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BILANCIO SOCIALE 2011

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Bilancio Sociale 2011

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BILANCIO SOCIALE 2011

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BILANCIO SOCIALE 2011

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Indice

Presentazione 5

Composizione degli organi 7

IDENTITA’ DELLA FONDAZIONE

La storia 11

La missione, i valori e le strategie 13

Le strutture e i servizi 14

Gli organi statutari e la governance 21

I principali stakeholder 24

LA GESTIONE

Le risorse umane 31

Comunicazione, marketing e web 37

L’attività di innovazione 39

La sicurezza e la privacy 40

L’outsourcing 41

Assicurazioni 42

La gestione e la cura delle collezioni 43

La cultura della qualità 48

I SERVIZI AL PUBBLICO

L’accoglienza 53

Le mostre e le attività culturali 54

Palazzo Madama per Italia 150 61

La Biblioteca d’Arte

e l’Archivio Fotografico 63

I Servizi educativi 64

L’affitto spazi 66

I servizi aggiuntivi 67

Il pubblico 70

LE RISORSE ECONOMICHE

Il bilancio d’esercizio 93

La produzione e la distribuzione

del valore aggiunto 98

I contributi deliberati 99

La contabilità gestionale 101

OBIETTIVI FUTURI

Prospettive e strategie 105

ALLEGATI

Statuto 111

Regolamento per l’accesso dei visitatori

ai Musei e alle mostre temporanee 116

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Presentazione Questa seconda edizione del bilancio sociale nasce con l’intento di rappresentare in modo obiettivo il lavoro che i Musei della Fondazione hanno compiuto nel 2011 per garantire un’offerta organizzativa e culturale quali-tativamente buona pur in presenza di una congiuntura finanziaria la cui fine appare purtroppo ancora lontana.Infatti l’anno che si è concluso, caratterizzato in occa-sione dell’anniversario del 150° dell’Unità d’Italia da molteplici manifestazioni che hanno coinvolto in vario modo Torino e il Piemonte, ha visto acuirsi una genera-le crisi economica.Pertanto, a fronte di un aumento dei costi per concor-rere alla realizzazione di iniziative legate alle celebrazio-ni dei 150 anni, abbiamo assistito a una generale con-trazione delle risorse economiche, diminuzione che ha causato un risultato di bilancio negativo compensato solo dal ricorso in sede di stesura del bilancio civilistico al fondo di dotazione straordinario. In questa situazione oggettivamente assai complessa, la stesura del bilancio sociale ha inteso quindi esporre in modo esplicito e preciso le finalità e gli obiettivi co-munque raggiunti dalla Fondazione in ambito artistico, gestionale ed economico, descrivendo quanto realizza-to per garantire la tutela e la conservazione dei beni assegnati dalla Città di Torino, e illustrando i progetti e i risultati ottenuti per promuovere i Musei e per deter-minare sempre nuovi ambiti di efficienza organizzativa e amministrativa.Per tutto ciò, il bilancio sociale intende apparire come qualcosa di più di una mera enumerazione di eventi e di dati quantitativi: un’opportunità per rafforzare i legami con l’ambito territoriale in cui i Musei si trova-no, principalmente con la Città, proprietaria dei beni artistici, ma anche con le Fondazioni di origine bancaria e con la Regione, enti che partecipano alla gestione della Fondazione e che continuano a credere in questa forma organizzativa.Siamo infatti sempre più convinti che vada messo in evidenza il carattere civico dei Musei, luogo di conser-vazione di un patrimonio artistico che è anche patrimo-nio sociale costituito da investimenti ereditati dal pas-sato, e pertanto luogo in cui vadano comunicate anche le difficoltà che si devono affrontare per assicurare la tutela e la valorizzazione di tali beni.Per quanto riguarda la stesura, va sottolineato che il documento è il frutto dell’elaborazione condivisa di direttori, funzionari e di molti dipendenti dei Musei, attivi protagonisti delle innumerevoli iniziative realiz-zate nel corso dell’anno a cui va rivolto il più sentito ringraziamento.

Infine, un doveroso ricordo di Giovanna Cattaneo In-cisa, Presidente della Fondazione fin dalla costituzione nel 2003, scomparsa nello scorso mese di dicembre la-sciando un grandissimo vuoto non solo nel mondo cul-turale torinese ma anche in coloro che l’hanno stimata e che le hanno voluto bene per l’energia e la determi-nazione associate a una sensibilità e a una raffinatezza non comuni.

Adriano Da Re Maurizio BraccialargheSegretario Generale Presidente

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Composizione degli Organi

Consiglio DirettivoPresidente Giovanna Cattaneo Incisa (fino al 18 dicembre 2011) Maurizio Braccialarghe (dal 12 gennaio 2012) Consiglieri Sandra Aloia Franco Amato Pier Angelo Chiara Maurizia Rebola Walter Santagata

Collegio dei revisoriPresidente Enrico StasiRevisori Edoardo Aschieri Giandomenico Genta Concetta Rizzo Sergio Rolando

Comitato scientificoPresidente Enrico Castelnuovo Gilles Beguin Marco Collareta Danilo Eccher Giuseppe Gherpelli Maria Mimita Lamberti Maria Grazia Messina Marcello Pacini Enrica Pagella Franco Ricca

Segretario Generale Adriano Da Re

Direttori e Dirigenti

Servizi GeneraliDirettore amministrativo Adriano Da Re

Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Anticae Borgo MedievaleDirettore Enrica Pagella

Galleria Civica d’Arte Moderna e ContemporaneaDirettore Danilo EccherVice Direttore Riccardo Passoni

Museo d’Arte OrientaleDirettore Franco Ricca

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IDENTITÀ DELLA FONDAZIONE

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La storiaLa Fondazione Torino Musei nasce ufficialmente il 26 luglio 2002 su iniziativa del Comune di Torino che asse-gna al nuovo ente la gestione della struttura civica mu-seale al fine di favorire la promozione del ricchissimo patrimonio artistico e di definire intese e collaborazioni anche finanziarie con istituzioni pubbliche e private.Torino diventa così la prima città italiana ad applicare

l’articolo 35 della legge Finanziaria del 2002 che introduce la possibilità per gli Enti Locali di creare fondazioni non profit cui affidare la gestione di servizi culturali secondo mo-derni e funzionali assetti amministrativi e organizzativi.

I Musei che fanno attualmente capo alla Fondazione sono:• Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica• GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna

e Contemporanea• MAO - Museo d’Arte Orientale• Borgo e Rocca Medievale

Nella Fondazione rientrano anche la Biblioteca d’Arte e l’Archivio Fotografico dei Musei Civici, la gestione di manifestazioni, come Artissima e la collaborazione con altre realtà culturali della città, come il PAV - Parco d’Ar-te Vivente.La Fondazione provvede in piena autonomia alla conser-vazione, alla manutenzione e alla valorizzazione dei beni

artistici ricevuti o in seguito acquisiti: si tratta, infatti, di un ente in grado di valorizzare ciascuna identità, attra-verso una conseguente accentuata “specializzazione di servizio” e un’organica logica di sistema in grado di re-alizzare - in tutti i casi in cui sia possibile - una politica unitaria.I rapporti con la Città di Torino sono regolati da una Convenzione che individua le modalità attraverso cui il Comune esercita funzioni di sostegno, di supporto, di indirizzo e di controllo nel pieno rispetto dell’autonomia di gestione organizzativa, finanziaria e culturale della Fondazione.Nella Convenzione sono definiti i criteri tecnico-artistici e gli standard minimi che la Fondazione si impegna a os-servare nell’esercizio delle attività attribuite. Sono infine stabiliti i doveri che le parti reciprocamente si obbligano a rispettare e le rispettive forme, modalità e sedi di valu-tazione, concertazione e deliberazione.

Le strutture museali che oggi sono parte della Fonda-zione nascono comunque sull’asse storico di un unico museo, il Museo Civico di Torino, istituito per volontà dell’Amministrazione Comunale all’indomani dell’Unità d’Italia e aperto al pubblico nel 1863. Dalla sede origi-naria, situata in via Gaudenzio Ferrari, si sono staccati nel tempo segmenti patrimoniali ad alta specializzazio-ne, che sono andati a formare entità museali autono-me occupando strutture distinte: il Museo Civico d’Arte Antica, con sede a Palazzo Madama dal 1934; la Galle-ria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (1895); il Museo d’Arte Orientale (inaugurato nel 2008). Il Borgo Medievale, edificato nel 1884 per l’Esposizione Generale di Torino, fu aggregato ai Musei nel 1933.Il patrimonio dei Musei civici consta di circa 120.000 opere databili dall’alto medioevo alla contemporaneità, distribuite su quattro sedi che rappresentano altrettante importanti testimonianze storico-architettoniche della Città di Torino. La gestione dell’intero sistema museale civico affidata alla Fondazione intende mantenere que-ste specifiche identità museali.I Musei negli anni sono stati interessati da interventi di riordino degli spazi espositivi, da azioni finalizzate a tu-telare e a implementare le collezioni, da operazioni pro-mozionali per aumentare l’affluenza di visitatori e per realizzare efficienti servizi rivolti al pubblico. A tale pro-posito, intenso è stato il programma espositivo messo in atto sia nelle sale dei Musei e sia presso sedi esterne, spesso in collaborazione con altre istituzioni culturali ita-liane e straniere. La Biblioteca d’Arte e l’Archivio Fotografico sono struttu-re nate negli anni Trenta con funzioni di supporto all’at-tività dei Musei, e ancora oggi sono in grado di garantire servizi ad alta specializzazione per studiosi e operatori del settore.

Art. 35 legge Fin. 2002“Gli enti locali possono procedere all’affidamento diretto dei servizi culturali e del tempo libero anche ad associazioni e fondazioni da loro costituite o partecipate”.

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Nel Consiglio direttivo della Fondazione, oltre al Comu-ne che conserva un ruolo di indirizzo e di controllo, sono rappresentate anche altre istituzioni - Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo e Regione Piemonte - protago-niste a pieno titolo della vita culturale e amministrativa dell’ente.

La Fondazione come organismo di diritto pubblicoLa Fondazione Torino Musei, è un organismo di dirit-to pubblico, nonostante sia statutariamente costituita come Fondazione di diritto privato e sia sottoposta alla disciplina tipica dell’attività ad evidenza pubblica detta-ta dal Codice dei contratti pubblici così come previsto dal D.Lgs. 163/2006.

La Fondazione riveste tutte le con-dizioni che la normativa ha indicato quali necessarie per assumere tale qualifica, in quanto persegue fini generali, ha personalità giuridica e il proprio organo di amministrazione è costituito da membri designati da enti pubblici e da altri organismi di diritto pubblico.Pertanto, la Fondazione ogni qual volta debba affidare lavori, servizi o forniture rientra nel campo di appli-

cazione del predetto Codice.Per tutte le attività diverse da quelle citate, quali ad esem-pio i rapporti di lavoro e le attività culturali, la Fondazione opera nella veste di persona giuridica di diritto privato.

Art 3, comma 26 D.Lgs 163/06 s.m.i.«L’organismo di diritto pubblico” è qualsiasi organismo: - dotato di personalità giuridica;- istituito per soddisfare bisogni di interesse generale aventi carattere non industriale o commerciale; - la cui attività sia finanziata in modo maggioritario da Stato, enti pubblici territoriali o altri organismi di diritto pubblico, oppure la cui gestione sia soggetta al controllo di questi ultimi oppure il cui organo di amministrazione, di direzione o di vigilanza sia costituito da membri dei quali più della metà disegnata da Stato, enti pubblici territoriali o altri organismi di diritto pubblico.»

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La missione

Le strategie

La missione, i valori e le strategie

La missione della Fondazione si definisce sulla base della specifica natura dei Musei, della storia del-

le collezioni e delle linee strategiche di sviluppo e di valorizzazione che la Città di Torino ha adottato, ca-ratteristiche che sono state chiaramente definite nello Statuto dell’ente.Nello specifico, i Musei della Fondazione promuovono la conservazione, lo studio e la conoscenza:• dell’arte antica, moderna e contemporanea; • delle arti decorative e applicate;• dell’arte del Medio e dell’Estremo Oriente;• della cultura e della storia della Città di Torino, del

Piemonte e dei territori culturalmente connessi.

Garantendo piena trasparenza nei rapporti con coloro che contribuiscono a realizzare gli obiettivi, comuni-cando con puntualità le strategie e l’operato, i Musei della Fondazione perseguono, anche in collaborazione con terzi,• la migliore fruizione da parte del pubblico dei beni

culturali e delle attività museali;• l’organizzazione di mostre, studi, ricerche, iniziative

artistiche, attività didattiche o divulgative, anche in collaborazione con il sistema scolastico e universitario e con istituzioni culturali e di ricerca italiane e straniere;

• la realizzazione di attività connesse a particolari aspetti dei beni artistici, quali operazioni di recupero e di restauro;

• la programmazione di percorsi culturali, mediante la connessione fra beni artistici e ambientali, in colla-borazione anche con enti competenti per il turismo;

• l’attuazione di operazioni in grado di ottimizzare le risorse economiche assegnando grande spazio all’in-novazione tecnologica.

Le funzioni assolte dai Musei della Fondazione sono di tipo conservativa, promozionale, gestionale e si posso-no così rappresentare:

Funzione gestionale

Risorseumane

Tecnica e legaleControllo di

gestione

Attivitàfinanziarie

Funzione promozionale

Rapporti conil territorio

Rapporti conil pubblico

Allestimento edesposizione

Serviziaggiuntivi

Marketing ecomunicazione

Funzione conservativa

Restauro

Sistema diprotezione e

sicurezza

Incremento dellecollezioni

Registrazione,catalogazione edocumentazione

Studi e ricerche

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Le strutture e i serviziLa struttura organizzativa della Fondazione Torino Musei è complessa e per descriverla al meglio è neces-sario presentare le aree che ne fanno parte attraverso la seguente distinzione:• strutture che erogano servizi trasversali • strutture che erogano servizi specificatamente museali

Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica

GAMGalleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

MAOMuseo d’Arte Orientale

Borgo Medievale

Eventi

Servizi Generali

Biblioteca d’Arte eArchivio Fotografico

Servizi trasversaliI servizi trasversali sono servizi comuni a tutti i Musei e sono: i Servizi Generali, l’Archivio Fotografico e la Bi-blioteca d’Arte.

La direzione Servizi Generali della Fondazione svolge attività di coordinamento e supporto ai

singoli Musei secondo criteri organizzativi finalizzati a ottenere economie di scala.

Garantisce il raccordo costante tra le diverse sedi, pre-sidiando la correttezza e la trasparenza delle azioni am-ministrative, favorendo l’economicità e la qualità dei servizi e promuovendo l’immagine dei Musei.

• Risorse Umane: si occupa del reclutamento, della valutazione e della formazione del personale, della rilevazione presenze e dell’elaborazione paghe, non-ché del mantenimento dei rapporti con le organizza-zioni sindacali;

• Tecnico: si dedica all’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti museali e degli edifici, alla gestione del patrimonio immobiliare e alle attivi-tà legate all’innovazione tecnologica e all’assistenza informatica e tecnica degli uffici;

• Legale: segue tutte le procedure inerenti gli appalti e la predisposizione di contratti, convenzioni e accor-di con enti pubblici e privati;

• Comunicazione, Marketing e Web: si dedica all’attività di promozione e marketing e al coordinamento dei servizi aggiuntivi della Fondazione (librerie, caffetterie, ecc.); svolge inoltre attività di fund raising e di web mar-keting (coordinamento siti web e social networking);

• Ufficio stampa: si occupa della comunicazione delle attività dai Musei agli organi di stampa e dei rapporti tra media e istituzioni museali;

• Mailing e Protocollo: gestisce l’indirizzario, le spedizioni e il protocollo elettronico centralizzato;

• Contabilità e bilancio: oltre all’attività ordinaria di amministrazione, segue la contabilità relativa ai pro-getti finalizzati, alle mostre, agli eventi e alla gestione economica del personale; contribuisce inoltre alla re-dazione del bilancio civilistico;

• Controllo di gestione: si dedica alla realizzazione della reportistica periodica relativa ai dati economici e alle risorse umane, alla redazione del bilancio pre- visionale annuale e pluriennale, alla predisposizione dell’analisi specifica per il Collegio dei revisori, all’at-tività di controllo sui servizi aggiuntivi.

I Servizi Generali

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Inoltre, per completare l’attività di supporto ai Musei, i Servizi Generali coordinano le attività di consulenza con studi professionali esterni e provvedono alla stipula di contratti assicurativi di responsabilità civile e penale degli amministratori, dei dirigenti e dei funzionari e di tutela delle opere, delle attrezzature, ecc.

La Biblioteca d’Arte è luogo di consultazione specializzata in storia dell’arte antica, moderna e contemporanea, cri-tica e museologia, archeologia, etnografia, numismatica e cura particolarmente l’approfondimento delle tema-tiche di ambito locale e l’aggiornamento nei campi di interesse dei Musei civici.Il patrimonio librario consiste in più di 110.000 volumi.

L’Archivio Fotografico raccoglie fototipi, costituiti da negativi e positivi fotografici, su lastra, su pellicola e su carta, in monocromia e a colori, è consultabile e com-prende sia la documentazione storica e corrente, sempre aggiornata da nuove campagne fotografiche, relativa alle collezioni e alle sedi museali civiche (pittura, scultu-ra, grafica, arredi e suppellettili, restauri, esposizioni), sia i fondi fotografici d’autore d’interesse storico, artistico e documentario di soggetti diversi (beni artistici e vedute della Città e del Piemonte, eventi bellici, industrie d’inizio secolo, vita quotidiana, personaggi). Il patrimonio dell’Archivio Fotografico è costituito da circa 342.000 immagini.

Servizi musealiI servizi museali studiano e conservano il patrimonio arti-stico della Città di Torino attraverso attività di ricerca, di restauro e di acquisizione. Garantiscono inoltre l’accesso al patrimonio presidiando l’organizzazione e la sicurezza degli ambienti, la qualità e l’efficienza dei servizi di ac-coglienza. Promuovono l’immagine della Città nei circuiti turistici attraverso mostre e conferenze e perseguono obiettivi di carattere educativo e ricreativo proponendo percorsi e laboratori per le scuole, attività per le famiglie, workshop per pubblici specializzati (vedi infra I Servizi educativi).Mantengono e ampliano la rete di rapporti con struttu-re culturali nazionali ed estere mediante una costante attività di scambi di opere e di esperienze. Partecipano a progetti transfrontalieri di carattere internazionale e confrontano la propria esperienza con gli organismi mi-nisteriali preposti alla tutela e all’interno delle principali associazioni di settore.I Musei programmano la propria attività artistica me-diante la formulazione di apposite linee strategiche, raccordandole alle politiche socio-culturali della Città, nel limite delle risorse assegnate e verificando i risultati attraverso un’opera costante di monitoraggio.

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Palazzo MadamaMuseo Civico d’Arte Antica

La storia di Palazzo Madama affonda le sue radici nell’età della romanizzazione del Piemonte, quando Torino divenne un avamposto strategico per il control-lo e il governo dei passi alpini. Il nucleo architettonico originario è costituito infatti dalla struttura della Porta Decumana, con due torri di sedici lati che marcavano la via di accesso attraverso la possente cerchia di mura che proteggeva Augusta Taurinorum. Con la caduta dell’impero romano, prese forma, intorno alle torri, un edificio a carattere difensivo che mutò, tra il XIV e il XV secolo, per volere dei duchi Filippo e Ludovico di Acaia, in un vero e proprio castello residenziale, dotato di due nuove torri, di un grande cortile porticato, di sale e am-bienti di servizio adatti ad ospitare la corte, che aveva a quel tempo il suo centro di governo nel castello di Pi-nerolo. L’estinzione della dinastia degli Acaia nel 1418 determinò il passaggio del castello ai Savoia e il suo progressivo inserimento, con la creazione della nuova capitale, traferita da Chambery a Torino nel 1562, nel sistema delle residenze urbane sviluppatesi intorno al palazzo ducale, poi reale. Da questo momento Palazzo Madama diviene un fulcro incessante di trasformazioni e di adattamenti e muta il suo nome in omaggio alle figure delle due grandi reggenti che lo elessero a pro-pria residenza: Maria Cristina di Francia, figlia di Enrico IV e di Maria de’ Medici, e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Nel 1637, Cristina diede inizio a un grandioso cantiere di ammodernamento che portò, tra l’altro, alla coper-tura della corte interna medievale e allo sviluppo, al pri-mo piano, di una grande sala per ricevimenti. Alla fine del Seicento Maria Giovanna Battista fu l’artefice della nuova immagine del palazzo, pensata per affermare anche con la magnificenza dell’architettura il nuovo

status regale acquisito in seguito all’incoronazione di Vittorio Amedeo II a Re di Sicilia (1713). Presero così avvio i lavori di ristrutturazione delle anticamere e delle sale dell’appartamento, che furono rivestite da sontuo-si apparati decorativi in stucco, ad affresco, in legno intagliato e dorato. Il salone centrale, caratterizzato da un ordine dorico di grandi proporzioni e dalle personifi-cazioni delle Province Sabaude fu rinnovato e ampliato verso la piazza. Infine, si affidò a Filippo Juvarra il pro-getto della nuova facciata con il grandioso Scalone, de-stinato a diventare una tra le più significative invenzioni del Barocco europeo. Con la morte di Maria Giovanna Battista (1724) e la di-struzione, negli anni napoleonici, della galleria che lo collegava al Palazzo Reale, Palazzo Madama non venne più abitato. La destinazione a funzioni museali e pub-bliche prese avvio nel 1832, quando per volere di Carlo Alberto fu allestita e aperta al pubblico, nel piano nobile, la Regia Pinacoteca, ora Galleria Sabauda; ma già nel 1848, con l’emanazione dello Statuto, il nuovo museo fu costretto a cedere spazio al Senato Subalpino, collo-cato nel grande salone al primo piano. Ancora una volta Palazzo Madama si trovava al centro dei grandi processi che segnavano la storia di Torino e del Piemonte. Fu in quest’aula che Vittorio Emanuele II, il 10 gennaio 1859, pronunciò il celebre discorso del “grido di dolore” che diede il via all’impegno dei Savoia per la causa italiana, e ancora qui, il 9 dicembre 1864, fu approvata la legge per il trasferimento della capitale a Firenze.Nel 1924 lo Stato italiano concesse al Municipio di Torino l’uso di Palazzo Madama e il 20 novembre 1934 si aprì al pubblico, negli ambienti restaurati, il Museo Civico. A partire da questo momento la sto-ria del Palazzo si intreccia intimamente a quella delle raccolte d’arte che la Città di Torino aveva comin-ciato a radunare, grazie ad acquisti e a importanti donazioni, dal 1863. Un’azione e un progetto culturale lungimirante, che aveva consentito, negli anni della grande dispersio-ne del patrimonio nazionale, di conservare centinaia e centinaia di testimonianze di scultura, di pittura e di arti decorative prodotte in Piemonte dal medioevo all’età moderna. Palazzo Madama fu chiuso al pubblico nell’inverno del 1988 per realizzare lavori di recupero funzionale e ri-allestimento, in parte finanziati dall’allora Cassa di Ri-sparmio di Torino, lavori che avrebbero dovuto conclu-dersi nel giro di un quinquennio. Ragioni diverse fecero sì che gli interventi si concentrassero poi unicamente sulla messa a norma del Palazzo. Nel 1997 prese avvio una seconda fase di lavori che ha portato, anche grazie al fondamentale apporto della Fondazione CRT, alla riapertura del museo il 15 dicem-bre 2006 con un nuovo allestimento.

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Palazzo Madama è oggi un grande, complesso edificio storico, senza eguali in Europa, dove è possibile rintrac-ciare frammenti del passato che vanno dai lastricati del Decumano Maximo alle superbe invenzioni di Filippo Juvarra; ed è anche un museo moderno che documen-ta attraverso le sue collezioni secoli di civiltà che ap-partengono alle aristocrazie di governo e alle comuni-tà civili della pianura e delle valli alpine del Piemonte. L’attuale itinerario museale si sviluppa su quattro piani: a livello delle fondazioni romane, il Lapidario Medie-vale, con sculture in pietra e oreficerie; al piano terra, dove sono le testimonianze più numerose del castello quattrocentesco, le arti dal medioevo al Rinascimento, con il celebre Ritratto d’uomo di Antonello da Messina; al primo piano, dentro le stanze barocche, le arti del Sei e Settecento, con la quadreria, i mobili di Piffetti e di Prinotto e le fastose decorazioni delle sale. Infine, al secondo piano, le Arti Decorative di tutte le epoche: ceramiche, avori, oreficerie, tessuti, vetri.

Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Torino fu la prima città italiana a promuovere una raccolta pubblica di arte moderna come parte costitutiva del pro-prio Museo Civico, aperto nel 1863. Le collezioni furono conservate dapprima insieme alle raccolte di arte antica in un edificio presso la Mole Antonelliana.Nel 1895 furono trasferite in un padiglione prospiciente corso Siccardi (ora Galileo Ferraris), costruito anni prima per una mostra d’arte, dove rimasero fino al 1942.Distrutto tale padiglione durante la seconda guerra mon-diale, sul medesimo sito sorse l’attuale edificio progettato da Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, che si inaugurò nel

1959. Resosi inagibile all’inizio degli anni Ottanta, l’edi-ficio fu riaperto al pubblico nel 1993 dopo un profondo rinnovamento.Gli interventi ne hanno ampliato la superficie espositiva, lo hanno dotato di impiantistica moderna e lo hanno reso accessibile in ogni sua parte ai disabili. Un esteso lavoro di conservazione e di restauro è stato compiuto nel frattempo sulle raccolte d’arte. Il complesso museale si compone, oltre che delle gallerie per l’espo-sizione permanente, di sale per mostre temporanee, di ambienti per le attività didattiche. La Biblioteca d’Arte e l’Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei han-no sede nello stesso edificio.Oggi le collezioni si compongono di oltre 45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie a cui si ag-giungono disegni e incisioni e una tra le più importanti collezioni europee di film e video d’artista. Forte di questo patrimonio la GAM tiene fede al proprio originario im-pegno sul fronte della ricerca contemporanea intessendo un continuo rimando tra le proprie opere storiche e il di-battito culturale odierno, ponendo in stretta correlazione il proprio programma espositivo incentrato principalmen-te sul rapporto tra contemporaneità e raccolte storiche. Infatti, le collezioni dell’Ottocento e del Novecento sono state rinnovate rispettivamente nel 2009 e nel 2011 con allestimenti che hanno privilegiato la lettura della opere at-traverso una selezione tematica dettata dalle suggestioni offerte da studiosi e discipline diverse dalla storia dell’arte. La riorganizzazione degli spazi ha spostato la sala mostre al primo piano e, nel 2011, al secondo piano la Wunderkam-mer, in cui sono esposte le opere del patrimonio GAM ra-ramente proposte al pubblico (disegni, acquarelli, grafiche, incisioni). Il Gam Underground Project, localizzato al piano interrato, è dedicato ai giovani artisti contemporanei.

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Museo d’Arte Orientale

Aperto nel dicembre 2008, è diventato un importante punto di riferimento per la conservazione e lo studio delle opere d’arte orientale, non solo a livello cittadino, ma an-che nazionale e internazionale. Grazie alla collaborazione creatasi tra la Città di Torino, la Regione Piemonte e la Compagnia di San Paolo è stato possibile riunire le diverse collezioni preesistenti a Torino e attuare una significativa campagna d’acquisti che ha permesso di presentare al pubblico una panoramica della produzione artistica dell’Asia meridionale, della Cina, del Giappone, dell’area himalayana e dei paesi islamici dell’Asia continentale.La sede espositiva è Palazzo Mazzonis, fin dall’inizio un edificio di alta rappresentanza, di proprietà privata e a de-stinazione residenziale. Gli scarsi documenti esistenti attestano come l’edificio sia, in realtà, il frutto del rifacimento di un immobile d’origine seicentesca, di proprietà dei marchesi Solaro della Chiusa. Nel 1870 il complesso immobiliare fu venduto al Cavalie-re Paolo Mazzonis, industriale tessile, nominato barone di Pralafera. Fin dai primi anni successivi all’acquisto da parte della fa-miglia Mazzonis, il piano terra del palazzo fu adibito a sede degli uffici della Manifattura Mazzonis s.n.c. e nella seconda metà dell’Ottocento furono intrapresi lavori di abbellimento e di manutenzione, realizzando i pavimen-ti in seminato sui pianerottoli dello scalone e all’interno del salone aulico dove campeggia al centro lo stemma in mosaico dei Mazzonis di Pralafera. Nel 1910 il palaz-zo ricevette la notifica statale e fu definito “monumento

pregevole di arte e di storia”. A partire dal 1950 il barone Ottavio Mazzonis arricchì lo scalone aulico con cornici e pannelli in stucco e affreschi sui soffitti, eseguiti dal baro-ne stesso. A causa della crisi che coinvolse l’intero settore tessile, nel 1968 la ditta cessò la propria attività e i locali del palazzo rimasero inutilizzati. Nel 1980 fu firmato l’atto che sancì il passaggio di pro-prietà al Comune di Torino che vi stabilì la sede degli uffici giudiziari fino al 2001. Il patrimonio di circa 1.500 opere include le collezioni orientali del Museo Civico d’Arte Antica di Torino, della Regione Piemonte e della Fondazione Agnelli. Il Museo si apre con due giardini Zen, attraverso i quali si entra al piano terra, dove sono presenti le collezioni del Gandhara, dell’India e del Sudest asiatico.Al primo piano trova posto l’arte cinese, mentre il secondo è dedicato alla cultura buddista tibetana. Al terzo si trova-no reperti relativi ai paesi islamici e nella manica laterale del palazzo sono ospitate le opere d’arte del Giappone.

Borgo Medievale

Il Borgo Medievale di Torino nacque nel 1884 come Se-zione di Arte Antica dell’Esposizione Generale Italiana, con lo scopo di riprodurre un borgo feudale piemonte-se del XV secolo. Nella commissione incaricata dello studio e progetta-zione del castello furono chiamati a collaborare storici, tecnici, conoscitori e artisti, tra cui l’architetto porto-ghese Alfredo D’Andrade.

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In seguito a un lungo lavoro di ricognizione sul campo durato quasi due anni vennero individuati i più signi-ficativi esempi dell’architettura e dell’arte piemontese del XV secolo. Una delle funzioni del Borgo era proprio quella di conservare e preservare capolavori d’arte e tracce di storia che rischiavano di andare perdute. Per-ché l’illusione di un villaggio reale fosse completa, fu-rono aperte botteghe artigianali con lo scopo di fornire al pubblico informazioni sui mestieri e sulle tecniche di lavorazione dell’epoca: nel 1884 furono allestite nelle case del Borgo le botteghe del vasaio, della tessitrice, dello speziale, del fabbro, del falegname e del ramaio, oltre a negozi “scenografici” che rimasero funzionanti per la durata dell’Esposizione. Nelle case che si affaccia-vano sul Cortile di Avigliana si apriva l’osteria all’inse-gna di San Giorgio, dove si potevano gustare i cibi tipici del Quattrocento.Ancora oggi sono attive la bottega del fabbro e la stamperia, oltre a un negozio di souvenir. L’inaugurazione del Borgo Medievale avvenne il 27 aprile del 1884 e l’impresa ebbe un enorme successo di pubblico, tanto che, terminata l’Esposizione, la Città di Torino acquistò il Borgo Medievale per garantirne la conservazione e la sopravvivenza.Superata la torre di accesso tratta dall’originale di Oglianico e decorata con le pitture murali, oggi perdu-te, che si potevano osservare sul castello di Malgrà, ci si ritrova nel Borgo un piccolo mondo fuori dallo spazio e dal tempo. Un monumento al “neomedievalismo” del XIX secolo: dalla fontana alla tettoia del forno per cuo-cere il pane, dal laboratorio del maniscalco all’Ospizio per accogliere i pellegrini.

Sotto il portico della Casa di Bussoleno è allestita una cartiera, dove l’antica pila a magli sfilaccia gli stracci per la carta. Dietro alla facciata della chiesa è da pochi anni allestita una sala mostre, dove si propongono approfondimenti sulla cultura legata al Borgo Medievale. La Rocca costi-tuisce il punto focale del museo, sopraelevata rispetto al percorso del Borgo. È la dimora signorile fortificata, con stanze sontuose ricche di mobili, suppellettili, tes-suti a mostrare gli usi di vita del Quattrocento. Attraverso la tettoia delle armi da assedio, si può acce-dere, infine, agli spazi verdi del Borgo, dove, dal 1996, è stato riprodotto, in piccolo, un giardino medievale suddiviso per tipologie di piante coltivate: il Giardino delle delizie, ricco di piante da fiore, il Giardino dei “ri-medi semplici”, coltivato ad erbe aromatiche e medi-camentose, e l’Orto, con il capanno per ricoverare gli attrezzi.Oggi il Borgo Medievale continua la sua opera di va-lorizzazione del patrimonio culturale e artistico pie-montese, ponendosi come centro della rete dei modelli che ne hanno ispirato la fondazione, oltre che sede di mostre, eventi e manifestazioni che rimandano ai temi fondanti del monumento e alle idee dei suoi ideatori.

