presti, diret-tore generale della Fondazione Tempia. «Era un artista, un amico del Fondo, il padre di un progetto bello e coraggioso come quello del Macist» aggiunge la presidente Viola Erdini. «Un impegno che purtroppo non lo ha risparmiato dall’ammalarsi di questa stessa malattia che con passione cercava di contrastare insieme a noi. Nonostante questo, ha trovato il modo di aiutare gli altri anche in quel frangente, perché da subito ha avuto il coraggio di raccontare pubbli-camente la sua malattia, puntare il dito su che cosa secondo lui non funzionava nella società, con le sue opinoni mai ba-nali, e valorizzare con passione quanto invece di buono avesse incontrato nel suo cammino».Una passione che resta, nelle sue opere e nell’attività dei Macist dove è aperta fino al 30 giugno (ogni weekend dalle 15 alle 18,30) la mostra “La Vespa nella storia e nell’arte”, omaggio allo scooter diventato un’icona italiana che proprio in città, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, ha mosso i primi passi. Sono 37 gli artisti invitati da Ronda che hanno voluto portare il loro contributo ognuno secondo il proprio linguaggio e ci sono anche due brillanti e colorate sculture di Ronda stesso. Il Macist è in costa di Riva 11/a.

La scomparsa dell’artista che ha messo la firma sul progetto del museo Macist. Il ricordo di Viola Erdini: «Ha trovato il modo di aiutare gli altri anche nella malattia»

Simona Tempia, Omar Ronda e Viola Erdini Tempia

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la ricerca

costi in oncologia,un sistema da cambiare

Una ricerca che ha coinvolto Asl Biella e Fondazione Tempia mostra le differenze di spesa tra le diverse patologie e prestazioni. Ogni trattamento può costare alle aziende sanitarie fino a quasi 11mila euro

È una fotografia nitida e a tratti impie-tosa quella che ha scattato la ricerca voluta da Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e Cipomo (il Collegio italiano dei primari oncolo-gi medici ospedalieri), pubblicata a febbraio da Quotidiano Sanità, a cui ha collaborato anche la Fondazione Tempia. L’analisi sui costi delle terapie oncologiche, condotta su un campione di quasi 8mila pazienti in cura presso dieci aziende sanitarie tra cui quella di Biella, porta alla luce un nervo sco-perto: la distribuzione delle risorse, già inferiori alla media europea, dovrebbe tenere conto in modo più puntuale dei costi, che variano da paziente a paziente e da patologia a patologia, e non applicare una tariffa unica per prestazione generica come avviene ora. L’esempio lampante è dato dalla chemioterapia, oggi classificata sotto un’unica voce mentre a seconda del tipo di tumore che si sta cercando di debellare, il costo unitario delle prestazioni varia dai 905,30 euro per chi è affetto da un cancro al pancreas ai 10.743,30 euro per un melanoma.La differenza è data soprattutto dal prezzo dei farmaci, almeno per le tera-pie definite “ad alto costo”, ma una per-centuale rilevante è data da altre voci di spesa, ovvero la struttura, i laboratori e dispositivi sanitari ma soprattutto il

personale che, come ricorda la ricerca, «rappresentano il 20% della spesa to-tale nel caso delle terapie ad alto costo e addirittura il 92% per quelle a basso costo. Un caso emblematico in tal senso è quello rappresentato dalla chemio-terapia per la quale, quando sommini-strata in regime ambulatoriale o di day hospital, viene riconosciuta una tariffa che varia nelle diverse regioni, ma nes-suna riesce in realtà a coprire gli effettivi costi del personale, dell’ammortamento delle apparecchiature e quelle generali della struttura. La somministrazione di alcune terapie può durare anche oltre le 8-10 ore e richiede la continua presen-za di infermieri. Pertanto la conoscenza e l’analisi degli aspetti organizzativi sono fondamentali per produrre nuovi criteri che determinino il reale costo dell’assistenza».È un tema su cui torna, nelle conclusioni della ricerca, anche Mario Clerico, re-sponsabile della struttura complessa di oncologia dell’Asl di Biella e presidente nazionale del Cipomo. «Grazie all’ana-lisi è possibile ragionare in termini di percorsi, potendo evidenziare quali e quante prestazioni si rendono necessa-rie per curare ogni specifica tipologia di paziente. In tal modo si possono deter-minare i costi del percorso annuale per patologia e di conseguenza si potrebbe passare al mero finanziamento per pre-

stazione a quello per tipologia di utente, recuperando anche il concetto basilare della centralità del paziente».Alla stesura della ricerca hanno colla-borato da Biella, oltre a Mario Clerico, anche Stefano Pronsati, farmacista dell’Asl, e Francesca Crivelli, data ma-nager e coordinatrice di ricerca clinica della Fondazione Tempia. La fotografia dello studio, il terzo più esteso d’Eu-ropa sul tema con il suo campione di 7.660 pazienti seguiti per l’intero anno 2015, mostra in modo più che nitido quali siano i costi per la collettività della cura di un tumore. Un anno di terapie per questo campione ha portato a un esborso da parte delle unità oncologi-che di oltre 75,8 milioni di euro, con un costo medio a trattamento di 2.276,10 euro. E se è vero che in Italia la soprav-vivenza per cancro a cinque anni è tra le più alte d’Europa, è altresì vero che con 369mila nuovi casi stimati per il 2017 il sistema sanitario nazionale deve fare fronte a spese sempre mag-giori. Spese che potrebbero ridursi con una corretta prevenzione: si stima che il 30% dei tumori potrebbero essere evitati se si seguissero le dodici regole del codice europeo contro il cancro, buone norme di vita quotidiana a co-sto zero per chi le applica. E con un guadagno certo, quello di una salute più solida.

Francesca Crivelli datamanager di ricerca clinica della Fondazione Tempia

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avvenimenti

A Santhià la conferenza per novembre azzurro

Nel Vercellese il primo incontro con i medici specialisti dell’iniziativa per la prevenzione del tumore alla prostata

Tre incontri in tre città per mettere le conoscenze degli specialisti in urologia a disposizione dei cittadini e il primo si è svoltro proprio a Santhià: l’iniziativa del Fondo Edo Tempia per Novembre Azzurro, lo slogan creato per il mese dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata, è partita nel Vercellese. La sede di Santhià del Fondo Edo Tempia in via Matteotti 66 ha ospitato giovedì 23 novembre gli specialisti dell’Asl Biella Elena Cianini e Sabino Quaranta. Davanti a una platea interessata che ha riempito la sala riunioni, i medici hanno descritto come accorgersi dei

disturbi alla prostata, quali esami fare per diagnosticarli e le buone regole di vita quotidiana per migliorare la pro-pria salute, aiutati in questo da Adriana Paduos, direttore sanitario del Fondo, che ha introdotto e chiuso la serata. Gli altri due appuntamenti sono stati a Cossato e a Biella.L’iniziativa Novembre Azzurro è sostenuta dalla partner-ship che il Fondo Edo Tempia ha stretto con Europa Uo-mo, l’associazione che in Italia si occupa di informazione e divulgazione sulle patologie prostatiche, fondata da Umberto Veronesi e dall’oncologo biellese Alberto Costa.