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Opere (dipinti, sculture, installazioni, fotografie, disegni, video, ecc.)

Palazzo Madama 70.000 GAM 45.000 MAO 1.500

Volumi Biblioteca d‘Arte 110.000

Immagini Archivio Fotografico 343.000

Eventi

La Fondazione, come si è detto in precedenza, gestisce, per conto della Città di Torino, Artissima.Artissima è nata nel 1994 come Fiera d’Arte Moderna e Contemporanea, si svolge annualmente a novembre (4 giorni) e nel corso degli anni ha conquistato una propria precisa fisionomia tra le analoghe manifestazioni euro-pee: una fiera d’arte esclusivamente dedicata al contem-poraneo e alle nuove tendenze.Nel 2003 il marchio di Artissima è stato acquisito dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino e dalla Città di Torino, affidando nel contempo alla Fonda-zione Torino Musei il compito di organizzare per le edizioni dal 2004 al 2007 il tradizionale appuntamento fieristico.Dal dicembre 2007, a conclusione del contratto con il quale la Fondazione affidava all’Associazione Artissima la realizzazione della Fiera, è stata costituita una società a responsabilità limitata - con la Fondazione come socio unico - denominata anch’essa Artissima che ha assunto il compito di realizzare l’evento fieristico.

Il PAV - Parco d’Arte Vivente - è molte cose insieme: uno spazio pubblico in una città in trasforma-zione, un sito espositivo all’aria aperta, un museo inte-rattivo, luogo d’incontro e di esperienze in laboratorio, un centro di ricerca attento al dialogo tra arte e natura, biotecnologie ed ecologia, tra pubblico e artisti. Il parco occupa un’area ex industriale di circa 23.000 mq ed è condotto in partnership con la Città di Torino e AMIAT.La convenzione che regola i rapporti tra Città di Tori-no, AMIAT, Fondazione Torino Musei e AcPAV è stata siglata il 13 luglio 2009.

1. Il patrimonio della Fondazione Torino Musei

343.000

116.500

110.000

Opere

Volumi

Immagini

343.000

116.500

110.000

Opere

Volumi

Immagini

Artissima Srl è stata costituita ai sensi

dell’Art. 2 dello Statuto della Fondazione

Parco d’Arte Vivente

Artissima S.r.l.

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• tre dalla Città di Torino, scelti tra persone dotate di riconosciuta competenza, che abbiano risposto ad apposito bando pubblico;

• uno dalla Regione Piemonte;• due disegnati dai soci fondatori successivi, Fondazione

CRT e Compagnia di San Paolo.Sono riservate alla competenza del Consiglio direttivo:• la nomina e la revoca del Presidente;• la nomina e la revoca del Segretario generale;• la nomina e la revoca dei direttori e dei dirigenti di

Musei;• la nomina e la revoca dei componenti del Comitato

scientifico;• l’approvazione del bilancio preventivo e consuntivo e

dei regolamenti di funzionamento;• la modifica dello Statuto.Il Consiglio direttivo si riunisce di norma una volta al mese o ogni qualvolta il Presidente lo ritenga opportu-no. Nel 2011 il Consiglio si è riunito 12 volte.

Il Comitato scientifico è nominato dal Consiglio diretti-vo con procedure di evidenza pubblica ed è composto da non più di 7 componenti, scelti secondo criteri di specializzazione professionale, comprovata esperienza e competenza negli ambiti storico – artistico e museale specifici dei Musei della Fondazione. Fanno altresì parte di diritto del Comitato scientifico i direttori dei Musei gestiti dalla Fondazione. Organo con funzione consultiva, il Comitato esprime pareri obbligatori ma non vincolanti in merito• agli indirizzi artistici e culturali della Fondazione;• alle acquisizioni di beni culturali;• ai criteri generali di gestione e di sviluppo delle

collezioni;Nel 2011 il Comitato scientifico si è riunito 3 volte.

Il Collegio dei revisori è composto da cinque compo-nenti effettivi e da due a tre supplenti, così come di seguito specificato: • due effettivi e un supplente dalla Città di Torino che,

all’atto della nomina, indica il Presidente del Collegio;• due effettivi e un supplente designati dai soci fondato-

ri successivi, Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo.• un effettivo e un supplente dalla Regione Piemonte;I revisori devono essere in possesso dei requisiti pro-fessionali per l’esercizio del controllo legale dei conti e possono essere rinominati una sola volta. Il Collegio, vigilando sull’attività svolta dagli organi del-la Fondazione, esercita i poteri e le funzioni di controllo previsti negli artt. 2403 e 2407 del Codice Civile. Per adempiere a tali poteri i Collegio si riunisce ogni tre mesi. Nel 2011 il Collegio dei revisori si è riunito per il control-lo e la verifica dell’attività amministrativa in 7 sedute.

Gli organi statutari e la governanceLa governance è l’insieme di regole (leggi, regolamenti, ecc.) che disciplinano la gestione di un’organizzazione e il sistema di relazioni tra i vari attori coinvolti e gli obiettivi dell’organizzazione.Per quanto riguarda la nostra fondazione gli attori prin-cipali, come indicato nello Statuto, sono: • il Presidente • il Consiglio direttivo • il Comitato scientifico • il Collegio dei revisori• il Segretario generale

Il Presidente, nominato - su proposta del Sindaco - dal Consiglio direttivo tra i suoi componenti, è il legale rap-presentante della Fondazione di fronte a terzi e in giu-dizio e ha tutti i poteri per l’ordinaria e la straordinaria amministrazione. Sono inoltre riservate alla competenza del Presidente:• la predisposizione del bilancio preventivo e consuntivo;• la trasmissione di documenti e informazioni a chi

riveste la qualifica di Fondatore;• la proposta al Consiglio direttivo della nomina e della

revoca del Segretario generale, dei direttori e dei dirigenti.

Il Consiglio direttivo, che scade con l’approvazione del bilancio d’esercizio del quinto anno, è attualmente com- posto da un massimo di sei componenti così designati:

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Ha inoltre partecipato a tutte le 12 sedute del Consiglio direttivo.

Il Segretario generale viene nominato dal Consiglio direttivo, su proposta del Presi-dente e dopo aver sentito il parere del Col-legio dei revisori. È a capo della struttura operativa della Fondazione.Provvede inoltre a: • predisporre e a presentare il bilancio

preventivo e consuntivo;• redigere i regolamenti di funzionamento;• sottoporre al Consiglio direttivo la nomina e la revoca dei direttori;• dare esecuzione alle deliberazioni del Presidente e del Consiglio direttivo.

La Società di certificazionedel bilancio

La Fondazione, secondo quanto previsto dal-la corrente Convenzione con la Città di Tori-no, sottopone il proprio bilancio di esercizio a

certificazione da parte di una società di revisione.La revisione del bilancio d’esercizio e il controllo conta-bile sono affidati a Crowe Horwath AS a cui spetta la responsabilità del giudizio professionale espresso. Iscritta al Registro dei revisori Contabili, la società ade-risce al network Crowe Horwath International, ricono-sciuto a livello internazionale per l’eccellenza dei servizi di revisione e consulenza.Il controllo della società viene svolto secondo i principi di revisione contabile. Tale attività è pianificata e svolta al fine di acquisire gli elementi ritenuti necessari per accertare eventuali vizi ed errori significativi nel bilancio d’esercizio e per riconoscerne l’attendibile veridicità.Il procedimento di revisione comprende l’esame degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle infor-mazioni contenuti nel bilancio, nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli amministratori.

La struttura organizzativaPur attuando finalità istituzionali non profit, la Fondazione ha adottato un modello di ge-stione tipicamente aziendale scegliendo una struttura organizzativa di tipo funzionale, fortemente orientata ai processi e alla responsabilizzazione di tutto il personale.Come illustrato nella tabella a fianco l’assetto organiz-zativo prevede un’articolazione per Centri di Costo.Sono pertanto definiti e ciascuno fa capo a un singolo direttore:• i Servizi Generali• Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica /

Borgo Medievale • la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea• il Museo d’Arte OrientaleFanno capo a un dirigente• la Biblioteca d’Arte e l’Archivio Fotografico.Tale modello gestionale risponde alla volontà di creare una struttura il più possibile snella e capace di mas-simizzare e ottimizzare i processi interni, in grado di favorire una rapida concretizzazione delle procedure e delle scelte decisionali degli organi competenti, nel pie-no rispetto della legge.Se l’indirizzo unitario di gestione è garantito dagli or-gani stabiliti dallo Statuto, per assicurare l’autonomia artistica è prevista per ciascun Museo una direzione autonoma, in funzione delle singole peculiarità e del-le specifiche missioni, alla quale sono affidate anche responsabilità organizzative e gestionali in ordine alle programmazioni e alle strategie di sviluppo e di valoriz-zazione del patrimonio artistico assegnato.

Le Nuove Attività sono rappresentate dal personale del-la Fondazione distaccato nel 2007 presso il Comune di Torino. Dal 2009 parte dei dipendenti è stata ricolloca-ta presso la sede del Museo Diffuso della Resistenza, parte assorbita all’interno degli uffici della Fondazione.

Articolo 14.8 della Convenzione con la Città di Torino

Articolo 14.7 della Convenzione con la

Città di Torino

Art 2403 comma 1 del Codice Civile.«Il collegio sindacale vigila sull’osservanza della legge e dello statuto, nel rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento. Esercita inoltre il controllo contabile nel caso previsto dall’articolo 2409-bis, terzo comma.»

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Presidente

Segretario generale

Consiglio direttivo

Comitato scientifico

Collegio dei revisori

Direttoreamministrativo

ServiziGenerali

Dirigente

Biblioteca d’ArteArchivio Fotografico

Direttore

PalazzoMadama

BorgoMedievale

Direttore

GAM

Direttore

MAONuove attività Eventi

• Resp. Direttivo • Vice Direttore

• Amministrazione

• Mailing e Protocollo

• Contr. di gestione

• Risorse Umane • Risorse Umane • Risorse Umane • Risorse Umane • Risorse Umane

• Legale

• Comunicazione

• Serv. Educativi • Serv. Educativi • Serv. Educativi • Serv. Educativi

• Tecnico

• Catalogazione • Conserv/Restauri • Conserv/Restauri • Conserv/Restauri • Conserv/Restauri

• Mostre • Mostre • Mostre • Mostre

• Movimentaz. opere • Movimentaz. opere • Movimentaz. opere

• Servizi al pubblico • Servizi al pubblico • Servizi al pubblico • Servizi al pubblico • Servizi al pubblico

• Ufficio Stampa

Personale operantepresso il museo Diffuso della Resistenzadel Comune di Torino

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I principali stakeholderNell’esercizio della propria attività la Fondazione inte-ragisce con più interlocutori interni ed esterni i quali diventano portatori di interesse nei confronti dell’ente. Singoli individui e organizzazioni inoltre partecipano di-rettamente e indirettamente alla vita della Fondazione, offrendo contributi e interessi specifici.Nei confronti di questi soggetti la Fondazione esercita appieno la propria attività rivolgendo principalmente ad essi i vari strumenti di comunicazione - quali il presente documento - in grado di illustrare obiettivi, risultati at-tesi e conseguiti, nonché comportamenti adottati.

fondatori

artisti econsulenti

entiterritoriali

fornitori

dipendenti

Demanio

scuole

pubblico

imprese

sostenitori

Il pubblico, rappresentato in primis dai cittadini e dalle famiglie, è il portatore di interesse al quale la Fondazione dedica particolare attenzione e risorse.Grande attenzione è rivolta anche ai finanziatori della Fondazione che, attraverso determinati sostegni econo-mici, favoriscono la gestione ordinaria dell’ente e la pro-grammazione artistica dei singoli Musei. È importante precisare che tutti i contributi erogati dagli enti finanziatori, a copertura dell’attività ordinaria, sono di competenza della Fondazione nel suo complesso.

I finanziatori di maggiore rilievo sono: • Città di Torino• Fondazione CRT• Compagnia di San Paolo• Regione Piemonte

La Città di TorinoIl Comune di Torino, in qualità di socio fondatore della Fondazione, eroga annualmente il contributo a soste-gno dell’attività museale nel suo complesso.Fino al 2010 il Comune riconosceva alla Fondazione due contributi: uno per la spesa corrente che rappre-sentava la remunerazione per l’attività di servizio svolta dalla Fondazione e, quindi, trovava iscrizione in conto economico, costituendo proventi dell’esercizio in cui veniva deliberato, e uno erogato a titolo di fondo di do-tazione, destinato sulla base delle necessità gestionali dell’esercizio, in parte all’attività ordinaria e in parte a investimenti, tramite determina interna del Presidente.Nel 2011, di fronte a una situazione economica diffici-le, il Comune non ha deliberato il contributo in spesa corrente a favore della Fondazione.

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La Fondazione CRTLa Fondazione CRT ogni anno eroga un contributo a sostegno dell’attività ordinaria dei Musei della Fonda-zione.Negli anni la Fondazione CRT ha assegnato ingenti ri-sorse a sostegno di mostre e progetti speciali, come recentemente la ristrutturazione e il rifacimento del manto di copertura di Palazzo Madama e la riorganiz-zazione espositiva della Galleria Civica d’Arte Moderna.Nel 2009 la Fondazione CRT ha stanziato un contributo finalizzato alla realizzazione del Giardino Medievale di Palazzo Madama, progetto iniziato nel corso del 2010 aperto al pubblico nel luglio 2011.Nel 2010 ha finanziato il progetto Sarà l’Italia. La ri-costruzione del Primo Senato che consiste nella rico-struzione fedele della Grande Aula del Senato che, a partire dal 1848, ospitò al piano nobile di Palazzo Ma-dama il Senato Subalpino e successivamente il primo Senato del Regno d’Italia. Il progetto, realizzato anche grazie al contributo del Comitato Italia 150, è stato inserito nel programma Esperienza Italia 150, per i festeggiamenti del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.

La Compagnia di San PaoloLa Compagnia di San Paolo partecipa anch’essa all’attività della Fondazione attraverso un contributo annuale per la gestione ordinaria dei Musei. Nel 2011, a fronte di una ul-teriore riduzione del contributo deliberato dal Comune di Torino a favore della Fondazione, la Compagnia ha soste-

nuto la Fondazione stessa con un contributo straordinario destinato sempre alla copertura dei costi gestionali.Anche nel 2011 la Fondazione ha aderito al progetto Re-ciproca solidarietà e lavoro accessorio, progetto promosso dal Comune di Torino e finanziato dalla Compagnia di San Paolo a sostegno della crisi occupazionale (vedi infra Reciproca solidarietà e lavoro accessorio).

La Regione PiemonteLa Regione annualmente contribuisce a sostenere i Mu-sei della Fondazione e dal 2004 partecipa anche alla re-alizzazione della fiera Artissima. Dal 2006 una specifica Convenzione – rinnovata nel 2010 – regola i rapporti tra Regione Piemonte e Fondazione Torino Musei. Sulla base di tale Convenzione, la Regione sostiene l’attività dei Musei attraverso risorse economiche destinate alla gestione corrente.

Il DemanioDal 1924 la Città di Torino ha l’uso di Palazzo Madama - immobile di proprietà del Demanio – destinato a sede del Museo Civico di Arte Antica. (Vedi infra Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica).Con la costituzione della Fondazione Torino Musei la Città ha presentato all’Agenzia del Demanio un’istanza di concessione dell’immobile per affidarlo in gestione alla Fondazione. L’Agenzia del Demanio, nel dicembre 2006, ha invece concesso l’immobile direttamente alla Fondazione, la

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quale si è impegnata a comunicare periodicamente i dati relativi alla gestione ordinaria del museo, i proget-ti di restauro, le attività allestitive realizzate nell’anno e le manutenzioni straordinarie previste per gli anni futuri. Nel corso del 2011 i rapporti con l’Agenzia del Dema-nio sono stati volti alla definizione delle condizioni alle quali formalizzare la concessione dell’immobile.

Gli Amici della Fondazione L’associazione Amici della Fondazione Torino Musei è stata costituita nel marzo 2007 allo scopo di estendere a tutti i Musei della Città di Torino l’attività svolta dal-la precedente associazione Amici della Galleria d’Arte Moderna di Torino. L’associazione, dotata di uno Statuto che prevede un Pre-sidente e un Consiglio direttivo, non ha scopo di lucro e persegue finalità di carattere culturale e sociale, con l’o-biettivo di contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico custodito nei Musei della Fondazione. Tra gli Amici della Fondazione fanno parte di diritto il Presidente e i Direttori della Fondazione.Per la realizzazione di tali scopi, l’associazione organiz-za visite guidate e promuove incontri su temi artistici e di conservazione del patrimonio culturale. Organizza inoltre viaggi di studio in Italia e all’estero mirati ad ap-profondire la conoscenza di importanti istituzioni mu-seali e si impegna nella raccolta di mezzi finanziari per sostenere le attività della Fondazione. Recentemente, il restauro della tavola di Defendente Ferrari, Lo Sbarco della Maddalena a Marsiglia della collezione Fontana in Palazzo Madama e la pubblica-

zione del relativo volume sono stati finanziati dall’as-sociazione, rientrando nella linea di attenzione ai pro-grammi di salvaguardia e divulgazione delle collezioni cittadine.Nel 2010 gli Amici della Fondazione hanno contribuito significativamente anche alla pubblicazione dei primi due numeri del MAG, Magazine quadrimestrale della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, fi-nalizzato all’approfondimento dei temi trattati dal mu-seo (vedi infra L’attività di comunicazione). Nel 2011 sono stati restaurati due paraventi giapponesi ora espo-sti sul percorso museale del MAO e si è dato un contri-buto determinante per la realizzazione di una puntata del programma di mostre dal titolo Vitrine organizzate dalla GAM.

Fondazione De FornarisLa Fondazione De Fornaris opera dal 1982 nel campo dell’arte con numerose iniziative in stretto contatto con la GAM, con la specifica finalità di incrementarne le raccolte.La Fondazione possiede più di mille tra dipinti, sculture, incisioni, disegni e fotografie: per convenzione tali ope-re vengono conferite in comodato d’uso alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea che ne cura l’esposizione. Per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia, la Fondazio-ne ha affidato a Giuseppe Penone la realizzazione della scultura In limine, che rappresenta di fatto il nuovo por-tale della GAM. L’opera è stata inaugurata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 18 marzo 2011.

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Comitato dei SostenitoriIl Comitato è nato nel 2011 con l’obiettivo di rafforzare e stabilizzare la rete di relazioni con le realtà finanzia-re e economiche del territorio, in un’ottica di scambio autentico, di valorizzazione delle competenze e di soli-darietà sociale.Con una donazione annuale, le aziende possono en-trare a far parte del Comitato in qualità di Benefatto-re, Grande Benefattore o Grande Mecenate a fronte di benefit che possono essere scelti tra quelli che più rispondono ai propri interessi.Le prime due aziende che sono entrate nel Comitato sono state Banca Regionale Europea (Grande Mecena-te) e Guido Gobino (Benefattore).

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LA GESTIONE

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Le risorse umaneA ogni centro di costo la Fondazione Torino Musei ha as-segnato una dotazione di personale con adeguata pro-fessionalità al fine di assicurare continuità e stabilità in relazione alle responsabilità assunte e alle funzioni svolte.I profili professionali, i requisiti d’accesso, le modalità di selezione e di inquadramento sono stati definiti, sulla base della normativa vigente, al fine di garantire omo-genei livelli qualitativi delle prestazioni.

La valorizzazione della professionalità dei sin-goli dipendenti è uno dei mezzi che permetto-no alla Fondazione di offrire servizi di grande qualità, frutto di professionalità, qualità indivi-

duali e impegno quotidiano.Per questo motivo nel tempo si è preferito stipulare contratti stabili con i dipendenti mentre per la realizza-zione di progetti specifici si è fatto ricorso a contratti di breve durata.

I dipendenti della FondazioneL’organizzazione relativa al personale della Fondazione determina in particolare:• le figure professionali abilitate a svolgere attività con

riferimento ai diversi specifici livelli di responsabilità e autonomia e i relativi requisiti di accesso e le modali-tà di reclutamento;

• l’inquadramento contrattuale del personale dipen-dente comprese le forme di rapporto di lavoro a tem-

po determinato e indeterminato, le consulenze ester-ne, l’eventuale utilizzo di volontari;

• le relazioni e i diritti sindacali, i diritti della persona, la disciplina, la formazione e l’aggiornamento del personale.

Data la complessità dell’organizzazione la Fondazione è dotata di diverse professionalità che possono essere così suddivise:

Direttori, dirigenti

I direttori e i dirigenti svolgono le funzioni attribuite con autonomia e responsabilità tecnica, professionale, gestionale e organizzativa entro i limiti e le risorse del centro di costo assegnato e secondo le modalità previ-ste dalla Fondazione.Il direttore definisce le strategie culturali del Museo, la programmazione artistica, i criteri per la tutela, l’arric-chimento e la valorizzazione del patrimonio artistico, governa il funzionamento della struttura museale as-segnata e ne garantisce l’efficienza in termini di manu-tenzione, di servizi di accoglienza, di sicurezza. Propone l’eventuale acquisizione di opere d’arte, provvedendo alla raccolta delle informazioni che definiscano il valore artistico e la congruità del valore economico delle ope-re stesse. Inoltre promuove studi e ricerche nell’ambito delle materie di propria competenza. Con procura speciale conferita dal Presidente sono de-legati ai direttori e ai dirigenti gli obblighi previsti dalla legge per il datore di lavoro in materia di tutela della salute e di sicurezza dei lavoratori a esclusione degli obblighi indelegabili (ex art. 17 D.Lgs. 81/08), nonché gli obblighi in qualità di responsabile delle attività (ex art. 10 Decreto 20 maggio 1992 n. 569).

Il CCNL Federculture definisce le declaratorie di quadri, funzionari, impiegati e operatori.

Quadri

Appartiene a questa categoria il personale preposto a funzioni di direzione di più unità organizzative a caratte-re complesso o con competenze di alto carattere scienti-fico con elevato grado di autonomia decisionale.“I quadri sono titolari di posizioni organizzative di im-portanza strategica ai fini dell’attuazione degli obiettivi” della Fondazione.

Funzionari

Fanno parte di questa categoria i dipendenti “in possesso di elevata competenza tecnico-professionale acquisita tra-mite istruzione universitaria e/o approfondita conoscenza

Nel 2011 il costo del personale risulta pari al 43% del costo complessivo della produzione.

Art. 24 Declaratorie di aree e livelli.

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e maturata esperienza, che opera su attività, processi e si-stemi di elevata ampiezza e forte complessità di ordine tec-nico, amministrativo, conoscitivo e/o di coordinamento”.

Impiegati

Fa parte di questa categoria il personale di concetto “con conoscenza derivante da istruzione di grado su-periore, perfezionate, tramite esperienza, in specializ-zazioni relative a tecnologie, tecniche, conoscenze e/o processi operativi di elevato livello; che svolge attività di tipo tecnico, amministrativo e/o di coordinamento a contenuto professionale ampio e complesso”.Le categorie cui fanno riferimento i funzionari e gli impiegati si suddividono a loro volta secondo le com-petenze: attività prevalentemente artistiche, attività prevalentemente amministrative e attività legate alle valorizzazione e alla comunicazione dei Musei.

Personale che svolge attività artistiche

Sono i dipendenti che si occupano direttamente del patrimonio storico-artistico del Museo curandone lo studio, la conservazione e la catalogazione. Alcune qualifiche in organico sono così esemplificate: conservatore, storico dell’arte, schedatore, tecnico mu-seale, registrar, organizzatore eventi artistici, archivista, aiuto bibliotecario, ecc.

Approfondendo la funzione e i compiti di una di que-ste figure professionali, il registrar è colui che organizza e gestisce la movimentazione delle opere in deposito o in esposizione, collaborando con differenti partner pubblici e privati, all’interno o all’esterno del museo; pertanto, organizza i trasporti delle opere e vigila sulla loro sicurezza, redige i contratti e verifica le condizioni assicurative, soprintende all’attuazione dei prestiti e tie-ne aggiornato il registro delle movimentazioni.Provvede e interagisce con gli artisti, le direzioni dei mu-sei, i curatori delle mostre, i conservatori e i restauratori, trasferendo le informazioni ai professionisti e alle impre-se che si occupano dei trasporti e degli allestimenti.

Personale che svolge attività amministrative

Sono i dipendenti che si occupano della gestione econo-mica e organizzativa dei Musei. Tra le qualifiche in organico si segnalano: ingegnere, av-vocato, controller, contabile, archivista, protocollista, ecc.

Approfondendo la funzione e i compiti di una di queste figure professionali, l’avvocato si occupa di consulenza

giuridica agli uffici dell’Ente e ai singoli Musei in ordine a questioni di diritto che involgono lo studio di discipline normative e/o di indirizzi giurisprudenziali, rilasciando pa-reri legali e consulenze verbali. Redige atti, provvedimenti e contratti: infatti l’attività della Fondazione è da sempre caratterizzata da un’intensa attività contrattuale, volta sia al funzionamento delle strutture gestite (contratti di manutenzione, acquisto, locazione), sia al perseguimento dell’attività istituzionale (convenzioni con altri enti, con-tratti di sponsorizzazione, comodati,…). Fornisce assisten-za e controllo formale circa atti, provvedimenti e contratti già predisposti dagli uffici. Predispone e gestisce proce-dure a evidenza pubblica. Collabora nella predisposizione dei regolamenti e si occupa della risoluzione bonaria delle vertenze nonché della gestione in sede extragiudiziale o giudiziale del contenzioso, anche in collaborazione con studi legali esterni, in ordine alle vertenze nelle quali la Fondazione sia parte attiva o passiva e del recupero dei crediti di spettanza della Fondazione.

Personale addetto alla comunicazione

Fanno parte di questo gruppo i dipendenti che svolgo-no attività finalizzate alla valorizzazione e alla promo-zione delle iniziative museali, sia permanenti (cura delle collezioni) e sia temporanee (mostre ed eventi).Tra le qualifiche in organico si segnalano: addetto all’ufficio stampa, educatore museale, addetto al mar-keting, comunicatore, ecc.

Operatori

Fanno parte di questa categoria i dipendenti che svol-gono “attività d’ordine ed esecutive a carattere tecnico o amministrativi (…) riferite a processi operativi non complessi (…) con elevato grado di standardizzazione”.Tra questi dipendenti rientra anche il personale di sala, di guardiania e di assistenza al pubblico a cui viene affi-data la duplice funzione di salvaguardia del patrimonio espositivo e di aiuto e supporto ai visitatori dei Musei, ai fruitori dei servizi della didattica, della biblioteca e degli uffici.La loro presenza e la loro professionalità sono una sor-ta di biglietto da visita per la Fondazione Torino Musei che, attraverso il loro operato, il pubblico si rapporta direttamente con le diverse realtà museali e con il patri-monio conservato ed esposto.Tra le qualifiche in organico si segnalano: operatore ser-vizi museali, operatore didattico, cassiere, autista, opera-tore di supporto agli uffici, operatore di sala video, ecc.

Approfondendo la funzione e i compiti di una di que-ste figure professionali, l’operatore di Sala Video svol-

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ge principalmente mansioni di sorveglianza e sicurezza per mezzo della supervisione dei sistemi antincendio e antintrusione, videosorveglianza, l’accredito di ospiti e personale esterno, la verifica dei presidi antincendio e il controllo dei locali del museo.

Per quanto riguarda la contrattualistica, il contratto nazionale di riferimento per i direttori e i dirigenti è Confservizi, mentre Federculture è il contratto di riferi-mento per gli altri dipendenti.

Inquadramento Direttori e Dirigenti CCNL ConfserviziQuadri Area Quadri – CCNL FedercultureFunzionari Area D - CCNL FedercultureImpiegati Area C - CCNL FedercultureOperatori Area A e B - CCNL Federculture

La composizione del personale

Da un’analisi del personale dipendente al 31 dicembre 2011, la Fondazione Torino Musei presenta un organi-co composto da 192 dipendenti.Nelle tabelle di seguito si fornisce una dettagliata ana-lisi della distribuzione del personale nelle varie sedi e della composizione per qualifica, genere e classi di età.

33

2. Distribuzione del personale dipendente

Organico 2011 2010

Servizi Generali 23 23

Palazzo Madama 49 50

GAM 44 46

MAO 34 33

Borgo Medievale 19 19

Biblioteca e Archivio Fotografico 18 18

Nuove attività 5 5

Totale 192 194

3. Composizione del personale per qualifica

Organico 2011 2010

Direttori 4 4

Dirigenti 1 1

Quadri 3 3

Funzionari 24 25

Impiegati 53 54

Operatori 107 107

Totale 192 194

Ciò che si evidenzia dalla tabella numero 3 è la quota maggioritaria degli operatori che rappresentano il 54% dell’intera forza lavoro professionale, chiaro segno di una politica d’investimento della Fondazione in questo genere di risorsa.

9%3% 10% 18%

26%12%

23%

Servizi Generali

Palazzo Madama

GAM

MAO

Borgo Medievale

Bibliotecae Archivio Fotografico

Nuove attività

28% 13% 2%

56%

1% 2,1%

Direttori

Dirigenti

Quadri

Funzionari

Impiegati

Operatori

Page 36: Fondazione Torino Musei

34

0%

100%

20%

40%

60%

80%

DirigentiDirettori Quadri Funzionari Impiegati Operatori

PAG 52

4. Composizione del personale per genere

Organico 2011 2010

Uomini 62 62

Donne 130 132

Totale 192 194

Come si evince dalla tabella numero 4, l’organico della Fon-dazione gode di un’elevata presenza femminile che risulta essere pari al 68% di tutti i dipendenti, più del doppio ri-spetto a quella maschile. La distinzione dell’organico per genere può avere un rilievo diverso se letta alla luce del-la successiva distribuzione per qualifica. Da essa si evince come la quota femminile sia maggioritaria tra i funzionari (83%), gli impiegati (77%) e gli operatori (63%), mentre per le posizioni di responsabilità dirigenziale prevale la pre-senza maschile.

5. Composizione del personale per genere e per qualifica

2011 2010

Qualifica Uomini Donne Uomini Donne

Direttori 3 1 3 1

Dirigenti 1 0 1 0

Quadri 2 1 2 1

Funzionari 4 20 4 21

Impiegati 12 41 12 42

Operatori 40 67 40 67

Totale 62 130 62 132

32% 68%

Uomini

Donne

Donne

Uomini

6. Composizione del personale per classi di età

Organico 2011 2010

Dai 20 ai 35 56 56

Dai 36 ai 50 109 110

Oltre ai 50 27 28

Totale 192 194

Dal punto di vista dell’età anagrafica, l’organico della Fondazione risulta avere un’età media di circa 40 anni. Il grafico mostra infatti come sia prevalente la fascia di lavoratori compresi tra i 36 e i 50 anni e come sia comunque elevata la presenza di lavoratori più giovani, di età compresa tra i 20 e i 35 anni.Infine va ricordato che nel corso del 2011 sono stati stipulati 29 contratti a tempo determinato. Nello spe-cifico si è provveduto alla selezione e all’assunzione di:

• 21 operatori per la copertura delle postazioni di sala nel periodo estivo (maggio – settembre)

• 8 impiegati e operatori per sostituzioni di maternità e aspettative.

I rapporti di collaborazioneAttorno al personale dipendente ruotano numerosi col-laboratori che prestano la loro opera a diverso titolo legati ad altre forme contrattuali: stagisti, tirocinanti, ricercatori, collaboratori, volontari.

Contratti a progetto

La Fondazione nel 2011 ha fatto ricorso anche a collaboratori con contratti a progetto (Co.Co.Pro), per attività legate a piani di lavoro temporanei e specifici.È soprattutto con l’organizzazione delle mostre e con progetti legati alla didattica museale che si è reso necessario l’impiego di personale con contratto a progetto.Nel corso del 2011 si sono sottoscritti 5 contratti a progetto.