A sinistra Sabino Quaranta ed Elena Cianini, urologi dell’Asl Biella. A destra la bella cornice di pubblico

È stata una Pasqua più dolce e solidale quella della sezio-ne di Santhià del Fondo Edo Tempia: in occasione della ricorrenza sono state messe in vendita uova di cioccolata con sorpresa e decorazione a tema. L’offerta di 15 euro è servita a incrementare le ri-sorse a disposizione della no-

stra associazione. La qualità del cioccolato extrafondente era garantita dalla pasticceria torinese Giordano, a cui la sede santhiatese ha commis-sionato il lavoro. La bontà, la sorpresa e la buona azione sono state la combinazione vincente per il successo dell’i-niziativa.

Uova di Pasqua solidali di Santhià

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STORIE VERE

il Ginseng e il corpo umano

L’uomo e le piante officinali dalla tradizione cinese e indiana alle virtù naturali arrivate dal nuovo mondo

Pier Francesco Gasparetto

scrittore

La radice del ginseng vagamente ricorda un corpo umano? Ed ecco che da sempre i cinesi la impiegano come fortificante, mentre gli indiani fin dall’antichità curano l’itterizia con i fiori gialli, e ancora oggi per rie-quilibrare il cuoio capelluto non si disdegna di usare il capelvenere (capillus veneris) i cui fiori rassomigliano ai capelli. È il concetto della “signatura” già applicato dagli uomini primitivi che per curarsi usavano ricercare piante con “segni” esteriori rassomiglianti ad organi del corpo umano. Rassomiglianza che, naturalmente, non veniva considerata casuale, ma intenzionale dono o suggerimento celeste. Questo tanto per i pagani con un Plinio che a Roma scriveva: «E’ evidente che la sco-perta delle piante medicinali sia opera degli dei o che, perlomeno, un’ispirazione divina abbia guidato i mortali che l’hanno fatta» quanto per i cristiani con un Alberto Magno (1206-1280) che scriveva in “De vegetabilibus et plantis”: «L’azione medicamentosa di certe piante è una virtù celeste nascosta nello spirito della pianta».Nel suo ponderoso trattato “Phytognomonica” (1588), il filosofo e scienziato Giovambattista Della Porta (1535-1615) sarà il primo a codificare il concetto della “signatu-ra” anche attraverso un serie di bellissime tavole. Scrive-rà, ad esempio: «Prendete una noce, non ha essa forma di una testa con il suo contenuto? Il mallo corrisponde ai tegumenti esterni, il guscio al cranio, l’endocarpo alle meningi, e il gheriglio ai due emisferi cerebrali. Il mallo cura perciò i tegumenti cranici, il guscio, polverizzato, le malattie delle ossa craniche, l’endocarpo quelle delle meningi e il gheriglio quelle del cervello». Pianta per eccellenza magica, però, in tutto il Medioevo sarà la mandragora, a motivo della forma strana delle sue radici che possono ricordare un corpo umano. Gli stessi medici nel loro trattati la raffiguravano con testa

di uomo e di donna. Alla prodigiosa mandragora si attribuivano insuperabili virtù analgesiche, narcotiche, sedative e, soprattutto, afrodisiache. Inoltre, assieme al giusquiamo, veniva somministrata ai pazienti che dove-vano subire interventi chirurgici come anestetico perché non soffrissero, insomma, una panacea universale. In quello stesso Medioevo, di conseguenza, era comune il caso che gli ospedali tenessero un orto per la coltura delle piante mediche che addetti speciali coltivavano e che gli stessi medici andavano a raccogliere.Con la scoperta dell’America e l’apertura della Via delle Indie la farmacopea acquisirà nuove e rilevanti piante medicinali di grande efficacia e fino allora del tutto sconosciute in Europa come la china, la coca, il boldo, la noce vomica e la rauwolfia. Con la controversa aggiunta delle piante allucinogene, termine non a caso ricavato dal verbo latino alucinari = ingannarsi e dalla radice greca alùo = vaneggiare, essere fuori di sé, a indicare sostanze in grado di alterare intensamente percezioni e sensazioni.

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Nella metà del 500, il medico e botanico Francisco Hernandez (1514-1587) nella sua opera “Piante del Nuovo Mondo e loro virtù”, descrive, infatti, le erbe le cui foglie, masticate dagli indigeni, provocavano “aliena-zione visiva e delirio” e sdoppiamento della personalità e scrive dei sacerdoti aztechi che usavano mangiare di queste piante, con cerimoniali elaborati, ogni qualvolta intendevano stabilire contatti con la divinità. Occorrerà attendere l’Età dei Lumi per uno studio sistematico delle piante medicinali e affinchè il pensiero scientifico venga liberato definitivamente (definitivamente?) dalla tradizione empirica. Nell’Ottocento, con la scoperta e l’isolamento dei loro principi, le piante medicinali perderanno via via rilevanza e i medici preferiranno somministrare i principi attivi delle piante piuttosto che non le piante stesse. Queste, però, saranno sempre parte essenziale dalle industrie farmaceutiche come materia prima. Oggi le piante medicinali stanno riprendendo notevole rilievo nelle terapia sostitutiva, e quel “ritorno alla natura” auspicato dagli ecologi ha spinto la scienza medica a rivedere le proprie posizioni e a riconoscere l’efficacia terapeutica delle “erbe magiche” in molte malattie.

Giovambattista Della Porta

Bombonieresolidali

DEL FONDO EDO TEMPIA

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così scriveva

Elvo Tempia “Gim” con i compagni partigiani

Le parole, sempre attuali, di Elvo Tempia ai giovani: “per non dimenticare i valori della Resistenza”

Articolo tratto da Eco di Biella del 20 aprile 2000

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consigli di lettUra

anna savini: raccontare per condividereL’autobiografia della giovane giornalista di Como

Mariella DebernardiGiornalista

Se è vero che la lettura è terapeutica, allora Anna Savini è un medico. Non del corpo, ma della mente, della speran-za; per la capacità di sorridere, di sdrammatizzare; perché sa raccontare per condividere, per insegnare, per indicare una strada quando la malattia stravolge la quotidianità.“Il tumore viene agli altri, mica a me. E invece, no”. Con questo sottotitolo si apre “Buone ragioni per restare in vita”, l’autobiografia della giovane giornalista di Como che un giorno si scopre una pallina al seno. La sua reazione è diversa da quella che hanno raccontato tanti altri malati in libri, racconti, poesie. Scrive: “Mi guardano tutti come se avessi la peste e una data di scadenza sulla fronte. Ma poi mi dicono: ‘Non si preoccupi. Guarirà’. Sono malata, non stupida. Sono preoccupata di quel che mi succederà mentre tenteranno di guarirmi.”Così trova un escamotage per aiutarsi nei mesi in cui affronta la cura per un tumore che “non era nelle cose da fare prima di morire, come imparare a vivere sul serio; o a cavarmela da sola”. Crea mondi fantastici per proteggersi dalla paura del mondo reale, sogna la sua vita facendo finta di essere chissà chi. Magari una delle sue amiche immaginarie, quelle che prendono un aereo ogni tre giorni, provano discorsi per il premio Oscar, indossano abiti meravigliosi, dormono in grandi alberghi e sono sempre truccate e pettinate.“Se muoio amen. Ma prima volevo andare a Hollywo-od”. Invece va in ospedale, in clinica, in laboratori, in un succedersi di giorni contrassegnati dalla chemio che immagina come un lavoro. E ragiona con una sua amica: “Ci sarà un modo per prevenire i tumori, per capire come mai ce l’ho io e altre mille donne che non c’entrano niente con me, che non mangiano come me, che non hanno i miei stessi geni né le mie stesse abitudini e non respirano la stessa aria”. Al che la sua amica le risponde: “Tu non preoccuparti. Pensa a guarire e scrivi. Poi vedrai che con la tua energia se ne andrà anche il tumore. Da solo.”Anche se è un “fiore schiacciato da un tir”, la giovane donna scrive. Tutto. Con lei si rivivono i lunghi giorni della malattia fino alla pagina in cui si legge: “E’ stata dura, ma poi tutto passa. E vale la pena di fare fatica perché poi resti in vita e se resti in vita dopo un tumore, trovi molte

più ragioni per pensare che è bello vivere. Certo, gli aghi li odio ancora e li odierò sempre. Ma se ce l’ho fatta io, ce la possono fare tutti. Questo è poco ma sicuro.”Brava, Anna. Per la tua leggerezza e per la tua profondità. Per la tua simpatia e per le tue debolezze. Per la tua ca-pacità nel narrare ciò che non avresti mai voluto vivere e per la forza che regali a chi ti legge. Anche per la lettera finale in cui scrivi a Brad Pitt. Te lo meriteresti più della bella Angelina, senza dubbio. E infine per le pagine dedi-cate ai ringraziamenti: sono una prova della tua abilità di sdrammatizzare, di narrare con penna divertente il dolore della vita, quando si è impegnati a scacciare il drago in una lotta dalla quale tu sei uscita vincente.

La copertina del libroedito da Mondadori

e l’autrice Anna Savini di Como

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Notizie dal mondoI contenuti di questa rubrica sono tratti da articoli apparsi su periodici seri, attendibili e documentati. Ciò nonostante, le notizie qui riportate vanno considerate pura e semplice informazione orientativa, suscettibile al limite di eventuali revisioni o smentite. Per ogni eventuale orientamento o comportamento a fini terapeutici ci si deve rivolgere esclusivamente al proprio medico curante o a uno specialista.

a cura di Corradino

Pretti

La musica aiuta la memoriaNulla di meglio di un brano musicale che tocchi le nostre corde emotive, per ricordare meglio. Sono le interessanti conclusioni di uno studio pubblicato su “Nature Scientific Reports” e realizzato dal Milan Center for Neuroscience del Dipartimento di Psicologia, Università di Milano Bicocca. La ricerca ha indagato l’influenza di ciò che ascoltiamo sui processi sia percettivi che cognitivi, coin-volgendo 54 studenti non musicisti ai quali è stato proposto un esercizio di memoria: riconoscere dei volti fra i 448 che venivano loro mostrati. Risultato: ascoltando una musica “toccante”, i volti noti venivano conosciuti prima e meglio. Al contrario, un sotto-fondo di musica “allegra” peggiorava nettamente i risultati. L’i-potesi dei ricercatori è che l’ascolto di musica “toccante” (usiamo, sia pure con perplessità, la loro definizione) sia in grado di “modifica-re la percezione visiva dei volti legando le ca-ratteristiche del viso a informazioni auditive e alla carica emotiva generata dalla musi-ca”.

La preghiera anti-stressAffermare con certezza che moltissimi innegabili effetti positivi su ammalati - riscontrati in parecchi studi - siano avvenuti per diretta intercessione di Dio sarebbe azzar-dato. Ma che la preghiera e la fede aiutino nell’affrontare la malattia e, in generale, la vita, non è solo accertato dalle ricerche che hanno evidenziato benefici psicologici accanto a effettivi miglioramenti fisici, ma anche dalla comune esperienza di tante persone.Se la meditazione aiuta a ritrovare la serenità e la pace con se stessi, anche la preghiera può allontanare lo stress. Infatti il raccoglimento, agendo in modo posi-tivo sull’attività respiratoria, consente di controllare il disturbo che si ripercuote negativamente sull’organismo. “Lo stress condiziona la frequenza cardiorespiratoria, la pressione arteriosa e anche il sonno - afferma il dottor Angelo Gemignani, psicofisiologo dell’Istituto di Fisiolo-gia clinica del Cnr di Pisa. - La preghiera e la meditazione, invece, aiutano a riscoprire il proprio ritmo fisiologico. L’organismo passa così da un comportamento ergo-tropico, cioè di consumo di energia al quale ci spinge lo stress, a una modalità trofotropica, che conserva le risorse”.

Alghe e insetti sulle tavole del futuroLa crescita della popolazione, il riscal-damento globale e la carenza di acqua sono temi cruciali per il nostro piane-ta. È il momenti di guardarsi attorno, pensando che nel 2040 vi saranno 9 miliardi di bocche da nutrire... Ormai lo sappiamo, ce lo dicono in tutte le… salse, alghe, hamburger di insetti e car-ne coltivata “in vitro” saranno le fonti di alimentazioni cui bisognerà ricorrere nel prossimo futuro. Intanto, le alghe fanno da sempre parte della dieta tradizionale in Cina e in Giappone con 20 specie diverse; anche alcuni piatti della cucina americana e di certe zone britanniche ne contemplano l’uso. Le alghe rappresentano una buona fonte

proteica e sono ricche di acidi grassi insaturi, nonché di antiossidanti, con-tengono inoltre calcio e iodio.Quanto agli insetti, si ritiene che ve ne siano almeno 1.400 specie commesti-bili per l’uomo. Del resto essi vengono consumati da secoli senza alcun pro-blema da numerosi popoli. Dal punto di vista nutrizionale sarebbero perfetti, un’ottima fonte proteica. In Africa è molto comune mangiare bruchi e lo-custe, mentre in Thailandia si preferi-scono i grilli. Per ora da noi pochissime persone sarebbero disposte a ingoiare insetti: ma anziché destinarli all’uomo, gli insetti si potrebbero allevare per l’alimentazione degli animali.Quanto alla carne sintetica, facile ot-tenerla in laboratorio, ponendo in un “brodo” di coltura ricco di sostanze nutritive alcune cellule di muscolo

e facendole moltiplicare. Una carne “perfetta” quella che si ottiene, ricca di aminoacidi e povera di grassi. Ma andrà superato lo scoglio dei ve-getariani, sia per gli insetti, che sono comunque animali, sia per la carne di laboratorio, sempre di origine animale. Per fortuna almeno sulle alghe non ci sarà bisogno di discutere...