14%

57%

29%

20-35 anni

36-50 anni

oltre 50 anni

Page 37: Fondazione Torino Musei

35

Stage e tirocini

La Fondazione, attraverso specifici progetti di stage, offre diverse opportunità formative a laureandi o neo-laureati di Università italiane e straniere con le quali si sono attivate singole convenzioni. Nel corso degli anni la Fondazione ha collaborato con: Associazione Scuole Tecniche San Carlo, Accademia Al-bertina delle Belle Arti, Università di Torino – Facoltà di Lettere e Filosofia, Facoltà di Scienze Politiche, Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali, Facoltà di Scienze della formazione, Università degli Studi di Genova – Fa-coltà di Lettere, Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, Liceo Ginnasio Statale Cavour, Università degli Studi di Siena, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, EuroQualità Soc.Coop., Università degli Studi di Ferrara, Trentino School of Management, Università degli Studi del Piemonte Orientale – Facoltà di Lettere e Filoso-fia, Politecnico di Torino, Università di Bologna - Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Ministero per i Beni delle Attività Culturali, Università degli Studi di Macerata.

Master dei talenti

È un progetto cofinanziato con la Fondazione Giovanni Goria di Asti relativo a un concorso bandito della Fon-dazione CRT, nato con l’intento di creare percorsi di for-mazione di eccellenza riservati ai giovani, promuovendo un sistema di borse di studio che permette di integrare il percorso di studi con esperienze altamente formative.L’obiettivo è quello di ampliare e sviluppare l’adattabilità dei giovani - anche nella prospettiva di nuove possibilità di occupazione - nonché di far rifluire a livello locale le esperienze e le competenze maturate.Nel 2011 a Palazzo Madama, una giovane ricercatrice si è occupata di analizzare e promuovere le attività web based implementate dal Museo nel corso dell’anno.

Reciproca solidarietà e lavoro accessorio

Nel corso dell’anno il Museo d’Arte Orientale e i Servizi Generali hanno aderito al progetto Reciproca solidarie-tà e lavoro accessorio, progetto promosso dal Comune di Torino e finanziato dalla Compagnia di San Paolo che intende sostenere attraverso attività retribuite pro-mosse da enti non profit, in un’accezione di welfare di comunità, il reddito di persone in situazioni di disagio economico dipendenti dalla crisi occupazionale.

I volontari senior civici

Anche nel 2011 la Fondazione Torino Musei è stata partner della Città di Torino – Settori Tempi e Orari nel

progetto Anziano sarai tu. Io sono un volontario Senior Civico, volto a inserire in alcune strutture museali della Fondazione (Palazzo Madama e Borgo Medievale) volon-tari pensionati impiegati in attività di supporto alle visite, di catalogazione, di informazione o di gestione di attività rivolte al pubblico. La Fondazione si è impegnata con la Città a elaborare progetti di attività ben delineati, per fa-vorire l’inserimento dei volontari nelle strutture evitando sovrapposizioni tra il loro lavoro e quello dei dipendenti e, soprattutto, per fare in modo che l’attività di volontariato fosse utile per il pubblico e, allo stesso tempo, proficua per i seniores.A Palazzo Madama le risorse hanno fornito un servizio di accoglienza e informazione all’ingresso del Museo e a supporto di attività particolari (il riordino dell’allestimento dei merletti e la loro catalogazione e le attività legate a Madama Knit). Al Borgo Medievale i volontari sono stati impegna-ti nell’attività di supporto informativo ai visitatori lungo la Via Maestra del Borgo e nella gestione del giardino, dell’orto e della nuova area vivaio in collaborazione con l’agronomo del Museo; per quest’ultima attività, visto il gradimento dimostrato nel 2010 e la possibilità di imple-mentare le attività, si è aumentato il numero di volontari impegnati, passando da 2 a 7. Poiché i risultati della collaborazione sono stati positivi e di reciproca soddisfazione, si prevede nei prossimi anni di continuare l’esperienza, incrementando il numero dei se-niores coinvolti e i musei nei quali inserirli.L’esperienza della Fondazione è stata caso-studio per la Provincia di Sondrio nello start up di un’analoga iniziativa.

La formazione La crescita professionale di coloro che a vario titolo operano nell’organizzazione è certamente uno degli aspetti sui quali punta la Fondazione. Infatti, un buon inserimento del personale risulta determinato dal modo in cui vengono utilizzate le competenze attraverso per-formance definite dai dirigenti di riferimento, aspetta-tive condivise e grado di coinvolgimento del personale nelle scelte operative della struttura.

Page 38: Fondazione Torino Musei

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In questo ambito la formazione assume un ruolo fon-damentale nel generare, sviluppare e mantenere le co-noscenze e le capacità proprie dei singoli individui. Nel 2011 si sono tenuti corsi di lingua inglese e francese ed è stata data l’adesione al corso formativo per favorire l’accoglienza dei disabili nei Musei. Il corso è organizza-to dalla Fondazione CRT in collaborazione con la Fon-dazione Paideia e con la Fondazione Feyles, ed è rivolto agli operatori museali e ai dipendenti che si occupano dei servizi educativi.Per i funzionari si possono considerare alla stregua di attività formative la partecipazione a giornate conosci-tive su argomenti specifici quali convegni e seminari: queste figure professionali, infatti, si rivelano indispen-sabili per migliorare il livello di coordinamento dell’atti-vità degli operatori e dei collaboratori esterni.

La sicurezza e la salute dei lavoratoriPer la tutela e la prevenzione della sicurezza e salute dei lavoratori, in tutte le sedi si sono attuati gli adem-pimenti a carico del datore di lavoro previsti dal D. Lgs. N. 81/2008 - “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” - e delle altre leggi applicabili correlate.Per ogni sede si è provveduto a• redigere il Documento di Valutazione del Rischio, che

rappresenta l’analisi di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli “parti-colari”, anche collegati allo “stress lavoro-correlato”, quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidan-za, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi;

• istituire il Servizio di Prevenzione e Protezione, aspetto fondamentale della sicurezza dei luoghi di lavoro, cosi come inteso già dalla legge 626/94 e ribadito nel nuovo testo unico; il servizio comprende l’insieme delle persone, dei sistemi e dei mezzi interni o esterni all’azienda attivati per prevenire i rischi professionali e proteggere i lavoratori;

• nominare il Responsabile, i preposti e gli addetti al servizio di emergenza e al primo soccorso.

Nel corso del 2011 circa 20 dipendenti hanno parteci-pato a corsi di formazione specifici in materia di sicu-rezza presso CSAO per addetti al primo soccorso, ad-detti alle emergenze e addetti al servizio prevenzione e protezione.

Rapporti sindacaliFin dal momento della costituzione la Fondazione si è sem-pre impegnata a mantenere relazioni stabili e costanti con le organizzazioni sindacali.Tali rapporti hanno permesso una collaborazione costrut-tiva che ha portato, nel momento della sua costituzione, alla stesura del contratto integrativo aziendale e ad alcuni accordi che hanno regolamentato i rapporti con i dipen-denti integrando e specificando quanto previsto dal con-tratto nazionale Federculture. Da non dimenticare il coin-volgimento nel 2005 delle organizzazioni nella scelta delle procedure per il reclutamento degli operatori museali.

CRALNel 2011 la Fondazione ha proseguito la collaborazio-ne, iniziata nel 2010, con il Circolo Ricreativo Dipendenti Comunali della Città di Torino, che permette ai dipen-denti di aderire al Circolo con le stesse modalità e gli stessi diritti dei dipendenti comunali. I vantaggi per i dipendenti della Fondazione consistono nella possibilità di usufruire delle strutture e di partecipa-re alle iniziative del CRAL, di avere diritto a sconti e ridu-zioni nelle attività convenzionate, di permettere ai figli di partecipare a centri estivi o di vacanza a prezzi ridotti.

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37

Nel 2011 il settore, è stato impegnato nella promozio-ne di tutte le mostre e iniziative dei Musei, con partico-lare attenzione alle Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Inoltre è continuata la produzione e diffusione di alcu-ni strumenti ideati nell’anno precedente quali: MAG, semestrale della Galleria Civica d’Arte Moderna e Con-temporanea, finalizzato prevalentemente all’appro-fondimento dei temi trattati dal Museo; e per Palazzo Madama Madama Magazine, periodico quadrimestrale con caratteristiche divulgative e informative sulle at-tività organizzate dal Museo Civico d’Arte Antica. In entrambi i casi il settore ha seguito sia la progettazione grafica sia la produzione e distribuzione.

Per l’attività di fund raising e di ricerca sponsor, il setto-re si è dedicato in particolare alla promozione e ricerca di aderenti al Comitato dei Sostenitori con l’obiettivo di raggruppare una base annuale di aziende che, a fronte di un contributo tra i 10.000 e i 30.000 euro, possa-no ottenere idonee forme di visibilità e partecipare alle attività dei Musei. Esperienze europee analoghe inse-gnano che questo tipo di membership ha bisogno di tempo per affermarsi, per cui ci sono valide ragioni per continuare su questa strada.

Comunicazione,marketing e webNegli ultimi anni anche il mondo dei musei e della cultura in genere sta ponendo sempre maggiore at-tenzione nei confronti del marketing, inteso come in-sieme di attività e azioni capaci di attrarre pubblico e

risorse. Nel 2011, la Fondazione ha pertanto deciso di strutturare maggiormente il proprio settore Marketing, includendo in esso alcune

attività che non ne facevano parte, in modo tale da consentire un miglior coordinamento e una maggiore efficacia. Alla comunicazione e promozione (identi-tà, immagine grafica, pubblicità) sono stati affiancati l’ufficio stampa, il web, i servizi aggiuntivi (caffetterie e bookshop) e il coordinamento organizzativo delle attività didattiche, così da offrire ai musei un servizio completo che affronti in modo organico tutto ciò che riguarda il rapporto con il pubblico e con la vendita di beni e servizi.L’attività è realizzata secondo le diverse esigenze, ga-rantendo sempre un approccio specifico che tiene con-to dei piani adottati e perseguiti dai direttori dei singoli Musei in funzione degli obiettivi prefissati.L’identificazione di distinte attività di comunicazio-ne e di marketing per ciascun Museo e per fasce di pubblico, da affiancare a quelle di carattere generale, rappresenta infatti uno degli aspetti più importanti per rendere davvero efficace la strategia formulata da ogni struttura museale.

Nel 2011 per la pubblicità si sono investiti più di 450.000 euro

OBIETTIVI

CO

MU

NIC

AZI

ON

E • affermare la presenza e la conoscenza dei Musei;

• creare un’immagine e predisporre un ambiente

favorevole per i destinatari dell’offerta, sponsor,

donatori, istituzioni, media;

• incrementare il rapporto di fidelizzazione con i

destinatari dell’offerta attivando una comunicazione

interattiva;

• supportare il fund raising con modalità

di comunicazione mirata;

• promuovere attività e servizi;

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38

Particolarmente intenso è stato l’impe-gno nei confronti del web dove sono stati potenziati e resi più efficaci le attività sui social network. Tale strategia ha permes-

so di mantenere e incrementare il contatto con il pub-blico talvolta rinunciando a strumenti tradizionali (ad esempio le pagine pubblicitarie sui giornali) ottenendo pertanto un risparmio sull’investimento in pubblicità. Al di là del risparmio economico, tuttavia, il valore di tale esperienza è misurabile sul costante incremento dei fruitori dei profili social dei musei che testimoniano come il web sia oggi il primo strumento di comunica-zione oltre che un vero e proprio luogo di condivisione e partecipazione. In questi termini si può pertanto dire che non si tratta più di una scelta per i musei, ma una vera e propria esigenza dettata dall’evoluzione socio-culturale e tecnologica dell’epoca in corso.In un contesto simile è sempre più strategico il ruolo dell’Ufficio Stampa che cura le relazioni con i media, assicurando, attraverso stampa, radio, TV e internet, le informazioni relative alle mostre e alle iniziative dei Mu-sei della Fondazione.Tale attività è diretta sia a esperti del settore sia a un pubblico più vasto. Altro obiettivo è quello di interna-zionalizzare le realtà museali della Fondazione, mante-nendo contatti con la stampa internazionale. La rassegna stampa periodica è un ottimo strumento di monitoraggio delle uscite utile anche al settore marke-ting per l’attività di fund raising.L’Ufficio Stampa cura infine la gestione e l’invio di peri-odiche newsletter, il mezzo più veloce per raggiungere direttamente il pubblico interessato alla vita dei Musei.

Sito web Accessi Pagine visitate

www.palazzomadamatorino.it 163.082 803.910

www.gamtorino.it 117.702 569.800

www.maotorino.it 54.879 325.311

www.borgomedievaletorino.it 15.826 83.963

www.fondazionetorinomusei.it 46.137 154.320

www.primosenatoitalia.it 10.830 50.072

OBIETTIVI

UFF

ICIO

STA

MPA

• informare il pubblico sugli appuntamenti della

programmazione culturale;

• gestire i rapporti con i media, gli uffici e le agenzie

di stampa;

• supportare e informare la direzione sui rapporti con

i media.

Più di 40.000 persone seguono i musei della Fondazione sui principali social network

Page 41: Fondazione Torino Musei

39

Dal 2010 il programma di elaborazione paghe è gestito dal Settore Risorse Umane e si interfaccia con il sistema di rilevazione presenze che avviene attraverso lettori di badge collegati alla rete aziendale che rilevano per ogni sede gli orari di ingresso, uscita e pausa pranzo.Altro esempio significativo è rappresentato dalla moda-lità di rilevazione dei flussi di visitatori nei Musei con il sistema di reportistica della biglietteria elettronica. Per far emergere questi valori, sia Palazzo Madama e sia al Borgo Medievale, è stato attivato un sistema di mi-suratore delle presenze tramite telecamera. L’affluenza di pubblico non pagante che transita quotidianamente attraverso il Borgo o visita le aree di libero accesso di Palazzo Madama, quali lo Scalone Juvarriano o la Cor-te Medievale, è registrata pertanto attraverso alcune telecamere opportunamente celate e posizionate sulla cancellata dell’ingresso di Piazza Castello, nel caso di Palazzo Madama, e in corrispondenza dei tre varchi, al Borgo Medievale. Abbinato alle telecamere un sofi-sticato software permette di distinguere e conteggiare il passaggio di persone e rendere disponibili in tempo reale i dati attraverso l’intranet aziendale (vedi infra Il pubblico).Per quanto riguarda invece l’attività di monitoraggio del grado di soddisfazione degli utenti, dal 2009 per le interviste al pubblico dei Musei si fa ricorso al servizio di sondaggi Zoomerang, leader on line nel settore che si è rivelato versatile e completo nelle sue funzionali-tà, offrendo la possibilità di acquisire in tempo reale le risposte e di fruire dell’elaborazione automatica delle informazioni, con grafici e statistiche ottenuti mediante piattaforme di survey web-based (vedi infra Indagini sul profilo degli utenti).Merita di essere segnalata l’adozione a Palazzo Mada-ma e al Museo d’Arte Orientale di un modello di ge-stione del microclima negli ambienti espositivi. Le sale sono dotate di apparecchi datalogger che registrano la temperatura e l’umidità relativa. Su base mensile, ven-gono elaborani i dati raccolti in base alle indicazioni fornite dalla norma UNI 10829 (Beni di interesse storico e artistico - Condizioni ambientali di conservazione - Misurazione ed analisi).

L’attività di innovazioneLa Fondazione da sempre ha intrapreso politiche volte a stimolare processi di innovazione dimostrando note-vole propensione alla promozione e all’uso di strumenti tecnologici.

Nel 2011 sono state portate a compimento le attività di innovazione avviate nel precedente esercizio.L’innovazione è stata introdotta principalmente per il contenimento dei costi. Ad esempio, alcuni servizi storicamente esternalizzati, come il protocollo elet-tronico e i servizi di biglietteria elettronica, sono stati trasferiti in house. In entrambi i casi si è fatto ricorso alle più recenti tecnologie di virtualizzazione dei ser-ver, politica che d’ora in poi sarà estesa a tutti i nuovi servizi informatici. Le attività di migrazione hanno per-messo di eliminare i canoni delle precedenti gestioni e solo una percentuale minore di queste economie sarà impiegata per il mantenimento e l’amministrazione dei nuovi server.A Palazzo Madama il sistema centrale di gestione dell’impianto di videosorveglianza (TVCC) è stato pro-fondamente rinnovato, con il passaggio alla tecnologia Mirasys e l’espansione del numero di telecamere sup-portate da 64 fino a 132 unità. L’intervento si è reso necessario sia per consentire la videosorveglianza del nuovo Giardino Medievale, sia per soddisfare l’esigenza di espandere la copertura di alcune zone del museo. L’impianto periferico (telecamere, encoder, cablaggi, rete dati) non è stato interessato dalle modifiche.

Page 42: Fondazione Torino Musei

40

Il controllo generale è affidato a società esterne che cu-rano l’attività di consulenza informatica, DS21 e Graffi-ti Multimedia, alle quali è stato assegnato il compito di aggiornare le misure di sicurezza al fine di ridurre al mi-nimo i rischi di distruzione o perdita, anche accidentale dei dati, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito.Inoltre, in tutte le sedi si attuano gli adempi-menti per la tutela della sicurezza del pubblico previsti dalla legge. Ove necessario sono stati richiesti e otte-nuti i Certificati di Prevenzione Incendi, come a Palazzo Madama e al MAO. Sono stati redatti i piani di gestione e organizzazione delle emergenze e istituite le squadre per la gestione delle emergenze previa formazione del personale secondo quanto previsto dal DM 10/03/98. Sono inoltre state istituite le squadre di primo soccorso sanitario.Il personale di presidio e accoglienza del pubblico è stato formato sui temi della sicurezza al fine di poter prestare supporto al pubblico presente all’interno delle sedi nelle aree specificatamente dedicate (spazi musea-li, di conferenza, di accoglienza, ecc.).In occasione di eventi particolari (incontri, mo-stre temporanee, ecc.), svolti anche presso altre sedi, sono state approntate specifiche procedure per la messa in sicurezza dei luoghi sia in termini di allestimenti sia in termini di organizzazione, gestione e procedure per la sicurezza.A garanzia del mantenimento in sicurezza delle dota-zioni e degli impianti, in tutte le sedi sono stati istituiti i registri dei controlli per la verifica periodica secondo le cadenze richieste dalle norme e leggi applicabili. Tali verifiche vengono eseguite, in relazione alle speci-fiche competenze, o dal personale interno o dalle ditte di manutenzione.

La sicurezza e la privacyLa Fondazione ha assolto all’obbligo di redigere il Documento Programmatico sulla Sicurezza (Dps), in quanto vincolante, ai sensi del D. Lgs. N. 196/2003, per quei soggetti che trattano dati personali attraverso l’uso di strumenti elettronici. Il documento aggiornato è depositato presso la sede sociale e liberamente consultabile.Scopo del documento è delineare il quadro delle misure di sicurezza, organizzative, fisiche e logiche da adotta-re per il trattamento dei dati personali effettuato dalla Fondazione Torino Musei.Annualmente, entro il 31 marzo, il documento viene aggiornato e ne viene data comunicazione nella rela-zione di bilancio.

D.Lgs. n.81/2008

Art. 10 Decreto 20 maggio 1992 n. 569

Page 43: Fondazione Torino Musei

41

L’outsourcingLa Fondazione Torino Musei, per la particolare specifici-tà, affida ad aziende esterne alcuni dei servizi necessari alla tutela e alla conservazione del patrimonio artistico. Tali aziende, sulla base delle tipologie dei servizi ero-gati, sono selezionate attraverso procedure a evidenza pubblica secondo la normativa vigente.

Nel 2011 i servizi appaltati ad aziende esterne hanno riguardato principalmente le seguenti attività: • pulizia delle sale, degli uffici e delle strutture museali;• conduzione dei laboratori didattici e delle visite

Guidate (a cura della cooperativa Arké);• vigilanza armata e antincendio, notturna e diurna

(a cura della cooperativa REAR);• sicurezza;• manutenzione ordinaria degli immobili e degli impianti;• manutenzione e helpdesk del sistema informatico

(a cura di DS21 e Graffiti Multimedia)• logistica e trasporti• guardiania delle sale in occasione di manifestazioni

artistiche temporanee (a cura della cooperativa Arké);• mensa sostitutiva per i dipendenti.

L’attività delle aziende appaltatrici sono periodicamen-te monitorate verificando la conferma delle soglie di qualità definite nel contratto di affidamento.

Page 44: Fondazione Torino Musei

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AssicurazioniLa Fondazione fin dalla costituzione ha ottemperato a quanto previsto dall’art. 13, lett. m) della Convenzione stipulata con la Città di Torino, che dispone l’obbligo di “stipulare per tutta la durata della concessione in uso dei beni e dell’affidamento dei servizi adeguate polizze assicurative, presso primaria Compagnia di Assicurazio-ne, con l’espressa rinuncia da parte di quest’ultima di rivalsa nei confronti della Città di Torino, per la copertu-ra dei rischi di responsabilità civile verso terzi, compresi gli utenti del servizio, in relazione al servizio gestito, nonché polizza “All Risks” per la copertura assicurativa del patrimonio di beni culturali e comunque, di beni mobili concessi in uso, contro i danni, anche se arrecati da terzi, dovuti a furti o sottrazioni, perdite o danneg-giamenti, anche parziali.”La polizza più rilevante attivata dalla Fondazione è la copertura assicurativa del patrimonio di beni cultura-li e storico-artistici facenti capo alla Fondazione Torino Musei che, considerato l’ammontare del premio, vie-ne affidata mediante procedura aperta indetta ai sensi dell’art. 55, comma 5, e dell’art. 82, D.Lgs. 163/06. La polizza concerne la copertura assicurativa nella forma All Risks dei beni culturali di proprietà, posseduti o de-tenuti a qualunque titolo e anche temporaneamente, e/o concessi in uso dal Comune di Torino e da terzi alla Fondazione Torino Musei presso tutte le sedi museali e i depositi esterni entro il limite di risarcimento per giorno di € 60.000.000,00, e comporta un premio annuo di € 95.000,00.

Le altre polizze, attivate presso la Compagnia assicu-rativa Reale Mutua, e aggiornate recentemente, sono:• RCTO (responsabilità civile verso terzi): la polizza

garantisce la copertura dei danni fisici/materiali per re-sponsabilità civile derivante alla Fondazione, in qualità di concessionaria, per l’attività istituzionale di gestio-ne, custodia, conservazione e promozione del civico patrimonio museale. Tale garanzia è estesa all’attività relativa a eventi temporanei, anche organizzati da terzi, negli spazi di cui la Fondazione è concessionaria;

• RC dirigenti e consiglieri: la polizza garantisce la copertura dei danni patrimoniali per responsabilità civile dei dirigenti e dei consiglieri; tale copertura è stata successivamente estesa al personale dipenden-te (quadri e funzionari);

• incendio sull’edificio Palazzo Madama: tale copertura assicurativa (contro i rischi di incendio, eventi naturali ed eventi socio-politici) è stata attivata in ottemperan-za a quanto disposto nell’Atto di impegno sottoscrit-to tra la Fondazione e il Demanio per la concessione dell’immobile;

• tutela legale; • infortuni dirigenti per attività professionale;• infortuni Dirigenti per attività extraprofessionale;• RC Auto.

Page 45: Fondazione Torino Musei

43

università e altri enti e, in generale, con gli studiosi. Le competenze che sono richieste al personale specialisti-co riguardano anche la conoscenza dei materiali utiliz-zati e delle tecniche impiegate nella produzione delle opere; ciò non soltanto per valorizzare aspetti fonda-mentali di conoscenza, ma anche come precondizione per una corretta salvaguardia delle opere stesse.Tale attività di studio e ricerca è stata intensa anche nel 2011.

In occasione del convegno Filippo Juvarra (1678-1736) architetto dei Savoia, architetto in Europa, tenutosi dal 13 al 16 novembre nelle tre sedi di Palazzo Madama, Reggia di Venaria e Castello di Rivoli a cura dell’Ufficio Studi del Consorzio La Venaria Reale, della Bibliotheca Hertziana di Roma e del Politecnico di Torino è stato presentato il pro-getto di pubblicazione web dei volumi di disegni di Juvarra del Museo. Si tratta della prima tranche di messa on-line di circa trecento immagini dei primi due volumi di progetti, vedute e scenografie realizzate dall’architetto messinese tra il 1715 e il 1736 per il rinnovamento di Torino capitale barocca. La digitalizzazione del fondo di grafica ha preso avvio nel 2010 in collaborazione con la Facoltà di Lettere dell’Università di Torino e l’Accademia delle Scienze di To-rino. La scansione ad alta definizione è stata realizzata e interamente finanziata dalla SIAV - Sistemi Digitali di Pado-va, società specializzata nella gestione e riproduzione elet-tronica di documenti con applicazioni nel campo dei beni culturali. La pubblicazione sul web dei disegni di Palazzo Madama arricchisce le opportunità di libera consultazione avviate dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino nel 2002 per i propri album con il Corpus juvarrianum. La partecipazione all’Assemblea generale del Centre In-ternational d’Etude des textiles anciens tenutasi a Co-penaghen dal 3 al 6 ottobre, è stata occasione di con-fronto con l’attività delle principali istituzioni europee nello studio e conservazione del tessile antico, nonché di progetti comuni. È proseguita l’attività di ricerca sul tema degli smalti di Li-moges del Duecento, nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Piemonte e coordinato dalla Facol-tà di Lettere dell’Università degli Studi di Torino su Medieval enamels, metalwork and ivories in Piedmont: art-historical and scientific methods for their evaluation (MEMIP). In collaborazione con la Fondazione Accorsi-Ometto, in oc-casione della mostra tenutasi in autunno presso la stessa fondazione, è stata condotta una campagna fotografica dedicata alla raccolta di maioliche torinesi del XVIII secolo del museo. Con il Museo Richard-Ginori e con l’Associazione Amici di Doccia, si è proceduto all’identificazione e all’esame di una ventina di esemplari di ceramiche ottocentesche delle ma-nifatture fiorentine presenti nelle collezioni del Museo.

La gestione e la cura delle collezioniIl patrimonio artistico dei Musei della Fondazione è ge-stito e curato dai direttori attraverso loro collaboratori che presidiano e attuano la conservazione e lo studio delle opere permettendone la condivisione e la fruizio-ne da parte del pubblico.

Studi e ricercheÈ considerato compito primario lo studio delle collezioni permanenti dei Musei della Fondazione. Infatti, il continuo accrescimento delle conoscenze in questo campo costituisce una condizione irri-nunciabile per poter comunicare e trasmettere i valori propri del civico patrimonio artistico. Queste attività sono svolte anche al fine di pre-

disporre specifici strumenti comunicativi per facilitare la conoscenza delle collezioni da parte del pubblico: dall’e-laborazione di guide delle collezioni rivolte a un pubblico generico, a veri e propri cataloghi sistematici che puntano al dialogo con la comunità scientifica di riferimento.La coerenza con la storia delle collezioni è dunque uno dei parametri fondamentali cui tener conto nel selezionare gli ambiti di sviluppo della ricerca così come nel valutare le nuove acquisizioni di opere.Nello sviluppo della attività di ricerca, vengono adot-tate le più opportune strategie per mettere in risalto le possibilità di rapporto con musei, istituti di ricerca,

L’attività di ricerca storico-artistica delle collezioni e l’attività di supporto tecnologico a tutela del patrimonio è stata svolta ai sensi dell’art. 2428 comma 2 numero 1 del Codice Civile.

Per il progetto MEMIP l’Università

di Torino, come ente capofila, destina alla

Fondazione Torino Musei € 124.000.

Palazzo Madama

Page 46: Fondazione Torino Musei

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È stato portato a termine il lavoro di ricerca, iniziato nel 2009, sulla figura di Emanuele d’Azeglio, diplomatico col-lezionista, durante il suo periodo di ministro plenipotenzia-rio a Londra fino al definitivo rientro in Italia (1848-1874). Gli studi hanno messo in luce il suo ruolo all’interno della comunità scientifica inglese e hanno permesso, seguendo il formarsi della collezione, di ricostruire la rete di contatti con antiquari e collezionisti e di risalire a opere disperse o per-dute, con un significativo riflesso sia sulla conoscenza della antica produzione di alcune manifatture (Vezzi e Doccia in particolare) sia sulla messa a fuoco di altre importanti colle-zioni di porcellana e maiolica italiana formatesi in Inghilterra a metà Ottocento.

Grazie alla convenzione con il “Centro per la Conservazione e il restauro dei beni culturali La Venaria Reale” e l’Università degli Studi di Torino il Museo ha avviato uno studio finalizzato a una migliore conoscen-za e conservazione della grande tela di Pinot Gallizio, La Notte Barbara (1962). Nell’ambito dell’esposizione, Lorenzo Delleani in mostra, che si è svolta presso il Museo dell’Ottocento a Milano, è stato chiesto alla GAM di collaborare con un contributo per il catalogo. Il saggio ha offerto l’occasione per ripercorrere le vicende della formazione della raccolta di Ettore De For-naris, che vanta un nucleo di grande prestigio di tavolette di Delleani. L’iniziativa ha permesso di ricostruire buona parte della biblioteca appartenuta al mecenate della GAM ritro-vando tasselli importanti per la sua formazioneculturale e il suo gusto.

Nell’ambito delle attività di conservazione del Giardino il Museo ha proseguito la costruzione dell’Index seminum che consente di accedere a scambi nazionali e internazioni di piante e sementi. Sono state introdotte 14 nuove specie nel giardino delle delizie, 4 nel giardino dei semplici e 6 varietà di ortaggi antichi. In particolare i rap-porti con il Conservatoire National des Plantes medicinales et industrielles di Milly-la-Forêt ha consentito di introdurre specie rare e di valore.

AcquisizioniÈ compito dei Musei perseguire l’arricchimento del pro-prio patrimonio favorendo le donazioni e impostando una politica di acquisti. La Fondazione definisce le proprie politiche di acquisizio-ne sulla base di un programma che rende noti gli indiriz-zi e i criteri di incremento delle collezioni, coerenti con la missione di ogni Museo, individuando di volta in volta:• i settori che necessitano di incremento e valorizzazione

(potenziamento e completamento di collezioni già esi-stenti o apertura di nuovi filoni collezionistici);

• gli obiettivi che si intendono raggiungere in termini di miglioramento dei servizi al pubblico (esposizione dei nuovi acquisti nell’ambito del percorso museale, pos-sibile impatto sul pubblico ed effetti nel gradimento del servizio);

• le strategie che si intendono adottare per raggiungere le finalità prefissate.

La gestione del patrimonio cultuale e le azioni di incre-mento e acquisizione delle opere, sono guidate dagli obiettivi dettati dal Decreto Ministeriale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 10 maggio 2001, secondo il quale ogni Museo deve adottare e rendere pubblici gli indirizzi e i criteri di incremento delle colle-zioni, impegnandosi a rivederli periodicamente.Sulla base della natura e della storia delle collezioni, le fi-nalità dei Musei della Fondazione che guidano le scelte in merito a incrementi e acquisizioni sono rintracciabili nel promuovere la conservazione, lo studio e la conoscenza delle arti dal medioevo all’età contemporanea, dell’arte in Piemonte e nei territori culturalmente connessi, delle arti applicate, dell’arte dell’Estremo Oriente e, infine, la valorizzazione della storia della Città di Torino.Come già accennato nella parte relativa ai compiti del Comitato Scientifico, le proposte di acquisizione sono indicate dai direttori dei Musei e vengono poi sottopo-ste al parere – obbligatorio, ma non vincolante - del Comitato, il quale tiene conto dei seguenti parametri: • valore storico-artistico delle opere;• capacità dell’acquisizione di valorizzare il patrimonio

museale;• non sussistenza di condizioni illecite;• congruità del costo.

Inoltre, perché l’opera in esame possa arricchire il patrimonio della Fondazione Torino Musei deve sod-disfare i seguenti criteri dettati dalle Linee Guida del Regolamento per le acquisizioni museali, approvato dal Consiglio direttivo nel 2004 (vedi infra Procedure e regolamenti):• Valorizzazione: sviluppare il patrimonio del Museo

migliorandolo sia in termini qualitativi e sia in termini quantitativi, accrescendone il valore storico e culturale.

• Coerenza: risarcire eventuali lacune, assimilabili ad anelli mancanti nella catena delle serie storiche, tec-niche e formali, alla luce del fatto che ogni collezio-ne presenti un profilo peculiare legato alle specifiche condizioni della sua formazione nel tempo sempre perfettibile.

• Efficacia: sperimentare nuove prospettive di approccio al patrimonio permettendo la realizzazione costante nel tempo di programmi di esposizioni temporanee.