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Sostenetechi vi sostieNe

Il Fondo Edo Tempia e la Fondazione Edo ed Elvo Tempia non potrebbero esistere senza di voi. Il “voi” comprende una moltitudine di cittadini che con le offerte, i lasciti e le donazioni sono il primo sostenitore delle nostre attività. A questo si aggiungono i contributi di enti e di istituzioni, le convenzioni con strutture sanitarie pubbliche per i servizi che noi contribuiamo a fornire alla collettività e i finanzia-menti ai nostri progetti di ricerca.Tutto quello che il Fondo e la Fondazione ricevono dal ter-ritorio, con offerte e 5xmille, viene reinvestito sul territorio stesso per la realizzazione dei vari progetti: prevenzione, diagnosi precoci, assistenza ai malati, cure palliative, so-stegno psicologico. Questo significa che le province in cui Fondo e Fondazione sono presenti sono le beneficiarie della nostra attività, e quindi del vostro sostegno. Per questo vi

ringraziamo di cuore: l’impegno al nostro fianco significa che ci riconoscete come strumenti di fondamentale importanza per la tutela della salute.In queste quattro pagine vi spiegheremo come aiutarci: ogni goccia contribuisce a creare il nostro fiume, dalle piccole offerte che arrivano via conto corrente postale o tramite bonifico bancario alle grandi donazioni fino ai lasciti testa-mentari. Stiamo anche lavorando per rendere sempre più semplice il modo di donare attraverso internet, via web o via smartphone. Vi spiegheremo anche come usufruire dei benefici fiscali, ovvero delle esenzioni a cui una donazione dà diritto. E vi ricorderemo che, destinando il vostro 5xmille alla Fondazione Edo ed Elvo Tempia, non avrete esborsi extra ma destinerete al nostro sostegno la quota fissa di Irpef che lo Stato già prevede e preleva.

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VERSAMENTI E BOLLETTINI POSTALIÈ il modo più classico per farci ave-re il vostro sostegno. L’offerta può essere inviata via bonifico bancario a uno dei seguenti numeri di conto.BANcO POSTA it92s0760110000 000010990133BIVERBANcAit71G0609022300 000040611675BANcA SELLAit14c0326822300 053878200230BANcA PROSSIMAit72v03359 01600100000124251UBI BANcAit19c0690622300 000000080226UNIcREdITit34s0200822310 000002025245Ugf BANcA (UNIPOL)it35t03127 22300 000000000500BANcA POPOLARE dI NOVARAit66t0503422300000000014000cREdEM it86L030322230 0010000001403È possibile anche utilizzare il bollet-tino postale allegato a questa rivista oppure compilarne uno intestando-lo all’Associazione Fondo solidarie-tà edo tempia valenta lotta contro i tumori onlus, via Malta 3, 13900 Biella indicando come numero di conto corrente il 10990133.

dONAzIONE dEL5XMILLEil 5xmille è una quota di imposta a cui lo stato rinuncia per destinar-la alle organizzazioni non profit per sostenere le loro attività. Per destinare la tua quota al Fondo edo tempia, è sufficiente apporre la tua firma e scrivere il nostro codice fiscale nel primo riquadro a sinistra della dichiarazione dei redditi (cdu, 730 e Unico) nelle sezione relativa al sostegno del volontariato, delle organizzazio-ni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fon-dazioni. il nostro codice fiscale è il 90013040028. il 5xmille non ti costa nulla: puoi assegnare diret-tamente questa quota di imposta a favore del Fondo edo tempia senza oneri aggiuntivi. il 5xmille non sostituisce ma si affianca al-l’8xmille destinato alle confessioni religiose.

dONAzIONE ONLINEsu www.fondazionetempia.org (se-guendo il menu “come sostenerci” e il link “donazione online”) è possibile effettuare una donazione con pochi semplici passaggi: il primo è la scel-ta dell’ammontare dell’offerta, da un minimo di 5 euro a un massimo che ogni donatore può scegliere in base alla sua volontà. Per com-pletare l’operazione è necessario essere titolari di una carta di credito e compilare un modulo digitale con i propri dati. serviranno anche per la compilazione della fattura che dà diritto alle esenzioni fiscali previste per le donazioni liberali alle onlus. La registrazione con i propri dati è necessaria soltanto alla prima do-nazione, la cui sicurezza è garantita dai sistemi all’avanguardia di Banca sella, da sempre leader italiana nelle transazioni online. Dalla seconda donazione il profilo dell’utente è già registrato e, inserendo la password che si è scelta, la donazione diventa molto più rapida.

comeaiutarciCi sono molti modi per sostenereil nostro impegno per cure, prevenzione e ricerca. E si può essere solidalianche nei momenti più lieti

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iniziative e manifestazioni

LAScITI TESTAMENTARI E dONAzIONI«scegliere di fare un testamento o una donazione a fa-vore del Fondo edo tempia e delle Fondazione edo ed elvo tempia non è solo un atto generoso, ma una scelta etica perché può influire positivamente sulla vita degli altri, e lungimirante perché può contribuire a scrivere la storia di un futuro senza cancro»: sono parole di simona tempia valenta, presidente del Fondo edo tempia. Fare un testamento solidale è un’operazione semplice e non vincolante: le disposizioni testamentarie, ovvero le chia-re e precise indicazioni su quello che si desidera essere il futuro dei propri beni, possono essere modificate in ogni momento. esistono due modi per fare testamento. il testamento pubblico si redige presso un notaio alla presenza di due testimoni, non legati da vincoli di pa-rentela con il testatore e non compresi tra i beneficiari. contiene sempre l’indicazione del luogo, la data e l’ora della sottoscrizione. il testamento olografo deve essere scritto interamente a mano, con calligrafia leggibile, deve riportare la data e deve essere firmato dal testatore. La data deve contenere indicazioni del giorno, del mese e dell’anno e la firma deve essere apposta alla fine delle disposizioni. È oppor-tuno redigere due originali: uno da conservare in casa e l’altro da consegnare per la custodia a un notaio o ad altra persona di fiducia.

ALTRE fORME dI SOSTEgNOLe donazioni in memoria mantengono il ricordo di una persona cara o esprimono affetto e sostegno alla sua famiglia ed ai suoi amici. Le iniziative ed eventi di raccolta fondi sono manifestazioni territoriali con le quali si contribuisce a sostenere le nostre attività. si possono raccogliere donazioni anche in occasione di cerimonie e anniversari, dedicando un momento importante della propria vita a una nobile causa. Le donazioni immobiliari consentono di destinare, anche in vita, abitazioni, terreni o immobili commerciali a favore del Fondo edo tempia e della Fondazione edo ed elvo tempia, donando: abitazioni, terreni, o immobili commerciali. Gli immobili donati si possono destinare a progetti o a specifiche attività della Fondazione. si può anche donare la nuda proprietà degli immobili nel caso siano occupati da usufruttuari o affittuari. tutte le donazioni immobiliari sono esenti da qualsiasi imposta.

infine si può nominare come beneficiario di una polizza assicurativa sulla vita il Fondo edo tempia o la Fondazione edo ed elvo tempia contribuendo allo sviluppo e al con-solidamento delle nostre attività e progetti. La polizza assicurativa è libera da oneri fiscali di ogni genere. L’importo derivante dalla polizza non è parte del patrimonio ereditario, l’assicurato non è quindi vincolato da alcun obbligo nei confronti degli eredi ed è comunque possibile variare l’indicazione del beneficiario della polizza in qualunque momento.

elvo tempia ValentaFondatore

del Fondo edo tempia

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BOMBONIERE SOLIDALI

Nel tuo giorNo speciale sostieNi la preveNzioNe,

la ricerca e la cura dei tumori

Con una bomboniera solidale puoi tra-sformare il tuo momento felice in un contributo per sostenere le attività del Fondo e della Fondazione Tempia. Con le nostre bomboniere, in occasione di matrimoni, battesimi, comunioni, lauree e ogni altra ricorrenza, i tuoi parenti e amici riceveranno la testimonianza di un importante gesto di solidarietà. Scegliere una bomboniera solidale vuol dire festeggiare due volte, perchè oltre al va-lore simbolico del ricordo, i fondi raccolti potranno aiutare concretamente a sostenere progetti di pre-venzione, ricerca e cura. Siamo sicuri che i tuoi pa-renti e amici apprezzeranno molto il valore del tuo gesto di solidarietà e festeggiare insieme sarà ancora più emo-zionante. Per informazioni su come fa-re, contatta i nostri uffici allo 015.351830.

BIGLIETTI AUGURALI NATALIZISe sei titolare di un’azienda, a Natale puoi sostituire o arricchire il tradizionale regalo a clienti e collaboratori con i messaggi augurali del Fondo Edo Tempia. In questo modo contribuirai a sostenere i nostri programmi di prevenzione e ricerca. I biglietti di Natale, personalizzabili con il logo della tua azienda, sono disponibili in due versioni: quella cartacea tradizionale e quella elettronica. I proventi che derive-ranno da questa iniziativa verranno inve-stiti nei progetti di ricerca scientifica della Fondazione Tempia nel campo dell’on-cogenomica, dell’oncologia molecolare e delle ricerca clinica, che negli ultimi anni ha raggiunto risultati straordinari, grazie alle nuove conoscenze sul Dna e all’av-vento di tecnologie all’avanguardia, anche con il contributo del team di ricercatori che operano nei laboratori di via Malta a Biella, in contatto con i migliori staff di studiosi di tutto il mondo. Una donazione al Fondo Edo Tempia in sostituzione dei tradizionali regali aziendali è un segnale di forte responsabilità sociale ed un gesto di grande solidarietà.

STORIE DI DONAZIONISupera i 5.500 euro la doppia do-nazione arrivata in pochi giorni al Fondo Edo Tempia per sostenere l’attività di Casa Tempia, l’hospice per le cure palliative di Gattinara. Sono 3mila gli euro destinati dal Rotary Club di Gattinara e di Ver-celli, una fetta cospicua dell’avanzo di gestione della loro attività per l’anno 2016/2017. Altri 2.570 euro sono giunti dalla Fondazione Pa-olo Beraud di Rovasenda: si tratta dell’associazione nata nel 1999 per volontà della famiglia Beraud che, in memoria del figlio Paolo, scomparso in tenera età, ha fatto sorgere una

residenza per anziani. Il suo obiettivo è erogare servizi sanitari e assi-stenziali a chi rischia di perdere l’autosufficien-za, una missione che hanno riconosciuto an-che nel lavoro di Casa Tempia, unico servizio di degenza per le cure palliative dei pazienti oncologici in provin-cia di Vercelli. «Questi atti di generoàsit ci spingono a fare con sempre maggiore impegno il nostro

lavoro» è il commento di Alfredo Pino, co-presidente della Fondazione Tempia.

fai anche tu LA tUA PArte

Auguri di buone feste

Ketty Zampaglione e Benedetta Delleani, pre-sidenti dei Rotary club di Gattinara e Vercelli

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Le offerte dei cittadiniCon infinita riconoscenza ringraziamo i tantissimi cittadini i quali, con offerte volontarie,

ognuno nell’ambito delle proprie possibilità, formano, goccia a goccia, un fiume di solidarietà che ci permette di realizzare i numerosi programmi per combattere i tumori: ricerca scientifica,

diagnosi precoce, cure palliative, sostegno ai malati.

A tutti loro esprimiAmo lA più profondA grAtitudine.

NOVEMBRE 2017ALESSIO MARIUCCIA X PRANzO 12/11/17 ...............................20.00ARTIGLIA CESARINA X PRANzO DEL 12/11/17 .......................20.00ASTORI ANNA ......................20.00BARBERIS NEGRA GIAN PIERO . ..............................................20.00BOzzO FRANCA...................50.00BUCHICCHIO PASQUALE ..... 5.00BUSSONE MILENA IN MEMORIA DI BUSSONE ANNA E GALDINO . ..............................................40.00CANOVA CHIARA E PAOLO ..30.00CAPRIOGLIO ALESSANDRO 30.00CHIORBOLI LUCIANA ..........20.00COMITATO CARNEVALE DI GUAR-DABOSONE ........................500.00DALLE TEzzE ANGELO .......10.00ERBARI ALDO ......................15.00GAMBA ROBERTO E FERRARO GIANNA ................................50.00GATTONI ALESSANDRO IN RICORDO DI CRISTINA MA-ROCCHNO ............................50.00GEROMEL CARLA ................10.00HAIR PARADISE DI NICOLEL-LOCRISTINA - VIVERONE PER EVENTO “PER AMORE DELLE DONNE” ...............................74.60IN RICORDO DI zIA MARIA BAz-zINI ERMANNA E TUTTI I NIPOTI ............................................260.00MANNA LUIGINA ...............100.00MASSARA CERRI MARIUCCIA IN RICORDO DI CERRI GIUSEPPE .................................................50.00OFFERTE CASSETTA CPT DI GAT-TINARA.................................20.00OFFERTE VISITE SENOLOGICHE A PRATO SESIA ....................80.00PAGNONE ANTONINA PER PRAN-zO DEL 12/11/2017 ..............20.00PALADINO LUANA ...............10.00PER IL PRANzO DEL 12/11/2017 DELEGAzIONE DI SANTHIA’ ....... ..........................................1050.00PERLA GRAzIA ....................20.00PISICCHIO ROSA .................10.00ROLLINO LUIGINA ...............50.00ROSSO LUCIA PER PRANzO DEL