• Congruità: rispettare i criteri generali di equilibrio rispetto alla dimensione organizzativa della struttura.

GAM

Borgo Medievale

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Le nuove acquisizioni vengono considerate sul piano del valore monetario dell’opera confrontandolo con quello di altri oggetti di classe affine e sul piano delle concrete potenzialità di gestione della struttura stes-sa, spazi espositivi e di deposito.

• Eccezionalità: aprire il Museo a nuove prospettive culturali e soddisfare potenzialità ancora inespresse del servizio. Anche se non immediatamente ricondu-cibili al profilo storico del Museo, nuove acquisizioni possono rappresentare eventi particolarmente prege-voli, sul mercato o per via di donazioni, che di fatto meritano la giusta considerazione.

Le acquisizioni attuate dalla Fondazione sono effettua-te in nome e per conto della Città di Torino a cui appar-tiene il patrimonio artistico.Nel corso del 2011 stando la difficile congiuntura eco-nomica non si sino effettuate dirette acquisizioni.Va ricordata però la generosa attività della Fondazio-ne De Fornaris e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT che da anni acquistano opere d’arte a favore della GAM.La Fondazione è inoltre destinataria di alcune donazio-ni di opere d’arte da parte di privati cittadini e collezio-nisti. Alcune donazioni, di modico valore, sono state attuate con semplice scambio di lettere e consegna dell’opera, altre sono state perfezionate attraverso la forma dell’atto pubblico.

Conservazione e restauro delle opereUno degli aspetti cruciali della professionalità dello staff artistico che opera nei Musei è l’impegno a garantire la conservazione, la gestione e la cura delle collezioni. In sintonia con le disposizioni contenute nell’Atto di in-dirizzo sui criteri tecnico-scientifico e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei (D.M. 10 maggio 2001) e con gli orientamenti regionali, la conservazione delle collezioni è intesa come l’insieme delle disposizioni, azioni e strumenti il cui fine è orientato a prolungare la vita delle opere e a prevenirne il deterioramento.Nell’operatività quotidiana questo impegno si traduce nell’elaborazione di schede e documenti che faciliti-no l’osservazione delle condizioni delle opere, nella si-stematica documentazione di quanto è attinente alla conservazione e al restauro e, ancora, all’utilizzo delle tecnologie disponibili per la gestione del patrimonio e per il monitoraggio ambientale. L’impegno a osservare standard adeguati per la conservazione delle opere trova applicazione non solo nell’esposizione permanente dei Musei e nelle mostre, ma anche nei confronti delle ri-chieste di prestito che giungono da parte di musei ed enti esterni. Un’attenzione particolare è rivolta ai beni appartenenti alle collezioni ma collocati in deposito o in comodato fuori dai Musei. Queste opere sono incluse nelle politiche conservative previste per le raccolte muse-ali e per questo ne vengono accertate periodicamente le condizioni e ne viene predisposto il ritiro qualora non vi siano adeguate garanzie per la loro conservazione.

Le attività che concorrono a garantire le condizioni di conservazione del patrimonio sono:• la collocazione delle opere in spazi sufficienti, idonei

e sicuri sia per quanto riguarda l’esposizione perma-nente sia per quanto concerne i locali adibiti a depositi;

• il mantenimento di condizioni ambientali adeguate e il loro regolare monitoraggio (temperatura, umidità relativa e illuminamento);

• la presenza di personale qualificato (formazione, esperienza e specializzazione alla conservazione);

• la cura costante dei registri inventariali e l’attivazione di azioni di catalogazione e documentazione dei beni, anche attraverso la progettazione e lo sviluppo di programmi e di tecnologie informatiche;

• la raccolta, la verifica e l’archiviazione, in stretta collaborazione con l’Archivio Fotografico, di tutta la documentazione relativa ai restauri, cui si accompa-gna lo sforzo per colmare eventuali lacune nella do-cumentazione di precedenti interventi;

• l’elaborazione di specifiche schede per le opere che vengono concesse in prestito e in cui vengono ripor-tati i dati relativi alle condizioni ambientali e altre in-dicazioni utili per la loro conservazione.

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Gli interventi di restauro e di manutenzione delle opere delle collezioni nel corso dell’anno hanno interessato tutti i Musei e l’Archivio Fotografico.

Palazzo Madama, grazie al finanziamento della Con-sulta per la Valorizzazione dei Beni artistici e culturali di Torino, ha potuto avviare il restauro della peota di Carlo Emanuele III, realizzata nel 1730 a Venezia e arrivata a Torino nel 1731 dopo un lungo viaggio sul Po. L’inter-vento di restauro sarà effettuato dal Centro Conserva-zione e Restauro di Venaria Reale e, per le caratteristi-che peculiari dell’opera, coinvolge sia il laboratorio dei Manufatti lignei sia quello dei dipinti su tela e su tavola, oltre che i Laboratori scientifici per le attività diagnosti-che. Imbarcazione di gala, la peota fu donata nel 1873 da Vittorio Emanuele II alla Città di Torino. Fino al 1989 rimase esposta a Palazzo Madama. Con la chiusura del museo, essa venne depositata presso il laboratorio Ni-cola Restauri di Aramengo d’Asti, e nel 2002 è stata concessa in comodato alla Reggia di Venaria. Alla GAM si sono conclusi 39 restauri. Tra questi un caso interessante realizzato in occasione del prestito per la mostra “Moda in Italia. 150 anni di eleganza (Reggia di Venaria)” è il recupero di un busto della con-tessa di Castiglione scolpito da Giovanni Vela, che volle ironicamente sottolinearne il fascino mondano con l’i-scrizione La Vanità.

Conservazione e restauro degli edificiLe iniziative legate alla conservazione e al restauro del patrimonio edilizio della Fondazione sono strettamen-te collegate al complessivo progetto di riqualificazione degli immobili. A Palazzo Madama è stato realizzato nel fossato il progetto del giardino medievale e al Borgo Medievale sono iniziati i lavori per il restauro e la rifunzionalizza-zione del complesso Ex Ristorante San Giorgio.

Ricostruito nel fossato di Palazzo Madama, si ispira al giardino medievale allestito tra il

1402 e il 1415 nelle adiacenze del castello di Torino, noto come castello di Porta Fibellona: originariamente si estendeva dalla Porta Fibellona (lato sud-est dell’edi-ficio), al ponte della Pusterla (lato nord). Le notizie sul giardino quattrocentesco derivano dai Conti della Vica-ria e Clavaria di Torino, in cui sono registrate - accanto alle spese per l’ingrandimento del castello, voluto da Ludovico d’Acaia - anche quelle per le Opera viridaria.Il giardino medievale presentava un iardinum domini, dentro la cinta muraria della città, con pergolato per la vite e gabbie di uccelli rari; un hortus, chiuso a chia-ve e circondato da filari di peri e meli; un viridarium, boschetto, con frutteto e vigneto, contro la faccia-

ta orientale del castello, ancora al di qua del fossato, con annessi falconara, pollaio, colombaia e porcilaia. Dopo una fase di abbandono nel Cinquecento e le tra-sformazioni sei e settecentesche, nell’Ottocento ven-ne ripristinato un giardino “all’inglese” all’interno del fossato, poi lasciato in abbandono per tutto il secolo successivo. Il progetto di ricostruzione del giardino ha seguito fedelmente le indicazioni contenute nelle fonti per quanto riguarda la suddivisione in tre zone distinte (giardino del principe, orto e viridarium), la presenza di arredi e costruzioni (falconara, pollaio, porcilaia, topia), e di specie arboree citate nei documenti medievali. In parallelo, sono stati inseriti nuovi elementi d’arredo per rendere il giardino più ricco (la fontana), più accessibile (la scala moderna di collegamento con la piazza e la passerella in legno che lo attraversa lungo i tre lati) e più sicuro (corpi illuminanti e telecamere per la vide-osorveglianza). Inoltre sono state aggiunte numerose colture, piante ornamentali e specie arboree, basan-dosi sui trattati di agronomia dell’Italia settentrionale del XIV-XV secolo. Il cantiere di recupero dei fossati e ricostruzione del giardino medievale è stato avviato già nel 2009, grazie al contributo della Fondazione CRT nell’ambito del più ampio progetto “Giardini e parchi storici del Piemonte”.Il giardino medievale è stato inaugurato il 4 luglio 2011.

Nel 2011 ha preso definitivamente avvio il can-tiere di restauro, riqualificazione e rifunziona-lizzazione del complesso ex San Giorgio diretto e curato dal Settore Edifici della Cultura della Città di Torino.I lavori hanno riguardato i consolidamenti strutturali eseguiti con le sottomurazioni della murature portante, la demolizione dei bassi fabbricati del ristorante lungo il Po, la realizzazione del basamento del dehor esterno, le operazioni di pulitura, consolidamento e finitura delle facciate della case di Ozegna, Mondovì e della torre di Avigliana. Sono stati, poi, realizzati i necessari interventi di restau-ro nei locali interni destinati a caffetteria: predisposi-zione per l’impianto termico, posa del riscaldamento a pavimento, impianto elettrico, illuminazione di emer-genza, allaccio alla cabina elettrica, posa dei controsof-fitti, dei pavimenti e dei rivestimenti nei locali di servizio alla caffetteria.

PrestitiI Musei della Fondazione si sono impegnati nel prestito di opere prevalentemente a musei dotati di proprie col-lezioni, nell’ambito di una politica di scambi improntata alla reciprocità. Opere sono state concesse in prestito, nel rispetto delle condizioni di tutela, anche a istituzioni ed enti non museali.

Il giardino del castello.

Cantiere ex San Giorgio al Borgo Medievale.

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L’attività di prestito di opere a mostre esterne rientra nel-le finalità di valorizzazione delle collezioni e nelle finalità di studio e scambio con le istituzioni culturali nazionali e internazionali. Il prestito delle opere contribuisce al pro-gresso della conoscenza delle collezioni e ne permette il confronto e la messa in relazione con contesti più ampi. La gestione dell’attività di prestito è affidata alle com-petenze della specifica figura professionale del registrar (vedi supra). Nel 2011 sono state concesse in prestito 119 opere. Nello specifico 22 di Palazzo Madama (20 a musei italiani e 2 a musei europei), 95 della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (85 a musei italiani, 5 a musei europei e 5 musei extra europei) e 2 del Museo d’Arte Orientale (a musei italiani).

7. Opere concesse in prestito suddivise per destinazione

CatalogazioneI Musei della Fondazione svolgono un’attività di inventa-riazione e di catalogazione volta al censimento dell’inte-ro patrimonio museale e finalizzata a renderne più effi-cace e agevole la gestione. L’implementazione di nuovi software consente di meglio organizzare i dati attinenti alle opere delle collezioni e di rendere più facili e capillari interrogazioni, sia per le esi-genze interne sia per soddisfare le richieste provenienti dall’esterno.Due sono gli inventari corredati di immagini a disposizio-ne, uno cartaceo e uno informatizzato, entrambi consul-tabili presso gli uffici del Museo.Le schede cartacee e informatiche contengono i riferi-menti agli inventari precedenti, tutti i dati descrittivi atti-nenti all’opera, lo stato di conservazione, l’indicazione di eventuali restauri, le modalità di acquisizione, le notizie

storico critiche e quelle bibliografiche.Le opere sono inventariate in base alla tipologia tecnica d’appartenenza e/o provenienza geografico-culturale o di ingresso esemplificato sulle schede dell’ICCD (Istituto Centrale di Catalogazione e Documentazione, organo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali).Nelle diverse realtà museali facenti parte della Fondazio-ne è presente una figura incaricata a svolgere l’attività di documentazione e registrazione.Tale ruolo prevede:• la partecipazione alla programmazione e pianificazione

delle attività di catalogazione;• la realizzazione e l’aggiornamento delle schede di

inventario;• il perfezionamento della metodologia e degli strumenti

di catalogazione adottati e il conseguente adegua-mento delle tecnologie informatiche;

• la ricerca, l’acquisizione e l’organizzazione del mate-riale documentario relativo alla storia del Museo e delle collezioni;

• l’organizzazione del servizio di consulenza e assistenza per la consultazione dei documenti da parte del perso-nale interno e del pubblico.

Nel 2011 a Palazzo Madama è proseguita la schedatura delle collezioni numismatiche del Medagliere.Presso la Biblioteca d’Arte è stata avviata la catalogazio-ne del fondo di libri donati dal prof. Enrico Castelnuovo.Al MAO si è avviato un progetto di collaborazione con la Hosei University di Tokyo e con l’Università di Zurig per la catalogazione degli oggetti buddhisti giapponesi presenti in Europa ed è continuata la catalogazione delle opere della collezione permanente giapponese.

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Italia Europa Estero

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La cultura della qualitàI Musei della Fondazione erogano i servizi secondo cri-teri di efficacia ed efficienza nel rispetto della qualità, adottando opportuni indicatori per valutare il livello delle prestazioni. In particolare:• per efficacia s’intende la fornitura di prestazioni e

servizi al massimo livello quantitativo e qualitativo rispetto alle esigenze degli utenti e perseguendo la loro soddisfazione;

• per efficienza s’intende la fornitura di prestazioni e servizi al massimo livello quantitativo e qualitativo ri-spetto alle risorse a disposizione e ai programmi sta-biliti, in termini di maggiore semplificazione, minori adempimenti burocratici e riduzione di costi.

Gli standard musealiLa Fondazione Torino Musei dichiara la volontà di assi-curare il rispetto e l’impegno verso la qualità allinean-dosi agli standard minimi di qualità dettati dal Decreto ministeriale del 19 ottobre 2001.Gli standard costituiscono un «insieme di criteri e re-gole per definire i requisiti minimi necessari all’esisten-za del museo e al suo funzionamento», traducendo in norme e linee guida una cultura della gestione che, pri-ma del 2001, non aveva trovato formale espressione in un testo di legge.Gli standard comprendono requisiti minimi e adempi-menti ineludibili, linee guida e procedure obbligatorie o

volontarie in un quadro finalizzato alla qualità globale e al miglioramento continuo dei servizi offerti dai musei.I settori di riferimento del Decreto Ministeriale che orientano l’organizzazione e la gestione della qualità della Fondazione Torino Musei, rispecchiano nella so-stanza gli ambiti presi in considerazione dal Codice deontologico ICOM e sono relativi allo status giuridi-co, all’assetto finanziario, alle strutture del museo, al personale, alla sicurezza, alla gestione e cura delle col-lezioni, ai rapporti con il pubblico e ai rapporti con il territorio. Un fattore di qualità è un elemento rilevante per la per-cezione della qualità del servizio lato utente: ne sono un esempio la fruizione e accessibilità, la professionalità e il livello di attività di studio e ricerca ecc. Gli indicatori, di conseguenza, sono i criteri di misu-razione dei singoli fattori di qualità, e rappresentano di fatto la connessione tra il fattore che determina la qualità percepita dall’utenza e il livello che si garantisce nell’impegno di qualità da parte dell’ente erogante, in questo caso i musei.Dal 2009 il Segretario Generale della Fondazione fa parte della Cabina di Regia istituita dalla Regione Piemonte per procedere all’accreditamento dei musei piemontesi, accreditamento ottenuto a seguito della valutazione del rispetto degli standard definiti dal cita-to Decreto Ministeriale. Dal 2010 il direttore di Palazzo Madama e il vice direttore della GAM partecipano ai lavori del Comitato regionale che integra le valutazioni espresse dalla Cabina di Regia.

Nel 2011 la Fondazione ha proseguito inoltre l’analisi di benchmarking sui servizi e sulla gestione di alcuni tra i più conosciuti musei torinesi, nazionali e stranieri per verifica-re il proprio allineamento ai principali standard museali. Il confronto con l’esterno permette di valutare le peculia-rità dell’azienda, paragonandole alle altre di eguale livello.L’esatta autopercezione permette di cogliere le oppor-tunità offerte al fine di rafforzare il proprio vantaggio competitivo. Non solo, ma consente di conoscere la propria posizione in termini di performance di qualità, d’organizzazione e di gestione manageriale.Guardando alle esperienze di altri enti, si viene anche a conoscenza delle proprie criticità. Ciò può allora essere ri-levante per indicare le aree dove non si raggiunge l’eccel-lenza e che potrebbero essere oggetto di miglioramento.

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I SERVIZI AL PUBBLICO

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è un servizio condotto da gestori esterni specializzati;• zone relax: presenti presso Palazzo Madama (in

Museo e in Giardino); aree verdi presso il Borgo Medievale;

• sale di consultazione e studio: Palazzo Madama.

Gli operatori di sala sono dedicati esclusivamente ai servizi di custodia e accoglienza al pubblico. In particolare gli operatori• garantiscono la sorveglianza degli ambienti di

deposito e guardaroba;• segnalano eventuali cambiamenti ambientali;• monitorano il funzionamento della strumentazione;• regolano l’accesso alle sale per garantire la migliore

fruizione del patrimonio museale;• forniscono informazioni essenziali su percorsi, opere,

servizi e attività del Museo;• svolgono attività di biglietteria.

I Musei della Fondazione offrono una serie di supporti alla fruibilità della struttura per tutte le diverse tipologie di disabilità che necessitano in particolare di tecnologie assistite che non si limitano solo a facilitare la disabilità motoria ma mirano ad accogliere il più ampio ventaglio di disagi sia fisici sia mentali.Il sostegno alla disabilità non riguarda solamente speciali materiali di supporto alla visita, come le audioguide per ipovedenti e i supporti cartacei in braille, bensì attività e percorsi espositivi mirati gestiti dai Servizi educativi. Nel 2011 a Palazzo Madama, in occasione dell’apertura del Giardino del Castello, è stato realizzato un percorso per visitatori ipovedenti.Al fine di tutelare questi utenti diversamente abili la leg-ge italiana ha introdotto delle norme vincolanti relative all’accessibilità dei siti web della Pubblica Amministra-zione. La Fondazione Torino Musei ha adeguato tutti i suoi siti in ottemperanza alla Legge n. 4 del 2004 – nota come Legge Stan-ca – nella convinzione che accessibilità voglia dire soprattutto e-partecipation, cioè la rimozione delle barriere informa-tiche oltre che dismissione delle barriere strutturali comunemente prese in considerazione.

L’accoglienzaLa Fondazione pone l’utente al centro della progetta-zione e della gestione delle attività e dei servizi museali e avverte l’urgenza di di interpretare le aspettative del pubblico e di verificarne il gradimento: i responsabili e i curatori dei Musei tendono a un progressivo migliora-mento dei servizi rivolti al pubblico, accentuandone il confronto con le esperienze straniere.Il principio ispiratore è, dunque, l’accoglienza: insieme alle opere, il pubblico è la ricchezza più grande dei Mu-sei quindi occorre garantire ai visitatori cura e atten-zione quotidiana, un servizio efficiente e coordinato, un’assistenza qualificata, disponibile e cordiale. Nei Musei il visitatore dispone a vario titolo di mate-riali informativi di sala, quali brochure, pieghevoli, au-dioguide per adulti, bambini e ipovedenti, audiotour, schede mobili, postazioni multimediali di approfondi-mento tematico e di aiuto alla visita.La Fondazione Torino Musei ha reso le proprie sale ac-cessibili proponendo un ambiente confortevole e cultu-ralmente stimolante.Nelle diverse sedi le facility di cui il pubblico può dispor-re sono:• guardaroba e deposito bagagli: presenti e presidiati

presso tutti i Musei della Fondazione;• libreria: presso GAM, Palazzo Madama e Museo d’Arte

Orientale condotta da un gestore esterno specializza-to; presso il Borgo e la Rocca Medievale gestita diret-tamente dalla Fondazione;

• caffetteria: presente presso GAM e Palazzo Madama

La legge n.4 del 9 gennaio 2004, comunemente chiamata “Legge Stanca”, definisce i soggetti che

devono garantire l’accessibilità dei propri siti e sistemi

informatici, per garantirne il completo accesso anche a

tutti coloro che necessitano di tecnologie assistite.

Logo simbolo di adeguamento alla legge Stanca per i siti web.

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Palazzo MadamaMuseo Civico d’Arte AnticaSarà l’Italia. La ricostruzione del primo Senato Sala del Senato 16 marzo 2011 – 8 gennaio 2012Prorogata fino al 18 marzo 2012

Palazzo Madama ha festeggiato i 150 anni dell’Unità d’I-talia ricostruendo l’aula del Senato che aveva avuto sede nell’edificio dal 1848 al 1864. La ricostruzione è stata re-alizzata in collaborazione con i laboratori di scenografia del Teatro Regio di Torino, sulla base di una ricerca sto-rica e archivistica che ha delineato le vicende del primo allestimento e le successive trasformazioni. All’interno dell’aula uno spettacolo multimediale ha raccontato con video e audiodrammi la storia del Sena-to, i grandi discorsi del Risorgimento, i temi discussi e votati in aula. Sui banchi dei senatori sono stati appog-giati alcuni oggetti, quali libri, lettere, cappelli, spade, ecc., e brevi biografie che hanno raccontato la storia esemplare di 15 illustri senatori. Al termine del percorso il visitatore si è trovato di fronte a una cabina elettorale che, attraverso un sofisticato software, permetteva di votare a favore o contro le proposte di legge discusse in aula.L’allestimento non è stato concepito solo come spazio da visitare, ma come un forum dove confrontarsi, par-tecipare a spettacoli teatrali, concerti e lezioni. Una pubblicazione corredata da DVD ha raccolto gli esi-ti delle ricerche avviate per la mostra dando conto delle problematiche legate alla progettazione della ricostru-zione e del percorso storico multimediale. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di Fondazione CRT e Comitato Italia 150. A completamento dell’allestimento, al primo piano del palazzo, le vetrine della Piccola Guardaroba e del Ga-binetto Cinese hanno accolto le stampe moderne delle fotografie storiche del 1927 (lastre conservate presso la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici) su cui si è basata la ricostruzione dell’Aula del Senato, nonché alcune vedute ottocentesche di Piazza Castello, tra cui quella prospettica di Carlo Bossoli che ritrae il palazzo dal lato meridionale.

Le mostre e le attività culturali

Gli Uffici Mostre dei diversi Musei si occupano dell’attività artistica coordinando e organizzando le manifestazioni espositive seguendo ogni singolo momento del complesso processo di realizzazione.Le mostre sono proposte e progettate dai diret-

tori dei Musei con l’apporto, se necessario, di consu-lenti esterni.Le mostre si attivano secondo uno specifico progetto ar-tistico, mediante il prestito di opere provenienti general-mente da altre collezioni, pubbliche e private. Un’altra tipologia di mostra riguarda la documentazione di specifiche tematiche, consentendo l’eventuale esposi-zione di opere in deposito oppure evidenziandone esiti di studio o di restauro. Infine, specialmente per l’arte contemporanea, alcune mostre si prefiggono di documentare il lavoro di artisti già affermati o emergenti. Le varie iniziative sono prodotte e organizzate tenendo conto della peculiarità di ciascuna sede.Le mostre organizzate dai Musei della Fondazione di norma si inseriscono nel percorso museale e quindi non hanno una bigliettazione propria, diversa da quella del Museo. Nello stesso modo e con altrettanta cura gli Uffici Mo-stre gestiscono le attività che riguardano l’organizzazio-ne di eventi quali concerti, rassegne artistiche, proiezioni cinematografiche, conferenze, ecc.

Nel 2011 il costo per mostre e manifestazioni risulta pari al 13% del costo complessivo della produzione.

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La città in tasca. Un secolo di almanacchi Palmaverde dalla collezione di Giuseppe Pichetto14 dicembre 2011 – 11 marzo 2012, Gabinetto Cinese e Piccola Guardaroba

La raccolta di 134 alma-nacchi, datati tra il 1741 e il 1886, ha permesso di ripercorrere più di un secolo di storia di Torino. L’almanacco Palmaverde, così definito dalla palma impressa sul frontespizio come emblema di pace e di gloria, fu pubblica-to ogni anno dal 1722 al 1888. Era un piccolo li-bro, comodo da tenere in

tasca, che conteneva le previsioni sull’anno e ogni tipo di informazione pratica per la vita dei cittadini. I libretti, presentati in mostra, sono stati esaminati da diversi punti di vista: i contenuti, le antiporte, le illustrazioni a stampa e gli appunti manoscritti, le legature e le carte decorate. Accanto agli almanacchi è stata presentata una miniatu-ra di Francesco Gonin che ritrae Camillo Cavour.

Michelangelo: Madonna col Bambinodal 7 dicembre 2011 al 12 febbraio 2012

In occasione dell’iniziativa promossa dalla Città di Torino A Torino sarà un Natale coi fiocchi il Museo ha ospitato l’esposizione di un disegno di Miche-langelo raffigurante la Madonna col Bambino, proveniente da Casa Buo-narroti di Firenze. Il disegno è stato esposto nello spazio della Corte

Medievale, con conseguente modifica della porta che dal Voltone si apre su Sala Acaia e la progettazione de-gli apparati multimediali di supporto alla visita.

Durante l’intero anno il Museo è stato interessato da una fitta programmazione di conferenze, lezioni, semi-nari e di laboratori, tra i quali ricordiamo Madama Knit, Ora d’Arte e gli Aper-in-mostra, aperitivi con visita gui-data che si sono proposti come valida occasione di edu-tainment, in alternativa alla tradizionale visita guidata.

Galleria Civica d’Arte Moderna e ContemporaneaLo Sguardo persistente. Fotografie dalle collezioni GAM 18 febbraio – 4 aprile

L’esposizione di fotografie delle collezioni GAM negli spazi dell’Underground Project ha messo a confronto alcuni dei più noti autori italiani presenti nelle collezioni del museo, fra cui Luigi Ghirri, Claudio Abate, Mimmo Jodice, Franco Fontana, Gabriele Basilico, Paolo Mussat Sartor, Giuseppe Penone, Nino Migliori. Il percorso è stato costruito sull’analisi di una particola-re tendenza della fotografia, che rifiuta il ruolo di istan-tanea ed esalta invece le peculiari possibilità di analisi e rappresentazione della realtà, utilizzando forme e lin-guaggi direttamente legati alla storia dell’arte, quali ad esempio il paesaggio d’esterno, d’interno e il ritratto.

Nuovo allestimento delle collezioni (I e II piano)Dal 3 marzo

Il nuovo allestimento tematico delle collezioni è stato così organizzato: le sezioni tematiche “Anima” e “In-formazione” (primo piano), “Malinconia” e “Linguag-gio” (secondo piano). L’ideazione dei percorsi è stata proposta da quattro docenti universitari: “Anima”, da Vito Mancuso, professore ordinario di Teologia Moderna e Contemporanea presso l’Università San Raffaele di Mi-lano; “Informazione”, da Mario Rasetti, professore or-dinario di Fisica Teorica, modelli e metodi matematici al Politecnico di Torino; “Malinconia”, da Eugenio Borgna, primario emerito di Psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara e libero docente in clinica delle malattie ner-vose e mentali all’Università di Milano; “Linguaggio” da Sebastiano Maffettone, professore ordinario di Filosofia Politica presso la facoltà di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli di Roma.

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Complessivamente sono state esposte 229 opere, 160 delle quali prima non avevano trovato collocazione nelle sale. Tra queste anche alcune nuove acquisizioni come Einschüsse di Anselm Kiefer, Senza Titolo di Giu-seppe Maraniello, La Fontaine di Marc Dion, la Quinzai-ne di Nanni Balestrini e l’opera donata da Ugo Nespolo, Senza Titolo. Per il nuovo allestimento sono state apportate delle scelte curatoriali precise: ogni artista compare in un solo percorso che meglio si identifica con la sua poetica ed è stato pensato un andamento ciclico per piano, per cui la chiusura di un percorso si configura come prelu-dio all’inizio del successivo. Si è cercato di apportare alcune migliorie di comuni-cazione e servizi per il pubblico: nelle didascalie sono state inserite numerose informazioni inerenti l’artista e l’opera, aggiungendo tra le notizie la provenienza per valorizzare e divulgare l’importanza storica del pa-trimonio museale. Sono stati realizzati pannelli di sala e una piccola brochure, gratuitamente distribuita con il biglietto, per guidare il visitatore nel percorso delle collezioni. I testi dei curatori che hanno proposto le tematiche d’allestimento, i saggi di inquadramento storico-arti-stico da parte di storici dell’arte e le schede di tutte le opere sono raccolti in un catalogo comprensivo di più volumi: il primo di questi è stato presentato nel mese di febbraio 2012.

L’austera bellezza: cartoni inediti di Enrico Reffo dal Gabinetto Disegni e Stampe GAM A cura di Virginia Bertone19 maggio – 2 ottobre La mostra che ha inaugurato il nuovo spazio di Wunderkam-mer, al secondo piano, è stata dedicata ad Enrico Reffo (Tori-no 1831-1917), uno dei maggiori talenti che la pittura sacra abbia saputo esprimere nella seconda metà dell’Ottocento. I cinque cartoni presentati, che costituiscono il nucleo di questo artista, testimoniano le fasi di attuazione delle de-

corazioni ideate da Reffo per alcune chiese torinesi di nuo-va edificazione: San Giovanni Evangelista in corso Vittorio Emanuele II, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo in largo Sa-luzzo e i Santi Angeli Custodi, in via Avogadro. Accanto ad essi è stato esposto un altro oggetto legato al cantiere di San Giovanni Evangelista: un raro modello ligneo, for-se l’unico conservato tra quelli eseguiti dall’artista, con cui Reffo sottopose a don Giovanni Bosco l’idea della grande Crocefissione che ora decora il catino absidale della chiesa.

EroiA cura di Danilo Eccher 18 maggio – 23 ottobre. Prorogata fino al 6 novembre

La grande esposizione realizzata con il contributo di Alessandro Rabottini, ha costituito una connessione ideale tra mostre di taglio istituzionale, più fortemente storico e quelle dedicate alle sperimentazioni contem-poranee. Intento della mostra è stato sottolineare l’eter-na attualità dell’eroismo poetico presentando il lavoro di coloro che osano, che hanno il coraggio di operare una scelta fino a farsi portatori con la loro arte di nuovi valori sociali. I 23 artisti chiamati a presentare i loro la-vori, volutamente di grande formato e magniloquenti, alcuni realizzati appositamente site specific sono stati: Marina Abramovic, Pawel Althamer; Georg Baselitz; Christian Boltanski; Louise Bourgeois; Francesco Cle-mente; Latifa Echakhch; General Idea; Ilya and Emilia Kabakov; Anselm Kiefer; Sigalit Landau; Mark Manders; Mario Merz; Mike Nelson; Hermann Nitsch; Michelangelo Pistoletto; Pietro Roccasalva; Jenny Saville; Sean Scul-ly; Thomas Schütte; Cy Twombly; Francesco Vezzoli; Danh Vo. Per dare spazio a questo grande progetto sono stati oc-cupati entrambi gli spazi dedicati alle mostre temporanee: l’Exhibition Area e l’Underground Project che per l’occasio-ne sono stati riprogettati dall’architetto americano Bill Katz.

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Dialoghi. James Brown. FirmamentA cura di Danilo EccherGAM – Exhibition Area25 novembre 2011 – 12 febbraio 2012

Il progetto persegue la valorizzazione e lo studio scien-tifico delle collezioni permanenti del Museo. Periodica-mente artisti affermati sulla scena internazionale sono invitati a studiare e analizzare il patrimonio della GAM sotto la guida del dipartimento curatoriale. A una pri-ma fase di osservazione e approfondimento segue la progettazione di un percorso espositivo in cui la pro-duzione dell’artista invitato è posta in confronto con una selezione di capolavori del museo. La prima mostra ha visto protagonista l’americano James Brown che emerge sulla scena artistica internazionale negli anni ’80 esponendo con i graffitisti, Keith Haring, Jean Mi-chael Basquiat e Kenny Scharf, e la cui fama è legata a galleristi di importanza storica come Toni Shafrazi, Leo Castelli e Lucio Amelio.

Alla GAM Brown ha presentato la produzione più re-cente: la serie Firmament, che si compone di nove tele di grande formato e numerosi studi sulla forma e sul colore. La serie Firmament è parte di un’opera monu-mentale The Planets, incominciata da Brown nel 2003 e dedicata alla tema dei pianeti per un totale di ottan-tuno dipinti James Brown ha deciso di porre in relazione le sue ope-re con capolavori di maestri come Hans Arp, Giorgio Belloni, Felice Carena, Felice Casorati, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Medardo Rosso, Giuseppe Sartoris, che hanno costituito esperienze fondamentali per la storia dell’arte moderna e contemporanea.