12/11/2017 ...........................30.00SAMBASILE LORENzO ....1000.00SEGIR GIUSEPPE.................10.00TORELLO GABRIELLA PER AC-QUISTO SCIALLE .................20.00TRUFFI BARBARA ...............10.00UGLIETTI PIERMARIO .........40.00VISITE SENOLOGICHE A VARAL-LO .........................................65.00zAMPA FULVIO ....................15.00TOTALE .........................3,824.60

dicEMBRE 2017ALESSI DANIELA .................10.00BARALE IN MEMORIA DI zONCA GIOVANNA..........................200.00BARBERO RICCARDO .........20.00BELTRAME CARLA ..............10.00BOATTO MARIA ANGELA .....25.00CABRA TERESA ...................40.00CAMETTI ARMANDO ...........10.00CAVAGLIANO PAOLA ...........15.00CERRUTI PRINzI DONATELLA .... ..............................................20.00CICILIATO FIORENzO ..........25.00CIPRIANI GABRIELLA .........20.00COLOMBARI MARIO ............10.00FAM. CARRARA .................100.00FAM. RINALDO ....................25.00FAMIGLIA ROSA IN MEMORIA DI FERRERO SILVIO .................20.00FAMIGLIE ALESSIO IN MEMORIA DI BELLOTTI MICHELE ......200.00FIORA ROSANGELA IN MEMORIA DI FORTUNATO P.GIORGIO 100.00GALLO MARA .......................50.00GARRONE INES E ANNA IN ME-MORIA DI BELLOTTI MICHELE ...............................................100.00GAVINELLI MASSIMILIANO .10.00GUzzON SANTE ..................20.00I N M E M O R I A D I B E L -LOTTI MICHELE - TERE, GIANNI,FRANCA,GIANNI E GIAN-NA ........................................90.00IN MEMORIA DI MICHELE BEL-LOTTI - GIOVANNI,GIULIANO E BORTOLO DAGANI .............150.00IN MEMORIA DI MICHELE BEL-LOTTI - RESPONSABILE E VO-

LONTARIE FONDO EDO TEMPIA DI SANTHIA’ .......................150.00IN RICORDO DI MICHELE BEL-LOTTI - REGINA E LUCA ......30.00LAVARINO LAURA ...............15.00LONGO FRANCA ..................30.00MENEGATTI LUCIANA .......100.00MICHELETTI VILMA IN MEMORIA DI MICHELETTI PAOLO ........50.00N.N. ......................................20.00NOCA JESSICA ....................50.00ODELLO ELISABETTA E CARAz-zONE CARLO .....................100.00OFFERTE MERCATINO DEL 15/12/17 A SANTHIA’ ...........80.00OFFERTE VISITE NEI DEL 13/12/17 A SANTHIA’ .........105.00OFFERTE VISITE NEI DEL 30/11/17 A SANTHIA’ ...........55.00PANSI ALESSANDRO IN MEMO-RIA DI BAILO ROSALBA ......20.00PELIzzARO GIOVANNA .......10.00PERETTO VITTORIO .............20.00PIAzzA MARIA PIA ..............20.00PICCO GIACOMO ..................50.00RANALLI ERNESTO .............30.00REGGIANI LANIFICIO S.P.A. ........ ..........................................1000.00RIGAzIO LAURA ...................20.00SANTINI BIANCA MARIA .....50.00SANTORO MARIO.................50.00SCOTTI BRUNA ....................15.00SERAzzI ROSETTA ..............20.00TONzIELLO ANTONIETTA ...20.00TOSETTI ANNA ....................20.00UGLIETTI PIERMARIO .........45.00VERCELLA - BAGLIONE - VITALE ..............................................20.00VISITE SENOLOGICHE DEL 4/12/17 A SANTHIA’ ...........170.00zACCAGNI GIOVANNA IN MEMO-RIA DI PAVESE LUCIANO.....10.00zAMARIOLA MARCELLA .....25.00zANELLATO ROBERTO ........20.00TOTALE .........................3,690.00

gENNAiO 2018ALBERTINETTI RITA ............20.00AMICI DI ROASIO ...............250.00AVONDINO ANDUS ..............25.00

AVONDINO ELMER ..............25.00BALDI DANIELA ...................30.00BALDRACCHI C. ................100.00BARCHIETTO BOLLO EMANUELA E ITALO .................................50.00BASLA BENITO PER I SUOI DE-FUNTI ...................................20.00BERTOLA MILENA ...............25.00BIANCHETTI SIMONETTA ...20.00BODO GIOVANNI ..................20.00BONASSOLI ALBINA IN MEMORIA DI BONASSOLI M. GRAzIA ..50.00BONATTI ANDREA .............200.00BOTTA MARILENA ...............10.00BROGLIO LILIANA ...............20.00CAMETTI FRANCA ...............20.00CANTOIA DANIELA ..............30.00CAPPELLATO PIERA IN RICORDO DI CRISTINA MAROCCHINO 20.00CARESANA GIANFRANCO ..30.00CASSETTA OFFERTE AMBULATO-RIO DI GATTINARA.............155.00CERRUTO / MONACO ..........15.00CHIARA SAMUELE ..............20.00CHIGIONI GIROLAMO ..........50.00COLETTO RENATO ...............20.00COSCRITTI 1957 PER FESTA DEI 60 ANNI ..............................300.00DAL PONTE ORIANA IN MEMORIA DEI GENITORI ....................100.00DELEGAzIONE DI SANTHIA’ X VI-SITA NEI DEL 21/12/17 ........40.00DELEGAzIONE DI SANTHIA’ X VI-SITA SENOLOGICA ...............35.00DERRO CRISTAL ..................15.00FASANINO RENATA .............20.00FERRARO ENzO ..................20.00FOGLIA DEGRANDI MARIA IN ME-MORIA DI DEGRANDI MARIO ...... ............................................200.00FRANzOSI ALBINA ..............10.00GALAVOTTI DANIELA ...........20.00GARAVANA EMILIO ..............10.00GARETTO VALTER - ANNAMA-RIA ........................................20.00GARIGLIO CARLOTTA IN MEMO-RIA DI TERRANOVA MONICA ..................................................240.00GIACOBINO ROSANGELA ....30.00GIARA RENATO ....................20.00GIORDANO MARIA ...............30.00

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GODIO BRUNELLA ..............55.00GROTTO RENATA .................25.00IN MEMORIA DI MILONI MARIO LA FAMIGLIA .............................30.00INGRASSIA GAETANA ..........10.00ISABELLA MARIA LORENzA 25.00ISTITUTO MUSICALE AGATHA .... ............................................100.00LONGO AURORA ..................20.00MAFFEIS FRANCO ...............20.00MARIANI NORIS ...................20.00MARINONE ERALDO ...........30.00MARINONE ROSSI ANNA E FRAN-CO .........................................10.00MAROCCHINO SILVANA IN RICOR-DO DI CRISTINA MAROCCHINO .. ............................................100.00MICHELETTI LUCIANA ........15.00MOGGIO NORMA - CIGOLINI MARIA GRAzIA .................................10.00MONTALDI ROSALIA ...........20.00MONTIBELLI LAURA ...........50.00MONzEGLIO PAOLA ............10.00MORERA ANDREA ...............10.00NASI GIUSEPPINA ...............20.00OFFERTA CASSETTA AMBULATO-RIO GATTINARA ...................60.00OFFERTE CASSETTA AMBULATO-RIO DI GATTINARA...............20.00OFFERTE CASSETTA AMBULATO-RIO GATTINARA .................... 7.60OFFERTE PER VISITE DERMATO-LOGICHE E BIGLIETTI DI NATALE SEDE DI VARALLO ...............94.00PANSI PIERMARIA ...............20.00PATRONESSE GRUPPO ALPINI AGNONA - SEzIONE VALSESIANA..............................................50.00PEROLIO STEFANIA E zANETTA FABRIzIO ..............................30.00PICCO ANTONELLA .............30.00PIGNATA EMILIA ..................15.00PILETTA MILANIN LILIA ......20.00POzzA WILLIAM ..................40.00RABAGLIO ING. FABRIzIO ...30.00RASARIO GIUSEPPE IN MEMORIA DI SIMONA E MILENA .........30.00ROSSATO ANNA MARIA ......20.00SALVALAGGIO ROSETTA .....20.00SCAGLIA GIORGIO ...............25.00SCAROGNINA ENRICO ........10.00SELLA PAOLO ......................50.00SERASSI ROSETTA ..............20.00SOLIGO BRUNA IN RICORDO DI CRISTINA MAROCCHINO ....50.00STASIA ROBERTA ................30.00STEFANOLI SILVANO RICORDAN-DO GIM .................................20.00TAROCCO FERRUCCIO ........10.00UGLIETTI PIERMARIO .........40.00ULISSE GIUSEPPINA ...........10.00VARALE GIULIANA ..............50.00VASINA GIORGINA ...............25.00VIALE LOREDANA ................20.00VILLANI ELVIRA E VITO .......50.00zANDOTTI MILENA ..............10.00zEGNA MARIA TERESA IN RICOR-DO DI BRUNO zEGNA .........30.00

zORzATO FIORENzA ...........10.00TOTALE .........................3,861.60

fEBBRAiO 2018ANA GRUPPO ALPINI DI PONzO-NE.........................................50.00ANGELINO ANNA MARIA ....20.00BALBIS GIUSEPPE ..............10.00BARBAzzA LUCIANA ..........30.00BARE’ SILVANA ....................30.00BELLONI EMILIA .................20.00BERTOLO ELISABETTA .......10.00BRUNACCI FERRUCCIO IN MEMO-RIA DI BERGANDO ALBERTINA ..100.00CAMPACI GIANNI IN RICORDO DEL COSCRITTO ROBINSON DEL ‘37 . ..............................................25.00COLPO FRANCESCA ...........25.00CORPORAzIONE ARTI, MESTIERI E AFFINI ................................150.00DEMILIANI REMO ................30.00DRAPPO GIUSEPPE ............30.00FAM. CARECCHIO GIOVANNI IN MEMORIA DI ADRIANO PICCO .... ............................................200.00FAMIGLIA PIANA .................20.00FIORA WALTER ....................20.00FISCINA LUCIA ....................10.00FONTANA ANGELA ..............20.00GAGGION ANTONELLA ........ 7.00GIACOBINO ANNA MAURA .15.00GIANADDA LAURA ..............10.00GIANETTI ROSANGELA IN MEMO-RIA DI zAVALLONE LIVIO ....20.00GRANATA GIOVANNI ............20.00IN MEMORIA DI APRILE EMMA - FAM. FRANCHI TEODORO .150.00IN MEMORIA DI ARDIzzONE SER-GIO I FAMILIARI .................200.00IN MEMORIA DI FERRERO SILVIO I VICINI DI CASA.....................25.00IN MEMORIA DI GIANNI ARIETTI - I COSCRITTI .........................220.00IN MEMORIA DI STALFIERI MARIA I COLLEGHI DI ALBERTO ..150.00IN RICORDO DI BOCCA GIANPIE-TRO I CUGINI DI OLGA BAzzINI .. ............................................120.00LANCICHINETTI BIANCA ..... 9.40MARCOTTI GUIDO IN MEMORIA DI MARCOTTI MARIO E BOIN GERMA-NA ......................................245.00MOGNETTI LINDA ................20.00NEGRINI GRAzIELLA ..........10.00OFFERTE CASSETTA AMBULATO-RIO DI GATTINARA...............25.00PADOVAN ELISA ..................20.00PASQUERO ANTONELLA ..100.00PATRIARCA MARINELLA .....10.00RAMAUNGAM VICKNESINARY PER I TRASPORTI ......................100.00ROTTI NADIA ........................20.00ROVATI VANDA .....................50.00SACCHETTI LICETTA IN RICORDO DI CRISTINA MAROCCHINO 50.00SAVIOLO RAFFAELLA ..........20.00

SCORNAVACCHE NUNzIATA 10.00SOLESIO LILIANA ................10.00TOMADA NADIA ...................10.00TORRICELLI ADRIA .............15.00UGLIETTI PIERMARIO .........50.00UGLIETTI PIERMARIO .........40.00ULISSE GIUSEPPINA ...........10.00VIANA ANNA MARIA ............10.00VISITE NEI 01/02/18 A SANTHIA’ ..............................................85.00TOTALE .........................2,656.40

MARzO 2018ALLEGRANzINI VALTER E BARDI DINA .....................................20.00ANSELMETTI SANDRA ........40.00ARLUNNO MARISA IN MEMORIA DEL PAPA’ ..........................100.00BONOLA ELISABETTA .........10.00BORGHETTI GIOVANNA .......50.00BORNINI DANIELA ..............20.00BRESSANIN SUSANNA .......10.00CANTELE CATERINA ...........20.00CERRUTI DELMASTRO BRUNEL-LO .........................................25.00CHIODO EMILIANO ..............20.00COMITATO FAGIOLATA CICIOLA - BORGOSESIA .....................100.00CONTI ANITA ........................10.00DELPRETE GIAN PIERO ......50.00FAMIGLIE : SERRA, SOLIGO, BER-TIPAGLIA, MANTOVANI, GUIDOTTI DI OCCHIEPPO INFERIORE IN ME-MORIA DI ROSSI LUIGI ......230.00GABRIELLI MARCO .............50.00GEROMEL CARLA ................20.00IN MEMORIA DI ARTURO AIMONE CESCHIN - COSCRITTI E COSCRIT-TE DEL 1945 DELLA VALSESSERA............................................250.00IN MEMORIA DI FRANCA BERGAN-DO I PARENTI.....................300.00INIzIATIVA UOVA DI PASQUA A SANTHIA’............................900.00MANNA LUIGINA ...............100.00MONTE MARIA LUISA ..........20.00N.N. ......................................30.00OFFERTE CASSETTA AMBULATO-RIO GATTINARA ...................10.00OFFERTE VISITE DERMA DEL 25/01/2018 E 28/02/2018 ...150.00OLEGGINI CELESTINO ........25.00OTTINO SARA ......................15.00PASSARINO ACHIROPITA ....10.00POLLO MARIA CRISTINA .....20.00RAGGIO RENzO ...................20.00RAGOzzI LAURA ..................20.00RONDI ALBERTO .................30.00RONzANI CARLA .................20.00SARTORE SEVERINO ...........50.00SCHIOCHET GIORGIO ..........20.00SECCHIAROLI ANTONELLA 10.00SOLUzIONI TESSILI SRL IN MEMO-RIA DI ITALO zANETTI .......180.00TOCCHIO VILMA...................30.00TONA SABRINA ...................50.00UGLIETTI PIERMARIO .........50.00