Giuseppe Pietro Bagetti al servizio di NapoleoneFogli scelti dagli Album napoleoniciA cura di Virginia Bertone 20 ottobre – 11 dicembre

Il nuovo ciclo di esposizioni in Wunderkammer si è aperto con un omaggio all’artista torinese Giuseppe Pietro Bagetti (1764 – 7831) che con la sua ricerca, svolse un ruolo chiave nel quadro del rinnovamento della pittura piemontese tra fine Settecento e primo Ottocento. L’esposizione ha presentato una scelta di di-segni acquerellati che fanno parte di un nucleo di 103 disegni delle campagne napoleoniche in Italia, le Vues des Campagnes des Français en Italie (1796 e 1800) che Vittorio Viale acquisì per le raccolte civiche negli anni Cinquanta e che furono esposte in GAM nella mo-stra dedicata a Bagetti del 2000. La GAM conserva anche un gruppo di 19 tra acquerelli e incisioni di Bagetti databili fra il 1790 e il 1820, uno di questi, l’Allegoria Napoleonica, acquerello realizzato da Bagetti nei primi anni della presenza francese a Tori-no, rientra nell’esposizione a testimonianza del grande lavoro di schedatura e in quest’ultimo caso di restauro che Il Gabinetto delle Stampe e dei Disegni si prefigge di fare per il suo patrimonio.

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Sergio Saroni: decifrare l’invisibileUna donazione per il Gabinetto Disegni e Stampe GAMA cura di Riccardo Passoni15 dicembre 2011 – 11 marzo 2012

Sergio Saroni (Torino, 1934-1991) è una figura di primo piano nel panorama artistico torinese del Novecento. Esordì giovanissimo come artista, partecipò poco più che ventenne alla Biennale di Venezia del 1956, dove ritornò nel 1958 e nel 1962, attirando l’attenzione di critici ed operatori culturali di grande rilievo, tra i quali Arcangeli, Pistoi e Fossati. Accanto al costante lavoro artistico, dal 1978 al 1991, Saroni fu Direttore dell’Ac-cademia Albertina di Belle Arti di Torino. Le opere scelte per l’esposizione, sono frutto di un’impor-tante donazione da parte dei famigliari dell’artista per il Ga-binetto Disegni e Stampe della GAM. Questi nove lavori ap-partengono all’ultima stagione dell’attività artistica di Saroni. Datate tra il 1962 ed il 1985, coprono un arco di tempo assai ampio della produzione dell’artista: tempere, acqueforti ed acquatinte di grande fascino. Saroni infatti dopo le intense esplorazioni informali, si volse verso una figurazione oggetti-va colta e raffinata e questa esposizione consente di riscopri-re e cogliere l’evoluzione della sua ricerca formale.

Vitrine Con gli occhi chiusiA cura di Luigi FassiDal 27 settembre fino al 31 luglio 2012

Con l’intento di promuovere e valorizzare la giovane arte piemontese, è stato inaugurato nel mese di settembre il primo ciclo di Vitrine. Con questo progetto la GAM ri-sponde alla necessità e vocazione fondamentale di ogni Museo Civico, ovvero il mantenimento di un rapporto stretto e diretto con l’arte del territorio. Vitrine prevede ogni anno (da settembre a luglio) un diverso curatore che propone un ciclo di cinque esposi-zioni dedicate esclusivamente ad artisti piemontesi. Vitrine occupa spazi interstiziali, creando una project room diffusa, collocata in alcuni dei luoghi di passaggio più frequentati, soprattutto l’atrio. Si rimanda, infatti, sin dal nome alla visibilità offerta a progetti contempo-ranei, innovativi e sperimentali.

I primi due appuntamenti del 2011 sono stati dedicati rispettivamente a Renato Leotta (27 settembre – 11 no-vembre), giovane artista protagonista della scena un-derground torinese e Gianluca e Massimiliano De Serio (24 novembre – 31 gennaio 2012), che hanno propo-sto un progetto inedito collegato con il loro primo lun-gometraggio Sette Opere di Misericordia, già premiato in numerosi festival internazionali e presentato durante il Torino Film Festival.

Borgo MedievaleTorino.La città che cambia. Fotografie 1880-1930. In collaborazione con l’Archivio Fotografico della Fondazione.A cura di Ivano Barbiero e Filippo Ghisi9 aprile – 9 ottobre

La mostra è stata realizzata in occasione del 150° anni-versario dell’Unità d’Italia. L’esposizione ha presentato in una veste inconsueta immagini provenienti dai fondi storici: ad alcuni originali conservati nella sala mostre, sono state affiancate riproduzioni in grande formato delle fotografie più interessanti, accompagnate da di-dascalie che hanno permesso di inquadrare il periodo storico e la vita torinese dell’epoca. Per l’occasione sono stati esposti al pubblico quattro grandi album re-lativi alle esposizioni del 1884, 1898 e 1902 le cui im-magini sono state proiettate nella sala mostre. Alcune sagome di personaggi tratti da fotografie dell’epoca sono state collocate lungo la Via Maestra e nel Cortile del Melograno per dare l’impressione di un Borgo abitato da personaggi vissuti all’epoca della sua inaugurazione. Dopo i primi tre mesi, le 60 foto in esterno e le relative didascalie sono state cambiate per offrire al pubblico la possibilità di tornare e di ragionare su più temati-che (tra cui i tram torinesi, l’aperitivo, il canottaggio, la FIAT, il fiume, la cinta daziaria, il Balon).

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Conoscere il Borgo. Percorso introduttivoFebbraio – marzo

La sala mostre del Borgo ha ospitato il percorso introdutti-vo per conoscere il Borgo e le sue caratteristiche, con un’at-tenzione particolare alla produzione artistica delle botte-ghe artigiane e alle pubblicazioni edite dalla Fondazione.

Il Canavese e il suo doppio.Il Borgo Medievale tra arte e storia.16 aprile – 15 maggioRicetto medievale di Oglianico

La mostra è stata allestita in occasione delle annuali Idi di Maggio nel ricetto medievale di Oglianico. L’esposizione, nata nel 2010 dalla collaborazione con il Comune di Colleretto Giacosa, rappresenta visivamente i legami tra il Borgo torinese e i modelli canavesani. La “trasferta”, realizzata in collaborazione con l’Associazio-ne Pro Loco di Oglianico è durata un mese e ha registrato l’apprezzamento di istituzioni e popolazione locale. Il piano terra della casa di Frossasco ha ospitato, dal mese di marzo, un allestimento temporaneo curato in collaborazione con la bottega di mastro Corradin per trattare il tema dell’abbigliamento nei secoli XIV-XV.

Noël. Canti di gioia dal MedioevoA cura di Paola Cifarelli e di Maria Paola RuffinoDicembre

Per il Natale 2011, sulla scia di quanto organizza-to dalla Città, il Borgo ha proposto un calendario di manifestazioni, protratte sino all’Epifania.Centro dell’attività è stata la mostra: i Noël canti nati nel tardo medioevo nel ducato di Savoia. Avevano

per argomento la Natività, ma costituivano anche un’e-sclamazione di gioia per accogliere le buone notizie, come la nascita di un principe o il suo ingresso nelle città. Canta-ti su arie semplici, spesso profane, erano accompagnati da numerosi strumenti musicali tradizionali. La mostra ha ap-profondito i luoghi di origine, la lingua usata, i documenti che li hanno tramandati, le arie e gli strumenti musicali utilizzati. Il progetto Noël ha ospitato, anche, rappresen-tazioni dal vivo, laboratori didattici e un opuscolo con Cd allegato che ripropone i canti.

Il presepio del Borgo… al BorgoA cura di Federico Bregnolato

L’8 dicembre, è tornata al Borgo, nel laboratorio di Casa di Bussoleno, un’antica e sempre affascinante tra-dizione italiana delle festività natalizie, il presepio. Fe-derico Bregolato, ha realizzato una fedele ricostruzione del Borgo: le case con le botteghe e il castello sulla collina, riprodotti in scala, fanno da sfondo alla Natività e agli antichi mestieri.

Riccardo Brayda: ingegnere e Cavaliere a tempo perso8 dicembre 2011 – 29 gennaio 2012Casa dei Pellegrini

È stata dedicata a Riccardo Brayda, uno degli ideato-ri del Borgo, una piccola esposizione in occasione del centenario della morte. Grazie alla collaborazione de-gli eredi, che hanno prestato diversi cimeli appartenuti all’illustre avo, sono state allestite 3 vetrine e realizzati 4 pannelli che hanno illu-strato, oltre a curiosi par-ticolari biografici, anche l’impegno professionale e civile nei confronti di Torino e, in particolare, il lavoro per il recupero e la valorizzazione dei mo-numenti medievali pre-senti nel territorio e il suo ruolo nella realizzazione del Borgo.

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EventiArtissima 18, Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino Oval – Lingotto Fiere 4 novembre – 6 novembre

Proseguendo il percorso intrapreso nella precedente edizione, il direttore Francesco Manacorda ha posto come obiettivi primari di Artissima la qualità, la ricerca, la sperimentazione e l’impegno culturale per rafforzare il ruolo della Fiera quale osservatorio privilegiato della migliore ricerca nel campo delle arti visive e grande ap-puntamento culturale, capace di conquistare l’interesse degli specialisti, del grande pubblico e della stampa. Anche quest’anno Artissima ha come sempre posto particolare attenzione alle due speciali sezioni dedica-te ai nuovi talenti e alle nuovissime tendenze dell’arte contemporanea: Present Future ha visto la partecipa-zione di 16 artisti emergenti, selezionati da quattro curatori internazionali; New Entries ha portato per la prima volta a Torino 25 nuove gallerie (fondate dopo il 2006) scelte dal Comitato di Selezione della Fiera.

Inoltre ha confermato la speciale sezione Back to the Future, inaugurata con grande successo nel 2010, e dedicata ad artisti italiani e stranieri che, dopo aver la-vorato ed essersi affermati tra gli anni ’60 e ’70, non hanno ricevuto negli ultimi decenni l’attenzione che meritano. Il carattere internazionale della Fiera è stato consoli-dato: il 64% delle gallerie partecipanti nel 2011 pro-venivano dall’estero. 26 i paesi dell’Europa, Americhe e Asia rappresentati oltre all’Italia: Argentina, Austria, Belgio, Cile, Cina, Danimarca, Emirati Arabi, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Norvegia, Paesi Bassi, Pakistan, Polonia, Roma-nia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia.

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Palazzo Madama per Italia150Il Museo maggiormente coinvolto nei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia è stato Palazzo Madama. Come anticipato nei precedenti paragrafi, il Museo ha ospitato l’allestimento di Sarà l’Italia. La ricostruzione del primo Senato. La mostra è stata inaugurata il 18 marzo dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.L’aula del Senato è stata ricostruita nella stessa sala dove era stata allestita nel 1848 per ospitare il Senato subalpi-no, divenuto nel 1861 il primo Senato del Regno d’Italia.Tra marzo e dicembre sono stati organizzati 161 eventi, realizzati anche in collaborazione con diverse istituzioni cittadine, tra cui Biennale Democrazia, MITO Settembre Musica, Associazione Torino Città Capitale, Circolo dei Lettori, ITER (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile). Grazie ai molteplici spunti offerti di volta in volta da personalità del mondo della cultura, della politica, della società civile e del giornalismo, il Museo ha assunto il ruolo di forum dove i visitatori hanno po-tuto riflettere e dibattere direttamente sui grandi temi che hanno animato la storia. Attraverso la cabina di voto, installata in uno degli spazi laterali del Senato, e sul sito web (www.primosenatoi-talia.it), 10.000 persone hanno votato a favore o contro le 9 proposte di legge dibattute nella camera alta tra il 1848 e il 1864 (diritti civili agli immigrati, traforo del Fréjus, soppressione del tribunale ecclesiastico, sistema di imposte progressive, scuola pubblica, libertà di stam-pa, ecc.), entrando in contatto diretto con temi, ideali e valori che hanno segnato la nascita della nazione.

La mostra è stata visitata da 243.393 persone (dato ag-giornato all’8 gennaio 2012), con una media di circa 1.000 visitatori al giorno, e il ricco programma di at-tività (conferenze, concerti, iniziative per le scuole) ha coinvolto 21.747 visitatori.Tra le iniziative rivolte alle scuole merita un approfon-dimento il progetto Senatori per un giorno, realizzato in collaborazione con Biennale Democrazia, ITER e il gruppo teatrale C.A.S.T. Il progetto ha coinvolto 1.531 studenti delle scuole elementari e medie, che hanno partecipato attivamente al processo deliberativo, per capire il funzionamento e il ruolo giocato dal Senato negli anni cruciali che hanno portato all’Unità d’Italia. Per ogni appuntamento sono stati coinvolti circa un centinaio di ragazzi tra i nove e i dodici anni che han-no simulato un’autentica seduta con un momento di dibattito partecipato. Ogni classe, infatti, ha indagato il tema dell’unificazione analizzando vari aspetti legati alla vita quotidiana: lingua, pesi e misure, moneta e raccolta delle imposte. Sono stati quindi elaborati due brevi discorsi, uno a favore e uno contro, da presen-tare e sottoporre a discussione e voto nella sessione plenaria. In ogni seduta è stata proposta ai partecipan-ti una ricostruzione fedele delle condizioni storiche di quel periodo: dall’accoglienza a Palazzo Madama con la consegna a ciascuno del cappello a cilindro, fino al momento finale della votazione segreta con il sistema delle palline bianche e nere, ogni passaggio ha permes-so agli studenti di immergersi nel clima risorgimentale.Gli attori di C.A.S.T. hanno interpretato il Presidente del Senato e i ministri chiamati a illustrare le proposte di leg-ge, e a turno i rappresentanti del clero, dell’aristocrazia, della borghesia e dei militari, guidando il dibattito con gli interventi preparati da singoli ragazzi. Ogni incontro ha inoltre visto la partecipazione di alcuni personaggi complementari: quattro studenti del Ginnasio e Liceo Classico “Massimo d’Azeglio” (istituto che da anni va-lorizza Palazzo Madama nell’iniziativa di Città di Torino “La scuola adotta un monumento”) vestivano i panni di accompagnatori e di segretari/uscieri del Senato, men-tre alcuni studenti del corso di Scienze della Formazione dell’Università di Torino hanno interpretato i giornalisti pronti a interviste faziose sull’esito della votazione. Il progetto è stato anche occasione per condurre nella sessione autunnale un’indagine osservante delle sedu-te e per produrre una valutazione complessiva dell’uso e dell’efficacia del teatro come strumento di conoscen-za e di apprendimento.Un’altra iniziativa realizzata in collaborazione con Bien-nale Democrazia è stata I Consigli dei Ragazzi.Già attivi a partire dall’inizio degli anni Novanta e pre-senti in molte province italiane, I Consigli dei Ragazzi si configurano come modalità di partecipazione alla vita della comunità.

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Il programma ha previsto tre sedute pubbliche dei CCR (Consigli Circoscrizionali e Comunali dei Ragazzi). Al termine di un percorso preparatorio nelle scuole, ini-ziato nell’ottobre 2010 e basato sull’approfondimento di varie tematiche (sicurezza, rispetto dell’ambiente e la scuola del domani) i ragazzi hanno presentato, in una discussione informale, gli esiti dei loro lavori.La programmazione ha ospitato poi otto letture-mo-nologhi a cura dell’attrice Laura Curino: Il senato delle donne. Fin dall’inaugurazione nel 1848 l’aula del Se-nato prevedeva una tribuna riservata alle signore che desideravano assistere alle sedute, un vero e proprio “recinto” che ne preservava l’onorabilità e ne ribadiva il ruolo di semplici spettatrici della vita politica. Nono-stante la posizione subalterna di partenza, le donne giocarono un ruolo fondamentale nel processo di unifi-cazione del Paese. La rassegna ha permesso di rivisitare i percorsi biografici di donne, italiane e straniere, che hanno vissuto il Risorgimento e contribuito, ognuna in modo diverso, all’unità della nazione. In ogni appun-tamento, accanto a queste figure più note al grande pubblico, l’attrice e autrice ha dato voce a un coro di “voci minori” costituito da sarte, insegnanti, fotografe e scienziate che nel corso del secolo e mezzo successivo hanno raccolto il testimone delle loro “sorelle” mag-giori attraverso semplici e coraggiose azioni quotidia-ne. In collaborazione con il Circolo dei Lettori e l’attore Gianni Bissaca sono state presentate le Lettere Italiane. Il 150° anniversario dell’Unità è stata un’occasione per esplorare l’Italia e la lingua italiana attraverso la lente della letteratura, interpretata dalle voci dei cittadini: una staffetta in cui si sono alternati giovani e anziani, uomini e donne, italiani e stranieri, ognuno con il proprio timbro di voce e la propria cadenza, per creare una risonanza collettiva del Paese di oggi. Un libro al mese, che rappre-sentasse la storia e la cultura italiana, è stato raccontato da un testimone della società civile e letto dai parteci-panti alla serata. La scelta delle opere non si è limitata al solo Ottocento, né all’argomento puramente storico: dal Vicerè all’attualità di un saggio sulle carceri in Italia.L’allestimento del Senato ha permesso di ospitare una par-te del programma di Biennale Democrazia 2011. Le dieci conferenze, sono state condotte da importanti relatori:• Il Terzo Settore e la Cultura del dono, con Giuseppe

Guzzetti e introduzione di Pietro Raitano• Cavour e Bismark, con Gian Enrico Rusconi• Proprietà privata e libertà, con Dino Cofrancesco e

Domenico Losurdo, Giulio De Ligio• Perché in Italia non è mai esistito un partito

realmente conservatore? con Ernesto Galli della Loggia• I libri che hanno fatto la storia d’Italia, con Paolo Mieli• Le élite, con Lorenzo Ornaghi e Ettore Boffano• La Costituzione: una carta attuale ma non completa-

mente attuata, con Mario Calabresi e Giovanni Bazoli

• Nazione Stato Mondo: un cammino incompiuto, con Luigi Bonanate

• Il Dio dei pochi il Dio dei molti, con Vito Mancuso• Le forme della legittimità nella storia d’Italia, con

Carlo Galli, introduzione Simona Forti

Il Comitato Scientifico di Biennale Democrazia, presiedu-to da Gustavo Zagrebelsky, ha curato anche il ciclo de I grandi discorsi della democrazia. Il ciclo di conferenze ha ripercorso la storia dei discorsi e delle orazioni po-litiche, degli infuocati dibattiti parlamentari, delle allo-cuzioni che hanno segnato la storia del nostro Paese e delle democrazie, non solo occidentali. In un tempo in cui la comunicazione sembra destinata a contrarsi nella modalità sintetica ed estemporanea dei social network o nei 140 caratteri di Twitter, si assiste invece alla rinascita dell’arte oratoria, figlia dell’antica democrazia greca, nei decenni incarnata dai leader della politica e dagli espo-nenti di spicco della società civile. Giuseppina Magnali, Marco Revelli, Pier Paolo Portinaro, Massimo Salvadori, Paul Ginsborg, Gustavo Zagrebelsky, Lucio Caracciolo, Mario Calabresi hanno letto e commentato i discorsi del-la democrazia da Demostene all’orazione di insediamen-to di Barack Obama, dai dibattiti parlamentari che videro Cavour protagonista a John Kennedy.

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La Biblioteca d’Arte e l’Archivio FotograficoTra le attività del 2011 della Biblioteca d’Arte si eviden-ziano gli aggiornamenti del catalogo consultabile solo on line (in linea con gli standard di tutte le biblioteche).Di seguito si riportano i principali dati relativi alle consulta-zioni e acquisizioni della Biblioteca nel 2011 a confronto con l’anno precedente.

Il servizio si è adoperato, su sollecitazione anche dell’A-MACI, ad integrare i fondi della Biblioteca del Museo Spe-rimentale di Arte Contemporanea dell’Aquila, con l’obiet-tivo di aiutare a ricostituire le dotazioni dopo i danni del terremoto recente. A tale scopo è stata effettuata – con la sponsorizzazione tecnica per il trasporto della ditta Gon-drand - una spedizione di 450 volumi.

L’Archivio Fotografico ha continuato l’implementazione del fondo di immagini digitali da mettere in vendita at-traverso la sezione e-commerce, destinato sia a un’utenza che ne faccia richiesta per motivi di studio, sia per la ripro-duzione a mezzo stampa. Lo sforzo maggiore è consistito nella costruzione di un percorso di riconversione nel sito di vendita di immagini appartenenti a fondi storici particolari: quello dedicato a Mario Gabinio e il repertorio delle imma-gini degli Albi delle Esposizioni Nazionali ed Internazionali.

La pagina di ingresso nel sito e-commerce ora è struttu-rata su tre binari:• acquisto di immagini di opere appartenenti alle

collezioni consegnate alla Fondazione; • acquisto di immagini del Fondo Gabinio; • acquisto di immagini di altri fondi storici conservati

presso l’Archivio Fotografico (albi delle Esposizioni Nazionali ed Internazionali, Bricarelli, ecc.).

La predisposizione delle immagini storiche dell’Archivio completata nel 2010 è culminata nella mostra al Borgo Medievale Torino: la città che cambia. Fotografie 1880-1930. Tutto il materiale è stato inoltre pubblicato nel volu-me di accompagnamento della esposizione e predisposto per essere posto in vendita on-line. Si è concluso il lavoro di schedatura e inventariazione di alcuni fondi storici nell’ambito della borsa di studio con-certata con il Master dei Talenti della Fondazione CRT che ha interessato ben 1.570 stampe e negativi relativi alla Mostra del Barocco Piemontese del 1937. È stata infine avviata una linea di stage con alcuni diparti-menti delle Università di Torino e Genova sul piano della scansione e della schedatura on-line di fondi della sezione Arte Moderna dell’Archivio Fotografico. È stato, intanto, effettuato anche l’inserimento digitale di 395 accessioni del Fondo dei disegni di Filippo Juvarra nel sito di e-commerce. Le immagini disponibili sul sito di vendita sono, al 31 di-cembre 2011, circa 15.400. Da ricordare anche la catalogazione del fondo Dall’Armi (ex FIF) acquistato dalla Regione Piemonte (per un totale di 438 esemplari) e la nuova perizia a cura del professor Cavanna del restante patrimonio FIF (Fondazione Italiana Fotografia) dopo le acquisizioni della Regione Piemonte e dell’Archivio Storico della Città di Torino.Sono state acquisite 112 nuove riprese di opere appar-tenenti alle collezioni dei musei afferenti la Fondazione.

0

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

Utenti Consultazioni Nuove acquisizioni

23.498 23.609

1.561 1.824

5.8135.962

8. Attività della Biblioteca d’Arte

2011

2010

2011 2010

Utenti 5.813 5.962

Consultazioni 23.498 23.609

Nuove acquisizioni 1.561 1.824

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2011 2010

Palazzo Madama 41.290 28.585

GAM 33.766 41.327

MAO 8.545 12.816

Borgo Medievale 14.254 14.825

Totale 97.855 97.553

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45.000

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35.000

30.000

25.000

20.000

15.000

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5.000

Palazzo Madama GAM MAO Borgo Medievale

Palazzo MadamaMuseo Civico d’Arte AnticaIl 2011 si ricorda soprattutto per le attività legate a Sarà l’Italia: laboratori, workshop, percorsi tematici, confe-renze e incontri per ragazzi (Il Primo Senato del Regno d’Italia e 150° a tre voci, quest’ultimo in collaborazio-ne con il Teatro Regio e il Museo del Risorgimento, ha coinvolto ben 100 classi).Da non dimenticare, però, le attività come il progetto di ricerca e sperimentazione intitolato Intrecci di fili e di vite con la scuola primaria “Leone Fontana” e la scuola dell’infanzia “Gianni Rodari” È, inoltre, proseguito il progetto interculturale Il cielo, una coperta per tutti destinato agli studenti adulti e giovani del CTP Torino 3 (ex CTP Drovetti). A novembre si è svolta la premiazione dell’edizione 2011 del con-corso Giovani Collezionisti. L’attività dei servizi educati-vi si è svolta anche all’esterno: un laboratorio didattico presso le Officine Grandi Riparazioni all’interno delle iniziative sulla storia della città e finalizzate a illustrare alcuni aspetti della vita di corte nel Settecento; a Mon-dovicino Outlet, invece, è stato proposto il laboratorio per famiglie Identikit di un ritratto: un uomo misterioso alla finestra.

2011

2010

9. Partecipanti alle attività dei Servizi educativi museali

I Servizi educativiUn’essenziale funzione svolta dai Musei della Fondazio-ne è quella educativa, con la convinzione che soprattut-to nell’età scolare si formino le abitudini comportamen-tali dei cittadini, tra le quali la consapevolezza del valore e il senso d’appartenenza nei confronti del patrimonio artistico, culturale e ambientale. Negli anni, l’impegno dell’attività didattica è stato ulte-riormente esteso a scopo pedagogico, culturale e ricrea-tivo. Le attività dei Servizi educativi però non si rivolgono esclusivamente alle scuole, bensì alle diverse categorie di utenza, come le famiglie e le persone diversamente abili.

I programmi, nelle articolazioni dedicate a visitatori di età ed esigenze diverse, propongono processi di appren-dimento formali e informali. La struttura operativa dei Servizi educativi gestisce la rea-lizzazione dei progetti e provvede a informare, indirizza-re, accogliere e condurre il pubblico nelle sale espositive, negli spazi attrezzati e specificatamente dedicati. Anche questa attività è supportata da personale specia-lizzato che pianifica ed elabora il programma, predispo-ne le procedure organizzative per la realizzazione delle varie iniziative: compresa la preparazione, la promozio-ne, la documentazione e la valutazione.

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Galleria Civica d’Arte Moderna e ContemporaneaA fianco dei progetti legati al nuovo allestimento dedicati a studenti, famiglie, persone diversamente abili e adulti, occorre sottolineare il coinvolgimento del dipartimento nei progetti speciali come Il tempo delinea. Il progetto è stato realizzato con l’Istituto Comprensivo di via Ricasoli, una collaborazione che dura ormai da molto tempo. La proposta sviluppata in quest’anno scolastico è stata arti-colata in Memoria, Storia ed Epoca, Durata e si è conclu-sa con l’allestimento degli elaborati prodotti dai bambini nell’educational area. Il teatro guarda alle arti figurative è, invece, materiale multimediale prodotto in collaborazione con il 1° Liceo Artistico nel contesto di Lingue in scena, festival studentesco europeo di teatro plurilingue frutto di un ampio accordo interistituzionale. Straordinarie e molto partecipate sono state le aperture serali per il progetto de-dicato ai Centri Territoriali Permanenti Il cielo, una coperta per tutti finalizzato all’uso del patrimonio per favorire il dialogo interculturale. Altri progetti realizzati sono: In viaggio nell’arte con l’Istituto comprensivo “Palmieri”, Notte da sogno in museo un pro-getto interdisciplinare concordato con la Scuola primaria“Mazzarello” e la Biblioteca musicale del Comune di Torino, Meraviglie di culture diverse, che ha favorito il dialogo in-terculturale attraverso l’arte con bambini e famiglie del quartiere periferico Lucento di Torino, dove è situata la Scuola primaria “Nino Costa”.È continuata l’esperienza Zonarte, la rete dei Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni impegnate nell’am-bito dell’arte contemporanea in Piemonte con il sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT in accordo con Artissima. Hanno poi preso forma nuove collaborazioni, per esem-pio, con il dipartimento educazione del MAMbo di Bolo-gna per l’attività Ospiti all’Opera.

Museo d’Arte OrientaleOltre alla consueta programmazione di laboratori e visite guidate, i Servizi educativi hanno organizzato per gruppi di insegnanti incontri formativi su temi specifici (intercul-tura, riferimenti delle collezioni alla letteratura e al mito, aspetti storici o sociali delle aree rappresentate, ecc). È stato avviato in via sperimentale un servizio di post scuo-la con due gruppi di allievi della scuola primaria “Ricardi di Netro”, in collaborazione con il Forum Scuole della Circo-scrizione 1. Il progetto ha raggiunto risultati estremamen-te soddisfacenti, per l’alto numero di adesioni, per l’atten-zione e l’interesse dimostrato dai bambini partecipanti e per l’alto grado di apprezzamento espresso dai genitori. Sulla scia di questa iniziativa è stato proposto un analogo progetto per l’estate, Estate Orientale: tutti i giovedì tra

giugno e luglio i bambini dai 6 agli 11 anni hanno potuto svolgere attività didattiche senza essere accompagnati dai genitori. In collaborazione con il Théâtre du Petit Miroir di Parigi sono stati organizzati appuntamenti e proposte didattiche incentrati sul Capodanno Cinese e sul teatro d’ombre. Nell’ambito delle attività interculturali è conti-nuata la collaborazione con ACIST (Associazione Cultura Islamica San Salvario Torino), con la quale si è attivata la seconda edizione di naqra’ ma‘an, leggiamo insieme (let-tura a più voci in arabo e italiano). Tra i progetti speciali Un Museo per Tutti ha permesso l’attivazione, in collabo-razione con il gruppo La Zanzara, di laboratori per gruppi di disabili adulti. Nello stesso ambito si è avviata una colla-borazione con l’ENS (Ente Nazionale Sordi) di Torino con il quale si è sperimentato un percorso di visita a due voci per disabili uditivi, con la traduzione nel linguaggio dei segni. Infine La Via del Tè: una visita guidata a due voci alle collezioni del museo, con ampi riferimenti alla storia del tè e della sua diffusione, alla quale è stata abbinata la possibilità di osservazione dei diversi campioni e di degu-stazione dei vari tipi.

Borgo MedievaleIl Borgo, come di consueto, ha organizzato giochi, labo-ratori, favole, ma anche visite riservate agli adulti e agli insegnanti. Per questi ultimi, infatti, sono stati proposti incontri di formazione e aggiornamento rivolti a docenti. Gli appuntamenti, articolati in momenti di visita tra Rocca, Borgo e giardino e successivo approfondimento in aula didattica, sono stati curati da esperti del settore coadiu-vati dal personale interno. Nell’ambito di una proficua collaborazione tra il Settore Pari Opportunità e Politiche di Genere della Città di Torino, le Biblioteche Civiche e la Bibliomediateca del Museo del Cinema è nata la rassegna Saperi di Donna, appuntamenti letterari e cinematografi-ci dedicati al sapere, al valore e al coraggio delle donne. Nell’ambito di questa iniziativa, per celebrare la Festa della donna il Borgo ha presentato uno spettacolo sulla condi-zione femminile in Africa: nella sala baronale della Rocca i ragazzi del Liceo d’Arte e Spettacolo del Teatro Nuovo hanno proposto letture di brani, accompagnate da canti e musica. Come Palazzo Madama, anche i servizi educativi del Borgo sono stati coinvolti in attività esterne alle OGR e a Mondovicino Outlet. La proficua collaborazione con il Liceo Teatro Nuovo di Torino ha portato alla realizzazione di numerose iniziative quali per esempio Il giardino dell’a-more, una pièce teatrale con le più belle e conosciute scene d’amore di William Shakespeare, che all’interno del progetto Noël, il percorso dedicato alle scuole dell’infan-zia e primaria, gli studenti del liceo, attraverso i canti e la musica della tradizione natalizia, hanno affrontato il tema della musica medievale sacra e profana, coinvolgendo i piccoli con storie, filastrocche e l’ascolto di brani musicali.

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66

promozionale predisposto appositamente, le comuni-cazioni periodiche, le informazioni attraverso i media. L’utilizzo degli spazi museali fuori orario di apertura è un’opportunità che nel 2011 ha riscosso notevole successo.

I servizi proposti:• visita guidata in esclusiva;• concessione di una o più sale, per cene, buffet,

convegni, conferenze, seminari, cerimonie di premia-zione, presentazione di attività o prodotti aziendali;

• riprese cinematografiche o fotografiche aventi come set gli spazi dei Musei.

Data la delicatezza delle opere esposte e delle caratte-ristiche dei luoghi, ogni elemento prevede un apposito piano di sicurezza.Nel corso dell’anno Palazzo Madama ha concesso i pro-pri spazi per 40 eventi, il Museo d’Arte Orientale per 8 e il Borgo Medievale per 14 eventi.

10. Concessioni spazi museali distinti per sede

Nel 2011, inoltre, la Fondazione Torino Musei ha defini-to una convenzione con la Città di Torino che prevede la possibilità di celebrare matrimoni civili a Palazzo Madama nelle prestigiose Sala del Senato e Camera delle Guardie. L’iniziativa ha riscosso da subito un notevole successo tan-to che sono stati 26 i matrimoni celebrati e numerose le richieste per l’anno successivo. A partire dal 2012, anche il Borgo Medievale è stato inserito tra i luoghi dove è pos-sibile celebrare matrimoni civili.

L’affitto spaziGià da alcuni anni, la Fondazione Torino Musei offre al pubblico la possibilità di usufruire dei propri spazi museali in esclusiva, per varie tipologie d’eventi, con-servando comunque l’attenzione verso ambienti che godono di notevole rilevanza storica e artistica.La Fondazione, infatti, ritiene che concedere l’utilizzo dei Musei anche per attività differenti da quelle esposi-tive o conservative, financo attività di tipo ricreativo sia un modo per valorizzare il patrimonio storico, architet-tonico e artistico ed offra occasioni di socializzazione creando un dialogo vivace e costante con la città, con i cittadini e con i turisti.Il Museo pertanto viene presentato anche come punto di incontro dove trascorrere una serata in un’atmosfera conviviale oppure dove organizzare conferenze, dibat-titi, seminari, convegni, concerti nel rispetto delle nor-me che regolano l’istituzione culturale. La concessione degli spazi avviene preferibilmente in occasione dei giorni di chiusura (lunedì) e oltre l’ora-rio di apertura, per evitare la preclusione al pubblico dell’intero Museo o di parti di esso.Nel concedere l’uso dei propri spazi, la Fondazione si rivolge indistintamente a ogni categoria di potenziali utenti, con particolare riguardo ad attività promosse da parte di soci fondatori, di enti di beneficenza o senza fini di lucro e per iniziative dell’Associazione Amici della Fondazione Torino Musei. Tale opportunità è promossa attraverso mezzi istituzio-nali, tra i quali i siti web dei singoli Musei, il materiale

2011 2010

Palazzo Madama 40 35

GAM 0 2

MAO 8 3

Borgo Medievale 14 4

0

45

40

35

30

25

20

15

10

5

Palazzo Madama GAM MAO Borgo Medievale

2011

2010

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67

• il bookshop: è una libreria specialistica che si trova al piano terra del Museo.

Al Museo d’Arte Orientale: • il bookshop: situato presso l’ingresso del Museo,

nella zona di libero accesso; è possibile acquistare te-sti e pubblicazioni riguardanti la storia e l’arte orien-tale, nonché alcuni gadget e cartoline in tema;

• la sala polifunzionale: situata al piano terreno può accogliere fino a 100 persone ed è tecnologicamente attrezzata per presentazioni, conferenze e congressi.

Al Borgo Medievale:• le botteghe artigianali: una bottega del ferro e una

stamperia ricordano la presenza borghese nel villag-gio, contrapposta al castello feudale e, soprattutto, sottolineano l’importanza dell’artigianato e dei me-todi di lavorazione.

La concessione della gestione dei bookshop e della caf-fetteria di Palazzo Madama prevede provvigioni a fa-vore della Fondazione, mentre per la caffetteria, la sala conferenze della Gam e le botteghe artigianali del Bor-go Medievale è previsto un canone d’affitto mensile.

11. Provvigioni sull’attività del bookshop 2011

I servizi aggiuntiviPresso i Musei della Fondazione sono attivi servizi aggiuntivi che, per la par-ticolare specificità, sono affidati a ditte esperte nelle varie tipologie commer-ciali.In particolare a Palazzo Madama si

può trovare:• la caffetteria: situata al primo piano del Museo nella

cornice dei suggestivi ambienti juvarriani, é fornitore esclusivo per i catering interni al Museo.

• il bookshop: collocato nella zona di libero accesso, nei pressi dell’uscita del Museo, è specializzato nel settore delle edizioni d’arte; non mancano pubblica-

zioni italiane e straniere di riconosciuto valore pedagogico destinate al pub-blico infantile, immagini del Museo e gadget a tema.

Presso la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea:• la caffetteria: è il locale di ristorazione del Museo; si

può accedere attraversando il giardino ma può an-che essere raggiunto dall’esterno; la vicinanza alla sala conferenze rende particolarmente funzionale la predisposizione di rinfreschi, colazioni di lavoro, cof-fee break.

• la sala conferenze: adiacente alla caffetteria, è collegata al Museo da un corridoio centrale che divi-de i due corpi dell’edificio. È attrezzata per convegni e congressi.

I “servizi aggiuntivi” situati presso gli istituti e i luoghi della cultura sono disciplinati dall’art. 117 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22/2004, n. 42) e definiti dallo stesso “servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico”

Nel mese di marzo 2011 la gestione della caffetteria di palazzo madama è passata da Neuv Caval’d Brôns a C.E.S.T.A.N., proprietario del marchio storico PAISSA.

19% 38% 43%

Palazzo Madama

GAM

MAO

Page 70: Fondazione Torino Musei

68

0

40.000

35.000

30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

Palazzo Madama GAM MAO

2011 2010

Gennaio 7.813 5.754

Febbraio 3.610 5.229

Marzo 6.519 8.035

Aprile 5.657 11.026

Maggio 5.168 9.993

Giugno 4.168 5.607

Luglio 3.899 3.015

Agosto 4.175 5.306

Settembre 3.745 4.296

Ottobre 4.825 5.767

Novembre 4.025 6.559

Dicembre 5.171 8.395

Totale 58.775 78.982

12. Bookshop: provvigioni confronto 2011/2010 13. Bookshop: provvigioni mensili confronto 2011/2010

2011

2010

valori in euro

20112010

2.000

Gennaio

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

0

Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

14.000

valori in euro

L’andamento mensile delle vendite dei bookshop regi-stra una costante riduzione segno evidente della crisi generale registrata nel 2011.

13.1. Bookshop: trend mensile confronto 2011/2010

Page 71: Fondazione Torino Musei

69

0

35.000

30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

Palazzo Madama

PAG 123

2011 2010

Gennaio 287 1.826

Febbraio - 2.731

Marzo 1.663 1.574

Aprile 1.626 1.573

Maggio 912 1.326

Giugno 923 1.924

Luglio 1.816 819

Agosto 1.142 402

Settembre 2.461 4.023

Ottobre 3.158 5.236

Novembre 2.505 1.459

Dicembre 2.496 976

Totale 18.988 23.870

14. Caffetteria Palazzo Madama: confronto 2011/2010 15. Caffetteria Palazzo Madama: provvigioni mensili confronto 2011/2010

2011

2010

valori in euro

20112010

1.000

Gennaio

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

0

Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

7.000

valori in euro

L’attività della caffetteria di Palazzo Madama ha risenti-to della chiusura del mese di febbraio dovuta al cambio di gestione e al mancato utilizzo della Sala del Senato per grandi eventi con catering.

15.1. Caffetteria Palazzo Madama: trend mensile confronto 2011/2010

Page 72: Fondazione Torino Musei

70

Il pubblicoLa rilevazione dell’affluenza del pubblico viene svolta attraverso la reportistica generata dalla biglietteria elet-tronica (vedi supra L’attività di innovazione).Nel corso del 2011 i Musei della Fondazione hanno accolto complessivamente 437.834 visitatori con un aumento pari al 19% rispetto ai 367.779 visitatori dell’anno precedente.

2011 2010

Palazzo Madama 266.925 186.254

GAM 80.747 76.701

MAO 45.974 56.584

Borgo Medievale (Rocca) 44.188 48.240

Totale 437.834 367.779

0

200.000

175.000

150.000

125.000

25.000

75.000

50.000

100.000

275.000

250.000

225.000

20102011

Palazzo Madama

GAM

MAO

Borgo Medievale

20112010

70.000

60.000

50.000

40.000

30.000

20.000

10.000

0Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

valori in euro

16. Pubblico: affluenza nei Musei confronto 2011/2010

16.1. Pubblico: trend mensile confronto 2011/2010

Page 73: Fondazione Torino Musei

71

Di seguito si riporta invece un’analisi dettagliata sull’af-fluenza del pubblico di ciascun Museo nel 2011 in cui si distingue tra ingressi a pagamento e non. In quest’ul-timi confluiscono gli ingressi per le scuole, i biglietti

omaggio e gli ingressi gratuiti previsti dal Regolamento per l’accesso dei visitatori ai Musei della Fondazione che ha esteso

il diritto all’ingresso gratuito dai minori di 10 anni ai minori di 18.

Tra gli ingressi a pagamento rientrano anche gli accessi tramite l’Abbonamento Musei e la Torino Piemonte Card.L’Abbonamento Musei permette l’entrata libera e illi-mitata ai musei e alle collezioni permanenti e tempo-ranee di Torino e del Piemonte per un anno, mentre la Torino Piemonte Card, essendo destinata al turismo, ha validità 2, 3, 5 o 7 giorni e anch’essa permette l’in-gresso gratuito in oltre 180 siti culturali di Torino e del Piemonte.

Ingressi liberi 2011

Palazzo Madama (atrio, scalone, voltone) 398.684

Borgo Medievale 440.973

Il nuovo regolamento è stato approvato dal Consiglio direttivo il 13 aprile 2010

Ing. a pagamento Ing non a pagamento

Palazzo Madama 164.524 101.801

62% 38%

GAM 54.349 26.398

67% 33%

MAO 29.384 16.590

64% 36%

Borgo Medievale 25.844 18.344

58% 42%

Totale 274.101 163.133

17. Pubblico: dettaglio ingressi 2011

0%

100%

20%

40%

60%

80%

Palazzo Madama GAM MAO Borgo Medievale

Ing. a pagamento

Ing. non a pagamento

L’Associazione Torino Città Capitale, che gestisce l’Ab-bonamento Musei, e Turismo Torino, che gestisce la To-rino Piemonte Card, riconoscono ai musei del circuito il 50% del costo del biglietto d’ingresso a prezzo intero.

Negli spazi di libero accesso di Palazzo Madama (Sca-lone Juvarriano, Atrio e Corte Medievale) e del Borgo Medievale, le telecamere hanno registrato i seguenti dati:

Indagini sul profilo degli utentiIl grado di soddisfazione dell’utenza rappresenta per la Fondazione Torino Musei un elemento essenziale per ga-rantire elevati livelli di prestazione e in linea con le aspet-tative e la tipologia di pubblico. Per questo motivo ci si affida a 3 distinti strumenti di rilevazione:• il libro dei commenti e delle firme presente nei pressi

delle biglietterie dei quattro Musei;• i questionari periodici a domanda aperta o chiusa

affidati a professionisti del settore, i quali, per un bre-ve periodo di tempo, presidiano I’ingresso del Musei colloquiando con il pubblico;

• Ie indagini sui visitatori realizzate dagli operatori museali; dal 2009 si utilizza il servizio di sondaggi Zoomerang, leader on line nel settore.

Nel corso dell’anno sono state realizzate due rilevazioni dell’opinione dei visitatori di Palazzo Madama e GAM e una sulla mostra Sarà l’Italia di Palazzo Madama, attraver-so lo strumento dell’intervista strutturata a un campione casuale a conclusione della visita al Museo.L’intervista si è articolata in tre parti: la prima incentrata sull’analisi del profilo dei visitatori secondo genere, età, provenienza e titolo di studio; la seconda sulla modalità di conoscenza del Museo; la terza volta a conoscere il grado di soddisfazione dei visitatori, sia in riferimento alla visita, sia alla qualità dei servizi offerti.Interessante è mettere a confronto tutte Ie indagini rea-lizzate allo scopo di sottolineare Ie differenze di giudizio.

Page 74: Fondazione Torino Musei

72

Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica

Le interviste sono state condotte nei mesi di giugno e luglio 2011.

Il profilo dei visitatori

Tra i visitatori del Museo prevalgono di poco le donne (51%), e l’età media si concentra nelle fasce tra i 18 e i 28 anni (22%) e tra i 51 e 65 anni (27%). Si tratta di visitatori in maggioranza italiani (98%) e che preva-lentemente vengono dal Piemonte, infatti il 54% degli intervistati sono entrati in Museo con l’abbonamento Musei. Nella quasi totalità dei casi il pubblico gode di un titolo di studio medio-alto.

Sesso

51%

49%

M

F

Età

0%

10%

20%

30%

40%

50%

18-28 29-39

20%

40-50 51-65

40%

Oltre 65

30% 30%30%

Luogo di provenienza

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

Torino/Piemonte 76%

Italia Nord 8%

3%Italia Centro

Italia Sud/Isole

Svizzera

11%

3%

Page 75: Fondazione Torino Musei

73

Ingresso in Museo

Professione

Titolo di studio

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Acquistando il biglietto direttamente alle casse

Acquistando il biglietto con prevendita online

Con tessera Abbonamento Musei

Con tessera Torino Card

Gratuitamente

32%

0%

54%

3%

11%

60%

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Impiegato

19%

3%

14%

5%

Pensionato

Operaio

Insegnante o docente

Studente

Imprenditore/Dirigente

Libero professionista

Altro

30%

14%

14%

5%

8%

8%

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Fino alle medie inferiori

41%

46%

Diploma medie superiori

Laurea e oltre

14%

Page 76: Fondazione Torino Musei

74

Come ha effettuato la visita?

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Con l'ausilio della guida cartacea

3%Con l'ausilio di audioguida

Con la visita guidata

5%

Liberamente 86%

60% 70% 80% 90%

5%

Quanto è durata la visita?

60% 70%0% 10% 20% 30% 40% 50%

Meno di 1 ora

65%

14%

Tra 1 e 2 ore

Oltre 2 ore

22%

Palazzo Madama è il fulcro delle manifestazioni per il 150° dell’Unità d’Italia. La sua visita è stata programmata:

0% 10% 20% 30% 40% 50%

per seguire le manifestazioni

47%

50%

per vedere il riallestimento del Senato

avrebbe comunque visitato il Palazzo

3%

Com’è venuto a conoscenza del Museo?

0% 10% 20% 30%

Segnalazione parenti / amici / colleghi

Servizi sui media (giornali / radio / televisione)

Pubblicità su quotidiani / periodici / riviste specializzate

Guide turistiche (ad es. Touring, Michelin…)

Sito internet

30%

8%

Manifesti / Locandine / Opuscoli 24%

19%

Social network (twitter, facebook…) 3%

8%

8%

La conoscenza del Museo

Per quanto riguarda la modalità di conoscenza del Mu-seo e la relativa pubblicità, dai risultati emerge che la maggior parte dei visitatori è venuto a conoscenza del Museo grazie al passaparola di parenti, amici e colleghi

(30%) e un’altra buona parte grazie a locandine, opu-scoli e manifesti (24%). Il 49% degli intervistati ha de-ciso di visitare il museo per vedere il riallestimento del Senato e il 51% avrebbe comunque visitato il Museo. La durata media della visita si aggira tra una e due ore.

Page 77: Fondazione Torino Musei

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Per nulla

0%

Poco

0%

Sufficientem. Molto

94%

6%

75

Ha visitato: (possibili più opzioni)

Che cosa ha acquistato al bookshop?

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Caffetteria

Non ancora, lo farò

Nessuna delle due (per mancanza di tempo o interesse)

37%

Bookshop

40%

12%

12%

0% 10% 20% 30%

Cartoline

Libri

Manifesti / Poster

Gadget (di vario genere ad es. oggetti,tazze,portachiavi, matite, metallici)

Borse, pelletteria, foulards

Catalogo / cataloghi 0%

40%

Nulla 60%

40% 50% 60%

0%

0%

0%

0%

Ha apprezzato la visita?

La soddisfazione dei visitatori

Il 94% degli intervistati ha molto apprezzato la visita e in particolare: l’allestimento del Senato, le collezioni, così come la cortesia e la professionalità degli operatori.

Servizi aggiuntivi

La domanda a risposta multipla evidenzia come il 43% degli intervistati sia entrato nella caffetteria e il 14% al bookshop e, di questi, solo il 40% abbia acquistato libri.

Page 78: Fondazione Torino Musei

76

Come valuta le seguenti caratteristiche e servizi del museo? (con 1 = valore minimo, 10 = valore massimo.Indicare “non saprei” per coloro che non hanno visitato il Bookshop o la Caffetteria)

0 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

L'allestimento del Senato

3%

22%

22%

54%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

Le collezioni del Museo

5%

27%

38%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

27%

3%

La cortesia e la professionalità del personale 8%

22%

16%

76%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

I supporti multimediali, i pannelli, le didascalie 5%

24%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

19%

8%

0 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

Le indicazioni di percorso

30%

11%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La visita guidata,l'audioguida

5%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

3%

Il bookshop

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La caffetteria5%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

14%

24%

5%

3%

16%

8%

16%

11%

3%

3%

81%

5%

5%

70%

14%

5%

5%

3%

3%

41%

14%

16%

14%

3%

Page 79: Fondazione Torino Musei

77

0 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

L'allestimento del Senato

3%

22%

22%

54%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

Le collezioni del Museo

5%

27%

38%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

27%

3%

La cortesia e la professionalità del personale 8%

22%

16%

76%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

I supporti multimediali, i pannelli, le didascalie 5%

24%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

19%

8%

0 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

Le indicazioni di percorso

30%

11%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La visita guidata,l'audioguida

5%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

3%

Il bookshop

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La caffetteria5%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

14%

24%

5%

3%

16%

8%

16%

11%

3%

3%

81%

5%

5%

70%

14%

5%

5%

3%

3%

41%

14%

16%

14%

3%

Page 80: Fondazione Torino Musei

78

Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Come per Palazzo Madama anche alla GAM le interviste sono state condotte nei mesi di giugno e luglio 2011.

Il profilo dei visitatoriTra i visitatori del Museo prevalgono le donne (56%), e sono maggiormente concentrate nelle fasce tra i 29 e i 39 anni e tra i 51 e 65 anni. Si tratta di visitatori in maggioranza italiani (90%) e che prevalentemente vengono dal Piemonte, infatti il 46% degli intervistati sono entrati in museo con l’abbonamneto Musei. Nella quasi totalità dei casi il pubblico gode di un titolo di studio medio-alto.

Sesso

56%

44%

M

F

Età

0%

35%

30%

5%

10%

15%

20%

25%

18-28

20%

29-39

26%

40-50 51-65

25%

Oltre 65

9%

20%

Luogo di provenienza

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

Torino/Piemonte 56%

Italia Nord 17%

9%Italia Centro

Italia Sud/Isole

Francia

Germania

Regno Unito

Spagna

Resto d’Europa

America Latina

8%

Altri Paesi dell'Asia e dell'Oceania

2%

1%

1%

2%

2%

1%

1%

Page 81: Fondazione Torino Musei

79

Ingresso in Museo

Professione

Titolo di studio

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Acquistando il biglietto direttamente alle casse

Acquistando il biglietto con prevendita online

Con tessera Abbonamento Musei

Con tessera Torino Card

Gratuitamente

37%

0%

46%

6%

10%

60%

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Impiegato

13%

2%

7%

Pensionato

Operaio

Insegnante o docente

Studente

Imprenditore/Dirigente

Libero professionista

Casalinga

Operatore nel settore dell’arte

Giornalista/Editore

Militare o appartenente alle forze dell'ordine

Senza impiego o in cerca di occupazione

Altro

21%

12%

16%

13%

4%

5%

2%

2%

3%

1%

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Fino alle medie inferiori

36%

60%

Diploma medie superiori

Laurea e oltre

4%

60%

Page 82: Fondazione Torino Musei

80

Come ha effettuato la visita?

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Con l'ausilio della guida cartacea

Con la visita guidata

16%

Liberamente 79%

60% 70% 80%

5%

Quanto è durata la visita?

60% 70%0% 10% 20% 30% 40% 50%

Meno di 1 ora

65%

14%

Tra 1 e 2 ore

Oltre 2 ore 21%

Com’è venuto a conoscenza del Museo?

0% 10% 20% 30%

Segnalazione parenti / amici / colleghi

Servizi sui media (giornali / radio / televisione)

Pubblicità su quotidiani / periodici / riviste specializzate

Guide turistiche (ad es. Touring, Michelin…)

Sito internet

20%

8%

Manifesti / Locandine / Opuscoli 28%

13%

Social network (twitter, facebook…) 3%

14%

13%

Ha scelto di visitare questo Museo:

0% 10% 20% 30%

Per la mostra "Eroi"

Come parte di una visita turistica alla città

Per semplice curiosità svago

Per farlo conoscere a parenti / amici / colleghi

Per interesse di studio / professionale

24%

14%

Per interesse alle collezioni / al tema trattato 25%

10%

Per migliorare la sua conoscenza 17%

6%

3%

La conoscenza del Museo e tipologia di visita

Per quanto riguarda la modalità di conoscenza del Mu-seo e la relativa pubblicità, dai risultati emerge che la maggior parte dei visitatori è venuto a conoscenza del Museo grazie a locandine, opuscoli e manifesti (28%)

e un’altra buona parte grazie al passaparola di parenti, amici e colleghi (20%). Il 25% degli intervistati ha deci-so di visitare il museo per l’interesse delle collezioni e il 24% per la mostra “Eroi”. La durata media della visita si aggira tra una e due ore.

Page 83: Fondazione Torino Musei

81

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Per nulla

1%

Poco

2%

Sufficientem. Molto

72%

25%

Ha visitato: (possibili più opzioni)

Che cosa ha acquistato al bookshop?

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Caffetteria

Non ancora, lo farò

Nessuna delle due (per mancanza di tempo o interesse)

23%

Bookshop

34%

46%

13%

0% 10% 20% 30%

Cartoline

Libri

Manifesti / Poster

Gadget (di vario genere ad es. oggetti,tazze,portachiavi, matite, metallici)

Borse, pelletteria, foulards

Catalogo / cataloghi

13%

Nulla 55%

40% 50% 60%

15%

7%

3%

6%

1%

Ha apprezzato la visita?

La soddisfazione dei visitatori

Si registra un forte apprezzamento per la visita e per il museo (collezioni, allestimento) da parte degli inter-vistati.

Si tratta di un pubblico abituato a frequentare gallerie e musei d’arte moderna e contemporanea: il 66%, in-fatti, dichiara di aver già visitato altri musei e gallerie e di questi l’83% elenca quali.

Servizi aggiuntivi

La domanda a risposta multipla evidenzia come il 46% degli intervistati sia entrato nel bookshop ma che oltre la metà non abbia poi acquistato nulla. Tra gli acquisti, invece, si registra una prevalenza di cataloghi e libri.

0% 20% 40% 60% 80%

no

si

34%

66%

Oltre alla GAM, ha visitato altre gallerie e musei d’Arte Moderna e Contemporanea?

Page 84: Fondazione Torino Musei

82

Come valuta le seguenti caratteristiche e servizi del museo? (con 1 = valore minimo, 10 = valore massimo.Indicare “non saprei” per coloro che non hanno visitato il Bookshop o la Caffetteria)

0 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

L'allestimento e le collezioni

34%

22%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La cortesia e la professionalità del personale

26%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

28%

10%

22%

36%

17%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

Le indicazioni di percorso

25%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

15%

0 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

1%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La visita guidata,l'audioguida

20%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

12%

Il bookshop

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La caffetteria

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

13%

5%

98%

26%

54%

7%

15%

8%

2%

76%

I supporti multimediali, i pannelli, le didascalie

La mostra/e temporanea/e

2%

17%

14%

7%

4%

1%

1%

27%

7%

1%

11%

9%

2%

1%

2%

11%

26%

4%

1%

1%

14%

6%

1%

1%

5%

14%

6%

1%

7%

3%

3%

2%

1%

1%

7%

6%

Page 85: Fondazione Torino Musei

83

0 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

L'allestimento e le collezioni

34%

22%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La cortesia e la professionalità del personale

26%10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

28%

10%

22%

36%

17%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

Le indicazioni di percorso

25%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

15%

0 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

1%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La visita guidata,l'audioguida

20%

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

12%

Il bookshop

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

La caffetteria

10

9

8

7

6

5

4

non saprei

3

2

1

13%

5%

98%

26%

54%

7%

15%

8%

2%

76%

I supporti multimediali, i pannelli, le didascalie

La mostra/e temporanea/e

2%

17%

14%

7%

4%

1%

1%

27%

7%

1%

11%

9%

2%

1%

2%

11%

26%

4%

1%

1%

14%

6%

1%

1%

5%

14%

6%

1%

7%

3%

3%

2%

1%

1%

7%

6%

Page 86: Fondazione Torino Musei

84

Mostra Sarà Italia - Palazzo Madama

Nel mese di dicembre, in conclusione dell’anno dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, i visitatori sono stati intervistati su Sarà l’Italia. La rico-struzione del Primo Senato.

Il profilo dei visitatori

Una piccola prevalenza di visitatori maschi (51%) e di età compresa tra i 36 e i 65 anni ha visitato il museo in compagnia del partner o della famiglia o degli amici/col-leghi. Si tratta per lo più di visitatori italiani e per il 76% di provenienza dal territorio piemontese. L’83% con un titolo di studio medio-alto.

Sesso

49%

51%

M

F

Età

0%

35%

30%

5%

10%

15%

20%

25%

meno di 18

6%

18-26

14%

27-35 36-50

23%

51-65

28%

10%

Oltre 65

18%

Luogo di provenienza

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

Torino/Piemonte 76%

Italia Nord 8%

4%Italia Centro

Italia Sud/Isole

Francia

Resto d’Europa

Usa/Canada

Estremo Oriente (Cina, Giappone, Corea)

5%

2%

3%

1%

2%

Page 87: Fondazione Torino Musei

85

Professione

Titolo di studio

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Impiegato

29%

2%

1%

Pensionato

Operaio

Insegnante o docente

Studente

Imprenditore/Dirigente

Libero professionista

Casalinga

Senza impiego o in cerca di occupazione

Altro

24%

21%

11%

7%

3%

1%

1%

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Fino alle medie inferiori

46%

37%

Diploma medie superiori

Laurea e oltre

17%

60%

Con chi ha visitato la mostra/museo?

0% 10% 20% 30%

con la famiglia

con amici/colleghi/altri

con nessuno, sono venuto da solo/a

21%

con il partner 27%

31%

21%

40%

Page 88: Fondazione Torino Musei

86

Ha già visitato altre volte il Museo?

0% 10% 20% 30% 40% 50%

sì, una volta

sì, più volte

10%

no, oggi è stata la prima volta 38%

52%

60%

Aveva programmato di visitare Sarà l’Italia durante la sua visita di oggi al Museo?

0% 10% 20% 30%

Sì: visitare la mostra è stato il motivo principale della mia visita al museo

Sì: avevo programmato di visitare la mostra come parte della mia visita al museo

No 42%

32%

26%

40% 50%

Oggi ha visitato la mostra Sarà l’Italia?

0% 20% 40% 60% 80% 100%

no

si 74%

26%

Per quale motivo ha visitato la mostra?

0% 10% 20% 30%

per accrescere le mie conoscenze

per curiosità/svago

come parte di una visita turistica nella zona/città

per accompagnare parenti e amici

per fare l'esperienza di ascolto del dibattito del mese

29%

6%

ho un interesse specifico per la tematica risorgimentale

14%

40%

altro 4%

2%

5%

40%

Qualità della visita e soddisfazione dei visitatori

Il 62% degli intervistati ha già visitato il Museo più volte, in particolare la mostra è stata visitata principal-mente per curiosità e svago e per accrescere le proprie

conoscenze e circa il 58% ha programmato la visita alla mostra e al museo. Tra coloro che non hanno visitato la mostra, il 47% si è recato appositamente in museo per visitarne un’altra parte, il 30%, invece, non ha avuto tempo di visitare la mostra.

Page 89: Fondazione Torino Musei

87

Per quale motivo oggi non ha visitato la mostra?

0% 10% 20% 30%

L'argomento non mi interessa

Non ho avuto tempo

Non sapevo che ci fosse

L'avevo già visitata in precedenza

30%

0%

Oggi sono venuto appositamente per visitare un'altra parte del museo

47%

17%

7%

40% 50%

Rispetto alle sue aspettative, si ritiene soddisfatto della visita a Sarà l’Italia?

0% 20% 40% 60%

Decisamente sì

Più si che no

Più no che sì

Decisamente no

16%

78%

Non so, non avevo aspettative 4%

0%

2%

80%

Quanti minuti ha dedicato alla visita di Sarà l’Italia?

0% 20% 40% 60%

da 10 a 20 minuti

da 20 a 40 minuti

più di 40 minuti

52%

Fino a 10 minuti 33%

1%

14%

La visita della mostra è stata complessivamente…

0% 20% 40% 60%

faticosa

noiosa

caotica

disorientante

piacevole

0%

divertente 12%

altro (specificare) 4%

38%

affascinante

istruttiva

70%

68%

49%

0%

0%

0%

Page 90: Fondazione Torino Musei

88

Ha visitato Sarà l’Italia in precedenza?

Durante la visita di Sarà l’Italia ha/si è…

0% 10% 20% 30% 40% 50%

sì, durante un evento organizzato nella Sala del Senato

no, oggi ho visitato la mostra per la prima volta

60%

sì, durante una precedente visita

4%

10%

60%

no, non ho mai visitato questa mostra

25%

0 20% 40% 60% 80% 100%

no

si

21%

seduto sui sedili presenti nell'aula

79%

no

si

31%

manipolato/indossato gli oggetti presenti

sugli scranni

69%

no

si

40%

consultato i fascicoli di approfondimento

presenti sugli scranni

60%

no

si

8%

fatto attenzione agli audiovisivi trasmessi

nella sala

92%

no

si

96%

votato, utilizzando la cabina di voto

4%

no

si

91%

utilizzato l'area creativa9%

no

si

86%

utilizzato l'area relax14%

no

si

55%

consultato la documentazione

presente sui tavoli centrali

45%

no

si

71%

fatto fotogra�e29%

no

si

0%

osservato l'aula100%

no

si

47%

consultato la guida alla visita

53%

0 20% 40% 60% 80% 100%0 20% 40% 60% 80% 100%

no

si

21%

seduto sui sedili presenti nell'aula

79%

no

si

31%

manipolato/indossato gli oggetti presenti

sugli scranni

69%

no

si

40%

consultato i fascicoli di approfondimento

presenti sugli scranni

60%

no

si

8%

fatto attenzione agli audiovisivi trasmessi

nella sala

92%

no

si

96%

votato, utilizzando la cabina di voto

4%

no

si

91%

utilizzato l'area creativa9%

no

si

86%

utilizzato l'area relax14%

no

si

55%

consultato la documentazione

presente sui tavoli centrali

45%

no

si

71%

fatto fotogra�e29%

no

si

0%

osservato l'aula100%

no

si

47%

consultato la guida alla visita

53%

0 20% 40% 60% 80% 100%

Page 91: Fondazione Torino Musei

89

Durante la visita di Sarà l’Italia ha…

0 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

22%

47%

26%

2%

2%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

12%

35%

31%

16%

6%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

40%

32%

5%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

7%

38%

21%

19%

15%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

51%

13%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

42%

49%

7%

1%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

11%

31%

4%

54%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

2%

92%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

8%

40%

15%

5%

32%

moltissimo

molto

abbastanza

poco

per nulla

20%

65%

12%

accresciuto le conoscenze a proposito

dei protagonisti che hanno animato l'aula in

epoca risorgimentale

accresciuto le conoscenze a proposito

dei protagonisti che hanno animato l'aula in

epoca risorgimentale

provato una sensazione di stupore e meraviglia

provato la sensazione di trovarsi nell'epoca

risorgimentale

accresciuto la comprensione del

peiodo storico trattato

accresciuto le conoscenze a proposito

dei temi discussi nell'aula in epoca

risorgimentale

accresciuto il suo orgoglio di

appartenenza alla nazione

apprezzato l'estetica della ricostruzione della

struttura del Senato

trascorso più tempo di quanto avesse previsto

trascorso meno tempo di quanto avesse

previsto, a causa della stanchezza/noia

commentato e condiviso la sua

esperienza congli altri elementi del

gruppo o altri

vissuto un'esperienza che di�cilmente

dimenticherà

12%

12%

15%

15%

6%

13%

31%

21%

14%

21%

1%

1%

4%

1%

2%

1%

Page 92: Fondazione Torino Musei
Page 93: Fondazione Torino Musei

LE RISORSE ECONOMICHE

Page 94: Fondazione Torino Musei
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93

Il fatturato netto ammonta a € 1.528.947 e rispecchia un decremento pari a € 234.193 rispetto all’esercizio prece-dente dovuto principalmente a una modifica contrattuale intervenuta con l’Associazione Torino Città Capitale Euro-pea, gestore dell’Abbonamento della Carta Musei: rispetto al passato non è più prevista una ulteriore ripartizione del risultato finale di gestione dell’Associazione (nell’anno 2010 aveva generato ricavi per € 176.467,81) poiché gli utili derivanti dalla gestione vengono utilizzati per l’attivi-tà di comunicazione dell’Associazione stessa. È opportuno altresì ricordare che tale modifica contrattuale ha compor-tato anche una riduzione dei costi di gestione che l’Asso-ciazione predetta addebitava e che sempre nell’anno 2010 erano pari ad Euro 121.896,06 iva compresa.I proventi diversi ammontano a € 15.559.523 di cui € 5.542.326 contributi in conto esercizio, € 8.500.000 utilizzo fondo di dotazione straordinario dell’esercizio e € 1.378.000 utilizzo fondo di dotazione straordinario degli esercizi prece-denti. Pertanto, come prima evidenziato, nel 2011 la Fonda-zione ha dovuto far ricorso all’utilizzo del fondo di dotazione straordinario accantonato negli anni precedenti al fini di co-prire i costi sostenuti per la gestione ordinaria. I costi esterni pari a € 9.412.044 evidenziano un aumento rispetto al 2010 dovuto essenzialmente alle attività realizzate per i festeggia-menti dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Le spese del personale pari a € 7.156.253 rimangono pressoché invariate rispetto all’anno precedente. Il margine operativo lordo si riduce a € 257.782, mentre il reddito operativo, al netto di ammortamenti varia da € 599.519 (anno 2010) a € 360.201 (anno 2011). L’utile passa da € 942 (anno 2010) a € 1.027 (anno 2011).