UGLIETTI PIERMARIO .........40.00UGLIETTI PIERMARIO .........40.00VASINO GIUSEPPINA ..........10.00VISITE DERMATOLOGICHE A VA-RALLO ..................................45.00TOTALE ............................3,220.00

MARzO 2018ALLEGRANzINI VALTER E BARDI DINA .....................................20.00ANSELMETTI SANDRA ........40.00ARLUNNO MARISA IN MEMORIA DEL PAPA’ ..........................100.00BONOLA ELISABETTA .........10.00BORGHETTI GIOVANNA .......50.00BORNINI DANIELA ..............20.00BRESSANIN SUSANNA .......10.00CANTELE CATERINA ...........20.00CERRUTI DELMASTRO BRUNEL-LO .........................................25.00CHIODO EMILIANO ..............20.00COMITATO FAGIOLATA CICIOLA - BORGOSESIA .....................100.00CONTI ANITA ........................10.00DELPRETE GIAN PIERO ......50.00FAMIGLIE : SERRA, SOLIGO, BER-TIPAGLIA, MANTOVANI, GUIDOTTI DI OCCHIEPPO INFERIORE IN ME-MORIA DI ROSSI LUIGI ......230.00GABRIELLI MARCO .............50.00GEROMEL CARLA ................20.00IN MEMORIA DI ARTURO AIMONE CESCHIN - COSCRITTI E COSCRIT-TE DEL 1945 DELLA VALSESSERA............................................250.00IN MEMORIA DI FRANCA BERGAN-DO I PARENTI.....................300.00INIzIATIVA UOVA DI PASQUA A SANTHIA’............................900.00MANNA LUIGINA ...............100.00MONTE MARIA LUISA ..........20.00N.N. ......................................30.00OFFERTE CASSETTA AMBULATO-RIO GATTINARA ...................10.00OFFERTE VISITE DERMA DEL 25/01/2018 E 28/02/2018 ...150.00OLEGGINI CELESTINO ........25.00OTTINO SARA ......................15.00PASSARINO ACHIROPITA ....10.00POLLO MARIA CRISTINA .....20.00RAGGIO RENzO ...................20.00RAGOzzI LAURA ..................20.00RONDI ALBERTO .................30.00RONzANI CARLA .................20.00SARTORE SEVERINO ...........50.00SCHIOCHET GIORGIO ..........20.00SECCHIAROLI ANTONELLA 10.00SOLUzIONI TESSILI SRL IN MEMO-RIA DI ITALO zANETTI .......180.00TOCCHIO VILMA...................30.00TONA SABRINA ...................50.00UGLIETTI PIERMARIO .........50.00UGLIETTI PIERMARIO .........40.00UGLIETTI PIERMARIO .........40.00VASINO GIUSEPPINA ..........10.00VISITE DERMATOLOGICHE A VA-RALLO ..................................45.00TOTALE .........................3,220.00

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iniziative e manifestazioni

le offerte per finanziare i programmi si ricevono presso:

NOME BANCA CODICE IBANBANCO POSTA IT 92 S 07601 10000 000010990133 BIVERBANCA IT 71 G 06090 22300 000040611675 BANCA SELLA IT 14 C 03268 22300 053878200230 BANCA PROSSIMA IT 72 V 03359 01600 100000124251 UBI BANCA SPA IT 68 Q 03111 22300 000000080226UNICREDIT BANCA IT 34 S 02008 22310 000002025245 BANCA POPOLARE DI NOVARA IT 66 T 05034 22300 000000014000 CREDEM, PIAzzA ADUA 3/B, BIELLA IT86L0303222300010000001403

… E PRESSO LA NOSTRA SEDE in Via Malta 3-13900 BIELLAPer poter DETRARRE FISCALMENTE le offerte è necessario utilizzare la forma del bonifico

bancario, del bollettino di conto corrente postale o dell’assegno bancario.SONO ESENTI DA COMMISSIONI I VERSAMENTI EFFETTUATI AGLI SPORTELLI DI BIVERBANCA

Dona 5 EuRO Dona 10 EuRO Dona 20 EuRO

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Il Fondo Edo TEmpIa non chIEdE oFFErTE porTa a porTa né TramITE TElEFono

Siamo certi che i nostri lettori lo sanno, ma per la trasparenza che ha sempre contraddistinto l’attività del Fondo Tempia, ci pare utile ricordare alcuni punti

fondamentali sulle fonti di finanziamento dell’Associazione e sul loro utilizzo.Il Fondo Edo Tempia e la Fondazione Edo ed Elvo Tempia si sostengono con:

offerte di cittadini, Enti e Istituzioni, lasciti e donazioniconvenzioni con strutture sanitarie pubbliche, finanziamento di progetti di ricerca

Tutto quello che il Fondo riceve dal territorio biellese, con le offerte e con il 5 per mille, viene reinvestito nel Biellese per la realizzazione dei vari progetti: prevenzione,

diagnosi precoci, assistenza ai malati, cure palliative, sostegno psicologico...

Oltre alle offerte, sono fondamentali e indispensabili le risorse che provengono da lasciti e donazioni, da convenzioni con ASL e Regione, che ci consentono, con un impegno veramente notevole,

di supportare la sanità pubblica ( messa a disposizione di medici, infermieri, psicologi ) per contribuire ad offrire servizi più efficienti ai malati e attuare programmi di prevenzione.

Rinnoviamo il nostro grazie a voi cittadini biellesi, che continuate a sostenerci riconoscendo nel Fondo uno strumento di fondamentale importanza per la tutela della salute di tutti.

Con voi, per voi, grazie a voi continueremo nella nostra azione con impegno, professionalità e trasparenza.

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CODICE FISCALE DEL BENEFICIARIO

90013040028

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Dal 1981 al vostro fianco nella lotta ai tumori

Le nostre attività• Prevenzione• Ambulatori di diagnosi precoce• Programmi regionali di screening• Psiconcologia• Cure palliative• Registro tumori

• Ricerca• Oncologia molecolare• Supporto alla sanità pubblica• Formazione e divulgazione medico scientifica• Volontariato• Progetto bambini

Sostegno del Volontariato, delle orga-nizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni

Insieme possiamo fare moltosi

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LA NOSTRA MISSIONE Èmigliorare la qualità di cura e di vita dei pazienti e dei loro familiari, con programmi e progetti di prevenzione, screening, assistenza, cura e ricerca. Il Fondo Edo Tempia Onlus opera nel Biellese, nel Vercellese, in Valsesia e nel Novarese.

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