Bilancio d’esercizioLa gestione economica della Fondazione nel 2011 è stata particolarmente difficile.Le ridotte disponibilità economiche, la progressiva di-minuzione di risorse da parte degli enti pubblici, non-ché il grave ritardo nell’erogazione dei contributi già deliberati, hanno obbligato la Fondazione a intervenire ulteriormente su alcune spese, talvolta rivedendo an-che contratti e servizi dati in outsourcing, nonché diret-tamente sull’organizzazione interna della Fondazione stessa. A fronte di tali difficoltà finanziarie, l’impegno della Fondazione anche per il 2011 non si è limitato esclusivamente alla ricerca di pratiche gestionali volte al risparmio, ma anche all’aumento delle entrate proprie e all’incremento delle attività di fund raising che ha visto il settore Comunicazione e Marketing impegnato nella ricerca di sponsor e di adesioni al Comitato Soste-nitori (vedi supra L’attività di comunicazione). Il bilancio del 2011 si è chiuso con un risultato della gestione ne-gativo a cui la Fondazione ha posto rimedio utilizzando il fondo di dotazione straordinario accantonato negli esercizi precedenti. Il bilancio è infine stato approvato dal Consiglio Direttivo nella seduta del 3 aprile 2012 con un risultato della gestione pari a € 1.027,00.

Conto EconomicoIl conto economico riclassificato confrontato con i dati dell’esercizio 2010 è il seguente:

CONTO ECONOMICO 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Ricavi Netti 1.528.947 1.763.140 -234.193 Proventi diversi 15.559.523 14.408.592 1.150.931 Costi Esterni 9.412.044 8.264.572 1.147.472 Valore Aggiunto 7.676.426 7.907.160 -230.734 Costo del lavoro 7.156.253 7.129.205 27.048

Margine operativo lordo (MOL o Ebitda) 520.173 777.955 -257.782

Ammortamenti 159.972 178.436 -18.464 Reddito operativo (Ebit) 360.201 599.519 -239.318 Proventi Finanziari 8.207 23.621 -15.414 Oneri Finanziari 46.191 36.603 9.588 Reddito di competenza 322.217 586.537 -264.320

Proventi straordinari e rivalutazione 22.176 15.303 6.873

Oneri straordinari e svalutazione 54.000 232.312 -178.312 Reddito ante imposte 290.393 369.528 -79.135 Imposte 289.366 368.586 -79.220 Reddito netto 1.027 942 85

valori in euro

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Ricavi

Di seguito si fornisce inoltre un quadro più dettagliato del valore della produzione e dei costi della produzione.

I ricavi propri della Fondazione comprendono l’attività di biglietteria dei Musei, le visite guidate, le aperture straordi-narie, l’affitto dei locali, le sponsorizzazioni e altre entrate tra cui la vendita dei cataloghi.La quota maggiore dei ricavi propri è rappresentata dall’at-tività di biglietteria e abbonamenti che rappresenta il 67%.

Costi

I costi della produzione, pur essendo in aumento, sono da considerarsi legati a una continua e progressiva realizzazione ottenuta attraverso la centralizzazione di attività specifiche, gare d’appalto ed economie di scala.

La classificazione riportata segue quanto previsto dalle disposizioni dell’art. 2427 del Codice Civile.

18. Ricavi per categoria di attività

2%

78%1% 2% 1%0% 16%

Biglietteriae abbonamenti

Visite guidate, audioguide

Aperture straordinarie

Fitti attivi e noleggi

Sponsorizzazioni

Altre entrate

Contributi

VALORE DELLA PRODUZIONE 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Ricavi vendite e prestazioni* 1.528.947 1.763.140 -234.193 Variazioni rimanenza prodotti -679 2.334 -3.013 Altri ricavi e proventi: Vari 139.197 153.420 -14.223 Contributi in conto esercizio 5.542.326 6.190.172 -647.846

Utilizzo Fondo di dotazione straordinario esecutivo 8.500.000 8.065.000 435.000

Utilizzo Fondo di dotazione straordinario esercizi precedenti 1.378.000 - 1.378.000

Totale 17.087.791 16.174.066 913.725

valori in euro

Ricavi per categoria di attivitá 31/12/2011 31/12/2010 Variazione Biglietteria e abbonamenti 1.176.942 1.276.702 -99.760 Visite guidate, audioguide 35.176 46.616 -11.441 Aperture straordinarie 98.862 97.575 1.287 Fitti attivi e noleggi 134.540 131.849 2.691 Contributi 5.507.076 6.190.172 -683.095 Sponsorizzazioni 58.032 103.746 -45.715 Comitato sostenitori e donazioni benefattori 35.250 - 35.250 Utilizzo Fondo di dotazione straordinario esercizio 8.500.000 8.065.000 435.000

Utilizzo Fondo di dotazione straordinario esercizi precedenti 1.378.000 - 1.378.000 Altre entrate (percentuali di vendita, diritti di riproduzione, 164.593 260.072 -95.478 vendita cataloghi, ecc.) Totale 17.088.470 16.171.732 916.739

Variazioni rimanenza prodotti -679 2.334 -3.013 Totale complessivo 17.087.791 16.174.066 913.726

*Nella voce “Ricavi vendite e prestazioni” si indicano i ricavi ottenuti dall’attività dei Musei comprensivi di sponsorizzazioni.

valori in euro

COSTI DELLA PRODUZIONE 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Materie prime, sussidiarie e merci 734.560 461.366 273.194 Servizi 6.842.296 6.437.362 404.934 Godimento di beni di terzi 362.203 368.679 -6.476 Salari e stipendi 5.189.552 5.168.637 20.915 Oneri sociali 1.592.437 1.580.610 11.827 Trattamento di fine rapporto 360.391 367.344 -6.953 Altri costi del personale 13.873 12.614 1.259 Ammortamento immobilizzazioni immateriali 42.898 61.397 -18.499 Ammortamento immobilizzazioni materiali 117.074 117.039 35 Svalutazioni crediti attivo circolante - 2.533 -2.533 Oneri diversi di gestione 1.472.306 996.966 475.340 Totale 16.727.590 15.574.547 1.153.043

Di seguito vengono analizzate alcune delle principali voci dei Costi della Produzione.La prima voce comprende tutti i costi sostenuti per l’ac-quisto di prodotti finiti (libri, beni per allestimento mostre, ecc.), materiali di consumo, materiale pubblicitario, can-celleria, carburanti, divise del personale, ecc.

valori in euro

1. Acquisto libri e beni allestimento mostre

Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Prodotti finiti1 329.063 121.671 207.392 Materiali di consumo 54.625 46.398 8.227 Materiali di manutenzione 3.739 1.936 1.803 Combustibile per riscaldamento 17.040 17.207 -167 Cancelleria 18.011 26.926 -8.915 Materiale pubblicitario 276.698 227.799 48.899 Carburanti e lubrificanti 3.700 3.438 262 Indumenti di lavoro 33.948 15.178 18.770 Dazi su acquisti - 86 -86 Sconti, abbuoni, premi su acquisti -2.294 -375 -1.919 Beni di costo unitario non superiore a Euro 516,46 29 1.102 -1.073

Totale 734.560 461.366 273.194

valori in euro

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1. Servizi fotografici, servizi web, restauri su opere di terzi per mostre, prestazioni per servizi, costi per servizi abbonamenti musei

2. Include i costi relativi alla sicurezza e vigilanza, presidio sale e laboratori didattici3. Diritti d’autore e di riproduzione, diritti di utilizzo opere d’arte4. Manutenzione automezzi e relative assicurazioni5. Studio commercialista e consulente del lavoro6. Le spese per i servizi bancari rappresentano gli oneri finanziari destinati agli istituti di

credito: nel 2011 è stato infatti necessario ricorrere a un fido bancario7. Assicurazioni opere, amministratori, dirigenti e funzionari.

Come già spiegato in precedenza, dal 2009 la Fondazio-ne ha intensificato l’attività di contenimento dei costi. Nel 2011 i costi per servizi, come il totale dei costi della produzione, presenta invece un aumento rispet-to all’anno precedente, aumento relativo alle diverse attività realizzate in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia che hanno visto Palazzo Madama centro dei festeggiamenti.I servizi per acquisti si riducono del 65% in seguito alla predetta variazione contrattuale intervenuta con l’As-sociazione Torino Città Capitale Europea che non ad-debita più alla Fondazione il costo per il servizio svolto.La Fondazione dal 2010, a seguito del D.L. 31.05.2010 n. 78 convertito in L. 30.07.2010 n. 122, ha provveduto ad adeguare il com-penso degli amministratori con una riduzio-ne dei costi sostenuti pari al 98%.I servizi amministrativi, che dal 2010 prevedono la gestio-ne interna dell’elaborazione paghe, registrano un calo del 19%, mentre le spese e consulenze legali del 65%.In aumento sono invece le spese per l’energia elettrica con un +19% rispetto al 2010 a causa dell’aumento delle tariffe.Nel 2011 le spese per i servizi di sicurezza e vigilanza si sono incrementate del 10% in quanto a partire dal mese di marzo è stato impiegato personale di coope-rativa per la guardiania dello scalone juvarriano e della Sala del Senato di Palazzo Madama in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Nel 2009 l’aggiudicazione della nuova gara d’appalto per i servizi di pulizia ha permesso nel 2010 di ridurre i costi di circa il 19% rispetto al 2008 e di mantenere lo stesso trend anche nel 2011. La programmazione culturale, oggetto dei predetti fe-steggiamenti, ha fatto rilevare un aumento del 37% delle spese per l’allestimento delle mostre. Come diretta conseguenza si sono incrementati anche i costi di pubblicità: +4% rispetto all’anno precedente.

Infine vengono riportati i costi del lavoro che rappre-sentano uno dei maggiori costi fissi della Fondazione.

Costi per servizi 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Servizi per acquisti1 47.709 137.993 -90.284

Trasporti 225.835 214.505 11.330

Energia elettrica 798.769 669.771 128.998

Acqua 83.622 67.679 15.943

Indennità chilometriche 7.291 6.067 1.224

Manutenzione esterna macchinari, impianti, ... 1.118.699 1.083.302 35.397

Servizi di sicurezza e vigilanza2 1.156.457 1.047.882 108.575

Consulenze tecniche 478.741 358.768 119.973

Collaborazioni coordinate e continuative 145.517 93.423 52.094

Compensi agli amministratori 1.350 82.298 -80.948

Compensi ai revisori 42.956 31.258 11.698

Diritti d’autore3 20.669 28.893 -8.224

Ricerca, addestramento e formazione 4.647 7.571 -2.924

Pulizia esterna 476.538 467.385 9.153

Servizi smaltimento rifiuti 943 993 -50

Contributi INPS gestione separata 10.855 19.095 -8.240

Pubblicità (non materiale pubblicitario) 278.916 267.003 11.913

Mostre e fiere 967.114 707.033 260.081

Spese per automezzi4 8.587 5.788 2.799

Servizi amministrativi5 79.957 99.191 -19.234

Canoni di assistenza tecnica 129.031 85.204 43.827

Spese legali e consulenze 23.524 67.848 -44.324

Spese telefoniche ordinarie e cellulari 91.815 90.510 1.305

Spese postali e di affrancatura 35.412 49.622 -14.210

Spese servizi bancari6 2.124 43.567 -41.443

Assicurazioni7 206.461 202.605 3.856

Spese di rappresentanza e immagine 90.377 56.800 33.577

Viaggi (ferrovia, aereo, auto ...) 53.069 54.780 -1.711

Conduzione attività artistiche PAV 252.893 388.889 -135.996

Altre … 2.417 1.638 779

Totale 6.842.296 6.437.362 404.934

valori in euro

I costi per servizi, riguardano invece le acquisizione di prestazioni quali spese di manutenzione e riparazione, servizi di vigilanza, servizi di pulizia, spese di trasporto, assicurazioni, utenze, diritti d’autore, spese pubblicitarie, spese di allestimento mostre, spese viaggio, canoni di assistenza tecnica, ecc.

Costi del personale 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Salari e stipendi 5.189.552 5.168.637 20.915

Oneri sociali 1.592.437 1.580.610 11.827

Trattamento di fine rapporto 360.391 367.344 -6.953

Altri costi del personale 13.873 12.614 1.259

Totale 7.156.253 7.129.205 27.048

valori in euro

L’art 2 comma 2 stabilisce una restrizione

al riconoscimento dei compensi agli amministratori

di enti percettori di contributi a carico della

finanza pubblica.

Page 98: Fondazione Torino Musei

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Il costo del personale presenta un aumento pari al 0,4% rispetto al 2010 dovuto principalmente all’incre-mento del servizio straordinario necessario per garan-tire la realizzazione degli eventi in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e ai contratti a tempo determi-nato stipulati per il periodo estivo.Nel 2011 il costo del personale risulta pari al 43% del co-sto complessivo della produzione. Le altre voci di spesa che rientrano nei costi della produ-zione si possono riclassificare tra:• costi per la gestione ordinaria dei Musei e della

Fondazione (manutenzione ordinaria e degli impianti, utenze, pulizie, servizi di sicurezza vigilanza, assicu-razioni, pubblicità, consulenze tecniche e servizi am-ministrativi, ecc.)

• costi per mostre e manifestazioni(include le spese sostenute per l’intera programmazione artistica dei Musei e gli eventi realizzati quali Artissima.

19. Riclassifica dei costi della produzione 2011

I costi per la realizzazione di Artissima sono sostenuti con i contributi finalizzati che gli enti, Compagnia di San Paolo, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Regione Piemonte e CCIAA di Torino assegnano alla Fondazione.

Personale

Mostre e manifestazioni

Gestione ordinaria

43%

13%44%

Stato PatrimonialeLo stato patrimoniale al 31/12/2011 presenta:

STATO PATRIMONIALE 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Immobilizzazioni immateriali nette 54.261 248.044 -193.783

Immobilizzazioni materiali nette 29.532 146.606 -117.074

Partecipazioni ed altre immobilizzazioni finanziarie 564.364 602.929 -38.565

Capitale immobilizzato 648.157 997.579 -349.422

Rimanenze di magazzino 69.945 70.324 -679

Crediti verso Clienti 2.337.352 2.399.576 -62.224

Altri crediti 12.835.597 17.774.844 -4.939.247

Ratei e risconti attivi 202.099 368.948 -166.849

Attività d’esercizio a breve termine 15.444.693 20.613.692 -5.168.999

Debiti verso fornitori 5.198.844 5.092.804 106.040

Acconti - 238 -238

Debiti tributari e previdenziali 482.408 525.587 -43.179

Altri debiti 12.235 357.315 -345.080

Ratei e risconti passivi 1.141.267 1.453.966 -312.699

Passività d’esercizio a breve termine 6.834.754 7.429.910 -595.156

Capitale d’esercizio netto 8.609.939 13.183.782 -4.573.843

Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato 421.913 445.842 -23.929

Debiti tributari e previdenziali (oltre 12 mesi) - - -

Altre passività a medio e lungo termine 2.000 - 2.000

Passività a medio lungo termine 423.913 445.842 -21.929

Capitale investito 8.834.183 13.735.519 -4.901.336

Patrimonio netto -10.610.308 -14.133.911 3.523.603

Posizione finanziaria netta a medio lungo termine 8.400 8.000 400

Posizione finanziaria netta a breve termine 1.767.725 390.392 1.377.333

Mezzi propri e indebitamento finanziario netto -8.834.183 -13.735.519 4.901.336

valori in euro

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Dai dati sopra esposti emerge chiaramente la proble-matica finanziaria connessa ai tempi medio lunghi di incasso della contribuzione pubblica. La Fondazione pur mantenendo un sostanziale equi-librio finanziario, deve sostenere oneri bancari dovuti al reperimento delle necessarie provviste di liquidità al fine di provvedere agli adempimenti derivanti dalla ge-stione ordinaria dell’ente.

La struttura patrimoniale ha subito una variazione in diminuzione rispetto all’esercizio precedente pari a e

-3.353.047 mentre le immobilizzazioni nette subiscono una variazione in diminuzione rispetto all’esercizio pre-cedente pari a e -349.022.Il patrimonio netto ha subito una diminuzione rispetto all’esercizio precedente pari a e -3.523.603. Il decre-mento si è verificato per far fronte alla minor contribu-zione di terzi rispetto al passato e alla copertura di costi di funzionamento utilizzando quindi parte delle riserve disponibili accantonate negli esercizi precedenti.Dallo stato patrimoniale riclassificato emerge la solidità pa-trimoniale della Fondazione, ossia la sua capacità di mante-nere l’equilibrio finanziario nel medio-lungo termine.La situazione attuale viene espressa nel seguente grafico.

Attività fisse 3,29%

Rimanenze finali 0,33%

Liquidità differite 72,45%

Liquidità immediate 23,93%

Mezzi propri 50,13%

Debiti a medio/lungo 2%

Debiti a breve 47,87%

20. Stato patrimoniale della Fondazione Torino Musei al 31.12.2011

Page 100: Fondazione Torino Musei

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L’analisi della distribuzione del valore aggiunto pro-dotto - riportata di seguito - evidenzia come esso sia stato allocato alla remunerazione delle risorse umane, dell’ente, del capitale di credito e della Pubblica Ammi-nistrazione, con una netta prevalenza alle risorse uma-ne a cui è stato destinato nel 2011 il 93% dell’intero valore aggiunto. In particolare la quota destinata ai la-voratori che misura il beneficio economico tratto dal personale dell’organizzazione è aumentata di € 27.048 (+0,4%) rispetto al 2010.

La produzione e la distribuzione del valore aggiuntoIl valore aggiunto rappresenta la ricchezza prodotta dall’ente nell’esercizio, individuabile come differenza tra il valore che l’ente attrae con lo svolgimento della propria attività e i costi esterni per l’acquisizione dei fattori produttivi funzionali alla realizzazione dell’atti-vità medesima. La riclassificazione delle voci del conto economico di esercizio è finalizzata a evidenziare sia il processo di formazione del valore aggiunto globale sia la sua distribuzione, esprimendo in quantità monetarie i rapporti tra l’ente e il sistema socio-economico con cui interagisce, con particolare riferimento ad alcuni dei

principali stakeholder. Da questo punto di vista, la produzione e la distribuzione del valore aggiunto rappresentano uno stru-mento per rileggere il bilancio d’esercizio dal punto di vista degli stakeholder.

Il valore aggiunto globale lordo generato della Fonda-zione è stato nel 2011 pari a € 7.683.167 contro gli € 7.816.211 del 2010 con una riduzione del 2%.

VALORE AGGIUNTO 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Ricavi delle vendite e prestazioni 1.528.947 1.763.140 -234.193

Variazioni delle rimanenze di prodotti in lavorazione -679 2.334 -3.013

Altri ricavi e proventi 15.559.523 14.408.592 1.150.931

Valore della produzione 17.087.791 16.174.066 913.725

Costi per acquisti materie prime, sussidiarie, ... 734.560 461.366 273.194

Costi per servizi 6.842.296 6.437.362 404.934

Costi per godimento beni di terzi 362.203 368.679 -6.476

Altri costi di gestione 1.472.306 996.966 475.340

Costi della produzione 9.411.365 8.264.373 1.146.992

Valore aggiunto caratteristico 7.676.426 7.909.693 -233.267

Risultato della gestione straordinaria 6.741 -93.482 100.223

Valore aggiunto caratteristico 7.683.167 7.816.211 -133.044

DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Remunerazione al personale 7.156.253 7.129.205 27.048

Remunerazione dell’ente 160.999 181.911 -20.912

Remunerazione del capitale di credito 76.549 136.509 -59.960

Remunerazione alla Pubb. Amministr. 289.366 368.586 -79.220

Valore aggiunto globale lordo 7.683.167 7.816.211 -133.044

21. Distribuzione del valore aggiunto agli stakeholder

Autofinanziamento 2%

Lavoratori 93%

Finanziatori 1%

Pubblica Amministrazione 4%

valori in euro

valori in euro

Tra le diverse configurazioni che può assumere il valore aggiunto si è scelta come base di riferimento, quella del valore aggiunto globale - V.A.G. - indicato dal GBS.

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I contributi deliberatiI contributi erogati dagli enti esterni (nello specifico Città di Torino, Regione Piemonte, Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo) rappresentano la principale fonte di finanziamento della Fondazione.

Di seguito si riporta un dettaglio dei contributi delibera-ti nel corso del 2011. Allo stanziamento deliberato dei contributi a favore della Fondazione non corrisponde però l’effettiva erogazione nell’anno di competenza.

COMUNE DI TORINO 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Contributi gestione ordinaria + f.do dotazione 8.500.000 10.970.000 -2.470.000

Spesa corrente - 1.970.000 -

Fondo di dotazione 8.500.000 9.000.000 -500.000

Eredità 82.785 83.041 -257

Attività 44.000 - -

Progetto P.A.PU.M. 36.000 - -

Reciproca solidarietà 8.000 - -

Totale 8.626.785 11.053.041 -2.426.257

valori in euro

COMPAGNIA SAN PAOLO 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Contributi gestione ordinaria 2.091.142 1.291.142 800.000

Attività - 7.080 -

Progetto “Reciproca solidarietà e lavoro accessorio” - MAO - 7.080 -

Totale 2.091.142 1.298.222 792.920

valori in euro

REGIONE PIEMONTE 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Contributi gestione ordinaria 640.000 640.000 -

Attività - 10.000 -

Didattica - MAO - 10.000 -

Progetti finalizzati a ristrutturazioni - 125.000 -

Facciata Palazzo Madama - 125.000 -

Totale 640.000 775.000 -135.000

valori in euro

PROVINCIA DI TORINO 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Attività - 74.500 -

Eco e Narciso - 74.500 -

Totale - 74.500 -

valori in euro

FONDAZIONE PER L’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA CRT 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Attività 105.237 7.500 97.737

Iniziativa giorno per giorno GAM 2.237 7.500 -5.263

Progetto ZonArte 103.000 - -

Totale 105.237 7.500 97.737

valori in euro

FONDAZIONE CRT 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Contributi gestione ordinaria 1.291.142 1.291.142 -

Attività - 640.000 -

Mostra Osvaldo Licini - GAM - 140.000 -

Primo Senato d’Italia - PM - 500.000 -

Totale 1.291.142 1.931.142 -640.000

valori in euro

Enti vari 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Attività 361.000 156.324 204.676

Comitato Italia 150 (ricostruzione Primo Senato - PM) 320.000 - -

Fondazione De Fornaris (Nuovo Gabinetto e Archivio 40.000 - - Disegni e Stampe - GAM)

Credito Bergamasco (restauro opera GAM) - 2.000 -

Lions Club (catalogo Senato - P.M.) - 25.000 -

Istituto comprensivo “Via Ricasoli” (GAM ) 1.000 1.000 -

Comitato Esprit Nomade (Mostra Spirito Nomade) - 4.324 -

Università degli Studi di Torino - Progetto MEMIP (P.M.) - 124.000 -

Totale 361.000 156.324 204.676

valori in euro

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Dalle precedenti tabelle si evince un’importante ridu-zione dei contributi erogati dal Comune di Torino e, al contrario, un incremento del contributo della Com-pagnia di San Paolo, al fine di sostenere la Fondazione di fronte alla drastica riduzione del contributo del Co-mune, ha deliberato un contributo straordinario pari e € 800.000. Di particolare rilievo è il contributo del Comitato Italia 150 pari a € 320.000 destinato alla ricostruzione del primo Senato d’Italia presso Palazzo Madama, unita-mente al contributo di € 500.000 deliberato già nel 2010 dalla Fondazione CRT.

Alla Fondazione vengono inoltre assegnati contributi finalizzati alla realizzazione di Artissima da parte di enti che per motivi statutari non possono erogare diretta-mente i contributi a società.

Di seguito si fornisce la rappresentazione grafica dei contributi complessivi erogati nel 2011 a favore della Fondazione per la gestione ordinaria, le attività, i pro-getti speciali e la gestione di Artissima. Dai dati si evince che circa il 70% dei contributi de-liberati è rappresentato dai contributi del Comune di Torino.

ARTISSIMA 31/12/2011 31/12/2010 Variazione

Regione Piemonte 255.000 376.000 -121.000

Compagnia di San Paolo 100.000 80.000 20.000

Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT 118.000 90.000 28.000

CCIAA 70.000 75.000 -5.000

Totale 543.000 621.000 -78.000

22. Contributi deliberati 2011

Comune di Torino 62%

Regione Piemonte 7%

Fondazione CRT 9%

Compagnia San Paolo 16%

Provincia Torino 1%

CCIAA 0%

Fondazione per l’Arte CRT 2%

Enti vari 3%

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La contabilità gestionaleParallelamente alla tradizionale contabilità generale, la Fondazione tiene una contabilità gestionale artico-lata per centri di costo basata sugli impegni di spesa e sugli incassi realmente avvenuti. Tale contabilità consente al Controllo di Gestione di monitorare l’avanzamento delle attività, nonché di elaborare periodicamente report sull’andamento dei costi e dei ricavi relativi ai servizi di ciascun Museo. Sulla base dei suddetti dati dalla contabilità gestiona-

le si elabora inoltre il bilancio previsiona-le annuale e pluriennale, di cui la Fonda-

zione ha l’obbligo di redazione secondo lo Statuto. (Vedi supra Gli organi statutari e la governance).Il bilancio previsionale è di carattere finanziario ed è suddiviso per Centri di Costo, a ciascuno dei quali è assegnato un budget di spesa che corrisponde alle entrate determinate dall’attività istituzionale del cen-tro (attività di bigliettazione, vendita di servizi, fitti e provvigioni, ecc.) a integrazione della quota parte dei contributi del Comune, della Regione e delle Fonda-zioni di origine bancaria. Il bilancio previsionale e il report economico di ge-stione dettagliato per Centri di Costo rappresentano strumenti di lavoro di notevole importanza, in quan-to supportano la pianificazione della gestione e della programmazione artistica museale e allo stesso tem-po costituiscono uno strumento di controllo e moni-toraggio sulla gestione stessa.

Inoltre la Fondazione da sempre si impegna a gestire in maniera efficiente le proprie risorse finanziarie, ponen-do attenzione ai modi in cui le stesse vengono destina-te e impiegate, con particolare riguardo alla scelta delle attività programmate e ai relativi acquisti di forniture e servizi. Di ogni piano operativo da cui derivano poi le attività dei Musei stessi, vengono analizzati i costi di realizza-zione in relazione alla previsione delle entrate, attraver-so un budget di spesa. Vengono così individuate le spese da sostenere per ser-vizi, beni di consumo, investimenti. L’individuazione di questi fattori viene effettuata dal direttore del singolo Museo insieme ai collaboratori, tenendo conto sia di dati storici e dell’esperienza acquisita, sia di preventivi formali. Il piano di spesa che deriva da questa analisi viene successivamente sottoposto all’attenzione e ap-provazione del Segretario generale e del Presidente.

Art.13 e 14 dello Statuto

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OBIETTIVI FUTURI

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Di fronte a questo contesto particolarmente complesso, un grande aiuto continua a essere offerto dalle risorse stanziate dalle fondazioni di origine bancaria che man-tengono fede al compito di sostenere economicamente il sistema museale torinese contribuendo, per quanto riguarda la nostra Fondazione, a garantire la piena fun-zionalità delle strutture che rispondono a una logica di efficienza operativa grazie anche a un’organizzazione aziendale idonea a una realtà vasta e articolata.Negli ultimi mesi comunque è stata approntata da parte degli Enti Locali un’analisi approfondita sulla generale situazione economica che non investe solo la Fondazio-ne Torino Musei ma tutto il sistema culturale torinese. È emersa così l’ipotesi di raggruppare istituzioni per vocazione interessate dai medesimi ambiti artistici. Per quanto riguarda la nostra realtà, alla Fondazione Tori-no Musei verrebbero aggiunte, anche tramite rappor-ti convenzionali, altre istituzioni museali operanti nel territorio al fine di dar vita a economie di scala e con l’obiettivo di programmare in modo oculato e attento iniziative di valorizzazione. Una scommessa che si pone l’obiettivo di ridurre forte-mente le spese gestionali, di prevedere la realizzazione di attività in grado di autofinanziarsi e di mantenere nel contempo vivo l’interesse per la città di Torino da parte di un pubblico composto sempre più da turisti e visitatori provenienti dall’Italia e dall’estero.Per quanto attiene ai prossimi appuntamenti, si fa pre-sente che nel 2012 si concluderà la prima fase di recu-pero dell’ex Ristorante San Giorgio al Borgo Medievale. Come già evidenziato, lo stanziamento previsto dalla Città di Torino ha permesso di provvedere al consoli-damento dell’edificio, garantendo il restauro delle su-perfici esterne, il rifacimento dei manti di copertura e l’abolizione delle aggiunte successive alla costruzione del Borgo.

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Prospettive e strategieCome rilevato più volte nel documento, le celebrazioni per l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia han-no comportato per la Fondazione un intenso piano di attività che ha interessato in modo speciale Palazzo Madama, sia per l’intrinseco valore storico e civile che caratterizza l’edificio e sia per l’originale ricostruzione dell’aula del Senato, catalizzatore di manifestazioni e cerimonie di particolare significato.I positivi riscontri che si sono ottenuti in termini di af-fluenza di pubblico e di stima da parte di alcune delle maggiori istituzioni locali e nazionali, hanno notevol-mente ricompensato il lavoro compiuto, confermando la generale opinione secondo cui la realizzazione di grandi eventi risulta essere elemento di forza per mantenere alto l’interesse verso le strutture museali della città.D’altro canto, rimane però ancora invariata un’incertez-za finanziaria che determina la palese difficoltà a concre-tizzare attività in grado di testimoniare e di rafforzare il ruolo e la funzione dei Musei della Fondazione. Infatti, la crescente difficoltà economica in cui ormai da tempo vengono a trovarsi gli Enti Locali, e in particolare la Città di Torino, ha comportato negli ultimi anni una progressi-va diminuzione del trasferimento di risorse rendendo dif-ficile l’elaborazione di un programma di lavoro di media / lunga scadenza. Ad aggravare la situazione si è dovuto assistere a un preoccupante ritardo nell’erogazione dei contributi assegnati in bilancio, con una conseguente crisi di liquidità cui si è posto rimedio attraverso gravosi fidi concessi da istituti di credito.

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Infine, in GAM nel 2012 sarà definitivamente comple-tato il nuovo Gabinetto e Archivio dei Disegni e delle Stampe collocato al piano interrato in locali preceden-temente adibiti a deposito.La pesante contrazione dei contributi, come sopra il-lustrato, ha determinato negli ultimi anni una riorga-nizzazione interna che non prevede alcun significativo ulteriore aumento di personale in organico. Il 2012 sarà quindi un anno di riflessione per capire dove intervenire e per poter operare azioni di risparmio anche su questo fronte. Verranno in ogni caso ridimensionati i contratti a progetto che avranno luogo solo se strettamente ne-cessari alla realizzazione di specifiche, essenziali e non procrastinabili attività.Da ricordare infine gli ottimi risultati ottenuti interrom-pendo il contratto in outsourcing con lo studio di un consulente del lavoro, coordinando pertanto all’inter-no tutte la fasi organizzative relative alla gestione del-le risorse umane compresa l’elaborazione delle buste paga dei dipendenti, attività che si continuerà a gestire direttamente dagli uffici della Fondazione. Non sono poi da dimenticare i vari momenti formativi che hanno investito un gran numero di operatori e che continue-ranno anche nel prossimo futuro. Per quanto attiene all’attenzione dedicata alle nuove tecnologie, prossi-mamente sarà avviata un’applicazione che permetterà di impostare, modificare e rendere consultabile sulla rete intranet aziendale il budget annuale. A partire dalle risorse finanziarie disponibili, gli utenti abilitati potranno avviare un processo di affidamento in modo completamente automatizzato.

I vari centri di costo, che corrispondono principalmen-te ai Musei della Fondazione, potranno operare diret-tamente sugli incarichi di spesa mediante un sistema on line, mentre il controllo di gestione centralizzato potrà monitorare e disciplinare la spesa agendo di vol-ta in volta sulle disponibilità. Sarà sufficiente anche uno smartphone o un Blackberry per compiere quei passaggi autorizzativi che attualmente richiedono la circolazione di carta tra uffici, riducendo il processo di affidamento da qualche giorno a poche ore. Il docu-mento finale, in pdf, completo delle firme elettroniche di approvazione, sarà inviato dal sistema direttamente al centro di protocollo, pronto per l’invio ai fornitori.Sempre in termini di innovazione tecnologia, poi, non bisogna dimenticare l’adeguamento dei metodi di co-municazione, che da alcuni anni vede i Musei della Fondazione presenti attivamente sui principali social media. Poiché in Italia sono circa 24 milioni gli utenti web attivi, la cui maggioranza ha un’età compresa tra i 25 e 55 anni (fonte audiweb), è facilmente intuibile come una adeguata strategia di sviluppo in ambito web costituisca oggi uno degli obiettivi primari da perseguire.In ultima analisi, si può quindi confermare che la Fon-dazione Torino Musei, nonostante le oggettive diffi-coltà di ordine finanziario, continua il percorso intra-preso anche grazie a un’impostazione aziendale che si pone il duplice obiettivo di essere in sintonia con le richieste che vengono evidenziate dal pubblico e di essere nel contempo al passo con le più innovative tecnologie gestionali.

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ALLEGATI

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StatutoArticolo 1 – Costituzione, sede, Fondatori

1.1 È costituita una fondazione denominata “Torino Musei”, con sede in Torino, via Magenta, 31 presso la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea.1.2 È Primo Fondatore il Comune di Torino.1.3 Sono Fondatori Successivi le persone o gli Enti, pubblici o privati, che ne facciano richiesta alla Fondazione e che, su proposta del Primo Fondatore, siano come tali approvati dal Consiglio Direttivo osservando l’art. 8.1, lett. a).

Articolo 2 – Finalità2.1 La Fondazione, che non ha fini di lucro e non distribuisce utili, persegue, secondo gli indirizzi e le linee di politica culturale assunte dal Primo Fondatore e dai Fondatori Successivi, in coerenza e continuità con le funzioni storiche e le specifiche missioni dei singoli musei di Torino e assicurandone l’autonomia, le finalità della conservazione, manu-tenzione e valorizzazione di beni culturali ricevuti o acquisiti a qualsiasi titolo, nonché della gestione e valorizzazione di organismi, attività museali e culturali.2.2 Nell’ambito delle sue finalità la Fondazione persegue, anche in collaborazione con terzi:a) la migliore fruizione da parte del pubblico dei beni culturali e delle attività museali;b) l’organizzazione di mostre, nonché di studi, ricerche, iniziative scientifiche, attività produttive didattiche o divul-gative, anche in collaborazione con il sistema scolastico ed universitario e con istituzioni culturali e di ricerca italiane e straniere;c) l’organizzazione di eventi e attività culturali, anche connessi a particolari aspetti dei beni, quali ad esempio, le operazioni di recupero e restauro;d) l’organizzazione di itinerari culturali, individuati mediante la connessione fra beni culturali e ambientali diversi, anche in collaborazione con gli enti e organi competenti per il turismo.2.3 La Fondazione può svolgere ogni altra attività ausiliaria, connessa, strumentale, affine, complementare, aggiuntiva o comunque utile o solo opportuna al perseguimento delle proprie finalità. A titolo esemplificativo e non esaustivo, la Fondazione può pertanto:a) stipulare con enti pubblici o soggetti privati accordi o contratti di qualsiasi natura e durata utili o anche solo op-portuni al perseguimento delle proprie finalità, quali, a titolo esemplificativo, l’acquisto di beni strumentali o servizi, l’assunzione di personale dipendente, l’accensione di mutui o finanziamenti;b) partecipare, anche in veste di fondatore, ad associazioni, fondazioni, comitati, e, più in generale, istituzioni pub-bliche o private, comprese società di capitali, che perseguano finalità coerenti con le proprie.2.4 L’attività della Fondazione si svolge sulla base del documento programmatico annuale di cui all’art. 13 nonché del documento programmatico-finanziario pluriennale di cui all’art. 14.2.5 La Fondazione opera sul territorio della Regione Piemonte.

Articolo 3 – Patrimonio3.1 Il Patrimonio della Fondazione è costituito dai contributi di chi riveste la qualifica di Fondatore.3.2 La Fondazione può ricevere, incrementando così il suo patrimonio, contribuzioni, elargizioni, sovvenzioni o altre liberalità da parte di terzi che ne condividano le finalità.3.3 Salvo quanto previsto agli artt. 16.1 e 16.2 il Patrimonio della Fondazione è incrementato per effetto di acquisizioni avvenute a qualunque titolo, donazioni, legati, eredità ricevute.3.4 Ad eccezione dei beni appartenenti alla categoria individuata all’art. 2.1 e dunque aventi valore artistico, culturale o comunque destinati ad accrescere le collezioni museali, il Patrimonio nonché le rendite che ne derivino, sono vincolati al perseguimento delle finalità statutarie e sono utilizzabili per il ripiano dei disavanzi di gestione.

Articolo 4 – Organi4.1 Sono organi della Fondazione: - il Presidente; - il Consiglio direttivo; - il Segretario generale; - il Comitato scientifico; - il Collegio dei revisori.

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Articolo 5 – Presidente5.1 Il Presidente è nominato dal Consiglio direttivo tra i suoi membri, su proposta del Sindaco.5.2 Al Presidente spetta la legale rappresentanza della Fondazione. Egli, inoltre, presiede, con diritto di voto, le adunanze del Consiglio direttivo, stabilendo l’ordine del giorno.5.3 Al Presidente spetta un compenso annuo stabilito dal Consiglio direttivo.5.4 In caso di assenza o di impedimento del Presidente ne assume le funzioni il consigliere più anziano fra quelli nominati dal Comune di Torino ai sensi dell’art. 6.2.5.5 Il Presidente ha tutti i poteri per l’ordinaria e la straordinaria amministrazione della Fondazione, ad eccezione dei poteri attribuiti espressamente al Consiglio direttivo dall’art. 8.1, e, in particolare, ha facoltà di compiere tutti gli atti che ritenga opportuni per l’attuazione e il raggiungimento delle finalità statutarie.5.6 Sono comunque riservate alla competenza del Presidente:a) la predisposizione:- del bilancio preventivo annuale e pluriennale nonché del documento programmatico annuale di cui all’art. 13;- del bilancio d’esercizio e della relazione sull’attività svolta;- delle relazioni semestrali sui progetti di attività e sulle modalità della loro realizzazione;b) la trasmissione a chi riveste la qualifica di Fondatore dei documenti da esso eventualmente richiesti, di volta in volta, relativamente a qualsiasi iniziativa e/o procedura della Fondazione;c) l’eventuale richiesta, a chi riveste la qualifica di Fondatore, della reintegrazione annuale, prevista nell’atto costitu-tivo, del Fondo di dotazione;d) la proposta al Consiglio direttivo della nomina e della revoca del Segretario generale nonché dell’attribuzione a quest’ultimo del compimento di specifiche operazioni;e) la proposta al Consiglio direttivo della nomina e della revoca dei direttori e dei dirigenti;f) nomina e revoca di procuratori per determinati atti o categorie di atti.

Articolo 6 – Consiglio direttivo6.1 Il Consiglio direttivo, compreso il Presidente in conformità a quanto previsto dagli artt. 5.1 e 5.2, è composto da un massimo di sei membri.6.2 I componenti saranno così designati:- tre dal Sindaco di Torino, su indicazione della Conferenza dei Capigruppo, di cui uno su proposta delle forze di mino-ranza, scelti tra persone dotate di riconosciuta competenza, che abbiano risposto ad apposito bando pubblico;- uno dalla Regione Piemonte.- due membri sono designati dai Soci Fondatori Successivi.6.3 Salvo la naturale scadenza del Consiglio direttivo nonché le spontanee dimissioni, i singoli Consiglieri sono revocati dal Fondatore che li ha designati, a seguito di comunicazione scritta della revoca al Consigliere stesso, al Presidente e al Presidente del Collegio dei revisori.6.4 Il Consiglio direttivo si reputa regolarmente costituito e in carica allorché tutti i membri designati abbiano accettato la carica con dichiarazione da inviarsi entro quindici giorni dalla comunicazione della designazione al Presidente che ne cura le forme di pubblicità che siano richieste per legge. Il Presidente comunica l’accettazione presso il proprio Ufficio. Di tutte le accettazioni viene trasmessa copia, a cura del Presidente, a coloro che rivestono la qualifica di Fondatore.6.5 Il Consiglio direttivo dura in carica cinque anni. Tutti i Consiglieri nominati ai sensi dell’art. 6.2, scadono con l’approvazione del bilancio del quinto anno di durata.6.6 Il Consigliere che intenda dimettersi ne dà comunicazione scritta al Presidente e al Presidente del Collegio dei revisori.6.7 Il Consigliere che cessi dalla carica per revoca, dimissioni o per qualsiasi altra causa viene sostituito applicandosi quanto previsto al precedente articolo 6.2. Il Presidente provvede senza indugio a sollecitare la designazione da parte del Fondatore che aveva designato il Consigliere dimissionario.6.8 A ciascun Consigliere spetta un gettone di presenza, in misura non superiore a quello di competenza dei consiglieri del Comune di Torino.

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Articolo 7 – Funzionamento del Consiglio direttivo7.1 Il Consiglio direttivo è convocato dal Presidente almeno ogni tre mesi e comunque ogni qual volta il Presidente lo ritenga opportuno, ovvero su richiesta scritta di almeno tre componenti.7.2 Le sedute del Consiglio direttivo si tengono di regola presso la sede della Fondazione; esso può tuttavia riunirsi in qualunque altro luogo in Italia.7.3 L’avviso di convocazione, con l’indicazione dell’ordine del giorno degli argomenti da trattare, deve essere inviato, con qualsiasi mezzo idoneo ad assicurarne la ricezione, ai Consiglieri e al Collegio dei revisori almeno quattro giorni prima di quello fissato per la riunione. Nel caso di particolare urgenza la convocazione può avvenire con semplice preavviso di 48 ore. Copia dell’avviso viene trasmesso ai membri del Comitato scientifico e ai direttori dei musei che fanno capo alla Fondazione.7.4 Per la validità delle deliberazioni è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti e le relative deliberazioni sono prese a maggioranza dei presenti. In caso di parità di voto, prevale quello del Presidente o di chi presiede ai sensi dell’art. 5.4.

Articolo 8 – Attribuzioni del Consiglio direttivo8.1 Sono riservate alla competenza del Consiglio direttivo:a) l’elezione e la revoca del Presidente con il voto favorevole della maggioranza dei componenti; la prima seduta del Consiglio direttivo è convocata e presieduta dal Consigliere più anziano di età fino all’elezione del Presidente;b) la modifica dello Statuto, con il voto favorevole di almeno 2/3 dei componenti e previo parere favorevole del Primo Fondatore espresso in conformità alle leggi vigenti;c) la predisposizione, anche sulla base delle proposte avanzate dal Comitato scientifico, e l’approvazione del docu-mento programmatico-finanziario pluriennale di cui all’art. 14 e la relativa trasmissione al Presidente e a chi riveste la qualifica di Fondatore;d) l’approvazione del bilancio preventivo annuale e pluriennale nonché del documento programmatico annuale di cui all’art. 13, nonché del bilancio d’esercizio e della relativa relazione sull’attività svolta;e) l’approvazione dei Regolamenti di funzionamento;f) la nomina e la revoca, su proposta del Presidente, del Segretario generale nonché la determinazione del relativo compenso;g) l’attribuzione al Segretario generale, su proposta del Presidente, del compimento di specifiche operazioni e la delega dei relativi poteri;h) la nomina e la revoca, su proposta del Presidente, dei direttori e dei dirigenti, nonché la determinazione delle relative attribuzioni e dei compensi;i) la nomina e la revoca dei componenti il Comitato scientifico.8.2 I documenti di cui all’art. 8.1, lett. b) e lett. c) sono trasmessi, a cura del Consiglio direttivo, almeno trenta giorni prima della loro approvazione, a chi riveste la carica di Fondatore, che può proporre eventuali osservazioni entro i successivi quindici giorni.Qualora le osservazioni non siano recepite, il Consiglio direttivo ne motiva le ragioni al proponente e agli altri Fondatori.

Articolo 9 – Segretario generale9.1 Il Segretario generale è nominato dal Consiglio direttivo su proposta del Presidente, che ne determina la durata in carica e l’emolumento, sentito il Collegio dei Revisori.9.2 Il Segretario generale è a capo della struttura operativa della Fondazione.9.3 Il Segretario generale, in particolare:a) provvede all’esecuzione delle deliberazioni del Presidente;b) predispone Regolamenti di funzionamento della Fondazione, nonché quello indicato all’art. 16.3, previo parere del Consiglio direttivo;c) sottopone al Consiglio la nomina e la revoca dei direttori e dei dirigenti, una volta espressa dal Presidente la pro-posta di cui all’art. 5.6, lett. f);d) partecipa, senza diritto di voto, alle adunanze del Consiglio direttivo provvedendo alla relativa verbalizzazione;e) coadiuva il Presidente nella predisposizione:- del bilancio preventivo annuale e pluriennale nonché del documento programmatico annuale di cui all’art.13;- del bilancio d’esercizio e della relazione sull’attività svolta;- delle relazioni semestrali sui progetti di attività e sulle modalità della loro realizzazione;

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f) sottopone al Consiglio direttivo per la relativa approvazione il bilancio preventivo annuale e pluriennale, il docu-mento programmatico annuale di cui all’art. 13, nonché il bilancio d’esercizio e la relativa relazione sull’attività svolta;g) coordinandosi con il Comitato scientifico, coadiuva il Consiglio direttivo nella predisposizione del documento programmatico-finanziario pluriennale di cui all’art.14;h) firma la corrispondenza corrente, previa apposita delega conferitagli dal Presidente;i) svolge ogni altra funzione affidatagli dal Presidente, nonché tutte le operazioni non riservate specificamente ad altri organi.

Articolo 10 – Comitato scientifico10.1 Il Comitato scientifico è nominato dal Consiglio direttivo, con procedure di evidenza pubblica, ed è composto da non più di 7 membri, scelti secondo criteri di specializzazione professionale, comprovata esperienza e specifica competenza negli ambiti di specializzazione storico – artistico e museale della Fondazione. I componentiil Comitato durano in carica quanto il Consiglio direttivo e scadono con esso, salvo revoca da parte del Consiglio direttivo.10.2 Il Presidente del Comitato è nominato fra i membri, di cui al punto 10.1, con il voto favorevole della maggio-ranza degli stessi. Il Comitato scientifico si riunisce a seguito di convocazione del suo Presidente almeno ogni tre mesi o su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti. Il Comitato delibera a maggioranza dei partecipanti alle adunanze, in caso di parità prevale il voto del Presidente.10.3 Del Comitato scientifico fanno parte i direttori dei musei gestiti dalla Fondazione.10.4 Il Comitato scientifico, che ha funzione consultiva, esprime pareri obbligatori ma non vincolanti in merito:a) agli indirizzi scientifici e culturali della Fondazione, in tal modo anche supportando:- il Presidente della Fondazione, nella predisposizione del documento programmatico annuale di cui all’art. 13 non-ché delle relazioni semestrali sui progetti di attività;- il Consiglio direttivo, nella predisposizione del documento programmaticofinanziario pluriennale di cui all’art. 14;b) ai criteri generali di gestione e di sviluppo delle collezioni.10.5 Per l’espressione di pareri sugli indirizzi scientifici e culturali dei musei che fanno capo alla Fondazione, sulle acquisizioni di beni, appartenenti alla categoria individuata all’art. 2.1, nonché su ulteriori specifiche iniziative, il Comitato scientifico può operare in sottocommissioni, eventualmente allargate alla partecipazione di altri esperti.10.6 Il Comitato scientifico può elaborare autonomamente proprie proposte in merito agli indirizzi scientifici e cul-turali della Fondazione e alle attività dei musei che ad essa fanno capo, sottoponendole al Presidente e al Comitato direttivo, i quali hanno l’obbligo di esprimersi in proposito.10.7 A ciascun membro del Comitato scientifico spetta un gettone di presenza stabilito dal Consiglio direttivo. Le spese sostenute dai componenti il Comitato per lo svolgimento delle funzioni attribuite al medesimo vengono rim-borsate dalla Fondazione.

Articolo 11 – Collegio dei revisori11.1 Il Collegio dei Revisori è composto da tre a cinque membri effettivi (i “Revisori”), e da due a tre supplenti.11.2 I Revisori sono così designati:c) due effettivi, fra cui il Presidente e uno indicato dalle forze di minoranza, e un supplente, dal Primo Fondatore;d) un effettivo e un supplente, dalla Regione Piemonte.11.3 Ai Fondatori Successivi è riservata la nomina di due membri effettivi e un supplente.11.4 I Revisori devono essere in possesso dei requisiti professionali per l’esercizio del controllo legale dei conti.11.5 I Revisori durano in carica quanto il Consiglio direttivo e scadono con esso. Essi possono essere rinominati una sola volta. In caso di sostituzione di un Revisore in corso di mandato si applica, per quanto applicabile, la disposizione di cui all’art. 2401 codice civile.11.6 Il Collegio dei Revisori esercita le funzioni indicate negli artt. 2403 e 2407 codice civile.11.7 Ai revisori effettivi spettano, oltre al rimborso delle spese occasionate dalla carica, un compenso annuo deter-minato dal Consiglio direttivo.11.8 Il Collegio dei Revisori vigila sull’attività svolta dagli altri organi della Fondazione e riferisce senza indugio al Sindaco di Torino e ai Fondatori Successivi le eventuali gravi irregolarità riscontrate.

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Articolo 12 – Esercizio e bilancio12.1 L’esercizio ha inizio il 1° gennaio e si conclude il 31 dicembre di ogni anno.12.2 Al termine di ogni esercizio, e comunque entro il 30 aprile di ogni anno, il Presidente, coadiuvato dal Segretario generale, redige il bilancio d’esercizio e la relativa relazione sull’attività svolta, avendo cura di attenersi alle regole di ordinata contabilità nonché a quanto previsto, per quanto applicabile, dal codice civile in materia di redazione di bilancio.12.3 Entro il 31 ottobre di ogni anno il Presidente, coadiuvato dal Segretario generale, predispone il bilancio preven-tivo annuale e pluriennale.

Articolo 13 – Documento programmatico annuale13.1 Entro il 31 ottobre di ogni anno il Presidente, coadiuvato dal Segretario generale e dal Comitato scientifico, predispone il documento programmatico annuale relativo all’attività da svolgersi nell’esercizio successivo.

Articolo 14 – Documento programmatico-finanziario pluriennale14.1 Il documento programmatico-finanziario pluriennale è il documento, cui deve attenersi il Presidente, che de-termina, per il periodo di durata in carica del Consiglio direttivo, le strategie, le priorità e gli obiettivi da perseguire, nonché i relativi programmi di intervento.14.2 Il documento programmatico-finanziario viene predisposto dal Consiglio direttivo, coadiuvato dal Segretario generale e dal Comitato scientifico, entro 90 giorni dalla sua entrata in carica, così come previsto dall’art. 6, ed è di riferimento vincolante in occasione della redazione dei documenti di cui ai precedenti artt. 12.3 e 13.

Articolo 15 – Scioglimento15.1 La Fondazione viene sciolta e posta in liquidazione nei casi previsti dal codice civile.15.2 I Fondatori nominano un liquidatore per l’esecuzione di quanto necessario alla liquidazione della Fondazione.15.3 I beni che residuano al termine della liquidazione sono devoluti al Comune di Torino.15.4 In ogni caso, all’atto dello scioglimento, i beni eventualmente affidati in concessione alla Fondazione tornano immediatamente nella disponibilità dei concedenti.

Articolo 16 – Disposizioni finali16.1 La Fondazione acquisisce beni, appartenenti alla categoria individuata all’art. 2.1 e dunque aventi valore artisti-co o culturale o che siano comunque destinati ad accrescere le collezioni museali, secondo quanto disposto dall’art. 1411 codice civile, e così a favore del Comune di Torino, il quale li concede in uso alla Fondazione. Nel caso tali beni siano di particolare valore economico, l’amministrazione comunale esprime parere preventivo sulle proposte di acquisto.16.2 I beni, ricadenti nella categoria indicata al precedente art. 16.1, pervenuti a titolo gratuito alla Fondazione vengono donati o comunque ceduti a titolo gratuito al Comune di Torino, il quale li concede in uso alla Fondazione.16.3 La Fondazione si avvale dei direttori, nominati ai sensi dell’art. 8.1, lett. f), secondo quanto previsto da appo-sito Regolamento predisposto, entro 120 giorni dalla costituzione della Fondazione, dal Segretario e approvato dal Presidente, previo parere del Consiglio direttivo.16.4 Per quanto non espressamente contemplato nel presente Statuto sono richiamate le norme di legge.

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Regolamento per l’accesso dei visitatori ai Musei e alle mostre temporanee

Versione approvata dal Consiglio Direttivo il 13 aprile 2010

Articolo 11.1 I musei gestiti dalla Fondazione Torino Musei sono accessibili al pubblico con pagamento di tariffe d’ingresso e in orari stabiliti dal Consiglio Direttivo della Fondazione.1.2 A particolari categorie di utenti, di seguito identificate, è concesso l’ingresso gratuito o la riduzione della tariffa d’ingresso.1.3 Sono inoltre previste forme di abbonamento, di biglietti cumulativi e promozionali.

Articolo 22.1 I visitatori sono tenuti a rispettare le norme di sicurezza e le regole di comportamento stabilite dalla direzione ed esposte presso le biglietterie dei musei e delle mostre.

Articolo 33.1 Hanno diritto alla riduzione:

a) i visitatori di età superiore ai 65 anni;b) i visitatori in età compresa fra 18 e i 25 anni;b) i soci delle associazioni riconosciute dalla Fondazione Torino Musei;c) i gruppi di visitatori in numero minimo di 20 unità, previa prenotazione; un solo accompagnatore, con funzioni di referente, ha diritto all’ingresso gratuito; i gruppi possono essere condotti in visita da una guida.

Articolo 44.1 Hanno diritto all’ingresso gratuito:

a) gli amministratori in carica degli Enti Fondatori;b) i direttori e conservatori dei musei italiani e stranieri, purché muniti di documento che ne certifichi la professione;c) il personale dei ruoli direttivi del Ministero dei Beni Culturali;d) i dipendenti della Fondazione Torino Musei e della Divisione Servizi Culturali della Città di Torino;e) i giornalisti iscritti all’albo;f) le guide turistiche regolarmente abilitate all’esercizio della professione;g) i soci dell’Associazione Amici della Fondazione Torino Musei e di altri musei convenzionati con eguali recipro-che facilitazioni;h) i possessori di tessera ICOM valida per l’anno in corso;i) i visitatori portatori di handicap e un familiare o altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza si servizi di assistenza socio-sanitaria;j) i minori di anni 18;k) le classi delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado pubbliche o private, previa prenotazione. Hanno altresì ingresso gratuito gli accompagnatori nelle seguenti proporzioni:I. per la scuola materna ed elementare: 1 accompagnatore ogni 10 alunni o frazione di 10;II.per la scuola media di I e II grado: 1 accompagnatore ogni 15 allievi o frazione di 15;l) i gruppi di studenti di tutte le facoltà universitarie, delle accademie di Belle Arti e dei conservatori di musica in visita di studio previa prenotazione; la gratuità è estesa ai docenti accompagnatori;

Articolo 55.1 Hanno diritto all’ingresso libero i possessori di Abbonamento Musei / Torino Card e di altri biglietti promozionali proposti dagli Enti Locali.

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Articolo 66.1 La Fondazione ha la facoltà di concedere libero accesso ai musei a persone benemerite della cultura, a donatori e prestatori di opere e oggetti d’arte, a persone autorevoli in visita alla Città, a quanti abbiano contribuito alla rea-lizzazione di mostre temporanee e a persone in visita di studio o di lavoro o per compiti speciali, previa attestazione delle istituzioni di appartenenza.

Articolo 77.1 La Fondazione può consentire l’accesso gratuito ai propri musei uno o più volte al mese, fissandone giorno e orario.

Articolo 88.1 Le direzioni dei musei potranno concordare con enti, associazioni e privati visite fuori dall’orario di apertura dei musei. L’organizzatore dovrà farsi carico dell’intera copertura delle spese di funzionamento della struttura, secondo le tariffe stabilite dalla Fondazione.

Articolo 99.1 Le tariffe, gli orari ed eventuali variazioni alle categorie aventi diritto alla riduzione o gratuità per le mostre temporanee potranno essere definite di volta in volta dalla Fondazione Torino Musei in funzione delle specifiche caratteristiche di ciascun evento espositivo.

Articolo 1010.1 L’accesso e la consultazione degli archivi e dei depositi dei musei della Fondazione è gratuito ed è concesso dalle direzioni esclusivamente per motivi di ricerca e di studio, in tempi e modi concordati.

Articolo 1111.1 Nel corso della visita sono consentite riprese video e foto senza flash e senza cavalletto, esclusivamente per fini non commerciali.11.2 Deroghe a quanto espresso nel comma precedente devono essere formalmente autorizzate dalle direzioni dei musei.11.3 Nel corso della visita alle mostre temporanee non sono consentite riprese video e foto di alcun genere se non formalmente autorizzate dalle direzioni dei musei. 11.4 Non è consentita l’esecuzione di copiatura di opere senza formale autorizzazione da parte delle direzioni dei musei.

Articolo 1212.1 È vietato l’ingresso agli animali.

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Direttore amministrativo Adriano Da Re

Segreteria di Presidenza Laura Testa

Settore risorse umane Lina Carnovale Giuliana MassaPaola Mussa

Bilancio e contabilità Silvana BiancoFrancesca CastelloLucia Mangiamele Antonio Piacentino

Controllo di gestioneElisabetta Rattalino

Settore comunicazionee marketing Alessandro Isaia Laura Bosso Davide Monferino

Ufficio stampa Daniela MatteuTanja Gentilini

Settore legale Cristina Mossino

Settore tecnico Stefano Gulia

MailingCarolina Trucco

Protocollo Bibiana Gonnella

CentralinoMonica Boaretto

AutistiDonato LardinoEmiliano Pedrut

DirettoreEnrica Pagella

Cura e gestione delle collezioniClelia Arnaldi di BalmeSimone BaioccoSimonetta CastronovoCristina MaritanoPaola Ruffino

MostreIlaria Fiumi

RegistrarStefania Capraro

Documentazione, comunicazione, webCarlotta Margarone

Attività per il pubblicoFrancesca BrancatiDaniela FalaiAnna La FerlaPaola Savio

Cura e gestione della sede espositivaTiziana Caserta

Risorse umane, sicurezzaDonato Scaglione

Segreteria di direzioneSilvia Merlo

Segreteria generaleFlavia Fiorentin

ProtocolloDelia Malfitano

Sala videoAndrea BarlettaMarco BertoglioGaetano Di Gioia Matteo Maffei Edoardo Rinaldo Magnoni Raffaele Morese

BiglietteriaLaura D’Angelo Sabrina Furfaro Ornella Russi Marianna Tomasetta

Operatori di salaRebecca Abate Liliana Albano Maria Amata Elisa Lucia Barone Rosalia Belfiore Maria Grazia Bosio Francesca Carosi Cecilia Andrea Castro Salvatore Chillemi Nunzia Cilla Emy Eleuteri Vinod Gili Mirko Incandela Magdalena Izabela Krzeminska Giovanna Maronetto Gianna Mazzei Daniela Pantaleo Alessandro ParinoBarbara Schirripa Simona TrombettaAntonietta Vitale

Direttore Danilo Eccher

Vicedirettore Riccardo Passoni

Conservatori Virginia BertoneElena Volpato

Ufficio mostreArianna Bona

Ufficio comunicazione / relazioni esterneGregorio Mazzonis

VideotecaOrsola Morgera

Ufficio prestiti Silvana Gennuso, registrarPiero Cadoni

Segreteria amministrativaAlessia Osella

Risorse umane Mariangela Amoruso

Protocollo Marica Marone

Ufficio tecnico Lino Di Gioia

Servizi educativiFlavia BarbaroAntonella Angeloro Laura FalaschiGiorgia Rochas

Operatori Servizi educativiLuciano Francesco BaccanicoCaterina Fiore Rossana Lao

Sala videoMassimiliano Brunzin Michele Difonzo Gennaro Angelo Fabio Focaccio Marco Gallo Simone GiulianiLuigi Innella

BiglietteriaValeria Bello Marzia Gatti

Operatori di salaImmacolata Addis Giorgio Bonino Regina Difonzo Daniela Macorin Elisabetta Marrese Darija Maslesa Luca Mennuni Andrea Mignogna Rosa Nicolò Paola Lucia Pellegrino Cristina Piras Maria Clotilde Ramirez Roberta Repetti Wilma Soncin Paola Janina Wong Ramirez

SERVIZIGENERALI

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DirettoreEnrica Pagella

Responsabile direttivoFilippo Ghisi

Ufficio eventi e manifestazioniMariella Calfus

Segreteria e webElsa Artuffo

Ufficio promozioneBarbara Corradino

Aree verdiEdoardo Santoro

Servizi educativiLaura CriscuoloSara CunacciaFederica Sesia

BiglietteriaAntonietta Carlino Laura Maresca

Operatori di salaDavide Capriolo Giuseppe ComparoneCesare Antonio Giuliani Alessandro Guillaume Javier Alejandro MartinezSilvio Moietta Tiziana Nosek Flavio Notariello Daniela Sarasso

Dirigente Passoni Riccardo

Servizio catalogazioneUrsula Esposito Stefano Domenico Musso Gabriele Orecchia

ProtocolloFranco Stella

Schedatura e archiviazioneAssunta Caruso Michela Cometti Laura Ada De Luca Elena Dolino Barbara NepoteRoberta Spina

OperatoriStefania Audisio Guido BertinAndrea Emilio Ferraris Cristina Foroni Mery Concetta Granata Anna Alessia Marchiando Pacchiola Alberto Luca TariccoElisabetta Zappia

ImpiegatiAntonella Barbieri Domenica Bibbo’ Riccardo Borzillo Generosa Fiolo

OperatoriPaolo Amerigo

Aggiornato al 31.12.2011

Direttore Franco Ricca

Assistente alla direzione e coordinamento generaleAngela Benotto

Conservatori Marco Guglielminotti TrivelClaudia Ramasso

Segreteria e comunicazioneRaffaella Bassi

Risorse umane Patrizia Bosio

Ufficio tecnico Generoso Urciuoli

Servizi educativiEva MorandoMia Landi

Sala videoNicola Agostino Andrea Mario CastangiaRoberto Guzzetti Antonello Paolo Rizzo Davide Trasparente

BiglietteriaMaria Roberta Angeloro Federica Vizio

Operatori di salaFrancesca Arena Riccardo Barbieri Silvana Bianco Nadia Biscuolo Concetta D’Agostino Alessia Davì Elisa De Lucia Giovanna DoglianiMario Frascione Sara Mallia Veronica Katia Mantovani Valeria Massimo Laura Meoli Paola Misarti Barbara Nuccio Rosa Rinaldi Sabrina Siconolfi Valentina Stanzione

NUOVE ATTIVITÀ

BIBLIOTECA D’ARTE E ARCHIVIO

FOTOGRAFICO

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BILANCIO SOCIALE 2011

Direzione e coordinamentoAdriano Da Re

Cura e stesura testiElena Cantù

EditingAlessandro Isaia, Elisabetta Rattalino

Ricerca iconograficaLaura Bosso

Realizzazione e produzioneLitteræ s.r.l.

Stampato su carta patinata di pura cellulosa ecologica certificata ECF e FSC

Sede LegaleVia Magenta, 3110128 Torino

[email protected]

Visite guidate, guardiania mostre temporanee

Servizi informatici

Servizi informatici

Vigilanza armata e antincendio

Quest’anno hanno lavorato con noi

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